documento di programmazione e coordinamento dei

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documento di programmazione e coordinamento dei
DOCUMENTO DI
PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO
DEI SERVIZI SANITARI E SOCIO-SANITARI
- SINTESI -
gennaio 2006
INDICE
Premessa .......................................................................................pag. 3
Sezione 1 – Contesto aziendale, epidemiologico e territoriale.................pag. 4
Sezione 2 – Composizione dei consumi...............................................pag. 7
Sezione 3 – Articolazione degli assistiti in classi di patologia cronica .......pag.11
Sezione 4 – Articolazione della rete di offerta sanitaria e socio-sanitaria ..pag.12
Sezione 5 – Assorbimento delle risorse per livelli di assistenza...............pag.17
Sezione 5/bis – Risorse per la negoziazione ........................................pag.21
Sezione 6 – Piano annuale dei controlli...............................................pag.24
Sezione 7 – Azioni sui tempi di attesa e accessibilità ............................pag.26
Sezione 8 – Azioni di attuazione dei Piani di Settore .............................pag.27
Sezione 9 – Innovazioni dei servizi sanitari e socio-sanitari ...................pag.29
Premessa
L’ASL della Provincia di Como considera la persona
e il suo bisogno di salute al centro della propria attività
programmatoria. I principi ispiratori che ne guidano
l‘azione sono: innovazione, appropriatezza, qualità,
accessibilità, prevenzione, sicurezza del paziente.
Il 2006 rappresenterà l’attuazione della “Mission”
dell’ASL come già previsto nella L.R. 31/97 che
caratterizza il ruolo delle ASL quali soggetti garanti della
tutela dei bisogni di salute dei cittadini e di
programmazione, acquisto e controllo delle attività
sanitarie e socio-sanitarie. Pertanto le nostre parole
chiave saranno: comunicare, facilitare, prendersi
cura, monitorare, innovare:
1.
ASL che comunica e si presenta in modo
chiaro, con un impulso più deciso verso una
comunicazione chiara e trasparente, secondo il
percorso iniziato e portato avanti nel 2005, che
coinvolge tutti gli ambiti della società civile, i rapporti
con i media, gli organismi interaziendali di
rappresentanza (Conferenza Erogatori, Consiglio di
Rappresentanza, OCSM, Tavolo del Terzo Settore, ecc.), sviluppa la semplificazione
amministrativa, riduce la burocrazia e introduce il Codice Etico;
2.
ASL che facilita i processi di erogazione e di accesso ai servizi forniti da terzi
attraverso la riduzione dei tempi di attesa, lo sviluppo del Call Center Regionale, il
monitoraggio dei tempi di “evasione pratiche” e di risposta agli utenti,
l’attivazione/riduzione dei servizi a seconda delle necessità dei singoli territori, la riduzione
delle fughe nel rispetto della libera scelta;
3.
ASL che si prende cura: favorisce lo sviluppo di una cultura della prevenzione
attraverso l’estensione geografica degli screening (Mammografico su tutto il territorio, CCR
su almeno altri due Distretti oltre quello della Brianza, attivazione screening della cervice
uterina) e la creazione di una mentalità diffusa (più messaggi sono in grado di rinforzarsi a
vicenda sul medesimo target culturale). “Tenuta” dei livelli di copertura vaccinale;
presentazione più capillare e “manifesta” delle iniziative “sommerse” e note solo agli
addetti ai lavori (sicurezza alimentare, inclusa la veterinaria, prevenzione nei luoghi di
lavoro, piano dei controlli del PAC su area sanitaria e socio-sanitaria, ecc.);
4.
ASL che monitora la qualità delle prestazioni: rendere esplicito soprattutto ai
MMG/PLS il livello di qualità delle prestazioni acquistate dagli erogatori come emerge dal
piano dei controlli e da alcuni indicatori di outcome;
5.
ASL che innova: presentazione di almeno 4 studi di fattibilità per Gruppi di
Cure Primarie e attivazione di almeno due di essi entro il 2006 con riduzione degli accessi
inappropriati in Pronto Soccorso (codici di priorità bianco/verde); attivazione Centrale
Telefonica per la Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) in collaborazione con il
S.S.U.Em. 118.
Il documento si articola in dieci sezioni.
Pag.
3
Sezione 1 – Contesto aziendale, epidemiologico e territoriale
L’Azienda Sanitaria della Provincia di Como. Organizzazione e Personale
L’organizzazione aziendale è definibile a “matrice” e prevede:
N. 4 Dipartimenti a carattere sanitario;
N. 2 Dipartimenti a carattere amministrativo e programmatorio;
N. 4 Distretti Socio Sanitari di base e il Distretto Speciale di Campione d’Italia;
N.4 Distretti Veterinari con identica denominazione ed articolazione territoriale dei
Distretti Socio Sanitari di base;
► N. 7 Strutture di Staff alla Direzione Generale.
►
►
►
►
L’organigramma sintetico dell’Azienda è il seguente.
Il funzionamento dell’Azienda è stato garantito, nel 2005, dal contributo lavorativo di 639
dipendenti (dato ricondotto ad unità).
Caratteristiche territoriali e demografiche
La Provincia di Como è orograficamente caratterizzata da una variegata conformazione fisica
del territorio presentando in particolare una diversità significativa tra l’area settentrionale e
quella meridionale: procedendo da nord verso sud si passa dai rilievi montuosi alla collina fino
alla pianura.
La superficie complessiva del territorio provinciale è di circa 1290 chilometri quadrati (è circa il
5,3% del territorio della Regione Lombardia) con prevalenza di territorio montano (67%) e
collinare (26%) mentre la residua e limitata parte è pianeggiante (7%).
Dal punto di vista amministrativo la Provincia è divisa in 162 Comuni. Tra questi solo 5
superano i 10.000 abitanti mentre la grande maggioranza dei comuni (per l’esattezza 110)
sono compresi nella fascia con meno di 3.000 abitanti (dati 2004).
Pag.
4
La popolazione residente al 31 ottobre 2005 ammontava a 557.791 unità (densità: 432
abitanti/kmq), con età media di circa 43 anni e con prevalenza della componente femminile
che rappresenta il 51% della popolazione.
Attraverso la rappresentazione della c.d. “Piramide dell’età” risulta possibile aggiungere
ulteriori informazioni relativamente alla natura demografica della realtà d’interesse.
Distribuzione popolazione residente per distretto
Femmine Maschi
Età
Indice di
Indice di
media vecchiaia invecchiamento
Distretto
Totale
BRIANZA
188.771
96.303
92.468
41,74
129,83
18,37
COMO
144.555
75.457
69.098
44,24
178,53
22,56
MEDIO ALTO LARIO
52.090
26.769
25.321
44,23
176,02
22,70
SUD OVEST
172.375
87.997
84.378
41,23
119,29
17,49
TOTALE ASL
557.791
286.526
271.265
42,64
141,96
19,59
Principali evidenze epidemiologiche
Se valutata sulla base degli eventi fatali la situazione epidemiologica della provincia di Como
non presenta, nel suo complesso, particolari criticità. Il tasso standardizzato di mortalità della
popolazione generale si colloca poco sotto la media regionale per gli uomini e perfettamente in
linea per quanto riguarda le donne.
Nell’intervallo temporale significativo attualmente disponibile (anni 1995 – 2001) sono deceduti
annualmente in media 2.417 maschi e 2.564 femmine.
Pag.
5
Tra gli uomini i tumori sono causa di morte nel 40% dei casi; sullo stesso ordine di grandezza
percentuale le patologie cardiocircolatorie (con predominanza delle malattie ischemiche del
cuore).
Tra le donne per converso circa il 50% dei decessi è riferibile alle patologie cardiocircolatorie
(prevalgono i disturbi circolatori dell’encefalo). Su questo versante alcune aree del Distretto
Brianza appaiono in evidenza negativa. Sempre tra le donne importante anche la casistica
legata alle patologie tumorali.
Dal punto di vista epidemiologico risulta interessante riservare una particolare attenzione alla
numerosità e alla tipologia della popolazione affetta da patologie croniche.
L’ASL dispone attualmente di una mappatura costantemente aggiornata della diffusione delle
principali patologie cronico degenerative, sulla scorta dei consumi sanitari assorbiti dalle
relative categorie di assistiti, come rappresentato nel grafico sottostante.
Trapianti (311)
0,24%
Malattie autoimmuni (1.213)
0,92%
Malattie endocrine e
metaboliche (7.586)
5,77%
Neuropatie (6.994)
5,32%
Gastroenteropatie (7.480)
5,69%
Insufficienze renali (1.077)
0,82%
Patologia Dominante
malati cronici
HIV e AIDS (999)
0,76%
Neoplasie (15.468)
11,77%
Diabete (18.266)
Trapianti (311)
13,90%
Insufficienze renali (1.077)
Broncopneumopatie (7.403)
5,63%
HIV e AIDS (999)
Neoplasie (15.468)
Diabete (18.266)
Cardiovasculopatie (64.627)
Broncopneumopatie (7.403)
Gastroenteropatie (7.480)
Neuropatie (6.994)
Cardiovasculopatie (64.627)
49,17%
Malattie autoimmuni (1.213)
Malattie endocrine e metaboliche (7.586)
Pag.
6
Sezione 2 – Composizione dei consumi sanitari e socio-sanitari
1. Consumi sanitari
L’analisi dell’andamento dei consumi delle prestazioni sanitarie rappresenta uno strumento
indispensabile alla programmazione territoriale. Le prestazioni sanitarie si suddividono in
cinque aree principali: i ricoveri, le prestazioni di specialistica ambulatoriale, la farmaceutica
convenzionata, il File F e le prestazioni psichiatriche.
1. RICOVERI
Consumo per fasce d’età, degli assistiti dell’A.S.L. della Provincia di Como con proiezione
dei consumi per gli anni 2005 e 2006. I dati sono espressi in migliaia di euro.
Fasce età
0 anni
01-04 anni
05-14 anni
15-44 anni
45-64 anni
65-74 anni
75 anni ed oltre
Totale
Consumo 2004
Proiezione
consumo 2005
Previsione
consumo 2006
8.962
3.484
4.987
48.788
63.381
60.225
60.791
9.682
4.009
5.069
50.973
64.422
61.758
64.830
9.828
4.070
5.145
51.738
65.389
62.684
65.802
250.618
260.743
264.655
Le informazioni relative all’anno 2005 sono state ottenute dalla proiezione a fine anno dei
dati di consumo forniti dalla Regione Lombardia per il periodo gennaio–settembre 2005,
mentre la previsione per l’anno 2006 è stata ricavata applicando un incremento dell’1,5%
rispetto al dato del 2005, come segnalato nell’allegato 6 della D.G.R. VIII/1375 del 14
dicembre 2005.
2. PRESTAZIONI AMBULATORIALI
Consumo per fasce d’età, degli assistiti dell’A.S.L. della Provincia di Como con proiezione
dei consumi per gli anni 2005 e 2006. I dati sono espressi in migliaia di euro.
Fasce età
Consumo 2004
(importo lordo)
Proiezione
consumo 2005
Previsione consumo
2006
n.d.
0 anni
01-04 anni
05-14 anni
15-44 anni
45-64 anni
65-74 anni
75 anni ed oltre
0
702
1.170
3.114
27.519
27.849
18.614
12.971
0
761
1.307
3.157
27.822
28.550
19.033
13.819
0
791
1.357
3.279
28.894
29.649
19.766
14.351
Totale
91.940
94.450
98.087
Le informazioni relative all’anno 2005 sono state ottenute dalla proiezione a fine anno dei
dati di consumo forniti dalla Regione Lombardia per il periodo gennaio–luglio 2005, mentre la
previsione per l’anno 2006 è stata ricavata applicando un incremento del 3,85% rispetto al
dato del 2005, come previsto nell’allegato 5 della D.G.R. VIII/1375 del 14 dicembre 2005.
Pag.
7
3. FARMACEUTICA TERRITORIALE
Consumo per fasce d’età, degli assistiti dell’A.S.L. della Provincia di Como con proiezione
dei consumi per gli anni 2005 e 2006. I dati sono espressi in migliaia di euro.
Fasce età
n.d.
0 anni
01-04 anni
05-14 anni
15-44 anni
45-64 anni
65-74 anni
75 anni ed oltre
TOTALE ASL
1
129
879
1.915
16.357
32.519
27.595
25.297
2
189
1.260
1.998
14.926
28.697
24.966
23.073
Previsione consumo
2006
2
191
1.273
2.018
15.075
28.983
25.215
23.304
104.691
95.110
96.061
Consumo 2004
Proiezione
consumo 2005
Le informazioni relative all’anno 2005 sono state ottenute dalla proiezione a fine anno dei
dati di consumo forniti dalla Regione Lombardia per il periodo gennaio–giugno 2005, mentre
per quanto riguarda la previsione relativa alla spesa per l’anno 2006, si prevede un incremento
complessivo non superiore al 1% rispetto alla spesa sostenuta per l’anno 2005, così come
prospettato nell’allegato 5 della D.G.R. VIII/1375 del 14 dicembre 2005.
4. FILE F
Consumo dell’anno 2004 per fascia d’età dell’A.S.L. della Provincia di Como e previsioni per
gli anni 2005 e 2006. I dati sono espressi in migliaia di euro.
Fasce età
n.d.
0 anni
01-04 anni
05-14 anni
15-44 anni
45-64 anni
65-74 anni
75 anni ed oltre
Totale
Consumo 2004
Proiezione
consumo 2005
Previsione
consumo 2006
8
86
43
341
5.787
3.933
1.391
571
8
68
1.132
666
6.059
4.359
1.554
663
9
74
1.222
719
6.543
4.708
1.679
716
12.161
14.509
15.670
Le informazioni relative all’anno 2005 sono state ottenute dalla proiezione a fine anno dei
dati di consumo forniti dalla Regione Lombardia per il periodo gennaio–novembre 2005, mentre
per quanto riguarda la previsione relativa al consumo per l’anno 2006, si prevede un
incremento complessivo non superiore all’8% rispetto al consumo dell’anno 2005, così come
prospettato dalla D.G.R. VIII/1375 del 14 dicembre 2005.
Pag.
8
5. PSICHIATRIA
Consumo dell’anno 2004 per fascia d’età dell’A.S.L. della Provincia di Como e previsioni per
gli anni 2005 e 2006. I dati sono espressi in migliaia di euro.
Fasce età
Consumo 2004
15-44 anni
45-64 anni
65-74 anni
75 anni ed oltre
Totale
Proiezione consumo
2005
Previsione consumo
2006
7.899
6.993
473
155
7.951
6.487
570
210
7.951
6.487
570
210
15.521
15.218
15.218
Le informazioni relative all’anno 2005 sono state ottenute dalla proiezione a fine anno dei
dati di consumo forniti dalla Regione Lombardia per il periodo gennaio–giugno 2005, mentre il
valore del consumo dell’anno 2006 è stato ricavato ipotizzando che tra il 2005 e il 2006 non vi
sia nessun ulteriore decremento, mantenendo, pertanto, i medesimi consumi del 2005.
2. Consumi socio-sanitari
Consumi per residenti ASL della Provincia di COMO
TOTALE COSTI
TOTALE RICAVI
RISULTATO
ANNO 2004
CONSOLIDATO
72.642
72.712
70
(dati espressi in migliaia di euro)
ANNO 2005
STIMATO
73.698
74.047
349
ANNO 2006
PREVISIONE
76.303
76.303
0
Consumo prestazioni in Strutture Provinciali Accreditate per residenti e non (RSA,
(dati espressi in migliaia di euro)
RDS, CDD, CSS, IDR, CDI, HOSPICE, CF)
TOTALE CONSUMI
ANNO 2004
CONSOLIDATO
85.233
ANNO 2005
STIMATO
88.338
ANNO 2006
PREVISIONE
90.731
I dati di sintesi sopra esposti sono rappresentativi di una molteplicità di voci analitiche che
possono così essere sintetizzate:
RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali): aumento costante dei costi dovuto all’effetto di
trascinamento degli accreditamenti ed incremento progressivo della saturazione totale dei posti
letto (l’elevato grado di attrazione delle strutture provinciali comporta un saldo della mobilità
intraregionale in progressivo aumento).
RSD (Residenze Sanitarie Disabili) e CDD (Centri Diurni Disabili) : completamento del
processo di riconversione dalle precedenti tipologie con conseguente aumento dei costi dovuto
al diverso sistema di tariffazione (SIDI); per le RSD si rileva un lieve incremento nella
saturazione totale dei posti, peraltro elevata, a conferma dell’alto grado di attrazione delle
strutture provinciali (saldo mobilità intraregionale positivo).
Pag.
9
CSS (Comunità Socio Sanitarie) – VOUCHER DI LUNGO-ASSISTENZA: unità d’offerta di
recente accreditamento (n. 2 strutture nel 2005); in espansione per l’ulteriore accreditamento
di altre 4 strutture nel 2006.
IDR (Istituti Multizonali di Riabilitazione): tenuto conto della eterogeneità delle
prestazioni rese (ambulatoriali, semiresidenziali e residenziali) e del numero di giornate di
produzione ambulatoriale che varia nel periodo considerato 2004 -2006, si può ipotizzare un
andamento dei costi non incrementale, fatte salve le ricadute del processo di riconversione
della riabilitazione.
CDI (Centri Diurni Integrati): saturazione dei posti accreditati in misura ridotta e addirittura
decrescente negli anni, in controtendenza rispetto alle altre unità d’offerta. Programmazione di
verifiche e di eventuali azioni di promozione al fine di incrementare l’accesso alla tipologia in
sinergia con le altre opportunità delle rete a livello diurno e domiciliare.
CONSULTORI FAMILIARI: oltre alla rete dei 9 CF pubblici accreditati risulta presente (20042005) un unico CF privato, con aumento nell’erogazione di prestazioni tariffate; dal 2006
risulta contrattualizzato un ulteriore CF privato.
HOSPICE: n. 1 unità di offerta di recente introduzione nel territorio provinciale (inserita in
R.S.A.).
DIPENDENZE: l’andamento degli inserimenti in struttura e dei conseguenti costi appare
sostanzialmente consolidato; nel corso del 2006 saranno attuate misure atte a ridurre i nuovi
ricoveri in Strutture extraregione.
COSTO DIMESSI EX OSPEDALE PSICHIATRICO FASCIA B: Trattasi di costo
sostanzialmente stabile; risultano attualmente in carico n. 191 pazienti (180 in strutture
provinciali e 11 in strutture fuori provincia).
ADI (Assistenza Domiciliare Integrata): Il processo di voucherizzazione ha comportato
uno spostamento nella tipologia dei costi sostenuti, da ADI a gestione diretta ad acquisizione
di prestazioni da soggetti pattanti (attualmente n. 12).
Per il 2006 si prevede un consolidamento del sistema.
Pag. 10
Sezione 3 – Articolazione degli assistiti in classi di patologia cronica
Articolazione degli assistiti in classi di patologia cronica
A seguito dell’implementazione della Banca Dati Assistiti (BDA), si è potuto tracciare il profilo
epidemiologico delle patologie cronico degenerative riguardanti gli assistiti dell’ASL.
Tale strumento di lavoro permette di calcolare la distribuzione delle stesse nella popolazione di
riferimento (557.791 abitanti) e di ottenere informazioni riguardanti i costi.
Banca Dati Assistito – ASL Como - anno 2005
Patologie cronico-degenerative
Categoria prevalente
Prevalenza ASL
Costo totale/000
(€)
Costo medio (€)
Deceduto
0,82%
34.117
7.480
Trapiantato
0,06%
6.831
21.963
Insufficienti renali cronici
0,19%
15.215
14.127
HIV e AIDS
0,18%
8.030
8.038
Neoplastici
2,79%
64.943
4.199
Diabetici
3,29%
40.313
2.207
Cardiovasculopatici
11,65%
111.857
1.731
Broncopneumopatici
1,33%
10.381
1.402
Gastroenteropatici
1,35%
11.275
1.507
Neuropatici
1,26%
18.354
2.624
Malati di affezioni autoimmunitarie
0,22%
1.136
937
Malati di affezioni endocrine e metaboliche
1,37%
7.257
957
Donne con DRG riferitI al parto (370-375)
0,83%
10.603
2.297
Altri
56,74%
151.771
482
Sani (che non hanno contatto con il SSN)
17,91%
0
0
100,00%
492.083
TOTALE
La tabella sopra riportata contiene i dati dell’intero universo dei cittadini.
Come si può vedere, in Provincia di Como le malattie più rappresentate sono di gran lunga le
cardiovasculopatie, seguite dal diabete e dalle neoplasie.
Nel corso del 2006 si prevede di accrescere ulteriormente l’integrazione territorio-ospedale, al
fine di favorire un’alta omogeneità di approccio diagnostico-terapeutico delle patologie
croniche.
Si prevedono in particolare:
- incremento dello screening cardiocerebrovascolare;
- predisposizione di un Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA) per
l’ipertensione;
- monitoraggio dell’applicazione dei PDTA esistenti (diabete-broncopneumopatie);
- potenziamento dello screening del carcinoma mammario;
- attivazione dello screening sul carcinoma colon-rettale.
Pag. 11
Sezione 4 – Articolazione della rete di offerta sanitarie e sociosanitaria
1. Medicina e Pediatria di famiglia
I dati provinciali sono riassunti nella tabella che segue ( MMG=Medici di Medicina Generale;
PLS=Pediatri di Libera Scelta):
Distretto Brianza
Adulti
residenti
166.244
Età
evolutiva
residenti
19.792
Totale MMG
134
Totale PLS
20
Forme
associative
Numero
associazioni
N. MMG
associati
N. Assistiti
afferenti
Associazione
Gruppo
Rete
Mista
Totale
12
2
2
0
16
73
7
11
0
91
96.490
9.631
15.605
0
121.726
Forme
associative
Numero
associazioni
N. PLS
associati
N. Assistiti
afferenti
Associazione
Gruppo
Rete
Mista
Totale
2
0
0
1
3
9
0
0
4
13
8.736
0
0
3.503
12.239
Distretto Como
Adulti
residenti
131.470
Età
evolutiva
residenti
12.814
Totale MMG
109
Totale PLS
13
Forme
associative
Numero
associazioni
N. MMG
associati
N. Assistiti
afferenti
Associazione
Gruppo
Rete
Mista
Totale
6
6
4
2
18
21
15
12
11
59
27.119
24.626
16.864
13.047
81.656
Forme
associative
Numero
associazioni
N. PLS
associati
N. Assistiti
afferenti
Associazione
Gruppo
Rete
Mista
Totale
2
0
0
1
3
4
0
0
4
8
3.780
0
0
4.865
8.645
Pag. 12
Distretto Medio-Alto Lario
Adulti
residenti
47.657
Età
evolutiva
residenti
3.612
Totale MMG
40
Totale PLS
4
Forme
associative
Numero
associazioni
N. MMG
associati
N. Assistiti
afferenti
Associazione
Gruppo
Rete
Mista
Totale
8
0
0
0
8
36
0
0
0
36
43.632
0
0
0
43.632
Forme
associative
Numero
associazioni
N. PLS
associati
N. Assistiti
afferenti
Associazione
Gruppo
Rete
Mista
Totale
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Distretto Sud-Ovest
Adulti
residenti
149.946
Età
evolutiva
residenti
18.961
Totale MMG
117
Totale PLS
22
Forme
associative
Numero
associazioni
N. MMG
associati
N. Assistiti
afferenti
Associazione
Gruppo
Rete
Mista
Totale
11
5
1
1
18
45
23
3
4
75
63.496
29.572
4.474
5.584
103.123
Forme
associative
Numero
associazioni
N. PLS
associati
N. Assistiti
afferenti
Associazione
Gruppo
Rete
Mista
Totale
2
0
0
0
2
10
0
0
0
10
10.333
0
0
0
10.333
N. MMG
associati
N. Assistiti
afferenti
Distretto speciale di Campione
Adulti
residenti
2245
Totale MMG
2
Forme
associative
Numero
associazioni
Associazione
Gruppo
Rete
Mista
Totale
Su questo versante di attività l’Azienda è fortemente impegnata a dar corso alle attività
progettuali suggerite dalla Regione per quanto concerne lo sviluppo quantitativo e qualitativo
delle forme associative.
Per quanto riguarda il Distretto speciale di Campione d’Italia, nel 2006 si darà pieno corso alla
già prevista istituzione di un ambito organizzato secondo la disciplina legislativa in materia.
Pag. 13
2. Continuità assistenziale
I dati provinciali sono riassunti nella tabella che segue:
DISTRETTO
Brianza
Sud Ovest
Como
Medio Alto Lario
Campione d’Italia
TOTALE
NUMERO SEDI
NUMERO MEDICI
3
5
3
3
1
15
18.5
24.5
18.5
14
4.5
80
Negli ultimi anni sono stati effettuati notevoli sforzi per il miglioramento di questo servizio. Si
ritiene che esistano ulteriori margini per un miglioramento del servizio. In tale intendimento
sono stati programmati specifici piani il cui dettaglio è descritto al punto 9 del presente
documento.
3. Presidi Ospedalieri
Nella Provincia di Como vi sono 12 ospedali, che sono maggiormente concentrati nelle aree
distrettuali di Como e Brianza, con 3 presidi (Valduce, Villa Aprica e Sant’Anna) all’interno del
Comune di Como.
Nella tabella seguente sono, inoltre, riportati i posti letto per ogni struttura ospedaliera.
NOME PRESIDIO
Ospedale di zona "Valduce"
C.C. "Villa Aprica"
Sacra Famiglia "Fatebenefratelli"
Ospedale di zona "Moriggia Pelascini"
C.C. "Centro Ortopedico Fisioterapico"
C.C. "Villa S.Benedetto
C.C. "Villa San Giuseppe"
Az. Osp."S.Anna"- Ospedale di Como "Sant'Anna"
Az. Osp."S.Anna"- Ospedale "Beldosso" Longone al Segrino
Az. Osp."S.Anna"- Ospedale "F.Villa" Mariano C.se
Az. Osp."S.Anna"- Ospedale di Menaggio
Az. Osp."S.Anna"- Ospedale di Cantù
TOTALE
Posti Letto Posti letto
ORDINARI
DH/DS
264
35
170
10
240
24
274
15
195
5
75
0
83
8
723
113
32
0
120
13
86
7
192
14
2.454
244
4. Specialistica Ambulatoriale
Nella Provincia di Como vi sono 30 strutture polispecialistiche, 24 strutture che erogano
prestazioni di laboratorio analisi, 18 strutture che erogano prestazioni di radiologia, 15
strutture che erogano prestazioni di odontoiatria, 4 centri di Medicina dello Sport.
La distribuzione delle strutture sul territorio è abbastanza uniforme; si rileva una lieve maggior
concentrazione nell’area distrettuale di Como.
Pag. 14
3. Farmacie territoriali
I dati relativi alla numerosità e alla articolazione distrettuale delle farmacie ed alcuni indici
sono riassunti nella seguente tabella, con relativo grafico.
Pag. 15
6. Strutture area socio-sanitaria
Nel territorio dell’A.S.L. della Provincia di Como sono presenti al 31.12.2005 le sottoelencate
strutture socio-sanitarie:
TIPOLOGIA
RSA
CDI
RDS
HOSPICE
CDD
CSS
ENTI AUSILIARI TOXO
CONSULTORI FAMILIARI PUBBLICI
CONSULTORI FAMILIARI PRIVATI
IDR
VOUCHER SOCIO SANITARIO ADI
TOTALE
N. STRUTTURE
51
11
7
2
11
2
6
9
2
3
12
POSTI
4.161
273
206
20
303
15
134
0
0
85
0
5.197
.
Pag. 16
Sezione 5 – Assorbimento delle risorse per livelli di assistenza
Sulla base delle indicazioni contenute nelle linee di programmazione e di indirizzo
definite dalla Regione e per presidiare efficacemente l’erogazione dei livelli essenziali di
assistenza (LEA), l’ASL della Provincia di Como ha deciso di iniziare, a partire dal 2006, una
programmazione delle attività e del contestuale assorbimento di risorse, con relativo
monitoraggio almeno semestrale, dell’andamento dei livelli di assistenza, in relazione a quanto
preventivato a inizio anno. La produzione di tale nuovo reporting in corso d’anno è volta a
consentire non solo un diverso e un più tempestivo livello informativo ma anche ad innestare
un ulteriore ciclo di programmazione/controllo che permetta, ove possibile, di attivare
meccanismi di feed-back e di correzione delle dinamiche di destinazione ed impiego delle
risorse e ciò nell’obiettivo di tendere ad una allocazione equilibrata delle risorse stesse così
come indicato dalle regole regionali.
La programmazione dei livelli per l’anno 2006 nasce tenendo conto da un lato
dell’andamento storico degli ultimi due anni e dall’altro delle azioni strategiche messe in campo
nei vari settori e contenute nelle altre sezioni del presente documento. I dati rappresentati
nelle seguenti tabelle si riferiscono quindi agli esercizi 2004 (dato consolidato), 2005 (dato
stimato) e 2006 (dato previsionale), dove ovviamente si dà precipua importanza alla parte
relativa al 2006, che viene infatti commentata nelle successive note esplicative, mentre gli
anni precedenti vengono utilizzati solo come mezzi di comparazione.
Per programmare e monitorare l’andamento dei livelli di assistenza in termini di risorse
assorbite, si è deciso di utilizzare l’impostazione metodologica proposta nella modulistica di
rilevazione annuale dei costi per livelli di assistenza (modello LA) di fonte ministeriale, dove
tuttavia, allo scopo di sintetizzare la rappresentazione delle informazioni e rendere lo
strumento il più operativo possibile, si è provveduto ad una semplificazione del citato format di
monitoraggio dei LEA di fonte ministeriale, aggregando alcune colonne e semplificando
l’articolazione delle righe, anche tenendo conto della particolare struttura organizzativa di
questa Azienda.
Pag. 17
Pag. 18
Pag. 19
NOTA: Il volume complessivo dei costi viene coperto parzialmente dalle risorse derivanti dalla quota
capitaria (563.833 abitanti per 1.044.98 € = 589.194.208 €) dalle risorse ASSI per 76.302.955 €, dalle
entrate proprie stimate in circa 5.000.000 € e per la differenza da ulteriori entrate minori.
Pag. 20
Sezione 5/bis RISORSE PER LA NEGOZIAZIONE
1. Prestazioni di Ricovero
La DGR 1375 del 14/12/2005 prevede che la quota di risorse per l’anno 2006 venga calcolata
per ciascuna struttura con le seguenti modalità:
► alla quota finanziata per l’anno 2005 viene sottratto il valore delle prestazioni
identificate dalla stessa DGR come extra budget;
► viene altresì sottratto il valore dei ricoveri in DH con DRG 410, che viene
accantonato per il finanziamento riservato dei DRG oncologici in DH;
► il 97,5% dell’importo così ottenuto costituisce il finanziamento minimo garantito;
► la quota massima di risorse disponibili è rappresentata dagli importi sottoscritti per
l’anno 2005 incrementati del 1,5% e al netto del valore dei DH oncologici con DRG
410.
In tal modo è stata individuata la quota variabile soggetta a negoziazione che l’ASL intende
destinare ai seguenti progetti specifici per le tipologie di ricovero indicate:
Ricoveri per acuti
► riduzione della “fuga” di ricoveri verso strutture extra provinciali, pur nel rispetto del
principio della libera scelta dei cittadini;
► trasparenza e riduzione delle liste di attesa per interventi programmati (vedi punto
relativo all’accessibilità) e in particolare per le tipologie previste nell’accordo StatoRegioni del 2002 (interventi per cataratta, protesi d’anca, coronarografia, interventi
per neoplasie della mammella o del colon-retto). Compilazione nella SDO del campo
relativo alla data di prenotazione dell’intervento, ai fini di una verifica puntuale e
costante del tempo di attesa per le tipologie di ricovero individuate;
► rispondenza ad un set di indicatori di performance/outcome previamente definiti e
condivisi con le strutture per l’erogazione di prestazioni di ricovero che presentano
complessità e criticità individuati in collaborazione con gli stessi erogatori;
► ulteriore incremento della quota di ricoveri effettuati in regime di Day Hospital/Day
Surgery con contestuale riduzione dei ricoveri ordinari di minore complessità
attraverso l’individuazione concordata di specifici DRG, sia chirurgici che medici,
suscettibili di un trasferimento dal regime ordinario al ricovero diurno;
► rispetto rigoroso delle disposizioni regionali in merito alla individuazione del solo
principio attivo (invece della specialità farmaceutica) nelle indicazioni terapeutiche
fornite con la lettera di dimissione.
Riabilitazione
► in considerazione del riscontro di una relativa carenza di posti letto destinati alle
aree di riabilitazione generale e geriatrica e/o di mantenimento, si prevede di
individuare una quota significativa di risorse da destinare a tali aree con una
eventuale revisione del numero di posti letto dedicati alla riabilitazione specialistica;
► riduzione della “fuga” di ricoveri verso strutture extra provinciali, pur nel rispetto del
principio della libera scelta dei cittadini;
► miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli episodi di ricovero riabilitativi
attraverso l’adozione, ove possibile, di strumenti di misura della disabilità come ad
esempio la scala “Functional Independence Measure”;
► definizione di una decurtazione per i ricoveri riabilitativi relativi ad alcuni DRG (in
particolare quelli afferenti alla patologia osteo-articolare), che si ripetono nell’arco di
un anno e individuati con criteri di selezione condivisi con gli erogatori.
Pag. 21
Infine come ulteriore obiettivo di budget, comune all’area “prestazioni di ricovero”, viene
individuata la necessità di migliorare la sicurezza del paziente: l’ASL intende promuovere azioni
che garantiscano ulteriormente la tutela dei pazienti ricoverati nei presidi ospedalieri ubicati sul
proprio territorio. A tal proposito verrà ulteriormente implementato, in collaborazione con i
soggetti erogatori, il monitoraggio delle infezioni ospedaliere e degli eventi sentinella. Pertanto
saranno definiti, di concerto con le strutture erogatrici, indicatori utili a rilevare l’effettivo
impegno nella prevenzione e nel contenimento delle infezioni ospedaliere.
A ognuno di questi obiettivi sarà associato un punteggio a cui sarà proporzionalmente legata
l’erogazione della quota variabile che verrà effettuata su base trimestrale a seguito della
valutazione sul raggiungimento degli stessi obiettivi sottoscritti. Le quote eventualmente non
assegnate verranno rese disponibili per i trimestri successivi, oppure destinate ad ulteriori
progetti di miglioramento della qualità o di riequilibro tra domanda e offerta.
2. Prestazioni di Specialistica Ambulatoriale
La D.G.R. 1375/2005 prevede che il finanziamento 2005 totale, comprensivo della quota
calcolata applicando le regressioni tariffarie e della quota relativa alle risorse aggiuntive (2%
per i progetti dei attuati localmente dalle ASL), al netto delle attività di dialisi e di radioterapia,
e portato al 90% costituirà la quota minima di risorse che sarà assegnata su base storica per
l’anno 2006.
La quota massima è rappresentata dal valore finanziato nel 2005, incrementato del 3,85%.
L’ASL della Provincia di Como intende effettuare la negoziazione delle risorse per l’anno 2006
con i soggetti erogatori applicando i criteri di seguito esposti.
Fatto 100 il finanziamento 2005 al netto delle prestazioni di dialisi e radioterapia che non
rientrano nella quota di risorse definite dalla negoziazione:
1. l’importo minimo garantito è rappresentato dal 90% del finanziamento 2005
2. l’importo corrispondente alla quota compresa tra il 90 e il 95% sarà corrisposto nella
sua interezza solo se saranno rispettati alcuni obiettivi legati al contenimento delle liste
di attesa e alla qualità della rendicontazione del flusso informativo che tutti i soggetti
erogatori devono garantire:
a) separazione delle agende di prenotazione tra primo accesso e visite di controllo
per tutte le prestazioni erogate ed adesione al Call Center Regionale
b) corretta indicazione della data prenotazione e della data di contatto (i dati
verranno confrontati con il flusso informativo relativo ai tempi di attesa)
c) corretta indicazione del tipo di prestazione: ordinaria, programmata, urgente
differibile
d) puntuale invio del flusso informativo entro il giorno 15 del mese successivo a
quello di riferimento
e) indicazione del codice di diagnosi per alcune prestazioni selezionate ed in
particolare per quelle afferenti ai PDTA già sottoscritti
f) puntuale invio del flusso inerente i dati economici (file in excel già in uso) entro
il giorno 15 del mese successivo
g) puntualità dei dati trasmessi (% di records “vecchi” non superiore al 5%)
A ognuno di questi obiettivi sarà associato un punteggio a cui sarà proporzionalmente
legata l’erogazione di una quota, pari complessivamente al 20% dell’importo sopra
definito (risorse economiche comprese tra il 90 e il 95% del totale finanziato 2005) e
così ripartita:
-
10% per gli obiettivi di cui al punto a);
- 10% per gli obiettivi di qualità del flusso informativo di cui ai punti successivi
3. tra il 95 e il 102% sarà applicato alle valorizzazioni prodotte un abbattimento sino al
30% e tra il 102 e il 106% un abbattimento sino al 70%. L’impegno ad erogare
prestazioni a carico del S.S.R: vale, come di consueto, fino al 106%;
4. una quota significativa del previsto incremento di 3,85% sul finanziato 2005 e pari a
circa il 2% del finanziato stesso, viene destinata all’attuazione di progetti specifici
Pag. 22
finalizzati a risolvere le criticità inerenti i tempi di attesa e squilibri della
domanda/offerta anche mediante la revisione delle tariffe di alcune prestazioni, nonché
il miglioramento dell’accessibilità attraverso l’ampliamento degli orari (tardo pomeriggio
e sabato) o la delocalizzazione presso altre sedi.
L’assegnazione di tale quota verrà effettuata su base trimestrale a seguito della
valutazione sul raggiungimento degli obiettivi sottoscritti. Le quote eventualmente non
assegnate verranno rese disponibili per i periodi successivi, oppure destinate ad ulteriori
progetti;
5. si prevede l’accantonamento di un fondo di riserva per eventuali ulteriori criticità che
dovessero insorgere nel corso dell’anno e che verranno valutate durante l’attività di
monitoraggio del budget.
N.B.: Gli obiettivi di negoziazione sopra riportati, sia per l’attività di ricovero che per quella
ambulatoriale, sono in alcuni casi oggetto di monitoraggio e controllo puntuale per la verifica di
precise disposizioni regionali. Si richiama pertanto quanto già evidenziato nel capitolo dedicato
al Piano annuale dei Controlli e in particolare si ricordano i seguenti aspetti:
-
trasparenza delle liste di attesa attraverso una corretta gestione dei registri di
prenotazione delle prestazioni ambulatoriali e dei ricoveri programmati con divieto della
sospensione delle prenotazioni, tenuto anche conto che la Legge Finanziaria 2006 ha
previsto specifiche sanzioni in proposito;
-
errori nella codifica delle SDO o delle prestazioni ambulatoriali: il riscontro ripetuto di
una non corretta attribuzione dei codici di diagnosi e/o di intervento/procedura darà
luogo alle previste sanzioni di cui alla L.R. nr. 11 del 4 agosto 2003;
-
scelta del regime assistenziale appropriato: l’erogazione delle prestazioni con opzioni
assistenziali più onerose (ricovero ordinario invece di Day Hospital/Day Surgery oppure
di quest’ultimo in alternativa ad una prestazione ambulatoriale) determinerà il previsto
abbattimento della tariffa.
3. Prestazioni di riabilitazione delle Strutture Riabilitative già IDR (ex art. 26)
Come previsto dalla DGR 1375/2005 e sulla base delle indicazioni regionali che
partire da giugno 2006 verrà attivata la negoziazione del budget anche per
Riabilitazione extra ospedaliera (già Istituti di Riabilitazione ex art. 26), che nel
sono state riclassificate secondo quanto previsto dalla DGR di riordino della rete
Riabilitazione.
perverranno, a
le Strutture di
corso del 2005
delle attività di
Pag. 23
Sezione 6 – Piano annuale dei controlli
Appropriatezza
Premesso che l’attività di controllo effettuata dal Nucleo Operativo Controllo ha, da sempre,
operato sul territorio in modo tale da garantire un’efficace attività di vigilanza finalizzata non
solo alla corretta codifica delle prestazioni erogate ma anche alla verifica dell’appropriatezza
delle stesse, per il 2006 si intendono effettuare specifiche attività di controllo in merito a:
-
PDTA per patologie croniche degenerative con l'utilizzo della Banca Dati Assistito per
l’evidenziazione e l’analisi dei dati
-
problematiche distrettuali individuate dai Comitati di Distretto
-
applicazione del Piano di Salute Mentale
-
attività di chemioterapia effettuate in Day Hospital con rimborso distinto della quota
alberghiera e dei farmaci rendicontati tramite il “File F”.
-
DRG finanziati extra-budget
-
endoprotesi impiantate in occasione delle prestazioni di ricovero.
Inoltre, nel 2006 saranno costituiti tre tavoli tecnici con alcuni specialisti dell’Azienda
Ospedaliera che dovranno risolvere le problematiche connesse all’appropriatezza dell’utilizzo
del Day Hospital nella gestione del paziente HIV e psichiatrico e nel ricorso all’utilizzo del
ricovero per l’esecuzione di prestazioni odontoiatriche. L’obiettivo è arrivare alla stesura di un
protocollo d’intesa che, tenendo conto dell’esigenze del paziente e dell’effettivo assorbimento
di risorse, individui il livello assistenziale più appropriato.
Qualità
Ricoveri per acuti: l’ASL vuole focalizzare l’attenzione sulla qualità dell’assistenza ospedaliera
soprattutto per le prestazioni di ricovero che presentano complessità e criticità gestionali. A
tale scopo si prevede di destinare una quota di risorse disponibili alle strutture che, erogando
prestazioni con tali caratteristiche, rispondono ad un set di indicatori di performance
previamente definite e condivisi con le strutture stesse.
In ambito riabilitativo l’ASL prevede di porre maggiore attenzione su modelli assistenziali che
diano garanzia di qualità delle prestazioni erogate e nel corso del 2006 verrà posta maggiore
attenzione all’ambito riabilitativo.
In particolare si vuole introdurre nei presidi ospedalieri che esercitano attività di riabilitazione
motoria l’applicazione, ove possibile, della scala “Functional Independence Measure” (FIM™), in
quanto la FIM è il più affermato strumento di misura della disabilità a livello internazionale in
grado di misurare in livelli crescenti l’autosufficienza del paziente.
Il punteggio FIM™, di grande validità metrico-statistica, è un indice di appropriatezza del
ricovero e di efficacia della riabilitazione ed è correlato al tempo di degenza ed al tempo
dell’assistenza.
I soggetti erogatori saranno invitati a rendicontare attraverso un flusso informativo istituito ad
hoc le valutazioni indicate dalla scala FIM applicata a ciascun paziente inserito nel circuito
riabilitativo all’inizio e alla fine del ricovero.
I dati così ottenuti verranno analizzati dall’ASL attraverso la tecnica statistica denominata
“Rash-analysis” che consentirà la valutazione della qualità e dell’appropriatezza delle
prestazioni riabilitative erogate.
Requisiti di autorizzazione e di accreditamento: anche nel 2006 l’ASL provvederà alla
verifica di alcuni requisiti autorizzativi e di accreditamento selezionati per la loro valenza di
tutela dei cittadini. In particolare si ritiene di sviluppare la vigilanza esperita nel corso del 2005
sull’applicazione della normativa nei servizi di diagnostica per immagini con una specifica
attenzione alle apparecchiature di Risonanza Magnetica.
Pag. 24
Verranno inoltre effettuati:
−
sopralluoghi per verificare l’applicazione del controllo di qualità del processo trasfusionale,
a seguito delle disposizioni regionali in merito di prossima pubblicazione;
−
verifica dei requisiti organizzativi e strutturali delle strutture partecipanti allo screening;
−
verifiche più stringenti sui requisiti del personale di tutte le strutture di ricovero e cura a
partire da quelle riabilitative;
−
verifiche secondo step Controlli Qualità Interni dei Servizi Medicina di Laboratorio.
Ambito Socio Sanitario: relativamente a tale ambito verrà effettuato il monitoraggio dei
requisiti di autorizzazione/accreditamento per almeno l’80% delle Strutture operanti nel
territorio della Provincia di Como e verrà completato l’iter di riclassificazione/accreditamento di
3 Istituti di Riabilitazione e 4 Comunità Socio Sanitarie. Inoltre nel corso dell’anno verranno
effettuati dei sopralluoghi di verifica presso i Consultori Familiari dell’ASL della Provincia di
Lecco, al fine di procedere al loro accreditamento definitivo.
Il Nucleo Operativo di Controllo Socio Sanitario verificherà l’adeguatezza sul 10% delle
prestazioni erogate dalle Residenze Sanitario Assistenziali, delle Residenze Sanitarie per
Disabili e dei Consultori Familiari (prestazioni ad alta integrazione socio–sanitaria).
Si procederà infine alla verifica dell’appropriatezza dei nuovi ricoveri presso le Comunità per
Tossicodipendenti.
Sicurezza del paziente: l’ASL intende promuovere azioni che garantiscano la sicurezza dei
pazienti ricoverati nei presidi ospedalieri ubicati sul proprio territorio. A tal proposito verrà
ulteriormente implementato, in collaborazione con i soggetti erogatori, il monitoraggio delle
infezioni ospedaliere e degli eventi sentinella. L’ipotesi è quella di destinare una quota delle
risorse disponibili inerente l’area ricoveri per i soggetti erogatori al raggiungimento di obiettivi
finalizzati alla prevenzione ed al contenimento delle infezioni ospedaliere.
Pag. 25
Sezione 7 – Azioni su tempi di attesa e accessibilità
L’ASL vuole continuare l’attività già intrapresa nel 2005 inerente la definizione di progetti
specifici destinati ad appianare situazioni di squilibrio tra domanda e offerta.
In particolare intende mantenere l’accessibilità alle strutture, per specifiche tipologie di
prestazioni nel tardo pomeriggio (dopo le ore 17,00) e al sabato mattina. Tale attività è stata
attuata con discreto successo già nel 2005.
Tempi di attesa
L’ASL della Provincia di Como ha da sempre posto particolare attenzione a questo problema,
infatti sin dal 1999-2000 ha attivato un monitoraggio costante con cadenza mensile dei tempi
di attesa delle prestazioni ambulatoriali che successivamente è stato pubblicato sul sito
Internet dell’ASL e consente agli utenti di ricercare facilmente la struttura con la minore attesa
per un numero significativo di prestazioni.
Per il 2006 verranno attivati alcuni interventi specifici sia per quanto riguarda l’attività di
ricovero che per quella ambulatoriale:
Prestazioni di ricovero - per alcune tipologie afferenti a specifiche patologie e/o
interventi si prevedono le seguenti azioni, alle quali saranno associati specifici obiettivi
legati a quote di budget:
- verifica della corretta gestione dei registri di ricovero e della compilazione del
campo della SDO che indica la data di prenotazione dell’intervento chirurgico;
- controlli incrociati tra le SDO ed i registri di ricovero;
- accurato monitoraggio mensile con analisi del fenomeno della prenotazione in
più strutture;
- miglioramento della trasparenza delle liste di attesa;
- riduzione, ove possibile, dei tempi di attesa.
Prestazioni di specialistica ambulatoriale - si prevede l’attuazione delle seguenti
misure di miglioramento:
- separazione delle agende tra primo accesso e follow up per tutte le prestazioni
da parte delle strutture che non hanno ancora provveduto a completare tale
intervento. Verranno individuati precisi obiettivi che saranno associati ad una
specifica quota di budget;
- possibilità di informatizzazione e centralizzazione delle agende a C.U.P. per
una migliore e più efficiente gestione dei dati;
- continuazione dell’attività già avviata negli scorsi anni relativa al monitoraggio,
per la quale si prevede un controllo statistico accurato.
Call Center regionale
Lo scorso mese di novembre ha preso avvio nella nostra provincia e in quella di Varese il Call
Center regionale per la prenotazione delle prestazioni ambulatoriali: attualmente il servizio,
tramite un numero verde 803.000, consente di effettuare la prenotazione delle prime visite
specialistiche presso tutti i punti di erogazione dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e presso
l’Ospedale Valduce di Como. Nel 2006 il servizio verrà progressivamente esteso a tutte le
strutture private accreditate e ad un numero sempre maggiore di prestazioni ambulatoriali
erogabili (diagnostica per immagini).
Pag. 26
Sezione 8 – Azioni di attuazione dei piani di settore
Le azioni che verranno intraprese intendono favorire la crescita di una cultura della
prevenzione. E’ necessario lo sviluppo di una mentalità diffusa in proposito con più messaggi
che sono in grado di rinforzarsi a vicenda sul medesimo target culturale.
Il mantenimento di attività di prevenzione e/o l’impostazione di azioni di settore hanno il
significato di mantenere e migliorare il livello di salute della popolazione, conservando un
adeguato livello di vigilanza e promuovendo azioni di informazione e sensibilizzazione.
Rischio cardiocerebrovascolare
E’ stata già avviata la somministrazione della carta del rischi cardiocerebrovascolare (CCV) da
parte di 70 MMG con elaborazione di 1651 schede. L’avvio già incoraggiante dello screening
lascia fiduciosi che lo stesso, che ha temporalità triennale e interessa un target di popolazione
nella fascia 40–69 anni possa realisticamente consentire una mappatura consistente ed
omogenea del rischio CCV nella popolazione dell’ASL della Provincia di Como.
Piano vaccini
Mantenimento coperture vaccinali: significa in primo luogo il miglioramento del
livello di salute della popolazione riferito alla classe di età interessata e di conseguenza una
ricaduta positiva su tutta la popolazione in termini di numero minore di casi riscontrati.
Prosecuzione del piano di attuazione locale MPR: la Deliberazione ASL del
dicembre scorso prevedeva i tempi di attuazione del Piano. Le ricadute sono state positive non
solo per la copertura raggiunta ma anche per il superamento di storiche discrasie negative
territoriali.
Studio di revisione della rete anagrafe vaccinale: l’ASL intende studiare un’azione
di miglioramento rispetto alla situazione in essere con la realizzazione di una rete fra Distretti
e DPM, rete che può preludere ad un successivo collegamento con le anagrafi comunali. Ciò
permetterebbe di avere in tempo reale il dato anagrafico con un risparmio di tempi notevole e
con una facilitazione dei rapporti con le realtà dei Comuni della nostra Provincia.
Piani di vigilanza programmata
Nell’ambito del 2005 si sono sviluppati piani di vigilanza programmata nell’ambito provinciale
ASL in ragione anche dell’evolversi degli obblighi istituzionali. La nostra vigilanza ha un forte
legame con i SUAP e gli Uffici Comunali per l’applicazione delle disposizioni regolamentari, in
quanto organo tecnico sanitario a supporto delle competenti Autorità.
La logica della vigilanza programmata risiede nella necessità di un comportamento omogeneo
nei confronti dell’utenza salvaguardando le diversità territoriali. In fase di programmazione per
salvaguardare le diversità territoriali si è preso in esame non solo il numero di operatori ma
soprattutto le diversità territoriali in essere.
Si ritiene di riproporre per il 2006 piani aderenti alle necessità del territorio.
Piano per la promozione della salute e della sicurezza luoghi di lavoro
Per il 2006 è prevista la continuazione del PAL riguardante l’attuazione della DGR 18344 del
23/7/04 secondo la tempistica già approvata dalla UO Prevenzione della Regione.
A livello locale sono attivi rapporti di collaborazione con la Direzione Provinciale del Lavoro per
una azione sinergica nella prevenzione degli infortuni in edilizia.
Piano di prevenzione attiva per la sicurezza alimentare
L’attuazione del piano prevede per l’area igienica:
- controlli di vigilanza sulla vendita di prodotti fitosanitari, sulla formazione e aggiornamento a
carico dei responsabili dell’autocontrollo nelle attività alimentari e potenziamento degli
ispettorati micologici;
- Piano alimenti: prosecuzione dei piani quinquennali di vigilanza e campionamento mirato
anche alla luce delle nuove normative europee entrate in vigore
- acque potabili: il programma di controllo per il 2006 prevede la novità del controllo sulle
alghe nelle acque superficiali;
- revisione della convenzione con le associazioni di categoria su formazione e aggiornamento
degli alimentaristi.
Pag. 27
Sul versante dell’area nutrizionale è previsto nel corso dell’anno l’inizio di un progetto di
sorveglianza su abitudini alimentari, peso, altezza e circonferenza vita in un campione
statisticamente significativo di adolescenti scolari di 9 anni e di adulti di tutte le età in
occasione della visita d’idoneità alla patente di guida in collaborazione con l’U.d.c. Nutrizione e
Dietetica Clinica ed i Sistemi Informativi.
Piano oncologico - attività di screening
Screening mammografico
• Completamento della copertura con chiamate di screening a tutto il territorio provinciale,
già avviato lo screening nel Distretto di Como e nel Distretto Brianza – area Erbese.
• Prosecuzione del progetto congiunto ASL - Strutture erogatrici relativo alla definizione di un
protocollo dei controlli di qualità dei mammografi e delle mammografie nell’ambito
dell’attività di screening.
Screening ca. colon retto
• Sono stati conclusi gli atti di avvio dello screening per la diagnosi precoce dei tumori colon
rettali mediante FBOT (deliberazione protocollo; acquisto supporto informatico).
• Si prevede l’inizio delle chiamate in due realtà distrettuali.
Screening ca. cervice uterina
Nel corso del 2006 si intende procedere alla revisione della attività di esecuzione del pap-test
sul territorio provinciale da parte delle strutture sanitarie accreditate e della rete consultoriale
pubblica e privata, adeguando la modalità di offerta dell’indagine alle linee guida regionali per
lo screening della cervice uterina.
Prevenzione infortuni domestici
Prosecuzione degli interventi di informazione e di educazione alla salute, modulati su diversi
target di popolazione: bambini 0-3 anni, bambini 4-10 anni e anziani di età superiore ai 65
anni, secondo le indicazioni del nuovo piano regionale.
Piano malattie infettive
Completamento delle azioni per la attuazione della DGR di revisione del sistema lombardo di
prevenzione sorveglianza e controllo delle malattie infettive, con particolare riferimento agli
interventi di informazione nei confronti della popolazione in generale e delle collettività.
Attività Dipartimento di Prevenzione Veterinaria
Per quanto concerne il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria i principi ispiratori della
programmazione dell’attività 2006 saranno improntati a una sempre migliore integrazione tra
Servizi e Distretti Veterinari, non trascurando un sempre più necessario raccordo con il
Dipartimento di Prevenzione Medica e con altri Enti quali ad esempio il Servizio Faunistico, il
Settore Agricoltura dell’Amministrazione Provinciale e le Associazioni di Categoria.
La programmazione dell’attività ruoterà necessariamente attorno agli adempimenti collegati
all’applicazione dei nuovi Regolamenti Comunitari che dal 1.1.2006 interessano tutta la filiera
degli alimenti, dall’azienda agricola alla tavola.
A tal fine verranno esperiti i necessari sopralluoghi di verifica e saranno concluse le procedure
per l’attivazione dell’anagrafe informatizzata degli impianti nonché attivati nuovi canali
informativi con le Autorità Sanitarie dei Paesi extracomunitari importatori di prodotti di origine
animale, partendo dalla vicina Svizzera per finire agli Stati Uniti e al Giappone.
A corollario di quanto sopra saranno assicurati gli adempimenti previsti dai Piani di vigilanza,
controllo e campionamento presso le strutture di produzione di alimenti e mangimi.
Si cercherà di perseguire una sempre maggiore rapidità nelle verifiche relative al ritiro dal
mercato di alimenti non conformi con particolare riguardo alle procedure sulla tracciabilità dei
prodotti prevista dal Regolamento 178/2002 CE.
Grande importanza rivestirà inoltre l’istituzione e l’aggiornamento dell’anagrafe degli
allevamenti ovicaprini, suini ed equini con la costante implementazione di quella bovina ed
avicola, quest’ultima di attuale particolare rilevanza; contestualmente proseguiranno le
procedure di georeferenzazione dei medesimi allevamenti.
Continueranno con la capillarità consueta i controlli relativi alla profilassi obbligatoria delle
malattie trasmissibili e alla bonifica sanitaria in tutte le strutture vigilate.
Tutto ciò al fine di garantire un sistema di sicurezza che origina dall’allevamento e termina al
prodotto finito.
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Sezione 9 – Innovazioni dei servizi sanitari e socio-sanitari
In questo capitolo conclusivo sono riassunti e messi in luce i principali elementi delle azioni
innovative e di tipo progettuale che si intendono introdurre nel corso del 2006 per migliorare il
servizio reso ai cittadini da parte dell’Azienda.
Alcuni dei progetti che vengono richiamati e descritti più compiutamente in questa parte sono
già stati accennati o parzialmente introdotti nella narrativa di capitoli precedenti e nel contesto
di più generali descrizioni.
1. MEDICINA E PEDIATRIA DI FAMIGLIA
Il medico di famiglia rappresenta un soggetto fondamentale del sistema sanitario; la Regione
Lombardia ha ripetutamente ribadito, in varie sedi, la propria volontà di valorizzare
ulteriormente il ruolo di questa figura.
Esiste, in particolare, il Progetto Quadro regionale <Sperimentazione di un modello
organizzativo gestionale per i Gruppi di Cure Primarie in associazionismo evoluto ed integrato>
(D.G.R. n. VII/20467 dello 07/02/2005) che intende promuovere e favorire innovative forme
organizzative di erogazione della assistenza primaria di base.
Le indicazioni contenute nel documento regionale citato sono state prontamente recepite dal
Dipartimento Cure Primarie della ASL di Como che, già nel 2005, aveva individuato realtà
associative di medici già costituite e strutturalmente attrezzate per poter partecipare alla
sperimentazione.
Con comunicazione nell’aprile 2005, è stata formalmente avanzata richiesta di partecipazione
al progetto e un finanziamento (relativamente alle attività programmate nel 2005) di 150.000
euro. La richiesta è rimasta purtroppo senza esito.
Per il 2006, il riavvio e lo sviluppo del progetto, con il possibile coinvolgimento, per altro, di
una ulteriore limitata aliquota di gruppi rende congruente una stima richiesta di finanziamento
almeno dello stesso ordine di grandezza di quella ipotizzata lo scorso anno.
Nell’intento di migliorare ulteriormente l’accesso al Servizio di Continuità Assistenziale si
intende valutare la fattibilità tecnico-economica dell’istituzione di una centrale telefonica unica
con personale formato allo smistamento selettivo ed ottimale delle chiamate.
Le ipotesi al vaglio per lo sviluppo qualitativo del servizio sono le seguenti:
1. Ipotesi di Centrale Operativa
Prevede che il coordinamento sia affidato a una Centrale Operativa organizzata dall’ASL in
struttura propria o presso altra sede idonea mutuando, con apposita convenzione, le tecnologie
e i sistemi di telecomunicazione già utilizzati dalla Centrale operativa S.S.U.Em.”118”.
L’obiettivo è di ricevere in un unico punto, possibilmente dotato di numero verde, tutte le
chiamate in arrivo dal territorio e di poter smistare le richieste di intervento di pertinenza
tecnica alla postazione di C.A. più vicina al cittadino che chiede un intervento e/o
territorialmente competente per zona.
In prima ipotesi la Centrale Operativa potrebbe essere realizzata in locali idonei, o da
adeguare, nella Struttura interna di via Castelnuovo. In alternativa la si potrebbe realizzare in
prossimità della Centrale S.S.U.Em. ”118”, che ha dato una propria disponibilità di massima ad
ospitare personale e attrezzature dell’istituenda Centrale ASL. Nel primo caso la sede di C.A. di
Como potrebbe trasferirsi dall’attuale sede presso la istituenda Centrale, in modo che i medici
della sede di Como, per le richieste di intervento di competenza possano essere allertati in
tempo reale. Nel secondo caso occorrerebbe adeguare la postazione di C.A. di Via Castelnuovo
che non dispone di sala d’attesa per il pubblico.
Si reputa che per poter far fronte al volume prevedibile di richieste (circa 38-40.000/anno), in
una centrale siffatta dovrebbero presenziare due/tre operatori per turno, con 4 linee
telefoniche a disposizione collegate ad un numero unico. La realizzazione di una Centrale
Operativa richiederebbe inoltre l’installazione di un sistema digitale per la gestione delle
chiamate e per la registrazione delle conversazioni.
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I problemi tecnici da superare sono più o meno complessi e i costi relativi più o meno elevati a
seconda dei lavori strutturali da eseguire, del costo delle tecnologie da trasferire per le
telecomunicazioni e a seconda che il personale da adibire alla ricezione delle chiamate sia
medico o non medico ma addestrato al compito (tipo Call Center).
Vantaggi:
1. Il governo del sistema è interno all’ASL, garantito dagli operatori medici o non medici
dell’istituenda Centrale Operativa, ma richiede comunque un tempo in più per l’ulteriore
passaggio di comunicazione tra l’operatore ricevente e il medico della sede competente
per zona. Ciò potrebbe generare fraintendimenti e contenziosi con l’utenza, già di per sé
in ansia per le condizioni di salute e poco incline alle attese telefoniche.
2. Garantisce che la conversazione sia sempre con operatore umano e non tramite
segreteria telefonica.
3. Rende superfluo l’impianto di segreterie telefoniche nelle sedi periferiche, quindi elimina
anche i messaggi d’attesa o rinvio che l’utenza non gradisce, a condizione che ogni
medico sia dotato di cellulare di servizio per essere sempre e dovunque raggiungibile
dagli operatori di centrale.
4. Non esclude in linea teorica l’attività ambulatoriale dei medici di C.A., che, per
prescrizioni urgenti o altre semplici prestazioni, potrebbero risolvere il caso anche in
ambulatorio e non necessariamente a domicilio del cittadino. E’ però necessario
valutare l’idoneità di ciascuna sede di C.A. rispetto alla possibilità di effettuare
prestazioni ambulatoriali (PIP) previste dall’ACN e quindi la necessità di adeguamenti
delle sedi attuali (sala d’attesa, arredi e strumenti).
Svantaggi:
1. E’ indispensabile individuare una sede nuova, logisticamente e strutturalmente idonea
ad accogliere con gli operatori medici o non medici contemporaneamente in turno, il
sistema informatico di registrazione e il sistema di comunicazioni centralizzato da
installare e tutti gli arredi necessari.
2. Richiede personale medico con provata esperienza da assegnare alla Centrale con
compiti di filtro, in aggiunta a quello già operante con compiti di intervento nelle sedi
attuali o, in alternativa, personale non medico ma ben addestrato al compito per
istituire il Call center. In questo secondo caso sarebbe opportuno installare apparati di
registrazione delle conversazioni nelle diverse sedi di C.A. o fare in modo che il sistema
centrale di registrazione possa registrare le conversazioni deviate alle sedi di C.A.
3. Il medico di Continuità Assistenziale in turno nelle postazioni lamenterà una sorta di
subordinazione nei confronti del medico operante in centrale e potrebbe avvertire una
sorta di non piena libertà di giudizio sui casi proposti; inoltre il personale non medico
andrebbe comunque addestrato sugli azzonamenti delle competenze delle singole sedi.
4. Alti costi aggiuntivi sia per l’acquisizione o adeguamento della nuova struttura
individuata, sia per l’acquisizione di strumenti di registrazione e tecnologie di
telecomunicazione, ancorché mutuate -previa apposita convenzione– dall’Azienda
Ospedaliera S.Anna che è titolare della Centrale Operativa S.S.U.Em.”118”, sia infine
per il reclutamento del personale necessario.
2. Ipotesi di autonomia delle sedi
Ciascun presidio provvede in autonomia al proprio funzionamento come accade attualmente,
per cui ciascuna sede mantiene il punto di chiamata con recapito telefonico fisso, da adeguare
eventualmente con segreteria telefonica e/o possibilità di trasferimento di chiamata su cellulari
di servizio, affinché il medico sia sempre raggiungibile o possa leggere messaggi, anche
quando è fuori sede per visita, in modo da evitare perdite di tempo e inutili rientri in sede tra
una richiesta di visita e la successiva. Tale soluzione consente l’attività ambulatoriale dei
medici, a condizione che ogni presidio sia dotato di sala d’attesa e arredi adeguati come
indicato nell’ipotesi precedente. Dato il rapporto di “fidelizzazione” che nel tempo si è
instaurato tra la popolazione e l’équipe medica di sede, questa soluzione permette, forse più di
altre, di individuare spazi per l’attività ambulatoriale finalizzata alla somministrazione della
Carta sul rischio cardiocerebrovascolare e/o al monitoraggio delle patologie di maggiore
impatto come l’ipertensione o il diabete. In tal caso, realizzati gli adeguamenti strutturali o
strumentali del caso, andrebbero definite le prestazioni realmente effettuabili dal medico di
C.A. in ambulatorio, oltre alle prestazioni aggiuntive di cui all’Allegato D dell’ACN e rispettive
tariffe.
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Questo modello di organizzazione, rende necessario aumentare la dotazione organica di
ciascun presidio, in modo che in ciascuna sede sia sempre presente un medico per le risposte
dirette al cittadino e uno (o più di uno) sia impegnato in visita e raggiungibile su cellulare di
servizio. E’ da valutare infine l’opportunità di installare in ogni sede un apparato di
registrazione delle conversazioni.
2. GRUPPI DI CURE PRIMARIE
L’ASL della Provincia di Como, garantita l’ordinaria operatività di funzionamento e gestione del
servizio (in particolare per quanto riguarda la scelta/revoca) intende procedere con rinnovata
decisione, ed in linea con le strategie suggerite dalla Regione, alla sperimentazione di gruppi di
cure primarie che rappresentano la frontiera avanzata sulla quale investire in termini di
innovazione e miglioramento del servizio offerto.
In tale ottica, per estendere e qualificare ulteriormente l’offerta di cure primarie in forma
evoluta, già preconizzata dal d.lgs. n.502/92 e dalla L.R.31/97 e già realizzata in buona misura
nella realtà territoriale dell’Asl della provincia di Como nelle sue forme convenzionali ex art. 40
DPR 270/2000, occorre individuare un modello organizzativo per l’assistenza medica di primo
livello, ancora più complesso e innovativo delle citate associazioni mediche e potenziato da
figure professionali specialistiche, mediche, infermieristiche e riabilitative.
Un gruppo siffatto sarebbe in grado di dare risposte flessibili, integrate e sempre più orientate
alla gestione territoriale del paziente affetto da patologie croniche, quindi alla gestione del
paziente imperniata su profili di cura e linee guida o protocolli di favorevole rapporto
costo/beneficio, alternative al ricovero .
Il Progetto Quadro regionale “Sperimentazione di un modello organizzativo-gestionale per i
Gruppi di Cure Primarie in associazionismo evoluto ed integrato”, approvato con D.G.R.
n.7/20467 del 07.02.2005 prevede un sottoprogetto attuativo, di durata triennale a partire
dalla data di approvazione, ne definisce il finanziamento per la parte di competenza regionale e
ne tratteggia a grandi linee il campo e le fasi di intervento (prestazioni di medicina generale, di
continuità assistenziale nelle ore notturne e festive, di specialistica ambulatoriale), i requisiti
minimi strutturali, logistici, organizzativi e strumentali necessari.
L’Accordo Collettivo Nazionale per i rapporti con la Medicina Generale, sottoscritto con atto
d’intesa Stato-Regioni il 23.03.2005, prevede all’art 26, comma 1 e 2, che le Regioni e le
Aziende istituiscano équipes territoriali a diversa complessità strutturale e gestionale,
finalizzate alla realizzazione di forme di integrazione professionale e di continuità assistenziale
per la presa in carico del paziente, per il conseguimento di obiettivi e programmi distrettuali e
per l’erogazione dei livelli essenziali e appropriati di assistenza.
Il comma 4 del citato art. 26 demanda però la definizione dei contenuti dei GCP, delle figure
professionali da coinvolgere nella sperimentazione e delle modalità operative e gestionali alla
contrattazione regionale, che ancora non si è realizzata.
In difetto di più precise indicazioni derivanti dagli Accordi Regionali, risulta quindi difficile
definire la quota di competenza aziendale necessaria a finanziare il sottoprogetto attuativo dei
GCP (quota che comunque dovrebbe essere inserita nel budget del Distretto di riferimento)
nonchè le modalità di remunerazione delle figure mediche e specialistiche coinvolte.
E’ tuttavia sempre più sentita l’esigenza di permettere al MMG/PLS di fiducia, un tempo
percepito solo come “filtro” indispensabile per accedere alle prestazioni del SSR (gate keeper),
di divenire esso stesso erogatore diretto di prestazioni sanitarie aggiuntive, non più solo in
regime libero professionale e nelle sole forme consentite dal rispettivo ACN, bensì come
gestore di un’équipe territoriale multiprofessionale e articolata.
Il Dipartimento Cure Primarie dell’ASL di Como ha già condotto un’indagine conoscitiva sul
proprio territorio ed ha rilevato che almeno cinque “Medicine di Gruppo” tra quelle attive
dispongono dei requisiti minimi previsti dal “Progetto Quadro regionale” per la realizzazione di
GCP e ne ha già trasmesso gli estremi al competente ufficio regionale, con nota n.36746 del
21.04.2005 della Direzione Generale di questa ASL .
A testimonianza del proprio interesse circa la possibilità di istituire GCP nel proprio territorio, il
Dipartimento Cure Primarie dell’ASL della provincia di Como, come richiesto con nota regionale
n.22146 del 26.04.2005, ha inoltrato –tra l’altro– una scheda progetto per la sperimentazione
di un gruppo di cure primarie corredandola con la richiesta di risorse aggiuntive.
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E’ opinione ormai consolidata tra gli addetti ai lavori che le forme più evolute di associazione
medica (UTAP – Equipe territoriale – Gruppo di Cure Primarie) possono trovare compiuta
realizzazione e adeguata operatività solo all’interno di ampie strutture provviste di spazi
ambulatoriali diversificati, spazi di attesa e di accoglienza/prenotazione, nonchè di servizi
separati, specifici e in numero sufficiente per gli operatori e per gli utenti.
Tutto ciò premesso, dalle risultanze agli atti di questo Dipartimento, sembra che almeno tre
delle cinque medicine di gruppo segnalate, che risultano in possesso dei requisiti minimi
previsti dal “Progetto Quadro regionale” e già operanti nel territorio dell’ASL di Como, hanno
manifestato genuino interesse a partecipare all’istituzione e alla sperimentazione di un Gruppo
di Cure Primarie in collaborazione con l’ASL: una collocata nel Centro Civico di Mozzate nel
Distretto Sud-Ovest e una presso un Centro poliambulatoriale di Alzate nel Distretto Brianza.
Esiste poi anche una disponibilità di massima da parte di una medicina di gruppo operante nel
Distretto di Como, che al momento deve essere considerata potenziale perché i suoi
componenti hanno da poco aderito al CRS-SISS e non dispongono ancora di una piena
operatività della rete informatica.
Di seguito sono indicate in tabella le associazioni “Medicina di Gruppo” che si ritengono
effettivamente interessate a partecipare alla sperimentazione quali Gruppi di Cure Primarie per
una opportuna comparazione.
MED. DI GRUPPO
N° MMG
MOZZATE
ALZATE
COMO
7
5
5
8.520
6.560
6.966
Sede unica
SI
SI
SI
Barriere arch.
NO
Assistiti
NO
NO
Ambulatori medici
4
3
MED. DI GRUPPO
MOZZATE
ALZATE
Sala Infermieristica
SI
SI
Reception
SI*
SI
COMO
Sale attesa
4
3
Servizi
4
4
Ore sett. Infermiera
21
15
Ore sett. Oper.Amm.
42
30
Rete locale LAN
SI
SI
SI
Rete periferica WAN
SI
SI
SI
CRS-SISS compat.
SI
SI
In via di realizzazione
N.B.: La medicina di Mozzate può prenotare prestazioni on-line per i propri assistiti anche
presso gli Ospedali di Tradate, Saronno e Busto
In tutte le realtà sopra descritte:
►
è realizzabile la compresenza di MMG e medico specialista per concretizzare
un’effettiva relazione e integrazione professionale per offrire al cittadino attività di diagnosi
e cura più complesse della visita medica convenzionale di I° livello;
►
è possibile accreditare la qualità dell’erogatore in funzione delle prestazioni
specialistiche erogabili, nel rispetto dei principi individuati dal Progetto Quadro regionale e
di successive indicazioni derivanti dalla contrattazione regionale (ACR);
►
è già realizzata la continuità diurna delle prestazioni mediche di 1° livello, secondo i
dettami dell’ACN per la Medicina Generale, mentre dovrà essere negoziata la continuità
assistenziale nelle ore notturne, festive e prefestive secondo indicazioni derivanti dalla
contrattazione regionale (ACR);
►
possono essere organizzate attività ambulatoriali dedicate a patologie croniche di
forte impatto sociale come il diabete, l’ipertensione e la patologia cardiovascolare in
genere;
Pag. 32
►
►
►
►
►
possono essere garantite consulenze specialistiche e prestazioni aggiuntive nei limiti
di 3-4 specialità di maggiore impatto (Cardiologia, diabetologia,chirurgia, fisiatria);
possono essere applicati da tutti gli attori medici i PDTA (già condivisi tra ASL e
Strutture erogatrici) su diabete mellito e B.P.C.O. e le Linee Guida aziendali per il
trattamento dell’Ipertensione e dell’Ipercolesterolemia;
deve essere predisposta una carta dei servizi da parte di ciascun GCP autorizzato e
accreditato secondo le specifiche indicazioni regionali;
deve essere predisposto un regolamento interno per l’uso degli spazi e delle risorse
tecnologiche e professionali;
tutti i medici devono coordinarsi tra loro e con gli specialisti di ciascun Gruppo per le
verifiche periodiche sulla qualità e appropriatezza delle prestazioni rese e devono
impegnarsi a fornire all’ASL, nel rispetto della legge sulla riservatezza e sicurezza dei dati
personali, i dati clinici di attività utili a valutare l’impatto della sperimentazione.
Tenuto conto del fatto che la D.G.R. 7.2.2005 n.VII/20467 ha stanziato € 750.000 quale fondo
complessivo d’incentivazione, nell’ambito del finanziamento delle risorse aggiuntive regionali
per la fase di start-up della sperimentazione di GCP, si stima che la quota regionale minima
spettante all’ASL di Como possa essere valutata in un quindicesimo della cifra globale, pari a €
50.000 circa.
Nel corso del 2006 sarà possibile calcolare e negoziare con i referenti dei GCP la quota di
finanziamento di competenza ASL, che dovrebbe essere inserita nel budget dei Distretti di
riferimento, per remunerare le prestazioni specialistiche.
Lo stanziamento di competenza dell’ASL dovrebbe essere negoziato con i referenti GCP in
misura proporzionale ai consumi storicamente rilevati, leggermente inferiore al valore
complessivo calcolato per ambito e per specialità e periodi corrispondenti, al fine di rendere la
sperimentazione, oltre che appetibile per gli aspetti organizzativi e qualitativi, anche
interessante per il contenimento della spesa specialistica ambulatoriale
Tra i risultati che legittimamente si possono attendere da una sperimentazione siffatta, infatti,
c’è la riduzione del ricorso al Pronto Soccorso e a prestazioni specialistiche ospedaliere.
Perciò nella prima annualità (2006) dovranno essere individuati e negoziati con i rispettivi
referenti appositi indicatori di qualità e di produzione, sia per il monitoraggio e la valutazione
finale della sperimentazione, sia per la remunerazione degli attori e delle prestazioni erogate.
3. SCREENING
Anche questa area di intervento innovativo prende avvio da una sollecitazione della Regione
che indica questa attività di prevenzione come altamente strategica.
I dettagli operativi delle azioni programmate sono state presentate nel precedente capitolo.
Sul versante economico i costi progettuali attualmente quantificabili sono invece riportati nelle
tabelle che seguono:
Como
SCREENING MAMMOGRAFICO
area sub
settimane
costi previsti
distrettuale
di
(*)
chiamata
€
40
547.360
Brianza
Cantù
Mariano C.
Sud – Ovest
distretto
Medio – Alto
Lario
TOTALE
mammografie
8800
25
155.500
2500
Erba
LomazzoFino
40
223.920
3600
20
99.520
1600
Olgiate C.
32
129.376
2080
Menaggio
15
27.990
450
Dongo
20
18.660
1.202.326
300
19330
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SCREENING COLON-RETTO (solo Distretto Brianza)
Tipologia costi
2005
2006
Avvio
69.165
(supporti informatici; formazione;
materiale informativo; pubblicizzazione)
Costi chiamate
83.200
Test 1° livello (FBOT)
144.000
Test 2° livello
70.000
(colonscopie)
TOTALE
69.165
297.200
4. PROTOCOLLO PER IL BUON USO DEL RICETTARIO
Nel corso dei primi mesi dell’anno verrà attivato un Tavolo di lavoro con le Strutture pubbliche
e private accreditate e i MMG/PLS per la revisione del “Protocollo per il Buon uso del
Ricettario”, in particolare per quanto concerne la prescrizione delle prestazioni ambulatoriali da
parte dei medici specialisti e dei MMG e PLS, al fine di giungere ad una migliore appropriatezza
prescrittiva e superare il contenzioso che tuttora è presente tra le due categorie.
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