documento di programmazione e coordinamento dei
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DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO DEI SERVIZI SANITARI E SOCIO-SANITARI - SINTESI - gennaio 2006 INDICE Premessa .......................................................................................pag. 3 Sezione 1 – Contesto aziendale, epidemiologico e territoriale.................pag. 4 Sezione 2 – Composizione dei consumi...............................................pag. 7 Sezione 3 – Articolazione degli assistiti in classi di patologia cronica .......pag.11 Sezione 4 – Articolazione della rete di offerta sanitaria e socio-sanitaria ..pag.12 Sezione 5 – Assorbimento delle risorse per livelli di assistenza...............pag.17 Sezione 5/bis – Risorse per la negoziazione ........................................pag.21 Sezione 6 – Piano annuale dei controlli...............................................pag.24 Sezione 7 – Azioni sui tempi di attesa e accessibilità ............................pag.26 Sezione 8 – Azioni di attuazione dei Piani di Settore .............................pag.27 Sezione 9 – Innovazioni dei servizi sanitari e socio-sanitari ...................pag.29 Premessa L’ASL della Provincia di Como considera la persona e il suo bisogno di salute al centro della propria attività programmatoria. I principi ispiratori che ne guidano l‘azione sono: innovazione, appropriatezza, qualità, accessibilità, prevenzione, sicurezza del paziente. Il 2006 rappresenterà l’attuazione della “Mission” dell’ASL come già previsto nella L.R. 31/97 che caratterizza il ruolo delle ASL quali soggetti garanti della tutela dei bisogni di salute dei cittadini e di programmazione, acquisto e controllo delle attività sanitarie e socio-sanitarie. Pertanto le nostre parole chiave saranno: comunicare, facilitare, prendersi cura, monitorare, innovare: 1. ASL che comunica e si presenta in modo chiaro, con un impulso più deciso verso una comunicazione chiara e trasparente, secondo il percorso iniziato e portato avanti nel 2005, che coinvolge tutti gli ambiti della società civile, i rapporti con i media, gli organismi interaziendali di rappresentanza (Conferenza Erogatori, Consiglio di Rappresentanza, OCSM, Tavolo del Terzo Settore, ecc.), sviluppa la semplificazione amministrativa, riduce la burocrazia e introduce il Codice Etico; 2. ASL che facilita i processi di erogazione e di accesso ai servizi forniti da terzi attraverso la riduzione dei tempi di attesa, lo sviluppo del Call Center Regionale, il monitoraggio dei tempi di “evasione pratiche” e di risposta agli utenti, l’attivazione/riduzione dei servizi a seconda delle necessità dei singoli territori, la riduzione delle fughe nel rispetto della libera scelta; 3. ASL che si prende cura: favorisce lo sviluppo di una cultura della prevenzione attraverso l’estensione geografica degli screening (Mammografico su tutto il territorio, CCR su almeno altri due Distretti oltre quello della Brianza, attivazione screening della cervice uterina) e la creazione di una mentalità diffusa (più messaggi sono in grado di rinforzarsi a vicenda sul medesimo target culturale). “Tenuta” dei livelli di copertura vaccinale; presentazione più capillare e “manifesta” delle iniziative “sommerse” e note solo agli addetti ai lavori (sicurezza alimentare, inclusa la veterinaria, prevenzione nei luoghi di lavoro, piano dei controlli del PAC su area sanitaria e socio-sanitaria, ecc.); 4. ASL che monitora la qualità delle prestazioni: rendere esplicito soprattutto ai MMG/PLS il livello di qualità delle prestazioni acquistate dagli erogatori come emerge dal piano dei controlli e da alcuni indicatori di outcome; 5. ASL che innova: presentazione di almeno 4 studi di fattibilità per Gruppi di Cure Primarie e attivazione di almeno due di essi entro il 2006 con riduzione degli accessi inappropriati in Pronto Soccorso (codici di priorità bianco/verde); attivazione Centrale Telefonica per la Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) in collaborazione con il S.S.U.Em. 118. Il documento si articola in dieci sezioni. Pag. 3 Sezione 1 – Contesto aziendale, epidemiologico e territoriale L’Azienda Sanitaria della Provincia di Como. Organizzazione e Personale L’organizzazione aziendale è definibile a “matrice” e prevede: N. 4 Dipartimenti a carattere sanitario; N. 2 Dipartimenti a carattere amministrativo e programmatorio; N. 4 Distretti Socio Sanitari di base e il Distretto Speciale di Campione d’Italia; N.4 Distretti Veterinari con identica denominazione ed articolazione territoriale dei Distretti Socio Sanitari di base; ► N. 7 Strutture di Staff alla Direzione Generale. ► ► ► ► L’organigramma sintetico dell’Azienda è il seguente. Il funzionamento dell’Azienda è stato garantito, nel 2005, dal contributo lavorativo di 639 dipendenti (dato ricondotto ad unità). Caratteristiche territoriali e demografiche La Provincia di Como è orograficamente caratterizzata da una variegata conformazione fisica del territorio presentando in particolare una diversità significativa tra l’area settentrionale e quella meridionale: procedendo da nord verso sud si passa dai rilievi montuosi alla collina fino alla pianura. La superficie complessiva del territorio provinciale è di circa 1290 chilometri quadrati (è circa il 5,3% del territorio della Regione Lombardia) con prevalenza di territorio montano (67%) e collinare (26%) mentre la residua e limitata parte è pianeggiante (7%). Dal punto di vista amministrativo la Provincia è divisa in 162 Comuni. Tra questi solo 5 superano i 10.000 abitanti mentre la grande maggioranza dei comuni (per l’esattezza 110) sono compresi nella fascia con meno di 3.000 abitanti (dati 2004). Pag. 4 La popolazione residente al 31 ottobre 2005 ammontava a 557.791 unità (densità: 432 abitanti/kmq), con età media di circa 43 anni e con prevalenza della componente femminile che rappresenta il 51% della popolazione. Attraverso la rappresentazione della c.d. “Piramide dell’età” risulta possibile aggiungere ulteriori informazioni relativamente alla natura demografica della realtà d’interesse. Distribuzione popolazione residente per distretto Femmine Maschi Età Indice di Indice di media vecchiaia invecchiamento Distretto Totale BRIANZA 188.771 96.303 92.468 41,74 129,83 18,37 COMO 144.555 75.457 69.098 44,24 178,53 22,56 MEDIO ALTO LARIO 52.090 26.769 25.321 44,23 176,02 22,70 SUD OVEST 172.375 87.997 84.378 41,23 119,29 17,49 TOTALE ASL 557.791 286.526 271.265 42,64 141,96 19,59 Principali evidenze epidemiologiche Se valutata sulla base degli eventi fatali la situazione epidemiologica della provincia di Como non presenta, nel suo complesso, particolari criticità. Il tasso standardizzato di mortalità della popolazione generale si colloca poco sotto la media regionale per gli uomini e perfettamente in linea per quanto riguarda le donne. Nell’intervallo temporale significativo attualmente disponibile (anni 1995 – 2001) sono deceduti annualmente in media 2.417 maschi e 2.564 femmine. Pag. 5 Tra gli uomini i tumori sono causa di morte nel 40% dei casi; sullo stesso ordine di grandezza percentuale le patologie cardiocircolatorie (con predominanza delle malattie ischemiche del cuore). Tra le donne per converso circa il 50% dei decessi è riferibile alle patologie cardiocircolatorie (prevalgono i disturbi circolatori dell’encefalo). Su questo versante alcune aree del Distretto Brianza appaiono in evidenza negativa. Sempre tra le donne importante anche la casistica legata alle patologie tumorali. Dal punto di vista epidemiologico risulta interessante riservare una particolare attenzione alla numerosità e alla tipologia della popolazione affetta da patologie croniche. L’ASL dispone attualmente di una mappatura costantemente aggiornata della diffusione delle principali patologie cronico degenerative, sulla scorta dei consumi sanitari assorbiti dalle relative categorie di assistiti, come rappresentato nel grafico sottostante. Trapianti (311) 0,24% Malattie autoimmuni (1.213) 0,92% Malattie endocrine e metaboliche (7.586) 5,77% Neuropatie (6.994) 5,32% Gastroenteropatie (7.480) 5,69% Insufficienze renali (1.077) 0,82% Patologia Dominante malati cronici HIV e AIDS (999) 0,76% Neoplasie (15.468) 11,77% Diabete (18.266) Trapianti (311) 13,90% Insufficienze renali (1.077) Broncopneumopatie (7.403) 5,63% HIV e AIDS (999) Neoplasie (15.468) Diabete (18.266) Cardiovasculopatie (64.627) Broncopneumopatie (7.403) Gastroenteropatie (7.480) Neuropatie (6.994) Cardiovasculopatie (64.627) 49,17% Malattie autoimmuni (1.213) Malattie endocrine e metaboliche (7.586) Pag. 6 Sezione 2 – Composizione dei consumi sanitari e socio-sanitari 1. Consumi sanitari L’analisi dell’andamento dei consumi delle prestazioni sanitarie rappresenta uno strumento indispensabile alla programmazione territoriale. Le prestazioni sanitarie si suddividono in cinque aree principali: i ricoveri, le prestazioni di specialistica ambulatoriale, la farmaceutica convenzionata, il File F e le prestazioni psichiatriche. 1. RICOVERI Consumo per fasce d’età, degli assistiti dell’A.S.L. della Provincia di Como con proiezione dei consumi per gli anni 2005 e 2006. I dati sono espressi in migliaia di euro. Fasce età 0 anni 01-04 anni 05-14 anni 15-44 anni 45-64 anni 65-74 anni 75 anni ed oltre Totale Consumo 2004 Proiezione consumo 2005 Previsione consumo 2006 8.962 3.484 4.987 48.788 63.381 60.225 60.791 9.682 4.009 5.069 50.973 64.422 61.758 64.830 9.828 4.070 5.145 51.738 65.389 62.684 65.802 250.618 260.743 264.655 Le informazioni relative all’anno 2005 sono state ottenute dalla proiezione a fine anno dei dati di consumo forniti dalla Regione Lombardia per il periodo gennaio–settembre 2005, mentre la previsione per l’anno 2006 è stata ricavata applicando un incremento dell’1,5% rispetto al dato del 2005, come segnalato nell’allegato 6 della D.G.R. VIII/1375 del 14 dicembre 2005. 2. PRESTAZIONI AMBULATORIALI Consumo per fasce d’età, degli assistiti dell’A.S.L. della Provincia di Como con proiezione dei consumi per gli anni 2005 e 2006. I dati sono espressi in migliaia di euro. Fasce età Consumo 2004 (importo lordo) Proiezione consumo 2005 Previsione consumo 2006 n.d. 0 anni 01-04 anni 05-14 anni 15-44 anni 45-64 anni 65-74 anni 75 anni ed oltre 0 702 1.170 3.114 27.519 27.849 18.614 12.971 0 761 1.307 3.157 27.822 28.550 19.033 13.819 0 791 1.357 3.279 28.894 29.649 19.766 14.351 Totale 91.940 94.450 98.087 Le informazioni relative all’anno 2005 sono state ottenute dalla proiezione a fine anno dei dati di consumo forniti dalla Regione Lombardia per il periodo gennaio–luglio 2005, mentre la previsione per l’anno 2006 è stata ricavata applicando un incremento del 3,85% rispetto al dato del 2005, come previsto nell’allegato 5 della D.G.R. VIII/1375 del 14 dicembre 2005. Pag. 7 3. FARMACEUTICA TERRITORIALE Consumo per fasce d’età, degli assistiti dell’A.S.L. della Provincia di Como con proiezione dei consumi per gli anni 2005 e 2006. I dati sono espressi in migliaia di euro. Fasce età n.d. 0 anni 01-04 anni 05-14 anni 15-44 anni 45-64 anni 65-74 anni 75 anni ed oltre TOTALE ASL 1 129 879 1.915 16.357 32.519 27.595 25.297 2 189 1.260 1.998 14.926 28.697 24.966 23.073 Previsione consumo 2006 2 191 1.273 2.018 15.075 28.983 25.215 23.304 104.691 95.110 96.061 Consumo 2004 Proiezione consumo 2005 Le informazioni relative all’anno 2005 sono state ottenute dalla proiezione a fine anno dei dati di consumo forniti dalla Regione Lombardia per il periodo gennaio–giugno 2005, mentre per quanto riguarda la previsione relativa alla spesa per l’anno 2006, si prevede un incremento complessivo non superiore al 1% rispetto alla spesa sostenuta per l’anno 2005, così come prospettato nell’allegato 5 della D.G.R. VIII/1375 del 14 dicembre 2005. 4. FILE F Consumo dell’anno 2004 per fascia d’età dell’A.S.L. della Provincia di Como e previsioni per gli anni 2005 e 2006. I dati sono espressi in migliaia di euro. Fasce età n.d. 0 anni 01-04 anni 05-14 anni 15-44 anni 45-64 anni 65-74 anni 75 anni ed oltre Totale Consumo 2004 Proiezione consumo 2005 Previsione consumo 2006 8 86 43 341 5.787 3.933 1.391 571 8 68 1.132 666 6.059 4.359 1.554 663 9 74 1.222 719 6.543 4.708 1.679 716 12.161 14.509 15.670 Le informazioni relative all’anno 2005 sono state ottenute dalla proiezione a fine anno dei dati di consumo forniti dalla Regione Lombardia per il periodo gennaio–novembre 2005, mentre per quanto riguarda la previsione relativa al consumo per l’anno 2006, si prevede un incremento complessivo non superiore all’8% rispetto al consumo dell’anno 2005, così come prospettato dalla D.G.R. VIII/1375 del 14 dicembre 2005. Pag. 8 5. PSICHIATRIA Consumo dell’anno 2004 per fascia d’età dell’A.S.L. della Provincia di Como e previsioni per gli anni 2005 e 2006. I dati sono espressi in migliaia di euro. Fasce età Consumo 2004 15-44 anni 45-64 anni 65-74 anni 75 anni ed oltre Totale Proiezione consumo 2005 Previsione consumo 2006 7.899 6.993 473 155 7.951 6.487 570 210 7.951 6.487 570 210 15.521 15.218 15.218 Le informazioni relative all’anno 2005 sono state ottenute dalla proiezione a fine anno dei dati di consumo forniti dalla Regione Lombardia per il periodo gennaio–giugno 2005, mentre il valore del consumo dell’anno 2006 è stato ricavato ipotizzando che tra il 2005 e il 2006 non vi sia nessun ulteriore decremento, mantenendo, pertanto, i medesimi consumi del 2005. 2. Consumi socio-sanitari Consumi per residenti ASL della Provincia di COMO TOTALE COSTI TOTALE RICAVI RISULTATO ANNO 2004 CONSOLIDATO 72.642 72.712 70 (dati espressi in migliaia di euro) ANNO 2005 STIMATO 73.698 74.047 349 ANNO 2006 PREVISIONE 76.303 76.303 0 Consumo prestazioni in Strutture Provinciali Accreditate per residenti e non (RSA, (dati espressi in migliaia di euro) RDS, CDD, CSS, IDR, CDI, HOSPICE, CF) TOTALE CONSUMI ANNO 2004 CONSOLIDATO 85.233 ANNO 2005 STIMATO 88.338 ANNO 2006 PREVISIONE 90.731 I dati di sintesi sopra esposti sono rappresentativi di una molteplicità di voci analitiche che possono così essere sintetizzate: RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali): aumento costante dei costi dovuto all’effetto di trascinamento degli accreditamenti ed incremento progressivo della saturazione totale dei posti letto (l’elevato grado di attrazione delle strutture provinciali comporta un saldo della mobilità intraregionale in progressivo aumento). RSD (Residenze Sanitarie Disabili) e CDD (Centri Diurni Disabili) : completamento del processo di riconversione dalle precedenti tipologie con conseguente aumento dei costi dovuto al diverso sistema di tariffazione (SIDI); per le RSD si rileva un lieve incremento nella saturazione totale dei posti, peraltro elevata, a conferma dell’alto grado di attrazione delle strutture provinciali (saldo mobilità intraregionale positivo). Pag. 9 CSS (Comunità Socio Sanitarie) – VOUCHER DI LUNGO-ASSISTENZA: unità d’offerta di recente accreditamento (n. 2 strutture nel 2005); in espansione per l’ulteriore accreditamento di altre 4 strutture nel 2006. IDR (Istituti Multizonali di Riabilitazione): tenuto conto della eterogeneità delle prestazioni rese (ambulatoriali, semiresidenziali e residenziali) e del numero di giornate di produzione ambulatoriale che varia nel periodo considerato 2004 -2006, si può ipotizzare un andamento dei costi non incrementale, fatte salve le ricadute del processo di riconversione della riabilitazione. CDI (Centri Diurni Integrati): saturazione dei posti accreditati in misura ridotta e addirittura decrescente negli anni, in controtendenza rispetto alle altre unità d’offerta. Programmazione di verifiche e di eventuali azioni di promozione al fine di incrementare l’accesso alla tipologia in sinergia con le altre opportunità delle rete a livello diurno e domiciliare. CONSULTORI FAMILIARI: oltre alla rete dei 9 CF pubblici accreditati risulta presente (20042005) un unico CF privato, con aumento nell’erogazione di prestazioni tariffate; dal 2006 risulta contrattualizzato un ulteriore CF privato. HOSPICE: n. 1 unità di offerta di recente introduzione nel territorio provinciale (inserita in R.S.A.). DIPENDENZE: l’andamento degli inserimenti in struttura e dei conseguenti costi appare sostanzialmente consolidato; nel corso del 2006 saranno attuate misure atte a ridurre i nuovi ricoveri in Strutture extraregione. COSTO DIMESSI EX OSPEDALE PSICHIATRICO FASCIA B: Trattasi di costo sostanzialmente stabile; risultano attualmente in carico n. 191 pazienti (180 in strutture provinciali e 11 in strutture fuori provincia). ADI (Assistenza Domiciliare Integrata): Il processo di voucherizzazione ha comportato uno spostamento nella tipologia dei costi sostenuti, da ADI a gestione diretta ad acquisizione di prestazioni da soggetti pattanti (attualmente n. 12). Per il 2006 si prevede un consolidamento del sistema. Pag. 10 Sezione 3 – Articolazione degli assistiti in classi di patologia cronica Articolazione degli assistiti in classi di patologia cronica A seguito dell’implementazione della Banca Dati Assistiti (BDA), si è potuto tracciare il profilo epidemiologico delle patologie cronico degenerative riguardanti gli assistiti dell’ASL. Tale strumento di lavoro permette di calcolare la distribuzione delle stesse nella popolazione di riferimento (557.791 abitanti) e di ottenere informazioni riguardanti i costi. Banca Dati Assistito – ASL Como - anno 2005 Patologie cronico-degenerative Categoria prevalente Prevalenza ASL Costo totale/000 (€) Costo medio (€) Deceduto 0,82% 34.117 7.480 Trapiantato 0,06% 6.831 21.963 Insufficienti renali cronici 0,19% 15.215 14.127 HIV e AIDS 0,18% 8.030 8.038 Neoplastici 2,79% 64.943 4.199 Diabetici 3,29% 40.313 2.207 Cardiovasculopatici 11,65% 111.857 1.731 Broncopneumopatici 1,33% 10.381 1.402 Gastroenteropatici 1,35% 11.275 1.507 Neuropatici 1,26% 18.354 2.624 Malati di affezioni autoimmunitarie 0,22% 1.136 937 Malati di affezioni endocrine e metaboliche 1,37% 7.257 957 Donne con DRG riferitI al parto (370-375) 0,83% 10.603 2.297 Altri 56,74% 151.771 482 Sani (che non hanno contatto con il SSN) 17,91% 0 0 100,00% 492.083 TOTALE La tabella sopra riportata contiene i dati dell’intero universo dei cittadini. Come si può vedere, in Provincia di Como le malattie più rappresentate sono di gran lunga le cardiovasculopatie, seguite dal diabete e dalle neoplasie. Nel corso del 2006 si prevede di accrescere ulteriormente l’integrazione territorio-ospedale, al fine di favorire un’alta omogeneità di approccio diagnostico-terapeutico delle patologie croniche. Si prevedono in particolare: - incremento dello screening cardiocerebrovascolare; - predisposizione di un Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA) per l’ipertensione; - monitoraggio dell’applicazione dei PDTA esistenti (diabete-broncopneumopatie); - potenziamento dello screening del carcinoma mammario; - attivazione dello screening sul carcinoma colon-rettale. Pag. 11 Sezione 4 – Articolazione della rete di offerta sanitarie e sociosanitaria 1. Medicina e Pediatria di famiglia I dati provinciali sono riassunti nella tabella che segue ( MMG=Medici di Medicina Generale; PLS=Pediatri di Libera Scelta): Distretto Brianza Adulti residenti 166.244 Età evolutiva residenti 19.792 Totale MMG 134 Totale PLS 20 Forme associative Numero associazioni N. MMG associati N. Assistiti afferenti Associazione Gruppo Rete Mista Totale 12 2 2 0 16 73 7 11 0 91 96.490 9.631 15.605 0 121.726 Forme associative Numero associazioni N. PLS associati N. Assistiti afferenti Associazione Gruppo Rete Mista Totale 2 0 0 1 3 9 0 0 4 13 8.736 0 0 3.503 12.239 Distretto Como Adulti residenti 131.470 Età evolutiva residenti 12.814 Totale MMG 109 Totale PLS 13 Forme associative Numero associazioni N. MMG associati N. Assistiti afferenti Associazione Gruppo Rete Mista Totale 6 6 4 2 18 21 15 12 11 59 27.119 24.626 16.864 13.047 81.656 Forme associative Numero associazioni N. PLS associati N. Assistiti afferenti Associazione Gruppo Rete Mista Totale 2 0 0 1 3 4 0 0 4 8 3.780 0 0 4.865 8.645 Pag. 12 Distretto Medio-Alto Lario Adulti residenti 47.657 Età evolutiva residenti 3.612 Totale MMG 40 Totale PLS 4 Forme associative Numero associazioni N. MMG associati N. Assistiti afferenti Associazione Gruppo Rete Mista Totale 8 0 0 0 8 36 0 0 0 36 43.632 0 0 0 43.632 Forme associative Numero associazioni N. PLS associati N. Assistiti afferenti Associazione Gruppo Rete Mista Totale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Distretto Sud-Ovest Adulti residenti 149.946 Età evolutiva residenti 18.961 Totale MMG 117 Totale PLS 22 Forme associative Numero associazioni N. MMG associati N. Assistiti afferenti Associazione Gruppo Rete Mista Totale 11 5 1 1 18 45 23 3 4 75 63.496 29.572 4.474 5.584 103.123 Forme associative Numero associazioni N. PLS associati N. Assistiti afferenti Associazione Gruppo Rete Mista Totale 2 0 0 0 2 10 0 0 0 10 10.333 0 0 0 10.333 N. MMG associati N. Assistiti afferenti Distretto speciale di Campione Adulti residenti 2245 Totale MMG 2 Forme associative Numero associazioni Associazione Gruppo Rete Mista Totale Su questo versante di attività l’Azienda è fortemente impegnata a dar corso alle attività progettuali suggerite dalla Regione per quanto concerne lo sviluppo quantitativo e qualitativo delle forme associative. Per quanto riguarda il Distretto speciale di Campione d’Italia, nel 2006 si darà pieno corso alla già prevista istituzione di un ambito organizzato secondo la disciplina legislativa in materia. Pag. 13 2. Continuità assistenziale I dati provinciali sono riassunti nella tabella che segue: DISTRETTO Brianza Sud Ovest Como Medio Alto Lario Campione d’Italia TOTALE NUMERO SEDI NUMERO MEDICI 3 5 3 3 1 15 18.5 24.5 18.5 14 4.5 80 Negli ultimi anni sono stati effettuati notevoli sforzi per il miglioramento di questo servizio. Si ritiene che esistano ulteriori margini per un miglioramento del servizio. In tale intendimento sono stati programmati specifici piani il cui dettaglio è descritto al punto 9 del presente documento. 3. Presidi Ospedalieri Nella Provincia di Como vi sono 12 ospedali, che sono maggiormente concentrati nelle aree distrettuali di Como e Brianza, con 3 presidi (Valduce, Villa Aprica e Sant’Anna) all’interno del Comune di Como. Nella tabella seguente sono, inoltre, riportati i posti letto per ogni struttura ospedaliera. NOME PRESIDIO Ospedale di zona "Valduce" C.C. "Villa Aprica" Sacra Famiglia "Fatebenefratelli" Ospedale di zona "Moriggia Pelascini" C.C. "Centro Ortopedico Fisioterapico" C.C. "Villa S.Benedetto C.C. "Villa San Giuseppe" Az. Osp."S.Anna"- Ospedale di Como "Sant'Anna" Az. Osp."S.Anna"- Ospedale "Beldosso" Longone al Segrino Az. Osp."S.Anna"- Ospedale "F.Villa" Mariano C.se Az. Osp."S.Anna"- Ospedale di Menaggio Az. Osp."S.Anna"- Ospedale di Cantù TOTALE Posti Letto Posti letto ORDINARI DH/DS 264 35 170 10 240 24 274 15 195 5 75 0 83 8 723 113 32 0 120 13 86 7 192 14 2.454 244 4. Specialistica Ambulatoriale Nella Provincia di Como vi sono 30 strutture polispecialistiche, 24 strutture che erogano prestazioni di laboratorio analisi, 18 strutture che erogano prestazioni di radiologia, 15 strutture che erogano prestazioni di odontoiatria, 4 centri di Medicina dello Sport. La distribuzione delle strutture sul territorio è abbastanza uniforme; si rileva una lieve maggior concentrazione nell’area distrettuale di Como. Pag. 14 3. Farmacie territoriali I dati relativi alla numerosità e alla articolazione distrettuale delle farmacie ed alcuni indici sono riassunti nella seguente tabella, con relativo grafico. Pag. 15 6. Strutture area socio-sanitaria Nel territorio dell’A.S.L. della Provincia di Como sono presenti al 31.12.2005 le sottoelencate strutture socio-sanitarie: TIPOLOGIA RSA CDI RDS HOSPICE CDD CSS ENTI AUSILIARI TOXO CONSULTORI FAMILIARI PUBBLICI CONSULTORI FAMILIARI PRIVATI IDR VOUCHER SOCIO SANITARIO ADI TOTALE N. STRUTTURE 51 11 7 2 11 2 6 9 2 3 12 POSTI 4.161 273 206 20 303 15 134 0 0 85 0 5.197 . Pag. 16 Sezione 5 – Assorbimento delle risorse per livelli di assistenza Sulla base delle indicazioni contenute nelle linee di programmazione e di indirizzo definite dalla Regione e per presidiare efficacemente l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA), l’ASL della Provincia di Como ha deciso di iniziare, a partire dal 2006, una programmazione delle attività e del contestuale assorbimento di risorse, con relativo monitoraggio almeno semestrale, dell’andamento dei livelli di assistenza, in relazione a quanto preventivato a inizio anno. La produzione di tale nuovo reporting in corso d’anno è volta a consentire non solo un diverso e un più tempestivo livello informativo ma anche ad innestare un ulteriore ciclo di programmazione/controllo che permetta, ove possibile, di attivare meccanismi di feed-back e di correzione delle dinamiche di destinazione ed impiego delle risorse e ciò nell’obiettivo di tendere ad una allocazione equilibrata delle risorse stesse così come indicato dalle regole regionali. La programmazione dei livelli per l’anno 2006 nasce tenendo conto da un lato dell’andamento storico degli ultimi due anni e dall’altro delle azioni strategiche messe in campo nei vari settori e contenute nelle altre sezioni del presente documento. I dati rappresentati nelle seguenti tabelle si riferiscono quindi agli esercizi 2004 (dato consolidato), 2005 (dato stimato) e 2006 (dato previsionale), dove ovviamente si dà precipua importanza alla parte relativa al 2006, che viene infatti commentata nelle successive note esplicative, mentre gli anni precedenti vengono utilizzati solo come mezzi di comparazione. Per programmare e monitorare l’andamento dei livelli di assistenza in termini di risorse assorbite, si è deciso di utilizzare l’impostazione metodologica proposta nella modulistica di rilevazione annuale dei costi per livelli di assistenza (modello LA) di fonte ministeriale, dove tuttavia, allo scopo di sintetizzare la rappresentazione delle informazioni e rendere lo strumento il più operativo possibile, si è provveduto ad una semplificazione del citato format di monitoraggio dei LEA di fonte ministeriale, aggregando alcune colonne e semplificando l’articolazione delle righe, anche tenendo conto della particolare struttura organizzativa di questa Azienda. Pag. 17 Pag. 18 Pag. 19 NOTA: Il volume complessivo dei costi viene coperto parzialmente dalle risorse derivanti dalla quota capitaria (563.833 abitanti per 1.044.98 € = 589.194.208 €) dalle risorse ASSI per 76.302.955 €, dalle entrate proprie stimate in circa 5.000.000 € e per la differenza da ulteriori entrate minori. Pag. 20 Sezione 5/bis RISORSE PER LA NEGOZIAZIONE 1. Prestazioni di Ricovero La DGR 1375 del 14/12/2005 prevede che la quota di risorse per l’anno 2006 venga calcolata per ciascuna struttura con le seguenti modalità: ► alla quota finanziata per l’anno 2005 viene sottratto il valore delle prestazioni identificate dalla stessa DGR come extra budget; ► viene altresì sottratto il valore dei ricoveri in DH con DRG 410, che viene accantonato per il finanziamento riservato dei DRG oncologici in DH; ► il 97,5% dell’importo così ottenuto costituisce il finanziamento minimo garantito; ► la quota massima di risorse disponibili è rappresentata dagli importi sottoscritti per l’anno 2005 incrementati del 1,5% e al netto del valore dei DH oncologici con DRG 410. In tal modo è stata individuata la quota variabile soggetta a negoziazione che l’ASL intende destinare ai seguenti progetti specifici per le tipologie di ricovero indicate: Ricoveri per acuti ► riduzione della “fuga” di ricoveri verso strutture extra provinciali, pur nel rispetto del principio della libera scelta dei cittadini; ► trasparenza e riduzione delle liste di attesa per interventi programmati (vedi punto relativo all’accessibilità) e in particolare per le tipologie previste nell’accordo StatoRegioni del 2002 (interventi per cataratta, protesi d’anca, coronarografia, interventi per neoplasie della mammella o del colon-retto). Compilazione nella SDO del campo relativo alla data di prenotazione dell’intervento, ai fini di una verifica puntuale e costante del tempo di attesa per le tipologie di ricovero individuate; ► rispondenza ad un set di indicatori di performance/outcome previamente definiti e condivisi con le strutture per l’erogazione di prestazioni di ricovero che presentano complessità e criticità individuati in collaborazione con gli stessi erogatori; ► ulteriore incremento della quota di ricoveri effettuati in regime di Day Hospital/Day Surgery con contestuale riduzione dei ricoveri ordinari di minore complessità attraverso l’individuazione concordata di specifici DRG, sia chirurgici che medici, suscettibili di un trasferimento dal regime ordinario al ricovero diurno; ► rispetto rigoroso delle disposizioni regionali in merito alla individuazione del solo principio attivo (invece della specialità farmaceutica) nelle indicazioni terapeutiche fornite con la lettera di dimissione. Riabilitazione ► in considerazione del riscontro di una relativa carenza di posti letto destinati alle aree di riabilitazione generale e geriatrica e/o di mantenimento, si prevede di individuare una quota significativa di risorse da destinare a tali aree con una eventuale revisione del numero di posti letto dedicati alla riabilitazione specialistica; ► riduzione della “fuga” di ricoveri verso strutture extra provinciali, pur nel rispetto del principio della libera scelta dei cittadini; ► miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli episodi di ricovero riabilitativi attraverso l’adozione, ove possibile, di strumenti di misura della disabilità come ad esempio la scala “Functional Independence Measure”; ► definizione di una decurtazione per i ricoveri riabilitativi relativi ad alcuni DRG (in particolare quelli afferenti alla patologia osteo-articolare), che si ripetono nell’arco di un anno e individuati con criteri di selezione condivisi con gli erogatori. Pag. 21 Infine come ulteriore obiettivo di budget, comune all’area “prestazioni di ricovero”, viene individuata la necessità di migliorare la sicurezza del paziente: l’ASL intende promuovere azioni che garantiscano ulteriormente la tutela dei pazienti ricoverati nei presidi ospedalieri ubicati sul proprio territorio. A tal proposito verrà ulteriormente implementato, in collaborazione con i soggetti erogatori, il monitoraggio delle infezioni ospedaliere e degli eventi sentinella. Pertanto saranno definiti, di concerto con le strutture erogatrici, indicatori utili a rilevare l’effettivo impegno nella prevenzione e nel contenimento delle infezioni ospedaliere. A ognuno di questi obiettivi sarà associato un punteggio a cui sarà proporzionalmente legata l’erogazione della quota variabile che verrà effettuata su base trimestrale a seguito della valutazione sul raggiungimento degli stessi obiettivi sottoscritti. Le quote eventualmente non assegnate verranno rese disponibili per i trimestri successivi, oppure destinate ad ulteriori progetti di miglioramento della qualità o di riequilibro tra domanda e offerta. 2. Prestazioni di Specialistica Ambulatoriale La D.G.R. 1375/2005 prevede che il finanziamento 2005 totale, comprensivo della quota calcolata applicando le regressioni tariffarie e della quota relativa alle risorse aggiuntive (2% per i progetti dei attuati localmente dalle ASL), al netto delle attività di dialisi e di radioterapia, e portato al 90% costituirà la quota minima di risorse che sarà assegnata su base storica per l’anno 2006. La quota massima è rappresentata dal valore finanziato nel 2005, incrementato del 3,85%. L’ASL della Provincia di Como intende effettuare la negoziazione delle risorse per l’anno 2006 con i soggetti erogatori applicando i criteri di seguito esposti. Fatto 100 il finanziamento 2005 al netto delle prestazioni di dialisi e radioterapia che non rientrano nella quota di risorse definite dalla negoziazione: 1. l’importo minimo garantito è rappresentato dal 90% del finanziamento 2005 2. l’importo corrispondente alla quota compresa tra il 90 e il 95% sarà corrisposto nella sua interezza solo se saranno rispettati alcuni obiettivi legati al contenimento delle liste di attesa e alla qualità della rendicontazione del flusso informativo che tutti i soggetti erogatori devono garantire: a) separazione delle agende di prenotazione tra primo accesso e visite di controllo per tutte le prestazioni erogate ed adesione al Call Center Regionale b) corretta indicazione della data prenotazione e della data di contatto (i dati verranno confrontati con il flusso informativo relativo ai tempi di attesa) c) corretta indicazione del tipo di prestazione: ordinaria, programmata, urgente differibile d) puntuale invio del flusso informativo entro il giorno 15 del mese successivo a quello di riferimento e) indicazione del codice di diagnosi per alcune prestazioni selezionate ed in particolare per quelle afferenti ai PDTA già sottoscritti f) puntuale invio del flusso inerente i dati economici (file in excel già in uso) entro il giorno 15 del mese successivo g) puntualità dei dati trasmessi (% di records “vecchi” non superiore al 5%) A ognuno di questi obiettivi sarà associato un punteggio a cui sarà proporzionalmente legata l’erogazione di una quota, pari complessivamente al 20% dell’importo sopra definito (risorse economiche comprese tra il 90 e il 95% del totale finanziato 2005) e così ripartita: - 10% per gli obiettivi di cui al punto a); - 10% per gli obiettivi di qualità del flusso informativo di cui ai punti successivi 3. tra il 95 e il 102% sarà applicato alle valorizzazioni prodotte un abbattimento sino al 30% e tra il 102 e il 106% un abbattimento sino al 70%. L’impegno ad erogare prestazioni a carico del S.S.R: vale, come di consueto, fino al 106%; 4. una quota significativa del previsto incremento di 3,85% sul finanziato 2005 e pari a circa il 2% del finanziato stesso, viene destinata all’attuazione di progetti specifici Pag. 22 finalizzati a risolvere le criticità inerenti i tempi di attesa e squilibri della domanda/offerta anche mediante la revisione delle tariffe di alcune prestazioni, nonché il miglioramento dell’accessibilità attraverso l’ampliamento degli orari (tardo pomeriggio e sabato) o la delocalizzazione presso altre sedi. L’assegnazione di tale quota verrà effettuata su base trimestrale a seguito della valutazione sul raggiungimento degli obiettivi sottoscritti. Le quote eventualmente non assegnate verranno rese disponibili per i periodi successivi, oppure destinate ad ulteriori progetti; 5. si prevede l’accantonamento di un fondo di riserva per eventuali ulteriori criticità che dovessero insorgere nel corso dell’anno e che verranno valutate durante l’attività di monitoraggio del budget. N.B.: Gli obiettivi di negoziazione sopra riportati, sia per l’attività di ricovero che per quella ambulatoriale, sono in alcuni casi oggetto di monitoraggio e controllo puntuale per la verifica di precise disposizioni regionali. Si richiama pertanto quanto già evidenziato nel capitolo dedicato al Piano annuale dei Controlli e in particolare si ricordano i seguenti aspetti: - trasparenza delle liste di attesa attraverso una corretta gestione dei registri di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali e dei ricoveri programmati con divieto della sospensione delle prenotazioni, tenuto anche conto che la Legge Finanziaria 2006 ha previsto specifiche sanzioni in proposito; - errori nella codifica delle SDO o delle prestazioni ambulatoriali: il riscontro ripetuto di una non corretta attribuzione dei codici di diagnosi e/o di intervento/procedura darà luogo alle previste sanzioni di cui alla L.R. nr. 11 del 4 agosto 2003; - scelta del regime assistenziale appropriato: l’erogazione delle prestazioni con opzioni assistenziali più onerose (ricovero ordinario invece di Day Hospital/Day Surgery oppure di quest’ultimo in alternativa ad una prestazione ambulatoriale) determinerà il previsto abbattimento della tariffa. 3. Prestazioni di riabilitazione delle Strutture Riabilitative già IDR (ex art. 26) Come previsto dalla DGR 1375/2005 e sulla base delle indicazioni regionali che partire da giugno 2006 verrà attivata la negoziazione del budget anche per Riabilitazione extra ospedaliera (già Istituti di Riabilitazione ex art. 26), che nel sono state riclassificate secondo quanto previsto dalla DGR di riordino della rete Riabilitazione. perverranno, a le Strutture di corso del 2005 delle attività di Pag. 23 Sezione 6 – Piano annuale dei controlli Appropriatezza Premesso che l’attività di controllo effettuata dal Nucleo Operativo Controllo ha, da sempre, operato sul territorio in modo tale da garantire un’efficace attività di vigilanza finalizzata non solo alla corretta codifica delle prestazioni erogate ma anche alla verifica dell’appropriatezza delle stesse, per il 2006 si intendono effettuare specifiche attività di controllo in merito a: - PDTA per patologie croniche degenerative con l'utilizzo della Banca Dati Assistito per l’evidenziazione e l’analisi dei dati - problematiche distrettuali individuate dai Comitati di Distretto - applicazione del Piano di Salute Mentale - attività di chemioterapia effettuate in Day Hospital con rimborso distinto della quota alberghiera e dei farmaci rendicontati tramite il “File F”. - DRG finanziati extra-budget - endoprotesi impiantate in occasione delle prestazioni di ricovero. Inoltre, nel 2006 saranno costituiti tre tavoli tecnici con alcuni specialisti dell’Azienda Ospedaliera che dovranno risolvere le problematiche connesse all’appropriatezza dell’utilizzo del Day Hospital nella gestione del paziente HIV e psichiatrico e nel ricorso all’utilizzo del ricovero per l’esecuzione di prestazioni odontoiatriche. L’obiettivo è arrivare alla stesura di un protocollo d’intesa che, tenendo conto dell’esigenze del paziente e dell’effettivo assorbimento di risorse, individui il livello assistenziale più appropriato. Qualità Ricoveri per acuti: l’ASL vuole focalizzare l’attenzione sulla qualità dell’assistenza ospedaliera soprattutto per le prestazioni di ricovero che presentano complessità e criticità gestionali. A tale scopo si prevede di destinare una quota di risorse disponibili alle strutture che, erogando prestazioni con tali caratteristiche, rispondono ad un set di indicatori di performance previamente definite e condivisi con le strutture stesse. In ambito riabilitativo l’ASL prevede di porre maggiore attenzione su modelli assistenziali che diano garanzia di qualità delle prestazioni erogate e nel corso del 2006 verrà posta maggiore attenzione all’ambito riabilitativo. In particolare si vuole introdurre nei presidi ospedalieri che esercitano attività di riabilitazione motoria l’applicazione, ove possibile, della scala “Functional Independence Measure” (FIM™), in quanto la FIM è il più affermato strumento di misura della disabilità a livello internazionale in grado di misurare in livelli crescenti l’autosufficienza del paziente. Il punteggio FIM™, di grande validità metrico-statistica, è un indice di appropriatezza del ricovero e di efficacia della riabilitazione ed è correlato al tempo di degenza ed al tempo dell’assistenza. I soggetti erogatori saranno invitati a rendicontare attraverso un flusso informativo istituito ad hoc le valutazioni indicate dalla scala FIM applicata a ciascun paziente inserito nel circuito riabilitativo all’inizio e alla fine del ricovero. I dati così ottenuti verranno analizzati dall’ASL attraverso la tecnica statistica denominata “Rash-analysis” che consentirà la valutazione della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni riabilitative erogate. Requisiti di autorizzazione e di accreditamento: anche nel 2006 l’ASL provvederà alla verifica di alcuni requisiti autorizzativi e di accreditamento selezionati per la loro valenza di tutela dei cittadini. In particolare si ritiene di sviluppare la vigilanza esperita nel corso del 2005 sull’applicazione della normativa nei servizi di diagnostica per immagini con una specifica attenzione alle apparecchiature di Risonanza Magnetica. Pag. 24 Verranno inoltre effettuati: − sopralluoghi per verificare l’applicazione del controllo di qualità del processo trasfusionale, a seguito delle disposizioni regionali in merito di prossima pubblicazione; − verifica dei requisiti organizzativi e strutturali delle strutture partecipanti allo screening; − verifiche più stringenti sui requisiti del personale di tutte le strutture di ricovero e cura a partire da quelle riabilitative; − verifiche secondo step Controlli Qualità Interni dei Servizi Medicina di Laboratorio. Ambito Socio Sanitario: relativamente a tale ambito verrà effettuato il monitoraggio dei requisiti di autorizzazione/accreditamento per almeno l’80% delle Strutture operanti nel territorio della Provincia di Como e verrà completato l’iter di riclassificazione/accreditamento di 3 Istituti di Riabilitazione e 4 Comunità Socio Sanitarie. Inoltre nel corso dell’anno verranno effettuati dei sopralluoghi di verifica presso i Consultori Familiari dell’ASL della Provincia di Lecco, al fine di procedere al loro accreditamento definitivo. Il Nucleo Operativo di Controllo Socio Sanitario verificherà l’adeguatezza sul 10% delle prestazioni erogate dalle Residenze Sanitario Assistenziali, delle Residenze Sanitarie per Disabili e dei Consultori Familiari (prestazioni ad alta integrazione socio–sanitaria). Si procederà infine alla verifica dell’appropriatezza dei nuovi ricoveri presso le Comunità per Tossicodipendenti. Sicurezza del paziente: l’ASL intende promuovere azioni che garantiscano la sicurezza dei pazienti ricoverati nei presidi ospedalieri ubicati sul proprio territorio. A tal proposito verrà ulteriormente implementato, in collaborazione con i soggetti erogatori, il monitoraggio delle infezioni ospedaliere e degli eventi sentinella. L’ipotesi è quella di destinare una quota delle risorse disponibili inerente l’area ricoveri per i soggetti erogatori al raggiungimento di obiettivi finalizzati alla prevenzione ed al contenimento delle infezioni ospedaliere. Pag. 25 Sezione 7 – Azioni su tempi di attesa e accessibilità L’ASL vuole continuare l’attività già intrapresa nel 2005 inerente la definizione di progetti specifici destinati ad appianare situazioni di squilibrio tra domanda e offerta. In particolare intende mantenere l’accessibilità alle strutture, per specifiche tipologie di prestazioni nel tardo pomeriggio (dopo le ore 17,00) e al sabato mattina. Tale attività è stata attuata con discreto successo già nel 2005. Tempi di attesa L’ASL della Provincia di Como ha da sempre posto particolare attenzione a questo problema, infatti sin dal 1999-2000 ha attivato un monitoraggio costante con cadenza mensile dei tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali che successivamente è stato pubblicato sul sito Internet dell’ASL e consente agli utenti di ricercare facilmente la struttura con la minore attesa per un numero significativo di prestazioni. Per il 2006 verranno attivati alcuni interventi specifici sia per quanto riguarda l’attività di ricovero che per quella ambulatoriale: Prestazioni di ricovero - per alcune tipologie afferenti a specifiche patologie e/o interventi si prevedono le seguenti azioni, alle quali saranno associati specifici obiettivi legati a quote di budget: - verifica della corretta gestione dei registri di ricovero e della compilazione del campo della SDO che indica la data di prenotazione dell’intervento chirurgico; - controlli incrociati tra le SDO ed i registri di ricovero; - accurato monitoraggio mensile con analisi del fenomeno della prenotazione in più strutture; - miglioramento della trasparenza delle liste di attesa; - riduzione, ove possibile, dei tempi di attesa. Prestazioni di specialistica ambulatoriale - si prevede l’attuazione delle seguenti misure di miglioramento: - separazione delle agende tra primo accesso e follow up per tutte le prestazioni da parte delle strutture che non hanno ancora provveduto a completare tale intervento. Verranno individuati precisi obiettivi che saranno associati ad una specifica quota di budget; - possibilità di informatizzazione e centralizzazione delle agende a C.U.P. per una migliore e più efficiente gestione dei dati; - continuazione dell’attività già avviata negli scorsi anni relativa al monitoraggio, per la quale si prevede un controllo statistico accurato. Call Center regionale Lo scorso mese di novembre ha preso avvio nella nostra provincia e in quella di Varese il Call Center regionale per la prenotazione delle prestazioni ambulatoriali: attualmente il servizio, tramite un numero verde 803.000, consente di effettuare la prenotazione delle prime visite specialistiche presso tutti i punti di erogazione dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e presso l’Ospedale Valduce di Como. Nel 2006 il servizio verrà progressivamente esteso a tutte le strutture private accreditate e ad un numero sempre maggiore di prestazioni ambulatoriali erogabili (diagnostica per immagini). Pag. 26 Sezione 8 – Azioni di attuazione dei piani di settore Le azioni che verranno intraprese intendono favorire la crescita di una cultura della prevenzione. E’ necessario lo sviluppo di una mentalità diffusa in proposito con più messaggi che sono in grado di rinforzarsi a vicenda sul medesimo target culturale. Il mantenimento di attività di prevenzione e/o l’impostazione di azioni di settore hanno il significato di mantenere e migliorare il livello di salute della popolazione, conservando un adeguato livello di vigilanza e promuovendo azioni di informazione e sensibilizzazione. Rischio cardiocerebrovascolare E’ stata già avviata la somministrazione della carta del rischi cardiocerebrovascolare (CCV) da parte di 70 MMG con elaborazione di 1651 schede. L’avvio già incoraggiante dello screening lascia fiduciosi che lo stesso, che ha temporalità triennale e interessa un target di popolazione nella fascia 40–69 anni possa realisticamente consentire una mappatura consistente ed omogenea del rischio CCV nella popolazione dell’ASL della Provincia di Como. Piano vaccini Mantenimento coperture vaccinali: significa in primo luogo il miglioramento del livello di salute della popolazione riferito alla classe di età interessata e di conseguenza una ricaduta positiva su tutta la popolazione in termini di numero minore di casi riscontrati. Prosecuzione del piano di attuazione locale MPR: la Deliberazione ASL del dicembre scorso prevedeva i tempi di attuazione del Piano. Le ricadute sono state positive non solo per la copertura raggiunta ma anche per il superamento di storiche discrasie negative territoriali. Studio di revisione della rete anagrafe vaccinale: l’ASL intende studiare un’azione di miglioramento rispetto alla situazione in essere con la realizzazione di una rete fra Distretti e DPM, rete che può preludere ad un successivo collegamento con le anagrafi comunali. Ciò permetterebbe di avere in tempo reale il dato anagrafico con un risparmio di tempi notevole e con una facilitazione dei rapporti con le realtà dei Comuni della nostra Provincia. Piani di vigilanza programmata Nell’ambito del 2005 si sono sviluppati piani di vigilanza programmata nell’ambito provinciale ASL in ragione anche dell’evolversi degli obblighi istituzionali. La nostra vigilanza ha un forte legame con i SUAP e gli Uffici Comunali per l’applicazione delle disposizioni regolamentari, in quanto organo tecnico sanitario a supporto delle competenti Autorità. La logica della vigilanza programmata risiede nella necessità di un comportamento omogeneo nei confronti dell’utenza salvaguardando le diversità territoriali. In fase di programmazione per salvaguardare le diversità territoriali si è preso in esame non solo il numero di operatori ma soprattutto le diversità territoriali in essere. Si ritiene di riproporre per il 2006 piani aderenti alle necessità del territorio. Piano per la promozione della salute e della sicurezza luoghi di lavoro Per il 2006 è prevista la continuazione del PAL riguardante l’attuazione della DGR 18344 del 23/7/04 secondo la tempistica già approvata dalla UO Prevenzione della Regione. A livello locale sono attivi rapporti di collaborazione con la Direzione Provinciale del Lavoro per una azione sinergica nella prevenzione degli infortuni in edilizia. Piano di prevenzione attiva per la sicurezza alimentare L’attuazione del piano prevede per l’area igienica: - controlli di vigilanza sulla vendita di prodotti fitosanitari, sulla formazione e aggiornamento a carico dei responsabili dell’autocontrollo nelle attività alimentari e potenziamento degli ispettorati micologici; - Piano alimenti: prosecuzione dei piani quinquennali di vigilanza e campionamento mirato anche alla luce delle nuove normative europee entrate in vigore - acque potabili: il programma di controllo per il 2006 prevede la novità del controllo sulle alghe nelle acque superficiali; - revisione della convenzione con le associazioni di categoria su formazione e aggiornamento degli alimentaristi. Pag. 27 Sul versante dell’area nutrizionale è previsto nel corso dell’anno l’inizio di un progetto di sorveglianza su abitudini alimentari, peso, altezza e circonferenza vita in un campione statisticamente significativo di adolescenti scolari di 9 anni e di adulti di tutte le età in occasione della visita d’idoneità alla patente di guida in collaborazione con l’U.d.c. Nutrizione e Dietetica Clinica ed i Sistemi Informativi. Piano oncologico - attività di screening Screening mammografico • Completamento della copertura con chiamate di screening a tutto il territorio provinciale, già avviato lo screening nel Distretto di Como e nel Distretto Brianza – area Erbese. • Prosecuzione del progetto congiunto ASL - Strutture erogatrici relativo alla definizione di un protocollo dei controlli di qualità dei mammografi e delle mammografie nell’ambito dell’attività di screening. Screening ca. colon retto • Sono stati conclusi gli atti di avvio dello screening per la diagnosi precoce dei tumori colon rettali mediante FBOT (deliberazione protocollo; acquisto supporto informatico). • Si prevede l’inizio delle chiamate in due realtà distrettuali. Screening ca. cervice uterina Nel corso del 2006 si intende procedere alla revisione della attività di esecuzione del pap-test sul territorio provinciale da parte delle strutture sanitarie accreditate e della rete consultoriale pubblica e privata, adeguando la modalità di offerta dell’indagine alle linee guida regionali per lo screening della cervice uterina. Prevenzione infortuni domestici Prosecuzione degli interventi di informazione e di educazione alla salute, modulati su diversi target di popolazione: bambini 0-3 anni, bambini 4-10 anni e anziani di età superiore ai 65 anni, secondo le indicazioni del nuovo piano regionale. Piano malattie infettive Completamento delle azioni per la attuazione della DGR di revisione del sistema lombardo di prevenzione sorveglianza e controllo delle malattie infettive, con particolare riferimento agli interventi di informazione nei confronti della popolazione in generale e delle collettività. Attività Dipartimento di Prevenzione Veterinaria Per quanto concerne il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria i principi ispiratori della programmazione dell’attività 2006 saranno improntati a una sempre migliore integrazione tra Servizi e Distretti Veterinari, non trascurando un sempre più necessario raccordo con il Dipartimento di Prevenzione Medica e con altri Enti quali ad esempio il Servizio Faunistico, il Settore Agricoltura dell’Amministrazione Provinciale e le Associazioni di Categoria. La programmazione dell’attività ruoterà necessariamente attorno agli adempimenti collegati all’applicazione dei nuovi Regolamenti Comunitari che dal 1.1.2006 interessano tutta la filiera degli alimenti, dall’azienda agricola alla tavola. A tal fine verranno esperiti i necessari sopralluoghi di verifica e saranno concluse le procedure per l’attivazione dell’anagrafe informatizzata degli impianti nonché attivati nuovi canali informativi con le Autorità Sanitarie dei Paesi extracomunitari importatori di prodotti di origine animale, partendo dalla vicina Svizzera per finire agli Stati Uniti e al Giappone. A corollario di quanto sopra saranno assicurati gli adempimenti previsti dai Piani di vigilanza, controllo e campionamento presso le strutture di produzione di alimenti e mangimi. Si cercherà di perseguire una sempre maggiore rapidità nelle verifiche relative al ritiro dal mercato di alimenti non conformi con particolare riguardo alle procedure sulla tracciabilità dei prodotti prevista dal Regolamento 178/2002 CE. Grande importanza rivestirà inoltre l’istituzione e l’aggiornamento dell’anagrafe degli allevamenti ovicaprini, suini ed equini con la costante implementazione di quella bovina ed avicola, quest’ultima di attuale particolare rilevanza; contestualmente proseguiranno le procedure di georeferenzazione dei medesimi allevamenti. Continueranno con la capillarità consueta i controlli relativi alla profilassi obbligatoria delle malattie trasmissibili e alla bonifica sanitaria in tutte le strutture vigilate. Tutto ciò al fine di garantire un sistema di sicurezza che origina dall’allevamento e termina al prodotto finito. Pag. 28 Sezione 9 – Innovazioni dei servizi sanitari e socio-sanitari In questo capitolo conclusivo sono riassunti e messi in luce i principali elementi delle azioni innovative e di tipo progettuale che si intendono introdurre nel corso del 2006 per migliorare il servizio reso ai cittadini da parte dell’Azienda. Alcuni dei progetti che vengono richiamati e descritti più compiutamente in questa parte sono già stati accennati o parzialmente introdotti nella narrativa di capitoli precedenti e nel contesto di più generali descrizioni. 1. MEDICINA E PEDIATRIA DI FAMIGLIA Il medico di famiglia rappresenta un soggetto fondamentale del sistema sanitario; la Regione Lombardia ha ripetutamente ribadito, in varie sedi, la propria volontà di valorizzare ulteriormente il ruolo di questa figura. Esiste, in particolare, il Progetto Quadro regionale <Sperimentazione di un modello organizzativo gestionale per i Gruppi di Cure Primarie in associazionismo evoluto ed integrato> (D.G.R. n. VII/20467 dello 07/02/2005) che intende promuovere e favorire innovative forme organizzative di erogazione della assistenza primaria di base. Le indicazioni contenute nel documento regionale citato sono state prontamente recepite dal Dipartimento Cure Primarie della ASL di Como che, già nel 2005, aveva individuato realtà associative di medici già costituite e strutturalmente attrezzate per poter partecipare alla sperimentazione. Con comunicazione nell’aprile 2005, è stata formalmente avanzata richiesta di partecipazione al progetto e un finanziamento (relativamente alle attività programmate nel 2005) di 150.000 euro. La richiesta è rimasta purtroppo senza esito. Per il 2006, il riavvio e lo sviluppo del progetto, con il possibile coinvolgimento, per altro, di una ulteriore limitata aliquota di gruppi rende congruente una stima richiesta di finanziamento almeno dello stesso ordine di grandezza di quella ipotizzata lo scorso anno. Nell’intento di migliorare ulteriormente l’accesso al Servizio di Continuità Assistenziale si intende valutare la fattibilità tecnico-economica dell’istituzione di una centrale telefonica unica con personale formato allo smistamento selettivo ed ottimale delle chiamate. Le ipotesi al vaglio per lo sviluppo qualitativo del servizio sono le seguenti: 1. Ipotesi di Centrale Operativa Prevede che il coordinamento sia affidato a una Centrale Operativa organizzata dall’ASL in struttura propria o presso altra sede idonea mutuando, con apposita convenzione, le tecnologie e i sistemi di telecomunicazione già utilizzati dalla Centrale operativa S.S.U.Em.”118”. L’obiettivo è di ricevere in un unico punto, possibilmente dotato di numero verde, tutte le chiamate in arrivo dal territorio e di poter smistare le richieste di intervento di pertinenza tecnica alla postazione di C.A. più vicina al cittadino che chiede un intervento e/o territorialmente competente per zona. In prima ipotesi la Centrale Operativa potrebbe essere realizzata in locali idonei, o da adeguare, nella Struttura interna di via Castelnuovo. In alternativa la si potrebbe realizzare in prossimità della Centrale S.S.U.Em. ”118”, che ha dato una propria disponibilità di massima ad ospitare personale e attrezzature dell’istituenda Centrale ASL. Nel primo caso la sede di C.A. di Como potrebbe trasferirsi dall’attuale sede presso la istituenda Centrale, in modo che i medici della sede di Como, per le richieste di intervento di competenza possano essere allertati in tempo reale. Nel secondo caso occorrerebbe adeguare la postazione di C.A. di Via Castelnuovo che non dispone di sala d’attesa per il pubblico. Si reputa che per poter far fronte al volume prevedibile di richieste (circa 38-40.000/anno), in una centrale siffatta dovrebbero presenziare due/tre operatori per turno, con 4 linee telefoniche a disposizione collegate ad un numero unico. La realizzazione di una Centrale Operativa richiederebbe inoltre l’installazione di un sistema digitale per la gestione delle chiamate e per la registrazione delle conversazioni. Pag. 29 I problemi tecnici da superare sono più o meno complessi e i costi relativi più o meno elevati a seconda dei lavori strutturali da eseguire, del costo delle tecnologie da trasferire per le telecomunicazioni e a seconda che il personale da adibire alla ricezione delle chiamate sia medico o non medico ma addestrato al compito (tipo Call Center). Vantaggi: 1. Il governo del sistema è interno all’ASL, garantito dagli operatori medici o non medici dell’istituenda Centrale Operativa, ma richiede comunque un tempo in più per l’ulteriore passaggio di comunicazione tra l’operatore ricevente e il medico della sede competente per zona. Ciò potrebbe generare fraintendimenti e contenziosi con l’utenza, già di per sé in ansia per le condizioni di salute e poco incline alle attese telefoniche. 2. Garantisce che la conversazione sia sempre con operatore umano e non tramite segreteria telefonica. 3. Rende superfluo l’impianto di segreterie telefoniche nelle sedi periferiche, quindi elimina anche i messaggi d’attesa o rinvio che l’utenza non gradisce, a condizione che ogni medico sia dotato di cellulare di servizio per essere sempre e dovunque raggiungibile dagli operatori di centrale. 4. Non esclude in linea teorica l’attività ambulatoriale dei medici di C.A., che, per prescrizioni urgenti o altre semplici prestazioni, potrebbero risolvere il caso anche in ambulatorio e non necessariamente a domicilio del cittadino. E’ però necessario valutare l’idoneità di ciascuna sede di C.A. rispetto alla possibilità di effettuare prestazioni ambulatoriali (PIP) previste dall’ACN e quindi la necessità di adeguamenti delle sedi attuali (sala d’attesa, arredi e strumenti). Svantaggi: 1. E’ indispensabile individuare una sede nuova, logisticamente e strutturalmente idonea ad accogliere con gli operatori medici o non medici contemporaneamente in turno, il sistema informatico di registrazione e il sistema di comunicazioni centralizzato da installare e tutti gli arredi necessari. 2. Richiede personale medico con provata esperienza da assegnare alla Centrale con compiti di filtro, in aggiunta a quello già operante con compiti di intervento nelle sedi attuali o, in alternativa, personale non medico ma ben addestrato al compito per istituire il Call center. In questo secondo caso sarebbe opportuno installare apparati di registrazione delle conversazioni nelle diverse sedi di C.A. o fare in modo che il sistema centrale di registrazione possa registrare le conversazioni deviate alle sedi di C.A. 3. Il medico di Continuità Assistenziale in turno nelle postazioni lamenterà una sorta di subordinazione nei confronti del medico operante in centrale e potrebbe avvertire una sorta di non piena libertà di giudizio sui casi proposti; inoltre il personale non medico andrebbe comunque addestrato sugli azzonamenti delle competenze delle singole sedi. 4. Alti costi aggiuntivi sia per l’acquisizione o adeguamento della nuova struttura individuata, sia per l’acquisizione di strumenti di registrazione e tecnologie di telecomunicazione, ancorché mutuate -previa apposita convenzione– dall’Azienda Ospedaliera S.Anna che è titolare della Centrale Operativa S.S.U.Em.”118”, sia infine per il reclutamento del personale necessario. 2. Ipotesi di autonomia delle sedi Ciascun presidio provvede in autonomia al proprio funzionamento come accade attualmente, per cui ciascuna sede mantiene il punto di chiamata con recapito telefonico fisso, da adeguare eventualmente con segreteria telefonica e/o possibilità di trasferimento di chiamata su cellulari di servizio, affinché il medico sia sempre raggiungibile o possa leggere messaggi, anche quando è fuori sede per visita, in modo da evitare perdite di tempo e inutili rientri in sede tra una richiesta di visita e la successiva. Tale soluzione consente l’attività ambulatoriale dei medici, a condizione che ogni presidio sia dotato di sala d’attesa e arredi adeguati come indicato nell’ipotesi precedente. Dato il rapporto di “fidelizzazione” che nel tempo si è instaurato tra la popolazione e l’équipe medica di sede, questa soluzione permette, forse più di altre, di individuare spazi per l’attività ambulatoriale finalizzata alla somministrazione della Carta sul rischio cardiocerebrovascolare e/o al monitoraggio delle patologie di maggiore impatto come l’ipertensione o il diabete. In tal caso, realizzati gli adeguamenti strutturali o strumentali del caso, andrebbero definite le prestazioni realmente effettuabili dal medico di C.A. in ambulatorio, oltre alle prestazioni aggiuntive di cui all’Allegato D dell’ACN e rispettive tariffe. Pag. 30 Questo modello di organizzazione, rende necessario aumentare la dotazione organica di ciascun presidio, in modo che in ciascuna sede sia sempre presente un medico per le risposte dirette al cittadino e uno (o più di uno) sia impegnato in visita e raggiungibile su cellulare di servizio. E’ da valutare infine l’opportunità di installare in ogni sede un apparato di registrazione delle conversazioni. 2. GRUPPI DI CURE PRIMARIE L’ASL della Provincia di Como, garantita l’ordinaria operatività di funzionamento e gestione del servizio (in particolare per quanto riguarda la scelta/revoca) intende procedere con rinnovata decisione, ed in linea con le strategie suggerite dalla Regione, alla sperimentazione di gruppi di cure primarie che rappresentano la frontiera avanzata sulla quale investire in termini di innovazione e miglioramento del servizio offerto. In tale ottica, per estendere e qualificare ulteriormente l’offerta di cure primarie in forma evoluta, già preconizzata dal d.lgs. n.502/92 e dalla L.R.31/97 e già realizzata in buona misura nella realtà territoriale dell’Asl della provincia di Como nelle sue forme convenzionali ex art. 40 DPR 270/2000, occorre individuare un modello organizzativo per l’assistenza medica di primo livello, ancora più complesso e innovativo delle citate associazioni mediche e potenziato da figure professionali specialistiche, mediche, infermieristiche e riabilitative. Un gruppo siffatto sarebbe in grado di dare risposte flessibili, integrate e sempre più orientate alla gestione territoriale del paziente affetto da patologie croniche, quindi alla gestione del paziente imperniata su profili di cura e linee guida o protocolli di favorevole rapporto costo/beneficio, alternative al ricovero . Il Progetto Quadro regionale “Sperimentazione di un modello organizzativo-gestionale per i Gruppi di Cure Primarie in associazionismo evoluto ed integrato”, approvato con D.G.R. n.7/20467 del 07.02.2005 prevede un sottoprogetto attuativo, di durata triennale a partire dalla data di approvazione, ne definisce il finanziamento per la parte di competenza regionale e ne tratteggia a grandi linee il campo e le fasi di intervento (prestazioni di medicina generale, di continuità assistenziale nelle ore notturne e festive, di specialistica ambulatoriale), i requisiti minimi strutturali, logistici, organizzativi e strumentali necessari. L’Accordo Collettivo Nazionale per i rapporti con la Medicina Generale, sottoscritto con atto d’intesa Stato-Regioni il 23.03.2005, prevede all’art 26, comma 1 e 2, che le Regioni e le Aziende istituiscano équipes territoriali a diversa complessità strutturale e gestionale, finalizzate alla realizzazione di forme di integrazione professionale e di continuità assistenziale per la presa in carico del paziente, per il conseguimento di obiettivi e programmi distrettuali e per l’erogazione dei livelli essenziali e appropriati di assistenza. Il comma 4 del citato art. 26 demanda però la definizione dei contenuti dei GCP, delle figure professionali da coinvolgere nella sperimentazione e delle modalità operative e gestionali alla contrattazione regionale, che ancora non si è realizzata. In difetto di più precise indicazioni derivanti dagli Accordi Regionali, risulta quindi difficile definire la quota di competenza aziendale necessaria a finanziare il sottoprogetto attuativo dei GCP (quota che comunque dovrebbe essere inserita nel budget del Distretto di riferimento) nonchè le modalità di remunerazione delle figure mediche e specialistiche coinvolte. E’ tuttavia sempre più sentita l’esigenza di permettere al MMG/PLS di fiducia, un tempo percepito solo come “filtro” indispensabile per accedere alle prestazioni del SSR (gate keeper), di divenire esso stesso erogatore diretto di prestazioni sanitarie aggiuntive, non più solo in regime libero professionale e nelle sole forme consentite dal rispettivo ACN, bensì come gestore di un’équipe territoriale multiprofessionale e articolata. Il Dipartimento Cure Primarie dell’ASL di Como ha già condotto un’indagine conoscitiva sul proprio territorio ed ha rilevato che almeno cinque “Medicine di Gruppo” tra quelle attive dispongono dei requisiti minimi previsti dal “Progetto Quadro regionale” per la realizzazione di GCP e ne ha già trasmesso gli estremi al competente ufficio regionale, con nota n.36746 del 21.04.2005 della Direzione Generale di questa ASL . A testimonianza del proprio interesse circa la possibilità di istituire GCP nel proprio territorio, il Dipartimento Cure Primarie dell’ASL della provincia di Como, come richiesto con nota regionale n.22146 del 26.04.2005, ha inoltrato –tra l’altro– una scheda progetto per la sperimentazione di un gruppo di cure primarie corredandola con la richiesta di risorse aggiuntive. Pag. 31 E’ opinione ormai consolidata tra gli addetti ai lavori che le forme più evolute di associazione medica (UTAP – Equipe territoriale – Gruppo di Cure Primarie) possono trovare compiuta realizzazione e adeguata operatività solo all’interno di ampie strutture provviste di spazi ambulatoriali diversificati, spazi di attesa e di accoglienza/prenotazione, nonchè di servizi separati, specifici e in numero sufficiente per gli operatori e per gli utenti. Tutto ciò premesso, dalle risultanze agli atti di questo Dipartimento, sembra che almeno tre delle cinque medicine di gruppo segnalate, che risultano in possesso dei requisiti minimi previsti dal “Progetto Quadro regionale” e già operanti nel territorio dell’ASL di Como, hanno manifestato genuino interesse a partecipare all’istituzione e alla sperimentazione di un Gruppo di Cure Primarie in collaborazione con l’ASL: una collocata nel Centro Civico di Mozzate nel Distretto Sud-Ovest e una presso un Centro poliambulatoriale di Alzate nel Distretto Brianza. Esiste poi anche una disponibilità di massima da parte di una medicina di gruppo operante nel Distretto di Como, che al momento deve essere considerata potenziale perché i suoi componenti hanno da poco aderito al CRS-SISS e non dispongono ancora di una piena operatività della rete informatica. Di seguito sono indicate in tabella le associazioni “Medicina di Gruppo” che si ritengono effettivamente interessate a partecipare alla sperimentazione quali Gruppi di Cure Primarie per una opportuna comparazione. MED. DI GRUPPO N° MMG MOZZATE ALZATE COMO 7 5 5 8.520 6.560 6.966 Sede unica SI SI SI Barriere arch. NO Assistiti NO NO Ambulatori medici 4 3 MED. DI GRUPPO MOZZATE ALZATE Sala Infermieristica SI SI Reception SI* SI COMO Sale attesa 4 3 Servizi 4 4 Ore sett. Infermiera 21 15 Ore sett. Oper.Amm. 42 30 Rete locale LAN SI SI SI Rete periferica WAN SI SI SI CRS-SISS compat. SI SI In via di realizzazione N.B.: La medicina di Mozzate può prenotare prestazioni on-line per i propri assistiti anche presso gli Ospedali di Tradate, Saronno e Busto In tutte le realtà sopra descritte: ► è realizzabile la compresenza di MMG e medico specialista per concretizzare un’effettiva relazione e integrazione professionale per offrire al cittadino attività di diagnosi e cura più complesse della visita medica convenzionale di I° livello; ► è possibile accreditare la qualità dell’erogatore in funzione delle prestazioni specialistiche erogabili, nel rispetto dei principi individuati dal Progetto Quadro regionale e di successive indicazioni derivanti dalla contrattazione regionale (ACR); ► è già realizzata la continuità diurna delle prestazioni mediche di 1° livello, secondo i dettami dell’ACN per la Medicina Generale, mentre dovrà essere negoziata la continuità assistenziale nelle ore notturne, festive e prefestive secondo indicazioni derivanti dalla contrattazione regionale (ACR); ► possono essere organizzate attività ambulatoriali dedicate a patologie croniche di forte impatto sociale come il diabete, l’ipertensione e la patologia cardiovascolare in genere; Pag. 32 ► ► ► ► ► possono essere garantite consulenze specialistiche e prestazioni aggiuntive nei limiti di 3-4 specialità di maggiore impatto (Cardiologia, diabetologia,chirurgia, fisiatria); possono essere applicati da tutti gli attori medici i PDTA (già condivisi tra ASL e Strutture erogatrici) su diabete mellito e B.P.C.O. e le Linee Guida aziendali per il trattamento dell’Ipertensione e dell’Ipercolesterolemia; deve essere predisposta una carta dei servizi da parte di ciascun GCP autorizzato e accreditato secondo le specifiche indicazioni regionali; deve essere predisposto un regolamento interno per l’uso degli spazi e delle risorse tecnologiche e professionali; tutti i medici devono coordinarsi tra loro e con gli specialisti di ciascun Gruppo per le verifiche periodiche sulla qualità e appropriatezza delle prestazioni rese e devono impegnarsi a fornire all’ASL, nel rispetto della legge sulla riservatezza e sicurezza dei dati personali, i dati clinici di attività utili a valutare l’impatto della sperimentazione. Tenuto conto del fatto che la D.G.R. 7.2.2005 n.VII/20467 ha stanziato € 750.000 quale fondo complessivo d’incentivazione, nell’ambito del finanziamento delle risorse aggiuntive regionali per la fase di start-up della sperimentazione di GCP, si stima che la quota regionale minima spettante all’ASL di Como possa essere valutata in un quindicesimo della cifra globale, pari a € 50.000 circa. Nel corso del 2006 sarà possibile calcolare e negoziare con i referenti dei GCP la quota di finanziamento di competenza ASL, che dovrebbe essere inserita nel budget dei Distretti di riferimento, per remunerare le prestazioni specialistiche. Lo stanziamento di competenza dell’ASL dovrebbe essere negoziato con i referenti GCP in misura proporzionale ai consumi storicamente rilevati, leggermente inferiore al valore complessivo calcolato per ambito e per specialità e periodi corrispondenti, al fine di rendere la sperimentazione, oltre che appetibile per gli aspetti organizzativi e qualitativi, anche interessante per il contenimento della spesa specialistica ambulatoriale Tra i risultati che legittimamente si possono attendere da una sperimentazione siffatta, infatti, c’è la riduzione del ricorso al Pronto Soccorso e a prestazioni specialistiche ospedaliere. Perciò nella prima annualità (2006) dovranno essere individuati e negoziati con i rispettivi referenti appositi indicatori di qualità e di produzione, sia per il monitoraggio e la valutazione finale della sperimentazione, sia per la remunerazione degli attori e delle prestazioni erogate. 3. SCREENING Anche questa area di intervento innovativo prende avvio da una sollecitazione della Regione che indica questa attività di prevenzione come altamente strategica. I dettagli operativi delle azioni programmate sono state presentate nel precedente capitolo. Sul versante economico i costi progettuali attualmente quantificabili sono invece riportati nelle tabelle che seguono: Como SCREENING MAMMOGRAFICO area sub settimane costi previsti distrettuale di (*) chiamata € 40 547.360 Brianza Cantù Mariano C. Sud – Ovest distretto Medio – Alto Lario TOTALE mammografie 8800 25 155.500 2500 Erba LomazzoFino 40 223.920 3600 20 99.520 1600 Olgiate C. 32 129.376 2080 Menaggio 15 27.990 450 Dongo 20 18.660 1.202.326 300 19330 Pag. 33 SCREENING COLON-RETTO (solo Distretto Brianza) Tipologia costi 2005 2006 Avvio 69.165 (supporti informatici; formazione; materiale informativo; pubblicizzazione) Costi chiamate 83.200 Test 1° livello (FBOT) 144.000 Test 2° livello 70.000 (colonscopie) TOTALE 69.165 297.200 4. PROTOCOLLO PER IL BUON USO DEL RICETTARIO Nel corso dei primi mesi dell’anno verrà attivato un Tavolo di lavoro con le Strutture pubbliche e private accreditate e i MMG/PLS per la revisione del “Protocollo per il Buon uso del Ricettario”, in particolare per quanto concerne la prescrizione delle prestazioni ambulatoriali da parte dei medici specialisti e dei MMG e PLS, al fine di giungere ad una migliore appropriatezza prescrittiva e superare il contenzioso che tuttora è presente tra le due categorie. Pag. 34