Shine - Associazione Genitori “Quintino Di Vona”

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Shine - Associazione Genitori “Quintino Di Vona”
Shine
Regia: Scott Hicks
Con: Geoffrey Rush, Noah Taylor, Armin Mueller-Stahl, Lynn Redgrave, John Gielgud.
Titolo originale: Shine
Drammatico
Durata 100 min.
Australia 1996.
Trama:
All'inizio degli anni sessanta David è un bambino prodigio che però non riesce a vincere le
competizioni pianistiche suscitando l'ira del padre. Quest'ultimo abusa dei figli, sfogando in modo
violento e aggressivo le proprie frustrazioni. A diciott'anni David inizia a vincere un concorso dopo
l'altro e viene invitato a suonare in un'orchestra americana, ma il padre si oppone. Successivamente
viene invitato a studiare in una importante scuola di musica a Londra e il padre di nuovo glielo
impedisce. Il ragazzo inizia a manifestare i primi segni di squilibrio mentale, ma riesce comunque a
partire per Londra, nonostante per lui sia difficile allontanarsi dalla famiglia e dalle sorelle. A
Londra gli studi proseguono ma in un periodo di particolare tensione sprofonda in una vera
schizofrenia e torna infine in Australia per vivere in un istituto. Quando, dopo molti anni,
finalmente esce dall'istituto, dopo molte vicessitudini (anche più improbabili di quanto mostrato nel
film) comincia a suonare il piano in un bar, prima di ritornare nelle sale da concerto.
La realtà dietro il film
Il film narra la vera storia della vita di David Helfgott, anche se in alcuni passaggi è stata
romanzata. L'intera narrazione si basa sulle parole stesse dei protagonisti: David Helfgott e Gillian
Helfgott sua moglie, che vengono poi ringraziati nei titoli di coda. Vivono attualmente in Australia
e spesso viaggiano per le numerose tournée che Helfgott intraprende.
Sono sorte molte controversie per come viene presentato il protagonista. Molti musicisti sostengono
come le abilità di David siano state amplificate nel film, così come la difficoltà leggendaria del
concerto. Dopo l'uscita del film, Helfgott ha pubblicato molti album, la maggior parte dei quali sono
il concerto attorno a cui ruota la sua vita: il Terzo concerto di Rachmaninov.
E' stato anche contestato il pessimo ritratto che il film fa del padre, Peter.
Pazzia artistica
Il tema della pazzia artistica è ricorrente nella cinematografia, e in questo caso viene proposta con
particolare acutezza, passione e lucidità. Viene raccontata la drammaticità della malattia di nervi
che imprigiona la vita stessa di una persona. Succede che la sensibilità di un'artista possa soffrire
particolarmente in situazioni di tensione e di violenza, sfociando in una patologia che spesso veniva
curata in luoghi e modi davvero terribili.
Regista:
Scott Hicks - Kampala (Uganda) 1953
Nato in Uganda, ha vissuto in Kenya, fino ai 10 anni, quindi si è trasferito in Inghilterra, per quattro
anni per poi ripartire per Adelaide, in Australia. Dopo la laurea lavora dal 1975 come aiuto regista e
regista collaborando anche con diversi autori famosi sia per il cinema che per la televisione, ed è
regista di parecchi videoclip musicali. Nel 1996 raggiunge l'apice della carriera con "Shine", con
una regia briosa e una sceneggiatura sapiente e intelligente che hanno meritato nominations agli
Oscar, BAFTA e Golden Globe. Inizia quindi a lavorare per Hollywood ma, come spesso succede,
non riesce più ad eguagliare lo splendido successo precedente, pur lavorando con attori famosi
come Max von Sydow in "La neve cade sui cedri" o Anthony Hopkinsin "Cuori in Atlantide".
Protagonisti:
Geoffrey Roy Rush - Toowoomba (Australia) 1951
E' un attore e produttore cinematografico australiano. Laureato in Letteratura inglese all'università
del Queensland, frequenta a Parigi per due anni una scuola di teatro e poi torna in Australia per
dedicarsi al teatro, con il suo compagno di stanza Mel Gibson, vivendo in povertà insieme una vita
difficile. Dopo molto lavoro, nel 1997 vince l'Oscar come miglior attore per la sua interpretazione
di David Helfgott nel film "Shine". Per interpretare il personaggio, Rush ha dovuto riprendere le
lezioni di piano che aveva sospeso quando aveva 14 anni. Nel 1999 riceve la nomination all'Oscar
come migliore attore non protagonista per il film "Shakespeare in Love", e poi di nuovo nel 2001
ottiene la nomination all'Oscar come migliore attore protagonista per il film "Quills - La penna
dello scandalo". Nel 2003 viene ingaggiato dal cineasta Gore Verbinski per dar vita alle pazzesche
avventure del Capitan Barbossa e della sua ciurma di stralunati bucanieri ne "La Maledizione della
Prima Luna", a cui faranno seguito "Pirati Dei Caraibi - La Maledizione Del Forziere Fantasma",
"Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo" e "Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare". Infine,
nel 2015 annuncia che tornerà ad interpretare Hector Barbossa nel quinto capitolo della saga dei
Pirati dei Caraibi in uscita nel 2017, intitolato "Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales".
Intanto nel 2011 ottiene la 4a nomination all'Oscar come migliore attore non protagonista per "Il
discorso del re". E' protagonista in "La migliore offerta"(2012) di Giuseppe Tornatore, poi recita in
"Storia di una ladra di libri" (2013) e nel 2016 interpreta il dio egizio Ra nel film "Gods of Egypt".
Armin Mueller-Stahl Tilsit (Russia) 1930
Nato in un paese che era stato annesso alla Germania, ma che oggi fa parte della Russia, fin da
piccolo ha sempre manifestato una grande propensione per l'arte, principalmente per la musica,
distinguendosi come un giovane talento del violino. Debutta come attore nel 1956, collaborando poi
con importanti registi come Rainer Werner Fassbinder, Andrzej Wajda, John Huston, Jim Jarmusch,
Brian De Palma, David Cronenberg e con attori quali Meryl Streep, Glenn Close,Antonio Banderas,
Vanessa Redgrave, John Malkovich, Jack Lemmon, Michael Douglas, Sean Penn, Nicole Kidman,
Robin Williams, Tim Robbins. Vince l'Orso d'argento al Festival di Berlino come miglior attore per
la sua interpretazione in "Utz" (1992) e nel biografico Shine (1996) recita nel ruolo del padrepadrone oppressivo del genio pianista, meritandosi una candidatura all'Oscar come miglior attore
non protagonista. La sua fama cresce, soprattutto in Europa, e firma la sua opera prima come regista
e attore (nella parte di Adolf Hitler) in "Conversation with the Beast" (1996). In occasione della sua
grandiosa carriera ha scritto un libro, ma non solo quello, dato che da anni Armin Mueller-Stahl si
occupa anche di pittura, organizzando e occupando le più grandi gallerie d'arte tedesche con le sue
opere. E' riuscito a vincere lo strapotere dell'attuale Star System americano e imporsi anche nei
paesi occidentali, per bravura e caparbietà, vigore e intensità nella recitazione.
Principali riconoscimenti
1997 - Premio Oscar - Geoffrey Rush: miglior attore protagonista
1997 - Golden Globe - Geoffrey Rush: miglior attore in un film drammatico
1997 - Premio BAFTA - Geoffrey Rush: miglior attore protagonista
- J.Greenhorn, T.Lember, L.uzic, R.Savage, G.Vanderhope: Miglior sonoro
1997 - Satellite Award - Geoffrey Rush: miglior attore in un film drammatico
- Armin Mueller-Stahl: miglior attore non protagonista