MARIA, DONNA DEI NOSTRI GIORNI, CAMMINA CON I NOSTRI
Transcript
MARIA, DONNA DEI NOSTRI GIORNI, CAMMINA CON I NOSTRI
INCONTRO Ottobre 2016 a cura della parrocchia S. Martino V. - Biassono MARIA, DONNA DEI NOSTRI GIORNI, CAMMINA CON I NOSTRI PASSI, AIUTANDOCI A TENERE FISSO LO SGUARDO SU GESÙ Il nostro Arcivescovo ha affidato: "Alla Madre del bell'amore le nostre comunità e il cammino di quest'anno pastorale 2016-2017". Seguendo questa indicazione, per educarci al pensiero di Cristo, abbiamo pensato di affidare alla vergine Maria, speranza e aurora di salvezza del mondo intero, il cammino orante delle nostre giornate eucaristiche. Il tema l'abbiamo attinto al pensiero di Don Tonino Bello. Questo santo vescovo di Molfetta, morto nel 1993 così la invocava: “Santa Maria, donna dei nostri giorni, vieni ad abitare in mezzo a noi. Tu hai predetto che tutte le generazioni ti avrebbero chiamata beata. Ebbene, tra queste generazioni c'è anche la nostra, che vuole cantarti la sua lode non solo per le cose grandi che il Signore ha fatto in te nel passato, ma anche per le meraviglie che egli continua a operare in te nel presente. Fà che possiamo sentirti vicina ai nostri problemi. Non come Signora che viene da lontano a sbrogliarceli con la potenza della sua grazia o con i soliti moduli stampati una volta per sempre. Ma come una che, gli stessi problemi, li vive anche lei sulla sua pelle, e ne conosce l'inedita drammaticità, e ne percepisce le sfumature del mutamento, e ne coglie l'alta quota di tribolazione. Santa Maria, donna dei nostri giorni, liberaci dal pericolo di pensare che le esperienze spirituali vissute da te duemila anni fa siano improponibili oggi per noi, figli di una civiltà che, dopo essersi proclamata postmoderna, postindustriale e postnonsoché, si qualifica anche come postcristiana. Facci comprendere che la modestia, l'umiltà, la purezza sono frutti di tutte le stagioni della storia, e che il volgere dei tempi non ha alterato la composizione chimica di certi valori quali la gratuità, l'obbedienza, la fiducia, la tenerezza, il perdono. Sono valori che tengono ancora e che non andranno mai in disuso. Ritorna, perciò, in mezzo a noi, e offri a tutti l'edizione aggiornata di quelle grandi virtù umane che ti hanno resa grande agli occhi di Dio. Santa Maria, donna dei nostri giorni, dandoti per nostra madre, Gesù ti ha costituita non solo conterranea, ma anche contemporanea di tutti. Prigioniera nello stesso frammento di spazio e di tempo. Nessuno, perciò, può addebitarti distanze generazionali, né gli è lecito sospettare che tu non sia in grado di capire i drammi della nostra epoca. Mettiti, allora, accanto a noi, e ascoltaci mentre ti confidiamo le ansie quotidiane che assillano la nostra vita moderna: lo stipendio che non basta, la stanchezza da stress, l'incertezza del futuro, la paura di non farcela, la solitudine interiore, l'usura dei rapporti, l'instabilità degli affetti, l'educazione difficile dei figli, l'incomunicabilità perfino con le persone più care, la frammentazione assurda del tempo, il capogiro delle tentazioni, la tristezza delle cadute, la noia del peccato... Facci sentire la tua rassicurante presenza, o coetanea dolcissima di tutti. E non ci sia mai un appello in cui risuoni il nostro nome, nel quale, sotto la stessa lettera alfabetica, non risuoni anche il tuo, e non ti si oda rispondere: «Presente!». E con questa presenza della vergine Maria vogliamo lasciarci guidare dal suo sguardo, sempre ricco di adorante stupore verso colui che lei ha generato per opera dello Spirito santo e che nell'eucaristia continua ad essere presente nella nostra storia. Sarà talora uno sguardo interrogativo, come nell'episodio dello smarrimento nel tempio: «Figlio, perché ci hai fatto così?»; sarà in ogni caso uno sguardo penetrante, capace di leggere nell'intimo di Gesù, fino a percepirne i sentimenti nascosti e a indovinarne le scelte, come a Cana; altre volte sarà uno sguardo addolorato, soprattutto sotto la croce, dove Maria non si limiterà a condividere la passione e la morte dell'Unigenito, ma accoglierà il nuovo figlio a Lei consegnato nel discepolo prediletto e con lui tutti noi; nel mattino di Pasqua sarà uno sguardo radioso per la gioia della risurrezione e, infine, uno sguardo ardente per l'effusione dello Spirito nel giorno di Pentecoste. È con questi sentimenti che vogliamo vivere le giornate eucaristiche camminando con Maria, donna dei nostri giorni e lasciandoci affascinare dal suo sguardo su Gesù che rende risorgente di novità e di speranza la storia di ogni nostro giorno. Don Carlo Gussoni 1 INCONTRO OMELIA DEL CARD. BAGNASCO A CONCLUSIONE DEL CONGRESSO EUCARISTICO DI GENOVA “Tu non ci hai abbandonato in potere della morte, ma, nella tua misericordia, a tutti sei venuto incontro perché coloro che ti cercano ti possano trovare” (Prece Eucaristica IV) La carità rivela che nell’Eucaristia abbiamo incontrato il Signore e non noi stessi; che abbiamo adorato Dio e non il nostro io. Le opere di misericordia, tanto raccomandate dal Papa in quest’Anno santo, sono infatti opere eucaristiche: scandiscono la lunga tradizione della Chiesa, ne rendono attuale la storia e interpellano tutta la nostra esistenza…. Cari Amici, la forza del Pane eucaristico ci congeda da Genova con un preciso mandato missionario, in linea con il tema che abbiamo voluto per il nostro Congresso e da cui discende uno stile di vita per noi e per le nostre comunità: “L’Eucaristia, sorgente della missione”. In particolare, a voi giovani – facendo nostre le parole che Papa Francesco vi ha rivolto a Cracovia – noi Pastori ripetiamo: non scoraggiatevi mai, l’umanità ha bisogno di voi, di “giovani svegli, desiderosi di rispondere al sogno di Dio e a tutte le aspirazioni del cuore” (Veglia GMG). A voi famiglie, che siete Chiesa domestica e scuola accogliente di vita in tutte le sue fasi, giunga la nostra voce di ammirata riconoscenza.Lasciatevi incontrare dal Signore e custodite la Sua amicizia: una famiglia che prega non potrà mai essere semplicemente disperata né cadere totalmente in preda alla discordia. A voi diseredati della vita, da qualunque parte veniate, rinnoviamo la nostra prossimità: il Dio dell’amore ci spinga a camminare insieme, nella promozione della stessa dignità e nella responsabilità di un comune destino. A voi, persone consacrate, giunga la nostra gratitudine: abbiamo bisogno dei vostri voti, che ci dicono che Dio basta a riempire il cuore. E a voi claustrali, che avete scelto come mondo il perimetro dei vostri monasteri, chiediamo di esserci sentinelle vigilanti nel crepuscolo, anticipatrici dell’aurora. A voi, carissimi sacerdoti e diaconi, che siete in mezzo al nostro popolo ogni giorno, confermiamo la nostra stima e amicizia: vi chiediamo umilmente di non farci mai mancare il vostro affetto. La nostra unità è il primo annuncio del Vangelo. Come comunità ecclesiale, vogliamo infine rivolgerci al nostro amato Paese, a quanti guardano a questo grande cenacolo con l’attesa di una parola particolare. Vorremmo dirvi che vi siamo sinceramente vicini, che ci state a cuore, che ci anima una piena disponibilità a incontrarvi; insieme con voi ci sentiamo pellegrini verso casa. Siamo Pastori di una Chiesa esperta in umanità: la nostra voce è discreta, ma ora - come una vela al largo, sostenuta dal vento dello Spirito - prende vigore e proclama: “O uomini che ci ascoltate: la nostra gioia è grande e si chiama Gesù!”. Il vangelo racconta come Dio non s’arrenda davanti alla storia infranta degli uomini: vi entra e le dà una nuova direzione. Il Congresso Eucaristico rende presente questa storia in forma corale e pubblica, annunciando che Gesù è il Signore, Colui che ai poveri proclama “il vangelo di salvezza, la libertà ai prigionieri, agli afflitti la gioia” (Prece Euc. IV). Questo è l’annuncio che attraversa i secoli, con il quale oggi il Santo Padre Francesco ci incoraggia a uscire incontro a ogni uomo. Come Chiesa italiana, a lui rivolgiamo il nostro pensiero affettuoso e grato: il vincolo della preghiera e lo sguardo a Gesù-Eucaristia ci rendono uno in quella inscindibile comunione di affetti e intenti, che nella liturgia trova fonte e culmine… 1. Nel cuore dell’uomo, di ogni uomo, è viva l’attesa di una “pienezza” di felicità e di un “per sempre” nell’amore; attesa più grande di ciò che è temporale e puramente mondano. È questa fame dell’anima che spinge la folla a seguire Gesù, nell’intuizione che le sue sono parole autentiche – “parole di vita eterna” – che svelano e portano a compimento il mistero dell’esistenza. Ora, in ogni rapporto di comunione, soprattutto sponsale, viene il momento in cui – da sole – le parole non bastano più. Si fa allora prepotente l’esigenza del dono totale di sé, che quelle parole invera. L’Eucaristia è proprio questo dono, dove la Parola si fa Carne e Sangue, Pane che nutre di grazia la vita, principio e forza di un nuovo modo di stare nel mondo. Entrare nel dinamismo eucaristico significa lasciarsi plasmare da Cristo, affidarsi al suo amore obbediente, farsi condurre dallo Spirito, che ci porta “a cantare esultanti ad una sola voce il tre volte santo” (cfr Prefazio IV Prece). Mangiare questo Pane non può, quindi, ridursi a un’abitudine, né a un gesto di amicizia fraterna; è aprirsi a Colui che è così grande da farsi tanto piccolo! È divenire come la goccia d’acqua versata nel calice del vino fino a ritrovare se stessi nel mistero di Dio, capaci di nuove relazioni con tutti. 2. La gente di Cafarnao aveva chiesto al Signore: “Dacci sempre questo pane”; e il Signore nel consegnarci questa preghiera vi aggiunge un aggettivo, destinato a dare un timbro a tutta la vita: “Dacci il ‘nostro’ pane quotidiano”. L’Eucaristia ci pone nel “noi” che è la Chiesa, comunità di fratelli che invocano il pane dell’anima per saper spezzare anche il pane materiale della giustizia e della pace. 2 INCONTRO SALUTO DEL PARROCO A PADRE MARIO SANGIORGIO La nostra comunità cristiana di Biassono, accoglie oggi con grande venerazione, le spoglie mortali di un suo carissimo figlio Padre Mario Sangiorgio Deoniano per un ultimo saluto di suffragio e per accompagnare la sua salma nel nostro camposanto dove con i suoi cari e con la nostra gente già ritornata alla casa del Padre attende il giorno beato del ritorno di Cristo e il compimento del Regno di Dio. Oggi per padre Mario si realizza un duplice ritorno... Il ritorno alla “casa del Padre” dopo una lunga vita con la passione di annunciare ai poveri l’Evangelo del Signore Gesù. Mi risulta che sia stato missionario tra gli italiani emigrati in Germania e in Camerun oltre ad assumere altri incarichi nel suo Istituto. Un annuncio, il suo, fatto con dolcezza, convinzione e mitezza; davvero è stato missionario secondo il Cuore di Gesù! Ma oggi c’è anche un “ritorno a casa” al suo paese di origine che Padre Mario amava intensamente. Finchè ha potuto è sempre stato presente alla Festa della Madonna della Cintura. Qui c’erano le sue “radici”, qui è nato al mondo, qui è stato battezzato, qui è stato plasmato dalla fede, qui ha sentito la chiamata del Signore, qui ha celebrato la prima Messa nel 1949 con il parroco Don Consonni. L’ultima sua visita a Biassono è stata in occasione del suo 60° di ordinazione. Ha amato molto questo suo paese di origine, ne ha studiato la storia, ne ha scandagliati gli archivi. Di lui abbiamo quattro testi: il Santuario della Brughiera, La Madonna della Cintura, la visita del Cardinale Schuster a Biassono e un testo sui missionari Biassonesi nel mondo. Da lui sappiamo molte notizie sulla guerra e sui partigiani qui a Biassono, lo possiamo a ragione chiamare “lo storico di Biassono”... Speriamo che un giorno a Padre Mario si possa dedicare una via del paese. Oggi siamo qui con i suoi confratelli a salutarlo e a ringraziarlo per quanto è stato per il suo Istituto, per il suo paese e per questa nostra parrocchia. In questi 10 anni di mio ministero a Biassono l’ho incontrato non più di due/ tre volte; mi ha sempre colpito la delicatezza del suo tratto, la dolcezza del suo parlare e l’umiltà e la mitezza di cuore che traspariva dal suo volto. Grazie Padre Mario, prega per questa tua comunità di origine, prega per il tuo Istituto e prega per le vocazioni tra i nostri ragazzi e giovani: non manchino alla Chiesa di Gesù e al tuo Istituto uomini e donne tutti dedicati al vangelo come lo sei stato tu. RICORDIAMO MAMMA VALENTINA, UNA MAMMA SPECIALE! Cara mamma Valentina, tu per noi sei questo chicco di grano di cui parla Gesù nel Vangelo! Hai tralasciato te stessa dedicandoti alla tua bella famiglia, nella quale credi e nella quale hai posto per sempre il tuo cuore. Ti sei fatta pane ogni giorno per la tua famiglia, per poter sfamare con il tuo amore chiunque hai incontrato con il pane della generosità, e dell’affetto! E continui ora ad essere in modo nuovo questo pane buono per tutti noi. La nostra comunità prega per te e per la tua cara famiglia che ti ricorda con questa bellissima frase tratta dal Piccolo Principe: «Addio – disse la volpe Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi ». Grazie alla tua famiglia per aver scelto questa frase così straordinaria, perché con questa frase oggi ci ricorda che oltre alle apparenze c’è l’amore, che dobbiamo scoprire usando il nostro cuore. L’amore è il segreto e l’amore rende le cose uniche. L’amore è il fine delle nostre scelte, dei nostri sforzi, dell’amicizia, della vita. Ciò che è “l’essenziale” non più è visibile agli occhi della testa ma a quelli del cuore. Non servono troppe parole ma una vogliamo dirla con forza: grazie Gesù per averci donato una mamma dal cuore così grande. E allora prendiamo la nostra mano, mettiamola sul cuore per dirti cara mamma Valentina che ti vediamo, ti sentiamo e ti ascoltiamo con il nostro cuore. Ti vogliamo bene e tu ogni giorno continua a stare vicino a noi e ad accompagnarci con il tuo grande amore. Con affetto, Don Simone 3 INCONTRO CI SIAMO... TERMINATI I PRIMI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELL'ORATORIO L'ORATORIO È SEMPRE PIU UN LUOGO ACCOGLIENTE Vogliamo che il nostro oratorio sia sempre più un centro giovanile accogliente e aperto ai giovani. Rimangono ancora lavori di aggiornamento da fare, penso al salone Mazzucconi che andrà reso sempre più un ambiente polifunzionale (nuovo pavimento e moderne pareti mobili per poter ricavare della aule temporanee senza perdere l’utilizzo del salone), la tinteggiatura del livello superiore delle facciate, l’aggiornamento del portico, e il tetto più alto della struttura. I progetti sono molti, ma i fondi limitati. Chiediamo a tutti un piccolo sostegno con l’idea di fare del nostro oratorio, un Centro giovanile vero e qualificato per la crescita sana dei nostri fantastici ragazzi. Un grazie a tutti volontari per il sostegno e l’aiuto! Dopo qualche mese di lavoro, il cantiere è quasi terminato e l’ Oratorio san Luigi sta diventando sempre più un luogo accogliente per ragazzi e famiglie. I lavori hanno interessato tutte le aule del primo piano (sala stampa, sala educatori, sala del consiglio, sala studio), l’aula video, il corridoio, la segreteria e la cappellina. Gli impianti di riscaldamento che avevano perdite di acqua da tutte le parti sono stati completamente sostituiti con un nuovo e più efficiente sistema di riscaldamento. Si è proceduto con la posa di un nuovo pavimento e con la realizzazione di una nuova controsoffittatura insonorizzata di ogni ambiente in modo da favorire una buona comunicazione verbale negli ambiente. È stato completamente rifatto e messo a norma anche l’impianto elettrico e l’illuminazione è stata realizzata con la tecnologia a led. Il tutto reso ancora più bello con una vivace tinteggiatura delle pareti di ogni ambiente in modo da renderlo un ambiente adatto alle nuove generazioni. Abbiamo sostituito le porte delle cappellina con porte a vetro in modo da esserne visibile l’interno e illuminato il tabernacolo. Sarà così possibile per i ragazzi durante il gioco e gli allenamenti sui campi avere un bellissimo richiamo a Gesù Eucarestia centro del nostro oratorio. Abbiamo affisso inoltre due grandi loghi dell’oratorio sulle facciate, per caratterizzare l’identità del luogo e il senso di appartenenza. Grazie soprattutto alla sistemazione degli ambienti del primo piano, con il 4 ottobre parte la nuova sala studio utilizzabile dai giovani studenti di quinta superiore e universitari. Questa sala studio permetterà ai nostri giovani di poter studiare insieme e farlo nel contesto del nostro bell’oratorio. La sala studio sarà aperta dal martedì al sabato dalle 15 alle 19 e, durante i mesi di sessione per gli esami (settembre-gennaio e febbraio), sarà aperta straordinariamente anche al mattino dalle 9,30 alle 12. L’aula sarà provvista di tavoli e sedie, prese corrente per PC e tablet, prese ethernet e connessione wi-fi gratuita, impianto audio e video. Don Simone CONCENTRATI! NUOVA SALA STUDIO Aperta a maturandi e universitari Dal martedì al venerdì Dalle 15:00 alle 19:00 Segnala la tua presenza su questo calendario: http://doodle.com/poll/nfzahzk95ucmsewr Nei mesi di Settembre, Gennaio e Febbraio apertura straordinaria anche 9:30-12:00 4 Tel. 039 2752302 INCONTRO IL MISTERO DELLA MISERICORDIA IN UN FILM ECCEZZIONALE Giovedì 20 ottobre, presso il cineteatro Santa Maria di Biassono sarà proiettato il film “Les Miserables” di seguito una breve presentazione. come colui che può donarsi senza misura, perché senza misura si riconosce amato. Myriel non si limita a perdonare Valjean. Gli affida un compito, una missione: «Ma ricordati, fratello mio, vedi in questo un progetto più grande: devi usare questo prezioso argento per diventare un uomo onesto. Dalla testimonianza dei martiri, dalla passione e dal sangue, Dio ti ha elevato dalle tenebre, ha salvato la tua anima». E Valjean risponderà. Tutto il resto del romanzo, come del film, mostra in un crescendo il frutto del seme gettato dal Vescovo nel suo cuore: una vita piena di gratuità - una gratuità che porta Valjean a muoversi secondo una logica diversa da quella del mondo che gli ruota attorno, e che, a conti fatti, commuove. Perché corrisponde alla vera misura per cui l’uomo è fatto. Ciò non significa che il resto della vita di Valjean sia una strada diritta. Al contrario, la sua libertà è continuamente posta davanti a un bivio. Vedremo cinque episodi che documentano questo drammaticamente. Non anticipiamo, per non fare perdere la suspense di un film che tiene incollati alle sedie e commuove profondamente. Les Misérables è un film del 2012 diretto da Tom Hooper, tratto dal celebre romanzo di Victor Hugo. È basato su un omonimo musical di maggior successo di tutti i tempi, con un cast eccezionale (Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway, Amanda Seyfried). Protagonista della storia è Jean Valjean, un galeotto dalla forza erculea. Nella prima scena lo vediamo impegnato a trascinare da solo l’enorme asta della bandiera di Francia, su ordine del carceriere Javert. I due si guardano: gli occhi di Javert sono pieni di un beffardo compiacimento; quelli del carcerato hanno dentro il fuoco dell’odio. Ha scontato diciannove anni di carcere per aver rubato un tozzo di pane per un nipote. Non si sente dunque affatto colpevole. Anche per questo la sua forza spaventosa sembra materializzare l’impeto della sua collera per quei diciannove anni rubati, che nessuno potrà mai restituirgli. Egli incarna lo spirito del suo tempo, in lui arde la rabbia compressa di una generazione intera. Come i Marius, gli Enjoras, i Courfeyrac, protagonisti sulle barricate di Parigi, pronti a versare il loro sangue al grido di «Liberté, Égalité, Fraternité!». Ma nella vita di Valjean accade qualcosa che gli apre una strada diversa. Incontra il vescovo della città di Digne, Myriel, che lo accoglie in casa. Valjean di notte, però, ruba l’argenteria e fugge, Subito viene catturato e riportato al cospetto del Vescovo. Qui accade l’inimmaginabile. Myriel, non solo afferma di avergli donato l’argenteria, ma gli rimprovera di aver dimenticato i doni più preziosi: due candelabri d’argento, che nel film si rivedranno verso la fine della storia. Valjean, infatti, non se ne priverà più. Non lo farà perché in quei candelabri è custodito il mistero dell’evento che l’ha trasformato. É il mistero della Misericordia. Valjean, capisce a poco a poco, che nel gesto del vescovo c’è il perdono di Cristo. Ma non come un bonario “chiudere un occhio”. È invece la forza dell’amore che porta il galeotto n. 24601 a compiere dei gesti di misericordia. In Myriel, Valjean incontra la vera libertà, una libertà a tal punto sovrana, da riuscire a trasformare l’ingiustizia subìta in uno strumento del proprio affermarsi. Le fonti del rancore che lo tenevano schiavo sono, così, prosciugate. Valjean è libero, libero 5 INCONTRO RIPRENDE LA STAGIONE TEATRALE AL CINE TEATRO SANTA MARIA Carissimi appassionati di teatro eccoci qui con qualche piccola anticipazione sulla nostra nuova Stagione Teatrale ormai quasi alle porte. Come sarà la nuova Rassegna "I Venerdì a Teatro 2016/2017"? Sicuramente brillante! Perchè con i vostri sorrisi e le vostre risate dovremo superare il lungo grigiore invernale e non solo quello! Sarebbe bello diventasse una "terapia mensile del buonumore" contro lo stress e le preoccupazioni che si insinuano continuamente nel nostro quotidiano, insomma due orette per staccare la spina in compagnia e tornare a casa col sorriso sulla bocca e il passo un po' più leggero! Quindi, a partire da venerdì 14 ottobre 2016, serata inaugurale in compagnia dell’effervescente gruppo teatrale de “I Fuori scena”, che presenteranno la spassosissima commedia “Super Boeing – 3 voli per dire ti amo!” fino a venerdì 7 aprile 2017, vi aspettano ben 8 appuntamenti, tutti all'insegna del divertimento! E tra questi 8 c'è anche il gradito ritorno della storica compagnia biassonese Rinascita, che sicuramente gli affezionati del Cineteatro e tantissimi biassonesi non hanno dimenticato. Per questa edizione della rassegna l'ingresso a ogni spettacolo sarà di € 9,00, mentre l'abbonamento a 7 spettacoli (quello del 16 Dicembre è fuori abbonamento) sarà di € 50,00 con posto riservato. Per informazioni e prenotazioni o richieste abbonamenti non esitate a contattarci al numero 320 53 43 265, vi aspettiamo numerosi! Venerdì 14 Ottobre 2016 Compagnia Teatrale “I Fuori Scena” - Lesmo Super boeing - 3 voli per dire ti amo Venerdì 04 Novembre 2016 Compagnia Teatrale “La Sarabanda” - Olg. Molgora Sior todero brontolon Venerdì 25 Novembre 2016 “Ass. Teatrale di Besana Brianza” - Besana Brianza Il letto ovale Venerdì 16 Dicembre 2016 Compagnia Teatrale “Rinascita” - Biassono Surpresina de natal Venerdì 13 Gennaio 2017 Compagnia teatrale “Maskere” - Milano Signorine in trans Venerdì 17 Febbraio 2017 Compagnia Teatrale “Impara l’Arte” - Monza La medesina miraculusa Venerdì 17 Marzo 2017 Compagnia Teatrale “Amici del Teatro” - Monza La chiave Venerdì 07 Aprile 2017 Comp. Teatrale “Gruppo Teatro Tempo” - Carugate La cena dei cretini 6 INCONTRO FESTA PATRONALE 7 INCONTRO Sante Quarantore 6 - 9 Ottobre 2016 MARIA, DONNA DEI NOSTRI GIORNI Celebriamo con tutta la Chiesa il Giubileo Mariano Ore 09.00 Lodi mattutine GIOVEDI 6 OTTOBRE Ore 15.00 Santa Messa solenne di apertura Ore 17.00 Adorazione eucaristica 3° e 4° elementare Ore 18.30 Vespri A seguire Adorazione eucaristica personale fino alle ore 22.00 concludendo con la recita di Compieta. VENERDI 7 OTTOBRE Ore 09.00 Santa Messa con predica, segue adorazione eucaristica personale Ore 15.00 Adorazione eucaristica comunitaria. In particolare per la terza età, gruppi Caritativo e Missionario e Ministri straordinari dell'Eucaristia Ore 17.00 Adorazione eucaristica 5° elementare e 1° media Ore 18.30 Vespri Ore 20.30 Adorazione eucaristica 2° e 3°media Ore 21.00 Santa Messa solenne per adulti, giovani e famiglie. SABATO 8 OTTOBRE Ore 09.00 Santa Messa con predica, segue adorazione eucaristica personale Ore 15.00 Adorazione eucaristica comunitaria. In particolare per i Consigli parrocchiali, Associazioni e Movimenti, Catechisti ed Educatori Ore 17.30 Santa Messa solenne di vigilia con predica Esposizione eucaristica. Rosario eucaristico. Compieta. Segue adorazione personale notturna. Sempre alle ore 21.00 a Ore 21.00 Macherio adorazione per le famiglie della comunità pastorale. Preghiamo in comunione con Papa Francesco in piazza San Pietro DOMENICA 9 OTTOBRE L'orario delle Sante Messe è quello festivo. Ore 15.00 Esposizione eucaristica. Vespri solenni e breve adorazione. Segue adorazione personale. Ore 17.30 Santa Messa solenne conclusiva con la Benedizione eucaristica. Se è possibile sono attesi i ragazzi con le famiglie Predicherà le Sante Quarantore Padre Mario Nava guanelliano, che si renderà disponibile per le Sante Confessioni 8