MARIA, DONNA DEI NOSTRI GIORNI, CAMMINA CON I NOSTRI

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MARIA, DONNA DEI NOSTRI GIORNI, CAMMINA CON I NOSTRI
INCONTRO
Ottobre 2016
a cura della parrocchia S. Martino V. - Biassono
MARIA, DONNA DEI NOSTRI GIORNI,
CAMMINA CON I NOSTRI PASSI, AIUTANDOCI A
TENERE FISSO LO SGUARDO SU GESÙ
Il nostro Arcivescovo ha affidato:
"Alla Madre del bell'amore le
nostre comunità e il cammino di
quest'anno pastorale 2016-2017".
Seguendo questa indicazione, per
educarci al pensiero di Cristo,
abbiamo pensato di affidare alla
vergine Maria, speranza e aurora
di salvezza del mondo intero,
il cammino orante delle nostre
giornate eucaristiche. Il tema l'abbiamo attinto al pensiero di
Don Tonino Bello. Questo santo vescovo di Molfetta, morto nel
1993 così la invocava: “Santa Maria, donna dei nostri giorni,
vieni ad abitare in mezzo a noi.
Tu hai predetto che tutte le generazioni ti avrebbero chiamata
beata. Ebbene, tra queste generazioni c'è anche la nostra, che
vuole cantarti la sua lode non solo per le cose grandi che il
Signore ha fatto in te nel passato, ma anche per le meraviglie che
egli continua a operare in te nel presente.
Fà che possiamo sentirti vicina ai nostri problemi. Non come
Signora che viene da lontano a sbrogliarceli con la potenza della
sua grazia o con i soliti moduli stampati una volta per sempre. Ma
come una che, gli stessi problemi, li vive anche lei sulla sua pelle,
e ne conosce l'inedita drammaticità, e ne percepisce le sfumature
del mutamento, e ne coglie l'alta quota di tribolazione. Santa
Maria, donna dei nostri giorni, liberaci dal pericolo di pensare
che le esperienze spirituali vissute da te duemila anni fa siano
improponibili oggi per noi, figli di una civiltà che, dopo essersi
proclamata postmoderna, postindustriale e postnonsoché, si
qualifica anche come postcristiana.
Facci comprendere che la modestia, l'umiltà, la purezza sono
frutti di tutte le stagioni della storia, e che il volgere dei tempi
non ha alterato la composizione chimica di certi valori quali la
gratuità, l'obbedienza, la fiducia, la tenerezza, il perdono. Sono
valori che tengono ancora e che non andranno mai in disuso.
Ritorna, perciò, in mezzo a noi, e offri a tutti l'edizione aggiornata
di quelle grandi virtù umane che ti hanno resa grande agli occhi
di Dio. Santa Maria, donna dei nostri giorni, dandoti per nostra
madre, Gesù ti ha costituita non solo conterranea, ma anche
contemporanea di tutti. Prigioniera nello stesso frammento di
spazio e di tempo.
Nessuno, perciò, può addebitarti distanze generazionali, né gli
è lecito sospettare che tu non sia in grado di capire i drammi
della nostra epoca. Mettiti, allora, accanto a noi, e ascoltaci
mentre ti confidiamo le ansie quotidiane che assillano la
nostra vita moderna: lo stipendio che non basta, la stanchezza
da stress, l'incertezza del futuro, la paura di non farcela, la
solitudine interiore, l'usura dei rapporti, l'instabilità degli affetti,
l'educazione difficile dei figli, l'incomunicabilità perfino con
le persone più care, la frammentazione assurda del tempo, il
capogiro delle tentazioni, la tristezza delle cadute, la noia del
peccato... Facci sentire la tua rassicurante presenza, o coetanea
dolcissima di tutti.
E non ci sia mai un appello in cui risuoni il nostro nome, nel
quale, sotto la stessa lettera alfabetica, non risuoni anche il
tuo, e non ti si oda rispondere: «Presente!». E con questa
presenza della vergine Maria vogliamo lasciarci guidare dal suo
sguardo, sempre ricco di adorante stupore verso colui che lei
ha generato per opera dello Spirito santo e che nell'eucaristia
continua ad essere presente nella nostra storia. Sarà talora uno
sguardo interrogativo, come nell'episodio dello smarrimento nel
tempio: «Figlio, perché ci hai fatto così?»; sarà in ogni caso uno
sguardo penetrante, capace di leggere nell'intimo di Gesù, fino a
percepirne i sentimenti nascosti e a indovinarne le scelte, come
a Cana; altre volte sarà uno sguardo addolorato, soprattutto
sotto la croce, dove Maria non si limiterà a condividere la
passione e la morte dell'Unigenito, ma accoglierà il nuovo figlio
a Lei consegnato nel discepolo prediletto e con lui tutti noi; nel
mattino di Pasqua sarà uno sguardo radioso per la gioia della
risurrezione e, infine, uno sguardo ardente per l'effusione dello
Spirito nel giorno di Pentecoste.
È con questi sentimenti che vogliamo vivere le giornate
eucaristiche camminando con Maria, donna dei nostri giorni
e lasciandoci affascinare dal suo sguardo su Gesù che rende
risorgente di novità e di speranza la storia di ogni nostro giorno.
Don Carlo Gussoni
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INCONTRO
OMELIA DEL CARD. BAGNASCO A CONCLUSIONE
DEL CONGRESSO EUCARISTICO DI GENOVA
“Tu non ci hai abbandonato in potere della
morte, ma, nella tua misericordia, a tutti sei
venuto incontro perché coloro che ti cercano ti
possano trovare” (Prece Eucaristica IV)
La carità rivela che nell’Eucaristia abbiamo incontrato il
Signore e non noi stessi; che abbiamo adorato Dio e non il
nostro io. Le opere di misericordia, tanto raccomandate dal
Papa in quest’Anno santo, sono infatti opere eucaristiche:
scandiscono la lunga tradizione della Chiesa, ne rendono
attuale la storia e interpellano tutta la nostra esistenza….
Cari Amici, la forza del Pane eucaristico ci congeda da
Genova con un preciso mandato missionario, in linea con
il tema che abbiamo voluto per il nostro Congresso e da cui
discende uno stile di vita per noi e per le nostre comunità:
“L’Eucaristia, sorgente della missione”.
In particolare, a voi giovani – facendo nostre le parole
che Papa Francesco vi ha rivolto a Cracovia – noi Pastori
ripetiamo: non scoraggiatevi mai, l’umanità ha bisogno di
voi, di “giovani svegli, desiderosi di rispondere al sogno di
Dio e a tutte le aspirazioni del cuore” (Veglia GMG).
A voi famiglie, che siete Chiesa domestica e scuola
accogliente di vita in tutte le sue fasi, giunga la nostra
voce di ammirata riconoscenza.Lasciatevi incontrare dal
Signore e custodite la Sua amicizia: una famiglia che prega
non potrà mai essere semplicemente disperata né cadere
totalmente in preda alla discordia.
A voi diseredati della vita, da qualunque parte veniate,
rinnoviamo la nostra prossimità: il Dio dell’amore ci spinga
a camminare insieme, nella promozione della stessa dignità
e nella responsabilità di un comune destino.
A voi, persone consacrate, giunga la nostra gratitudine:
abbiamo bisogno dei vostri voti, che ci dicono che Dio
basta a riempire il cuore. E a voi claustrali, che avete scelto
come mondo il perimetro dei vostri monasteri, chiediamo
di esserci sentinelle vigilanti nel crepuscolo, anticipatrici
dell’aurora.
A voi, carissimi sacerdoti e diaconi, che siete in mezzo al
nostro popolo ogni giorno, confermiamo la nostra stima e
amicizia: vi chiediamo umilmente di non farci mai mancare
il vostro affetto. La nostra unità è il primo annuncio del
Vangelo. Come comunità ecclesiale, vogliamo infine
rivolgerci al nostro amato Paese, a quanti guardano a questo
grande cenacolo con l’attesa di una parola particolare.
Vorremmo dirvi che vi siamo sinceramente vicini, che
ci state a cuore, che ci anima una piena disponibilità a
incontrarvi; insieme con voi ci sentiamo pellegrini verso
casa. Siamo Pastori di una Chiesa esperta in umanità:
la nostra voce è discreta, ma ora - come una vela al largo,
sostenuta dal vento dello Spirito - prende vigore e proclama:
“O uomini che ci ascoltate: la nostra gioia è grande e si
chiama Gesù!”.
Il vangelo racconta come Dio non s’arrenda davanti alla
storia infranta degli uomini: vi entra e le dà una nuova
direzione. Il Congresso Eucaristico rende presente questa
storia in forma corale e pubblica, annunciando che Gesù
è il Signore, Colui che ai poveri proclama “il vangelo di
salvezza, la libertà ai prigionieri, agli afflitti la gioia” (Prece
Euc. IV). Questo è l’annuncio che attraversa i secoli, con
il quale oggi il Santo Padre Francesco ci incoraggia a
uscire incontro a ogni uomo. Come Chiesa italiana, a lui
rivolgiamo il nostro pensiero affettuoso e grato: il vincolo
della preghiera e lo sguardo a Gesù-Eucaristia ci rendono
uno in quella inscindibile comunione di affetti e intenti, che
nella liturgia trova fonte e culmine…
1. Nel cuore dell’uomo, di ogni uomo, è viva l’attesa di una
“pienezza” di felicità e di un “per sempre” nell’amore; attesa
più grande di ciò che è temporale e puramente mondano.
È questa fame dell’anima che spinge la folla a seguire Gesù,
nell’intuizione che le sue sono parole autentiche – “parole
di vita eterna” – che svelano e portano a compimento il
mistero dell’esistenza. Ora, in ogni rapporto di comunione,
soprattutto sponsale, viene il momento in cui – da sole – le
parole non bastano più. Si fa allora prepotente l’esigenza
del dono totale di sé, che quelle parole invera. L’Eucaristia
è proprio questo dono, dove la Parola si fa Carne e Sangue,
Pane che nutre di grazia la vita, principio e forza di un
nuovo modo di stare nel mondo. Entrare nel dinamismo
eucaristico significa lasciarsi plasmare da Cristo, affidarsi
al suo amore obbediente, farsi condurre dallo Spirito, che
ci porta “a cantare esultanti ad una sola voce il tre volte
santo” (cfr Prefazio IV Prece). Mangiare questo Pane
non può, quindi, ridursi a un’abitudine, né a un
gesto di amicizia fraterna; è aprirsi a Colui che è
così grande da farsi tanto piccolo! È divenire come
la goccia d’acqua versata nel calice del vino fino
a ritrovare se stessi nel mistero di Dio, capaci di
nuove relazioni con tutti.
2. La gente di Cafarnao aveva chiesto al Signore: “Dacci
sempre questo pane”; e il Signore nel consegnarci questa
preghiera vi aggiunge un aggettivo, destinato a dare un
timbro a tutta la vita: “Dacci il ‘nostro’ pane quotidiano”.
L’Eucaristia ci pone nel “noi” che è la Chiesa, comunità di
fratelli che invocano il pane dell’anima per saper spezzare
anche il pane materiale della giustizia e della pace.
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INCONTRO
SALUTO DEL PARROCO A
PADRE MARIO SANGIORGIO
La nostra comunità cristiana
di Biassono, accoglie oggi
con grande venerazione,
le spoglie mortali di un suo
carissimo figlio Padre Mario
Sangiorgio Deoniano per un
ultimo saluto di suffragio e per
accompagnare la sua salma nel
nostro camposanto dove con i
suoi cari e con la nostra gente già ritornata alla casa del
Padre attende il giorno beato del ritorno di Cristo e il
compimento del Regno di Dio.
Oggi per padre Mario si realizza un duplice ritorno... Il
ritorno alla “casa del Padre” dopo una lunga vita con la
passione di annunciare ai poveri l’Evangelo del Signore
Gesù. Mi risulta che sia stato missionario tra gli italiani
emigrati in Germania e in Camerun oltre ad assumere
altri incarichi nel suo Istituto. Un annuncio, il suo, fatto
con dolcezza, convinzione e mitezza; davvero è stato
missionario secondo il Cuore di Gesù! Ma oggi c’è anche
un “ritorno a casa” al suo paese di origine che Padre
Mario amava intensamente. Finchè ha potuto è sempre
stato presente alla Festa della Madonna della Cintura. Qui
c’erano le sue “radici”, qui è nato al mondo, qui è stato
battezzato, qui è stato plasmato dalla fede, qui ha sentito
la chiamata del Signore, qui ha celebrato la prima Messa
nel 1949 con il parroco Don Consonni. L’ultima sua visita
a Biassono è stata in occasione del suo 60° di ordinazione.
Ha amato molto questo suo paese di origine, ne ha
studiato la storia, ne ha scandagliati gli archivi. Di lui
abbiamo quattro testi: il Santuario della Brughiera, La
Madonna della Cintura, la visita del Cardinale Schuster
a Biassono e un testo sui missionari Biassonesi nel mondo.
Da lui sappiamo molte notizie sulla guerra e sui partigiani
qui a Biassono, lo possiamo a ragione chiamare “lo storico
di Biassono”... Speriamo che un giorno a Padre Mario si
possa dedicare una via del paese.
Oggi siamo qui con i suoi confratelli a salutarlo e a
ringraziarlo per quanto è stato per il suo Istituto, per il suo
paese e per questa nostra parrocchia. In questi 10 anni di
mio ministero a Biassono l’ho incontrato non più di due/
tre volte; mi ha sempre colpito la delicatezza del suo tratto,
la dolcezza del suo parlare e l’umiltà e la mitezza di cuore
che traspariva dal suo volto. Grazie Padre Mario, prega
per questa tua comunità di origine, prega per il tuo Istituto
e prega per le vocazioni tra i nostri ragazzi e giovani: non
manchino alla Chiesa di Gesù e al tuo Istituto uomini e
donne tutti dedicati al vangelo come lo sei stato tu.
RICORDIAMO MAMMA VALENTINA,
UNA MAMMA SPECIALE!
Cara mamma Valentina, tu per
noi sei questo chicco di grano di
cui parla Gesù nel Vangelo! Hai
tralasciato te stessa dedicandoti
alla tua bella famiglia, nella
quale credi e nella quale hai
posto per sempre il tuo cuore.
Ti sei fatta pane ogni giorno per
la tua famiglia, per poter sfamare
con il tuo amore chiunque hai
incontrato con il pane della generosità, e dell’affetto! E
continui ora ad essere in modo nuovo questo pane buono
per tutti noi. La nostra comunità prega per te e per la tua
cara famiglia che ti ricorda con questa bellissima frase
tratta dal Piccolo Principe: «Addio – disse la volpe Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede
bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli
occhi ».
Grazie alla tua famiglia per aver scelto questa frase così
straordinaria, perché con questa frase oggi ci ricorda che
oltre alle apparenze c’è l’amore, che dobbiamo scoprire
usando il nostro cuore. L’amore è il segreto e l’amore
rende le cose uniche.
L’amore è il fine delle nostre scelte, dei nostri sforzi,
dell’amicizia, della vita. Ciò che è “l’essenziale” non più è
visibile agli occhi della testa ma a quelli del cuore.
Non servono troppe parole ma una vogliamo dirla con
forza: grazie Gesù per averci donato una mamma dal
cuore così grande.
E allora prendiamo la nostra mano, mettiamola sul
cuore per dirti cara mamma Valentina che ti vediamo, ti
sentiamo e ti ascoltiamo con il nostro cuore. Ti vogliamo
bene e tu ogni giorno continua a stare vicino a noi e ad
accompagnarci con il tuo grande amore.
Con affetto, Don Simone
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INCONTRO
CI SIAMO...
TERMINATI I PRIMI LAVORI DI
RISTRUTTURAZIONE DELL'ORATORIO
L'ORATORIO È SEMPRE PIU UN LUOGO ACCOGLIENTE
Vogliamo che il nostro oratorio sia sempre più un centro
giovanile accogliente e aperto ai giovani.
Rimangono ancora lavori di aggiornamento da fare,
penso al salone Mazzucconi che andrà reso sempre più
un ambiente polifunzionale (nuovo pavimento e moderne
pareti mobili per poter ricavare della aule temporanee
senza perdere l’utilizzo del salone), la tinteggiatura del
livello superiore delle facciate, l’aggiornamento del
portico, e il tetto più alto della struttura. I progetti sono
molti, ma i fondi limitati.
Chiediamo a tutti un piccolo sostegno con l’idea di fare
del nostro oratorio, un Centro giovanile vero e qualificato
per la crescita sana dei nostri fantastici ragazzi. Un grazie
a tutti volontari per il sostegno e l’aiuto!
Dopo qualche mese di lavoro, il cantiere è quasi terminato
e l’ Oratorio san Luigi sta diventando sempre più un luogo
accogliente per ragazzi e famiglie.
I lavori hanno interessato tutte le aule del primo piano
(sala stampa, sala educatori, sala del consiglio, sala studio),
l’aula video, il corridoio, la segreteria e la cappellina. Gli
impianti di riscaldamento che avevano perdite di acqua
da tutte le parti sono stati completamente sostituiti con
un nuovo e più efficiente sistema di riscaldamento.
Si è proceduto con la posa di un nuovo pavimento e
con la realizzazione di una nuova controsoffittatura
insonorizzata di ogni ambiente in modo da favorire una
buona comunicazione verbale negli ambiente. È stato
completamente rifatto e messo a norma anche l’impianto
elettrico e l’illuminazione è stata realizzata con la
tecnologia a led.
Il tutto reso ancora più bello con una vivace tinteggiatura
delle pareti di ogni ambiente in modo da renderlo un
ambiente adatto alle nuove generazioni.
Abbiamo sostituito le porte delle cappellina con porte a
vetro in modo da esserne visibile l’interno e illuminato
il tabernacolo. Sarà così possibile per i ragazzi durante
il gioco e gli allenamenti sui campi avere un bellissimo
richiamo a Gesù Eucarestia centro del nostro oratorio.
Abbiamo affisso inoltre due grandi loghi dell’oratorio
sulle facciate, per caratterizzare l’identità del luogo e il
senso di appartenenza.
Grazie soprattutto alla sistemazione degli ambienti del
primo piano, con il 4 ottobre parte la nuova sala
studio utilizzabile dai giovani studenti di quinta
superiore e universitari.
Questa sala studio permetterà ai nostri giovani di
poter studiare insieme e farlo nel contesto del nostro
bell’oratorio. La sala studio sarà aperta dal martedì al
sabato dalle 15 alle 19 e, durante i mesi di sessione per
gli esami (settembre-gennaio e febbraio), sarà aperta
straordinariamente anche al mattino dalle 9,30 alle 12.
L’aula sarà provvista di tavoli e sedie, prese corrente per
PC e tablet, prese ethernet e connessione wi-fi gratuita,
impianto audio e video.
Don Simone
CONCENTRATI!
NUOVA SALA STUDIO
Aperta a maturandi e universitari
Dal martedì al venerdì
Dalle 15:00 alle 19:00
Segnala la tua presenza su questo
calendario:
http://doodle.com/poll/nfzahzk95ucmsewr
Nei mesi di Settembre,
Gennaio e Febbraio
apertura straordinaria
anche 9:30-12:00
4
Tel. 039 2752302
INCONTRO
IL MISTERO DELLA MISERICORDIA
IN UN FILM ECCEZZIONALE
Giovedì 20 ottobre, presso il cineteatro
Santa Maria di Biassono sarà proiettato il
film “Les Miserables” di seguito una breve
presentazione.
come colui che può donarsi senza misura, perché senza
misura si riconosce amato.
Myriel non si limita a perdonare Valjean. Gli affida un
compito, una missione: «Ma ricordati, fratello mio, vedi in
questo un progetto più grande: devi usare questo prezioso
argento per diventare un uomo onesto.
Dalla testimonianza dei martiri, dalla passione e dal
sangue, Dio ti ha elevato dalle tenebre, ha salvato la tua
anima». E Valjean risponderà.
Tutto il resto del romanzo, come del film, mostra in un
crescendo il frutto del seme gettato dal Vescovo nel suo
cuore: una vita piena di gratuità - una gratuità che porta
Valjean a muoversi secondo una logica diversa da quella del
mondo che gli ruota attorno, e che, a conti fatti, commuove.
Perché corrisponde alla vera misura per cui l’uomo è fatto.
Ciò non significa che il resto della vita di Valjean sia una
strada diritta. Al contrario, la sua libertà è continuamente
posta davanti a un bivio.
Vedremo cinque episodi che documentano questo
drammaticamente. Non anticipiamo, per non fare perdere
la suspense di un film che tiene incollati alle sedie e
commuove profondamente.
Les Misérables è un film del 2012 diretto da Tom Hooper,
tratto dal celebre romanzo di Victor Hugo. È basato su un
omonimo musical di maggior successo di tutti i tempi, con
un cast eccezionale (Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne
Hathaway, Amanda Seyfried). Protagonista della storia è
Jean Valjean, un galeotto dalla forza erculea. Nella prima
scena lo vediamo impegnato a trascinare da solo l’enorme
asta della bandiera di Francia, su ordine del carceriere
Javert. I due si guardano: gli occhi di Javert sono pieni di
un beffardo compiacimento; quelli del carcerato hanno
dentro il fuoco dell’odio.
Ha scontato diciannove anni di carcere per aver rubato un
tozzo di pane per un nipote. Non si sente dunque affatto
colpevole. Anche per questo la sua forza spaventosa
sembra materializzare l’impeto della sua collera per quei
diciannove anni rubati, che nessuno potrà mai restituirgli.
Egli incarna lo spirito del suo tempo, in lui arde la rabbia
compressa di una generazione intera. Come i Marius, gli
Enjoras, i Courfeyrac, protagonisti sulle barricate di Parigi,
pronti a versare il loro sangue al grido di «Liberté, Égalité,
Fraternité!».
Ma nella vita di Valjean accade qualcosa che gli apre una
strada diversa. Incontra il vescovo della città di Digne,
Myriel, che lo accoglie in casa. Valjean di notte, però,
ruba l’argenteria e fugge, Subito viene catturato e riportato
al cospetto del Vescovo. Qui accade l’inimmaginabile.
Myriel, non solo afferma di avergli donato l’argenteria,
ma gli rimprovera di aver dimenticato i doni più preziosi:
due candelabri d’argento, che nel film si rivedranno verso
la fine della storia. Valjean, infatti, non se ne priverà
più. Non lo farà perché in quei candelabri è custodito il
mistero dell’evento che l’ha trasformato. É il mistero della
Misericordia. Valjean, capisce a poco a poco, che nel gesto
del vescovo c’è il perdono di Cristo. Ma non come un
bonario “chiudere un occhio”.
È invece la forza dell’amore che porta il galeotto n. 24601
a compiere dei gesti di misericordia. In Myriel, Valjean
incontra la vera libertà, una libertà a tal punto sovrana, da
riuscire a trasformare l’ingiustizia subìta in uno strumento
del proprio affermarsi. Le fonti del rancore che lo tenevano
schiavo sono, così, prosciugate. Valjean è libero, libero
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INCONTRO
RIPRENDE LA STAGIONE TEATRALE
AL CINE TEATRO SANTA MARIA
Carissimi appassionati di teatro eccoci qui con qualche
piccola anticipazione sulla nostra nuova Stagione Teatrale
ormai quasi alle porte.
Come sarà la nuova Rassegna "I Venerdì a Teatro
2016/2017"?
Sicuramente brillante! Perchè con i vostri sorrisi e le
vostre risate dovremo superare il lungo grigiore invernale
e non solo quello! Sarebbe bello diventasse una "terapia
mensile del buonumore" contro lo stress e le preoccupazioni
che si insinuano continuamente nel nostro quotidiano,
insomma due orette per staccare la spina in compagnia
e tornare a casa col sorriso sulla bocca e il passo un po'
più leggero! Quindi, a partire da venerdì 14 ottobre
2016, serata inaugurale in compagnia dell’effervescente
gruppo teatrale de “I Fuori scena”, che presenteranno la
spassosissima commedia “Super Boeing – 3 voli per dire ti
amo!” fino a venerdì 7 aprile 2017, vi aspettano ben 8
appuntamenti, tutti all'insegna del divertimento! E tra
questi 8 c'è anche il gradito ritorno della storica compagnia
biassonese Rinascita, che sicuramente gli affezionati del
Cineteatro e tantissimi biassonesi non hanno dimenticato.
Per questa edizione della rassegna l'ingresso a ogni
spettacolo sarà di € 9,00, mentre l'abbonamento a 7
spettacoli (quello del 16 Dicembre è fuori abbonamento)
sarà di € 50,00 con posto riservato.
Per informazioni e prenotazioni o richieste
abbonamenti non esitate a contattarci al numero
320 53 43 265, vi aspettiamo numerosi!
Venerdì 14 Ottobre 2016
Compagnia Teatrale “I Fuori Scena” - Lesmo
Super boeing - 3 voli per dire ti amo
Venerdì 04 Novembre 2016
Compagnia Teatrale “La Sarabanda” - Olg. Molgora
Sior todero brontolon
Venerdì 25 Novembre 2016
“Ass. Teatrale di Besana Brianza” - Besana Brianza
Il letto ovale
Venerdì 16 Dicembre 2016
Compagnia Teatrale “Rinascita” - Biassono
Surpresina de natal
Venerdì 13 Gennaio 2017
Compagnia teatrale “Maskere” - Milano
Signorine in trans
Venerdì 17 Febbraio 2017
Compagnia Teatrale “Impara l’Arte” - Monza
La medesina miraculusa
Venerdì 17 Marzo 2017
Compagnia Teatrale “Amici del Teatro” - Monza
La chiave
Venerdì 07 Aprile 2017
Comp. Teatrale “Gruppo Teatro Tempo” - Carugate
La cena dei cretini
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INCONTRO
FESTA PATRONALE
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INCONTRO
Sante Quarantore 6 - 9 Ottobre 2016
MARIA, DONNA DEI NOSTRI GIORNI
Celebriamo con tutta la Chiesa il Giubileo Mariano
Ore 09.00 Lodi mattutine
GIOVEDI 6 OTTOBRE
Ore 15.00 Santa Messa solenne di apertura
Ore 17.00 Adorazione eucaristica 3° e 4° elementare
Ore 18.30
Vespri
A seguire Adorazione eucaristica personale fino alle ore 22.00 concludendo con la recita di Compieta.
VENERDI 7 OTTOBRE
Ore 09.00 Santa Messa con predica, segue adorazione eucaristica personale
Ore 15.00
Adorazione eucaristica comunitaria.
In particolare per la terza età, gruppi Caritativo e Missionario e Ministri straordinari dell'Eucaristia
Ore 17.00 Adorazione eucaristica 5° elementare e 1° media
Ore 18.30 Vespri
Ore 20.30 Adorazione eucaristica 2° e 3°media
Ore 21.00 Santa Messa solenne per adulti, giovani e famiglie.
SABATO 8 OTTOBRE
Ore 09.00 Santa Messa con predica, segue adorazione eucaristica personale
Ore 15.00
Adorazione eucaristica comunitaria.
In particolare per i Consigli parrocchiali, Associazioni e Movimenti, Catechisti ed Educatori
Ore 17.30 Santa Messa solenne di vigilia con predica
Esposizione eucaristica. Rosario eucaristico. Compieta. Segue adorazione personale notturna. Sempre alle ore 21.00 a
Ore 21.00 Macherio adorazione per le famiglie della comunità pastorale.
Preghiamo in comunione con Papa Francesco in piazza San Pietro
DOMENICA 9 OTTOBRE
L'orario delle Sante Messe è quello festivo.
Ore 15.00 Esposizione eucaristica. Vespri solenni e breve adorazione. Segue adorazione personale.
Ore 17.30 Santa Messa solenne conclusiva con la Benedizione eucaristica. Se è possibile sono attesi i ragazzi con le famiglie
Predicherà le Sante Quarantore Padre Mario Nava guanelliano, che si renderà disponibile per le Sante Confessioni
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