Periodico d`informazione dell`Unione dei comUni della valle di ledro

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Periodico d`informazione dell`Unione dei comUni della valle di ledro
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - Art. 2 comma 20/C Legge 662/96 - D.C.I. di Trento • Pubblicazione quadrimestrale - Giugno 2003
N. 3 - Giugno 2003
COMUNITAS LEUDRI
Periodico d’informazione dell’Unione dei comuni della valle di Ledro
2
Sommario
COMUNITAS LEUDRI
Periodico d’informazione dell’Unione dei comuni della valle di Ledro
N. 3 - Giugno 2003
Aut. Trib. Rovereto n. 243/2002
Terzo appuntamento con “Comunitas Leudri”
3
Occasione di confronto per favorire l’Unione
3
Organi dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro
4
Unione dei Comuni della Valle di Ledro
5
Unificazione dei servizi per soddisfare le aspettative
della popolazione
7
Acquedotti, fognature e scuole
9
I lavori nei singoli Comuni
11
Noi ragazzi dei centri aperti di Molina e Bezzecca
15
I 75 anni del liceo “Maffei”
16
La strada del Ponale diventerà un sentiero alpino
17
Molina di Ledro per la riapertura
18
La Ponale deve riaprire
20
Una mostra, un libro e diecimila firme raccolte
22
Direttore responsabile
Vittorio Colombo
Una infinita serie di appelli per la Ponale
23
Il fascino irresistibile di una strada “a picco sul lago”
24
Consiglieri
Amadori Orietta, Bezzecca
Dal Bosco Paolo, Molina di Ledro
Dal Bosco Patrizia, Pieve di Ledro
Mazzola Maurizio, Concei
Ferrari Franco, Tiarno di Sotto
Penner Bernardo, Pieve di Ledro
Sartori Ermanno, Concei
Tiboni Massimiliano, Tiarno di Sopra
Zecchini Lilia, Molina di Ledro
La Ponale, una realizzazione che migliorò
la vita economica della Valle
25
Ponal! Uno spettacolo in roccia
26
Le frane, il degrado, gli anni del silenzio 28
La vecchia via del Ponale splendido balcone sul Garda
30
Raccolta rifiuti, conferme e novità
33
Nuovo servizio raccolta rifiuti solidi urbani
34
I bambini e il riciclaggio dei rifiuti
35
La pace, un valore assoluto che richiede l’impegno di tutti
37
I gruppi promotori dell’iniziativa pacifista
e la mozione approvata dal Consiglio dell’Unione
38
Gli alunni della quinta classe di Concei vogliono la pace
38
Gli enti locali al servizio della pace
39
Tremalzo Ledro Volley
41
Trofei di caccia in mostra a Tiarno di Sopra
42
Il giallo preistorico alle palafitte di Ledro
è approdato nelle scuole
43
L’abilità di Gumen
44
Le vostre lettere
46
Proprietario Unione dei Comuni Valle di Ledro
Piazza Cassoni, 2 - 38060 BEZZECCA (TN)
Stampa Grafica 5 snc - 38062 ARCO (TN)
Comitato di Redazione
Presidente
Franco Brighenti
Segretario di redazione
Ottorino Bertani
Comunitas Leudri viene stampato in 2500 copie e inviato gratuitamente a tutte le famiglie
della Valle di Ledro e agli emigrati. Viene inoltre
spedito a vari enti, organismi e associazioni, e
a chiunque ne faccia richiesta.
Un ringraziamento particolare all’associazione
“Pinter” e agli autori del volume “A picco sul
lago” dal quale sono tratte le foto di copertina
e del dossier “Ponale”.
In copertina: Zeno Diemer: strada del Ponale, cartolina,
Ottmar Zieher - Monaco, viaggiata 1900, coll. R. Trenti.
In quarta di copertina: 1901: cinquantesimo anniversario
apertura della strada della Val di Ledro, cartolina, Unione
Tip. Lit. - Brescia, viaggiata 1905, coll. R. Trenti.
Si invitano i cittadini della valle a fornire il proprio
contributo con articoli, saggi, opinioni, suggerimenti,
idee, critiche. Tutto il materiale dovrà essere inviato
presso la Redazione in Bezzecca, piazza Cassoni,
n.2 e sarà vagliato dal Comitato di Redazione che ne
valuterà l’opportuna pubblicazione.
3
Terzo appuntamento
con “Comunitas Leudri”
Occasione di confronto
per favorire l’Unione
Terzo appuntamento con Comunitas Leudri, il notiziario
dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro.
Il notiziario è nato con lo scopo di dare voce ad una esigenza di unità e alla affermazione di un comune spirito
di valle.
Il processo di superamento di logiche localistiche
contraddistingue il cammino dell’Unione dei Comuni
della Valle, soggetto politico-amministrativo che è
rivolto al futuro.
Questo non significa voltare alle spalle alla propria identità, che rimane come patrimonio di storia, di cultura e di
affetti, ma portare le proprie peculiarità ad arricchire un
progetto comune che potrà avere forza e autorevolezza.
Comunitas
Leudri, questo
notiziario, intende cogliere
e rappresentare questo spirito: considera la Valle di
Ledro come
un’unica realtà territoriale e
la gente che vi
abita, sia pure
nei diversi Comuni, come
una comunità
ch e intende
progredire in
maniera omogenea ed unitaria.
Questo notiziario è un luogo di incontro e di confronto;
si affrontano i problemi più significati (nel secondo
numero si è parlato del rilancio della stazione sciistica
di Tremalzo), si segnalano servizi e lavori pubblici,
viene dato spazio alle realtà associative, al mondo
della scuola.
Uno degli argomenti centrali di questo numero del notiziario è il recupero della strada del Ponale, come sentiero
ciclo turistico.
La Ponale appartiene alla storia della valle di Ledro e
il suo recupero, in una prospettiva di valorizzazione
turistica, storica e naturalistica, è una conquista che va
segnalata con soddisfazione.
Una conquista per l’intera comunità della Valle di ­Ledro.
Il lavoro di “costruzione” dell’Unione dei Comuni della
Valle di Ledro non può avvenire se non passando attraverso una crescita della “cultura” dell’Unione.
Ci sono segnali confortanti che ci dicono come molte
persone sono convinte che per affrontare le dinamiche
sociali ed economiche che oggi contraddistinguono la
nostra comunità è necessario lavorare assieme. Mettere
le nostre forze in un progetto unitario.
Questo porta ad evitare doppioni, contrapposizioni e spreco di risorse nella elargizione dei servizi, porta ad evitare
che ci siano, a pochi chilometri di distanza, delle disparità,
con cittadini che godono di benefici che altri non possono
avere. O che li hanno ma a maggior prezzo.
Il nostro impegno di amministratori
è quello di
lavorare per
dare omogeneità alla qualità della vita
dell’intera Valle di Ledro. Sicuramente non
tutto è facile,
ci sono molti
ostacoli da superare. L’unificazione dei
servizi richiede un atteggiamento di disponibilità e la convinzione che quella che
stiamo seguendo è la strada giusta.
Ma questa maturazione di una mentalità non deve essere
limitata a interventi concreti, a progetti singoli e settoriali;
quello che crediamo sia necessario conquistare è una mentalità complessiva, un senso di appartenenza che ci possa
portare ad essere consapevoli di una nostra identità ledrense.
Non dobbiamo pensare che tutto questo sia facile, né è
possibile sostenere che tutto fili per il verso giusto. Credo,
ed in questo ho fortunatamente il conforto di moltissimi
ledrensi, che i momenti difficili vadano superati e facciano
parte di ogni importante realizzazione.
Questo notiziario vuole essere un contributo per pensare tutti assieme al progetto di Unione della comunità
ledrense.
Vittorio Colombo
Direttore responsabile
Franco Brighenti
Presidente dell’Unione
dei Comuni Valle di Ledro
4
Organi dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro
COMPOSIZIONE GIUNTA DELL’UNIONE
1 Brighenti Franco Molina di Ledro Presidente
2Oliari Vito
Tiarno di Sopra Assessore
3 Collotta Mauro
BezzeccaVice Presidente
4Mazzola Maurizio ConceiAssessore
5 Calcari Franco
Tiarno di Sotto Assessore
6 Pellegrini Giuliano
Pieve di Ledro Assessore
COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE
1 Brighenti Franco Molina di Ledro Presidente
2 Berlanda Tullio Tiarno di Sopra Consigliere
3 Calcari Franco Tiarno di SottoAssessore
4 Casari Nicola Molina di LedroConsigliere
5 Cis Angelo
Bezzecca Consigliere
6 Collotta Mauro Bezzecca Vice Presidente
7Mazzola MaurizioConcei Assessore
8 Giacometti Renzo
Tiarno di SottoConsigliere
9 De Guelmi Alessandro Concei Consigliere
10Mora Rolando Bezzecca Consigliere
11Oliari Vito Tiarno di Sopra Assessore
12 Pellegrini Angelo Pieve di Ledro Consigliere
13 Pellegrini Giuliano Pieve di Ledro Assessore
14 Penner Bernardo Pieve di Ledro Consigliere
15 Sartori Roberto Concei Consigliere
16 Toniatti Maria Teresa Tiarno di SottoConsigliere
17 Vescovi Umberto Tiarno di Sopra Consigliere
18 Zecchini Lilia Molina di LedroConsigliere
COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO
ISTITUZIONALE ORGANIZZATIVO
1Assessore competente
2Assessore competente
3 Toniatti Maria Teresa Tiarno di Sotto
4 Vescovi Umberto Tiarno di Sopra
5Mora Rolando Bezzecca
6 Penner Bernardo Pieve di Ledro
7 Giacometti Renzo
Tiarno di Sotto
8 Zendri Walter
Tiarno di Sotto
9Oradini Pia
Bezzecca
10 Sartori Mariano Concei
11 Trentini Stefano Pieve di Ledro
COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO
SOCIO CULTURALE
1Assessore competente
2Assessore competente
3 Casari Nicola Molina di Ledro
4 Cis Angelo Bezzecca
5 Zecchini Lilia Molina di Ledro
6 Giovanetti Massimo Bezzecca
7 Ravizza Orlando Concei
8 Zecchini Angioletta
Molina di Ledro
9 Ferrari Paolo Tiarno di Sotto
10 Dal Bosco Patrizia Pieve di Ledro
11 Sartori Ermanno Concei
12 Tiboni Massimiliano Tiarno di Sopra
COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO
ECONOMICO - SERVIZI
1Assessore competente
2Assessore competente
3 De Guelmi Alessandro Concei
4 Pellegrini Angelo Pieve di Ledro
5 Sartori Roberto
Concei
6Morandi Ottorino Molina di Ledro
7 Berlanda Tullio Tiarno di Sopra
8 Ferrari Franco Tiarno di Sotto
9 Cellana Lorenzo Tiarno di Sopra
10 Rosa Stefano
Molina di Ledro
11 Cis Germano Bezzecca
5
Questa pubblicazione intende
proporsi come luogo di riflessione, analisi e come occasione di
sensibilizzazione per l’affermazione del progetto di Unione dei
Comuni della Valle di Ledro. Per
questo è indispensabile ripercorrere il percorso politico che,
in questi ultimi anni, ha portato
alla realizzazione di un progetto
che per affermarsi pienamente
ha bisogno del convinto contributo di tutti.
Se si considera il percorso che ha
condotto alla costituzione dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro è
possibile considerare come tale scelta
non è stata frutto di una decisione
improvvisata o strettamente connessa a disponibilità di incentivazioni
finanziarie.
La scelta di procedere alla costituzione dell’Unione va letta invece come il
punto di arrivo di un lungo processo
politico basato sulla convinzione
che, di fronte alle profonde riforme
della Pubblica Amministrazione ed
in particolare degli Enti Locali chiamati a gestire maggiori competenze
in nome dell’autonomia comunale e
del principio di sussidiarietà, l’unico
modo possibile per esercitarle fosse
quello di attivare forme collaborative
intercomunali.
Già alle elezioni del 1990 si presentarono nei comuni della Valle di Ledro
delle liste che aderivano ad un cartello
chiamato “Uniti per la Valle” con un
programma politico predisposto, non
solo tenendo conto delle esigenze di
ciascun comune, ma ragionando in
termini di dimensione di valle.
In seguito all’entrata in vigore della
L.R. n. 1/93, nel periodo a cavallo
tra il 1994 ed il 1995, fu istituita una
commissione intercomunale al fine
di stilare una proposta di Statuto da
adottare in tutti i comuni.
Il risultato fu quello di approvare in
ogni comune, con la sola esclusione
di Tiarno di Sopra, uno Statuto analogo dal quale traspariva un forte
orientamento all’assunzione di forme
Unione dei Comuni
della Valle di Ledro
Nascita e affermazione di un progetto
per progredire insieme
Cartolina d’epoca. Lago di Ledro.
collaborative nella gestione delle
funzioni comunali, in particolare
mediante lo strumento dell’Unione,
con la prospettiva di giungere ad una
fusione dei comuni salvaguardando
i Municipi.
La commissione elaborò anche dei
testi regolamentari relativi al funzionamento del Consiglio comunale, alla
consultazione, ed alla partecipazione
dei cittadini, adottati successivamente
dai vari comuni.
Nello stesso periodo i comuni, ad
esclusione di Tiarno di Sopra e successivamente alle elezioni del 1995
Tiarno di Sotto, costituirono una
commissione intercomunale per affidare l’incarico di stesura di un piano
regolatore generale intercomunale di
Valle a dimostrazione di come fosse
matura la consapevolezza di agire in
ambiti sovracomunali in materia di
gestione del territorio.
Dopo le elezioni del 1995 i Sindaci
e le Amministrazioni comunali di
Bezzecca, di Concei, di Molina di
Ledro e di Pieve di Ledro, concordarono sulla necessità di concretizzare
i propositi sopra evidenziati mediante
la creazione di una Unione.
Fu istituita una commissione intercomunale con il compito di affrontare le
problematiche inerenti la costituzione
dell’Unione, nonché di predisporne
lo Statuto.
Nello stesso periodo, il gruppo culturale Città dell’Uomo, promosse
una serie di iniziative coinvolgenti
la popolazione con l’intento di promuovere la consapevolezza dell’importanza di giungere all’unificazione
dei comuni della valle.
Si ricorda a riguardo la realizzazione
nel 1997 di uno studio che, partendo
dall’analisi dei bilanci dei comuni
della Valle e comparandoli con quello
relativo ad un comune di analoghe
dimensioni (Brentonico), evidenziò
i possibili vantaggi derivanti da una
gestione centralizzata di servizi e
6
Cartolina d’epoca. Bezzecca.
di competenze da parte dei piccoli
comuni della Valle di Ledro.
La commissione intercomunale, nella
primavera del 1998, predispose un
progetto politico contenente le linee
guida e le caratteristiche fondamentali
dell’Unione cui si intendeva dar vita.
Il progetto fu trasmesso dai Sindaci
dei comuni interessati alla Provincia,
e alla Regione.
La commissione intercomunale, dopo
aver esaminato altre esperienze di
Unioni sorte nel resto d’Italia - in
particolare quella della Valconca in
Emilia Romagna - e successivamente
ad una serie di incontri pubblici in
valle finalizzati alla pubblicità del
progetto, giunse alla redazione di una
bozza di Statuto anch’esso illustrato
alla cittadinanza in un incontro.
Il progetto trovò effettiva concretizzazione nella primavera del 1999
con l’approvazione dello Statuto e
dell’atto costitutivo dell’Unione da
parte dei quattro comuni aderenti.
L’avvio dell’esperienza Amministrativa, in questa prima fase, non vide
la partecipazione dei due Comuni di
Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, in
quanto gli stessi ritenevano opportuno attendere prima di prendere una
decisione in tal senso.
L’Unione voleva essere il punto di
partenza di un cammino che nel futuro avrebbe portato alla costituzione di
un unico comune della Valle di Ledro,
salvaguardando sempre e comunque
i Municipi, cui affidare la gestione di
servizi di base come previsto dalla
L.R. n. 1/93 e s.m.
La rappresentatività diretta dell’Unione si ipotizzava che doveva essere
garantita a partire dal 2005 con la
prima elezione diretta dei suoi organi
istituzionali.
Lo Statuto stabiliva inoltre che, i
Sindaci e gli Assessori dei comuni aderenti, non avrebbero potuto
ricoprire la carica di Presidente o
di Assessore dell’Unione al fine di
garantire una gestione libera da ogni
condizionamento.
Il 24 agosto 1999 i Sindaci delle
quattro Amministrazioni comunali
di: Molina di Ledro, Pieve di Ledro,
Bezzecca e Concei sottoscrissero l’at-
to costitutivo dell’Unione dei comuni
della Valle di Ledro.
Dispiacque che l’avvio di questa
nuova esperienza amministrativa non
vedesse la partecipazione dei due
comuni rappresentanti l’alta Valle,
Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra,
per loro rimaneva sempre aperta la
possibilità di aderire all’Unione in
quanto, l’obiettivo politico di fondo
previsto nei diversi statuti comunali
e dell’Unione stessa, era quello di far
partecipare all’Unione tutti i comuni
della Valle.
Un importante segnale positivo in
questa direzione da parte dei due
comuni era la disponibilità di gestire
in convenzione con l’Unione i due
servizi di valle della biblioteca e del
polo scolastico di Bezzecca, fino ad
allora gestiti da enti consortili.
Nel marzo 2000 si adottarono i primi
provvedimenti di scioglimento dei
consorzi, di trasferimento di competenze nonché di approvazione del
primo progetto di Unione presentato
in Regione per la concessione del
contributo incentivante di cui all’art.
7
42 della L.R. n° 1/93.
Con le elezioni del maggio 2000
si modificava il quadro politico di
Valle con la sostituzione di cinque
dei sei Sindaci precedentemente in
carica.
Nel frattempo la Regione con propria delibera di Giunta concedeva il
finanziamento decennale sul progetto.
I Sindaci dei Comuni aderenti
all’Unione si attivarono immediatamente per il coinvolgimento dei due
Comuni non aderenti.
Il dibattito si sviluppò sulla visione
dell’operatività dell’Unione, condivisa per l’aspetto funzionale mentre per
quanto riguardava l’elezione diretta
prevista per il 2005 non era condivisa,
oltre che dai due Comuni di Tiarno
anche dai Comuni di Molina di Ledro,
di Pieve di Ledro e di Bezzecca.
Veniva nel contempo però rimarcato
e condiviso da tutti l’obiettivo finale
della Fusione.
Si iniziava quindi a rielaborare lo
Statuto modificando quegli articoli
che non avevano un indirizzo legato
alle nuove ipotesi organizzative.
Al termine della elaborazione, il
documento posto all’attenzione
del Consiglio dell’Unione e delle
Amministrazioni Comunali trovava
una parte del Consiglio dell’Unione
dissenziente e l’Amministrazione di
Concei non pienamente d’accordo.
Attraverso un’operazione di mediazione non facile si giungeva all’inizio
dell’anno 2001 alla stesura definitiva
dello Statuto modificato.
Lo stesso veniva approvato a fine
gennaio dai Comuni aderenti e nei
primi giorni di febbraio aderivano
anche i Comuni di Tiarno di Sopra e
di Tiarno di Sotto.
Si concludeva quindi il percorso
auspicato dell’Unione con la partecipazione di tutti i Comuni della Valle
di Ledro e da qui la ridefinizione del
progetto nell’attuale stesura al fine di
ottenere una nuova quantificazione
in aumento del contributo regionale.
Unificazione dei servizi per soddisfare
le aspettative della popolazione
Alcune riflessioni sui motivi
e sulle necessità che hanno
portato ad attuare il progetto
di Unione dei Comuni della
Valle di Ledro.
Nessuno nasconde le difficoltà del
percorso nuovo che si va ad iniziare.
Nello stesso tempo, però, si è convinti
della validità della strada intrapresa
per offrire alla popolazione della
Valle di Ledro una rappresentanza
politica più forte a livello regionale, provinciale e comprensoriale;
maggiori e migliori servizi; risorse
finanziarie aggiuntive grazie agli
incentivi previsti da leggi regionali
e provinciali in favore delle Unioni
di Comuni.
Per raggiungere gli anzidetti obiettivi
bisogna disporre di un progetto che
individui il percorso istituzionale da
seguire per dare concreta attivazione
all’Unione, nonché tempi, modi e
tipologie di competenze da trasferire
alla stessa.
Lo statuto approvato delinea la cornice istituzionale in cui muoversi,
indicando con precisione gli obiettivi da perseguire, ma lasciando nel
La chiesetta di Sant’Antonio in una vecchia fotografia.
contempo libertà nelle strategie da
usare, tenendo ben presente che la
gradualità nell’azione dovrà essere
una costante dell’agire politico,
soprattutto nel trasferimento delle
competenze all’Unione. A tale fine lo
statuto ha previsto una fase transitoria
tesa a favorire la suddetta gradualità
8
dell’azione amministrativa.
Il passaggio della gestione dei servizi
dal comune all’Unione è un processo
complesso che si vuole guidare nel
rispetto di due principi. Il primo,
è che l’Unione non deve diventare
un doppione degli attuali comuni
bensì una struttura che li sostituisca
nell’esercizio delle funzioni e delle
competenze ad essa trasferite. Il secondo, è che il processo di unificazione dei servizi non deve in alcun modo
causare penalizzazioni per l’utenza,
ma al contrario soddisfarne le aspettative risolvendo il maggior numero
possibile dei problemi attualmente
esistenti. In tal senso, una delle prime
cose che intende fare l’Unione, è la
realizzazione di un collegamento
telematico tra i singoli comuni per
la circolazione delle informazioni.
Si sottolinea per finire che, per ogni
competenza trasferita all’Unione, si
procederà all’assunzione di un unico
regolamento della materia, nel caso
in cui sia contestualmente trasferita
la relativa potestà amministrativa,
altrimenti si perseguirà l’obiettivo
di una convergenza dei regolamenti
vigenti nei comuni.
La prosecuzione di un’iniziativa di
questo tipo deve vedere coinvolti,
ciascuno per la propria competenza,
i vertici politici e tecnici delle varie
Amministrazioni e dell’Unione.
La certezza e la maggiore consistenza possibile delle risorse finanziarie
acquisibili a titolo di incentivazione,
possono influenzare in modo determinante la capacità di intervento
dell’Unione nella realizzazione di
iniziative che le singole Amministrazioni comunali non riuscirebbero
a compiere.
L’obiettivo dell’acquisizione degli
incentivi finanziari è molto importante e va perseguito con forte determinazione.
Il passato politico della Valle e il suo
costante impegno da oltre una decina
d’anni a questa parte sul versante
delle collaborazioni intercomunali,
deve essere speso per valorizzare e
legittimare la serietà del progetto che
si sta realizzando.
Cartolina d’epoca. Molina di Ledro.
Unione: sfida politica per lo sviluppo
Le Amministrazioni dei comuni
di piccola dimensione, a causa
della loro insufficienza strutturale, si trovano in difficoltà
nel rispondere alle esigenze
della collettività ed evidenti
sono le differenze in termini di
quantità e di qualità dei servizi
da loro offerti rispetto a quelli
erogati da comuni di maggiore
dimensione.
Dinanzi all’esigenza di riuscire a
rispondere ad una domanda di
servizi sempre più estesa ed articolata è inevitabile un processo
di riorganizzazione gestionale.
L’unica risposta che potrà garantire la futura sopravvivenza
della micro municipalità nel
rispetto della propria autonomia
è rappresentata dallo sviluppo di
nuove organizzazioni gestionali di
tipo associativo. Può sembrare
retorico e scontato, ma è importante sottolineare che l’unione
fa la forza ed è in grado di fare
la differenza. Le gestioni associate già operative in territorio
nazionale hanno in buona parte
dimostrato che possono, non
solo rappresentare una efficace
soluzione ai problemi descritti
inizialmente, ma in aggiunta
hanno in molti casi consentito
l’erogazione di un maggior numero di servizi.
Studi sulla finanza locale hanno
individuato nei 5.000 - 8.000
abitanti (con la cosiddetta curva
ad U) la dimensione demografica
ottimale per raggiungere economie di scala. Del resto, alle
stesse conclusioni, era giunta
anche l’analisi, eseguita dall’Associazione “Città dell’Uomo”
che attraverso la comparazione
dei dati del rendiconto dei sei
comuni della Valle, con quelli del
comune di Brentonico.
Del resto l’Unione si inserisce
perfettamente ed anticipa dal
punto di vista organizzativo, il
contenuto del disegno di legge
provinciale sul decentramento
amministrativo che a livello
nazionale ha già trovato parzialmente attuazione, mentre a
livello locale rappresenta la sfida
politica più alta ed impegnativa
del prossimo futuro per un nuovo
sviluppo economico e sociale
del Trentino, in cui gli enti locali
dovranno avere una funzione
sempre più importante.
9
Ufficio
tecnico:
tre centri
operativi
L’Ufficio tecnico, passato alla dirette competenze dell’Unione dei
Comuni, è stato riorganizzato e sono stati creati tre centri operativi
dislocati in Valle, ciascuno con proprie competenze.
A Molina è dislocata la sede dell’Edilizia privata.
A Tiarno di Sopra è attivo l’Ufficio Lavori pubblici.
A Concei si trova l’ufficio che segue il Patrimonio, Cantiere ecc.
Il cittadino per la modulistica, per la presentazione di atti e richieste, per
informazioni, può agevolmente rivolgersi al Comune di appartenenza.
L’Unione ha organizzato un sistema di collegamento giornaliero che
garantisce lo smistamento delle pratiche e degli atti nei diversi uffici
competenti.
Se la riorganizzazione operata dall’Unione intende rispondere a criteri
di efficienza, razionalità e risparmio, si è cercato di salvaguardare in
pieno il diritto del cittadino ad essere seguito ed assistito nel migliore
dei modi, nella forma più semplice ed agevole possibile. E di garantire
risposte senza dover affrontare disagi, in tempi rapidi e con le necessarie garanzie di professionalità.
Lavori pubblici di competenza diretta dell’Unione
Acquedotti, fognature e scuole
Il quadro aggiornato delle
opere pubbliche in Valle di
Ledro. Prendiamo in esame i
lavori pubblici di competenza
diretta dell’Unone. Il
riferimento è ad acquedotti,
fognature e scuole.
a cura di Agostino Rosa
e Domenico Donati
Comune di Tiarno di Sopra
Il progetto esecutivo redatto dal geometra Oscar Cipriani che riguarda
i lavori per la realizzazione di un
ramale per il convogliamento delle
acque bianche in via A. Degasperi è
già appaltato. I lavori sono in corso di
esecuzione, verranno portati a termine
presumibilmente entro giugno, in corso d’opera sono state apportate alcune
variazioni che hanno permesso anche
la predisposizione di altri sottoservizi
quali l’illuminazione pubblica e rete
telefonica.
Sono stati affidati i lavori di amplia-
mento dell’Auditorium scolastico
di Tiarno di Sopra, i lavori inizieranno entro giugno 2003, gli stessi
riguardano l’aggiunta di servizi e
camerini per gli attori che utilizzano
la sala per le attività teatrali proposte
dall’Amministrazione comunale.
È stato concluso l’iter ammini-
strativo per l’appalto dei lavori di
rifacimento della rete di distribuzione dell’acquedotto potabile nel
centro abitato di Tiarno di Sopra.
I lavori sono stati aggiudicati alla
ditta Paisoli. Appena perfezionato il
contratto si potranno iniziare i lavori
(giugno-luglio).
10
Cartolina d’epoca. Enguiso.
Comune di Tiarno di Sotto
I Lavori dell’acquedotto di Tiarno
di Sotto sono già stati affidati all’impresa Rosa Fedele e potranno essere
iniziati nel mese di maggio. I lavori
riguardano tra le altre cose il potenziamento dei serbatoi di accumulo
e la realizzazione di un sistema di
garanzia dei livelli. La spesa prevista
è di 369 mila euro.
Comune di Molina di Ledro
Sono in fase di completamento i lavori relativi al rifacimento dell’impianto
termico e delle pavimentazioni interne delle scuole elementari di Molina di Ledro. Alcune aule potranno
essere completate appena realizzato
il trasferimento degli uffici comunali
nella nuova sede municipale che è in
fase di completamento.
È stato redatto da parte dell’Ufficio
Lavori Pubblici anche il progetto per
il rifacimento dei serramenti esterni
della Scuola Elementare per un’importo previsto di Euro 144.000. La
Provincia ha concesso un contributo
di Euro 129.900. L’opera che potrà
essere perfezionata entro fine anno
comporterà ulteriori migliorie all’edificio scolastico oltre alla conseguente
diminuzione dei consumi energetici
dovuta alle migliori prestazioni di
isolamento termico.
L’arch. Claudio Feltre di Riva del
Garda, ha redatto il progetto esecutivo
relativo al rifacimento della rete di distribuzione dell’acquedotto potabile
nella frazione di Prè.
L’opera prevede il rifacimento delle
tubazioni idriche di adduzione, distribuzione e nuovi allacciamenti
agli edifici esistenti. In una fase
successiva si potrà procedere alle
opere di arredo e pavimentazione
stradale.
Il geom. Franzinelli Sergio ha realizzato la progettazione esecutiva per la
sistemazione degli acquedotti rurali
a sevizio delle Malghe “ Tremalzo”,
“La Pertica” e la sistemazione della
Malga “Giù”. Le opere porteranno
ad una riqualificazione delle malghe
di proprietà comunale e l’effettiva
possibilità di utilizzo da parte degli
operatori zootecnici. Il costo delle
opere è previsto nell’importo di Euro
200.000. Per l’opera è stato chiesto il
finanziamento provinciale nel settore
agricoltura - Piano Provinciale di
sviluppo rurale.
Comune di Concei
Polifunzionale: Si è provveduto
all’approvazione del progetto relativo
alle opere di completamento interno
funzionale della struttura consistenti
in bonifica e riqualificazione acustica,
arredo, realizzazione graticcio, apparato scenico, impianto video e audio,
per rendere la struttura utilizzabile a
tutti gli effetti. La gara per l’aggiudicazione delle relative forniture è
in corso di effettuazione ed i lavori
verranno eseguiti nell’estate.
11
Competenza dei Comuni, coordinamento tecnico dell’Unione
I lavori nei singoli Comuni
L’Ufficio tecnico dell’Unione,
con sede a Tiarno di Sopra,
è impegnato a seguire una
settantina di opere pubbliche.
Questa la situazione aggiornata:
L’ufficio lavori pubblici dell’Unione
ha elaborato il progetto per la sistemazione dell’area destinata a parco
giochi presso il campo sportivo e annessa all’attività didattica della scuola
elementare. I lavori sono stati affidati
Comune di Molina di Ledro
Ristrutturazione della sede municipale; i lavori sono in fase di
completamento entro la fine di giugno è prevista la disposizione degli
arredamenti e le opere di finitura che
permetteranno il trasferimento degli
uffici comunali nella nuova sede. I
lavori hanno riguardato nuove pavimentazioni interne, le opere murarie,
l’impianto di riscaldamento, l’impianto elettrico e l’arredo completo
oltre all’ineserimento dell’ascensore
per l’adeguamento dell’edificio alla
norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
È stato ultimato l’intervento di illuminazione del campo sportivo.
L’edificio ex Porcilaia di Legos è
stato ristrutturato e destinato ad un
uso sociale.
Un intervento rilevante è quello che
si riferisce alla ristrutturazione di
Malga Tremalzo, nel Comune di
Molina. Non è servita da strada e il
trasporto del materiale avviene tramite elicottero. È stata completata,
al grezzo, la parte in muratura. In
primavera sarà completata l’intera
struttura.
Sono stati completati i lavori di rifacimento della rete di distribuzione
dell’acquedotto di Barcesino.
È stato sistemato e pavimentato un
tratto rilevante della strada di accesso alla località Leano nella frazione
di Prè e sono in fase di affidamento i
lavori relativi al consolidamento e alla
pavimentazione della strada per
la località “Verdesina” nel centro
abitato di Molina di Ledro.
Cartolina d’epoca. Biacesa.
all’impresa Battisti Renato di Besenello e verranno iniziati entro il mese di
aprile si prevede la pavimentazione dei
percorsi pedonali e la realizzazione di
un campo da gioco per la pratica sportiva del volley e della pallacanestro.
12
In primavera sono stati eseguiti i lavori riguardanti la pavimentazione e
l’illuminazione del percorso pedonale “La passeggiata” che collega il
centro abitato alla zona turistica del
lago di Ledro.
L’Ufficio Lavori pubblici ha elaborato
il progetto per la pavimentazione e
sistemazione di un tratto stradale
alla località “Ai Maganzini” nella
frazione di Legos. Le opere prevedono oltre alla pavimentazione un
adeguato sistema di raccolta e convogliamento delle acque superficiali. I
lavori comportano una spesa di Euro
39.000.
Il per. ind. Robat Dimitri dello studio
Stain di Trento, incaricato dall’Ammnistrazione comunale, ha redatto
il progetto per il prolungamento
dell’illuminazione pubblica in via
dei Colli. I lavori verranno appaltati
entro questa estate.
smo provinciale per il progetto di
­illuminazione pubblica.
Sono stati affidati alla ditta Edilbaldo
s.p.a. i lavori di rifacimento delle
pavimentazioni di numerose strade del centro abitato per l’importo
di Euro 77.000. I lavori diretti dal
geom. Barilari Leandro sono iniziati
nel mese di aprile.
Comune di Tiarno di Sotto
È in fase di progettazione ed è stato
richiesto il contributo provinciale
per la realizzazione di un Centro
visitatori a Malga Tremalzo. Per
interventi di questo tipo è prevista la
possibilità di accedere ad una forma
di finanziamento europea.
La redazione del progetto del Centro visitatori è affidata all’architetto
Fabio Pederzolli di Riva. Il centro
funzionerà in collegamento con il
Museo di Scienze Naturali di Trento e
rappresenterà una dotazione preziosa
per i sempre più numerosi appassio-
Comune di Tiarno di Sopra
Sono stati appaltati e sono iniziati i
lavori di costruzione della nuova
scuola materna.
L’impresa incaricata è quella di Dionisio Tiboni, la spesa prevista per
l’impegnativa opera è di 2 miliardi
56 milioni di lire.
Si tratta di una costruzione da realizzare ex novo; la vecchia scuola
materna era ormai insufficiente a far
fronte alle richieste delle famiglie e
all’incremento demografico che si è
registrato negli ultimi anni. È stata
demolita e al suo posto sorgerà una
nuova moderna scuola materna.
Sono in fase di completamento i lavori di ristrutturazione e sistemazione
del campo da calcio comunale;
riguardano la costruzione di una piccola tribuna per gli spettacoli, la recinzione e il rifacimento del fondo del
campo sportivo. La spesa prevista per
l’intervento in corso è di 467 milioni.
Una spesa di 77 mila euro è invece
prevista dal progetto, in fase di appalto, di rifacimento dell’asfaltatura
del centro abitato.
Risulta già finanziato e sono in fase
di acquisizione i pareri dell’organi-
Cartolina d’epoca. Il campanile di Tiarno di Sotto.
13
nati di flora e di
fauna.
Sono stati affidati
i lavori di sistemazione del Rifugio Garibaldi.
Le opere previste riguardano il
completamento del
opere murarie di
finitura del rifugio e il completo
arredamento delle
camere, della cucina e della sala da
pranzo in maniera
da permette entro
la fine anno la possibilità di utilizzo
della struttura.
Sono stati completati i lavori per
la realizzazione Cartolina d’epoca. Tiarno di Sopra.
di un tratto di fognatura per le acque bianche per la di Locca di Concei, sono stati aggiuloc. “Besti” ed è stato completato un dicati alla Ditta Edilbaldo di Nago e
tratto di nuovo marciapiede a servizio verranno consegnati ed iniziati prima
della zona residenziale.
dell’estate.
Sono in fase di appalto i lavori di Centralina idroelettrica: Terminati
ristrutturazione dell’edificio ad i lavori progettati dall’Ing. Franuso zootecnico “Malga Cap”. Il ceschetti Carlo di Pieve di Bono e
progetto esecutivo redatto dal dott. realizzati a cura della Ditta Vaglia
Livio Stenico prevede una spesa di di Condino, relativi alle opere edili
Euro 286.000. I lavori permetteranno e forniture elettromeccaniche si darà
di recuperare funzionalmente i fabbri- seguito nei prossimi mesi ai lavori
cati esistenti all’uso rurale ricavando di allacciamento elettrico all’enel
idonei servizi per gli addetti alla dell’impianto e delle relative verifiche
custodia del bestiame e dell’alpeggio. per la messa in funzione.
Pista sci di fondo: Gli ultimi lavori
Comune di Concei
di apprestamento e completamento
per rendere la pista agonistica, sono
Esterni polifunzionale: Con progetto stati conclusi a mezzo del cantiere
elaborato dal Geom. Zendri Alessan- comunale nell’inverno scorso.
dra di Mezzolago, sono attualmente in Malga trat secondo lotto: Il progetto
corso di esecuzione a cura della Ditta relativo, elaborato dal dott. agronomo
Mora Ettore di Bezzecca le opere di Livio Stenico, riguardante la ristrutturifinitura degli esterni consistenti in razione dello stallone e realizzazione
area a parcheggio, completamento caseificio è in attesa del finanziamenpavimentazioni, cabina elettrica di to per la successiva approvazione e
alimentazione del centro e relativi appalto dei lavori.
allacci e piazzola ecologica.
Sentiero naturalistico: Il progetto
Delega marciapiede Locca-Bezzec- elaborato dal dott. forestale Mauro
ca, Locca-Pieve di ledro: I lavori di Tomasi, per la realizzazione di un
miglioramento viario, progettati dallo percorso naturalistico lungo la valle di
studio associato Barilari e Pellegrini Concei, è stato recentemente approva-
to a tutti gli effetti e verrà consegnato
al Servizio Ripristino della P.A.T. per
la realizzazione dei lavori.
Comune di Pieve di Ledro
Nido verde: Entrambi i lotti, con
progetto a cura dell’arch. Luigi Marino di Riva del Garda, finalizzati al
recupero ed ampliamento dello stabile
per ricavare la nuova sede della Proloco, il locale officina per il cantiere
comunali e recupero discoteca, sono
in pieno corso di realizzazione a cura
della Ditta Martinatti Silvio di Arco.
Consolidamento Gumen: I lavori
progettati e diretti dall’Ing. Mario
Mezzi di Storo sono stati regolarmente portati a termine.
Pieve-Pur-Molina: Il progetto a
cura dell’Ing. Carlo Franceschetti
di Pieve di Bono inteso alla sistemazione complessiva di tutto il
tracciato affinchè su di esso possano
transitare in relativa sicurezza sia gli
automezzi che le biciclette e i pedoni.
Il progetto definitivo che prevede la
realizzazione dell’intervento per un
importo pari a 2,2 milioni di Euro
è attualmente in fase di ottenimento
di tutte le autorizzazioni di carattere
14
Cartolina d’epoca. La Val di Ledro di una volta.
urbanistico-edilizio e tale tortuoso iter
dovrebbe essere a breve concluso per
dare seguito alla progettazione esecutiva e al successivo appalto dei lavori.
Strada forestale Dromaé: Il progetto redatto dal geom. Paternoster
Valentino, con Studio tecnico a
Mezzolombardo intende garantire un
accesso viario praticabile alla località
di Dromaè a Mezzolago, sia per completare la barriera antincendio ed il
mantenimento silvocolturale, sia per
garantire il collegamento alla Malga
Dromaè ed ai “Casinei”.
Il progetto definitivo redatto per un
importo complessivo di euro 254.000
è in attesa dell’ottenimento del finanziamento.
Passeggiata Mezzolago: Il progetto
redatto a cura dell’Ing. Lotti di Riva
del Garda, inteso a completare la passeggiata che da Mezzolago conduce a
Molina di Ledro lungo lago, non appena regolarizzato il passaggio sulle
proprietà private, verrà consegnato al
Servizio Ripristino della P.A.T. per la
relativa realizzazione dei lavori.
Chiosco Proloco: Il progetto a cura
del geom. Alessandra Zendri di
Mezzolago intende provvedere alla
realizzazione di un piccolo fabbricato
da mettere a disposizione della locale
Proloco di Mezzolago, da realizzarsi
ai margini dell’area attualmente destinata a parco giochi in C.C. Mezzolago
il fabbricato risulta essere oltremodo
necessario al fine di assicurare un
locale idoneo per il confezionamento
dei pasti per le attività promosse dalla
Proloco, in un ambiente sicuro ed in
linea con le norme a carattere igienico
sanitario. Il progetto è attualmente in
fase di ottenimento delle autorizzazioni paesaggistico-edilizie.
Comune di Bezzecca
Asilo: I lavori progettati e diretti
dall’arch. Mauro Malfer di Riva del
Garda sono stati regolarmente portati
a termine compreso l’arredamento
interno e gli allacciamenti ai servizi
pubblici. Rimangono da concludere le
sistemazioni e rinverdimenti esterni
a cura del Servizio Ripristino della
P.A.T.
Pubblica illuminazione: I lavori
progettati e diretti dal Perito Giuseppe
Chizzola di Mori, sono in corso di
esecuzione e risultano ultimati per
la parte relativa all’incrocio di Santa
Lucia. Rimangono da eseguire gli
attraversamenti lungo l’abitato e la
parte in zona artigianale.
Marciapiede: Le opere progettate a
cura dell’Ing. Toniatti Giovanni di
Tiarno di Sotto, intese a garantire la
sicurezza pedonale ai margini della
S.S. 240 trà l’abitato di Bezzecca e
quello di Pieve di Ledro con interessamento anche dell’incrocio per
la val Concei, sono state autorizzate
dal punto di vista urbanistico edilizio
ed una volta conclusa la procedura
espropriativa dei terreni privati si
darà seguito all’appalto e affido dei
lavori.
Assat: I lavori di messa a norma dei
parapetti sul torrente Assat, affidati
alla Ditta Grassi di Storo e diretti
dal Geom. Mora Carlo di Bezzecca,
sono in pieno corso di esecuzione e
verranno terminati prima della stagione estiva.
15
Come trascorriamo le nostre giornate e le nostre valutazione
Noi ragazzi dei centri aperti
di Molina e Bezzecca
Riceviamo dai ragazzi dei
Centri Aperti di Molina e
Bezzecca
Cari amici di “Comunitas Laudri” siamo
i ragazzi del Centro Aperto di Bezzecca
e Molina di Ledro. Abbiamo deciso di
scrivervi per raccontarvi come trascorriamo le giornate al Centro Aperto e le
nostre opinioni sulle attività svolte.
Il pomeriggio del lunedì e del mercoledì andiamo al Centro che si trova
di fronte alla biblioteca della Valle di
Ledro. Lì c’è Emilia che ci aspetta.
Noi facciamo i compiti e se abbiamo bisogno di lei ci aiuta assieme a
Debora l’assistente bibliotecaria. Un
po’ di tempo fa abbiamo fondato una
“Merenderia” che abbiamo chiamato
“Inferno” (Laura T.).
La merenderia è un luogo dove tutti
noi ci riuniamo per fare merenda, per
discutere dei nostri problemi e progetti. In questo luogo non si paga e non si
bevono alcolici come nei bar comuni,
ma la nostra bevanda preferita è il thé.
Noi ragazzi di Molina ci troviamo al
Centro il lunedì, mercoledì e venerdì.
Nel primo pomeriggio portiamo i nostri compiti e poi con Vania, la nostra
educatrice, facciamo delle attività,
dopo aver fatto merenda assieme nel
nostro “Punto Merenda” (Sara P.)
Dall’apertura dei Centri Aperti ci
siamo impegnati in alcune attività
tra cui:
- Il Mercatino di Natale sia a Bezzecca che a Molina (con l’aiuto della
Pro Loco di Bezzecca, il Circolo
pensionati, il Centro Aperto bambini e le Acli di Prè) il cui ricavato
è stato da noi usato per materiale
necessario per le nostre attività.
- Il Carnevale di Bezzecca dove
vestiti da Diavoli abbiamo aiutato
la Pro-Loco di Bezzecca nel distribuire gli gnocchi.
- Il mercatino della Festa del Sol.
Al centro abbiamo incarichi diversi
che ci aiutano a essere autonomi e a
rispettare le cose e le persone che ci
circondano (Emanuel).
Ci piace venire al Centro perché ci
ritroviamo con gli amici, facciamo
i compiti assieme, si gioca e ci si diverte (Giorgia, Jessica, Laura, Fede,
Erica, Chiara).
Venire al Centro ci aiuta a diventare
responsabili (Monica).
Veniamo al Centro per chiacchierare,
svolgere le ricerche e i compiti e per
sperimentare cose nuove (Boyan,
Alex, Paolo, Tiziana, Elisa, Moderna
e Nicolle).
Vengo al Centro per stare con gli amici e fare merenda insieme (Mattia B.).
Ci piace venire al Centro per organizzare tornei di calcio e pallavolo con
i nostri amici di Bezzecca con cui ci
divertiamo molto (Daniele Z).
Abbiamo organizzato insieme alle
Pro-Loco di Bezzecca e Molina e
all’Oratorio di Molina di Ledro una
giornata per i bambini più piccoli
dove siamo diventati degli abili burattinai e simpatici attori di Cabaret.
I ragazzi dei Centri Aperti
di Molina e Bezzecca
16
La storia della scuola rivana e altogardesana ha uno sviluppo notevole,
lungo almeno cinque secoli: già a
partire dal XV secolo è attiva a Riva
una scuola superiore cittadina, perfettamente in linea linea con quelle
umanistiche e rinascimentali dei
grandi centri italiani.
A partire dall’anno 1429 si hanno notizie del “grammaticus”, docente di
grammatica latina, mentre dal 1485
assume le funzioni di “magister”
e “professor scolarium” un nome
piuttosto noto dell’intellettualità
trentina, Paris Blancus, alias Paride
Dardanio, compagno di Giulio Cesare Scaligero e Nicolò d’Arco. La
tradizione scolastica, mai interrotta
fino all’età moderna nonostante le
difficoltà, viene ripresa in modo
ufficiale 75 anni fa dopo la Grande
guerra, con il trasferimento del ginnasio superiore dalla città di Pallanza-Verbania sul lago Maggiore alle
sponde del lago di Garda.
E finalmente si conclude il travagliato
iter delle origini con l’istituzione del
Ginnasio Andrea Maffei all’inizio
dell’anno scolastico 1927/28, poi
Liceo Classico nell’anno 1935. Gli
anni della scolarità di massa vedono
quindi l’istituzione accanto al Liceo
classico degli altri tre indirizzi liceali:
il Liceo scientifico (a partire dall’anno
scolastico 1972-73) , il Linguistico
(dall’anno scolastico 1989-90), infine
il Socio-psico-pedagogico (dall’anno
scolastico 1996-97). Una scuola una e
quadruplice, quindi, con unico collegio docenti e consiglio d’istituto, ma
percorsi, programmi, piani di studio
e staff specialistici differenziati a
seconda dell’indirizzo.
Mostra documentaria
La mostra del Liceo “Andrea Maffei”,
presso il Museo Civico di Riva del
Garda, riguarda la storia dell’istituto
e le testimonianze di chi l’ha frequentato nella sua lunga vicenda.
È stata inaugurata martedì 29 aprile
alla presenza dello storico e ricercatore Quinto Antonelli.
Durata della mostra: fino a fine
maggio.
I 75 anni
del liceo
“Maffei”
Andrea Maffei è sicuramente
una gloria ledrense. Nato a
Molina di Ledro nel 1798, a lui
è intitolato il liceo di Riva che
quest’anno festeggia il 75° di
attività.
Il liceo Maffei è stato frequentato, e continua a esserlo, da
un gran numero di studenti
della Valle di Ledro che hanno
scelto per il loro ciclo di studi
questa prestigiosa scuola.
Pubblichiamo dunque (alcune
iniziative si sono già svolte, altre sono in corso, altre ancora
sono in programma) il programma delle manifestazioni
per il 75°.
Ciclo filmico
Il ciclo di film, sulla storia della scuola nel tempo, ha affrontato il tema
della scuola da diverse angolature
grazie a una serie di registi di varie
nazionalità.
Esso è stato effettuato alla Biblioteca
Civica “Emmert” di Arco, presso
Palazzo Panni. Nei mesi di aprile e
maggio sono stati proposti i film:
“Una gita scolastica” di Pupi Avati
(1983).
“Arrivederci Ragazzi” di Louis Malle
(1987).
“La scuola” di Daniele Lucchetti
(1995).
“Auguri professore” di Riccardo
Milani (1997).
Concerti
La musica sulla scia del poeta-traduttore amico di Verdi, Andrea Maffei,
affronta tre distinti percorsi tematici,
dalla musica classica a quella jazz e
bandistica.
Camerata Musicale “Città di Arco”: a
Molina di Ledro, sabato 24 maggio,
sala comunale, ore 20,30.
Banda e Coro del liceo, in istituto,
venerdì 30 maggio, ore 20,30.
Andrea Maffei Spritz Band: ad ArcoRock Master di Prabi, sabato 7 giugno, ore 20,30.
Convegno storico sul 28 giugno
Il convegno ha inteso ricostruire la
storia degli studenti del Liceo che
vissero le giornate della Resistenza,
lasciando due vittime della ferocia
nazista sul campo, Eugenio Impera e
Enrico Meroni. Patrocinio del Museo
Storico.
Al convegno hanno presenziato presso la biblioteca “Emmert” a Palazzo
Panni con il prof. Luigi Pestalozza gli
studenti di allora per offrire alla cittadinanza la loro testimonianza. Il convegno si è svolto venerdì 16 maggio.
Pubblicazioni
La pubblicazione relativa al 75° anniversario della scuola sarà speciale
in tutti i sensi, raccogliendo la storia
della scuola, degli studenti, dei presidi, degli insegnanti e del personale
in simbiosi con il territorio altogardesano.
Entro l’autunno del 2003, a conclusione del 75° anno.
Sociale
Le celebrazioni terminano con una
“rimpatriata” di tutti i maffeiani (ex
alunni ed ex insegnanti) con una festa
ad hoc, presso il liceo, con Banda e
Coro liceali, presenti scuole gemellate o corrispondenti di Bensheim,
Berlino, Vienna, Palermo, Pallanza,
“Rosmini” di Rovereto.
Entro l’annata 2003, a conclusione
del 75° anno.
Sono previsti inoltre il Concorso nazionale di traduzione in omaggio del
traduttore Andrea Maffei, la Serata
maffeiana su Andrea Maffei, l’Annullo postale speciale.
DOS
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RP
ONA
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La strada del Ponale diventerà un
sentiero alpino a vocazione turistica
Autobus Fiat 621 RN da 22 posti del 1939 della ditta Leonardi sulla Ponale, coll. R. Trenti
•Le prospettive
e i nuovi scenari
•Gli anni della
chiusura
•Appelli e iniziative
per far rivivere la
strada
•“A picco sul lago”
un libro prezioso
•La figura di Giacomo
Cis
•La storia e gli anni
dell’entusiasmo
Le foto che corredano il dossier “Ponale” e la foto di copertina sono tratte
dalla pubblicazione dell’associazione
Riccardo Pinter “A picco sul lago”. Un
grazie agli autori che ci hanno consentito di proporre le preziose immagini.
Riaprirà di nuovo l’antica via del Ponale
La strada del Ponale diventerà un
sentiero alpino a vocazione turistica, uno splendido biglietto da visita
per consentire di ammirare uno dei
paesaggi più suggestivi del Trentino,
quello offerto dall’anfiteatro roccioso che si specchia nelle acque del
lago di Garda.
Lo hanno confermato gli assessori
provinciali Iva Berasi e Sergio Muraro che - accompagnati dai tecnici
della Provincia - hanno effettuato nel
mese di marzo scorso un sopralluogo
assieme agli amministratori dei Comuni di Riva del Garda e di Molina
di Ledro (rappresentata in occasione
del sopralluogo dal vicesindaco Walter Zendri).
Chiusa dai primi anni Novanta e protagonista di una lunga e tormentata
vicenda, la ex strada statale 240 è
di fatto da tempo interdetta alla circolazione vista la pericolosità della
situazione.
Numerose le frane che si sono staccate dal Monte Sperone, alcune - come
ricorda la cronaca - con tragico esito.
Nondimeno, il valore storico della
strada (molti i rifugi bellici disseminati lungo il percorso) ed il suo
indiscusso fascino hanno sempre
mantenuta alta l’attenzione circa il
suo destino.
“Ora finalmente - hanno spiegato
gli assessori - le analisi tecniche da
un lato ma soprattutto le verifiche
di natura giuridica dall’altro hanno
permesso di trovare una soluzione
che valorizzi quest’opera”.
Una soluzione che gli stessi amministratori locali nonché i rappresentanti
del Comitato Cis (che si occuperà
della “gestione” di quella che probabilmente verrà ribattezzata “ antica
via del Ponale”) hanno mostrato di
gradire, e di cui è stata anzi sollecitata la realizzazione in tempi brevi.
Tecnicamente, si tratta di asportare
LE
LE
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RP
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in toto lo strato di asfalto esistente
che sarà portato in un impianto di
rigenerazione ed utilizzato per altri
scopi.
La strada del Ponale sarà quindi rinaturalizzata, dapprima con l’apporto
di terreno (si ipotizza di recuperare
del materiale dalla frana di Tenno,
ma sarà “importato” anche humus
fertile), poi con una serie di interventi
a cura del Servizio ripristino e valorizzazione ambientale della Provincia
che si occuperà di abbellire il percorso con piante e di renderlo sicuro con
parapetti consoni all’ambiente. Una
segnaletica specifica ricorderà poi
ai visitatori la particolarità del sito
roccioso e quindi i rischi connessi al
suo attraversamento.
La prima fase dell’operazione sarà
condotta dal Servizio opere stradali
della Provincia che si è detto pronto
ad approntare un progetto esecutivo
al più presto.
È stato ricordato che allo scopo è già
stato previsto uno stanziamento pari
a 750 mila euro.
Naturalmente, prima di dare avvio ai
lavori, si dovranno effettuare tutti gli
interventi necessari a garantire agli
operai il massimo livello di sicurezza
lungo tutti i 2400 metri in cui si sviluppa il percorso. Nel frattempo sono
già stati effettuati i rilievi topografici
e si sono abbozzati i primi preventivi
di massima.
Quanto ai tempi, Berasi e Muraro si
sono detti fiduciosi. “Se il cantiere
non riserverà sorprese - hanno confermato i tecnici - contiamo di chiudere
l’intervento entro agosto o settembre
di quest’anno”.
La volontà espressa all’unanimità dal Consiglio comunale
Molina di Ledro per la riapertura
Riapertura della vecchia strada
del Ponale. Dopo anni di dibattito un passo in avanti molto
importante era stato effettuato
con l’approvazione all’unanimità
da parte del consiglio comunale
di Molina di Ledro della mozione
presentata dalla civica Margherita già nel mese di luglio
del 2002. L’approvazione è
avvenuta nel corso della seduta
del consiglio comunale del 23
ottobre, sempre del 2002.
La mozione, su proposta del sindaco Franco Brighenti, è stata
modificata nella riga finale in
cui si richiamava l’uso ciclopedonale, sostituendo la frase con
“in sintonia con quanto stabilito
dalla giunta provinciale nella
seduta del 2 agosto 2002”.
Le zete del Ponale, fotografia, Wherli A.G. Kilckberg - Zurigo, primi ’900, coll. U. Torboli
“La strada del Ponale - si afferma
nella mozione, - fin dai tempi remoti
ha permesso il passaggio di uomini
e carri, ha sempre favorito scambi
commerciali e culturali fra la Valle
di Ledro e il Basso Sarca con conseguenti benefici economici.
Sostituita nel 1989 dalla strada alternativa ricavata nei due tunnel Agnese
e Dom, oggi la ex strada del Ponale
rimane un monumento alla storia e
all’ambiente che attende di essere
rivalutato per la sua suggestiva conformazione e posizione geografica.
Considerato che la nostra Valle è
chiamata ad esprimere al meglio la sua
vocazione turistica, deve sicuramente
fare leva sulle potenzialità naturalistiche che la caratterizzano; la ex strada
del Ponale costituisce una di queste
potenzialità; il sentiero ciclopedonale
potrebbe diventare anche un tassello
importante nel percorso dell’Ecomuseo che rientra nei progetti dell’Unione
dei Comuni; sicuramente andrebbe a
costituirsi come cerniera tra le iniziative culturali naturalistiche Ledrensi e
dell’Alto Garda. Pertanto il consiglio
comunale impegna il Sindaco ad attivarsi con la massima sollecitudine, per
DOS
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ONA
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Due dame a passeggio con un soldato austriaco sulla Ponale, cartolina, Joh. F. Amonn - Bolzano, ante 1918, coll. R. Trenti
quanto di sua competenza, operando
in sinergia con il Comune di Riva del
Garda e la PAT, allo scopo di patrocinare e promuovere ogni iniziativa utile
che consenta di restituire l’agibilità
effettiva del sentiero recuperato dalla
ex SS 240 nel tratto Riva del Garda - Biacesa, in sintonia con quanto
stabilito dalla giunta provinciale nella
seduta del 2 agosto 2002”.
Nell’ordine del giorno approvato dal
consiglio comunale di Molina si fa
riferimento ad un deliberato della
giunta provinciale che risale all’inizio
dell’agosto del 2002.
Questi i punti principali:
“L’assessore Berasi informa che a
seguito degli approfondimenti con
le strutture provinciali e con le amministrazioni comunali interessate,
è stato individuato il seguente iter al
fine di consentire l’utilizzo del tracciato dell’ex strada del Ponale a fini
turistici e ricreativi.
1. Il tracciato ex stradale viene trasformato in “sentiero alpino:
Dal punto di vista concreto mediante
interventi di “rinaturalizzazione” che
saranno eseguiti dal Servizio opere
stradali e dal Servizio ripristino ambientale;
Dal punto di vista giuridico, mediante
iscrizione del tracciato nell’elenco di cui all’articolo 3 della L.P.
15.03.1993, n. 8 (ordinamento dei
rifugi alpini, bivacchi, sentieri e
vie ferrate) quale “sentiero alpino”
ovvero “sentiero alpino attrezzato”
così come definiti dall’art. 8 della
stessa legge.
2. In base agli art. 19 e segg. della
L.P. 8/93 per la classificazione di un
tracciato come sentiero è necessario
che vi sia un soggetto impegnato al
controllo e alla manutenzione.
3. Il soggetto di cui sopra è stato individuato dal Comune di Riva del Garda nel comitato “Giacomo Cis”, con
il quale il Servizio turismo prenderà
gli opportuni contatti. Accertato l’impegno di tale soggetto a provvedere
al controllo e alla manutenzione del
tracciato, si potrà procedere all’iscri-
zione nell’elenco dei sentieri di cui
all’art.3 della citata L.P. 8/93.
4. Sdemanializzazione: poiché l’uso
pubblico del bene è già venuto meno
nel concreto dal 1994 con la cessazione della sua destinazione a “strada”, il
provvedimento di sdemanializzazione
si pone come atto dovuto con efficacia
meramente dichiarativa nell’interesse
della certezza delle posizioni giuridiche. Tale atto quindi non comporta
di per sé modificazioni all’attuale
situazione giuridica di fatto che resta
quella di un bene di proprietà pubblica ma non più destinato all’uso
stradale (vedi parere dd. 28.04.2002
dell’avv. De Pretis).
5. Le due procedure - trasformazione in sentiero e sdemanializzazione
- possono procedere indipendentemente l’una dall’altra, stante che il
tracciato è già di fatto classificato
per l’intervenuta cessazione dell’uso
pubblico stradale.
6. La segreteria generale è incaricata
di impartire ai Servizi interessati le
direttive.
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PRIMO DOCUMENTO
La data è quella del 27/12/2000.
In questi termini il comitato
“Giacomo Cis” rinnovava
l’appello per la strada del
Ponale ad un anno dalla
raccolta delle diecimila firme
in calce alla petizione.
«È passato un anno dalla conclusione
della raccolta delle 10.000 firme a
sostegno della riapertura ciclo-pedonale della vecchia strada del Ponale
- scrivono per il comitato Giacomo
Cis, Donato Riccadonna e Fabrizio
Di Stasio - ed è passata molta acqua
sotto i ponti , e sono caduti anche
molti sassi sulla vecchia strada del
Ponale. Si è parlato di un convegno
organizzato dal Comune di Riva
sulla responsabilità della pubblica
amministrazione sulle insidie della
viabilità (in sostanza un commento
ad una sentenza della Corte Costituzionale favorevole), e non se ne è
fatto nulla. Si è parlato di una perizia
geologica da parte di Eugenio Castelli per la Provincia, ma, allo stato
attuale, il Comune di Riva non è stato
ufficialmente informato e gli uffici
legali della Provincia non sono ancora stati in grado di esprimere il loro
parere sulla proposta di trasformare
la vecchia Ponale in un semplice sentiero su cui ci si avventura a proprio
rischio e pericolo, proposta che ci fu
illustrata dagli Assessori Casagrande
e Berasi nel novembre scorso, e che
sembrava cosa fatta. Ed intanto la
natura ha fatto il proprio corso con
la frana di qualche giorno fa che ha
interessato proprio il primissimo
tratto della Ponale. Noi del Comitato
Giacomo Cis però non ce la sentiamo
di arrenderci: lo dobbiamo ai 10.000
firmatari dell’appello; lo dobbiamo
all’impresa titanica di Giacomo Cis
di cui ricorre (il 3 gennaio 2001)
il 150° della morte nonché il 150°
dell’apertura della strada; lo dobbiamo soprattutto agli straordinari
valori storici e paesaggistici rappresentati da quel pezzo di Rocchetta
conosciuto in tutta Europa. Non ci
arrendiamo ed anzi, alla luce degli
La Ponale
deve riaprire
Tre esempi di iniziative e di mobilitazione
Cartolina speciale con le scritte della lapide a Giacomo Cis, Brunner & Co. - Como, circa
1910, coll. U. Torboli
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Il porto del Ponale con la nuova Gardesana, fotografia, anni ’30, coll. D. Maffei
ultimi avvenimenti franosi lanciamo
un’altra proposta sulla quale siamo
sicuri varrà la pena di riflettere. Innanzitutto partiamo dal dato di fatto
incontrovertibile che ci viene dato
dalla “superperizia Castelli” che dice
testualmente: Il tratto compreso tra la
prima galleria naturale (della S.S.45)
ed il Torrente Sperone non appare
difendibile…” Infatti è esattamente
in questo tratto che si sono concentrate tutte le frane, a partire da quella
maledetta del 3 febbraio 1999. È da
qui che parte il ragionamento della
Provincia: costruiamo una galleria
per superare questo tratto ed arrivare
in corrispondenza della spiaggetta
dello Sperone (da lì al Ristorante
Casa della Trota c’è già una galleria
nuova). Per non utilizzare il tratto
più potenzialmente pericoloso (e
questo è il nostro ragionamento), un
mezzo ci sarebbe: usare ciò che già
esiste e cioè la lunga scalinata della
Tagliata del Ponale: in sostanza se
l’unica soluzione per la Gardesana
è quella di costruire una galleria,
riprende quota parte della proposta
che a suo tempo abbiamo valutato
in modo piuttosto scettico e cioè
una pista ciclo-pedonabile che bypassi il problema con la variante che
anziché salire lungo ripidi pendii di
orribile impatto ambientale su tutta
la Valle dello Sperone, esca dalla
galleria in corrispondenza dell’ingresso della Tagliata (tra la quinta
e la sesta galleria della Gardesana).
A questo punto si potrebbe (con una
spesa infinitamente inferiore alla
costruzione ex novo del tracciato
stradale) attrezzare la lunga e molto
ampia scalinata di circa 200 scalini
(circa 50 metri di dislivello) con
un’illuminazione adeguata e magari
anche con una piattaforma a cremagliera (ovviamente a pagamento) che
porti i bikers ed i pedoni in quota.
Una volta sbucati all’interno della
terza galleria e poi facile salire verso
la valle di Ledro (dalla valletta dello
Sperone in su la strada ha bisogno
solo di un’ordinaria manutenzione).
Tutto ciò avrebbe la doppia valenza
di mantenere e quindi monitorare con
una certa costanza la vecchia Ponale
e valorizzare veramente la “più ardita opera di architettura militare di
tutta la linea di resistenza del settore
dell’Alto Garda”, e cioè la Tagliata
del Ponale, il complesso di opere,
distribui­to su quattro piani nelle viscere della Rocchetta sotto Forte Teodosio e costruito dagli austroungarici
nel 1913-14, come ultimo baluardo
verso la valle di Ledro: valorizzare
significa mettere in sicurezza, attrezzare e dare in gestione il complesso
ed il tutto con una cifra, secondo noi,
assolutamente non spropositata. A
questo punto sì che il Comitato Giacomo Cis accetterebbe la proposta (a
suo tempo provocatoria) dell’assessora Berasi circa un possibile comodato
gratuito».
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SECONDO DOCUMENTO
La data è quella del 18/7/2001.
L’articolo di Stefano Ischia
prendeva in considerazione
le iniziative per celebrare
la ricorrenza dei 150 anni
dell’apertura della strada del
Ponale e i 150 anni dalla morte
di Giacomo Cis. La mostra A
Picco sul Lago a Bezzecca
proposta dall’associazione
“Riccardo Pinter” e la
presentazione del libro su Cis
a Pieve e una lettera appello
della stessa Associazione
Pinter al presidente della
giunta provinciale Dellai.
Ristorante Belvedere - Strada Ponale, cartolina pubblicitaria, cartolina, C. Majer - Riva, circa
1910, coll. U. Torboli
Una mostra, un libro e diecimila firme raccolte
di STEFANO ISCHIA
La strada Ponale, con i suoi 150 anni
di gloriosa storia fu un’arteria stradale
vitale per togliere dall’isolamento la
valle di Ledro. E 150 anni sono passati anche dalla morte di Giacomo Cis,
l’artefice di quell’opera d’ingegno
che si è rivelata di vitale importanza
per il commercio, la vita sociale,
per l’imprenditoria e per il turismo.
Domenica alle 16.30 a Bezzecca,
proprio per celebrare la memoria di
quell’evento che rivoluzionò la vita
della valle di Ledro e quel personaggio lungimirante, verrà inaugurata la
mostra A picco sul lago.
Alla presenza del sindaco dell’Unione
dei comuni della valle di Ledro, Franco Brighenti, e del primo cittadino
di Riva del Garda, Cesare Malossini
(citazione in ricordo del compianto
sindaco n. d. r.), l’associazione Riccardo Pinter apre i battenti dell’ex
scuola materna alla splendida raccolta
di materiale fotografico, in gran parte
inedita, e di documentazione storica
sulla Ponale. Grazie all’indefesso
lavoro dei soci, soprattutto di Donato Riccadonna, le 170 immagini
distribuite su 35 pannelli offrono una
panoramica sulla strada e sulla valle
del Ponale che affonda nel tempo.
Arricchisce l’esposizione un prezioso
videodocumentario di una quindicina
di minuti, realizzato da Mauro Zattera. A picco sul lago è stata allestita
dall’associazione Riccardo Pinter su
sollecitazione dell’amministrazione
comunale di Bezzecca di Mauro Collotta, in collaborazione con il museo
civico di Riva del Garda e gode dei
finanziamenti dell’Unione di Ledro,
del comune di Bezzecca, dell’operato
delle associazioni Giacomo Cis e Bepa
Giosef e della generosità di molti collezionisti. Rimarrà aperta ogni giorno
dalle 18 alle 22 fino al 24 agosto. Sarà
poi donata al museo civico di Riva.
Venerdì, peraltro, alle 20.30 verrà presentato anche il libro su Giacomo Cis
alla sala dei vigili del fuoco di Pieve.
L’associazione Riccardo Pinter preme
con il presidente della giunta provinciale Lorenzo Dellai perché si ripristini, «lasciando, comunque, impregiudicato l’utilizzo futuro della vecchia
strada come pista ciclabile o come
sentiero», il collegamento viario con
la Ponale che è stato «annullato»
durante i lavori per la realizzazione
della nuova galleria sulla Gardesana.
Sicuramente la Ponale diventerebbe,
come lo fu, strumento utile per la
promozione turistica della valle consentendo a molti bikers di conoscerla
e apprezzarne la straordinaria offerta
paesaggistica e sportiva. «Ci uniamo
volentieri al coro degli applausi e ai
complimenti del presidente Ciampi
per l’apertura della Gardesana Occidentale - ha scritto nella missiva
a Dellai, il presidente del sodalizio
culturale Graziano Riccadonna - Il
sollievo dei rivani, dei limonesi, dei
turisti e degli automobilisti per la riapertura al traffico non deve comunque
far dimenticare la mole di lavoro che
ancora attende le pubbliche amministrazioni, sia a livello provinciale che
comunale riguardo alla Gardesana e
alla sovrastante Ponale. L’imbocco
dalla parte di Riva del nuovo tunnel
ha annullato il collegamento con la
vecchia dismessa Ponale. Consapevoli degli intralci burocratici e delle
difficoltà economiche chiediamo ogni
sforzo possibile perché venga realizzato quanto prima quanto previsto
dal progetto iniziale ossia il collegamento viario con la Ponale grazie
alla strada in salita prima dell’attuale
bivio della Gardesana, che possa congiungersi con il vecchio tracciato. Il
recupero dell’accesso alla Ponale si
impone come logico completamento
dell’opera sulla Gardesana». Per il
raggiungimento di questo obiettivo
furono peraltro raccolte 10 mila firme.
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TERZO DOCUMENTO
La data è quella del 6/9/2001.
Nuovo appello del comitato
“Giacomo Cis” per la strada del
Ponale.
Una infinita
serie di appelli
per la ponale
Dopo alcuni mesi di silenzio il comitato culturale «Giacomo Cis» torna
a far sentire la sua voce in difesa
della strada Ponale, la vecchia strada
che collegava la val di Ledro a Riva
del Garda, e della Tagliata, il forte
austroungarico che la divide e che
fungeva da maniero di guardia sui
confini. L’intervento del comitato
giunge a stagione turistica inoltrata e
in cui l’assenza della panoramica via
si è fatta sentire in maniera pesante
per quelle migliaia di biker che per
spostarsi tra la valle e il Basso Sarca
hanno dovuto affrontare, loro malgrado, la galleria Agnese, lunga e piena
di smog, gravida di rischi dovuti al
traffico intenso. «A nessuno sembrano
interessare le sorti della Ponale - fa
sapere accorato il comitato - forse
proprio perché essendo un patrimonio comune e quindi di tutti, di fatto,
nessuno ne incassa direttamente il
corrispettivo per l’uso. È possibile
che gli operatori del turismo, e non
solo, non si rendano conto che Riva
del Garda vive di turismo? Che a Riva
si viene perché si spera di trovare ciò
che è sempre più difficile trovare, vale
a dire un ambiente integro, sano, con
una qualità della vita sensibilmente
migliore di Milano o Torino. Riva
queste peculiarità le avrebbe innate
anche se lentamente si stanno defilando. E Riva si sta uniformando in
caduta libera alle più brutte realtà,
perdendo gran parte del proprio patrimonio, dal quale non può essere
esclusa un’opera mirabile come la
Ponale». Non solo il turismo del
Basso Sarca beneficerebbe di una riapertura della Ponale ma anche quello
Zeno Diemer:
Garda und
Ledrosee vom
Monte Baldo
aus, cartolina,
Ottmar Zieher
- Monaco, coll.
C. Tiboni - G.
Oliari
ledrense. Se i villeggianti sportivi
appassionati di rampichino salendo da
Riva scopriranno le bellezze della val
di Ledro, potranno decidere, magari
alla prossima occasione, di fermarsi
negli hotel o nei campeggi ledrensi.
Se non potranno salire, magari, opteranno per il Baldo... Il comitato si è
detto stupito di alcune voci che girano
in val di Ledro, attribuite a qualche
esponente di spicco, per cui la Ponale sarebbe meglio tenerla chiusa
per favorire il turismo. Va ricordato
a proposito che un’attendibilissima
indagine tra gli abitanti valligiani (il
questionario realizzato in primavera
dalla Terza media della scuola di
Bezzecca fu distribuito a 345 famiglie delle elementari e medie di
valle) ha rivelato che il 91% ritiene
importante il ripristino della Ponale
riservata a pedoni e biciclette. La
lettera del comitato “Cis” avverte,
poi, un rischio per la Tagliata a causa
dell’ipotesi di realizzare un tunnel,
detto di “scarico”, per la nuova
galleria “Epica” della Gardesana
sulla Riva-Limone. Sarebbe troppo
vicino al forte austroungarico tanto
che lo sparo delle mine «potrebbe
compromettere seriamente un’opera
di grande valenza storica». «Infine
- conclude il comitato - avremmo
piacere che le amministrazioni comunali di Riva e di tutta la valle di
Ledro, i direttori e/o presidenti delle
varie Pro loco e Apt, delle Associazioni culturali e sportive e delle
associazioni di categoria ribadissero
in modo chiaro e trasparente la loro
posizione in merito al “problema
Ponale”, o riferissero di cose che a
noi non è dato di sapere e che forse
si stanno muovendo».
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Il fascino irresistibile
di una strada “a picco sul lago”
«Salviamo la strada del Ponale!» È
l’appello, forte, lanciato in più occasioni e con diverse iniziative dall’Associazione Riccardo Pinter che dopo
la mostra organizzata “A picco sul
lago” in collaborazione con il Circolo
di cultura popolare “Beppa Giosef”
di Arco, ha pubblicato un libro omonimo, curato da Donato Riccadonna,
con le immagini esposte nella mostra.
La strada del Ponale è infatti stata dismessa dopo l’apertura della galleria
per la Val di Ledro, nel 1989, e con
il passare del tempo si è lentamente
deteriorata. Il colpo di grazia è arrivato nel 1999, con una disastrosa frana
che ne ha compromesso la sicurezza.
Attualmente è chiusa anche al passaggio pedonale.
L’ipotesi sostenuta dall’Associazione
Pinter, che ha raccolto anche 10.000
firme per la riapertura della strada, è
quella di realizzare il ripristino del
tratto di via risparmiato dalla frana
mantenendo aperto il collegamento
pedonale e ciclabile tra la prima e
la seconda galleria e bonificando le
rocce soprastanti.
Un libro, “A picco sul lago”, che non
si limita a celebrare la spettacolarità
di questa strada scolpita nelle rocce
strapiombanti sul lago soltanto attraverso immagini storiche, ma che ne
ricostruisce, con precisione, la nascita
e lo sviluppo nel corso dei secoli.
La Ponale infatti ha oltre un secolo
e mezzo di vita e fu voluta dal benefattore Giacomo Cis di Bezzecca che
nel 1833 si pose alla presidenza di un
Comitato stradale per consorziare i
Comuni della valle, allo scopo di risolvere le disastrose condizioni delle
strade ledrensi. Sua l’idea ardita di
una via di collegamento diretto Ledro
- Riva, per togliere la valle dal suo
isolamento secolare. Nel 1848, alla
vigilia dei moti rivoluzionari europei,
iniziarono i lavori per la realizzazione di questo progetto impossibile
e spettacolare. I debiti contratti dai
paesi della Val di Ledro e di Riva
gravarono per numerosi anni sulle
casse comunali.
Un’opera che rappresenta un’occasione egregia, come scrive Riccadonna,
per riflettere sull’immaginario di
questa strada eccezionale, metafora
dell’ardimento umano, monumento
di un’epoca fatta di grandi slanci e
di intuizioni profonde che rendono
la natura accessibile all’esperienza
dell’uomo, al suo bisogno di abissali
aperture e coraggiosi sguardi.
Strada del Ponale verso Riva, cartolina, Cesare Capello - Milano, primi ’900, coll. E. Tomasi
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Dalla pubblicazione “A picco
sul lago” l’importanza della
strada del Ponale per le
comunità della Valle di Ledro e
dell’Alto Garda nella prefazione
proposta, per Riva del Garda,
dal compianto sindaco Cesare
Malossini e dall’assessore
alla cultura Luigi Marino,
quindi da Franco Brighenti,
sindaco di Molina e presidente
dell’Unione di Valle, e dagli
assessori Alessando de Guelmi
e Paolo Dal Bosco.
La storia della vecchia Ponale che
l’Associazione “Riccardo Pinter” ha
voluto raccogliere in questo Quaderno è emblematica e mette in evidenza
l’eterna problematicità che affligge le
infrastrutture stradali del nostro territorio provinciale. Una storia scritta
dalla caparbietà di uomini abituati da
sempre a convivere con le asperità
delle proprie montagne.
Fu forse questa la ragione principale
che spinse Giacomo Cis a perseguire
con determinata ostinazione la realizzazione di un sogno che avrebbe
portato non pochi benefici economici,
sociali e culturali agli abitanti della
Valle di Ledro.
Le prospettive di migliorare la vita
economica della Valle e rendere più
agevole la via di comunicazione con
la città di Riva del Garda superando
le difficoltà naturali di un paesaggio
di enorme pregio ambientale, hanno
reso possibile la realizzazione di uno
dei più suggestivi percorsi del nostro
territorio. L’importanza che ebbe
questa strada nella vita di relazione
fra le popolazioni della Valle e le
altre realtà territoriali è sottolineata
dalla molteplicità d’interessi che si
sono attestati lungo la Via del Ponale
nel corso degli anni e dall’enorme
quantità di documenti storici raccolti
in questo prezioso volume. Risultano
pertanto legittime le aspettative di
quanti ritengono necessario il recupero di “questa ardita opera dell’ingegno umano” al nostro patrimonio
storico ambientale, che restituirebbe
il piacere di percorrere una passeg-
La Ponale, una
realizzazione che
migliorò la vita
economica della Valle
Zeno Diemer: ein Cavallerist aus dem Ledrothal, cartolina, Ottmar Zieher - Monaco, coll. R. Trenti
giata in serena armonia con la natura
e lo spettacolare paesaggio a picco
sul Lago di Garda a tutti coloro che
intendono salire verso la Valle di
Ledro percorrendo il tracciato della
vecchia Ponale.
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Da “A Picco sul lago”,
introduzione del presidente
dell’associazione “Riccardo
Pinter”
di GRAZIANO RICCADONNA
Ponal! Da queste rocce, a cui la mente
Coraggiosa dell’uomo aperse un calle,
Guardo atterrito la profonda valle,
Ove strepita e bolle il tuo torrente...
Ponal!
Uno spettacolo
in roccia
(Andrea Maffei, “Benaco”, in Liriche, le Monnier,
Firenze 1901)
La lirica del Maffei bene esprime tutto
il senso dell’arcano horror spettacolare che ancora oggi ispira l’ardito tronco di strada che si inerpica da Riva e
dalle sponde del Benaco verso l’impervia valle di Ledro, letteralmente
a picco sul lago. A 150 anni dalla
costruzione della strada della Ponale e
dalla morte del suo ideatore, Giacomo
Cis, si rimane ancora meravigliati
dell’arditezza del tronco stradale in
un’epoca in cui i mezzi della tecnica
erano ancora molto scarsi e limitati
rispetto all’opera in questione.
Molti poeti e letterati hanno “cantato” l’ardimento in roccia della strada
sospesa a picco sul lago, dal filosofo
Nietzsche allo scrittore Rilke, dal nostro Andrea Maffei al poeta romantico
Giovanni Prati, dando stura alla loro
fantasia sbrigliata nella rappresentazione di una immaginaria iperbole ai
limiti delle umane possibilità. Ma di
tutta l’utopia che allora spinse Giacomo Cis e i suoi collaboratori ad
ideare e quindi realizzare la Ponale,
un’opera dalla verticalità assoluta,
oggi che cosa rimane?
La vecchia strada della Ponale, dismessa dopo l’apertura della galleria
“Rosa” per la Val di Ledro e ora in
pericolo di essere chiusa per sempre
anche al passaggio pedonale dopo la
disastrosa frana del 3 febbraio 1999
e le conseguenti misure di sicurezza
messe in atto dagli Enti pubblici
interessati, è una delle questioni
che più si impongono all’attenzione
dell’opinione pubblica. Il distacco del
diedro di roccia di 10.000 metri cubi
L’ingresso a Riva della strada del Ponale, cartolina, Photoglob - Zurigo, coll. E. Marzari
strapiombante sopra la Ponale e la
statale della Gardesana Occidentale,
uccidendo un uomo e interrompendo
le comunicazioni viarie, non modifica
comunque la situazione di stallo in
cui è caduta la questione già sollevata dalla mobilitazione popolare una
decina d’anni fa.
Non c’è dubbio che la Ponale rappresenta una grossa occasione per il turismo gardesano-ledrense e per lo sport
della bicicletta, dato il valore ambientale e paesaggistico della località e
della via, letteralmente intagliata nella
roccia. Dell’alto valore paesaggistico
era consapevole lo stesso imperatore
Francesco Giuseppe, ospite nel, 1852
dell’Hotel Sole, che salì solo soletto
nel buio della
notte per godersi lo spettacolo di
“uno: dei tratti più spettacolari
dell’Alto Garda, in un ambiente che
trova altrove ben pochi riscontri”,
come riportano le guide turistiche del
secolo scorso. E anche come percorso
pedonale e di accesso escursionistico
alla Rocchetta risulta assai apprezzabile e panoramico, tanto da richiedere se realizzato una vera e propria
regolamentazione nel transito con
specifiche corsie pedonali.
Accanto ai valori ambientali, paesaggistici, alpinistici, ludici, rimane
primario il valore storico del vecchio
“relitto” della strada progettata da
Giacomo Cis con tre gallerie, poi
salite ad otto, sia come ardita opera
pubblica in sé che come accesso al
patrimonio storico, Proprio sulla
Ponale sono infatti localizzate le
fortificazioni più ardite dell’intero
fronte italo-austrungarico risalente
alla Grande Guerra, dalla Tagliata del
Ponale al forte Teodosio, dal Defensionauer alla scalinata al lago.
Anche dopo la costruzione della
nuova galleria sulla Gardesana Occidentale, denominata “Casagranda”
dal nome dell’assessore provinciale
di Trento che più di altri ha soste-
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nuto tale realizzazione, inaugurata
nel giugno 2001 alla presenza del
presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi, si pone il problema
della viabilità gardesana. La manutenzione della Gardesana occidentale
comporta comunque un continuo e
costante monitoraggio delle pareti
soprastantio, comprese quindi quelle incombenti - sulla Ponale. Per questo
possiamo affermare che la sicurezza
della Gardesana per Limone passa
anche per la sicurezza della Ponale
e i controllo delle pareti verticali nel
tratto della Rocchetta.
Risulta ancora possibile realizzare il
ripristino del tratto di via risparmiato
dalla frana del 3 febbraio, mantenendo aperto il collegamento pedonale
e ciclabile tra la prima e la seconda
galleria, grazie a un tipo di bonifica
delle rocce soprastanti “mirata” alla
salvaguardia della comunicazione?
Sarebbe un modo atteso da molti per
venire incontro all’esigenza espressa fortemente con le 10.000 firme,
raccolte sotto l’egida del Comitato
Giacomo Cis per la riapertura a tutti
gli effetti della vecchia via di collegamento con Ledro. Un recente parere
legale afferma che non esiste alcuna
responsabilità da parte di chi ha in
gestione la strada (Provincia o Comuni) in caso di incidenti, naturalmente
una volta messi i segnali di pericolo
e realizzata una difesa “minima” per
chi percorre la strada, ormai divenuta
di fatto sentiero escursionistico. Ciò
supera le due questioni sul tappeto: il
problema geo­logico della montagna
sovrastante e il problema giuridico
delle competenze e delle responsabilità dei vari soggetti chiamati in causa,
Comuni locali e Provincia Autonoma.
Naturalmente in ogni caso dovrebbe
essere garantito il monitoraggio continuo lungo le rocce strapiombanti
con sensori e lavori periodici di disgaggio, in grado di prevenire laddove
possibile il rischio di caduta di frane e
assicurare al passante o al visitatore,
al ciclista o all’appassionato, quel tipo
di rischio “minimo” che sempre sarà
presente nei luoghi caratterizzati da
verticalità e da strapiombi.
Accanto al recupero della Ponale nel
suo complesso, problemi di manutenzione comporterà anche il “relitto”
della vecchia Gardesana dimessa tra
l’imbocco e lo Sperone, soprattutto
in vista di un riutilizzo in casi di
emergenza, già ventilato del resto
anche per la Ponale, oppure come
passeggiata ciclo-pedonale fino allo
Sperone.
L’associazione “Pinter” si è a suo
tempo fatta promotrice della manifestazione a memoria del 150° della
strada della Ponale, intesa non come
mero atto di rievocazione nostalgica,
ma come riproposizione del tema che
da anni assilla gli amanti dell’ambiente gardesano: salviamo la Ponale!
Salviamo il vecchio tronco di strada o
di sentiero dalla sicura scomparsa ed
obsolescenza con tutti i pericoli che
questo fatto comporta! Dopo la prima
tranche dedicata alla bella mostra
sulla Ponale, A Picco sul lago, curata
da Donato Riccadonna, realizzato nel
corso del 2001 nei comuni ledrensi
in collaborazione con il Circolo di
cultura popolare “Beppa Giosef” di
Arco, con generale soddisfazione dei
comuni sostenitori, Riva del Garda e
i sei comuni del Consorzio ledrense,
l’associazione è passata ora alla seconda tranche del progetto Ponale, la
realizzazione del catalogo-pubblicazione sulla stessa Ponale, utilizzando
le belle immagini esposte in mostra
e messe a disposizione da numerosi
appassionati e collezionisti, che anche
in questa sede vanno pubblicamente
ringraziati come il Museo Civico,
i Comuni, la Cartiera del Garda: il
loro contributo ha reso possibile la
pubblicazione.
Il Quaderno 3 dell’Associazione, intitolato A picco sul lago. Ponal! Uno
spettacolo in roccia, pubblicazione
sulla storica strada dell’Alto Garda, in
collaborazione con il Museo Civico di
Riva del Garda, i Comuni di Riva del
Garda, Molina di Ledro e l’Unione di
Valle intende riandare all’immaginario sulla mitica strada della Ponale
a fianco della mostra iconografica e
documentaria “A picco sul lago”.
Sostanzialmente è un’occasione
egregia per riflettere sull’immaginario di questa strada eccezionale
senza dimenticare nel contempo i
problemi attuali sul tappeto. Metafora
dell’ardimento umano e della lotta
dell’homo faber contro i limiti della
natura in nome dell’idea di progresso,
la Ponale resta anche a distanza di un
secolo e mezzo dalla sua apertura in
roccia come monumento muto ma
espressivo di un’epoca fatta di grandi
slanci e di intuizioni profonde, che
non intendono stravolgere la natura
ma renderla accessibile all’esperienza
dell’uomo, al suo bisogno di abissali
aperture e coraggiosi sguardi.
Ponal!
Il porto e la valle del Ponale con barca, cartolina, Hospe - Staffelstein Baviera, viaggiata
1921, coll. D. Maffei
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Dalla pubblicazione
dell’Associazione Riccardo
Pinter il capitolo conclusivo
che considera le vicende
degli ultimi anni e propone
passaggi significativi della
perizia geologica redatta
dall’ingegnere e geologo
Eugenio Castelli.
Le frane,
il degrado, gli anni
del silenzio
Sul finire degli anni ’50 il fondo stradale fu asfaltato, i muretti di protezione rinforzati ed in alcuni punti, dove
era possibile, furono eseguiti lavori
di allargamento e, soprattutto, alle
gallerie ne furono aggiunte di nuove.
A volte, infatti, specie nei periodi di
forti piogge e del disgelo, qualche
frana cadeva dalle pareti rocciose
sovrastanti ed occupava con massi e
pietrame il fondo stradale. Ma questi
erano inconvenienti di normale amministrazione ed in tanti anni successe
solo qualche rara volta che il tratto
Riva-Ponale non fosse transitabile
per poche ore. E a differenza di altre
strade più confortevoli e più dotate di
protezioni, ad esempio la Gardesana
orientale, la strada del Ponale non
causò mai la morte di persone.
Riportiamo un sunto delle conclusioni della “Verifica della situazione
delle pareti soprastanti e sottostanti la
strada denominata vecchia Ponale”,
riportate da un lungo e dettagliato
Ultima ora
Mercoledì 21 maggio si è svolta una riunione operativa per la
strada del Ponale presso la sede dell’Assessorato provinciale ai
lavori pubblici e viabilità di Trento.
Hanno partecipato alla conferenza di servizio i responsabili provinciali e una rappresentanza delle amministrazioni comunali di Riva
del Garda e Molina di Ledro.
Nel corso del confronto è stato approvato e definito ogni particolare
operativo del progetto di rinaturalizzazione della strada del Ponale,
con riferimento al tratto che va dal bivio di Riva al Belvedere. Tra
poco dovrebbero, dunque, iniziare i lavori.
La frana del dicembre 2000, foto Galas
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studio del 2000 dell’ingegnere e
geologo Eugenio Castelli.
“Le indagini eseguite non hanno
che confermato quanto noto fin da
quando venne decisa la chiusura
della strada, probabilmente fin da
quando venne tracciata e costruita,
e cioè che la natura e le condizioni
geomeccaniche della roccia, unite
alla morfologia dei versanti, rendono
la sicurezza della strada di difficile ed
onerosa soluzione.
La strada interrompe bruscamente il
pendio, e perciò ogni dissesto che si
verifica nella zona la coinvolge più
o meno direttamente, determinando
in genere gravi conseguenze alla
sicurezza del traffico. ... Caratteristiche tettoniche e natura delle
rocce presenti hanno dato origine
alla formazione di diedri rocciosi,
alternati a ripidi colatoi e canaloni
riempiti di detrito, che creano condizioni di instabilità e l’instaurarsi
di fenomeni di dissesto più o meno
evidenti. I litotipi rivelano inoltre
un grado di microfratturazione accentuato, con orientazioni anch’esse
tra loro mutuamente ortogonali, che
conferiscono dal punto di vista geomeccanico un aspetto di instabilità e
di continua evoluzione... Altro fattore
che ha concorso a rendere critica la
situazione dell’ammasso roccioso è
poi il rimodellamento del territorio
ad opera dei ghiacciai quaternari,
che raggiungevano in quest’area
spessori elevati ed esercitavano una
notevole spinta sui versanti presenti,
con conseguente sollecitazione, cui
è ovviamente seguito un fenomeno
di decompressione e di rilassamento dell’ammasso roccioso che ha
causato evidenti aree di instabilità.
Gli agenti esogeni concorrono poi
come elementi scatenanti finali dei
crolli e, talvolta, anche alle frane
di maggior dimensione... Le acque
subcorticali, unitamente agli apparati
radicali si insinuano nelle fratture di
nuova e vecchia formazione allargandole, inducono poi sovrappressioni destabilizzanti, sia superficiali
che profonde, le quali, andando ad
agire su un ammasso roccioso già
Degrado sulla Ponale, 2000, foto Galas
di scadente qualità geomeccanica e
cinematicamente in equilibrio precario, innescano distacchi di elementi
rocciosi. Tali distacchi sono in genere
di dimensioni ridotte, perciò poco
“visibili” ed arginabili con opere di
tipo standard; talvolta accade però
che essi raggiungano dimensioni tali
da creare serio pericolo alla viabilità
e al tempo stesso richiedere opere
speciali di protezione, fino ad arrivare
anche alla necessità di modificare il
tracciato della strada.
Il tratto compreso tra l’imbocco Sud
della galleria n. 1 fino a poco prima
del Torrente Sperone non risulta, a
parere dello scrivente, difendibile
con impegni tecnici ed economici
commensurabili con l’uso finale
della strada e con il mantenimento
dell’attuale tracciato; ... I tratti successivi, in considerazione della loro
posizione protetta, dovuta alla roccia
aggettante entro cui in gran parte
sono stati scavati, e della scelta di
impiegare la parte più a monte della
sezione per avere la migliore fondazione possibile, possono essere messi
in sicurezza con gallerie artificiali e
barriere paramassi…”.
I volontari alla giornata ecologica alla Tagliata del Ponale, 26 giugno 1999, D. Riccadonna
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La figura e l’opera di Giacomo Cis, ideatore e costruttore
La vecchia via del Ponale
splendido balcone sul Garda
L’ultimo scrollone dello Sperone, poco prima di Natale,
l’ha strappata alla montagna e l’ha consegnata alle acque
del Garda, centocinquant’anni dopo che, scavata palmo
a palmo nella roccia, aveva collegato con uno zigzagante
nastro di strada sterrata sospesa sullo strapiombo del lago,
la valle di Ledro a Riva e al mondo intero. La vecchia via
del Ponale, splendido balcone sul Garda tra olivi, ginestre, fichi e limoni, opera ardita e temeraria, che segnò
un’epoca e ruppe l’isolamento millenario di Ledro, ha
forse, purtroppo, terminato la sua corsa.
Proprio 150 anni dopo il fatidico taglio del nastro, 150
anni - proprio il 3 gennaio - dalla morte del suo ideatore
e costruttore: Giacomo Cis. Per chi conosce la valle di
Ledro, un unicum nell’arco alpino per la sua caratteristica di “valle sospesa”, a ponte, chiusa da una parte
e dall’altra da due gole profonde e da un dislivello di
quasi 700 metri sul Garda, l’ingegnosa realizzazione di
Giacomo Cis, completata in tre anni, dal 1848 al 1851,
grazie alla lungimiranza del commerciante di Bezzecca e
all’unità di intenti dei Comuni della vallata, rappresentò
Zeno Diemer: Ponalefall, cartolina, Ottmar Zieher - Monaco, viaggiata
1910, coll. R. Trenti
La cascata del Ponale, cartolina, Purger & Co. - Monaco, coll.
E. Marzari
L’articolo di Pierangelo Giovanetti che
riproponiamo, è stato scritto e pubblicato nel
2001 in occasione delle celebrazioni per il 150°
anniversario della Ponale e del 150° della morte
di Giacomo Cis
di PIERANGELO GIOVANETTI
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Il curvone della fonte dello Sperone, cartolina multipla, Joh. F. Amonn - Bolzano, circa 1900, coll. U. Torboli
veramente l’inizio di una nuova epoca. Prima, per secoli,
le vie d’accesso alla valle erano state tortuose mulattiere
che si inerpicavano sulle montagne, note fine dall’epoca
romana e prima ancora: il valico della bocca di Trat che
da Campi di Riva portava a Lenzumo e da qui in val
Mulini, alla Plagna, e da castello di Tiarno a bocca di
Giumella-Por e attraverso i passi di Rango e di Giovo
nelle Giudicarie; e il passo Nota, che da Tremosine portava a Pur, Legos, Barcesino, passo Giumella di Biacesa
e di nuovo a Campi di Riva. Solo in epoca scaligera e poi
veneziana, trovò regolare utilizzo il porto del Ponale, allo
sbocco della valle come via di collegamento, attraverso
un’erta mulattiera, con la magnifica comunità ledrense,
autonoma repubblica.
L’ideatore, un carbonaio. Si deve però a Giacomo Cis,
nato nella seconda metà del Settecento da un carbonaio
di Bezzecca e, grazie ad intuito e capacità, ben presto
prosperoso uomo di affari e di traffici commerciali tra il
Tirolo e il Lombardo-Veneto, l’idea di un collegamento
più funzionale e confortevole. Convinto com’era che, solo
grazie ad un sistema viario ripensato da cima a fondo, la
valle di Ledro avrebbe potuto uscire da un isolamento
economico, politico e sociale a cui era stata relegata fino
ad allora. Di qui, l’avvio, con un instancabile impegno
finanziario e impulso politico, di un progetto che avrebbe
portato in pochi anni, dal 1832 quando fu creata la Deputazione distrettuale per le strade della valle di Ledro, al 1851,
quando fu inaugurata la strada del Ponale, a realizzare un
collegamento che da Riva portava a Storo, attraverso la
nuova strada dell’Ampola e la carrozzabile di fondo valle
da Biacesa a Tiarno.
A far conoscere la storia straordinaria di quest’uomo,
nato da umili origini e ben presto diventato personaggio
di spicco nel Trentino a cavallo tra i due secoli, tanto da
sposare la figlia più giovane dei nobili conti Pompeati di
Trento, la contessina Gioseffa, ci pensa il libro «Giacomo
Cis da Bezzecca 1782-1851», di Carlo e Paolo Cis, realizzato e pubblicato in occasione del centocinquantesimo
anniversario della morte. Si tratta un libro agevole, ricco
di documenti familiari e di ricordi inediti che escono dalla
corrispondenza personale dell’uomo d’affari (gli autori
sono infatti, tra i discendenti, anche se non diretti, del
ceppo di Giacomo Cis, il quale non ebbe figli). In esso, si
trova il ritratto di un uomo che, con grande forza d’animo,
determinazione e capacità di visione delle cose, prima mise
in piedi una rete commerciale di vaste proporzioni che
fungeva da tramite e da punto di scambio fra la pianura
padana, ricca di cereali e derrate alimentari, e il Tirolo
storico, ricoperto di foreste e prezioso fornitore di legnami.
Poi, dedicò tutto se stesso fino alla morte, con impegno
ingente di risorse personali e di energie, nella creazione di
un nuovo sistema viario per il Basso Trentino, comprensivo anche del collegamento verso Vezzano, attraverso la
strada delle Marocche di Dro e Pietramurata e verso le
Giudicarie, così da creare, in tempi di boom economico per
il Lombardo-Veneto il più breve collegamento dell’epoca
tra Trento e Brescia. Al centro della vita e delle opere di
Giacomo Cis, l’idea ardita e straordinaria di una strada
scavata nella roccia.
«La strada - perorava il Cis - è uno dei più importanti
oggetti che reclama la sollecitudine ed il benessere della
nostra città e dei limitrofi paesi. Essa compenserà i forti
sacrifizi fatti da questa valle e nell’atto che schiuderà alla
città di Riva una nuova fonte di prosperità commerciale
si dovrà mediante il compimento di tale opera vedere
assicurato un nuovo utile alla strada delle Marocche che
presenterà in tal modo la più sollecita comunicazione
fra il Tirolo e le province lombarde». Con una capillare
campagna di propaganda e di persuasione fra i maggiorenti ed il popolo, si battè (coinvolgendo tutte le persone
che potevano e contavano), per ottenere il concorso e le
autorizzazioni necessarie dalle autorità. Fu una battaglia
lunga che sembrava addirittura persa in partenza dati gli
ostacoli, le paure, i costi, la temerarietà dell’opera.
Nel 1847 il Cis rivolse un’istanza direttamente al governatore del Tirolo che ospitò nella propria casa di
Bezzecca: questi, accolta la richiesta, fece pesare con
tutta probabilità, la sua autorità e sbloccò la situazione.
Nel luglio di quell’anno l’imperial regio Capitanato
circolare di Rovereto comunicava la decisione della
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Veduta di Ponale, litografia mm 125x188, F. Odorici, 1850 ca.
cancelleria aulica di concedere il permesso per l’apertura
del tronco stradale. Per i finanziamenti, però, avrebbe
dovuto pensarci lo stesso Giacomo Cis e i Comuni della
valle di Ledro e di quello di Storo. L’esecuzione della
strada, progettata dall’ingegner Giovanni Piva, fu affidata
alla ditta Pialorsi di Vestone. Ventisei mesi fu il tempo
preventivato per portare a termine i lavori, e l’importo
complessivo dei costi fu stimato in 111.300 fiorini che
salirono però a 185 mila ad opera conclusa. Di questi,
due terzi, 124mila circa, li pagò la valle di Ledro; il resto
il Comune di Storo.
La via dello Sperone era lunga 3350 metri nel tratto RivaPonale e 2 mila metri circa, fra il Ponale il ponte di Porcil,
a Biacesa. Aveva una carreggiata larga poco più di tre metri
nei punti più impervi; regolare era l’andamento altimetrico
con pendenze varianti fra il 4,5 ed il 6%, tortuoso l’andamento planimetrico per assecondare la conformazione
della montagna.
Furono praticate tre gallerie dalle dimensioni di metri 5
per 5, lunghe rispettivamente 31, 70 e 100 metri. «L’erto
stradale intagliato nelle vive rocce che brulle e selvagge
precipitano a picco sino al lago, in poco più d’un quarto
d’ora porta dallo Sperone alla terza galleria», scriveva
Angelo Foletto, il farmacista di Pieve, all’inizio del
secolo scorso nel suo libro «La valle di Ledro» (1901).
«Dalla via godesi l’incantevole vista della pianura del
Sarca, sparsa di villaggi e città, e quella maestosa del
Garda e del monte Baldo... Lunghe panche di granito
sono appoggiate al parapetto della via, ed invitano il
passeggero a sedere, ed a porgere un saluto al Garda, che
sta a tergo, ed uno alla valle, che s’apre dinanzi gaia e
ospitale». Dagli anni ’50 amata dai turisti Il piano viabile era a semplice ciottolato. Il bordo verso il lago era
protetto da muri di sostegno con parapetto e ringhiere
di legno. Nel 1891 cominciarono a transitarvi le prime
automobili private, e nel 1911 furono istituite corse regolari di automessaggerie postali.
Successivamente la strada fu oggetto di vari interventi di
sistemazione e di conservazione che ne hanno migliorato
la transitabilità con l’allargamento della sede stradale a 5,5
metri e l’apertura di altre cinque gallerie in roccia. Verso la
fine degli anni Cinquanta venne asfaltata e, per la bellezza
del panorama che da lì si poteva ammirare, divenne ben
presto meta di gite e visite turistiche.
Una delle prime automobili sulla Ponale, cartolina, Kapper - Trento, coll. R. Trenti
33
È partita la nuova articolazione del servizio in tutto il Comprensorio Alto Garda e Ledro
Raccolta rifiuti, conferme e novità
Utenze domestiche, prosegue
il servizio stradale
Attività economiche, ecco la
novità del servizio “porta a
porta”
Raccolta rifiuti di cambia: con il
primo di aprile scorso è stato avviato il nuovo appalto del servizio di
competenza del Comprensorio Alto
Garda e Ledro; il servizio è stato
aggiudicato all’Ati Sogap snc,
Pasina srl e Cooperativa
Provincia e Lavoro
Tiarno di Sopra
Scarl.
La nuova articolazione
del servizio è
stata illustrata
alla conferenza dei
sindaci del Comprensorio
dal presidente Vito Oliari, dall’assessore competente Mauro Collotta e
dai responsabili della società aggiudicatrice che ha attivato la propria sede
nel capanno ex Bmc alla Baltera (per
qualsiasi informazione è in funzione
il numero verde 800601300).
Due le prospettive, assai diverse, della
nuova organizzazione del servizio.
Per le utenze domestiche, non ci saranno in sostanza variazioni.
Le diverse amministrazioni comunali
hanno optato per il servizio di tipo
stradale, il che significa che i rifiuti
saranno raccolti con il sistema oggi
in vigore, cioè con cassonetti disposti
sulle strade nei quali i cittadini continueranno a riporre i propri rifiuti
domestici.
La novità, e decisamente rilevante,
riguarda invece le attività economiche
per le quali sarà attivato il servizio
porta a porta. Il sistema riguarda le attività commerciali, i negozi, quindi gli
alberghi, quindi le aziende artigiane,
le imprese ecc.: ogni attività economica nell’ambito del sistema “porta a
porta” avrà dei contenitori che riguarderanno i rifiuti indifferenziati, cartoni, vetro, alluminio-banda stagnata,
plastica e organico. Il servizio “porta
a porta” prevede un pagamento direttamente riferito alla quantità di rifiuti
prodotti. In questo modo si attua dunque una
regolamentazione
che riguarda le attività
produttive e commerciali
che radicalmente diffuse nel
Comprensorio Alto Garda e Ledro
producono, ovviamente, una grande
quantità di rifiuti.
Altri aspetti importanti del nuovo
servizio: sono in fase di appalto i due
CRM, Centri di Raccolta Materiali,
di Tiarno di Sopra e Pieve di Ledro
mentre già nel corso di quest’anno si
procederà anche con la progettazione
esecutiva dei tre CMR finanziati dalla
Provincia nei comuni di Riva del Garda, Bezzecca e Dro.
S i
sta
val u tando
la possibilità
di attivare dei
Centri
di raccolta
provvisori per
potenziare
le raccolte differenziate. È stato
consegnato alla Provincia il progetto
esecutivo del CRZ, centro rifiuti zonale, della “Maza” che è rivolto alle
utenze non domestiche.
I prossimi mesi saranno determinati
per una importante campagna di
sensibilizzazione; il Comprensorio
si è mosso e continuerà ad operare
in stretto rapporto di collaborazione
con i Comuni. L’obiettivo formulato
dall’Ati, aggiudicataria del servizio
per l’anno in corso, è del 35% quale
quota per la raccolta differenziata; la
riorganizzazione comunque essendo
partita con il mese di aprile sconta tre
mesi di ritardo rispetto alle previsioni
iniziali.
34
Comprensorio Alto Garda e Ledro
Nuovo servizio raccolta rifiuti solidi urbani
1. Per quanto riguarda i lavori di
ampliamento della discarica
con il mese di gennaio è stata
attivata la prima vasca di raccolta
di emergenza che dovrebbe garantire la possibilità di accedere
alla vasca principale con il mese
di luglio-agosto.
2. È stato pressochè completato
all’80-90% del tomo arginale
della vasca e si sta completando
la posa del ghiaione e si stà avviando la posa dell’argilla.
3. Con il primo di aprile 2003 è
stato avviato il nuovo appalto del
servizio che è stato aggiudicato
all’A.T.I. SOGAP s.n.c., PASINA
s.r.l. e COOPERATIVA PRODUZIONE E LAVORO TIARNO DI
SOPRA S.c.a r.l.;
4. Le Amministrazioni Comunali
hanno optato in prima istanza per
il servizio di tipo stradale, è comunque da evidenziare che il servizio stradale è rivolto solamente
alle utenze domestiche mentre le
attività saranno interessate da una
raccolta porta a porta.
5. La raccolta porta a porta per le
attività riguarderà: r.s.u. indifferenziati, cartoni, vetro-alluminiobanda stagnata, plastica e organico.
6. Verrà avviata la distribuzione dei
contenitori per la raccolta dell’organico per le grandi utenze del
Comprensorio. Successivamente
si procederà all’attivazione della
raccolta dell’organico stradale per
le utenze private.
7. Allo scopo di avviare il nuovo
servizio sono in corso incontri
con le singole Amministrazioni
Comunali che permettono di concordare e definire nello specifico
quelle modifiche non sostanziali
all’appalto, di adeguamento alle
varie realtà comunali.
8. Sono in fase di appalto i due
C.R.M. finanziati di Tiarno di
14 punti
per saperne
di più
Sopra e Pieve di Ledro che permetteranno di risolvere le problematiche degli scarrabili aperti
che determinano conferimenti
impropri.
9. Nel corso di quest’anno si procederà anche con la progettazione
esecutiva dei tre C.R.M. finanziati
dalla P.A.T. nei Comuni di Riva
del Garda, Bezzecca e Dro.
10.L’Amministrazione sta valutando
la possibilità, considerando l’iter
temporale necessario alla realizzazione dei C.R.M., di attivare dei
Centri provvisori onde permettere
un potenziamento delle raccolte
differenziate anche sulla scorta
di analoghe iniziative già in atto
in altre realtà provinciali.
11.È stato consegnato alla P.A.T.
il progetto esecutivo del C.R.Z.
della “Maza” che sarà rivolto
alle utenze non domestiche e
inoltre potrà svolgere la funzione
di C.R.M. per i censiti di Arco.
L’appalto, compatibilmente con
l’assenso al progetto da parte del
Servizio Opere Igienico Sanitarie della P.A.T., potrebbe essere
effettuato entro l’autunno del
c.a..
12.Nel corso di questi mesi si procederà inoltre all’acquisizione
delle attrezzature necessarie per
l’attivazione del nuovo servizio
r.s.u. sulla base delle proposte
operative formulate dal progetto
offerta aggiudicatario del servizio. Gli stanziamenti a Bilancio
per tali interventi sono già stati
eseguiti ed è solo necessario procedere all’indizione delle gare per
gli affidamenti.
13.L’A.T.I. ha realizzato il proprio
cantiere e ufficio nella zona Baltera di Riva del Garda e ha attivato
il numero verde previsto in C.S.A.
per le comunicazioni dell’utenza.
14.I prossimi mesi saranno determinanti per un corretto avvio del
servizio e per attivare una necessaria campagna di sensibilizzazione della popolazione e delle
attività produttive. Fondamentale
in questo tipo di servizio è la
collaborazione della popolazione
che non può essere imposta ma
può essere conquistata fornendo
un servizio che garantisca il soddisfacimento della domanda. È
fondamentale pertanto che l’av-
35
vio del nuovo servizio avvenga
con la piena collaborazione dei
Comuni interessati al servizio e
con la realizzazione di una serie
di incontri pubblici.
15.Ad ogni Comune viene consegnato un fascicolo predisposto dalla
ditta in fase di progetto offerta che
è riassuntivo di tutte le iniziative
che verranno messe in atto. Tali
iniziative (raccolte) sono state
opportunamente diversificate
sulla base delle diverse caratterizzazioni del territorio comprensoriale. Pertanto le modalità
di espletamento del servizio e le
sue frequenze saranno articolate
territorialmente in maniera tale
da ridurre possibilmente i costi di
esecuzione garantendo comunque
il soddisfacimento della domanda.
16.Nel corso degli incontri con
le Amministrazioni Comunali
saranno definiti quegli aggiustamenti minimi necessari rispetto
ad una previsione progettuale che
non poteva senz’altro prevedere il
dettaglio specifico di ogni particolare situazione.
17.È necessario per ultimo ribadire
che queste iniziative, in corso di
attivazione e concordate in fase di
predisposizione del C.S.A. con i
Comuni, sono volte ad ottenere
il raggiungimento degli obiettivi
programmati delle raccolte differenziate che determinano, di
pari passo, una riduzione degli
smaltimenti presso la discarica
comprensoriale garantendo di
riflesso il prolungamento della
sua attività.
18.L’obiettivo formulato dall’A.T.I.
aggiudicataria del servizio per
l’anno 2003 è del 35%, tale obiettivo potrà non essere raggiunto
quest’anno in relazione al fatto
che il servizio e la sua complessiva riorganizzazione è potuta
partire solamente con il mese di
aprile e pertanto con tre mesi di
ritardo rispetto alle previsioni
iniziali. Pertanto quest’anno il
livello di raccolte differenziate
potrà essere inferiore rispetto alle
previsioni.
Interessante esperienza alla scuola elementare di Tiarno
I bambini e il riciclaggio dei rifiuti
Stimolare un atteggiamento
positivo e partecipe verso
il riutilizzo e il riciclaggio
sta diventando un obiettivo
da perseguire con maggior
costanza e richiede che
fin da bambini si attivino
comportamenti positivi che con
il tempo diventano “normali” e
quotidiani.
Per mettere meglio a fuoco le informazioni che ogni giorno anche i
bambini ricevono dai mass media,
dalle famiglie, dalla scuola, le classi
36
prime, della Scuola elementare di
Tiarno, si stanno attivando per fare
propria la strategia delle 3R, Ridurre,
Riusare, Riciclare.
In tal senso stanno portando avanti
un progetto che li vede protagonisti
all’interno della scuola nella raccolta,
del riuso e del riciclo della carta.
Non sono stati comunque dimenticate
informazioni relative ad altri materiali
ma vista l’età si è ritenuto di puntare
sull’aspetto più vicino a loro nel
quotidiano.
Aderendo ad una proposta della Federazione delle Cooperative Trentine
dal titolo “Perbacco che Pacco” nella
mattinata del 19 febbraio, attivandosi
in giochi stimolanti, visitando il punto
vendita di Tiarno di Sopra, osservando, acquistando, hanno approfondito
la conoscenza dei vari imballaggi,
le caratteristiche dei materiali che li
compongono, per maturare una corretta selezione e di conseguenza un
corretto smaltimento.
Il tutto premiato da una merenda
offerta dalla Federazione delle Cooperative.
Il lavoro è ancora piuttosto lungo ma
l’impegno è di presentare i risultati
ai genitori prima della fine dell’anno
scolastico.
R. e M. T.
37
Iniziative e testimonianze in Valle di Ledro
La pace, un valore assoluto che
richiede l’impegno di tutti
L’impegno per la pace dei bambini di Concei
Nei primi giorni di aprile scorso
presso la caserma dei Vigili del fuoco di Pieve di Ledro si è svolta una
manifestazione di Valle convocata per
dare spessore all’impegno a favore
della pace.
Impegno che aveva visto il Gruppo
Missionario e le altre associazioni
della Valle assumere una iniziativa
che aveva portato alla votazione di
un ordine del giorno da parte del
consiglio dell’Unione dei Comuni
e quindi alla raccolta di firme nei
diversi Municipi.
Alla manifestazione di Pieve di
Ledro hanno partecipato i gruppi
promotori dell’iniziativa pacifista,
l’Unione e gli amministratori dei
Comuni della Valle, quindi i cittadini
che hanno raccolto l’invito ad essere
presenti.
Le firme raccolte sono state 550; il
dibattito ha fatto registrare numerosi
interventi. È stato elaborato un documento, con contributo diretto del
consigliere Rolando Mora, sul quale
si sono registrati alcuni distinguo e
che dovrà essere valutato dal consiglio dell’Unione.
Nel corso del dibattito sono emerse
alcune indicazioni e proposte; tra
queste quella di fare sinergia con le
associazioni per sostenere adozioni
a distanza, l’organizzazione di un
cineforum su tematiche pacifiste e
l’attivazione di spazi sul notiziario
“Comunitas Leudri” (questo servizio
risponde all’indicazione emersa) per
dare voce all’impegno per la pace e
proseguire nell’opera di informazione
e sensibilizzazione. Dopo il confronto
civile si è svolto un momento di preghiera in chiesa, con i parroci della
valle e successivamente si è svolta
una fiaccolata nelle vie di Pieve con
canti e recita di poesie sulla pace.
Nel frattempo sul piazzale i bambini
della quinta elementare di Concei
che avevano allestito un banchetto,
offrivano poesie e strisce bianche con
scritte a favore della pace; le offerte
raccolte erano finalizzate a sostenere
l’iniziativa di adozione a distanza di
una bambina indiana.
•Manifestazione
di Valle presso
la caserma dei
Vigili del Fuoco
di Pieve con i
gruppi promotori
dell’iniziativa
pacifista e gli
amministratori
•Dopo il confronto
civile un momento
di preghiera e
fiaccolata
•Proposto un
documento
•Iniziative dei bambini
delle elementari di
Concei
38
I gruppi promotori dell’iniziativa pacifista e la
mozione approvata dal Consiglio dell’Unione
Per poter agire concretamente per la
pace, il Consiglio dei Comuni della
Valle di Ledro, facendo propria la
richiesta del Gruppo Missionario controfirmata da parecchie altre Associazioni di Valle, aveva nei mesi scorsi
votato una mozione grazie alla quale
i cittadini della Valle di Ledro hanno
avuto la possibilità di recarsi presso
gli uffici comunali a firmare il proprio
dissenso alla guerra e a ribadire che la
guerra non potrà mai essere strumento
per risolvere i problemi ed i conflitti
internazionali.
Questo appello verrà inviato al Governo della Repubblica Italiana con
la speranza che questa iniziativa,
assieme a tante altre analoghe, possa
influenzare le decisioni di chi ci governa, anche perché:
• l’articolo 11 della nostra Costituzione, rifiuta la guerra come
strumento di risoluzione nelle
controversie internazionali;
• il ricorso alla guerra non risolve i
conflitti ma li acuisce e li allarga
ad altri popoli e Nazioni;
• la guerra è ormai diventata strage
di popolazioni civili;
• il popolo italiano non vuole la
guerra, è un popolo di pace;
• la guerra è violenza che genera
morte, inquinamento e distruzione;
• il costo di una bomba può sfamare
moltissimi che hanno fame.
Sempre su richiesta del Gruppo Missionario, sono state esposte presso
ogni struttura comunale, le bandiere
della Pace per ricordare a tutti noi
questo nostro impegno.
Hanno aderito e
promosso l’iniziativa:
il Gruppo Missionario della
Valle di Ledro, l’Associazione
Futura, la Sat Ledrense, la
Comunità Comboniana, il
Gruppo Giovani Adolescenti, l’Associazione Orizzonte,
l’Associazione Mappamondo, il Circolo Pensionati ed
Anziani, il Corpo Soccorso
Alpino, il Coro Cima d’Oro,
la Fondazione Aiutiamoli a
Vivere, Creativamente, calcio
Ledrense, Sci Club ledrense,
Casa della Pace Alto Garda
e ledro, Parrocchie di Ledro.
In occasione della fiaccolata del 4 aprile allestita una bancarella per donare simboli di pace
Gli alunni della quinta classe di Concei vogliono la pace
Questa la lettera testimonianza
scritta degli alunni della quinta
classe di Concei
Abbiamo iniziato questa attività
andando a firmare in Comune una
petizione contro la guerra.
Tornati a scuola, ne abbiamo parlato.
Abbiamo visto il film di Benigni “La
vita è bella” e la maestra ci ha letto
alcune parti del libro “Auschwitz
spiegato a mia figlia” di Annette
Wieviorka.
Abbiamo riflettuto e qualcuno ha proposto di fare dei gruppi per cercare il
sistema di far capire alla gente che noi
siamo contrari ad ogni guerra.
Le proposte sono state molte e ci siamo trovati costretti a fare una scelta.
Abbiamo anche capito che la guerra
è costosa mentre la Pace non costa
nulla, per questo si è deciso di fare
una bancarella e di regalare simboli
di Pace.
Da quel momento le ricreazioni
Proposte per comunicare alla gente
il nostro messaggio di pace
-Fare delle manifestazioni;
- Parlare più che si può di pace;
- Sventolare le bandiere della
pace;
-Fare capire agli altri che la
guerra non vale niente;
-Andare in giro con al polso
delle stoffe;
- Scrivere su cappellini la scritta
pace;
-Votare per la pace;
- Scriversi sulle braccia la scritta
pace;
- Scrivere sulle magliette la
scritta pace;
-Colorarsi i capelli con i colori
della pace;
-Far delle assemblee e parlare
di pace;
-Colorare il comune dei colori
della pce;
-Vestirsi a carnevale con i colori
della pace;
-Fare un mercatino per la pace;
- Girare per i paesi con cartelloni
per la pace;
-Realizzare una scenetta per la
pace;
-Fare un programma per la tace
(tv, radio, Internet);
- Giornalini per la pace (per
adulti e bambini);
-Costruire braccialetti con la
scritta pace;
-Disegni per la pace; Calendari
per la pace;
-Cassette con canzoni per la
pace.
39
le abbiamo utilizzate lavorando,
tagliando, colorando e costruendo
cartelloni, bandierine e striscioline.
Oltre a questi oggetti abbiamo cercato
poesie di autori vari sull’argomento,
la abbiamo stampate su fogli colorati,
arrotolate e legate.
Nella nostra iniziativa abbiamo coin-
volto i nostri genitori ed insegnanti
che molto volentieri ci hanno sostenuto.
Il giorno 4 aprile alle ore 18 siamo
andati ad ascoltare come i grandi
trattavano l’argomento in un Consiglio Comunale a Pieve di Ledro, poi
in occasione della fiaccolata per la
Pace, abbiamo allestito in piazza la
nostra bancarella e donato alle persone i nostri pensieri che sono stati
molto graditi.
Nella stessa occasione abbiamo raccolto offerte per l’adozione a distanza
della nostra “sorellina” indiana Aparna Munda.
Il documento proposto dal consigliere Rolando Mora nell’incontro di Pieve di Ledro
Gli enti locali al servizio della pace
La guerra in Irak è conclusa
ma il documento resta una
testimonianza contro ogni
guerra e conflitto
Le valutazioni divergenti sui risultati delle ispezioni ONU, emerse
fin dall’inizio, fra il segretario Kofi
Annan e il Presidente americano
Bush avevano subito dimostrato come
questa guerra era già stata decisa
con o senza l’avallo degli organismi
internazionali.
Un fatto grave per chi crede nella democrazia come capacità decisionale
basata sul dialogo e sul confronto
delle idee in alternativa all’uso della
forza e dell’intimidazione tipico dei
regimi dittatoriali.
Un fatto che lascerà una macchia indelebile sul sistema delle democrazie
occidentali ed in particolare di quella
americana; foriero di gravi conseguenze nelle relazioni internazionali
future dove alla regola del dialogo si
va a sostituire quella dell’uso della
forza addirittura preventiva.
Un salto all’indietro nella storia, con
una perdita di credibilità delle classi
governanti occidentali, - o meglio, di
gran parte di esse, vista la spaccatura
che c’è stata a livello europeo sull’uso
o meno della forza, - che in balia dei
potentati economici stanno dimenti-
cando i valori fondanti della Democrazia: quali la libertà,l’uguaglianza,
la giustizia e la pace fra i popoli.
Dopo la guerra del Golfo, il valore
della pace è stato aggredito da una
nuova concezione della guerra che,
dai fini “umanitari” (vedi Jugoslavia”) a quelli “giusti” (vedi Afganistan), con l’Irak è scivolata a quelli
“preventivi”.
Di questo passo non si sa dove si
andrà a finire. Di certo è che stanno
mutando radicalmente i rapporti fra
gli Stati stante il diffondersi nella
politica internazionale del principio
della forza a scapito del diritto, della
rincorsa agli armamenti di distruzione
40
di massa quale unico strumento per
rivendicare un ruolo di autonomia e
di rispetto.
Se la guerra è una barbarie, questa
guerra, attivata unilateralmente dalla
più potente e moderna “democrazia”
occidentale, nei confronti di uno
Stato povero, distrutto da 12 anni di
embargo, rappresenta un dramma e
un crimine per l’umanità. E a nulla
vale l’argomentazione che Saddam è
comunque un dittatore. Saddam non
è il suo popolo.
Sul dramma che sta vivendo la popolazione irakena, stante anche la
sproporzione delle forze in campo,
alte si sono levate le parole del Papa,
sicuramente la più alta Autorità morale del nostro tempo, preoccupato
più che mai che fra le conseguenze di
questa guerra vi sia lo svilupparsi di
una altra guerra, quella di religione,
fra mondo cristiano e mondo musulmano, che vanificherebbe una politica
di ecumenismo e di dialogo interreligioso perseguita pervicacemente in
questi ultimi anni dal Pontefice.
Per fortuna che a fronte a questo smarrimento delle classi governanti, oltre
alla voce del Papa, emerge sempre più
chiara e forte anche quella della gente
comune, come stanno a dimostrare
le migliaia di manifestazioni svoltesi
in tutto il mondo per la pace. E qui
sorge un grosso interrogativo sulla
situazione del nostro Paese: se “ La
sovranità appartiene al popolo, che la
esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione.” come recita l’art. 1; se
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri
popoli e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali; ..
“ come recita l’art. 11; che Paese è
quello in cui la classe governante, su
un tema di vitale importanza come la
guerra, prende posizione diversa da
quella della maggioranza dei propri
cittadini (i sondaggi danno stime
sull’80% di contrari alla guerra) ed
emette addirittura una circolare, priva
di fondamento giuridico, per evitare
l’esposizione della bandiera della
pace dai luoghi istituzionali più vicini
alla popolazione, come i Comuni, che
democraticamente hanno deciso di
esporla nel rispetto dei principi della
Carta Costituzionale?
Questo è un interrogativo preoccupante, che deve far riflettere la gente,
soprattutto in un Paese come l’Italia
dove la Costituzione è stata scritta,
non a caso, dopo uno dei periodi più
bui delle vicende umane, quale è
stata la seconda guerra mondiale; ed
è stata scritta da persone che avevano
provato sulla loro pelle cosa sia la
guerra, comprendendo che la violenza
da sola non può risolvere i conflitti,
anzi la violenza chiama violenza in
una spirale senza senso e senza fine
del quale il terrorismo ne è uno dei
frutti malefici.
Per fortuna questa capacità di riflessione e questa nuova volontà di
partecipazione è presente anche nella
comunità Ledrense; ne è dimostrazione l’incontro di oggi, pensato e
ideato come confronto di idee fra le
istituzioni laiche, rappresentate dai
consiglieri comunali e dell’Unione di
Valle, e la popolazione, rappresentata
da diversi associazioni di volontariato della Valle, cui seguirà anche un
momento spirituale e religioso nella
chiesa di Pieve e successiva fiaccolata
per le vie del paese.
Una incontro che ha già favorito la
raccolta di ben 500 firme presso i
Comuni della Valle in calce ad un
appello alla Pace presentato dalle
associazioni e fatto proprio dal consiglio dell’Unione in maniera unanime.
Un momento importante per la Valle
di Ledro per l’alto valore simbolico dell’iniziativa che, partita dalla
cosiddetta società civile, ha visto
nelle istituzioni comunali ed in primis
nell’Unione un luogo di accoglienza
delle persone che con la loro firma
hanno reso effettiva e concreta la partecipazione popolare ed in sostanza la
democrazia.
Purtroppo gli auspici della sottoscrizione non si sono avverati ed è
accaduto quello che non si voleva
accadesse.
Per questo siamo qui oggi, per riflettere sulle problematiche della pace nel
nostro mondo. Per comprendere che
nuovi compiti e nuove prospettive si
aprono agli Enti Locali, i quali devono saper cogliere questo desiderio di
partecipazione della popolazione per
creare insieme iniziative su tematiche
fondamentali per il nostro futuro quali: la Pace, la Convivenza interetnica,
la difesa dell’Ambiente, il riequilibrio dei rapporti fra Nord e Sud del
mondo, cercando così di favorire la
crescita, soprattutto nei giovani, di
una coscienza civile nuova, dell’essere e non dell’apparire, del pensare
globalmente e dell’agire localmente.
Per rendere concreto quanto
affermato propongo di:
1)ribadire la nostra contrarietà
alla guerra di cui si chiede
una immediata interruzione
con l’invio tempestivo da parte
degli organismi internazionali
di aiuti umanitari alle popolazioni per evitare quella che
il direttore dell’Unicef in Iraq
ha definito “ la strage degli
innocenti” in quanto senza
aiuti massici oltre centinaia di
migliaia di bambini e di donne
incinte non sopravviveranno”;
2)di aderire come Unione dei
Comuni della Valle di Ledro
agli Enti Locali per la Pace
ponendo un cartello indicativo
di tale scelta all’inizio e alla
fine della Valle;
3)di attivare , in sintonia e con
il sostegno delle diverse associazioni presenti in loco, iniziative permanenti e progetti
di solidarietà internazionale
sull’argomento della PACE,
della Convivenza interetnica,
della difesa dell’AMBIENTE, e
di riequilibrio dei rapporti fra
Nord e Sud del mondo; in particolare su quest’ultimo punto
impegnandosi ad avviare una
o più adozioni a distanza di
bambini che rappresentano
sempre e comunque la speranza per il futuro.
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Tremalzo
Ledro
Volley
Under 13 femminile
Under 15 femminile
Terza divisione femminile
2003: un altro anno di attività per la pallavolo
ledrense, ed un altro anno di novità. L’anno
scorso le squadre erano due, quest’anno ci
siamo raddoppiati. Infatti, oltre alle squadre
under 15 e terza divisione femminile, ora
abbiamo anche una under 13 femminile e una
2° divisione maschile.
I campionati si sono ormai conclusi.
Quante partite quante schiacciate, battute,
difese, urla, grida, pianti e gioie nei campi
della pallavolo.
Le emozioni non sono mancate con qualche
delusione e qualche soddisfazione. Da notare
che la squadra più piccola è quella che ha ottenuto il miglior risultato piazzandosi a metà
classifica su un totale di 40 squadre regionali.
Cosa di cui siamo molto fieri.
La squadra di terza divisione femminile ha
partecipato al torneo delle Marcoliniadi di
Marco piazzandosi al primo posto.
Ancora c’è da dire che l’entrata della squadra ha portato nuova linfa nell’attività,
abbiamo molti più aiuti e disponibilità. I
ragazzi si sono impegnati a fondo non solo
nei campi ma anche nel lavoro della società,
come arbitri segnapunti e allenatore. Cose
indispensabili cose vitali per far funzionare
le squadre.
Gli aiuti comunque non bastano mai, ed il
lavoro è sempre tanto, ma il bello è avere
l’opportunità di giocare e vivere insieme uno
sport così bello.
Ci sono troppe persone da ringraziare, dirigenti sponsor giocatori genitori tifosi ecc.
Ringraziarli tutti sarebbe impossibile e per non
fare torti a nessuno diremo solo... GRAZIE!
Giulio
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La squadra di seconda divisione maschile.
Trofei di caccia in mostra
a Tiarno di Sopra
Un fine settimana con la mostra
dei trofei di caccia delle zone
dell’Adige, Sarca e Ledro a
Tiarno di Sopra.
Nel suo genere è stata sicuramente una delle manifestazioni
più importanti dell’intera provincia di Trento e gli organizzatori hanno visto premiati i loro
sforzi da una massiccia adesione
di persone, soprattutto di cacciatori di tutte le sezioni del
Trentino. Sono state proposte
conferenze e sono stati invitati
amministratori comunali e provinciali, ma uno degli aspetti
più significativi è quello che ha
portato a visitare l’esposizione
diverse classi delle scuole elementari della Valle. Tutti hanno
visitato la mostra, che vantava
anche uno splendido diorama
con gli animali imbalsamati,
potendo contare sull’assistenza
e sul supporto di esperti guardia
caccia e della forestale, che
hanno illustrato ogni aspetto
della classificazione dei trofei,
del rapporto tra caccia ed ecosistema.
Il programma ha visto nella
giornata di venerdì 27 marzo la
visita guidata per le scolaresche
della Valle, quindi la serata culturale sulla lepre, con il dottor.
Umberto Zamboni. Sabato sono
stati presentati i risultati degli
abbattimenti in Valle di Ledro,
proiettate diapositive sul tema
“La gestione degli ungulati in
ambiente alpino”. Domenica
sono stati presentati i risultati
della mostra; nel pomeriggio si
è svolta la lotteria e la cerimonia
di chiusura. In serata, il ballo del
cacciatore.
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Il piacere della lettura con “Il destino di Bacmor”
Il giallo preistorico alle palafitte
di Ledro è approdato nelle scuole
L’autore Mauro Neri ha
incontrato i ragazzi presso
l’auditorium di Tiarno di Sopra
di Lilia Zecchini
Nel Natale di due anni fa l’Unione
dei Comuni si presentava agli alunni
delle scuole elementari e medie della
Valle donando loro il libro di Mauro
Neri: “Il destino di Bacmor”, giallo
preistorico alle palafitte di Ledro.
Alunni ed insegnanti colti da sorpresa, tanto inaspettata quanto gradita,
hanno potuto avere tra le mani un racconto ambientato sulle rive del Lago
di Ledro, al tempo della preistoria.
Naturalmente furono una minoranza
i bambini incuriositi alla lettura, sappiamo quante alternative allentanti esistano per loro e come esse soppiantino
tutto ciò che sa di carta stampata.
La scuola non poteva limitarsi a
prendere atto che il libro fosse salito
sicuramente su molti scaffali, doveva
in un certo qual modo “sfruttare” la
singolare occasione, per trasformare
il libro in uno strumento magico,
capace di sollecitare il piacere della
lettura.
Ne è nato così un progetto, “Il piacere della lettura”, appunto, che ha
coinvolto i bambini frequentanti le
terze e le quinte elementari insieme
alle prime medie.
La lettura animata del racconto è
stata affidata alla Signora Francesca
Sorrentino, esperta in ambito teatrale,
che ha saputo coinvolgere gli alunni,
interpretando con straordinaria efficacia tanto la quotidianità dei fatti
narrati, quanto la straordinarietà di
alcuni eventi.
I ragazzi, gradualmente accompagnati
“nella storia”, hanno preso confidenza
con i personaggi, hanno ripercorso
continua a pag. 45
Nelle foto, l’autore Mauro Neri incontra i ragazzi.
44
Il racconto
L’abilità
di Gumen
Nell’ultima palafitta del
villaggio del piccolo Lago Verde, viveva Gumen, un ragazzo
sveglio ed intelligente. Aveva
bei lineamenti, era alto e snello ma, per sua sfortuna, era
cieco. Nonostante questo, era
sensibilissimo: captava ogni
minimo movimento.
Stupiva tutti per la sua
abilità nel prendere i pesci:
stava sulla piroga con le mani
nell’acqua e, quando percepiva
le vibrazioni del pesce, stringeva la mano e lo catturava!
Gumen andava d’accordo
con tutti perché aveva un carattere gentile e premuroso, ma
soprattutto con Rastor perché
Gumen era la voce di Rastor
e Rastor gli occhi di Gumen.
Insieme andavano nel bosco a
raccogliere frutti, bacche, radici; insieme preparavano decotti, unguenti e Gumen imparava
tutti i segreti delle piante.
Non stava con Rastor
solo quando arrivava Bacmor;
in quelle occasioni correva nella fucina e con gli altri ragazzi
a “sentire” il lavoro di Bacmor:
lo scoppiettio del fuoco, il
tintinnio del martello quando
veniva battuto sull’incudine,
il friggio del ferro arroventato
che veniva immerso nell’acqua
e le forti soffiate di Bacmor nel
tubo di cuoio arrotolato per
alimentare il fuoco.
Gumen era particolarmente felice: aveva sentito che
Bacmor si sarebbe fermato al
villaggio per sempre.
45
continua da pag. 43
momenti significativi dentro un
tempo scandito unicamente dall’alternarsi del giorno e della notte e dal
succedersi delle stagioni.
Hanno colto l’intensità e la bellezza del rapporto reciproco uomoambiente; hanno rivisitato luoghi
sorprendentemente consueti, quelli
sulle rive del “piccolo lago torbido”,
scoprendo nelle descrizioni del Neri
colori e sfumature, profumi e sapori
particolarmente nuovi.
I ragazzi hanno cercato i loro personaggi, li hanno inseriti nelle vicende
di un villaggio preistorico; hanno
fatto parlare i protagonisti del romanzo, immedesimandosi nei momenti
più cruciali del racconto; hanno
dato forma e colore alle parole e alle
immagini evocate dal testo; sono
entrati come attori fra le pagine del
libro, lasciandosi guidare in divertenti
esercizi teatrali.
Ne è scaturito infine un fascicoletto
per raccogliere una parte di lavori
realizzati dagli alunni. Certamente
la scuola non è riuscita a rendere
visibile tutto quanto è stato prodotto;
le basta credere che in ogni alunno si
siano accese scintille di piacere per la
lettura, sia viva la curiosità di aprire
un altro libro, e un altro ancora... e si
ripeta l’avventura in mezzo ad altre
storie uniche ed irripetibili.
Una ventata di particolare interesse
l’ha portata sicuramente l’autore
stesso “del destino di Bacmor”, che
ha incontrato i giovani lettori presso
l’auditorium di Tiarno di Sopra.
Mauro Neri ha risposto con freschezza e semplicità alle molteplici
domande che gli sono state rivolte,
approfondendo sia tematiche strettamente legate al romanzo, sia aspetti
più generali, riguardanti l’arte dello
scrivere e la professione dello scrittore.
In quest’occasione Mauro Neri ha fatto conoscere altre sue pubblicazioni,
in particolare la sua nutrita serie di
leggende ripescate nella più autentica
tradizione trentina: 999 storie… che
attendono la millesima, forse, e perché
no, da uno dei tanti ragazzini ledrensi.
A conclusione del lavoro le classi
quinte e prime medie dell’Istituto
hanno partecipato ad una caccia al
tesoro che si è snodata nei pressi
della zona archeologica di Molina e
dintorni.
Il tema conduttore della “caccia” ha
voluto essere sempre legato al “destino di Bacmor” e le otto squadre
partecipanti rappresentavano otto
attività lavorative dell’età del bronzo.
Il tesoro rinvenuto sulla riva del “piccolo lago torbido” è stato apprezzato
da tutti i ragazzi e colto come un
incentivo a proseguire nel “piacere
alla lettura”.
Nella prima settimana di giugno le
classi terze si inseriranno con dei
loro prodotti nella mostra curata dal
museo, con lo scopo di mettere in luce
le analogie e le differenze tra la vita di
un villaggio di 3000 anni fa e quella
di un paese dei nostri giorni.
46
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Caro Franco Brighenti,
permettimi di scriverti fuori dal giro
ufficiale delle cariche pubbliche. Ho
avuto occasione, con molta calma, di
dedicarmi alla lettura del periodico
“Comunitas Leudri”, di cui sei promotore e Presidente.
Forte dello spirito che Ti anima e
che Vi spinge a cercare percorsi di
miglioramento per la comunità, mi
complimento per lo sforzo e la intelligente qualità culturale che la pubblicazione propone e che dimostra
quanto impegno profondete in essa.
Condurre un simile impegno editoriale immagino quanto Ti e Vi costi
di preoccupazioni prima e dopo la
stampa. Il periodico e il risultato
positivo raggiunto dimostrano le
buone radici. Auguro a te e ai tuoi
collaboratori auguri di costruttivo
proseguimento nel perseguire quei
fini e raggiungere quegli obiettivi
che Vi siete proposti. Noi “lontani
solo col cuore!” dalla Valle abbiamo
bisogno dei vostri contributi che ci
permettono di rimanere a Voi vicini.
Un augurio
Bruno Caviola
Roma
Le vostre
lettere
Caro Presidente Brighenti,
ho letto con attenzione il Bollettino
d’informazione “Comunitas Leudri”
n° 2, dicembre 2002. Molto interessante. Noto quanti problemi s’impongono alla realizzazione del Progetto
“Unione dei Comuni Valle di Ledro”,
esperimento che stai conducendo con
serietà e zelo. Perciò meriti il mio
sincero augurio di buon lavoro e di
un felice esito. Ciò che mi permetto
di ricordarti è il dovere, nei limiti del
possibile, di salvare “l’identità” di
ciascuna comunità ledrense; identità
che conta millenni di storia.
A riguardo dell’articolo “Un dossier
su Tremalzo”, mosso da quanto vi
viene scritto “... valenza del problema, che debba essere assicurata ai
cittadini la massima informazione
possibile. Dunque, documenti ufficiali, analisi e commenti per dare a tutti
la possibilità di seguire (e, aggiungerei, di intervenire per costituire
un dialogo) le molte problematiche
emer­se” ritengo opportuno segnalar-
Ti, nella Tua qualità di Presidente del
Nuovo Ente ledrense, il problema che
riguarda appunto lo sviluppo turistico
di Tremalzo. Si tratta della divisione
del Monte Tremalzo avvenuta nel
1747 tra i Vicini di Tiarno di Sopra,
di Tiarno di Sotto e di Bezzecca, le
cui proprietà - un tempo assolute
quali demanio - sono oggi comprese
nell’unico catasto di Tiarno di Sopra.
Proprio come avvenne per le Regole di
Spinale, la cui soluzione del problema
catastale ha consentito lo sviluppo
attuale di Madonna di Campiglio. E
altrettanto dicasi per l’Altipiano di Serrada-Folgaria ed altre località trentine.
Sul problema non mi dilungo, perché
già trattato nei miei scritti: “I 4 Concei di Ledro; il Concel di Tiarno e sua
spartizione”, del quale Ti segnalo le
10 pagine 46-56; e “Relazione sulla
presentazione del libro “i 4 Concei
ecc.” di pagg. 9, rinvenibili rispettivamente su Judicaria n° 39 e n° 48 ,
testi presenti presso la Biblioteca di
Valle. Bezzecca. Ad essi mi permetto
rimandarTi con la speranza di esserti
stato di una certa utilità.
Con i migliori auguri di un proficuo
2003, porgo distinti saluti.
Bortolo Degara
Tiarno di Sotto
47
STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEI SERVIZI E RELATIVI RESPONSABILI
UNIONE DEI COMUNI DELLA VALLE DI LEDRO
SEGRETERIA DELL’UNIONE E DEI COMUNI ADERENTI
Responsabile Orazio Vescovi
SETTORE I - Affari generali e tecnico gestionali
Responsabile GIORGIO MERLI
SETTORE II - Programmazione e gestione economica-finanziaria
Responsabile FEDERICA GIORDANI
SERVIZIO POLIZIA MUNICIPALE
Responsabile VITTORIO PRADINI
UFFICIO DEMOGRAFICO E SVILUPPO ECONOMICO
Responsabile MILENA TRENTINI
UFFICIO AFFARI AMMINISTRATIVI E SERVIZI GENERALI
Responsabile ACHILLE ZONTINI
UFFICIO TECNICO EDILIZIA PRIVATA
Chiamate
di emerg
Responsabile SILVANO CATTOI
enza
venerdì, sa
bato e dom
UFFICIO TECNICO LAVORI PUBBLICI
enica
0464 592
094
Responsabile AGOSTINO ROSA
UFFICIO TECNICO PATRIMONIO
Responsabile MARCO SARTORI
NUMERI TELEFONICI DEI COMUNI E DELLE SEDI
DEI SERVIZI DELL’UNIONE DEI COMUNI VALLE DI LEDRO
UNIONE BEZZECCA
Presidenza - Segreteria - Affari generali
Tel. 0464 592065Fax 0464 592064
COMUNE BEZZECCA - Anagrafe
Tel. 0464 591013Fax 0464 591707
COMUNE CONCEI - Anagrafe
Tel. 0464 591065Fax 0464 591644
COMUNE MOLINA DI LEDRO - Anagrafe
Tel. 0464 508127Fax 0464 508655
COMUNE PIEVE DI LEDRO - Anagrafe
Tel. 0464 591036Fax 0464 590206
COMUNE TIARNO DI SOPRA - Anagrafe
Tel. 0464 596161 Fax 0464 596116
COMUNE TIARNO DI SOTTO - Anagrafe
Tel. 0464 594127 Fax 0464 594185
POLIZIA MUNICIPALE
Sede PIEVE DI LEDRO
Tel. 0464 591089 Fax 0464 592354
UFFICIO TECNICO EDILIZIA PRIVATA
Sede MOLINA DI LEDRO Tel. 0464 509280 - 509278 Fax 0464 508610
UFFICIO TECNICO PATRIMONIO
Sede CONCEI
Tel. 0464 592094Fax 0464 591644
UFFICIO TECNICO LAVORI PUBBLICI
Sede TIARNO DI SOPRA
Tel. 0464 596210Fax 0464 596116
UFFICIO RAGIONERIA
Sede MOLINA DI LEDRO
Tel. 0464 509279 Fax 0464 508655
UFFICIO TRIBUTI
Sede TIARNO DI SOTTO
Tel. 0464 595445 Fax 0464 594185
BIBLIOTECA
Sede BEZZECCA
Tel. 0464 591433 Fax 0464 591433