LA VOCE DI LEONARDO - liceo scientifico floridia

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LA VOCE DI LEONARDO - liceo scientifico floridia
ART. 21 Tutti hanno diritto di manifestare liberaNumero 1 2011-2012 mente il proprio pensiero
con la parola, lo scritto e
ogni altro mezzo di diffudi Chiara
sione.
LA VOCE DI LEONARDO
Indomenico 5D
Il liceo da Vinci non perde l'occasione di partecipare al carnevale floridiano e quest'anno il tema scelto è
stato :" ANDIAM A LAVORARE".
Una denuncia della situazione economica critica che il nostro paese
sta attraversando. Noi ragazzi dell'istituto abbiamo lavorato con molto
impegno,organizzando da soli il
gruppo dalle coreografie ai vestiti. È stata dura ma ce l'abbiamo fatta!
Infatti grande è stata la soddisfazione di sfilare per le vie del paese dopo
tante ore di fatica e preparazione. Il gruppo formato da ben 130 componenti ha avuto anche la gioia di classificarsi al primo posto. Speriamo di
rifare la stessa esperienza “magari con l'aiuto dei docenti”.
Quando all'inizio abbiamo pensato di
riproporre il giornalino d’istituto avevamo in mente un'idea precisa: stimolare e
far radicare nei ragazzi un senso di appartenenza, di orgoglio nell’essere studenti
del 1° Istituto d’Istruzione secondaria
superiore Leonardo da Vinci di Floridia.
La nostra scuola rappresenta una realtà
unica nel territorio e i suoi alunni devono
esserne consapevoli.
In questo momento pieno di crescenti
difficoltà economiche, di diminuzione di
risorse, di continui attacchi alla scuola
pubblica, vogliamo cercare di dare ai ragazzi la possibilità di esprimere le proprie
paure, i sogni e le proposte per migliorare la loro realtà. Un giornale scolastico
deve essere lo strumento con cui far emergere l'entusiasmo, l'impegno, la volontà di operare nella scuola da parte di
tutti - studenti e insegnanti .
Nell’epoca di Facebook forse l’idea di un
giornalino d’istituto potrebbe apparire
“vintage” ma l’entusiasmo della redazione
ci ha dimostrato che i nostri ragazzi sanno e vogliono esprimersi anche attraverso
altri canali. Dare vita al giornale è stata
una avventura ed una sfida :

per la struttura organizzativa: in una
redazione si colgono veramente il
significato e le potenzialità del lavoro
di gruppo, dello stare assieme finalizzato alla realizzazione di un progetti.
 per i contenuti: bisogna imparare a
valutare, interpretare, scegliere, prendere
decisioni
 per il coinvolgimento, che si deve
saper favorire, di tutti coloro che partecipano
Alla fine, di fronte al giornale
pronto per essere distribuito, ci
sarà l'orgoglio di aver prodotto
qualcosa di importante, qualcosa
che farà pensare e riflettere tutti
coloro che lo leggeranno.
Non ci rimane che augurarvi
una buona lettura!
La Redazione
INTERVISTA A MARIO MONTI di GIUSEPPE INTAGLAITA 5 E
Onorevole professor Mario Monti, come se la passa l’Italia? Sembra che ormai
siamo allo sbando…...
“Senza alcun dubbio siamo in una situazione di forte crisi, ma non direi che siamo allo sbando.
L’Italia è un Paese forte, coraggioso ed unito! Sicuramente riusciremo a superare questo periodo buio ormai per tutti, ma serve coesione nazionale!”.
I cittadini non credono che la crisi tocchi tutti, soprattutto la Casta…
“Non è corretto a parer mio parlare di Casta, ma comunque il nuovo governo è al di fuori delle
parti politiche ed è nato solo ed esclusivamente per il bene del Paese!”.
Si, ma intanto gli stipendi degli “Onorevoli” non sono stati toccati! Non se ne parla più nei tg! Questi
parlano di crisi usando delle parolone incomprensibili per il popolo!
“Io stesso ho rinunciato allo stipendio come Ministro dell’Economia e mi sto preoccupando dei già ribaditi tagli. Comprendo le vostre difficoltà e mi metto a vostro servizio”.
Si parla ripetutamente dello Spread, mi potrebbe spiegare gentilmente cosa sia?
“Lei farà riferimento allo spread tra i Btp, titoli di stato italiani, e i Bund, titoli di stato tedeschi. La parola spread in inglese vuol dire differenza, infatti si parla di differenza in percentuale dei due titoli”.
Cosa accade dunque quando lo spread aumenta?
“Bisogna a tal proposito parlare di rendimento dei titoli. Se il rendimento di un titolo è elevato, sarà elevato anche il
rischio che l’emittente non paghi le cedole e non rimborsi il capitale”.
Quindi se lo spread tra Btp e Bund aumenta, significa che il rendimento dei nostri titoli sta aumentando nei confronti di quelli tedeschi?
“Si…esatto! Questo implica il fatto che il mercato percepisce il nostro titolo come meno sicuro rispetto a quello tedesco.
In tal modo i nostri titoli di stato perdono valore e, per questo rendono di più, perché più rischiosi.”.
Cosa comporterebbe l’aumento del costo delle cedole?
“L’aumento delle cedole causerebbeun accrescimento del deficit dello stato! Per questo motivo abbiamo chiesto al popolo italiano di comprare i titoli del loro Paese!”.
Si parla inoltre di debito pubblico, rating e agenzie di rating come Standard&Poor’s, potrebbe darci
delle delucidazioni a riguardo?
“Il debito accumulato in tanti anni dal nostro Paese sta diminuendo. Questo grazie non solo al mio impegno e a quello
di tutto il governo, ma grazie ai sacrifici di tutta la nostra nazione. Il concetto di rating proviene dagli Stati Uniti, dove
un certo Henry Varnum Poor decise di battersi affinché le aziende fossero obbligate a rendere trasparenti i loro bilanci
ai possibili investitori. Così, grazie a Henry William, figlio di Poor, e il suo socio Luther Lee Blake, si creò l’agenzia di
rating Standard&Poor’s, che operano come fossero una commissione esterna agli esami di stato, che valutano la capacità
di pagare il debito pubblico, che possiede un Paese.”.
Ma tale agenzia non svolge anche attività di banca di investimenti? Non si crea un conflitto di interessi
con le altre agenzie? Non ne vanno di mezzo i poveri cittadini?
“Il fatto che ci sia un conflitto di interessi è probabile, ma non credo che sia il caso di sentenziare. Sto combattendo, con
i miei colleghi per superare la crisi ed abbiamo bisogno dei cittadini italiani. So che chiediamo molto, ma quelle del mio
governo sono manovre indispensabili per il bene del Paese. Mi sto impegnando inoltre ad instaurare ottimi rapporti con
i capi di governo delle maggiori potenze economiche Europee.
Ma in questo momento di crisi che ruolo sta svolgendo la Bce ( Banca Centrale Europea)? Siamo sicuri
che Berlusconi non abbia ragione a ritenere che è stata colpa dell’Euro?
“Non voglio valutare il ruolo assunto dalla Bce, tantomeno le considerazioni dell’onorevole Berlusconi. Ho assunto un
ruolo impegnativo, che spero di portare a compimento nel migliore dei modi possibili…”.
Ma lei è stato veramente voluto da Napolitano… o è stato piazzato lì dalle stesse banche e da quegli speculatori che lei dice di voler combattere?
“Credo che lei stia un po’ esagerando e che non abbia compreso bene la situazione. Il mio non è un compito semplice… e
non sto giocando!”
Mi scusi, erano curiosità di un innocuo studente di liceo, che si è divertito ad inventare, di sana pianta,
quest’intervista…
L’EMOZIONE DI UN VIAGGIO STUDIO INDIMENTICABILE di Alice Faraci 4C
Immense distese di prati verdi, meravigliosi parchi, città
natale di un famoso gruppo musicale e sede di una delle
più prestigiose università del mondo.. questa è Dublino, la
città che ci ha accolto per tre settimane facendoci scoprire
le
sue
meraviglie.
Accompagnati dai professori Giulia Amenta e Giuseppe
Fontana, il 25 Agosto 2011 siamo partiti dal nostro Liceo
per intraprendere un viaggio che porteremo per sempre
nei nostri cuori.
Inizialmente eravamo un po’ dispiaciuti perché terminavano le nostre vacanze estive, ma dopo pochi giorni ci siamo ricreduti .
Fin da subito ci siamo innamorati di Dublino e dei luoghi
che la circondavano.
Abbiamo visitato molte meraviglie della natura tra cui
Giant’s Causeway, patrimonio dell’Unesco, e le cascate di
Powerscourt. Siamo rimasti impressionati dai costumi e
dalle tradizioni di piccole cittadine medievale come Kilkenny.
Ma il nostro viaggio non si limitava soltanto alla visita di
luoghi turistici. Infatti passavano gran parte del tempo tra
i banchi del Collage, migliorando il nostro Inglese di giorno in giorno.
Questo studio era rallegrato dai ragazzi che frequentavano
le lezioni insieme a noi. All’interno della classe si mescolavano culture, lingue e stili di vita completamenti diversi.
L’unica cosa che ci univa era l’inglese, che ci permetteva di
confrontarci e, soprattutto, di conoscerci.
Gli ultimi giorni sono stati accompagnati dall’ansia per
l’esame finale di inglese che, nonostante tutto, siamo riusciti a superare.
Rifare la valigia mettendo dentro i souvenir, le cartoline, le
magliette e i prodotti tipici è stata la parte più difficile e
triste di questo viaggio. Scorrevano davanti ai nostri occhi
i 21 giorni trascorsi insieme all’insegna del divertimento.
Ma purtroppo a tutte le cose belle c’è una fine e dovevamo
pensare all’inizio di un nuovo anno scolastico.
Oggi ripensiamo con malinconia a quella città che ci ha
resi più responsabili e ci ha fatti crescere sperando di po-
"Il
mondo è un libro, e chi non viaggia
legge solo una pagina. Sant’Agostino
E dopo la maturità....il nostro viaggio in Inghilterra!!!
Flavia Farina, classe VD a.s 2010/2011
28 settembre 2011, un giorno veramente importante per
chi ha partecipato al viaggio di un mese in Inghilterra.
Dopo la maturità dell'anno scolastico 2010/2011 si presenta, per 13 studenti del Liceo Scientifico “L. Da Vinci”
di Floridia , un'occasione unica e da non perdere.
Si tratta di un'esperienza lavorativa di 4 settimane presso
alcune strutture, quali teatri, scuole, negozi ecc, scelte
dalla compagnia Training Vision, curatrice del viaggio,.
Gli studenti che hanno partecipato al viaggio sono stati
alcuni ragazzi delle classi VA (Cantone Alessandra, Gervasi Alberto), VB (Magnano Lorenzo), VD ( Bazzano Luisa,
El Yamani Khadija, Farina Flavia, Latina Martina, Rossitto Carmelo) e VE ( Bianco Andrea, Buscemi Lorenza, Cicero Carmelo, Lombardo Daniela, Privitera Cristina, Puglisi Michele), accompagnati dai prof. Giuseppe Fontana
e Luigi Interlandi.
Portsmouth, località dell'Hampshire, è stata la città dove i
ragazzi hanno lavorato e vissuto stando a stretto contatto
con la lingua e la società inglese. Al dovere seguiva anche
il divertimento!
Nei week-ends, infatti, si effettuavano delle escursioni
nelle città più famose e affascinanti dell'Inghilterra, come
Oxford, Winchester, famosa per la tavola rotonda di re
Artù, Brighton, Stonehenge, Salisbury e la stupenda Londra. Nelle sere “portsmouthiane” l'allegria della comitiva
si spostava nella famosa Commercil Road, punto di ritrovo e di svago dei ragazzi dopo le ore lavorative.
Grazie a questa esperienza, gli studenti che vi hanno partecipato hanno avuto la possibilità di migliorare il loro
3 inglese, conoscere le tradizioni del paese , i ragazzi del
luogo, studenti italiani e di altre nazioni ed entrare a far parte, anche se per poco, del mondo del lavoro. Un po' tristi,
il 26 ottobre 2011 hanno fatto ritorno in Italia, pronti a rimboccarsi le maniche per una nuova esperienza, quella universitaria, promettendosi di ritornare tutti insieme a Portsmouth, una città veramente affascinante e piena di vita!
Che cos'è l'amore??? Dalila Vassallo 3A
L'amore..Molte volte mi sono chiesta cosa fosse questo sentimento talmente forte da
farti stare male da morire ed un attimo dopo farti ridere di cuore senza pensieri.
Un sentimento che riesce a sconvolgerti l'anima, i pensieri l'umore...Un sentimento
che riesce a farti annullare!!! L'amore è un sentimento che non ti fa razionalizzare...L'amore è rispetto, fedeltà, fiducia ; non ha mezzi termini : o tutto o niente. L'amore bello o brutto che sia è anche dolore.
Ma per amore non si muore, si CAMBIA !!!
Amare a distanza è possibile? Di Caterina Ferraro 3A
I casi della vita ci portano a volte ad amare persone che vivono lontane da noi, altre volte accade invece che due innamorati debbano separarsi per cause di forza maggiore.
“Amore “ una parola troppo piccola ma con un significato troppo complicato e
profondo. L’amore è qualcosa che fa sognare, ci da un motivo in più per svegliarsi
la mattina e sperare che un giorno , al ritorno da lavoro, ci sia qualcuno pronto
ad ascoltarci e condividere i nostri pensieri e a sostenerci nella quotidinità.
L`amore è una forza così intensa tanto da pretendere la vicinanza, il contatto, la
presenza della persona amata nella vita dell’innamorato. Ma, quando eventi come
la partenza di uno dei due irrompe a separare le vita di una coppia, cosa succede e
che speranze ci sono che la coppia sopravviva ? Si dice che l’amore non ha ostacoli. Se l’amore vero non ha ostacoli come può la lontananza distruggere il sentimento ?! Quando un amore nasce così inizia un’avventura straordinaria. Personalmente ho avuto modo di sperimentare “l’amore” a distanza. La cosa più traumatica è l’assenza del contatto profondo e della condivisione della crescita perche
quando vivi insieme e vicino alla persona che ami, cresci e ti evolvi con lei, crei
una sorta di comunione delle esperienze e ti confronti giornalmente su pensieri e
sentimenti, gioie e dolori. La distanza distrugge tutto ciò in un solo colpo, privando l’amore della continua esperienza diretta. Lunghe telefonate non potranno
mai sostituire un abbraccio intenso, una carezza, una lunga conversazione occhi
negli occhi.. L’ amore a distanza tende a vivere e sopravvivere solamente grazie ai
ricordi e si ferma, senza evolversi, ai momenti precedenti la separazione. A volte
basta poco per sentire la persona che ami al tuo fianco. Dunque la distanza può
essere un banco di prova per l’ amore. Separa alcune persone e ne rafforza altre.
Anche io sto vivendo tutto questo e condivido con un ragazzo dei sentimenti profondi. Chi si ama da lontano sa aspettare pazientemente e impara a sfruttare al
massimo il poco tempo che si trascorre insieme;guarda il mondo con altri occhi ;
sa rendere i piccoli momenti dei grandi ricordi. Perché chi ama da lontano non
teme il tempo e la distanza:sa che prima o poi verrà ricompensato , e non ha
dubbi.
Abbiate il coraggio di amare!
Consiglio d’amore:
Non lasciate fuggire chi vi fa stare bene, Non sempre è detto che
tornino da voi ,evitate i litigi inutili. Non ferite chi amate.. Non
sempre lasciare qualcuno solo perché è la cosa migliore significa
che sia anche la cosa giusta. Spesso per un motivo o per un altro
siamo costretti a fare scelte difficili per non far soffrire chi ci sta
accanto e preferiamo essere noi a soffrire.
Le gioie non fanno crescere , ci fanno solo tornare bambini e ci
fanno gioire ingenuamente. Le sofferenze, le delusioni ,quelle si
che fanno crescere, fanno maturare.
UNA STORIA D’AMORE
PER RIFLETTERE MARIAGRAZIA TEODORO 3A
“Grave incidente sulla strada statale
124 : oggi un giovane floridiano di appena 22 anni è stato travolto da un
camion , mentre , a bordo della sua
auto , percorreva il rettilineo maledetto.”
Di notizie come queste nessuno di noi
vorrebbe mai sentire e meno che mai
sapere che si tratta di qualcuno che si
conosce. Eppure capitano e sconvolgono la vita di giovani come …...
Giulio e Valentina (nomi di fantasia) ,
innamorati ma con una storia piena di
ostacoli e imprevisti litigavano spesso
per delle sciocchezze. La ragazza spaventata dall’amore che stava cambiando la sua vita, aveva paura di vivere
pienamente questo rapporto. Poiché il
litigi continuavano ogni giorno, il ragazzo pensò di scrivere una lettera per
scusarsi per tutte le volta che l’aveva
fatta arrabbiare, per tutte quelle volte
che avevano litigato, per tutti i pianti ei
finti sorrisi . Ma anche quel giorno
litigarono pesantemente. Lui se ne
andò senza consegnarle la lettera che
lasciò con una scatola nella buca con
un biglietto, con su scritto: “ovunque
sarò tu sarai con me per sempre”.La
ragazza rimasta sola cominciò a pentirsi delle parole dette quando una telefonata interruppe i suoi pensieri: era il
cugino del ragazzo che le diceva che il
suo Giulio è morto con un incidente
stradale. Prima che succedesse
l’incidente gli stava parlando di lei e di
una lettera che le aveva lasciato a casa
mentre parlava di te.”
La ragazza lasciò cadere il cellulare,
4 scese le scale di corsa e trovò la lettera
piena di parole affettuose ed un anello
……
Una giornata per Telethon di
Nicoletta Tardonato 3A
I ragazzi del liceo scientifico
Leonardo da Vinci uniti per
raccogliere fondi per le malattie genetiche Il 22 dicembre
2011 nel liceo scientifico Leonardo da Vinci di Floridia si è
svolta, come da molti anni, la
“Giornata Telethon”. I ragazzi
hanno organizzato varie attività dando vita a tornei di calcetto, di pallavolo e realizzando
sorteggi, stands di dolci, patatine fritte e oggetti di vario
tipo. La giornata è stata per gli
alunni non solo un momento
ludico, perché ognuno di loro,
contribuendo alla ricerca, ha
partecipato a rendere la scuola
viva. Questa giornata di solidarietà è apprezzata da tutti, poiché il nostro liceo tra le scuole
della provincia è molto sensibile alle problematiche delle
malatie genetiche . I fondi,
raccolti quest’anno, sono equivalenti alla somma di 865,30
euro complessivi, che saranno
spediti ai ricercatori, i quali da
molti anni si impegnano nei
laboratori per trovare una cura
a queste malattie. Far progredire la ricerca ,trasformando i
risultati ottenuti in terapie
disponibili ai pazienti, è
l’obiettivo attorno a cui Telethon ha ideato le sue attività;
ciò ha avvicinato gli studenti di
questo nostro liceo al mondo
della scienza e della ricerca,
dandoci una possibilità per
aiutare i malati che non hanno
opportunità di vivere una vita
normale. La gara di raccolta
fondi è stata vinta dal gruppo
che ha organizzato il torneo di
calcio.
L’EMOZIONE DEL TEATRO IN LINGUA : WEST SIDE STORY
di Andrea Castelli 3B
Grande emozione per gli alunni del liceo “da Vinci” di Floridia: Sabato 11 Febbraio , accompagnati dalle prof.sse
Amenta Pinella, Ammatuna Marinella e Caldarella Mariella ci siamo recati al cine-teatro Vasques di Siracusa per
assistere al musical “West Side Story” rappresentato dalla compagnia Palketto-stage. Avevamo letto il copione in
classe e quindi rivedere la storia in chiave musicale ci ha veramente colpiti positivamente .Abbiamo seguito con
vivo interesse i dialoghi , i balli e le canzoni che ci sono risultati estremamente chiari e comprensibii.
Si è trattato di una moderna rivisitazione di Romeo and Juliet sullo sfondo dell'Upper West Side di New York. Al
posto di due famiglie rivali ci sono due bande: i portoricani Sharks capeggiati da Bernardo e gli americani Jets
guidati da Riff. Nonostante appartengano a gang rivali, quando Tony e Maria si incontrano ad un ballo è subito
amore. Mentre i due giovani si dichiarano i propri sentimenti gli Sharks e i Jets si sfidano in uno scontro risolutivo per il controllo del territorio: Tony tenta di placare la rissa, ma Bernardo ferisce a morte Riff. Tony, accecato
dalla follia, per vendicare la morte dell'amico uccide Bernardo, il fratello della donna che ama. L'atmosfera si
scalda e i colpi di scena non tardano a mancare. Maria chiede aiuto all'amica Anita per pianificare una fuga con
Tony, ma la rabbia e le incomprensioni si intrecciano annebbiando le anime di questi personaggi... e quando i
due innamorati si rivedono, un tragico evento segnerà il loro destino.
Un musical sicuramente energico quello di West Side Story che, senza dubbio, continua a essere una favola moderna, attuale e senza tempo.
IL SOSTEGNO DEL LICEO AL MOVIMENTO DEI
FORCONI DI GIUSEPPE CASTIGLIA 5 B
LETTERA APERTA
Ai membri del consiglio d’istituto.
Alla luce dei noti eventi di cronaca inerenti le manifestazioni degli auto-trasportatori in
Sicilia dal 16 al 20 Gennaio 2012, la componente studentesca e in particolar modo noi
alunni che abbiamo partecipato alla manifestazione, sentiamo il doveroso bisogno di
esplicitare le motivazioni relative al nostro coinvolgimento al fine di giustificare le assenze fatte dagli studenti in data 18,19 e 20-01-2012.
Le manifestazioni sono state indette dal cosiddetto “movimento dei forconi” che ha trascinato con consistente forza persuasiva un’intera regione alla rivolta.
Vorrei innanzitutto escludere a priori un’ipotetica strumentalizzazione da parte del movimento dei forconi a danno degli studenti poiché sono fortemente convinto che la maggior
parte di essi siano delle persone autonome e immuni a ogni tipo di influenza corruttiva.
La partecipazione degli studenti non è stata un semplice atto di solidarietà nei confronti
di agricoltori e auto-trasportatori bensì una scelta MOTIVATA determinata dal senso di
attaccamento alla propria terra e alle proprie origini.
Gli studenti, come del resto quasi tutta la popolazione Siciliana, ritengono eccessive le
misure economiche emanate nei confronti della Sicilia per arginare la crisi , misure che
stanno soffocando l’economia delle nostre famiglie .
Lamentiamo principalmente l’aumento della benzina, la disparità di trattamento e opportunità tra Nord e Sud, le tasse sempre più onerose che influenzano anche il nostro percorso didattico.
Riteniamo essenzialmente che gli orizzonti di studio e gli sbocchi lavorativi siano troppo
distanti dalla nostra regione favorendo l’emigrazione.
Sappiamo certamente che nella società regna una particolare corrispondenza biunivoca: a
una persona che si arricchisce sempre più, corrisponde spesse volte una persona che si
impoverisce.
Quello che noi studenti di fatto lamentiamo è la condizione media di vita che da qualche
anno a questa parte si sta troppo indirizzando verso la povertà.
Gli studenti che hanno partecipato alla rivolta in data 18,19 e 20-01-2012 si reputano
attualmente vittime indirette di questa situazione economica e sociale precaria ma sanno
che tutto ciò per cui la maggior parte dei nostri padri sta combattendo oggi, possa seriamente compromettere e non poco il nostro futuro.
Sapevamo tutti del grosso rischio che correvamo nello scendere in piazza ma non ci siamo
fatti condizionare dalle eventuali conseguenze disciplinare Vogliamo inoltre ricordare che
la nostra è una lamentela nei confronti sia del governo nazionale sia della classe dirigente
Siciliana che sicuramente dal nostro punto di vista non ha fatto nulla per raggiungere
l’equità economica e sociale dei cittadini.
Premesse le motivazioni, noi studenti partecipanti alla “rivolta” abbiamo valutato
l’importante ed unica possibilità di aggregarci con il movimento dei forconi per far si che
anche la nostra voce, il nostro malessere e le nostre richieste possano essere ascoltate,
amplificando di fatto l’eco di un’intera regione.
È necessario inoltre comprendere che anche tra noi studenti vi sono pareri contrastanti …
ma è proprio in questo che consiste la democrazia : capire che ognuno di noi può fare una
propria scelta che come tale deve essere rispettata.
Noi studenti riteniamo altamente pregiudizievole e costituzionalmente offensivo
“etichettare” il nostro supporto alla “manifestazione siciliana” come una semplice perdita di tempo o peggio ancora come una “banale” scusa per marinare la scuola.Nella speranza di ottenere un trattamento corretto e motivabile per gli alunni che hanno partecipato alla manifestazione , invito i membri del consiglio d’istituto a prendere atto di quanto
riportato.
Il rappresentante d’Istituto
Castiglia Salvatore 5B
6 La lettura ,è tempo di riscoprirne il piacere
di Serena Sardo 5E
Il nostro presente è fin troppo caotico ,conduciamo una vita che continuamente rincorre
quegli impegni improrogabile che rischiano di sovrastarci.
Quando ci capita di avere del tempo libero ,non riusciamo a godercelo ,preferendo guardare la tv o poltrire davanti al pc ,come se spegnere il cervello e renderci passivi sia la
soluzione ottimale . Spesso un buon libro allenta la tensione ma soprattutto ci apre le
porte di orizzonti ignoti al resto della gente. In un mondo dove con un semplice click possiamo ottenere immediatamente cio’ che le generazioni prima di noi cercavano per anni il percorso che puo’ mostrarci un libro è del tutto diverso perché va alla ricerca di parti recondite di noi stessi attraverso storie di altre vite e inoltre ci restituisce la consapevolezza di ogni istante . Sicuramente si tratta di un approccio graduale che richiede pazienza ma
una volta immedesimati nella trama non riusciremo a farne davvero a meno e vorremo conoscere
sempre nuovi dettagli per svelare i vari enigmi.
Insomma la pura emozione di un travolgente thriller aspetta solo la nostra curiosita’ per venire
svelata.
A questo proposito mi piace ricordare ‘’ La profezia dei Romanov ‘’ di Steve Berry ,fantastico
thriller a sfondo storico che attraverso uno stile incalzante rende affascinanti i misteri legati alla
fine della famiglia reale russa svelati da Lord un giovane appartenente alla Commissione dello
zar che ha il compito di trovare un successore dei Romanov per salvare l’intera Russia dalla mafia
locale e dalla difficile situazione venutasi a creare dopo il comunismo .Tra pericoli , sotterfugi ed
enigmi il giovane riesce ad assolvere al suo compito evitando che falsi successori abbiano uno degli
Zigulì , La mia vita dolceamara con un figlio disabile
Ha il nome di una caramella, ma non il suo sapore. Il testo di Massimiliano Verga (Mondadori, 2012), racconta il
rapporto dell'Autore con il figlio Moreno, un bambino di otto anni che non ci vede e ha il cervello «grande
come una Zigulì» (op. cit., p. 5).
La disabilità ha in genere un effetto perturbante. Il turbamento si può negare, si può nascondere, si può tenere dentro. Però questa strategia espone al rischio che il dolore - non trovando la via della parola - si avventuri in quella dei
gesti, con esiti imprevedibili, ma tutti poco rassicuranti. Forse è per questo che Verga ha deciso di raccontarlo, quel
turbamento, e di tirare fuori tutta la rabbia, il senso di impotenza, l'angoscia, la solitudine e lo smarrimento che ti
prende quando, senza preavviso, né alcuna competenza, devi inventarti genitore di un figlio con disabilità gravissima.
Massimiliano Verga insegna Sociologia del Diritto all'Università Bicocca di Milano. Eppure Zigulì scorre veloce. Ciò
sia perché il testo si compone di brevi e semplici annotazioni che alternano i toni pesanti a quelli leggeri, sia perché
l'ironia è sempre in agguato. Vivere con un figlio gravemente disabile sconvolge e riempie la vita. Gli spazi di
cura si dilatano, quelli per sé si restringono, e anche quando riesci a trovarli - questi ultimi - non li gusti più come
prima; è un impegno gravoso, tante ore tutti i giorni, spesso anche la notte, senza sosta e senza feste, per uno, due,
cinque, dieci, venti, trenta, quaranta... anni, con lo Stato assente, con le incognite e le
angosce per quel futuro che, se la natura seguirà il suo corso, il proprio figlio dovrà vivere senza le cure del genitore. Vista da fuori sembra insostenibile. Vista da dentro sono
proprio la fragilità di quel figlio e la fatica quotidiana di porvi rimedio gli ingredienti che
solitamente rendono speciali quei rapporti.
Si può raccontare pubblicamente questa fatica in tutta la sua crudezza? Alcuni non hanno gradito, lo hanno trovato politicamente scorretto. Qualche genitore di un figlio con
disabilità gravissima si è sentito in dovere di rendere pubblico di non provare sentimenti
negativi nei confronti del proprio figlio disabile. Altri ci hanno voluto vedere una conferma ai propri stereotipi negativi riguardo alla disabilità. Altri ancora si sono mostrati esageratamente entusiasti.
In realtà Verga ha solo voluto raccontare il suo punto di vista e lo ha fatto utilizzando le sue parole, perché quella è la sua esperienza. Alcune cose o si raccontano con
sincerità o non si raccontano. Chi ha difficoltà ad accettarlo è libero di leggere altro.
La priorità … successo o salute? Desiderio di arrivare tanto in alto anche a discapito della
propria vita. Di Caterina Ferraro 3A
Sono una ragazze di 16 anni che è stata colpita da una notizia che mi è capitato di leggere. “Verso i 18 anni ho conosciuto
un lungo periodo di depressione. Mi spaventava il futuro, non vedevo vie d'uscita. Ero senza entusiasmo e ho cominciato a
non mangiare più niente. Dalla debilitazione psicologica passavo a quella fisica: più di una volta, non riuscendo ad alzarmi per andare a scuola, rimanevo tutto il giorno a casa. Da 63 chili per un metro e 81 sono passata a 49 chili. Ero irriconoscibile, uno scheletro. Inizia così: mangi porzioni sempre più minuscole, vuoi cibi sempre più leggeri, senza condimenti,
senza grassi, senza niente. Alla fine ci sei dentro fino al collo. Ho detto basta per amore dei miei genitori. E alla fine ce l'ho
fatta”.
L’anoressia ogni giorno ruba un pezzettino di vita a tante persone. Essenzialmente donne, ma non solo. Bambine, donne
adulte e soprattutto adolescenti ogni giorno si scontrano quotidianamente con un corpo che non amano, il loro e che vorrebbero modificare con una dieta dimagrante. E’ così che spesso inizia il drammatico percorso verso una patologia seria che può portare alla morte oltre che ad una serie di pericolose complicazioni.
Il contesto società- famiglia- mass-media sono solo l'impalcatura su cui si svolge la scena, ma la storia non è scritta da loro, certo la possono influenzare, la possono rendere più bella, affascinante, oppure cupa, triste, chiusa. È probabile che alla radice vi sia comunque una mancanza di affetto e di
considerazione , che i ragazzi vivono sulla loro pelle e poi, incapaci di reagire in altro modo, esprimono con questi atteggiamenti. È anche vero che i mass-media ci propongono un insieme di modelli
fisici che tendono a condizionare spesso gli adolescenti, i quali, di conseguenza, perdono autostima e
fiducia in se stessi. A mio parere la magrezza è solo un assottigliamento verso il nulla per ragazze che
si vedono troppo inadeguate, con forme troppo prosperose. La voglia di essere magre fa scattare un
meccanismo oscuro con cui si cerca di dimostrare a tutti e soprattutto a se stessi la propria determinazione e autorità sul
proprio corpo (e quindi sulla propria vita). In seguito il riflesso nello specchio diviene contorto e gli occhi non riescono più
a vedere davvero, la bocca non riesce più davvero a mangiare e la vita non è più davvero vita.
È giusto che un adolescente curi il suo aspetto e gestisca la sua alimentazione. Ciò però deve avvenire in modo autonomo e
controllato, senza essere determinato dalle mode o dalle suggestioni collettive, nella consapevolezza che la nostra singolarità rende più ricco e vario il mondo e l’umanità intorno a noi.
“Avere più fiducia in se stessi e soprattutto non abbandonarsi agli stereotipi che la televisione ci trasmette”.
“Non esiste altro scopo nella vita che non sia vivere con totalità
in modo da rendere ogni istante una celebrazione.
Vivi, danza, mangia, dormi, fa’ qualsiasi cosa con somma totalità e ricordati sempre:quando vedi che stai creando un problema, escine immediatamente.”
(Osho)
Vivere più a lungo? Basta un po’ di fitness
di Caterina Ferraro 3A
Recenti ricerche dimostrano come, praticando più attività fisica, si riduce il tasso di mortalità.
Uno studio neozelandese ha dimostrato che chi fa anche poco movimento quotidiano può garantirsi una vita più lunga rispetto a
chi è completamente inattivo, che ha tassi di mortalità doppi rispetto agli altri. La ricerca ha coinvolto quasi 4.400 adulti
sani. Gli studiosi ricordano che il minimo di attività fisica consigliata è di 30 minuti, corrispondente per esempio a una camminata veloce, cinque o più volte a settimana. Spesso noi adolescenti tendiamo a sottovalutare l’importanza dell’attività fisica. Ciò
provoca la mancanza di un sano modello di vita. Come affrontare questo problema? Innanzitutto partiamo dall’idea che , nella
maggior parte dei casi , noi tutti attribuiamo alla parola fitness. Molti ragazzi attribuiscono all’idea fitness un’interpretazione
negativa. Seguendo varie trasmissioni televisive ho notato che quando ai ragazzi ci si chiede cosa significa per loro praticare
fitness a tale domanda rispondono quasi sempre con una determinata parola : “FATICA”. Difatti molti adolescenti preferiscono
starsene a casa seduti sul divano o trascorrere la maggior parte del tempo davanti al computer, praticando così una vita sedentaria. Secondo me il fitness non è uno sport, non è un gioco, non è neppure una semplice disciplina. Il fitness è l'insieme dei comportamenti e delle abitudini che ci fanno vivere nel pieno della nostra forma psicofisica e rispetto al nostro organismo. Lo sport
è fitness, lo è l'alimentazione, ma lo è anche l'ascoltare un brano musicale o leggere un libro se ci fa raggiungere una condizione
di armonia con noi stessi e ci aiuta a vivere meglio facendo liberare al nostro corpo sostanze che ci aiutano ad affrontare meglio
anche il dolore.
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LA REDAZIONE: Luca Car-
pinteri,Andrea Castiglia. Serena
Sardo, Caterina Ferraro, Alice Faraci, Valentina Frittitta, Giuseppe Misseri, Mariagrazia
Teodoro , Giuseppe Intaglaita, Dalila Vassallo,
Nicoletta Tardonato
I ragazzi del Liceo ad Agrigento per il Congresso
Pirandelliano di Valentina Frittitta
4C
Gli alunni Di Mauro Eleonora, Faraci Alice, Frittitta Valentina, Galletta Paolo e Zappulla Dario seguiti dalla professoressa Lidia Rametta hanno partecipato al Congresso Internazionale di Studi Pirandelliani tenutosi ad Agrigento dal 5 all’ 8 Dicembre scorso.
Per partecipare era necessario presentare almeno una tesina o un cortometraggio che
sviluppasse la tematica stabilita, ovvero “Quel che il cinema deve a Pirandello”. Un argomento sicuramente non semplice che ha impegnato gli studenti in un lavoro di analisi
e approfondimento lungo ma non privo di soddisfazioni. Sono state realizzati ben due
tesine, “Tra mito e fantasia : echi di Pirandello” e “ Ciak, si vive” rispettivamente dagli
studenti della V E e della IV C.
Nei mesi trascorsi fra l’iscrizione al concorso e il convegno, numerosi sono stati gli incontri con gli esperti del campo che hanno aiuto i partecipanti ad approcciarsi al mondo
pirandelliano e ,soprattutto, a quello cinematografico pressoché sconosciuto agli studenti. Ciò è il più grande merito di questa manifestazione culturale: favorire la conoscenza di argomenti che , nell’ambito scolastico, vengono trascurati.
Sarebbe limitativo ricordare Pirandello solo per “Il fu Mattia Pascal” o “Uno, Nessuno,
Centomila”,è doveroso, oltre che giusto, apprendere in maniera completa l’opera dello
scrittore nato dal “caos” agrigentino e che ha portato alto il nome della nostra terra.
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Per ragioni di tempo o di priorità ,infatti,
non viene affrontato il rapporto , intriso di
amore e odio, tra Pirandello e il cinema.
Un aspetto di non poco conto, se pensiamo che le sue idee hanno influenzato , in
maniera più o meno diretta, la cinematografia internazionale.
Non si esagera se si parla della sua importanza in questi termini e lo dimostra la
rosa di relatori intervenuti al convegno.
Uomini e donne provenienti dalla Francia,
la Germania e la Polonia, oltre che da ogni parte di Italia.
Tre giorni intensi, in cui ognuno di loro ha esposto ciò che di pirandelliano ha scorto nel
cinema di ogni tempo e di ogni luogo.
MARCO SIMONCELLI: UN MITO
di Giuseppe Misseri 3A
A 4 mesi dalla scomparsa di Marco Simoncelli in tutti noi resta una sensazione
di incredulità, di angoscia profonda . Dal momento in cui si è assistito
all’incidente di quella maledetta domenica mattina sembra essersi fermato tutto ed il ricordo ossessivo di quell’attimo non fa che aumentare la rabbia di tutti
quelli che lo ammiravamo.
Questo ragazzo è stato capace di insegnare molto nel breve spazio di vita che gli
è stato concesso Il suo è un esempio indimenticabile soprattutto per tanti giovani. Il numero 58 rimane nel mondo del motociclismo, inarrivabile ed inimitabile, ma non solo per la sua bravura di pilota quanto per tutto quello che ha dimostrato nella giovane vita che ha vissuto.
Un ragazzo fuori dagli schemi del consumismo, con valori familiari ed umani che hanno il sapore di altri tempi e che, ancora oggi ed in futuro, sono quelli che in cui tanti crediamo .Ed è questo ciò che ha avvicinato tutti al dolore per la sua morte! Marco Simoncelli è stato un campione delle moto, aveva grandi potenzialità per essere il campione futuro perché la sua
passione andava fuori dalla bravura, dai tecnicismi, dalla potenza motoristica: la sua “marcia in più” era altrove e la gente
lo ha capito.
Anche chi non seguiva il motociclismo e lo aveva conosciuto tramite la televisione , difficilmente era possibile non notare
questo ragazzone con la criniera selvaggia, un sorriso eternamente positivo, l’accento romagnolo e la battuta sempre pronta. Anche chi non amava le gare di moto lo ammirava ed è proprio per questo che Marco (SIC) Simoncelli rimarrà nel nostro cuore !