Guida tecnica ai sistemi video in rete.

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Guida tecnica ai sistemi video in rete.
Guida tecnica ai sistemi video in rete.
Tecniche e fattori da tenere in considerazione per sviluppare con successo
un’applicazione di sorveglianza per la sicurezza e controllo remoto basata su IP.
Introduzione alla Guida tecnica
Axis ai sistemi video in rete
La disponibilità attuale di sistemi video
aperti e i vantaggi derivanti dai collegamenti in rete, dall’imaging digitale e dall’uso di
telecamere intelligenti hanno significativamente contribuito a rendere più efficaci le
applicazioni di sorveglianza e monitoraggio
remoto. I sistemi video di rete offrono tutte
le funzionalità delle applicazioni video analogiche oltre ad una vasta gamma di funzioni e caratteristiche innovative, tipiche della
tecnologia digitale.
Una società leader nel mondo
Axis è il leader mondiale nel settore del
network video. La società sviluppa infatti
soluzioni che potenziano il valore delle reti dal
1984 e soluzioni per il network video dal 1996.
Axis dispone di tutta l‘esperienza necessaria
per soddisfare ogni possibile esigenza poiché
vanta un portafoglio di oltre 600.000 prodotti
professionali per il network video ed ha al suo
attivo oltre 3 milioni di sistemi di rete installati. È proprio questa esperienza, unita all‘uso di
tecnologie innovative, a fare di Axis il partner
ideale nel settore del network video.
Prima di scegliere il sistema da installare,
è molto importante esaminare le funzioni
che offre, nonché valutare fattori quali le
prestazioni, l’interoperabilità, la scalabilità,
la flessibilità e l’espansibilità. Questa guida
descrive in dettaglio tutti questi fattori e
fornisce indicazioni utili per consentire agli
utenti di sfruttare al meglio il potenziale
della tecnologia dei sistemi video di rete.
Axis è specializzata nella produzione di sistemi video in rete per applicazioni di videosorveglianza, monitoraggio remoto e trasmissione. La sua gamma di prodotti comprende
telecamere di rete, server video, decodificatori
video, software di gestione video nonché una
vasta gamma di accessori audio e video.
Leader nello sviluppo di nuove tecnologie
Tutti i prodotti utilizzano la tecnologia basata
su reti IP, sviluppata internamente, che permette ad Axis di adattare la propria offerta a
nuove applicazioni e settori in modo rapido ed
economico. Oltre a semplificare l‘installazione,
questa tecnologia consente ad Axis di fornire
soluzioni compatte e ad alte prestazioni che
possono essere collegate in modo rapido e
sicuro a pressoché qualsiasi rete tradizionale
o wireless.
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Indice
1. Introduzione ai sistemi video in rete
1.1. Cosa sono i sistemi video di rete?
1.2. Cos’è una videocamera di rete?
1.3. Cos’è un video server?
1.4. Cos’è il software di gestione video?
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2. L’evoluzione dei sistemi di videosorveglianza
2.1. Sistemi TVCC analogici con VCR
2.2. Sistemi TVCC analogici con DVR
2.3. Sistemi TVCC analogici con DVR collegato in rete
2.4. Sistemi video di rete con video server
2.5. Sistemi video di rete con telecamere di rete
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3. Generazione di immagini
3.1. Sensori CCD e CMOS
3.2. Scansione progressiva e interlacciato a confronto
3.2.1. Scansione interlacciata
3.2.2. Scansione progressiva
3.2.3. Esempio: acquisizione di oggetti in movimento
3.3. Compressione
3.3.1. Standard per la compressione di fotogrammi
3.3.2. Standard per la compressione di video
3.4. Risoluzione
3.4.1. Risoluzioni NTSC e PAL
3.4.2. Risoluzione VGA
3.4.3. Risoluzione MPEG
3.4.4. Risoluzione in megapixel
3.5. Funzione di ripresa diurna e notturna
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4. Considerazioni sulle telecamere
4.1. Uso delle telecamere di rete
4.1.1. Camera types
4.1.2. Scelta dell’obiettivo
4.1.3. Impianti per interni ed esterni
4.1.4. Prassi ottimali
4.2. Uso delle telecamere analogiche con i video server
4.2.1. Video server installati in rack
4.2.2. Video server a 1 porta
4.2.3. Video server con telecamere PTZ e a cupola
4.2.4. Decodificatori video
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indice
5. Tecnologia di rete IP
5.1. Ethernet
5.2. Power over Ethernet
5.3. Wireless
5.4. Metodi per il trasporto di dati
5.4.1. IP addresses
5.4.2. IPv6
5.4.3. Data transport protocols for network video
5.4.4. Transmission methods for network video: Unicasting,
Multicasting, and Broadcasting
5.5. Network security
5.5.1. Secure transmission
5.5.2. Security in wireless networks
5.5.3. Protecting single devices
5.6. QoS (Quality of Service)
5.7. More about network technologies and devices
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6. Sistemi di gestione video
6.1. Considerazioni sulle caratteristiche progettuali dei sistemi
6.1.1. Larghezza di banda
6.1.2. Archiviazione
6.1.3. Ridondanza
6.1.4. Scalabilità del sistema
6.1.5. Controllo della velocità di trasmissione in fotogrammi
6.2. Riflessioni sull’archiviazione
6.2.1. Dispositivi di archiviazione collegati al server
6.2.2. D
ispositivi NAS (Network Attached Storage) e SAN (Storage Area
Network)
6.2.3. RAID (Redundant Array of Independent Disks)
6.3. Funzioni di protezione
6.4. Gestione di sistemi di grandi dimensioni
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7. 7. Gestione del video
7.1. Piattaforme hardware
7.1.1. Piattaforme basate su server PC
7.1.2. Piattaforme NVR
7.2. Gestione del video: controllo e registrazione
7.2.1. Monitoraggio tramite l’interfaccia Web
7.2.2. Monitoraggio tramite software per la gestione di video
7.2.3. Registrazione del video in rete
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indice
7.3. Caratteristiche del sistema
7.3.1. Video motion detection (VMD)
7.3.2. Audio
7.3.3. Ingressi e uscite digitali (I/O)
7.4. Sistemi integrati
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8. Sistemi IV
8.1. La tecnologia IV
8.2. Architetture IV
8.2.1. DVR e intelligenza centralizzata
8.2.2. Sistemi network video e intelligenza distribuita
8.3. Applicazioni tipiche
8.3.1. Conteggio delle presenze
8.3.2. Identificazione dei numeri di targa
8.3.3. D-fence o tripwire
8.4. Componenti basati su standard aperti
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Guida rapida: Lista dei componenti per lo sviluppo di un sistema di video in rete
1. Telecamera analogica /DVR o Telecamera di rete?
2. La scelta di una telecamera di rete: 10 criteri di scelta più importanti
3. Guida al progetto, sviluppa il tuo sistema di video in rete
4. Strumenti Di Progettazione
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AXIS Academy
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Contatti
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introduzione ai sistemi video in rete
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capitolo 1
Introduzione ai sistemi
video in rete
Nel settore della videosorveglianza vengono attualmente usate molte tipologie di sistemi e dispositivi per il monitoraggio e la protezione di edifici e persone. Per meglio comprendere la portata
e l’utilità di adottare un sistema integrato e completamente digitale, può essere utile iniziare con
l’esaminare i componenti di base di un sistema video di rete, ossia la telecamera di rete, il video
server ed il software di gestione video. Per scegliere il sistema più idoneo, può essere utile confrontare le varie tecnologie disponibili tenendo presente lo scopo dell’applicazione ed i requisiti in
termini di costi, scalabilità, facilità d’uso e flessibilità.
1.1. Cosa sono i sistemi video di rete?
I sistemi video di rete, spesso chiamati sistemi di sorveglianza basati su reti IP se riferiti ad applicazioni
di sorveglianza e monitoraggio remoto, sono sistemi che permettono agli utenti di monitorare e registrare video su una rete IP (LAN/WAN/Internet).
A differenza dei sistemi video analogici, i sistemi video di rete utilizzano una rete per trasmettere le
informazioni anziché cavi dedicati tra i singoli punti. L’espressione “video di rete” si riferisce alle fonti
sia audio che video presenti nel sistema. Nelle applicazioni video di rete, i flussi video digitalizzati
possono essere trasmessi in qualsiasi punto del mondo tramite una rete IP tradizionale o wireless.
Quindi, è possibile monitorare e registrare video da qualsiasi punto della rete.
I sistemi video di rete possono essere usati per qualsiasi esigenza, sebbene vengano utilizzati principalmente per due tipologie di applicazioni:
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Sorveglianza
Le funzionalità avanzate dei sistemi video di rete sono particolarmente idonee per le applicazioni di
videosorveglianza, poiché la flessibilità della tecnologia digitale aiuta il personale a proteggere più
efficacemente persone, edifici e beni. Questi sistemi sono specificatamente indicati per le aziende
che attualmente utilizzano sistemi a circuito chiuso (TVCC).
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capitolo 1
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introduzione ai sistemi video in rete
Monitoraggio remoto
I sistemi video di rete permettono agli utenti di acquisire informazioni su tutti i punti chiave e di
visualizzare immagini in tempo reale. Ciò rende questa tecnologia ideale per il monitoraggio locale
e remoto di attrezzature, persone e luoghi. Alcuni esempi di applicazioni possono essere il controllo
del traffico e delle linee di produzione, o il monitoraggio di vari punti all’interno di negozi.
I mercati verticali principali in cui vengono utilizzati i sistemi video di rete sono:
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Scuole ed istituti
Sorveglianza e monitoraggio di aree ricreative, corridoi, entrate, aule ed edifici.
Trasporti
Monitoraggio remoto di stazioni ferroviarie e binari, autostrade e aeroporti.
Istituti bancari
Sorveglianza di sedi centrali, filiali e sportelli Bancomat.
Enti pubblici
Sistemi di sorveglianza finalizzati a garantire la sicurezza dei luoghi di pubblico accesso.
Vendita al dettaglio
Applicazioni di sorveglianza e monitoraggio remoto finalizzate a semplificare e rendere più
efficiente la gestione dei punti vendita.
Industria
Monitoraggio di processi di produzione, sistemi logistici, magazzini e sistemi per la gestione delle scorte.
1.2. Cos’è una videocamera di rete?
L’espressione “videocamera di rete” identifica un’unità costituita da una telecamera e da un computer integrati. Questo tipo di videocamera acquisisce e trasmette le immagini dal vivo su una rete IP
e consente agli utenti autorizzati di visualizzare, salvare e gestire video su un’infrastruttura di rete
standard basata su IP sia remotamente che localmente.
Panoramica sul prodotto
Ciascuna telecamera di rete possiede un indirizzo IP univoco, è collegata in rete e incorpora un Web
server, un server FTP, un client di posta, un sistema di gestione degli allarmi, opzioni per la programmazione e molto altro ancora. Le telecamere di rete non richiedono il collegamento ad un PC,
poiché possono funzionare in modo indipendente ed essere installate in qualsiasi punto della rete IP.
Le Webcam, invece, hanno caratteristiche completamente diverse poiché devono essere collegate ad
un PC tramite una porta USB o IEEE1394 ed essere azionate tramite il PC.
Inoltre, le telecamere di rete consentono di gestire altre funzioni e di trasmettere più tipi di dati tramite la stessa connessione di rete; ad esempio ingressi e uscite digitali, audio, porte seriali per i dati
seriali oppure il controllo delle funzioni PTZ.
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introduzione ai sistemi video in rete
-
capitolo 1
Componenti
della telecamera
Dentro la telecamera. La CPU, la memoria Flash e la memoria DRAM
sono specifiche per applicazioni di rete.
Pannello frontale
Indicatore di stato
Pannello frontale
Pannello posteriore
Pannello posteriore
Rear panel
Cavo di controllo
Ingresso alimentazione
Regolatore Zoom
(Tele/wide)
DC-iris
Regolatore fuoco
Cavo per il controllo
DC-iris
Porta I/O
Ingresso di rete RJ-45 (e Power over
Ethernet dipende dai modelli)
Telecamere di rete e analogiche a confronto
Negli ultimi anni le telecamere di rete hanno ormai raggiunto i livelli di quelle analogiche, al punto
da essere in grado di soddisfare gli stessi requisiti e le stesse specifiche. Le telecamere di rete offrono
prestazioni superiori a quelle analogiche poiché dispongono di numerose funzioni avanzate descritte
più avanti in questa guida.
In parole povere, una telecamera analogica può essere considerata come un dispositivo in grado di
trasmettere i segnali in un’unica direzione, che termina al livello del DVR e dell’operatore. Le telecamere di rete invece sono bidirezionali, si integrano e gestiscono quasi completamente il sistema in un
ambiente scalato e distribuito. Le telecamere di rete sono in grado di comunicare con varie applicazioni in parallelo e di eseguire più operazioni come rilevare i movimenti o inviare più flussi video.
Per ulteriori informazioni sull’uso delle telecamere di rete, vedere il Capitolo 4.1 a pagina 29.
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capitolo 1
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introduzione ai sistemi video in rete
1.3. Cos’è un video server?
Il video server permette di migrare ad un sistema video di rete utilizzando le risorse analogiche
esistenti. In altre parole, permette di integrare funzionalità aggiuntive nelle apparecchiature analogiche ed elimina la necessità di usare apparecchiature dedicate come cavi coassiali, monitor e DVR,
ridondanti poiché la registrazione viene effettuata tramite server PC standard.
Panoramica sul prodotto
I video server hanno generalmente da una a quattro porte analogiche, utilizzabili per il collegamento
delle telecamere analogiche, nonché una porta Ethernet per il collegamento alla rete. Al pari delle
telecamere di rete, dispongono di un Web server incorporato, di un chip di compressione e di un
sistema operativo che consente di convertire i segnali analogici in segnali video digitale in modo da
poter essere trasmessi, registrati e visualizzati più facilmente in rete.
Oltre agli ingressi video, i video server permettono di gestire anche altre funzionalità e dati trasportati sulla stessa rete; ad esempio: ingressi e uscite digitali, audio, porte seriali per i dati seriali o il
controllo delle funzioni PTZ. Inoltre, i video server possono essere collegati ad una vasta gamma di
telecamere speciali come le telecamere per riprese in bianco e nero ad elevata sensibilità o le telecamere miniaturizzate o microscopiche.
Pannello frontale
Pannello frontale
Pannello posteriore
Pannello posteriore
Ingresso alimentazione
DIP switches
(terminatori per ingressi video)
Ingressi BNC
Ingressi BNC
Ingresso Ethernet
Terminatori I/O
RS-485
Alimentazione/rete/indicatori di stato
Porta seriale
RS-232
Per ulteriori informazioni sull’uso delle telecamere analogiche con i video server, leggere il Capitolo
4.2 a pagina 36.
1.4. Cos’è il software di gestione video?
Se utilizzato con un server Windows o Unix/Linux, il software di gestione video fornisce le basi
per poter monitorare, analizzare e registrare video. Esistono vari tipi di software, a seconda dei
requisiti dell’utente. Per la maggior parte delle applicazioni video di rete è sufficiente disporre di un
browser Web standard ed utilizzare l’interfaccia Web incorporata della telecamera di rete o server
video, soprattutto se si ha l’esigenza di visualizzare contemporaneamente solo un numero limitato
di telecamere.
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introduzione ai sistemi video in rete
-
capitolo 1
Per visualizzare contemporaneamente le immagini acquisite da più telecamere, è necessario utilizzare
un software di gestione video dedicato. Esistono vari tipi di software di gestione video. Le versioni
meno sofisticate consentono di visualizzare immagini live nonché di salvare e recuperare sequenze
video. Le versioni più avanzate consentono di:
■ Visualizzare e registrare contemporaneamente video live da più telecamere
■ Selezionare più modalità di registrazione: in continuo, ad intervalli programmati, in presenza
di un allarme o in caso di rilevamento di un movimento
■ Gestire velocità di trasmissione elevate e grandi volumi di dati
■ Utilizzare più opzioni per ricercare gli eventi registrati
■ Accedere alle telecamere remotamente tramite un Web browser, un software client o persino
un client PDA
■ Gestire telecamere PTZ e a cupola
■ Utilizzare le funzioni di gestione degli allarmi (allarmi acustici, finestre a comparsa o segnala-
zione degli allarmi per posta elettronica)
■ Disporre di un supporto audio full duplex, in tempo reale
■ Beneficiare della massima flessibilità video
Esempio di software per la gestione video basato su Windows
Cornice rossa
quando la
registrazione
è attiva
celta visualizzaS
zione 4, 6, 9, 10,
13 o 16 contemporaneamente
No immagini dal vivo
Controlli I/O
Sequenza Camere
Immagini
dal vivo
Visualizza
registrazioni
Log in archivio
Per ulteriori informazioni sui software di gestione video, vedere il Capitolo 6.3 a pagina 60.
Sviluppo di applicazioni
Axis sviluppa software applicativi per le più svariate esigenze. Al fine di offrire una gamma di software ancora più ampia, Axis consente agli sviluppatori indipendenti ed ai propri partner di integrare
i suoi prodotti nelle loro applicazioni.
Axis ha sviluppato e supporta una suite di istruzioni standard di programmi CGI (Common Gateway
Interface), che comprendono le API basate su HTTP di Axis. La versione più semplice delle istruzioni
CGI per il rilevamento del movimento, la segnalazione degli eventi, la notifica degli allarmi per posta
elettronica, l’archiviazione di video in remoto, ecc., può essere digitata direttamente nella barra degli
indirizzi di un browser Web.
Axis ha anche sviluppato e pubblicato un kit per lo sviluppo di software (SDK) che contiene i componenti
e la documentazione necessari per consentire agli sviluppatori di integrare i prodotti video Axis nelle
applicazioni Windows. Inoltre, la possibilità di compilare direttamente script per i prodotti video consente
agli utenti di personalizzare le funzionalità dei prodotti video di rete in funzione di esigenze specifiche.
Per ulteriori informazioni sul supporto per sviluppatori, visitare la pagina Web www.axis.com/techsup/cam_servers/dev/
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capitolo 1
-
introduzione ai sistemi video in rete
Il programma Application Development Partner (ADP) di Axis
Il Programma ADP di Axis offre una vasta scelta di soluzioni software complete, studiate per soddisfare le specifiche e i requisiti di più aree applicative, dal software entry level alle applicazioni complete
per la maggior parte dei settori industriali.
Per ulteriori informazioni sul Programma ADP di Axis, visitare la pagina Web
www.axis.com/partner/adp_intro.htm
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l’evoluzione dei sistemi di videosorveglianza
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capitolo 2
L’evoluzione dei
sistemi di videosorveglianza
I sistemi di videosorveglianza esistono da quasi 25 anni, anche se nel tempo si è assistito ad una
graduale transizione dai sistemi interamente analogici a quelli digitali. I sistemi di oggi sono molto
diversi dalle prime telecamere analogiche a tubi collegate ad un videoregistratore, poiché utilizzano
telecamere di rete e server PC per registrare i video e sono totalmente digitali. Tuttavia, esistono
anche applicazioni parzialmente digitali, ossia che rappresentano una via di mezzo tra i sistemi analogici e quelli digitali. Queste applicazioni però non possono essere considerate sistemi interamente
digitali anche se comprendono numerosi componenti digitali.
Tutti i sistemi descritti nelle sezioni 2.2 e 2.3 seguenti sono “sistemi video digitali”. Solo i sistemi
descritti nelle sezioni 2.4 e 2.5 sono sistemi video di rete reali, scalabili e flessibili, che trasmettono
video su reti IP in continuo.
2.1. Sistemi TVCC analogici con VCR
I sistemi TVCC analogici con VCR (videoregistratore) sono sistemi solo analogici che comprendono
telecamere analogiche con uscita coassiale, collegate ad un VCR per la registrazione. Il VCR utilizza
cassette analoghe a quelle utilizzate dai videoregistratori per uso domestico. Il video non viene compresso, quindi ciascuna cassetta può contenere un massimo di 8 ore di registrazione a massima velocità.
Nei sistemi più grandi, viene utilizzato anche un quadriplexer o multiplixer per collegare la telecamera
al videoregistratore e consentire la registrazione di più telecamere su un unico videoregistratore, anche
se ad una velocità più bassa. Il monitoraggio video viene effettuato usando un monitor analogico.
VCR
Camere
analogiche
Cavo
coassiale
analogico
Quad/Multiplexer
Monitor
analogico
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capitolo 2
- l’evoluzione
dei sistemi di videosorveglianza
2.2. Sistemi TVCC analogici con DVR
I sistemi TVCC analogici con DVR (videoregistratore digitale) sono sistemi analogici in grado di effettuare
registrazioni digitali. Il DVR non utilizza videocassette per la registrazione del video, bensì unità disco.
Quindi, per poter registrare e archiviare le registrazioni di più giorni, è necessario digitalizzare e comprimere il video. Nei primi DVR, lo spazio su disco era molto limitato, quindi la durata delle registrazioni era
limitata oppure era necessario usare una velocità minore. La recente espansione delle capacità delle unità
disco ha eliminato il problema dello spazio. La maggior parte dei DVR in commercio dispone di più ingressi video – generalmente 4, 9 o 16 – e comprende quindi le funzionalità dei quadriplexer e multiplexer.
Il sistema DVR offre i seguenti vantaggi:
■ Elimina la necessità di sostituire la cassetta
■ Garantisce immagini di qualità uniforme
Camere
analogiche
Cavo
coassiale
analogico
DVR
Monitor
2.3. Sistemi TVCC analogici con DVR collegato in rete
I sistemi TVCC analogici con DVR collegato in rete possono essere considerati sistemi parzialmente
digitali, poiché comprendono un DVR con porta Ethernet per il collegamento in rete. Poiché il video
registrato sul DVR è in formato digitale e compresso, può essere facilmente trasmesso in rete e monitorato da un PC su una postazione remota. Alcuni sistemi sono in grado di monitorare sia video in
diretta che registrati, mentre altri possono essere utilizzati solo per il monitoraggio di video registrati.
Alcuni utilizzano uno speciale client Windows per monitorare il video, mentre per altri è sufficiente
un comune browser Web che rende il monitoraggio remoto molto più flessibile.
Il sistema DVR collegato in rete offre i seguenti vantaggi:
■ Monitoraggio remoto di video tramite PC
■ Gestione remota del sistema
PC
Camere
analogiche
Cavo
coassiale
analogico
DVR
LAN
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Network Switch
LAN/
Internet
l’evoluzione dei sistemi di videosorveglianza
-
capitolo 2
2.4. Sistemi video di rete con video server
I sistemi video di rete con video server sono costituiti da uno switch di rete e da un PC che utilizza un
software di gestione video. La telecamera analogica viene collegata al video server che digitalizza e
comprime il video. Il video server viene a sua volta collegato ad una rete ed utilizzato per trasmettere
video al PC tramite lo switch di rete. Il video viene salvato sul disco fisso del PC. Il sistema descritto
è un esempio tipico di sistema video di rete.
I sistemi video di rete con video server offrono i seguenti vantaggi:
■ U
tilizzano una rete e un server PC standard per la registrazione e la gestione del video
■ Sono scalabili con l’integrazione di una telecamera alla volta
■ Permettono la registrazione di video a distanza
■ Sono espandibili e possono quindi consentire l’integrazione di ulteriori telecamere in futuro
PC con software
di management
Camere
analogiche
Cavo
coassiale
analogico
Axis
Video Server
LAN
Network Switch
LAN/
Internet
Il grafico mostra la configurazione di un vero sistema video di rete, in cui i dati vengono continuamente trasmessi tramite la rete IP.
Il sistema utilizza un video server, che costituisce l’elemento di base per convertire un sistema di sicurezza analogico in una soluzione video basata su IP.
2.5. Sistemi video di rete con telecamere di rete
Le telecamere di rete sono dispositivi costituiti da una telecamera, un computer che digitalizza e
comprime le immagini e un connettore di rete. Il video viene trasmesso tramite una rete IP utilizzando gli switch di rete e salvato su un PC standard munito di software di gestione video. Questo
sistema è un vero sistema video di rete poiché è completamente digitale e non prevede l’utilizzo di
componenti analogici.
I sistemi video di rete con telecamere di rete offrono i seguenti vantaggi:
■ Consentono l’utilizzo di telecamere ad alta risoluzione (megapixel)
■ Garantiscono immagini di qualità uniforme
■ Offrono le funzionalità Power over Ethernet e wireless
■ Consentono di trasmettere dati di tipo PTZ, audio o di ingressi e uscite digitali insieme al
video sulla rete IP
■ Sono totalmente flessibili e scalabili
PC con software
di management
LAN
Network Switch
LAN/
Internet
Axis Network
Cameras
Il grafico mostra la configurazione di un vero sistema video di rete con telecamere di rete, in cui i video vengono continuamente
trasmessi tramite la rete IP. Questo sistema sfrutta i vantaggi offerti dalla tecnologia digitale e assicura immagini di qualità uniforme, indipendentemente dalla postazione usata per visualizzare le immagini.
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generazione di immagini
-
capitolo 3
Generazione
di immagini
I “mattoncini” della qualità dell’immagine nei video di rete
La qualità delle immagini è chiaramente uno degli elementi più importanti per qualsiasi telecamera,
se non addirittura il più importante in assoluto, soprattutto nel caso di applicazioni di sicurezza
e monitoraggio remoto dove sono in gioco vite umane e proprietà. Ma è veramente possibile
ottenere immagini di alta qualità? È una domanda che gli utenti interessati ad installare un nuovo
sistema che comporti l’acquisto e l’uso di telecamere di rete pongono molto spesso. A differenza
delle telecamere analogiche tradizionali, le telecamere di rete sono in grado non solo di acquisire e
visualizzare le immagini, ma anche di gestirle e comprimerle per le trasmissione in rete. La qualità
delle immagini può variare molto poiché dipende da molti fattori quali il tipo di ottiche e sensore
immagini utilizzati, la velocità di elaborazione disponibile ed il livello di sofisticazione degli algoritmi dei chip di elaborazione delle immagini.
Questo capitolo descrive gli elementi principali che devono essere tenuti in considerazione nello
scegliere le telecamere di rete più idonee per il sistema di sorveglianza da installare.
3.1. Sensori CCD e CMOS
Sensori CCD
Sensori CMOS
Il sensore immagini della telecamera converte la luce in segnali elettrici. Le telecamere possono essere
munite di sensori immagini che utilizzano due diverse tecnologie:
■ CCD (Charged Coupled Device)
■ CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor)
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capitolo 3
-
generazione di immagini
I sensori CCD utilizzano una tecnologia specificatamente sviluppata per le telecamere, mentre i sensori CMOS impiegano la tecnologia standard normalmente usata per i chip di memoria, come quelli
installati nei PC.
Tecnologia CCD
I sensori CCD, utilizzati per le telecamere da oltre vent’anni, offrono molti vantaggi in termini di
qualità, tra cui una maggiore sensibilità alla luce rispetto ai sensori CMOS. Questa maggiore sensibilità alla luce si traduce in immagini di migliore qualità anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Tuttavia, i sensori CCD presentano un costo più elevato poiché la loro integrazione nelle telecamere
richiede operazioni complesse e laboriose. Inoltre, se la scena contiene un oggetto molto luminoso
(ad esempio un lampo o la luce diretta del sole), il sensore CCD non è in grado di acquisire correttamente le immagini e sull’immagine sono spesso visibili strisce verticali sopra e sotto l’oggetto. Questo
fenomeno viene chiamato distorsione a striscia verticale di luce.
Tecnologia CMOS
Grazie ai recenti sviluppi, i sensori CMOS sono ora in grado di offrire immagini di qualità equivalente
a quella dei sensori CCD, ma sono comunque inadatti alle telecamere che devono generare immagini di altissima qualità. I sensori CMOS riducono significativamente il costo della telecamera poiché
contengono tutti i componenti logici necessari per la telecamera. Inoltre, possono essere utilizzati per
telecamere di piccole dimensioni. Questo tipo di sensori è però disponibile anche in formati più grandi,
che forniscono una risoluzione in megapixel a numerose telecamere di rete. Uno dei limiti più significativi dei sensori CMOS deriva dalla loro minore sensibilità alla luce, che non rappresenta un problema
in condizioni di normale illuminazione ma può diventarlo se la luce è scarsa. Le immagini generate da
questi sensori in condizioni di scarsa illuminazione possono essere infatti molto scure o disturbate.
3.2. Scansione progressiva e interlacciata a confronto
Attualmente esistono molte tecnologie per l’elaborazione video: la scansione interlacciata e la scansione progressiva. La scelta della tecnica dipende essenzialmente dal tipo di applicazione utilizzata
e dall’ambito di utilizzo del sistema video, soprattutto se il sistema viene utilizzato per acquisire
immagini di oggetti in movimento e per la visualizzazione dei dettagli di immagini in movimento.
3.2.1. Scansione interlacciata
La scansione interlacciata utilizza le stesse tecniche impiegate per i raggi catodici (CRT) degli schermi
televisivi, che suddividono lo schermo televisivo in 576 righe orizzontali. L‘interlacciamento divide le
righe in pari e dispari, aggiornandole ad una velocità di 30 fotogrammi al secondo. Il leggero ritardo tra
gli aggiornamenti delle righe pari e dispari provoca una distorsione o “seghettatura”, perché solo metà
delle linee si sposta con l’immagine, mentre l’altra metà è in attesa di essere aggiornata.
Gli effetti dell‘interlacciamento possono essere in parte compensati con la tecnica del deinterlacciamento, ossia convertendo il video interlacciato in formato deinterlacciato, allo scopo di eliminare
le distorsioni e consentire una visione ottimale del video. Questo processo viene talvolta chiamato
raddoppiamento delle righe. Alcuni prodotti network video, come i server video Axis, forniscono un
filtro per il deinterlacciamento che consente di migliorare la qualità delle immagini alle risoluzioni più
elevate (4CIF). Questa funzione elimina i problemi delle immagini sfuocate causati dai segnali video
generati dalle telecamere analogiche.
La scansione interlacciata è stata usata per anni per le telecamere analogiche, i televisori e i sistemi
VHS e continua tutt’oggi ad essere la più idonea per alcuni tipi di applicazioni. Tuttavia, l’evoluzione
della tecnologia dei display e la sempre maggiore diffusione di monitor LCD (Liquid Crystal Display) e
TFT (Thin Film Transistor), DVD e telecamere digitali hanno imposto la necessità di usare una tecnica
di visualizzazione diversa, nota con il nome di scansione progressiva.
18
generazione di immagini
-
capitolo 3
3.2.2. Scansione progressiva
Questa tecnologia, a differenza della scansione interlacciata, permette di acquisire l’immagine riga per
riga ad intervalli di un sedicesimo di secondo. Ciò significa che le immagini acquisite non vengono
suddivise in campi diversi come accade con la scansione interlacciata. Inoltre, per poter visualizzare
le immagini sullo schermo non è necessario interfacciare alcun computer. Le righe vengono disposte sullo schermo in tempo reale e in una sequenza ordinata; ad esempio: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, ecc.,
quindi non esiste il problema dello sfarfallio. Questo tipo di tecnologia è particolarmente utile nelle
applicazioni di videosorveglianza, soprattutto nel caso in cui sia necessario visualizzare in dettaglio
immagini in movimento come nel caso di persone in fuga. Va rilevato però che per ottenere immagini
ottimali è indispensabile usare un monitor di alta qualità.
Scansione interlacciata
1
Scansione progressiva
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
1° campo: campo dispari
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
2° campo: campo pari
Frame completo utilizzando
scansione interlacciata
Frame completo utilizzando
scansione progressiva
3.2.3. Esempio: acquisizione di oggetti in movimento
La nitidezza delle immagini congelate riprodotte da telecamere che acquisiscono immagini in movimento
varia a seconda della tecnologia usata. Confrontiamo queste immagini JPEG, acquisite da tre diverse
telecamere utilizzando rispettivamente la scansione progressiva e la scansione interlacciata 4CIF e 2CIF.
È utile ricordare quanto segue: ■ Tutti i sistemi di imaging riproducono lo sfondo in modo nitido
■ Le immagini in movimento presentano talvolta bordi seghettati a causa dell’uso della scansione interlacciata
■ Le immagini in movimento sono talvolta sfocate a causa della bassa risoluzione del campione 2CIF
■ L’unità può essere identificata solo con la scansione progressiva
Paragone tra tecniche di scansione progressiva,
interlacciata e basata su 2CIF
Scansione
progressiva
Utilizzata ad esempio nella network
camera AXIS 210
Scansione
interlacciata
Usata nella Camere analogiche TVCC
2CIF
Usata nel DVR
Grandezza
massima
640x480
Grandezza
massima
704x576
Grandezza
massima
704x240 (NTSC)
704x288 (PAL)
Dettagli:
Dettagli:
Dettagli:
Nota: le telecamere dell’esempio utilizzavano tutte lo stesso tipo di obiettivo e la macchina procedeva ad una velocità di 20 km/h (15 mph).
19
capitolo 3
-
generazione di immagini
3.3. Compressione
Una vasta scelta di standard di compressione
Immagini e video possono essere compressi in modalità “lossless” (senza perdita) o “lossy” (con perdita). Nella modalità “lossless”, tutti i pixel rimangono invariati e riproducono esattamente la stessa
immagine dopo la decompressione. Il rapporto di compressione invece, ovvero la riduzione dei dati,
risulta estremamente limitato. Uno dei formati di compressione “lossless” più comuni è il formato GIF.
Il minor rapporto di compressione fa sì che questi formati non siano molto adatti per le soluzioni video
di rete, soprattutto se questi sistemi vengono utilizzati per archiviare e trasmettere grandi quantità
di immagini. Per ovviare al problema, sono stati sviluppati vari metodi e standard di compressione
“lossy”. Lo scopo principale di tutte queste tecniche di compressione è quello di ridurre le dimensioni
di ciò che non è immediatamente visibile all’occhio umano e aumentare così significativamente il
rapporto di compressione.
I metodi di compressione si differenziano anche in base al diverso approccio adottato nei confronti degli
standard di compressione e si suddividono in compressione di fotogrammi e compressione di video.
3.3.1. Standard per la compressione di fotogrammi
Tutti gli standard di compressione relativi ai fotogrammi si basano sul presupposto che venga compressa una sola immagine alla volta. Lo standard più conosciuto e diffuso è il formato JPEG.
JPEG
JPEG, un metodo di compressione molto conosciuto, fu originariamente trasformato in uno standard
alla metà degli anni ’80 per iniziativa del Joint Photographic Experts Group. Il formato JPEG consente
di decomprimere e visualizzare le immagini con un comune browser Web.
La compressione JPEG permette all’utente di specificare il livello di compressione desiderato, ossia di
stabilire in che misura deve essere compressa l’immagine. Il livello di compressione è direttamente
correlato alla qualità dell’immagine richiesta. Tuttavia, il rapporto di compressione è influenzato non
solo dal livello di compressione, ma anche dall’immagine stessa. L’immagine di una parete bianca, ad
esempio, permette di ottenere un file immagine relativamente piccolo (con un rapporto di compressione alto), mentre lo stesso livello di compressione applicato ad una scena complessa e ricca di dettagli
genera un file di maggiori dimensioni con un rapporto di compressione più basso.
Le due immagini che seguono mostrano la relazione che intercorre tra il rapporto di compressione e
la qualità di una scena, con due diversi livelli di compressione.
Livello di compressione “basso”
Scala di compressione 1:16
6% della dimensione originale del file
Degrado dell‘immagine non visibile
20
Livello di compressione “alto”
Scala di compressione 1:96
1% della dimensione originale del file
Degrado dell‘immagine chiaramente visibile
generazione di immagini
-
capitolo 3
JPEG2000
L’altro standard utilizzato per la compressione dei fotogrammi è il formato JPEG2000, anch’esso
sviluppato dal gruppo che ha creato lo standard JPEG. Questo formato viene principalmente usato
per le applicazioni mediche e per l’acquisizione di fotogrammi. Con rapporti di compressione bassi, le
prestazioni di questo formato sono equivalenti a quelle del formato JPEG, mentre con rapporti di compressione più elevati risultano leggermente migliori. Lo svantaggio del formato JPEG2000 risiede nel
fatto che non è frequentemente supportato dai browser Web e dalle applicazioni per la visualizzazione
e l’elaborazione di immagini.
3.3.2. Standard per la compressione di video
Video costituito da una sequenza di immagini JPEG – Motion JPEG (M-JPEG)
Motion JPEG è il formato più comunemente usato dai sistemi video di rete. Le telecamere di rete, come
le videocamere digitali, acquisiscono le singole immagini e le comprimono nel formato JPEG. Una
telecamera di rete è in grado di acquisire e comprimere, ad esempio, 30 immagini singole al secondo
(ovvero 30 fps -fotogrammi al secondo) e di trasmettere un flusso continuo di immagini in rete alla
postazione di visualizzazione. Se la velocità di trasmissione è pari o superiore a 16 fotogrammi al
secondo, le immagini vengono percepite come video full motion. Questo metodo viene chiamato
Motion JPEG o M-JPEG. Poiché ogni immagine rappresenta un’immagine JPEG completa, tutte le
immagini hanno sempre la stessa qualità che varia a seconda del livello di compressione scelto per la
telecamera di rete o il server video.
Esempio di sequenza di tre immagini JPEG complete
H.263
Il formato di compressione H.263 permette di trasmettere video ad una velocità in bit fissa. Le immagini in movimento trasmesse con questo tipo di compressione sono di bassa qualità . Ciò dipende dal
fatto che il formato H.263 era stato originariamente sviluppato per le applicazioni per teleconferenze
e non per quelle di videosorveglianza, in cui il livello di dettaglio è molto più importante della possibilità di poter utilizzare una velocità di trasmissione fissa.
MPEG
Una delle tecnologie di streaming audio e video più note è indubbiamente il cosiddetto formato MPEG
(creato dal Motion Picture Experts Group alla fine degli anni ’80). Questa sezione descrive in particolare la parte dedicata ai video degli standard video MPEG.
Il principio base del formato MPEG consiste nel confronto di due immagini compresse da trasmettere
in rete. La prima immagine compressa viene usata come fotogramma di riferimento per le immagini
successive in questo modo verranno trasmesse in rete solo le immagini diverse da quella di riferimento. Le postazioni di rete utilizzate per la visualizzazione ricostruiscono tutte le immagini utilizzando
l’immagine di riferimento e i dati degli elementi diversi.
21
capitolo 3
-
generazione di immagini
Nonostante l’apparente complessità, il formato MPEG offre il vantaggio di ridurre in modo significativo il volume di dati trasmesso in rete rispetto al formato Motion JPEG. Il processo è illustrato qui
sotto, dove si vede chiaramente che vengono trasmesse solo le informazioni relative alle differenze
del secondo e terzo fotogramma.
Ovviamente il formato MPEG è molto più complesso di quanto potrebbe sembrare, poiché utilizza
anche altre tecniche e parametri quali la previsione dei movimenti all’interno di una scena e l’identificazione degli oggetti. Esistono numerosi standard MPEG:
■
■
■
M
PEG-1, rilasciato nel 1993, è il formato normalmente utilizzato per l’archiviazione di video
digitali sui CD. Quindi, la maggior parte dei codificatori e decodificatori MPEG-1 è in grado di
gestire una velocità di trasmissione pari a circa 1,5 Mbit/s, con una risoluzione CIF. Il formato
MPEG-1 assicura una trasmissione in bit pressoché costante a scapito della qualità dell’immagine, che tende invece a variare, e che è comparabile a quella dei video VHS. Con il formato
MPEG-1 la velocità è bloccata a 25 (PAL)/30 (NTSC) fotogrammi al secondo.
M
PEG-2, approvato come standard nel 1994, è il formato normalmente utilizzato per i video digitali d’alta qualità (DVD), i televisori digitali ad alta definizione (HDTV), i supporti di archiviazione
interattivi (ISM), i video per le trasmissioni digitali (DBV) e i televisori via cavo (CATV). Lo scopo
del progetto MPEG-2 era essenzialmente quello di estendere la tecnica di compressione MPEG1 in modo da consentire l’uso di immagini più grandi e di qualità migliore con un rapporto di
compressione più basso e una velocità di trasmissione più alta. Come con il formato MPEG-1, la
velocità è bloccata a 25 (PAL)/30 (NTSC) fotogrammi al secondo.
M
PEG-4 è il risultato più significativo ottenuto dal progetto MPEG-2. Questo formato offre
infatti molti più strumenti per ridurre la velocità in bit ai valori necessari per ottenere la qualità
delle immagini richiesta per applicazioni o scene specifiche. Inoltre, la velocità di trasmissione
non è bloccata a 25/30 fotogrammi al secondo. Tuttavia, è utile notare che molti degli strumenti
usati per ridurre la velocità in bit possono essere attualmente usati solo per le applicazioni non
in tempo reale, perché la potenza di elaborazione richiesta fa sì che il tempo di codifica e decodifica (ossia la latenza) li renda poco adatti ad applicazioni diverse dalla codifica di filmati o di
animazioni. La maggior parte degli strumenti del formato MPEG-4 utilizzabili per le applicazioni
in tempo reale sono di fatto gli stessi disponibili nei formati MPEG-1 e MPEG-2.
Pertanto, è sempre consigliabile selezionare uno standard di compressione ampiamente diffuso che
garantisca immagini di alta qualità come M-JPEG o MPEG-4.
MPEG-4 (Part 10)
I due gruppi che hanno sviluppato gli standard H.263 e MPEG-4 si sono recentemente uniti per sviluppare la nuova generazione di standard di compressione video. AVC (Advanced Video Coding) chiamato
anche H.264 o MPEG-4 Parte 10. Lo scopo di questo standard è quello di consentire l‘uso di livelli di
compressione dei dati ultra-elevati. Le periferiche conformi a questo standard dovrebbero essere in
grado di garantire video di elevata qualità a una velocità in bit sostanzialmente minore degli standard
precedenti, senza configurazioni complesse, difficili o costose da implementare.
22
generazione di immagini
-
capitolo 3
Vantaggi e svantaggi degli standard Motion JPEG, MPEG-2 e MPEG-4
Grazie alla sua semplicità, il diffusissimo Motion JPEG, utilizzato di serie in molti sistemi, è generalmente
la scelta migliore poiché presenta un ritardo minimo tra l’acquisizione dell’immagine nella telecamera, la
codifica, la trasmissione in rete, la decodifica e la visualizzazione sulla postazione di visualizzazione. In
altre parole Motion JPEG offre una bassa latenza proprio grazie alla sua semplicità (compressione delle
immagini e gestione di singole immagini complete), quindi è adatto anche all’elaborazione di immagini
in applicazioni che prevedono il rilevamento del movimento o il rilevamento di oggetti. Questo formato
consente di generare immagini in tutte le risoluzioni, da quelle adatte alla visualizzazione sui display dei
telefoni cellulari (QVGA) a quelle tipiche dei filmati (4CIF) o addirittura superiori (megapixel).
Questo sistema garantisce sempre una buona qualità delle immagini indipendentemente dal movimento
o dalla complessità dell’immagine, ma consente anche di selezionare qualità più elevate (con rapporto
di compressione basso) che riducono le dimensioni dei file immagine, la velocità in bit e l’uso della larghezza di banda. La velocità di trasmissione in fotogrammi può essere facilmente regolata in modo da
limitare l’uso di larghezza di banda senza che ciò comporti una riduzione della qualità dell’immagine.
Tuttavia lo standard Motion JPEG genera un volume relativamente elevato di dati immagine da trasmettere in rete, mentre MPEG permette di trasmettere in rete un volume di dati inferiore per unità
di tempo (velocità in bit) rispetto allo standard Motion JPEG, anche se a velocità di trasmissione più
basse come spiegato in precedenza. Il formato MPEG può essere la scelta ottimale se la larghezza di
banda disponibile sulla rete è limitata o se il video deve essere registrato ad un’alta velocità o ci sono
limitazioni in termini di spazio di archiviazione. Questo formato offre infatti una qualità immagine
relativamente alta a velocità di trasmissione più basse (uso della larghezza di banda). Tuttavia, la
minore larghezza di banda richiede operazioni di codifica e decodifica più complesse che incrementano
la latenza rispetto al formato Motion JPEG.
Un altro fattore da considerare è che sia lo standard MPEG-2 che MPEG-4 richiedono l’acquisto di
una licenza.
Il grafico che segue mostra la larghezza di banda utilizzata dagli standard Motion JPEG e MPEG-4
nel caso specifico di un’immagine in movimento. Nel grafico si nota chiaramente che a velocità di
trasmissione più basse, l’impossibilità da parte del formato MPEG-4 di elaborare in modo ottimale gli
elementi simili tra fotogrammi in sequenza e l’overhead generato dal formato di streaming MPEG-4,
fanno sì che il consumo di larghezza di banda sia simile a quello del formato Motion JPEG. Con velocità di trasmissione più alte, MPEG-4 utilizza meno larghezza di banda rispetto a Motion JPEG.
Bit rate variabile (VBR) MPEG-4
Bandwidth
Motion JPEG
MPEG-4
Frame rate
23
capitolo 3
-
generazione di immagini
Axis e MPEG-4
La maggior parte dei prodotti video di Axis dispone di funzioni avanzate di codifica video in tempo
reale che consentono di elaborare contemporaneamente sia flussi MPEG-4 che Motion JPEG. Questa
funzione offre la flessibilità di massimizzare la qualità dell‘immagine per la registrazione e di ridurre
la larghezza di banda per la visualizzazione live.
L‘implementazione di Axis dello standard di compressione delle immagini MPEG-4 è conforme allo
standard ISO/IEC 14496-2 (noto anche come MPEG-4 Visual o MPEG-4 Parte 2). I prodotti network
video di Axis supportano l‘uso di profili ASP (Advanced Simple Profile) fino a livello 5 nonché l‘uso
di profili SP (Simple Profile). Le numerose impostazioni disponibili consentono di ottimizzare i flussi
sia in termini di larghezza di banda che di qualità. Axis Media Control (AMC) con decodificatore
MPEG-4 incorporato semplifica la visualizzazione e l’integrazione dei flussi.
Inoltre, il supporto per multicasting di Axis permette un numero illimitato di utenti senza che ciò
riduca le prestazioni della rete. Per ulteriori informazioni sul multicasting, vedere il Capitolo 5.4.4 a
pagina 46.
E siste uno standard di compressione adatto a tutti i tipi di applicazioni?
Per rispondere a questa domanda e selezionare l’applicazione video di rete più idonea, è utile
tenere presente quanto segue:
■ Qual è la velocità di trasmissione richiesta?
■ Viene sempre utilizzata la stessa velocità di trasmissione?
■ La registrazione o il monitoraggio vengono effettuati sempre o solo in presenza di
unmovimento/evento?
■ Per quanto tempo è necessario archiviare il video?
■ Qual è la risoluzione richiesta?
■ Qual è la qualità immagine richiesta?
■ Qual è il livello di latenza (tempo complessivo richiesto per la codifica e la decodifica) accettabile?
■ Quanto deve essere robusto/sicuro il sistema?
■ Qual è la larghezza di banda disponibile?
■ Qual è il budget di spesa?
Per informazioni dettagliate sulle tecniche di compressione video digitale, le white paper di Axis alla
pagina Web www.axis.com/corporate/corp/tech_papers.htm
3.4. Risoluzione
Anche se la risoluzione nel settore analogico non è molto diversa da quella nel settore digitale, vi
sono alcune differenze sostanziali nella rispettiva definizione. Le immagini dei video analogici sono
costituite da righe, le righe del televisore, poiché la tecnologia analogica è stata appositamente sviluppata per l’industria televisiva. Nei sistemi digitali le immagini sono costruite da pixel (elementi
immagine).
3.4.1. Risoluzioni NTSC e PAL
Nel Nord America e in Giappone, lo standard più comunemente utilizzato per il video analogico è lo
standard NTSC (National Television System Committee), mentre in Europa si utilizza principalmente
lo standard PAL (Phase Alternation by Line). Entrambi gli standard sono stati sviluppati nell’ambito
24
generazione di immagini
-
capitolo 3
dell’industria televisiva. NTSC offre una risoluzione pari a 480 righe, una frequenza di aggiornamento
di 60 campi interfacciati al secondo (o 30 fotogrammi completi al secondo). Lo standard PAL offre una
risoluzione pari a 576 linee e una frequenza di aggiornamento pari a 50 campi interlacciati al secondo
(o 25 fotogrammi completi al secondo). La quantità complessiva di dati trasmessi al secondo è la stessa
per entrambi gli standard.
Se un video analogico viene digitalizzato, il numero massimo di pixel che può essere creato varia a
seconda del numero di righe TV disponibili per la digitalizzazione. Nello standard NTSC, le dimensioni
massime delle immagini digitalizzate sono 720x480 pixel, nello standard PAL le dimensioni massime
sono invece pari a 720x576 pixel (D1). 4CIF 704x576 PAL / 704x480 NTSC sono le risoluzioni più
comunemente usate.
Una risoluzione 2CIF è quindi pari a 704x240 (NTSC) o 704x288 (PAL) pixel, il che equivale a dividere
il numero di righe orizzontali per 2. Nella maggior parte dei casi, ogni riga orizzontale viene visualizzata due volte, ossia raddoppiata, in modo da mantenere inalterate le proporzioni delle immagini.
Questa soluzione consente di ovviare al problema delle immagini sfuocate tipica della scansione
interfacciata.
In alcuni casi viene usato un quarto dell’immagine CIF, ossia un’immagine QCIF, che sta per Quarter
CIF.
Immagine, con risoluzioni differenti in PAL.
D1 720 x 576
D1 720 x 480
Immagine, con risoluzioni differenti in NTSC.
4CIF 704 x 480
2CIF 704 x 240
4CIF 704 x 576
2CIF 704 x 288
CIF 352 x 240
CIF 352 x 288
QCIF 176 x 120
QCIF 176 x 144
3.4.2. Risoluzione VGA
L’introduzione delle telecamere di rete permette oggi di progettare sistemi completamente digitali,
senza le limitazioni degli standard NTSC e PAL. I nuovi sistemi digitali utilizzano risoluzioni elaborate
dall’industria informatica che garantiscono una maggiore flessibilità e che sono riconosciute come
standard a livello mondiale.
VGA è l’acronimo di Video Graphics Array, un sistema di visualizzazione grafica su PC originariamente
sviluppato da IBM. La risoluzione è pari a 640x480 pixel, ossia è molto simile a quella degli standard
NTSC e PAL. La risoluzione VGA è generalmente più indicata per le telecamere di rete poiché i video
vengono solitamente visualizzati su schermi di computer con risoluzioni in VGA o multipli di VGA.
Anche il formato QVGA (pari a ad un quarto della risoluzione VGA), con una risoluzione di 320x240
pixel, è molto diffuso in quanto le sue dimensioni sono simili a quelle della risoluzione CIF.
25
capitolo 3
-
generazione di immagini
La risoluzione QVGA viene spesso chiamata SIF (Standard Interchange Format), che non deve essere
confusa con CIF. Altre risoluzioni basate sul formato VGA sono la XVGA (1024x768 pixel) e quella
da 1280x960 pixel, pari a un quadruplo della risoluzione VGA, con una risoluzione in megapixel. Per
ulteriori informazioni consultare la sezione 3.4.4.
3.4.3. Risoluzione MPEG
La risoluzione MPEG indica generalmente una delle seguenti risoluzioni:
■ 704x576 pixels (PAL 4CIF)
■ 704x480 pixels (NTSC 4CIF)
■ 720x576 pixels (PAL o D1)
■ 720x480 pixels (NTSC o D1)
1/2 D1 352 x 480
D1 720 x 480
VGA 640 x 480
2/3 D1 480 x 480
La figura mostra la risoluzione usata dallo standard MPEG:
3.4.4. Risoluzione in megapixel
Più alta è la risoluzione e maggiore è il livello di dettaglio dell’immagine. Questo elemento è molto
importante nelle applicazioni di videosorveglianza dove un’immagine ad alta risoluzione può permettere di identificare il colpevole di un reato. La risoluzione massima degli standard NTSC e PAL, dopo
la digitalizzazione del segnale video con un DVR o un server video, è di 400.000 pixel (704x576 =
405.504). 400.000 equivale a 0,4 megapixel.
Sebbene il settore della videosorveglianza sia finora riuscito a sopravvivere a queste limitazioni,
l’introduzione delle telecamere di rete ha eliminato definitivamente il problema consentendo l’uso di
risoluzioni più alte. Un formato megapixel comune è quello da 1280x1024, che offre una risoluzione
pari a 1,3 megapixel, ossia 3 volte superiore a quella delle immagini generate dalle telecamere analogiche. Sono disponibili anche telecamere con risoluzioni pari a 2 e 3 megapixel e in futuro è probabile
che vengano introdotte telecamere con risoluzioni ancora maggiori.
Le telecamere di rete in megapixel offrono il vantaggio di poter usare proporzioni diverse. Sui sistemi
CCTV standard viene normalmente utilizzata una proporzione pari a 4:3, mentre per il cinema e i televisori a schermo gigante si utilizza una proporzione di 16:9. Queste proporzioni offrono il vantaggio
di eliminare, in fase di elaborazione, la parte superiore e inferiore dell’immagine, che sono generalmente inutili ma che occupano preziosi pixel e contribuiscono ad aumentare la larghezza di banda.
26
generazione di immagini- capitolo 3
4:3
16:9
Inoltre, le telecamere di rete consentono anche di usare le funzioni PTZ digitali senza perdita di risoluzione, che permettono all’operatore di scegliere le parti delle immagini in megapixel da visualizzare,
senza che ciò comporti alcun movimento meccanico della telecamera. Queste funzioni offrono una
maggiore affidabilità.
3.5. Funzione di ripresa diurna e notturna
In alcuni ambienti o situazioni è indispensabile usare telecamere a raggi infrarossi (IR), a causa dell’impossibilità di utilizzare luce artificiale. Questo è il caso, ad esempio, delle applicazioni di videosorveglianza in condizioni di scarsa illuminazione, o che devono essere effettuate in modo discreto. Le
telecamere sensibili ai raggi infrarossi, che utilizzano raggi infrarossi invisibili, possono essere utilizzate,
ad esempio, per la sorveglianza notturna di aree residenziali senza disturbo per i residenti. Inoltre, sono
la soluzione ideale nei casi in cui la telecamera non debba essere visibile.
Percezione della luce
La luce è una forma di energia irradiata che si presenta sotto forma di spettro. L’occhio umano può
vedere solo una parte di questo spettro, ossia la lunghezza d’onda compresa tra ~400 e 700 nanometri
(nm). La sezione sotto al blu, al di fuori del range visibile all’occhio umano, è quella della cosiddetta
luce ultravioletta, mentre quella sopra al rosso corrisponde a quella della luce a infrarossi.
Lunghezza d'onda ( λ) in metri
10-10
Raggi X
1018
10-8
10-6
Ultravioletti
1016
10-4
10-2
Infrarossi
1014
Microonde
1012
1010
Visibile
400 nm
500 nm
600 nm
700 nm
L’energia (luce) infrarossa viene emessa da qualsiasi oggetto: persone, animali, erba, ecc. Gli oggetti
con una temperatura più alta, come le persone o gli animali, possono essere chiaramente identificati
rispetto allo sfondo che ha una temperatura inferiore. In condizioni di scarsa illuminazione, ad esempio
di notte, l’occhio umano non è in grado di distinguere i colori e le tonalità, ma solo il nero, il bianco
e le tonalità di grigio.
27
capitolo 3
-
generazione di immagini
Come funzionano la funzione di ripresa diurna e notturna e il filtro IR?
Il sensore immagini di una telecamera a colori è in grado di rilevare molti più colori rispetto all’occhio
umano, che percepisce solo quelli compresi tra lo spettro del blu e del rosso. Il sensore immagini è
infatti in grado di rilevare le radiazioni infrarosse ad onda lunga e può quindi “vedere” la luce ad
infrarossi. Tuttavia, se i raggi infrarossi colpissero il sensore immagini in condizioni di illuminazione
diurna, si produrrebbe una distorsione dei colori visibili all’occhio umano. Per ovviare a questo problema, tutte le telecamere a colori vengono munite di un filtro IR, ossia di un elemento ottico in vetro
situato tra l’obiettivo e il sensore immagini, che rimuove la luce IR e permette la normale visualizzazione delle immagini a colori.
Filtro IR
diurno
Filtro IR
notturno
Se l’illuminazione diventa scarsa e l’immagine si scurisce, è possibile rimuovere automaticamente il
filtro IR delle telecamere con funzione di ripresa diurna e notturna* per permettere alla telecamera di
usare la luce IR e di individuare gli oggetti anche al buio. Per evitare distorsioni, la telecamera passa
generalmente alla modalità bianco e nero, che consente di generare immagini di alta qualità. Il filtro IR
delle telecamere Axis con funzione di ripresa diurna e notturna può essere rimosso anche manualmente
tramite l’interfaccia della telecamera.
*La possibilità di inserire o rimuovere automaticamente il filtro IR posto davanti al sensore immagine
di una telecamera dipende dal modello di telecamera.
28
considerazioni sulle telecamere
-
capitolo 4
Considerazioni sulle
telecamere
Per ottimizzare le prestazioni di un sistema video di rete, è utile seguire alcune regole di base.
Questo capitolo descrive alcune di queste regole, spiega come scegliere i componenti delle telecamere, come posizionare e installare la telecamera ed elenca i fattori da prendere in considerazione per ottenere immagini di qualità ottimale sia per le riprese interne che esterne. Questo
capitolo fornisce alcuni esempi di installazione basati sull’utilizzo combinato di apparecchiature
video analogiche e sistemi video in rete.
4.1. Uso delle telecamere di rete
4.1.1 Tipi di telecamere
Se il sistema di videosorveglianza fa parte di una nuova installazione in cui non sono presenti telecamere analogiche, è generalmente preferibile optare per le telecamere di rete, poiché i vari modelli
disponibili possono essere normalmente usati per la maggior parte delle applicazioni.
L‘ampia gamma di telecamere di rete attualmente disponibile in commercio è in grado di soddisfare
la maggior parte delle esigenze dei mercati verticali e dei sistemi. Le telecamere di rete, come quelle
analogiche, sono disponibili in più modelli.
Telecamere di rete fisse
Le telecamere con corpo e obiettivo montati in posizione fissa possono essere considerate la configurazione standard. Queste telecamere sono la soluzione ideale per
le applicazioni in cui è indispensabile installare la telecamera in un luogo visibile,
poiché in questo caso il corpo e l‘obiettivo sono sempre chiaramente identificabili.
Questo tipo di telecamere presenta anche il vantaggio di utilizzare obiettivi C/CS
intercambiabili. Se necessario, queste telecamere possono anche essere installate in
alloggiamenti per interni o esterni che le proteggono da eventuali manomissioni.
Telecamere di rete a cupola fisse
Le telecamere a cupola fisse, talvolta chiamate „mini-cupole“, sono essenzialmente costituite da un telecamera fissa preinstallata in un piccolo alloggiamento
a cupola. La telecamera può essere facilmente orientata in qualunque direzione. I
vantaggi principali di questo tipo di telecamera sono il design discreto e compatto
oltre alla difficoltà di stabilire in che direzione è orientato l‘obiettivo, per contro,
non dispongono generalmente di obiettivi intercambiali e, nonostante vari tipi di
obiettivi, le possibilità di cambiare l‘obiettivo è limitato dallo spazio disponibile
all‘interno dell‘alloggiamento.
29
capitolo 4
-
considerazioni sulle telecamere
Telecamere di rete PTZ
Il principale vantaggio delle telecamere PTZ (Pan Tilt Zoom) deriva dal fatto che
possono essere orientate orizzontalmente/verticalmente e verso l‘interno/l‘esterno,
sia manualmente che automaticamente. In modalità manuale, è possibile usare, ad
esempio, una telecamera PTZ per seguire un cliente all‘interno di un punto vendita.
Queste telecamere vengono generalmente utilizzate in ambienti interni e nei casi in
cui sia necessario monitorare con attenzione il punto verso cui è orientato l‘obiettivo. La maggior parte di queste telecamere non può essere ruotata di 360° e non
può essere utilizzata in modo continuativo in modalità automatica, ad esempio per
le ronde di ispezione. Il livello di zoom ottico è compreso tra 18x e 26x.
Telecamere di rete a cupola
Le telecamere di rete a cupola hanno le stesse caratteristiche di quelle fisse: sono
compatte ed è generalmente difficile stabilire la direzione verso cui è orientato
l‘obiettivo. A differenza delle telecamere PTZ, questo tipo di telecamere può essere
ruotato di 360 gradi. Essendo meccanicamente più robuste, queste telecamere
possono anche essere usate per ronde di ispezione, ovvero per applicazioni in cui
è necessario monitorare, ad esempio, dieci punti prefissati tutti i giorni. Una telecamera di rete a cupola è in grado di sorvegliare un‘area pari a quella normalmente
monitorata da 10 telecamere fisse. Lo svantaggio principale deriva dal fatto che è
possibile monitorare un solo punto alla volta, il che vuol dire che se si sta controllando un‘area specifica, le altre 9 aree non vengono sorvegliate. Lo zoom ottico è
generalmente compreso tra 18x e 30x. Tuttavia, in caso di installazione all‘aperto,
è preferibile non utilizzare telecamere con zoom superiore a 20x a causa delle
vibrazioni e del movimento causato dal vento.
Telecamere PTZ di rete non meccaniche
Le telecamere di rete includono ora anche una nuova famiglia di telecamere PTZ
di tipo non meccanico. Queste telecamere utilizzano un sensore con risoluzione
nell‘ordine dei megapixel, in grado di coprire aree comprese tra i 40 e i 360°,
quindi possono essere ruotate, inclinate e spostate in qualunque direzione senza
movimenti meccanici. Il vantaggio principale di queste telecamere deriva da una
minore usura dei componenti dovuta all‘assenza di movimenti meccanici e dalla
possibilità di posizionare immediatamente la telecamera nel punto desiderato, operazione che richiede circa 1 secondo con le telecamere PTZ tradizionali. I modelli
più avanzati utilizzano un sensore con una risoluzione di 3 megapixel. Per ottenere
immagini di alta qualità, è generalmente preferibile non ruotare o inclinare la telecamera oltre 140° e utilizzare uno zoom pari a 3x. L‘incremento dell‘angolazione o
dello zoom influisce negativamente sulla qualità delle immagini.
Le telecamere descritte sono disponibili nei seguenti modelli, che variano a seconda degli accessori
installati:
■
■
■
Modelli anti-manomissione con alloggiamenti di protezione diversi
Modelli resistenti alle intemperie con alloggiamenti di protezione diversi
Modelli per riprese diurne e notturne: queste telecamere consentono la selezione automatica o
manuale della modalità diurna con video a colori o di quella notturna per l‘acquisizione di immagini
in bianco e nero in condizioni di scarsa visibilità, anche con l‘ausilio di sistemi di illuminazione a
infrarossi. Per ulteriori informazioni, vedere la sezione 3.5 a pagina 27.
30
considerazioni sulle telecamere
-
capitolo 4
Dopo aver scelto il tipo di telecamera desiderato, è necessario scegliere gli obiettivi, gli alloggiamenti e
gli altri componenti necessari. Nell’installare la telecamera, è necessario tener conto anche di tutti gli
accorgimenti che possono contribuire a migliorare la qualità delle immagini.
4.1.2. Scelta dell’obiettivo
Obiettivi con configurazione di montaggio C o CS
Esistono due principali standard di montaggio per gli obiettivi, detti rispettivamente C e CS. Entrambi
presentano una filettatura da 1” e le stesse caratteristiche, ma differiscono in termini di distanza tra
l’obiettivo e il sensore una volta installati sulla telecamera:
■ Configurazione di montaggio CS: la distanza tra il sensore e l’obiettivo deve essere pari a 12,5 mm
■ Configurazione di montaggio C: la distanza tra il sensore e l’obiettivo deve essere pari a 17,5 mm.
È possibile usare un distanziatore (anello adattatore C/CS) da 5 mm per convertire un obiettivo
con configurazione di montaggio C in uno con configurazione di montaggio CS.
Inizialmente il montaggio standard era il tipo C, mentre la configurazione CS è un aggiornamento del
montaggio C, introdotta per ridurre i costi di produzione e le dimensioni dei sensori. La maggior parte
delle telecamere e degli obiettivi attualmente in commercio hanno una configurazione di montaggio
di tipo CS, anche se è comunque possibile montare un obiettivo C su una telecamera predisposta per
obiettivi CS utilizzando semplicemente un anello adattatore C/CS. Se la telecamera non consente di
mettere a fuoco correttamente le immagini, è possibile che sia stato montato un obiettivo errato.
Passo C
Anello adattatore
Passo CS
Sensore di immagine
17.526 mm
17.526 mm
Anello adattatore da 5Anello
mm adattatore da 5 mm
17.526 mm
12.5 mm
Passo C Lente
Anello adattatore da 5 mm
Passo C Lente
Sensore di immagine
12.5 mm
12.5 mm
Passo C Lente
Passo CS Lente
Passo CS Lente
Passo CS Lente
Dimensioni del sensore
I sensori immagini sono disponibili in più formati - 2/3”, 1/2”, 1/3” e 1/4” – e gli obiettivi sono
generalmente compatibili con queste dimensioni. È molto importante selezionare l’obiettivo più idoneo
al tipo di telecamera usato. Un obiettivo adatto ad un sensore da 1/2” può essere usato con sensori da
1/2”, 1/3” e 1/4”, ma non con sensori da 2/3”.
Dimensione sensore e lunghezza focale
Dimensione sensore
1/4", 1/3", 1/2", 2/3"
Lunghezza focale
Angolo ampio
Tele
Mount
Iris
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capitolo 4
-
considerazioni sulle telecamere
L’uso di un obiettivo adatto ad un sensore di dimensioni inferiori rispetto a quello installato nella
telecamera provoca l’annerimento degli angoli delle immagini, mentre l’uso di un obiettivo adatto a
un sensore di dimensioni maggiori rispetto a quello installato nella telecamera provoca una riduzione
dell’angolo di visualizzazione rispetto a quello predefinito per l’obiettivo, con una conseguente perdita
di informazioni all’esterno del chip (vedere la figura che segue).
Esempi di differenti lenti montate su un sensore da 1/3“
1/3”
1/3”
1/3” Lente
1/4” Lente
1/3”
1/2” Lente
Requisiti per la lunghezza focale
La lunghezza focale determina il campo orizzontale di una scena a distanze specifiche: maggiore è la
lunghezza focale e più stretto è il campo visivo.
Dimensione lente e sensore
Lunghezza focale
1/2”
1/3”
1/4”
12 mm
8 mm
6 mm
Esempi di lunghezza focale necessaria per ottenere un campo visivo orizzontale di circa 30°
La maggior parte dei produttori forniscono calcolatori di facile uso che consentono di ricavare la
lunghezza focale di un obiettivo dalle dimensioni della scena e dalla lunghezza focale.
Per rilevare la presenza di una persona sul display, è necessario che l’obiettivo rilevi almeno il 10% dell’altezza dell’immagine. Per identificare correttamente la stessa persona, è necessario invece che l’obiettivo rilevi almeno il 30% dell’immagine. Per questo motivo è importante controllare le funzioni delle telecamere scelte e visualizzare le immagini su schermo prima di utilizzarle per le effettive applicazioni.
f=h
D
H
1/2" Sensor: h=6.4 mm
1/3" Sensor: h=4.8 mm
1/4" Sensor: h=3.6 mm
H
f = Focal length
h
D
f
Calcolo - metri
Qual è la larghezza degli oggetti rilevabile ad una distanza
di 3 metri, se si utilizza una telecamera con un sensore
CCD da 1/4” CCD e un obiettivo da 4 mm?
H = D x h / f = 3 x 3,6 / 4 = 2,7 metri
Calcolo - piedi
Qual è la larghezza degli oggetti rilevabile ad una distanza
di 10 piedi, usando una telecamera con un sensore CCD
da 1/4” e un obiettivo da 4 mm?
H = D x h / f = 10 x 3,6 / 4 = 9 piedi
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considerazioni sulle telecamere
-
capitolo 4
Tipi di obiettivi
■ Obiettivi fissi
La lunghezza focale è fissa, pari cioè a 4 mm
■ Obiettivi varifocali
Questo obiettivo consente di regolare manualmente la lunghezza focale (campo visivo). Se
la lunghezza focale viene modificata, è necessario mettere nuovamente a fuoco l’obiettivo. Il
tipo più comune è l’obiettivo da 3,5-8 mm
■ Obiettivi zoom
La lunghezza focale può essere regolata entro un range specifico, ad esempio 6 - 48 mm, senza
che ciò influisca sulla messa a fuoco. L’obiettivo può essere controllato manualmente o da un
motore, nel caso in cui venga utilizzato in modalità remota.
Lente fissa
Lente vari focale
Diaframma
Le telecamere di rete controllano generalmente la quantità di luce trasmessa al dispositivo di imaging
tramite il diaframma o regolando il tempo di esposizione. Nelle telecamere tradizionali, il tempo di
esposizione è fisso. Il compito del diaframma è quello di regolare la quantità di luce che passa attraverso l’obiettivo. Esistono vari tipi di diaframmi per gli obiettivi:
■
■
■
■
iaframma manuale
D
Il diaframma a controllo manuale viene generalmente impostato al momento dell’installazione
della telecamera per adattarsi alle condizioni di illuminazione prevalenti. Poiché questi obiettivi
non sono in grado di reagire alle variazioni di luce, il diaframma viene impostato su un valore
“medio”, utilizzato in condizioni di illuminazione variabili.
iaframma automatico
D
Se le riprese vengono effettuate in esterni e le condizioni di illuminazione cambiano costantemente, è preferibile usare un obiettivo con diaframma a regolazione automatica. L’apertura del
diaframma viene controllata dalla telecamera e continuamente modificata per garantire il livello
di luce ottimale per il sensore immagini.
- Diaframma a controllo diretto: questo diaframma, collegato all’uscita della telecamera,
viene controllato direttamente dal processore della telecamera.
- Diaframma controllato da video: il diaframma è controllato dal segnale video.
Per le riprese di interni è sempre preferibile usare obiettivi con diaframma automatico, poiché il diaframma regola automaticamente la quantità di luce che raggiunge la telecamera, garantisce risultati
ottimali e protegge il sensore immagini dall’esposizione ad una quantità di luce eccessiva. L’uso di
un diaframma di diametro ridotto riduce la quantità di luce e garantisce una migliore profondità di
campo (messa a fuoco su lunghe distanze). Un diaframma di diametro maggiore invece garantisce
immagini di migliore qualità in condizioni di scarsa illuminazione. I diaframmi vengono classificati
in base al cosiddetto rapporto F.
33
capitolo 4
-
considerazioni sulle telecamere
Rapporto F = Lunghezza focale / diametro del diaframma
Il rapporto F di un obiettivo è il rapporto tra la lunghezza focale e il diametro effettivo dell’obiettivo.
Questo rapporto indica la quantità di energia luminosa che può essere acquisita dal sensore e influisce
significativamente sulla qualità dell’immagine finale. Maggiore è il rapporto F e minore è la quantità di
luce trasmessa al sensore. Un rapporto F più basso incrementa la quantità di luce trasmessa al sensore
e, conseguentemente, aumenta la qualità delle immagini in condizioni di scarsa illuminazione. La
tabella che segue mostra la quantità di luce trasmessa al sensore immagini con rapporti F campione.
Valore F
F1.0
F1.2
F1.4
F1.7
F2.8
F4.0
F5.6
% luce passante
20%
14.14%
10%
7.07%
2.5%
1.25%
0.625%
Se le aree da riprendere sono scarsamente illuminate, può essere utile installare un filtro a densità neutra davanti all’obiettivo. Questo filtro limita uniformemente la quantità di luce trasmessa all’obiettivo su tutto lo spettro visibile e forza l’apertura completa del diaframma per compensare questa situazione. Molte telecamere di rete attualmente in commercio sono munite di
un sistema di controllo automatico del diaframma che verifica la nitidezza delle immagini in
tutti i periodi dell’anno e ore del giorno, indipendentemente dalle variazioni di illuminazione.
4.1.3. Impianti per interni ed esterni
Custodie per telecamere
Se la telecamera deve essere montata in esterni o in un ambiente relativamente ostile, è consigliabile
proteggerla installandola in una custodia impermeabile a prova di manomissione. Le custodie per telecamere sono disponibili in varie dimensioni e materiali. Alcuni modelli dispongono anche di ventole
incorporate per il raffreddamento e/o di riscaldatori.
Per un elenco completo delle custodie
disponibili per le telecamere Axis per
esterni o per ambienti aggressivi, umidi o
polverosi, visitare la pagina Web:
www.axis.com/products/cam_housing
4.1.4. Best practices
Per ottenere immagini di alta qualità da una telecamera, è sufficiente seguire alcune regole di base che si
applicano sia alle telecamere di rete che altri tipi di telecamere. Di seguito, sono riportati alcuni semplici
consigli, utili per acquisire immagini di buona qualità.
■
■
sare molta luce
U
La scarsa qualità delle immagini deriva generalmente dall’assenza di luce. Più luce è disponibile e
migliore è la qualità delle immagini. Una luce troppo scarsa può sfocare le immagini e rendere i
colori meno brillanti, che è uno dei motivi per cui i fotografi professionisti usano lampade molto
34
considerazioni sulle telecamere
-
capitolo 4
potenti. L’unità di misurazione standard per la luce è il lux. Per acquisire immagini di buona qualità
sono necessari almeno 200 lux. Le telecamere di buona qualità sono in grado anche di lavorare con
1 lux, ossia possono acquisire le immagini con questa quantità di luce ma non possono garantirne
la qualità. Tuttavia, poiché i vari produttori usano riferimenti diversi per fornire indicazioni sulla
sensibilità alla luce dei loro prodotti, è a volte difficile confrontare le prestazioni delle telecamere
senza osservare le immagini acquisite.
Ambiente
Fortemente
Molto illuminato
Normale luce d‘ufficio
Poca luce
■
■
■
■
Lux
100,000
10,000
500
100
Evitare la retroilluminazione
È sempre consigliabile evitare le aree molto luminose nelle immagini, perché provocano fenomeni
come la sovraesposizione (bianco luminoso) e scuriscono i colori degli oggetti. Questo problema si
verifica generalmente quando si tenta di acquisire un oggetto avendo sullo sfondo una finestra.
Ridurre il contrasto
Le telecamere regolano l’esposizione fino a ottenere un livello di luce medio nell’immagine. Una
persona in piedi davanti a un muro bianco tende generalmente ad apparire troppo scura all’interno dell’immagine. Per risolvere questo problema, è sufficiente sostituire il bianco dello sfondo
con il grigio.
Consigli per l’installazione delle telecamere all’aperto
■
■
■
■
■
■
■
■
Obiettivi
Per le applicazioni esterne è sempre consigliabile usare un obiettivo con diaframma automatico,
poiché questo tipo di obiettivo è in grado di regolare automaticamente la quantità di luce trasmessa
al sensore immagini, ottimizzando conseguentemente la qualità dell’immagine e proteggendo il
sensore immagini da eventuali danni derivanti dall’esposizione a una luce solare troppo forte.
Luce solare diretta
Importante! La luce solare diretta deve sempre essere evitata durante le riprese, poiché “accec
la telecamera e scolorisce permanentemente i piccoli filtri a colori sul chip del sensore. Se
possibile, è necessario posizionare la telecamera nella stessa direzione della luce del sole.
Contrasto
L’acquisizione di una quantità di cielo eccessiva può incrementare il contrasto, poiché la telecamera effettua le regolazioni necessarie per il livello di luce richiesto, scurendo l’oggetto/il paesaggio
da riprendere. L’unico modo per risolvere il problema consiste nell’installare la telecamera in
punto rialzato rispetto alla superficie, utilizzando un’asta se necessario. È importante fare attenzione a usare sempre un appoggio stabile per evitare vibrazioni causate da venti molto forti.
iflessi
R
Se la telecamera viene installata dietro un pannello di vetro, ad esempio all’interno di una custodia,
l’obiettivo deve essere avvicinato il più possibile al vetro per evitare che i riflessi della telecamera
e dello sfondo siano visibili nell’immagine. Per ridurre i riflessi è possibile anche applicare uno
speciale rivestimento sulla superficie in vetro posta davanti all’obiettivo.
35
capitolo 4
■
■
-
considerazioni sulle telecamere
Illuminazione
P
er utilizzare le telecamere per le riprese notturne, è talvolta necessario usare più luce. Le luci usate
devono essere installate in modo che non proiettino riflessi e/o ombre sulle immagini. Per le riprese
di videosorveglianza nascoste, è possibile usare anche sistemi di illuminazione a infrarossi (IR) anziché luci normali, cioè la cosiddetta “luce bianca”. La luce a infrarossi non è percettibile dall’occhio
umano; poiché pur essendo sufficiente per consentire alle telecamere IR di acquisire le immagini
non è visibile all’occhio umano. Le telecamere sensibili alla luce a infrarossi possono essere collegate
direttamente a una rete o a un server vide. Nota: le telecamere a colori non funzionano con la luce a
infrarossi. Alcune telecamere sono in grado di passare automaticamente dalla modalità di ripresa
diurna a quella IR, utile per le riprese notturne, in cui le immagini vengono acquisite in bianco e
nero. Per ulteriori informazioni sulla funzione Giorno/Notte, vedere il Capitolo 3.5, pagina 27.
4.2. Uso delle telecamere analogiche con i video server
Tutti i tipi di telecamere analogiche – come quelle fisse, a cupola, per interni, esterni, a cupola fisse,
PTZ e speciali – possono essere integrate nei sistemi di rete mediante un video server. In questo caso,
il cavo coassiale della telecamera analogica viene semplicemente collegato all’ingresso analogico del
video server, che ha il compito di digitalizzare, comprimere e trasmettere il video su una rete LAN o
su Internet. Il video trasmesso in rete è identico ai flussi video generati dalle telecamere di rete e può
quindi essere integrato in qualsiasi sistema video di rete. In altre parole, è sufficiente un video server
per trasformare una telecamera analogica in una telecamera di rete.
Telecamera analogica connessa al video server
Camera analogica
Cavo
coassiale
analogico
Axis Video Server
LAN/
Internet
Possono essere utilizzati molti tipi di video server, a seconda della configurazione, del numero di
telecamere, del tipo di telecamere e della disponibilità o meno di cavi coassiali.
4.2.1. Video server installati in rack
La maggior parte delle aziende preferisce installare e centralizzare tutte le attrezzature in un’unica
area dedicata per poter gestire e controllare le informazioni riservate in un ambiente sicuro e protetto.
Se nell’edificio sono installate molte telecamere analogiche, ciò comporta la necessità di collegare
numerosi cavi coassiali alla sala controllo.
Se i cavi coassiali sono già stati installati e collegati alla sala di controllo, è possibile migliorare le
prestazioni dell’installazione utilizzando un rack per video server che consente di installare più video
server blade in un unico rack in modo da poterli gestire centralmente. Il rack contiene slot per un
massimo di 12 video server blade intercambiabili, consente di stabilire connessioni di rete e seriali, ed
è munito di connettori I/O sul retro di ciascuno slot nonché di un unico alimentatore. Un rack 3U da
19” può generalmente contenere fino a 48 canali che lavorano alla massima velocità di trasmissione,
quindi costituisce una soluzione ad alta densità utile per limitare lo spazio occupato.
36
considerazioni sulle telecamere
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capitolo 4
Rack completamente connesso da cavi coax
AXIS 2400+ Blade
AXIS 2400+ Blade AXIS 2400+ Blade
AXIS 2400+ Blade
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AXIS 2400+ Blade
AXIS 2400+ Blade
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AXIS 2400+ Blade AXIS 2400+ Blade
AXIS 2400+ Blade
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4.2.2. Video server indipendenti
Nelle installazioni di videosorveglianza costituite da telecamere analogiche in cui non sono ancora
stati installati cavi coassiali, può essere utile collegare un video server indipendente vicino alle telecamere analogiche del sistema. Oltre a ridurre i costi dei cavi richiesti per la trasmissione del video,
questa soluzione offre l’ulteriore vantaggio di consentire la trasmissione di immagini di buona qualità anche a lunghe distanze, a differenza dei cavi coassiali che tendono a degradare la qualità delle
immagini man mano che la distanza aumenta. I video server generano immagini digitali che non sono
influenzate dalla distanza.
Custodia con telecamera analogica e video server installati
4.2.3. Video server con telecamere PTZ e a cupola
Le telecamere PTZ possono essere collegate a video server indipendenti o installati in rack utilizzando
la porta seriale (RS232/422/485) incorporata nel video server. L’uso di un video server installato in
prossimità della telecamera elimina la necessità di usare cavi seriali diversi per il controllo del meccanismo PTZ. Inoltre, questa soluzione consente anche di effettuare un controllo PTZ su lunghe distanze
tramite Internet. Per controllare una telecamera PTZ specifica, è necessario installare nel video server
uno speciale driver. Sui video server Axis è possibile caricare i driver PTZ per le telecamere PTZ e
dome più comuni. È anche possibile usare il driver installato sul PC che esegue il software per la
gestione del video, se la porta seriale del PC è stata configurata come server seriale, ossia è in grado
di trasmettere comandi.
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capitolo 4
-
considerazioni sulle telecamere
Telecamera analogica Dome/PTZ connessa al Video Server Axis
PTZ/Dome Camera
Cavo
coassiale
analogico
Axis Video Server
LAN/
Internet
4.2.4. Decodificatori video
In alcune installazioni è necessario poter monitorare i flussi video e audio di rete utilizzando le apparecchiature analogiche disponibili. L’uso di un decoder video di rete permette di riconvertire i flussi
video e audio di rete in segnali analogici che possano essere visualizzati su normali schermi televisivi,
monitor analogici e switch video. I codificatori/decodificatori offrono una soluzione economica per
trasmettere video analogico su lunghe distanze (mediante la conversione la segnali da analogici a
digitali e la riconversione in segnali analogici).
Casa
Web
Browser
Axis Network Cameras
IP NETWORK
INTERNET
Ufficio
Axis Video Server
PC con software
di management
Camere
analogiche
AXIS 292
Network Video
Decoder
Axis
Network
Video Decoder
Monitor
I decodificatori video di rete permettono di usare i monitor digitali già installati per ricevere video e
audio dalle telecamere analogiche o dai sistemi analogici remoti, che vengono considerati workstation
locali, anche se di fatto sono ubicati in città diverse.
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tecnologia di rete ip
-
capitolo 5
Tecnologia di rete IP
Il protocollo IP (Internet Protocol) è il protocollo di comunicazione attualmente più usato, poiché
costituisce il protocollo di base usato per le comunicazioni tramite Internet, compresi la posta
elettronica, il Web e le applicazioni multimediali. Una delle ragioni della sua popolarità risiede
nella sua scalabilità. Ciò significa, in altre parole, che questo protocollo può essere usato sia per le
piccole installazioni che per quelle di dimensioni maggiori, perché è in grado di garantire prestazioni
elevate, costi ridotti e un’ampia compatibilità con attrezzature e tecnologie consolidate.
Questo capitolo fornisce una descrizione generale delle diverse tecnologie basate su IP che possono
essere usate per sfruttare in modo ottimale le funzionalità dei sistemi video di rete.
5.1. Ethernet
La maggior parte dei computer attualmente installati negli uffici utilizza generalmente il protocollo
TCP/IP ed è collegato ad altri sistemi tramite una rete Ethernet. Ethernet consente di disporre di una
rete veloce a un costo ridotto. La maggior parte dei computer attualmente in commercio ha un’interfaccia Ethernet integrata o è predisposta per l’installazione di una scheda di interfaccia di rete (NIC).
Tipi di protocolli Ethernet più diffusi:
10 Mbit/s (10 Mbps) Ethernet
Questo standard, raramente utilizzato per le reti a causa della sua ridotta capacità, è stato sostituito
alla metà degli anni ’90 con lo standard 100 Mbit/s Ethernet. La topologia più comunemente utilizzata
con il protocollo 10 Mbit/s Ethernet era nota con il nome di 10BASE-T. Questa tipologia prevede l’uso
di 4 fili (due fili a doppino incrociato) alloggiati all’interno di un cavo Cat. 3 o Cat. 5. Al centro viene
installato un hub o switch, che dispone di una porta per ciascun nodo. La stessa configurazione viene
usata anche per Fast Ethernet e Gigabit Ethernet.
Fast Ethernet (100 Mbit/s)
Fast Ethernet, che supporta velocità di trasmissione dati fino a 100 Mbit/s, è il tipo di protocollo Ethernet
più comunemente usato nelle reti di oggi. Lo standard principale prende il nome di 100BASE-T. Pur
essendo più recente e più veloce rispetto allo standard 10 Mbit Ethernet, questo protocollo ne condivide
tutte le caratteristiche di base. Lo standard 1000 Mbit/s può essere diviso in:
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capitolo 5
-
tecnologia di rete ip
00BASE-TX: che prevede l’uso di cavi in rame a doppino incrociato (Cat. 5).
1
100BASE-FX: che assicura velocità di trasmissione 100 Mbit/s Ethernet su cavi in fibre ottiche.
Nota: la maggior parte degli switch di rete 100 Mbit supporta sia lo standard 10 che 100 Mbit per
garantire la compatibilità con i sistemi esistenti (generalmente chiamati switch di rete 10/100).
■
■
Gigabit Ethernet (1000 Mbit/s)
È lo standard corrente utilizzato dai produttori di computer desktop collegati in rete. Tuttavia,
questo standard viene soprattutto utilizzato per le dorsali che collegano i server agli switch di rete.
1000BASE-T è ampiamente utilizzato e può essere suddiviso in:
1000BASE-T: velocità di trasmissione pari a 1 Gbit/s su cavi in rame Cat. 5 o Cat. 6.
1000BASE-SX: velocità di trasmissione pari a 1 Gbit/s su cavi in fibre Multi-mode (fino a distanze
massime di 550 m).
■ 1000BASE-LX: velocità di trasmissione pari a 1 Gbit/s su cavi in fibre Multi-mode (fino a distanze
massime di 550 m); se utilizzato con cavi in fibre Single-mode, può essere ottimizzato anche per
distanze più lunghe (fino a 10 km).
■ 1000BASE-LH: velocità di trasmissione pari a 1 Gbit/s su cavi in fibre Single-mode (fino a
distanze massime di 100 km); questa è la soluzione più idonea per le grandi distanze.
■
■
10 Gigabit Ethernet (10 000 Mbit/s)
Questo nuovo standard viene sempre più diffusamente utilizzato per le dorsali di reti aziendali.
Lo standard 10 Gigabit Ethernet utilizza sette diversi tipi di supporti per le reti LAN, WAN e MAN
(Metropolitan Area Network). I suoi requisiti sono attualmente stati raggruppati in uno standard supplementare, IEEE 802.3ae, che verrà integrato nella nuova versione dello standard IEEE 802.3.
Gigabit
Axis
Network Cameras
Network Switch
PC Server per Video
Management
10/100 Ethernet
5.2. Power over Ethernet
Power over Ethernet (PoE) è una tecnologia che permette di fornire alimentazione tramite l’infrastruttura della rete LAN. In altre parole, permette di alimentare altre periferiche di rete, come i telefoni IP o
le telecamere di rete, utilizzando lo stesso cavo utilizzato per la connessione di rete. Questa soluzione
elimina la necessità di usare prese di alimentazione nei punti di installazione delle telecamere e semplifica l’installazione di gruppi di continuità (UPS) capaci di garantire un funzionamento continuativo,
24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana.
La tecnologia PoE è disciplinata da uno standard denominato IEEE 802.3af ed è appositamente progettata per non interferire con la trasmissione dei dati o ridurre la portata della rete. L’alimentazione
viene trasmessa tramite l’infrastruttura LAN appena viene rilevato un terminale compatibile e bloccata
se vengono rilevate periferiche più vecchie non compatibili con questa tecnologia. Questa funzione
permette dunque agli utenti di utilizzare contemporaneamente in rete periferiche compatibili o meno
con la tecnologia PoE, con la massima flessibilità e in tutta sicurezza.
40
tecnologia di rete ip
-
capitolo 5
Lo standard assicura una potenza massima di 15,4 W sul lato dello switch o del midspan, che equivale a un consumo massimo di 12,9 W sul lato della periferica/telecamera. Pertanto, è la soluzione
ideale per le telecamere di rete. Le telecamere per esterni, PTZ e Dome richiedono generalmente una
maggiore potenza e non sono pertanto indicate per l’uso con la tecnologia PoE. Alcuni produttori
offrono anche prodotti personalizzati proprietari capaci di garantire la potenza sufficiente ad alimentare
queste applicazioni, tuttavia trattandosi di prodotti personalizzati non è sempre possibile assicurare
l’interoperabilità tra le varie marche. Lo standard 802.3af supporta anche la cosiddetta classificazione
dell’alimentazione che permette all’unità PoE e alle altre periferiche di “negoziare” la quantità di alimentazione necessaria. Ciò significa, ad esempio, che uno switch intelligente può riservare una quantità
di alimentazione sufficiente e idonea per la periferica (telecamera), con il conseguente vantaggio che lo
switch può essere utilizzato con un maggior numero di uscite PoE.
Uso di Power over Ethernet
PoE utilizza i cavi di rete standard (ad esempio i cavi Cat. 5) per fornire l’alimentazione alle periferiche
connesse in rete tramite le porte dati. La maggior parte dei produttori di switch di rete di oggi fornisce il supporto per PoE integrato. Gli utenti che già dispongono di un’infrastruttura di rete basata su
switch possono usufruire della stessa funzionalità, aggiungendo semplicemente un cosiddetto midspan
allo switch, che aggiunge potenza al cavo di rete. Tutte le telecamere di rete senza tecnologia PoE
incorporata possono essere integrate in un sistema PoE mediante uno splitter attivo. Il diagramma
che segue dimostra che una telecamera di rete alimentata tramite il cavo di rete può continuare a
funzionare anche in caso di interruzione dell’alimentazione.
Generatore
alternativo di
alimentazione
(UPS)
Axis Network
Camera
integrata
con PoE
3115
4 0 0 1
Midspan
Network Switch
Power
Ethernet
P o w e r D s in e
Active
Splitter
Axis Network
Camera
senza PoE
Power over Ethernet
5.3. Reti wireless
Sebbene le reti cablate siano ampiamente diffuse, l’uso di una rete wireless può talvolta offrire maggiori vantaggi funzionali ed economici. Questa tipologia di rete può essere utile, ad esempio, negli
edifici protetti dove l’installazione di cavi rischierebbe di danneggiare gli interni o nelle strutture in
cui è necessario spostare regolarmente le telecamere in punti diversi senza dover reinstallare i cavi,
come nel caso specifico dei punti vendita al dettaglio. La tecnologia wireless viene anche comunemente usata per collegare edifici o siti senza ricorrere a complessi e costosi lavori di scavo. La tecnologia wireless può essere utilizzata al di là dei limiti fisici delle reti, poiché può essere impiegata con
sistemi video sia analogici che di rete. Le due categorie principali di comunicazioni wireless sono le
seguenti:
41
capitolo 5
■
■
■
■
-
tecnologia di rete ip
ireless LAN (chiamata anche WLAN):
W
Una LAN è per definizione una rete locale, cioè una rete che copre distanze limitate, generalmente
installata all’interno di edifici. Gli standard per le reti wireless sono oggi ampiamente consolidati,
tanto che è possibile usare insieme periferiche di più produttori.
ridge wireless
B
Per poter collegare edifici o siti con collegamenti ad alta velocità, è necessario usare un collegamento dati point-to-point capace di coprire lunghe distanze e garantire velocità elevate. Le due
tecnologie più comunemente usate sono i raggi a microonde e laser.
Standard LAN wireless
802.11a
Standard che utilizza una larghezza di banda pari a 5 GHz e garantisce una velocità effettiva pari a
~24 Mbps, in ambienti esterni e fino a distanze di 30 m (100 piedi). Questo standard è supportato solo
da un numero limitato di prodotti. La larghezza di banda teorica è 54 Mbps.
802.11b
Standard che garantisce una velocità effettiva di ~5 Mbps in ambienti esterni, fino a distanze massime
di 100 m (300 piedi). Questo standard usa la banda 2,4 GHz. La larghezza di banda teorica è 11 Mbps.
802.11g
Rappresenta lo standard più comunemente utilizzato che offre prestazioni migliori rispetto allo standard 802.11b, con velocità di trasmissione effettive massime di ~24 Mbps in ambienti esterni, fino a
distanze massime di 100 m (300 piedi). Questo standard usa la banda 2,4 GHz e ha una larghezza di
banda teorica di 54 Mbps.
802.11n
Versione successiva dello standard 802.11 Wireless LAN. La velocità effettiva sarà superiore a 100Mbps.
Accesso wireless a banda larga
802.16 - WiMAX
Lo standard IEEE 802.16, noto anche con il nome di WiMAX, definisce le specifiche per le reti metropolitane wireless fisse a banda larga (MAN) basate su un‘architettura punto-multipunto. Lo standard
disciplina l‘uso della larghezza di banda entro gli intervalli di frequenza compresi tra 10GHz e 66GHz,
e inferiori a 11GHz. 802.16 supporta velocità di caricamento/download in bit estremamente elevate
su stazioni base situate a una distanza massima di 50km/30 miglia, utile per la gestione di servizi di
tipo VoIP.
42
tecnologia di rete ip
-
capitolo 5
Tipica rete con connessioni cavo e wireless
Wireless
Access
Point
Server
Network Switch
Axis
Network
Camera
Wireless
Device
Point
Axis Network
Camera
PC Client
Axis Network
Camera
Questo diagramma illustra un utilizzo comune della tecnologia wireless:
■
■
ui il punto centrale è lo switch. A sinistra, un server e un PC client, sono connessi tramite rete cablata
Q
Ethernet. Vicino allo switch c‘è un access point wireless. Questo dispositivo gestisce tutti i dispositivi wireless nell‘area.
Nel diagramma sono rappresentati due dispositivi wireless:
- L‘Axis 207W Network Camera. Questa telecamera ha il supporto integrato per la connessione wireless.
- Un device point wireless. Questo dispositivo offre comunicazione wireless e si connette direttamente
all‘access point.
E‘ anche possibile collegare il server e il PC via wireless. Ma siccome la banda della rete wireless è limitata
rispetto a quella cablata, l‘ideale è sempre usare la rete via cavo quando possibile.
Informazioni sulla protezione delle reti wireless
La natura stessa delle comunicazioni wireless fa sì che qualsiasi utente in possesso di un dispositivo
wireless, che si trovi nell’area di copertura della rete, possa collegarsi alla rete e condividerne i servizi.
Ciò spiega perché è così importante proteggere le reti.
Per ulteriori informazioni sulla protezione delle reti wireless, vedere la sezione 5.5.2 a pagina 48.
Bridge wireless
Alcune soluzioni utilizzano standard diversi, rispetto all’ultra-diffuso standard 802.11, che garantiscono
prestazioni di gran lunga superiori e la possibilità di usare cavi di maggiore lunghezza con un livello
di protezione molto elevato. Questi standard prevedono l’uso di altri sistemi a radiofrequenza come i
collegamenti a microonde. Un’altra tecnologia molto diffusa è quella basata su sistemi ottici quali i collegamenti laser. I collegamenti a microonde offrono velocità fino a 1000 Mbps fino a distanze massime
di 80 km (130 miglia). Per collegare distanze non coperte dalla portata di questi sistemi, è possibile
anche usare i sistemi di comunicazione satellitare. Tuttavia, la modalità di trasmissione di questi sistemi,
che prevede l’invio/la ricezione dei dati al/dal satellite, può incrementare significativamente la latenza
(nell’ordine di molti secondi) e li rende pertanto inadeguati per funzioni come il controllo manuale delle
telecamere Dome e le applicazioni per le video conferenze, in cui è generalmente richiesta una bassa
latenza. Inoltre, se la larghezza di banda richiesta è molto alta, i sistemi satellitari possono rivelarsi
molto costosi.
43
capitolo 5
-
tecnologia di rete ip
5.4. Metodi per il trasporto di dati
5.4.1. Indirizzi IP
L‘indirizzo IP (Internet Protocol address) è un numero univoco utilizzato dalle periferiche per identificarsi e comunicare in reti che utilizzano il protocollo IP. Ciascun indirizzo IP è costituito da quattro
numeri separati da un punto (“.”). Ciascun numero deve essere compreso tra 0 e 255. Un esempio tipico
di indirizzo potrebbe essere “192.36.253.80”.
L‘indirizzo IP è ulteriormente diviso in due sezioni che identificano rispettivamente la rete e l‘host.
Il limite tra queste due sezioni è la cosiddetta netmask o lunghezza del prefisso. Una netmask con il
numero 255.255.255.0 indica che i primi 3 byte sono riservati all‘indirizzo di rete e che l‘ultimo byte
è riservato all‘indirizzo dell‘host. L‘indirizzo può anche essere delimitato tramite la lunghezza del
prefisso. Nel caso dell‘esempio precedente, la lunghezza del prefisso sarebbe equivalente a 24 bit (ad
esempio 192.36.253.80/24)
Alcuni blocchi di indirizzi sono riservati per l‘uso su reti private:
10.0.0.0/8
172.16.0.0/12
192.168.0.0/16
(netmask 255.0.0.0)
(netmask 255.240.0.0)
(netmask 255.255.0.0)
Questi indirizzi vengono usati su reti Internet private, e non possono essere usati sulla rete Internet
pubblica.
5.4.2. IPv6
IPv6, ovvero la versione 6 del protocollo IP, è stato progettato come aggiornamento avanzato della
versione precedente e verrà utilizzato insieme alla versione 4 per un periodo limitato di tempo. Il
protocollo IPv6 è stato progettato per consentire una crescita graduale di Internet, sia in termini di
numero di host che di volume complessivo di traffico trasmesso.
Il vantaggio più evidente del protocollo IPv6 rispetto al protocollo IPv4 deriva dalla maggiore lunghezza degli indirizzi, incrementata da 32 a 128 bit. Questo ampliamento è stato introdotto in vista
della crescita di Internet, ovvero per permettere un uso illimitato (per scopi diversi) di reti e sistemi.
Il protocollo IPv6, ad esempio, prevede l‘assegnazione di un indirizzo univoco a cellulari e periferiche
portatili elettroniche.
44
tecnologia di rete ip
-
capitolo 5
5.4.3. Protocolli per il trasporto dei dati usati nei sistemi video di rete
Il protocollo più comunemente usato per la trasmissione di dati in rete è la suite di protocolli TCP/
IP. Il protocollo TCP/IP funge da “portante” per molti altri protocolli; ad esempio per il protocollo
HTTP (Hyper Text Transfer Protocol) utilizzato per visualizzare le pagine Web su server collegati a
Internet.
Protocolli e porte TCP/IP utilizzati sui sistemi video di rete
I protocolli e le porte più comunemente utilizzati per il trasferimento di video in rete comprendono:
Protocollo
Protocollo di
trasporto
Porta
Utilizzo comune
Utilizzo peril video in rete
FTP
File Transfer Protocol
TCP
21
Trasporto file su
Internet/intranet
Trasporto di immagini o video da
una network camera/video server a
un server FTP o ad un‘applicazione
SMTP
Simple Mail Transfer
Protocol
TCP
25
Protocollo per l‘invio
di email
Una network camera/video server può
inviare immagini o notifiche di allarme usando il client email integrato
HTTP
Hyper Text Transfer
Protocol
TCP
80
Usato per navigare sul web
Il modo più comune per trasferire
video da una network camera/video
server dove il dispositivo di video
in rete lavora essenzialmente come
web server
HTTPS
Hypertext Transfer Protocol
over Secure Socket Layer
TCP
443
Usato per offrire l‘accesso
sicuro alle pagine web
tramite crittografia
Trasmissione sicura di video da una
network camera/video server può
anche essere usato per inviare
certificati digitali X.509
RTP
Real Time Protocol
UDP/TCP
Non
definita
RTP rende standard la trasmissione di video e audio su
Internet. Spesso usato per
streaming e videoconferenza
La trasmissione può essere sia
unicast (one to one) che multicast
(one to many)
RTSP
Real Time Streaming
Protocol
TCP
554
Utilizzato per configurare e monitorare le sessioni multimediali su RTP
IP utilizza due protocolli: TCP (Transmission Control Protocol) e UDP (User Datagram Protocol).
Il protocollo TCP offre un canale di trasmissione affidabile e basato su connessione in grado di
suddividere grandi volumi in dati in pacchetti più piccoli che possano essere trasmessi sulla rete fisica.
Questo protocollo verifica inoltre che i dati trasmessi da un lato della rete vengano ricevuti sull’altro
lato. Il protocollo UDP è invece un protocollo non basato su alcuna connessione che non garantisce
l’effettiva consegna dei dati e lascia quindi all’applicazione il compito di effettuare il controllo delle
trasmissioni e la verifica degli errori.
Il protocollo TCP viene generalmente usato quando la sicurezza delle comunicazioni ha la priorità
sulla latenza di trasmissione. Tuttavia, le ripetute trasmissioni che si verificano con il protocollo TCP
possono provocare ritardi significativi. Il protocollo UDP non prevede la possibilità di ritrasmettere i
dati persi, quindi non esiste il rischio di ritardi.
45
capitolo 5
-
tecnologia di rete ip
5.4.4. Metodi di trasmissione usati dai sistemi video di rete: Unicasting, Multicasting e Broadcasting
I dati possono essere trasmessi in rete in tre modi diversi:
■
■
■
nicast - il mittente e il destinatario comunicano utilizzando uno schema point-to-point. I pacchetti
U
dati vengono inviati solo a un destinatario, quindi gli altri computer della rete non hanno la necessità di elaborare le informazioni.
ulticast - comunicazione tra un unico mittente e più destinatari collegati in rete. Le tecnologie
M
multicast vengono utilizzate per ridurre il traffico di rete nel caso in cui più destinatari abbiano
l’esigenza di visualizzare simultaneamente la stessa fonte, poiché consentono di trasmettere
contemporaneamente un unico flusso di dati a centinaia di destinatari. La principale differenza
rispetto al metodo unicasting risiede nel fatto che il flusso video deve essere inviato una sola
volta. Il multicasting (o IP-Multicasting) viene comunemente usato per le trasmissioni RTP.
roadcast - trasmissione di tipo da “uno-a-tutti”. Sulle reti LAN, questi tipi di trasmissioni vengono
B
generalmente usati solo su alcuni segmenti specifici della rete e non sono generalmente idonei per la
trasmissione di video in rete.
5.5. Protezione delle reti
Esistono molti modi per proteggere la rete e le
comunicazioni tra la rete e i client. È possibile controllare
e proteggere tutto ciò che è connesso alla rete, dai dati
trasmessi, all’uso e l’accessibilità.
5.5.1. Trasmissioni protette
Utilizzare modalità di trasmissione protette è un po’ come usare un corriere per inviare documenti di
valore e riservati a un’altra persona. Al momento della consegna, il corriere chiede generalmente al
destinatario di comprovare la propria identità. Questa operazione permette al mittente di decidere se
il destinatario è quello desiderato e se è affidabile. Se tutto è a posto, la valigetta chiusa e sigillata
viene consegnata alla persona che provvede a farla avere al destinatario. Al momento della consegna
al destinatario viene effettuata nuovamente la stessa procedura e viene verificata l’integrità del sigillo.
Appena il corriere si allontana, il destinatario apre la valigetta ed estrae il documento per leggerlo.
Le comunicazioni protette sono simili all’esempio descritto e comportano tre diversi passaggi:
Autenticazione
Il primo passaggio richiesto è l’identificazione dell’utente o del dispositivo in rete sul lato remoto.
Questa operazione viene effettuata fornendo un elemento di identificazione alla rete/al sistema; ad
esempio un nome utente e una password, un certificato X509 (SSL) e l‘uso dello standard 802.1x.
Autorizzazione
Il passaggio successivo consiste nel far autorizzare e accettare l’autenticazione, ossia nel verificare
che il dispositivo corrisponda effettivamente ai dati di identificazione forniti. Questa operazione viene
effettuata confrontando i dati di identificazione forniti con le identità valide e approvate contenute nel
database o in un apposito elenco. Al termine della fase di autorizzazione, il dispositivo viene collegato
e attivato nel sistema.
46
tecnologia di rete ip- capitolo 5
Funzionamento della modalità di autenticazione IEEE 802.1x
Introdotto per rispondere alla necessità della comunità wireless di disporre di metodi di protezione
più sicuri, lo standard 802.1x è uno dei metodi di autenticazione più comunemente usati. IEEE 802.1X
autentica le periferiche connesse a una porta LAN stabilendo una connessione punto a punto oppure
impedendo l‘accesso dalla porta in caso di errore di autenticazione.
Come funziona
I client e i server delle reti 802.1x si autenticano utilizzando certificati digitali forniti da un ente di
certificazione. Questi certificati vengono quindi convalidati da una terza parte, come un server di
autenticazione, chiamato server RADIUS, come Microsoft Internet Authentication Service.
Le periferiche network video di Axis inviano il certificato allo switch di rete, che a sua volta lo inoltra
al server RADIUS. Il server RADIUS convalida o respinge il certificato inviando una risposta allo switch,
che a sua volta autorizza o meno l‘accesso in rete tramite la porta preconfigurata.
Grazie a questo approccio, i socket di rete vengono lasciati aperti e disponibili, il che significa che il
punto di accesso autorizza il collegamento alla rete solo dopo che la periferica è stata identificata
correttamente.
Privacy
Il passaggio finale consiste nell’applicare il livello di privacy richiesto. Questa operazione viene effettuata crittografando le comunicazioni per impedire che utenti non autorizzati possano usare/leggere
i dati. L’uso della crittografia può ridurre significativamente le prestazioni, a seconda del tipo di
implementazione e crittografia usato. La privacy può essere assicurata in molti modi. Due dei metodi
più comunemente usati sono i metodi VPN e SSL/TLS (chiamato anche HTTPS):
■
■
■
■
PN (Virtual Private Network)
V
Le reti VPN permettono di creare un tunnel protetto tra i singoli punti della rete VPN e di consentire quindi l’accesso solo ai dispositivi in possesso della “chiave” corretta. Quindi, i dispositivi
di rete situati tra il client e il server non saranno in grado di accedere o visualizzare i dati. Le reti
VPN permettono di collegare più siti tramite Internet in modo sicuro e in modalità protetta.
SSL/TLS
Un altro sistema per garantire la riservatezza dei dati consiste nell’applicare la crittografia ai dati
stessi. In questo caso non viene adottato un collegamento basato su un canale protetto come per
le reti VPN, poiché la protezione viene applicata ai dati stessi. Esistono molti metodi di crittografia; ad esempio SSL, WEP e WPA. Gli ultimi due metodi vengono principalmente usati per le
reti wireless. Con il metodo SSL, che viene spesso chiamato HTTPS, il dispositivo o il computer
installano un certificato nell’unità. Il certificato può essere emesso localmente dall’utente o da un
ente esterno come Verisign.
VPN Tunnel
SSL/TLS encryption
DATA
DATA
Sicuro
Non sicuro
47
capitolo 5
-
tecnologia di rete ip
5.5.2. Protezione delle reti wireless
La natura stessa delle comunicazioni wireless rende possibile a tutte le periferiche wireless presenti
nell‘area coperta dalla rete di unirsi alla rete e usare i servizi condivisi. Ecco perché la sicurezza è
così importante.
WEP
WEP (Wireless Equivalent Privacy) applica la crittografia RSA RC4 alle comunicazioni per impedire agli
utenti sprovvisti della chiave corretta di accedere alla rete. Tuttavia, poiché la crittografia WEP presenta
alcuni difetti che non escludono il rischio di possibili attacchi, non è generalmente in grado di fornire
un livello di protezione di base. I difetti principali risiedono nell‘uso di una chiave di crittografia statica
e di un vettore di inizializzazione corto. Poiché è relativamente semplice „attaccare“ le trasmissioni WEP
con sistemi standard, è preferibile non scegliere questo metodo per le reti wireless.
WPA
WPA ((WiFi Protected Access) colma la maggior parte delle lacune della tecnologia WEP. Con WPA, la
chiave viene sostituita per ogni fotogramma trasmesso tramite il protocollo TKIP (Temporal Key Integrity
Protocol). La lunghezza del protocollo di inizializzazione è di 48 bit, ovvero maggiore rispetto ai 24 bit
del metodo WEP. WPA offre un livello di protezione di base per le reti wireless.
Per proteggere in modo ottimale le reti wireless, è tuttavia preferibile usare il metodo WPA2, che utilizza
il protocollo AES (Advanced Encryption Standard) anziché TKIP. AES rappresenta il miglior sistema di
crittografia attualmente disponibile per le reti wireless. WPA2 comprende anche l‘autenticazione 802.1x
(vedere la sezione relativa al metodo di autenticazione 802.1x).
5.5.3. Protezione dei singoli dispositivi
Proteggere la rete significa anche proteggere i singoli dispositivi dalle intrusioni, ad esempio dai
tentativi degli utenti non autorizzati di accedere ai dispositivi, o impedire l’ingresso di virus o altri
elementi nocivi.
L’accesso ai PC e ai server può essere protetto utilizzando nomi utente e password, che devono avere
una lunghezza minima di 6 caratteri (meglio se più lunga), e contenere numeri e lettere (maiuscole o
minuscole). Nel caso specifico dei PC, è anche possibile usare scanner di impronte digitali e smart card
per garantire una maggiore protezione e accelerare il processo di login. Per proteggere un dispositivo
da virus, worm o altri elementi dannosi, può essere utile installare un programma antivirus di buona
qualità con definizioni dei virus aggiornate. Tale programma deve essere installato su tutti i computer.
I sistemi operativi devono invece essere aggiornati regolarmente con i service pack e le patch rilasciati
dal produttore.
Le LAN collegate a Internet devono essere protette da un firewall, che funge da “guardia”, bloccando
o limitando il traffico diretto a, o ricevuto da, Internet. Il firewall può essere usato anche per filtrare le
informazioni o limitare l’accesso ad alcuni siti remoti.
48
tecnologia di rete ip
-
capitolo 5
5.6. QoS (Quality of Service)
La tendenza attuale è quella di raggruppare reti diverse in un‘unica rete IP, come accade in particolare
per le reti telefoniche e video (CCTV). Ciò pone in evidenza la necessità di gestire le risorse di rete condivise per poter soddisfare in modo ottimale i requisiti dei singoli servizi. Una possibile soluzione consiste nel lasciare ai router e agli switch di rete la libertà di selezionare la modalità operativa a seconda
del tipo di servizio (voce, dati o video), man mano che i dati vengono trasferiti in rete. Questa tecnica
viene chiamata DiffServ (Differentiated Services). L‘uso di QoS permette di utilizzare più applicazioni
di rete sulla stessa rete senza occupare la larghezza di banda dedicata delle singole periferiche.
Definizione
L‘espressione „Qualità del servizio“ identifica una serie di tecnologie usate per garantire la qualità dei
singoli servizi disponibili in rete. Nel caso specifico di una rete, la qualità può essere il mantenimento
della larghezza di banda, di una bassa latenza, l‘assenza di pacchetti persi, ecc. I vantaggi principali
delle reti QoS sono i seguenti:
■
■
Sono in grado di selezionare la priorità delle trasmissioni e di elaborare quindi i flussi di dati
critici prima di quelli con priorità minore.
Garantiscono una maggiore affidabilità poiché sono in grado di controllare la quantità di
larghezza di banda utilizzata dalle singole applicazioni e di evitare quindi che venga utilizzata la
larghezza di banda di altre periferiche/applicazioni.
QoS e network video: requisiti
Per poter usare QoS in una rete con componenti network video, devono essere soddisfatti i seguenti
requisiti:
■
■
Tutti gli switch e i router della rete devono fornire supporto per QoS. Questa condizione è
indispensabile per poter disporre della funzionalità QoS end-to-end.
Tutti i prodotti network video devono essere predisposti per QoS.
Scenario QoS
Figura 1: rete standard (senza supporto per QoS)
PC 3
PC 1
FTP
Router 1
Router 2
100 Mbit
Camera 1
100 Mbit
FTP
Switch 1
Video
10 Mbit
Switch 2
PC 2
Video
100 Mbit
Camera 2
In questo esempio, il PC1 ha il compito di gestire i flussi video delle telecamere Cam1 e Cam2, che
trasmettono i dati a una velocità di 2,5 Mbps. All‘improvviso, il PC2 inizia a trasferire un file al
PC3. In questo scenario, la trasmissione del file ha come effetto quello di occupare tutta la larghezza
di banda di 10 Mbps, disponibile tra i router R1 e R 2, benché i flussi video tentino di mantenere la
propria larghezza di banda complessiva di 5 Mbps. Ciò significa che il sistema non è più in grado
di continuare a garantire la larghezza di banda riservata al sistema di videosorveglianza, quindi la
velocità di trasmissione dei dati video viene ridotta. Nel caso peggiore, è possibile anche che il traffico
FT consumi tutta la larghezza di banda disponibile.
49
capitolo 5
-
tecnologia di rete ip
Figura 2: rete con supporto per QoS
PC 3
PC 1
FTP
Router 1
Router 2
100 Mbit
Camera 1
Switch 1
Video
FTP
HTTP
2
3
Video
5
100 Mbit
10 Mbit
Switch 2
PC 2
100 Mbit
Camera 2
Il router R1 è stato configurato per allocare fino a 5 Mbps della larghezza di banda totale di 10 Mbps ai
flussi video. Le applicazioni FTP possono usare 2 Mbps mentre le applicazioni HTTP e di altra natura
possono usare fino a 3 Mbps. Grazie a questa suddivisione, i flussi video possono sempre disporre
della larghezza di banda necessaria. I trasferimenti dei file sono considerati meno importanti e possono
quindi utilizzare una minore larghezza di banda rispetto ad altre applicazioni, e parte della restante
larghezza di banda può comunque esser utilizzata per la navigazione su Internet e altre applicazioni.
Ovviamente i limiti massimi si applicano solo nel caso in cui ci sia traffico in rete. La larghezza di
banda inutilizzata, se disponibile, può essere usata da tutti i tipi di applicazioni.
Concernente il traffico Pan Tilt Zoom (PTZ)
Le applicazioni PTZ sono spesso considerate critiche e richiedono una bassa latenza per poter „rispondere“
tempestivamente nel caso in cui vengano rilevati movimenti. Questo è un esempio tipico in cui è possibile
usare QoS per garantire la disponibilità della larghezza di banda minima richiesta. Il controllo QoS delle
applicazioni PTZ sui prodotti network video di Axis è gestito dal visualizzatore ActiveX AXIS Media
Control (AMC), che viene installato automaticamente quando si accede per la prima volta al prodotto Axis
tramite Microsoft Internet Explorer.
5.7. Ulteriori informazioni sulle tecnologie e le periferiche di rete
Hub, switch e bridge
Gli hub fungono essenzialmente come “scatole di connessione” poiché permettono a più dispositivi di condividere la stessa connessione Ethernet. Ciascun hub può essere generalmente collegato a 5-24 dispositivi,
quindi se si utilizzano più dispositivi è sufficiente aggiungere un altro hub. La rete può essere resa più
veloce mediante l’installazione di hub commutati, che consentono a più pacchetti dati di essere trasmessi
contemporaneamente.
Gateway e router
Gateway e Router sono fondamentalmente pacchetti di spedizione che operano a livello 3 (ad es. a livello
IP). Le decisioni spedite sono prese in base agli indirizzi IP e alle tabelle di IP routing. Un gateway rende
possibile la connessione fra due network di diverse tecnologie all‘interno di una stessa network. Ad esempio, una network Ethernet puó essere connessa con una network Token-Ring.
Router NAT
Tutti i dispositivi direttamente collegati a Internet devono avere un indirizzo IP pubblico univoco.
Questi indirizzi possono essere acquistati dai provider di servizi Internet (ISP). La rete può essere ulte50
tecnologia di rete ip
-
capitolo 5
riormente separata da Internet mediante un dispositivo chiamato NAT (Network Address Translator) che
permette di collegare una rete LAN con indirizzi privati a Internet dopo la conversione degli indirizzi
interni privati in indirizzi pubblici.
Gateway
I gateway offrono una soluzione pratica per creare una rete locale, poiché fungono contemporaneamente
da router, switch e NAT, e possono essere acquistati da più produttori.
Server DHCP
Amministrare gli indirizzi IP di un numero elevato di periferiche collegate in rete può essere un compito
lungo e complesso. Per semplificare questo compito e ridurre al minimo il numero di indirizzi IP usati,
è possibile usare un server DHCP. Questo tipo di server genera automaticamente gli indirizzi IP delle
periferiche di rete al momento in cui queste vengono collegate alla rete.
Server DNS
Le reti di dimensioni maggiori comprendono generalmente un server DNS che è letteralmente un server
di “nomi”, poiché associa e salva i nomi assegnati ai singoli indirizzi IP. Una telecamera utilizzata per
controllare l’accesso a una porta può essere identificata e localizzata più facilmente tramite la parola
“porta” anziché tramite il suo indirizzo IP, che potrebbe essere, ad esempio, 192.36.253.80.
Firewall
I firewall impediscono gli accessi non autorizzati a/da una rete privata. I firewall possono essere implementati sia nell‘hardware che nel software o in entrambi. I firewall vengono spesso usati per impedire
a utenti Internet non autorizzati di accedere a reti private connesse a Interrnet e in particolare alle reti
Intranet. Tutti i messaggi in arrivo e in uscita passano attraverso il firewall, che li esamina e blocca quelli
che non soddisfano i requisiti di sicurezza specificati. L‘uso di firewall permette, ad esempio, di verificare
che i terminali video possano accedere alle telecamere solo dopo che le comunicazioni con tutti gli altri
computer sono state bloccate.
DDNS e indirizzi IP dinamici
Gli indirizzi DNS dinamici consentono di continuare a utilizzare i nomi di dominio anche nel caso in cui
l‘indirizzo IP cambi. Ciò è particolarmente utile se si tiene conto che non tutti i computer utilizzano indirizzi IP statici. Generalmente quando un utente si collega a Internet, il provider di servizi Internet (ISP) gli
assegna un indirizzo IP inutilizzato scegliendolo da un pool di indirizzi IP. Questo indirizzo è valido solo
per tutta la durata della connessione. L‘assegnazione dinamica degli indirizzi consente di ampliare il pool
di indirizzi IP disponibili. I provider di servizi DNS dinamici utilizzano uno speciale programma, eseguito
sul computer dell‘utente, che provvede a contattare il servizio DNS ogni volta che l‘indirizzo IP fornito dal
provider di servizi cambia nonché ad aggiornare il database DNS con il nuovo indirizzo IP. Ciò consente
agli utenti di connettersi al sistema anche senza sapere l‘indirizzo IP nei casi in cui tali indirizzi vengano
modificati spesso all‘interno del nome del dominio.
Nelle applicazioni network video, è più semplice identificare una telecamera che controlla una porta
di accesso come “telecamera.porta.axis.com". Tuttavia, se si utilizza il protocollo DHCP, è possibile
che l‘indirizzo IP della telecamera cambi nel tempo. Quindi, è possibile che l‘associazione statica tra
“telecamera.porta.axis.com” e l‘indirizzo IP “192.36.253.80” della telecamera non sia più valido. DDNS
risolve il problema.
“Salve, Sig. server DNS, Mi chiamo
telecamera.porta.axis.com ed ho appena
ricevuto un nuovo indirizzo IP 192.168.10.33.
La prego di aggiornare la mia mappa.”
51
capitolo 5
-
tecnologia di rete ip
SNMP
SNMP (Simple Network Management Protocol) è un set di protocolli utilizzabile per la gestione di reti
complesse nonché per il controllo e la gestione remoti di periferiche collegate alla rete.
IPSec
“IP Security” (IPSec) è un set di protocolli che supporta lo scambio di pacchetti a livello IP in modalità
protetta. IPsec è un protocollo ampiamente utilizzato per le reti VPN (Virtual Private Network).
UPnP
Universal Plug and Play (UPnP) è un‘architettura di rete che garantisce la compatibilità tra i sistemi, le
applicazioni e le periferiche degli oltre 400 produttori che fanno parte del Forum Universal Plug and
Play. UPnP può essere usato sia su reti cablate che wireless ed è supportato da tutti i sistemi operativi.
In parole semplici, questo protocollo consente alle periferiche di connettersi rapidamente, oltre a semplificare l‘implementazione delle reti in ambienti domestici e aziendali.
UPnP offre un metodo rapido per rilevare la presenza di nuove telecamere. Quando si collega una telecamera alla rete per la prima volta, il server DHCP assegna alla telecamera un indirizzo talvolta sconosciuto. Con UPnP è possibile ricercare e visualizzare tutte le telecamere presenti in rete.
Per ulteriori informazioni sulle tecnologie e le periferiche di rete, visitare la pagina Web
www.axis.com/products/video/about_networkvideo/
52
sistemi di gestione video
-
capitolo 6
Considerazioni sui
sistemi
I sistemi video di oggi non vengono più usati solo per registrare e memorizzare passivamente grandi
volumi di informazioni (cosa che nella maggior parte dei casi è del tutto inutile), ma anche per valutare
una situazione e intraprendere le azioni correttive richieste.
La disponibilità di queste funzionalità e i numerosi metodi disponibili per la gestione dei video
impongono la necessità di valutare attentamente i requisiti delle applicazioni e il livello di funzionalità
richiesto. Dopo questa analisi, può essere opportuno prendere in esame vari fattori per poter
configurare un sistema in grado di sfruttare integralmente i vantaggi della tecnologia video di rete.
Questi fattori sono descritti in dettaglio nella sezione che segue.
6.1. Considerazioni sulle caratteristiche progettuali dei sistemi
6.1.1. Larghezza di banda
I prodotti di sorveglianza IP usano la larghezza di banda in base alla loro configurazione. L’utilizzo
della banda da parte di una videocamera varia a seconda di diversi fattori come:
■ Dimensione delle immagini
■ Compressione
■ Velocità di frame (immagini al secondo)
■ Complessità della scena
Sono numerose le tecniche attraverso cui è possibile ottenere il massimo dal proprio sistema IPSurveillance mantenendo una gestione accorta del consumo di banda, e tra queste sono comprese
le seguenti:
■
■
ommutazione delle reti: avvalendosi di una tecnica di interlacciamento attualmente comune,la
C
commutazione di reti, lo stesso computer fisico e la rete di sorveglianza IP possono essere separati
in due reti autonome. Anche se queste reti rimangono fisicamente collegate, il commutatore di rete
(switch) provvede a dividerle logicamente in due reti virtuali e indipendenti.
Maggiore velocità delle reti: partendo dalla constatazione per cui il prezzo dei commutatori e
dei router è in continua discesa, la convenienza delle reti Gigabyte è in crescente ascesa. Riducendo l‘effetto di una banda limitata, la tendenza a orientarsi verso reti più veloci aumenta il valore potenziale di un monitoraggio remoto attraverso le reti.
53
capitolo 6
■
-
sistemi di gestione video
elocità di frame guidata dagli eventi: la velocità di 30 frame al secondo (fps) da tutte le teleV
camere contemporaneamente supera di gran lunga la reale necessità della maggior parte delle
applicazioni. In circostanze normali e grazie alle capacità di configurazione e all’intelligenza integrata dei nostri video server e telecamere di rete, le velocità di frame possono essere impostate su
valori più bassi, ad esempio 1-3 fps, in modo da diminuire drasticamente il consumo di banda. In
caso di allarme, se il sistema di rilevamento del movimento viene innescato, la velocità di frame
per la registrazione può essere automaticamente impostata su un valore più alto. In molti casi, la
telecamera provvederà a inviare alla rete solamente le immagini degne di essere registrate, il che
corrisponde a una percentuale del 10% del tempo di funzionamento totale. Per il restante 90%, la
videocamera non trasmetterà alcun dato.
Calcolo dei requisiti in termini di larghezza di banda
Le utilità di calcolo della larghezza di banda permettono di stabilire la larghezza di banda utilizzata
da un sistema video di rete in base alle dimensioni delle immagini e alla velocità di trasmissione
in fotogrammi. Inoltre, permettono anche di calcolare lo spazio richiesto per il salvataggio di una
sequenza di immagini registrate.
Esempio di calcolatore di banda per telecamere di rete
To calculate specific bandwidth needs, a bandwidth calculator is available
from the Axis web site at www.axis.com/products/video/design_tool/
6.1.2. Archiviazione
La sempre più ampia diffusione di sistemi video di rete ha imposto la necessità di incrementare
la quantità di spazio su disco riservata all’archiviazione. Tutto ciò fa emergere molte altri quesiti,
che possono variare dalla quantità di spazio su disco richiesta alle procedure da seguire per creare
un’area di archiviazione sicura sul disco. I diversi metodi di archiviazione disponibili sono descritti
nella Sezione 6.4 a pagina 61.
54
sistemi di gestione video
-
capitolo 6
Calcolo dello spazio necessario per l’archiviazione
Spazio su disco richiesto
I principali fattori di cui tenere conto per calcolare la quantità di spazio su disco richiesta sono:
■ Numero di telecamere installate
■ Numero di ore di registrazione al giorno effettuate dalla telecamera
■ Periodo massimo durante il quale devono essere archiviati i dati
■ La modalità di registrazione (rilevamento dei movimenti o registrazione in continuo)
■ Altri parametri quali la velocità di trasmissione in fotogrammi, il rapporto di compressione, la qualità e la complessità dell’immagine
È utile notare che gli esempi di calcolo riportati di seguito sono solo indicativi e non tengono conto del
traffico di rete o di altri fattori tecnici che possono contribuire a incrementare le dimensioni dei file
oltre a quelle specificate di seguito. Gli esempi di calcolo non tengono conto nemmeno dello spazio di
archiviazione necessario per il sistema operativo o il software per la gestione dei video.
JPEG/Motion JPEG
I requisiti di spazio per JPEG/Motion JPEG, che prevede la ricezione di singoli file, variano a seconda
della velocità di trasmissione in fotogrammi, della risoluzione e della compressione: i diversi requisiti
di spazio delle telecamere 1, 2 e 3, elencate nella tabella che segue, variano a seconda della velocità
di trasmissione in fotogrammi al secondo e della risoluzione.
Calcolo:
Dimensione immagine x fotogrammi al secondo x 3600 s = KB all’ora / 1000 = MB all’ora
MB all’ora x ore d’uso al giorno / 1000 = GB al giorno
GB al giorno x periodo di archiviazione richiesto = Spazio richiesto per l’archiviazione
Telecamera
Risoluzione
Dimensione
immagine (KB)
Immagini per
secondo
MB/ora
Ore operative
GB/giorno
No. 1
CIF
No. 2
CIF
13
5
234
8
1,9
13
15
702
8
5,6
No. 3
4CIF
40
15
2160
12
26
Totale riferito a 3 telecamere e un periodo di archiviazione di 30 giorni = 1002 GB
MPEG-4
Nel formato MPEG-4, le immagini vengono ricevute sotto forma di flusso dati continuo, ossia non
come singoli file. Quindi, in questo caso è la velocità di trasmissione in bit, che indica la quantità di
dati video trasmessi, che determina la quantità di spazio necessaria per l’archiviazione. La velocità
di trasmissione in bit dipende alla velocità specifica di trasmissione in fotogrammi, dalla risoluzione,
dalla compressione e dal livello di movimento nella scena.
Calcolo:
Velocità di trasmissione in bit / 8(bit in a byte) x 3600 s = KB all’ora / 1000 = MB all’ora
MB all’ora x ore d’uso al giorno / 1000 = GB al giorno
GB al giorno x periodo di archiviazione richiesto = Spazio richiesto per l’archiviazione
Telecamera
Risoluzione
Bit Rate (kBit/s)
Immagini per
secondo
MB/ora
Ore operative
GB/giorno
No. 1
CIF
170
5
76,5
8
0,6
No. 2
CIF
400
15
180
8
1,4
No. 3
4CIF
880
15
396
12
5
Totale riferito a 3 telecamere e periodo di archiviazione di 30 giorni = 204 GB
55
capitolo 6
-
sistemi di gestione video
6.1.3. Ridondanza
■
■
■
■
Il termine RAID (Redundant Array of Independent Disks) viene essenzialmente usato per indicare
un metodo utilizzato per distribuire i dati su più unità disco. Questa operazione ha lo scopo di
garantire la ridondanza dei dati su più dischi e consentirne il recupero in caso di guasto del disco.
Per ulteriori informazioni sui metodi di archiviazione RAID, vedere la pagina 59.
a replica dei dati è una funzione generalmente disponibile in molti sistemi operativi per reti che
L
permette di configurare i server della rete di replicare i dati degli uni sugli altri.
Il backup su nastro è invece un metodo alternativo e al tempo stesso complementare, che può
essere effettuato con svariate applicazioni software e componenti hardware. Le politiche di backup
prevedono generalmente che i nastri con le registrazioni vengano conservati in un luogo sicuro
per evitare che possano essere danneggiati da incendi o furti.
luster di server: sebbene esistano vari metodi di clustering, quello più comunemente usato per
C
i server di database e posta consiste nell’utilizzare contemporaneamente lo stesso server con lo
stesso dispositivo di archiviazione, generalmente costituito da un sistema RAID. Se si verifica un
problema su uno dei server, l’altro (che ha la stessa configurazione) assume il controllo dell’applicazione. Poiché questi server condividono lo stesso indirizzo IP rendono il cosiddetto “fail-over”
completamente trasparente per l’utente.
Heartbeat
Data
Data
56
sistemi di gestione video
■
-
capitolo 6
Invio del video a più destinatari: un altro metodo comunemente usato per il ripristino da disastro
e l’archiviazione remota del video di rete consiste nell’inviare contemporaneamente il video a due
server diversi ubicati in luoghi diversi. Questi server possono, a loro volta, essere muniti di sistemi
RAID, lavorare in cluster o replicare i dati su altri server situati in ubicazioni diverse.
6.1.4. Scalabilità del sistema
La scalabilità varia a seconda del tipo di sistema scelto e deve pertanto essere decisa in fase di progettazione del sistema video.
■
■
■
assaggi della scalabilità: i sistemi DVR hanno generalmente 4, 9 o 16 ingressi per le telecamere,
P
quindi possono essere scalati con 4, 9 o 16 operazioni. La presenza di 15 telecamere non pone
problemi, che potrebbero però sussistere se il numero viene incrementato a 17, poiché l’aggiunta
di una telecamera può comportare la necessità di aggiungere un altro DVR. I sistemi video di rete
sono molto più flessibili e possono essere scalati di una telecamera alla volta.
umero di telecamere per registratore: nei sistemi video di rete, il server PC registra e gestisce il
N
video. Questo server può essere scelto in base alle prestazioni necessarie, che vengono spesso specificate in termini di fotogrammi al secondo trasmessi complessivamente dal sistema. Se ciascuna
telecamera deve essere in grado di trasmettere a una velocità di 30 fotogrammi al secondo, ciascun
server sarà probabilmente in grado di registrare solo le immagini di 25 telecamere. Se è sufficiente
una velocità di trasmissione di 2 fotogrammi al secondo, sarà possibile usare un unico server per
gestire 300 telecamere. Tutto ciò ha lo scopo di verificare che il sistema venga usato in modo efficiente e possa essere ottimizzato.
imensioni del sistema: se l’installazione è molto grande, il sistema video è semplice da scalare
D
poiché è possibile fornire al server PC, che gestisce il video, una maggiore potenza di elaborazione
e/o potenziarne la memoria nel caso in cui il sistema debba registrare a velocità più elevate e per
un periodo di tempo maggiore. L’operazione può essere ulteriormente semplificata aggiungendo
semplicemente un altro server PC nella sala di controllo locale o in ubicazioni remote.
6.1.5. Controllo della velocità di trasmissione in fotogrammi
I sistemi video di rete consentono di controllare il numero di fotogrammi trasmessi, a differenza dei
sistemi analogici video dove “tutto il video viene trasmesso dalla telecamera in modalità continua”.
La possibilità di controllare la velocità di trasmissione in fotogrammi consente di verificare che la
telecamera di rete/il video server inviino le immagini solo alla velocità richiesta e che non venga
trasmesso in rete video non richiesto. La telecamera di rete/il video server possono anche essere configurati per incrementare la velocità di trasmissione nel caso in cui venga rilevato un movimento.
1 secondo
Sistema
analogico
Sistema
Network Video
Trasmissione video analogica: tutte le immagini sono nviate continuamente
Trasmissione video in rete: la trasmissione può essere configurata
57
1 immagine
salvata con
entrambe le
tecnologie
capitolo 6
-
sistemi di gestione video
È inoltre possibile inviare video a velocità diversi a destinatari specifici, che può rappresentare un grosso
vantaggio soprattutto se non si utilizzano collegamenti remoti con una larghezza di banda limitata.
1 secondo
Registrazione
remota con
visualizzazione a
basso frame rate
Sistema
Network Video
Registrazione
locale con visualizzazione a maggiore
frame rate
6.2. Riflessioni sull’archiviazione
Dischi rigidi di archiviazione
Per archiviare le immagini su disco, è possibile sostanzialmente usare due approcci diversi: collegare
un’unità di archiviazione al server su cui è in esecuzione l’applicazione oppure utilizzare un dispositivo di archiviazione indipendente, ossia non collegato al server su cui è in esecuzione l’applicazione.
6.2.1. Dispositivi di archiviazione collegati al server
Axis Network Cameras
PC Server con
software di video
management
Network switch,
broadband router
o corporate firewall
Questa è probabilmente la soluzione più comunemente usata nelle installazioni medio-piccole. In questo caso il disco rigido è situato sullo stesso PC su cui è in esecuzione il software per la gestione del
video (server applicativo). Lo spazio disponibile dipende dal PC e dal numero di unità disco che può
contenere. La maggior parte dei PC può contenere 2 dischi, altri hanno fino a 4 dischi. Ciascun disco
può contenere fino a circa 300 Gbyte di dati, quindi la capacità complessiva è di circa 1,2 Tbyte.
58
sistemi di gestione video
-
capitolo 6
6.2.2. Dispositivi NAS (Network Attached Storage) e SAN (Storage Area Network)
Axis Network Cameras
Storage
separato
Network switch,
broadband router
o corporate firewall
PC Server con
software di video
management
Se la quantità di dati da archiviare e i requisiti di gestione superano i limiti dei dispostivi di archiviazione collegabili ai computer, è consigliabile installare un sistema di archiviazione indipendente, ossia
un sistema NAS o SAN.
NAS
I sistemi NAS sono costituiti da dispositivi di archiviazione indipendenti collegati direttamente alla
LAN, che possono essere usati come area di archiviazione da tutti i client collegati in rete. Questi
dispositivi sono semplici da installare, facili da configurare e offrono una soluzione di archiviazione
economica, ma una velocità di ricezione dei dati limitata.
SAN
I sistemi SAN sono dispositivi veloci e dedicati impiegati per l’archiviazione in rete, generalmente
collegati a uno o più server tramite cavi in fibra ottica. Gli utenti possono accedere ai dispositivi di
archiviazione del sistema SAN tramite i server e lo spazio di archiviazione è scalabile fino a centinaia di
Tbyte. La centralizzazione dell’archiviazione dei dati semplifica l’amministrazione e offre una soluzione
di archiviazione efficiente e flessibile utilizzabile da più utenti contemporaneamente.
La differenza tra questi due sistemi risiede nel fatto che i sistemi NAS sono dispositivi di archiviazione
in cui l’intero file viene salvato su un unico disco rigido, mentre i dispositivi SAN comprendono più
dispositivi in cui il file può essere salvato blocco per blocco su più dischi rigidi. Questo tipo di configurazione offre soluzioni scalabili e capienti idonee ad archiviare una grande quantità di dati con un
elevato livello di ridondanza. Esistono modelli di entrambi i tipi di dispositivi utilizzabili con il software
per la gestione di video.
6.2.3. RAID (Redundant Array of Independent Disks)
RAID è un metodo che consente di gestire unità disco standard in modo che il sistema operativo le
rilevi come un unico disco rigido logico di grandi dimensioni.
Esistono più livelli RAID con livelli di ridondanza diversi: dalle soluzioni che non offrono alcun tipo
di ridondanza a quelle speculari “hot swap” che garantiscono la continuità delle attività e l’integrità
dei dati in caso di problemi su uno dei dischi.
59
capitolo 6
-
sistemi di gestione video
I livelli di RAID più comuni sono elencati nella tabella che segue.
Livello RAID
Caratteristiche
RAID-0
I dati vengono ripartiti (striping) su più dischi rigidi; ciò aumenta la velocità di
lettura/scrittura ma non offre alcuna ridondanza.
RAID-1
Questo livello, chiamato anche mirroring, prevede che almeno due dischi duplichino i dati. Non viene effettuato alcuno striping ed entrambi i tipi di dischi
possono effettuare contemporaneamente le operazioni di lettura. La velocità di
scrittura è simile a quella di un’unità disco di archiviazione
RAID-5
Array di parità di rotazione che consente di sovrapporre operazioni di lettura e
scrittura. Questo tipo di array salva le informazioni relative alla parità per consentire la ricostruzione dei dati persi.
6.3. Funzioni di protezione
La privacy è un elemento fondamentale per qualsiasi sistema di videosorveglianza. Le telecamere di
rete e l’IV ( Intellingence Video ) possono risolvere molti problemi anche in questo ambito. A differenza
delle telecamere analogiche CCTV, che trasmettono un unico flusso video che può essere intercettato,
le telecamere di rete possono crittografare il video prima di trasmetterlo in rete per evitare che possa
essere visualizzato o modificato da malintenzionati. È inoltre possibile configurare il sistema in modo
che autentichi il collegamento tramite certificati crittografati che accettano solo una telecamera di rete
specifica, eliminando così la possibilità che qualcuno si inserisca nella linea.
Per prevenire la manomissione delle immagini digitali, è possibile anche usare tecniche come l‘inserimento di un contrassegno orario (timestamping) o di uno sfondo (watermarking). Gli audit trail
consentono inoltre di sapere chi ha visualizzato le immagini e di individuare le eventuali modifiche
apportate alle stesse.
Quando si utilizza la tecnica del watermarking, la telecamera di rete aggiunge sfondi crittografati al
flusso dati video. Questi sfondi contengono informazioni sull‘ora, l‘ubicazione e l‘utente nonché dati
sugli allarmi correlati a una sequenza di registrazione specifica. Gli sfondi digitali sono completamente
invisibili agli utenti perché le informazioni contenute nello sfondo vengono distribuite casualmente nel
file per impedire l‘identificazione o la manomissione da parte di utenti non autorizzati.
60
sistemi di gestione video
-
capitolo 6
6.4. Gestione di sistemi di grandi dimensioni
I prodotti network video hanno un server Web incorporato che li rende accessibili in rete. Questo
server Web incorporato offre funzioni per la visualizzazione delle immagini in diretta e l‘accesso alle
impostazioni interne per la configurazione e l‘aggiornamento del firmware. Se il sistema è costituito
da un numero limitato di telecamere di rete o server video, il server Web è generalmente in grado di
gestire la maggior parte delle funzioni. Tuttavia, nei sistemi di grandi dimensioni può essere necessario
utilizzare sistemi di gestione con specifiche più avanzate.
Essendo basata su un protocollo di rete standard, l‘utility di gestione di Axis è in grado di rilevare e
visualizzare le nuove periferiche installate in rete anche nel caso in cui non abbiano un indirizzo IP
valido. Inoltre, poiché utilizza una API consolidata, come AXIS VAPIX™ API, questa utility è in grado
anche di visualizzare le proprietà di base delle periferiche rilevate unitamente al nome del modello
e alla versione corrente del firmware. L‘utility semplifica anche la configurazione degli indirizzi IP,
visualizza informazioni sullo stato della connessione delle periferiche locali e remote e consente di
configurare e aggiornare il firmware di più periferiche in sequenza o in parallelo. L‘uso di un‘utility
di gestione centralizzata non semplifica solo la manutenzione del sistema, ma contribuisce anche a
ridurre i costi di manutenzione complessivi.
AXIS Camera Management, che può essere scalato su centinaia di telecamere, semplifica la
configurazione degli indirizzi IP e l‘installazione dei prodotti network video di Axis e gestisce
automaticamente operazioni quali la configurazione e l‘aggiornamento del firmware.
61
gestione del video
-
capitolo 7
Gestione del video
Le prestazioni delle telecamere di rete dipendono principalmente dalle caratteristiche e dalla configurazione dei sistemi di gestione video a cui sono associate. Indipendentemente dal modello, il
sistema scelto deve permettere agli utenti di monitorare, analizzare e salvare l‘output video in
modo appropriato. Questo capitolo descrive le differenze tra l‘approccio basato su una piattaforma
con server PC e quello basato su una piattaforma NVR, ossia sull‘uso di un registratore video di rete
(NVR) per la gestione dell‘output video di rete. Vengono inoltre fornite spiegazioni sull‘integrazione delle funzioni di gestione degli eventi, di rilevamento del movimento e audio nei sistemi.
I sistemi basati su piattaforme network video sono particolarmente adatti a essere integrati in altri
sistemi come quelli impiegati per il controllo degli accessi o degli edifici. Le informazioni generate
da questi sistemi possono infatti essere usate per attivare alcune funzioni del sistema network
video, come l‘archiviazione di immagini correlate ad eventi specifici.
7.1. Piattaforme hardware
I sistemi di gestione network video possono avere due tipi di piattaforme, rispettivamente basate su
server PC e NVR (registratori video di rete). Pur essendo entrambi basati su PC, questi sistemi sono
tuttavia molto diversi tra loro.
I sistemi che utilizzano una piattaforma basata su un server PC sono costituiti da componenti
hardware standard appositamente studiati per offrire prestazioni ottimali. Questo approccio offre la
possibilità di continuare a usare i componenti esistenti, ossia di potenziare le unità di archiviazione o
di installarne di nuove, di aggiungere workstation remote o di installare altre applicazioni software,
come firewall e antivirus, parallelamente a quelle video.
La differenza più ovvia tra le piattaforme NVR e quelle basate su server PC deriva dal fatto che i
sistemi NVR vengono forniti con un‘unità hardware in cui le funzioni di gestione video sono già
preinstallate. Per definizione, queste periferiche sono specificatamente riservate a operazioni quali la
registrazione, l‘analisi e la riproduzione del video trasmesso in rete. Le periferiche NVR non consentono l‘installazione di altre applicazioni software, poiché la configurazione hardware è chiusa e predefinita esclusivo per l‘uso dell‘applicazione di gestione video e non consente generalmente l‘utilizzo
di applicazioni diverse da quelle indicate nelle specifiche.
63
capitolo 7
-
gestione del video
I sistemi basati su piattaforme di rete sono completamente scalabili. È infatti possibile aggiungere singolarmente telecamere e licenze, nonché espandere il sistema per potenziarne le prestazioni.
Questo tipo di piattaforma è particolarmente indicato per le installazioni con un elevato numero di
telecamere o nei casi in cui è necessario utilizzare componenti hardware e software per server specifici
collegati in rete.
7.1.1. Piattaforme basate su server PC
I sistemi basati su server PC utilizzano, come spiegato nel paragrafo precedente, componenti hardware
standard, come unità di archiviazione esterne o sistemi basati su doppio processore, in grado di fornire
le massime prestazioni in configurazioni specifiche.
VISUALIZZAZIONE,
PLAYBACK E
AMMINISTRAZIONE
DATABASE DI
REGISTRAZIONI
SERVIZIO DI
BACKGROUND
Accesso remoto
tramite il software
di gestione video
Software di
Gestione
Video
Telecamere network Axis
VISUALIZZAZIONE
OPZIONALE, PLAYBACK E
AMMINISTRAZIONE
IP NETWORK
Video
management
software
VISUALIZZAZIONE
OPZIONALE E PLAYBACK
Accesso remoto
tramite il software
di gestione su
interfaccia web
VISUALIZZAZIONE
OPZIONALE, PLAYBACK E
AMMINISTRAZIONE
Essendo basata su componenti hardware standard, questa piattaforma consente agli utenti finali di
scegliere qualunque tipologia di hardware nonché di continuare a usare i fornitori abituali di prodotti
e servizi di manutenzione.
7.1.2. Piattaforme NVR
Le periferiche NVR offrono funzioni di registrazione e riproduzione simili a quelle dei videoregistratori
digitali (DVR). Infatti le periferiche DVR sono sistemi ibridi che possono essere connessi a telecamere
analogiche e utilizzati per archiviare video sul disco fisso in formato digitale. I network video recorder
( NVR ) sono sistemi completamente digitali che ricevono immagini/flussi video digitali in rete e li
salvano sul disco fisso in formato digitale. Alcune periferiche DVR hanno un‘interfaccia di rete di base
che offre funzioni per la visualizzazione remota del video. Le periferiche NVR non hanno monitor o
tastiere dedicate perché tutte le operazioni di visualizzazione e gestione vengono effettuate remotamente tramite un PC collegato in rete.
Network Video Recorder (NVR)
Visualizzazione
PC
AXIS 262 Network Video Recorder
IP NETWORK
Telecamere
network Axis
64
gestione del video
-
capitolo 7
Le periferiche NVR assicurano prestazioni ottimali solo se utilizzate con il numero di telecamere previsto, quindi sono meno scalabili dei sistemi basati su server PC. Per questo motivo sono più adatte
alle installazioni più piccole con un numero di telecamere compatibile con le specifiche di progetto.
Tuttavia, le periferiche NVR sono molto più semplici da installare rispetto ai server PC.
7.2. Gestione del video: controllo e registrazione
Gestire il video su un sistema video di rete implica monitorare il video, mediante un browser Web o
un programma specifico, e nel registrarlo tramite il software per la gestione di video installato sul PC
o un NVR.
7.2.1. Monitoraggio tramite l’interfaccia Web
Nei sistemi video di rete, il video può essere visualizzato in qualsiasi punto della rete a condizione
che sia disponibile un browser Web. Ciascuna telecamera ha un server Web incorporato con un indirizzo IP che consente di visualizzare le immagini sul PC, semplicemente aprendo il browser Web e
immettendo l’indirizzo IP nella barra degli indirizzi del browser:
Una volta che il computer ha stabilito la connessione, la pagina di inizio configurazione della telecamera viene automaticamente mostrata nel browser Web. Questa pagina di inizio mostrarà già il
video dal vivo proveniente dalla telecamera ma anche i collegamenti per cambiare la configurazione,
come la risoluzione dell’immagine, i parametri della rete e dell’email, il tutto protetto da password
e criteri di sicurezza.
65
capitolo 7
-
gestione del video
7.2.2. Monitoraggio tramite software per la gestione di video
Sebbene il video possa essere visualizzato direttamente con un comune browser Web, può essere
utile installare un software per la gestione di video se si desidera poter disporre di più opzioni di
visualizzazione nonché di funzioni per l’archiviazione e la gestione del video. In commercio esistono
varie soluzioni, dalle applicazioni per PC singoli ai programmi client/server avanzati che forniscono
il supporto per più utenti concomitanti. Questi programmi consentono generalmente di monitorare il
video, gestire gli eventi e inviare notifiche in caso di allarme tramite l’attivazione di una sirena o per
posta elettronica.
Esempio di software per la gestione video basato su Windows
Cornice rossa
quando la
registrazione
è attiva
celta visualizzaS
zione 4, 6, 9, 10,
13 o 16 contemporaneamente
No immagini dal vivo
Controlli I/O
Sequenza Camere
Immagini
dal vivo
Visualizza
registrazioni
Log in archivio
7.2.3. Registrazione del video in rete
Il video può essere registrato in rete in molti modi.
Per le registrazioni più semplici è sufficiente usare la funzione incorporata della telecamera che consente di registrare immagini o video a intervalli programmati o in caso di rilevamento di un evento. Queste
immagini possono quindi essere caricate su un server FTP o sul disco rigido di un computer.
Per una gestione avanzata delle registrazioni e degli eventi, è invece possibile usare software per la
gestione di video che è un componente essenziale di tutti i sistemi di videosorveglianza professionali.
Questo software, che può essere una soluzione indipendente o un’applicazione client/server per la
gestione di più utenti concomitanti, viene installato sul PC. L’interfaccia utente di questi programmi
consente generalmente agli operatori di registrare video in modalità continua o a intervalli specifici, di
rilevare allarmi e/o movimenti o di ricercare gli eventi registrati.
66
gestione del video
-
capitolo 7
Esempio: l‘interfaccia di registrazione del software AXIS Camera Station
Possibilità di selezionare
il metodo di registrazione
Configuratore
Motion Detection
Possibilità di selezionare
le proprietà di
registrazione
7.3. Caratteristiche del sistema
7.3.1. Video motion detection (VMD)
Video Motion detection (VMD) è il nome del metodo che permette di specificare le attività di una scena
mediante l’analisi dei dati delle immagini e le differenze in una serie di immagini.
VMD nei sistemi DVR
Le telecamere sono collegate al sistema DVR, che effettua l’operazione VMD su ciascun flusso video.
Ciò consente al sistema DVR di ridurre la quantità di video registrata, dare priorità alle registrazioni e
utilizzare il movimento in aree specifiche delle immagini per individuare un termine durante la ricerca di
eventi. Lo svantaggio di questo metodo risiede nel fatto che il rilevamento dei movimenti su più canali
aumenta il carico di lavoro del sistema DVR.
Camere analogiche
DVR
VMD nei sistemi video di rete
La funzione VDM, integrata nelle telecamere di rete o nei video server, offre molti vantaggi nello
scenario descritto in precedenza e in particolare la possibilità di fare elaborare il VDM dalla telecamera
di rete o il video server. Ciò riduce il carico di lavoro dei dispositivi di registrazione e rende possibile
incentrare la sorveglianza sugli eventi, ossia verificare che il video venga trasmesso solo nel caso in cui
venga rilevata un’attività nella scena o che venga trasmesso a velocità ridotte.
Per semplificare la ricerca nel materiale registrato, è possibile anche includere i dati VMD con le informazioni sulle attività nel flusso video trasmesso. Se residente nel software per la gestione di video, la
funzione VDM consente di estendere questa funzionalità anche alle telecamere di rete in cui non è
incorporata.
67
capitolo
7-
gestione del video
VMD con dispositivi per il video in rete
PC
Axis Video Server
Camere analogiche
IP NETWORK
Server di
video
registrazione
Axis
Network Cameras
Vantaggi derivanti dall’integrazione della funzione VMD nel “punto di terminazione”
(confronto tra telecamera di rete e video server/sistemi che con analisi centralizzata
delle immagini quali i DVR)
iduce la larghezza di banda usata
R
Riduce il carico della CPU sul server utilizzato per la registrazione
■ Limita lo spazio necessario per l’archiviazione
■ Consente alle telecamere di interagire con altri sistemi dotati di porte I/O
(ad esempio per l’attivazione di allarmi)
■
■
68
gestione del video
-
capitolo 7
7.3.2. Audio
I sistemi video di rete consentono di integrare facilmente l’audio, poiché la rete di questi sistemi è in
grado di trasmettere qualsiasi tipo di dati. Ciò riduce la necessità di installare cavi aggiuntivi, a differenza dei sistemi analogici che richiedono il collegamento via cavo dei singoli punti. Le telecamere di
rete sono in grado di acquisire l’audio dalla telecamera, di integrarlo nel flusso video e di trasmetterlo
in rete per il monitoraggio e/o la registrazione.
Ciò rende possibile usare funzionalità audio nelle postazioni remote. Ad esempio un sistema impiegato per la sorveglianza di personale, installato nella sede di una società, può interagire con le “aree
sorvegliate” nelle sedi. In altre parole, gli operatori possono informare gli eventuali interessati che
sono sotto sorveglianza e ascoltare le loro conversazioni utilizzando l’audio come ulteriore metodo
di conferma. L’audio può anche essere usato sulle telecamere di rete o i video server come metodo
di rilevamento aggiuntivo e indipendente. In questo caso, la registrazione dell’audio e gli allarmi si
attivano quando i livelli audio sono superiori alla soglia impostata.
Componenti di una soluzione video e audio in rete
Microfono
Microfono
PC
Axis Network
Camera
Switch di rete
Power over
Ethernet
Cassa
Cassa
La funzionalità audio è un componente integrato della network camera/video server, ma lo stesso risultato
può essere raggiunto con un modulo audio.
Trasmissione di audio
L’audio può essere compresso e trasmesso come parte integrante del flusso video se si utilizzano standard quali MPEG-1/MPEG-2/MPEG-4 o uno degli standard per videoconferenze H.x. Se il sistema utilizza uno standard per fotogrammi, come JPEG, l’audio può anche essere trasmesso in parallelo. Tuttavia,
se si ha l’esigenza di sincronizzare audio e video, è preferibile usare lo standard MPEG. Ciò nonostante,
esistono molti casi in cui la sincronizzazione dell’audio non è rilevante o è addirittura non richiesta, ad
esempio nel caso in cui l’audio deve essere monitorato ma non registrato.
Compressione dell’audio
La compressione dell’audio digitale consente di trasmettere e archiviare i dati audio in modo efficiente.
Anche in questo caso, come per il video, esistono numerose tecniche di compressione che offrono qualità di audio compresse diverse. I livelli di compressione più elevati provocano generalmente un aumento
della latenza. L’uso dell’audio in formato digitale offre molti vantaggi: elevata immunità ai disturbi,
stabilità e riproducibilità. Inoltre, consente di utilizzare efficacemente funzioni di post-elaborazione
come i filtri per i disturbi e l’equalizzazione.
I formati di compressione audio più diffusi comprendono:
■ G.711 PCM che offre un audio di alta qualità a velocità in bit di 64 kbit/s
■ G.726 ADPCM che consente di ottenere audio a velocità in bit di 32 o 24 kbit/s
■ MP3 (l’acronimo di ISO-MPEG Audio Layer-3) è il formato generalmente usato per la trasmissione
di musica con velocità di trasmissione intorno a 100 kbit/s
69
capitolo
7-
gestione del video
Modalità audio
Le telecamere di rete Axis possono essere usate con numerose modalità audio:
SIMPLEX
Audio inviato dal client
PC
LAN/WAN
Video inviato dalla Camera
Cuffia
Axis Network
Camera
Cassa
L'audio è inviato dall'operatore alla telecamera
SIMPLEX
Audio inviato dalla Camera
PC
LAN/WAN
Video inviato dalla Camera
Cuffia
Axis Network
Camera
Microfono
L'audio è inviato all'operatore dalla telecamera
HALF DUPLEX
PC
Audio inviato dal client Audio inviato dalla Camera
Cassa
LAN/WAN
Video inviato dalla Camera
Cuffia
Axis Network
Camera
L'audio è inviato da e per l'operatore; solo una parte alla volte può inviare Microfono
FULL DUPLEX
Audio full duplex inviato e ricevuto dal client
PC
Cassa
LAN/WAN
Video inviato dalla Camera
Cuffia
Axis Network
Camera
L'audio è inviato da e per l'operatore simultaneamente
Microfono
7.3.3. Ingressi e uscite digitali (I/O)
Una delle caratteristiche distintive dei prodotti video di rete è costituita dagli ingressi e dalle uscite digitali
integrati, che possono essere gestiti tramite la rete. Le uscite possono essere usate per attivare dispositivi sia
tramite un PC remoto o automaticamente, tramite la logica incorporata, mentre gli ingressi possono essere
configurati per rispondere a sensori esterni quali PIR o pulsanti per l’avvio di trasmissioni video.
Gli I/O possono anche essere usati, ad esempio, insieme a sensori allarmi per fare in modo che il video
venga trasmesso solo in caso di attivazione del sensore collegato alla telecamera.
70
gestione del video
Relay
Sensore
finestra/porta
-
capitolo 7
Allarme
sirena
Axis Network
Camera
integrata di
porta I/O
Server di
video
registazione
I/O esempio d‘uso - Una telecamera collegata ad un sensore finestra ed a un sistema d‘allarme/sirena
Ingressi digitali
La gamma di dispositivi che può essere collegata alle porte di ingresso delle telecamere di rete è pressoché illimitata. In linea di massima è possibile infatti collegare a una telecamera di rete o a un video
server qualsiasi dispositivo che preveda un’alternanza di stato di tipo “aperto”/”chiuso”.
Esempi di dispositivi di allarme e loro utilizzo
Tipo di dispositivi
Descrizione
Uso
Contatto porta
Si tratta di un semplice interruttore
magnetico in grado di rilevare l’apertura
di porte o finestre
Se viene rilevata l’interruzione del circuito
(apertura della porta), la telecamera si attiva
inviando video full motion e notifiche
Rilevatore a infrarossi passivo (PIR)
Sensore in grado di rilevare il movimento
in base al calore emesso
In caso di rilevamento di movimento, il
sensore PIR interrompe il circuito per dare
modo alla telecamera di inviare video full
motion e notifiche
Rilevatore rottura vetri
Sensore attivo che misura la pressione
dell’aria dei locali e rileva gli improvvisi
cali di pressione. (Il sensore può essere alimen-
tato dalla telecamera)
Se viene rilevato un calo nella pressione
atmosferica, il rilevatore interrompe il
circuito per dare modo alla telecamera di
inviare video full motion e notifiche
Uscite digitali
La porta di uscita viene principalmente usata per consentire alla telecamera di attivare dispositivi
di allarme esterni, sia automaticamente che remotamente, mediante la pressione di un pulsante o la
richiesta di un’applicazione software.
Esempi di dispositivi che possono essere collegati alla porta output
Tipo di dispositivo
Descrizione
Uso
Relè porta
Relè (solenoide) che controlla l’apertura
e la chiusura delle serrature delle porte
L’apertura/chiusura di una porta di ingresso può
essere controllata remotamente da un operatore
(in rete)
Sirena
Allarme configurato per attivarsi nel
caso in cui venga rilevato un allarme
La telecamera può attivare la sirena in caso di
rilevamento di un movimento utilizzando il VDM
incorporato o le “informazioni” acquisite dall’ingresso digitale
Sistema di allarme/di prevenzione
delle intrusioni
Sistema di allarme che controlla costantemente un circuito normalmente chiuso
o aperto
La telecamera può essere una parte integrante
del sistema di allarme, ossia essere collegata a
sensore e utilizzata per integrare nel sistema di
allarme la funzionalità di trasmissione in caso di
rilevamento di eventi
71
capitolo
7-
gestione del video
7.4. Sistemi integrati
Nei sistemi video di rete, tutti i dispositivi sono collegati alla rete IP per offrire agli utenti un’infrastruttura economica per la trasmissione di video a scopo di monitoraggio o registrazione. I sistemi video
di rete possono però essere integrati in altri sistemi per consentire l’uso di funzionalità avanzate o la
semplificazione delle operazioni. Nella sezione che segue sono elencati alcuni esempi di sistemi in cui
è possibile integrare i sistemi video di rete:
■
■
■
istemi di controllo degli accessi. L’integrazione dei sistemi video di rete nei sistemi di controllo
S
degli accessi permette, ad esempio, di acquisire immagini da tutti gli ingressi al momento dell’ingresso e accesso. Inoltre, l’operatore dell’impianto di videosorveglianza può accedere al sistema di
controllo dei badge e identificare quindi più rapidamente visitatori e dipendenti.
istemi per la gestione degli edifici (BMS). Il video può essere integrato nei sistemi utilizzati per la
S
gestione degli edifici come i sistemi HVAC che controllano il riscaldamento, la ventilazione e l’aria
condizionata. In questo caso, è possibile usare le porte I/O delle telecamere di rete per trasmettere
segnali al sistema o configurare le telecamere in modo che rilevino movimenti nelle sale riunioni
e regolino riscaldamento e illuminazione per ridurre i consumi.
istemi di controllo industriali. I sistemi di automazione industriali più complessi richiedono geneS
ralmente verifiche visive. L’integrazione di sistemi video di rete evita che gli operatori debbano
allontanarsi dalla postazione di lavoro per controllare visivamente parti o processi, poiché consentono di visualizzare questi elementi direttamente tramite l’interfaccia di rete. La videosorveglianza
può essere di fatto l’unico sistema idoneo per controllare visivamente processi in ambienti sterili
o in stabilimenti adibiti alla lavorazione di sostanze chimiche pericolose. Analogamente, questi
sistemi sono particolarmente idonei per monitorare impianti elettrici con sottostazioni ubicate in
aree remote.
72
sistemi iv
-
capitolo
8
Sistemi IV
Benché le aziende di oggi registrino grandi quantità di video, raramente li analizzano per mancanza
di tempo. Le applicazioni IV (Intelligent Video) consentono di risolvere questo problema. I sistemi
IV sviluppati di recente sono in grado infatti di acquisire l‘immagine di una targa e di confrontarla
con i dati contenuti in un database. Le applicazioni per il conteggio delle presenze e Trip Wire sono
altri esempi di sistemi IV. L‘integrazione di funzioni intelligenti di questo livello nella periferica
stessa offre incredibili vantaggi, ma soprattutto permette di analizzare i dati grezzi e di ridurre il
carico di lavoro del personale. Le telecamere di rete “intelligenti" non sono mai inattive ma sempre
all‘erta e pronte a rilevare impulsi che possano giustificare l‘avvio di una registrazione. Inoltre, è
possibile anche usare la funzione Motion Detection per impostare allarmi personalizzati in funzione
delle caratteristiche dell‘ambiente da monitorare e la frequenza degli eventi.
8.1. La tecnologia IV
La tecnologia IV permette di convertire dati grezzi in informazioni utili. La possibilità di integrare le
attività di videosorveglianza con informazioni dettagliate offre il vantaggio di poter prendere decisioni tempestive e mirate in situazioni critiche. Inoltre, questa tecnologia potrà essere probabilmente
impiegata anche per nuovi tipi di applicazioni, come il conteggio delle presenze (vedere il Capitolo
8.3.1. a pagina 75).
8.2. Architetture IV
8.2.1. DVR e intelligenza centralizzata
Una delle possibili soluzioni per centralizzare la gestione di sistemi CCTV tradizionali può essere
quella di acquisire direttamente i video relativi alle operazioni di sorveglianza dalle telecamere
analogiche e di trasmetterli a DVD predisposti per la tecnologia IV. I DVR eseguono quindi un‘analisi
“intelligente" (conteggio delle presenze o, ad esempio, identificazione del numero di targa) prima
di esaminare, digitalizzare, comprimere e registrare gli altri dati, in modo che gli allarmi e l‘output
video vengano trasmessi solo agli operatori autorizzati.
Questo approccio è perfetto per i sistemi che dispongono di una capacità tale da consentire la trasmissione di output video live non compresso a un punto centrale oppure per installazioni con un
numero fisso di telecamere, poiché ciascun DVR può gestire solo un numero limitato di telecamere e
le unità DVR sono costose.
73
capitolo
8-
sistemi iv
Sistema tipico DVR – centralizzato
PC
NETWORK IP
DIGITALIZZAZIONE e COMPRESSIONE
INTELLIGENZA
Camere analogiche
GESTIONE VIDEO
ARCHIVIAZIONE
8.2.2. Sistemi network video e intelligenza distribuita
Un‘alternativa migliore e più scalabile rispetto ai sistemi analogici può essere quella di collegare
localmente server video alle telecamere analogiche per consentire l‘analisi, la digitalizzazione e la
compressione dei flussi video prima della trasmissione delle informazioni in rete per le successive
operazioni di monitoraggio e archiviazione.
Questo tipo di approccio offre molti vantaggi, in primo luogo, perché la digitalizzazione e la
compressione possono essere effettuate localmente e in secondo luogo perché l‘infrastruttura di rete
esistente può essere usata come mezzo economico per la trasmissione di dati “intelligenti" tramite
Internet. È possibile infatti decidere di inviare alla postazione di monitoraggio centralizzata solo i
dati video risultanti dal rilevamento di movimenti e i relativi messaggi di allerta per consentire ai
responsabili di analizzarli e prendere le decisioni appropriate, possibilmente con applicazioni IV più
sofisticate. Un approccio di questo tipo riduce significativamente il carico a livello di infrastruttura
nonché il lavoro di tutte le persone coinvolte.
Intelligenza distribuita, telecamere network
Intelligenza distribuita, video server
DIGITALIZZATA
COMPRESSIONE
DIGITALIZZATA
COMPRESSIONE
INTELLIGENZA
INTELLIGENZA
DIGITALIZZATA
COMPRESSIONE
INTELLIGENZA
DIGITALIZZATA
COMPRESSIONE
DIGITALIZZATA
COMPRESSIONE
INTELLIGENZA
INTELLIGENZA
DIGITALIZZATA
COMPRESSIONE
INTELLIGENZA
DIGITALIZZATA
COMPRESSIONE
INTELLIGENZA
DIGITALIZZATA
COMPRESSIONE
NETWORK IP
INTELLIGENZA
PC
NETWORK IP
PC
L‘approccio “distribuito" consente di integrare le funzioni intelligenti direttamente nelle periferiche,
ovvero nella telecamera di rete o nel server video, nonché di trasmettere al momento opportuno le
informazioni a un server centrale o a client responsabili di attività specifiche.
Partendo dalla configurazione di base, è ovviamente possibile combinare più tipi di funzioni intelligenti per meglio gestire gli operatori responsabili di operazioni specifiche. Un‘azienda interessata a
potenziare il proprio sistema di videosorveglianza può infatti combinare più sistemi IV in base alle sue
specifiche esigenze. Inoltre, poiché questo approccio di rete distribuito non presenta limiti di scalabilità, consente ai clienti di espandere i propri sistemi in base alle esigenze del momento.
74
sistemi iv
-
capitolo
8
8.3. Applicazioni tipiche
Risultato,
azioni
consigliate
Telecamere Network
Intelligenti
Switches
Server di
Applicazione
Intelligente
SAN/
NAS/
Nastro
Client
Station
Camere analogiche
Coassiale
Video Server
Intelligenti
Ivia SOLO informazioni essenzial
8.3.1. Conteggio delle presenze
Nei punti vendita è possibile, ad esempio, installare una periferica network video in corrispondenza di
ciascuna delle entrate.
Queste periferiche video possono essere potenziate con un modulo per il conteggio delle presenze
che consenta appunto di contare, tramite un‘unica unità centrale, il numero di persone che entra
nel punto vendita da tutti i punti di accesso. Le altre periferiche vengono invece utilizzate per
sorvegliare espositori specifici. Le telecamere di rete possono essere configurate per attivarsi nel caso
in cui vengano rilevati movimenti specifici nonché per inviare queste immagini a un‘unità centrale e
all‘operatore IV per poter effettuare un‘analisi dei tempi „di sosta“ dei visitatori. La presenza di molti
visitatori con tempi di sosta elevati indica se l‘espositore prodotti è efficace o meno. Informazioni di
questo tipo sono ovviamente utili per determinare e migliorare la redditività di un punto vendita.
I punti vendita possono però avere anche l‘esigenza di stabilire quando i tempi di attesa dei clienti
rischiano di influire negativamente sul loro grado di soddisfazione, di verificare se alcune casse funzionano meglio di altre o di stabilire se i clienti gradiscono o meno la nuova disposizione di un negozio.
I sistemi network video possono essere usati per molti scopi: acquisire informazioni commerciali
basate su un‘analisi del comportamento dei clienti, utili per incrementare vendite e redditività;
analizzare i tempi di attesa e osservare le reazioni dei clienti in coda e migliorare così il loro livello di
soddisfazione; oppure stabilire se è opportuno o meno aprire una nuova cassa nei casi in cui il livello
di attesa dei clienti rischia di avere un impatto negativo sulla loro soddisfazione.
8.3.2. Identificazione dei numeri di targa
I sistemi per la gestione dei parcheggi „intelligenti“ sono applicazioni basate su un modulo in grado di
identificare i numeri di targa. Nei parcheggi accade spesso che i clienti abituali perdano il biglietto e
che si rivolgano al personale del parcheggio per risolvere il problema. In questi casi stabilire il tempo di
75
capitolo
8-
sistemi iv
permanenza e la tariffa corretta richiede ovviamente tempo e ricerche complesse. Con il nuovo sistema
è possibile stabilire delle tariffe mensili e abolire l‘uso dei biglietti.
Un altro problema tipico dei parcheggi pubblici è che vengono spesso usati come „depositi“ per le
auto rubate. Per ovviare al problema le autorità di polizia suggeriscono agli enti che gestiscono parcheggi pubblici di usare sistemi che registrino l‘ora di entrata e siano in grado di elaborare statistiche
sui veicoli presenti all‘interno del parcheggio. Sistemi di questo tipo evitano che il parcheggio venga
usato come deposito per veicoli rubati nonché problemi di danni o manomissioni. Quindi, l‘adozione
di un‘applicazione IV è la soluzione ideale per soddisfare le esigenze dei proprietari dei veicoli, delle
autorità e degli enti che gestiscono i parcheggi.
8.3.3. D-fence o tripwire
Le applicazioni “trip-wire" sono utili per prevenire possibili intrusioni in aree in cui il personale di
sicurezza è limitato. Questo tipo di applicazioni crea una o più linee virtuali che limitano il passaggio
in un‘area specifica. In altre parole, consentono ai dipendenti o al personale addetto alla sicurezza di
uscire da un edificio ma di rientravi solo dietro specifica autorizzazione.
La possibilità di personalizzare i “percorsi virtuali" offre molti vantaggi, ad esempio perché è possibile utilizzare sistemi IV per configurare i sistemi di videosorveglianza per l‘acquisizione dei soli dati
che soddisfano parametri specifici o causati da movimenti anomali. Il vantaggio principale di questo
approccio risiede nella disponibilità di informazioni più mirate e specifiche.
8.4. Componenti basati su standard aperti
Le periferiche network video vengono spesso potenziate con moduli appositamente progettati per
consentire l‘uso delle applicazioni IV. Il server video a una porta, predisposto per IV, commercializzato
con il nome di AXIS 242S IV, è munito di uno speciale chip DSP (Digital Signal Processing), riservato
all‘elaborazione dei dati associati alle applicazioni IV.
A/D
ARTPEC-2
SDRAM
16 MB
VIDEO IN
FLASH
8 MB
A/D
AUDIO IN
SDRAM
32 MB
ETRAX
FLASH
8 MB
SDRAM
64 MB
Co-processor
A/D
D/A
VIDEO
OUT
Per favorire la commercializzazione e garantire la massima compatibilità a livello di software, Axis ha
deciso di utilizzare piattaforme basate su standard aperti per tutti i suoi prodotti. L‘uso di questo tipo di
piattaforma ha lo scopo anche di consentire ai clienti di implementare le innovative soluzioni software
per l‘analisi intelligente dei dati sviluppate dai partner Axis.
76
guida rapida: lista dei componenti
Guida rapida: Lista dei
componenti per lo sviluppo di
un sistema di video in rete
1. Telecamera analogica /DVR o Telecamera di rete?
Ma nel corso dell’anno passato, le telecamere di rete hanno raggiunto i livelli della tecnologia delle
telecamere analogiche di cui condividono oggi gli stessi requisiti e le stesse specifiche. Anzi, come
vedremo più avanti, in alcuni ambiti di una certa rilevanza le telecamere di rete sono addirittura più
efficaci di quelle analogiche. In questo sezione cercherò di illustrare le dieci più importanti differenze
funzionali tra una moderna telecamera di rete e la sua „obsoleta“ cugina analogica, nonché di spiegare
perché è importante valutare i fattori citati prima di scegliere la telecamera da acquistare.
(1) Problemi di interfacciamento
Una telecamera analogica con risoluzione elevata (4CIF) pone seri problemi di interlacciamento,
creando immagini poco precise. Una telecamera di rete sfrutta invece la tecnologia della „scansione
progressiva“, che consente di riprendere con maggior chiarezza gli oggetti in movimento. L‘intera
immagine viene acquisita in blocco, quindi le immagini sono estremamente nitide anche in caso di
movimento eccessivo.
1
3
5
7
9
11
1° campo: campo dispari
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
2
4
6
8
10
2° campo: campo pari
Frame completo utilizzando
scansione interlacciata
Un frame completo
tramite la scansione
progressiva
One complete frame
using progressive scanning
77
guida rapida: lista dei componenti
(2) Power over Ethernet: più risparmio e massima affidabilità
PoE, che non può essere utilizzato per le telecamere analogiche, permette di alimentare i dispositivi
di rete da uno switch o midspan PoE tramite lo stesso cavo standard di categoria 5 utilizzato per
la trasmissione di dati e video. Poiché si tratta di uno standard già in uso, tutti i dispositivi sono
compatibili con conseguenti benefici per tutti gli utenti finali. PoE offre un ulteriore vantaggio: il
sistema centralizzato UPS della sala dei server mantiene in funzione le telecamere anche in caso di
interruzione dell‘alimentazione.
(3) Risoluzione in megapixel
Le telecamere analogiche sono ferme alle specifiche NTSC/PAL e supportano pertanto una risoluzione
corrispondente a 0,4 megapixel a 4CIF. Una telecamera di rete caratterizzata da una risoluzione più
elevata garantisce un maggior livello di dettaglio ed è in grado di coprire aree più estese.
CIF
Megapixel
78
guida rapida: lista dei componenti
(4) Flessibilità incorporata
La flessibilità incorporata nella telecamera consente di disporre di uno strumento di sorveglianza di
gran lunga più produttivo ed efficace rispetto ad un DVR o ad un altro sistema centralizzato. La telecamera di rete consente inoltre di risolvere un altro dilemma pressante: la potenza di elaborazione è
insufficiente per analizzare più canali in tempo reale. Le telecamere di rete, con processore integrato,
ideale per le attività di analisi delle immagini, agevolando in tal modo l‘installazione su vasta scala
di sistemi video flessibili.
(5) Controllo integrato del PTZ e di ingressi ed uscite
Con le telecamere PTZ analogiche, le comunicazioni seriali che controllano il movimento PTZ richiedono necessariamente l‘uso di cablaggio distinto da quello del segnale video. Questo metodo risulta
tuttavia oneroso in termini di costi e comporta un notevole ingombro. La tecnologia della telecamera
di rete consente di disporre del controllo PTZ sulla stessa rete che trasporta il video. Con le telecamere
di rete, è addirittura possibile inviare i comandi PTZ tramite la rete IP, con conseguenti vantaggi in
termini di costi e flessibilità.
Allarme
sirena
Relay
Casa
Web browser
PC con
web browser
Sensore
finestra/porta
Axis Network
Camera
integrata di
porta I/O
INTERNET
Server di
video
registazione
Ufficio
PC con software
di management
SITO ESTERNO
Esempio: Tipico uso I/O – Integrazione con allarme
79
guida rapida: lista dei componenti
(6) Audio integrato
Per alcune applicazioni l‘audio ha acquistato una notevole importanza. Con un sistema analogico l‘audio non è previsto a meno che non si desideri collegare linee audio distinte al DVR. Con le telecamere
di rete il problema viene risolto acquisendo l‘audio direttamente dalla telecamera, sincronizzandolo con
il video o persino integrandolo nello stesso flusso video.
Esempio: Comunicare ed aprire una porta remotamente
(7) Sicurezza delle comunicazioni
Nelle telecamere analogiche, il segnale video viene trasportato tramite un cavo coassiale senza bisogno
di sistemi di crittografia o autenticazione. In uno scenario basato su un sistema video di rete, la telecamera può crittografare il video inviato in rete e garantire che non venga visualizzato o manomesso.
È inoltre possibile configurare il sistema in modo che autentichi il collegamento tramite certificati crittografati che accettano solo una telecamera di rete specifica, eliminando in tal modo la possibilità che
qualcuno si inserisca nella linea. La telecamera di rete può inoltre aggiungere „filigrane“crittografate
al flusso di dati video contenenti informazioni sull‘immagine, sull‘ora, sulla località, sugli utenti, sugli
allarmi e così, in modo da garantire la registrazione delle prove.
Security
(8) Opzioni flessibili ed economiche per l‘infrastruttura
Per la trasmissione del video analogico vengono generalmente usati costosi cavi coassiali, cavi in
fibre ottiche proprietari o wireless. Tutti metodi in cui la distanza influisce sulla qualità dell‘immagine.
La situazione si complica quando si aggiungono i cavi per l‘alimentazione, per ingressi/uscite e per
l’audio. I sistemi digitali standard basati su IP consentono di superare a questi ostacoli a un costo di
gran lunga inferiore, oltre ad offrire un maggior numero di opzioni. La telecamera di rete consente
di ottenere immagini digitali, senza che la distanza influisca sulla qualità. Essendo basate su una
tecnologia standard e sperimentata, le reti IP rappresentano una soluzione relativamente economica.
A differenza dei sistemi analogici, i flussi video IP possono essere inoltrati in tutto il mondo tramite
una rete di infrastrutture interoperabili.
Sec
g
THE IP
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Vo ver I
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80
80
guida rapida: lista dei componenti
(9) Una vera soluzione digitale
Il sensore CCD incorporato nelle telecamere analogiche genera un segnale analogico che viene digitalizzato da un convertitore A/D ed utilizzato per migliorare la qualità delle immagini in un DSP. Il
segnale viene quindi riconvertito in analogico per il trasporto tramite cavo coassiale. Una volta giunto
al DVR, il segnale viene nuovamente digitalizzato per la registrazione. In totale tre conversioni che
comportano ciascuna una perdita della qualità dell‘immagine. Nel sistema basato su telecamere di rete,
le immagini vengono digitalizzate una sola volta e rimangono tali senza ulteriori conversioni inutili e
senza alcun impatto sulla qualità dell‘immagine.
Il metodo Analogico
DIVERSE CONVERSIONI
1. Segnale analogico
digitalizzato in camera DSP
2. Riconversione del segnale in
analogico per trasporto su cavo
coassiale
3. Segnale nuovamente digitalizzato
nel DVR per registrazione
IP NETWORK
Cablaggio
Analogico Coassiale
DVR
Il metodo del Network Video
TUTTO DIGITALE
IP NETWORK
(10) Abbattimento del costo totale di proprietà
È ovvio che tutte le funzioni avanzate sopra descritte hanno un costo. Il prezzo iniziale di una telecamera di rete può effettivamente essere maggiore, se per il confronto si tiene in considerazione solo
la telecamera. Basta considerare il costo per canale ed ecco che la telecamera di rete, unitamente alle
caratteristiche superiori di flessibilità e prestazioni che la contraddistinguono, può essere subito confrontata con un sistema analogico collegato tramite DVR. In molte configurazioni il costo iniziale di
un sistema di sorveglianza basato su telecamere di rete è persino inferiore, se confrontato alle opzioni
analogiche. L‘abbattimento del costo totale di proprietà per un sistema basato su telecamere di rete
è principalmente dovuto a sistemi di storage ed applicazioni back-end che si basano su standard del
settore, server di sistemi aperti, e non su hardware proprietario, come nel caso di un DVR. I costi
relativi alla gestione e alla strumentazione risultano pertanto drasticamente ridotti, in particolare nel
caso dei sistemi più estesi in cui lo storage e i server rappresentano una parte significativa del costo
totale della soluzione. Ulteriori riduzioni derivano dall‘infrastruttura utilizzata. Le reti IP, ad esempio
Internet, le reti locali e i diversi metodi di collegamento, ad esempio wireless, possono inoltre essere
sfruttate per altre applicazioni nell‘ambito dell‘organizzazione e costituiscono un‘alternativa di gran
lunga meno costosa rispetto ai tradizionali collegamenti tramite cavo coassiale e in fibra ottica.
81
guida rapida: lista dei componenti
2. La scelta di una telecamera di rete: 10 criteri di scelta più importanti
Nuove società si presentano con tecnologie e strategie innovative. Ciò significa che gli utenti si troveranno a dover scegliere tra una miriade di prodotti sulla base di informazioni fuorvianti e spesso
contraddittorie. Allora, cosa occorre fare per scegliere la telecamera di rete da acquistare e prendere
una decisione mirata e informata?
Le linee guida illustrate di seguito descrivono i 10 criteri più importanti di cui è necessario tenere conto
prima di acquistare una telecamera di rete per potenziare il proprio sistema di videosorveglianza.
(1) Immagini di alta qualità
Per stabilire la qualità delle immagini di una telecamera, può essere utile porsi le seguenti domande: qual è la sensibilità alla luce della telecamera? Qual è il livello di nitidezza delle immagini della
telecamera? La telecamera è munita di obiettivi di alta qualità? La telecamera è in grado di garantire
immagini di alta qualità anche per le immagini in movimento? Benché i dati riportati nelle specifiche
tecniche siano generalmente sufficienti a stabilire le caratteristiche delle telecamere, è consigliabile
effettuare alcune prove sul campo per verificare che le specifiche tecniche soddisfino realmente le
proprie esigenze.
(2) Ampio portafoglio di prodotti
Nello scegliere il produttore, è consigliabile optare per quelli che offrono una linea di prodotti completa
che comprenda telecamere fisse, a cupola e telecamere PTZ a cupola. Un approccio di questo tipo evita
la necessità di rivolgersi a più fornitori per poter soddisfare le proprie esigenze attuali e future o supportare l‘eventuale potenziamento del sistema per l‘uso di immagini in megapixel, tecnologie wireless
e/o audio. Se si ha l‘esigenza di potenziare le proprie telecamere analogiche, è opportuno scegliere una
società il cui portafoglio prodotti comprenda server video (codificatori), decodificatori video, alloggiamenti e altre attrezzature correlate.
(3) Ampia compatibilità e facilità di integrazione
La telecamera di rete scelta si basa su un sistema proprietario che consente di utilizzare solo un numero
limitato o un solo tipo di programma di gestione? Per questo è opportuno scegliere una telecamera di
rete che abbia interfacce aperte (API) e sia compatibile con un numero elevato di applicazioni software.
I produttori leader hanno stabilito numerosi accordi con produttori software per garantire la massima compatibilità dei loro prodotti. La telecamera scelta non deve porre limiti in termini di opzioni e
funzionalità, anche perché nel lungo termine saranno sempre più diffusi i sistemi compatibili con più
piattaforme.
(4) Tecnologia di compressione compatibile con gli standard JPEG e MPEG-4
È opportuno scegliere sempre una telecamera che supporti integralmente gli standard di compressione
JPEG e MPEG-4. Molti produttori, che assicurano la piena conformità allo standard, non sono invece
in grado di garantirla. Una conformità del 99% non può essere considerata una piena conformità. Una
piena conformità permette di usare in modo flessibile i video in più applicazioni e garantisce che i
video possano essere riprodotti in futuro, anche a distanza di 10 anni. Comunque, anche nel caso in
cui il produttore garantisca la conformità allo standard MPEG-4, è opportuno chiedere se il prezzo di
acquisto comprende quello della licenza e quante licenze vengono fornite con ciascun prodotto. Se
il prezzo della licenza non è incluso del prodotto, significa che la tecnologia di compressione non è
conforme allo standard oppure che l‘utente finale dovrà provvedere personalmente all‘acquisto della
licenza.
82
82
guida rapida: lista dei componenti
(5) Strumenti per la distribuzione su vasta scala
Al pari delle periferiche di rete intelligenti, le telecamere di rete hanno un indirizzo IP e un firmware
incorporato. Molti produttori forniscono aggiornamenti gratuiti. Nel valutare l‘acquisto, è opportuno
tener conto anche dell‘eventuale costo per la configurazione degli indirizzi IP e per l‘aggiornamento
delle telecamere installate. Il produttore della telecamera deve disporre di strumenti adeguati per gestire
questi processi ed essere in grado di fornire stime chiare e precise dei costi e dei tempi di inattività. Gli
strumenti del produttore devono consentire, tra l‘altro, di rilevare automaticamente tutte le periferiche
video di rete e di controllarne lo stato.
(6) Funzionalità di rete e di protezione estese
Le funzionalità di rete delle telecamere sono importanti quanto la qualità elevata delle immagini. La
possibilità di collegare la telecamera a una rete Ethernet con indirizzo IP non è sufficiente, perché questo
è un requisito standard. Se si prevede di usare la telecamera in rete, è necessario tener conto di altri
fattori. La telecamera è in grado di supportare l‘uso del protocollo DHCP utilizzato da molte organizzazioni per gestire gli indirizzi IP? La telecamera fornisce funzioni di protezione come la crittografia o
il protocollo HTTPS? Il banco di prova più efficace resta comunque il giudizio del proprio reparto IT.
Approvano l‘instal-lazione della telecamera in rete? Essendo loro gli esperti, sono le persone migliori
per giudicare se la telecamera possiede le funzionalità di rete e protezione richieste.
(7) Sensore Progressive Scan
La funzione Progressive Scan è disponibile solo nelle telecamere di rete, ma non su tutti i modelli. La
tecnologia Progressive Scan garantisce immagini particolarmente nitide e con un elevato livello di
dettaglio. Per capire meglio il concetto, basta pensare a quando si preme il pulsante “Pausa" sul lettore
DVD. Perché la qualità dell‘immagine di un lettore DVD è migliore di quella di un nastro VHS? Perché
i lettori DVD utilizzano la tecnologia Progressive Scan.
(8) Power over Ethernet (PoE)
Benché questa funzionalità possa apparentemente sembrare irrilevante, non lo è. A chi non interessa
risparmiare fino a hundreds of Euros a telecamera? ? Questo è il costo normalmente richiesto per portare
l’alimentazione in una sola ubicazione di una telecamera. E se il sistema utilizzato fosse costituito da
50 o 100 telecamere, è evidente che i risparmi possono essere elevati. Per gli utenti finali che utilizzano
centinaia di telecamere, tutto ciò si traduce in un enorme risparmio. Tuttavia, occorre sempre verificare
che la funzionalità PoE della telecamera sia conforme allo standard IEEE 802.3af in modo da poter scegliere liberamente una vasta gamma di switch di rete di produttori quali Cisco, Nortel, NetGear e altri.
(9) Intelligenza distribuita
Le funzioni video intelligenti sono la moda del momento. Tuttavia, questa tecnologia potrà evolversi
ed essere migliorata negli anni a venire solo se diventa scalabile, ossia solo se tali funzioni video
verranno incorporate nella telecamera stessa. L‘elaborazione di questi funzioni richiede infatti molta
potenza, quindi se la telecamera non è in grado di fornirla, si corre il rischio di sovraccaricare rapidamente i server dei PC anche solo con un numero limitato di telecamere. Se le funzioni intelligenti sono
incorporate nella telecamera, quest’ultima è in grado di decidere quando inviare le immagini e quando
elaborare il video.
(10) Esperienza e visione aziendale del produttore
Come già spiegato in precedenza, è opportuno scegliere la telecamera anche in funzione della possibilità
di aggiungere funzioni e funzionalità supplementari in futuro. Quindi, il produttore della telecamera è
destinato a diventare una sorta di partner a lungo termine.
83
guida rapida: lista dei componenti
Elementi da considerare:
Che telecamere di rete e prodotti di rete comprende il portafoglio prodotti del produttore della
telecamera? La società è affidabile dal punto di vista finanziario? La società si occupa prevalentemente di telecamere di rete oppure questo settore costituisce solo una parte delle sue attività? La
società ha uffici e centri di assistenza in paesi diversi? La società è presente nel mercato mondiale
ed è in grado di fornire assistenza in più lingue? La società è in grado di fornire referenze di
altri clienti? Il produttore scelto deve essere un leader del settore, in grado di garantire funzioni
innovative, supporto, aggiornamenti e la possibilità di espansione futura dei prodotti. Non vale
davvero la pena sacrificare l‘affidabilità futura del proprio sistema di videosorveglianza solo per
risparmiare sui costi di acquisto.
3. Guida al progetto, sviluppa il tuo sistema di video in rete
(1) Scegli l‘ambiente da monitorare e il tipo di prodotto network video più indicato
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Ambiente: che tipo di ambiente desideri monitorare? Quanto importanti sono le riprese?
Questa domanda ti aiuterà a stabilire quali funzioni deve avere la tua telecamera di rete in termini
di qualità video, sensibilità alla luce e tipo di obiettivo.
Condizioni di illuminazione: livello di sensibilità richieste per le riprese interne e/o esterne
Axis fornisce sia telecamere di rete per interni che modelli utilizzabili per le riprese di interni ed
esterni. Le telecamere di rete per le riprese di interni ed esterni hanno un obiettivo varifocale che
regola automaticamente il diaframma. Sono disponibili anche telecamere per le riprese diurne/
notturne, che generano immagini a colori durante il giorno e in bianco e nero nelle ore notturne.
Consulta le informazioni dettagliate sulla sensibilità delle telecamere per le riprese di interni ed
esterni. Le condizioni di illuminazione sono misurate in “lux".
Distanza tra la telecamera e l‘oggetto da monitorare
Questo fattore è utile per stabilire il tipo di telecamera e di diaframma (normale, teleobiettivo, ad
ampio angolo di visualizzazione) più idoneo, nonché per scegliere la posizione di installazione
ottimale. Alcune telecamere Axis dispongono di diagrammi intercambiabili.
ngolo di visualizzazione richiesto: ampio, stretto, copertura ampia o limitata (a seconda di
A
quanta parte della scena si desidera visualizzare) Le telecamere di rete possono avere angoli di
visualizzazione e messa a fuoco fissi o regolabili, con funzioni PTZ, che permettono di monitorare
un‘area più ampia.
Traffico elevato o basso
Se il traffico di persone è molto alto, può essere necessario installare più telecamere.
(2) Scegli le caratteristiche applicative desiderate: funzioni, registrazione e archiviazione
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Applicazione
Hai l‘esigenza di monitorare un‘area in modalità remota, di utilizzare un sistema di videosorveglianza intelligente con funzioni avanzate per la gestione degli eventi, di disporre di ingressi e
uscite o di usare un componente audio?
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84
guida rapida: lista dei componenti
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Visualizzazione e registrazione
Stabilisci quando e con quale frequenza devi visualizzare le immagini o registrarle; ad esempio di giorno,
di notte o durante i fine settimana. Pianifica i requisiti per ciascun ambiente da monitorare.
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Calcola lo spazio di archiviazione richiesto
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Calcola la larghezza di banda richiesta
(3) Scegli la rete desiderata (LAN/WAN, wireless)
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Esamina l‘uso corrente della tua rete LAN: per quali scopi vieneutilizzata la rete aziendale?
samina l‘uso corrente dei collegamenti WAN di rete
E
Calcola i livelli di traffico per i periodi d‘uso
Hai l‘esigenza di aggiungere nuove attrezzature, come switch, oppure preferisci continuare a usare
l‘infrastruttura e le apparecchiature esistenti?
Desideri integrare il collegamento a un altro ISP per garantire una migliore ridondanza?
Desideri rendere lo spazio di archiviazione disponibile in rete?
Le 10 domande più frequenti da porre
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Hai telecamere analogiche installate?
Aggiungerai nuove telecamere?
Quante telecamere avrai in totale?
Comprendi il costo ed il valore della struttura di un sistema basato su IP?
Le prese elettriche dove verranno installate le telecamere rappresentano un problema?
Ci sono telecamere in locazioni remote?
La Sicurezza e l’IT interagiscono?
Il tuo dipartimento IT è standardizzato su piattaforma PC?
ll tuo dipartimento IT offre supporto h24x7 per i sistemi della tua rete?
Il tuo dipartimento IT è coinvolto con le decisioni per gli acquisti?
4. Strumenti Di Progettazione
Axis Network Video Design Tools CD
Questo nuovo CD illustra i fattori e le impostazioni di cui tenere
presente per distribuire correttamente un sistema network video.
Il CD comprende il calcolatore lenti, una galleria immagini e
video, cosí pure il nuovo AXIS Design Tool, uno strumento di
calcolo basato su simulazioni che aiuta a calcolare la larghezza
di banda e lo spazio di archiviazione richiesto in funzione delle
caratteristiche dell‘installazione network video.
Disponibile in più lingue: italiano, inglese, tedesco, olandese,
francese, e spagnolo.
Per ordinare gratuitamente una copia, visita www.axis.com/free_cd
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Corsi sui sistemi video di rete
organizzati da un leader del settore
Per stare al passo con le innovazioni del settore della videosorveglianza basta seguire un corso sui sistemi video di rete organizzati da Axis
Communications' Academy.
Distribuire un nuovo sistema video di rete o migrare il sistema di videosorveglianza analogico
in uso a un sistema di rete è un’operazione che comporta prendere molte decisioni. Guide
tecniche e manuali non possono sostituire i contenuti di analisi dettagliate di esperti, corsi di
formazione ed esercitazioni pratiche, ossia di tutto ciò che offrono i corsi organizzati da Axis.
Axis Communication's Academy permette agli utenti di stare al passo con le nuove tecnologie
e funzionalità che continuano a essere introdotte nel settore della videosorveglianza nonché
di tenersi sempre aggiornati sulle ultime novità del settore. Inoltre, i corsi sono un’ottima
opportunità per acquisire consigli e informazioni dagli esperti Axis.
I seminari e i corsi pratici sono dedicati a vari argomenti connessi al video di rete.
Del resto il concetto di video di rete è stato introdotto proprio da Axis, una società che ha
sviluppato e lanciato la prima telecamera di rete già nel lontano 1996 e che continua tutt’oggi
ad avere una posizione leader in un settore di ampie proporzioni, caratterizzato dalla rapida
migrazione dei sistemi analogici ai sistemi di rete. Axis Communication's Academy mette tutta
questa esperienza a disposizione degli utenti che frequentano i corsi, disponibili in livelli e
moduli diversi a seconda delle conoscenze. Tutti i corsi sono incentrati su argomenti quali le
ottiche delle telecamere, il concetto di video intelligence, le prassi consigliate per la progettazione e la scelta delle telecamere. I corsi offrono un’ottima opportunità per analizzare i punti
di forza e di debolezza dei vari scenari di installazione. Tutte le analisi vengono personalizzate
in base alle esigenze dei partecipanti, siano essi progettisti, rappresentanti di vendita, tecnici di
manutenzione, integratori di sistema o semplici operatori di sistemi video di rete. La condivisione interattiva e dinamica di informazioni consente infatti di sviluppare le migliori strategie
a livello di sistema.
Iscriversi a uno dei corsi di Axis Communication's Academy permette di anticipare
oggi le esigenze del futuro.
I corsi di Axis Communication's Academy sono un investimento che offre tre vantaggi
sostanziali: risparmio di tempo, denaro e tranquillità. I corsi offrono ai partecipanti l’opportunità di imparare a utilizzare al meglio i loro sistemi video di rete, indipendentemente dal
fatto che vengano impiegati per la videosorveglianza o per il monitoraggio remoto. Axis
Communications' Academy rappresenta un utile riferimento anche in caso di passaggio ad
altre tecnologie e sistemi, poiché fornisce agli utenti informazioni costantemente aggiornate
nonché gli strumenti necessari per anticipare le esigenze future.
Prenota un corso Axis Communication's Academy o richiedi informazioni alla sede Axis di
zona.
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Note
Note
Contatti
www.axis.com/request
SEDE CENTRALE SVEZIA
AUSTRALIA
CANADA
CINA
Head office, Lund
Axis Communications AB
Emdalavägen 14
SE-223 69 Lund
Tel: +46 46 272 18 00
Fax: +46 46 13 61 30
Melbourne
Axis Communications Pty Ltd.
Level 27, 101 Collins Street
Melbourne VIC 3000
Tel: +613 9221 6133
Axis Communications, Inc.
117 Lakeshore Road East
Suite 304
Mississauga ON L5G 4T6
Tel: +1 800 444 AXIS (2947)
Fax: +1 978 614 2100
Support:
Tel: 800 444 2947
Shanghai
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Equipment Trading Co.,Ltd.
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887 Huai Hai Zhong Rd.
Shanghai 200020
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COREA
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FRANCIA, Belgio,
Lussemburgo
GERMANIA, AUSTRIA,
Svizzera
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Rm 407, Life Combi B/D.
61-4 Yoido-dong
Yeongdeungpo-Ku
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Fax: +82 2 6280 9636
Dubai
Axis Communications Middle
East
PO Box 293637, DAFZA
Dubai, UAE
Tel: +971 4 609 1873
Paris
Axis Communications S.A.
7–9 avenue Aristide Briand
94230 Cachan
Tel: +33 1 49 69 15 50
Fax: +33 1 49 69 15 59
Support:
Tel: +33 1 49 69 15 50
Axis Communications GmbH
Lilienthalstr. 25
DE-85399 Hallbergmoos
Tel: +49 811 555 08 0
Fax: +49 811 555 08 69
Support:
Tel: +49 1805 2947 78
GIAPPONE
HONG KONG
INDIA
ITALIA
Tokyo
Axis Communications K.K.
Shinagawa East 1 Tower 13F
2-16-1 Konan
Minato-ku Tokyo 108-0075
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Fax: +81 3 6716 7851
Hong Kong
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21/F, ICBC Tower
Citibank Plaza 3 Garden Road
Central
Hong Kong
Tel: +852 2273 5163
Fax: +852 2273 5999
Bangalore
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Private Limited
Kheny Chambers
4/2 Cunningham Road
Bangalore 560002
Karnataka, India
Tel: +91 (80) 4157 1222
Fax: +91 (80) 4023 9111
Torino
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Corso Alberto Picco, 73
10131 Torino
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Fax: +39 011 811 92 60
MESSICO
OLANDA
REGNO UNITO
SINGAPORE
Mexico City
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Unión 61, 2º piso
Col. Escandón
México, D.F., C.P. 11800
Tel: +52 55 5273 8474
Fax: +52 55 5272 5358
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Tel: +31 10 750 46 31
Hertfordshire
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Suite 6-7, Ladygrove Court
Hitchwood Lane
Preston, Nr Hitchin
Hertfordshire SG4 7SA
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Fax: +44 146 242 7911
Support:
Tel: +44 871 200 2071
Singapore
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(S) Pte Ltd.
7 Temasek Boulevard
#11-01A Suntec Tower 1
Singapore 038987
Tel: +65 6 836 2777
Fax: +65 6 334 1218
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STATI UNITI
SUD AFRICA
TAIWAN
Madrid
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28760 Tres Cantos
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Fax: +1 978 614 2100
Support:
Tel: 800 444 2947
Johannesburg
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Hampton Park, Atterbury
House, 20 Georgian Crescent
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PO Box 70939
Bryanston 2021
Tel: +27 11 548 6780
Fax: +27 11 548 6799
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Informazioni su Axis Communications
Axis é una societá IT che offre soluzioni video di rete
per installazioni professionali. La Societá é il leader
mondiale per il video di rete, che stimola il mercato per
la transazione dal video analogico a quello digitale di
sorveglianza. I prodotti e le soluzioni Axis si concentrano sulla sorveglianze di sicurezza e monitoraggio
remoto, e sono basate su piattaforme innovative e a
tecnologia aperta.
Axis é una societá da casa svedese estesa in tutto il
mondo, con filiali aperte in 18 Paesi e che ha stretto
collaborazione con partners sparsi in piú di 70 Nazioni.
Fondata nel 1984, Axis é presente nei cambi OMX Exchange, Large Cap e Information Technology. Per ulteriori informazioni su Axis, si prega di visitare il nostro
sito web su www.axis.com
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