piano regolatore sociale 2008-2010 - Ufficio Programmi Europei per
Transcript
piano regolatore sociale 2008-2010 - Ufficio Programmi Europei per
COMUNE DI ROMA MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO PIANO REGOLATORE SOCIALE 2008-2010 Con l’assistenza tecnica del Cires Università degli Studi Roma Tre [email protected] INDICE 3. LE DOMANDE E I BISOGNI SOCIALI DEL TERRITORIO....................................................28 4. LE RISORSE “DEL” E “NEL” MUNICIPIO...............................................................................38 5. FINALITÀ, PRIORITÀ, OBIETTIVI...........................................................................................47 6. LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI SOCIALI ........................56 BREVE DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI FINANZIATI CON LA LEGGE 328/00, CON IL BILANCIO ORDINARIO E L. 285/97.............................................................................................64 7. INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE SOCIALI CON LE ALTRE POLITICHE DELLO SVILUPPO URBANO.......................................................................................................................76 8. IL PIANO MUNICIPALE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA .......................................80 9. GLI ALTRI PIANI E PROGETTI TERRITORIALI....................................................................89 10. LA PROGRAMMAZIONE DELLE AZIONI DI SISTEMA......................................................93 11. LA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE................................................96 12. I PROCESSI DI ATTUAZIONE E LE PROCEDURE DI REVISIONE..................................101 SCHEDE INFORMATIVE SUL MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO...............................103 APPENDICE 2 ................................................................................................................................118 2 1. INTRODUZIONE 1. Premessa Il Piano Regolatore Sociale (d’ora in avanti PRS) del Municipio Roma Centro Storico è costruito su tre grandi linee strategiche: - la partecipazione della società civile alla individuazione dei bisogni e delle risorse necessarie all’organizzazione delle politiche e dei servizi sociali; - la necessità di integrare tra loro le politiche sociali pubbliche e i servizi offerti in modo autonomo dal Terzo settore sul territorio e finanziati con fondi comunali, provinciali e regionali; - la necessità di integrare le politiche sociali nelle politiche pubbliche portate avanti dal Municipio, dal Comune di Roma, dalla Provincia, dalla Regione e dagli enti che agiscono nel territorio municipale. La progettazione dell’intervento pubblico in campo sociale, da attuare nel triennio 2008-2010, vuole superare le politiche dell’emergenza. L’obiettivo è favorire la crescita della società e l’autonomia degli individui, riducendo le disuguaglianze e garantendo i diritti umani di ciascuno. Il PRS si pone come uno strumento di partecipazione e di mobilitazione di persone, di enti, istituzioni e di organismi del terzo settore per garantire diritti e per reperire risorse da investire nel sociale. Un punto nodale riguarda le capacità umane: riconoscerle, formarle, valorizzarle. Pertanto il PRS cerca di indicare la via per ri-costruire un contesto sociale nel quale ogni persona possa trovare, ciascuna secondo le proprie possibilità, il riconoscimento della sua identità e la propria valorizzazione umana. 2. La partecipazione della società civile alla programmazione delle politiche sociali Da alcuni anni il Comune di Roma contempla tra le politiche sociali la partecipazione della società civile. Tale partecipazione si è manifestata in due momenti importanti: la redazione, la discussione e l’approvazione del Piano Regolatore Generale della Città (2002-2003); la redazione, la discussione e l’approvazione del Piano Regolatore Sociale (2004). Nel Piano Regolatore Sociale sono confluiti i Piani Sociali di Zona redatti dai singoli Municipi. Il presente PRS mette a frutto le numerose esperienze partecipative degli ultimi anni e continua a perseguire il metodo della partecipazione democratica alle scelte compiute da parte del Municipio. Sono prova di questa scelta il percorso seguito per la costruzione del presente PRS e l’individuazione della Casa della Città come luogo per ospitare la rete di responsabilità attiva (degli attori, singoli o associati) nelle politiche sociali del Municipio. 3. La Casa della Città quale sede della rete della solidarietà e della responsabilità sociale La Casa della Città è il frutto delle esperienze di partecipazione maturate intorno alla redazione del Piano Regolatore Generale del Comune di Roma. Questa è luogo di incontro, di analisi e di proposta per quanto riguarda le politiche urbanistiche e dell’arredo urbano. Per la sua stessa genesi, però, la Casa della Città si qualifica anche come luogo di apertura e di incontro per le tematiche sociali. Destinarla a sede di confronto, di analisi, progettazione e proposta anche per le politiche sociali e per i suoi attori è pertanto un suo “naturale” completamento. Nella Casa della Città potranno quindi trovare una sede le associazioni della rete della solidarietà e della responsabilità sociale. 3 4. La costruzione del PRS del Municipio Roma Centro Storico Il percorso per la redazione del PRS del Municipio si è svolto in tempi molto serrati, da novembre 2007 a marzo 2008, mentre il percorso di consultazione da dicembre ai primi giorni di febbraio. Questa brevità si è rivelata paradossalmente un vantaggio per la partecipazione. Infatti, la serie degli incontri pubblici, 18 in tutto, non ha subito cadute di interesse, sia per la organizzazione interna degli incontri, sia soprattutto per la loro contiguità. Infatti, nei tempi lunghi si perde spesso il senso di quanto detto, gli attori del dialogo cambiano e ogni volta occorre riprendere il discorso dall’inizio, generando spesso disinteresse in quelli che hanno partecipato con continuità. Il programma dei tavoli per il dialogo tra le politiche sociali è stato presentato in un incontro pubblico tenutosi nella Città dell’Altra Economia il 18 dicembre 2007, preceduto da un incontro di concertazione organizzato il 5 dicembre con i partners istituzionali più significativi presenti sul territorio come: ASL, sindacati, CFP, Dipartimento V. Nell’incontro del 5 dicembre è stato presentato e poi discusso il piano di comunicazione e di partecipazione da adottare per il coinvolgimento dei cittadini e del Terzo settore per la realizzazione di un Piano Regolatore Sociale il più possibile condiviso. Alla presentazione pubblica del PRS del giorno 18 dicembre hanno partecipato oltre alle istituzioni, numerosi soggetti, liberi cittadini e rappresentanti del terzo settore. I rappresentanti del Municipio e del Cires-Università degli Studi Roma Tre, ai quali è stata affidato il supporto tecnico per la redazione del PRS, hanno illustrato le linee generali del PRS e il metodo con cui lo stesso doveva essere costruito, vale a dire il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini, degli enti e degli organismi presenti nel territorio municipale. Successivamente sono stati organizzati sei Tavoli di co-progettazione per le politiche sociali. Il primo, dedicato al tema: La casa della città: luogo di accoglienza, ascolto e partecipazione è stato progettato come tavolo sperimentale, per testare la metodologia proposta. Il metodo seguito prevedeva, per i successivi cinque tavoli, incontri nello stesso giorno della settimana per tre settimane consecutive. Ogni incontro è stato coordinato da un rappresentante del Municipio; un rappresentante del Cires svolgeva il compito di facilitatore del dialogo e una piccola équipe tecnica ha registrato le conversazioni per redigere i verbali dell’incontro. Nel primo incontro si trattava soprattutto di conoscersi, di dare indicazioni sul proprio percorso (individuale o associativo) e sull’interesse per le questioni sociali. Nel secondo incontro di ogni tavolo è stato distribuito un questionario per raccogliere informazioni più dettagliate sui soggetti che vi hanno partecipato, e successivamente si approfondivano i temi emersi nell’incontro precedente. Infine, nel terzo incontro venivano individuate le indicazioni programmatiche da inserire nel PRS. Nella Tabella 1 sono riportati i temi dei tavoli con l’indicazione delle date e della sede nella quale si sono tenuti. 4 1. 2. 3. 4. 5. 6. Tabella 1. Tavoli di co-progettazione delle politiche sociali La Casa della città: luogo di accoglienza, ascolto e partecipazione sede: Città dell’Altra Economia, L.go Dino Frisullo Gli incontri si sono svolti il 9, l’11 e il 15 gennaio 2008 La ricchezza nella diversità delle culture sede: Università degli Studi Roma Tre, Via Manin, 53 Gli incontri si sono svolti per tre lunedì successivi: il 21, il 28 gennaio e il 4 febbraio 2008 Crescere tra casa, scuola e territorio sede: Università Roma Tre, Via Madonna ai Monti, 40 Gli incontri si sono svolti per tre martedì successivi: il 22, il 29 gennaio e 5 febbraio 2008 Percorsi di buon invecchiamento sede: Centro anziani Testaccio, Piazza Giustiniani, 4 Gli incontri si sono svolti per tre mercoledì successivi: il 23, il 30 gennaio e il 6 febbraio 2008 Vivere e abitare il centro storico sede: Casa delle culture, via San Crisogono, 45 Gli incontri si sono svolti per tre giovedì successivi: il 24, il 31 gennaio e il 7 febbraio 2008 Dalla formazione al lavoro sede: Centro di formazioni professionale “Simonetta Tosi” , Via Alessandro Volta, 43 Gli incontri si sono svolti per tre venerdì successivi: il 25 gennaio, il 1 e l’8 febbraio 2008 Tutti i Tavoli si sono svolti dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Nel complesso ai Tavoli hanno partecipato 172 persone, alcuni come singoli cittadini altri in rappresentanza di associazioni di volontariato, cooperative sociali, sindacati e istituzioni (ASL, Università, etc.). Nel secondo incontro ai partecipanti è stato distribuito un questionario, compilato purtroppo solo da una parte di loro (54 questionari completi; altri 10 contengono informazioni scarse e non suscettibili di elaborazione). Dai questionari compilati emerge un profilo socio-demografico dei partecipanti che può essere così riassunto: - nazionalità italiana; - prevalentemente donna (61%); - con livello culturale alto e molto alto (70% tra laurea e post-laurea); - con precedenti esperienze di partecipazione (52%). 5. La trasversalità delle politiche sociali I bisogni delle persone sono spesso molto complessi, si manifestano in modi differenti ed hanno origini diverse. L’integrità e l’unicità della persona umana si articola su varie dimensioni: ambientale, biologica, economica, sociale, culturale, emotiva e relazionale. I bisogni spesso passano per più di una di queste dimensioni. Talvolta, la difficoltà di ordine biologico è alleviata da una buona condizione economica e culturale. Altre volte, invece, al disagio biologico (l’età; la disabilità) si aggiunge la povertà o l’incapacità di elaborare il senso della propria condizione. Per aiutare una persona in difficoltà occorre perciò mettere in campo capacità professionali e risorse differenti. Non si può agire solo su un aspetto del bisogno della persona, ma occorre comprenderne il suo significato complesso. Solo a questa condizione l’aiuto può essere efficace. Per rispondere a questa esigenza il PRS persegue la trasversalità delle politiche sociali. Non si possono infatti seguire politiche settoriali, se si vuole minimamente corrispondere alla unicità della persona e alle complessità delle esperienze individuali e collettive. I Servizi Sociali del Municipio debbono pertanto essere organizzati in modo sempre più integrato e complementare alle diverse 5 politiche presenti sul territorio, utilizzando le sue specifiche e differenti competenze professionali per raggiungere obiettivi comuni, sia a livello macrosociale, sia a livello della singola persona. Per questa ragione, tra le azioni di sistema (vedi capitolo 10) sono state individuate una serie di azioni atte a mettere in rete i settori e i soggetti che si occupano di servizi alle persone mediante la riorganizzazione delle strutture preposte all’erogazione dei servizi sociali. Le azioni promuovono un miglioramento dei flussi comunicativi (mailing list, blog, incontri dei tavoli, aggiornamento costante del sito web) e la promozione di accordi di programma tra le istituzioni principali del sistema (ASL, scuole, Tribunali, etc.) 6. L’integrazione delle politiche sociali con le politiche pubbliche La consapevolezza della unicità delle persone e della complessità dei bisogni ha portato ad una linea strategica: l’integrazione delle politiche sociali con le altre politiche riguardanti il territorio municipale. L’aiuto alla persona spesso coinvolge diversi livelli amministrativi. Questo è tanto evidente, ad esempio, se si riflette sul fatto che la carenza di abitazioni per giovani, anziani e persone in difficoltà è un forte fattore di disagio sociale. L’integrazione delle politiche sociali con le altre politiche pubbliche è auspicabile anche per altri motivi. In primo luogo, perchè la riduzione del disagio sociale e la promozione di capacità umane possono favorire il risparmio delle risorse economiche e contribuire alla crescita della comunità. Inoltre, un ambiente urbano e sociale più sereno e meno percorso da conflitti, migliora la qualità della vita dei propri membri. 7. La domanda emergente dai Tavoli di co-progettazione delle politiche sociali Una più dettagliata analisi delle proposte emerse dai Tavoli per il dialogo sulle politiche sociali è incorporata nelle proposte descritte nei capitoli seguenti. In questa Introduzione va segnalata però una ricerca di senso trasversale a tutti i Tavoli. Una convinzione comune, espressa in modi diversi ma convergenti, riguarda la partecipazione come metodo per individuare il bisogno degli individui e della cittadinanza. La premessa cognitiva comune è che attraverso la partecipazione della società civile, i problemi possono essere meglio individuati, interpretati e risolti. L’obiettivo implicito del discorso, però, è un altro, e riguarda la ricostruzione del senso della comunità, dell’essere insieme gli uni per gli altri, gli uni con gli altri. Le trasformazioni vissute dal territorio municipale negli ultimi decenni hanno colpito l’identità culturale dei quartieri, delle vie e dei vicoli che costituivano la scena collettiva per lo svolgimento delle vite individuali. Molti hanno dovuto abbandonare il proprio quartiere perché le trasformazioni economiche hanno reso impossibile mantenere una casa, un lavoro e una famiglia nei luoghi della propria nascita. Non vi è stato, però, solo un impoverimento della base demografica. In alcuni quartieri del Municipio, infatti, le immigrazioni, hanno dato luogo ad una più forte differenza culturale, religiosa e degli stili di vita. Di fronte a queste trasformazioni epocali le persone esprimono il bisogno di ritrovare un nuovo ambito comunitario. In fondo, la ricerca di cosa fare, delle risorse, dei luoghi di incontro e delle persone da aiutare è un modo per ricostruire la comunità o, come è più corretto dire, per costruire una comunità nuova, con un’identità culturale complessa, nella quale aspetti nuovi si fondono con altri più tradizionali. Le politiche sociali e il PRS non possono certo risolvere in tempi rapidi problemi di questo genere. Non ne hanno i mezzi, tra l’altro. Neppure sarebbe giusto che le istituzioni pubbliche si occupassero in modo totalizzante di tutti gli aspetti della vita delle persone. La convinzione è che la ricostruzione di una identità culturale comunitaria possa essere utile anche alle politiche di aiuto per le persone in difficoltà. La solidarietà sociale non può essere forte in ambienti frammentati e segmentati. Un’identità comunitaria forte e visibile costituisce un riferimento positivo per gli individui. 6 La politica della solidarietà – come la stessa costruzione del PRS evidenzia – deve camminare con due solide gambe. La prima è quella delle istituzioni pubbliche, con le loro risorse economiche, i loro specialisti, la loro organizzazione. La seconda è quella della società civile, con la sua autonomia, il suo radicamento nei bisogni della popolazione, la sua creatività. Entrambe, allora, istituzioni e società civile, possono occuparsi dell’identità culturale, del senso dell’essere insieme, e del futuro della comunità. La stesura del PRS si pone come il primo passo verso la programmazione di politiche sociali a lungo respiro e incoraggia a proseguire questo cammino. 7 2. IL CONTESTO TERRITORIALE DEL MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO Il Municipio comprende il centro storico della città. Al 31.12.2006 presenta una popolazione ufficiale di 122.611 abitanti, il 4,34% dell’intera popolazione del Comune di Roma. I suoi confini sono delimitati delle Mura Aureliane che lo circoscrivono (vedi figura 2.1). Il suo territorio è quindi costituito dalla parte storica della città che si è sviluppata ed è cresciuta sull’antica struttura urbana romana e medioevale e che, con le successive trasformazioni, ha registrato una progressiva saturazione delle aree libere. L’elevata concentrazione di importantissime testimonianze storiche, e di strutture legate alla vita politica della nazione, caratterizza da sempre il Centro Storico come polo culturale della città e fulcro delle funzioni amministrative pubbliche del Paese. Per tali ragioni le dinamiche demografiche, la realtà sociale e la struttura economico-produttiva presentano in questa area delle caratteristiche sensibilmente diverse da quelle rilevate negli altri municipi. I prossimi paragrafi saranno dedicati all’illustrazione di tali peculiarità tenendo conto dei più recenti dati statistici disponibili aggiornati al 31 dicembre 2006. Dato il carattere sintetico di questa presentazione si illustreranno solo i dati più importanti ai fini del Piano Regolatore Sociale. Per approfondimenti e per dati più analitici si rinvia all’appendice “Il Profilo del Municipio Roma Centro Storico” allegata al Piano Regolatore Sociale. 2.1 L’estensione geografica Il territorio del Municipio Roma Centro Storico si estende per 1.430 ettari e include la maggior parte dei monumenti, delle aree archeologiche e degli spazi culturali ed espositivi del Comune di Roma. Ciò ha favorito la vocazione turistica di quest’area nella quale si sono sviluppate buona parte delle strutture di ricezione turistica della città. Per la presenza delle sedi istituzionali, si concentrano in questa zona anche la maggior parte delle attività legate alla vita politica e amministrativa, non solo della città ma dell’intero Paese. Sono inoltre presenti la gran parte degli istituti scolastici storici della capitale, ben 44, che raccolgono fasce di popolazione molto ampie provenienti anche dai municipi limitrofi. Oltre alle sedi delle istituzioni politiche ed amministrative, nel territorio del Municipio sono concentrate le rappresentanze economiche e finanziarie, due importanti università come La Sapienza e Roma Tre, 103 musei (di cui 70 comunali e 33 statali), e una gran quantità di attività commerciali nonché buona parte del patrimonio artistico ed archeologico della città. 8 Figura 2.1 – Il Municipio Roma Centro Storico e gli altri Municipi del Comune di Roma Di seguito forniamo le informazioni essenziali sull’amministrazione municipale e sugli uffici di riferimento.1 2.2 Le Zone urbanistiche Il territorio del Municipio è diviso nelle seguenti otto zone urbanistiche (vedi tabella 2.1 e figura 2.2): 1) Il Centro Storico si estende in diversa misura sui rioni Sant’Angelo, Regola, Ponte, Parione, Sant’Eustacchio, Pigna, Trevi e Campo Marzio. Popolazione al 31.12.2006: 32.379 abitanti (pari al 26,4% della popolazione municipale); 2) Trastevere è il XIII rione di Roma. Si trova sulla riva ovest (riva destra) del Tevere, a sud della Città del Vaticano. Popolazione residente al 31.12.2006: 17.562 abitanti (pari al 14,3% della popolazione municipale); 3) Aventino. In epoca Romana si divideva in un "Aventino" vero e proprio, tra il fiume Tevere e la valle in cui sorse il Circo Massimo e "Aventino minore" ("collina di San Saba"). Attualmente la collina romana è una elegante zona residenziale con una vasta ricchezza di interesse architettonico. Il lato a picco sul Tevere continua a far parte del rione storico di Ripa. Nel 1921 da Ripa fu scorporata la collina minore (il piccolo Aventino), destinata ad edilizia popolare, creando il XXI rione San Saba. Popolazione residente al 31.12.2006: 8.362 abitanti (pari al 6,8% della popolazione municipale); 4) Testaccio. Il nome deriva dal cosiddetto "monte" (mons Testaceus): 35 metri di cocci (testae, in latino) e detriti vari, accumulatisi nei secoli come residuo dei trasporti che facevano capo al porto fluviale di Ripa grande. Il rione, in quanto entità amministrativa, è di istituzione abbastanza recente: fu scorporato nel 1921 dal vasto e poco popolato rione Ripa, anche se il Testaccio aveva una sua identità da sempre e non godeva di buona fama, legata appunto ai traffici del porto e della sua gente. Nel 1884 in un'indagine del Comune di Roma si leggeva che Testaccio deteneva il primato nazionale del consumo di alcolici. Rione assolutamente popolare, da sempre luogo d'elezione dei passatempi e delle scampagnate dei romani, fu la culla dell'A.S.Roma. Popolazione residente al 31.12.2006: 7.589 abitanti (pari al 6,2% della popolazione municipale); 1 Informazioni più dettagliate sull’organizzazione del Municipio sono riportate nell’Appendice 1, scheda n. 1 9 Esquilino. E’ il più altro ed esteso dei sette colli sui quali fu edificata l’antica Roma. Era formato da tre alture: l'Oppio nel settore meridionale, il Fagutal in quello occidentale confinante con la Velia ed il Cispio nella parte settentrionale, dove si trova attualmente la basilica di Santa Maria Maggiore. Attualmente nell'Esquilino si concentra la più grande comunità cinese d'Italia. Popolazione residente al 31.12.2006: 36.883 abitanti (pari al 30,1% della popolazione municipale); 6) XX Settembre. Si estende in diversa misura sui rioni Ludovisi, Sallustiano, Castro Pretorio e Trevi. Popolazione residente al 31.12.2006: 11.159 abitanti (pari al 9,1% della popolazione municipale); 7) Celio. Uno dei sette colli dell’antica Roma. In origine il nome doveva essere Querquetulanus mons per la ricchezza di querce, mentre l'origine del nome Caelius viene concordemente fatta risalire all'etrusco Celio Vibenna. Il Caeliolus (o Caeliculus o Caelius Minor) corrisponde ad una sezione del colle, forse quella più occidentale, verso la valle poi occupata dal Colosseo, oppure quella attualmente occupata dalla chiesa dei Santi Quattro Cornati. Attualmente il Celio è compreso nell'omonimo rione e vi sorge, proseguendo la tradizione assistenziale, l’Ospedale militare del Celio. Popolazione residente al 31.12.2006: 4.645 abitanti (pari al 3,8% della popolazione municipale); 8) Zona Archeologica. Si estende in diversa misura sui rioni Celio, Campitelli, Monti e Ripa. Popolazione al 31.12.2006: 802 abitanti (pari allo 0,7% della popolazione municipale). 5) Si deve segnalare, come illustrato nella tabella 2.1, il dato certamente anomalo dei 3.230 cittadini di cui non è localizzata la residenza che rappresentano il 2,6% della popolazione del Municipio. Tale numero è letteralmente esploso nel 2006: infatti, un anno prima i residenti non localizzati erano appena 131, e negli anni precedenti si registravano quote di cittadini non localizzati di entità analoga al 2005). E’ possibile che in tale cifra siano state comprese le persone senza fissa dimora che sono assistite dalla Caritas o da altre organizzazioni analoghe. Approfondendo questo aspetto, occorre segnalare la presenza di un altro fenomeno particolarmente rilevante nel Municipio: la presenza di istituzioni che offrono un domicilio fittizio a persone che si trovano in condizioni difficili, come i rifugiati, i clandestini, ecc. Da una verifica di questi domicili fittizi risultano censite 10.468 persone (vedi tab. 2.0) distribuite in sei centri di cui due della Caritas, uno dei Padri Gesuiti, uno delle Suore di Santa Teresa di Calcutta, uno della comunità di S. Egidio e uno del Focus dei Diritti Sociali. Anche queste persone gravitano e usufruiscono di assistenza umanitaria sul territorio municipale e di fatto aumentano il numero dei cittadini del municipio ben al di là dei dati statistici ufficiali. Tabella 2.0 – Numero delle famiglie e delle persone in possesso di residenza fittizia presso centri e istituti umanitari nel Municipio Roma Centro Storico Indirizzo e nome del Centro Via degli Astalli n.19, Padri Gesuiti Via Dandolo n. 10, Comunità S. Egidio Via Giovanni Giolitti n.225, Focus Diritti Sociali Via Marsala n.109, Centro Caritas Salita San Gregorio n.1, Suore S. Teresa di Calcutta Via delle Zoccolette, n.19, Centro Caritas Totale Fonte: Dati dell’Ufficio di Statistica del Comune Numero famiglie 5404 3164 710 114 57 47 9496 Numero residenti 5805 3508 802 124 171 58 10468 Quasi il 71% dell’intera popolazione municipale si concentra in tre delle otto zone urbanistiche (rispettivamente Esquilino, 30,1%, Centro Storico, 26,4%, e Trastevere, 14,3%). Considerando la popolazione delle otto zone urbanistiche (vedi tabella 2.1), è da notare che nel periodo che va dal 2000 al 2006 solo la zona di Trastevere manifesta un incremento della 10 popolazione, passando da 16.205 residenti nel 2000 a 17.562 residenti nel 2006 (con un incremento dell’8,4% rispetto al 2000). La popolazione della zona denominata Centro Storico rimane pressoché costante. Tutte le altre zone urbanistiche registrano un decremento della popolazione nel periodo considerato. Tabella 2.1 – Popolazione residente nelle zone urbanistiche del Municipio Roma Centro Storico anni 2000, 2003, 2005 e 2006 (valori assoluti) Zona Urbanistica Denominazione Residenti al Residenti al 31.12.00 31.12.03 1° Centro storico 32.250 32.569 1b Trastevere 16.205 16.102 1c Aventino 8.801 8.676 1d Testaccio 9.127 8.904 1e Esquilino 38.608 38.017 1f XX Settembre 12.306 11.772 1g Celio 4.777 4.679 1x Zona archeologica 864 904 Non localizzati 156 128 Totale Municipio 123.094 121.751 Fonte: Dati dell’Ufficio di Statistica-Sistema statistico nazionale. Residenti al 31.12.2005 32.784 17.556 8.692 8.734 37.577 11.405 4.662 917 131 122.458 Residenti al 31.12.2006 32.379 17.562 8.362 7.589 36.883 11.159 4.645 802 3.230 122.611 Figura 2.2 – Il Municipio e le sue otto Zone Urbanistiche Legenda delle zone urbanistiche: 1a Centro Storico; 1b Trastevere; 1c Aventino; 1d Testaccio; 1e Esquilino; 1f XX Settembre; 1g Celio; 1x Zona archeologica. A loro volta le otto Zone Urbanistiche sono divise in ventuno Rioni (vedi figura 2.3 e tabella 2.2). 11 Tabella 2.2 – Superficie, popolazione 2005 e 2006 e densità di abitazione 2006 dei Rioni del Municipio Popolazione 31.12.2005 Popolazione 31.12.2006 % pop. 2006 su tot. pop. Municipio Densità ab/ha 2006 101 Monti 165,08 14.910 102 Trevi 55,03 3.379 103 Colonna 26,89 2.779 104 Campo Marzio 88,17 7.401 105 Ponte 31,89 4.660 106 Parione 19,38 3.351 107 Regola 31,89 3.985 108 Sant'Eustacchio 16,88 2.515 109 Pigna 20,63 4.101 110 Campitelli 59,9 644 111 Sant'Angelo 13,76 1.355 112 Ripa 84,85 2.958 113 Trastevere 180,08 17.556 114 Borgo 48,77 3.650 115 Esquilino 158,07 22.737 116 Ludovisi 32,51 2.095 117 Sallustiano 26,14 2.457 118 Castro Pretorio 103,74 6.944 119 Celio 82,54 3.139 120 Testaccio 66,28 8.734 121 San Saba 110,68 3.661 Fonte: Popolazione iscritta in anagrafe. Dati estratti dall’ISTAT. 14.654 3.314 2.723 7.348 4.631 3.330 3.952 2.489 5.198 685 1.329 2.931 17.748 3.609 22.757 2.077 2.447 6.783 3.169 8.573 3.671 12,0 2,7 2,2 6,0 3,8 2,7 3,2 2,0 4,2 0,6 1,1 2,4 14,5 2,9 18,6 1,7 2,0 5,5 2,6 7,0 3,0 88,77 60,22 101,26 83,34 145,22 171,83 123,93 147,45 251,96 11,44 96,58 34,54 98,56 74,00 143,97 63,89 93,61 65,38 38,39 129,35 33,17 Codice Denominazione Superficie Ha Aggregando la popolazione dei tre Rioni più popolosi (nell’ordine Esquilino, Trastevere e Monti) si raggiunge il 45,1% dell’intera popolazione municipale. A proposito della densità abitativa a livello di Rioni, notiamo che rispetto al valore medio del Municipio, pari a 85,7 abitanti per ettaro, i Rioni Pigna, Parione, Sant’Eustacchio, Ponte, Esquilino e Testaccio presentano valori decisamente più alti; Campitelli, Ripa, Celio e San Saba valori decisamente più bassi (come da tabella sopra riportata tab. 2.2). 12 Figura 2.3 – I Rioni del Municipio Legenda dei rioni del Municipio: Monti, Trevi, Colonna, Campo Marzio, Ponte, Parione, Regola, Sant'Eustachio, Pigna, Campitelli, Sant'Angelo, Ripa, Trastevere, Esquilino, Ludovisi, Sallustiano, Castro Pretorio, Celio, Testaccio e San Saba. Sono esterni al Municipio i rioni Prati e Borgo. 2.3 La mobilità Sul territorio insiste non solo la popolazione residente, ma considerevoli flussi di persone che vi transitano quotidianamente per ragioni di lavoro o di studio o che vi dimorano per brevi periodi, nonché, i turisti e una pluralità di soggetti che utilizzano in vario modo le strutture ed i servizi presenti. Insistono sul Municipio grandi infrastrutture ferroviarie e metropolitane Pertanto Come detto, tali caratteristiche rendono del tutto peculiare la realtà socio-economica e culturale del Centro Storico di Roma. Ad esempio, si stima un flusso di turisti e di pellegrini nell’ordine di circa un milione al giorno che quotidianamente transitano e usufruiscono delle strutture e dei servizi presenti sul territorio del Municipio. Per contenere l’enorme flusso di persone che investe la viabilità del Centro Storico di Roma sono state predisposte delle zone a traffico limitato (ZTL) nelle quali l’accesso è precluso ai veicoli privati nei giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 6,30 alle 18,00 (dal 10 al 22 dicembre fino alle 20.00), e il sabato dalle 14,00 alle 18,00 (dal 10 al 22 dicembre dalle 6,30 alle 20,00; vedi Appendice 1, Scheda n. 2). 2.4 Le Aree verdi Le aree di verde pubblico del Municipio ammontano a 1.097.399 m2 (aggiornamento marzo 2004). In dettaglio la superficie verde del territorio si compone di 178 aree dedicate rispettivamente a: 13 • • • • • • Arredo stradale (97.919 m2); Aree di sosta (153.392 m2); Aree di Verde attrezzato di quartiere (65.179 m2); Aree di Verde storico archeologico (680.209 m2); Aree di Verde speciale (100.700 m2); Non sono presenti nel territorio municipale aree verdi di grandi parchi urbani. 2.5 Il profilo storico Il Municipio rappresenta il Centro Storico di Roma. E' il municipio che, insieme al secondo, presenta ancora la ripartizione della città nei 16 rioni, che avvenne sotto Ottaviano Augusto. Ovviamente tracciare il profilo storico di una delle zone più antiche e cariche di reperti archeologici del mondo non è un compito possibile in questa sede. D’altra parte è possibile rimandare ad una sterminata letteratura presente sull’argomento. Nell’Appendice 1, Scheda n. 3 sono riportate alcune notizie storiche sui Rioni che costituiscono il Municipio. 2.6 Il profilo demografico Dopo decenni di costante e sostenuto allontanamento degli abitanti, negli ultimi anni la popolazione del Municipio si è sostanzialmente stabilizzata. I residenti al 31.12.2006 erano 122.611, il 4,34% dell’intera popolazione del Comune di Roma, con una densità di 85,7 abitanti per ettaro, dato che ovviamente non tiene conto degli enormi flussi giornalieri da tutta la città e dei flussi turistici. Al censimento del 1961 risultavano residenti 233.774 abitanti (vedi tabella 2.3). Nei successivi 20 anni si è registrato un progressivo decremento della popolazione che dal Censimento del 1991 si è stabilizzata intorno a centoventiduemila abitanti, anche se anno dopo anno questa subisce delle lievi variazioni nell’ordine di qualche centinaio di abitanti. Un simile andamento riguarda anche l’evoluzione della densità abitativa. Un discorso analogo può essere applicato anche alla popolazione residente rispettivamente nelle otto zone urbanistiche e nei Rioni del Municipio. Tabella 2.3 – La popolazione del Municipio ai Censimenti (1961, 1971, 1981, 1991) e dal 1998 al 2006 Anno Popolazione Residente 1961 233.774 1971 165.377 1981 135.970 1991 121.543 1998 122.866 1999 122.186 2000 123.094 2001 122.619 2002 122.106 2003 121.751 2004 122.634 2005 122.458 2006 122.611 Fonte: Anagrafe del Comune di Roma. Il decremento e l’invecchiamento della popolazione, la forte incidenza delle famiglie con un solo componente e l’aumento degli immigrati residenti sono fenomeni che nel Centro Storico di Roma hanno assunto una forte rilevanza, caratterizzando la composizione socio-demografica della popolazione. 14 Il numero dei morti è superiore a quello dei nati con un saldo, nel 2004, pari a 299 unità. A fronte di una perfetta parità che si registra a livello comunale e che rappresenta una situazione di crescita zero, nel Municipio il tasso di mortalità supera di 2,5 punti il tasso di natalità e ciò indica una situazione di forte invecchiamento della popolazione. La diminuzione della popolazione nel Centro Storico è cominciata prima rispetto alle altre zone della città, tanto che nell’intervallo fra il censimento del 1971 e quello del 1981 l’incremento relativo medio annuo con segno negativo è stato il più intenso tra quelli registrati nei municipi romani. Rispetto all’intero territorio cittadino, la struttura della popolazione residente nel Municipio presenta le seguenti caratteristiche: • maggior percentuale di adulti e anziani; • maggior numero di famiglie mono-componenti; • maggior presenza di immigrati. Tabella 2.4 – Indicatori della popolazione italiana e straniera iscritta in anagrafe al 31.12.2006 Muni cipio Incremento annuo popolazione Ita. Stra. -1,6 6,5 Anziani per bambini Ita. Stra. 5,6 4,7 MRC S Roma -0,3 6,3 4,2 1,2 Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma. Rapporto tra i sessi Ita. Stra. 91,6 135,7 90,3 88,9 Dipendenza economica Ita. Stra. 55,6 25,5 54,0 25,6 % di giovani fino a 14 anni Ita. Stra. 10,5 6,4 12,9 13,1 % stranieri su italiani 22,9 9,7 Incremento annuo della popolazione = (pop. 2006 – pop 2005) / pop 2005 x 100; Anziani per bambini = pop 65 anni e oltre / pop minore di 6 anni x 100; Rapporto fra i sessi = pop maschi/ pop femmine x 100; Dipendenza economica = (pop 0-14 anni + pop 65 e oltre) / pop 15-64 anni x 100. MRCS= Municipio Roma Centro Storico Nella tabella 2.4 sono riportati i valori di alcuni indicatori demografici che riguardano la popolazione italiana e straniera residente nel Municipio al 31.12.2006. L’incremento annuo della popolazione italiana nel Municipio è negativo: dal 2005 al 2006 si registra un decremento percentuale di quasi due punti (1,6%). Al contrario i residenti immigrati sono cresciuti nello stesso periodo del 6,5%. Si noti come quasi il 23% della popolazione residente nel Municipio sia costituito da cittadini immigrati, mentre a livello dell’intero comune tale percentuale sia del 9,7%. L’età media degli abitanti del Municipio è fra le più alte registrate fra tutti i municipi romani. Al 31.12.2004 era pari a 46,04 anni. Naturalmente un valore medio non è in grado di rappresentare analiticamente lo stato dell’invecchiamento della popolazione. Nella tabella 2.4 è riportato l’indicatore del rapporto anziani per bambini. I valori dei residenti nel Municipio indicano una consistente presenza di popolazione anziana sia per i cittadini italiani sia per i cittadini immigrati. L’andamento del tasso di mascolinità (ossia il rapporto percentuale fra il numero dei maschi e quello delle femmine) calcolato nel Municipio e nell’intero Comune di Roma segnala la maggiore presenza di donne fra i residenti italiani e una maggiore presenza maschile fra i residenti immigrati. In valore assoluto, rispetto al genere, il Municipio presenta una divisione sostanzialmente bilanciata: 61.363 maschi e 61.248 Femmine (al 31.12.2006). Le tabelle 2.5 e 2.6 presentano rispettivamente in valore assoluto e in valore percentuale la distribuzione della popolazione per genere e per classi quinquennali di età rilevata negli anni 2000, 2005 e 2006. 15 Tabella 2.5 – Distribuzione della popolazione del Municipio per classi di età e per genere. Anni 2000, 2005 e 2006 valori assoluti Classi Totale Maschi Femm. Totale Maschi di età 2000 2000 2000 2005 2005 0-4 3.989 2.037 1.592 4.122 2.100 5-9 3.885 1.997 1.888 3.780 1.905 10-14 3.777 1.890 1.887 3.798 1.973 15-19 3.787 1.883 1.903 3.838 1.901 20-24 5.223 2.678 2.545 4.485 2.316 25-29 8.536 4.655 3.881 7.203 4.049 30-34 10.545 5.670 4.875 9.961 5.434 35-39 11.100 5.856 5.244 11.108 5.941 40-44 9.603 5.037 4.566 10.969 5.798 45-49 8.937 4.426 4.511 9.415 4.874 50-54 9.784 4.883 4.901 8.674 4.254 55-59 8.862 4.423 4.439 9.301 4.570 60-64 8.437 4.192 4.245 8.219 4.065 65-69 6.973 3.254 3.719 7.608 3.722 70-74 6.368 2.785 3.583 6.166 2.823 75-79 5.418 2.151 3.267 5.233 2.193 80-84 3.172 1.136 2.036 4.090 1.515 85 e oltre 4.699 1.528 3.171 4.488 1.631 Totale 123.094 60.481 62.613 122.458 61.064 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Femm. 2005 2.022 1.875 1.825 1.937 2.169 3.154 4.527 5.167 5.171 4.541 4.420 4.731 4.154 3.886 3.343 3.040 2.575 2.857 61.394 Totale 2006 4.168 3.726 3.856 3.858 4.779 7.102 9.788 10.777 11.157 9.621 8.737 9.005 8.321 7.677 6.082 5.213 4.092 4.652 122.611 Maschi 2006 2.112 1.931 1.974 1.938 2.517 4.086 5.373 5.751 5.860 5.004 4.287 4.406 4.134 3.783 2.771 2.192 1.517 1.727 61.363 Femm. 2006 2.056 1.795 1.882 1.920 2.262 3.016 4.415 5.026 5.297 4.617 4.450 4.599 4.187 3.894 3.311 3.021 2.575 2.925 61.248 Prendendo a riferimento l’anno 2006, nel Municipio la quota di popolazione con più di 64 anni è salita al 22,6% (vedi tabella 2.6); la quota di popolazione sotto i trenta anni è del 22,4%. Tabella 2.6 – Distribuzione della popolazione del Municipio per classi di età e per genere. Anni 2000, 2005 e 2006 valori percentuali Classi % tot %M %F % tot di età 2000 2000 2000 2005 0-4 3,24 3,37 2,54 3,37 5-9 3,16 3,30 3,01 3,09 10-14 3,07 3,12 3,01 3,10 15-19 3,07 3,11 3,04 3,13 20-24 4,24 4,43 4,06 3,66 25-29 6,93 7,70 6,20 5,88 30-34 8,57 9,37 7,79 8,13 35-39 9,02 9,68 8,37 9,07 40-44 7,80 8,33 7,29 8,96 45-49 7,26 7,32 7,20 7,69 50-54 7,95 8,07 7,83 7,08 55-59 7,20 7,31 7,09 7,60 60-64 6,85 6,93 6,78 6,71 65-69 5,66 5,38 5,94 6,21 70-74 5,17 4,60 5,72 5,04 75-79 4,40 3,56 5,22 4,27 80-84 2,58 1,89 3,25 3,34 Oltre 3,82 2,53 5,06 3,66 Totale 100,00 100,00 100,00 100,00 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. %M 2005 3,44 3,12 3,23 3,11 3,79 6,63 8,90 9,73 9,49 7,98 6,97 7,48 6,66 6,10 4,62 3,59 2,48 2,67 100,00 %F 2005 3,29 3,05 2,97 3,16 3,53 5,14 7,37 8,42 8,42 7,40 7,20 7,71 6,77 6,33 5,45 4,95 4,19 4,65 100,00 % tot 2006 3,40 3,04 3,14 3,15 3,90 5,79 7,98 8,79 9,10 7,85 7,13 7,34 6,79 6,26 4,96 4,25 3,34 3,79 100,00 %M 2006 3,44 3,15 3,22 3,16 4,10 6,66 8,76 9,37 9,55 8,15 6,99 7,18 6,74 6,16 4,52 3,57 2,47 2,81 100,00 %F 2006 3,36 2,93 3,07 3,13 3,69 4,92 7,21 8,21 8,65 7,54 7,27 7,51 6,84 6,36 5,41 4,93 4,20 4,78 100,00 Le successive tabelle 2.7 e 2.8 presentano rispettivamente la distribuzione della popolazione di particolari classi di età per il genere dei residenti e le differenze degli stessi valori rispetto all’anno 16 2000. Possiamo rilevare come i dati più recenti non modifichino la struttura demografica della popolazione già evidenziata. Un quadro di sintesi ci viene offerto da alcuni indicatori demografici. La tabella 2.9 presenta l’evoluzione dal 1991 al 2004 dell’indice di vecchiaia e dell’indice di dipendenza della popolazione in età attiva del Municipio. Si noti come i valori dell’indice di vecchiaia del Municipio siano decisamente più alti rispetto agli analoghi valori calcolati nell’intero comune di Roma. L’indice di dipendenza è un rapporto percentuale fra la popolazione non attiva (ossia i 0-14enni più i maggiori di 64 anni) e la popolazione attiva (ossia con i 15-64enni). Anche in questo caso, analizzando la serie storica si nota come la percentuale della popolazione dipendente cresca dal 40% del 1991 al 47,5% del 2006. Rispetto ai dati di Roma, in questo caso si registrano valori più favorevoli nel Municipio. Tabella 2.7 – Particolari classi di età per il genere. Anno 2006 (valori assoluti) <1 <3 =5 =6 maschi 423 1.314 407 411 femmine 412 1.263 353 382 Totale 835 2.577 760 793 Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma. 0-11 4.848 4.602 9.450 6-13 3.114 2.938 6.052 =14 384 386 770 14-17 1.539 1.524 3.063 =65 771 835 1.606 Tabella 2.8 – Differenze 2006-2000 particolari classi di età per il genere (valori assoluti) <1 <3 =5 =6 0-11 6-13 =14 maschi -13 73 -38 12 48 61 -5 femmine -10 96 -31 11 -14 -88 21 Totale -23 169 -69 23 34 -27 16 Fonte: Nostra elaborazione su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma. 14-17 28 68 96 =65 64 89 153 Tabella 2.9 – Indice di vecchiaia ed indice di dipendenza della popolazione in età attiva nel Municipio e nel comune di Roma. Anni 1991, 2001, 2002, 2003 e 2004 1991 216,9 Indice di vecchiaia 2001 2002 2003 227,1 227,1 229,7 2004 231,7 1991 40,3 Indice di dipendenza 2001 2002 2003 45,3 45,9 46,8 Municipio MRCS Roma 118,1 149,2 151,2 153,9 156,2 36,6 45,9 47,0 48,0 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Indice di vecchiaia = popolazione con più di 64 anni/ popolazione 0-14 anni *100; Indice di dipendenza = popolazione con più di 64 anni + popolazione 0-14 anni/popolazione 15-64 anni *100. 2004 46,8 48,9 Concordemente tutti gli indicatori demografici utilizzati manifestano lo stato di invecchiamento della popolazione municipale. Le classi anziane sono costantemente più numerose di quelle più giovani che dovranno sostituirle. Pertanto, a meno degli effetti di ringiovanimento dovuti alla migrazione, l’invecchiamento della popolazione è da ritenersi un dato strutturale in progressivo stato di avanzamento. Ancora una volta, i dati del Municipio sono di molto superiori a quelli dell’intero Comune. Nella Scheda n. 4 dell’Appendice 1 riportiamo i dati della popolazione divisi per genere e per classi di età nei Rioni del Municipio. Nel 2000 quasi la metà della popolazione del Municipio non era coniugata, in particolare modo gli uomini (53,6% di celibi); le vedove erano circa cinque volte di più dei vedovi, a causa della più alta durata media della vita delle femmine; le donne si trovano in maggiore misura nella condizione di divorziate rispetto agli uomini, e tale risultato può essere interpretato con la maggiore facilità dei divorziati uomini a riconiugarsi rispetto alle divorziate donne, anche perché sono loro in grande maggioranza ad avere l’affidamento degli eventuali figli del precedente matrimonio. 17 Tabella 2.10 – Lo stato civile dei residenti del Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti e percentuali) Stato civile Maschi v.a. % % Rm Celibe/nubile 33.791 55,07 46,07 Coniugato/a 24.666 40,20 49,63 Vedovo/a 1.270 2,07 2,45 Divorziato/a 1.636 2,67 1,85 Tot. Municipio 61.363 100,00 Totale Comune 1.339.226 100,00 Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma. Femmine v.a. % 29.208 47,69 22.651 36,98 6.581 10,74 2.808 4,58 61.248 100,00 1.485.851 Totale % Rm 39,48 45,44 11,91 3,17 100,00 v.a. 62.999 47.317 7.851 4.444 122.611 2.825.077 % 51,38 38,59 6,40 3,62 100,00 % Rm 42,61 47,42 7,42 2,54 100,00 Tabella 2.11 – Differenze percentuali anni 2006-2000 sulla condizione di stato civile del Municipio e nel Comune di Roma (valori assoluti e percentuali) Stato civile Maschi Femmine v.a. % % Rm v.a. % % Rm Celibe/nubile 1.400 1,51 0,97 283 1,49 0,78 Coniugato/a -506 -1,42 -1,37 -810 -0,49 -1,26 Vedovo/a -128 -0,24 0,05 -1.172 -1,64 -0,09 Divorziato/a 116 0,16 0,35 334 0,63 0,67 Tot. Municipio 882 -1.365 Totale Comune -6.142 13.198 Fonte: Nostra elaborazione su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma. Totale v.a. 1.683 -1.316 -1.300 450 -483 7.056 % 1,57 -0,92 -1,04 0,38 % Rm 0,81 -1,28 0,02 0,44 Nel 2006 la situazione evidenzia un incremento dei singles, e in particolare dei maschi, che rappresentano il 51,4% della popolazione municipale, con un incremento di 1,6% rispetto al 2000 (vedi tabella 2.11). Nel periodo considerato si segnala un lieve incremento della percentuale della popolazione divorziata (+ 0,4%) e decrementi delle percentuali della popolazione coniugata (– 0,9%) e dei vedovi 2(– 1%). Il costante processo di invecchiamento della popolazione romana produce degli effetti anche sulla composizione dei nuclei familiari. Nel Centro Storico è molto evidente la tendenza alla frammentazione dei nuclei familiari: infatti qui si registra la percentuale più alta di famiglie composte da una sola persona o monogenitoriali con un solo figlio. Al censimento del 1991 le famiglie del Municipio presentavano la media più bassa di componenti per famiglia (2 componenti a fronte del valore medio comunale di 2,7 componenti). Si tratta del valore più basso fatto registrare dai municipi romani. Ne consegue che le famiglie numerose del Centro Storico, quelle con cinque componenti o più, sono appena il 4,4% del totale, e anche in questo caso si tratta del valore più basso fatto registrare nei diciannove municipi capitolini (il valore delle famiglie numerose sull’intero comune è 7,8%). La tabella 2.12 presenta i dati sulla composizione dei nuclei familiari del 2004. Le famiglie monocomponenti sono ora il 61,7% del totale, mentre quelle con cinque o più componenti sono il 2,4% del totale. Tabella 2.12 – Famiglie per numero di componenti nel Municipio e a Roma. Anno 2004 (valori assoluti e percentuali) MRCS Roma 2 1 com v.a. % 41.053 61,7 526.580 41,1 2 com v.a. % 12.068 18,1 302.471 23,6 3 com v.a. % 7.258 10,9 228.549 17,8 4 com v.a. % 4.543 6,8 174.544 13,6 5 com v.a. % 1.200 1,8 37.747 2,9 + di 5 com v.a. % 423 0,6 12.384 1,0 Totale v.a. 66.545 1.282.275 Nella Scheda n. 5 dell’Appendice 1 si riporta lo stato civile dei residenti dei Rioni suddivisi per genere. 18 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Considerando l’evoluzione della media dei componenti per famiglia, che nel 1991 era nel Municipio pari a 2, essa scende a 1,9 negli anni 1999, 2000, 2001, 2002 e 2003, riducendosi a 1,7 nel 2004 (a fronte di una media comunale pari a 2,2 persone per famiglia). Le tabelle seguenti presentano i dati delle persone sole nel Municipio e nel Comune di Roma. Tabella 2.13 – Persone sole nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 2003 e 2004 (valori assoluti, percentuali e variazione percentuale 2004-2003) Municipio Persone sole Persone sole Variazione 2003 2004 2004/2003 v.a. % v.a. % MRCS 39.716 32,6 41.053 36,0 3,4 Roma 513.381 18,3 526.580 18,9 2,6 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 2.14 – Distribuzione delle famiglie in base al numero di figli nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2004 (valori assoluti e percentuali) Municipi o senza figli fam 1 figlio fam 2 figli v.a. % v.a. % v.a. % MRCS 48.597 73,0 10.581 15,9 5.975 9,0 Roma 739.065 57,6 296.109 23,1 209.145 16,3 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. fam 3 figli v.a. 1.167 32.406 % 1,8 2,5 fam +3 figli v.a. 225 5.550 % 0,3 0,4 Totale v.a. 66.545 1.282.275 % 100,0 100,0 Tabella 2.15 – Famiglie monogenitoriali per tipo nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2004 (valori assoluti e percentuali) Municipio Gen M 1 Gen M 2 o+ Gen M Gen F 1 Gen F 2 con figli o+ e altro MRCS 1.162 599 498 4.014 1.728 1,75% 0,9% 0,75% 6,03% 2,6% Roma 22.721 11.767 12.593 83.852 42.261 1,78% 0,92% 0,98% 6,55% 3,3% Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Gen F con figli e altro 804 1,21% 20.770 1,62% Tot fam monogenitoriali 8.805 13,24% 193.964 15,15% Tabella 2.16 – Famiglie con anziani e incidenza sul totale delle famiglie nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 2003 e 2004 (valori assoluti e percentuali) Municipio 2003 2004 Var.2004-2003 v.a. % v.a. % v.a. % MRCS 20.208 30,9 20.288 30,5 80 0,4 Roma 422.603 33,3 430.964 33,6 8.361 2,0 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 2.17 – Anziani soli nel Municipio e nel Comune di Roma e incidenza percentuale sul totale delle famiglie. Anni 2003 e 2004 (valori assoluti e percentuali) Municipio 2003 2004 Var.2002-2003 v.a. % v.a. % v.a. % MRCS 11.915 18,2 11.862 17,8 -53 -0,4 Roma 188.018 14,8 189.904 14,8 1.886 1,0 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 19 Tabella 2.18 – Anziani soli per classi di età nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2004 (valori assoluti e percentuali) Municipio da 65 a 70 da 71 a 75 da 76 a 80 v.a. % v.a. % v.a. % MRCS 3.160 26,64 2.392 20,17 1.812 15,28 Roma 44.964 23,68 40.213 21,18 32.744 17,24 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. da 81 in poi v.a. % 4.498 37,92 71.983 37,90 Totale 11.862 189.904 I dati presentati nelle tabelle 2.13, 2.14, 2.15, 2.16, 2.17 e 2.18 rappresentano efficacemente lo stato di sofferenza demografica delle famiglie del Municipio che si può così riassumere: molte famiglie con un solo componente, spesso si tratta di anziani; molte famiglie senza figli; poche famiglie con uno o più figli. La componente immigrata della popolazione residente nel Municipio è particolarmente rilevante e presenta una struttura piuttosto anziana e una forte prevalenza di maschi rispetto alle femmine. Occorre osservare che anche per i cittadini immigrati alcuni servizi di assistenza del Municipio costituiscono dei punti di riferimento e di aggregazione, come per altri versi lo sono la stazione Termini e l’antistante piazza dei Cinquecento, facendo notevolmente aumentare il numero di immigrati che si rivolgono alle strutture municipali. Inoltre, la presenza di numerose famiglie agiate, e la notevole presenza di anziani soli, garantisce uno sbocco lavorativo come colf o come badante a molte donne immigrate residenti in altri municipi del comune romano. Nel 2005 i residenti immigrati del Municipio sono infatti 26.342, il 21,5% del totale della popolazione immigrata residente (l’incidenza più alta rispetto a quella degli altri municipi; vedi tabella 2.19). Tabella 2.19 – Immigrati residenti (maschi e femmine) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 1997 - 2005 (valori assoluti, percentuali e variazione percentuale) Municipio 2001 2002 2003 2004 2005 16.650 17.637 18.388 19.942 21.087 13,6% 14,4% 15,0% 16,2% 17,2% Roma 134.155 145.289 151.221 169.064 180.233 4,8% 5,2% 5,4% 6,0% 6,4% Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 21.800 17,9% 186.481 6,7% 22.706 18,6% 201.633 7,2% 25.004 20,4% 223.879 7,9% 26.342 21,5% 235.708 8,3% MRCS 1997 1998 1999 2000 var. % 2005-1 997 58,2 75,7 Gli immigrati del Municipio sono passati dal 13,6% del 1997 al 21,5% del 2005 con un incremento percentuale pari al 58,2%; nel Comune di Roma si è invece passati dal 4,8% del 1997 al 8,3% del 2005. Pertanto la presenza di cittadini immigrati nel Municipio è di 2,6 volte superiore a quella che si registra nell’intera città. In sintesi più di un cittadino su cinque nel Centro Storico proviene da altri paesi. Al 31.12.2006 i residenti immigrati nel Municipio sono 28.067 (il 22,9% dell’intera popolazione municipale). Sia il rapporto di mascolinità sia l’indice di vecchiaia (vedi tabella 2.20), sono notevolmente superiori a quelli registrati per la popolazione immigrata a livello cittadino (rispettivamente 90,2 maschi ogni cento femmine e 58,7 anziani ogni 100 minori di 15 anni). In particolare nel centro storico di Roma i fenomeni quali l’invecchiamento della popolazione e la scarsa presenza di giovani minori di 15 anni si presentano nella componente immigrata con approssimativamente la stessa intensità con cui si manifestano nel totale della popolazione italiana residente. 20 Tabella 2.20 – Indicatori della popolazione residente (italiana e immigrata) al 31.12.2004 nel Municipio e nel Comune di Roma (percentuali e incidenza percentuali) Municpio Indice vecchiaia Rapporto tra i sessi italiani immigr. italiani immigr. MRCS 231,7 214,7 98,8 133,7 Roma 156,2 58,7 90,4 90,2 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Dipendenza Economica % di giovani fino a 14 italiani 46,8 48,9 italiani 9,6 12,8 immigr. 26,6 24,7 % di immigr./pop. residente immigr. 6,7 12,5 20,4 7,9 A proposito della provenienza geografica (vedi tabella 2.21) si rileva una forte incidenza di cittadini provenienti dal continente asiatico, che risiedono prevalentemente nel quartiere Esquilino, e di cittadini comunitari che da sempre oltre che nel Municipio Roma Centro Storico tendono a stabilirsi nei municipi più centrali e ricchi di storia quali il III e il XVII . Seguono i cittadini provenienti dai continenti americani (15% nel municipio a fronte del 14,8% del comune), gli africani (rispettivamente 14,9% e 15,8%). Meno presenti nel Municipio sono le persone provenienti dai paesi europei extra-comunitari (10,7% rispetto al 21% calcolato sul comune). Minima la presenza di provenienti dall’Oceania (0,5%), mentre per l’1,3% dei residenti non è stata rilevata la zona di provenienza. Tabella 2.21 – Immigrati per genere, per classi di età e per area geografica di provenienza nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2004 (valori assoluti) Totale 0-18 319 197 1.068 235 196 1 7 2.023 Maschi >18 2.262 1.711 5.014 1.271 2.763 61 186 13.268 Municipio 1 Femmine Totale >18 >18 1.137 3.399 1.843 3.554 2.525 7.539 1.167 2.438 2.837 5.600 60 121 144 330 9.713 22.981 Totale maschi 2.421 1.818 5.556 1.402 2.859 61 189 14.306 Aree Maschi Femmine Totale geografiche di provenienza 0-18 0-18 0-18 AFRICA 3.208 3.000 6.208 AMERICA 1.905 1.822 3.727 ASIA 7.006 6.218 13.224 EUROPA 3.817 3.473 7.290 EU CEE 1.325 1.346 2.671 OCEANIA 5 9 14 Non codificato 54 38 92 Totale 17.320 15.906 33.226 Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma. Maschi >18 16.449 10.924 27.285 18.653 14.367 276 911 88.865 Totale Roma Femmine Totale >18 >18 12.639 29.088 18.478 29.402 26.440 53.725 21.101 39.754 21.698 36.065 308 584 1.124 2.035 101.788 190.653 Totale maschi 19.657 12.829 34.291 22.470 15.692 281 965 106.185 Aree geografiche di provenienza AFRICA AMERICA ASIA EUROPA EU CEE OCEANIA Non codificato Totale Maschi 0-18 159 107 542 131 96 0 3 1.038 Femmine 0-18 160 90 526 104 100 1 4 985 Totale Totale femmine municipio 1.297 3.718 1.933 3.751 3.051 8.607 1.271 2.673 2.937 5.796 61 122 148 337 10.698 25.004 Totale Totale femmine generale 15.639 35.296 20.300 33.129 32.658 66.949 24.574 47.044 23.044 38.736 317 598 1.162 2.127 117.694 223.879 Nelle successive tabelle si riportano i dati dello stato civile e di particolari classi di età degli immigrati nel Municipio e nel comune. Nel 2006 solo il 29,6% della popolazione immigrata risulta coniugata, mentre il 67,3% si trova nella condizione di celibe o nubile. 21 Tabella 2.22 – Stato civile degli immigrati residenti (maschi + femmine) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Stato civile Totale Celibi/nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e MRCS 18.861 8.307 413 486 28.067 Roma 142.434 99.141 3.843 5.222 250.640 Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma. Municipi Tabella 2.23 – Particolari classi di età degli immigrati residenti (maschi + femmine) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Municipio <1 <3 =5 =6 0-11 6-13 =14 14-17 =65 MRCS 186 459 126 118 1.487 859 97 381 235 Roma 2.8968.3022.3052.23227.40915.4611.785 6.987 1.178 Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma. I minori di un anno sono appena lo 0,6%; la popolazione fino a 11 anni rappresenta appena il 5,6% (vedi tabella 2.23). Le successive tabelle 2.24, 2.25, 2.26 e 2.27 riportano i dati sullo stato civile e sulle particolari classi di età riferite al 2006 divise per il genere dei cittadini immigrati nel Municipio I e nel comune di Roma. Tabella 2.24 – Stato civile degli immigrati residenti (maschi) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Stato civile Totale Celibi Coniugati Vedovi Divorziati MRCS 11.396 4.538 89 136 16.159 Roma 69.970 46.277 506 1.171 117.924 Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma. Municipio Tabella 2.25 – Particolari classi di età degli immigrati residenti (maschi) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Municipio <1 <3 =5 =6 0-11 6-13 =1414-17 =65 MRCS 102 237 73 65 777 463 63 210 118 Roma 1.4464.2721.1911.14914.1958.035 955 3.651 551 Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma. Tabella 2.26 – Stato civile degli immigrati residenti (femmine) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Stato civile Totale Nubili Coniugate Vedove Divorziate MRCS 7.465 3.769 324 350 11.908 Roma 72.464 52.864 3.337 4.051 132.716 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Municipio 22 Tabella 2.27 – Particolari classi di età degli immigrati residenti (femmine) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Municipio <1 <3 =5 =6 0-11 6-13 =1414-17 =65 MRCS 84 222 53 53 710 396 34 171 117 Roma 1.4504.0301.1141.08313.2147.426 830 3.336 627 Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma. Infine, si segnalava la presenza nel Municipio di un campo Rom al Campo Boario di Testaccio con una popolazione presente nell’anno 2002 di 105 persone (nell’intero comune si contavano 26 campi Rom con 5.602 persone censite). Si tratta di Rom Kalderasha di nazionalità italiana che praticano una forma di seminomadismo. 2.7 Il profilo socio-economico Per definire il contesto socio-economico occorre considerare l’eterogeneità sociologica delle zone che compongono il territorio del Municipio nel quale si trovano, in una situazione di forte prossimità, ceti medi e medio-alti, alta borghesia, immigrati di recente ingresso e sacche estreme di povertà e disagio materiale, con un intreccio di bisogni evidentemente molto variegato. Visto l’accentuarsi di funzioni diverse del Centro Storico da quelle prettamente abitative, la presenza degli abitanti di questi quartieri è sempre meno visibile e identificabile. Lo spopolamento avvenuto nei decenni passati e l’aumento dei costi dell’abitazione ha cambiato la composizione sociale dei vecchi rioni. La trasformazione è stata accompagnata da una perdita della rete dei rapporti sociali e dell’identità storica, anche se permangono alcune zone dove il senso di appartenenza comunitaria degli abitanti è ancora molto forte (in particolare nei Rioni Testaccio e Trastevere). Al censimento del 1991 i tassi di disoccupazione e di attività nel Municipio presentavano andamenti contrastanti. La disoccupazione era del 16,2% contro un tasso comunale di 18,9%; il tasso di attività era del 39%, un valore più basso di quello comunale (43,7%). Rispetto al genere si registravano delle situazioni penalizzanti per le donne più disoccupate dei maschi (18,1% contro 15%) e conseguentemente meno attive (appena il 20% a fronte del tasso di attività maschile pari al 50,3%). Il tasso di disoccupazione giovanile (rapporto % tra i giovani di età compresa tra 14 e 29 anni in cerca di prima occupazione o disoccupati e la popolazione attiva della stessa classe di età) e il tasso di occupazione giovanile (rapporto % tra i giovani di età compresa tra 14 e 29 anni occupati e la popolazione attiva della stessa classe di età) al Censimento del 1991 erano rispettivamente pari al 17,3% (contro il 22,3% a livello comunale) per il tasso di disoccupazione e 29,2% (a fronte del 30,5% a livello comunale) per il tasso di occupazione giovanile. Per rispondere alla domanda di servizi proveniente dalle persone che quotidianamente frequentano il centro di Roma si sono andati diffondendo nella zona oltre ad un gran numero di imprese commerciali anche molti esercizi per la ristorazione. Ciò ha però impoverito il territorio in termini di diversificazione e di qualità dell’offerta. La tabella 2.28 presenta la distribuzione degli addetti alle imprese e alle istituzioni per settore di attività economica rilevati nel Censimento 2001. La stragrande maggioranza degli addetti si colloca nel settore terziario (92,6%). I settori primario e secondario occupano appena il 7,4% degli addetti. 23 Tabella 2.28 – Addetti delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Censimento Industria e servizi del 2001 (valori assoluti e percentuali) Municipio MRCS Roma Agricoltura Industria Costruzioni Commercio 344 24,6% 1.396 100% 8.646 11% 78.673 100% 5.407 8,5% 63.429 100% 16.650 10,6% 156.495 100% Municipio Trasporti e Intermediazione Altri telecomunicazioni finanziaria servizi MRCS 13.093 21.200 112.391 12,2% 36,1% 19,5% Roma 107.757 58.763 575.764 100% 100% 100% Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Alberghi ristoranti 16.730 29,9% 55.895 100% Totale 194.461 17,7% 1.098.172 100% La tabella 2.29 presenta gli stessi dati riferiti al Censimento dell’Industria e dei Servizi del 1991. Tabella 2.29 – Addetti delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Censimento Industria e servizi del 1991 (valori assoluti e percentuali) Municipio MRCS Roma Municipio Agricoltura Industria Costruzioni Commercio 201 10,4% 1.941 100% 16.311 15,4% 05.698 100% 3.461 7,8% 44.631 100% 24.981 15,1% 165.541 100% Trasporti e Intermediazione Altri telecomunicazioni finanziaria servizi MRCS 32.984 24.904 101.459 28,6% 40,7% 24,3% Roma 115.155 61.129 416.690 100% 100% 100% Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Alberghi ristoranti 14.999 34,9% 42.997 100% Totale 219.300 23% 953.782 100% Il confronto fra i due censimenti indica che il livello complessivo degli addetti del Municipio si è ridotto di 24.839 unità, passando dagli 219.300 addetti del 1991 ai 194.461 addetti del 2001. I settori economici che hanno perso più addetti sono quello dei trasporti e delle telecomunicazioni (– 19.891 addetti), il commercio (– 8.331 addetti) e l’industria (– 7.665). I settori che hanno incrementato il numero di addetti sono gli altri servizi (+ 10.932), le costruzioni (+ 1.946) e gli alberghi ristoranti (+ 1.731). L’analisi della struttura imprenditoriale dell’area centrale della capitale, possibile attraverso i dati rilevati nel 2001 in occasione dell’ultimo Censimento Industria e Servizi, segnala la presenza in questo territorio di 26.781 unità locali che rappresentano la concentrazione di imprese più elevata dell’intero comune (l’11,6% di tutte le imprese romane) (vedi tabella 2.30). Sono nel complesso imprese di grandi dimensioni nelle quali vengono occupati 194.461 addetti, il 17,7% di tutti gli addetti delle unità locali presenti nel Comune di Roma. In particolare si concentrano nel centro storico di Roma le imprese alberghiere e di ristorazione, quelle di intermediazione finanziaria e quelle commerciali, rispettivamente il 21,8%, il 14,1% e il 10,1% di tutte le imprese presenti nella capitale operanti in tali settori. 24 Tabella 2.30 – Unità locali delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Censimento Industria e servizi del 2001 (valori assoluti e percentuali) Municipio Agricoltura Industria Costruzioni Commercio 39 13,6% 286 100% 1.683 11,2% 15.026 100% 1.258 7% 17.945 100% 6.212 10,1% 61.788 100% MRCS Roma Municipio Trasporti e Intermediazione Altri telecomunicazioni finanziaria servizi MRCS 844 978 13.303 9,4% 14,1% 12,3% Roma 8.960 6.958 108.068 100% 100% 100% Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Alberghi ristoranti 2.464 21,8% 11.322 100% Totale 26.781 11,6% 230.353 100% Tabella 2.31 – Variazioni delle unità locali delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 2001-1991 (valori percentuali) Municipio Agricoltura Industria Costruzioni Commercio 95,0 84,5 -14,4 0,4 156,2 190,9 -16,6 5,9 MRCS Roma Alberghi ristoranti 10,8 28,0 Municipi o Trasporti e Intermediazione Altri Totale telecomunicazion finanziaria servizi i MRCS 11,1 26,8 121,0 36,0 Roma 133,6 88,2 159,4 67,3 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 2.32 – Distribuzione percentuale delle unità locali delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 1991 e 2001 Municipi o MRCS Roma Municipi o Agricoltura 199 1 0,1 0,1 Industria Costruzioni Commercio Alberghi ristoranti 2001 1991 2001 1991 2001 1991 2001 1991 2001 0,1 0,1 10,0 10,9 6,3 6,5 2,5 4,5 4,7 7,8 37,8 42,4 23,2 26,8 11,3 6,4 9,2 4,9 Trasporti e Intermediazione Altri servizi telecomunicazioni finanziaria 1991 2001 1991 2001 1991 2001 MRCS 3,9 3,2 3,9 3,7 30,6 49,7 Roma 2,8 3,9 2,7 3,0 30,3 46,9 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Totale 1991 100,0 100,0 2001 100,0 100,0 Di notevole rilievo sono infatti le attività imprenditoriali legate al turismo, grande risorsa dell’economia romana ed in particolare di quest’area della città nella quale annualmente si recano più di 5.000.000 di visitatori per conoscere gli oltre 100 siti archeologici, monumentali e museali presenti sul territorio. Secondo alcune stime nel Municipio si concentra il 47,3% della capacità ricettiva della capitale e il 51,5% delle presenze turistiche romane. Per quel che riguarda l’evoluzione delle attività imprenditoriali nel Municipio emerge che dal 1991 il numero delle unità locali in quest’area è aumentato meno di quanto rilevato a livello cittadino 25 (rispettivamente il 36% e il 67,3%). A fronte di ciò questo Municipio è l’unico che presenta un decremento significativo nell’ammontare del numero degli addetti, diminuiti nel complesso dell’11,3%. In particolare il fenomeno che vede la grande distribuzione sostituirsi progressivamente al commercio al dettaglio ha prodotto nel Centro Storico una contrazione delle imprese commerciali (-16,6%) alla quale ha corrisposto una diminuzione anche più significativa degli addetti occupati nel settore (-33,3%). Gli altri settori che hanno visto diminuire il numero degli addetti sono trasporti e telecomunicazione, industria e intermediazione finanziaria che hanno perso rispettivamente il 60,3% e il 14,9% dei lavoratori occupati. Tabella 2.33 – Arrivi e presenze negli alberghi nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2005 periodo gennaio-novembre (valori assoluti e percentuali) Municipio Valori assoluti permanenza media arrivi presenze MRCS 3.256.261 7.991.087 Roma 6.320.036 15.501.857 Fonte: elaborazione su dati EBT 2,45 2,45 Composizione % arrivi 51,5 100,0 presenze 51,5 100,0 Tabella 2.34 – Variazioni percentuali negli arrivi e nelle presenze negli alberghi nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 2005-2004 periodo gennaio-novembre Municipi o variazione % 2005-2004 arrivi presenze MRCS 1,7 3,6 Roma 7,6 9,1 Fonte: elaborazione su dati EBT permanenza media 1,9 1,4 Se da un lato lo sviluppo delle imprese commerciali, turistiche e dei servizi costituisce una grande risorsa economica, non solo per questo territorio ma per l’intera città, dall’altro, tale sviluppo ha prodotto nel tempo uno stravolgimento della realtà sociale dell’intera zona. La crescente domanda di spazi da destinare ad attività professionali e commerciali e l’alto livello dei valori dei canoni di locazione e dei valori immobiliari delle abitazioni hanno prodotto un progressivo allontanamento dal centro storico dei suoi abitanti, specialmente delle giovani coppie, costrette a trasferirsi in altre zone della città dove i prezzi degli alloggi sono più accessibili3. Si deve notare come il Municipio Roma Centro Storico sia quello dove si riscontri la più bassa percentuale di abitazioni di proprietà (appena il 49,2% a fronte del 59,4% calcolato sull’intero comune) e, conseguentemente la più alta percentuale comunale di abitazioni in affitto (43,8% a fronte del 35,1% comunale). Ovviamente tale dato è dovuto al costo degli immobili che è il più alto della città sia per l’acquisto sia per il canone di affitto al metro quadrato. A proposito della crescita dei prezzi degli immobili a uso residenziale nel periodo che va dal 1994 al 2003, la variazione percentuale registrata nel Municipio è del 22,8%4. L’analisi dei dati riportati nel paragrafo 3.9 dell’allegato “Il profilo socio-demografico del Municipio” mostra come ad una iniziale caduta dei prezzi registrata dal 1996 al 2000, si verifichi un’impennata dei prezzi a partire dal 2001 che raggiunge l’apice proprio nell’ultimo anno disponibile della serie storica (il 2003). Questo andamento si conferma e si rinforza anche per gli anni successivi (come mostrato nella Scheda n. 6 dell’Appendice 1). 3 Si rimanda all’Appendice 1, Scheda n. 6 4 Prendendo a riferimento l’anno 1995 e sulla base dei prezzi registrati a quel momento calcola i numeri indice nei successivi anni fino al 2003. Quindi, posto uguale a cento il costo in euro al metro quadrato degli immobili a uso residenziale nel 1995 si può seguire l’evoluzione dei prezzi in tutti i municipi romani. 26 Considerando i prezzi di vendita (euro al metro quadrato) di uffici e negozi e i canoni medi di affitto (euro al metro quadrato) di abitazioni, uffici e negozi a Roma, in ciascuna voce i dati del Municipio Roma Centro Storico sono sempre sensibilmente i più alti dell’intero comune 5 . Anche i dati relativi alle concessioni rilasciate per opere residenziali e non residenziali nei municipi negli anni 2001 e 2002 e delle costruzioni (residenziali e non) ultimate nel 2001 mostrano una contenutissima attività edilizia nel Municipio, almeno per gli anni presi in considerazione. Pertanto possiamo sintetizzare i dati del mercato immobiliare del Municipio nei seguenti termini: i prezzi più alti della città sia per l’acquisto di immobili sia per il loro affitto e scarsa attività di nuove costruzioni, anche per mancanza di superficie libera sulla quale costruire nuove abitazioni. Tali considerazioni valgono per gli anni presi in considerazione (2001 e 2002). Con l’entrata in vigore del nuovo Piano Regolatore Generale si va definendo un diverso ruolo dell’area centrale della città. Il nuovo P.R.G. prevede infatti il passaggio da un modello monocentrico di città, costituito dal centro storico polifunzionale e dalla periferia con funzioni prevalentemente residenziali, ad un modello policentrico articolato sul sistema delle nuove centralità. Nelle nuove centralità, messe in rete attraverso il sistema della mobilità su ferro, verranno rilocalizzate parte delle funzioni amministrative pubbliche e del terziario privato e create le condizioni affinché le nuove domande di attività trovino una localizzazione qualificata. Il Centro Storico tenderà così ad essere utilizzato in maniera più adeguata grazie alla razionalizzazione delle funzioni che vi rimarranno e al miglioramento dell’accessibilità che sarà favorita dalle nuove linee della metropolitana e dalle politiche di contenimento dei mezzi privati. Particolarmente numerosi in questo municipio gli interventi rivolti allo sviluppo delle strutture dedicate ad attività culturali. In questa direzione si orienta il progetto Campidoglio 2 che prevede di spostare gli uffici comunali in un unico ambito situato nell’XI Municipio e di valorizzare il Campidoglio storico che sarà utilizzato, secondo la sua vocazione originaria, per attività museali e di rappresentanza. 5 Fonte: Scenari Immobiliari Istituto indipendente di studi e ricerche, 2003. 27 3. LE DOMANDE E I BISOGNI SOCIALI DEL TERRITORIO Oggetto del capitolo è definire le domande e i bisogni del territorio. Sulla base delle caratteristiche individuate nel capitolo due, si differenzieranno, per quanto possibile, i bisogni distinguendo fra la domanda esplicita e quella implicita. Tentare di definire la domanda implicita equivale allo sforzo di dare voce e visibilità alle persone che potremmo definire irraggiungibili o invisibili; persone che per molteplici ragioni non riescono o non possono manifestare i loro bisogni perché costretti in situazioni di estremo isolamento e emarginazione. Isolamento ed emarginazione che possono dipendere da barriere economiche, sociali, culturali, architettoniche, o di altra natura. In questa prospettiva, fra l’altro pienamente prevista dalla legge 328/00, si cercherà di definire le persone che non sono raggiunte dall’offerta delle politiche sociali del Municipio. 3.1 La domanda esplicita Una prima definizione della domanda esplicita dei bisogni espressa dai cittadini del Municipio Roma Centro Storico può essere ricavata dai dati relativi all’accesso degli utenti presso il Servizio di Segretariato Socio-Sanitario integrato nell’anno 2007. Il Segretariato Sociale è una struttura attivata dall’UOSECS. I residenti nel Municipio possono presentare domande per accedere ai Servizi Sociali. I cittadini sono accolti da operatori dello Sportello del Segretariato Sociale, che in base alle singole situazioni li inviano ai servizi competenti. A causa di modifiche apportate nelle schede di rilevazione, alcuni dati relativi all’anno 2007 saranno presentati in due periodi temporali distinti: da gennaio a giugno 2007 e da luglio a dicembre 2007. Nell’anno di riferimento, si sono registrati complessivamente 14.860 contatti con il Segretariato Sociale. Approssimativamente, nel 2007 il 12,1% della popolazione del Municipio si è rivolto al servizio, anche se questa percentuale non tiene conto di contatti reiterati da parte di singoli utenti. Il 67,2% di questi contatti sono avvenuti direttamente presso gli sportelli del Segretariato Sociale; il 27,3% sono avvenuti al telefono; il rimanente 5,5% delle utenze riguardano persone contattate al telefono dagli operatori del servizio (vedi tab. 3.1). Tabella 3.1 – Distribuzione degli utenti del Segretariato Sociale rispetto alle modalità di accesso al servizio. Anno 2007 Modalità Numero Valore % Persone ricevute direttamente presso lo sportello 9.991 67,2 Persone con accesso telefonico 4.062 27,3 Persone contattate telefonicamente dal servizio* 807 5,5 Totale 14.860 100 * Si tratta delle persone contattate telefonicamente dagli operatori per comunicazioni varie La distribuzione degli utenti transitati nel servizio nel primo semestre dell’anno è riportata nelle tabelle 3.2 e 3.3. 28 Tabella 3.2 – Distribuzione degli utenti transitati presso il Servizio (*). Gennaio - Giugno 2007 Servizi Persone seguite dal Segretariato sociale (richiesta informazioni) Persone seguite dal Segretariato sociale (richiesta servizi) Totale Persone seguite dal Segretariato sociale Persone inviate presso lo Sportello famiglia(**) Persone inviate presso lo Sportello H Persone con richieste non pertinenti inviate presso altri servizi municipali Persone accolte ma non registrate (***) Numero 3660 759 4419 574 247 925 120 % 82,8 17,2 100,0 (*) Gli utenti Adulti e Anziani afferiscono direttamente al segretariato sociale, mentre gli altri cittadini sono inviati c/o gli sportelli di competenza. (**) Dal 2 al 12 gennaio gli utenti afferenti alle area Minori (19 persone) e Disabili hanno ricevuto, presso il segretariato, una prima informazione per poi essere eventualmente indirizzati agli sportelli di appartenenza. A partire dal 15 gennaio l’utenza afferente a tali aree ha invece ricevuto le prime informazioni direttamente dai rispettivi sportelli. (***) La voce “Persone accolte ma non registrate” si riferisce a quelle situazioni per le quali, seppur accogliendo quanti si sono recati al Servizio, non si è proceduto, per ragioni di ottimizzazione dei tempi, alla registrazione delle loro richieste. Tale procedura è stata attivata esclusivamente per i giorni 15 e 16 gennaio in seguito a disposizioni del Municipio volte a fronteggiare l’eventuale eccessivo afflusso del pubblico. Tabella 3.3 – Distribuzione degli utenti transitati presso il Servizio. Luglio - Dicembre 2007 Tipologia utente Nuovo Conosciuto Non Pertinente da ottobre è stata inserita un’altra voce Non Pertinente da ottobre in poi Non Pertinente Sociale Totale Numero 735 4314 563 292 278 6.182 % 11,9 69,8 9,1 4,7 4,5 100,0 In riferimento al secondo semestre del 2007, è possibile valutare nel 69,8% gli utenti che fruiscono del Servizio con continuità, e nell’11,9% la quota di utenti che hanno fruito del Servizio per la prima volta. E’ possibile stimare, su base annua, un totale di 1.470 nuovi utenti del Segretariato Sociale che rappresentano l’1,2% dell’intera popolazione municipale. La tabella 3.4 presenta la distribuzione degli utenti seguiti dal Servizio nel primo semestre del 2007; si tratta nel 59,8% dei casi di persone anziane e nel 40,2% di adulti. Tabella 3.4 – Tipologia degli utenti seguiti dal Servizio. Gennaio – Giugno 2007 Tipo Adulti Anziani Totale Numero 305 454 759 % 40,2 59,8 100,0 Per il secondo semestre di riferimento disponiamo di informazioni più dettagliate sugli utenti del servizio. La tabella 3.5 fornisce la distribuzione delle richieste pervenute al Segretariato Sociale secondo la tipologia degli utenti. Nel 56% dei casi si tratta di anziani che precedono gli adulti (36,2%), seguono i minori (6,2%) e le persone diversamente abili (1,7%). L’86,7% degli utenti del servizio sono di nazionalità italiana; il 13,3% di nazionalità estera (vedi tab. 3.6). Considerando che la percentuale dei cittadini immigrati del Municipio è pari al 22,9% (anno 2006), si registra una sottorappresentazione di quest’ultimi fra gli utenti del Servizio. La minore incidenza degli immigrati potrebbe dipendere da diversi fattori quali la difficoltà a reperire informazioni sull’esistenza riguardo a servizi a loro rivolti, l’esistenza di reti di protezione presenti fra le comunità di immigrati, le difficoltà di contatto dovute alle barriere linguistiche. 29 Tabella 3.5– Tipologia degli utenti del Servizio. Luglio – Dicembre 2007 Tipo utente Adulti Anziani Minori Disabili Totale Numero 2.235 3.461 383 103 6.182 % 36,1 56,0 6,2 1,7 100,0 Tabella 3.6 – Nazionalità degli utenti del Servizio. Luglio – Dicembre 2007 Nazionalità Italiano Straniero Totale Numero 5.361 821 6.182 % 86,7 13,3 100,0 Considerando il genere degli utenti prevalgono le femmine (55,1%) rispetto ai maschi (44,9%; vedi tab. 3.7). Tabella 3.7– Genere degli utenti del Servizio. Luglio – Dicembre 2007 Genere Maschio Femmina Totale Numero 2.773 3.409 6.182 % 44,9 55,1 100,0 Il 40% degli utenti del Servizio chiede informazioni; il 39,3% chiede il monitoraggio della propria situazione economica; il 10,6% il monitoraggio della propria situazione personale; il 9% chiede di accedere ai servizi (vedi tab. 3.8). Tabella 3.8– Tipologia delle richieste degli utenti del Servizio. Luglio – Dicembre 2007 Tipo domanda Numero* % Informazioni 2.884 40,0 Monitoraggio situazione economica 2.828 39,3 Monitoraggio situazione personale 760 10,6 Orientamento 80 1,1 Richiesta servizi 649 9,0 Totale 7.201 100,0 * Il totale è più alto del totale degli utenti in quanto ogni utente ha espresso in media1,2 richieste L’esito delle risposte fornite dal servizio agli utenti nel secondo semestre del 2007 è riportato nella tabella 3.9. Complessivamente il 34,7% delle richieste presentate ottiene una risposta concreta in termini di orientamento, appuntamento fissato presso i servizi municipali, invio ai servizi territoriali, invio agli sportelli UOSECS, domande di accesso ai servizi, soggiorni, segnalazioni e invio agli uffici municipali. In ogni caso si tratta di una risposta che prevede un intervento finalizzato alla soluzione della richiesta avanzata. Nel restante 65,3% dei casi, per i quali il contatto è finalizzato alla richiesta di informazioni, gli utenti soddisfano immediatamente il loro bisogno. 30 Tabella 3.9– Esito delle risposte alle richieste degli utenti del Servizio. Luglio – Dicembre 2007 Esito risposte Numero (*) % Informazioni 5.079 65,3 Orientamento 132 1,7 Appuntamento servizi municipali 238 3,1 Invio servizi territoriali 209 2,7 Invio sportelli UOSECS 744 9,6 Domande di accesso 268 3,4 Soggiorni (**) 304 3,9 Segnalazioni 176 2,3 Invio uffici municipali (***) 623 8,0 Totale 7.773 100,0 (*) Il totale è più alto del numero utenti in quanto ogni utente ha ricevuto in media 1,3 risposte (**)Si riferisce ad informazioni e pagamenti effettuati dagli utenti per i soggiorni (***) Persone con richieste non pertinenti inviate presso altri servizi municipali Le tabelle 3.10 e 3.11 presentano le richieste di accesso ai servizi distribuite su base mensile nei due semestri di riferimento. Tabella 3.10 – Tipologia delle richieste/domande di accesso ricevute dal Servizio distribuite per mese. Gennaio – Giugno 2007 Tipologia richiesta 154 278 163 Colloquio professionale Mensa Alloggio Assistenza domiciliare Casa riposo Centro alzheimer Centro diurno anziani Totale Totale 555 50 8 161 49 5 25 18 3 0 874 % 63,5 5,7 0,9 18,4 5,6 0,6 2,9 2,1 0,3 0,0 100,0 Tabella 3.11 – Tipologia delle richieste ricevute dal Servizio distribuite per mese. Luglio – Dicembre 2007 Tipologia richiesta 154 278 163 Colloquio professionale Mensa Alloggio Assistenza domiciliare Casa riposo Centro alzheimer. Centro diurno anziani Totale Totale 115 2 2 137 67 21 32 16 3 1 396 % 29,0 0,5 0,5 34,6 16,9 5,3 8,1 4,0 0,8 0,3 100,0 In sintesi i ”bisogni espressi” dalla popolazione che accede al Segretariato Sociale si concretizzano per i due terzi nella richiesta di informazioni e per il restante terzo nella domanda di un intervento. Si prendano ora in considerazione gli interventi del Servizio Sociale municipale, nel 2007, divisi per categoria di utenti, adulti, anziani, minori, portatori di handicap: 31 • • • • Gli adulti assistiti nel Municipio sono 709 con un tasso di 8,6 soggetti ogni mille adulti (i 18-64enni nel Municipio sono 80.059 pari al 65,3% dell’intera popolazione, al 31.12.2006). Tale valore municipale è molto superiore al corrispondente valore calcolato sul comune (1,7). Per quanto attiene alle liste di attesa, ci sono solo 22 cittadini in lista per i tirocini lavorativi. I minori assistiti sono 766 con un tasso di 5,2 soggetti ogni mille 0-17enni (tale popolazione è costituita da 14.836 soggetti al 31.12.2006). Si registrano in questa categoria 5 soggetti in lista di attesa per i tirocini lavorativi. Gli anziani fruitori dei nove centri anziani del Municipio sono 3.411, il 12,3% dell’intera popolazione con 65 e oltre (che è costituita da 27.716 soggetti al 31.12.2006). Gli anziani assistiti con misure di welfare di prossimità, di welfare residenziale, con progetti obiettivo, interventi settoriali, con azione di welfare per inclusione sociale e autonomia sono 1.565 pari al 5,6% dell’intera popolazione di riferimento. Le liste di attesa riguardano 80 soggetti per il servizio residenziale, 7 soggetti per il centro diurno anziani fragili e 2 per il progetto i Sali e i Sapori dell’incontro. Si noti come il numero degli anziani in assistenza cresca di anno in anno a causa dell’invecchiamento progressivo della popolazione. Nel 2001 erano 742 soggetti su una popolazione di 26.537 65enni e oltre (pari al 2,8%). In termini percentuali, nell’intervallo 2007-2001, il numero di anziani assistiti dal Municipio è raddoppiato. Le persone diversamente abili assistite sono complessivamente 217, pari a 2,7 persone ogni mille residenti adulti. Tale dato, rispetto al 2001 dove si assistevano 115 soggetti (pari a 0,9 persone assistite ogni mille residenti adulti), rappresenta un incremento del 300%. Si registrano 12 soggetti in lista di attesa per il servizio SAISH. Inoltre, nel 2007 si sono registrati 787 accessi allo sportello H. In 402 casi si è trattato di richieste relative alla mobilità, in 155 casi in richieste di assistenza, in 51 casi in richieste di agevolazioni fiscali, in 48 casi di richieste che riguardavano il settore sanitario previdenziale, in 41 casi in richieste di orientamento al lavoro, in 18 casi in segnalazioni di barriere architettoniche. Sulla base dei dati sopra esposti è possibile quantificare i bisogni e la domanda esplicita per il prossimo biennio tenendo conto per gli anziani dell’incremento fisiologico della popolazione di riferimento nel Municipio. 3.2 La domanda implicita Per tentare di definire la domanda implicita si farà ricorso alle risultanze dei lavori espressi nei sei tavoli svolti in preparazione del Piano Regolatore Sociale e ad altre fonti, in particolare il rapporto della Caritas sull’Esquilino (Caritas Italiana in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, 2006). Ricostruire i bisogni reali è certamente un compito molto complesso in quanto non sempre questi ultimi coincidono con la domanda esplicitata; a volte, infatti, le domande sono indotte dall’offerta oppure alcuni bisogni rimangono sommersi a causa di barriere che ne inibiscono l’evoluzione verso una domanda espressa di intervento. Di seguito si riportano le valutazioni dei partecipanti ai tavoli che hanno compilato un questionario di valutazione. Nel complesso, sono stati raccolti ed elaborati 54 questionari validi. Nella tab. 3.12 si mostrano le valutazioni dei partecipanti in merito ai settori di intervento delle politiche sociali attuati dal Municipio. Per ciascun settore, gli intervistati dovevano esprimere un giudizio sulle macro aree di intervento differenziandolo per livello basso, medio o alto. Tab. 3.12 – Valutazioni dei partecipanti dei settori di intervento del Municipio Settore politiche sociali Municipio Roma Centro Storico Responsabilità familiari Livello Basso 17,9% Livello Medio 67,9% Livello Alto 14,3% N. Risposte 28 32 Diritti dei minori Settore anziani Contrasto alla povertà Diversamente abili Immigrazione e multiculturalità Dipendenze e tossicodipendenze Situazione abitativa 10,0% 25,0% 50,0% 25,0% 34,4% 58,6% 69,7% 53,3% 34,4% 37,5% 55,6% 34,4% 31,0% 12,1% 36,7% 40,6% 12,5% 19,4% 31,3% 10,3% 18,2% 30 32 32 36 32 29 33 Leggendo i valori riportati nella tabella 3.12 emergono tre settori in sofferenza, rispettivamente: la situazione abitativa (69,7% di valutazioni in termini di basso livello), il settore delle dipendenze e tossicodipendenze (58,6%) e il settore di contrasto alla povertà (50%). Tutti gli altri settori registrano valutazioni tendenzialmente positive, in particolare il settore anziani che nel 40,6% dei casi è valutato di alto livello. Una seconda batteria di domande chiedeva agli intervistati di esprimersi sulle condizioni generali di vita nel Municipio rispetto ad un insieme di dimensioni. In questo caso i giudizi potevano essere espressi lungo una scala a quattro livelli: per niente, poco, abbastanza o molto soddisfacente (vedi tabella 3.13). Tab. 3.13 – Valutazioni dei partecipanti delle condizioni generali nel Municipio Roma Centro Storico rispetto a… Condizione generale Salute e assistenza sanitaria Situazione abitativa Situazione psicologica (solitudine) Condizione economica Condizione culturale Sicurezza Assistenza domiciliare Strutture ricreative per tempo libero Strutture per attività culturali Per niente Sodd. Poco Sodd. 9,8% 20,0% 8,1% 5,0% 4,7% 14,6% 5,0% 11,9% 11,6% 31,7% 52,5% 62,2% 42,5% 16,3% 26,8% 40,0% 35,7% 20,9% Abbastanz a Sodd. 51,2% 27,5% 29,7% 52,5% 69,8% 53,7% 52,5% 45,2% 53,5% Molto Sodd. N. Risposte 7,3% ---9,3% 4,9% 2,5% 7,1% 14,0% 41 40 37 40 43 41 40 42 43 In questo caso la graduatoria delle situazioni più critiche vede ai primi due posti nuovamente la situazione abitativa (valutata in termini di per niente o poco soddisfacente dal 72,5% degli intervistati) e la situazione psicologica di solitudine (70,3%). Tutti gli altri aspetti sono valutati in termini positivi (ossia prevalgono le valutazioni abbastanza o molto soddisfacente). Nelle successive tabelle 3.13, 3.14 e 3.15 sono riportate le risposte relative alla richiesta di individuare le prime tre situazioni critiche presenti nel Municipio. Considerando insieme le tre tabelle che indicano nell’ordine la prima, la seconda e la terza criticità, vengono percepite, dalla grande maggioranza degli intervistati, come urgenti da risolvere: 1) la povertà; 2) la salute; 3) la solitudine/isolamento. In questi settori si annida molto probabilmente una consistente quota della domanda implicita del territorio. 33 Tab. 3.14 – Valutazioni dei partecipanti della Prima Priorità presente nel Municipio Roma Centro Storico Solitudine isolamento Sicurezza Salute Povertà Strutture Servizi sanitari Totale Mancate risposte Frequenza 12 8 9 14 2 2 47 7 54 % 22,2 14,8 16,7 25,9 3,7 3,7 87,0 13,0 100,0 Tab. 3.15 – Valutazioni dei partecipanti della Seconda Priorità presente nel Municipio Roma Centro Storico Solitudine isolamento Sicurezza Salute Povertà Svago e cultura Strutture Servizi sanitari Totale Mancate risposte Frequenza 7 7 10 10 1 4 8 47 7 54 % 13,0 13,0 18,5 18,5 1,9 7,4 14,8 87,0 13,0 100,0 Tab. 3.16 – Valutazioni dei partecipanti della Terza Priorità presente nel Municipio Solitudine isolamento Sicurezza Salute Povertà Svago e cultura Strutture Servizi sanitari Totale Mancate risposte Frequenza 6 3 8 9 2 9 7 44 10 54 % 11,1 5,6 14,8 16,7 3,7 16,7 13,0 81,5 18,5 100,0 In riferimento al tema della povertà, un fenomeno particolarmente importante è quello delle persone senza fissa dimora o in gravi difficoltà che si trovano fuori da ogni circuito o rete di sostegno e si rivolgono ai servizi della Caritas, presso il Centro di ascolto dell’Ostello di Via Marsala, nei pressi della Stazione Termini. Nelle storie di vita di queste persone ci sono eventi che drammaticamente hanno segnato l’inizio di un percorso di esclusione (separazioni, lutti, perdita del lavoro o della casa). Tutta la zona intorno alla Stazione Termini è molto frequentata da persone con forti disagi fisici e psichici. Tutto ciò, oltre a costituire un problema di ordine pubblico, costituisce soprattutto un problema di ordine sociale che coinvolge e impegna i Servizi Sociali del Municipio e della Sala Operativa Sociale del Comune di Roma. Molte di queste persone sono immigrati che si sono ritrovati in condizioni peggiori rispetto a quelle che avevano lasciato; si rifugiano nell’alcol e nella 34 solitudine. Le immagini di degrado che si offrono ai cittadini che transitano in queste zone confermano gli stereotipi della popolazione locale su intere categorie di immigrati. Indubbiamente, la notevole presenza di immigrati su un territorio tradizionalmente complesso e di riferimento di molte attività economiche accresce il senso di insicurezza di molte persone che vivono o che transitano nei Rioni del Municipio, in particolare all’Esquilino (vedi scheda n. 1 al capitolo tre). Questo senso di insicurezza non può essere risolto in un’ottica di mero ordine pubblico, infatti, per migliorare la vivibilità è necessario riqualificare i quartieri riducendo il senso di isolamento provato dalle persone e la spersonalizzazione dei luoghi che sono percepiti senza punti di riferimento per la propria protezione, privati di quei simboli che favoriscono un riconoscimento ed un significato condiviso in grado di offrire familiarità e fiducia nelle relazioni sociali insieme ad un senso di protezione. Il tema della difficile convivenza sul territorio fra le comunità di migranti e di cittadini italiani si rileva anche da una batteria di domande presente nel questionario somministrato ai partecipanti ai tavoli nella quale si chiedeva la frequenza delle discriminazioni presenti nel Municipio rispetto a differenze di genere, di nazionalità, di età, di religione e di orientamento politico. Le risposte potevano essere articolate lungo quattro livelli, da per niente frequente a molto frequente (vedi tab. 3.17). Tab. 3.17 – Valutazioni dei partecipanti rispetto alla frequenza delle discriminazioni presenti nel Municipio Roma Centro Storico rispetto a… Discriminazione rispetto al Per niente Frequente Poco Frequente 26,3% 4,8% 10,5% 19,5% 23,1% 36,8% 19,0% 47,4% 51,2% 48,7% Genere Nazionalità Età Religione Orientamento politico Abbastanz a Frequente 34,2% 59,5% 39,5% 26,8% 25,6% Molto Frequente N. Risposte 2,6% 16,7% 2,6% 2,4% 2,6% 38 42 38 41 39 Il 76,2% dei casi ha valutato in termini di abbastanza o molto frequente le discriminazioni rispetto alla nazionalità. Tutte le altre voci presenti nella batteria di domande registrano valori decisamente più bassi. La valutazione della qualità delle informazioni che il Municipio diffonde in tema di Servizi Sociali è riportata nella tabella 3.18. Tab. 3.18 – Valutazioni dei partecipanti delle informazioni che il Municipio Roma Centro Storico diffonde in tema di Servizi Sociali. Per nulla efficaci Poco efficaci Abbastanza efficaci Molto efficaci Totale Mancate risposte Frequenza 4 22 21 2 49 5 54 % 7,4 40,7 38,9 3,7 90,7 9,3 100,0 Il 48,1% delle risposte sono critiche qualificando come per nulla o poco efficaci le informazioni diffuse. Tale risultato indica una difficoltà del Municipio nel raggiungere proprio gli strati più deboli ed emarginati della popolazione, siano essi in condizioni di povertà cronica o in uno stato di crisi transitoria e perciò potenzialmente reversibile se trattato in tempo. Di fronte a problemi di questo genere, la società civile ha posto in essere diversi interventi. Un esempio significativo proviene dall’Associazione genitori della scuola elementare Di Donato. Si 35 tratta dell’Istituto scolastico che presenta la più alta percentuale di bambini stranieri di tutto il territorio comunale. La Di Donato costituisce un esempio per chi vuole svolgere un’attività didattica che tenga conto delle diversità culturali di provenienza dei destinatari. All’interno della scuola si è venuta a costituire un’associazione, nata non tanto per affrontare le situazioni interculturali ma per fare fronte allo stato di abbandono, soprattutto strutturale, dell’edificio scolastico, per opporsi ai tentativi più o meno espliciti di chiusura, con conseguente accorpamento dell’istituto scolastico ad altri plessi didattici. I genitori hanno reagito cominciando dalla qualificazione di alcuni spazi rimasti in disuso nel piano sotterraneo dell’edificio scolastico. Li hanno puliti e resi fruibili con le loro forze mettendo insieme soprattutto la voglia di riappropriarsi di uno spazio di socializzazione per tutti. In questa attività essi hanno condiviso più o meno consapevolmente un universo di valori come la partecipazione, il ruolo pubblico della scuola, l’azione diretta nel territorio e il senso di comunità. Da questa esperienza è nata l’Associazione che oggi gestisce gli stessi spazi recuperati all’interno dei quali si svolge anche l’attività del Progetto Polo Intermundia (iniziativa comunale per il dialogo interculturale nelle scuole). L’Associazione organizza corsi di lingua cinese e araba, corsi di informatica, attività sportive e di ballo, feste di compleanno e altro intrattenimento, e assicura dove necessario un accompagnamento nelle situazioni di difficoltà. Le attività sono aperte a tutti coloro che desiderano partecipare, italiani e stranieri. Inoltre, sostiene una presenza di partecipazione politica che si pone come interlocutore dell’Amministrazione Municipale. L’Associazione rappresenta un esempio molto significativo di come all’interno di un contesto civile è possibile fare vera integrazione. Il loro operare non si è costituito a partire dal problema dell’integrazione dell’altro ma dalle problematiche del quotidiano. Da questi incontri sono nate iniziative di scambio e conoscenza che hanno posto le premesse per una migliore comprensione delle problematiche dell’altro all’interno delle culture di riferimento. Accanto a questa esperienza dei genitori si trovano altre esperienze particolarmente significative nelle altre due associazioni dell’Esquilino: Il Cielo sopra l’Esquilino e Apollo 11. Entrambe nascono come aggregazioni con obiettivi culturali che trovano nello specifico legame con il territorio una propria connotazione a carattere interculturale. In particolare l’Apollo 11 è l’evoluzione di un comitato di quartiere nato per difendere un antico cinema in disuso. Il comitato ha ottenuto la gestione della sala cinematografica e ispirandosi all’antico nome si è costituita in associazione. Da questa realtà è nata la Banda di Piazza Vittorio, un’orchestra musicale multietnica divenuta molto famosa in Italia e all’estero. Per concludere, è possibile quantificare la domanda implicita del Municipio partendo dalle principali criticità emerse nel corso della nostra analisi: - esistenza di fasce deboli della popolazione che non sono raggiunte dai servizi sociali municipali. - la complessità del tessuto sociale del Municipio è dovuta a molteplici fattori fra i quali si citano l’utenza multietnica e multiculturale, le residenze fittizie, le scarse risorse a fronte dei sottostimati cittadini residenti. Tali caratteristiche andrebbero considerate in relazione agli stanziamenti erogati dal Comune. - difficoltà di conciliare le politiche sociali con la vocazione commerciale del territorio tesa a riqualificare intere aree con conseguente espulsione di fasce deboli della popolazione. - problema abitativo sempre più urgente in connessione con le dinamiche dei prezzi delle abitazioni e con l’emergenza degli sfratti. - il progressivo sgretolamento del tessuto sociale dovuto all’espulsione di molti abitanti del Centro Storico produce l’aumento di situazioni di isolamento sociale e di disagio psicologico. Per rispondere alle criticità elencate, occorre intervenire su diversi livelli che, interagendo fra loro, potranno migliorare la situazione esistente. In primo luogo è necessario implementare la rete esistente tra le realtà istituzionali, associative, del privato sociale, che già operano nel territorio. 36 Occorre poi migliorare la comunicazione che deve raggiungere il maggior numero possibile di persone con particolare riguardo alle fasce deboli escluse dai circuiti comunicativi che si trovano in situazioni di estremo isolamento ed emarginazione. In terzo luogo occorre rendere più accessibili i servizi semplificando le procedure burocratiche e i tempi di attesa. Infine occorre valorizzare i luoghi e gli spazi pubblici per favorire l’incontro, la partecipazione e la socializzazione del maggior numero possibile di persone. Nel breve e nel medio periodo, un’azione articolata sui diversi livelli sopra individuati consentirà di soddisfare una parte rilevante dei bisogni impliciti ed espliciti del territorio. 37 4. LE RISORSE “DEL” E “NEL” MUNICIPIO Il monitoraggio delle risorse “del” e “nel” Municipio è partito da una riflessione fatta dalla Cabina di Regia dell’UOSECS del Municipio Roma Centro Storico in collaborazione con il Cires dell’Università Roma Tre e con l’equipe della Casa della Città, che opera utilizzando il metodo della partecipazione finalizzata alla definizione delle proposte urbanistiche. L’analisi preliminare del lavoro aveva più obiettivi: 1. individuare un nucleo di soggetti da contattare sulla base delle esperienze precedenti e dei dati di indagine sul contesto socio-culturale ed economico del territorio; 2. riflettere sui differenti livelli di analisi di individuazione delle condizioni di fragilità e di rapporto tra la domanda e l’offerta di servizi; 3. definire le modalità appropriate di coinvolgimento di tutto il privato sociale e della cittadinanza più generale. Alla fase preliminare ha seguito la realizzazione dei tavoli di coprogettazione e la somministrazione di un questionario con gli obiettivi di: 1. svolgere un monitoraggio degli enti, delle cooperative, delle associazioni che operano sul territorio; 2. raccogliere informazioni circa i servizi che le istituzioni e il privato sociale offrono ai cittadini del Municipio Roma Centro Storico; 3. predisporre strumenti per individuare insieme ai soggetti i punti critici delle politiche perseguite e le priorità su cui lavorare in futuro; 4. monitorare le risorse che ogni ente o organismo voleva mettere a disposizione per l’organizzazione della rete; 5. individuare le strategie per rendere operativa la rete. L’intero percorso di lavoro voleva non solo individuare le risorse del territorio, ma definire le modalità di collaborazione che dovevano essere attivate nel corso dei tre anni del PRS. L’obiettivo prioritario era passare da un lavoro in cui il pubblico era separato dalle reti civiche ad un sistema integrato di risorse pubbliche e del privato sociale che dialogassero e progettassero insieme nel territorio. Un territorio percepito e vissuto come bene comune. 1. Individuare un nucleo di soggetti da contattare sulla base delle esperienze precedenti e dei dati di indagine sul contesto socio-culturale ed economico del territorio Il primo lavoro è stato quello di inserire in una banca dati tutti i contatti che l’Ufficio Servizi Sociali ha già acquisito con le differenti organizzazioni presenti sul territorio. A questo nucleo di attori sociali sono stati aggiunti degli altri grazie al lavoro di coinvolgimento già avviato dalla Casa della Città attraverso la propria mailing list di gruppi sociali, comitati di quartieri e singoli cittadini interessati a conoscere le dinamiche di pianificazione urbanistico-sociale. 2. Riflettere sui differenti livelli di analisi di individuazione delle condizioni di fragilità e del rapporto tra la domanda e l’offerta di servizi; L’ipotesi di lavoro, da cui parte la riflessione, è che molte persone vivono nel corso della propria vita situazioni di disagio. Spesso non chiedono aiuto, altre volte lo chiedono, ma restano deluse per svariati motivi. A volte perché non ci sono sul territorio servizi adeguati alle loro esigenze, o ci sono ma non si conoscono; in altri casi, perché le persone in difficoltà pensano che potrebbero trovare una soluzione economica al disagio. I nuovi bisogni che emergono nella nostra società richiedono un’analisi per livelli che metta in relazione i disagi vissuti da una persona con le possibilità che la stessa ha di trovarne risposta nel proprio contesto di vita. 38 Il primo livello si occupa delle condizioni della persona o del nucleo familiare in difficoltà. Un’analisi che deve essere multidimensionale: fisica, psicologica, economico-strutturale, linguistica, relazionale, emozionale. Si comprende bene la necessità del lavoro di equipe trasversali, cioè costituite da soggetti che operano in più sistemi,come ASL, scuola, lavoro, società civile. Un secondo livello riguarda, invece, le relazioni della persona. Esistono più contesti a cui il soggetto può partecipare, da quello lavorativo a quello associativo. Spesso le persone chiudono le proprie relazioni alla famiglia e al lavoro. Il decadere di una o tutte e due queste condizioni, o la mancanza di una delle due o di entrambe, porta le persone che vivono già in una condizione limitata, a trovarsi in situazioni ancora di maggiore difficoltà. Se a queste condizioni di disagio si associa una qualche forma di disabilità, si comprende bene quale possa essere il contesto di vita prodotto. Chi perde il lavoro, subisce una perdita affettiva, vive una condizione di malattia, se è inserito in una rete di relazioni fitte e intense, ha possibilità di superare e di attribuire un significato al proprio disagio; può provare a ricostruire, sotto altre forme, la propria esistenza. Se non ha persone che gli danno una mano, la sua situazione ha buone possibilità di peggiorare. Nessun soggetto se è da solo riesce a trovare soluzioni ai propri problemi. Un terzo livello è quello relativo all’analisi dell’offerta di aiuti presenti su un territorio. Il sostegno alle persone può arrivare da due canali di aiuto: le reti istituzionali e/o le reti civiche. Dove il pubblico non può arrivare, spesso è il privato sociale ad offrire il proprio aiuto. Un sistema istituzionale ben organizzato e un sistema associativo ben radicato e differenziato sul territorio è auspicabile in tutte le società, ma non sempre realizzabile. È spesso frutto di un processo di crescita dato dal confronto su tematiche, su soluzioni ipotizzate, su reti di lavoro costruite e implementate. Un quarto livello è dato dall’individuazione delle relazioni strutturate tra i differenti enti e organismi che costituiscono il sistema di protezione sociale del territorio. Spesso e nella maggior parte dei territori, il dinamismo del privato sociale è poco conosciuto, non solo dai cittadini, ma anche dalle istituzioni. Spesso la domanda e l’offerta di servizi non si incontrano perché manca una comunicazione efficace. Gli esperti di welfare hanno da tempo riscontrato che non è più un problema di scarse risorse sul territorio a determinare risposte inefficaci ai bisogni delle persone in condizioni di fragilità, ma di capacità di quel territorio di far dialogare le differenti risorse che in forma istituzionale o spontanea organizzano politiche di sostegno. 3. Definire le modalità appropriate di coinvolgimento di tutto il privato sociale e della cittadinanza più generale. Era necessario organizzare incontri che non sembrassero dettati da mero formalismo, per la redazione di un PRS fondato sulla coprogettazione. C’era invece da parte dell’amministrazione la consapevolezza che solo considerando quella fase di confronto con il territorio come un momento fondamentale, si potesse costruire un processo di crescita comune. Naturalmente si conosceva la difficoltà del processo che si voleva attivare, in tempi rapidi, ma si è creduto nell’efficacia dell’esperienza. Sono state ipotizzate varie organizzazioni dei tavoli di coprogettazione e alla fine si è approdati a una decisione che tenesse in considerazione alcuni elementi: 1. che i tavoli fossero trasversali, così come è la vita di ogni persona; 2. che i lavori dei tavoli fossero strutturati in almeno tre incontri al fine di permettere ai partecipanti di avere il tempo necessario per riflettere, esprimere opinioni, lavorare alla definizione delle priorità; 3. che nessun incontro dei tavoli avvenisse in simultanea con altri incontri, tanto da permettere ad ogni persona di poter partecipare, se avesse voluto, a tutti gli incontri; 4. che i tavoli fossero organizzati in una sequenza facile da ricordare (ad esempio, ogni lunedì, per tre settimane consecutive) e si tenessero sempre negli stessi luoghi; 5. che i tavoli fossero organizzati in differenti rioni tanto da poter coinvolgere tutti i territori; 6. che ogni tavolo producesse materiale di sintesi, necessari per orientare i lavori degli incontri successivi e da mettere agli atti. 39 I tavoli sono stati organizzati seguendo tutte le regole di una comunicazione snella ed efficace. A questa prima fase, come spiegato in premessa, è seguita una fase di confronto con il territorio e di monitoraggio delle informazioni necessarie alla costituzione della rete. Di seguito vengono riportati i punti su cui è stato incentrato il lavoro. 1. Svolgere un monitoraggio degli enti, delle cooperative, delle associazioni che operano sul territorio. Ai 18 incontri dei sei tavoli di lavoro hanno partecipato complessivamente 172 persone. Si precisa che i tavoli non erano rivolti solo agli enti o alle organizzazioni non profit, ma all’intera cittadinanza, senza circoscrivere i lavori a piccoli gruppi di esperti. Quello che emerso è che nel Municipio - Roma Centro Storico - vivono differenti realtà civiche che hanno accumulato, nel corso del tempo, una serie di esperienze e di conoscenze, oltre ad aver strutturato sul territorio molte relazioni con gli abitanti sia italiani che stranieri. Per il Municipio entrare in contatto con questo dinamismo già presente sul territorio, significa avvicinare il cittadino. Nella Tabella 1 sono riportate alcune informazioni sugli enti che hanno partecipato alle attività dei tavoli di coprogettazione. Tabella 1. Istituzioni, organizzazioni istituzionali, cooperative sociale, associazioni che hanno partecipato ai lavori di costruzione del PRS del Municipio ACLI MULTIMEDIA ARTICOLO NOVE ASL RM/A ASS. PERIFERIE LAVORO BINARIO ETICO CAPITALE LAVORO CARITAS DIOCESANA ROMA CASA DEI DIRITTI SOCIALI FOCUS CASA DELLA CITTA' CASA DELLE CULTURE CASA INTER.LE DELLE DONNE "Il cortile" CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE CENTRO ANZIANI CASTRO PRETORIO CENTRO ANZIANI ESQUILINO CENTRO ANZIANI MONTI CENTRO ANZIANI S. QUINTINO CENTRO ANZIANI S.SABA CENTRO ANZIANI TESTACCIO CESV CFP SIMONETTA TOSI CGIL ROMA 3 CIES - CENTRO INFORMAZIONE ALLO SVILUPPO CIRES - UNIVERSITA' ROMA TRE CISL TERRITORIALE COM. LOTTA X LA CASA COMITATO GESTIONE TESTACCIO COMUNE DI ROMA COMUNITA' S. EGIDIO CONSULTA H MUNICIPIO COOP. SOC. ONLUS ROMANA DI SOLIDARIETA' CORNOD COTRAD D.I.P.T.U. UNIVERSITA' LA SAPIENZA Associazione Associazione Istituzioni Cooperativa Società della Provincia di Roma Associazione Associazione Organizzazione istituzionale Ente - Struttura comunale Associazione Associazione Associazione Associazione Associazione Associazione Associazione Associazione Associazione Istituzione Sindacato Organizzazione non governativa Istituzione Sindacato Associazione Associazione Istituzione Associazione Organizzazione istituzionale Cooperativa Cooperativa Cooperativa Istituzione 40 DAY HOSPITAL GERIATRICO DSM ASL RM/A ECCOCI ENTE MONTESANO EXPLORA Museo dei Bambini F.N.P.C.I.S.L. FORUM MONTI GENITORI DI DONATO III U.D. XIV DIP. COMUNE ROMA IL CIELO SOPRA ESQUILINO IL COLLE INCANTATO IL MELOGRANO INU LAZIO IPAB S. CATERINA ISTITUTO COMPRENSIVO MANIN LA RAGNATELA L'ALTRA ECONOMIA LE MILLE E UNA NOTTE LEONARDO DA VINCI ARTE MANI COLORATE MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO PIEMME 1 POLO INTERMUNDIA ASS.NE GENITORI DI DONATO PROGETTO CELIO PROGETTO MEDIAZIONE SOCIALE ROMA 81 SINISTRA DEMOCRATICA SPI CGIL SPI CGIL I LEGA TGPT TUTTI GIU’ PER TERRA UISP AREA ANZIANI VILLAGGIO GLOBALE Istituzione Istituzione Cooperativa Istituzione Associazione Sindacato Associazione Associazione Istituzione Associazione Associazione Associazione Istituzione Ente Istituzione Cooperativa Associazione Cooperativa Associazione internazionale artisti non udenti Cooperativa Istituzione Associazione Associazione Associazione Progetto del Comune di Roma Associazione Organizzazione di partito Sindacato Sindacato Cooperativa Cooperativa Associazione Associazione Per ogni ente sono state raccolte informazioni sugli indirizzi utili alla comunicazione con i referenti che hanno partecipato. Nel corso degli incontri è emerso che alcune associazioni hanno svolto direttamente un monitoraggio delle istituzioni e delle altre organizzazioni di Terzo settore che operano sul territorio o sono espressione di reti di associazioni già operanti come (Casa internazionale delle donne, CESV). L’amministrazione utilizzerà successivamente queste informazioni per poter incentivare la partecipazione dei cittadini, allargando la rete a sempre più soggetti pubblici e privati. I tavoli di lavoro rimarranno aperti e continuativi anche dopo l’approvazione del PRS. 2. Raccogliere informazioni circa i servizi che le istituzioni e il privato sociale offrono ai cittadini del Municipio Roma Centro Storico. Durante il secondo incontro è stato somministrato un questionario (vedi appendice 3) strutturato in varie aree: dati riguardante l’ente/organizzazione di afferenza, la valutazione delle politiche, dati sulle attività espletate, dati sulle risorse messe a disposizione della rete. In questa sezione del capitolo si riportano le informazioni sul settore d’intervento e le attività svolte dalle istituzioni e dalle organizzazione a cui fanno riferimento i partecipanti ai lavori. Molti questionari sono stati restituiti incompleti nella compilazione e quindi non utilizzati per la raccolta dei dati. Alla fine della rilevazione sono stati 54 i questionari utili. In alcuni casi sono stati 41 compilati più questionari da persone appartenenti allo stesso ente. I dati in quei casi sono stati accorpati. Nella tabella 2 è possibile ricavare le aree d’intervento in cui gli enti sono attivi e i servizi principali che erogano sul territorio: Tabella 2 ASL RMA settore intervento ente/organizzazione modalità intervento ente/organizzazione Area minori: scuola, famiglia,casa famiglia Sanità pubblica Incontri con la scuola, colloqui Disabili, adulti Adulti con disagio psichiatrico Materno infantile Acli Multimedia Articolonove ONLUS Associazione Differenza Donna Associazione Federativa Femminista Associazione Genitori Di Donato Associazione Genitori Esquilino Associazione Roma 81 CEIS Mani Colorate Casa dei Diritti Sociali Focus Casa internazionale delle donne Il Cortile Centro Anziani Esquilino Centro Anziani San Saba Centro Anziani Testaccio Centro Servizi per il Volontariato Comune di Roma Dip. XIV Prevenzione e diagnosi di problemi di sviluppo psicologico Didattica, comunicazione visiva, comunicazione sociale, cinema sociale, produzione audiovisiva Anziani, disabili, adulti svantaggiati Violenza contro le donne Biblioteca e archivio del movimento delle donne Gestione spazi bambini, riqualificazione del territorio Aggregazione genitori, tavolo giovani, sicurezza bambini, attività multiculturali Progettazione socio-sanitaria, supervisione centro socio-educativo Prevenzione primaria e secondaria genitori tossicodipendenti, dispersione scolastica, attività ricreative per ragazzi, sostegno mamme Orientamento, sostegno, invio ai servizi, scolarizzazione bambini rom, insegnamento italiano, lotta all'evasione scolastica, lotta alla tratta Sostegno psicologico alle donne, psicoterapia, formazione, assistenza domiciliare Sostegno alle attività delle associazioni di volontariato a Roma e nel Lazio Lavoro formazione Assistenza sanitaria territoriale e ospedaliera Domiciliari, residenziali Trattamento farmacologico, psicoterapia, reinserimento sociale, prevenzione Prevenzione, diagnosi, cure scolastiche Formazione docenti, seminari università, attivazione di gruppi di giovani Cura e socializzazione, inserimento lavorativo e formazione, progetti scolastici, iniziative pubbliche Gestione centri antiviolenza Organizzazione di eventi nazionali e internazionali Riunione tavoli, progetto Esquilino sicuro Ricognizione di nuove risorse, monitoraggio settimanale e nuove soluzioni Colloqui, orientamento, sostegno, monitoraggio, attività ludiche, laboratori creativi, orientamento, sostegno - Laboratori ludico creativi, psicoterapia individuale, di coppia e familiare, consultorio Sostegno alla progettazione, consulenze fiscali e amministrative, promozione, sostegno ad eventi, comunicazione, promozione reti territoriali Centri di orientamento con sportelli aperti al pubblico, reti COL, centri di formazione professionale 42 Conservatorio di Santa Caterina della Rosa Consulta handicap Municipio Roma Centro Storico Coop La Ragnatela Cooperativa Sociale Tutti giù per terra Cotrad ONLUS Explora museo bambini di Roma Handicap, accoglienza e inserimento lavoro Disabili Inserimento lavorativo disabili, orientamento lavorativo, creazione di impresa, sviluppo locale Disturbi dello sviluppo, problematiche infantili Minori, disabili, anziani, tossicodipendenti Bambini, famiglie Forum Monti Riqualificazione urbana del rione per migliore la vivibilità Il colle incantato le mamme del colle Oppio Donna, famiglia, scuola, extracomunitari, integrazione Istituto comprensivo D. Manin La Lucerna, Laboratorio interculturale Polo Intermundia Immigrazione, cultura, scuole, territorio Disagio familiare, disagio scolastico, sostegno scolastico, intercultura Progetto Celio Progetto Mediazione Sociale Cittadinanza attiva, mediazione conflitti interculturali, scuola Gestione in partenariato Controllo e proposte Psico-educativo Domiciliare, semiresidenziale, centro ascolto, comunità Stimolare il naturale istinto all'apprendimento dei bambini attraverso il gioco Proposte e progetti da realizzare in collaborazione con il Municipio Roma Centro Storico Sostegno con interventi post-scuola, corsi su disagi, corsi di formazione, presenza sul territorio Laboratori artigianali, culturali, incontri pubblici di sensibilizzazione Sportello d'ascolto, equipe sociopedagogica, doposcuola, laboratori e corsi Interviste, mediazione, sportelli informativi Dalla tabella si evince che nel Municipio Roma Centro Storico è presente una società civile dinamica, non composta solo da professionisti, ma anche da associazioni di cittadini. Un territorio che è già espressione di cittadinanza attiva, che sa progettare e individuare iniziative che forniscono risposte ai propri bisogni. Altri servizi monitorati rivolti anche ai cittadini del Municipio – Roma Centro Storico, suddivisi per le differenti aree d’intervento sono: Area Adulti 1. la Mensa, gestita dalla Caritas e finanziata dal Comune; 2. l’Assistenza notturna, gestita dalla Caritas e finanziata dal Comune. Area Anziani 1. Nonna Roma Pony express, finanziata dal Comune di Roma 2. Assistenza domiciliare INPDAP, finanziata dal Comune di Roma 3. Contributo rette RSA, finanziato dal Comune di Roma Area Famiglia, bambini e adolescenti 1. il sostegno Madri nubili; 2. la U.I.M. (Unità Interistituzionale Minori); 3. l’Affidamento familiare. Area Disabilità 1. SAVI Inoltre, nell’Appendice 4, sono riportati tutti i servizi che vengono erogati dall’ASL nel Municipio. 43 3. Predisporre strumenti per individuare insieme ai soggetti, i punti critici delle politiche attive e le priorità su cui lavorare in futuro. La discussione attivata in ogni tavolo ha posto in evidenza che esistono sicuramente una serie di bisogni dei cittadini che devono avere precedenza su tutti gli altri, come lo è ad esempio l’assistenza domiciliare, ma esistono anche necessità a cui si deve fornire risposta in tempi rapidi attraverso un lavoro di rete che si estende anche a livelli istituzionali più alti, quali Comune, Provincia, Regione. Ad esempio, molte associazioni che operano sul territorio hanno bisogno di sedi per poter espletare i propri servizi. Ma anche i centri anziani, hanno bisogno di strutture più ampie e meglio attrezzate. Essi assolvono un ruolo fondamentale rapportandosi e recependo i bisogni di una delle fasce sociali che esprime maggiori fragilità. Il loro apporto, espresso attraverso l’impegno preso pubblicamente dai comitati di gestione, potrebbe in futuro assumere un ruolo sempre più centrale nelle politiche di prossimità. Dai tavoli è emersa anche la necessità di rendere consapevoli i cittadini circa l’offerta, ma anche la necessità di formare la responsabilità civica che ognuno dovrebbe avere nei confronti degli altri concittadini. La consapevolezza dei cittadini dovrebbe consistere nell’affermazione di una filosofia della reciprocità e della condivisione. L’idea è di far sentire tutte le persone, al di là delle loro fragilità, tanto utili da stimolare tutti, bambini, adulti, anziani ad assumere uno stile di vita attivo e propositivo e non individualistico. Sia dalla componente istituzionale che civica arriva la consapevolezza di riflettere su tematiche comuni e di lavorare insieme per individuare meglio le fonti di disagio e le soluzioni praticabili. Occorre un territorio che sia capace di rendere operativo il valore della responsabilità sociale. Un elemento interessante emerso negli incontri è stato la grande capacità di dialogo tra le associazioni, il riconoscimento comune, la consapevolezza che “mettersi insieme” è una opportunità per attivare un confronto costruttivo e valorizzare le buone prassi. Dalle discussioni è emerso un alto grado di fiducia verso il senso civico e la capacità di vivere dei cittadini come una sola comunità. Infatti non sono stati evidenziati atteggiamenti di intolleranza nei confronti di categorie di persone, gruppi etnici o singoli soggetti. Un clima positivo che potrebbe realmente determinare i processi di cooperazione auspicati. Tutte le associazioni e organizzazioni di Terzo settore hanno dato mandato alle politiche del Municipio di costruire la rete e di porsi come cabina di regia dell’intero processo. Le informazioni complete emerse dalle discussioni ai tavoli e dall’elaborazione dei dati raccolti dai questionari, nella sezione riguardante le problematiche nel Municipio Roma Centro Storico, sono presenti nel cap. 5. 4. Individuare le risorse che ogni ente o organizzazione vuole mettere a disposizione per l’organizzazione della rete. La costruzione della rete, nel caso delle attività implementate dal Municipio, ha avuto la finalità di raccogliere adesioni concrete atte ad individuare non solo la volontà di partecipare, ma anche le risorse che i vari enti e organizzazioni volevano mettere a disposizione. Nella tabella 3 è possibile individuare quali sono le tipologie di risorse che gli enti vogliono mettere in rete, distinte per risorse economiche, risorse materiali-strutturali, risorse umane-professionali, altre risorse. Tabella 3. Tipologie di risorse offerte dagli Enti ente è disposto a Risorse Risorse materiali Risorse umane Risorse altre 44 ASL RMA Acli Multimedia Articolonove ONLUS Associazione Differenza Donna Associazione Federativa Femminista Associazione Genitori Di Donato Associazione Genitori Esquilino Associazione Roma 81 CEIS Mani Colorate Casa dei Diritti Sociali Focus Casa internazionale delle donne Il Cortile Centro Anziani Esquilino Centro Anziani San Saba Centro Anziani Testaccio Centro Servizi per il Volontariato Comune di Roma Dip. IV Conservatorio di Santa Caterina della Rosa Consulta handicap Municipio Roma Centro Storico Coop La Ragnatela Cooperativa Sociale Tutti giù per terra Cotrad ONLUS Explora museo bambini di Roma Forum Monti Il colle incantato le mamme del colle Oppio Istituto comprensivo D. Manin La Lucerna Laboratorio interculturale Polo Intermundia Progetto Celio Progetto Mediazione mettere in rete le sue risorse sì sì sì economiche no no no sì sì sì sì sì sì no no sì sì no sì sì sì sì no no sì no sì no sì sì no sì no no sì no sì no sì sì no sì no sì no no sì no sì sì sì sì no no no sì sì no sì Sì no non risponde no no No no sì no no No no sì no sì Sì no sì no no Sì no sì no no No no sì no no Sì sì sì sì sì Sì no sì no sì Sì no sì sì sì no sì no Sì No sì sì sì sì no no no no Sì Sì no no no - - - - sì no no Sì sì sì sì sì no no no sì sì no Sì Sì Sì sì no no 45 Sociale 5. Individuare le strategie per rendere operativa la rete. L’esperienza dei tavoli ha permesso all’Amministrazione di definire degli obiettivi strategici per inserire le risorse individuate nel territorio all’interno di un discorso più ampio di responsabilità da condividere e costruire con il territorio stesso. In sintesi, il Municipio ha ipotizzato che il lavoro futuro si concretizzerà: 1. nella formalizzazione degli accordi di collaborazione attraverso dei protocolli d’intesa; 2. nell’incentivazione della comunicazione come (incontri trimestrali, blog, mailing list, siti web); 3. nel promuovere la partecipazione alla rete ad altre associazioni, ad altri enti e organizzazioni presenti sul territorio; 4. nella definizione dei parametri per la costruzione dell’albo delle associazioni municipali; 5. nella costruzione di rapporti di fiducia che mettano al centro il sistema pubblico. Occorre rafforzare e recuperare la fiducia verso l’istituzione, costruendola quotidianamente con la massima azione di prossimità degli strumenti istituzionali verso i cittadini, con l’ascolto e la cooperazione, coniugandola infine a forme di reciprocità da sviluppare con una cultura territoriale e di comunità. 46 5. FINALITÀ, PRIORITÀ, OBIETTIVI Il Municipio Roma Centro Storico, in perfetta sintonia con le linee guida contenute nel manuale operativo del PRS, proposto dal Dipartimento V, attraverso i Tavoli di coprogettazione ha raccolto un buon numero di indicazioni per la definizione degli obiettivi e delle priorità per la stesura del PRS. Durante i lavori preparatori del PRS la Cabina di regia del Municipio Roma Centro Storico ha messo a fuoco una serie di informazioni, desunte in parte dagli esiti del Piano Sociale di Zona del trascorso triennio, in parte dal confronto avuto con le istituzioni tra cui la ASL, i sindacati, le IPAB, gli organismi del terzo settore ed i cittadini che hanno animato i tavoli tematici. Da loro ha recepito tutti gli input atti ad integrare le diverse politiche territoriali, ne ha condiviso lo spirito delle proposte, le idee progettuali e le indicazioni programmatiche. Il confronto ha messo in luce anche i punti di forza e di debolezza dell’intera organizzazione sociale attiva sul territorio a cui si aggiungono le valutazioni complessive fatte dall’amministrazione stessa sul lavoro già svolto. Punti di forza Tra i punti di forza si possono distinguere quelli messi in luce dall’amministrazione e quelli presenti sul territorio in termini di società civile organizzata e di cooperazione sociale. Per quanto concerne l’amministrazione, si annoverano: 1. i cambiamenti organizzativi interni che hanno permesso di migliorare la comunicazione e l’organizzazione delle attività; 2. le scelte gestionali volte ad utilizzare i fondi in modo integrato tanto da coprire il fabbisogno delle persone con maggiore fragilità, ad esempio, attraverso l’assistenza domiciliare; 3. la piena apertura al territorio tramite un’organizzazione capillare di incontri svolti con il metodo del dialogo e del confronto e mirati alla creazione di una rete sociale. Sicuramente l’aver ridotto o quasi eliminato le liste di attesa può esser considerato uno dei risultati dei processi attivati. Un altro risultato è la realizzazione di un’equipe di lavoro funzionante e che riesce a promuovere uno scambio di informazione efficace, volto alla risoluzione di problematiche contingenti e capace di ricercare risorse e rapportarsi alla complessità del territorio. Inoltre, dall’amministrazione è stato fatto un discorso di responsabilità e di promozione del valore della reciprocità sociale e della trasversalità delle politiche sociali all’interno delle politiche pubbliche. Tale lavoro ha trovato diretto riscontro nella partecipazione alla “Casa della Città”.6 È stato voluto e promosso un ampliamento della concezione della Casa della Città, non solo come luogo di definizione delle politiche urbanistiche, ma anche come luogo fisico della partecipazione di tutti i cittadini, sede di incontro in cui pensare, dibattere, decidere e rendere operative le scelte strategiche dello sviluppo sociale del territorio. Inoltre, i risultati conseguiti nello scorso triennio testimoniano la presenza di una buona rete cooperativa inter-istituzionale tra l’amministrazione e la ASL che ha consentito la gestione dell’emergenza e un primo livello di sensibilizzazione ai problemi del sociale presenti sul territorio. Come punti forza individuati nel territorio va indicato sicuramente il dinamismo della società civile in termini di: 1. differenziazione delle modalità organizzative in cui il privato sociale si manifesta; 2. differenziazione delle tematiche prescelte e delle interconnessioni tra le aree di intervento; 3. conoscenza delle dinamiche del territorio; 4. capacità di individuare le problematiche rapportandosi direttamente ai cittadini, fungendo da collegamento tra istituzioni e cittadinanza; 5. promozione di progetti mirati; 6 Per approfondimenti sulla Casa della Città vedi capitolo 7. 47 6. attivazione di iniziative in rete; 7. ricerca di fondi attraverso propri canali; 8. canali comunicativi attivati con le istituzioni. La campagna di sensibilizzazione del Municipio Roma Centro Storico ha intercettato sul territorio un associazionismo volontario molto attivo e prolifero, di cui una quota sostanziosa è autofinanziata, ma anche di imprese sociali dinamiche e qualificate. In generale, la partecipazione numerosa e continuata ai tavoli testimonia che le parti sociali si percepiscono come un gruppo vivace, competitivo e collaborativo. La vitalità degli attori, la comunione di idee e di intenti, la condivisione dello spirito del territorio che mettono insieme parti sociali ed amministratori pubblici appare come un altro importante punto di forza. A queste risorse già presenti e operanti sul territorio se ne potrebbero aggiungere altre provenienti dalla partecipazione dei cittadini alla vita comunitaria. Punti di debolezza Tra le problematiche presenti, che risultano ricorrenti e trasversali nel dibattito e di cui le istituzioni e le parti sociali hanno preso coscienza, alcune sono più generali e altre sono più specifiche dei settori di intervento e si riferiscono ad aspetti peculiari della realtà sociale e culturale del territorio. Con riferimento alle prime è emerso quanto segue: la limitatezza delle risorse finanziarie più volte emersa dagli stanziamenti pubblici non è in realtà circoscritta al Municipio Roma Centro Storico, ma è un dato che riguarda tutte le disponibilità a livello nazionale. Fermo restante le richieste di aumento del budget da parte della Regione e del Comune, necessario a garantire i livelli essenziali di assistenza, che la cittadinanza chiede e che il Municipio reputa fondamentale, si è riflettuto anche sulla possibilità di ricercare finanziamenti alternativi presso la Comunità Europea, le banche etiche, le aziende private che sono sul territorio. L’esperienza maturata in quest’ultimo triennio ha fatto emergere un difetto di comunicazione sia tra il municipio, le altre istituzioni e il privato sociale, sia verso la cittadinanza intera. La difficoltà di condividere informazioni ha rallentato o reso impossibile, in alcuni casi, la risoluzione di alcune situazioni difficili, in cui si richiedeva un approfondito lavoro di concertazione. Le scarse relazioni hanno poi ostacolato il coordinamento dei progetti, rendendo più difficile ottimizzare la progettualità comunque numerosa, l’individuazione del disagio e dei bisogni sommersi, rendendo meno efficienti alcune politiche sul territorio Dai tavoli sono emerse alcune carenze strutturali; in particolare, è stata segnalata la ridotta disponibilità di luoghi pubblici e di edifici da adibire a centri di aggregazione sociale. In secondo luogo, sono stati evidenziati problemi relativi alle barriere architettoniche, al traffico, ai trasporti e alla socializzazione tra cittadini che appaiono in alcuni casi realtà isolate all’interno della stessa comunità. Ci sono poi alcune situazioni di disagio che riguardano anziani, immigrati, ma anche la popolazione civile, aggravata dalle nuove contingenze economiche sfavorevoli, dall’ulteriore impennata degli affitti, a cui si aggiunge un numero imprecisato, ma comunque alto, di persone che vagano per le vie del centro storico, spinte da nuove e vecchie povertà e dall’emarginazione. Le opportunità Il lavoro svolto per la redazione del Piano Regolatore Sociale ha permesso di raccogliere adesioni per l’attivazione di una rete composta da tutti coloro che, con differenti modalità, lavorano sul territorio. L’opportunità che l’amministrazione intende cogliere è quella di lavorare affinché si possano integrare le risorse culturali, professionali e relazionali e proporre ai cittadini una gamma di servizi il più possibile ampia e rispondente alle differenti esigenze della popolazione. La volontà di mettersi in rete è passata anche attraverso la richiesta di costruire un albo municipale dell’associazionismo in cui possano essere inserite griglie anche per la valutazione dei servizi offerti. Il processo che si intende avviare insieme all’Università e alle stesse organizzazioni viene considerato un passo in avanti verso il miglioramento delle politiche implementate sul territorio. 48 La comunicazione attivata attraverso il sito, gli incontri tematici, le news e il blog, vogliono anche incentivare forme di collaborazione tra associazioni con scambi di conoscenze e confronti sulle modalità di lavoro, per promuovere ed esportare buone prassi. Un altro elemento importante è mettere in rete tutte le informazioni che sono state acquisite mediante il contatto diretto con le persone che vivono sul territorio. Non va dimenticato che le persone che si rivolgono al Municipio sono solo una piccola parte. Gli altri possono essere individuati attraverso delle “agenzie di intermediazione sociale”, che diventano per il Municipio delle vere e proprie “sentinelle sociali” del territorio. I rischi La carenza di luoghi fisici da adibire a sedi stabili per le associazioni che lavorano sul territorio crea ostacoli ad un sereno e lineare svolgimento delle attività programmate. Va riconosciuto ed implementato, in particolare per le piccole associazioni, il costante lavoro di prevenzione che il Terzo settore offre, contenendo indirettamente situazioni di conflitto, difficoltà, che potrebbero creare problemi al territorio. Le situazioni più critiche In modo trasversale dai tavoli è emerso che l’emergenza degli sfratti, vissuta in particolar modo da persone anziane o con disabilità, è uno dei problemi a cui dover trovare, in tempi ragionevoli, delle soluzioni. Altro problema connesso al primo è il voler contrastare l’acquisizione degli spazi abitativi da parte di soggetti che, convertono questi in luoghi per il mercato, spesso sradicano i soggetti dai loro contesti di origine, alterando la fisionomia dei quartieri. È emerso con forza anche il problema di censire le condizioni di vita del maggior numero possibile di anziani. Molte informazioni verranno acquisite dal lavoro che la comunità S. Egidio sta svolgendo sui territori di Testaccio e Trastevere e che i volontari dei Centri anziani faranno contattando personalmente gli anziani dei rioni. Tale lavoro dovrà individuare anche le persone anziane a cui dovrà essere garantita l’assistenza domiciliare. A questo progetto, che si considera rivolto alla dignità delle persone, si chiede esplicito sostegno all’amministrazione comunale. Inoltre, dalle scuole e dai genitori degli alunni arriva la richiesta forte e decisa per eliminare le barriere architettoniche. È assurdo pensare che per problemi strutturali non possa essere garantito ai cittadini disabili, un diritto essenziale come quello allo studio. In generale, si può dire che il lavoro effettuato dal Municipio Roma Centro Storico ha conseguito un buon livello di sensibilizzazione soprattutto delle associazioni e delle imprese locali. Ora però occorre che questa risorsa sia valorizzata in tutte le sue parti e che dall’efficacia si passi all’efficienza dei servizi, operando sostanzialmente per lo snellimento procedurale dell’Amministrazione per consentire alle imprese, e all’intera società civile impegnata di giungere al pieno benessere del territorio e alla cura profonda delle persone in stato di bisogno. In continuità con il triennio precedente, quindi, il PRS ha la finalità principale di promuovere i servizi essenziali e integrare politiche sociali del territorio, politiche urbanistiche e qualità della vita. L’obiettivo è da una parte consolidare le idee progettuali, fondandole sulla riflessione pubblica, sulla sensibilizzazione al sociale, sulla ricerca di strategie utili ad incrementare la partecipazione di tutti; dall’altra, dare estrema concretezza alle iniziative volte all’organizzazione, alla gestione ed implementazione dei progetti, alle attività di prevenzione e all’erogazione dei servizi sul territorio. Quindi, il PRS deve rispondere a bisogni complessi, ad una diffusa domanda di benessere che investe tutta la cittadinanza. Molte risposte non hanno bisogno di particolari risorse economiche o organizzative, ma soprattutto che certe scelte preliminari che investono ambiti apparentemente lontani dal sociale come la viabilità, l’urbanistica, siano compiute dentro l’orizzonte del sociale, secondo l’idea di “buona vita” che viene dai cittadini. Queste decisioni devono creare un ambiente 49 favorevole per l’uomo e la possibilità di ricostruire le risorse comunitarie e le reti di solidarietà da rivolgere a coloro che ne hanno più bisogno, con il sussidio delle istituzioni e del terzo settore. Ciò è indispensabile per l’individuazione di un numero sempre maggiore di persone in difficoltà ed una copertura più capillare ed efficiente delle prestazioni essenziali (come l’assistenza domiciliare) L’impostazione programmatica del PRS in merito alle finalità, alle priorità e agli obiettivi, parte proprio da questa analisi. Prima di procedere con una definizione più circostanziata delle priorità e degli obiettivi generali del PRS, occorre ribadire alcuni principi importanti che sono stati condivisi durante la discussione partecipata che si è svolta nei tavoli di coprogettazione secondo le indicazioni programmatiche della L. 328/00. Il sociale è una categoria estesa a tutta la popolazione e non ad una sua parte, come si è creduto erroneamente fino ad ora; ogni cittadino, di qualsiasi nazionalità e etnia, di qualsiasi età, sesso o condizione sociale è portatore di diritti (e doveri), così come recita il dettato costituzionale. Il PRS si pone come una sfida che va oltre la gestione dell’emergenza e nasce intorno all’idea condivisa di bene comune, per cui il sociale è l’orizzonte dentro cui devono muoversi in maniera trasversale anche le altre politiche presenti sul territorio (come quelle ambientali, urbanistiche, economiche). Non solo le risorse economiche, ma soprattutto le risorse relazionali sono alla base della produzione di benessere per tutta la comunità. Le trasformazioni non sono il frutto dell’applicazione standardizzata di modelli che vengono imposti dall’alto, ma sono il prodotto di una crescita progettuale creativa che si costruisce dal basso sulla base dei problemi contingenti . I soggetti anziani, i disabili, le famiglie, gli immigrati, i giovani e i minori non sono solo i destinatari passivi degli interventi, ma soprattutto le risorse vive e potenzialmente produttive del territorio. Costruire percorsi di uscita dallo stato di disagio è l’obiettivo finale delle politiche di intervento. Ciò implica che ci sia un rapporto equilibrato tra assistenza e promozione della persona, tra informazione e erogazione dei servizi, tra prevenzione ed educazione alla responsabilità sociale. È distorta la convinzione secondo la quale la modernizzazione deve spazzare via tutto ciò che è tradizione fino ad eliminare i luoghi di incontro ed espropriare i territori delle sue comunità. Il pregiudizio deformante secondo il quale è inutile impegnarsi “tanto non cambia nulla” non è compatibile con lo spirito del PRS. Sulla base di questi assunti vengono ora precisate le priorità e gli obiettivi che il PRS si pone nel prossimo triennio. Si distingue analiticamente in: a) obiettivi più generali che riguardano aspetti gestionali ed organizzativi del PRS, che sono stati, tra l’altro, trasversali ai tavoli di concertazione; b) obiettivi rivolti alla prevenzione; c) obiettivi più circoscritti ai singoli ambiti di assistenza. Qui è utile precisare che si tratta solo di una separazione, appunto, “analitica” e non “funzionale”, che non annulla la natura sistemica ed interconnessa dei problemi e delle relative misure di intervento che si prendono sul territorio. Obiettivi trasversali La Casa della Città deve diventare un centro permanente con lo scopo di portare a compimento il progetto di cittadinanza attiva. A loro volta, anche i tavoli tematici devono diventare permanenti e servire ad incentivare la cittadinanza attiva, all’integrazione delle 50 proposte, alla valutazione in itinere del processo, alla ricerca dei punti di forza dei programmi da immettere nel circuito di produzione ed implementazione delle attività. Attraverso un lavoro di concertazione con gli altri settori del Municipio, intervenire sull’esclusione sociale determinata dai fitti proibitivi a danno soprattutto delle categorie più deboli (poveri, anziani, immigrati). Individuare e riconvertire le strutture pubbliche, sottraendo spazio alla privatizzazione selvaggia, per la sistemazione temporanea o definitiva di persone in difficoltà, soprattutto di anziani, immigrati e famiglie senza fissa dimora (che hanno figli con un alto tasso di scolarizzazione), gli sgombrati dalle loro sistemazioni di fortuna, a causa della bonifica dell’area del Tevere e che risiedono anagraficamente nel Municipio. Promuovere iniziative volte a creare migliori condizioni di vivibilità sul territorio. In via prioritaria occorre: a) regolamentare la presenza di uffici e attività commerciali; b) risolvere i problemi della viabilità, della segnaletica, dei parcheggi e della mancanza di zone pedonali. Il problema della comunicazione rilevato a più livelli impone di puntare decisamente sulla costruzione di una “rete” territoriale efficace ed efficiente. Questa rete, impostata secondo il criterio della solidarietà e non della concorrenza, deve consolidare le relazioni informali già esistenti tra le parti coinvolte, le istituzioni, le associazioni, le imprese, le scuole e tutti i cittadini che entrano a farne parte. In particolare, deve facilitare al massimo: a) la circolazione delle informazioni tra l’amministrazione, gli enti e i soggetti operanti sul territorio. Creare un data base (sportello unico) per la raccolta, la gestione e la condivisione dei dati che riguardano in prima istanza il monitoraggio e la valutazione della domanda e dell’offerta dei servizi sul territorio che svolga anche una funzione di controllo sull’evoluzione della programmazione stessa. Alla rete possono essere aggiunte in sede di programmazione una serie di informazioni e servizi accessori rinnovabili nel tempo, ma anche un forum di discussione e di confronto sulle idee guida che muovono il processo. Questo obiettivo richiede in via preliminare una scelta mirata degli indicatori per la raccolta omogenea dei dati e delle procedure informatiche più idonee per una trasmissione flessibile e circolare dell’informazione. Tutto ciò è indispensabile per evitare il caos delle procedure, la cattiva integrazione e la duplicazione dei progetti. La possibilità di una gestione interattiva della rete informatica deve prevedere l’uso delle mailing list, l’apertura di blog e la possibilità di realizzare un progetto di biblioteca virtuale con i documenti di ogni associazione. b) la possibilità di arrivare a tutti i cittadini e, in particolare, agli “invisibili”, a coloro che normalmente per le loro condizioni di disagio , orgoglio, dignità e/o di fragilità non sono facili da raggiungere. La vicinanza con i cittadini, non solo deve essere auspicata, ma facilitata attraverso iniziative, procedure, comunicazioni efficaci ed efficienti. Ma ciò deve avvenire anche con l’uso di strumenti e linguaggi accessibili a tutti. Quindi, oltre alla disponibilità essenziale della rete tecnologica, è indispensabile individuare altre forme di comunicazione nei due sensi, dal Municipio ai cittadini e viceversa. Particolarmente indicate sono le iniziative come l’istituzione del numero verde, la carta dei servizi, l’impiego di segnaletiche opportune, opuscoli informativi, una mappa aggiornata dei servizi da distribuire negli esercizi commerciali, l’utilizzo della stampa locale anche in lingua per gli immigrati Bisogna favorire progetti che investono sulla comunicazione nel territorio, promuovere figure professionali come quelle dei mediatori sociali e culturali, considerandoli “nodi” principali delle “reti brevi” tra la cabina di regia e le persone a strettissimo contatto con il territorio (come commercianti, polizia urbana), fino ad arrivare al “sommerso”. Tenendo conto delle modeste risorse economiche, ma coerentemente con lo spirito comunitario che deve animare il servizio esteso al Municipio Roma Centro Storico, occorre continuare l’opera di sensibilizzazione sul territorio tesa ad incrementare la già notevole propensione all’associazionismo e la partecipazione di giovani, anziani, professionisti, famiglie che prestano il loro tempo alla causa del sociale. 51 Individuare gli spazi verdi e gli stabili da utilizzare per la realizzazione di centri polivalenti attrezzati con relative infrastrutture da destinare alla consulenza, all’assistenza e al tutoraggio, alle attività sportive, ricreative e del tempo libero. Pur nella diversità di competenze e funzioni, occorre unire le energie, ottimizzando le spese che sostengono le associazioni e le imprese per l’affitto delle sedi e la loro gestione. Nel recupero degli stabili devono essere considerati anche edifici come le scuole. Far crescere il senso di appartenenza e di comunità fra gli abitanti, promuovendo iniziative che insegnino ai cittadini a “vivere la città”, a rientrare in possesso dei propri spazi e delle proprie tradizioni, invogliandoli a frequentare le strutture pubbliche sul territorio, a rispettarla, a difenderla dai rischi ambientali, sollecitando stili di vita ecologici come ad esempio l’uso della bicicletta. Promuovere una politica di concertazione con le forze produttive locali, con le associazioni industriali per l’integrazione lavorativa dei disoccupati della zona. Incrementare i servizi alla persona, con particolare riferimento all’assistenza domiciliare di anziani e disabili. Incentivare la costituzione di Banche del Tempo, composte anche di immigrati, e attività di tutoraggio per le categorie protette. Obiettivi sulla prevenzione Continuare l’opera del Municipio Roma Centro Storico volta all’emancipazione dell’anziano, dell’immigrato, del giovane, del disabile, del tossicodipendente, spesso considerati più per i problemi ed i disagi che comportano che per la ricchezza e l’umanità di cui sono portatori. Devono essere in tal senso promosse discussioni sui modelli di prevenzione, privilegiando attività di scambio e confronto tra operatori e cittadini con la presenza di esperti e delle Università (seminari, convegni, dibattiti). Favorire gli incontri tematici sui problemi del territorio, sulle realtà a rischio e sulle pari opportunità, coinvolgendo le scuole, i centri sociali e i consultori e favorendo gli scambi culturali con realtà esterne. Verificare le condizioni di sicurezza del territorio, soprattutto per la tutela di donne, anziani e bambini. Istituire protocolli con il Nucleo di Assistenza Emarginati della Polizia Municipale, individuando misure, quando è possibile, alternative alla repressione, rinforzando la fiducia tra cittadini ed istituzioni. Favorire la costruzione di reti di collaborazione ad esempio con la scuola, con la ASL, con l’AMA, prevedendo percorsi volti alla formazione e all’approfondimento di tematiche che sottolineano l’importanza e l’organizzazione dei principali servizi sul territorio. Obiettivi specifici emersi dal Tavolo di lavoro “La casa della Città: luogo di accoglienza ascolto e partecipazione” Istituzione di un codice etico, nella fattispecie una carta dei principi e dei comportamenti a cui tutti devono attenersi. Promozione di iniziative per far crescere una coscienza ambientalista dei residenti con progetti come “vivere nella città”. Facilitazioni procedurali per la riduzione dei tempi burocratici da realizzarsi attraverso l’attivazione di opportuni protocolli. Organizzazione di convegni, seminari, relazioni di intellettuali per confrontare le diverse idee. Dare sempre più forza agli incontri tra istituzioni ed associazioni, coinvolgendo anche quelle associazioni che hanno un ruolo forte sul territorio (come la comunità di S. Egidio). Fare protocolli con l’AMA e l’ATAC per la disciplina dei trasporti e dell’igiene nei quartieri. 52 Promuovere una vivibilità anche attraverso l’uso della bicicletta, realizzando un circuito protetto per i bambini, nei percorsi tra casa, scuola e territorio sociale. Riqualificare spazi pubblici del quartiere: magazzino della Fiat, ecc.; Piazza Vittorio dovrebbe diventare luogo di aggregazione forte del quartiere Esquilino perché riacquisisca l’immagine e la funzione di salotto culturale romano di un tempo. Riconsiderare la gestione degli spazi ospedalieri e il taglio dei posti letto effettuato negli ultimi anni. Riqualificare le strutture pubbliche inutilizzate da adibire a sedi per le associazioni, che possono dividere così anche l’affitto e le spese di gestione e, nel contempo, creare solidarietà e rete. Reperire sul territorio professionisti con diversi ruoli (come medici, farmacisti, ecc.) che incrementino la rete di servizi e di solidarietà e informazione. Realizzare una mappatura del territorio in cui individuare associazioni, aree d’intervento, e progetti attivati utilizzando il programma GIS (Geographical Information System). Incentivare la nascita di gruppi, di abitanti che localmente curino e vigilino su porzioni del territorio in cui vivono e lavorano. Obiettivi specifici emersi dal Tavolo di lavoro “La ricchezza delle diversità delle culture” Istituire laboratori linguistici per gli immigrati Ridurre la dispersione scolastica di bambini di varie nazionalità che non frequentano la scuola Trovare “motivazioni” per generare incontri e forme d’aggregazione, per esempio il teatro, attività, sportive, ecc. Istituire asili per bambini immigrati a cui le mamme possano affidare i propri figli durante le ore di lavoro Investire su un programma per la cittadinanza attiva e partecipativa degli immigrati, sostenendoli con i servizi e l’assistenza legale. Consolidare l’offerta dei corsi d’italiano, ma anche corsi di cinese per i residenti. Consolidare il ruolo dei mediatori culturali e sociali per le politiche di prossimità, con particolare attenzione al disagio femminile ed infantile. Individuazione di luoghi e spazi, come i giardini di S. Giovanni oltre a Piazza Vittorio per riunire le comunità d’immigrati e per attività sportive. Costruzione di una rete breve tra Municipio e territorio: rete di cellulari. Obiettivi specifici emersi dal Tavolo “Crescere tra casa scuola e territorio” Definire le modalità di collaborazione e dialogo tra la scuola e le famiglie. Riflettere sul tema delle violenze e sugli infortuni all’interno della casa. Individuare spazi di incontro e di socializzazione accessibili anche ai portatori di handicap e riproporre il tema dell’abbattimento delle barriere culturali ed architettoniche. Stilare dei protocolli d’intesa tra Municipio, la ASL, le scuole, e altri organismi per svolgere attività di prevenzione Promuovere azioni per l’incontro intergenerazionale tra i giovani, gli adulti e gli anziani, coinvolgendo i dirigenti scolastici. 53 Obiettivi specifici emersi dal Tavolo “Percorsi di buon invecchiamento” Ridefinire il ruolo dei centri per gli anziani, come la costituzione di gruppi di volontariato capaci di sostenere gli aderenti del centro in difficoltà e capace di aprirsi alle esigenze del territorio Riflettere sulle politiche per la casa in relazione a nuove forme per la soluzione del problema: individuare sul territorio strutture abbandonate, evitando quanto più possibile di allontanare gli anziani dai luoghi del loro vissuto esperienze di coabitazione, nuove forme di residenzialità come case famiglia, case albergo. Riflessione sul problema del reddito Rinforzare l’assistenza domiciliare socio sanitaria integrata. Prevedere percorsi di inserimento degli anziani, attraverso attività di coinvolgimento negli eventi cittadini. Istituire un servizio navetta per gli anziani, che per problemi di deambulazione non possono raggiungere i diversi servizi Coinvolgere i medici di base affinché possano segnalare e indirizzare l’anziano in stato di fragilità sociale al Municipio Roma Centro Storico. Monitorare il grado di soddisfazione degli anziani sui servizi erogati. Individuare spazi inutilizzati all’interno del Municipio per dare soluzione al problema degli sfratti, attraverso l’istituzione di case famiglia, case di quartiere, ecc. (come lo spazio S. Francesca Romana). Obiettivi specifici emersi dal Tavolo di lavoro “Vivere e abitare il centro storico” Individuare le aree di maggiore degrado presenti nel territorio come la zona di Roma Termini, per contrastare le problematiche legate alla prostituzione, tratta, spaccio di droga. Cercare soluzioni che concilino la vivibilità dei residenti con le attività commerciali presenti nel centro storico. Favorire attività che diano spazio alle creatività artistiche che caratterizzano l’identità del centro storico. Attivare laboratori artistici e di artigianato locale, impiegando soprattutto disabili. Insistere sulla rimozione delle barriere architettoniche aggravate dal traffico caotico nel centro storico e da un certo numero di disabili che vivono in palazzi senza ascensore. Censire gli edifici liberi e/o dismessi (es. ex cinema Volturno, Apollo, Via Frangipane, scuole, ecc.) presenti nel territorio del Municipio, che potrebbero essere ristrutturati e riconvertiti per attività sociali, dove approntare anche alloggi temporanei o permanenti, case famiglia da destinare alle persone più in difficoltà. Creazione di un comitato per sostenere le esigenze abitative, presso le autorità preposte. Ricostituire uno Sportello Casa da parte del Municipio Roma Centro Storico. Favorire il microcredito etico finanziato da Banche, dalla Confcommercio, dalla Regione Lazio, e da vari altri enti. Pervenire ad un protocollo di intesa fra il Municipio e la Asl per la presa in carico di persone con disabilità mentali. Rendere accessibile la casa e la scuola ai bambini disabili. 54 Obiettivi specifici emersi dal Tavolo “Dalla formazione al lavoro” Favorire in tutte le forme il reinserimento lavorativo (italiani e immigrati), promuovendo protocolli d’intesa con tutte le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali Istituire, attività di formazione compatibili con la valorizzazione delle risorse umane del Municipio Roma Centro Storico, realizzando possibilmente un osservatorio che faccia incontrare, tramite un network, la domanda e l’offerta di lavoro Istituire percorsi di tutoraggio per l’inserimento al lavoro Incentivare le imprese ad assumere gli over 45-50 che costituiscono una quota alta di disoccupazione. Istituzione di un Comitato locale perla formazione e l’impiego. Riqualificare l’artigianato locale attraverso un sistema di certificazioni ed accreditamenti. Favorire gli stage e i tirocini presso gli enti e le aziende. Consolidamento di una rete di collaborazione tra le istituzioni e le realtà del territorio, (v. rete Penelope, DSM). Questa rete va potenziata e resa efficiente ed efficace. Migliorare l’accesso alla banca dati della Provincia. Favorire azioni di accompagnamento al lavoro, di informazione e formazione a diversi livelli. Prevedere azioni di sostegno ed orientamento per i giovani residenti sul territorio e che non versano in situazioni di difficoltà. Costruire percorsi formativi orientati all’offerta del territorio (in particolare nei settori della ristorazione e del commercio). Costituire percorsi di tutoraggio per l’inserimento al lavoro. Riqualificazione dei corsi di formazione sulla base di accordi stipulati con gli enti e le associazioni sovracomunali e locali. Attivare le procedure per la certificazione dei titoli acquisiti nel paese di origine da parte degli immigrati. Sensibilizzare le imprese per creare opportunità di lavoro per persone svantaggiate. Integrazione tra reti per il sociale e la formazione con i percorsi EDA (Educazione degli Adulti). Strutturare e dare maggiore continuità ai rapporti tra COL, ASL RMA, e DSM per borse lavoro e percorsi lavorativi per le fasce deboli. 55 6. LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI SOCIALI In questo capitolo vengono indicati i progetti già in atto nel Municipio nell’anno 2008 e le scelte per quanto concerne i progetti a cui dare continuità o da innovare, i progetti che si intendono attivare ex novo e quelli da portare a conclusione. L’amministrazione del Municipio Roma Centro Storico intende dare continuità a tutti i servizi essenziali. Tali servizi contemplano il sostegno economico alle famiglie, l’assistenza domiciliare ai disabili e agli anziani, l’assistenza nelle scuole ai bambini con difficoltà fisiche e psichiche, il sostegno alloggiativo. Questi servizi verranno garantiti attraverso il bilancio ordinario dell’Amministrazione. Per i progetti, di sostegno alla qualità della vita dei cittadini, oltre che di intervento sulle fasce deboli a cui offrire un lavoro, attraverso dei progetti come ad esempio “Il custode di quartiere”, o al sostegno offerto alle persone anziane attraverso il progetto “Il sale e i sapori dell’incontro” l’Amministrazione ha scelto di sostenere le politiche di tali tematiche attraverso i fondi della legge 328/00 . Alcuni progetti, come i tirocini lavorativi, attualmente gestiti da varie associazioni e cooperative saranno riformulati attraverso il Progetto denominato “Servizio di orientamento a percorsi di inclusione sociale”. Progetti e iniziative da attivare ex novo emergono dalle richieste dei partecipanti ai tavoli di coprogettazione. In sintesi nel prossimo triennio, si vuole: 1. incentivare la comunicazione - implementazione del sito del Municipio, e aggiornamento costante sulle politiche sociali, sui servizi erogati e sulle attività della rete territoriale anche attraverso la costruzione di un blog - redazione di depliants informativi sui servizi territoriali istituzionali e della rete da distribuire nei punti di maggiore affluenza della cittadinanza (come ad esempio Farmacie, poste, mercati rionali) - costruzione di una “segnaletica sociale”, da collocare nei diversi quartieri e rioni contenenti indicazioni relative ai servizi/ attività sociali e/o di pubblica attività - raggiungere gli “invisibili”, vale a dire quelle persone che per motivi di orgoglio e /o dignità o per mancata conoscenza delle risorse, non accedono ai servizi e alla rete territoriale - promuovere il ruolo delle “sentinelle sociali”, persone e/o organismi che sulla base dell’esperienza nel sociale riescono a captare i bisogni e le priorità latenti espresse dal territorio - far dialogare le diverse politiche (come quelle abitative, urbane, sanitarie, scolastiche). Ipotesi finanziaria: 90.000,00 euro 2. formalizzare la rete - istituzione di appositi protocolli, albi, patti territoriali e formativi - istituzione di un Comitato locale, costituito dai rappresentanti del tavolo “Dalla formazione al lavoro”, e riconosciuto formalmente dal Municipio che, in seguito ad un protocollo, diventerà strumento operativo per: a) tenere conto della richiesta di figure professionali sul territorio b) costruire percorsi di inserimento in tirocinio lavorativo c) individuare situazioni lavorative stabili d) mettere appunto situazioni strategiche di prevenzione ed integrazione socio professionale e) individuare e formalizzare i rapporti con le realtà produttive. Ipotesi finanziaria: 10.000,00 euro 56 3. lavorare su progetti di residenzialità - apertura di una social housing destinata all’accoglienza dei cittadini socialmente svantaggiati che fornisca i servizi essenziali (ad esempio rivolti all’igiene personale, ai servizi di lavanderia, di consumazione pasti e con possibilità di accoglienza notturne). Ipotesi finanziaria: 500.000,00 euro 4. promuovere azioni a basso costo - promuovere l’esercizio del diritto di scelta del cittadino rispetto agli enti accreditati per l’erogazione dell’assistenza domiciliare, come disposto dalla normativa sull’accreditamento dei servizi alla persona - migliorare la gestione dell’accoglienza del cittadino fino alla sua eventuale presa in carico 5. partecipazione - messa a disposizione della Casa della città per l’integrazione delle politiche sociali con quelle urbanistiche e per il dialogo partecipato della rete. - Carta dei servizi Ipotesi finanziaria: 5.000 Di seguito vengono riportate delle tabelle contenenti tutti i progetti attivi e in programmazione nel Municipio (ogni progetto ha un codice) con l’indicazione relativa ai progetti integrati, ai fondi con cui vengono finanziati, agli anni in cui viene garantito il servizio e, infine, nella colonna note, viene segnalata la scelta fatta dall’amministrazione rispetto ad ogni singolo servizio offerto. Successivamente, vengono allegate delle schede progetto, in base al codice identificativo. 57 Area Adulti cod. n. Progetto Ad Ad Ad 1 Aiutare per essere aiutati** 2 Contributi Alloggiativi 3 Comunicazione sociale** Ad Ad Ad Ad 4 5 6 7 Ad Ad Ad Custode di quartiere Formarsi lavorando** Interventi economici Percorsi di inclusione sociale** 8 Segretariato sociale* Servizio di orientamento a 9 percorsi di inclusione sociale** 10 Servizi sperimentali adulti*** prog. integrati fonte finanziamento 2008 2009 2010 note fino a febbraio garantito fino a febbraio ---------- ----------- concluso garantito garantito in continuità ---------- ---------- concluso Territorio l. 328/00 Bilancio ordinario l. 328/00 Bilancio ordinario e l. 328/00 l. 328/00 Bilancio ordinario l. 328/00 garantito fino a febbraio garantito fino a marzo garantito ---------garantito ----------- ASL, porte sociali l. 328/00 fino a giugno fino a dicembre garantito garantito garantito garantito garantito Scuola, territorio Territorio l. 328/00 Bilancio Ordinario garantito ---------garantito ----------- in continuità concluso in continuità concluso Ridimens. nel 2009 e 2010 Sportello di garantito garantito cittadinanza in continuità in continuità 58 * L’affidamento del servizio scade nella data indicata nel prospetto, ma l’Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio che diverrà azione di sistema come Sportello di cittadinanza ** I tirocini lavorativi saranno riformulati all’interno del progetto denominato “Servizio di orientamento a Percorsi di Inclusione Sociale”. *** Fondi utilizzati in parte per la copertura economica di servizi essenziali (domiciliari), in parte per lo start up di progetti destinati ad occasioni particolari (feste di Natale, ecc) o ancora, per il 2010, potrebbero finanziare la continuità del progetto “Custode di Quartiere” Area Anziani cod. n. Progetto An 1 Assistenza domiciliare Assistenza domiciliare An 2 Alzheimer An An An An An An An Assistenza domiciliare leggera Assistenza economica Centri anziani Centro diurno anziani fragili Centro diurno malati di 7 Alzheimer 8 Contributo rette case di riposo 9 Dimissioni protette prog. integrati ASL 3 4 5 6 An 10 Domeniche tematiche An An An 11 Il sale sapori dell'incontro 12 Soggiorni estivi 13 Servizio Navetta ASL, IPAB, DIP. V fonte finanziamento Bilancio ordinario garantito l. 328/00 garantito l. 328/00 Bilancio ordinario Bilancio ordinario Bilancio ordinario garantito garantito garantito garantito l. 328/00 Bilancio ordinario Bilancio ordinario garantito garantito garantito fino a settembre fino a settembre garantito ex novo l. 328/00 l. 328/00 e Bilancio ordinario Bilancio ordinario L. 328/00 2008 2009 2010 Note garantito garantito in continuità garantito Passa al bilancio ordinario garantito garantito garantito garantito Passa al bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità in continuità in continuità in continuità in continuità garantito garantito in continuità garantito garantito in continuità garantito garantito in continuità ---------- ---------- concluso Ridimensionato garantito garantito per il 2009-10 garantito garantito in continuità ex novo ex novo 59 * L’affidamento dei servizi scade nella data indicata nel prospetto, ma l’Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio. Area Disabilità cod. n. Progetto Di Di Di Di Di 1 2 3 4 5 La vita è bella La vita è bella tra i cocci Ludotempo Sabato in ludoteca SAISH Di 6 SAISH scuola Di Di 7 Sportello H* 8 Tirocini lavorativi ** Di Di Di 9 Tutti giù per terra Progetti sperimentali 10 disabili*** 11 Centro polifunzionale disabili fonte finanziamento ASL Scuola, ASL l. 328/00 l. 328/00 l. 328/00 l. 328/00 Bilancio ordinario l. 328/00 poi Bilancio ord. l. 328/00 l. 328/00 l. 328/00 e Bilancio ordinario bilancio ordinario altro 2008 2009 2010 Note Ridimensionato fino a marzo garantito garantito nel 2009 e 2010 fino ad agosto ------------------ concluso fino a giugno ---------------------fino a settembre --------- ---------- concluso garantito garantito garantito in continuità Garantito Garantito dal dal fino a giugno bilancio bilancio 08 ordinario ordinario in continuità Ridimens. nel 2009 e 2010 Sportello di garantito garantito garantito cittadinanza fino a agosto in chiusura fino a settembre garantito garantito ex novo ex novo ex novo ex novo in continuità ex novo ex novo 60 * L’affidamento dei servizi scade nella data indicata nel prospetto, ma l’Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio che diverrà azione di sistema come Sportello di cittadinanza . ** Vedi progetto “Servizio di orientamento a percorsi di inclusione sociale” (area Adulti). *** Fondi utilizzati in parte per la copertura economica di servizi essenziali (domiciliari), in parte per lo start up di progetti destinati ad occasioni particolari (feste di Natale, ecc) o ancora, per il 2010, potrebbero finanziare la continuità del progetto “Custode di Quartiere” 61 Area famiglia, bambini e adolescenti cod. prog. integrati fonte finanziamento Fa Fa Progetto Centro ricreativo 1 permanente 2 Contributo alle famiglie Scuola, ASL fino a giugno ----------garantito garantito ----------------garantito in continuità Fa Fa Fa 3 Mentore 4 SISMIF 5 Spazio Be. Bi* Scuola, ASL l. 328/00 Bilancio ordinario l. 328/00 e Bilancio ordinario Bilancio ordinario l. 328/00 fino a giugno garantito garantito garantito fino a luglio ------------ garantito in continuità garantito in continuità --------- in continuità Fa 6 Spazio neutro* l. 328/00 fino a giugno garantito l. 328/00 Bil.ordinario fino a giugno garantito garantito garantito garantito in continuità Ridimens. nel 2009 e 2010 Sportello di garantito cittadinanza garantito in continuità Regione costo zero fino a dicembre’08 ex novo ex novo ex novo convenzione a costo zero ex novo ex novo ex novo L. 328/00 L. 285/97 L. 285/97 L. 285/97 L. 285/97 ex novo garantito garantito fino a giugno ex novo ex novo garantito garantito ----------ex novo ex novo garantito in continuità garantito in continuità ----------- concluso ex novo L. 285/97 ex novo ex novo ex novo Fa Fa Fa Fa Fa Fa Fa Fa Fa Fa Fa n. Scuola Autorità Giudiziaria, ASL 7 Sportello famiglia* ASL 8 Case famiglie Progetti sperimentali L. 9 Reg. n. 937/07 Servizio di Mediazione 10 Familiare Servizio sperimentale di 11 terapia familiare Corso di formazione ai genitori su tematiche del 12 disagio 13 Educativa Territoriale 14 Genitori si diventa 15 Guarda in giro 16 Giovani e bullismo Laboratorio documentale 17 sulla didattica territoriale 2008 2009 2010 note dicembre 08 62 Facciamo rete:un percorso integrato tra scuola e 18 territorio Fa L. 285/97 ex novo ex novo ex novo * L’affidamento dei servizi scade nella data indicata nel prospetto, ma l’Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio che diverrà azione di sistema come Sportello di cittadinanza .Ai progetti citati: 1. 2. 3. 4. 5. sopra indicati vanno aggiunti quelli finanziati con la legge 285/97 che verranno trattati nel cap. 8, ma che, in questa parte, verranno solo Guarda in giro Bambini sicuri Educativa territoriale Genitori si diventa Interventi di concertazione dell’attività di coordinamento. Area Azioni di sistema cod. AS AS AS AS AS AS AS AS AS AS AS AS AS AS AS n. Progetto 1 Assistenza PRS 2 Riforma del Welfare Implementazione sito del 3 Municipio 4 Depliants informativi 5 Costruzione di segnaletica 6 Raggiungere gli invisibili 7 Ruolo sentinelle sociali Istituzione protocolli ,patti 8 albi 9 Istituzione comitato locale 10 Social Housing 11 Diritto di scelta 12 Accoglienza del cittadino 13 Sportello di cittadinanza 14 Fruizione casa della città 15 Carta dei servizi fonte finanziamento L. 328/00 L. 328/00 2008 2009 fino ad ottobre 2010 attivo fino a giugno L. 328/00 L. 328/00 L. 328/00 e altro L. 328/00 L. 328/00 ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo Bilancio Ordinario L. 328/00 Altri partnership Bilancio Ordinario Bilancio Ordinario L. 328/00 L. 328/00 Bilancio Ordinario ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo ex novo note in continuità concluso 63 Breve descrizione degli interventi finanziati con la legge 328/00, con il Bilancio Ordinario e L. 285/97 Area Adulti Codice: Ad/1 Titolo: AIUTARE PER ESSERE AIUTATI (AREA ADULTI) Ente Attuatore:Ceis Durata: settembre 2007 – febbraio 2008 Obiettivo: Inserimenti lavorativi Costo totale del Progetto: € 53.226,00 Codice: Ad/2 Titolo: CONTRIBUTI ALLOGGIATIVI Ente Attuatore: municipio Durata: continuità Obiettivo: sostegno economico per l’alloggio Costo totale del Progetto: € 130.000,00 Codice: Ad/3 Titolo: COMUNICAZIONE SOCIALE (AREA ADULTI) Ente Attuatore: La Ragnatela Durata: settembre 2007 – febbraio 2008 Obiettivo: Inserimenti lavorativi Costo totale del Progetto: € 17.892,00 Codice: Ad/4 Titolo: CUSTODE DI QUARTIERE Ente attuatore: Formula sociale Durata: per il 2008 e il 2009 Obiettivi: inserimento lavorativo di persone socialmente svantaggiate e vigilanza e decoro urbano dei quartieri. Impegno fondi: € 167.100,00 Codice: Ad/5 Titolo: FORMARSI LAVORANDO (AREA ADULTI) Ente Attuatore: Il Gabbiano Durata: settembre 2007 – febbraio 2008 Obiettivo: Inserimenti lavorativi. Costo totale del Progetto: € 24.000,00 Codice: Ad/6 Titolo: INTERVENTI ECONOMICI Ente Attuatore: municipio Durata: continuità Obiettivo: sostegno economico Costo totale del Progetto: € 303.967,62 Codice: Ad/7 Titolo: PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE (AREA ADULTI) Ente Attuatore: Articolonove Durata: luglio 2007 – marzo 2008 Obiettivo: Inserimenti lavorativi Costo totale del Progetto: € 32.000,00 Codice: Ad/8 Titolo: SEGRETARIATO SOCIALE (SPORTELLO DI CITTADINANZA) Ente attuatore: Cotrad Durata: agosto 2006 – marzo 2008 ( da prorogare a giugno 2008) Obiettivi: informare e orientare gli utenti, in modo personalizzato, sui diritti, le risorse, le opportunità, le prestazioni e le modalità di accesso ai servizi e agli interventi sociali e socio-sanitari nel territorio del Municipio, andando incontro in particolar modo ai cittadini che hanno difficoltà a rivolgersi ai servizi; offrire consulenze e sostegno all’attività di accoglienza e ascolto degli utenti del servizio sociale municipale, orientando e “accompagnando” i cittadini fino alla loro eventuale "presa in carico" da parte dei servizi sociali e socio-sanitari; realizzare azioni di promozione sociale; svolgere funzioni di osservatorio e monitoraggio dei bisogni, delle domande e delle risorse sociali, contribuendo alla costruzione di un sistema informativo sociale integrato, in rete con i sistemi informativi regionali, provinciali, comunali e di altre agenzie pubbliche e private; collaborare con le istituzioni, il terzo settore, il volontariato e i singoli cittadini per il miglioramento del sistema integrato dei servizi e degli interventi sociali e socio-sanitari; favorire la trasparenza e la fiducia nei rapporti tra il cittadino e i servizi promossi dalle istituzioni locali Impegno fondi: € 200.000,00 - Costo Medio Anno € 120.000,00 Codice: Ad/9 Titolo: SERVIZI SPERIMENTALI PER ADULTI Ente Attuatore: Durata: 2008 Obiettivo: Trattasi di fondi in parte utilizzati per la copertura finanziaria di servizi essenziali (domiciliari) o per l’avvio di nuovi progetti o ancora per la realizzazione di micro-progetti Costo totale del Progetto: € 175.000,00 Codice: Ad/10 Titolo: SERVIZIO DI ORIENTAMENTO A PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE Ente Attuatore: Ragnatela Durata: dicembre 2007 – dicembre 2008 Obiettivo: Inserimenti lavorativi Costo totale del Progetto: € 144.300 Area anziani Codice: An/1 Titolo: ASSISTENZA DOMICILIARE (AREA ANZIANI) Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: Prestazioni domiciliari e extradomiciliari rivolte al miglioramento della qualità della vita dell’anziano (come igiene della persona, disbrigo pratiche, preparazione pasti, accompagno per visite mediche, socializzazione). Impegno fondi: Bilancio ordinario 857.000,00 (anno 2008) Codice: An/2 Titolo: ASSISTENZA DOMICILIARE ALZHEIMER (AREA ANZIANI) Ente attuatore: Cotrad Durata: agosto 2006 – marzo 2008 ( da prorogare a giugno 2008) Obiettivi: l’intervento è finalizzato a fornire assistenza domiciliare ad anziani affetti da Alzheimer e demenza senile che vivono nel proprio domicilio attraverso interventi volti a migliorare la qualità della loro vita e fornendo sollievo alle loro famiglie. Impegno fondi: € 294.117,64 - Costo Medio Anno € 176.470,00 65 Codice: An/3 Titolo: ASSISTENZA DOMICILIARE LEGGERA (AREA ANZIANI) Ente attuatore: ARTICOLONOVE Durata: 4 mesi Obiettivi: formazione di appositi tutor domiciliari attraverso un corso teorico-pratico al fine di acquisire le opportune capacità professionali per il corretto espletamento dei servizi per un totale di n. di 20 pacchetti socio-assistenziali Impegno fondi: L. 328/00 fino a dicembre 2007. Da gennaio 2008 finanziato con i fondi del Bilancio Ordinario Codice: An/4 Titolo: ASSISTENZA ECONOMICA Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: E’ un contributo economico rivolto all’anziano in stato di disagio. Il cittadino e gli operatori del Servizio sociale definiscono un progetto finalizzato al superamento della difficoltà. Impegno fondi: Bilancio ordinario 205.250,68 (anno 2008) Codice: An/5 Titolo: CENTRI ANZIANI Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: I centri anziani hanno l’obiettivo di offrire un luogo di incontro e intrattenimento ai cittadini anziani, favorendo la socializzazione , le relazioni interpersonali, attraverso attività ricreative, che gli stessi programmeranno collegialmente in ogni singolo centro. Impegno fondi: Bilancio ordinario Codice: An/6 Titolo: CENTRO DIURNO ANZIANI FRAGILI Ente attuatore: ARTICOLONOVE Durata: garantito Obiettivi: Servizio semiresidenziale e luogo in cui l’anziano oltre ad essere accolto viene assistito e coinvolto in attività di socializzazione, attraverso un progetto individualizzato atto a prevenire il decadimento psico-fisico dell’anziano, sostenendo le famiglie, evitando o ritardando l’istituzionalizzazione. Impegno fondi: Bilancio ordinario 222.232, 62 (anno 2008) Codice: An/7 Titolo: CENTRO DIURNO ALZHEIMER (AREA ANZIANI) Ente Attuatore: COTRAD Durata: gennaio 2008 – dicembre 2009 (con impegno al proseguimento per un'altra annualità se disponibili i fondi necessari. Obiettivo: favorire il recupero e/o il mantenimento delle residue capacità psico-fisiche dell’anziano, unitamente al sostegno alle famiglie e al contrasto delle tradizionali forme di istituzionalizzazione del soggetto malato. Costo totale del Progetto: € 130.000,00 Impegno fondi L. 328/00: € 27.161,64 Costo medio annuo: € 130.000,00 Codice: An/8 Titolo: CONTRIBUTO RETTE CASE DI RIPOSO (AREA ANZIANI) Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: contributo integrativo atto a sostenere il costo della permanenza degli anziani all’interno di strutture di assistenza residenziale. Impegno fondi: Bilancio ordinario 751.192,30 (anno 2008) Codice: An/9 Titolo: DIMISSIONI PROTETTE (AREA ANZIANI) Ente attuatore: COTRAD Durata: garantito Obiettivi: Servizio di supporto all’anziano in fase di dimissione che ha l’obiettivo di sostenere chi non riesce ad organizzare autonomamente il rientro nel proprio domicilio, aiutandolo a proseguire le cure e l’assistenza necessaria. Impegno fondi: Bilancio ordinario 66 Codice: An/10 Titolo: DOMENICHE TEMATICHE (AREA ANZIANI) Ente Attuatore: Associazione Articolonove Durata: ottobre 2007 – settembre 2008 Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Domeniche Tematiche” sono: potenziamento delle iniziative del Centro Diurno Anziani Fragili Elsa Morante, struttura polivalente di tipo aperto, di sostegno, socializzazione e recupero, a carattere semiresidenziale, per anziani che vivono in situazioni di disagio legato a problematiche inerenti la loro autosufficienza parziale o totale; favorire il benessere dell’anziano garantendo il recupero della cura fisica, psicologica e della corporeità attraverso interventi finalizzati a prevenire fenomeni di totale emarginazione e solitudine, tradizionalmente riscontrabili nei fine settimana; apertura di detto Centro, una domenica al mese, a tutti quei cittadini che restano soli offrendo loro ospitalità in un luogo accogliente e preposto a rispondere alle loro richieste di sostegno e di socializzazione Impegno Fondi 328/00 € 12.500,00 Costo medio annuo € 12.500,00 Codice: An/11 Titolo: IL SALE E I SAPORI DELL’INCONTRO (AREA ANZIANI) Ente Attuatore: Cotrad Durata: settembre 2007 – settembre 2008 Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Il Sale e i sapori dell’incontro” sono: lavoro di rete, azioni di sussidiarietà e affiancamento di operatori qualificati, Assistenti Domiciliari, al fine di rispondere efficacemente alle problematicità relative alla condizione di fragilità delle persone anziane. In particolare nei confronti di quei cittadini/e che per le regressioni cognitive e motorie, circostanziate dall’età avanzata, nonché da eventuali patologie specifiche, non sono autonomi nella preparazione dei pasti. Tale metodologia richiede forme di collaborazione tra organismi presenti sul territorio municipale, quali le Associazioni del Volontariato, i Centri Anziani e, in generale, tutte le risorse umane quali per esempio il vicinato presenti nel quartiere ove vive l’anziano; fornire compagnia e socializzazione agli anziani soli e in difficoltà attraverso la preparazione del pasto presso il loro domicilio e attraverso l’acquisto degli alimenti nel loro quartiere; attivare una rete di stimolo alla solidarietà ed umanizzazione nel Municipio; preparazione dei pasti seguendo le tabelle dietetiche a cura dell’ufficio programmazione alimentare del Municipio; integrare nel progetto anche gli anziani dei centri sociali del Municipio che intendano prestarsi all’aiuto in cucina; coinvolgere le associazioni del volontariato e il vicinato; Costo totale del progetto è di € 180.000,00 Impegno Fondi 328/00 € 96.000,00 Costo medio annuo € 180.000,00 Codice: An/12 Titolo: SOGGIORNI ESTIVI (AREA ANZIANI) Ente attuatore: Durata: garantiti Obiettivi: Soggiorni residenziali della durata di 15 giorni presso strutture alberghiere, in località climatiche, collinari, termali e marine. Impegno fondi: Bilancio ordinario 123.500,00 (anno 2008) Codice: An/13 Titolo: SERVIZIO NAVETTA PER ANZIANI CON DIFFICOLTÀ DI DEAMBULAZIONE Ente Attuatore: Durata: 2008 Obiettivo: servizio destinati a quegli anziani che, per problemi di deambulazione, non possono raggiungere i diversi servizi Costo totale del Progetto: € 15.000,00 67 Area disabili Codice: Di/1 Titolo: LA VITA È BELLA (AREA DISABILI) Ente attuatore: Articolonove Durata: aprile 2006 – marzo 2008 (da prorogare fino a giugno 2008) Obiettivi: contribuire ad elevare la qualità della vita e l’autonomia di utenti disabili dando sollievo anche ai loro familiari. Sarà raggiunto attraverso i seguenti risultati: potenziamento delle autonomie personali e della qualità della vita; miglioramento della percezione di sé, dell’altro e dell’ambiente per favorire le capacità di socializzazione; alleggerimento del carico assistenziale proprio delle famiglie attraverso uscite da effettuare la sera o durante i fine settimana (cinema, teatro, mostre, passeggiate o gite fuori porta); incoraggiamento all’integrazione ed al recupero scolastico di minori ospedalizzati o con difficoltà cognitive. I risultati verranno raggiunti attraverso laboratori di espressione corporea, attività di autonomia e creative, uscite ricreative e culturali, servizio di trasporto e accompagno. Figure professionali impegnate: psicologi, assistenti sociali, educatore, assistenti domiciliari, esperti di laboratori (docenti), autista. Impegno fondi: 199.920,00 – Costo Medio Anno € 104.306,00 Codice: Di/2 Titolo: LA VITA E’ BELLA TRA I COCCI (AREA DISABILI) Ente Attuatore: Articolonove Durata: ottobre 2007 – febbraio 2008 (da prorogare fino ad agosto 2008) Obiettivo: Inserimenti lavorativi Costo totale del Progetto: € 32.000,00 Codice: Di/3 Titolo: LUDOTEMPO (AREA DISABILI) Ente attuatore: Sadifor Durata: giugno 2005 -maggio 2008 Obiettivi: Il progetto risponde a richieste pervenute al Servizio Sociale da parte di utenza disabile alla quale viene offerto in tal modo un servizio di qualità, nel domicilio del disabile. Impegno fondi: € 47.040,00 – Costo Medio Anno € 23.520,00 Codice: Di/4 Titolo: SABATO IN LUDOTECA (AREA DISABILI) Ente Attuatore: Associazione Articolonove Durata: ottobre20 07 – settembre 2008 Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Sabato in ludoteca” sono: apertura di un nuovo servizio di ludoteca preposto al potenziamento della attività di socializzazione al fine di ampliare la rete dei servizi e la presa in carico del minore disabile con lo scopo di coniugare il percorso didattico e di autonomia con il progetto di vita e di tempo libero dei piccoli utenti e dei loro familiari Impegno Fondi 328/00 € 15.000,00 Costo medio annuo € 15.000,00 Codice: Di/5 Titolo: ASSISTENZA SAISH Ente attuatore: COTRAD Durata: garantito Obiettivi: Stimolare l’autonomia personale, sostenere il programma di riabilitazione riducendo così l’istituzionalizzazione e favorendo la socializzazione. Impegno fondi: Bilancio ordinario 408.000,00 (anno scolastico 2007-2008) Codice: Di/6 Titolo: ASSISTENZA SAISH SCUOLA Ente attuatore: Coop.LE MILLE E UNA NOTTE Durata: garantito Obiettivi: E’ un intervento che favorisce l’integrazione dei bambini disabili, attraverso una progettazione e programmazione educativa. Impegno fondi: Bilancio ordinario 400.000, 00 (anno 2008) 68 Codice: Di/7 Titolo: SPORTELLO H (SPORTELLO DI CITTADINANZA – AREA DISABILI) Ente Attuatore: La Ragnatela Durata: aprile 2007 – marzo 2008 (da prorogare fino a giugno 2008) Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Sportello H”, che opera integrandosi alle attività del Segretariato Sociale sono: favorire i processi di accesso alle informazioni, ai diritti, alle risorse, alle opportunità, alle prestazioni e alle modalità di accesso ai servizi e agli interventi sociali esistenti sul territorio per persone diversamente abili; costruire una rete con gli altri organismi e con gli altri Sportelli H operativi nei Municipi del Comune di Roma, al fine di promuovere lo sviluppo di progetti condivisi; agevolare l’associazionismo tra gli stessi cittadini con l’obiettivo di avviare percorsi di inclusione sociale; aggiornamento della banca dati dell’offerta dei servizi e degli enti gestori presenti sul territorio del Municipio e del Comune di Roma; effettuare il monitoraggio del bisogni, delle domanda integrando il sistema informativo del Segretariato sociale contribuendo alla costruzione di un sistema informativo sociale integrato; Il costo totale del progetto è di € 80.000,00. Impegno Fondi 328/00 € 80.000,00 Costo Medio Annuo € 80.000,00 Codice: Di/8 Titolo: TIROCINI LAVORATIVI Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: Sostenere il processo di acquisizione dell’autonomia da parte di soggetti con difficoltà psico-fisiche. Impegno fondi: Legge 328/00 Codice: Di/9 Titolo: TUTTI GIU’ PER TERRA (AREA DISABILI) Ente Attuatore: Tutti giù per terra Durata: settembre 07 – settembre 08 Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Tutti giù per terra” sono: garantire l’attivazione di interventi ad alta specializzazione in favore di bambini con problemi pervasivi dello sviluppo – PDD; implementare il progetto, inizialmente destinato a 6 bambini, contemplando un numero complessivo di 18 bambini; garantire l’attivazione di interventi ad alta specializzazione in favore di bambini con problemi pervasivi dello sviluppo – PDD; Costo totale del progetto è di € 100.000,00 di cui Fondi 328/00: € 77.000,00; Fondi Bilancio Ordinario: € 23.000,00 Codice: Di/10 Titolo: SERVIZI SPERIMENTALI PER DISABILI Ente Attuatore: Durata: 2008 Obiettivo: Trattasi di fondi in parte utilizzati per la copertura finanziaria di servizi essenziali (domiciliari) o per l’avvio di nuovi progetti o ancora per la realizzazione di micro-progetti Costo totale del Progetto: € 175.000,00 Codice: Di/11 Titolo: CENTRO POLIFUNZIONALE PER DISABILI Ente Attuatore: Durata: 2008 Obiettivo: servizio di sensibilizzazione, promozione ed orientamento per giovani disabili con difficoltà, finalizzato all’attivazione di un percorso di crescita e di autonomia individuale, incoraggiando la costruzione/ricostruzione di un’identità separata dalla famiglia, al contempo si offre ai familiari dei ragazzi sollievo e sostegno socio-emotivo. Obiettivo prioritario è assicurare una risposta proporzionata ai bisogni e alle problematiche dei ragazzi disabili e alle loro famiglie. Costo totale del Progetto: € 500.000,00 69 Area famiglia, bambini e adolescenti Codice: Fa/1 Titolo: CENTRO RICREATIVO PERMANENTE (AREA MINORI) – da prorogare fino a giugno 2008 Ente attuatore: CEIS Durata: dicembre 2005 – marzo 2008 (già attivo dal biennio 2003-2005) Obiettivi: Il Centro può essere definito come punto di aggregazione e socializzazione rivolto ai bambini e giovani (6 -14 anni) - italiani e stranieri - e alle loro famiglie. L’obiettivo principale è quello di promuovere uno sviluppo psicofisico utilizzando il “gioco” che, da sempre, è un elemento di primaria importanza e fondamento della crescita umana. Ci si propone di raggiungere l’obiettivo attraverso una serie di attività ludico -ricreative e di laboratori tematici che prevedono il coinvolgimento dei minori e di figure adulte di riferimento. Inoltre, sono previsti incontri con le famiglie che mirano al loro coinvolgimento nelle attività del centro. Impegno fondi: € 106.249,99 – Costo Medio Anno € 25.000,00 Codice: Fa/2 Titolo: CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: Sostegno economico ai nuclei familiari con minori. Impegno fondi: Bilancio ordinario 209.000,00 (anno 2008) Codice: Fa/3 Titolo: MENTORE (AREA MINORI) Ente Attuatore: CEIS Durata: dicembre 2005 – marzo 2008 (già attivo dal biennio 2003-2005) – da prorogare fino a giugno 2008 Obiettivi: Il progetto di durata biennale si propone i seguenti obiettivi generali: 1. prevenire l’evasione dall’obbligo scolastico, l’abbandono della scuola, lo stare a scuola senza apprendere, le frequenze irregolari, la qualità scadente degli esiti, il disagio, lo svantaggio, il disadattamento scolastico, il ritardo grave nell’apprendimento; 2. sostenere le scuole nell’individuare e gestire le situazioni di disagio sociale legato a condizioni economiche e familiari che espongono al rischio, all’emarginazione e alla devianza. Di importanza centrale è la figura de “Mentori” che, reclutati attraverso un intenso lavoro di contatti intessuti con varie realtà del territorio, sono formati ad hoc per contribuire al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal progetto. La presenza di mentori di diverse età e formazioni costituirà una risorsa importante ai fini dello scambio di esperienze. Impegno fondi: € 53.000 – Costo Medio Anno € 26.500,00 Codice: Fa/4 Titolo: SISMIF Ente attuatore: COTRAD Durata: garantito Obiettivi: Il servizio è rivolto ai nuclei familiari che vivono situazioni di temporaneo disagio ed ha la finalità di garantire al minore la permanenza presso la propria famiglia evitandone il collocamento in altri nuclei familiari o strutture. Impegno fondi: Bilancio ordinario 140.000,00 (anno 2008) Codice: Fa/5 Titolo: SPAZIO BE. BI. (AREA MINORI) Ente attuatore: Boogan Durata: settembre 06 – luglio 2008 (escluso ago ’07) Obiettivi: Lo Spazio Be.Bi. propone un modello di attività educativa e di supporto alle famiglie che scelgono di affidare i propri figli, con orari limitati, ad un luogo di cura. L’intervento ha come obiettivo principale, lo sviluppo del bambino sotto il profilo cognitivo, affettivo e relazionale. Gli operatori offrono supporto e collaborazione alle 70 famiglie per la crescita dei loro bambini optando ad una formazione costruita nel rispetto dell’identità individuale, culturale e religiosa del bambino. Impegno fondi: € 143.000,00– Costo Medio Anno € 75.000,00 Codice: Fa/6 Titolo: SPAZIO NEUTRO (AREA MINORI) Ente attuatore: Cotrad Durata: giugno 2006 - giugno 2008 Obiettivi: il progetto è finalizzato a fornire ai minori uno spazio d’incontro con i genitori nei casi in cui l’Autorità Giudiziaria stabilisca che tali incontri debbano avvenire in situazione protetta. Si articola in diverse azioni: attivazione di uno spazio idoneo a favorire l’incontro del minore con il genitore o i genitori, in presenza di operatori che hanno il compito di tutelare il minore; osservazione della relazione genitori-figli. Impegno fondi: € 75.000,00– Costo Medio Anno € 37.500,00 Integrazione fondi di € 12.000,00 per incremento casi Codice: Fa/7 Titolo: SPORTELLO FAMIGLIA (SPORTELLO DI CITTADINANZA - AREA MINORI) Ente Attuatore: Cotrad Durata: febbraio 2007 – marzo 2008 (da prorogare a giugno 2008) Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Sportello Famiglia”, che opera integrandosi alle attività del Segretariato Sociale sono: informare e orientare i cittadini, in modo personalizzato, sui diritti, le risorse, le opportunità, le prestazioni e le modalità di accesso ai servizi e agli interventi sociali dedicati alla famiglia nel territorio del Municipio, offrendo sostegno in particolare ai cittadini che hanno difficoltà a rivolgersi ai servizi; svolgere un ruolo di consulenza e sostegno all’attività di accoglienza ed ascolto degli utenti del servizio sociale municipale, orientando e “accompagnando” i cittadini fino alla loro eventuale "presa in carico" da parte dei servizi sociali e socio-sanitari; svolgere un servizio di consulenza e supporto psicologico orientato ai temi della coppia, della genitorialità e della famiglia; svolgere funzioni di scouting del territorio al fine di costruire una dettagliata mappatura delle risorse sociali che operano nel territorio (sull’argomento famiglia) in rete con i sistemi informativi regionali, provinciali, comunali e di altre agenzie pubbliche e private; effettuare il monitoraggio del bisogni, delle domanda integrando il sistema informativo del Segretariato sociale contribuendo alla costruzione di un sistema informativo sociale integrato; offrire consulenza legale (diritto di famiglia). Il costo totale del progetto è di € 65.000,00 di cui € 31.443,31 a carico della Regione. Costo totale € 75.833,34 di cui Fondi 328/00: 44.390,03 Costo Medio Anno: € 69.999,00 Codice: Fa/8 Titolo: CASE FAMIGLIA Ente Attuatore: VARI Durata: garantito Obiettivo: offrire al minore un contesto protetto in un momento difficile della sua esistenza Costo totale del Progetto: € 697.429,78 Codice: Fa/9 Titolo: PROGETTI SPERIMENTALI LEGGE REGIONALE N. 937/07 Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo: garantire sostegno ai nuclei familiari secondo la normativa vigente Costo totale del Progetto: ex novo Codice: Fa/10 Titolo: SERVIZIO DI MEDIAZIONE FAMILIARE Ente Attuatore: G.F. Montesano Durata: dic’07- dic‘08 Obiettivo: offrire un servizio di mediazione familiare a tutti i coniugi non conviventi , in via di separazione, separati, divorziati, che hanno difficoltà a condividere la gestione della crescita dei propri figli e a raggiungere accordi ad essi relativi Costo totale del Progetto: costo zero 71 Codice: Fa/11 Titolo: SERVIZIO SPERIMENTALE DI TERAPIA FAMILIARE Ente Attuatore: ex novo(scuole di Psicoterapia) Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo: offrire sostegno terapeutico alle famiglie seguite con l’Autorità Giudiziaria che non possono essere prese in carico dalla ASL Costo totale del Progetto: costo zero Codice: Fa/12 Titolo: CORSO DI FORMAZIONE AI GENITORI SU TEMATICHE DEL DISAGIO E DELLA TOSSICODIPENDENZA Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo: formare e aggiornare i genitori sulle problematiche legate ad esperienze di tossicodipendenza e disagio giovanile Costo totale del Progetto: € 10.000,00 Codice: Fa/13 Titolo: EDUCATIVA TERRITORIALE Ente Attuatore: COTRAD Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo: valorizzare le potenzialità dei giovani promuovendo esperienze di autonomia, di corretto protagonismo, assumendo i ragazzi come soggetti di progettazione e di azione, non destinatari passivi di proposte, bensì come interlocutori attivi Costo totale del Progetto: € 300.000,00 Codice: Fa/14 Titolo: GENITORI SI DIVENTA Ente Attuatore: IL MELOGRANO Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo: valorizzare le competenze dei genitori, incrementare la consapevolezza e la fiducia nelle proprie capacità, rafforzare la capacità di osservare e di comprendere i propri figli Costo totale del Progetto: € 150.000,00 Codice: Fa/15 Titolo: GUARDA IN GIRO Ente Attuatore: ACLIMULTIMEDIA Durata: gen-giu 2008 Obiettivo: promuovere uno spazio di crescita e valorizzare il sistema delle appartenenze attraverso l’uso della produzione audiovisiva di stile cinematografico Costo totale del Progetto: € 12.450,00 Codice: Fa/16 Titolo: GIOVANI E BULLISMO Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo: prevenzione di fenomeni di devianza giovanile e comportamentale che generano episodi di bullismo Costo totale del Progetto: € 60.152,26 Codice: Fa/17 Titolo: LABORATORIO DOCUMENTALE SULLA DIDATTICA TERRITORIALE Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo: PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI ADOLESCENTI NEL REPERIRE DOCUMENTAZIONE SUL PROFILO DIDATTICO TERRITORIALE Costo totale del Progetto: € 57.000,00 72 Codice: Fa/18 Titolo: FACCIAMO RETE: UN PERCORSO INTEGRATO TRA SCUOLA E TERRITORIO Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo: sperimentazione di una esperienza di rete tra strutture educative comunali e associazionismo del territorio Costo totale del Progetto: € 57.301,13 Area azioni di sistema Codice: AS/1 Titolo: ASSISTENZA TECNICA PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO REGOLATORE SOCIALE (AZIONE DI SISTEMA) Ente Attuatore: Università degli Studi “Roma Tre” Durata: novembre 2007 – ottobre 2009 Obiettivo: Azioni di supporto alla Cabina di Regia Municipale per azioni volte ad auspicare il massimo coinvolgimento delle parti sociali del territorio. Costo totale del Progetto: € 99.960,00 Costo medio annuo 49.980,00 Codice: AS/2 Titolo: RIFORMA DEL WELFARE (AZIONE DI SISTEMA) Ente attuatore: Oasi Durata: luglio 2006 - giugno 2008 Obiettivi: il progetto prevede il sostegno in loco dell’azione del responsabile e degli operatori dell’ufficio di piano, mediante risorse di carattere strategico, tecnico ed amministrativo, in coordinamento con gli altri uffici preposti alla realizzazione del sistema degli interventi e dei servizi sociali territoriali, con il fine di migliorare la programmazione; aumentare l’efficienza nell’impegno delle risorse disponibili; stabilizzare e razionalizzare il sistema degli interventi L. 328/00 attraverso la verifica delle attività svolte; implementare un sistema di monitoraggio degli interventi attraverso l’uso di un data-base informatico migliorare la comunicazione sociale. Impegno fondi: € 82.000,00 – Costo Medio Anno € 41.000, Codice: AS/3 Titolo: IMPLEMENTAZIONE SITO DEL MUNICIPIO Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. aggiornamento costante sulle politiche sociali e sui servizi erogati e sulle attività della rete territoriale anche attraverso la costruzione di un blog Costo totale del Progetto: € 10.000,00 Codice: AS/4 Titolo: DEPLIANTS INFORMATIVI Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Informare sui servizi territoriali istituzionali e sulla rete da distribuire nei punti di maggiore affluenza della cittadinanza (farmacie, poste, mercati rionali, ecc) Costo totale del Progetto: € 5.000,00 Codice: AS/5 Titolo: COSTRUZIONE DI SEGNALETICA SOCIALE Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Costruzione di una segnaletica sociale da collocare in diversi quartieri e rioni contenente indicazioni relative ai servizi e attività sociali e/o di pubblica utilità 73 Costo totale del Progetto: € 25.000,00 Codice: AS/6 Titolo: RAGGIUNGERE GLI INVISIBILI Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Raggiungere quelle persone che per motivi di orgoglio e/o dignità o per mancata conoscenza delle risorse non accedono ai servizi e alla rete territoriale Costo totale del Progetto: € 30.000,00 Codice: AS/7 Titolo: PROMUOVERE IL RUOLO DELLE SENTINELLE SOCILALI Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Promuovere le sentinelle sociali, cioè persone e organismi che sulla base dell’esperienza nel sociale captano i bisogni e le priorità latenti espresse dal territorio Costo totale del Progetto: € 20.00,00 Codice: AS/8 Titolo: ISTITUZIONE DI PROTOCOLLI, ALBI, PATTI TERRITORIALI E FORMATIVI Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Formalizzare la rete territoriale Costo totale del Progetto: € 3.000,00 Codice: AS/9 Titolo: ISTITUZIONE COMITATO LOCALE Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Comitato costituito dai rappresentanti del tavolo “Dalla formazione al lavoro” e riconosciuto formalmente dal municipio che individuerà e formalizzerà i rapporti con le realtà produttive Costo totale del Progetto: € 7.000,00 Codice: AS/10 Titolo: SOCIAL HOUSING Ente Attuatore: altri partnership Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Accoglienza dei cittadini socialmente svantaggiati fornendo servizi esenziali come igiene personale, lavanderia, consumazione pasti e possibilità di accoglienze notturne Costo totale del Progetto: € 500.000,00 Codice: AS/11 Titolo: DIRITTO DI SCELTA DEL CITTADINO Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Promuovere l’esercizio del diritto di scelta del cittadino rispetto agli enti accreditati per l’erogazione dell’assistenza domiciliare Costo totale del Progetto: € 2.000,00 Codice: AS/12 Titolo: MIGLIORARE L’ACCOGLIENZA Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Migliorare l’accoglienza del cittadino dall’accesso al servizio fino alla sua eventuale presa in carico 74 Costo totale del Progetto: € 5.000,00 Codice: AS/13 Titolo: SPORTELLO DI CITTADINANZA Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Fornire accoglienza adeguata e professionale ai cittadini una informazione semplificata ma esauriente che faciliti l’accesso e i percorsi di risoluzione dei bisogni delle persone; una rete informatizzata e curata nel territorio; una registrazione e un monitoraggio dell’utenza, sia in termini quantitativi che qualitativi per differenze di sesso, età e provenienza; osservazione ragionata per flussi di accesso e di lettura delle loro variabili; gestione di uno schedario unico, verifica per nominativi, codice utente. Costo totale annuale del Progetto: € 215.000,00 Codice: AS/14 Titolo: FRUIZIONE DELLA CASA DELLA CITTA’ Ente Attuatore: Municipio Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Integrazione delle politiche sociali con quelle urbanistiche e dialogo partecipato della rete Costo totale del Progetto: € 3.000,00 Codice: AS/15 Titolo: CARTA DEI SERVIZI Ente Attuatore: Municipio Durata: triennio 2008-2010 Obiettivo:. Informazione sui diritti dei cittadini nella fruizione dei servizi municipali Costo totale del Progetto: € 2.000,00 75 7. INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE SOCIALI CON LE ALTRE POLITICHE DELLO SVILUPPO URBANO Le proposte tematiche emerse nei diversi Tavoli di co-progettazione dovranno confluire e articolarsi nello spazio della Casa della Città [http://www.casadellacittaroma1.org]. Il suo compito sarà d’integrare e coordinare le politiche sociali con quelle urbane. La Casa della Città, nata nel 2004 dall’esigenza dei cittadini del Centro Storico, che prendevano parte al Laboratorio sulle scelte urbaniste del Municipio Roma Centro Storico, si propone ora come luogo di partecipazione permanente, in grado di dare continuità all’esperienza messa in atto dai Tavoli di co-progettazione organizzati per elaborare il PRS. In questo senso, la Casa della Città salda gli aspetti urbani con quelli sociali in uno spazio aperto di comunicazione tra a) le istituzioni, ed in particolare il Municipio Roma Centro Storico; b) la società civile, singoli cittadini o gruppi organizzati; e c) l’università e il mondo della ricerca. In primo luogo è necessario ricordare che le politiche urbane e sociali del Municipio si realizzano in un territorio particolarmente ricco e complesso. Si tratta di un’area che racchiude un patrimonio storico tra i più vasti e importanti al mondo. Le scelte che si compiono in questo territorio devono dare ascolto, non solo alle necessità dei residenti, ma anche ai vincoli delle zone archeologiche e alle esigenze dell’enorme flusso di turisti che quotidianamente transita nella zona. Il centro storico di Roma è anche sede del governo nazionale, ospita lo Stato Vaticano, le sue principali istituzioni, numerose rappresentazioni diplomatiche e istituzioni internazionali. Una città museo, istituzionale e internazionale deve trovare anche il modo di essere vivibile per chi lì risiede. In questo contesto la carenza o la difficoltà nell’individuare canali di comunicazione adeguati tra istituzioni politiche centrali, amministrazioni locali, strutture territoriali e abitanti porta all’isolamento e all’indisponibilità di tutte le parti interessate. Le conseguenze di questo isolamento sono almeno due: a) la frequente semplificazione delle esigenze espresse dai diversi ambiti della società; e b) una non coincidenza tra i problemi percepiti nella città reale e vissuta e le priorità disegnate negli uffici competenti. Si alimenta in questo modo un circuito di malintesi, un muro contro muro nel rapporto tra struttura politica e cittadini, che inevitabilmente sfocia nella logica utilitarista del dare e avere. Con la Casa della Città, attraverso l’apertura di uno spazio di dialogo, partecipazione e progettazione, si vuole contribuire alla ri-appropriazione degli spazi collettivi da parte del pubblico e rovesciare la logica dell’emergenza assistenziale. Se la Casa della Città era stata concepita per promuovere la collaborazione e il dibattito nella realizzazione delle politiche urbane, che riguardano il centro storico e la sua vivibilità, se l’obiettivo era quello dello sviluppo ed il sostegno della cittadinanza attiva, ora, con il PRS, questa attività si integra con una apertura al sociale. Non solo mantenere e accrescere la residenzialità nel centro storico, una città globale non perde la necessità di rapporti umani condivisi, non allenta la sua voglia di comunità. Le scelte di politica sanitaria, urbana e sociale non possono rimanere disgiunte, ma devono confluire in modo coordinato sul territorio. Il Municipio dovrà promuovere e attivare iniziative d’integrazione socio-sanitaria in collaborazione con la struttura del distretto sanitario (ASL RM/A). Questa unità eroga servizi di base, garantisce le prestazioni sanitarie di primo livello e pronto intervento nel campo della prevenzione, cura e riabilitazione a favore di soggetti di ogni fascia di età. Tra i principali servizi da integrare alle politiche sociali si segnalano: i servizi di assistenza sanitaria domiciliare; i servizi rivolti alle persone anziane; la tutela della salute femminile attraverso i consultori familiari; la cura delle dipendenze patologiche, che si articola in unità territoriali: i SER.T. (Servizio Tossicodipendenze); il Dipartimento di prevenzione, atto ad eliminare e/o limitare i fattori di nocività rilevati nel territorio; il Dipartimento di salute mentale, che organizza ed eroga attività di prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione a favore di persone che presentano problematiche di tipo psichiatrico; i servizi a favore delle persone diversamente abili; le attività di consulenza, diagnosi e trattamento nei confronti di bambini, ragazzi, adolescenti. Tutte queste attività devono essere integrate alle politiche sociali e urbane del territorio. Nell’Appendice 4 si riportano le informazioni di base e le modalità di accesso ai principali servizi offerti dal Municipio. La politica d’integrazione dei servizi, che è l’anima della L. 328/2000, comporta un progressivo coinvolgimento di diversi ambiti che precedentemente apparivano sconnessi. Un esempio è il Protocollo d’intesa per la tutela giudiziaria dei minori. Il V Dipartimento ha attivato nel territorio di competenza della ASL RM/A una Unità Interdistrettuale per i Minori (UIM) con la finalità di sviluppare i processi d’integrazione socio-sanitaria e di pianificazione integrata nell’ambito delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza. In questo ambito il Municipio Roma Centro Storico ha firmato nel 2007 un Protocollo d’intesa per la costituzione di un Gruppo Integrato di Lavoro interdisciplinare (GIL – Autorità Giudiziaria) per gli interventi in favore dei minori. Fanno parte di questo gruppo operatori tecnico professionali in servizio presso il Municipio e presso il Dipartimento Materno Infantile della ASL che progettano interventi nel settore dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria e nell’area dei minori in condizioni di disagio psicofisico e sociale. Le politiche sanitarie e sociali sono sempre ancorate ad accurate scelte urbane. In un primo momento l’esperienza della Casa della Città ha contribuito a fornire osservazioni sulle scelte urbanistiche del Piano Regolatore Generale. I temi erano quelli della mobilità, il commercio, l’uso del suolo pubblico, la pedonalizzazione, i percorsi stradali, la qualità degli spazi, le piste ciclabili, ecc. Frutto di questa pratica è stato il progetto Sbilanciamoci, un programma che nasce nell’ambito dell’iniziativa cittadina di Bilancio Partecipativo promossa dal Comune di Roma. Il progetto ha voluto introdurre meccanismi di costruzione delle scelte di bilancio aperti e trasparenti per sviluppare procedure condivise di partecipazione. Il piano degli interventi si è incentrato sul terreno della mobilità nel centro storico. Le finalità erano: a) sviluppare e migliorare la relazione tra l’istituzione municipale e i cittadini attraverso processi partecipativi; b) qualificare maggiormente le politiche e le scelte pubbliche con le proposte dei cittadini; e c) incentivare la cittadinanza attiva con iniziative dal basso. Successivamente è stato lanciato un invito pubblico ad avanzare idee e proposte progettuali che non richiedessero una particolare elaborazione tecnica, accessibili a tutti, da rielaborare, discutere e approfondire insieme. I criteri qualificanti erano: la vivibilità, le esigenze sociali locali, la sicurezza, la pedonalità, il contesto ambientale, l’occupazione del suolo pubblico e il basso impatto ambientale dei materiali da utilizzare. Si è scelto di articolare il territorio del centro storico in nove ambiti territoriali sulla base della divisione rionale, individuando una priorità in ogni ambito territoriale. È stata individuata una strada o una piazza per ogni rione (per esempio Via del Boschetto a Monti o Piazza Celimontana al Celio). Dopo la fase di discussione e approfondimento se n’è aperta un’altra con gli organi municipali e gli uffici tecnici con sopralluoghi effettuati dai cittadini insieme ai tecnici per verificare le situazioni concrete. L’esperienza di Sbilanciamoci è sicuramente un punto di partenza valido per allargare l’orizzonte della partecipazione alle tematiche sociali. Come è stato detto, i primi tre incontri di co-progettazione sono stati incentrati sul ruolo che doveva assumere La Casa della Città e qui sono emerse una serie d’indicazioni, proposte e iniziative. Con gli altri cinque Tavoli di co-progettazione del PRS si è voluto subito mettere in evidenza la necessità di una percezione trasversale delle questioni sociali. La singolarità delle problematiche di ogni persona rende indispensabile un intervento in grado di fare interagire le diverse realtà di aiuto. Spesso un problema è solo un sintomo, un indizio, un segno che richiede una risposta totale a più livelli. Lo spazio della Casa della Città è stato ideato e collaudato come luogo d’integrazione in cui recuperare la trasversalità delle politiche sociali. La proposta immagina un Piano Regolatore con una “gamba sociale” in grado di anticipare le emergenze e superare le soluzioni veloci indirizzate a rimediare i danni contingenti. La 77 caratteristica che contraddistingue questa iniziativa è la partecipazione, la Casa della Città è pensata come luogo di verifica, di adattamento e perfezionamento delle politiche sociali in base alla risposta dei cittadini. In questo quadro, oltre alla pianificazione delle linee prioritarie individuate nei Tavoli, si profila la necessità di indurre le strutture del servizio sociale pubblico ad un salto di qualità che vada oltre la riparazione del danno. La partecipazione deve diffondere e promuovere l’idea che il sociale deve offrire servizi anche in una situazione di normalità. Spesso la società crede che solo chi ha problemi ha diritti; non si capisce la fondamentale importanza della prevenzione. Il dialogo tra istituzioni e cittadini comporta una percezione delle problematiche e dei conflitti latenti impedendo che esplodano danneggiando il tessuto collettivo. Il PRS propone che le buone pratiche di partecipazione e dialogo tra le singole persone e l’associazionismo e il terzo settore si riflettano anche sulle istituzioni. La classica impostazione verticale, che va dall’alto al basso, si dovrà articolare con una di tipo orizzontale che consenta canali di comunicazione comunitaria tra cittadini, tra associazione e associazione, ma anche tra istituzione e istituzione. Gli uffici competenti dovranno attuare un sistema integrato di interventi e servizi come previsto dalla legge n. 328/00. Inoltre, sarà opportuno orientare i servizi verso un processo d’integrazione e collaborazione puntuale e sincronico in grado di garantire la flessibilità necessaria per poter convergere nella risoluzione dei singoli problemi. Le indicazioni sul ruolo e compiti che dovrà assumere la Casa della Città derivano dai primi tre incontri sperimentali. Il Municipio crea un luogo fisico di partecipazione permanente e aperto. Non un unico spazio, ma l’esempio di come si intende gestire la cosa pubblica. In questo disegno il Municipio s’impegna a dare ascolto e massima ufficialità alle proposte che verranno avanzate. Tre sono le tematiche strutturali che investono direttamente ed in modo prioritario la Casa della Città: 1. la necessità di tracciare una mappa dell’esistente, sia del volontariato, delle associazioni, delle iniziative che nascono nel territorio, sia di quello che offre il Municipio, il Comune, la Provincia e la Regione; 2. la necessità di costruire ed organizzare una rete in grado di articolare e rendere efficiente la ricchezza che offre il territorio; 3. la necessità di contribuire al recupero e utilizzazione degli spazi pubblici. È evidente che le due prime priorità sono fortemente correlate, la costruzione della mappa sarà realizzata a partire dalla rete e con la rete delle associazioni che agiscono nel territorio. Non si tratta solo di fotografare i servizi che si offrono, la Casa della Città dovrà lavorare per mantenerla costantemente aggiornata, studiare i possibili incroci tematici e trovare le modalità per renderla utile e accessibile. A marzo 2007 è stato attivato il servizio delle Porte sociali [www.portesociali.org] progettato dal Comune di Roma. Si tratta di una rete di enti di patronato, cooperative sociali, associazioni di volontariato ed enti pubblici che forniscono informazioni aggiornate su diritti, prestazioni e modalità di accesso ai servizi presenti sul territorio. La prima fase aveva previsto l’operatività di 38 sportelli, ma lo scopo è quello di creare cento punti di accesso informativo in città. Inoltre la Regione Lazio, sulla base di una griglia preparata dall’Istat, ha messo in atto un censimento informatico (SIS) dei servizi presenti nel suo territorio contribuendo ad arricchire la costruzione della mappa. Tutti questi sforzi confluiranno nei Punti Unici di Accesso (PUA) che la Regione Lazio sta organizzando. L’accesso a un adeguato livello informativo è indispensabile per evitare che le persone “si esauriscano” nel procedere per tentativi, alla ricerca di risposte adeguate. Si tratta di rovesciare la logica relazionale di chi si avvicina ad un servizio. I PUA forniranno indicazioni e orientamento su servizi e diritti in modo centralizzato. La loro messa in opera consentirà un accesso unico a tutte le prestazioni socio-sanitarie ed un percorso agevolato che prevede: a) l’accoglienza della richiesta dei servizi sociali e sanitari; b) l’analisi del problema e c) l’invio al servizio preposto alla gestione del caso. 78 La Casa della Città agirà come cerniera per veicolare e mantenere viva la comunicazione tra strutture pubbliche e cittadini. Assumerà i dati forniti dal Comune e dalla Regione per elaborarli, integrarli e svilupparli con quelli prodotti dai Tavoli di co-progettazione. In questo lavoro sarà importante scoprire le associazioni di diverso tipo nate e cresciute senza l’intervento pubblico. Queste dovranno essere segnalate e aiutate perché possano continuare i loro lavori. La seconda priorità emersa nei Tavoli è di creare una rete tra i diversi soggetti che nel territorio si occupano delle politiche sociali. La mappa di tutti i servizi offrirà alla rete la possibilità di confrontare i diversi investimenti economici ed umani presenti sul territorio e verificare le sovrapposizioni. Può succedere che i servizi si sovrappongano o siano duplicati da altri interventi, spesso si lavora nello stesso campo e nella stessa direzione senza entrare mai in contatto e senza che la propria attività diventi patrimonio comune dei cittadini. La finalità sarà dunque quella di creare una rete di tutte le presenze, associative e non, che esistono sul territorio. Stilare protocolli d’intesa tra Municipio, ASL, Scuola, Università ed altri Enti che lavorano sul posto. La Casa della Città dovrà essere al centro e disegnare una tipologia di reti (come reti verticali, orizzontali, brevi, tematiche, di diffusione, di emergenze). Non una sola rete, ma più reti in grado di garantire e articolare risposte veloci, puntuali ed efficaci. Il risultato atteso è il miglioramento dei servizi, ma anche la costruzione di percorsi di integrazione e di fiducia che possano poi essere condivisi da altri Municipi. La terza priorità riguarda il recupero dello spazio fisico e ideale del bene comune nel territorio. La mappa e la rete metteranno in evidenza gli spazi pubblici e si dovrà poi cominciare nel lavoro di recupero di quello che esiste, escogitare forme intelligenti di coabitazione. Individuare luoghi d’incontro e di socializzazione, accessibili anche ai portatori di handicap e farli diventare punti di riferimento della vita civile del territorio. Il Municipio con tutte le istituzioni pubbliche rappresenta la salvaguardia del diritto di tutti. Le cooperative, le associazioni, il volontariato, tutti devono contribuire al rafforzamento del pubblico. Prima ancora di proporsi come luogo di confronto e risoluzione di problemi la Casa della Città vuole promuovere una forma diversa di gestione. Non è un proposito futuro, è un’esperienza in atto nella dinamica stessa di costruzione di questo PRS. Prima ancora di arrivare al momento della stesura, la modalità del processo decisionale è già cambiata. La partecipazione si nutre dell’efficacia nel risolvere i problemi, ma la Casa della Città mette al primo posto il “come” si affrontano le questioni. Una metodologia democratica dal basso che, al di là del risultato ottenuto, resta un esercizio di pratica comunitaria per creare il tessuto sociale, per contrastare la frantumazione individualista, ma anche per adattare le politiche pubbliche al territorio. 79 8. IL PIANO MUNICIPALE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA Il lavoro che l’Amministrazione del Municipio sta svolgendo è di integrare le diverse politiche, attivare un lavoro di rete e elaborare interventi sociali integrati. Tale ragionamento è valido anche per le politiche rivolte ai bambini e agli adolescenti. Come emerso dal capitolo 6 relativo alla programmazione dei servizi sociali municipali, c’è una grande attenzione alle politiche rivolte alle famiglie, all’infanzia e all’adolescenza, al di là della storia personale e delle differenti fragilità. L’attenzione dell’UOSECS attualmente è rivolta, attraverso l’utilizzo di fondi di bilancio ordinario e dei fondi della legge 328/00 e l. 285/97, a garantire i seguenti progetti e interventi. 8.1 Progetti realizzati con i fondi della L. 328/00 Progetti realizzati con la L. 328/00: 1. il progetto Mentore lavora da una parte al superamento dell’evasione scolastica, il disadattamento nel gruppo classe e il ritardo dell’apprendimento e offre, dall’altra, il sostegno alle scuole nella gestione di situazioni di disagio sociale dei ragazzi esposti a rischi di emarginazione o devianza; 2. il Centro Ricreativo Permanente è un luogo di aggregazione e di socializzazione rivolto a bambini e adolescenti, italiani e stranieri, tra i 6 e i 14 anni; 3. il progetto Spazio neutro propone uno spazio d’incontro con i genitori nei casi in cui l’Autorità Giudiziaria stabilisca che tali incontri debbano avvenire in situazioni protette, in presenza di operatori qualificati; 4. il progetto Spazio Be.Bi, si occupa dello sviluppo del bambino sotto il profilo cognitivo, affettivo e relazionale, nel rispetto dell’identità personale, culturale e religiosa, in collaborazione con la famiglia; 5. lo Sportello famiglia, svolge attività di orientamento delle famiglie sui diritti, i servizi, le opportunità offerte alle famiglie e ai bambini; 6. l’assistenza domiciliare per minori con disagio sociale (SISMIF), propone un sostegno ai ragazzi e alle famiglie; 7. il Contributo economico alle famiglie, offre un sostegno all’intero nucleo familiare. 8.2 Progetti realizzati con i fondi della L. 285/97 I progetti promossi con la legge 285/97 - Educativa territoriale, Guarda in giro, Genitori si diventa - che si concludono nel mese di febbraio 2008 sono stati già programmati all’interno di questa logica di integrazione delle politiche, come sotto illustrato dove sono allegate le schede progetto richieste dal Dipartimento V. Infatti sono stati organizzati per: - valorizzare le potenzialità dei giovani promuovendo esperienze di autonomia, di corretto protagonismo, assumendo i ragazzi come soggetti di progettazione e di azione, non destinatari passivi di proposte, bensì come interlocutori attivi (Progetto Educativa territoriale); - promuovere uno spazio di crescita e valorizzare il sistema delle appartenenze attraverso l’uso della produzione audiovisiva di stile cinematografico (Progetto Guarda in giro in proroga fino a giugno 2008, senza prevedere continuità); - valorizzare le competenze dei genitori, incrementare la consapevolezza e la fiducia nelle proprie capacità, rafforzare la capacità di osservare e di comprendere i propri figli (Progetto Genitori si diventa); - mettere i bambini nella condizione di raggiungere un grado soddisfacente di autonomia che consenta loro di sfruttare pienamente e nel modo più sicuro le potenzialità dell’ambiente familiare, scolastico e cittadino (Progetto Bambini sicuri concluso). 80 I progetti futuri saranno elaborati sulla base dell’esperienza dei progetti precedenti e dalla valutazione e implementazione delle necessità emerse dal tavolo di coprogettazione “Crescere tra casa, scuola e territorio”. I partecipanti ai tavoli, espressione delle principali istituzioni e organizzazioni di Terzo settore presenti sul territorio che si rivolgono ai ragazzi, ASL, scuola, associazioni culturali, interculturali, di volontariato, cooperative, hanno richiesto che: 1. attraverso progetti mirati venga attuato l’ascolto dei ragazzi e la partecipazione attiva alla elaborazione dei progetti che li riguardano, anche al fine di far emergere situazioni di violenza all’interno delle proprie famiglie (progetto sul Bullismo); 2. si ricerchino spazi da destinare ad uso sociale, in cui i ragazzi possono dare espressione alla loro creatività, individuando spazi di incontro e di socializzazione accessibili anche ai bambini disabili (documentazione della didattica nel Municipio Roma Centro Storico con la partecipazione degli adolescenti); 3. si promuova un rapporto sempre più forte tra la scuola e le famiglie, anche a sostegno della genitorialità (progetto sul Bullismo); 4. si attivi in modo efficace la comunicazione con le istituzioni, tra le istituzioni e con il Terzo settore per fornire risposte adeguate alle situazioni di disagio (sperimentazione di un’esperienza di rete tra strutture educative comunali e associazionismo territoriale); Si allega un prospetto della situazione finanziaria Titolo Importo assegnato annuo 2006 Periodo finanziario con risorse anno 2006 Educativa territoriale € 60.164,21 15.07.07 - 28.02.08 Interventi di concertazione dell'attività di coordinamento € 4.325,10 22.11.07 - 28.02.08 Guarda in giro € 4.255,31 22.12.07 - 28.02.08 Genitori si diventa € 29.042,63 04.08.07 - 28.02.08 Bambini sicuri 0 Totale continuità per progetti in atto € 97.787,25 Importo disponibile per eventuali nuovi progetti € 114.513,88 Totale assegnato per progetti € 212.301,13 Totale assegnato per azioni di sistema 2% € 4.332,68 Totale ex lege 285/97 Per quanto riguarda la programmazione del triennio 2008-2010, si prevede di utilizzare i fondi residui dell’anno 2006 che attualmente ammontano a € 114.513,88, come emerso dai tavoli di coprogettazione per: - la continuità dei progetti “Educativa territoriale” e “Genitori si diventa” nei mesi di marzo – giugno e luglio-dicembre 2008; - la continuità del progetto “Guarda in giro” nei mesi da marzo a giungo 2008. 81 SCHEDE PROGETTO DELLA LEGGE 285/97 Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma Municipio I SCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO EDUCATIVA TERRITORIALE CONTINUITÀ DEL PROGETTO Il progetto riguarda la continuità del seguente intervento già finanziato dalla legge 285/97: Titolo EDUCATIVA TERRITORIALE Scheda progetto del 2° Piano Cittadino n° 1 (Ordinanza C.S. n 131 del 28.5.2001) Il progetto: consiste nella estensione temporale dei servizi attivati, senza alcuna rimodulazione Nel caso di un nuovo progetto (innovativo) descrivere sinteticamente obiettivi, destinatari e azioni che si intendono realizzare (max 2 pagine). Nel caso in cui si preveda una rimodulazione di progetti esistenti, descrivere sinteticamente le principali variazioni che si intendono introdurre rispetto all’intervento finanziato precedentemente, specificandone le ragioni (max 2 pagine)7 DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO 2008-2010 Periodo: attualmente al progetto è stata data continuità fino al 30 giugno 08, si ipotizza il proseguimento per il triennio. COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Anno 2008 (gennaio-dicembre 08) Anno 2009 Anno 2010 Totale Euro 100.000,00 100.000,00 100.000,00 300.000,00 Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma 7 Nel caso in cui il progetto consista nella mera estensione temporale di servizi già attivati, senza alcuna rimodulazione, questa parte non deve essere compilata. 82 Municipio I SCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO GENITORI SI DIVENTA CONTINUITÀ DEL PROGETTO Il progetto riguarda la continuità del seguente intervento già finanziato dalla legge 285/97: Titolo GENITORI SI DIVENTA Scheda progetto del 2° Piano Cittadino n° 5 (Ordinanza C.S. n 131 del 28.5.2001) Il progetto: consiste nella estensione temporale dei servizi attivati, senza alcuna rimodulazione Nel caso di un nuovo progetto (innovativo) descrivere sinteticamente obiettivi, destinatari e azioni che si intendono realizzare (max 2 pagine). Nel caso in cui si preveda una rimodulazione di progetti esistenti, descrivere sinteticamente le principali variazioni che si intendono introdurre rispetto all’intervento finanziato precedentemente, specificandone le ragioni (max 2 pagine)8 DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO 2008-2010 Periodo: attualmente al progetto è stata data continuità fino al 30 giugno 08, si ipotizza il proseguimento per il triennio COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Euro Anno 2008 (gennaio- dicembre 08) Anno 2009 Anno 2010 Totale 50.000,00 50.000,00 50.000,00 150.000,00 Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma Municipio I 8 Nel caso in cui il progetto consista nella mera estensione temporale di servizi già attivati, senza alcuna rimodulazione, questa parte non deve essere compilata. 83 SCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO GUARDA IN GIRO CONTINUITÀ DEL PROGETTO Il progetto riguarda la continuità del seguente intervento già finanziato dalla legge 285/97: Titolo GUARDA IN GIRO Scheda progetto del 2° Piano Cittadino n° 4 (Ordinanza C.S. n 131 del 28.5.2001) Il progetto: consiste nella estensione temporale dei servizi attivati, senza alcuna rimodulazione Nel caso di un nuovo progetto (innovativo) descrivere sinteticamente obiettivi, destinatari e azioni che si intendono realizzare (max 2 pagine). Nel caso in cui si preveda una rimodulazione di progetti esistenti, descrivere sinteticamente le principali variazioni che si intendono introdurre rispetto all’intervento finanziato precedentemente, specificandone le ragioni (max 2 pagine)9 DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO 2008-2010 Periodo: attualmente al progetto è stata data continuità fino al 30 giugno 08, ed è prevista la chiusura COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Euro Anno 2008 (gennaio-giugno 08) Anno 2009 Anno 2010 Totale 12.450,00 0 0 12.450,00 Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma Municipio I 9 Nel caso in cui il progetto consista nella mera estensione temporale di servizi già attivati, senza alcuna rimodulazione, questa parte non deve essere compilata. 84 SCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO GIOVANI E BULLISMO Titolo GIOVANI E BULLISMO Il progetto: È innovativo Obiettivi: prevenzione di fenomeni di devianza giovanile e comportamentale che generano episodi di bullismo Destinatari: adolescenti delle scuole medie inferiori e superiori Azioni: analisi delle pratiche di espressione grafico-crerativa (murales) e integrazione con i progetti di sostegno psicologico già in essere nel Municipio DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO 2008-2010 Periodo: triennio 2008-2010 COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Euro Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Totale 17.851,13 21.000,00 21.301,013 60.152,26 Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma Municipio I SCHEDA PROGETTO 85 TITOLO DEL PROGETTO LABORATORIO DOCUMENTALE SULLA DIDATTICA TERRITORIALE Titolo LABORATORIO DOCUMENTALE SULLA DIDATTICA TERRITORIALE È innovativo Obiettivi: partecipazione attiva degli adolescenti nel reperire documentazione sul profilo didattico territoriale (ad esempio la presenza di edifici scolastici storici come la Cadlolo) Destinatari: adolescenti delle scuole medie inferiori e superiori Azioni: mappatura degli edifici educativi storici del Municipio mappatura delle differenti didattiche utilizzate per le pratiche di apprendimento DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO 2008-2010 Periodo: triennio 2008-2010 COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Euro Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Totale 16.000,00 21.000,00 20.000,00 57.000,00 Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma Municipio I 86 SCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO FACCIAMO RETE : UN PERCORSO INTEGRATO TRA SCUOLA E TERRITORIO Titolo FACCIAMO RETE:UN PERCORSO INTEGRATO TRA SCUOLA E TERRITORIO Il progetto: È innovativo Obiettivi: sperimentazione di una esperienza di rete tra strutture educative comunali e associazionismo del territorio Destinatari: alunni delle scuole elementari Azioni: mappatura dettagliata della rete che insiste sul territorio municipale a livello ludicoricreativo DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO 2008-2010 Periodo: triennio 2008-2010 COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Euro Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Totale 16.000,00 20.301,13 21.000,00 57.301,13 87 PROSPETTO RIEPILOGATIVO DELLE ESIGENZE FINANZIARIE PER I PROGETTI DELLA L. 285/97 Educativa Territoriale Genitori si diventa Guarda in giro Giovani e bullismo Laboratorio documentale sulla didattica territoriale Facciamo rete: un percorso integrato tra scuola e territorio Fondi 285 Azioni di sistema 2% TOTALE 2008 2009 2010 Totale triennio 100.000,00 100.000,00 100.000,00 300.000,00 50.000,00 12.450,00 17.851,13 50.000,00 0 21.000,00 50.000,00 0 21.301,13 150.000,00 12.450,00 60.152,26 16.000,00 21.000,00 20.000,00 57.000,00 16.000,00 20.301,13 21.000,00 57.301,13 212.301,13 4.332,68 212.301,13 4.332,68 212.301,13 4.332,68 636.903,39 12.998,04 216.633,81 216.633,81 216.633,81 649.901,43 9. GLI ALTRI PIANI E PROGETTI TERRITORIALI Il Municipio Roma Centro Storico insieme alla Casa della Città dovrà collegare le proprie attività con altri piani, programmi o progetti in opera nel territorio. Dovranno essere stabiliti canali di comunicazione in grado d’individuare, aggiornare e mettere in rapporto i propri servizi con le iniziative promosse a livello europeo, nazionale, regionale o provinciale con impatto sull’area municipale. Questa articolazione richiede una intensa comunicazione orizzontale e un lavoro di monitoraggio per evitare lo spreco d’inutili sovrapposizioni. Lo stesso canale servirà anche per generare un maggiore coordinamento e collaborazione tra chi opera in sfere d'azione coincidenti. Ogni specifico progetto su un ambito determinato s’intreccia necessariamente nel territorio urbano del Municipio con altre iniziative e deve prevedere adeguate modalità di articolazione tra di loro. È il caso del Piano per lo sviluppo locale della buona occupazione per il triennio 2008-201010 che, oltre al compito di definire le strategie locali per l’occupazione, dovrà integrare in un unico sistema i diversi attori, e ricorrere costantemente al partenariato e a meccanismi di partecipazione. Il Piano per lo sviluppo locale e la buona occupazione è uno strumento strategico che ha il compito di: a) orientare le diverse politiche per il lavoro dell’ente locale, coordinandole e rendendole più efficaci e coerenti; b) indirizzare e coordinare le forze produttive e sociali impegnate sul fronte occupazionale. Il successo del Piano si misura mediante l’incremento del potenziale delle organizzazioni pubbliche, non profit e private; c) mettere a punto un raccordo cooperativo con le politiche per il lavoro degli altri enti pubblici territoriali e nazionali. In sintesi, cercherà la coerenza a livello locale tra le diverse politiche, piani, programmi, azioni occupazionali messi in atto dai diversi attori dell’area metropolitana. L’obiettivo primario consiste nello sviluppo di strumenti specifici e di servizi municipali finalizzati alla creazione di nuovi posti di lavoro e allo sviluppo del territorio mettendoli stabilmente in rete e attivando sinergie strutturali fra di loro: l’orientamento al lavoro; la formazione (professionale e imprenditoriale); il supporto all’autoimpiego e all’avvio di nuove attività produttive imprenditoriali e non profit; la qualità del lavoro e i diritti; il supporto alle fasce deboli e alle pari opportunità; l’impegno nella gestione di crisi occupazionali. Un altro esempio di approccio innovativo integrato in fase di attuazione nel Municipio Roma Centro Storico è il Piano Locale Giovani (PLG), uno strumento per realizzare politiche giovanili orientate allo sviluppo e all’aumento della partecipazione dei giovani nei processi decisionali locali. Si tratta di aprire un processo di confronto e di scambio che contribuisca a creare una visione partecipata della comunità locale. La sperimentazione del PLG si concentra principalmente su tre priorità, considerate fondamentali per creare le condizioni perché i giovani possano essere protagonisti della loro crescita e del loro futuro: a) l’accesso ad una buona occupazione e l’inserimento effettivo nel mondo del lavoro; b) l’accesso alla casa, mediante misure che favoriscano percorsi di autonomia personale e sociale; c) l’accesso autonomo a forme di credito in grado di aprire opportunità sul futuro. Il Piano è indirizzato a giovani tra i 16 e 20 anni. Nella sua prima fase di attuazione si pone l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi su tematiche quali la tolleranza e nuove forme di socialità. La fase successiva vuole creare un gruppo che funga da interfaccia per le istituzioni per quanto riguarda le tematiche e i progetti che interessano i giovani. Le rilevazioni indicano un particolare interesse intorno al tema del lavoro e 10 Deliberazione della Giunta Comunale n. 5 del 09/01/2008 della formazione che sono assunti come prioritari nell’agenda del Municipio. Anche i Tavoli di coprogettazione hanno confermato questa indicazione. In essi è stato ribadito che si tende ad interpretare ciò che i giovani pensano senza però dare ascolto o creare canali di dialogo e partecipazione. Si parla di loro senza offrire spazi di socializzazione e solo quando emerge qualche problema. Dall’attenzione ai giovani si passa ai piani comunali che affrontano i problemi relativi alla famiglia. In questo ambito si può segnalare l’affidamento temporaneo offerto ai minori la cui famiglia si trova in un momento di difficoltà. È un provvedimento temporaneo, che può durare da alcuni mesi fino ad un massimo di due anni. In questi casi il bambino o il ragazzo è accolto per il tempo necessario al superamento del problema. Allontanare un bambino dalla propria famiglia è una scelta lacerante che si rende necessaria in situazioni in cui i diritti del minore sono compromessi. In un altro contesto si offre al ragazzo la possibilità d’intrecciare relazioni affettive che rendano possibile la sua migliore crescita e un più armonico processo di socializzazione. Si tratta di una risposta di solidarietà sociale in cui una famiglia si assume e si fa carico dei problemi di un’altra famiglia. L’obiettivo finale è il ricongiungimento del ragazzo alla sua famiglia d’origine, quindi, a differenza dell’adozione, i rapporti tra le due famiglie si mantengono. Quando un bambino è dato in affidamento non resta mai abbandonato. I servizi sociali che scelgono l’affidamento sono garanti della corretta attuazione: a) riferiscono all’Autorità giudiziaria sull’andamento del progetto; b) si occupano dell’orientamento e del sostegno psicologico degli affidatari; e c) hanno il compito di agevolare i rapporti tra la famiglia affidataria e quella di origine. L’affidamento familiare può essere: consensuale, quando la famiglia d’origine è d’accordo e la disposizione si esplicita attraverso un decreto del giudice tutelare; o non consensuale, quando la società, attraverso il Tribunale dei minori considera, contro la volontà della famiglia d’origine, che essa non offre le condizioni necessarie per adempiere i suoi doveri. Chiunque può dare la propria disponibilità all’affidamento: famiglie con figli, senza o singole persone. L’elemento fondamentale è che chi offre la sua disponibilità sia in grado di assicurare il mantenimento, l'educazione, l'istruzione e le relazioni affettive di chi ha bisogno. La compresenza di diverse iniziative pubbliche e dell’associazionismo su uno stesso spazio urbano e la possibilità che ci offre la tecnica di comunicare in modo veloce e agile rendono non solo possibile, ma necessario il collegamento tra percorsi paralleli o complementari. La comunicazione orizzontale investe sia l’ambito istituzionale sia quello associativo. Per quanto riguarda il primo, spesso uffici e mansioni si rispecchiano, ma i percorsi restano paralleli e non si entra in contatto, non si sa o s’ignora l’attività degli altri. Le istituzioni devono cominciare dando l’esempio alla società di ciò che significa cooperazione e solidarietà, mettendo in atto meccanismi di convergenza e divisione di competenze. Le politiche devono essere integrate e chi risiede nel Municipio deve essere in grado di servirsi delle diverse opportunità presenti nel territorio11. 11 È indispensabile un continuo aggiornamento sui progetti in corso. Prendiamo ad esempio le attività che svolge il Dipartimento IX Servizi Sociali della Provincia di Roma. Con la legge 328/00, la Provincia di Roma è indicata come ente di secondo livello, con funzioni di coordinamento e sostegno tecnico ai comuni. Il Dipartimento Servizi Sociali è strutturato in tre aree di servizio: 1. Pianificazione Territoriale, Formazione ed Aggiornamento degli operatori socio-sanitari; 2. Interventi Sociali; 3. Immigrazione ed Emigrazione. 1. L’ufficio Pianificazione Territoriale si occupa: a) del coordinamento e sostegno tecnico ai comuni capofila e ai comuni afferenti ai 17 distretti socio-sanitari del territorio provinciale. La sua attività è finalizzata alla realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria ed alla definizione, monitoraggio e valutazione dei piani. Promuove la partecipazione del terzo settore alla programmazione ed eroga contributi per gli interventi in campo sociale; e b) della formazione ed aggiornamento degli operatori socio-sanitari e del terzo settore; 90 Per quanto riguarda la comunicazione orizzontale tra le associazioni, nei Tavoli di coprogettazione, i partecipanti hanno espresso in più occasioni la necessità di lavorare in rete. Questa coincidenza è una base concreta di partenza. Il percorso di elaborazione del Piano ha trovato un accordo prima ancora di renderlo esplicito nel testo del progetto. Costruire una rete è far convergere gli sforzi e le iniziative, ma bisogna anche studiare e capire ogni rete, il perché del suo successo o del suo fallimento. Una rete è un sistema di comunicazione dinamico che richiede continui interventi di forma e di contenuto. Non basta mantenere in vita un elenco di contatti, anche se ciò può essere utile. Una rete deve esprimere una vitalità propria, altrimenti diventa virtuale. Il primo obiettivo sarà studiare, capire e superare ciò che ostacola l’impresa. Devono essere immaginate nuove strategie per scalfire la cultura della concorrenza spietata che è trapelata dall’economia alla società. Se è vero che il mercato è retto dalla legge di offerta e domanda, la società non lo è. Non si può capire il sociale con i parametri del mercato per poi concludere che si è tutti possibili antagonisti. Fare rete significa passare da una socialità concorrenziale ad una solidale, costruire un tessuto di relazioni fatto di tanti nodi che s’incrociano e si allacciano nelle convergenze. Le persone e i diversi soggetti che agiscono nel sociale devono cooperare e recuperare quell’essere soci che è alla base di ogni progetto di comunità. Senza questo legame, senza un progetto in grado di riunire le diversità, nessuna rete può funzionare. I Tavoli si sono articolati su diverse aree tematiche: 1) La Casa della città: luogo di accoglienza, ascolto e partecipazione; 2) La ricchezza nelle diversità delle culture; 3) Crescere tra casa, scuola e territorio; 4) Percorsi di buon invecchiamento; 5) Vivere e abitare il Centro storico; 6) Dalla formazione al lavoro. La modalità con cui sono stati organizzati indica un percorso originale ed efficace. Si è voluto superare la suddivisone di categorie rigide (anziani, disabili, giovani disoccupati, minorenni, tossicodipendenti, immigrati, ex-detenuti, senza fissa dimora, ecc.) per favorire una impostazione trasversale. I Tavoli si sono divisi in singole tematiche, ma senza stigmatizzare la condizione o lo status, nessuno è stato nominato indicando una condizione o marginalità. La scelta del linguaggio è il primo passo della comunicazione e non può essere trascurata. L’obiettivo del PRS è generare un meccanismo virtuoso che porti ad allargare il numero dei soggetti coinvolti nella costruzione delle politiche sociali. Favorire la partecipazione è promuovere la responsabilità collettiva nell’applicazione delle politiche sociali nel territorio, più crescono gli spazi sociali, più si allargano gli spazi di sicurezza. Questo Piano Regolatore Sociale vuole essere la risposta ad una società in continuo mutamento, non servono le ricette teoriche né tanto meno quelle preconfezionate e ripetute a catena. Servono politiche che favoriscano l’inclusione, l’accoglienza e l’ascolto. Chi ascolta deve essere in grado di non semplificare, di non riportare il messaggio all’interno dei propri canoni. Proprio per questo la costruzione della relazione è ancora più importante della risposta effettiva che si riesce a dare. La costruzione del percorso è il contenuto qualitativo del raggiungimento dell’obiettivo. Ogni soluzione deve rispettare la complessità che il singolo caso manifesta, deve essere dinamica, ritagliata su misura e soprattutto condivisa. Una persona non esprime mai un unico bisogno ma una complessità. L’articolazione tematica dei Tavoli ha confermato permanentemente questa trasversalità originaria. 2. La seconda area riguarda gli interventi sociali e si occupa: a) di giovani e minori e le sue iniziative riguardano la violenza sui minori, prevenzione del disagio giovanile, l’inclusione sociale degli adolescenti, affidamento familiare e adozione. Promuove anche progetti nell'area delle dipendenze e dell' AIDS; e b) opera interventi in campo familiare, tutela della maternità, mediazione familiare, anziani, famiglie con disabili e assistenza domiciliare dei disabili 3. La terza area è quella dell’immigrazione ed emigrazione: a) si occupa d’iniziative a favore degli immigrati; e b) della formazione professionale e l'inserimento lavorativo degli immigrati a cui offre un centro servizio. 91 Con questi criteri possiamo individuare alcuni orientamenti esemplari emersi nei Tavoli su cui continuare a lavorare: 1) promuovere l’Agenda 21, il programma delle Nazioni Unite dedicato allo sviluppo sostenibile, attraverso la Casa della Città, articolando le diverse problematiche sociali con quelle urbane: come la pedonabilità, la difesa della mobilità sostenibile, le piste ciclabili e l’ambiente. 2) valorizzare il Progetto dell’Unione Europea Quartier en crisis, in cui la Facoltà di Architettura di Roma Tre e il Forum Monti, partecipano per mettere a confronto diverse realtà periferiche dell’Europa. A Roma invece, non è stata scelta un’area marginale ma un quartiere centrale, il primo rione. Un’area che presenta gli stessi problemi di quelle marginali, come la partenza dei vecchi residenti, il traffico, il degrado, inquinamento, la mancanza di socialità, di spazi verdi ecc. Si tratta ora di socializzare e ampliare l’esperienza del laboratorio per studiare e mettere in pratica soluzioni a problemi comuni. 3) coordinare le azioni locali con le strategie di sviluppo urbano integrato espresse dall’Unione Europea nella Carta di Lipsia; 4) rafforzare il rapporto con altre istituzioni pubbliche e stabilire protocolli d’intesa (ASL, sindacati, AMA, ACEA, ecc); 5) sostenere la nascita e il funzionamento di Banche del tempo; 6) recuperare lo spazio pubblico stimolando la nascita di gruppi di cura locali: abitanti che si prendano cura di piccole porzioni del territorio in cui vivono o lavorano. Il Municipio deve essere in grado di articolare la ricchezza multiculturale del centro di Roma traducendola in beneficio per tutti. La centralità dell’amministrazione pubblica deve essere in grado di coordinare, stimolare e gestire la presenza dinamica delle associazioni nel territorio. Lo spazio fisico, il luogo dove convergono problematiche e potenzialità di solidarietà, deve trasformarsi in spazio sociale, in spazio occupato da relazioni. In questo senso è necessaria una continua e successiva ricerca di punti condivisi. Fare rete significa anche contribuire alla nascita di spazi sociali. La partecipazione è un meccanismo che fa convergere tutti i processi in corso indirizzandoli verso obiettivi prioritari. Rendere locale la globalizzazione è fare di Roma una città globale. 92 10. LA PROGRAMMAZIONE DELLE AZIONI DI SISTEMA Per dare efficienza e continuità al PRS, si richiedono alcuni interventi che riguardano la gestione sistemica dell’intero processo di evoluzione del PRS e in particolare: i criteri di organizzazione, le strategie di comunicazione e partecipazione, i criteri di gestione e revisione. Recepite le informazioni di contesto, le indicazioni dei tavoli di coprogettazione e compatibilmente con il dettato della l. 328/00 ed i quadri normativi comunali, si individuano tre macro-aspetti del processo, a cui corrispondono in modo puntuale alcune “azioni di sistema”: La comunicazione da effettuare nelle forme e con i mezzi più idonei tra tutti i poli dell’informazione: enti, associazioni, imprese, cittadini in ogni condizione sociale. La stessa dovrà contenere l’assunto di base culturale, di sviluppo della partecipazione e delle responsabilità civili coniugate con i diritti La qualità dei servizi che riguardano in particolare: a) la formazione (risorse umane); b) la responsabilità municipale sugli aspetti procedurali: autorizzazioni, accreditamento e vigilanza, criteri e procedure di selezione dei fornitori per l’affidamento dei servizi (i protocolli); c) verifica continua dei risultati e rimodulazione delle strategie (valutazione). L’adeguamento logistico in merito ai criteri organizzativi, all’utilizzo di strutture e di risorse economiche del Municipio. Azioni di sistema: la comunicazione 1. Ottimizzazione delle azioni comunicative esistenti. 2. Predisposizione di indici standardizzati per la co-gestione flessibile di dati sulla “rete” digitale, da far confluire nelle reti comunali (porte sociali) e nazionali. 3. Creazione di una rete digitale trasversale per far dialogare politiche settoriali considerate storicamente lontane (abitative, urbane, sanitarie, sociali, del reddito). 4. Implementazione di una “rete” digitale fra il Municipio Roma Centro Storico, gli enti territoriali, le associazioni, le imprese sociali, le scuole, i cittadini, per comunicare informazioni utili alla progettazione, all’erogazione dei servizi, al monitoraggio dei progetti e al controllo della spesa. È prevista la predisposizione di un blog. 5. Diversificazione e rafforzamento delle forme di comunicazione per: a) la promozione e la diffusione capillare di iniziative e servizi offerti dal Municipio: mailing list, lettere, manifesti e depliants da affiggere e distribuire nei punti di maggiore affluenza della cittadinanza (come ad esempio le farmacie, le poste, i mercati rionali. gli studi medici, gli esercizi commerciali, etc.) b) costruzione di un’apposita “segnaletica sociale” da collocare nei diversi quartieri e rioni contenenti indicazioni relative ai principali servizi/attività sociali e/o di pubblica utilità. c) la ricezione capillare delle richieste che vengono dal territorio con un particolare riferimento al “sommerso”: numero verde, servizio di Segretariato sociale (Porte sociali on-line, sportelli al pubblico), mediatori sociali e culturali, uso delle “sentinelle sociali”: medici, commercianti, edicolanti, portieri di condominio, etc. Azioni di sistema: la qualità dei servizi 1. Monitoraggio dei bisogni formativi del territorio da stabilirsi con il supporto delle Università e istituzione di nuovi corsi di formazione. 2. Sostenere e incrementare i percorsi formativi. 3. Istituzione di un comitato locale, costituito sulla base di un protocollo tra il Municipio e i componenti della rete, finalizzato alla costruzione di reti brevi di partenariato locale, 93 mettendo a fuoco, sul territorio, azioni strategiche di prevenzione e integrazione socioprofessionale. 4. Realizzazione/aggiornamento della “Carta dei servizi” e di un Codice di comportamento etico del Municipio. 5. Revisione dei criteri per la selezione degli enti per l’affidamento dei servizi e istituzione di protocolli per le autorizzazioni, l’accreditamento e la vigilanza delle imprese secondo i criteri della trasparenza e della legalità. 6. Individuazione di una commissione mista (amministrazione, enti, associazioni) per la promozione e lo sviluppo dei servizi erogati dal Municipio con particolare riferimento alla completezza dei servizi, al grado di soddisfazione delle aspettative e dei bisogni dell’utenza, al rapporto costo/benefici (la scelta degli indici deve essere compatibile con altri criteri comunali e nazionali). Azioni di sistema: l’adeguamento del modello organizzativo e delle condizioni logistiche 1. In una prospettiva concreta d’integrazione deve emergere un rapporto continuato e circolare tra le componenti. Tutte, le riflessioni sul monitoraggio, i correttivi da applicare al sistema e le scelte operative devono essere discusse in via consultiva nei tavoli di coprogettazione permanenti Tavoli di coprogettazione Cabina di regia Segreteria tecnica Monitoraggio Commissione di autovalutazione 2. Valutazione di un piano finanziario che preveda un minimo ed un massimo di spesa da sostenere anche con la previsione di finanziamenti esterni, come i fondi della Comunità Europea. 3. Istituzione di una commissione con amministratori ed esperti per la valutazione delle fonti finanziare da destinare ai progetti e simulazione di percorsi procedurali per l’accesso ai finanziamenti da parte delle amministrazioni, delle associazioni e delle imprese. 94 4. Creazione di un piano strategico per l’adeguamento degli stabili e delle aree individuate da destinare alle attività del sociale. 95 11. LA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE 1. La spesa sociale nel periodo 2001-2007 La spesa sociale non attraversa un bel momento. La legge 328/00 ha stabilito principi, modelli e un nuovo modo di pensare la spesa sociale. Da una concezione residuale e riparatoria degli interventi sociali siamo passati ad una concezione positiva, solidale e universalistica. Le buone intenzioni, tuttavia, devono fare i conti con la congiuntura politica ed economica. La legge, prodotta alla fine degli anni novanta, è andata in regime a partire dal 2001. Se pertanto consideriamo questo come l’anno di riferimento, possiamo comprendere come la congiuntura economica e politica abbia fortemente indebolito le intenzioni della legge 328. Infatti, la serie storica disponibile degli investimenti effettuati sulla base della legge 328/00 (riportata nella Tabella 11. 1) tra il 2001 e il 2007 mostra un calo di circa 15 punti percentuali. Fatto 100 l’investimento del 2001, nel 2002 abbiamo un calo del 3%, nel 2003 del 13%, nel 2004 dell’11%, nel 2005 del 15%. Nel 2006 e nel 2007 la cifra disponibile per le politiche previste dalla legge 328/00 rimane la stessa del 2005 (652.980,00 euro). Se inoltre si considera il forte aumento del costo dei servizi in questo stesso periodo si può comprendere quanto grande sia stata la riduzione per la spesa sociale finanziata con la legge 328/00. La variazione annuale più forte si registra nel 2003 (-11,16% rispetto all’anno precedente); c’è una piccola risalita nel 2004 (+2%) e poi ancora un calo nel 2005 (-4,77%). Gli anni successivi confermano le cifre del 2005. Si tratta, come si può ben comprendere, di una conferma solo nominale, poiché i costi dei servizi aumentano consistentemente in questo periodo. Per i risparmi effettuati nel corso degli ultimi tre anni e per gli apporti di altri fondi, il bilancio del 2008 parte da un residuo attivo di ben 412.436,70 euro. Si tratta tuttavia di somme in parte impegnate per finanziare progetti in affidamento. Tabella 11.1. Bilancio delle spese della 328/00 del Municipio. Anni 2001-2007 Var % serie Var % su Anno Importo storica an prec. 2001 770.335,00 100 100 2002 746.612,00 96,92 -3,18 2003 671.616,00 87,18 -11,16 2004 685.629,00 89,00 2,08 2005 652.980,00 84,76 -4,77 2006 652.980,00 84,76 0 2007 652.980,00 84,76 0 2008 412.436,70* *Residui anni 2005-2006-2007 * I fondi 2008 saranno accreditati in ottobre Per le politiche sociali il Municipio Roma Centro Storico impegna parte del suo bilancio ordinario. Nel 2006 ha impegnato 4.783.811,75 euro; nel 2007 5.080.233,16 (+ 6% circa rispetto 96 all’anno precedente); nel 2008 5.301.473,11 euro (+ 10% circa rispetto all’anno precedente; cfr. Tabella 11.2). Tabella 11.2. Fondi del bilancio ordinario destinati alle politiche sociali Servizi agli adulti (Centro di Responsabilità AAB) 2006 2007 2008 Contributi economici per cittadini con disagio soci-economico 466.000,00 334.310,01 303.967,62 Progetti sociali (ad es., tirocini lavoro) 169.766,00 351.832,00 350.000,00 Assistenza alloggiativa per i cittadini sfrattati 130.000,00 130.000,00 130.000,00 Sub Totale 765.766,00 816.142,01 783.967,62 Percentuale Sub Totale su Totale Servizi ai cittadini disabili (Centro di Responsabilità AAB) Assistenza domiciliare disabili (Saish) 16% 16% 2006 2007 2008 1.080.000,00 1.171.689,99 1.225.101,50 23.097,80 23.097,80 23.097,80 236.371,04 320.000,00 400.000,00 Altri servizi assistenza ai disabili (ad es., Servizio specifico per autistici) Assistenza alunni disabili nelle scuole (Centro di Responsabilità AAM) 14% Sub Totale 1.339.468,84 1.514.787,79 1.648.199,30 Percentuale Sub Totale su Totale 28% 30% 31% 97 Tabella 11.2. (Segue) Fondi del bilancio ordinario destinati alle politiche sociali Servizi alle famiglie con disagio socio-economico con presenza di minori (Centro di Responsabilità AAM) Servizi alle famiglia, ai bambini e agli adolescenti 2006 Contributi economici per famiglie con disagio socioeconomico 2007 2008 279.309,13 209.309,13 209.000,00 55.443,31 47.176,00 48.000,00 Case Famiglia 524.429,75 690.289,78 697.429,78 Assistenza domiciliare per minori con disagio sociale (SISMIF) 100.000,00 137.884,00 140.000,00 Progetti speciali (ad esempio tirocini area minori) Sub Totale 1.459.182,10 1.084.658,91 1.094.429,78 Percentuale Sub Totale su Totale 10% 7% 7% Tabella 11.2. (Segue) Fondi del bilancio ordinario destinati alle politiche sociali Servizi ai cittadini anziani in stato di disagio sociale Servizi agli anziani 2006 2007 2008 Contributi economici per anziani con disagio socioeconomico 240.000,00 205.250,68 205.250,68 Assistenza domiciliare per anziani (Saisa) 828.026,62 800.227,85 857.000,00 Pagamento parte contributo rette case di riposo 533.461,26 551.192,30 751.192,30 Centro diurno anziani fragili Altri servizi di assistenza agli anziani (ad es, socializzazione centri anziani, dimissioni protette, pasti a domicilio, soggiorni diurni, socializzazione festività Natale e Pasqua, ecc) 154.206,00 188.000,00 222.232,62 363.130,59 485.263,40 313.130,59 125.000,00 125.000,00 123.500,00 Sub Totale 2.243.824,47 2.354.934,23 2.472.306,19 Percentuale Sub Totale su Totale 46% Totale Fonte: Municipio Roma Centro Storico 4.783.811,75 5.080.233,16 Soggiorni residenziali estivi, natalizi e pasquali per anziani 46% 46% 5.301.473,11 Questo investimento è parte di un complesso intervento del Comune di Roma nella spesa sociale. Nel corso degli ultimi anni, infatti, il Comune di Roma ha destinato alla spesa sociale una quota 98 di risorse pari a 230 milioni di euro nel 2001, di 288 milioni nel 2002, di 1274 nel 2003, di 1278 nel 2004, di 324 nel 2005 e di 304 nel 2006. Si tratta di un investimento costante che, tranne il picco del 2005 (con un incremento del 12% rispetto al 2001), resta più o meno fermo per assestarsi ad un incremento del 6% nel 2006. Se tuttavia si vedono le spese per investimento i valori del 2006 (19 milioni) sono più o meno equivalenti di quelli del 2001 (17 milioni). Vi sono stati tuttavia tre anni di forte incremento: 2003, 38 milioni; 2004, 37 milioni; 2005, 38 milioni. Nel 2006, con 304 milioni complessivi, la spesa sociale del Comune di Roma si attesta intorno al 3% della spesa complessiva. A livello municipale non si hanno dati per fare analoghe considerazioni quantitative. La previsione, tuttavia, non è facile neppure a livello dell’intero Comune di Roma. Troppe infatti sono le variabili da considerare e non tutte sono controllate dal Comune e tanto meno dal Municipio. La prima e più generale riguarda le entrate derivanti dalla fiscalità generale. Non si comprende allo stato attuale se e come i comuni avranno autonomia nella gestione di determinate partite (Ici, compartecipazione Irpef, ad esempio). L’altra variabile è la volontà politica di continuare l’impegno nelle politiche sociali. Dalla programmazione del Comune di Roma contenuta nel Documento di Programmazione Finanziaria. Indirizzi per la formazione del bilancio 2008-2010, approvato nell’ottobre 2007, e nel Bilancio sociale 2006, approvato dalla Giunta capitolina nel novembre 2007, emerge la volontà di confermare ed estendere l’impegno finora profuso per le politiche sociali e, in particolare, per le politiche di inclusione sociale. Analogo impegno è espresso dagli Organi di Governo del Municipio e questo PRS ne è una testimonianza. 2. La spesa per interventi e progetti in corso I progetti in corso, parzialmente o completamente finanziati con fondi della legge 328/00, comportano un notevole impegno di spesa. Tali progetti hanno scadenza nel 2008 o anche nel 2009. Il Municipio deve pertanto prevedere somme capaci di continuare a finanziare i progetti in corso nel 2008, a continuarli nel 2009 e nel 2010, naturalmente nelle forme che a suo tempo matureranno. Dal monitoraggio complessivo deriveranno infatti i criteri relativi per la determinazione di quali progetti continuare, quali integrare o modificare e quali invece abbandonare alla loro conclusione (cfr. Appendice n. 5 relativa alla programmazione finanziaria per il triennio 2008-2010). Sulla base di queste informazioni si può formulare una programmazione delle risorse finanziarie necessarie per l’implementazione del PRS. 3. Le ipotesi di programmazione finanziaria Ipotesi della continuità La continuità degli interventi richiede un investimento di risorse proprie e acquisite sulla base delle leggi vigenti e di accordi con enti pubblici e privati. Nel triennio 2008-2010 occorre allora reperire una somma di circa € 25.901.384,35 (cfr. Appendice 5 alla tabella esigenze finanziarie necessarie nel triennio). Ipotesi dell’incremento delle politiche e dei servizi sociali Appare del tutto irrealistico pensare oggi che nei prossimi tre anni, compreso l’anno in corso, si possa incrementare la spesa sociale. Nonostante nell’opinione pubblica vi siano forti affermazioni di questa necessità, i vincoli di bilancio generale porteranno probabilmente ad optare per una linea di politica economica piuttosto tradizionale, nonostante sia dimostrato che politiche sociali efficaci possono anche nel breve periodo portare a risparmi e crescita economica. Bisogna dunque aspettarsi che non vi sia alcun incremento delle somme messe a 99 disposizione dal governo nazionale e, per il ruolo che esso ha nelle economie locali, dalla Regione e dal Comune. Tuttavia, questo PRS ha registrato un’ampia disponibilità di associazioni e organizzazioni a mettere a disposizione risorse umane. L’incremento delle politiche può allora venire da un contributo in termini di professionalità che, riducendo la spesa per il personale, può allargare la platea delle persone raggiunte dai servizi esistenti oppure contribuire a creare nuovi servizi o attivare nuovi programmi. Non si può dire a quanto potrà ammontare questo risparmio. Molto dipende dal clima di fiducia esistente tra cittadini, associazioni di volontariato e istituzioni. Per questo la gestione del PRS si rivela forse ancor più importante della sua redazione. Sono previste già le seguenti azioni a basso costo: - esercizio del diritto del cittadino di scegliere l’ente accreditato per l’erogazione dell’assistenza domiciliare; - gestione dell’accoglienza del cittadino fino alla sua eventuale presa in carico; - messa a disposizione della Casa della Città per l’integrazione delle politiche sociali con le politiche urbanistiche e per la rete della responsabilità creata nella costruzione del PRS. Inoltre il Piano Regolatore Sociale dovrà contemplare anche la programmazione afferente i progetti finanziati con la legge 285/97, dei quali alcuni – come ad esempio i progetti Educativa territoriale, Guarda in giro, Genitori si diventa - sono stati già programmati all’interno di questa logica di integrazione delle politiche al fine di: - potenziare le skills dei giovani attraverso la promozione dell’autonomia, considerando i ragazzi come interlocutori attivi; - promuovere spazi di crescita personale e relazionale attraverso il ricorso alla produzione audiovisiva di stile cinematografico; - valorizzare le competenze dei genitori, incrementare la consapevolezza e la fiducia nelle proprie capacità, rafforzare la capacità di osservare e di comprendere i propri figli; - creare contesti in cui i bambini si trovino nella condizione di poter raggiungere un soddisfacente grado di autonomia al fine di sfruttare pienamente e nel modo più sicuro le potenzialità dell’ambiente familiare, scolastico e cittadino. I progetti futuri saranno perciò elaborati sulla base dell’esperienza di quelli precedenti e tenendo in grande considerazione le priorità emerse dal tavolo di coprogettazione “Crescere tra casa, scuola e territorio” nel corso del quale si è sottolineata: - la necessità di prestare ascolto ai ragazzi attraverso la partecipazione attiva alla elaborazione dei progetti che li riguardano, anche al fine di far emergere situazioni di emarginazione culturale ed educativa all’interno delle proprie famiglie (come nel caso del progetto sul Bullismo, di cui si parla nella relativa scheda progetto a pag. 84); - il bisogno di reperire spazi da destinare ad uso sociale, in cui i ragazzi possano dare espressione alla loro creatività, individuando luoghi di incontro e di socializzazione accessibili anche ai bambini disabili (documentazione della didattica nel Municipio Roma Centro Storico con la partecipazione degli adolescenti); - promozione di un rapporto sempre più forte tra la scuola e le famiglie, anche a sostegno della genitorialità; - formalizzazione della comunicazione tra le istituzioni e il Terzo settore per fornire risposte proporzionate alle situazioni di disagio (sperimentazione di un’esperienza di rete tra strutture educative comunali e associazionismo territoriale); 100 12. I PROCESSI DI ATTUAZIONE E LE PROCEDURE DI REVISIONE 1. Diffusione A conclusione della procedura di approvazione del PRS si prevede di impostare e realizzare alcune azioni finalizzate alla sua diffusione. • Presentazione pubblica del piano. Si tratta di un incontro rivolto a tutti che completa la procedura iniziata a dicembre 2007 con l’incontro degli Organi di governo del Municipio, con le parti sociali (5 dicembre) e, soprattutto, la presentazione del PRS al pubblico avvenuta nella Città dell’Altra Economia (18 dicembre). • Organizzare una conferenza stampa per presentare il PRS. • Diffondere il PRS via internet. A questo proposito si ricorda che la costruzione del PRS è avvenuta con ampio coinvolgimento delle parti sociali, di cittadini, del volontariato e di altri attori della società civile. E’ stata costruita in questo modo una rete che, nel corso dei mesi dedicati alla preparazione dello stesso PRS, ha già funzionato come un network comunicativo. Per queste ragioni la rete costruita durante la preparazione e la elaborazione del PRS sarà anche uno strumento per la sua diffusione. • Dedicare uno spazio autonomo al PRS nel sito del Municipio. • Stampare una brochure informativa. • Adottare la Carta dei servizi. 2. Gestione Gli organi di governo del Municipio (Presidente, Giunta e Consiglio) saranno i garanti del processo di implementazione del PRS. Il PRS sarà gestito dalla UOSECS mediante la Cabina di Regia costituita dall’Ufficio di Piano. Per la gestione dei servizi attivati il Municipio Roma Centro Storico intende avvalersi, nelle forme previste dalla legge, di organizzazioni e di professionalità presenti nella società. La complessità dei bisogni a cui si tenta di rispondere con le politiche e i servizi sociali proposti dal PRS richiede una rete composta da privati, dal volontariato, dal privato sociale e dalla parte pubblica. Il Municipio ha in questo contesto il ruolo di promozione e coordinamento degli interventi e, nello stesso tempo, di verifica dei risultati conseguiti con le politiche e i servizi attivati. 3. Monitoraggio e aggiornamento del piano Il monitoraggio degli interventi avverrà in tre modi. La valutazione dei servizi avverrà pertanto lungo tre direttrici. La prima è affidata ai Tavoli permanenti per le politiche sociali. Essa è una continuazione del processo della costruzione dello stesso PRS. Da ogni Tavolo è emersa la volontà di continuare ad incontrarsi anche dopo l’approvazione del PRS. E’ stato proposto di far diventare permanenti tali tavoli e di convocarli con una cadenza trimestrale. Il compito dei Tavoli permanenti sarà in primo luogo quello di verificare i risultati prodotti dagli interventi attivati a seguito dell’approvazione del PRS. La seconda riguarda direttamente gli utenti dei servizi. Si prevede di registrare la fruizione dei servizi da parte delle persone interessate e, sulla base di un piccolo campione a scelta ragionata, intervistare alcuni fruitori dei servizi per raccogliere la loro opinione sulla qualità del servizio erogato dal Municipio. La terza è la valutazione complessiva svolta dall’UOSECS, attraverso la Cabina di Regia dell’Ufficio di Piano. Quest’ultima valutazione verificherà la rispondenza o meno tra gli obiettivi previsti dagli interventi e i risultati ottenuti ed elabora le eventuali proposte di modifica e integrazione annuale del PRS. 101 Le eventuali modifiche, integrazioni e aggiornamento possono riguardare le metodologie di lavoro, la ridefinizione degli obiettivi di ogni intervento ma anche lo spostamento di risorse da settori a settori, secondo le necessità eventualmente emerse dal monitoraggio. Ogni anno sarà svolta una giornata di presentazione del bilancio sociale. La procedura sopra descritta costituisce nei fatti anche la procedura di aggiornamento annuale del Piano per quanto riguarda le metodologie di intervento e la verifica dei risultati attesi. 102 Appendice 1 SCHEDE INFORMATIVE SUL MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO Scheda 1 Informazioni sull’organizzazione del Municipio Roma Centro Storico Gli organi di governo del Municipio sono: - il Presidente del Municipio - il Consiglio municipale. E’ l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del Municipio ed è composto dal Presidente e dai Consiglieri; - la Giunta. E’ composta dal Presidente, che la presiede e da quattro Assessori, di cui uno con funzioni di Vice Presidente. La Giunta collabora con il Presidente, in attuazione degli indirizzi generali del Consiglio, nel governo del Municipio ed opera attraverso deliberazioni collegiali; Il Presidente del Municipio Roma Centro Storico Giuseppe Lobefaro La Giunta: Presidente: Giuseppe Lobefaro GRUPPO: Ulivo [email protected] Tel. 06 69601201 fax 06.68308659 Vice Presidente: Fabio Zuccarelli GRUPPO: Ulivo Deleghe: Politiche dei Lavori Pubblici-Politiche della Mobilità-"Casa della Città"-Contrasto all'Abusivismo Edilizio. [email protected] Tel. 06 69601203 Tel.0669601209 Assessore: Sabrina Alfonsi GRUPPO: Ulivo Deleghe: Politiche Scolastiche-Edilizia Scolatica-Pari Opportunità [email protected] Tel. 06 69601222 Assessore: Mauro Caliste GRUPPO: Ulivo Deleghe: Commercio e Artigianato-Affissioni e Pubblicità [email protected] Tel. 06 69601221 Assessore: Roberto Morea GRUPPO: Partito della Rifondazione Comunista Deleghe: Politiche Sociali e dei Servizi alla Persona [email protected] Tel. 06 6960122 Ufficio di Staff di Presidenza e Giunta 103 Responsabile: Roberto Toppoli Anna Rita Manca Angioletta Battista Roberto Conti Patrizia Panatta Rolando Paglia Maria Teresa Ciaffoni Loredana Linari Il Consiglio del Municipio è composto da: Presidente: Letizia Ciccone Vicepresidente: Luigi Ippoliti Vicepresidente: Mario Staderini ULIVO Gabriella Canalini Andrea Casu Matteo Costantini Nello Lupino Fabio Nicolucci Emiliano Pitturo Piero Ponti Irene Scarpati Annalisa Secchi LISTA CIVICA PER VELTRONI Cristine Elena De Luca PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA Pasqualino Fabi VERDI PER VELTRONI Francesca Santolini LA ROSA NEL PUGNO Mario Staderini MODERATI PER VELTRONI Yuri Trombetti FORZA ITALIA Francesco De Micheli Laura Pastore Gloria Porcella Fabrizio Sequi ALLEANZA NAZIONALE Luigi Ippoliti Federico Mollicone 104 Stefano Tozzi Marco Veloccia UDC-CASINI Augusto Caratelli CONSIGLIERE AGGIUNTO Afsar Nurur detto Hiron nato a Laxmipur (Bangladesh) il 15/01/1966 Lo Statuto del Comune di Roma delega ai Municipi le seguenti funzioni: a) i servizi demografici; b) i servizi sociali e di assistenza sociale; c) i servizi scolastici e educativi; d) le attività e i servizi culturali, sportivi e ricreativi in ambito locale; e) le attività e i servizi di manutenzione urbana, gestione del patrimonio comunale, disciplina dell'edilizia privata di interesse locale; f) le iniziative per lo sviluppo economico nei settori dell'artigianato e del commercio, con esclusione della grande distribuzione commerciale; g) le funzioni di polizia urbana nelle forme e modalità stabilite dal Regolamento del Corpo della polizia municipale di Roma. Per lo svolgimento di tali funzioni, il Municipio è organizzato attualmente in tre aree dette Unità Organizzative (U.O.). L'Unità Organizzativa Amministrativa (U.O.A.) si occupa dei servizi demografici e dei settori commercio e artigianato. L'Unità Organizzativa Tecnica (U.O.T.) si occupa della manutenzione stradale urbana, dei fabbricati comunali, della disciplina dell'edilizia privata e dell'occupazione suolo pubblico edilizio. L'Unità Organizzativa Sociale, Educativa, Sport e Cultura (U.O.S.E.C.S.) si occupa dei servizi sociali scolastici, sportivi e culturali. Le attività di questa direzione sono articolate in molteplici settori che promuovono servizi rivolti a tutele fasce d’età, bambini, adolescenti, adulti, portatori di handicap e anziani, attraverso una programmazione di interventi mirati a migliorare la qualità della vita. Altri Organi del Municipio: U.R.P. - Ufficio Relazioni con il Pubblico S.U.A.P. - Sportello Unico Attività Produttive Ufficio delle Entrate ZTL - Zona a Traffico Limitato Servizi utili, vivi il centro Ogni U.O. è articolata in vari Servizi ed è diretta da un Dirigente di cui uno con funzioni anche di Direttore dell'intero Municipio che coordina tutte le attività seguendo gli indirizzi e le direttive degli Organi Municipali. Nel territorio del Centro Storico svolge le funzioni di polizia urbana il I Gruppo del Corpo di Polizia Municipale. Scheda 2 105 Informazioni sulla viabilità del Centro Storico I residenti e le altre categorie aventi diritto al permesso per la ZTL, nonché le persone con disabilità in possesso di contrassegno speciale di circolazione, possono accedere liberamente utilizzando le automobili autorizzate ed esponendo il contrassegno in evidenza sul parabrezza o sul lunotto posteriore dell'autoveicolo. I contrassegni per persone con disabilità danno diritto alla circolazione in tutta la ZTL e alla sosta nei posti auto riservati e in tutti gli altri spazi consentiti. I contrassegni per la ZTL danno diritto al transito (solo attraversamento della ZTL) o alla circolazione (accesso nella ZTL e sosta su strada negli spazi consentiti) secondo le diverse tipologie di permesso. Figura 2.4 – Le zone a traffico limitato nel Centro Storico (settore C) 106 Scheda 3 Cenni storici sui Rioni del Municipio Roma Centro Storico RIONE MONTI Il Rione Monti è uno dei più antichi di Roma. In antichità era la parte denominata Subura, la parte i cui vivevano i plebei ed era considerata la parte più malfamata della vecchia Roma. Attraverso i secoli, durante il Medioevo, la zona del rione Monti era sostanzialmente poco popolata e formata per lo più da orti e vigneti: era lontana dal centro culturale dell'epoca, il Vaticano, ma vicina alla chiesa di S.Giovanni in Laterano, già da allora meta di numerosi pellegrini. RIONE TREVI Il rione Trevi è insieme a Monti uno dei rioni più antichi. In esso si trovavano ampi raggruppamenti di case private da cui si ergevano alcuni edifici monumentali, come palazzo Barberini. RIONE COLONNA Il rione Colonna è il terzo rione di Roma. Confina con i rioni Ludovisi, Trevi, Pigna, Sant'Eustachio e Campo Marzio. CAMPO MARZIO Il rione Campo Marzio è il quarto rione di Roma. Decisamente uno dei rioni più antichi della capitale. Una vasta area pianeggiante, a nord del Quirinale e del Campidoglio, delimitata dall'ansa del Tevere a ovest intorno all'attuale piazza del Popolo. RIONE PONTE Si sviluppa sulla sponda destra del Tevere, di fronte Castel Sant'Angelo. Il suo nome deriva da ponte Sant'Angelo, appartenuto al rione fino a quando papa Sisto V lo incorporò nel rione Borgo, che oggi non è incluso nel territorio del Municipio. PARIONE E’ situato a destra della grande ansa centrale del Tevere e confinante con i rioni Regola, Sant'Eustachio e Ponte. Deve il suo nome ad un enorme muro, detto in antichità il Parietone, da cui l’abbreviazione Parione. REGOLA Il suo nome deriva da Renula, quella rena soffice che ancora oggi il fiume Tevere deposita durante le piene. SANT EUSTACHIO Sant'Eustachio è il VII rione di Roma. Le sue strade principali sono il Corso Rinascimento e Corso Vittorio Emanuele II. RIONE PIGNA Di forma più o meno quadrata, si sviluppa a sinistra di via del Corso. CAMPITELLI Campitelli è il rione centrale di Roma. Fanno parte del rione alcuni dei luoghi storici come il Campidoglio e il Foro Romano. OSTIENSE Il quartiere Ostiense si sviluppa lungo la direttrice principale di via Ostiense. Appartiene per una parte al primo municipio, e per un’altra all'undicesimo e al dodicesimo. SANT'ANGELO Sant'Angelo è l'XI rione di Roma. E' uno tra i rioni più piccoli della città. RIONE RIPA Ripa è il rione più legato alla leggenda della nascita di Roma. In questa zona la lupa raccolse la cesta coi gemelli Romolo e Remo. 107 TRASTEVERE Trastevere è il XIII rione di Roma. Si trova sulla riva destra del Tevere, a sud della Città del Vaticano. ESQUILINO L'Esquilino è il quindicesimo rione di Roma. Il territorio fa da confine del centro storico. RIONE LUDOVISI Ludovisi è il sedicesimo rione di Roma. Sorge sui terreni della vecchia villa Ludovisi. SALLUSTIANO Sallustiano è il diciassettesimo rione del Comune di Roma. E' un piccolo rione che si sviluppa intorno a via XX Settembre. CASTRO PRETORIO Castro Pretorio è il diciottesimo rione di Roma. I Castra Praetoria erano antiche caserme al tempo dell'imperatore Tiberio. CELIO Il Celio è il diciannovesimo rione di Roma. E' uno dei sette colli su cui venne fondata Roma. TESTACCIO Testaccio è il XX rione del primo municipio. Il suo nome deriva dal Monte dei Cocci (dal latino testae = cocci). RIONE SAN SABA San Saba è il rione più recente di Roma, detto il Piccolo Aventino. Rappresenta la zona più a sud, sotto la zona archeologica della capitale. 108 Scheda 4 I dati della popolazione divisi per genere e per classi di età nei Rioni del Municipio Roma Centro Storico Tabella 1 – Particolari età dei residenti maschi dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) <1 <3 =5 =6 0-11 6-13 =14 Monti 57 178 54 46 589 358 34 Trevi 8 24 10 5 102 65 5 Colonna 10 22 6 8 98 67 11 Campo Marzio 23 92 21 30 312 184 26 Ponte 15 58 16 19 209 121 15 Parione 10 28 14 8 124 81 12 Regola 21 42 12 11 162 102 17 Sant'Eustacchio 8 23 11 4 98 70 12 Pigna 18 46 17 14 152 93 11 Campitelli 2 8 2 3 24 15 1 Sant'Angelo 8 22 5 3 58 31 4 Ripa 6 31 7 16 120 89 17 Trastevere 68 189 41 57 631 375 44 Borgo 12 35 18 12 145 85 11 Esquilino 68 246 88 78 951 629 81 Ludovisi 6 13 0 3 44 40 8 Sallustiano 7 26 16 8 112 71 8 Castro Pretorio 25 74 22 26 266 167 16 Celio 9 35 10 13 139 81 7 Testaccio 32 92 32 36 353 248 30 San Saba 11 33 18 12 169 135 13 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 14-17 180 30 32 99 52 35 55 31 43 12 16 48 194 49 326 37 30 79 23 123 56 =65 102 30 21 50 48 26 21 10 8 5 13 12 115 18 123 19 22 44 17 44 29 Tabella 2 – Classi di età quinquennali dei residenti maschi dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba 0-4 264 45 47 143 94 50 71 36 64 13 29 50 304 62 404 21 43 114 60 148 54 5-9 217 39 34 121 82 55 63 38 63 9 23 46 230 60 397 11 57 109 54 152 80 10-14 229 41 50 110 70 52 68 55 58 9 17 67 230 54 401 37 38 96 44 158 86 15-19 236 39 36 127 62 40 53 34 94 16 21 47 250 63 398 42 41 106 30 152 74 20-24 236 49 47 113 60 62 62 47 485 15 23 38 380 60 417 31 34 113 41 163 62 25-29 345 90 71 137 95 78 87 73 727 14 37 38 1.006 62 637 34 36 156 63 217 98 30-34 507 150 94 232 169 121 170 108 640 18 59 74 1.088 115 943 59 61 247 122 316 123 35-39 625 153 151 300 190 140 211 104 453 27 54 91 991 127 1.028 83 102 305 161 350 131 40-44 689 148 133 335 229 128 220 113 262 35 55 135 899 157 1.151 72 93 339 177 371 145 45-49 564 152 123 263 190 129 180 91 156 28 59 114 795 138 994 82 73 308 141 299 156 109 Tabella 2 – Segue 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 Monti 452 533 519 460 368 232 Trevi 110 154 156 143 115 96 Colonna 85 96 115 113 76 55 Campo Marzio 247 265 291 266 164 162 Ponte 146 186 165 168 107 93 Parione 102 141 142 113 87 59 Regola 157 163 139 125 83 58 Sant'Eustacchio 92 95 93 76 56 38 Pigna 119 77 72 73 59 55 Campitelli 32 22 21 26 21 11 Sant'Angelo 36 58 53 44 38 21 Ripa 110 83 88 84 72 76 Trastevere 647 640 686 551 329 251 Borgo 127 127 130 128 106 102 Esquilino 904 852 705 622 457 383 Ludovisi 70 79 81 87 50 59 Sallustiano 85 80 67 98 54 44 Castro Pretorio 275 302 233 237 208 147 Celio 122 111 114 88 64 41 Testaccio 281 256 220 215 192 185 San Saba 124 111 100 115 105 66 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 80-84 199 66 47 99 53 37 40 39 40 13 17 49 168 73 286 34 30 91 21 91 51 oltre Totale 181 6.856 120 1.866 41 1.414 129 3.504 43 2.202 37 1.573 53 2.003 30 1.218 49 3.546 18 348 27 671 74 1.336 181 9.626 77 1.768 292 11.271 61 993 35 1.071 120 3.506 33 1.487 85 3.851 65 1.746 Tabella 3 – Particolari età dei residenti femmine dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) <1 <3 =5 =6 0-11 Monti 52 164 35 45 531 Trevi 13 33 7 12 109 Colonna 9 29 7 6 89 Campo Marzio 25 79 26 34 324 Ponte 19 63 21 19 210 Parione 9 23 11 7 107 Regola 15 47 10 14 163 Sant'Eustacchio 7 21 8 9 112 Pigna 20 42 10 15 161 Campitelli 1 5 3 4 27 Sant'Angelo 3 15 5 6 59 Ripa 11 29 12 12 121 Trastevere 48 172 40 37 556 Borgo 13 44 8 9 131 Esquilino 84 265 65 63 928 Ludovisi 5 18 5 5 69 Sallustiano 12 25 7 14 98 Castro Pretorio 20 59 18 21 224 Celio 12 32 14 7 126 Testaccio 27 79 24 26 320 San Saba 9 40 12 14 153 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 6-13 339 69 58 208 128 67 104 68 107 15 44 92 317 89 554 51 69 147 77 231 109 =14 38 8 7 19 13 16 9 13 10 1 5 14 52 17 84 9 9 19 8 28 14 14-17 157 33 26 89 65 50 47 38 46 10 19 50 187 51 283 35 35 81 39 122 60 =65 112 26 19 61 29 28 26 12 20 2 15 27 110 17 124 13 29 58 21 64 30 110 Tabella 4 – Classi di età quinquennali dei residenti femmine dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) 0-4 5-9 10-14 15-19 20-24 25-29 Monti 248 195 217 211 242 342 Trevi 47 42 42 43 44 64 Colonna 42 29 43 39 40 61 Campo Marzio 141 139 114 122 128 180 Ponte 91 86 76 91 75 129 Parione 48 45 49 58 56 77 Regola 68 62 61 60 65 89 Sant'Eustacchio 48 46 43 39 53 66 Pigna 74 61 66 71 196 181 Campitelli 13 13 6 13 12 19 Sant'Angelo 23 23 31 20 23 30 Ripa 46 52 66 61 53 61 Trastevere 274 189 220 226 302 401 Borgo 63 38 76 55 59 96 Esquilino 447 341 362 349 452 626 Ludovisi 25 31 34 41 36 42 Sallustiano 38 49 36 39 38 59 Castro Pretorio 98 96 88 105 109 150 Celio 54 53 46 39 50 85 Testaccio 127 134 149 150 166 219 San Saba 62 60 75 79 68 75 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 30-34 568 98 89 271 192 119 132 120 211 25 53 96 609 132 725 68 103 240 126 346 115 35-39 657 114 128 325 211 141 181 98 135 13 54 118 733 153 907 80 115 272 159 332 144 40-44 681 112 120 304 198 156 196 117 110 29 60 117 706 164 1.060 69 118 271 153 433 163 45-49 579 110 97 306 176 150 142 94 98 35 51 114 697 123 852 76 82 214 124 336 159 Tabella 4 – Segue 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 Monti 555 614 593 526 431 382 Trevi 111 130 121 107 78 66 Colonna 95 94 103 83 68 58 Campo Marzio 264 293 314 274 170 177 Ponte 159 207 174 177 128 97 Parione 140 147 129 127 92 86 Regola 168 160 144 125 86 63 Sant'Eustacchio 101 116 86 53 55 43 Pigna 62 67 69 66 56 42 Campitelli 22 36 28 19 17 19 Sant'Angelo 43 44 53 45 32 34 Ripa 105 94 129 122 110 88 Trastevere 655 655 572 482 394 363 Borgo 116 110 119 108 124 111 Esquilino 852 840 684 664 616 618 Ludovisi 69 94 82 65 57 60 Sallustiano 95 84 101 104 95 77 Castro Pretorio 236 230 197 250 206 179 Celio 138 153 107 89 81 83 Testaccio 335 299 294 310 299 293 San Saba 136 133 117 121 131 105 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 80-84 337 52 43 132 79 64 71 40 38 9 19 74 316 91 549 73 64 152 61 245 81 oltre Totale 420 7.798 67 1.448 77 1.309 190 3.844 83 2.429 73 1.757 76 1.949 53 1.271 49 1.652 9 337 20 658 89 1.595 328 8.122 103 1.841 542 11.486 82 1.084 79 1.376 184 3.277 81 1.682 255 4.722 101 1.925 111 Tabella 5 – Particolari età dei residenti (maschi più femmine) dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) <1 <3 =5 =6 0-11 Monti 109 342 89 91 1.120 Trevi 21 57 17 17 211 Colonna 19 51 13 14 187 Campo Marzio 48 171 47 64 636 Ponte 34 121 37 38 419 Parione 19 51 25 15 231 Regola 36 89 22 25 325 Sant'Eustacchio 15 44 19 13 210 Pigna 38 88 27 29 313 Campitelli 3 13 5 7 51 Sant'Angelo 11 37 10 9 117 Ripa 17 60 19 28 241 Trastevere 116 361 81 94 1.187 Borgo 25 79 26 21 276 Esquilino 152 511 153 141 1.879 Ludovisi 11 31 5 8 113 Sallustiano 19 51 23 22 210 Castro Pretorio 45 133 40 47 490 Celio 21 67 24 20 265 Testaccio 59 171 56 62 673 San Saba 20 73 30 26 322 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 6-13 697 134 125 392 249 148 206 138 200 30 75 181 692 174 1.183 91 140 314 158 479 244 =14 72 13 18 45 28 28 26 25 21 2 9 31 96 28 165 17 17 35 15 58 27 14-17 337 63 58 188 117 85 102 69 89 22 35 98 381 100 609 72 65 160 62 245 116 =65 214 56 40 111 77 54 47 22 28 7 28 39 225 35 247 32 51 102 38 108 59 Tabella 6 – Classi di età quinquennali dei residenti (maschi più femmine) dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba 0-4 512 92 89 284 185 98 139 84 138 26 52 96 578 125 851 46 81 212 114 275 116 5-9 412 81 63 260 168 100 125 84 124 22 46 98 419 98 738 42 106 205 107 286 140 10-14 446 83 93 224 146 101 129 98 124 15 48 133 450 130 763 71 74 184 90 307 161 15-19 447 82 75 249 153 98 113 73 165 29 41 108 476 118 747 83 80 211 69 302 153 20-24 478 93 87 241 135 118 127 100 681 27 46 91 682 119 869 67 72 222 91 329 130 25-29 687 154 132 317 224 155 176 139 908 33 67 99 1.407 158 1.263 76 95 306 148 436 173 30-34 1.075 248 183 503 361 240 302 228 851 43 112 170 1.697 247 1.668 127 164 487 248 662 238 35-39 1.282 267 279 625 401 281 392 202 588 40 108 209 1.724 280 1.935 163 217 577 320 682 275 40-44 1.370 260 253 639 427 284 416 230 372 64 115 252 1.605 321 2.211 141 211 610 330 804 308 45-49 1.143 262 220 569 366 279 322 185 254 63 110 228 1.492 261 1.846 158 155 522 265 635 315 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 112 Tabella 6 – Segue 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 Monti 1.007 1.147 1.112 986 799 614 Trevi 221 284 277 250 193 162 Colonna 180 190 218 196 144 113 Campo Marzio 511 558 605 540 334 339 Ponte 305 393 339 345 235 190 Parione 242 288 271 240 179 145 Regola 325 323 283 250 169 121 Sant'Eustacchio 193 211 179 129 111 81 Pigna 181 144 141 139 115 97 Campitelli 54 58 49 45 38 30 Sant'Angelo 79 102 106 89 70 55 Ripa 215 177 217 206 182 164 Trastevere 1.302 1.295 1.258 1.033 723 614 Borgo 243 237 249 236 230 213 Esquilino 1.756 1.692 1.389 1.286 1.073 1.001 Ludovisi 139 173 163 152 107 119 Sallustiano 180 164 168 202 149 121 Castro Pretorio 511 532 430 487 414 326 Celio 260 264 221 177 145 124 Testaccio 616 555 514 525 491 478 San Saba 260 244 217 236 236 171 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 80-84 536 118 90 231 132 101 111 79 78 22 36 123 484 164 835 107 94 243 82 336 132 oltre 601 187 118 319 126 110 129 83 98 27 47 163 509 180 834 143 114 304 114 340 166 Totale 14.654 3.314 2.723 7.348 4.631 3.330 3.952 2.489 5.198 685 1.329 2.931 17.748 3.609 22.757 2.077 2.447 6.783 3.169 8.573 3.671 113 Scheda 5 Lo stato civile dei residenti dei Rioni suddivisi per genere del Municipio Roma Centro Storico Tabella 1 – Lo stato civile dei residenti maschi dei Rioni del Municipio . Anno 2006 (valori assoluti) Stato civile Maschi Celibi Coniugati Vedovi Divorziati Monti 3.694 2.813 161 188 Trevi 1.086 697 28 55 Colonna 762 586 23 43 Campo Marzio 1.773 1.531 67 133 Ponte 1.110 958 49 85 Parione 816 666 29 62 Regola 1.174 735 25 69 Sant'Eustacchio 741 432 19 26 Pigna 2.519 952 34 41 Campitelli 203 133 4 8 Sant'Angelo 358 277 16 20 Ripa 754 530 29 23 Trastevere 5.688 3.543 155 240 Borgo 1.039 644 40 45 Esquilino 5.984 4.753 252 282 Ludovisi 489 446 26 32 Sallustiano 474 545 24 28 Castro Pretorio 1.841 1.509 77 79 Celio 896 524 29 38 Testaccio 1.885 1.719 140 107 San Saba 909 735 54 48 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Rioni Totale 6.856 1.866 1.414 3.504 2.202 1.573 2.003 1.218 3.546 348 671 1.336 9.626 1.768 11.271 993 1.071 3.506 1.487 3.851 1.746 114 Tabella 2 – Lo stato civile dei residenti femmine dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) Rioni Nubili Monti 3.934 Trevi 687 Colonna 617 Campo Marzio 1.793 Ponte 1.141 Parione 776 Regola 951 Sant'Eustacchio 697 Pigna 912 Campitelli 155 Sant'Angelo 305 Ripa 842 Trastevere 4.069 Borgo 950 Esquilino 5.356 Ludovisi 498 Sallustiano 613 Castro Pretorio 1.497 Celio 916 Testaccio 1.955 San Saba 819 Stato civile Coniugate Vedove 2.745 795 562 130 510 120 1.489 348 940 198 677 201 712 168 409 115 569 105 139 29 275 61 570 136 2.813 804 629 200 4.280 1.400 406 125 548 155 1.307 341 536 161 1.784 755 776 237 Divorziate 324 69 62 214 150 103 118 50 66 14 17 47 436 62 450 55 60 132 69 228 93 Totale 7.798 1.448 1.309 3.844 2.429 1.757 1.949 1.271 1.652 337 658 1.595 8.122 1.841 11.486 1.084 1.376 3.277 1.682 4.722 1.925 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 3 – Lo stato civile dei residenti (maschi + femmine) dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) Celibi/nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e Totale Monti 7.628 5.558 956 512 14.654 Trevi 1.773 1.259 158 124 3.314 Colonna 1.379 1.096 143 105 2.723 Campo Marzio 3.566 3.020 415 347 7.348 Ponte 2.251 1.898 247 235 4.631 Parione 1.592 1.343 230 165 3.330 Regola 2.125 1.447 193 187 3.952 Sant'Eustacchio 1.438 841 134 76 2.489 Pigna 3.431 1.521 139 107 5.198 Campitelli 358 272 33 22 685 Sant'Angelo 663 552 77 37 1.329 Ripa 1.596 1.100 165 70 2.931 Trastevere 9.757 6.356 959 676 17.748 Borgo 1.989 1.273 240 107 3.609 Esquilino 11.340 9.033 1.652 732 22.757 Ludovisi 987 852 151 87 2.077 Sallustiano 1.087 1.093 179 88 2.447 Castro Pretorio 3.338 2.816 418 211 6.783 Celio 1.812 1.060 190 107 3.169 Testaccio 3.840 3.503 895 335 8.573 San Saba 1.728 1.511 291 141 3.671 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Scheda 6 115 Mercato Immobiliare e valorizzazione del patrimonio immobiliare nel Municipio Roma Centro Storico Fonte: CRESME Il Municipio Roma Centro Storico raddoppia il suo valore Al primo gennaio 2007 il prezzo di compravendita delle abitazioni del Municipio Roma Centro Storico è stimato in 6.900 euro al mq (valore medio). Sulla base dei dati CRESME, si tratta di un incremento in valori correnti del 95% rispetto al 2001. A valori costanti la crescita reale del valore immobiliare è stata del 78,9%. Si registrano quattro punti percentuali di differenza rispetto ai valori calcolati sull’intero comune di Roma. Si può sostenere che nella prima metà degli anni duemila gli immobili del Centro Storico hanno raddoppiato il loro valore. Tabella 1 – Prezzi di compravendita 2006 (valori medi e valori massimi) e variazioni percentuali 2006-2001 Zona Prezzi di Variazione % Variazione % compravendita al 06-01 06-01 mq (dicembre monetaria deflazionata 2006) Centro Storico 8.000/9.000 Aventino 6.450/7.400 Trastevere 6.350/7.000 XX Settembre 6.250/7.200 Monti 5.683/6.367 Celio 4.550/5.200 San Saba 5.600/6.400 Testaccio 4.850/5.500 Granicolo 6.150/7.100 Esquilino 4.700/5.200 Marco Polo 4.200/4.800 Tot. Municipio 5.378/6.909 95,0 78,9 Tot. Roma 3.028/4.013 91,0 74,9 Fonte: Elaborazione CRESME su dati OMI – Agenzia del territorio. Valori delle abitazioni medie e di pregio. Il valore del patrimonio abitativo del Municipio Roma Centro Storico Nel Municipio Roma Centro Storico al 2006 sono localizzate circa 66.000 abitazioni, il 5,1% delle abitazioni della città. Nello stesso anno sono state acquistate e vendute 2.355 abitazioni, pari al 6,2% delle 38.127 transazioni dell’intero territorio comunale. In termini di valore del patrimonio abitativo si concentra nel Municipio Roma Centro Storico il 23,8% dell’intero valore del comune di Roma: nel 2006, le circa 66.000 abitazioni valgono circa 34 miliardi di euro. 116 Tabella 2 – Sintesi dei rapporti nel mercato immobiliare fra il Municipio Roma Centro Storico e il resto della città. Anno 2006 Abitazioni Compravendite Municipio 5,1% Resto della città 94,9% Comune di Roma 100,0% Fonte: Elaborazione CRESME. * : Valore del patrimonio immobiliare abitativo. 6,2% 93,8% 100,0% Ricchezza immobiliare abitativa* 23,8% 76,2% 100,0% Tabella 3 – Valore complessivo di mercato e specifiche del Municipio Roma Centro Storico Zona Valore medio del Stock: numero Valore di mercato patrimonio abitazioni in residenziale 2006 milioni di euro (dicembre 2006) Centro Storico 7.985 17.723 12.208 Aventino 6.450 767 482 Trastevere 6.350 8.163 3.912 XX Settembre 6.250 5.585 3.141 Monti 5.683 8.956 4.254 Celio 4.550 2.823 1.043 San Saba 5.600 2.256 1.203 Testaccio 4.850 4.799 1.492 Granicolo 6.150 275 201 Esquilino 4.700 13.321 5.132 Marco Polo 4.200 1.271 474 Tot. Municipio 5.378 65.939 33.543 Tot. Roma 3.028 1.303.013 385.095 Fonte: Elaborazione CRESME su dati OMI – Agenzia del territorio. Valori delle abitazioni medie e di pregio. 117 APPENDICE 2 Scheda 1 Le attività commerciali degli immigrati nel Rione Esquilino Il fenomeno dello spopolamento del Centro Storico di Roma ha coinvolto in misura minore l’Esquilino che tuttora rappresenta il 30,1% dell’intera popolazione del Municipio. Questo aspetto ha favorito la permanenza di una presenza sociale più articolata rispetto alle altre. La presenza straniera soprattutto nelle sue prime componenti, africani e bengalesi, ha costituito per l’economia in crisi del mercato di Piazza Vittorio una risorsa: prima come acquirenti dei prodotti a buon prezzo, poi come lavoratori o gestori delle attività commerciali stesse. Con questa trasformazione comincia anche il lento progredire di una metamorfosi dei prodotti e delle merci in vendita, coerente con le esigenze degli acquirenti. Tale dinamica ha attratto sempre più persone immigrate verso il mercato cominciando a generare quel fenomeno di etichettatura multietnica del rione. In una città ancora non propriamente preparata all’impatto con le popolazioni migranti, una tale concentrazione di stranieri, provenienti dai continenti più lontani, in alcuni casi genera difficoltà di relazione, con potenziale isolamento dell’intero Rione dai circuiti di interesse dei romani, in modo particolare dalla zona più prossima a Piazza Vittorio. L’indagine del Censis effettuata nel 2005 (citare la fonte) registra questa difficoltà, infatti, il 6,7% dei romani intervistati considera Piazza Vittorio come un luogo pericoloso (ma non è una percentuale bassa?). Se si aggiunge questo risultato al 10,5% che indica la stazione Termini, compresa nell’Esquilino, si arriva ad un 17,2% immediatamente dietro all’area periferica di Tor Bella Monaca (alla periferia sud est) in cima alla classifica con il 28,3%. Per molti romani Piazza Vittorio è divenuta la Chinatown romana vista la grande concentrazione di showroom gestiti da cinesi. Gli immigrati del Bangladesh, dell’Africa o delle Filippine non dispongono di capitali da investire e si attestano soprattutto come piccoli gestori o dipendenti delle imprese di titolari italiani. Al culmine della crisi del mercato, che mette in seria difficoltà tutte le attività commerciali della zona, comincia a emergere l’interesse determinato delle famiglie imprenditoriali cinesi. La loro era una presenza, sin dagli anni ’60, confinata in pochi angoli del Rione con alcuni laboratori di manifattura di pelli; intorno alla fine degli anni ’80, la loro presenza comincia ad estendersi. Potendo contare su ingenti capitali immediatamente disponibili, si propongono come acquirenti di licenze commerciali ad imprenditori che, data la particolare situazione di crisi, non si lasciano sfuggire la possibilità di monetizzare l’autorizzazione commerciale per trasferire l’attività altrove nella città. In poco tempo, la presenza dei commercianti cinesi si estende lungo intere vie, quelle più penalizzate dalla decadenza del commercio, e riempie il rione di vetrine tutte uguali e di ideogrammi indecifrabili. L’attuale situazione può essere colta nella figura 3.1 realizzata attraverso una rilevazione a vista di tutti gli esercizi della zona. Il fatto rilevante è costituito dall’acutizzarsi nella città della percezione dell’Esquilino come quartiere degradato a causa della forte presenza degli stranieri. L’elevata presenza cinese, accompagnata da un fortissimo impatto visuale generato dalla fitta rete degli esercizi commerciali sulla strada che in poco tempo ha cambiato l’aspetto del rione, ha favorito il consolidamento di questo giudizio. Inoltre, le attività commerciali rilevate dai cinesi sono caratterizzate dalla vendita di abbigliamento o di accessori praticamente a soli commercianti o grossisti. In questo modo si giunge ad un duplice effetto: la violazione del rispetto per le destinazioni d’uso determina la scomparsa di quel tessuto variegato di esercizi commerciali tradizionali di cui ogni quartiere ha bisogno; inoltre la vendita all’ingrosso fa perdere di interesse il semplice transito per quelle vie dove la concentrazione di attività cinesi è praticamente totalizzante. 118 Figura 3.1 – Rilevazione a vista degli esercizi commerciali. Elaborazione Caritas Roma, anno 2006 119 APPENDICE 3 Verso il Piano Regolatore Sociale Scheda di rilevazione e di valutazione per i partecipanti ai Tavoli di Lavoro Con la Delibera di Giunta dell’8 marzo 2007 il Comune di Roma ha emanato alcune linee di orientamento per la redazione dei Piani regolatori sociali da parte dei Municipi della Città. Il punto strategico del lavoro di redazione dei piani dovrebbe essere il seguente: “La redazione del piano sarà caratterizzata dalla partecipazione attiva della cittadinanza, delle organizzazioni del Terzo Settore e da tutti gli attori coinvolti nelle politiche sociali del territorio, dalla concertazione con le organizzazioni sindacali, dalla definizione di accordi programmatici con altri soggetti istituzionali (aziende sanitarie locali, istituzioni scolastiche, ..) e del tessuto produttivo territoriale”. “Obiettivo del Piano – afferma la Delibera di Giunta – sarà stabilire, in una cornice strategica unitaria, interventi e progetti che sul territorio municipale favoriscano, secondo il principio della sussidiarietà, lo sviluppo locale e il benessere della cittadinanza: prioritariamente nell’ambito dei servizi alla persona, ma anche in relazione alle politiche dell’abitare, del lavoro, del territorio e della riqualificazione urbana, della salute, della formazione e dell’educazione”. La presente scheda è finalizzata alla raccolta delle informazioni e delle valutazioni dei partecipanti ai tavoli. I dati che Lei fornirà saranno di estrema utilità perchè consentiranno una migliore programmazione ed attuazione delle politiche sociali e inoltre permetteranno di approfondire le conoscenze e le informazioni della realtà municipale. Le indicazioni fornite verranno trattate in modo strettamente riservato nel pieno rispetto delle garanzie previste dalle normative vigenti sulla privacy. A quali dei seguenti Tavoli di lavoro intende partecipare (indichi con una croce ciascun Tavolo a cui intende partecipare): 1. |___| La Casa della Città: luogo di accoglienza, ascolto e partecipazione 2. |___| La ricchezza nella diversità delle culture 3. |___| Crescere tra casa, scuola e territorio 4. |___| Percorsi di buon invecchiamento 5. |___| Vivere e abitare il centro storico 6. |___| Dalla formazione al lavoro Nome Cognome Recapito Telefonico Eventuale indirizzo e mail Anno di nascita del partecipante: 19|____|____| Genere partecipante: 1. |___| Maschio 2. |___| Femmina 120 Nazionalità: 1. |___| Italiana 2. |___| Altro Paese, specificare quale:_______________________________________ Titolo di Studio (indichi solo l’ultimo titolo conseguito): 1. 2. 3. 4. |___| fino alla licenza media |___| diploma scuola media superiore |___| laurea |___| post-laurea Qual è la sua attività professionale? ______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________ Caratteristiche del partecipante e dell’Ente rappresentato: Denominazione Ente Ragione sociale Ente Anno Fondazione Ente Persona che rappresenta l’ente Ruolo ricoperto nell’Ente Indirizzo sede Ente Quartiere e/o zona sede Ente C.A.P. Ente Fax Ente Telefono Ente Indirizzo WEB Ente e-mail Ente Da quanti anni svolge attività nel suo Ente? |____|____| Lei o qualche altro rappresentante del suo Ente, ha partecipato in anni precedenti ai lavori per la preparazione del Piano di Zona del Municipio Roma Centro Storico? 1. |___| no 2. |___| sì 121 Illustri sinteticamente i settori di intervento e le modalità con le quali opera il suo Ente: Settore intervento Modalità intervento Indichi di seguito le risorse umane e professionali che prestano la loro opera nel suo Ente: Qualifica Numero Indichi di seguito i servizi erogati e se possibile gli utenti raggiunti nell’ultimo anno dal suo Ente: Servizi Utenti Per le attività indicate nelle tabelle precedenti, il suo Ente collabora con altri Enti e/o organizzazioni ? 1. |___| no 2. |___| sì specificare__________________________________________________ ___________________________________________________________ Per le attività indicate nelle tabelle precedenti, il suo Ente collabora con il Municipio Roma Centro Storico? 1. |___| no 2. |___| sì specificare__________________________________________________ ___________________________________________________________ 122 Sempre in riferimento alle attività espletate dal suo Ente nell’ultimo anno, valutando ciascun rapporto di collaborazione intrattenuto con altri Enti, con il Municipio Roma Centro Storico e con altre istituzioni pubbliche e/o private, può indicare il livello di frequenza e il suo giudizio circa l’utilità di ciascuna collaborazione? Collaborazione con Frequenza collaborazione Utilità collaborazione alta media bassa nulla Alta media bassa nulla Ente________________________ Ente________________________ Municipio Roma Centro Storico ASL Altro spec. ____________________ Nella tabella successiva sono elencati i settori di intervento delle politiche sociali divisi per categoria di intervento. Per ciascun settore valuti la situazione esistente nel Municipio Roma Centro Storico con un giudizio alto, medio,basso. Settore di intervento Alto Medio Basso Responsabilità Familiari Diritti dei minori Anziani Contrasto alla povertà Diversamente abili Immigrazione e multiculturalità Dipendenze e tossicodipendenze Situazione abitativa Eventuali commenti alle valutazioni espresse nella tabella precedente: ________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ Rispetto ai problemi sotto elencati, la condizione generale nel Municipio Roma Centro Storico è secondo lei : Per niente Poco Abbastanza Molto soddisfacente soddisfacente Soddisfacente soddisfacente Salute e assistenza sanitaria Situazione abitativa Situazione psicologica (solitudine) Condizione economica Condizione culturale Sicurezza Assistenza domiciliare Strutture ricreative per il tempo libero Strutture per attività culturali 123 A quali dei seguenti problemi il Municipio Roma Centro Storico dovrebbe dare la priorità per elevare il livello di qualità della vita dei cittadini (numerare in ordine progressivo cominciando da 1 per l’aspetto più urgente) Numero di ordine La solitudine/isolamento La sicurezza La salute La povertà Lo svago e la cultura Le strutture I servizi sanitari Altro spec. __________________________________ Altro spec. __________________________________ Altro spec. __________________________________ A suo parere, nel Municipio Roma Centro Storico con quale frequenza possono verificarsi i seguenti problemi per il rispetto della dignità della persona? (una risposta per ciascuna riga) Per Poco Abbastanza Molto niente frequente frequente frequente frequente Discriminazione legate al genere Discriminazioni dovute alla nazionalità Discriminazioni dovute all’età Discriminazioni dovute alla religione Discriminazioni dovute all’orientamento politico Altro spec._________________________________ _ A suo parere, cosa sarebbe necessario per il buon funzionamento dei servizi sociali nel Municipio Roma Centro Storico: ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ 124 Come valuta le informazioni che il Municipio Roma Centro Storico diffonde in tema di servizi sociali? 1. |___| per niente efficaci 2. |___| poco efficaci 3. |___| abbastanza efficaci 4. |___| molto efficaci A suo parere, quali sono gli ostacoli che incontrano le politiche sociali nel Municipio Roma Centro Storico: __________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________ A suo parere, quali sono i luoghi che andrebbero tutelati e/o valorizzati come luoghi significativi di incontro e di socializzazione nel Municipio Roma Centro Storico: __________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________ Ricorda delle misure che il Municipio Roma Centro Storico ha realizzato per migliorare le condizioni di vita dei cittadini? Se sì le può brevemente riportare di seguito ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ Riflettendo sugli aspetti problematici delle condizioni di vita nel Municipio Roma Centro Storico, può suggerire una proposta? ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ 125 L’Ente da lei rappresentato è disposto a mettere in rete le sue risorse con le istituzioni municipali e con le altre associazioni rispetto al Piano Regolatore Sociale ? 1. |___| no 2. |___| sì Se ha risposto sì alla precedente domanda, quali delle seguenti risorse potrebbero essere messe a disposizione? Economiche: ____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Materiali e/o logistiche: ___________________________________________________________ ___________________________________________________________ ____________________________________________________________ Umane: _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ Altre Risorse: ___________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Rispetto a questo Tavolo si sente disposto a partecipare in forma continuativa agli incontri che si terranno successivamente Si No Altro specificare APPENDICE 4 ASL RM/A (Azienda Sanitaria Locale) 126 MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO Sito: http://www.aslromaa.it/distretti/primo.htm Il Distretto Sanitario è la struttura che eroga servizi sanitari di base, garantisce in maniera sistematica e continuativa le prestazioni di primo livello e pronto intervento nel campo della prevenzione, cura e riabilitazione a favore di soggetti di ogni fascia di età. Promuove e attiva iniziative, in stretta collaborazione con il I Municipio, di integrazione socio-sanitaria. Per visite specialistiche o accertamenti diagnostici: cardiologia, dermatologia, ecografia, fisiatria, fisioterapia, medicina interna, neurologia, oculistica, ortopedia, otorino-laringoiatria, radiodiagnostica, urologia. Telefonare al numero verde 803333 Orari: dal lunedì al venerdì dalle 7.30 – 19.30; oppure il sabato dalle 7.30 alle 13.30 Ufficio per le Relazioni con il Pubblico (URP) Sede: Via S. Martino della Battaglia, 16 – 1° piano Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00; oppure sabato dalle 8.30 alle 11.00 Telefono: 06 77305542 PRINCIPALI SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE L'Assistenza Domiciliare è un servizio che ha come finalità quella di garantire l’assistenza sanitaria di base erogata dalla ASL, direttamente al domicilio o presso l’istituto di ricovero del paziente. L’assistenza viene erogata secondo un preciso piano assistenziale definito dalla ASL, su richiesta del medico curante o relazione dell’ospedale (per le dimissioni protette). Può essere richiesta da tutte le persone che sono stabilmente o momentaneamente impossibilitate a muoversi. Sede: Via Modena, 36 Telefono 06 47824187 / 06 4885624 Orario: dal lunedì al sabato 7.30 - 9.30 ANZIANI Garantisce una serie di prestazioni specialistiche destinate specificatamente alle persone anziane. Le visite sono effettuate da medici geriatri per la prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie geriatriche. La ASL mette a disposizione delle persone anziane i seguenti servizi: Assistenza Domiciliare Ambulatorio Geriatrico Day Hospital Geriatrico Centro per il Decadimento Cognitivo e della Memoria Unità Valutativa Alzheimer ( UVA) Centri Diurni per Persone con Alzheimer Dimissione protette in caso di ricovero ospedaliero Come prenotare: 127 visita geriatrica (prima visita), visita multidimensionale geriatrica per invalidità civile L. 104 (prima visita) L'Unità di Geriatria del N.R.Margherita: tel 06 58446573 dalle ore 12 alle 16, sabato dalle ore 10 o Visita Geriatrica successiva alla prima visita o Valutazione multidimensionale successiva alla prima visita o Valutazione multidimensionale per l'Unità Valutativa Alzheimer (UVA), prima visita e visite successive Per informazione su modalità prenotazione chiamare lo 06 58446573 dalle ore 12 alle 16 tutti i giorni, sabato dalle ore 8 alle 10. CONSULTORI FAMILIARI Tutela della salute femminile, dei soggetti in età evolutiva e delle relazioni familiari. Gli interventi e le prestazioni sono erogate a livello ambulatoriale, tramite appuntamento telefonico. Sede: Via S. Martino della Battaglia, 16 Telefono: 06 77305505 / 5538 Orario: martedì, mercoledì e venerdì 8,00 - 13,00; oppure lunedì e giovedì 14,00 - 18,00 Sede: Piazza Castellani, 23 “La Scarpetta” Telefono: 06 77306027 Orario: dal lunedì al venerdì 8,30 - 12,30; oppure lunedì 14,30 - 17,30 e mercoledì 14,30 - 16,30 Servizi: Visite: ginecologiche, ostetriche, senologiche; pap-test per screening; visite meonopausa; visite adolescenti; contraccezione; percorso IVG; Legge 194; visite: neonatologiche, pediatriche; vaccinazioni; attività psicologica: psicodiagnotica, psicoterapie a termine, mediazione familiare; consulenze psicologiche individuali, di coppia e familiari per problematiche affettive e sessuali; terapia di coppia; attività psico-sociali: prima accoglienza, adozioni, contraccezione, colloqui pre-post IVG, collaborazione tribunale minori e civile. DIPENDENZE L'Unità Operativa per le Dipendenze Patologiche si articola in unità territoriali: i SER.T. (Servizio Tossicodipendenze), che si occupano dei problemi derivanti dall'uso/abuso di tutte le sostanze d'abuso illegali (es. eroina, cocaina, hashish, ecstasy) e di quelle legali (alcol, benzodiazepine, etc.). Gli interventi e le prestazioni sono erogate a livello ambulatoriale, l'attività di prevenzione anche nelle scuole ed in altre realtà territoriali. Le prestazioni sono gratuite e non necessitano della 128 richiesta del medico curante. Sede: Via dei Riari, 48 Telefono: 06 77305912 - 06 6869896 Orario: dal lunedì al venerdì 8,00-19,00; oppure sabato e domenica 8,00-13,30 Servizi: Prevenzione delle tossicodipendenze e delle patologie correlate; Informazione, educazione alla salute dirette ai tossicodipendenti ed alle loro famiglie, al mondo della scuola e ad altre realtà sociali, sulla prevenzione dei comportamenti a rischio e sull’uso e abuso di droghe. Diagnosi e cura degli stati di dipendenza patologica; Accertamento dello stato di salute psico-fisica e valutazione della condizione sociale e lavorativa (visita medica, test antidoping, colloquio psico-diagnostico, colloquio sociale). Definizione e attuazione di un programma terapeutico: Medico Farmacologico Psicologico Sociale integrato Riabilitazione: Inserimenti in Comunità Terapeutiche; Reinserimento lavorativo, scolastico e sociale nell’ambito di progetti finalizzati, in collaborazione con Associazioni di volontariato, del Privato-Sociale e del Comune di Roma. Consulenze sulle malattie correlate alle dipendenze patologiche: malattie infettive (epatiti virali, HIV, tubercolosi) per le donne tossicodipendenti in gravidanza. DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE I servizi del Dipartimento adottano i provvedimenti atti ad eliminare e/o limitare i fattori di nocività rilevati mediante provvedimenti di diffida, prescrizione e ordinanza, comunicando all'autorità giudiziaria eventuali reati accertati nel corso dell'attività istituzionale, nonché adottando sanzioni a carico dei trasgressori. Il servizio si attiva su richiesta formale degli interessati, su reclami dei cittadini e delle istituzioni, su richiesta dell'autorità giudiziaria o senza richiesta a seguito della programmazione dell'attività di vigilanza dei servizi. Sede: Via Boncompagni 101 Tel 06.77305304 Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9,00 alle 12,00 Servizi: sopralluoghi effettuati da personale tecnico-sanitario; controllo dei funghi eduli; inchieste epidemiologiche in caso di malattie infettive; visite mediche su apprendisti, minori, rilascio di libretto sanitario per alimentaristi; 129 vaccinazioni per l'estero e per adulti; ambulatorio veterinario per anagrafe canina, visite; accertamenti ed interventi su piccoli animali; rilascio di Autorizzazioni Sanitarie e Nulla Osta Tecnico Sanitario; pareri su progetti di ambienti per attività lavorative, patentini per fitofarmaci e per la raccolta dei funghi. DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Il Dipartimento di Salute Mentale è la struttura della ASL RM A che ha la funzione di programmare, organizzare ed erogare attività di prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione a favore di persone adulte (dai 18 anni in poi) che presentano problematiche di tipo psichiatrico (disturbi psichici; malattie organiche; comportamenti patologici o deviati; stati di sofferenza soggettiva o ambientale di varia natura). Il servizio si attiva per appuntamento telefonico o accesso diretto tramite un primo colloquio di accoglienza. Può essere richiesto da tutte le persone adulte, dai 18 anni in poi. Non è richiesta nessuna documentazione. Sede: Via Palestro, 39 Telefono: 06 4941115 Fax 06 4941115 Orario: dal lunedì al venerdì 8,00-19,30; oppure sabato 8,00-14,00 Sede: Via dei Riari, 48 Telefono: 06 68806103 Fax 06 77305921 Orario: dal lunedì al venerdì 8,30-13,00 Servizi: Centri di salute mentale (C.S.M.) Centri diurni Comunità terapeutica Residenzialità Ricovero in Day Hospital Servizio psichiatrico di diagnosi e cura SPDC Prevenzione giovani adulti: 18-25 anni, "Colpo D'Ala" DISABILITÀ Svolge servizi a favore delle persone diversamente abili sia in età evolutiva (0-18 anni) sia adulte tramite richiesta personale, dei propri familiari o tutori. Attività di accoglienza psico-sanitaria, assistenza domiciliare, soggiorni estivi, tirocini socio-riabilitativi, formazione, vigilanza su istituti e case famiglia. Prestazioni Sanitarie Ambulatoriali 0-18 anni Prestazioni Sanitarie Ambulatoriali Adulti Assistenza Domiciliare Invalidità Legge 104 Ausili e Protesi Integrazione alunni nella scuola Centri Diurni, Laboratori, Case Famiglia Soggiorni estivi e week-end 130 Odontoiatria Sede: Via S.Martino della Battaglia, 16 Telefono: 06 77305534 / 5594 Orario: lunedì e venerdì 9,00 - 11,00; oppure martedì 14,30-16,30 MINORI Svolge attività di consulenza, diagnosi e trattamento nei confronti dei minori e, relativamente alle problematiche legate ai bambini, ragazzi, adolescenti svolge attività di consulenza nei confronti dei genitori, educatori e docenti, delle scuole d'ogni ordine e grado statali e comunali e degli asili nido. Il termine minori comprende la fascia di età da 0 a 18 anni. Le attività sanitarie e socio-sanitarie previste sono le seguenti: Vaccinazioni Adozioni Prestazioni di neuropsichiatria infantile, psicologia, riabilitazione, servizio sociale. Consulenza scuole statali, comunali e asili nido. Centro Diurno terapeutico "Linus", per bambini dai 3 ai 6 anni Centro Diurno Terapeutico per Adolescenti: Al di qua del bordo Interventi a favore dei bambini, ragazzi, adolescenti diversamente abili. Sede: Via S.Martino della Battaglia, 16 Telefono 06 77305516 Orario: dal lunedì, mercoledì e venerdì 9,00-13,00; oppure martedì e giovedì 15,00-18,00 Modalità accesso per appuntamento, mattina Sede: Piazza Castellani, 23 Telefono 06 77306045 Orario: dal lunedì al venerdì 8-19,30; oppure sabato 8,00-13,30 Modalità accesso per appuntamento, mattina 131 APPENDICE 5 SCHEDE DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA PER IL TRIENNIO 2008-2010 Azioni Comunicazione: • • Implementazione sito del Municipio e costruzione blog Depliants informativi sui servizi territoriali istituzionali • Costruzione di una segnaletica sociale Servizio Sociale diffuso • Raggiungere gli invisibili • -Promuovere il ruolo di sentinelle sociali Formalizzare la rete • • Istituzione di protocolli, albi, patti territoriali e formativi Istituzione comitato Locale Progetti di residenzialità: • Social Housing Accoglienza dei cittadini: • • Diritto di scelta del cittadino rispetto agli enti accreditati per l’assistenza domiciliare Migliorare l’accoglienza del cittadino • Sportello di Segretariato Sociale (diventerà uno sportello unico assorbendo gli attuali sportello Famiglia, H e Segretariato) Partecipazione • Fruizione della Casa della Città per il dialogo partecipato della rete • Carta dei Servizi Verifiche e monitoraggi dell’intero sistema di servizio sociale • Assistenza P.R.S. 2008 AZIONI DI SISTEMA Fondi necessari 2009 2010 Fonte di Finanziamento 40.000 40.000 40.000 Bilancio ordinario, l.328/00 e varie 10.000 10.000 10.000 Bilancio ordinario 5.000 5.000 5.000 Bilancio ordinario 25.000 25.000 25.000 L. 328/00 e varie 50.000 50.000 50.000 L. 328/00 30.000 30.000 30.000 L. 328/00 20.000 20.000 20.000 L. 328/00 10.000 10.000 10.000 Bilancio Ordinario e L. 328/00 3.000 3.000 3.000 Bilancio ordinario 7.000 7.000 7.000 L. 328/00 500.000 500.000 500.000 Altri partnership 222.000 222.000 222.000 Bilancio Ordinario,l.328/00 2.000 2.000 2.000 Bilancio Ordinario 5.000 5.000 5.000 L. 328/00 215.000 215.000 215.000 L. 328/00 5.000 5.000 5.000 Bilancio Ordinario e L. 328/00 3.000 3.000 3.000 L. 328/00 2.000 50.000 2.000 50.000 2.000 Bilancio Ordinario L. 328/00 Bilancio Ordinario Fondi L. 328 Fondi 285 TOTALE GENERALE 2008 2009 2010 Totale € 5.878.604,80 € 1.459.700,50 € 216.633,81 € 7.554.939,11 € 6.123.850,00 € 1.356.050,00 € 216.633,81 € 7.696.533,81 € 6.317.000,00 € 1.301.000,00 € 216.633,81 € 18.319.455,80 € 4.116.750,50 € 649.901,43 Tot. € 23.086.106,73 € 7.834.633,81 Tot. comprensivo dell’1% spese di gestione e funzionamento Non calcolato Non calcolato Non calcolato Per il progetto di residenzialità denominato SOCIAL HOUSING e per il progetto denominato “Centro Polifunzionale per Disabili” si prevede di reperire altri fondi che esulano da quelli tradizionalmente previsti (Bilancio Ordinario, L. 328/00 e L. 285/97) che nel corso del triennio 2008-2010 ammontano ai seguenti importi: 133 2008: €1100.000,00 2009: € 1.000.000,00 2010: € 1.000.000,00 Per un totale di € 3.100.000,00 134 AREA ADULTI E DISABILI Centro di Responsabilità AAB e L. 328/00 Azioni per gli interventi e i servizi sociali SAISH Tutti giù per terra (tot. progetto € 100.000) Assistenza Alloggiativa Contributi economici La vita è bella (tot. progetto ‘06-‘08 € 183.320) Azioni di progettazione per l’incremento della qualità Fonte di finanziamento 2008 328 B.O. 111.221.225.101,50 51111111 2009 285 altro B.O. 2010 285 altro 1221.250.000, 2323.000 77.000 252525.000 11123130.0001 3322303.967,62 77.000 30.00030 328 altro B.O. altro 77.000 92.000 Fonte di Finanziamento 2009 285 285 11123135.0001 22310.000 92.000 2008 328 B.O. 1221.300.000 1112135.0001 22310.000 91.660 B.O. 328 328 285 2010 altro B.O. 328 285 altro 285 altro 500.000 da reperire in partnership Inclusione sociale: • La vita è bella tra i cocci costo progetto Servizio di orientamento a percorsi di Inclusione Sociale • Custode di quartiere (costo € 167.100 08-09 32.000 144.300 76.500 80.000 7050 76.500 Socializzazione per disabili 80.000 7050 90.000 40.000 Sabato in ludoteca 15.000 Ludotempo (tot. 06-08 € 47.040) 23.520 42.000 Progetti Sperimentali per: Adulti Disabili 175.000 175.000 175.000 175.000 Azioni da avviare ex novo 2008 B.O. Centro Polifunzionale per Disabili 328 285 altro 500.000 da reperire in partnership B.O. 175.000 175.000 Fonte di Finanziamento 2009 328 285 2010 altro 500.000 da reperire in partnership B.O. 328 135 Azioni per gli interventi e i servizi sociali SISMIF Contributi economici Rette case famiglie SAISH Scuola* SAISH Scuola il 2008 B.O. 328 AREA MINORI E FAMIGLIE Centro di Responsabilità AAM , L. 328/00 e L. 285/97 Fonte di Finanziamento 2009 285 altro B.O. 328 285 altro 2010 B.O. 140.000 145.000 150.000 209.000 220.000 230.000 697.429,78 700.000 710.000 410.000 420.000 328 285 altro 285 altro progetto attualmente, per l’anno scolastico 2007-2008, è finanziato per la maggior parte, con i fondi della L. 328/00. 87.000 319.000 Da settembre 2008, l’intero progetto sarà finanziato con i fondi del Bilancio Ordinario 2008, pari ad € 400.000 Azioni di progettazione per l’incremento della qualità Facciamo rete: un percorso integrato tra scuola e territorio Laboratorio documentale sulla didattica territoriale Giovani e bullismo 2008 B.O. 328 285 altro B.O. Fonte di Finanziamento 2009 328 285 2010 altro B.O. 328 18.000 15.000 15.000 20.000 20.000 20.000 20.000 20.000 20.000 Guarda in giro 12.450 0 0 Educativa Territoriale 100.000 100.000 100.000 Genitori si diventa Spazio Neutro (totale 06-08 € 87.000) Mentore (tot. progetto 06.08 € 53.000 Centro Ricreativo Permanente (tot. progetto 06 -08 € 50.000 Progetti sperimentali per: bambini e adolescenti famiglie Servizio di Mediazione Familiare (costo zero) Spazio Be.Bi. (tot. progetto 06-08 € 143.000 50.000 50.000 50.000 Azioni già programmate da avviare Servizio sperimentale di terapia familiare Tossicodipendenzacorso /formazione ai genitori su tematiche di e disagio giovanile 12.000 75.000 90.000 90.000 26.500 28.000 28.000 25.000 27.000 27.000 D.G.R. 937//07 D.G.R. 937//07 75.000 75.000 2008 B.O. 328 10.000 D.G.R. 937//07 285 altro B.O. Fonte di Finanziamento 2009 328 285 10.000 75.000 2010 altro B.O. 328 10.00 285 altro 136 AREA ANZIANI Centro di Responsabilità AIA, ASA e L. 328/00 Azioni per gli interventi e i servizi sociali SAISA compresa Ass. domiciliare leggera Contributi economici Centri anziani Dimissioni protette e sogg. diurni Rette case di riposo Centro diurno anziani fragili Soggiorni residenziali estivi e festivi Assistenza domiciliare Alzheimer (tot. progetto 06-08 € 250.000) Centro diurno Alzheimer (tot. progetto 2008 € 130.000) Azioni di progettazione per l’incremento della qualità Il sale e i sapori dell’incontro (totale progetto ‘07-’08 € 180.000) Fonte di Finanziamento 2008 B.O. 857.000 328 2009 285 altro B.O. 860.000 328 B.O. 900.000 210.000 230.000 70.000 70.000 70.000 143.130,59 145.000 150.000 751.192,30 760.000 770.000 222.232,62 230.000 240.000 123.500 125.000 130.000 176.470,58 2.000 28.000 100.000 B.O. 84.000 328 96.000 285 altro B.O. 328 180.000 180.000 130.000 130.000 Fonte di Finanziamento 2009 328 285 180.000 2008 285 altro 285 altro 2010 altro B.O. 50.000 328 180.000 50.000 12.500 Domeniche Tematiche i da avviare ex novo B.O. Servizio navetta per anziani con problemi di deambulazione altro 205.250,68 Progetti sperimentali: • 2010 285 2008 328 15.000 285 altro B.O. Fonte di Finanziamento 2009 328 15.000 285 altro B.O. 2010 328 285 15.000 137 altro