piano regolatore sociale 2008-2010 - Ufficio Programmi Europei per

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piano regolatore sociale 2008-2010 - Ufficio Programmi Europei per
COMUNE DI ROMA
MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO
PIANO REGOLATORE SOCIALE
2008-2010
Con l’assistenza tecnica del Cires
Università degli Studi Roma Tre
[email protected]
INDICE
3. LE DOMANDE E I BISOGNI SOCIALI DEL TERRITORIO....................................................28
4. LE RISORSE “DEL” E “NEL” MUNICIPIO...............................................................................38
5. FINALITÀ, PRIORITÀ, OBIETTIVI...........................................................................................47
6. LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI SOCIALI ........................56
BREVE DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI FINANZIATI CON LA LEGGE 328/00, CON IL
BILANCIO ORDINARIO E L. 285/97.............................................................................................64
7. INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE SOCIALI CON LE ALTRE POLITICHE DELLO
SVILUPPO URBANO.......................................................................................................................76
8. IL PIANO MUNICIPALE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA .......................................80
9. GLI ALTRI PIANI E PROGETTI TERRITORIALI....................................................................89
10. LA PROGRAMMAZIONE DELLE AZIONI DI SISTEMA......................................................93
11. LA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE................................................96
12. I PROCESSI DI ATTUAZIONE E LE PROCEDURE DI REVISIONE..................................101
SCHEDE INFORMATIVE SUL MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO...............................103
APPENDICE 2 ................................................................................................................................118
2
1. INTRODUZIONE
1. Premessa
Il Piano Regolatore Sociale (d’ora in avanti PRS) del Municipio Roma Centro Storico è costruito su
tre grandi linee strategiche:
- la partecipazione della società civile alla individuazione dei bisogni e delle risorse
necessarie all’organizzazione delle politiche e dei servizi sociali;
- la necessità di integrare tra loro le politiche sociali pubbliche e i servizi offerti in modo
autonomo dal Terzo settore sul territorio e finanziati con fondi comunali, provinciali e
regionali;
- la necessità di integrare le politiche sociali nelle politiche pubbliche portate avanti dal
Municipio, dal Comune di Roma, dalla Provincia, dalla Regione e dagli enti che agiscono
nel territorio municipale.
La progettazione dell’intervento pubblico in campo sociale, da attuare nel triennio 2008-2010, vuole
superare le politiche dell’emergenza. L’obiettivo è favorire la crescita della società e l’autonomia
degli individui, riducendo le disuguaglianze e garantendo i diritti umani di ciascuno.
Il PRS si pone come uno strumento di partecipazione e di mobilitazione di persone, di enti,
istituzioni e di organismi del terzo settore per garantire diritti e per reperire risorse da investire nel
sociale. Un punto nodale riguarda le capacità umane: riconoscerle, formarle, valorizzarle.
Pertanto il PRS cerca di indicare la via per ri-costruire un contesto sociale nel quale ogni persona
possa trovare, ciascuna secondo le proprie possibilità, il riconoscimento della sua identità e la
propria valorizzazione umana.
2. La partecipazione della società civile alla programmazione delle politiche sociali
Da alcuni anni il Comune di Roma contempla tra le politiche sociali la partecipazione della società
civile. Tale partecipazione si è manifestata in due momenti importanti: la redazione, la discussione
e l’approvazione del Piano Regolatore Generale della Città (2002-2003); la redazione, la
discussione e l’approvazione del Piano Regolatore Sociale (2004). Nel Piano Regolatore Sociale
sono confluiti i Piani Sociali di Zona redatti dai singoli Municipi.
Il presente PRS mette a frutto le numerose esperienze partecipative degli ultimi anni e continua a
perseguire il metodo della partecipazione democratica alle scelte compiute da parte del Municipio.
Sono prova di questa scelta il percorso seguito per la costruzione del presente PRS e
l’individuazione della Casa della Città come luogo per ospitare la rete di responsabilità attiva (degli
attori, singoli o associati) nelle politiche sociali del Municipio.
3. La Casa della Città quale sede della rete della solidarietà e della responsabilità sociale
La Casa della Città è il frutto delle esperienze di partecipazione maturate intorno alla redazione del
Piano Regolatore Generale del Comune di Roma. Questa è luogo di incontro, di analisi e di
proposta per quanto riguarda le politiche urbanistiche e dell’arredo urbano. Per la sua stessa genesi,
però, la Casa della Città si qualifica anche come luogo di apertura e di incontro per le tematiche
sociali. Destinarla a sede di confronto, di analisi, progettazione e proposta anche per le politiche
sociali e per i suoi attori è pertanto un suo “naturale” completamento. Nella Casa della Città
potranno quindi trovare una sede le associazioni della rete della solidarietà e della responsabilità
sociale.
3
4. La costruzione del PRS del Municipio Roma Centro Storico
Il percorso per la redazione del PRS del Municipio si è svolto in tempi molto serrati, da novembre
2007 a marzo 2008, mentre il percorso di consultazione da dicembre ai primi giorni di febbraio.
Questa brevità si è rivelata paradossalmente un vantaggio per la partecipazione. Infatti, la serie degli
incontri pubblici, 18 in tutto, non ha subito cadute di interesse, sia per la organizzazione interna
degli incontri, sia soprattutto per la loro contiguità. Infatti, nei tempi lunghi si perde spesso il senso
di quanto detto, gli attori del dialogo cambiano e ogni volta occorre riprendere il discorso
dall’inizio, generando spesso disinteresse in quelli che hanno partecipato con continuità.
Il programma dei tavoli per il dialogo tra le politiche sociali è stato presentato in un incontro
pubblico tenutosi nella Città dell’Altra Economia il 18 dicembre 2007, preceduto da un incontro di
concertazione organizzato il 5 dicembre con i partners istituzionali più significativi presenti sul
territorio come: ASL, sindacati, CFP, Dipartimento V. Nell’incontro del 5 dicembre è stato
presentato e poi discusso il piano di comunicazione e di partecipazione da adottare per il
coinvolgimento dei cittadini e del Terzo settore per la realizzazione di un Piano Regolatore Sociale
il più possibile condiviso.
Alla presentazione pubblica del PRS del giorno 18 dicembre hanno partecipato oltre alle istituzioni,
numerosi soggetti, liberi cittadini e rappresentanti del terzo settore. I rappresentanti del Municipio e
del Cires-Università degli Studi Roma Tre, ai quali è stata affidato il supporto tecnico per la
redazione del PRS, hanno illustrato le linee generali del PRS e il metodo con cui lo stesso doveva
essere costruito, vale a dire il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini, degli enti e
degli organismi presenti nel territorio municipale.
Successivamente sono stati organizzati sei Tavoli di co-progettazione per le politiche sociali. Il
primo, dedicato al tema: La casa della città: luogo di accoglienza, ascolto e partecipazione è stato
progettato come tavolo sperimentale, per testare la metodologia proposta.
Il metodo seguito prevedeva, per i successivi cinque tavoli, incontri nello stesso giorno della
settimana per tre settimane consecutive. Ogni incontro è stato coordinato da un rappresentante del
Municipio; un rappresentante del Cires svolgeva il compito di facilitatore del dialogo e una piccola
équipe tecnica ha registrato le conversazioni per redigere i verbali dell’incontro. Nel primo incontro
si trattava soprattutto di conoscersi, di dare indicazioni sul proprio percorso (individuale o
associativo) e sull’interesse per le questioni sociali. Nel secondo incontro di ogni tavolo è stato
distribuito un questionario per raccogliere informazioni più dettagliate sui soggetti che vi hanno
partecipato, e successivamente si approfondivano i temi emersi nell’incontro precedente. Infine, nel
terzo incontro venivano individuate le indicazioni programmatiche da inserire nel PRS.
Nella Tabella 1 sono riportati i temi dei tavoli con l’indicazione delle date e della sede nella quale si
sono tenuti.
4
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Tabella 1. Tavoli di co-progettazione delle politiche sociali
La Casa della città: luogo di accoglienza, ascolto e partecipazione
sede: Città dell’Altra Economia, L.go Dino Frisullo
Gli incontri si sono svolti il 9, l’11 e il 15 gennaio 2008
La ricchezza nella diversità delle culture
sede: Università degli Studi Roma Tre, Via Manin, 53
Gli incontri si sono svolti per tre lunedì successivi: il 21, il 28 gennaio e il 4 febbraio 2008
Crescere tra casa, scuola e territorio
sede: Università Roma Tre, Via Madonna ai Monti, 40
Gli incontri si sono svolti per tre martedì successivi: il 22, il 29 gennaio e 5 febbraio 2008
Percorsi di buon invecchiamento
sede: Centro anziani Testaccio, Piazza Giustiniani, 4
Gli incontri si sono svolti per tre mercoledì successivi: il 23, il 30 gennaio e il 6 febbraio 2008
Vivere e abitare il centro storico
sede: Casa delle culture, via San Crisogono, 45
Gli incontri si sono svolti per tre giovedì successivi: il 24, il 31 gennaio e il 7 febbraio 2008
Dalla formazione al lavoro
sede: Centro di formazioni professionale “Simonetta Tosi” , Via Alessandro Volta, 43
Gli incontri si sono svolti per tre venerdì successivi: il 25 gennaio, il 1 e l’8 febbraio 2008
Tutti i Tavoli si sono svolti dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
Nel complesso ai Tavoli hanno partecipato 172 persone, alcuni come singoli cittadini altri in
rappresentanza di associazioni di volontariato, cooperative sociali, sindacati e istituzioni (ASL,
Università, etc.).
Nel secondo incontro ai partecipanti è stato distribuito un questionario, compilato purtroppo solo da
una parte di loro (54 questionari completi; altri 10 contengono informazioni scarse e non suscettibili
di elaborazione). Dai questionari compilati emerge un profilo socio-demografico dei partecipanti
che può essere così riassunto:
- nazionalità italiana;
- prevalentemente donna (61%);
- con livello culturale alto e molto alto (70% tra laurea e post-laurea);
- con precedenti esperienze di partecipazione (52%).
5. La trasversalità delle politiche sociali
I bisogni delle persone sono spesso molto complessi, si manifestano in modi differenti ed hanno
origini diverse. L’integrità e l’unicità della persona umana si articola su varie dimensioni:
ambientale, biologica, economica, sociale, culturale, emotiva e relazionale. I bisogni spesso passano
per più di una di queste dimensioni. Talvolta, la difficoltà di ordine biologico è alleviata da una
buona condizione economica e culturale. Altre volte, invece, al disagio biologico (l’età; la
disabilità) si aggiunge la povertà o l’incapacità di elaborare il senso della propria condizione. Per
aiutare una persona in difficoltà occorre perciò mettere in campo capacità professionali e risorse
differenti. Non si può agire solo su un aspetto del bisogno della persona, ma occorre comprenderne
il suo significato complesso. Solo a questa condizione l’aiuto può essere efficace.
Per rispondere a questa esigenza il PRS persegue la trasversalità delle politiche sociali. Non si
possono infatti seguire politiche settoriali, se si vuole minimamente corrispondere alla unicità della
persona e alle complessità delle esperienze individuali e collettive. I Servizi Sociali del Municipio
debbono pertanto essere organizzati in modo sempre più integrato e complementare alle diverse
5
politiche presenti sul territorio, utilizzando le sue specifiche e differenti competenze professionali
per raggiungere obiettivi comuni, sia a livello macrosociale, sia a livello della singola persona.
Per questa ragione, tra le azioni di sistema (vedi capitolo 10) sono state individuate una serie di
azioni atte a mettere in rete i settori e i soggetti che si occupano di servizi alle persone mediante la
riorganizzazione delle strutture preposte all’erogazione dei servizi sociali. Le azioni promuovono un
miglioramento dei flussi comunicativi (mailing list, blog, incontri dei tavoli, aggiornamento
costante del sito web) e la promozione di accordi di programma tra le istituzioni principali del
sistema (ASL, scuole, Tribunali, etc.)
6. L’integrazione delle politiche sociali con le politiche pubbliche
La consapevolezza della unicità delle persone e della complessità dei bisogni ha portato ad una
linea strategica: l’integrazione delle politiche sociali con le altre politiche riguardanti il territorio
municipale. L’aiuto alla persona spesso coinvolge diversi livelli amministrativi. Questo è tanto
evidente, ad esempio, se si riflette sul fatto che la carenza di abitazioni per giovani, anziani e
persone in difficoltà è un forte fattore di disagio sociale.
L’integrazione delle politiche sociali con le altre politiche pubbliche è auspicabile anche per altri
motivi. In primo luogo, perchè la riduzione del disagio sociale e la promozione di capacità umane
possono favorire il risparmio delle risorse economiche e contribuire alla crescita della comunità.
Inoltre, un ambiente urbano e sociale più sereno e meno percorso da conflitti, migliora la qualità
della vita dei propri membri.
7. La domanda emergente dai Tavoli di co-progettazione delle politiche sociali
Una più dettagliata analisi delle proposte emerse dai Tavoli per il dialogo sulle politiche sociali è
incorporata nelle proposte descritte nei capitoli seguenti. In questa Introduzione va segnalata però
una ricerca di senso trasversale a tutti i Tavoli. Una convinzione comune, espressa in modi diversi
ma convergenti, riguarda la partecipazione come metodo per individuare il bisogno degli individui e
della cittadinanza. La premessa cognitiva comune è che attraverso la partecipazione della società
civile, i problemi possono essere meglio individuati, interpretati e risolti. L’obiettivo implicito del
discorso, però, è un altro, e riguarda la ricostruzione del senso della comunità, dell’essere insieme
gli uni per gli altri, gli uni con gli altri.
Le trasformazioni vissute dal territorio municipale negli ultimi decenni hanno colpito l’identità
culturale dei quartieri, delle vie e dei vicoli che costituivano la scena collettiva per lo svolgimento
delle vite individuali. Molti hanno dovuto abbandonare il proprio quartiere perché le trasformazioni
economiche hanno reso impossibile mantenere una casa, un lavoro e una famiglia nei luoghi della
propria nascita. Non vi è stato, però, solo un impoverimento della base demografica. In alcuni
quartieri del Municipio, infatti, le immigrazioni, hanno dato luogo ad una più forte differenza
culturale, religiosa e degli stili di vita. Di fronte a queste trasformazioni epocali le persone
esprimono il bisogno di ritrovare un nuovo ambito comunitario. In fondo, la ricerca di cosa fare,
delle risorse, dei luoghi di incontro e delle persone da aiutare è un modo per ricostruire la comunità
o, come è più corretto dire, per costruire una comunità nuova, con un’identità culturale complessa,
nella quale aspetti nuovi si fondono con altri più tradizionali.
Le politiche sociali e il PRS non possono certo risolvere in tempi rapidi problemi di questo genere.
Non ne hanno i mezzi, tra l’altro. Neppure sarebbe giusto che le istituzioni pubbliche si occupassero
in modo totalizzante di tutti gli aspetti della vita delle persone. La convinzione è che la
ricostruzione di una identità culturale comunitaria possa essere utile anche alle politiche di aiuto per
le persone in difficoltà. La solidarietà sociale non può essere forte in ambienti frammentati e
segmentati. Un’identità comunitaria forte e visibile costituisce un riferimento positivo per gli
individui.
6
La politica della solidarietà – come la stessa costruzione del PRS evidenzia – deve camminare con
due solide gambe. La prima è quella delle istituzioni pubbliche, con le loro risorse economiche, i
loro specialisti, la loro organizzazione. La seconda è quella della società civile, con la sua
autonomia, il suo radicamento nei bisogni della popolazione, la sua creatività. Entrambe, allora,
istituzioni e società civile, possono occuparsi dell’identità culturale, del senso dell’essere insieme, e
del futuro della comunità.
La stesura del PRS si pone come il primo passo verso la programmazione di politiche sociali a
lungo respiro e incoraggia a proseguire questo cammino.
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2. IL CONTESTO TERRITORIALE DEL MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO
Il Municipio comprende il centro storico della città. Al 31.12.2006 presenta una popolazione
ufficiale di 122.611 abitanti, il 4,34% dell’intera popolazione del Comune di Roma. I suoi confini
sono delimitati delle Mura Aureliane che lo circoscrivono (vedi figura 2.1). Il suo territorio è quindi
costituito dalla parte storica della città che si è sviluppata ed è cresciuta sull’antica struttura urbana
romana e medioevale e che, con le successive trasformazioni, ha registrato una progressiva
saturazione delle aree libere.
L’elevata concentrazione di importantissime testimonianze storiche, e di strutture legate alla vita
politica della nazione, caratterizza da sempre il Centro Storico come polo culturale della città e
fulcro delle funzioni amministrative pubbliche del Paese. Per tali ragioni le dinamiche
demografiche, la realtà sociale e la struttura economico-produttiva presentano in questa area delle
caratteristiche sensibilmente diverse da quelle rilevate negli altri municipi.
I prossimi paragrafi saranno dedicati all’illustrazione di tali peculiarità tenendo conto dei più recenti
dati statistici disponibili aggiornati al 31 dicembre 2006. Dato il carattere sintetico di questa
presentazione si illustreranno solo i dati più importanti ai fini del Piano Regolatore Sociale. Per
approfondimenti e per dati più analitici si rinvia all’appendice “Il Profilo del Municipio Roma
Centro Storico” allegata al Piano Regolatore Sociale.
2.1 L’estensione geografica
Il territorio del Municipio Roma Centro Storico si estende per 1.430 ettari e include la maggior
parte dei monumenti, delle aree archeologiche e degli spazi culturali ed espositivi del Comune di
Roma. Ciò ha favorito la vocazione turistica di quest’area nella quale si sono sviluppate buona parte
delle strutture di ricezione turistica della città.
Per la presenza delle sedi istituzionali, si concentrano in questa zona anche la maggior parte delle
attività legate alla vita politica e amministrativa, non solo della città ma dell’intero Paese. Sono
inoltre presenti la gran parte degli istituti scolastici storici della capitale, ben 44, che raccolgono
fasce di popolazione molto ampie provenienti anche dai municipi limitrofi.
Oltre alle sedi delle istituzioni politiche ed amministrative, nel territorio del Municipio sono
concentrate le rappresentanze economiche e finanziarie, due importanti università come La
Sapienza e Roma Tre, 103 musei (di cui 70 comunali e 33 statali), e una gran quantità di attività
commerciali nonché buona parte del patrimonio artistico ed archeologico della città.
8
Figura 2.1 – Il Municipio Roma Centro Storico e gli altri Municipi del Comune di Roma
Di seguito forniamo le informazioni essenziali sull’amministrazione municipale e sugli uffici di
riferimento.1
2.2 Le Zone urbanistiche
Il territorio del Municipio è diviso nelle seguenti otto zone urbanistiche (vedi tabella 2.1 e figura
2.2):
1) Il Centro Storico si estende in diversa misura sui rioni Sant’Angelo, Regola, Ponte, Parione,
Sant’Eustacchio, Pigna, Trevi e Campo Marzio. Popolazione al 31.12.2006: 32.379 abitanti
(pari al 26,4% della popolazione municipale);
2) Trastevere è il XIII rione di Roma. Si trova sulla riva ovest (riva destra) del Tevere, a sud
della Città del Vaticano. Popolazione residente al 31.12.2006: 17.562 abitanti (pari al 14,3%
della popolazione municipale);
3) Aventino. In epoca Romana si divideva in un "Aventino" vero e proprio, tra il fiume Tevere
e la valle in cui sorse il Circo Massimo e "Aventino minore" ("collina di San Saba").
Attualmente la collina romana è una elegante zona residenziale con una vasta ricchezza di
interesse architettonico. Il lato a picco sul Tevere continua a far parte del rione storico di
Ripa. Nel 1921 da Ripa fu scorporata la collina minore (il piccolo Aventino), destinata ad
edilizia popolare, creando il XXI rione San Saba. Popolazione residente al 31.12.2006:
8.362 abitanti (pari al 6,8% della popolazione municipale);
4) Testaccio. Il nome deriva dal cosiddetto "monte" (mons Testaceus): 35 metri di cocci
(testae, in latino) e detriti vari, accumulatisi nei secoli come residuo dei trasporti che
facevano capo al porto fluviale di Ripa grande. Il rione, in quanto entità amministrativa, è di
istituzione abbastanza recente: fu scorporato nel 1921 dal vasto e poco popolato rione Ripa,
anche se il Testaccio aveva una sua identità da sempre e non godeva di buona fama, legata
appunto ai traffici del porto e della sua gente. Nel 1884 in un'indagine del Comune di Roma
si leggeva che Testaccio deteneva il primato nazionale del consumo di alcolici. Rione
assolutamente popolare, da sempre luogo d'elezione dei passatempi e delle scampagnate dei
romani, fu la culla dell'A.S.Roma. Popolazione residente al 31.12.2006: 7.589 abitanti (pari
al 6,2% della popolazione municipale);
1
Informazioni più dettagliate sull’organizzazione del Municipio sono riportate nell’Appendice 1, scheda n. 1
9
Esquilino. E’ il più altro ed esteso dei sette colli sui quali fu edificata l’antica Roma. Era
formato da tre alture: l'Oppio nel settore meridionale, il Fagutal in quello occidentale
confinante con la Velia ed il Cispio nella parte settentrionale, dove si trova attualmente la
basilica di Santa Maria Maggiore. Attualmente nell'Esquilino si concentra la più grande
comunità cinese d'Italia. Popolazione residente al 31.12.2006: 36.883 abitanti (pari al 30,1%
della popolazione municipale);
6) XX Settembre. Si estende in diversa misura sui rioni Ludovisi, Sallustiano, Castro Pretorio e
Trevi. Popolazione residente al 31.12.2006: 11.159 abitanti (pari al 9,1% della popolazione
municipale);
7) Celio. Uno dei sette colli dell’antica Roma. In origine il nome doveva essere
Querquetulanus mons per la ricchezza di querce, mentre l'origine del nome Caelius viene
concordemente fatta risalire all'etrusco Celio Vibenna. Il Caeliolus (o Caeliculus o Caelius
Minor) corrisponde ad una sezione del colle, forse quella più occidentale, verso la valle poi
occupata dal Colosseo, oppure quella attualmente occupata dalla chiesa dei Santi Quattro
Cornati. Attualmente il Celio è compreso nell'omonimo rione e vi sorge, proseguendo la
tradizione assistenziale, l’Ospedale militare del Celio. Popolazione residente al 31.12.2006:
4.645 abitanti (pari al 3,8% della popolazione municipale);
8) Zona Archeologica. Si estende in diversa misura sui rioni Celio, Campitelli, Monti e Ripa.
Popolazione al 31.12.2006: 802 abitanti (pari allo 0,7% della popolazione municipale).
5)
Si deve segnalare, come illustrato nella tabella 2.1, il dato certamente anomalo dei 3.230 cittadini di
cui non è localizzata la residenza che rappresentano il 2,6% della popolazione del Municipio. Tale
numero è letteralmente esploso nel 2006: infatti, un anno prima i residenti non localizzati erano
appena 131, e negli anni precedenti si registravano quote di cittadini non localizzati di entità
analoga al 2005). E’ possibile che in tale cifra siano state comprese le persone senza fissa dimora
che sono assistite dalla Caritas o da altre organizzazioni analoghe.
Approfondendo questo aspetto, occorre segnalare la presenza di un altro fenomeno particolarmente
rilevante nel Municipio: la presenza di istituzioni che offrono un domicilio fittizio a persone che si
trovano in condizioni difficili, come i rifugiati, i clandestini, ecc. Da una verifica di questi domicili
fittizi risultano censite 10.468 persone (vedi tab. 2.0) distribuite in sei centri di cui due della Caritas,
uno dei Padri Gesuiti, uno delle Suore di Santa Teresa di Calcutta, uno della comunità di S. Egidio e
uno del Focus dei Diritti Sociali. Anche queste persone gravitano e usufruiscono di assistenza
umanitaria sul territorio municipale e di fatto aumentano il numero dei cittadini del municipio ben
al di là dei dati statistici ufficiali.
Tabella 2.0 – Numero delle famiglie e delle persone in possesso di residenza fittizia presso centri e istituti umanitari nel
Municipio Roma Centro Storico
Indirizzo e nome del Centro
Via degli Astalli n.19, Padri Gesuiti
Via Dandolo n. 10, Comunità S. Egidio
Via Giovanni Giolitti n.225, Focus Diritti Sociali
Via Marsala n.109, Centro Caritas
Salita San Gregorio n.1, Suore S. Teresa di Calcutta
Via delle Zoccolette, n.19, Centro Caritas
Totale
Fonte: Dati dell’Ufficio di Statistica del Comune
Numero
famiglie
5404
3164
710
114
57
47
9496
Numero
residenti
5805
3508
802
124
171
58
10468
Quasi il 71% dell’intera popolazione municipale si concentra in tre delle otto zone urbanistiche
(rispettivamente Esquilino, 30,1%, Centro Storico, 26,4%, e Trastevere, 14,3%).
Considerando la popolazione delle otto zone urbanistiche (vedi tabella 2.1), è da notare che nel
periodo che va dal 2000 al 2006 solo la zona di Trastevere manifesta un incremento della
10
popolazione, passando da 16.205 residenti nel 2000 a 17.562 residenti nel 2006 (con un incremento
dell’8,4% rispetto al 2000). La popolazione della zona denominata Centro Storico rimane pressoché
costante. Tutte le altre zone urbanistiche registrano un decremento della popolazione nel periodo
considerato.
Tabella 2.1 – Popolazione residente nelle zone urbanistiche del Municipio Roma Centro Storico anni 2000, 2003, 2005
e 2006 (valori assoluti)
Zona Urbanistica
Denominazione
Residenti al
Residenti al
31.12.00
31.12.03
1°
Centro storico
32.250
32.569
1b
Trastevere
16.205
16.102
1c
Aventino
8.801
8.676
1d
Testaccio
9.127
8.904
1e
Esquilino
38.608
38.017
1f
XX Settembre
12.306
11.772
1g
Celio
4.777
4.679
1x
Zona archeologica
864
904
Non localizzati
156
128
Totale Municipio
123.094
121.751
Fonte: Dati dell’Ufficio di Statistica-Sistema statistico nazionale.
Residenti al
31.12.2005
32.784
17.556
8.692
8.734
37.577
11.405
4.662
917
131
122.458
Residenti al
31.12.2006
32.379
17.562
8.362
7.589
36.883
11.159
4.645
802
3.230
122.611
Figura 2.2 – Il Municipio e le sue otto Zone Urbanistiche
Legenda delle zone urbanistiche: 1a Centro Storico; 1b Trastevere; 1c Aventino; 1d Testaccio; 1e Esquilino; 1f XX Settembre; 1g Celio; 1x Zona
archeologica.
A loro volta le otto Zone Urbanistiche sono divise in ventuno Rioni (vedi figura 2.3 e tabella
2.2).
11
Tabella 2.2 – Superficie, popolazione 2005 e 2006 e densità di abitazione 2006 dei Rioni del Municipio
Popolazione
31.12.2005
Popolazione
31.12.2006
% pop. 2006
su tot. pop.
Municipio
Densità
ab/ha 2006
101
Monti
165,08
14.910
102
Trevi
55,03
3.379
103
Colonna
26,89
2.779
104
Campo Marzio
88,17
7.401
105
Ponte
31,89
4.660
106
Parione
19,38
3.351
107
Regola
31,89
3.985
108
Sant'Eustacchio
16,88
2.515
109
Pigna
20,63
4.101
110
Campitelli
59,9
644
111
Sant'Angelo
13,76
1.355
112
Ripa
84,85
2.958
113
Trastevere
180,08
17.556
114
Borgo
48,77
3.650
115
Esquilino
158,07
22.737
116
Ludovisi
32,51
2.095
117
Sallustiano
26,14
2.457
118
Castro Pretorio
103,74
6.944
119
Celio
82,54
3.139
120
Testaccio
66,28
8.734
121
San Saba
110,68
3.661
Fonte: Popolazione iscritta in anagrafe. Dati estratti dall’ISTAT.
14.654
3.314
2.723
7.348
4.631
3.330
3.952
2.489
5.198
685
1.329
2.931
17.748
3.609
22.757
2.077
2.447
6.783
3.169
8.573
3.671
12,0
2,7
2,2
6,0
3,8
2,7
3,2
2,0
4,2
0,6
1,1
2,4
14,5
2,9
18,6
1,7
2,0
5,5
2,6
7,0
3,0
88,77
60,22
101,26
83,34
145,22
171,83
123,93
147,45
251,96
11,44
96,58
34,54
98,56
74,00
143,97
63,89
93,61
65,38
38,39
129,35
33,17
Codice
Denominazione
Superficie Ha
Aggregando la popolazione dei tre Rioni più popolosi (nell’ordine Esquilino, Trastevere e Monti) si
raggiunge il 45,1% dell’intera popolazione municipale.
A proposito della densità abitativa a livello di Rioni, notiamo che rispetto al valore medio del
Municipio, pari a 85,7 abitanti per ettaro, i Rioni Pigna, Parione, Sant’Eustacchio, Ponte, Esquilino
e Testaccio presentano valori decisamente più alti; Campitelli, Ripa, Celio e San Saba valori
decisamente più bassi (come da tabella sopra riportata tab. 2.2).
12
Figura 2.3 – I Rioni del Municipio
Legenda dei rioni del Municipio: Monti, Trevi, Colonna, Campo Marzio, Ponte, Parione, Regola, Sant'Eustachio, Pigna,
Campitelli, Sant'Angelo, Ripa, Trastevere, Esquilino, Ludovisi, Sallustiano, Castro Pretorio, Celio, Testaccio e San
Saba. Sono esterni al Municipio i rioni Prati e Borgo.
2.3 La mobilità
Sul territorio insiste non solo la popolazione residente, ma considerevoli flussi di persone che vi
transitano quotidianamente per ragioni di lavoro o di studio o che vi dimorano per brevi periodi,
nonché, i turisti e una pluralità di soggetti che utilizzano in vario modo le strutture ed i servizi
presenti.
Insistono sul Municipio grandi infrastrutture ferroviarie e metropolitane
Pertanto Come detto, tali caratteristiche rendono del tutto peculiare la realtà socio-economica e
culturale del Centro Storico di Roma. Ad esempio, si stima un flusso di turisti e di pellegrini
nell’ordine di circa un milione al giorno che quotidianamente transitano e usufruiscono delle
strutture e dei servizi presenti sul territorio del Municipio.
Per contenere l’enorme flusso di persone che investe la viabilità del Centro Storico di Roma sono
state predisposte delle zone a traffico limitato (ZTL) nelle quali l’accesso è precluso ai veicoli
privati nei giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 6,30 alle 18,00 (dal 10 al 22 dicembre fino alle
20.00), e il sabato dalle 14,00 alle 18,00 (dal 10 al 22 dicembre dalle 6,30 alle 20,00; vedi
Appendice 1, Scheda n. 2).
2.4 Le Aree verdi
Le aree di verde pubblico del Municipio ammontano a 1.097.399 m2 (aggiornamento marzo 2004).
In dettaglio la superficie verde del territorio si compone di 178 aree dedicate rispettivamente a:
13
•
•
•
•
•
•
Arredo stradale (97.919 m2);
Aree di sosta (153.392 m2);
Aree di Verde attrezzato di quartiere (65.179 m2);
Aree di Verde storico archeologico (680.209 m2);
Aree di Verde speciale (100.700 m2);
Non sono presenti nel territorio municipale aree verdi di grandi parchi urbani.
2.5 Il profilo storico
Il Municipio rappresenta il Centro Storico di Roma. E' il municipio che, insieme al secondo,
presenta ancora la ripartizione della città nei 16 rioni, che avvenne sotto Ottaviano Augusto.
Ovviamente tracciare il profilo storico di una delle zone più antiche e cariche di reperti archeologici
del mondo non è un compito possibile in questa sede. D’altra parte è possibile rimandare ad una
sterminata letteratura presente sull’argomento. Nell’Appendice 1, Scheda n. 3 sono riportate alcune
notizie storiche sui Rioni che costituiscono il Municipio.
2.6 Il profilo demografico
Dopo decenni di costante e sostenuto allontanamento degli abitanti, negli ultimi anni la popolazione
del Municipio si è sostanzialmente stabilizzata. I residenti al 31.12.2006 erano 122.611, il 4,34%
dell’intera popolazione del Comune di Roma, con una densità di 85,7 abitanti per ettaro, dato che
ovviamente non tiene conto degli enormi flussi giornalieri da tutta la città e dei flussi turistici.
Al censimento del 1961 risultavano residenti 233.774 abitanti (vedi tabella 2.3). Nei successivi 20
anni si è registrato un progressivo decremento della popolazione che dal Censimento del 1991 si è
stabilizzata intorno a centoventiduemila abitanti, anche se anno dopo anno questa subisce delle lievi
variazioni nell’ordine di qualche centinaio di abitanti. Un simile andamento riguarda anche
l’evoluzione della densità abitativa.
Un discorso analogo può essere applicato anche alla popolazione residente rispettivamente nelle
otto zone urbanistiche e nei Rioni del Municipio.
Tabella 2.3 – La popolazione del Municipio ai Censimenti (1961, 1971, 1981, 1991) e dal 1998 al
2006
Anno
Popolazione
Residente
1961
233.774
1971
165.377
1981
135.970
1991
121.543
1998
122.866
1999
122.186
2000
123.094
2001
122.619
2002
122.106
2003
121.751
2004
122.634
2005
122.458
2006
122.611
Fonte: Anagrafe del Comune di Roma.
Il decremento e l’invecchiamento della popolazione, la forte incidenza delle famiglie con un solo
componente e l’aumento degli immigrati residenti sono fenomeni che nel Centro Storico di Roma
hanno assunto una forte rilevanza, caratterizzando la composizione socio-demografica della
popolazione.
14
Il numero dei morti è superiore a quello dei nati con un saldo, nel 2004, pari a 299 unità. A fronte di
una perfetta parità che si registra a livello comunale e che rappresenta una situazione di crescita
zero, nel Municipio il tasso di mortalità supera di 2,5 punti il tasso di natalità e ciò indica una
situazione di forte invecchiamento della popolazione.
La diminuzione della popolazione nel Centro Storico è cominciata prima rispetto alle altre zone
della città, tanto che nell’intervallo fra il censimento del 1971 e quello del 1981 l’incremento
relativo medio annuo con segno negativo è stato il più intenso tra quelli registrati nei municipi
romani.
Rispetto all’intero territorio cittadino, la struttura della popolazione residente nel Municipio
presenta le seguenti caratteristiche:
• maggior percentuale di adulti e anziani;
• maggior numero di famiglie mono-componenti;
• maggior presenza di immigrati.
Tabella 2.4 – Indicatori della popolazione italiana e straniera iscritta in anagrafe al 31.12.2006
Muni
cipio
Incremento annuo
popolazione
Ita.
Stra.
-1,6
6,5
Anziani per
bambini
Ita.
Stra.
5,6
4,7
MRC
S
Roma
-0,3
6,3
4,2
1,2
Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma.
Rapporto tra i
sessi
Ita.
Stra.
91,6 135,7
90,3
88,9
Dipendenza
economica
Ita.
Stra.
55,6
25,5
54,0
25,6
% di giovani
fino a 14 anni
Ita.
Stra.
10,5
6,4
12,9
13,1
% stranieri su
italiani
22,9
9,7
Incremento annuo della popolazione = (pop. 2006 – pop 2005) / pop 2005 x 100;
Anziani per bambini = pop 65 anni e oltre / pop minore di 6 anni x 100;
Rapporto fra i sessi = pop maschi/ pop femmine x 100;
Dipendenza economica = (pop 0-14 anni + pop 65 e oltre) / pop 15-64 anni x 100.
MRCS= Municipio Roma Centro Storico
Nella tabella 2.4 sono riportati i valori di alcuni indicatori demografici che riguardano la
popolazione italiana e straniera residente nel Municipio al 31.12.2006. L’incremento annuo della
popolazione italiana nel Municipio è negativo: dal 2005 al 2006 si registra un decremento
percentuale di quasi due punti (1,6%). Al contrario i residenti immigrati sono cresciuti nello stesso
periodo del 6,5%. Si noti come quasi il 23% della popolazione residente nel Municipio sia costituito
da cittadini immigrati, mentre a livello dell’intero comune tale percentuale sia del 9,7%.
L’età media degli abitanti del Municipio è fra le più alte registrate fra tutti i municipi romani. Al
31.12.2004 era pari a 46,04 anni. Naturalmente un valore medio non è in grado di rappresentare
analiticamente lo stato dell’invecchiamento della popolazione. Nella tabella 2.4 è riportato
l’indicatore del rapporto anziani per bambini. I valori dei residenti nel Municipio indicano una
consistente presenza di popolazione anziana sia per i cittadini italiani sia per i cittadini immigrati.
L’andamento del tasso di mascolinità (ossia il rapporto percentuale fra il numero dei maschi e
quello delle femmine) calcolato nel Municipio e nell’intero Comune di Roma segnala la maggiore
presenza di donne fra i residenti italiani e una maggiore presenza maschile fra i residenti immigrati.
In valore assoluto, rispetto al genere, il Municipio presenta una divisione sostanzialmente
bilanciata: 61.363 maschi e 61.248 Femmine (al 31.12.2006). Le tabelle 2.5 e 2.6 presentano
rispettivamente in valore assoluto e in valore percentuale la distribuzione della popolazione per
genere e per classi quinquennali di età rilevata negli anni 2000, 2005 e 2006.
15
Tabella 2.5 – Distribuzione della popolazione del Municipio per classi di età e per genere. Anni
2000, 2005 e 2006 valori assoluti
Classi
Totale Maschi Femm.
Totale Maschi
di età
2000
2000
2000
2005
2005
0-4
3.989
2.037
1.592
4.122
2.100
5-9
3.885
1.997
1.888
3.780
1.905
10-14
3.777
1.890
1.887
3.798
1.973
15-19
3.787
1.883
1.903
3.838
1.901
20-24
5.223
2.678
2.545
4.485
2.316
25-29
8.536
4.655
3.881
7.203
4.049
30-34
10.545
5.670
4.875
9.961
5.434
35-39
11.100
5.856
5.244
11.108
5.941
40-44
9.603
5.037
4.566
10.969
5.798
45-49
8.937
4.426
4.511
9.415
4.874
50-54
9.784
4.883
4.901
8.674
4.254
55-59
8.862
4.423
4.439
9.301
4.570
60-64
8.437
4.192
4.245
8.219
4.065
65-69
6.973
3.254
3.719
7.608
3.722
70-74
6.368
2.785
3.583
6.166
2.823
75-79
5.418
2.151
3.267
5.233
2.193
80-84
3.172
1.136
2.036
4.090
1.515
85 e oltre
4.699
1.528
3.171
4.488
1.631
Totale
123.094 60.481 62.613 122.458 61.064
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Femm.
2005
2.022
1.875
1.825
1.937
2.169
3.154
4.527
5.167
5.171
4.541
4.420
4.731
4.154
3.886
3.343
3.040
2.575
2.857
61.394
Totale
2006
4.168
3.726
3.856
3.858
4.779
7.102
9.788
10.777
11.157
9.621
8.737
9.005
8.321
7.677
6.082
5.213
4.092
4.652
122.611
Maschi
2006
2.112
1.931
1.974
1.938
2.517
4.086
5.373
5.751
5.860
5.004
4.287
4.406
4.134
3.783
2.771
2.192
1.517
1.727
61.363
Femm.
2006
2.056
1.795
1.882
1.920
2.262
3.016
4.415
5.026
5.297
4.617
4.450
4.599
4.187
3.894
3.311
3.021
2.575
2.925
61.248
Prendendo a riferimento l’anno 2006, nel Municipio la quota di popolazione con più di 64 anni è
salita al 22,6% (vedi tabella 2.6); la quota di popolazione sotto i trenta anni è del 22,4%.
Tabella 2.6 – Distribuzione della popolazione del Municipio per classi di età e per genere. Anni
2000, 2005 e 2006 valori percentuali
Classi
% tot
%M
%F
% tot
di età
2000
2000
2000
2005
0-4
3,24
3,37
2,54
3,37
5-9
3,16
3,30
3,01
3,09
10-14
3,07
3,12
3,01
3,10
15-19
3,07
3,11
3,04
3,13
20-24
4,24
4,43
4,06
3,66
25-29
6,93
7,70
6,20
5,88
30-34
8,57
9,37
7,79
8,13
35-39
9,02
9,68
8,37
9,07
40-44
7,80
8,33
7,29
8,96
45-49
7,26
7,32
7,20
7,69
50-54
7,95
8,07
7,83
7,08
55-59
7,20
7,31
7,09
7,60
60-64
6,85
6,93
6,78
6,71
65-69
5,66
5,38
5,94
6,21
70-74
5,17
4,60
5,72
5,04
75-79
4,40
3,56
5,22
4,27
80-84
2,58
1,89
3,25
3,34
Oltre
3,82
2,53
5,06
3,66
Totale
100,00
100,00
100,00
100,00
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
%M
2005
3,44
3,12
3,23
3,11
3,79
6,63
8,90
9,73
9,49
7,98
6,97
7,48
6,66
6,10
4,62
3,59
2,48
2,67
100,00
%F
2005
3,29
3,05
2,97
3,16
3,53
5,14
7,37
8,42
8,42
7,40
7,20
7,71
6,77
6,33
5,45
4,95
4,19
4,65
100,00
% tot
2006
3,40
3,04
3,14
3,15
3,90
5,79
7,98
8,79
9,10
7,85
7,13
7,34
6,79
6,26
4,96
4,25
3,34
3,79
100,00
%M
2006
3,44
3,15
3,22
3,16
4,10
6,66
8,76
9,37
9,55
8,15
6,99
7,18
6,74
6,16
4,52
3,57
2,47
2,81
100,00
%F
2006
3,36
2,93
3,07
3,13
3,69
4,92
7,21
8,21
8,65
7,54
7,27
7,51
6,84
6,36
5,41
4,93
4,20
4,78
100,00
Le successive tabelle 2.7 e 2.8 presentano rispettivamente la distribuzione della popolazione di
particolari classi di età per il genere dei residenti e le differenze degli stessi valori rispetto all’anno
16
2000. Possiamo rilevare come i dati più recenti non modifichino la struttura demografica della
popolazione già evidenziata.
Un quadro di sintesi ci viene offerto da alcuni indicatori demografici. La tabella 2.9 presenta
l’evoluzione dal 1991 al 2004 dell’indice di vecchiaia e dell’indice di dipendenza della popolazione
in età attiva del Municipio. Si noti come i valori dell’indice di vecchiaia del Municipio siano
decisamente più alti rispetto agli analoghi valori calcolati nell’intero comune di Roma.
L’indice di dipendenza è un rapporto percentuale fra la popolazione non attiva (ossia i 0-14enni più
i maggiori di 64 anni) e la popolazione attiva (ossia con i 15-64enni). Anche in questo caso,
analizzando la serie storica si nota come la percentuale della popolazione dipendente cresca dal
40% del 1991 al 47,5% del 2006. Rispetto ai dati di Roma, in questo caso si registrano valori più
favorevoli nel Municipio.
Tabella 2.7 – Particolari classi di età per il genere. Anno 2006 (valori assoluti)
<1
<3
=5
=6
maschi
423
1.314
407
411
femmine
412
1.263
353
382
Totale
835
2.577
760
793
Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma.
0-11
4.848
4.602
9.450
6-13
3.114
2.938
6.052
=14
384
386
770
14-17
1.539
1.524
3.063
=65
771
835
1.606
Tabella 2.8 – Differenze 2006-2000 particolari classi di età per il genere (valori assoluti)
<1
<3
=5
=6
0-11
6-13
=14
maschi
-13
73
-38
12
48
61
-5
femmine
-10
96
-31
11
-14
-88
21
Totale
-23
169
-69
23
34
-27
16
Fonte: Nostra elaborazione su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma.
14-17
28
68
96
=65
64
89
153
Tabella 2.9 – Indice di vecchiaia ed indice di dipendenza della popolazione in età attiva nel
Municipio e nel comune di Roma. Anni 1991, 2001, 2002, 2003 e 2004
1991
216,9
Indice di vecchiaia
2001
2002
2003
227,1
227,1
229,7
2004
231,7
1991
40,3
Indice di dipendenza
2001
2002
2003
45,3
45,9
46,8
Municipio
MRCS
Roma
118,1
149,2
151,2
153,9
156,2
36,6
45,9
47,0
48,0
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Indice di vecchiaia = popolazione con più di 64 anni/ popolazione 0-14 anni *100;
Indice di dipendenza = popolazione con più di 64 anni + popolazione 0-14 anni/popolazione 15-64 anni *100.
2004
46,8
48,9
Concordemente tutti gli indicatori demografici utilizzati manifestano lo stato di invecchiamento
della popolazione municipale. Le classi anziane sono costantemente più numerose di quelle più
giovani che dovranno sostituirle. Pertanto, a meno degli effetti di ringiovanimento dovuti alla
migrazione, l’invecchiamento della popolazione è da ritenersi un dato strutturale in progressivo
stato di avanzamento. Ancora una volta, i dati del Municipio sono di molto superiori a quelli
dell’intero Comune.
Nella Scheda n. 4 dell’Appendice 1 riportiamo i dati della popolazione divisi per genere e per classi
di età nei Rioni del Municipio.
Nel 2000 quasi la metà della popolazione del Municipio non era coniugata, in particolare modo gli
uomini (53,6% di celibi); le vedove erano circa cinque volte di più dei vedovi, a causa della più alta
durata media della vita delle femmine; le donne si trovano in maggiore misura nella condizione di
divorziate rispetto agli uomini, e tale risultato può essere interpretato con la maggiore facilità dei
divorziati uomini a riconiugarsi rispetto alle divorziate donne, anche perché sono loro in grande
maggioranza ad avere l’affidamento degli eventuali figli del precedente matrimonio.
17
Tabella 2.10 – Lo stato civile dei residenti del Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori
assoluti e percentuali)
Stato civile
Maschi
v.a.
% % Rm
Celibe/nubile
33.791
55,07
46,07
Coniugato/a
24.666
40,20
49,63
Vedovo/a
1.270
2,07
2,45
Divorziato/a
1.636
2,67
1,85
Tot. Municipio
61.363 100,00
Totale Comune
1.339.226
100,00
Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma.
Femmine
v.a.
%
29.208
47,69
22.651
36,98
6.581
10,74
2.808
4,58
61.248 100,00
1.485.851
Totale
% Rm
39,48
45,44
11,91
3,17
100,00
v.a.
62.999
47.317
7.851
4.444
122.611
2.825.077
%
51,38
38,59
6,40
3,62
100,00
% Rm
42,61
47,42
7,42
2,54
100,00
Tabella 2.11 – Differenze percentuali anni 2006-2000 sulla condizione di stato civile del Municipio
e nel Comune di Roma (valori assoluti e percentuali)
Stato civile
Maschi
Femmine
v.a.
% % Rm
v.a.
% % Rm
Celibe/nubile
1.400
1,51
0,97
283
1,49
0,78
Coniugato/a
-506
-1,42
-1,37
-810
-0,49
-1,26
Vedovo/a
-128
-0,24
0,05
-1.172
-1,64
-0,09
Divorziato/a
116
0,16
0,35
334
0,63
0,67
Tot. Municipio
882
-1.365
Totale Comune
-6.142
13.198
Fonte: Nostra elaborazione su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma.
Totale
v.a.
1.683
-1.316
-1.300
450
-483
7.056
%
1,57
-0,92
-1,04
0,38
% Rm
0,81
-1,28
0,02
0,44
Nel 2006 la situazione evidenzia un incremento dei singles, e in particolare dei maschi, che
rappresentano il 51,4% della popolazione municipale, con un incremento di 1,6% rispetto al 2000
(vedi tabella 2.11). Nel periodo considerato si segnala un lieve incremento della percentuale della
popolazione divorziata (+ 0,4%) e decrementi delle percentuali della popolazione coniugata (–
0,9%) e dei vedovi 2(– 1%).
Il costante processo di invecchiamento della popolazione romana produce degli effetti anche sulla
composizione dei nuclei familiari. Nel Centro Storico è molto evidente la tendenza alla
frammentazione dei nuclei familiari: infatti qui si registra la percentuale più alta di famiglie
composte da una sola persona o monogenitoriali con un solo figlio.
Al censimento del 1991 le famiglie del Municipio presentavano la media più bassa di componenti
per famiglia (2 componenti a fronte del valore medio comunale di 2,7 componenti). Si tratta del
valore più basso fatto registrare dai municipi romani. Ne consegue che le famiglie numerose del
Centro Storico, quelle con cinque componenti o più, sono appena il 4,4% del totale, e anche in
questo caso si tratta del valore più basso fatto registrare nei diciannove municipi capitolini (il valore
delle famiglie numerose sull’intero comune è 7,8%).
La tabella 2.12 presenta i dati sulla composizione dei nuclei familiari del 2004. Le famiglie monocomponenti sono ora il 61,7% del totale, mentre quelle con cinque o più componenti sono il 2,4%
del totale.
Tabella 2.12 – Famiglie per numero di componenti nel Municipio e a Roma. Anno 2004 (valori
assoluti e percentuali)
MRCS
Roma
2
1 com
v.a.
%
41.053 61,7
526.580 41,1
2 com
v.a.
%
12.068 18,1
302.471 23,6
3 com
v.a.
%
7.258 10,9
228.549 17,8
4 com
v.a.
%
4.543
6,8
174.544 13,6
5 com
v.a.
%
1.200 1,8
37.747 2,9
+ di 5 com
v.a.
%
423 0,6
12.384 1,0
Totale
v.a.
66.545
1.282.275
Nella Scheda n. 5 dell’Appendice 1 si riporta lo stato civile dei residenti dei Rioni suddivisi per genere.
18
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Considerando l’evoluzione della media dei componenti per famiglia, che nel 1991 era nel
Municipio pari a 2, essa scende a 1,9 negli anni 1999, 2000, 2001, 2002 e 2003, riducendosi a 1,7
nel 2004 (a fronte di una media comunale pari a 2,2 persone per famiglia).
Le tabelle seguenti presentano i dati delle persone sole nel Municipio e nel Comune di Roma.
Tabella 2.13 – Persone sole nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 2003 e 2004 (valori
assoluti, percentuali e variazione percentuale 2004-2003)
Municipio
Persone sole
Persone sole Variazione
2003
2004 2004/2003
v.a.
%
v.a.
%
MRCS
39.716 32,6
41.053 36,0
3,4
Roma
513.381 18,3 526.580 18,9
2,6
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Tabella 2.14 – Distribuzione delle famiglie in base al numero di figli nel Municipio e nel Comune
di Roma. Anno 2004 (valori assoluti e percentuali)
Municipi
o
senza figli
fam 1 figlio
fam 2 figli
v.a.
%
v.a.
%
v.a.
%
MRCS
48.597 73,0
10.581 15,9
5.975
9,0
Roma
739.065 57,6 296.109 23,1 209.145 16,3
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
fam 3 figli
v.a.
1.167
32.406
%
1,8
2,5
fam +3 figli
v.a.
225
5.550
%
0,3
0,4
Totale
v.a.
66.545
1.282.275
%
100,0
100,0
Tabella 2.15 – Famiglie monogenitoriali per tipo nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2004
(valori assoluti e percentuali)
Municipio
Gen M 1
Gen M 2
o+
Gen M
Gen F 1
Gen F 2
con figli
o+
e altro
MRCS
1.162
599
498
4.014
1.728
1,75%
0,9%
0,75%
6,03%
2,6%
Roma
22.721
11.767
12.593
83.852
42.261
1,78%
0,92%
0,98%
6,55%
3,3%
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Gen F
con figli
e altro
804
1,21%
20.770
1,62%
Tot fam
monogenitoriali
8.805
13,24%
193.964
15,15%
Tabella 2.16 – Famiglie con anziani e incidenza sul totale delle famiglie nel Municipio e nel
Comune di Roma. Anni 2003 e 2004 (valori assoluti e percentuali)
Municipio
2003
2004
Var.2004-2003
v.a.
%
v.a.
%
v.a.
%
MRCS
20.208 30,9
20.288 30,5
80
0,4
Roma
422.603 33,3 430.964 33,6
8.361
2,0
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Tabella 2.17 – Anziani soli nel Municipio e nel Comune di Roma e incidenza percentuale sul totale
delle famiglie. Anni 2003 e 2004 (valori assoluti e percentuali)
Municipio
2003
2004
Var.2002-2003
v.a.
%
v.a.
%
v.a.
%
MRCS
11.915 18,2
11.862 17,8
-53 -0,4
Roma
188.018 14,8 189.904 14,8
1.886
1,0
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
19
Tabella 2.18 – Anziani soli per classi di età nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2004
(valori assoluti e percentuali)
Municipio
da 65 a 70
da 71 a 75
da 76 a 80
v.a.
%
v.a.
%
v.a.
%
MRCS
3.160 26,64
2.392 20,17
1.812 15,28
Roma
44.964 23,68 40.213 21,18 32.744 17,24
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
da 81 in poi
v.a.
%
4.498 37,92
71.983 37,90
Totale
11.862
189.904
I dati presentati nelle tabelle 2.13, 2.14, 2.15, 2.16, 2.17 e 2.18 rappresentano efficacemente lo stato
di sofferenza demografica delle famiglie del Municipio che si può così riassumere: molte famiglie
con un solo componente, spesso si tratta di anziani; molte famiglie senza figli; poche famiglie con
uno o più figli.
La componente immigrata della popolazione residente nel Municipio è particolarmente rilevante e
presenta una struttura piuttosto anziana e una forte prevalenza di maschi rispetto alle femmine.
Occorre osservare che anche per i cittadini immigrati alcuni servizi di assistenza del Municipio
costituiscono dei punti di riferimento e di aggregazione, come per altri versi lo sono la stazione
Termini e l’antistante piazza dei Cinquecento, facendo notevolmente aumentare il numero di
immigrati che si rivolgono alle strutture municipali. Inoltre, la presenza di numerose famiglie
agiate, e la notevole presenza di anziani soli, garantisce uno sbocco lavorativo come colf o come
badante a molte donne immigrate residenti in altri municipi del comune romano.
Nel 2005 i residenti immigrati del Municipio sono infatti 26.342, il 21,5% del totale della
popolazione immigrata residente (l’incidenza più alta rispetto a quella degli altri municipi; vedi
tabella 2.19).
Tabella 2.19 – Immigrati residenti (maschi e femmine) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni
1997 - 2005 (valori assoluti, percentuali e variazione percentuale)
Municipio
2001
2002
2003
2004
2005
16.650
17.637
18.388
19.942
21.087
13,6%
14,4%
15,0%
16,2%
17,2%
Roma
134.155 145.289 151.221 169.064 180.233
4,8%
5,2%
5,4%
6,0%
6,4%
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
21.800
17,9%
186.481
6,7%
22.706
18,6%
201.633
7,2%
25.004
20,4%
223.879
7,9%
26.342
21,5%
235.708
8,3%
MRCS
1997
1998
1999
2000
var. %
2005-1
997
58,2
75,7
Gli immigrati del Municipio sono passati dal 13,6% del 1997 al 21,5% del 2005 con un incremento
percentuale pari al 58,2%; nel Comune di Roma si è invece passati dal 4,8% del 1997 al 8,3% del
2005. Pertanto la presenza di cittadini immigrati nel Municipio è di 2,6 volte superiore a quella che
si registra nell’intera città. In sintesi più di un cittadino su cinque nel Centro Storico proviene da
altri paesi. Al 31.12.2006 i residenti immigrati nel Municipio sono 28.067 (il 22,9% dell’intera
popolazione municipale).
Sia il rapporto di mascolinità sia l’indice di vecchiaia (vedi tabella 2.20), sono notevolmente
superiori a quelli registrati per la popolazione immigrata a livello cittadino (rispettivamente 90,2
maschi ogni cento femmine e 58,7 anziani ogni 100 minori di 15 anni). In particolare nel centro
storico di Roma i fenomeni quali l’invecchiamento della popolazione e la scarsa presenza di giovani
minori di 15 anni si presentano nella componente immigrata con approssimativamente la stessa
intensità con cui si manifestano nel totale della popolazione italiana residente.
20
Tabella 2.20 – Indicatori della popolazione residente (italiana e immigrata) al 31.12.2004 nel
Municipio e nel Comune di Roma (percentuali e incidenza percentuali)
Municpio
Indice vecchiaia
Rapporto tra i sessi
italiani immigr.
italiani immigr.
MRCS
231,7
214,7
98,8
133,7
Roma
156,2
58,7
90,4
90,2
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Dipendenza
Economica
% di giovani fino
a 14
italiani
46,8
48,9
italiani
9,6
12,8
immigr.
26,6
24,7
% di
immigr./pop.
residente
immigr.
6,7
12,5
20,4
7,9
A proposito della provenienza geografica (vedi tabella 2.21) si rileva una forte incidenza di cittadini
provenienti dal continente asiatico, che risiedono prevalentemente nel quartiere Esquilino, e di
cittadini comunitari che da sempre oltre che nel Municipio Roma Centro Storico tendono a stabilirsi
nei municipi più centrali e ricchi di storia quali il III e il XVII . Seguono i cittadini provenienti dai
continenti americani (15% nel municipio a fronte del 14,8% del comune), gli africani
(rispettivamente 14,9% e 15,8%). Meno presenti nel Municipio sono le persone provenienti dai
paesi europei extra-comunitari (10,7% rispetto al 21% calcolato sul comune). Minima la presenza di
provenienti dall’Oceania (0,5%), mentre per l’1,3% dei residenti non è stata rilevata la zona di
provenienza.
Tabella 2.21 – Immigrati per genere, per classi di età e per area geografica di provenienza nel
Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2004 (valori assoluti)
Totale
0-18
319
197
1.068
235
196
1
7
2.023
Maschi
>18
2.262
1.711
5.014
1.271
2.763
61
186
13.268
Municipio 1
Femmine
Totale
>18
>18
1.137
3.399
1.843
3.554
2.525
7.539
1.167
2.438
2.837
5.600
60
121
144
330
9.713 22.981
Totale
maschi
2.421
1.818
5.556
1.402
2.859
61
189
14.306
Aree
Maschi
Femmine Totale
geografiche di
provenienza
0-18
0-18
0-18
AFRICA
3.208
3.000
6.208
AMERICA
1.905
1.822
3.727
ASIA
7.006
6.218 13.224
EUROPA
3.817
3.473
7.290
EU CEE
1.325
1.346
2.671
OCEANIA
5
9
14
Non codificato
54
38
92
Totale
17.320
15.906 33.226
Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma.
Maschi
>18
16.449
10.924
27.285
18.653
14.367
276
911
88.865
Totale Roma
Femmine
Totale
>18
>18
12.639
29.088
18.478
29.402
26.440
53.725
21.101
39.754
21.698
36.065
308
584
1.124
2.035
101.788 190.653
Totale
maschi
19.657
12.829
34.291
22.470
15.692
281
965
106.185
Aree
geografiche di
provenienza
AFRICA
AMERICA
ASIA
EUROPA
EU CEE
OCEANIA
Non codificato
Totale
Maschi
0-18
159
107
542
131
96
0
3
1.038
Femmine
0-18
160
90
526
104
100
1
4
985
Totale
Totale
femmine municipio
1.297
3.718
1.933
3.751
3.051
8.607
1.271
2.673
2.937
5.796
61
122
148
337
10.698
25.004
Totale Totale
femmine generale
15.639 35.296
20.300 33.129
32.658 66.949
24.574 47.044
23.044 38.736
317
598
1.162
2.127
117.694 223.879
Nelle successive tabelle si riportano i dati dello stato civile e di particolari classi di età degli
immigrati nel Municipio e nel comune. Nel 2006 solo il 29,6% della popolazione immigrata risulta
coniugata, mentre il 67,3% si trova nella condizione di celibe o nubile.
21
Tabella 2.22 – Stato civile degli immigrati residenti (maschi + femmine) nel Municipio e nel
Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori)
Stato civile
Totale
Celibi/nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e
MRCS
18.861
8.307
413
486 28.067
Roma
142.434
99.141
3.843
5.222 250.640
Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma.
Municipi
Tabella 2.23 – Particolari classi di età degli immigrati residenti (maschi + femmine) nel Municipio
e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori)
Municipio <1 <3 =5 =6 0-11 6-13 =14 14-17 =65
MRCS
186 459 126 118 1.487 859 97 381 235
Roma
2.8968.3022.3052.23227.40915.4611.785 6.987 1.178
Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma.
I minori di un anno sono appena lo 0,6%; la popolazione fino a 11 anni rappresenta appena il 5,6%
(vedi tabella 2.23).
Le successive tabelle 2.24, 2.25, 2.26 e 2.27 riportano i dati sullo stato civile e sulle particolari
classi di età riferite al 2006 divise per il genere dei cittadini immigrati nel Municipio I e nel comune
di Roma.
Tabella 2.24 – Stato civile degli immigrati residenti (maschi) nel Municipio e nel Comune di Roma.
Anno 2006 (valori assoluti provvisori)
Stato civile
Totale
Celibi Coniugati Vedovi Divorziati
MRCS 11.396
4.538
89
136 16.159
Roma
69.970 46.277
506
1.171 117.924
Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma.
Municipio
Tabella 2.25 – Particolari classi di età degli immigrati residenti (maschi) nel Municipio e nel
Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori)
Municipio <1 <3 =5 =6 0-11 6-13 =1414-17 =65
MRCS
102 237 73 65 777 463 63 210 118
Roma
1.4464.2721.1911.14914.1958.035 955 3.651 551
Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma.
Tabella 2.26 – Stato civile degli immigrati residenti (femmine) nel Municipio e nel Comune di
Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori)
Stato civile
Totale
Nubili Coniugate Vedove Divorziate
MRCS
7.465
3.769
324
350 11.908
Roma
72.464
52.864 3.337
4.051 132.716
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Municipio
22
Tabella 2.27 – Particolari classi di età degli immigrati residenti (femmine) nel Municipio e nel
Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori)
Municipio <1 <3 =5 =6 0-11 6-13 =1414-17 =65
MRCS
84 222 53 53 710 396 34 171 117
Roma
1.4504.0301.1141.08313.2147.426 830 3.336 627
Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma.
Infine, si segnalava la presenza nel Municipio di un campo Rom al Campo Boario di Testaccio con
una popolazione presente nell’anno 2002 di 105 persone (nell’intero comune si contavano 26 campi
Rom con 5.602 persone censite). Si tratta di Rom Kalderasha di nazionalità italiana che praticano
una forma di seminomadismo.
2.7 Il profilo socio-economico
Per definire il contesto socio-economico occorre considerare l’eterogeneità sociologica delle zone
che compongono il territorio del Municipio nel quale si trovano, in una situazione di forte
prossimità, ceti medi e medio-alti, alta borghesia, immigrati di recente ingresso e sacche estreme di
povertà e disagio materiale, con un intreccio di bisogni evidentemente molto variegato.
Visto l’accentuarsi di funzioni diverse del Centro Storico da quelle prettamente abitative, la
presenza degli abitanti di questi quartieri è sempre meno visibile e identificabile. Lo spopolamento
avvenuto nei decenni passati e l’aumento dei costi dell’abitazione ha cambiato la composizione
sociale dei vecchi rioni. La trasformazione è stata accompagnata da una perdita della rete dei
rapporti sociali e dell’identità storica, anche se permangono alcune zone dove il senso di
appartenenza comunitaria degli abitanti è ancora molto forte (in particolare nei Rioni Testaccio e
Trastevere).
Al censimento del 1991 i tassi di disoccupazione e di attività nel Municipio presentavano andamenti
contrastanti. La disoccupazione era del 16,2% contro un tasso comunale di 18,9%; il tasso di attività
era del 39%, un valore più basso di quello comunale (43,7%).
Rispetto al genere si registravano delle situazioni penalizzanti per le donne più disoccupate dei
maschi (18,1% contro 15%) e conseguentemente meno attive (appena il 20% a fronte del tasso di
attività maschile pari al 50,3%).
Il tasso di disoccupazione giovanile (rapporto % tra i giovani di età compresa tra 14 e 29 anni in
cerca di prima occupazione o disoccupati e la popolazione attiva della stessa classe di età) e il tasso
di occupazione giovanile (rapporto % tra i giovani di età compresa tra 14 e 29 anni occupati e la
popolazione attiva della stessa classe di età) al Censimento del 1991 erano rispettivamente pari al
17,3% (contro il 22,3% a livello comunale) per il tasso di disoccupazione e 29,2% (a fronte del
30,5% a livello comunale) per il tasso di occupazione giovanile.
Per rispondere alla domanda di servizi proveniente dalle persone che quotidianamente frequentano
il centro di Roma si sono andati diffondendo nella zona oltre ad un gran numero di imprese
commerciali anche molti esercizi per la ristorazione. Ciò ha però impoverito il territorio in termini
di diversificazione e di qualità dell’offerta.
La tabella 2.28 presenta la distribuzione degli addetti alle imprese e alle istituzioni per settore di
attività economica rilevati nel Censimento 2001. La stragrande maggioranza degli addetti si colloca
nel settore terziario (92,6%). I settori primario e secondario occupano appena il 7,4% degli addetti.
23
Tabella 2.28 – Addetti delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel
Municipio e nel Comune di Roma. Censimento Industria e servizi del 2001 (valori assoluti e
percentuali)
Municipio
MRCS
Roma
Agricoltura
Industria
Costruzioni
Commercio
344
24,6%
1.396
100%
8.646
11%
78.673
100%
5.407
8,5%
63.429
100%
16.650
10,6%
156.495
100%
Municipio
Trasporti e
Intermediazione
Altri
telecomunicazioni
finanziaria
servizi
MRCS
13.093
21.200 112.391
12,2%
36,1%
19,5%
Roma
107.757
58.763 575.764
100%
100%
100%
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Alberghi
ristoranti
16.730
29,9%
55.895
100%
Totale
194.461
17,7%
1.098.172
100%
La tabella 2.29 presenta gli stessi dati riferiti al Censimento dell’Industria e dei Servizi del 1991.
Tabella 2.29 – Addetti delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel
Municipio e nel Comune di Roma. Censimento Industria e servizi del 1991 (valori assoluti e
percentuali)
Municipio
MRCS
Roma
Municipio
Agricoltura
Industria
Costruzioni
Commercio
201
10,4%
1.941
100%
16.311
15,4%
05.698
100%
3.461
7,8%
44.631
100%
24.981
15,1%
165.541
100%
Trasporti e
Intermediazione
Altri
telecomunicazioni
finanziaria
servizi
MRCS
32.984
24.904 101.459
28,6%
40,7%
24,3%
Roma
115.155
61.129 416.690
100%
100%
100%
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Alberghi
ristoranti
14.999
34,9%
42.997
100%
Totale
219.300
23%
953.782
100%
Il confronto fra i due censimenti indica che il livello complessivo degli addetti del Municipio si è
ridotto di 24.839 unità, passando dagli 219.300 addetti del 1991 ai 194.461 addetti del 2001. I
settori economici che hanno perso più addetti sono quello dei trasporti e delle telecomunicazioni (–
19.891 addetti), il commercio (– 8.331 addetti) e l’industria (– 7.665). I settori che hanno
incrementato il numero di addetti sono gli altri servizi (+ 10.932), le costruzioni (+ 1.946) e gli
alberghi ristoranti (+ 1.731).
L’analisi della struttura imprenditoriale dell’area centrale della capitale, possibile attraverso i dati
rilevati nel 2001 in occasione dell’ultimo Censimento Industria e Servizi, segnala la presenza in
questo territorio di 26.781 unità locali che rappresentano la concentrazione di imprese più elevata
dell’intero comune (l’11,6% di tutte le imprese romane) (vedi tabella 2.30). Sono nel complesso
imprese di grandi dimensioni nelle quali vengono occupati 194.461 addetti, il 17,7% di tutti gli
addetti delle unità locali presenti nel Comune di Roma. In particolare si concentrano nel centro
storico di Roma le imprese alberghiere e di ristorazione, quelle di intermediazione finanziaria e
quelle commerciali, rispettivamente il 21,8%, il 14,1% e il 10,1% di tutte le imprese presenti nella
capitale operanti in tali settori.
24
Tabella 2.30 – Unità locali delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel
Municipio e nel Comune di Roma. Censimento Industria e servizi del 2001 (valori assoluti e
percentuali)
Municipio
Agricoltura
Industria
Costruzioni
Commercio
39
13,6%
286
100%
1.683
11,2%
15.026
100%
1.258
7%
17.945
100%
6.212
10,1%
61.788
100%
MRCS
Roma
Municipio
Trasporti e
Intermediazione
Altri
telecomunicazioni
finanziaria
servizi
MRCS
844
978
13.303
9,4%
14,1%
12,3%
Roma
8.960
6.958 108.068
100%
100%
100%
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Alberghi
ristoranti
2.464
21,8%
11.322
100%
Totale
26.781
11,6%
230.353
100%
Tabella 2.31 – Variazioni delle unità locali delle imprese e delle istituzioni per settore di attività
economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 2001-1991 (valori percentuali)
Municipio
Agricoltura
Industria
Costruzioni
Commercio
95,0
84,5
-14,4
0,4
156,2
190,9
-16,6
5,9
MRCS
Roma
Alberghi
ristoranti
10,8
28,0
Municipi
o
Trasporti e Intermediazione
Altri Totale
telecomunicazion
finanziaria servizi
i
MRCS
11,1
26,8
121,0
36,0
Roma
133,6
88,2
159,4
67,3
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Tabella 2.32 – Distribuzione percentuale delle unità locali delle imprese e delle istituzioni per
settore di attività economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 1991 e 2001
Municipi
o
MRCS
Roma
Municipi
o
Agricoltura
199
1
0,1
0,1
Industria
Costruzioni
Commercio
Alberghi ristoranti
2001
1991
2001
1991
2001
1991
2001
1991
2001
0,1
0,1
10,0
10,9
6,3
6,5
2,5
4,5
4,7
7,8
37,8
42,4
23,2
26,8
11,3
6,4
9,2
4,9
Trasporti e
Intermediazione
Altri servizi
telecomunicazioni
finanziaria
1991
2001 1991
2001
1991 2001
MRCS
3,9
3,2 3,9
3,7
30,6 49,7
Roma
2,8
3,9 2,7
3,0
30,3 46,9
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Totale
1991
100,0
100,0
2001
100,0
100,0
Di notevole rilievo sono infatti le attività imprenditoriali legate al turismo, grande risorsa
dell’economia romana ed in particolare di quest’area della città nella quale annualmente si recano
più di 5.000.000 di visitatori per conoscere gli oltre 100 siti archeologici, monumentali e museali
presenti sul territorio. Secondo alcune stime nel Municipio si concentra il 47,3% della capacità
ricettiva della capitale e il 51,5% delle presenze turistiche romane.
Per quel che riguarda l’evoluzione delle attività imprenditoriali nel Municipio emerge che dal 1991
il numero delle unità locali in quest’area è aumentato meno di quanto rilevato a livello cittadino
25
(rispettivamente il 36% e il 67,3%). A fronte di ciò questo Municipio è l’unico che presenta un
decremento significativo nell’ammontare del numero degli addetti, diminuiti nel complesso
dell’11,3%. In particolare il fenomeno che vede la grande distribuzione sostituirsi progressivamente
al commercio al dettaglio ha prodotto nel Centro Storico una contrazione delle imprese commerciali
(-16,6%) alla quale ha corrisposto una diminuzione anche più significativa degli addetti occupati nel
settore (-33,3%). Gli altri settori che hanno visto diminuire il numero degli addetti sono trasporti e
telecomunicazione, industria e intermediazione finanziaria che hanno perso rispettivamente il
60,3% e il 14,9% dei lavoratori occupati.
Tabella 2.33 – Arrivi e presenze negli alberghi nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2005
periodo gennaio-novembre (valori assoluti e percentuali)
Municipio
Valori assoluti
permanenza
media
arrivi
presenze
MRCS
3.256.261
7.991.087
Roma
6.320.036 15.501.857
Fonte: elaborazione su dati EBT
2,45
2,45
Composizione %
arrivi
51,5
100,0
presenze
51,5
100,0
Tabella 2.34 – Variazioni percentuali negli arrivi e nelle presenze negli alberghi nel Municipio e nel
Comune di Roma. Anni 2005-2004 periodo gennaio-novembre
Municipi
o
variazione % 2005-2004
arrivi
presenze
MRCS
1,7
3,6
Roma
7,6
9,1
Fonte: elaborazione su dati EBT
permanenza
media
1,9
1,4
Se da un lato lo sviluppo delle imprese commerciali, turistiche e dei servizi costituisce una grande
risorsa economica, non solo per questo territorio ma per l’intera città, dall’altro, tale sviluppo ha
prodotto nel tempo uno stravolgimento della realtà sociale dell’intera zona. La crescente domanda
di spazi da destinare ad attività professionali e commerciali e l’alto livello dei valori dei canoni di
locazione e dei valori immobiliari delle abitazioni hanno prodotto un progressivo allontanamento
dal centro storico dei suoi abitanti, specialmente delle giovani coppie, costrette a trasferirsi in altre
zone della città dove i prezzi degli alloggi sono più accessibili3.
Si deve notare come il Municipio Roma Centro Storico sia quello dove si riscontri la più bassa
percentuale di abitazioni di proprietà (appena il 49,2% a fronte del 59,4% calcolato sull’intero
comune) e, conseguentemente la più alta percentuale comunale di abitazioni in affitto (43,8% a
fronte del 35,1% comunale). Ovviamente tale dato è dovuto al costo degli immobili che è il più alto
della città sia per l’acquisto sia per il canone di affitto al metro quadrato.
A proposito della crescita dei prezzi degli immobili a uso residenziale nel periodo che va dal 1994
al 2003, la variazione percentuale registrata nel Municipio è del 22,8%4. L’analisi dei dati riportati
nel paragrafo 3.9 dell’allegato “Il profilo socio-demografico del Municipio” mostra come ad una
iniziale caduta dei prezzi registrata dal 1996 al 2000, si verifichi un’impennata dei prezzi a partire
dal 2001 che raggiunge l’apice proprio nell’ultimo anno disponibile della serie storica (il 2003).
Questo andamento si conferma e si rinforza anche per gli anni successivi (come mostrato nella
Scheda n. 6 dell’Appendice 1).
3
Si rimanda all’Appendice 1, Scheda n. 6
4
Prendendo a riferimento l’anno 1995 e sulla base dei prezzi registrati a quel momento calcola i numeri indice nei
successivi anni fino al 2003. Quindi, posto uguale a cento il costo in euro al metro quadrato degli immobili a uso
residenziale nel 1995 si può seguire l’evoluzione dei prezzi in tutti i municipi romani.
26
Considerando i prezzi di vendita (euro al metro quadrato) di uffici e negozi e i canoni medi di affitto
(euro al metro quadrato) di abitazioni, uffici e negozi a Roma, in ciascuna voce i dati del Municipio
Roma Centro Storico sono sempre sensibilmente i più alti dell’intero comune 5 .
Anche i dati relativi alle concessioni rilasciate per opere residenziali e non residenziali nei municipi
negli anni 2001 e 2002 e delle costruzioni (residenziali e non) ultimate nel 2001 mostrano una
contenutissima attività edilizia nel Municipio, almeno per gli anni presi in considerazione.
Pertanto possiamo sintetizzare i dati del mercato immobiliare del Municipio nei seguenti termini: i
prezzi più alti della città sia per l’acquisto di immobili sia per il loro affitto e scarsa attività di nuove
costruzioni, anche per mancanza di superficie libera sulla quale costruire nuove abitazioni. Tali
considerazioni valgono per gli anni presi in considerazione (2001 e 2002). Con l’entrata in vigore
del nuovo Piano Regolatore Generale si va definendo un diverso ruolo dell’area centrale della città.
Il nuovo P.R.G. prevede infatti il passaggio da un modello monocentrico di città, costituito dal
centro storico polifunzionale e dalla periferia con funzioni prevalentemente residenziali, ad un
modello policentrico articolato sul sistema delle nuove centralità. Nelle nuove centralità, messe in
rete attraverso il sistema della mobilità su ferro, verranno rilocalizzate parte delle funzioni
amministrative pubbliche e del terziario privato e create le condizioni affinché le nuove domande di
attività trovino una localizzazione qualificata. Il Centro Storico tenderà così ad essere utilizzato in
maniera più adeguata grazie alla razionalizzazione delle funzioni che vi rimarranno e al
miglioramento dell’accessibilità che sarà favorita dalle nuove linee della metropolitana e dalle
politiche di contenimento dei mezzi privati. Particolarmente numerosi in questo municipio gli
interventi rivolti allo sviluppo delle strutture dedicate ad attività culturali. In questa direzione si
orienta il progetto Campidoglio 2 che prevede di spostare gli uffici comunali in un unico ambito
situato nell’XI Municipio e di valorizzare il Campidoglio storico che sarà utilizzato, secondo la sua
vocazione originaria, per attività museali e di rappresentanza.
5
Fonte: Scenari Immobiliari Istituto indipendente di studi e ricerche, 2003.
27
3. LE DOMANDE E I BISOGNI SOCIALI DEL TERRITORIO
Oggetto del capitolo è definire le domande e i bisogni del territorio. Sulla base delle
caratteristiche individuate nel capitolo due, si differenzieranno, per quanto possibile, i bisogni
distinguendo fra la domanda esplicita e quella implicita. Tentare di definire la domanda implicita
equivale allo sforzo di dare voce e visibilità alle persone che potremmo definire irraggiungibili o
invisibili; persone che per molteplici ragioni non riescono o non possono manifestare i loro bisogni
perché costretti in situazioni di estremo isolamento e emarginazione. Isolamento ed emarginazione
che possono dipendere da barriere economiche, sociali, culturali, architettoniche, o di altra natura.
In questa prospettiva, fra l’altro pienamente prevista dalla legge 328/00, si cercherà di definire le
persone che non sono raggiunte dall’offerta delle politiche sociali del Municipio.
3.1 La domanda esplicita
Una prima definizione della domanda esplicita dei bisogni espressa dai cittadini del Municipio
Roma Centro Storico può essere ricavata dai dati relativi all’accesso degli utenti presso il Servizio
di Segretariato Socio-Sanitario integrato nell’anno 2007. Il Segretariato Sociale è una struttura
attivata dall’UOSECS. I residenti nel Municipio possono presentare domande per accedere ai
Servizi Sociali. I cittadini sono accolti da operatori dello Sportello del Segretariato Sociale, che in
base alle singole situazioni li inviano ai servizi competenti.
A causa di modifiche apportate nelle schede di rilevazione, alcuni dati relativi all’anno 2007
saranno presentati in due periodi temporali distinti: da gennaio a giugno 2007 e da luglio a dicembre
2007.
Nell’anno di riferimento, si sono registrati complessivamente 14.860 contatti con il Segretariato
Sociale. Approssimativamente, nel 2007 il 12,1% della popolazione del Municipio si è rivolto al
servizio, anche se questa percentuale non tiene conto di contatti reiterati da parte di singoli utenti. Il
67,2% di questi contatti sono avvenuti direttamente presso gli sportelli del Segretariato Sociale; il
27,3% sono avvenuti al telefono; il rimanente 5,5% delle utenze riguardano persone contattate al
telefono dagli operatori del servizio (vedi tab. 3.1).
Tabella 3.1 – Distribuzione degli utenti del Segretariato Sociale rispetto alle modalità di accesso al
servizio. Anno 2007
Modalità
Numero
Valore %
Persone ricevute direttamente presso lo sportello
9.991
67,2
Persone con accesso telefonico
4.062
27,3
Persone contattate telefonicamente dal servizio*
807
5,5
Totale
14.860
100
* Si tratta delle persone contattate telefonicamente dagli operatori per comunicazioni varie
La distribuzione degli utenti transitati nel servizio nel primo semestre dell’anno è riportata nelle
tabelle 3.2 e 3.3.
28
Tabella 3.2 – Distribuzione degli utenti transitati presso il Servizio (*). Gennaio - Giugno 2007
Servizi
Persone seguite dal Segretariato sociale (richiesta informazioni)
Persone seguite dal Segretariato sociale (richiesta servizi)
Totale Persone seguite dal Segretariato sociale
Persone inviate presso lo Sportello famiglia(**)
Persone inviate presso lo Sportello H
Persone con richieste non pertinenti inviate presso altri servizi municipali
Persone accolte ma non registrate (***)
Numero
3660
759
4419
574
247
925
120
%
82,8
17,2
100,0
(*) Gli utenti Adulti e Anziani afferiscono direttamente al segretariato sociale, mentre gli altri cittadini sono inviati c/o gli sportelli di
competenza.
(**) Dal 2 al 12 gennaio gli utenti afferenti alle area Minori (19 persone) e Disabili hanno ricevuto, presso il segretariato, una prima
informazione per poi essere eventualmente indirizzati agli sportelli di appartenenza. A partire dal 15 gennaio l’utenza afferente a tali
aree ha invece ricevuto le prime informazioni direttamente dai rispettivi sportelli.
(***) La voce “Persone accolte ma non registrate” si riferisce a quelle situazioni per le quali, seppur accogliendo quanti si sono recati
al Servizio, non si è proceduto, per ragioni di ottimizzazione dei tempi, alla registrazione delle loro richieste. Tale procedura è stata
attivata esclusivamente per i giorni 15 e 16 gennaio in seguito a disposizioni del Municipio volte a fronteggiare l’eventuale eccessivo
afflusso del pubblico.
Tabella 3.3 – Distribuzione degli utenti transitati presso il Servizio. Luglio - Dicembre 2007
Tipologia utente
Nuovo
Conosciuto
Non Pertinente da ottobre è stata inserita un’altra voce
Non Pertinente da ottobre in poi
Non Pertinente Sociale
Totale
Numero
735
4314
563
292
278
6.182
%
11,9
69,8
9,1
4,7
4,5
100,0
In riferimento al secondo semestre del 2007, è possibile valutare nel 69,8% gli utenti che fruiscono
del Servizio con continuità, e nell’11,9% la quota di utenti che hanno fruito del Servizio per la
prima volta. E’ possibile stimare, su base annua, un totale di 1.470 nuovi utenti del Segretariato
Sociale che rappresentano l’1,2% dell’intera popolazione municipale.
La tabella 3.4 presenta la distribuzione degli utenti seguiti dal Servizio nel primo semestre del 2007;
si tratta nel 59,8% dei casi di persone anziane e nel 40,2% di adulti.
Tabella 3.4 – Tipologia degli utenti seguiti dal Servizio. Gennaio – Giugno 2007
Tipo
Adulti
Anziani
Totale
Numero
305
454
759
%
40,2
59,8
100,0
Per il secondo semestre di riferimento disponiamo di informazioni più dettagliate sugli utenti del
servizio. La tabella 3.5 fornisce la distribuzione delle richieste pervenute al Segretariato Sociale
secondo la tipologia degli utenti. Nel 56% dei casi si tratta di anziani che precedono gli adulti
(36,2%), seguono i minori (6,2%) e le persone diversamente abili (1,7%).
L’86,7% degli utenti del servizio sono di nazionalità italiana; il 13,3% di nazionalità estera (vedi
tab. 3.6). Considerando che la percentuale dei cittadini immigrati del Municipio è pari al 22,9%
(anno 2006), si registra una sottorappresentazione di quest’ultimi fra gli utenti del Servizio. La
minore incidenza degli immigrati potrebbe dipendere da diversi fattori quali la difficoltà a reperire
informazioni sull’esistenza riguardo a servizi a loro rivolti, l’esistenza di reti di protezione presenti
fra le comunità di immigrati, le difficoltà di contatto dovute alle barriere linguistiche.
29
Tabella 3.5– Tipologia degli utenti del Servizio. Luglio – Dicembre 2007
Tipo utente
Adulti
Anziani
Minori
Disabili
Totale
Numero
2.235
3.461
383
103
6.182
%
36,1
56,0
6,2
1,7
100,0
Tabella 3.6 – Nazionalità degli utenti del Servizio. Luglio – Dicembre 2007
Nazionalità
Italiano
Straniero
Totale
Numero
5.361
821
6.182
%
86,7
13,3
100,0
Considerando il genere degli utenti prevalgono le femmine (55,1%) rispetto ai maschi (44,9%;
vedi tab. 3.7).
Tabella 3.7– Genere degli utenti del Servizio. Luglio – Dicembre 2007
Genere
Maschio
Femmina
Totale
Numero
2.773
3.409
6.182
%
44,9
55,1
100,0
Il 40% degli utenti del Servizio chiede informazioni; il 39,3% chiede il monitoraggio della
propria situazione economica; il 10,6% il monitoraggio della propria situazione personale; il 9%
chiede di accedere ai servizi (vedi tab. 3.8).
Tabella 3.8– Tipologia delle richieste degli utenti del Servizio. Luglio – Dicembre 2007
Tipo domanda
Numero*
%
Informazioni
2.884
40,0
Monitoraggio situazione economica
2.828
39,3
Monitoraggio situazione personale
760
10,6
Orientamento
80
1,1
Richiesta servizi
649
9,0
Totale
7.201
100,0
* Il totale è più alto del totale degli utenti in quanto ogni utente ha espresso in media1,2 richieste
L’esito delle risposte fornite dal servizio agli utenti nel secondo semestre del 2007 è riportato
nella tabella 3.9. Complessivamente il 34,7% delle richieste presentate ottiene una risposta concreta
in termini di orientamento, appuntamento fissato presso i servizi municipali, invio ai servizi
territoriali, invio agli sportelli UOSECS, domande di accesso ai servizi, soggiorni, segnalazioni e
invio agli uffici municipali. In ogni caso si tratta di una risposta che prevede un intervento
finalizzato alla soluzione della richiesta avanzata. Nel restante 65,3% dei casi, per i quali il contatto
è finalizzato alla richiesta di informazioni, gli utenti soddisfano immediatamente il loro bisogno.
30
Tabella 3.9– Esito delle risposte alle richieste degli utenti del Servizio. Luglio – Dicembre 2007
Esito risposte
Numero (*)
%
Informazioni
5.079
65,3
Orientamento
132
1,7
Appuntamento servizi municipali
238
3,1
Invio servizi territoriali
209
2,7
Invio sportelli UOSECS
744
9,6
Domande di accesso
268
3,4
Soggiorni (**)
304
3,9
Segnalazioni
176
2,3
Invio uffici municipali (***)
623
8,0
Totale
7.773
100,0
(*) Il totale è più alto del numero utenti in quanto ogni utente ha ricevuto in media 1,3 risposte
(**)Si riferisce ad informazioni e pagamenti effettuati dagli utenti per i soggiorni
(***) Persone con richieste non pertinenti inviate presso altri servizi municipali
Le tabelle 3.10 e 3.11 presentano le richieste di accesso ai servizi distribuite su base mensile nei
due semestri di riferimento.
Tabella 3.10 – Tipologia delle richieste/domande di accesso ricevute dal Servizio distribuite per
mese. Gennaio – Giugno 2007
Tipologia richiesta
154
278
163
Colloquio professionale
Mensa
Alloggio
Assistenza domiciliare
Casa riposo
Centro alzheimer
Centro diurno anziani
Totale
Totale
555
50
8
161
49
5
25
18
3
0
874
%
63,5
5,7
0,9
18,4
5,6
0,6
2,9
2,1
0,3
0,0
100,0
Tabella 3.11 – Tipologia delle richieste ricevute dal Servizio distribuite per mese. Luglio –
Dicembre 2007
Tipologia richiesta
154
278
163
Colloquio professionale
Mensa
Alloggio
Assistenza domiciliare
Casa riposo
Centro alzheimer.
Centro diurno anziani
Totale
Totale
115
2
2
137
67
21
32
16
3
1
396
%
29,0
0,5
0,5
34,6
16,9
5,3
8,1
4,0
0,8
0,3
100,0
In sintesi i ”bisogni espressi” dalla popolazione che accede al Segretariato Sociale si concretizzano
per i due terzi nella richiesta di informazioni e per il restante terzo nella domanda di un intervento.
Si prendano ora in considerazione gli interventi del Servizio Sociale municipale, nel 2007, divisi
per categoria di utenti, adulti, anziani, minori, portatori di handicap:
31
•
•
•
•
Gli adulti assistiti nel Municipio sono 709 con un tasso di 8,6 soggetti ogni mille adulti (i
18-64enni nel Municipio sono 80.059 pari al 65,3% dell’intera popolazione, al 31.12.2006).
Tale valore municipale è molto superiore al corrispondente valore calcolato sul comune
(1,7). Per quanto attiene alle liste di attesa, ci sono solo 22 cittadini in lista per i tirocini
lavorativi.
I minori assistiti sono 766 con un tasso di 5,2 soggetti ogni mille 0-17enni (tale popolazione
è costituita da 14.836 soggetti al 31.12.2006). Si registrano in questa categoria 5 soggetti in
lista di attesa per i tirocini lavorativi.
Gli anziani fruitori dei nove centri anziani del Municipio sono 3.411, il 12,3% dell’intera
popolazione con 65 e oltre (che è costituita da 27.716 soggetti al 31.12.2006). Gli anziani
assistiti con misure di welfare di prossimità, di welfare residenziale, con progetti obiettivo,
interventi settoriali, con azione di welfare per inclusione sociale e autonomia sono 1.565
pari al 5,6% dell’intera popolazione di riferimento. Le liste di attesa riguardano 80 soggetti
per il servizio residenziale, 7 soggetti per il centro diurno anziani fragili e 2 per il progetto i
Sali e i Sapori dell’incontro. Si noti come il numero degli anziani in assistenza cresca di
anno in anno a causa dell’invecchiamento progressivo della popolazione. Nel 2001 erano
742 soggetti su una popolazione di 26.537 65enni e oltre (pari al 2,8%). In termini
percentuali, nell’intervallo 2007-2001, il numero di anziani assistiti dal Municipio è
raddoppiato.
Le persone diversamente abili assistite sono complessivamente 217, pari a 2,7 persone ogni
mille residenti adulti. Tale dato, rispetto al 2001 dove si assistevano 115 soggetti (pari a 0,9
persone assistite ogni mille residenti adulti), rappresenta un incremento del 300%. Si
registrano 12 soggetti in lista di attesa per il servizio SAISH. Inoltre, nel 2007 si sono
registrati 787 accessi allo sportello H. In 402 casi si è trattato di richieste relative alla
mobilità, in 155 casi in richieste di assistenza, in 51 casi in richieste di agevolazioni fiscali,
in 48 casi di richieste che riguardavano il settore sanitario previdenziale, in 41 casi in
richieste di orientamento al lavoro, in 18 casi in segnalazioni di barriere architettoniche.
Sulla base dei dati sopra esposti è possibile quantificare i bisogni e la domanda esplicita per il
prossimo biennio tenendo conto per gli anziani dell’incremento fisiologico della popolazione di
riferimento nel Municipio.
3.2 La domanda implicita
Per tentare di definire la domanda implicita si farà ricorso alle risultanze dei lavori espressi nei sei
tavoli svolti in preparazione del Piano Regolatore Sociale e ad altre fonti, in particolare il rapporto
della Caritas sull’Esquilino (Caritas Italiana in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano,
2006). Ricostruire i bisogni reali è certamente un compito molto complesso in quanto non sempre
questi ultimi coincidono con la domanda esplicitata; a volte, infatti, le domande sono indotte
dall’offerta oppure alcuni bisogni rimangono sommersi a causa di barriere che ne inibiscono
l’evoluzione verso una domanda espressa di intervento.
Di seguito si riportano le valutazioni dei partecipanti ai tavoli che hanno compilato un questionario
di valutazione. Nel complesso, sono stati raccolti ed elaborati 54 questionari validi. Nella tab. 3.12
si mostrano le valutazioni dei partecipanti in merito ai settori di intervento delle politiche sociali
attuati dal Municipio. Per ciascun settore, gli intervistati dovevano esprimere un giudizio sulle
macro aree di intervento differenziandolo per livello basso, medio o alto.
Tab. 3.12 – Valutazioni dei partecipanti dei settori di intervento del Municipio
Settore politiche sociali Municipio
Roma Centro Storico
Responsabilità familiari
Livello
Basso
17,9%
Livello
Medio
67,9%
Livello
Alto
14,3%
N.
Risposte
28
32
Diritti dei minori
Settore anziani
Contrasto alla povertà
Diversamente abili
Immigrazione e multiculturalità
Dipendenze e tossicodipendenze
Situazione abitativa
10,0%
25,0%
50,0%
25,0%
34,4%
58,6%
69,7%
53,3%
34,4%
37,5%
55,6%
34,4%
31,0%
12,1%
36,7%
40,6%
12,5%
19,4%
31,3%
10,3%
18,2%
30
32
32
36
32
29
33
Leggendo i valori riportati nella tabella 3.12 emergono tre settori in sofferenza, rispettivamente: la
situazione abitativa (69,7% di valutazioni in termini di basso livello), il settore delle dipendenze e
tossicodipendenze (58,6%) e il settore di contrasto alla povertà (50%). Tutti gli altri settori
registrano valutazioni tendenzialmente positive, in particolare il settore anziani che nel 40,6% dei
casi è valutato di alto livello.
Una seconda batteria di domande chiedeva agli intervistati di esprimersi sulle condizioni generali di
vita nel Municipio rispetto ad un insieme di dimensioni. In questo caso i giudizi potevano essere
espressi lungo una scala a quattro livelli: per niente, poco, abbastanza o molto soddisfacente (vedi
tabella 3.13).
Tab. 3.13 – Valutazioni dei partecipanti delle condizioni generali nel Municipio Roma Centro
Storico rispetto a…
Condizione generale
Salute e assistenza sanitaria
Situazione abitativa
Situazione psicologica (solitudine)
Condizione economica
Condizione culturale
Sicurezza
Assistenza domiciliare
Strutture ricreative per tempo libero
Strutture per attività culturali
Per niente
Sodd.
Poco
Sodd.
9,8%
20,0%
8,1%
5,0%
4,7%
14,6%
5,0%
11,9%
11,6%
31,7%
52,5%
62,2%
42,5%
16,3%
26,8%
40,0%
35,7%
20,9%
Abbastanz
a
Sodd.
51,2%
27,5%
29,7%
52,5%
69,8%
53,7%
52,5%
45,2%
53,5%
Molto
Sodd.
N.
Risposte
7,3%
---9,3%
4,9%
2,5%
7,1%
14,0%
41
40
37
40
43
41
40
42
43
In questo caso la graduatoria delle situazioni più critiche vede ai primi due posti nuovamente la
situazione abitativa (valutata in termini di per niente o poco soddisfacente dal 72,5% degli
intervistati) e la situazione psicologica di solitudine (70,3%). Tutti gli altri aspetti sono valutati in
termini positivi (ossia prevalgono le valutazioni abbastanza o molto soddisfacente).
Nelle successive tabelle 3.13, 3.14 e 3.15 sono riportate le risposte relative alla richiesta di
individuare le prime tre situazioni critiche presenti nel Municipio. Considerando insieme le tre
tabelle che indicano nell’ordine la prima, la seconda e la terza criticità, vengono percepite, dalla
grande maggioranza degli intervistati, come urgenti da risolvere:
1) la povertà;
2) la salute;
3) la solitudine/isolamento.
In questi settori si annida molto probabilmente una consistente quota della domanda implicita
del territorio.
33
Tab. 3.14 – Valutazioni dei partecipanti della Prima Priorità presente nel Municipio Roma Centro
Storico
Solitudine isolamento
Sicurezza
Salute
Povertà
Strutture
Servizi sanitari
Totale
Mancate risposte
Frequenza
12
8
9
14
2
2
47
7
54
%
22,2
14,8
16,7
25,9
3,7
3,7
87,0
13,0
100,0
Tab. 3.15 – Valutazioni dei partecipanti della Seconda Priorità presente nel Municipio Roma Centro
Storico
Solitudine isolamento
Sicurezza
Salute
Povertà
Svago e cultura
Strutture
Servizi sanitari
Totale
Mancate risposte
Frequenza
7
7
10
10
1
4
8
47
7
54
%
13,0
13,0
18,5
18,5
1,9
7,4
14,8
87,0
13,0
100,0
Tab. 3.16 – Valutazioni dei partecipanti della Terza Priorità presente nel Municipio
Solitudine isolamento
Sicurezza
Salute
Povertà
Svago e cultura
Strutture
Servizi sanitari
Totale
Mancate risposte
Frequenza
6
3
8
9
2
9
7
44
10
54
%
11,1
5,6
14,8
16,7
3,7
16,7
13,0
81,5
18,5
100,0
In riferimento al tema della povertà, un fenomeno particolarmente importante è quello delle persone
senza fissa dimora o in gravi difficoltà che si trovano fuori da ogni circuito o rete di sostegno e si
rivolgono ai servizi della Caritas, presso il Centro di ascolto dell’Ostello di Via Marsala, nei pressi
della Stazione Termini. Nelle storie di vita di queste persone ci sono eventi che drammaticamente
hanno segnato l’inizio di un percorso di esclusione (separazioni, lutti, perdita del lavoro o della
casa).
Tutta la zona intorno alla Stazione Termini è molto frequentata da persone con forti disagi fisici e
psichici. Tutto ciò, oltre a costituire un problema di ordine pubblico, costituisce soprattutto un
problema di ordine sociale che coinvolge e impegna i Servizi Sociali del Municipio e della Sala
Operativa Sociale del Comune di Roma. Molte di queste persone sono immigrati che si sono
ritrovati in condizioni peggiori rispetto a quelle che avevano lasciato; si rifugiano nell’alcol e nella
34
solitudine. Le immagini di degrado che si offrono ai cittadini che transitano in queste zone
confermano gli stereotipi della popolazione locale su intere categorie di immigrati.
Indubbiamente, la notevole presenza di immigrati su un territorio tradizionalmente complesso e di
riferimento di molte attività economiche accresce il senso di insicurezza di molte persone che
vivono o che transitano nei Rioni del Municipio, in particolare all’Esquilino (vedi scheda n. 1 al
capitolo tre). Questo senso di insicurezza non può essere risolto in un’ottica di mero ordine
pubblico, infatti, per migliorare la vivibilità è necessario riqualificare i quartieri riducendo il senso
di isolamento provato dalle persone e la spersonalizzazione dei luoghi che sono percepiti senza
punti di riferimento per la propria protezione, privati di quei simboli che favoriscono un
riconoscimento ed un significato condiviso in grado di offrire familiarità e fiducia nelle relazioni
sociali insieme ad un senso di protezione.
Il tema della difficile convivenza sul territorio fra le comunità di migranti e di cittadini italiani si
rileva anche da una batteria di domande presente nel questionario somministrato ai partecipanti ai
tavoli nella quale si chiedeva la frequenza delle discriminazioni presenti nel Municipio rispetto a
differenze di genere, di nazionalità, di età, di religione e di orientamento politico. Le risposte
potevano essere articolate lungo quattro livelli, da per niente frequente a molto frequente (vedi tab.
3.17).
Tab. 3.17 – Valutazioni dei partecipanti rispetto alla frequenza delle discriminazioni presenti nel
Municipio Roma Centro Storico rispetto a…
Discriminazione rispetto al
Per niente
Frequente
Poco
Frequente
26,3%
4,8%
10,5%
19,5%
23,1%
36,8%
19,0%
47,4%
51,2%
48,7%
Genere
Nazionalità
Età
Religione
Orientamento politico
Abbastanz
a
Frequente
34,2%
59,5%
39,5%
26,8%
25,6%
Molto
Frequente
N.
Risposte
2,6%
16,7%
2,6%
2,4%
2,6%
38
42
38
41
39
Il 76,2% dei casi ha valutato in termini di abbastanza o molto frequente le discriminazioni rispetto
alla nazionalità. Tutte le altre voci presenti nella batteria di domande registrano valori decisamente
più bassi.
La valutazione della qualità delle informazioni che il Municipio diffonde in tema di Servizi Sociali
è riportata nella tabella 3.18.
Tab. 3.18 – Valutazioni dei partecipanti delle informazioni che il Municipio Roma Centro Storico
diffonde in tema di Servizi Sociali.
Per nulla efficaci
Poco efficaci
Abbastanza efficaci
Molto efficaci
Totale
Mancate risposte
Frequenza
4
22
21
2
49
5
54
%
7,4
40,7
38,9
3,7
90,7
9,3
100,0
Il 48,1% delle risposte sono critiche qualificando come per nulla o poco efficaci le informazioni
diffuse. Tale risultato indica una difficoltà del Municipio nel raggiungere proprio gli strati più
deboli ed emarginati della popolazione, siano essi in condizioni di povertà cronica o in uno stato di
crisi transitoria e perciò potenzialmente reversibile se trattato in tempo.
Di fronte a problemi di questo genere, la società civile ha posto in essere diversi interventi. Un
esempio significativo proviene dall’Associazione genitori della scuola elementare Di Donato. Si
35
tratta dell’Istituto scolastico che presenta la più alta percentuale di bambini stranieri di tutto il
territorio comunale. La Di Donato costituisce un esempio per chi vuole svolgere un’attività didattica
che tenga conto delle diversità culturali di provenienza dei destinatari. All’interno della scuola si è
venuta a costituire un’associazione, nata non tanto per affrontare le situazioni interculturali ma per
fare fronte allo stato di abbandono, soprattutto strutturale, dell’edificio scolastico, per opporsi ai
tentativi più o meno espliciti di chiusura, con conseguente accorpamento dell’istituto scolastico ad
altri plessi didattici. I genitori hanno reagito cominciando dalla qualificazione di alcuni spazi rimasti
in disuso nel piano sotterraneo dell’edificio scolastico. Li hanno puliti e resi fruibili con le loro
forze mettendo insieme soprattutto la voglia di riappropriarsi di uno spazio di socializzazione per
tutti. In questa attività essi hanno condiviso più o meno consapevolmente un universo di valori
come la partecipazione, il ruolo pubblico della scuola, l’azione diretta nel territorio e il senso di
comunità.
Da questa esperienza è nata l’Associazione che oggi gestisce gli stessi spazi recuperati
all’interno dei quali si svolge anche l’attività del Progetto Polo Intermundia (iniziativa comunale
per il dialogo interculturale nelle scuole). L’Associazione organizza corsi di lingua cinese e araba,
corsi di informatica, attività sportive e di ballo, feste di compleanno e altro intrattenimento, e
assicura dove necessario un accompagnamento nelle situazioni di difficoltà. Le attività sono aperte
a tutti coloro che desiderano partecipare, italiani e stranieri. Inoltre, sostiene una presenza di
partecipazione politica che si pone come interlocutore dell’Amministrazione Municipale.
L’Associazione rappresenta un esempio molto significativo di come all’interno di un contesto civile
è possibile fare vera integrazione. Il loro operare non si è costituito a partire dal problema
dell’integrazione dell’altro ma dalle problematiche del quotidiano. Da questi incontri sono nate
iniziative di scambio e conoscenza che hanno posto le premesse per una migliore comprensione
delle problematiche dell’altro all’interno delle culture di riferimento.
Accanto a questa esperienza dei genitori si trovano altre esperienze particolarmente significative
nelle altre due associazioni dell’Esquilino: Il Cielo sopra l’Esquilino e Apollo 11. Entrambe
nascono come aggregazioni con obiettivi culturali che trovano nello specifico legame con il
territorio una propria connotazione a carattere interculturale. In particolare l’Apollo 11 è
l’evoluzione di un comitato di quartiere nato per difendere un antico cinema in disuso. Il comitato
ha ottenuto la gestione della sala cinematografica e ispirandosi all’antico nome si è costituita in
associazione. Da questa realtà è nata la Banda di Piazza Vittorio, un’orchestra musicale multietnica
divenuta molto famosa in Italia e all’estero.
Per concludere, è possibile quantificare la domanda implicita del Municipio partendo dalle
principali criticità emerse nel corso della nostra analisi:
- esistenza di fasce deboli della popolazione che non sono raggiunte dai servizi sociali
municipali.
- la complessità del tessuto sociale del Municipio è dovuta a molteplici fattori fra i quali si
citano l’utenza multietnica e multiculturale, le residenze fittizie, le scarse risorse a fronte dei
sottostimati cittadini residenti. Tali caratteristiche andrebbero considerate in relazione agli
stanziamenti erogati dal Comune.
- difficoltà di conciliare le politiche sociali con la vocazione commerciale del territorio tesa a
riqualificare intere aree con conseguente espulsione di fasce deboli della popolazione.
- problema abitativo sempre più urgente in connessione con le dinamiche dei prezzi delle
abitazioni e con l’emergenza degli sfratti.
- il progressivo sgretolamento del tessuto sociale dovuto all’espulsione di molti abitanti del
Centro Storico produce l’aumento di situazioni di isolamento sociale e di disagio
psicologico.
Per rispondere alle criticità elencate, occorre intervenire su diversi livelli che, interagendo fra
loro, potranno migliorare la situazione esistente. In primo luogo è necessario implementare la rete
esistente tra le realtà istituzionali, associative, del privato sociale, che già operano nel territorio.
36
Occorre poi migliorare la comunicazione che deve raggiungere il maggior numero possibile di
persone con particolare riguardo alle fasce deboli escluse dai circuiti comunicativi che si trovano in
situazioni di estremo isolamento ed emarginazione. In terzo luogo occorre rendere più accessibili i
servizi semplificando le procedure burocratiche e i tempi di attesa. Infine occorre valorizzare i
luoghi e gli spazi pubblici per favorire l’incontro, la partecipazione e la socializzazione del maggior
numero possibile di persone.
Nel breve e nel medio periodo, un’azione articolata sui diversi livelli sopra individuati
consentirà di soddisfare una parte rilevante dei bisogni impliciti ed espliciti del territorio.
37
4. LE RISORSE “DEL” E “NEL” MUNICIPIO
Il monitoraggio delle risorse “del” e “nel” Municipio è partito da una riflessione fatta dalla Cabina
di Regia dell’UOSECS del Municipio Roma Centro Storico in collaborazione con il Cires
dell’Università Roma Tre e con l’equipe della Casa della Città, che opera utilizzando il metodo
della partecipazione finalizzata alla definizione delle proposte urbanistiche. L’analisi preliminare
del lavoro aveva più obiettivi:
1. individuare un nucleo di soggetti da contattare sulla base delle esperienze precedenti e dei dati
di indagine sul contesto socio-culturale ed economico del territorio;
2. riflettere sui differenti livelli di analisi di individuazione delle condizioni di fragilità e di
rapporto tra la domanda e l’offerta di servizi;
3. definire le modalità appropriate di coinvolgimento di tutto il privato sociale e della cittadinanza
più generale.
Alla fase preliminare ha seguito la realizzazione dei tavoli di coprogettazione e la somministrazione
di un questionario con gli obiettivi di:
1. svolgere un monitoraggio degli enti, delle cooperative, delle associazioni che operano sul
territorio;
2. raccogliere informazioni circa i servizi che le istituzioni e il privato sociale offrono ai cittadini
del Municipio Roma Centro Storico;
3. predisporre strumenti per individuare insieme ai soggetti i punti critici delle politiche perseguite
e le priorità su cui lavorare in futuro;
4. monitorare le risorse che ogni ente o organismo voleva mettere a disposizione per
l’organizzazione della rete;
5. individuare le strategie per rendere operativa la rete.
L’intero percorso di lavoro voleva non solo individuare le risorse del territorio, ma definire le
modalità di collaborazione che dovevano essere attivate nel corso dei tre anni del PRS. L’obiettivo
prioritario era passare da un lavoro in cui il pubblico era separato dalle reti civiche ad un sistema
integrato di risorse pubbliche e del privato sociale che dialogassero e progettassero insieme nel
territorio. Un territorio percepito e vissuto come bene comune.
1. Individuare un nucleo di soggetti da contattare sulla base delle esperienze precedenti e dei dati
di indagine sul contesto socio-culturale ed economico del territorio
Il primo lavoro è stato quello di inserire in una banca dati tutti i contatti che l’Ufficio Servizi Sociali
ha già acquisito con le differenti organizzazioni presenti sul territorio. A questo nucleo di attori
sociali sono stati aggiunti degli altri grazie al lavoro di coinvolgimento già avviato dalla Casa della
Città attraverso la propria mailing list di gruppi sociali, comitati di quartieri e singoli cittadini
interessati a conoscere le dinamiche di pianificazione urbanistico-sociale.
2. Riflettere sui differenti livelli di analisi di individuazione delle condizioni di fragilità e del
rapporto tra la domanda e l’offerta di servizi;
L’ipotesi di lavoro, da cui parte la riflessione, è che molte persone vivono nel corso della propria
vita situazioni di disagio. Spesso non chiedono aiuto, altre volte lo chiedono, ma restano deluse per
svariati motivi. A volte perché non ci sono sul territorio servizi adeguati alle loro esigenze, o ci
sono ma non si conoscono; in altri casi, perché le persone in difficoltà pensano che potrebbero
trovare una soluzione economica al disagio.
I nuovi bisogni che emergono nella nostra società richiedono un’analisi per livelli che metta in
relazione i disagi vissuti da una persona con le possibilità che la stessa ha di trovarne risposta nel
proprio contesto di vita.
38
Il primo livello si occupa delle condizioni della persona o del nucleo familiare in difficoltà.
Un’analisi che deve essere multidimensionale: fisica, psicologica, economico-strutturale,
linguistica, relazionale, emozionale. Si comprende bene la necessità del lavoro di equipe trasversali,
cioè costituite da soggetti che operano in più sistemi,come ASL, scuola, lavoro, società civile.
Un secondo livello riguarda, invece, le relazioni della persona. Esistono più contesti a cui il
soggetto può partecipare, da quello lavorativo a quello associativo. Spesso le persone chiudono le
proprie relazioni alla famiglia e al lavoro. Il decadere di una o tutte e due queste condizioni, o la
mancanza di una delle due o di entrambe, porta le persone che vivono già in una condizione
limitata, a trovarsi in situazioni ancora di maggiore difficoltà. Se a queste condizioni di disagio si
associa una qualche forma di disabilità, si comprende bene quale possa essere il contesto di vita
prodotto. Chi perde il lavoro, subisce una perdita affettiva, vive una condizione di malattia, se è
inserito in una rete di relazioni fitte e intense, ha possibilità di superare e di attribuire un significato
al proprio disagio; può provare a ricostruire, sotto altre forme, la propria esistenza. Se non ha
persone che gli danno una mano, la sua situazione ha buone possibilità di peggiorare. Nessun
soggetto se è da solo riesce a trovare soluzioni ai propri problemi.
Un terzo livello è quello relativo all’analisi dell’offerta di aiuti presenti su un territorio. Il sostegno
alle persone può arrivare da due canali di aiuto: le reti istituzionali e/o le reti civiche.
Dove il pubblico non può arrivare, spesso è il privato sociale ad offrire il proprio aiuto. Un sistema
istituzionale ben organizzato e un sistema associativo ben radicato e differenziato sul territorio è
auspicabile in tutte le società, ma non sempre realizzabile. È spesso frutto di un processo di crescita
dato dal confronto su tematiche, su soluzioni ipotizzate, su reti di lavoro costruite e implementate.
Un quarto livello è dato dall’individuazione delle relazioni strutturate tra i differenti enti e
organismi che costituiscono il sistema di protezione sociale del territorio. Spesso e nella maggior
parte dei territori, il dinamismo del privato sociale è poco conosciuto, non solo dai cittadini, ma
anche dalle istituzioni. Spesso la domanda e l’offerta di servizi non si incontrano perché manca una
comunicazione efficace.
Gli esperti di welfare hanno da tempo riscontrato che non è più un problema di scarse risorse sul
territorio a determinare risposte inefficaci ai bisogni delle persone in condizioni di fragilità, ma di
capacità di quel territorio di far dialogare le differenti risorse che in forma istituzionale o spontanea
organizzano politiche di sostegno.
3.
Definire le modalità appropriate di coinvolgimento di tutto il privato sociale e della
cittadinanza più generale.
Era necessario organizzare incontri che non sembrassero dettati da mero formalismo, per la
redazione di un PRS fondato sulla coprogettazione. C’era invece da parte dell’amministrazione la
consapevolezza che solo considerando quella fase di confronto con il territorio come un momento
fondamentale, si potesse costruire un processo di crescita comune. Naturalmente si conosceva la
difficoltà del processo che si voleva attivare, in tempi rapidi, ma si è creduto nell’efficacia
dell’esperienza. Sono state ipotizzate varie organizzazioni dei tavoli di coprogettazione e alla fine si
è approdati a una decisione che tenesse in considerazione alcuni elementi:
1. che i tavoli fossero trasversali, così come è la vita di ogni persona;
2. che i lavori dei tavoli fossero strutturati in almeno tre incontri al fine di permettere ai
partecipanti di avere il tempo necessario per riflettere, esprimere opinioni, lavorare alla
definizione delle priorità;
3. che nessun incontro dei tavoli avvenisse in simultanea con altri incontri, tanto da permettere
ad ogni persona di poter partecipare, se avesse voluto, a tutti gli incontri;
4. che i tavoli fossero organizzati in una sequenza facile da ricordare (ad esempio, ogni lunedì,
per tre settimane consecutive) e si tenessero sempre negli stessi luoghi;
5. che i tavoli fossero organizzati in differenti rioni tanto da poter coinvolgere tutti i territori;
6. che ogni tavolo producesse materiale di sintesi, necessari per orientare i lavori degli incontri
successivi e da mettere agli atti.
39
I tavoli sono stati organizzati seguendo tutte le regole di una comunicazione snella ed efficace.
A questa prima fase, come spiegato in premessa, è seguita una fase di confronto con il territorio e di
monitoraggio delle informazioni necessarie alla costituzione della rete. Di seguito vengono riportati
i punti su cui è stato incentrato il lavoro.
1. Svolgere un monitoraggio degli enti, delle cooperative, delle associazioni che operano sul
territorio.
Ai 18 incontri dei sei tavoli di lavoro hanno partecipato complessivamente 172 persone. Si precisa
che i tavoli non erano rivolti solo agli enti o alle organizzazioni non profit, ma all’intera
cittadinanza, senza circoscrivere i lavori a piccoli gruppi di esperti.
Quello che emerso è che nel Municipio - Roma Centro Storico - vivono differenti realtà civiche che
hanno accumulato, nel corso del tempo, una serie di esperienze e di conoscenze, oltre ad aver
strutturato sul territorio molte relazioni con gli abitanti sia italiani che stranieri. Per il Municipio
entrare in contatto con questo dinamismo già presente sul territorio, significa avvicinare il cittadino.
Nella Tabella 1 sono riportate alcune informazioni sugli enti che hanno partecipato alle attività dei
tavoli di coprogettazione.
Tabella 1. Istituzioni, organizzazioni istituzionali, cooperative sociale, associazioni che hanno partecipato ai
lavori di costruzione del PRS del Municipio
ACLI MULTIMEDIA
ARTICOLO NOVE
ASL RM/A
ASS. PERIFERIE LAVORO
BINARIO ETICO
CAPITALE LAVORO
CARITAS DIOCESANA ROMA
CASA DEI DIRITTI SOCIALI FOCUS
CASA DELLA CITTA'
CASA DELLE CULTURE
CASA INTER.LE DELLE DONNE "Il cortile"
CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
CENTRO ANZIANI CASTRO PRETORIO
CENTRO ANZIANI ESQUILINO
CENTRO ANZIANI MONTI
CENTRO ANZIANI S. QUINTINO
CENTRO ANZIANI S.SABA
CENTRO ANZIANI TESTACCIO
CESV
CFP SIMONETTA TOSI
CGIL ROMA 3
CIES - CENTRO INFORMAZIONE ALLO SVILUPPO
CIRES - UNIVERSITA' ROMA TRE
CISL TERRITORIALE
COM. LOTTA X LA CASA
COMITATO GESTIONE TESTACCIO
COMUNE DI ROMA
COMUNITA' S. EGIDIO
CONSULTA H MUNICIPIO
COOP. SOC. ONLUS ROMANA DI SOLIDARIETA'
CORNOD
COTRAD
D.I.P.T.U. UNIVERSITA' LA SAPIENZA
Associazione
Associazione
Istituzioni
Cooperativa
Società della Provincia di Roma
Associazione
Associazione
Organizzazione istituzionale
Ente - Struttura comunale
Associazione
Associazione
Associazione
Associazione
Associazione
Associazione
Associazione
Associazione
Associazione
Istituzione
Sindacato
Organizzazione non governativa
Istituzione
Sindacato
Associazione
Associazione
Istituzione
Associazione
Organizzazione istituzionale
Cooperativa
Cooperativa
Cooperativa
Istituzione
40
DAY HOSPITAL GERIATRICO
DSM ASL RM/A
ECCOCI
ENTE MONTESANO
EXPLORA Museo dei Bambini
F.N.P.C.I.S.L.
FORUM MONTI
GENITORI DI DONATO
III U.D. XIV DIP. COMUNE ROMA
IL CIELO SOPRA ESQUILINO
IL COLLE INCANTATO
IL MELOGRANO
INU LAZIO
IPAB S. CATERINA
ISTITUTO COMPRENSIVO MANIN
LA RAGNATELA
L'ALTRA ECONOMIA
LE MILLE E UNA NOTTE
LEONARDO DA VINCI ARTE
MANI COLORATE
MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO
PIEMME 1
POLO INTERMUNDIA
ASS.NE GENITORI DI DONATO
PROGETTO CELIO
PROGETTO MEDIAZIONE SOCIALE
ROMA 81
SINISTRA DEMOCRATICA
SPI CGIL
SPI CGIL I LEGA
TGPT
TUTTI GIU’ PER TERRA
UISP AREA ANZIANI
VILLAGGIO GLOBALE
Istituzione
Istituzione
Cooperativa
Istituzione
Associazione
Sindacato
Associazione
Associazione
Istituzione
Associazione
Associazione
Associazione
Istituzione
Ente
Istituzione
Cooperativa
Associazione
Cooperativa
Associazione internazionale artisti non udenti
Cooperativa
Istituzione
Associazione
Associazione
Associazione
Progetto del Comune di Roma
Associazione
Organizzazione di partito
Sindacato
Sindacato
Cooperativa
Cooperativa
Associazione
Associazione
Per ogni ente sono state raccolte informazioni sugli indirizzi utili alla comunicazione con i referenti
che hanno partecipato. Nel corso degli incontri è emerso che alcune associazioni hanno svolto
direttamente un monitoraggio delle istituzioni e delle altre organizzazioni di Terzo settore che
operano sul territorio o sono espressione di reti di associazioni già operanti come (Casa
internazionale delle donne, CESV). L’amministrazione utilizzerà successivamente queste
informazioni per poter incentivare la partecipazione dei cittadini, allargando la rete a sempre più
soggetti pubblici e privati. I tavoli di lavoro rimarranno aperti e continuativi anche dopo
l’approvazione del PRS.
2. Raccogliere informazioni circa i servizi che le istituzioni e il privato sociale offrono ai cittadini
del Municipio Roma Centro Storico.
Durante il secondo incontro è stato somministrato un questionario (vedi appendice 3) strutturato in
varie aree: dati riguardante l’ente/organizzazione di afferenza, la valutazione delle politiche, dati
sulle attività espletate, dati sulle risorse messe a disposizione della rete.
In questa sezione del capitolo si riportano le informazioni sul settore d’intervento e le attività svolte
dalle istituzioni e dalle organizzazione a cui fanno riferimento i partecipanti ai lavori. Molti
questionari sono stati restituiti incompleti nella compilazione e quindi non utilizzati per la raccolta
dei dati. Alla fine della rilevazione sono stati 54 i questionari utili. In alcuni casi sono stati
41
compilati più questionari da persone appartenenti allo stesso ente. I dati in quei casi sono stati
accorpati.
Nella tabella 2 è possibile ricavare le aree d’intervento in cui gli enti sono attivi e i servizi principali
che erogano sul territorio:
Tabella 2
ASL RMA
settore intervento ente/organizzazione
modalità intervento
ente/organizzazione
Area minori: scuola, famiglia,casa
famiglia
Sanità pubblica
Incontri con la scuola, colloqui
Disabili, adulti
Adulti con disagio psichiatrico
Materno infantile
Acli Multimedia
Articolonove ONLUS
Associazione Differenza Donna
Associazione Federativa Femminista
Associazione Genitori Di Donato
Associazione Genitori Esquilino
Associazione Roma 81
CEIS Mani Colorate
Casa dei Diritti Sociali Focus
Casa internazionale delle donne
Il Cortile
Centro Anziani Esquilino
Centro Anziani San Saba
Centro Anziani Testaccio
Centro Servizi per il Volontariato
Comune di Roma Dip. XIV
Prevenzione e diagnosi di problemi di
sviluppo psicologico
Didattica, comunicazione visiva,
comunicazione sociale, cinema
sociale, produzione audiovisiva
Anziani, disabili, adulti svantaggiati
Violenza contro le donne
Biblioteca e archivio del movimento
delle donne
Gestione spazi bambini,
riqualificazione del territorio
Aggregazione genitori, tavolo
giovani, sicurezza bambini, attività
multiculturali
Progettazione socio-sanitaria,
supervisione centro socio-educativo
Prevenzione primaria e secondaria
genitori tossicodipendenti,
dispersione scolastica, attività
ricreative per ragazzi, sostegno
mamme
Orientamento, sostegno, invio ai
servizi, scolarizzazione bambini rom,
insegnamento italiano, lotta
all'evasione scolastica, lotta alla tratta
Sostegno psicologico alle donne,
psicoterapia, formazione, assistenza
domiciliare
Sostegno alle attività delle
associazioni di volontariato a Roma e
nel Lazio
Lavoro formazione
Assistenza sanitaria territoriale e
ospedaliera
Domiciliari, residenziali
Trattamento farmacologico,
psicoterapia, reinserimento sociale,
prevenzione
Prevenzione, diagnosi, cure
scolastiche
Formazione docenti, seminari
università, attivazione di gruppi di
giovani
Cura e socializzazione, inserimento
lavorativo e formazione, progetti
scolastici, iniziative pubbliche
Gestione centri antiviolenza
Organizzazione di eventi nazionali e
internazionali
Riunione tavoli, progetto Esquilino
sicuro
Ricognizione di nuove risorse,
monitoraggio settimanale e nuove
soluzioni
Colloqui, orientamento, sostegno,
monitoraggio, attività ludiche,
laboratori creativi, orientamento,
sostegno
-
Laboratori ludico creativi,
psicoterapia individuale, di coppia e
familiare, consultorio
Sostegno alla progettazione,
consulenze fiscali e amministrative,
promozione, sostegno ad eventi,
comunicazione, promozione reti
territoriali
Centri di orientamento con sportelli
aperti al pubblico, reti COL, centri di
formazione professionale
42
Conservatorio di Santa Caterina della
Rosa
Consulta handicap Municipio Roma
Centro Storico
Coop La Ragnatela
Cooperativa Sociale Tutti giù per
terra
Cotrad ONLUS
Explora museo bambini di Roma
Handicap, accoglienza e inserimento
lavoro
Disabili
Inserimento lavorativo disabili,
orientamento lavorativo, creazione di
impresa, sviluppo locale
Disturbi dello sviluppo,
problematiche infantili
Minori, disabili, anziani,
tossicodipendenti
Bambini, famiglie
Forum Monti
Riqualificazione urbana del rione per
migliore la vivibilità
Il colle incantato
le mamme del colle Oppio
Donna, famiglia, scuola,
extracomunitari, integrazione
Istituto comprensivo D. Manin
La Lucerna,
Laboratorio interculturale
Polo Intermundia
Immigrazione, cultura, scuole,
territorio
Disagio familiare, disagio scolastico,
sostegno scolastico, intercultura
Progetto Celio
Progetto Mediazione Sociale
Cittadinanza attiva, mediazione
conflitti interculturali, scuola
Gestione in partenariato
Controllo e proposte
Psico-educativo
Domiciliare, semiresidenziale, centro
ascolto, comunità
Stimolare il naturale istinto
all'apprendimento dei bambini
attraverso il gioco
Proposte e progetti da realizzare in
collaborazione con il Municipio
Roma Centro Storico
Sostegno con interventi post-scuola,
corsi su disagi, corsi di formazione,
presenza sul territorio
Laboratori artigianali, culturali,
incontri pubblici di sensibilizzazione
Sportello d'ascolto, equipe sociopedagogica, doposcuola, laboratori e
corsi
Interviste, mediazione, sportelli
informativi
Dalla tabella si evince che nel Municipio Roma Centro Storico è presente una società civile
dinamica, non composta solo da professionisti, ma anche da associazioni di cittadini. Un territorio
che è già espressione di cittadinanza attiva, che sa progettare e individuare iniziative che forniscono
risposte ai propri bisogni.
Altri servizi monitorati rivolti anche ai cittadini del Municipio – Roma Centro Storico, suddivisi per
le differenti aree d’intervento sono:
Area Adulti
1. la Mensa, gestita dalla Caritas e finanziata dal Comune;
2. l’Assistenza notturna, gestita dalla Caritas e finanziata dal Comune.
Area Anziani
1. Nonna Roma Pony express, finanziata dal Comune di Roma
2. Assistenza domiciliare INPDAP, finanziata dal Comune di Roma
3. Contributo rette RSA, finanziato dal Comune di Roma
Area Famiglia, bambini e adolescenti
1. il sostegno Madri nubili;
2. la U.I.M. (Unità Interistituzionale Minori);
3. l’Affidamento familiare.
Area Disabilità
1. SAVI
Inoltre, nell’Appendice 4, sono riportati tutti i servizi che vengono erogati dall’ASL nel Municipio.
43
3. Predisporre strumenti per individuare insieme ai soggetti, i punti critici delle politiche attive e
le priorità su cui lavorare in futuro.
La discussione attivata in ogni tavolo ha posto in evidenza che esistono sicuramente una serie di
bisogni dei cittadini che devono avere precedenza su tutti gli altri, come lo è ad esempio l’assistenza
domiciliare, ma esistono anche necessità a cui si deve fornire risposta in tempi rapidi attraverso un
lavoro di rete che si estende anche a livelli istituzionali più alti, quali Comune, Provincia, Regione.
Ad esempio, molte associazioni che operano sul territorio hanno bisogno di sedi per poter espletare
i propri servizi. Ma anche i centri anziani, hanno bisogno di strutture più ampie e meglio attrezzate.
Essi assolvono un ruolo fondamentale rapportandosi e recependo i bisogni di una delle fasce sociali
che esprime maggiori fragilità. Il loro apporto, espresso attraverso l’impegno preso pubblicamente
dai comitati di gestione, potrebbe in futuro assumere un ruolo sempre più centrale nelle politiche di
prossimità.
Dai tavoli è emersa anche la necessità di rendere consapevoli i cittadini circa l’offerta, ma anche la
necessità di formare la responsabilità civica che ognuno dovrebbe avere nei confronti degli altri
concittadini.
La consapevolezza dei cittadini dovrebbe consistere nell’affermazione di una filosofia della
reciprocità e della condivisione. L’idea è di far sentire tutte le persone, al di là delle loro fragilità,
tanto utili da stimolare tutti, bambini, adulti, anziani ad assumere uno stile di vita attivo e
propositivo e non individualistico.
Sia dalla componente istituzionale che civica arriva la consapevolezza di riflettere su tematiche
comuni e di lavorare insieme per individuare meglio le fonti di disagio e le soluzioni praticabili.
Occorre un territorio che sia capace di rendere operativo il valore della responsabilità sociale. Un
elemento interessante emerso negli incontri è stato la grande capacità di dialogo tra le associazioni,
il riconoscimento comune, la consapevolezza che “mettersi insieme” è una opportunità per attivare
un confronto costruttivo e valorizzare le buone prassi.
Dalle discussioni è emerso un alto grado di fiducia verso il senso civico e la capacità di vivere dei
cittadini come una sola comunità. Infatti non sono stati evidenziati atteggiamenti di intolleranza nei
confronti di categorie di persone, gruppi etnici o singoli soggetti. Un clima positivo che potrebbe
realmente determinare i processi di cooperazione auspicati. Tutte le associazioni e organizzazioni di
Terzo settore hanno dato mandato alle politiche del Municipio di costruire la rete e di porsi come
cabina di regia dell’intero processo.
Le informazioni complete emerse dalle discussioni ai tavoli e dall’elaborazione dei dati raccolti dai
questionari, nella sezione riguardante le problematiche nel Municipio Roma Centro Storico, sono
presenti nel cap. 5.
4. Individuare le risorse che ogni ente o organizzazione vuole mettere a disposizione per
l’organizzazione della rete.
La costruzione della rete, nel caso delle attività implementate dal Municipio, ha avuto la finalità di
raccogliere adesioni concrete atte ad individuare non solo la volontà di partecipare, ma anche le
risorse che i vari enti e organizzazioni volevano mettere a disposizione.
Nella tabella 3 è possibile individuare quali sono le tipologie di risorse che gli enti vogliono mettere
in rete, distinte per risorse economiche, risorse materiali-strutturali, risorse umane-professionali,
altre risorse.
Tabella 3. Tipologie di risorse offerte dagli Enti
ente è disposto a
Risorse
Risorse materiali
Risorse umane
Risorse altre
44
ASL RMA
Acli Multimedia
Articolonove
ONLUS
Associazione
Differenza Donna
Associazione
Federativa
Femminista
Associazione
Genitori Di
Donato
Associazione
Genitori
Esquilino
Associazione
Roma 81
CEIS Mani
Colorate
Casa dei Diritti
Sociali Focus
Casa
internazionale
delle donne Il
Cortile
Centro Anziani
Esquilino
Centro Anziani
San Saba
Centro Anziani
Testaccio
Centro Servizi
per il
Volontariato
Comune di Roma
Dip. IV
Conservatorio di
Santa Caterina
della Rosa
Consulta
handicap
Municipio Roma
Centro Storico
Coop La
Ragnatela
Cooperativa
Sociale Tutti giù
per terra
Cotrad ONLUS
Explora museo
bambini di Roma
Forum Monti
Il colle incantato
le mamme del
colle Oppio
Istituto
comprensivo D.
Manin
La Lucerna
Laboratorio
interculturale
Polo Intermundia
Progetto Celio
Progetto
Mediazione
mettere in rete le
sue risorse
sì
sì
sì
economiche
no
no
no
sì
sì
sì
sì
sì
sì
no
no
sì
sì
no
sì
sì
sì
sì
no
no
sì
no
sì
no
sì
sì
no
sì
no
no
sì
no
sì
no
sì
sì
no
sì
no
sì
no
no
sì
no
sì
sì
sì
sì
no
no
no
sì
sì
no
sì
Sì
no
non risponde
no
no
No
no
sì
no
no
No
no
sì
no
sì
Sì
no
sì
no
no
Sì
no
sì
no
no
No
no
sì
no
no
Sì
sì
sì
sì
sì
Sì
no
sì
no
sì
Sì
no
sì
sì
sì
no
sì
no
Sì
No
sì
sì
sì
sì
no
no
no
no
Sì
Sì
no
no
no
-
-
-
-
sì
no
no
Sì
sì
sì
sì
sì
no
no
no
sì
sì
no
Sì
Sì
Sì
sì
no
no
45
Sociale
5. Individuare le strategie per rendere operativa la rete.
L’esperienza dei tavoli ha permesso all’Amministrazione di definire degli obiettivi strategici per
inserire le risorse individuate nel territorio all’interno di un discorso più ampio di responsabilità da
condividere e costruire con il territorio stesso.
In sintesi, il Municipio ha ipotizzato che il lavoro futuro si concretizzerà:
1. nella formalizzazione degli accordi di collaborazione attraverso dei protocolli d’intesa;
2. nell’incentivazione della comunicazione come (incontri trimestrali, blog, mailing list, siti
web);
3. nel promuovere la partecipazione alla rete ad altre associazioni, ad altri enti e organizzazioni
presenti sul territorio;
4. nella definizione dei parametri per la costruzione dell’albo delle associazioni municipali;
5. nella costruzione di rapporti di fiducia che mettano al centro il sistema pubblico.
Occorre rafforzare e recuperare la fiducia verso l’istituzione, costruendola quotidianamente con la
massima azione di prossimità degli strumenti istituzionali verso i cittadini, con l’ascolto e la
cooperazione, coniugandola infine a forme di reciprocità da sviluppare con una cultura territoriale e
di comunità.
46
5. FINALITÀ, PRIORITÀ, OBIETTIVI
Il Municipio Roma Centro Storico, in perfetta sintonia con le linee guida contenute nel manuale
operativo del PRS, proposto dal Dipartimento V, attraverso i Tavoli di coprogettazione ha raccolto
un buon numero di indicazioni per la definizione degli obiettivi e delle priorità per la stesura del
PRS.
Durante i lavori preparatori del PRS la Cabina di regia del Municipio Roma Centro Storico ha
messo a fuoco una serie di informazioni, desunte in parte dagli esiti del Piano Sociale di Zona del
trascorso triennio, in parte dal confronto avuto con le istituzioni tra cui la ASL, i sindacati, le IPAB,
gli organismi del terzo settore ed i cittadini che hanno animato i tavoli tematici. Da loro ha recepito
tutti gli input atti ad integrare le diverse politiche territoriali, ne ha condiviso lo spirito delle
proposte, le idee progettuali e le indicazioni programmatiche.
Il confronto ha messo in luce anche i punti di forza e di debolezza dell’intera organizzazione sociale
attiva sul territorio a cui si aggiungono le valutazioni complessive fatte dall’amministrazione stessa
sul lavoro già svolto.
Punti di forza
Tra i punti di forza si possono distinguere quelli messi in luce dall’amministrazione e quelli presenti
sul territorio in termini di società civile organizzata e di cooperazione sociale.
Per quanto concerne l’amministrazione, si annoverano:
1. i cambiamenti organizzativi interni che hanno permesso di migliorare la comunicazione e
l’organizzazione delle attività;
2. le scelte gestionali volte ad utilizzare i fondi in modo integrato tanto da coprire il fabbisogno
delle persone con maggiore fragilità, ad esempio, attraverso l’assistenza domiciliare;
3. la piena apertura al territorio tramite un’organizzazione capillare di incontri svolti con il
metodo del dialogo e del confronto e mirati alla creazione di una rete sociale.
Sicuramente l’aver ridotto o quasi eliminato le liste di attesa può esser considerato uno dei risultati
dei processi attivati. Un altro risultato è la realizzazione di un’equipe di lavoro funzionante e che
riesce a promuovere uno scambio di informazione efficace, volto alla risoluzione di problematiche
contingenti e capace di ricercare risorse e rapportarsi alla complessità del territorio.
Inoltre, dall’amministrazione è stato fatto un discorso di responsabilità e di promozione del valore
della reciprocità sociale e della trasversalità delle politiche sociali all’interno delle politiche
pubbliche. Tale lavoro ha trovato diretto riscontro nella partecipazione alla “Casa della Città”.6 È
stato voluto e promosso un ampliamento della concezione della Casa della Città, non solo come
luogo di definizione delle politiche urbanistiche, ma anche come luogo fisico della partecipazione di
tutti i cittadini, sede di incontro in cui pensare, dibattere, decidere e rendere operative le scelte
strategiche dello sviluppo sociale del territorio.
Inoltre, i risultati conseguiti nello scorso triennio testimoniano la presenza di una buona rete
cooperativa inter-istituzionale tra l’amministrazione e la ASL che ha consentito la gestione
dell’emergenza e un primo livello di sensibilizzazione ai problemi del sociale presenti sul territorio.
Come punti forza individuati nel territorio va indicato sicuramente il dinamismo della società civile
in termini di:
1. differenziazione delle modalità organizzative in cui il privato sociale si manifesta;
2. differenziazione delle tematiche prescelte e delle interconnessioni tra le aree di intervento;
3. conoscenza delle dinamiche del territorio;
4. capacità di individuare le problematiche rapportandosi direttamente ai cittadini, fungendo da
collegamento tra istituzioni e cittadinanza;
5. promozione di progetti mirati;
6
Per approfondimenti sulla Casa della Città vedi capitolo 7.
47
6. attivazione di iniziative in rete;
7. ricerca di fondi attraverso propri canali;
8. canali comunicativi attivati con le istituzioni.
La campagna di sensibilizzazione del Municipio Roma Centro Storico ha intercettato sul territorio
un associazionismo volontario molto attivo e prolifero, di cui una quota sostanziosa è
autofinanziata, ma anche di imprese sociali dinamiche e qualificate. In generale, la partecipazione
numerosa e continuata ai tavoli testimonia che le parti sociali si percepiscono come un gruppo
vivace, competitivo e collaborativo. La vitalità degli attori, la comunione di idee e di intenti, la
condivisione dello spirito del territorio che mettono insieme parti sociali ed amministratori pubblici
appare come un altro importante punto di forza. A queste risorse già presenti e operanti sul territorio
se ne potrebbero aggiungere altre provenienti dalla partecipazione dei cittadini alla vita comunitaria.
Punti di debolezza
Tra le problematiche presenti, che risultano ricorrenti e trasversali nel dibattito e di cui le istituzioni
e le parti sociali hanno preso coscienza, alcune sono più generali e altre sono più specifiche dei
settori di intervento e si riferiscono ad aspetti peculiari della realtà sociale e culturale del territorio.
Con riferimento alle prime è emerso quanto segue: la limitatezza delle risorse finanziarie più volte
emersa dagli stanziamenti pubblici non è in realtà circoscritta al Municipio Roma Centro Storico,
ma è un dato che riguarda tutte le disponibilità a livello nazionale. Fermo restante le richieste di
aumento del budget da parte della Regione e del Comune, necessario a garantire i livelli essenziali
di assistenza, che la cittadinanza chiede e che il Municipio reputa fondamentale, si è riflettuto anche
sulla possibilità di ricercare finanziamenti alternativi presso la Comunità Europea, le banche etiche,
le aziende private che sono sul territorio.
L’esperienza maturata in quest’ultimo triennio ha fatto emergere un difetto di comunicazione sia tra
il municipio, le altre istituzioni e il privato sociale, sia verso la cittadinanza intera. La difficoltà di
condividere informazioni ha rallentato o reso impossibile, in alcuni casi, la risoluzione di alcune
situazioni difficili, in cui si richiedeva un approfondito lavoro di concertazione. Le scarse relazioni
hanno poi ostacolato il coordinamento dei progetti, rendendo più difficile ottimizzare la
progettualità comunque numerosa, l’individuazione del disagio e dei bisogni sommersi, rendendo
meno efficienti alcune politiche sul territorio
Dai tavoli sono emerse alcune carenze strutturali; in particolare, è stata segnalata la ridotta
disponibilità di luoghi pubblici e di edifici da adibire a centri di aggregazione sociale. In secondo
luogo, sono stati evidenziati problemi relativi alle barriere architettoniche, al traffico, ai trasporti e
alla socializzazione tra cittadini che appaiono in alcuni casi realtà isolate all’interno della stessa
comunità.
Ci sono poi alcune situazioni di disagio che riguardano anziani, immigrati, ma anche la popolazione
civile, aggravata dalle nuove contingenze economiche sfavorevoli, dall’ulteriore impennata degli
affitti, a cui si aggiunge un numero imprecisato, ma comunque alto, di persone che vagano per le
vie del centro storico, spinte da nuove e vecchie povertà e dall’emarginazione.
Le opportunità
Il lavoro svolto per la redazione del Piano Regolatore Sociale ha permesso di raccogliere adesioni
per l’attivazione di una rete composta da tutti coloro che, con differenti modalità, lavorano sul
territorio. L’opportunità che l’amministrazione intende cogliere è quella di lavorare affinché si
possano integrare le risorse culturali, professionali e relazionali e proporre ai cittadini una gamma
di servizi il più possibile ampia e rispondente alle differenti esigenze della popolazione.
La volontà di mettersi in rete è passata anche attraverso la richiesta di costruire un albo municipale
dell’associazionismo in cui possano essere inserite griglie anche per la valutazione dei servizi
offerti. Il processo che si intende avviare insieme all’Università e alle stesse organizzazioni viene
considerato un passo in avanti verso il miglioramento delle politiche implementate sul territorio.
48
La comunicazione attivata attraverso il sito, gli incontri tematici, le news e il blog, vogliono anche
incentivare forme di collaborazione tra associazioni con scambi di conoscenze e confronti sulle
modalità di lavoro, per promuovere ed esportare buone prassi.
Un altro elemento importante è mettere in rete tutte le informazioni che sono state acquisite
mediante il contatto diretto con le persone che vivono sul territorio. Non va dimenticato che le
persone che si rivolgono al Municipio sono solo una piccola parte. Gli altri possono essere
individuati attraverso delle “agenzie di intermediazione sociale”, che diventano per il Municipio
delle vere e proprie “sentinelle sociali” del territorio.
I rischi
La carenza di luoghi fisici da adibire a sedi stabili per le associazioni che lavorano sul territorio crea
ostacoli ad un sereno e lineare svolgimento delle attività programmate. Va riconosciuto ed
implementato, in particolare per le piccole associazioni, il costante lavoro di prevenzione che il
Terzo settore offre, contenendo indirettamente situazioni di conflitto, difficoltà, che potrebbero
creare problemi al territorio.
Le situazioni più critiche
In modo trasversale dai tavoli è emerso che l’emergenza degli sfratti, vissuta in particolar modo da
persone anziane o con disabilità, è uno dei problemi a cui dover trovare, in tempi ragionevoli, delle
soluzioni.
Altro problema connesso al primo è il voler contrastare l’acquisizione degli spazi abitativi da parte
di soggetti che, convertono questi in luoghi per il mercato, spesso sradicano i soggetti dai loro
contesti di origine, alterando la fisionomia dei quartieri.
È emerso con forza anche il problema di censire le condizioni di vita del maggior numero possibile
di anziani. Molte informazioni verranno acquisite dal lavoro che la comunità S. Egidio sta
svolgendo sui territori di Testaccio e Trastevere e che i volontari dei Centri anziani faranno
contattando personalmente gli anziani dei rioni. Tale lavoro dovrà individuare anche le persone
anziane a cui dovrà essere garantita l’assistenza domiciliare. A questo progetto, che si considera
rivolto alla dignità delle persone, si chiede esplicito sostegno all’amministrazione comunale.
Inoltre, dalle scuole e dai genitori degli alunni arriva la richiesta forte e decisa per eliminare le
barriere architettoniche. È assurdo pensare che per problemi strutturali non possa essere garantito ai
cittadini disabili, un diritto essenziale come quello allo studio.
In generale, si può dire che il lavoro effettuato dal Municipio Roma Centro Storico ha conseguito
un buon livello di sensibilizzazione soprattutto delle associazioni e delle imprese locali. Ora però
occorre che questa risorsa sia valorizzata in tutte le sue parti e che dall’efficacia si passi
all’efficienza dei servizi, operando sostanzialmente per lo snellimento procedurale
dell’Amministrazione per consentire alle imprese, e all’intera società civile impegnata di giungere
al pieno benessere del territorio e alla cura profonda delle persone in stato di bisogno.
In continuità con il triennio precedente, quindi, il PRS ha la finalità principale di promuovere i
servizi essenziali e integrare politiche sociali del territorio, politiche urbanistiche e qualità della
vita.
L’obiettivo è da una parte consolidare le idee progettuali, fondandole sulla riflessione pubblica,
sulla sensibilizzazione al sociale, sulla ricerca di strategie utili ad incrementare la partecipazione di
tutti; dall’altra, dare estrema concretezza alle iniziative volte all’organizzazione, alla gestione ed
implementazione dei progetti, alle attività di prevenzione e all’erogazione dei servizi sul territorio.
Quindi, il PRS deve rispondere a bisogni complessi, ad una diffusa domanda di benessere che
investe tutta la cittadinanza. Molte risposte non hanno bisogno di particolari risorse economiche o
organizzative, ma soprattutto che certe scelte preliminari che investono ambiti apparentemente
lontani dal sociale come la viabilità, l’urbanistica, siano compiute dentro l’orizzonte del sociale,
secondo l’idea di “buona vita” che viene dai cittadini. Queste decisioni devono creare un ambiente
49
favorevole per l’uomo e la possibilità di ricostruire le risorse comunitarie e le reti di solidarietà da
rivolgere a coloro che ne hanno più bisogno, con il sussidio delle istituzioni e del terzo settore. Ciò
è indispensabile per l’individuazione di un numero sempre maggiore di persone in difficoltà ed una
copertura più capillare ed efficiente delle prestazioni essenziali (come l’assistenza domiciliare)
L’impostazione programmatica del PRS in merito alle finalità, alle priorità e agli obiettivi, parte
proprio da questa analisi.
Prima di procedere con una definizione più circostanziata delle priorità e degli obiettivi generali del
PRS, occorre ribadire alcuni principi importanti che sono stati condivisi durante la discussione
partecipata che si è svolta nei tavoli di coprogettazione secondo le indicazioni programmatiche della
L. 328/00.
 Il sociale è una categoria estesa a tutta la popolazione e non ad una sua parte, come si è
creduto erroneamente fino ad ora; ogni cittadino, di qualsiasi nazionalità e etnia, di qualsiasi
età, sesso o condizione sociale è portatore di diritti (e doveri), così come recita il dettato
costituzionale.
 Il PRS si pone come una sfida che va oltre la gestione dell’emergenza e nasce intorno
all’idea condivisa di bene comune, per cui il sociale è l’orizzonte dentro cui devono
muoversi in maniera trasversale anche le altre politiche presenti sul territorio (come quelle
ambientali, urbanistiche, economiche).
 Non solo le risorse economiche, ma soprattutto le risorse relazionali sono alla base della
produzione di benessere per tutta la comunità.
 Le trasformazioni non sono il frutto dell’applicazione standardizzata di modelli che vengono
imposti dall’alto, ma sono il prodotto di una crescita progettuale creativa che si costruisce
dal basso sulla base dei problemi contingenti .
 I soggetti anziani, i disabili, le famiglie, gli immigrati, i giovani e i minori non sono solo i
destinatari passivi degli interventi, ma soprattutto le risorse vive e potenzialmente produttive
del territorio. Costruire percorsi di uscita dallo stato di disagio è l’obiettivo finale delle
politiche di intervento. Ciò implica che ci sia un rapporto equilibrato tra assistenza e
promozione della persona, tra informazione e erogazione dei servizi, tra prevenzione ed
educazione alla responsabilità sociale.
 È distorta la convinzione secondo la quale la modernizzazione deve spazzare via tutto ciò
che è tradizione fino ad eliminare i luoghi di incontro ed espropriare i territori delle sue
comunità.
 Il pregiudizio deformante secondo il quale è inutile impegnarsi “tanto non cambia nulla”
non è compatibile con lo spirito del PRS.
Sulla base di questi assunti vengono ora precisate le priorità e gli obiettivi che il PRS si pone nel
prossimo triennio. Si distingue analiticamente in:
a) obiettivi più generali che riguardano aspetti gestionali ed organizzativi del PRS, che sono
stati, tra l’altro, trasversali ai tavoli di concertazione;
b) obiettivi rivolti alla prevenzione;
c) obiettivi più circoscritti ai singoli ambiti di assistenza.
Qui è utile precisare che si tratta solo di una separazione, appunto, “analitica” e non “funzionale”,
che non annulla la natura sistemica ed interconnessa dei problemi e delle relative misure di
intervento che si prendono sul territorio.
Obiettivi trasversali
 La Casa della Città deve diventare un centro permanente con lo scopo di portare a
compimento il progetto di cittadinanza attiva. A loro volta, anche i tavoli tematici devono
diventare permanenti e servire ad incentivare la cittadinanza attiva, all’integrazione delle
50






proposte, alla valutazione in itinere del processo, alla ricerca dei punti di forza dei
programmi da immettere nel circuito di produzione ed implementazione delle attività.
Attraverso un lavoro di concertazione con gli altri settori del Municipio, intervenire
sull’esclusione sociale determinata dai fitti proibitivi a danno soprattutto delle categorie più
deboli (poveri, anziani, immigrati).
Individuare e riconvertire le strutture pubbliche, sottraendo spazio alla privatizzazione
selvaggia, per la sistemazione temporanea o definitiva di persone in difficoltà, soprattutto di
anziani, immigrati e famiglie senza fissa dimora (che hanno figli con un alto tasso di
scolarizzazione), gli sgombrati dalle loro sistemazioni di fortuna, a causa della bonifica
dell’area del Tevere e che risiedono anagraficamente nel Municipio.
Promuovere iniziative volte a creare migliori condizioni di vivibilità sul territorio. In via
prioritaria occorre: a) regolamentare la presenza di uffici e attività commerciali; b) risolvere
i problemi della viabilità, della segnaletica, dei parcheggi e della mancanza di zone pedonali.
Il problema della comunicazione rilevato a più livelli impone di puntare decisamente sulla
costruzione di una “rete” territoriale efficace ed efficiente. Questa rete, impostata secondo il
criterio della solidarietà e non della concorrenza, deve consolidare le relazioni informali già
esistenti tra le parti coinvolte, le istituzioni, le associazioni, le imprese, le scuole e tutti i
cittadini che entrano a farne parte. In particolare, deve facilitare al massimo:
a) la circolazione delle informazioni tra l’amministrazione, gli enti e i soggetti operanti sul
territorio. Creare un data base (sportello unico) per la raccolta, la gestione e la condivisione
dei dati che riguardano in prima istanza il monitoraggio e la valutazione della domanda e
dell’offerta dei servizi sul territorio che svolga anche una funzione di controllo
sull’evoluzione della programmazione stessa. Alla rete possono essere aggiunte in sede di
programmazione una serie di informazioni e servizi accessori rinnovabili nel tempo, ma
anche un forum di discussione e di confronto sulle idee guida che muovono il processo.
Questo obiettivo richiede in via preliminare una scelta mirata degli indicatori per la raccolta
omogenea dei dati e delle procedure informatiche più idonee per una trasmissione flessibile
e circolare dell’informazione. Tutto ciò è indispensabile per evitare il caos delle procedure,
la cattiva integrazione e la duplicazione dei progetti. La possibilità di una gestione
interattiva della rete informatica deve prevedere l’uso delle mailing list, l’apertura di blog e
la possibilità di realizzare un progetto di biblioteca virtuale con i documenti di ogni
associazione.
b) la possibilità di arrivare a tutti i cittadini e, in particolare, agli “invisibili”, a coloro che
normalmente per le loro condizioni di disagio , orgoglio, dignità e/o di fragilità non sono
facili da raggiungere. La vicinanza con i cittadini, non solo deve essere auspicata, ma
facilitata attraverso iniziative, procedure, comunicazioni efficaci ed efficienti. Ma ciò deve
avvenire anche con l’uso di strumenti e linguaggi accessibili a tutti. Quindi, oltre alla
disponibilità essenziale della rete tecnologica, è indispensabile individuare altre forme di
comunicazione nei due sensi, dal Municipio ai cittadini e viceversa. Particolarmente indicate
sono le iniziative come l’istituzione del numero verde, la carta dei servizi, l’impiego di
segnaletiche opportune, opuscoli informativi, una mappa aggiornata dei servizi da distribuire
negli esercizi commerciali, l’utilizzo della stampa locale anche in lingua per gli immigrati
Bisogna favorire progetti che investono sulla comunicazione nel territorio, promuovere
figure professionali come quelle dei mediatori sociali e culturali, considerandoli “nodi”
principali delle “reti brevi” tra la cabina di regia e le persone a strettissimo contatto con il
territorio (come commercianti, polizia urbana), fino ad arrivare al “sommerso”.
Tenendo conto delle modeste risorse economiche, ma coerentemente con lo spirito
comunitario che deve animare il servizio esteso al Municipio Roma Centro Storico, occorre
continuare l’opera di sensibilizzazione sul territorio tesa ad incrementare la già notevole
propensione all’associazionismo e la partecipazione di giovani, anziani, professionisti,
famiglie che prestano il loro tempo alla causa del sociale.
51
 Individuare gli spazi verdi e gli stabili da utilizzare per la realizzazione di centri polivalenti
attrezzati con relative infrastrutture da destinare alla consulenza, all’assistenza e al
tutoraggio, alle attività sportive, ricreative e del tempo libero. Pur nella diversità di
competenze e funzioni, occorre unire le energie, ottimizzando le spese che sostengono le
associazioni e le imprese per l’affitto delle sedi e la loro gestione. Nel recupero degli stabili
devono essere considerati anche edifici come le scuole.
 Far crescere il senso di appartenenza e di comunità fra gli abitanti, promuovendo iniziative
che insegnino ai cittadini a “vivere la città”, a rientrare in possesso dei propri spazi e delle
proprie tradizioni, invogliandoli a frequentare le strutture pubbliche sul territorio, a
rispettarla, a difenderla dai rischi ambientali, sollecitando stili di vita ecologici come ad
esempio l’uso della bicicletta.
 Promuovere una politica di concertazione con le forze produttive locali, con le associazioni
industriali per l’integrazione lavorativa dei disoccupati della zona.
 Incrementare i servizi alla persona, con particolare riferimento all’assistenza domiciliare di
anziani e disabili.
 Incentivare la costituzione di Banche del Tempo, composte anche di immigrati, e attività di
tutoraggio per le categorie protette.




Obiettivi sulla prevenzione
Continuare l’opera del Municipio Roma Centro Storico volta all’emancipazione
dell’anziano, dell’immigrato, del giovane, del disabile, del tossicodipendente, spesso
considerati più per i problemi ed i disagi che comportano che per la ricchezza e l’umanità di
cui sono portatori. Devono essere in tal senso promosse discussioni sui modelli di
prevenzione, privilegiando attività di scambio e confronto tra operatori e cittadini con la
presenza di esperti e delle Università (seminari, convegni, dibattiti).
Favorire gli incontri tematici sui problemi del territorio, sulle realtà a rischio e sulle pari
opportunità, coinvolgendo le scuole, i centri sociali e i consultori e favorendo gli scambi
culturali con realtà esterne.
Verificare le condizioni di sicurezza del territorio, soprattutto per la tutela di donne, anziani
e bambini. Istituire protocolli con il Nucleo di Assistenza Emarginati della Polizia
Municipale, individuando misure, quando è possibile, alternative alla repressione,
rinforzando la fiducia tra cittadini ed istituzioni.
Favorire la costruzione di reti di collaborazione ad esempio con la scuola, con la ASL, con
l’AMA, prevedendo percorsi volti alla formazione e all’approfondimento di tematiche che
sottolineano l’importanza e l’organizzazione dei principali servizi sul territorio.
Obiettivi specifici emersi dal Tavolo di lavoro “La casa della Città: luogo di accoglienza
ascolto e partecipazione”
 Istituzione di un codice etico, nella fattispecie una carta dei principi e dei comportamenti a
cui tutti devono attenersi.
 Promozione di iniziative per far crescere una coscienza ambientalista dei residenti con
progetti come “vivere nella città”.
 Facilitazioni procedurali per la riduzione dei tempi burocratici da realizzarsi attraverso
l’attivazione di opportuni protocolli.
 Organizzazione di convegni, seminari, relazioni di intellettuali per confrontare le diverse
idee.
 Dare sempre più forza agli incontri tra istituzioni ed associazioni, coinvolgendo anche
quelle associazioni che hanno un ruolo forte sul territorio (come la comunità di S. Egidio).
 Fare protocolli con l’AMA e l’ATAC per la disciplina dei trasporti e dell’igiene nei
quartieri.
52
 Promuovere una vivibilità anche attraverso l’uso della bicicletta, realizzando un circuito
protetto per i bambini, nei percorsi tra casa, scuola e territorio sociale.
 Riqualificare spazi pubblici del quartiere: magazzino della Fiat, ecc.; Piazza Vittorio
dovrebbe diventare luogo di aggregazione forte del quartiere Esquilino perché riacquisisca
l’immagine e la funzione di salotto culturale romano di un tempo.
 Riconsiderare la gestione degli spazi ospedalieri e il taglio dei posti letto effettuato negli
ultimi anni.
 Riqualificare le strutture pubbliche inutilizzate da adibire a sedi per le associazioni, che
possono dividere così anche l’affitto e le spese di gestione e, nel contempo, creare
solidarietà e rete.
 Reperire sul territorio professionisti con diversi ruoli (come medici, farmacisti, ecc.) che
incrementino la rete di servizi e di solidarietà e informazione.
 Realizzare una mappatura del territorio in cui individuare associazioni, aree d’intervento, e
progetti attivati utilizzando il programma GIS (Geographical Information System).
 Incentivare la nascita di gruppi, di abitanti che localmente curino e vigilino su porzioni del
territorio in cui vivono e lavorano.









Obiettivi specifici emersi dal Tavolo di lavoro “La ricchezza delle diversità delle culture”
Istituire laboratori linguistici per gli immigrati
Ridurre la dispersione scolastica di bambini di varie nazionalità che non frequentano la
scuola
Trovare “motivazioni” per generare incontri e forme d’aggregazione, per esempio il teatro,
attività, sportive, ecc.
Istituire asili per bambini immigrati a cui le mamme possano affidare i propri figli durante le
ore di lavoro
Investire su un programma per la cittadinanza attiva e partecipativa degli immigrati,
sostenendoli con i servizi e l’assistenza legale.
Consolidare l’offerta dei corsi d’italiano, ma anche corsi di cinese per i residenti.
Consolidare il ruolo dei mediatori culturali e sociali per le politiche di prossimità, con
particolare attenzione al disagio femminile ed infantile.
Individuazione di luoghi e spazi, come i giardini di S. Giovanni oltre a Piazza Vittorio per
riunire le comunità d’immigrati e per attività sportive.
Costruzione di una rete breve tra Municipio e territorio: rete di cellulari.
Obiettivi specifici emersi dal Tavolo “Crescere tra casa scuola e territorio”
 Definire le modalità di collaborazione e dialogo tra la scuola e le famiglie.
 Riflettere sul tema delle violenze e sugli infortuni all’interno della casa.
 Individuare spazi di incontro e di socializzazione accessibili anche ai portatori di handicap e
riproporre il tema dell’abbattimento delle barriere culturali ed architettoniche.
 Stilare dei protocolli d’intesa tra Municipio, la ASL, le scuole, e altri organismi per svolgere
attività di prevenzione
 Promuovere azioni per l’incontro intergenerazionale tra i giovani, gli adulti e gli anziani,
coinvolgendo i dirigenti scolastici.
53
Obiettivi specifici emersi dal Tavolo “Percorsi di buon invecchiamento”
 Ridefinire il ruolo dei centri per gli anziani, come la costituzione di gruppi di volontariato
capaci di sostenere gli aderenti del centro in difficoltà e capace di aprirsi alle esigenze del
territorio
 Riflettere sulle politiche per la casa in relazione a nuove forme per la soluzione del
problema: individuare sul territorio strutture abbandonate, evitando quanto più possibile di
allontanare gli anziani dai luoghi del loro vissuto esperienze di coabitazione, nuove forme di
residenzialità come case famiglia, case albergo.
 Riflessione sul problema del reddito
 Rinforzare l’assistenza domiciliare socio sanitaria integrata.
 Prevedere percorsi di inserimento degli anziani, attraverso attività di coinvolgimento negli
eventi cittadini.
 Istituire un servizio navetta per gli anziani, che per problemi di deambulazione non possono
raggiungere i diversi servizi
 Coinvolgere i medici di base affinché possano segnalare e indirizzare l’anziano in stato di
fragilità sociale al Municipio Roma Centro Storico.
 Monitorare il grado di soddisfazione degli anziani sui servizi erogati.
 Individuare spazi inutilizzati all’interno del Municipio per dare soluzione al problema degli
sfratti, attraverso l’istituzione di case famiglia, case di quartiere, ecc. (come lo spazio S.
Francesca Romana).
Obiettivi specifici emersi dal Tavolo di lavoro “Vivere e abitare il centro storico”
 Individuare le aree di maggiore degrado presenti nel territorio come la zona di Roma
Termini, per contrastare le problematiche legate alla prostituzione, tratta, spaccio di
droga.
 Cercare soluzioni che concilino la vivibilità dei residenti con le attività commerciali
presenti nel centro storico.
 Favorire attività che diano spazio alle creatività artistiche che caratterizzano l’identità
del centro storico.
 Attivare laboratori artistici e di artigianato locale, impiegando soprattutto disabili.
 Insistere sulla rimozione delle barriere architettoniche aggravate dal traffico caotico
nel centro storico e da un certo numero di disabili che vivono in palazzi senza
ascensore.
 Censire gli edifici liberi e/o dismessi (es. ex cinema Volturno, Apollo, Via
Frangipane, scuole, ecc.) presenti nel territorio del Municipio, che potrebbero essere
ristrutturati e riconvertiti per attività sociali, dove approntare anche alloggi
temporanei o permanenti, case famiglia da destinare alle persone più in difficoltà.
 Creazione di un comitato per sostenere le esigenze abitative, presso le autorità
preposte.
 Ricostituire uno Sportello Casa da parte del Municipio Roma Centro Storico.
 Favorire il microcredito etico finanziato da Banche, dalla Confcommercio, dalla
Regione Lazio, e da vari altri enti.
 Pervenire ad un protocollo di intesa fra il Municipio e la Asl per la presa in carico di
persone con disabilità mentali.
 Rendere accessibile la casa e la scuola ai bambini disabili.
54
Obiettivi specifici emersi dal Tavolo “Dalla formazione al lavoro”
 Favorire in tutte le forme il reinserimento lavorativo (italiani e immigrati), promuovendo
protocolli d’intesa con tutte le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali
 Istituire, attività di formazione compatibili con la valorizzazione delle risorse umane del
Municipio Roma Centro Storico, realizzando possibilmente un osservatorio che faccia
incontrare, tramite un network, la domanda e l’offerta di lavoro
 Istituire percorsi di tutoraggio per l’inserimento al lavoro
 Incentivare le imprese ad assumere gli over 45-50 che costituiscono una quota alta di
disoccupazione.
 Istituzione di un Comitato locale perla formazione e l’impiego.
 Riqualificare l’artigianato locale attraverso un sistema di certificazioni ed accreditamenti.
 Favorire gli stage e i tirocini presso gli enti e le aziende.
 Consolidamento di una rete di collaborazione tra le istituzioni e le realtà del territorio, (v.
rete Penelope, DSM). Questa rete va potenziata e resa efficiente ed efficace.
 Migliorare l’accesso alla banca dati della Provincia.
 Favorire azioni di accompagnamento al lavoro, di informazione e formazione a diversi
livelli.
 Prevedere azioni di sostegno ed orientamento per i giovani residenti sul territorio e che non
versano in situazioni di difficoltà.
 Costruire percorsi formativi orientati all’offerta del territorio (in particolare nei settori della
ristorazione e del commercio).
 Costituire percorsi di tutoraggio per l’inserimento al lavoro.
 Riqualificazione dei corsi di formazione sulla base di accordi stipulati con gli enti e le
associazioni sovracomunali e locali.
 Attivare le procedure per la certificazione dei titoli acquisiti nel paese di origine da parte
degli immigrati.
 Sensibilizzare le imprese per creare opportunità di lavoro per persone svantaggiate.
 Integrazione tra reti per il sociale e la formazione con i percorsi EDA (Educazione degli
Adulti).
 Strutturare e dare maggiore continuità ai rapporti tra COL, ASL RMA, e DSM per borse
lavoro e percorsi lavorativi per le fasce deboli.
55
6. LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI SOCIALI
In questo capitolo vengono indicati i progetti già in atto nel Municipio nell’anno 2008 e le scelte per
quanto concerne i progetti a cui dare continuità o da innovare, i progetti che si intendono attivare ex
novo e quelli da portare a conclusione.
L’amministrazione del Municipio Roma Centro Storico intende dare continuità a tutti i servizi
essenziali. Tali servizi contemplano il sostegno economico alle famiglie, l’assistenza domiciliare ai
disabili e agli anziani, l’assistenza nelle scuole ai bambini con difficoltà fisiche e psichiche, il
sostegno alloggiativo. Questi servizi verranno garantiti attraverso il bilancio ordinario
dell’Amministrazione. Per i progetti, di sostegno alla qualità della vita dei cittadini, oltre che di
intervento sulle fasce deboli a cui offrire un lavoro, attraverso dei progetti come ad esempio “Il
custode di quartiere”, o al sostegno offerto alle persone anziane attraverso il progetto “Il sale e i
sapori dell’incontro” l’Amministrazione ha scelto di sostenere le politiche di tali tematiche
attraverso i fondi della legge 328/00 . Alcuni progetti, come i tirocini lavorativi, attualmente gestiti
da varie associazioni e cooperative saranno riformulati attraverso il Progetto denominato “Servizio
di orientamento a percorsi di inclusione sociale”.
Progetti e iniziative da attivare ex novo emergono dalle richieste dei partecipanti ai tavoli di
coprogettazione.
In sintesi nel prossimo triennio, si vuole:
1. incentivare la comunicazione
- implementazione del sito del Municipio, e aggiornamento costante sulle politiche sociali,
sui servizi erogati e sulle attività della rete territoriale anche attraverso la costruzione di
un blog
- redazione di depliants informativi sui servizi territoriali istituzionali e della rete da
distribuire nei punti di maggiore affluenza della cittadinanza (come ad esempio
Farmacie, poste, mercati rionali)
- costruzione di una “segnaletica sociale”, da collocare nei diversi quartieri e rioni
contenenti indicazioni relative ai servizi/ attività sociali e/o di pubblica attività
- raggiungere gli “invisibili”, vale a dire quelle persone che per motivi di orgoglio e /o
dignità o per mancata conoscenza delle risorse, non accedono ai servizi e alla rete
territoriale
- promuovere il ruolo delle “sentinelle sociali”, persone e/o organismi che sulla base
dell’esperienza nel sociale riescono a captare i bisogni e le priorità latenti espresse dal
territorio
- far dialogare le diverse politiche (come quelle abitative, urbane, sanitarie, scolastiche).
Ipotesi finanziaria: 90.000,00 euro
2. formalizzare la rete
- istituzione di appositi protocolli, albi, patti territoriali e formativi
- istituzione di un Comitato locale, costituito dai rappresentanti del tavolo “Dalla
formazione al lavoro”, e riconosciuto formalmente dal Municipio che, in seguito ad un
protocollo, diventerà strumento operativo per:
a) tenere conto della richiesta di figure professionali sul territorio
b) costruire percorsi di inserimento in tirocinio lavorativo
c) individuare situazioni lavorative stabili
d) mettere appunto situazioni strategiche di prevenzione ed integrazione socio
professionale
e) individuare e formalizzare i rapporti con le realtà produttive.
Ipotesi finanziaria: 10.000,00 euro
56
3. lavorare su progetti di residenzialità
- apertura di una social housing destinata all’accoglienza dei cittadini socialmente
svantaggiati che fornisca i servizi essenziali (ad esempio rivolti all’igiene personale, ai
servizi di lavanderia, di consumazione pasti e con possibilità di accoglienza notturne).
Ipotesi finanziaria: 500.000,00 euro
4. promuovere azioni a basso costo
- promuovere l’esercizio del diritto di scelta del cittadino rispetto agli enti accreditati
per l’erogazione dell’assistenza domiciliare, come disposto dalla normativa
sull’accreditamento dei servizi alla persona
- migliorare la gestione dell’accoglienza del cittadino fino alla sua eventuale presa in
carico
5. partecipazione
- messa a disposizione della Casa della città per l’integrazione delle politiche sociali
con quelle urbanistiche e per il dialogo partecipato della rete.
- Carta dei servizi
Ipotesi finanziaria: 5.000
Di seguito vengono riportate delle tabelle contenenti tutti i progetti attivi e in programmazione nel
Municipio (ogni progetto ha un codice) con l’indicazione relativa ai progetti integrati, ai fondi con
cui vengono finanziati, agli anni in cui viene garantito il servizio e, infine, nella colonna note, viene
segnalata la scelta fatta dall’amministrazione rispetto ad ogni singolo servizio offerto.
Successivamente, vengono allegate delle schede progetto, in base al codice identificativo.
57
Area Adulti
cod.
n.
Progetto
Ad
Ad
Ad
1 Aiutare per essere aiutati**
2 Contributi Alloggiativi
3 Comunicazione sociale**
Ad
Ad
Ad
Ad
4
5
6
7
Ad
Ad
Ad
Custode di quartiere
Formarsi lavorando**
Interventi economici
Percorsi di inclusione sociale**
8 Segretariato sociale*
Servizio di orientamento a
9 percorsi di inclusione sociale**
10 Servizi sperimentali adulti***
prog. integrati
fonte finanziamento
2008
2009
2010
note
fino a febbraio
garantito
fino a febbraio
---------- ----------- concluso
garantito garantito in continuità
---------- ---------- concluso
Territorio
l. 328/00
Bilancio ordinario
l. 328/00
Bilancio ordinario e
l. 328/00
l. 328/00
Bilancio ordinario
l. 328/00
garantito
fino a febbraio
garantito
fino a marzo
garantito
---------garantito
-----------
ASL, porte
sociali
l. 328/00
fino a giugno
fino a
dicembre
garantito
garantito garantito
garantito garantito
Scuola, territorio
Territorio
l. 328/00
Bilancio Ordinario
garantito
---------garantito
-----------
in continuità
concluso
in continuità
concluso
Ridimens. nel 2009
e 2010 Sportello di
garantito garantito cittadinanza
in continuità
in continuità
58
* L’affidamento del servizio scade nella data indicata nel prospetto, ma l’Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio che diverrà azione di sistema come Sportello di
cittadinanza
** I tirocini lavorativi saranno riformulati all’interno del progetto denominato “Servizio di orientamento a Percorsi di Inclusione Sociale”.
*** Fondi utilizzati in parte per la copertura economica di servizi essenziali (domiciliari), in parte per lo start up di progetti destinati ad occasioni particolari (feste di Natale, ecc)
o ancora, per il 2010, potrebbero finanziare la continuità del progetto “Custode di Quartiere”
Area Anziani
cod. n. Progetto
An
1 Assistenza domiciliare
Assistenza domiciliare
An
2 Alzheimer
An
An
An
An
An
An
An
Assistenza domiciliare leggera
Assistenza economica
Centri anziani
Centro diurno anziani fragili
Centro diurno malati di
7 Alzheimer
8 Contributo rette case di riposo
9 Dimissioni protette
prog. integrati
ASL
3
4
5
6
An
10 Domeniche tematiche
An
An
An
11 Il sale sapori dell'incontro
12 Soggiorni estivi
13 Servizio Navetta
ASL, IPAB,
DIP. V
fonte finanziamento
Bilancio ordinario
garantito
l. 328/00
garantito
l. 328/00
Bilancio ordinario
Bilancio ordinario
Bilancio ordinario
garantito
garantito
garantito
garantito
l. 328/00
Bilancio ordinario
Bilancio ordinario
garantito
garantito
garantito
fino a
settembre
fino a
settembre
garantito
ex novo
l. 328/00
l. 328/00 e Bilancio
ordinario
Bilancio ordinario
L. 328/00
2008
2009
2010 Note
garantito garantito in continuità
garantito
Passa al
bilancio
ordinario
garantito
garantito
garantito
garantito
Passa al
bilancio
ordinario
garantito
garantito
garantito
in continuità
in continuità
in continuità
in continuità
in continuità
garantito garantito in continuità
garantito garantito in continuità
garantito garantito in continuità
---------- ----------
concluso
Ridimensionato
garantito garantito per il 2009-10
garantito garantito in continuità
ex novo ex novo
59
* L’affidamento dei servizi scade nella data indicata nel prospetto, ma l’Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio.
Area Disabilità
cod. n. Progetto
Di
Di
Di
Di
Di
1
2
3
4
5
La vita è bella
La vita è bella tra i cocci
Ludotempo
Sabato in ludoteca
SAISH
Di
6 SAISH scuola
Di
Di
7 Sportello H*
8 Tirocini lavorativi **
Di
Di
Di
9 Tutti giù per terra
Progetti sperimentali
10 disabili***
11 Centro polifunzionale disabili
fonte finanziamento
ASL
Scuola,
ASL
l. 328/00
l. 328/00
l. 328/00
l. 328/00
Bilancio ordinario
l. 328/00 poi Bilancio ord.
l. 328/00
l. 328/00
l. 328/00 e Bilancio
ordinario
bilancio ordinario
altro
2008
2009
2010 Note
Ridimensionato
fino a marzo
garantito garantito nel 2009 e 2010
fino ad agosto
------------------ concluso
fino a giugno
---------------------fino a settembre --------- ---------- concluso
garantito
garantito garantito in continuità
Garantito Garantito
dal
dal
fino a giugno bilancio bilancio
08
ordinario ordinario in continuità
Ridimens. nel
2009 e 2010
Sportello di
garantito
garantito garantito cittadinanza
fino a agosto
in chiusura
fino a settembre garantito garantito
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
in continuità
ex novo
ex novo
60
* L’affidamento dei servizi scade nella data indicata nel prospetto, ma l’Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio che diverrà azione di sistema come Sportello di
cittadinanza
.
** Vedi progetto “Servizio di orientamento a percorsi di inclusione sociale” (area Adulti).
*** Fondi utilizzati in parte per la copertura economica di servizi essenziali (domiciliari), in parte per lo start up di progetti destinati ad occasioni particolari (feste di Natale, ecc)
o ancora, per il 2010, potrebbero finanziare la continuità del progetto “Custode di Quartiere”
61
Area famiglia, bambini e adolescenti
cod.
prog. integrati
fonte finanziamento
Fa
Fa
Progetto
Centro ricreativo
1 permanente
2 Contributo alle famiglie
Scuola, ASL
fino a giugno ----------garantito
garantito
----------------garantito in continuità
Fa
Fa
Fa
3 Mentore
4 SISMIF
5 Spazio Be. Bi*
Scuola, ASL
l. 328/00
Bilancio ordinario
l. 328/00 e Bilancio
ordinario
Bilancio ordinario
l. 328/00
fino a giugno garantito
garantito
garantito
fino a luglio ------------
garantito in continuità
garantito in continuità
--------- in continuità
Fa
6 Spazio neutro*
l. 328/00
fino a giugno garantito
l. 328/00
Bil.ordinario
fino a giugno garantito
garantito
garantito
garantito in continuità
Ridimens. nel 2009 e
2010 Sportello di
garantito cittadinanza
garantito in continuità
Regione
costo zero fino a
dicembre’08
ex novo
ex novo
ex novo
convenzione a costo zero
ex novo
ex novo
ex novo
L. 328/00
L. 285/97
L. 285/97
L. 285/97
L. 285/97
ex novo
garantito
garantito
fino a giugno
ex novo
ex novo
garantito
garantito
----------ex novo
ex novo
garantito in continuità
garantito in continuità
----------- concluso
ex novo
L. 285/97
ex novo
ex novo
ex novo
Fa
Fa
Fa
Fa
Fa
Fa
Fa
Fa
Fa
Fa
Fa
n.
Scuola
Autorità
Giudiziaria,
ASL
7 Sportello famiglia*
ASL
8 Case famiglie
Progetti sperimentali L.
9 Reg. n. 937/07
Servizio di Mediazione
10 Familiare
Servizio sperimentale di
11 terapia familiare
Corso di formazione ai
genitori su tematiche del
12 disagio
13 Educativa Territoriale
14 Genitori si diventa
15 Guarda in giro
16 Giovani e bullismo
Laboratorio
documentale
17 sulla didattica territoriale
2008
2009
2010 note
dicembre 08
62
Facciamo rete:un percorso
integrato tra scuola e
18 territorio
Fa
L. 285/97
ex novo
ex novo
ex novo
* L’affidamento dei servizi scade nella data indicata nel prospetto, ma l’Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio che diverrà azione di sistema come Sportello di
cittadinanza
.Ai progetti
citati:
1.
2.
3.
4.
5.
sopra indicati vanno aggiunti quelli finanziati con la legge 285/97 che verranno trattati nel cap. 8, ma che, in questa parte, verranno solo
Guarda in giro
Bambini sicuri
Educativa territoriale
Genitori si diventa
Interventi di concertazione dell’attività di coordinamento.
Area Azioni di sistema
cod.
AS
AS
AS
AS
AS
AS
AS
AS
AS
AS
AS
AS
AS
AS
AS
n. Progetto
1 Assistenza PRS
2 Riforma del Welfare
Implementazione sito del
3 Municipio
4 Depliants informativi
5 Costruzione di segnaletica
6 Raggiungere gli invisibili
7 Ruolo sentinelle sociali
Istituzione protocolli ,patti
8 albi
9 Istituzione comitato locale
10 Social Housing
11 Diritto di scelta
12 Accoglienza del cittadino
13 Sportello di cittadinanza
14 Fruizione casa della città
15 Carta dei servizi
fonte finanziamento
L. 328/00
L. 328/00
2008
2009
fino ad ottobre
2010
attivo
fino a giugno
L. 328/00
L. 328/00
L. 328/00 e altro
L. 328/00
L. 328/00
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
Bilancio Ordinario
L. 328/00
Altri partnership
Bilancio Ordinario
Bilancio Ordinario
L. 328/00
L. 328/00
Bilancio Ordinario
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
ex novo
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note
in continuità
concluso
63
Breve descrizione degli interventi finanziati con la legge 328/00, con il Bilancio Ordinario e L.
285/97
Area Adulti
Codice: Ad/1
Titolo: AIUTARE PER ESSERE AIUTATI (AREA ADULTI)
Ente Attuatore:Ceis
Durata: settembre 2007 – febbraio 2008
Obiettivo: Inserimenti lavorativi
Costo totale del Progetto: € 53.226,00
Codice: Ad/2
Titolo: CONTRIBUTI ALLOGGIATIVI
Ente Attuatore: municipio
Durata: continuità
Obiettivo: sostegno economico per l’alloggio
Costo totale del Progetto: € 130.000,00
Codice: Ad/3
Titolo: COMUNICAZIONE SOCIALE (AREA ADULTI)
Ente Attuatore: La Ragnatela
Durata: settembre 2007 – febbraio 2008
Obiettivo: Inserimenti lavorativi
Costo totale del Progetto: € 17.892,00
Codice: Ad/4
Titolo: CUSTODE DI QUARTIERE
Ente attuatore: Formula sociale
Durata: per il 2008 e il 2009
Obiettivi: inserimento lavorativo di persone socialmente svantaggiate e vigilanza e decoro urbano dei quartieri.
Impegno fondi: € 167.100,00
Codice: Ad/5
Titolo: FORMARSI LAVORANDO (AREA ADULTI)
Ente Attuatore: Il Gabbiano
Durata: settembre 2007 – febbraio 2008
Obiettivo: Inserimenti lavorativi.
Costo totale del Progetto: € 24.000,00
Codice: Ad/6
Titolo: INTERVENTI ECONOMICI
Ente Attuatore: municipio
Durata: continuità
Obiettivo: sostegno economico
Costo totale del Progetto: € 303.967,62
Codice: Ad/7
Titolo: PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE (AREA ADULTI)
Ente Attuatore: Articolonove
Durata: luglio 2007 – marzo 2008
Obiettivo: Inserimenti lavorativi
Costo totale del Progetto: € 32.000,00
Codice: Ad/8
Titolo: SEGRETARIATO SOCIALE (SPORTELLO DI CITTADINANZA)
Ente attuatore: Cotrad
Durata: agosto 2006 – marzo 2008 ( da prorogare a giugno 2008)
Obiettivi:
 informare e orientare gli utenti, in modo personalizzato, sui diritti, le risorse, le opportunità, le prestazioni e le
modalità di accesso ai servizi e agli interventi sociali e socio-sanitari nel territorio del Municipio, andando
incontro in particolar modo ai cittadini che hanno difficoltà a rivolgersi ai servizi;
 offrire consulenze e sostegno all’attività di accoglienza e ascolto degli utenti del servizio sociale municipale,
orientando e “accompagnando” i cittadini fino alla loro eventuale "presa in carico" da parte dei servizi sociali e
socio-sanitari; realizzare azioni di promozione sociale;
 svolgere funzioni di osservatorio e monitoraggio dei bisogni, delle domande e delle risorse sociali, contribuendo
alla costruzione di un sistema informativo sociale integrato, in rete con i sistemi informativi regionali,
provinciali, comunali e di altre agenzie pubbliche e private;
 collaborare con le istituzioni, il terzo settore, il volontariato e i singoli cittadini per il miglioramento del sistema
integrato dei servizi e degli interventi sociali e socio-sanitari;
 favorire la trasparenza e la fiducia nei rapporti tra il cittadino e i servizi promossi dalle istituzioni locali
Impegno fondi: € 200.000,00 - Costo Medio Anno € 120.000,00
Codice: Ad/9
Titolo: SERVIZI SPERIMENTALI PER ADULTI
Ente Attuatore:
Durata: 2008
Obiettivo: Trattasi di fondi in parte utilizzati per la copertura finanziaria di servizi essenziali (domiciliari) o per
l’avvio di nuovi progetti o ancora per la realizzazione di micro-progetti
Costo totale del Progetto: € 175.000,00
Codice: Ad/10
Titolo: SERVIZIO DI ORIENTAMENTO A PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE
Ente Attuatore: Ragnatela
Durata: dicembre 2007 – dicembre 2008
Obiettivo: Inserimenti lavorativi
Costo totale del Progetto: € 144.300
Area anziani
Codice: An/1
Titolo: ASSISTENZA DOMICILIARE (AREA ANZIANI)
Ente attuatore:
Durata: garantito
Obiettivi: Prestazioni domiciliari e extradomiciliari rivolte al miglioramento della qualità della vita dell’anziano
(come igiene della persona, disbrigo pratiche, preparazione pasti, accompagno per visite mediche, socializzazione).
Impegno fondi: Bilancio ordinario 857.000,00 (anno 2008)
Codice: An/2
Titolo: ASSISTENZA DOMICILIARE ALZHEIMER (AREA ANZIANI)
Ente attuatore: Cotrad
Durata: agosto 2006 – marzo 2008 ( da prorogare a giugno 2008)
Obiettivi: l’intervento è finalizzato a fornire assistenza domiciliare ad anziani affetti da Alzheimer e demenza senile
che vivono nel proprio domicilio attraverso interventi volti a migliorare la qualità della loro vita e fornendo sollievo
alle loro famiglie.
Impegno fondi: € 294.117,64 - Costo Medio Anno € 176.470,00
65
Codice: An/3
Titolo: ASSISTENZA DOMICILIARE LEGGERA (AREA ANZIANI)
Ente attuatore: ARTICOLONOVE
Durata: 4 mesi
Obiettivi: formazione di appositi tutor domiciliari attraverso un corso teorico-pratico al fine di acquisire le
opportune capacità professionali per il corretto espletamento dei servizi per un totale di n. di 20 pacchetti
socio-assistenziali
Impegno fondi: L. 328/00 fino a dicembre 2007. Da gennaio 2008 finanziato con i fondi del Bilancio Ordinario
Codice: An/4
Titolo: ASSISTENZA ECONOMICA
Ente attuatore:
Durata: garantito
Obiettivi: E’ un contributo economico rivolto all’anziano in stato di disagio. Il cittadino e gli operatori del Servizio
sociale definiscono un progetto finalizzato al superamento della difficoltà.
Impegno fondi: Bilancio ordinario 205.250,68 (anno 2008)
Codice: An/5
Titolo: CENTRI ANZIANI
Ente attuatore:
Durata: garantito
Obiettivi: I centri anziani hanno l’obiettivo di offrire un luogo di incontro e intrattenimento ai cittadini anziani,
favorendo la socializzazione , le relazioni interpersonali, attraverso attività ricreative, che gli stessi programmeranno
collegialmente in ogni singolo centro.
Impegno fondi: Bilancio ordinario
Codice: An/6
Titolo: CENTRO DIURNO ANZIANI FRAGILI
Ente attuatore: ARTICOLONOVE
Durata: garantito
Obiettivi: Servizio semiresidenziale e luogo in cui l’anziano oltre ad essere accolto viene assistito e coinvolto in
attività di socializzazione, attraverso un progetto individualizzato atto a prevenire il decadimento psico-fisico
dell’anziano, sostenendo le famiglie, evitando o ritardando l’istituzionalizzazione.
Impegno fondi: Bilancio ordinario 222.232, 62 (anno 2008)
Codice: An/7
Titolo: CENTRO DIURNO ALZHEIMER (AREA ANZIANI)
Ente Attuatore: COTRAD
Durata: gennaio 2008 – dicembre 2009 (con impegno al proseguimento per un'altra annualità se disponibili i fondi
necessari.
Obiettivo: favorire il recupero e/o il mantenimento delle residue capacità psico-fisiche dell’anziano, unitamente al
sostegno alle famiglie e al contrasto delle tradizionali forme di istituzionalizzazione del soggetto malato.
Costo totale del Progetto: € 130.000,00 Impegno fondi L. 328/00: € 27.161,64 Costo medio annuo: € 130.000,00
Codice: An/8
Titolo: CONTRIBUTO RETTE CASE DI RIPOSO (AREA ANZIANI)
Ente attuatore:
Durata: garantito
Obiettivi: contributo integrativo atto a sostenere il costo della permanenza degli anziani all’interno di strutture di
assistenza residenziale.
Impegno fondi: Bilancio ordinario 751.192,30 (anno 2008)
Codice: An/9
Titolo: DIMISSIONI PROTETTE (AREA ANZIANI)
Ente attuatore: COTRAD
Durata: garantito
Obiettivi: Servizio di supporto all’anziano in fase di dimissione che ha l’obiettivo di sostenere chi non riesce ad
organizzare autonomamente il rientro nel proprio domicilio, aiutandolo a proseguire le cure e l’assistenza necessaria.
Impegno fondi: Bilancio ordinario
66
Codice: An/10
Titolo: DOMENICHE TEMATICHE (AREA ANZIANI)
Ente Attuatore: Associazione Articolonove
Durata: ottobre 2007 – settembre 2008
Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Domeniche Tematiche” sono:
 potenziamento delle iniziative del Centro Diurno Anziani Fragili Elsa Morante, struttura polivalente di tipo
aperto, di sostegno, socializzazione e recupero, a carattere semiresidenziale, per anziani che vivono in situazioni
di disagio legato a problematiche inerenti la loro autosufficienza parziale o totale;
 favorire il benessere dell’anziano garantendo il recupero della cura fisica, psicologica e della corporeità
attraverso interventi finalizzati a prevenire fenomeni di totale emarginazione e solitudine, tradizionalmente
riscontrabili nei fine settimana;
 apertura di detto Centro, una domenica al mese, a tutti quei cittadini che restano soli offrendo loro ospitalità in un
luogo accogliente e preposto a rispondere alle loro richieste di sostegno e di socializzazione
Impegno Fondi 328/00 € 12.500,00 Costo medio annuo € 12.500,00
Codice: An/11
Titolo: IL SALE E I SAPORI DELL’INCONTRO (AREA ANZIANI)
Ente Attuatore: Cotrad
Durata: settembre 2007 – settembre 2008
Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Il Sale e i sapori dell’incontro” sono:
 lavoro di rete, azioni di sussidiarietà e affiancamento di operatori qualificati, Assistenti Domiciliari, al fine di
rispondere efficacemente alle problematicità relative alla condizione di fragilità delle persone anziane. In
particolare nei confronti di quei cittadini/e che per le regressioni cognitive e motorie, circostanziate dall’età
avanzata, nonché da eventuali patologie specifiche, non sono autonomi nella preparazione dei pasti. Tale
metodologia richiede forme di collaborazione tra organismi presenti sul territorio municipale, quali le
Associazioni del Volontariato, i Centri Anziani e, in generale, tutte le risorse umane quali per esempio il vicinato
presenti nel quartiere ove vive l’anziano;
 fornire compagnia e socializzazione agli anziani soli e in difficoltà attraverso la preparazione del pasto presso il
loro domicilio e attraverso l’acquisto degli alimenti nel loro quartiere;
 attivare una rete di stimolo alla solidarietà ed umanizzazione nel Municipio;
 preparazione dei pasti seguendo le tabelle dietetiche a cura dell’ufficio programmazione alimentare del
Municipio;
 integrare nel progetto anche gli anziani dei centri sociali del Municipio che intendano prestarsi all’aiuto in
cucina;
 coinvolgere le associazioni del volontariato e il vicinato;
Costo totale del progetto è di € 180.000,00 Impegno Fondi 328/00 € 96.000,00 Costo medio annuo € 180.000,00
Codice: An/12
Titolo: SOGGIORNI ESTIVI (AREA ANZIANI)
Ente attuatore:
Durata: garantiti
Obiettivi: Soggiorni residenziali della durata di 15 giorni presso strutture alberghiere, in località climatiche, collinari,
termali e marine.
Impegno fondi: Bilancio ordinario 123.500,00 (anno 2008)
Codice: An/13
Titolo: SERVIZIO NAVETTA PER ANZIANI CON DIFFICOLTÀ DI DEAMBULAZIONE
Ente Attuatore:
Durata: 2008
Obiettivo: servizio destinati a quegli anziani che, per problemi di deambulazione, non possono raggiungere i diversi
servizi
Costo totale del Progetto: € 15.000,00
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Area disabili
Codice: Di/1
Titolo: LA VITA È BELLA (AREA DISABILI)
Ente attuatore: Articolonove
Durata: aprile 2006 – marzo 2008 (da prorogare fino a giugno 2008)
Obiettivi: contribuire ad elevare la qualità della vita e l’autonomia di utenti disabili dando sollievo anche ai loro
familiari. Sarà raggiunto attraverso i seguenti risultati: potenziamento delle autonomie personali e della qualità della
vita; miglioramento della percezione di sé, dell’altro e dell’ambiente per favorire le capacità di socializzazione;
alleggerimento del carico assistenziale proprio delle famiglie attraverso uscite da effettuare la sera o durante i fine
settimana (cinema, teatro, mostre, passeggiate o gite fuori porta); incoraggiamento all’integrazione ed al recupero
scolastico di minori ospedalizzati o con difficoltà cognitive. I risultati verranno raggiunti attraverso laboratori di
espressione corporea, attività di autonomia e creative, uscite ricreative e culturali, servizio di trasporto e accompagno.
Figure professionali impegnate: psicologi, assistenti sociali, educatore, assistenti domiciliari, esperti di laboratori
(docenti), autista.
Impegno fondi: 199.920,00 – Costo Medio Anno € 104.306,00
Codice: Di/2
Titolo: LA VITA E’ BELLA TRA I COCCI (AREA DISABILI)
Ente Attuatore: Articolonove
Durata: ottobre 2007 – febbraio 2008 (da prorogare fino ad agosto 2008)
Obiettivo: Inserimenti lavorativi
Costo totale del Progetto: € 32.000,00
Codice: Di/3
Titolo: LUDOTEMPO (AREA DISABILI)
Ente attuatore: Sadifor
Durata: giugno 2005 -maggio 2008
Obiettivi: Il progetto risponde a richieste pervenute al Servizio Sociale da parte di utenza disabile alla quale viene
offerto in tal modo un servizio di qualità, nel domicilio del disabile.
Impegno fondi: € 47.040,00 – Costo Medio Anno € 23.520,00
Codice: Di/4
Titolo: SABATO IN LUDOTECA (AREA DISABILI)
Ente Attuatore: Associazione Articolonove
Durata: ottobre20 07 – settembre 2008
Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Sabato in ludoteca” sono:
 apertura di un nuovo servizio di ludoteca preposto al potenziamento della attività di socializzazione al fine di
ampliare la rete dei servizi e la presa in carico del minore disabile con lo scopo di coniugare il percorso didattico
e di autonomia con il progetto di vita e di tempo libero dei piccoli utenti e dei loro familiari
Impegno Fondi 328/00 € 15.000,00 Costo medio annuo € 15.000,00
Codice: Di/5
Titolo: ASSISTENZA SAISH
Ente attuatore: COTRAD
Durata: garantito
Obiettivi: Stimolare l’autonomia personale, sostenere il programma di riabilitazione riducendo così
l’istituzionalizzazione e favorendo la socializzazione.
Impegno fondi: Bilancio ordinario 408.000,00 (anno scolastico 2007-2008)
Codice: Di/6
Titolo: ASSISTENZA SAISH SCUOLA
Ente attuatore: Coop.LE MILLE E UNA NOTTE
Durata: garantito
Obiettivi: E’ un intervento che favorisce l’integrazione dei bambini disabili, attraverso una progettazione e
programmazione educativa.
Impegno fondi: Bilancio ordinario 400.000, 00 (anno 2008)
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Codice: Di/7
Titolo: SPORTELLO H (SPORTELLO DI CITTADINANZA – AREA DISABILI)
Ente Attuatore: La Ragnatela
Durata: aprile 2007 – marzo 2008 (da prorogare fino a giugno 2008)
Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Sportello H”, che opera integrandosi alle attività del Segretariato Sociale
sono:
 favorire i processi di accesso alle informazioni, ai diritti, alle risorse, alle opportunità, alle prestazioni e alle
modalità di accesso ai servizi e agli interventi sociali esistenti sul territorio per persone diversamente abili;
 costruire una rete con gli altri organismi e con gli altri Sportelli H operativi nei Municipi del Comune di Roma, al
fine di promuovere lo sviluppo di progetti condivisi;
 agevolare l’associazionismo tra gli stessi cittadini con l’obiettivo di avviare percorsi di inclusione sociale;
 aggiornamento della banca dati dell’offerta dei servizi e degli enti gestori presenti sul territorio del Municipio e
del Comune di Roma;
 effettuare il monitoraggio del bisogni, delle domanda integrando il sistema informativo del Segretariato sociale
contribuendo alla costruzione di un sistema informativo sociale integrato;
Il costo totale del progetto è di € 80.000,00.
Impegno Fondi 328/00 € 80.000,00
Costo Medio Annuo € 80.000,00
Codice: Di/8
Titolo: TIROCINI LAVORATIVI
Ente attuatore:
Durata: garantito
Obiettivi: Sostenere il processo di acquisizione dell’autonomia da parte di soggetti con difficoltà psico-fisiche.
Impegno fondi: Legge 328/00
Codice: Di/9
Titolo: TUTTI GIU’ PER TERRA (AREA DISABILI)
Ente Attuatore: Tutti giù per terra
Durata: settembre 07 – settembre 08
Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Tutti giù per terra” sono:
 garantire l’attivazione di interventi ad alta specializzazione in favore di bambini con problemi pervasivi dello
sviluppo – PDD;
implementare il progetto, inizialmente destinato a 6 bambini, contemplando un numero complessivo di 18 bambini;
 garantire l’attivazione di interventi ad alta specializzazione in favore di bambini con problemi pervasivi dello
sviluppo – PDD;
Costo totale del progetto è di € 100.000,00 di cui Fondi 328/00: € 77.000,00; Fondi Bilancio Ordinario: €
23.000,00
Codice: Di/10
Titolo: SERVIZI SPERIMENTALI PER DISABILI
Ente Attuatore:
Durata: 2008
Obiettivo: Trattasi di fondi in parte utilizzati per la copertura finanziaria di servizi essenziali (domiciliari) o per
l’avvio di nuovi progetti o ancora per la realizzazione di micro-progetti
Costo totale del Progetto: € 175.000,00
Codice: Di/11
Titolo: CENTRO POLIFUNZIONALE PER DISABILI
Ente Attuatore:
Durata: 2008
Obiettivo: servizio di sensibilizzazione, promozione ed orientamento per giovani disabili con difficoltà, finalizzato
all’attivazione di un percorso di crescita e di autonomia individuale, incoraggiando la costruzione/ricostruzione di
un’identità separata dalla famiglia, al contempo si offre ai familiari dei ragazzi sollievo e sostegno socio-emotivo.
Obiettivo prioritario è assicurare una risposta proporzionata ai bisogni e alle problematiche dei ragazzi disabili e alle
loro famiglie.
Costo totale del Progetto: € 500.000,00
69
Area famiglia, bambini e adolescenti
Codice: Fa/1
Titolo: CENTRO RICREATIVO PERMANENTE (AREA MINORI) – da prorogare fino a giugno 2008
Ente attuatore: CEIS
Durata: dicembre 2005 – marzo 2008 (già attivo dal biennio 2003-2005)
Obiettivi: Il Centro può essere definito come punto di aggregazione e socializzazione rivolto ai bambini e giovani (6
-14 anni) - italiani e stranieri - e alle loro famiglie. L’obiettivo principale è quello di promuovere uno sviluppo psicofisico utilizzando il “gioco” che, da sempre, è un elemento di primaria importanza e fondamento della crescita umana.
Ci si propone di raggiungere l’obiettivo attraverso una serie di attività ludico -ricreative e di laboratori tematici che
prevedono il coinvolgimento dei minori e di figure adulte di riferimento. Inoltre, sono previsti incontri con le famiglie
che mirano al loro coinvolgimento nelle attività del centro.
Impegno fondi: € 106.249,99 – Costo Medio Anno € 25.000,00
Codice: Fa/2
Titolo: CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE
Ente attuatore:
Durata: garantito
Obiettivi: Sostegno economico ai nuclei familiari con minori.
Impegno fondi: Bilancio ordinario 209.000,00 (anno 2008)
Codice: Fa/3
Titolo: MENTORE (AREA MINORI)
Ente Attuatore: CEIS
Durata: dicembre 2005 – marzo 2008 (già attivo dal biennio 2003-2005) – da prorogare fino a giugno 2008
Obiettivi: Il progetto di durata biennale si propone i seguenti obiettivi generali:
1. prevenire l’evasione dall’obbligo scolastico, l’abbandono della scuola, lo stare a scuola senza apprendere, le
frequenze irregolari, la qualità scadente degli esiti, il disagio, lo svantaggio, il disadattamento scolastico, il
ritardo grave nell’apprendimento;
2. sostenere le scuole nell’individuare e gestire le situazioni di disagio sociale legato a condizioni economiche e
familiari che espongono al rischio, all’emarginazione e alla devianza.
Di importanza centrale è la figura de “Mentori” che, reclutati attraverso un intenso lavoro di contatti intessuti con
varie realtà del territorio, sono formati ad hoc per contribuire al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal progetto.
La presenza di mentori di diverse età e formazioni costituirà una risorsa importante ai fini dello scambio di
esperienze.
Impegno fondi: € 53.000 – Costo Medio Anno € 26.500,00
Codice: Fa/4
Titolo: SISMIF
Ente attuatore: COTRAD
Durata: garantito
Obiettivi: Il servizio è rivolto ai nuclei familiari che vivono situazioni di temporaneo disagio ed ha la finalità di
garantire al minore la permanenza presso la propria famiglia evitandone il collocamento in altri nuclei familiari o
strutture.
Impegno fondi: Bilancio ordinario 140.000,00 (anno 2008)
Codice: Fa/5
Titolo: SPAZIO BE. BI. (AREA MINORI)
Ente attuatore: Boogan
Durata: settembre 06 – luglio 2008 (escluso ago ’07)
Obiettivi: Lo Spazio Be.Bi. propone un modello di attività educativa e di supporto alle famiglie che scelgono di
affidare i propri figli, con orari limitati, ad un luogo di cura. L’intervento ha come obiettivo principale, lo sviluppo
del bambino sotto il profilo cognitivo, affettivo e relazionale. Gli operatori offrono supporto e collaborazione alle
70
famiglie per la crescita dei loro bambini optando ad una formazione costruita nel rispetto dell’identità individuale,
culturale e religiosa del bambino.
Impegno fondi: € 143.000,00– Costo Medio Anno € 75.000,00
Codice: Fa/6
Titolo: SPAZIO NEUTRO (AREA MINORI)
Ente attuatore: Cotrad
Durata: giugno 2006 - giugno 2008
Obiettivi: il progetto è finalizzato a fornire ai minori uno spazio d’incontro con i genitori nei casi in cui l’Autorità
Giudiziaria stabilisca che tali incontri debbano avvenire in situazione protetta. Si articola in diverse azioni:
attivazione di uno spazio idoneo a favorire l’incontro del minore con il genitore o i genitori, in presenza di operatori
che hanno il compito di tutelare il minore; osservazione della relazione genitori-figli.
Impegno fondi: € 75.000,00– Costo Medio Anno € 37.500,00 Integrazione fondi di € 12.000,00 per incremento
casi
Codice: Fa/7
Titolo: SPORTELLO FAMIGLIA (SPORTELLO DI CITTADINANZA - AREA MINORI)
Ente Attuatore: Cotrad
Durata: febbraio 2007 – marzo 2008 (da prorogare a giugno 2008)
Obiettivi: I principali obiettivi del progetto “Sportello Famiglia”, che opera integrandosi alle attività del Segretariato
Sociale sono:
 informare e orientare i cittadini, in modo personalizzato, sui diritti, le risorse, le opportunità, le prestazioni e le
modalità di accesso ai servizi e agli interventi sociali dedicati alla famiglia nel territorio del Municipio, offrendo
sostegno in particolare ai cittadini che hanno difficoltà a rivolgersi ai servizi;
 svolgere un ruolo di consulenza e sostegno all’attività di accoglienza ed ascolto degli utenti del servizio sociale
municipale, orientando e “accompagnando” i cittadini fino alla loro eventuale "presa in carico" da parte dei
servizi sociali e socio-sanitari;
 svolgere un servizio di consulenza e supporto psicologico orientato ai temi della coppia, della genitorialità e della
famiglia;
 svolgere funzioni di scouting del territorio al fine di costruire una dettagliata mappatura delle risorse sociali che
operano nel territorio (sull’argomento famiglia) in rete con i sistemi informativi regionali, provinciali, comunali e
di altre agenzie pubbliche e private;
 effettuare il monitoraggio del bisogni, delle domanda integrando il sistema informativo del Segretariato sociale
contribuendo alla costruzione di un sistema informativo sociale integrato;
 offrire consulenza legale (diritto di famiglia).
Il costo totale del progetto è di € 65.000,00 di cui € 31.443,31 a carico della Regione.
Costo totale € 75.833,34 di cui Fondi 328/00: 44.390,03 Costo Medio Anno: € 69.999,00
Codice: Fa/8
Titolo: CASE FAMIGLIA
Ente Attuatore: VARI
Durata: garantito
Obiettivo: offrire al minore un contesto protetto in un momento difficile della sua esistenza
Costo totale del Progetto: € 697.429,78
Codice: Fa/9
Titolo: PROGETTI SPERIMENTALI LEGGE REGIONALE N. 937/07
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo: garantire sostegno ai nuclei familiari secondo la normativa vigente
Costo totale del Progetto: ex novo
Codice: Fa/10
Titolo: SERVIZIO DI MEDIAZIONE FAMILIARE
Ente Attuatore: G.F. Montesano
Durata: dic’07- dic‘08
Obiettivo: offrire un servizio di mediazione familiare a tutti i coniugi non conviventi , in via di separazione, separati,
divorziati, che hanno difficoltà a condividere la gestione della crescita dei propri figli e a raggiungere accordi ad essi
relativi
Costo totale del Progetto: costo zero
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Codice: Fa/11
Titolo: SERVIZIO SPERIMENTALE DI TERAPIA FAMILIARE
Ente Attuatore: ex novo(scuole di Psicoterapia)
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo: offrire sostegno terapeutico alle famiglie seguite con l’Autorità Giudiziaria che non possono essere prese
in carico dalla ASL
Costo totale del Progetto: costo zero
Codice: Fa/12
Titolo: CORSO DI FORMAZIONE AI GENITORI SU TEMATICHE DEL DISAGIO E DELLA TOSSICODIPENDENZA
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo: formare e aggiornare i genitori sulle problematiche legate ad esperienze di tossicodipendenza e disagio
giovanile
Costo totale del Progetto: € 10.000,00
Codice: Fa/13
Titolo: EDUCATIVA TERRITORIALE
Ente Attuatore: COTRAD
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo: valorizzare le potenzialità dei giovani promuovendo esperienze di autonomia, di corretto protagonismo,
assumendo i ragazzi come soggetti di progettazione e di azione, non destinatari passivi di proposte, bensì come
interlocutori attivi
Costo totale del Progetto: € 300.000,00
Codice: Fa/14
Titolo: GENITORI SI DIVENTA
Ente Attuatore: IL MELOGRANO
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo: valorizzare le competenze dei genitori, incrementare la consapevolezza e la fiducia nelle proprie capacità,
rafforzare la capacità di osservare e di comprendere i propri figli
Costo totale del Progetto: € 150.000,00
Codice: Fa/15
Titolo: GUARDA IN GIRO
Ente Attuatore: ACLIMULTIMEDIA
Durata: gen-giu 2008
Obiettivo: promuovere uno spazio di crescita e valorizzare il sistema delle appartenenze attraverso l’uso della
produzione audiovisiva di stile cinematografico
Costo totale del Progetto: € 12.450,00
Codice: Fa/16
Titolo: GIOVANI E BULLISMO
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo: prevenzione di fenomeni di devianza giovanile e comportamentale che generano episodi di bullismo
Costo totale del Progetto: € 60.152,26
Codice: Fa/17
Titolo: LABORATORIO DOCUMENTALE SULLA DIDATTICA TERRITORIALE
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo: PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI ADOLESCENTI NEL REPERIRE DOCUMENTAZIONE SUL
PROFILO DIDATTICO TERRITORIALE
Costo totale del Progetto: € 57.000,00
72
Codice: Fa/18
Titolo: FACCIAMO RETE: UN PERCORSO INTEGRATO TRA SCUOLA E TERRITORIO
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo: sperimentazione di una esperienza di rete tra strutture educative comunali e associazionismo del territorio
Costo totale del Progetto: € 57.301,13
Area azioni di sistema
Codice: AS/1
Titolo: ASSISTENZA TECNICA PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO REGOLATORE SOCIALE (AZIONE DI SISTEMA)
Ente Attuatore: Università degli Studi “Roma Tre”
Durata: novembre 2007 – ottobre 2009
Obiettivo: Azioni di supporto alla Cabina di Regia Municipale per azioni volte ad auspicare il massimo
coinvolgimento delle parti sociali del territorio.
Costo totale del Progetto: € 99.960,00 Costo medio annuo 49.980,00
Codice: AS/2
Titolo: RIFORMA DEL WELFARE (AZIONE DI SISTEMA)
Ente attuatore: Oasi
Durata: luglio 2006 - giugno 2008
Obiettivi: il progetto prevede il sostegno in loco dell’azione del responsabile e degli operatori dell’ufficio di piano,
mediante risorse di carattere strategico, tecnico ed amministrativo, in coordinamento con gli altri uffici preposti alla
realizzazione del sistema degli interventi e dei servizi sociali territoriali, con il fine di migliorare la programmazione;
aumentare l’efficienza nell’impegno delle risorse disponibili; stabilizzare e razionalizzare il sistema degli interventi
L. 328/00 attraverso la verifica delle attività svolte; implementare un sistema di monitoraggio degli interventi
attraverso l’uso di un data-base informatico migliorare la comunicazione sociale.
Impegno fondi: € 82.000,00 – Costo Medio Anno € 41.000,
Codice: AS/3
Titolo: IMPLEMENTAZIONE SITO DEL MUNICIPIO
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. aggiornamento costante sulle politiche sociali e sui servizi erogati e sulle attività della rete territoriale
anche attraverso la costruzione di un blog
Costo totale del Progetto: € 10.000,00
Codice: AS/4
Titolo: DEPLIANTS INFORMATIVI
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Informare sui servizi territoriali istituzionali e sulla rete da distribuire nei punti di maggiore affluenza
della cittadinanza (farmacie, poste, mercati rionali, ecc)
Costo totale del Progetto: € 5.000,00
Codice: AS/5
Titolo: COSTRUZIONE DI SEGNALETICA SOCIALE
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Costruzione di una segnaletica sociale da collocare in diversi quartieri e rioni contenente indicazioni
relative ai servizi e attività sociali e/o di pubblica utilità
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Costo totale del Progetto: € 25.000,00
Codice: AS/6
Titolo: RAGGIUNGERE GLI INVISIBILI
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Raggiungere quelle persone che per motivi di orgoglio e/o dignità o per mancata conoscenza delle risorse
non accedono ai servizi e alla rete territoriale
Costo totale del Progetto: € 30.000,00
Codice: AS/7
Titolo: PROMUOVERE IL RUOLO DELLE SENTINELLE SOCILALI
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Promuovere le sentinelle sociali, cioè persone e organismi che sulla base dell’esperienza nel sociale
captano i bisogni e le priorità latenti espresse dal territorio
Costo totale del Progetto: € 20.00,00
Codice: AS/8
Titolo: ISTITUZIONE DI PROTOCOLLI, ALBI, PATTI TERRITORIALI E FORMATIVI
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Formalizzare la rete territoriale
Costo totale del Progetto: € 3.000,00
Codice: AS/9
Titolo: ISTITUZIONE COMITATO LOCALE
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Comitato costituito dai rappresentanti del tavolo “Dalla formazione al lavoro” e riconosciuto formalmente
dal municipio che individuerà e formalizzerà i rapporti con le realtà produttive
Costo totale del Progetto: € 7.000,00
Codice: AS/10
Titolo: SOCIAL HOUSING
Ente Attuatore: altri partnership
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Accoglienza dei cittadini socialmente svantaggiati fornendo servizi esenziali come igiene personale,
lavanderia, consumazione pasti e possibilità di accoglienze notturne
Costo totale del Progetto: € 500.000,00
Codice: AS/11
Titolo: DIRITTO DI SCELTA DEL CITTADINO
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Promuovere l’esercizio del diritto di scelta del cittadino rispetto agli enti accreditati per l’erogazione
dell’assistenza domiciliare
Costo totale del Progetto: € 2.000,00
Codice: AS/12
Titolo: MIGLIORARE L’ACCOGLIENZA
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Migliorare l’accoglienza del cittadino dall’accesso al servizio fino alla sua eventuale presa in carico
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Costo totale del Progetto: € 5.000,00
Codice: AS/13
Titolo: SPORTELLO DI CITTADINANZA
Ente Attuatore: ex novo
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Fornire accoglienza adeguata e professionale ai cittadini una informazione semplificata ma esauriente che
faciliti l’accesso e i percorsi di risoluzione dei bisogni delle persone; una rete informatizzata e curata nel territorio;
una registrazione e un monitoraggio dell’utenza, sia in termini quantitativi che qualitativi per differenze di sesso, età e
provenienza; osservazione ragionata per flussi di accesso e di lettura delle loro variabili; gestione di uno schedario
unico, verifica per nominativi, codice utente.
Costo totale annuale del Progetto: € 215.000,00
Codice: AS/14
Titolo: FRUIZIONE DELLA CASA DELLA CITTA’
Ente Attuatore: Municipio
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Integrazione delle politiche sociali con quelle urbanistiche e dialogo partecipato della rete
Costo totale del Progetto: € 3.000,00
Codice: AS/15
Titolo: CARTA DEI SERVIZI
Ente Attuatore: Municipio
Durata: triennio 2008-2010
Obiettivo:. Informazione sui diritti dei cittadini nella fruizione dei servizi municipali
Costo totale del Progetto: € 2.000,00
75
7. INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE SOCIALI CON LE ALTRE POLITICHE
DELLO SVILUPPO URBANO
Le proposte tematiche emerse nei diversi Tavoli di co-progettazione dovranno confluire e
articolarsi nello spazio della Casa della Città [http://www.casadellacittaroma1.org]. Il suo
compito sarà d’integrare e coordinare le politiche sociali con quelle urbane. La Casa della Città,
nata nel 2004 dall’esigenza dei cittadini del Centro Storico, che prendevano parte al Laboratorio
sulle scelte urbaniste del Municipio Roma Centro Storico, si propone ora come luogo di
partecipazione permanente, in grado di dare continuità all’esperienza messa in atto dai Tavoli di
co-progettazione organizzati per elaborare il PRS. In questo senso, la Casa della Città salda gli
aspetti urbani con quelli sociali in uno spazio aperto di comunicazione tra a) le istituzioni, ed in
particolare il Municipio Roma Centro Storico; b) la società civile, singoli cittadini o gruppi
organizzati; e c) l’università e il mondo della ricerca.
In primo luogo è necessario ricordare che le politiche urbane e sociali del Municipio si
realizzano in un territorio particolarmente ricco e complesso. Si tratta di un’area che racchiude
un patrimonio storico tra i più vasti e importanti al mondo. Le scelte che si compiono in questo
territorio devono dare ascolto, non solo alle necessità dei residenti, ma anche ai vincoli delle
zone archeologiche e alle esigenze dell’enorme flusso di turisti che quotidianamente transita
nella zona. Il centro storico di Roma è anche sede del governo nazionale, ospita lo Stato
Vaticano, le sue principali istituzioni, numerose rappresentazioni diplomatiche e istituzioni
internazionali. Una città museo, istituzionale e internazionale deve trovare anche il modo di
essere vivibile per chi lì risiede.
In questo contesto la carenza o la difficoltà nell’individuare canali di comunicazione adeguati tra
istituzioni politiche centrali, amministrazioni locali, strutture territoriali e abitanti porta
all’isolamento e all’indisponibilità di tutte le parti interessate. Le conseguenze di questo
isolamento sono almeno due: a) la frequente semplificazione delle esigenze espresse dai diversi
ambiti della società; e b) una non coincidenza tra i problemi percepiti nella città reale e vissuta e
le priorità disegnate negli uffici competenti. Si alimenta in questo modo un circuito di malintesi,
un muro contro muro nel rapporto tra struttura politica e cittadini, che inevitabilmente sfocia
nella logica utilitarista del dare e avere. Con la Casa della Città, attraverso l’apertura di uno
spazio di dialogo, partecipazione e progettazione, si vuole contribuire alla ri-appropriazione degli
spazi collettivi da parte del pubblico e rovesciare la logica dell’emergenza assistenziale.
Se la Casa della Città era stata concepita per promuovere la collaborazione e il dibattito nella
realizzazione delle politiche urbane, che riguardano il centro storico e la sua vivibilità, se
l’obiettivo era quello dello sviluppo ed il sostegno della cittadinanza attiva, ora, con il PRS,
questa attività si integra con una apertura al sociale. Non solo mantenere e accrescere la
residenzialità nel centro storico, una città globale non perde la necessità di rapporti umani
condivisi, non allenta la sua voglia di comunità. Le scelte di politica sanitaria, urbana e sociale
non possono rimanere disgiunte, ma devono confluire in modo coordinato sul territorio.
Il Municipio dovrà promuovere e attivare iniziative d’integrazione socio-sanitaria in
collaborazione con la struttura del distretto sanitario (ASL RM/A). Questa unità eroga servizi di
base, garantisce le prestazioni sanitarie di primo livello e pronto intervento nel campo della
prevenzione, cura e riabilitazione a favore di soggetti di ogni fascia di età. Tra i principali servizi
da integrare alle politiche sociali si segnalano: i servizi di assistenza sanitaria domiciliare; i
servizi rivolti alle persone anziane; la tutela della salute femminile attraverso i consultori
familiari; la cura delle dipendenze patologiche, che si articola in unità territoriali: i SER.T.
(Servizio Tossicodipendenze); il Dipartimento di prevenzione, atto ad eliminare e/o limitare i
fattori di nocività rilevati nel territorio; il Dipartimento di salute mentale, che organizza ed eroga
attività di prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione a favore di persone che presentano
problematiche di tipo psichiatrico; i servizi a favore delle persone diversamente abili; le attività
di consulenza, diagnosi e trattamento nei confronti di bambini, ragazzi, adolescenti. Tutte queste
attività devono essere integrate alle politiche sociali e urbane del territorio. Nell’Appendice 4 si
riportano le informazioni di base e le modalità di accesso ai principali servizi offerti dal
Municipio.
La politica d’integrazione dei servizi, che è l’anima della L. 328/2000, comporta un progressivo
coinvolgimento di diversi ambiti che precedentemente apparivano sconnessi. Un esempio è il
Protocollo d’intesa per la tutela giudiziaria dei minori. Il V Dipartimento ha attivato nel territorio
di competenza della ASL RM/A una Unità Interdistrettuale per i Minori (UIM) con la finalità di
sviluppare i processi d’integrazione socio-sanitaria e di pianificazione integrata nell’ambito delle
politiche per l’infanzia e l’adolescenza. In questo ambito il Municipio Roma Centro Storico ha
firmato nel 2007 un Protocollo d’intesa per la costituzione di un Gruppo Integrato di Lavoro
interdisciplinare (GIL – Autorità Giudiziaria) per gli interventi in favore dei minori. Fanno parte
di questo gruppo operatori tecnico professionali in servizio presso il Municipio e presso il
Dipartimento Materno Infantile della ASL che progettano interventi nel settore dei
provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria e nell’area dei minori in condizioni di disagio
psicofisico e sociale.
Le politiche sanitarie e sociali sono sempre ancorate ad accurate scelte urbane. In un primo
momento l’esperienza della Casa della Città ha contribuito a fornire osservazioni sulle scelte
urbanistiche del Piano Regolatore Generale. I temi erano quelli della mobilità, il commercio,
l’uso del suolo pubblico, la pedonalizzazione, i percorsi stradali, la qualità degli spazi, le piste
ciclabili, ecc. Frutto di questa pratica è stato il progetto Sbilanciamoci, un programma che nasce
nell’ambito dell’iniziativa cittadina di Bilancio Partecipativo promossa dal Comune di Roma. Il
progetto ha voluto introdurre meccanismi di costruzione delle scelte di bilancio aperti e
trasparenti per sviluppare procedure condivise di partecipazione. Il piano degli interventi si è
incentrato sul terreno della mobilità nel centro storico. Le finalità erano: a) sviluppare e
migliorare la relazione tra l’istituzione municipale e i cittadini attraverso processi partecipativi;
b) qualificare maggiormente le politiche e le scelte pubbliche con le proposte dei cittadini; e c)
incentivare la cittadinanza attiva con iniziative dal basso. Successivamente è stato lanciato un
invito pubblico ad avanzare idee e proposte progettuali che non richiedessero una particolare
elaborazione tecnica, accessibili a tutti, da rielaborare, discutere e approfondire insieme. I criteri
qualificanti erano: la vivibilità, le esigenze sociali locali, la sicurezza, la pedonalità, il contesto
ambientale, l’occupazione del suolo pubblico e il basso impatto ambientale dei materiali da
utilizzare. Si è scelto di articolare il territorio del centro storico in nove ambiti territoriali sulla
base della divisione rionale, individuando una priorità in ogni ambito territoriale. È stata
individuata una strada o una piazza per ogni rione (per esempio Via del Boschetto a Monti o
Piazza Celimontana al Celio). Dopo la fase di discussione e approfondimento se n’è aperta
un’altra con gli organi municipali e gli uffici tecnici con sopralluoghi effettuati dai cittadini
insieme ai tecnici per verificare le situazioni concrete. L’esperienza di Sbilanciamoci è
sicuramente un punto di partenza valido per allargare l’orizzonte della partecipazione alle
tematiche sociali.
Come è stato detto, i primi tre incontri di co-progettazione sono stati incentrati sul ruolo che
doveva assumere La Casa della Città e qui sono emerse una serie d’indicazioni, proposte e
iniziative. Con gli altri cinque Tavoli di co-progettazione del PRS si è voluto subito mettere in
evidenza la necessità di una percezione trasversale delle questioni sociali. La singolarità delle
problematiche di ogni persona rende indispensabile un intervento in grado di fare interagire le
diverse realtà di aiuto. Spesso un problema è solo un sintomo, un indizio, un segno che richiede
una risposta totale a più livelli. Lo spazio della Casa della Città è stato ideato e collaudato come
luogo d’integrazione in cui recuperare la trasversalità delle politiche sociali.
La proposta immagina un Piano Regolatore con una “gamba sociale” in grado di anticipare le
emergenze e superare le soluzioni veloci indirizzate a rimediare i danni contingenti. La
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caratteristica che contraddistingue questa iniziativa è la partecipazione, la Casa della Città è
pensata come luogo di verifica, di adattamento e perfezionamento delle politiche sociali in base
alla risposta dei cittadini. In questo quadro, oltre alla pianificazione delle linee prioritarie
individuate nei Tavoli, si profila la necessità di indurre le strutture del servizio sociale pubblico
ad un salto di qualità che vada oltre la riparazione del danno. La partecipazione deve diffondere
e promuovere l’idea che il sociale deve offrire servizi anche in una situazione di normalità.
Spesso la società crede che solo chi ha problemi ha diritti; non si capisce la fondamentale
importanza della prevenzione. Il dialogo tra istituzioni e cittadini comporta una percezione delle
problematiche e dei conflitti latenti impedendo che esplodano danneggiando il tessuto collettivo.
Il PRS propone che le buone pratiche di partecipazione e dialogo tra le singole persone e
l’associazionismo e il terzo settore si riflettano anche sulle istituzioni. La classica impostazione
verticale, che va dall’alto al basso, si dovrà articolare con una di tipo orizzontale che consenta
canali di comunicazione comunitaria tra cittadini, tra associazione e associazione, ma anche tra
istituzione e istituzione. Gli uffici competenti dovranno attuare un sistema integrato di interventi
e servizi come previsto dalla legge n. 328/00. Inoltre, sarà opportuno orientare i servizi verso un
processo d’integrazione e collaborazione puntuale e sincronico in grado di garantire la flessibilità
necessaria per poter convergere nella risoluzione dei singoli problemi.
Le indicazioni sul ruolo e compiti che dovrà assumere la Casa della Città derivano dai primi tre
incontri sperimentali. Il Municipio crea un luogo fisico di partecipazione permanente e aperto.
Non un unico spazio, ma l’esempio di come si intende gestire la cosa pubblica. In questo disegno
il Municipio s’impegna a dare ascolto e massima ufficialità alle proposte che verranno avanzate.
Tre sono le tematiche strutturali che investono direttamente ed in modo prioritario la Casa della
Città:
1. la necessità di tracciare una mappa dell’esistente, sia del volontariato, delle associazioni,
delle iniziative che nascono nel territorio, sia di quello che offre il Municipio, il Comune,
la Provincia e la Regione;
2. la necessità di costruire ed organizzare una rete in grado di articolare e rendere efficiente
la ricchezza che offre il territorio;
3. la necessità di contribuire al recupero e utilizzazione degli spazi pubblici.
È evidente che le due prime priorità sono fortemente correlate, la costruzione della mappa sarà
realizzata a partire dalla rete e con la rete delle associazioni che agiscono nel territorio. Non si
tratta solo di fotografare i servizi che si offrono, la Casa della Città dovrà lavorare per
mantenerla costantemente aggiornata, studiare i possibili incroci tematici e trovare le modalità
per renderla utile e accessibile. A marzo 2007 è stato attivato il servizio delle Porte
sociali [www.portesociali.org] progettato dal Comune di Roma. Si tratta di una rete di enti di
patronato, cooperative sociali, associazioni di volontariato ed enti pubblici che forniscono
informazioni aggiornate su diritti, prestazioni e modalità di accesso ai servizi presenti sul
territorio. La prima fase aveva previsto l’operatività di 38 sportelli, ma lo scopo è quello di
creare cento punti di accesso informativo in città. Inoltre la Regione Lazio, sulla base di una
griglia preparata dall’Istat, ha messo in atto un censimento informatico (SIS) dei servizi presenti
nel suo territorio contribuendo ad arricchire la costruzione della mappa. Tutti questi sforzi
confluiranno nei Punti Unici di Accesso (PUA) che la Regione Lazio sta organizzando.
L’accesso a un adeguato livello informativo è indispensabile per evitare che le persone “si
esauriscano” nel procedere per tentativi, alla ricerca di risposte adeguate. Si tratta di rovesciare la
logica relazionale di chi si avvicina ad un servizio. I PUA forniranno indicazioni e orientamento
su servizi e diritti in modo centralizzato. La loro messa in opera consentirà un accesso unico a
tutte le prestazioni socio-sanitarie ed un percorso agevolato che prevede: a) l’accoglienza della
richiesta dei servizi sociali e sanitari; b) l’analisi del problema e c) l’invio al servizio preposto
alla gestione del caso.
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La Casa della Città agirà come cerniera per veicolare e mantenere viva la comunicazione tra
strutture pubbliche e cittadini. Assumerà i dati forniti dal Comune e dalla Regione per elaborarli,
integrarli e svilupparli con quelli prodotti dai Tavoli di co-progettazione. In questo lavoro sarà
importante scoprire le associazioni di diverso tipo nate e cresciute senza l’intervento pubblico.
Queste dovranno essere segnalate e aiutate perché possano continuare i loro lavori.
La seconda priorità emersa nei Tavoli è di creare una rete tra i diversi soggetti che nel territorio
si occupano delle politiche sociali. La mappa di tutti i servizi offrirà alla rete la possibilità di
confrontare i diversi investimenti economici ed umani presenti sul territorio e verificare le
sovrapposizioni. Può succedere che i servizi si sovrappongano o siano duplicati da altri
interventi, spesso si lavora nello stesso campo e nella stessa direzione senza entrare mai in
contatto e senza che la propria attività diventi patrimonio comune dei cittadini. La finalità sarà
dunque quella di creare una rete di tutte le presenze, associative e non, che esistono sul territorio.
Stilare protocolli d’intesa tra Municipio, ASL, Scuola, Università ed altri Enti che lavorano sul
posto. La Casa della Città dovrà essere al centro e disegnare una tipologia di reti (come reti
verticali, orizzontali, brevi, tematiche, di diffusione, di emergenze). Non una sola rete, ma più
reti in grado di garantire e articolare risposte veloci, puntuali ed efficaci. Il risultato atteso è il
miglioramento dei servizi, ma anche la costruzione di percorsi di integrazione e di fiducia che
possano poi essere condivisi da altri Municipi.
La terza priorità riguarda il recupero dello spazio fisico e ideale del bene comune nel territorio.
La mappa e la rete metteranno in evidenza gli spazi pubblici e si dovrà poi cominciare nel lavoro
di recupero di quello che esiste, escogitare forme intelligenti di coabitazione. Individuare luoghi
d’incontro e di socializzazione, accessibili anche ai portatori di handicap e farli diventare punti di
riferimento della vita civile del territorio. Il Municipio con tutte le istituzioni pubbliche
rappresenta la salvaguardia del diritto di tutti. Le cooperative, le associazioni, il volontariato,
tutti devono contribuire al rafforzamento del pubblico.
Prima ancora di proporsi come luogo di confronto e risoluzione di problemi la Casa della Città
vuole promuovere una forma diversa di gestione. Non è un proposito futuro, è un’esperienza in
atto nella dinamica stessa di costruzione di questo PRS. Prima ancora di arrivare al momento
della stesura, la modalità del processo decisionale è già cambiata. La partecipazione si nutre
dell’efficacia nel risolvere i problemi, ma la Casa della Città mette al primo posto il “come” si
affrontano le questioni. Una metodologia democratica dal basso che, al di là del risultato
ottenuto, resta un esercizio di pratica comunitaria per creare il tessuto sociale, per contrastare la
frantumazione individualista, ma anche per adattare le politiche pubbliche al territorio.
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8. IL PIANO MUNICIPALE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA
Il lavoro che l’Amministrazione del Municipio sta svolgendo è di integrare le diverse politiche,
attivare un lavoro di rete e elaborare interventi sociali integrati. Tale ragionamento è valido
anche per le politiche rivolte ai bambini e agli adolescenti. Come emerso dal capitolo 6 relativo
alla programmazione dei servizi sociali municipali, c’è una grande attenzione alle politiche
rivolte alle famiglie, all’infanzia e all’adolescenza, al di là della storia personale e delle differenti
fragilità. L’attenzione dell’UOSECS attualmente è rivolta, attraverso l’utilizzo di fondi di
bilancio ordinario e dei fondi della legge 328/00 e l. 285/97, a garantire i seguenti progetti e
interventi.
8.1 Progetti realizzati con i fondi della L. 328/00
Progetti realizzati con la L. 328/00:
1. il progetto Mentore lavora da una parte al superamento dell’evasione scolastica, il
disadattamento nel gruppo classe e il ritardo dell’apprendimento e offre, dall’altra, il
sostegno alle scuole nella gestione di situazioni di disagio sociale dei ragazzi esposti a
rischi di emarginazione o devianza;
2. il Centro Ricreativo Permanente è un luogo di aggregazione e di socializzazione rivolto
a bambini e adolescenti, italiani e stranieri, tra i 6 e i 14 anni;
3. il progetto Spazio neutro propone uno spazio d’incontro con i genitori nei casi in cui
l’Autorità Giudiziaria stabilisca che tali incontri debbano avvenire in situazioni protette,
in presenza di operatori qualificati;
4. il progetto Spazio Be.Bi, si occupa dello sviluppo del bambino sotto il profilo cognitivo,
affettivo e relazionale, nel rispetto dell’identità personale, culturale e religiosa, in
collaborazione con la famiglia;
5. lo Sportello famiglia, svolge attività di orientamento delle famiglie sui diritti, i servizi, le
opportunità offerte alle famiglie e ai bambini;
6. l’assistenza domiciliare per minori con disagio sociale (SISMIF), propone un sostegno ai
ragazzi e alle famiglie;
7. il Contributo economico alle famiglie, offre un sostegno all’intero nucleo familiare.
8.2 Progetti realizzati con i fondi della L. 285/97
I progetti promossi con la legge 285/97 - Educativa territoriale, Guarda in giro, Genitori si
diventa - che si concludono nel mese di febbraio 2008 sono stati già programmati all’interno di
questa logica di integrazione delle politiche, come sotto illustrato dove sono allegate le schede
progetto richieste dal Dipartimento V. Infatti sono stati organizzati per:
- valorizzare le potenzialità dei giovani promuovendo esperienze di autonomia, di
corretto protagonismo, assumendo i ragazzi come soggetti di progettazione e di
azione, non destinatari passivi di proposte, bensì come interlocutori attivi
(Progetto Educativa territoriale);
- promuovere uno spazio di crescita e valorizzare il sistema delle appartenenze
attraverso l’uso della produzione audiovisiva di stile cinematografico (Progetto
Guarda in giro in proroga fino a giugno 2008, senza prevedere continuità);
- valorizzare le competenze dei genitori, incrementare la consapevolezza e la
fiducia nelle proprie capacità, rafforzare la capacità di osservare e di comprendere
i propri figli (Progetto Genitori si diventa);
- mettere i bambini nella condizione di raggiungere un grado soddisfacente di
autonomia che consenta loro di sfruttare pienamente e nel modo più sicuro le
potenzialità dell’ambiente familiare, scolastico e cittadino (Progetto Bambini
sicuri concluso).
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I progetti futuri saranno elaborati sulla base dell’esperienza dei progetti precedenti e dalla
valutazione e implementazione delle necessità emerse dal tavolo di coprogettazione “Crescere tra
casa, scuola e territorio”. I partecipanti ai tavoli, espressione delle principali istituzioni e
organizzazioni di Terzo settore presenti sul territorio che si rivolgono ai ragazzi, ASL, scuola,
associazioni culturali, interculturali, di volontariato, cooperative, hanno richiesto che:
1. attraverso progetti mirati venga attuato l’ascolto dei ragazzi e la partecipazione attiva alla
elaborazione dei progetti che li riguardano, anche al fine di far emergere situazioni di
violenza all’interno delle proprie famiglie (progetto sul Bullismo);
2. si ricerchino spazi da destinare ad uso sociale, in cui i ragazzi possono dare espressione
alla loro creatività, individuando spazi di incontro e di socializzazione accessibili anche
ai bambini disabili (documentazione della didattica nel Municipio Roma Centro Storico
con la partecipazione degli adolescenti);
3. si promuova un rapporto sempre più forte tra la scuola e le famiglie, anche a sostegno
della genitorialità (progetto sul Bullismo);
4. si attivi in modo efficace la comunicazione con le istituzioni, tra le istituzioni e con il
Terzo settore per fornire risposte adeguate alle situazioni di disagio (sperimentazione di
un’esperienza di rete tra strutture educative comunali e associazionismo territoriale);
Si allega un prospetto della situazione finanziaria
Titolo
Importo assegnato
annuo 2006
Periodo finanziario con
risorse anno 2006
Educativa territoriale
€ 60.164,21
15.07.07 - 28.02.08
Interventi di concertazione dell'attività di coordinamento
€ 4.325,10
22.11.07 - 28.02.08
Guarda in giro
€ 4.255,31
22.12.07 - 28.02.08
Genitori si diventa
€ 29.042,63
04.08.07 - 28.02.08
Bambini sicuri
0
Totale continuità per progetti in atto
€ 97.787,25
Importo disponibile per eventuali nuovi progetti
€ 114.513,88
Totale assegnato per progetti
€ 212.301,13
Totale assegnato per azioni di sistema 2%
€ 4.332,68
Totale ex lege 285/97
Per quanto riguarda la programmazione del triennio 2008-2010, si prevede di utilizzare i fondi residui
dell’anno 2006 che attualmente ammontano a € 114.513,88, come emerso dai tavoli di coprogettazione
per:
- la continuità dei progetti “Educativa territoriale” e “Genitori si diventa” nei mesi di marzo –
giugno e luglio-dicembre 2008;
- la continuità del progetto “Guarda in giro” nei mesi da marzo a giungo 2008.
81
SCHEDE PROGETTO DELLA LEGGE 285/97
Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma
Municipio I
SCHEDA PROGETTO
TITOLO DEL PROGETTO
EDUCATIVA TERRITORIALE
CONTINUITÀ DEL PROGETTO
Il progetto riguarda la continuità del seguente intervento già finanziato dalla legge 285/97:
 Titolo EDUCATIVA TERRITORIALE
Scheda progetto del 2° Piano Cittadino n° 1 (Ordinanza C.S. n 131 del 28.5.2001)
Il progetto:
 consiste nella estensione temporale dei servizi attivati, senza alcuna rimodulazione
Nel caso di un nuovo progetto (innovativo) descrivere sinteticamente obiettivi, destinatari e
azioni che si intendono realizzare (max 2 pagine).
Nel caso in cui si preveda una rimodulazione di progetti esistenti, descrivere sinteticamente le
principali variazioni che si intendono introdurre rispetto all’intervento finanziato
precedentemente, specificandone le ragioni (max 2 pagine)7
DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO
2008-2010
Periodo: attualmente al progetto è stata data continuità fino al 30 giugno 08, si ipotizza il
proseguimento per il triennio.
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%)
Anno 2008 (gennaio-dicembre 08)
Anno 2009
Anno 2010
Totale
Euro
100.000,00
100.000,00
100.000,00
300.000,00
Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma
7
Nel caso in cui il progetto consista nella mera estensione temporale di servizi già attivati, senza alcuna
rimodulazione, questa parte non deve essere compilata.
82
Municipio I
SCHEDA PROGETTO
TITOLO DEL PROGETTO
GENITORI SI DIVENTA
CONTINUITÀ DEL PROGETTO
Il progetto riguarda la continuità del seguente intervento già finanziato dalla legge 285/97:
 Titolo GENITORI SI DIVENTA
Scheda progetto del 2° Piano Cittadino n° 5 (Ordinanza C.S. n 131 del 28.5.2001)
Il progetto:
 consiste nella estensione temporale dei servizi attivati, senza alcuna rimodulazione
Nel caso di un nuovo progetto (innovativo) descrivere sinteticamente obiettivi, destinatari e
azioni che si intendono realizzare (max 2 pagine).
Nel caso in cui si preveda una rimodulazione di progetti esistenti, descrivere sinteticamente le
principali variazioni che si intendono introdurre rispetto all’intervento finanziato
precedentemente, specificandone le ragioni (max 2 pagine)8
DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO
2008-2010
Periodo: attualmente al progetto è stata data continuità fino al 30 giugno 08, si ipotizza il
proseguimento per il triennio
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%)
Euro
Anno 2008 (gennaio- dicembre 08)
Anno 2009
Anno 2010
Totale
50.000,00
50.000,00
50.000,00
150.000,00
Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma
Municipio I
8
Nel caso in cui il progetto consista nella mera estensione temporale di servizi già attivati, senza alcuna
rimodulazione, questa parte non deve essere compilata.
83
SCHEDA PROGETTO
TITOLO DEL PROGETTO
GUARDA IN GIRO
CONTINUITÀ DEL PROGETTO
Il progetto riguarda la continuità del seguente intervento già finanziato dalla legge 285/97:
 Titolo GUARDA IN GIRO
Scheda progetto del 2° Piano Cittadino n° 4 (Ordinanza C.S. n 131 del 28.5.2001)
Il progetto:
 consiste nella estensione temporale dei servizi attivati, senza alcuna rimodulazione
Nel caso di un nuovo progetto (innovativo) descrivere sinteticamente obiettivi, destinatari e
azioni che si intendono realizzare (max 2 pagine).
Nel caso in cui si preveda una rimodulazione di progetti esistenti, descrivere sinteticamente le
principali variazioni che si intendono introdurre rispetto all’intervento finanziato
precedentemente, specificandone le ragioni (max 2 pagine)9
DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO
2008-2010
Periodo: attualmente al progetto è stata data continuità fino al 30 giugno 08, ed è prevista la
chiusura
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%)
Euro
Anno 2008 (gennaio-giugno 08)
Anno 2009
Anno 2010
Totale
12.450,00
0
0
12.450,00
Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma
Municipio I
9
Nel caso in cui il progetto consista nella mera estensione temporale di servizi già attivati, senza alcuna
rimodulazione, questa parte non deve essere compilata.
84
SCHEDA PROGETTO
TITOLO DEL PROGETTO
GIOVANI E BULLISMO
 Titolo GIOVANI E BULLISMO
Il progetto:
 È innovativo
Obiettivi: prevenzione di fenomeni di devianza giovanile e comportamentale che generano
episodi di bullismo
Destinatari: adolescenti delle scuole medie inferiori e superiori
Azioni: analisi delle pratiche di espressione grafico-crerativa (murales) e integrazione con i
progetti di sostegno psicologico già in essere nel Municipio
DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO
2008-2010
Periodo: triennio 2008-2010
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%)
Euro
Anno 2008
Anno 2009
Anno 2010
Totale
17.851,13
21.000,00
21.301,013
60.152,26
Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma
Municipio I
SCHEDA PROGETTO
85
TITOLO DEL PROGETTO
LABORATORIO DOCUMENTALE SULLA DIDATTICA TERRITORIALE
 Titolo LABORATORIO DOCUMENTALE SULLA DIDATTICA TERRITORIALE
 È innovativo
Obiettivi: partecipazione attiva degli adolescenti nel reperire documentazione sul profilo
didattico territoriale (ad esempio la presenza di edifici scolastici storici come la Cadlolo)
Destinatari: adolescenti delle scuole medie inferiori e superiori
Azioni: mappatura degli edifici educativi storici del Municipio
mappatura delle differenti didattiche utilizzate per le pratiche di apprendimento
DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO
2008-2010
Periodo: triennio 2008-2010
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%)
Euro
Anno 2008
Anno 2009
Anno 2010
Totale
16.000,00
21.000,00
20.000,00
57.000,00
Piano per l’attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma
Municipio I
86
SCHEDA PROGETTO
TITOLO DEL PROGETTO
FACCIAMO RETE : UN PERCORSO INTEGRATO TRA SCUOLA E TERRITORIO
 Titolo FACCIAMO RETE:UN PERCORSO INTEGRATO TRA SCUOLA E TERRITORIO
Il progetto:
 È innovativo
Obiettivi: sperimentazione di una esperienza di rete tra strutture educative comunali e
associazionismo del territorio
Destinatari: alunni delle scuole elementari
Azioni: mappatura dettagliata della rete che insiste sul territorio municipale a livello ludicoricreativo
DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO
2008-2010
Periodo: triennio 2008-2010
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%)
Euro
Anno 2008
Anno 2009
Anno 2010
Totale
16.000,00
20.301,13
21.000,00
57.301,13
87
PROSPETTO RIEPILOGATIVO DELLE ESIGENZE FINANZIARIE PER I PROGETTI DELLA L. 285/97
Educativa
Territoriale
Genitori si diventa
Guarda in giro
Giovani e
bullismo
Laboratorio
documentale
sulla didattica
territoriale
Facciamo rete: un
percorso
integrato tra
scuola e territorio
Fondi 285
Azioni di
sistema 2%
TOTALE
2008
2009
2010
Totale triennio
100.000,00
100.000,00
100.000,00
300.000,00
50.000,00
12.450,00
17.851,13
50.000,00
0
21.000,00
50.000,00
0
21.301,13
150.000,00
12.450,00
60.152,26
16.000,00
21.000,00
20.000,00
57.000,00
16.000,00
20.301,13
21.000,00
57.301,13
212.301,13
4.332,68
212.301,13
4.332,68
212.301,13
4.332,68
636.903,39
12.998,04
216.633,81
216.633,81
216.633,81
649.901,43
9. GLI ALTRI PIANI E PROGETTI TERRITORIALI
Il Municipio Roma Centro Storico insieme alla Casa della Città dovrà collegare le proprie
attività con altri piani, programmi o progetti in opera nel territorio. Dovranno essere stabiliti
canali di comunicazione in grado d’individuare, aggiornare e mettere in rapporto i propri servizi
con le iniziative promosse a livello europeo, nazionale, regionale o provinciale con impatto
sull’area municipale. Questa articolazione richiede una intensa comunicazione orizzontale e un
lavoro di monitoraggio per evitare lo spreco d’inutili sovrapposizioni. Lo stesso canale servirà
anche per generare un maggiore coordinamento e collaborazione tra chi opera in sfere d'azione
coincidenti.
Ogni specifico progetto su un ambito determinato s’intreccia necessariamente nel territorio
urbano del Municipio con altre iniziative e deve prevedere adeguate modalità di articolazione tra
di loro. È il caso del Piano per lo sviluppo locale della buona occupazione per il triennio
2008-201010 che, oltre al compito di definire le strategie locali per l’occupazione, dovrà integrare
in un unico sistema i diversi attori, e ricorrere costantemente al partenariato e a meccanismi di
partecipazione. Il Piano per lo sviluppo locale e la buona occupazione è uno strumento
strategico che ha il compito di:
a) orientare le diverse politiche per il lavoro dell’ente locale, coordinandole e rendendole più
efficaci e coerenti; b) indirizzare e coordinare le forze produttive e sociali impegnate sul fronte
occupazionale. Il successo del Piano si misura mediante l’incremento del potenziale delle
organizzazioni pubbliche, non profit e private; c) mettere a punto un raccordo cooperativo con le
politiche per il lavoro degli altri enti pubblici territoriali e nazionali. In sintesi, cercherà la
coerenza a livello locale tra le diverse politiche, piani, programmi, azioni occupazionali messi in
atto dai diversi attori dell’area metropolitana.
L’obiettivo primario consiste nello sviluppo di strumenti specifici e di servizi municipali
finalizzati alla creazione di nuovi posti di lavoro e allo sviluppo del territorio mettendoli
stabilmente in rete e attivando sinergie strutturali fra di loro:
 l’orientamento al lavoro;
 la formazione (professionale e imprenditoriale);
 il supporto all’autoimpiego e all’avvio di nuove attività produttive imprenditoriali e non
profit;
 la qualità del lavoro e i diritti;
 il supporto alle fasce deboli e alle pari opportunità;
 l’impegno nella gestione di crisi occupazionali.
Un altro esempio di approccio innovativo integrato in fase di attuazione nel Municipio Roma
Centro Storico è il Piano Locale Giovani (PLG), uno strumento per realizzare politiche giovanili
orientate allo sviluppo e all’aumento della partecipazione dei giovani nei processi decisionali
locali. Si tratta di aprire un processo di confronto e di scambio che contribuisca a creare una
visione partecipata della comunità locale. La sperimentazione del PLG si concentra
principalmente su tre priorità, considerate fondamentali per creare le condizioni perché i giovani
possano essere protagonisti della loro crescita e del loro futuro: a) l’accesso ad una buona
occupazione e l’inserimento effettivo nel mondo del lavoro; b) l’accesso alla casa, mediante
misure che favoriscano percorsi di autonomia personale e sociale; c) l’accesso autonomo a forme
di credito in grado di aprire opportunità sul futuro. Il Piano è indirizzato a giovani tra i 16 e 20
anni. Nella sua prima fase di attuazione si pone l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi su
tematiche quali la tolleranza e nuove forme di socialità. La fase successiva vuole creare un
gruppo che funga da interfaccia per le istituzioni per quanto riguarda le tematiche e i progetti che
interessano i giovani. Le rilevazioni indicano un particolare interesse intorno al tema del lavoro e
10
Deliberazione della Giunta Comunale n. 5 del 09/01/2008
della formazione che sono assunti come prioritari nell’agenda del Municipio. Anche i Tavoli di
coprogettazione hanno confermato questa indicazione. In essi è stato ribadito che si tende ad
interpretare ciò che i giovani pensano senza però dare ascolto o creare canali di dialogo e
partecipazione. Si parla di loro senza offrire spazi di socializzazione e solo quando emerge
qualche problema.
Dall’attenzione ai giovani si passa ai piani comunali che affrontano i problemi relativi alla
famiglia. In questo ambito si può segnalare l’affidamento temporaneo offerto ai minori la cui
famiglia si trova in un momento di difficoltà. È un provvedimento temporaneo, che può durare
da alcuni mesi fino ad un massimo di due anni. In questi casi il bambino o il ragazzo è accolto
per il tempo necessario al superamento del problema. Allontanare un bambino dalla propria
famiglia è una scelta lacerante che si rende necessaria in situazioni in cui i diritti del minore sono
compromessi. In un altro contesto si offre al ragazzo la possibilità d’intrecciare relazioni
affettive che rendano possibile la sua migliore crescita e un più armonico processo di
socializzazione. Si tratta di una risposta di solidarietà sociale in cui una famiglia si assume e si fa
carico dei problemi di un’altra famiglia. L’obiettivo finale è il ricongiungimento del ragazzo alla
sua famiglia d’origine, quindi, a differenza dell’adozione, i rapporti tra le due famiglie si
mantengono.
Quando un bambino è dato in affidamento non resta mai abbandonato. I servizi sociali che
scelgono l’affidamento sono garanti della corretta attuazione: a) riferiscono all’Autorità
giudiziaria sull’andamento del progetto; b) si occupano dell’orientamento e del sostegno
psicologico degli affidatari; e c) hanno il compito di agevolare i rapporti tra la famiglia
affidataria e quella di origine.
L’affidamento familiare può essere: consensuale, quando la famiglia d’origine è d’accordo e la
disposizione si esplicita attraverso un decreto del giudice tutelare; o non consensuale, quando la
società, attraverso il Tribunale dei minori considera, contro la volontà della famiglia d’origine,
che essa non offre le condizioni necessarie per adempiere i suoi doveri. Chiunque può dare la
propria disponibilità all’affidamento: famiglie con figli, senza o singole persone. L’elemento
fondamentale è che chi offre la sua disponibilità sia in grado di assicurare il mantenimento,
l'educazione, l'istruzione e le relazioni affettive di chi ha bisogno.
La compresenza di diverse iniziative pubbliche e dell’associazionismo su uno stesso spazio
urbano e la possibilità che ci offre la tecnica di comunicare in modo veloce e agile rendono non
solo possibile, ma necessario il collegamento tra percorsi paralleli o complementari. La
comunicazione orizzontale investe sia l’ambito istituzionale sia quello associativo. Per quanto
riguarda il primo, spesso uffici e mansioni si rispecchiano, ma i percorsi restano paralleli e non si
entra in contatto, non si sa o s’ignora l’attività degli altri. Le istituzioni devono cominciare dando
l’esempio alla società di ciò che significa cooperazione e solidarietà, mettendo in atto
meccanismi di convergenza e divisione di competenze. Le politiche devono essere integrate e chi
risiede nel Municipio deve essere in grado di servirsi delle diverse opportunità presenti nel
territorio11.
11
È indispensabile un continuo aggiornamento sui progetti in corso. Prendiamo ad esempio le attività che svolge il
Dipartimento IX Servizi Sociali della Provincia di Roma. Con la legge 328/00, la Provincia di Roma è indicata
come ente di secondo livello, con funzioni di coordinamento e sostegno tecnico ai comuni.
Il Dipartimento Servizi Sociali è strutturato in tre aree di servizio:
1. Pianificazione Territoriale, Formazione ed Aggiornamento degli operatori socio-sanitari;
2. Interventi Sociali;
3. Immigrazione ed Emigrazione.
1. L’ufficio Pianificazione Territoriale si occupa: a) del coordinamento e sostegno tecnico ai comuni capofila e ai
comuni afferenti ai 17 distretti socio-sanitari del territorio provinciale. La sua attività è finalizzata alla realizzazione
dell’integrazione socio-sanitaria ed alla definizione, monitoraggio e valutazione dei piani. Promuove la
partecipazione del terzo settore alla programmazione ed eroga contributi per gli interventi in campo sociale; e b)
della formazione ed aggiornamento degli operatori socio-sanitari e del terzo settore;
90
Per quanto riguarda la comunicazione orizzontale tra le associazioni, nei Tavoli di coprogettazione, i partecipanti hanno espresso in più occasioni la necessità di lavorare in rete.
Questa coincidenza è una base concreta di partenza. Il percorso di elaborazione del Piano ha
trovato un accordo prima ancora di renderlo esplicito nel testo del progetto. Costruire una rete è
far convergere gli sforzi e le iniziative, ma bisogna anche studiare e capire ogni rete, il perché del
suo successo o del suo fallimento. Una rete è un sistema di comunicazione dinamico che richiede
continui interventi di forma e di contenuto. Non basta mantenere in vita un elenco di contatti,
anche se ciò può essere utile. Una rete deve esprimere una vitalità propria, altrimenti diventa
virtuale. Il primo obiettivo sarà studiare, capire e superare ciò che ostacola l’impresa.
Devono essere immaginate nuove strategie per scalfire la cultura della concorrenza spietata che è
trapelata dall’economia alla società. Se è vero che il mercato è retto dalla legge di offerta e
domanda, la società non lo è. Non si può capire il sociale con i parametri del mercato per poi
concludere che si è tutti possibili antagonisti. Fare rete significa passare da una socialità
concorrenziale ad una solidale, costruire un tessuto di relazioni fatto di tanti nodi che
s’incrociano e si allacciano nelle convergenze. Le persone e i diversi soggetti che agiscono nel
sociale devono cooperare e recuperare quell’essere soci che è alla base di ogni progetto di
comunità. Senza questo legame, senza un progetto in grado di riunire le diversità, nessuna rete
può funzionare.
I Tavoli si sono articolati su diverse aree tematiche: 1) La Casa della città: luogo di accoglienza,
ascolto e partecipazione; 2) La ricchezza nelle diversità delle culture; 3) Crescere tra casa, scuola
e territorio; 4) Percorsi di buon invecchiamento; 5) Vivere e abitare il Centro storico; 6) Dalla
formazione al lavoro. La modalità con cui sono stati organizzati indica un percorso originale ed
efficace. Si è voluto superare la suddivisone di categorie rigide (anziani, disabili, giovani
disoccupati, minorenni, tossicodipendenti, immigrati, ex-detenuti, senza fissa dimora, ecc.) per
favorire una impostazione trasversale. I Tavoli si sono divisi in singole tematiche, ma senza
stigmatizzare la condizione o lo status, nessuno è stato nominato indicando una condizione o
marginalità. La scelta del linguaggio è il primo passo della comunicazione e non può essere
trascurata.
L’obiettivo del PRS è generare un meccanismo virtuoso che porti ad allargare il numero dei
soggetti coinvolti nella costruzione delle politiche sociali. Favorire la partecipazione è
promuovere la responsabilità collettiva nell’applicazione delle politiche sociali nel territorio, più
crescono gli spazi sociali, più si allargano gli spazi di sicurezza.
Questo Piano Regolatore Sociale vuole essere la risposta ad una società in continuo mutamento,
non servono le ricette teoriche né tanto meno quelle preconfezionate e ripetute a catena. Servono
politiche che favoriscano l’inclusione, l’accoglienza e l’ascolto. Chi ascolta deve essere in grado
di non semplificare, di non riportare il messaggio all’interno dei propri canoni. Proprio per
questo la costruzione della relazione è ancora più importante della risposta effettiva che si riesce
a dare. La costruzione del percorso è il contenuto qualitativo del raggiungimento dell’obiettivo.
Ogni soluzione deve rispettare la complessità che il singolo caso manifesta, deve essere
dinamica, ritagliata su misura e soprattutto condivisa. Una persona non esprime mai un unico
bisogno ma una complessità. L’articolazione tematica dei Tavoli ha confermato
permanentemente questa trasversalità originaria.
2. La seconda area riguarda gli interventi sociali e si occupa: a) di giovani e minori e le sue iniziative riguardano la
violenza sui minori, prevenzione del disagio giovanile, l’inclusione sociale degli adolescenti, affidamento familiare
e adozione. Promuove anche progetti nell'area delle dipendenze e dell' AIDS; e b) opera interventi in campo
familiare, tutela della maternità, mediazione familiare, anziani, famiglie con disabili e assistenza domiciliare dei
disabili
3. La terza area è quella dell’immigrazione ed emigrazione: a) si occupa d’iniziative a favore degli immigrati; e b)
della formazione professionale e l'inserimento lavorativo degli immigrati a cui offre un centro servizio.
91
Con questi criteri possiamo individuare alcuni orientamenti esemplari emersi nei Tavoli su cui
continuare a lavorare:
1) promuovere l’Agenda 21, il programma delle Nazioni Unite dedicato allo sviluppo
sostenibile, attraverso la Casa della Città, articolando le diverse problematiche sociali
con quelle urbane: come la pedonabilità, la difesa della mobilità sostenibile, le piste
ciclabili e l’ambiente.
2) valorizzare il Progetto dell’Unione Europea Quartier en crisis, in cui la Facoltà di
Architettura di Roma Tre e il Forum Monti, partecipano per mettere a confronto diverse
realtà periferiche dell’Europa. A Roma invece, non è stata scelta un’area marginale ma
un quartiere centrale, il primo rione. Un’area che presenta gli stessi problemi di quelle
marginali, come la partenza dei vecchi residenti, il traffico, il degrado, inquinamento, la
mancanza di socialità, di spazi verdi ecc. Si tratta ora di socializzare e ampliare
l’esperienza del laboratorio per studiare e mettere in pratica soluzioni a problemi comuni.
3) coordinare le azioni locali con le strategie di sviluppo urbano integrato espresse
dall’Unione Europea nella Carta di Lipsia;
4) rafforzare il rapporto con altre istituzioni pubbliche e stabilire protocolli d’intesa (ASL,
sindacati, AMA, ACEA, ecc);
5) sostenere la nascita e il funzionamento di Banche del tempo;
6) recuperare lo spazio pubblico stimolando la nascita di gruppi di cura locali: abitanti che si
prendano cura di piccole porzioni del territorio in cui vivono o lavorano.
Il Municipio deve essere in grado di articolare la ricchezza multiculturale del centro di Roma
traducendola in beneficio per tutti. La centralità dell’amministrazione pubblica deve essere in
grado di coordinare, stimolare e gestire la presenza dinamica delle associazioni nel territorio. Lo
spazio fisico, il luogo dove convergono problematiche e potenzialità di solidarietà, deve
trasformarsi in spazio sociale, in spazio occupato da relazioni. In questo senso è necessaria una
continua e successiva ricerca di punti condivisi. Fare rete significa anche contribuire alla nascita
di spazi sociali. La partecipazione è un meccanismo che fa convergere tutti i processi in corso
indirizzandoli verso obiettivi prioritari. Rendere locale la globalizzazione è fare di Roma una
città globale.
92
10. LA PROGRAMMAZIONE DELLE AZIONI DI SISTEMA
Per dare efficienza e continuità al PRS, si richiedono alcuni interventi che riguardano la gestione
sistemica dell’intero processo di evoluzione del PRS e in particolare: i criteri di organizzazione,
le strategie di comunicazione e partecipazione, i criteri di gestione e revisione.
Recepite le informazioni di contesto, le indicazioni dei tavoli di coprogettazione e
compatibilmente con il dettato della l. 328/00 ed i quadri normativi comunali, si individuano tre
macro-aspetti del processo, a cui corrispondono in modo puntuale alcune “azioni di sistema”:
 La comunicazione da effettuare nelle forme e con i mezzi più idonei tra tutti i poli
dell’informazione: enti, associazioni, imprese, cittadini in ogni condizione sociale. La
stessa dovrà contenere l’assunto di base culturale, di sviluppo della partecipazione e delle
responsabilità civili coniugate con i diritti
 La qualità dei servizi che riguardano in particolare: a) la formazione (risorse umane); b)
la responsabilità municipale sugli aspetti procedurali: autorizzazioni, accreditamento e
vigilanza, criteri e procedure di selezione dei fornitori per l’affidamento dei servizi (i
protocolli); c) verifica continua dei risultati e rimodulazione delle strategie (valutazione).
 L’adeguamento logistico in merito ai criteri organizzativi, all’utilizzo di strutture e di
risorse economiche del Municipio.
Azioni di sistema: la comunicazione
1. Ottimizzazione delle azioni comunicative esistenti.
2. Predisposizione di indici standardizzati per la co-gestione flessibile di dati sulla “rete”
digitale, da far confluire nelle reti comunali (porte sociali) e nazionali.
3. Creazione di una rete digitale trasversale per far dialogare politiche settoriali considerate
storicamente lontane (abitative, urbane, sanitarie, sociali, del reddito).
4. Implementazione di una “rete” digitale fra il Municipio Roma Centro Storico, gli enti
territoriali, le associazioni, le imprese sociali, le scuole, i cittadini, per comunicare
informazioni utili alla progettazione, all’erogazione dei servizi, al monitoraggio dei
progetti e al controllo della spesa. È prevista la predisposizione di un blog.
5. Diversificazione e rafforzamento delle forme di comunicazione per:
a) la promozione e la diffusione capillare di iniziative e servizi offerti dal Municipio:
mailing list, lettere, manifesti e depliants da affiggere e distribuire nei punti di
maggiore affluenza della cittadinanza (come ad esempio le farmacie, le poste, i
mercati rionali. gli studi medici, gli esercizi commerciali, etc.)
b) costruzione di un’apposita “segnaletica sociale” da collocare nei diversi quartieri
e rioni contenenti indicazioni relative ai principali servizi/attività sociali e/o di
pubblica utilità.
c) la ricezione capillare delle richieste che vengono dal territorio con un particolare
riferimento al “sommerso”: numero verde, servizio di Segretariato sociale (Porte
sociali on-line, sportelli al pubblico), mediatori sociali e culturali, uso delle
“sentinelle sociali”: medici, commercianti, edicolanti, portieri di condominio, etc.
Azioni di sistema: la qualità dei servizi
1. Monitoraggio dei bisogni formativi del territorio da stabilirsi con il supporto delle
Università e istituzione di nuovi corsi di formazione.
2. Sostenere e incrementare i percorsi formativi.
3. Istituzione di un comitato locale, costituito sulla base di un protocollo tra il Municipio e i
componenti della rete, finalizzato alla costruzione di reti brevi di partenariato locale,
93
mettendo a fuoco, sul territorio, azioni strategiche di prevenzione e integrazione socioprofessionale.
4. Realizzazione/aggiornamento della “Carta dei servizi” e di un Codice di comportamento
etico del Municipio.
5. Revisione dei criteri per la selezione degli enti per l’affidamento dei servizi e istituzione
di protocolli per le autorizzazioni, l’accreditamento e la vigilanza delle imprese secondo i
criteri della trasparenza e della legalità.
6. Individuazione di una commissione mista (amministrazione, enti, associazioni) per la
promozione e lo sviluppo dei servizi erogati dal Municipio con particolare riferimento
alla completezza dei servizi, al grado di soddisfazione delle aspettative e dei bisogni
dell’utenza, al rapporto costo/benefici (la scelta degli indici deve essere compatibile con
altri criteri comunali e nazionali).
Azioni di sistema: l’adeguamento del modello organizzativo e delle condizioni logistiche
1. In una prospettiva concreta d’integrazione deve emergere un rapporto continuato e
circolare tra le componenti. Tutte, le riflessioni sul monitoraggio, i correttivi da applicare
al sistema e le scelte operative devono essere discusse in via consultiva nei tavoli di
coprogettazione permanenti
Tavoli di
coprogettazione
Cabina di regia
Segreteria
tecnica
Monitoraggio
Commissione di
autovalutazione
2. Valutazione di un piano finanziario che preveda un minimo ed un massimo di spesa da
sostenere anche con la previsione di finanziamenti esterni, come i fondi della Comunità
Europea.
3. Istituzione di una commissione con amministratori ed esperti per la valutazione delle
fonti finanziare da destinare ai progetti e simulazione di percorsi procedurali per
l’accesso ai finanziamenti da parte delle amministrazioni, delle associazioni e delle
imprese.
94
4. Creazione di un piano strategico per l’adeguamento degli stabili e delle aree individuate
da destinare alle attività del sociale.
95
11. LA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE
1. La spesa sociale nel periodo 2001-2007
La spesa sociale non attraversa un bel momento. La legge 328/00 ha stabilito principi, modelli e
un nuovo modo di pensare la spesa sociale. Da una concezione residuale e riparatoria degli
interventi sociali siamo passati ad una concezione positiva, solidale e universalistica. Le buone
intenzioni, tuttavia, devono fare i conti con la congiuntura politica ed economica.
La legge, prodotta alla fine degli anni novanta, è andata in regime a partire dal 2001. Se pertanto
consideriamo questo come l’anno di riferimento, possiamo comprendere come la congiuntura
economica e politica abbia fortemente indebolito le intenzioni della legge 328.
Infatti, la serie storica disponibile degli investimenti effettuati sulla base della legge 328/00
(riportata nella Tabella 11. 1) tra il 2001 e il 2007 mostra un calo di circa 15 punti percentuali.
Fatto 100 l’investimento del 2001, nel 2002 abbiamo un calo del 3%, nel 2003 del 13%, nel 2004
dell’11%, nel 2005 del 15%. Nel 2006 e nel 2007 la cifra disponibile per le politiche previste
dalla legge 328/00 rimane la stessa del 2005 (652.980,00 euro). Se inoltre si considera il forte
aumento del costo dei servizi in questo stesso periodo si può comprendere quanto grande sia
stata la riduzione per la spesa sociale finanziata con la legge 328/00.
La variazione annuale più forte si registra nel 2003 (-11,16% rispetto all’anno precedente); c’è
una piccola risalita nel 2004 (+2%) e poi ancora un calo nel 2005 (-4,77%). Gli anni successivi
confermano le cifre del 2005. Si tratta, come si può ben comprendere, di una conferma solo
nominale, poiché i costi dei servizi aumentano consistentemente in questo periodo.
Per i risparmi effettuati nel corso degli ultimi tre anni e per gli apporti di altri fondi, il bilancio
del 2008 parte da un residuo attivo di ben 412.436,70 euro. Si tratta tuttavia di somme in parte
impegnate per finanziare progetti in affidamento.
Tabella 11.1. Bilancio delle spese della 328/00 del Municipio.
Anni 2001-2007
Var % serie
Var % su
Anno
Importo
storica
an prec.
2001
770.335,00
100
100
2002
746.612,00
96,92
-3,18
2003
671.616,00
87,18
-11,16
2004
685.629,00
89,00
2,08
2005
652.980,00
84,76
-4,77
2006
652.980,00
84,76
0
2007
652.980,00
84,76
0
2008
412.436,70*
*Residui anni 2005-2006-2007
* I fondi 2008 saranno accreditati in ottobre
Per le politiche sociali il Municipio Roma Centro Storico impegna parte del suo bilancio
ordinario. Nel 2006 ha impegnato 4.783.811,75 euro; nel 2007 5.080.233,16 (+ 6% circa rispetto
96
all’anno precedente); nel 2008 5.301.473,11 euro (+ 10% circa rispetto all’anno precedente; cfr.
Tabella 11.2).
Tabella 11.2. Fondi del bilancio ordinario destinati alle politiche sociali
Servizi agli adulti (Centro di Responsabilità AAB)
2006
2007
2008
Contributi economici per cittadini con disagio soci-economico
466.000,00
334.310,01
303.967,62
Progetti sociali (ad es., tirocini lavoro)
169.766,00
351.832,00
350.000,00
Assistenza alloggiativa per i cittadini sfrattati
130.000,00
130.000,00
130.000,00
Sub Totale
765.766,00
816.142,01
783.967,62
Percentuale Sub Totale su Totale
Servizi ai cittadini disabili (Centro di Responsabilità AAB)
Assistenza domiciliare disabili (Saish)
16%
16%
2006
2007
2008
1.080.000,00
1.171.689,99
1.225.101,50
23.097,80
23.097,80
23.097,80
236.371,04
320.000,00
400.000,00
Altri servizi assistenza ai disabili (ad es., Servizio specifico per autistici)
Assistenza alunni disabili nelle scuole (Centro di Responsabilità AAM)
14%
Sub Totale
1.339.468,84 1.514.787,79 1.648.199,30
Percentuale Sub Totale su Totale
28%
30%
31%
97
Tabella 11.2. (Segue) Fondi del bilancio ordinario destinati alle politiche sociali
Servizi alle famiglie con disagio socio-economico con presenza di minori (Centro di Responsabilità
AAM)
Servizi alle famiglia, ai bambini e agli adolescenti
2006
Contributi economici per famiglie con disagio socioeconomico
2007
2008
279.309,13
209.309,13
209.000,00
55.443,31
47.176,00
48.000,00
Case Famiglia
524.429,75
690.289,78
697.429,78
Assistenza domiciliare per minori con disagio sociale
(SISMIF)
100.000,00
137.884,00
140.000,00
Progetti speciali (ad esempio tirocini area minori)
Sub Totale
1.459.182,10 1.084.658,91 1.094.429,78
Percentuale Sub Totale su Totale
10%
7%
7%
Tabella 11.2. (Segue) Fondi del bilancio ordinario destinati alle politiche sociali
Servizi ai cittadini anziani in stato di disagio sociale
Servizi agli anziani
2006
2007
2008
Contributi economici per anziani con disagio socioeconomico
240.000,00
205.250,68
205.250,68
Assistenza domiciliare per anziani (Saisa)
828.026,62
800.227,85
857.000,00
Pagamento parte contributo rette case di riposo
533.461,26
551.192,30
751.192,30
Centro diurno anziani fragili
Altri servizi di assistenza agli anziani (ad es,
socializzazione centri anziani, dimissioni protette, pasti
a domicilio, soggiorni diurni, socializzazione festività
Natale e Pasqua, ecc)
154.206,00
188.000,00
222.232,62
363.130,59
485.263,40
313.130,59
125.000,00
125.000,00
123.500,00
Sub Totale
2.243.824,47 2.354.934,23
2.472.306,19
Percentuale Sub Totale su Totale
46%
Totale
Fonte: Municipio Roma Centro Storico
4.783.811,75 5.080.233,16
Soggiorni residenziali estivi, natalizi e pasquali per
anziani
46%
46%
5.301.473,11
Questo investimento è parte di un complesso intervento del Comune di Roma nella spesa sociale.
Nel corso degli ultimi anni, infatti, il Comune di Roma ha destinato alla spesa sociale una quota
98
di risorse pari a 230 milioni di euro nel 2001, di 288 milioni nel 2002, di 1274 nel 2003, di 1278
nel 2004, di 324 nel 2005 e di 304 nel 2006. Si tratta di un investimento costante che, tranne il
picco del 2005 (con un incremento del 12% rispetto al 2001), resta più o meno fermo per
assestarsi ad un incremento del 6% nel 2006.
Se tuttavia si vedono le spese per investimento i valori del 2006 (19 milioni) sono più o meno
equivalenti di quelli del 2001 (17 milioni). Vi sono stati tuttavia tre anni di forte incremento:
2003, 38 milioni; 2004, 37 milioni; 2005, 38 milioni.
Nel 2006, con 304 milioni complessivi, la spesa sociale del Comune di Roma si attesta intorno al
3% della spesa complessiva.
A livello municipale non si hanno dati per fare analoghe considerazioni quantitative. La
previsione, tuttavia, non è facile neppure a livello dell’intero Comune di Roma. Troppe infatti
sono le variabili da considerare e non tutte sono controllate dal Comune e tanto meno dal
Municipio. La prima e più generale riguarda le entrate derivanti dalla fiscalità generale. Non si
comprende allo stato attuale se e come i comuni avranno autonomia nella gestione di determinate
partite (Ici, compartecipazione Irpef, ad esempio).
L’altra variabile è la volontà politica di continuare l’impegno nelle politiche sociali. Dalla
programmazione del Comune di Roma contenuta nel Documento di Programmazione
Finanziaria. Indirizzi per la formazione del bilancio 2008-2010, approvato nell’ottobre 2007, e
nel Bilancio sociale 2006, approvato dalla Giunta capitolina nel novembre 2007, emerge la
volontà di confermare ed estendere l’impegno finora profuso per le politiche sociali e, in
particolare, per le politiche di inclusione sociale. Analogo impegno è espresso dagli Organi di
Governo del Municipio e questo PRS ne è una testimonianza.
2. La spesa per interventi e progetti in corso
I progetti in corso, parzialmente o completamente finanziati con fondi della legge 328/00,
comportano un notevole impegno di spesa. Tali progetti hanno scadenza nel 2008 o anche nel
2009. Il Municipio deve pertanto prevedere somme capaci di continuare a finanziare i progetti in
corso nel 2008, a continuarli nel 2009 e nel 2010, naturalmente nelle forme che a suo tempo
matureranno. Dal monitoraggio complessivo deriveranno infatti i criteri relativi per la
determinazione di quali progetti continuare, quali integrare o modificare e quali invece
abbandonare alla loro conclusione (cfr. Appendice n. 5 relativa alla programmazione finanziaria
per il triennio 2008-2010).
Sulla base di queste informazioni si può formulare una programmazione delle risorse finanziarie
necessarie per l’implementazione del PRS.
3. Le ipotesi di programmazione finanziaria
Ipotesi della continuità
La continuità degli interventi richiede un investimento di risorse proprie e acquisite sulla base
delle leggi vigenti e di accordi con enti pubblici e privati. Nel triennio 2008-2010 occorre allora
reperire una somma di circa € 25.901.384,35 (cfr. Appendice 5 alla tabella esigenze finanziarie
necessarie nel triennio).
Ipotesi dell’incremento delle politiche e dei servizi sociali
Appare del tutto irrealistico pensare oggi che nei prossimi tre anni, compreso l’anno in corso, si
possa incrementare la spesa sociale. Nonostante nell’opinione pubblica vi siano forti
affermazioni di questa necessità, i vincoli di bilancio generale porteranno probabilmente ad
optare per una linea di politica economica piuttosto tradizionale, nonostante sia dimostrato che
politiche sociali efficaci possono anche nel breve periodo portare a risparmi e crescita
economica. Bisogna dunque aspettarsi che non vi sia alcun incremento delle somme messe a
99
disposizione dal governo nazionale e, per il ruolo che esso ha nelle economie locali, dalla
Regione e dal Comune.
Tuttavia, questo PRS ha registrato un’ampia disponibilità di associazioni e organizzazioni a
mettere a disposizione risorse umane. L’incremento delle politiche può allora venire da un
contributo in termini di professionalità che, riducendo la spesa per il personale, può allargare la
platea delle persone raggiunte dai servizi esistenti oppure contribuire a creare nuovi servizi o
attivare nuovi programmi.
Non si può dire a quanto potrà ammontare questo risparmio. Molto dipende dal clima di fiducia
esistente tra cittadini, associazioni di volontariato e istituzioni. Per questo la gestione del PRS si
rivela forse ancor più importante della sua redazione.
Sono previste già le seguenti azioni a basso costo:
- esercizio del diritto del cittadino di scegliere l’ente accreditato per l’erogazione
dell’assistenza domiciliare;
- gestione dell’accoglienza del cittadino fino alla sua eventuale presa in carico;
- messa a disposizione della Casa della Città per l’integrazione delle politiche sociali con le
politiche urbanistiche e per la rete della responsabilità creata nella costruzione del PRS.
Inoltre il Piano Regolatore Sociale dovrà contemplare anche la programmazione afferente i
progetti finanziati con la legge 285/97, dei quali alcuni – come ad esempio i progetti Educativa
territoriale, Guarda in giro, Genitori si diventa - sono stati già programmati all’interno di
questa logica di integrazione delle politiche al fine di:
- potenziare le skills dei giovani attraverso la promozione dell’autonomia,
considerando i ragazzi come interlocutori attivi;
- promuovere spazi di crescita personale e relazionale attraverso il ricorso alla
produzione audiovisiva di stile cinematografico;
- valorizzare le competenze dei genitori, incrementare la consapevolezza e la
fiducia nelle proprie capacità, rafforzare la capacità di osservare e di comprendere
i propri figli;
- creare contesti in cui i bambini si trovino nella condizione di poter raggiungere un
soddisfacente grado di autonomia al fine di sfruttare pienamente e nel modo più
sicuro le potenzialità dell’ambiente familiare, scolastico e cittadino.
I progetti futuri saranno perciò elaborati sulla base dell’esperienza di quelli precedenti e tenendo
in grande considerazione le priorità emerse dal tavolo di coprogettazione “Crescere tra casa,
scuola e territorio” nel corso del quale si è sottolineata:
- la necessità di prestare ascolto ai ragazzi attraverso la partecipazione attiva alla elaborazione
dei progetti che li riguardano, anche al fine di far emergere situazioni di emarginazione culturale
ed educativa all’interno delle proprie famiglie (come nel caso del progetto sul Bullismo, di cui si
parla nella relativa scheda progetto a pag. 84);
- il bisogno di reperire spazi da destinare ad uso sociale, in cui i ragazzi possano dare espressione
alla loro creatività, individuando luoghi di incontro e di socializzazione accessibili anche ai
bambini disabili (documentazione della didattica nel Municipio Roma Centro Storico con la
partecipazione degli adolescenti);
- promozione di un rapporto sempre più forte tra la scuola e le famiglie, anche a sostegno della
genitorialità;
- formalizzazione della comunicazione tra le istituzioni e il Terzo settore per fornire risposte
proporzionate alle situazioni di disagio (sperimentazione di un’esperienza di rete tra strutture
educative comunali e associazionismo territoriale);
100
12. I PROCESSI DI ATTUAZIONE E LE PROCEDURE DI REVISIONE
1. Diffusione
A conclusione della procedura di approvazione del PRS si prevede di impostare e realizzare
alcune azioni finalizzate alla sua diffusione.
• Presentazione pubblica del piano. Si tratta di un incontro rivolto a tutti che completa la
procedura iniziata a dicembre 2007 con l’incontro degli Organi di governo del Municipio,
con le parti sociali (5 dicembre) e, soprattutto, la presentazione del PRS al pubblico
avvenuta nella Città dell’Altra Economia (18 dicembre).
• Organizzare una conferenza stampa per presentare il PRS.
• Diffondere il PRS via internet. A questo proposito si ricorda che la costruzione del PRS è
avvenuta con ampio coinvolgimento delle parti sociali, di cittadini, del volontariato e di
altri attori della società civile. E’ stata costruita in questo modo una rete che, nel corso
dei mesi dedicati alla preparazione dello stesso PRS, ha già funzionato come un network
comunicativo. Per queste ragioni la rete costruita durante la preparazione e la
elaborazione del PRS sarà anche uno strumento per la sua diffusione.
• Dedicare uno spazio autonomo al PRS nel sito del Municipio.
• Stampare una brochure informativa.
• Adottare la Carta dei servizi.
2. Gestione
Gli organi di governo del Municipio (Presidente, Giunta e Consiglio) saranno i garanti del
processo di implementazione del PRS.
Il PRS sarà gestito dalla UOSECS mediante la Cabina di Regia costituita dall’Ufficio di Piano.
Per la gestione dei servizi attivati il Municipio Roma Centro Storico intende avvalersi, nelle
forme previste dalla legge, di organizzazioni e di professionalità presenti nella società. La
complessità dei bisogni a cui si tenta di rispondere con le politiche e i servizi sociali proposti dal
PRS richiede una rete composta da privati, dal volontariato, dal privato sociale e dalla parte
pubblica. Il Municipio ha in questo contesto il ruolo di promozione e coordinamento degli
interventi e, nello stesso tempo, di verifica dei risultati conseguiti con le politiche e i servizi
attivati.
3. Monitoraggio e aggiornamento del piano
Il monitoraggio degli interventi avverrà in tre modi.
La valutazione dei servizi avverrà pertanto lungo tre direttrici.
La prima è affidata ai Tavoli permanenti per le politiche sociali. Essa è una continuazione del
processo della costruzione dello stesso PRS. Da ogni Tavolo è emersa la volontà di continuare ad
incontrarsi anche dopo l’approvazione del PRS. E’ stato proposto di far diventare permanenti tali
tavoli e di convocarli con una cadenza trimestrale. Il compito dei Tavoli permanenti sarà in
primo luogo quello di verificare i risultati prodotti dagli interventi attivati a seguito
dell’approvazione del PRS.
La seconda riguarda direttamente gli utenti dei servizi. Si prevede di registrare la fruizione dei
servizi da parte delle persone interessate e, sulla base di un piccolo campione a scelta ragionata,
intervistare alcuni fruitori dei servizi per raccogliere la loro opinione sulla qualità del servizio
erogato dal Municipio.
La terza è la valutazione complessiva svolta dall’UOSECS, attraverso la Cabina di Regia
dell’Ufficio di Piano. Quest’ultima valutazione verificherà la rispondenza o meno tra gli obiettivi
previsti dagli interventi e i risultati ottenuti ed elabora le eventuali proposte di modifica e
integrazione annuale del PRS.
101
Le eventuali modifiche, integrazioni e aggiornamento possono riguardare le metodologie di
lavoro, la ridefinizione degli obiettivi di ogni intervento ma anche lo spostamento di risorse da
settori a settori, secondo le necessità eventualmente emerse dal monitoraggio.
Ogni anno sarà svolta una giornata di presentazione del bilancio sociale.
La procedura sopra descritta costituisce nei fatti anche la procedura di aggiornamento annuale
del Piano per quanto riguarda le metodologie di intervento e la verifica dei risultati attesi.
102
Appendice 1
SCHEDE INFORMATIVE SUL MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO
Scheda 1
Informazioni sull’organizzazione del Municipio Roma Centro Storico
Gli organi di governo del Municipio sono:
- il Presidente del Municipio
- il Consiglio municipale. E’ l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del
Municipio ed è composto dal Presidente e dai Consiglieri;
- la Giunta. E’ composta dal Presidente, che la presiede e da quattro Assessori, di cui uno
con funzioni di Vice Presidente. La Giunta collabora con il Presidente, in attuazione degli
indirizzi generali del Consiglio, nel governo del Municipio ed opera attraverso
deliberazioni collegiali;
Il Presidente del Municipio Roma Centro Storico Giuseppe Lobefaro
La Giunta:
Presidente: Giuseppe Lobefaro GRUPPO: Ulivo
[email protected]
Tel. 06 69601201
fax 06.68308659
Vice Presidente: Fabio Zuccarelli
GRUPPO: Ulivo
Deleghe: Politiche dei Lavori Pubblici-Politiche della Mobilità-"Casa della Città"-Contrasto
all'Abusivismo Edilizio.
[email protected]
Tel. 06 69601203
Tel.0669601209
Assessore: Sabrina Alfonsi
GRUPPO: Ulivo
Deleghe: Politiche Scolastiche-Edilizia Scolatica-Pari Opportunità
[email protected]
Tel. 06 69601222
Assessore: Mauro Caliste
GRUPPO: Ulivo
Deleghe: Commercio e Artigianato-Affissioni e Pubblicità
[email protected]
Tel. 06 69601221
Assessore: Roberto Morea
GRUPPO: Partito della Rifondazione Comunista
Deleghe: Politiche Sociali e dei Servizi alla Persona
[email protected]
Tel. 06 6960122
Ufficio di Staff di Presidenza e Giunta
103
Responsabile: Roberto Toppoli
Anna Rita Manca
Angioletta Battista
Roberto Conti
Patrizia Panatta
Rolando Paglia
Maria Teresa Ciaffoni
Loredana Linari
Il Consiglio del Municipio è composto da:
Presidente: Letizia Ciccone
Vicepresidente: Luigi Ippoliti
Vicepresidente: Mario Staderini
ULIVO
Gabriella Canalini
Andrea Casu
Matteo Costantini
Nello Lupino
Fabio Nicolucci
Emiliano Pitturo
Piero Ponti
Irene Scarpati
Annalisa Secchi
LISTA CIVICA PER VELTRONI
Cristine Elena De Luca
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Pasqualino Fabi
VERDI PER VELTRONI
Francesca Santolini
LA ROSA NEL PUGNO
Mario Staderini
MODERATI PER VELTRONI
Yuri Trombetti
FORZA ITALIA
Francesco De Micheli
Laura Pastore
Gloria Porcella
Fabrizio Sequi
ALLEANZA NAZIONALE
Luigi Ippoliti
Federico Mollicone
104
Stefano Tozzi
Marco Veloccia
UDC-CASINI
Augusto Caratelli
CONSIGLIERE AGGIUNTO
Afsar Nurur detto Hiron nato a Laxmipur (Bangladesh) il 15/01/1966
Lo Statuto del Comune di Roma delega ai Municipi le seguenti funzioni:
a) i servizi demografici;
b) i servizi sociali e di assistenza sociale;
c) i servizi scolastici e educativi;
d) le attività e i servizi culturali, sportivi e ricreativi in ambito locale;
e) le attività e i servizi di manutenzione urbana, gestione del patrimonio comunale, disciplina
dell'edilizia privata di interesse locale;
f) le iniziative per lo sviluppo economico nei settori dell'artigianato e del commercio, con
esclusione della grande distribuzione commerciale;
g) le funzioni di polizia urbana nelle forme e modalità stabilite dal Regolamento del Corpo
della polizia municipale di Roma.
Per lo svolgimento di tali funzioni, il Municipio è organizzato attualmente in tre aree dette
Unità Organizzative (U.O.).
L'Unità Organizzativa Amministrativa (U.O.A.) si occupa dei servizi demografici e dei
settori commercio e artigianato.
L'Unità Organizzativa Tecnica (U.O.T.) si occupa della manutenzione stradale urbana, dei
fabbricati comunali, della disciplina dell'edilizia privata e dell'occupazione suolo pubblico
edilizio.
L'Unità Organizzativa Sociale, Educativa, Sport e Cultura (U.O.S.E.C.S.) si occupa dei
servizi sociali scolastici, sportivi e culturali. Le attività di questa direzione sono articolate in
molteplici settori che promuovono servizi rivolti a tutele fasce d’età, bambini, adolescenti, adulti,
portatori di handicap e anziani, attraverso una programmazione di interventi mirati a migliorare
la qualità della vita.
Altri Organi del Municipio:
U.R.P. - Ufficio Relazioni con il Pubblico
S.U.A.P. - Sportello Unico Attività Produttive
Ufficio delle Entrate
ZTL - Zona a Traffico Limitato
Servizi utili, vivi il centro
Ogni U.O. è articolata in vari Servizi ed è diretta da un Dirigente di cui uno con funzioni
anche di Direttore dell'intero Municipio che coordina tutte le attività seguendo gli indirizzi e le
direttive degli Organi Municipali.
Nel territorio del Centro Storico svolge le funzioni di polizia urbana il I Gruppo del Corpo di
Polizia Municipale.
Scheda 2
105
Informazioni sulla viabilità del Centro Storico
I residenti e le altre categorie aventi diritto al permesso per la ZTL, nonché le persone con
disabilità in possesso di contrassegno speciale di circolazione, possono accedere liberamente
utilizzando le automobili autorizzate ed esponendo il contrassegno in evidenza sul parabrezza o
sul lunotto posteriore dell'autoveicolo. I contrassegni per persone con disabilità danno diritto alla
circolazione in tutta la ZTL e alla sosta nei posti auto riservati e in tutti gli altri spazi consentiti. I
contrassegni per la ZTL danno diritto al transito (solo attraversamento della ZTL) o alla
circolazione (accesso nella ZTL e sosta su strada negli spazi consentiti) secondo le diverse
tipologie di permesso.
Figura 2.4 – Le zone a traffico limitato nel Centro Storico (settore C)
106
Scheda 3
Cenni storici sui Rioni del Municipio Roma Centro Storico
RIONE MONTI
Il Rione Monti è uno dei più antichi di Roma. In antichità era la parte denominata Subura, la
parte i cui vivevano i plebei ed era considerata la parte più malfamata della vecchia Roma.
Attraverso i secoli, durante il Medioevo, la zona del rione Monti era sostanzialmente poco
popolata e formata per lo più da orti e vigneti: era lontana dal centro culturale dell'epoca, il
Vaticano, ma vicina alla chiesa di S.Giovanni in Laterano, già da allora meta di numerosi
pellegrini.
RIONE TREVI
Il rione Trevi è insieme a Monti uno dei rioni più antichi. In esso si trovavano ampi
raggruppamenti di case private da cui si ergevano alcuni edifici monumentali, come palazzo
Barberini.
RIONE COLONNA
Il rione Colonna è il terzo rione di Roma. Confina con i rioni Ludovisi, Trevi, Pigna,
Sant'Eustachio e Campo Marzio.
CAMPO MARZIO
Il rione Campo Marzio è il quarto rione di Roma. Decisamente uno dei rioni più antichi della
capitale. Una vasta area pianeggiante, a nord del Quirinale e del Campidoglio, delimitata
dall'ansa del Tevere a ovest intorno all'attuale piazza del Popolo.
RIONE PONTE
Si sviluppa sulla sponda destra del Tevere, di fronte Castel Sant'Angelo. Il suo nome deriva da
ponte Sant'Angelo, appartenuto al rione fino a quando papa Sisto V lo incorporò nel rione Borgo,
che oggi non è incluso nel territorio del Municipio.
PARIONE
E’ situato a destra della grande ansa centrale del Tevere e confinante con i rioni Regola,
Sant'Eustachio e Ponte. Deve il suo nome ad un enorme muro, detto in antichità il Parietone, da
cui l’abbreviazione Parione.
REGOLA
Il suo nome deriva da Renula, quella rena soffice che ancora oggi il fiume Tevere deposita
durante le piene.
SANT EUSTACHIO
Sant'Eustachio è il VII rione di Roma. Le sue strade principali sono il Corso Rinascimento e
Corso Vittorio Emanuele II.
RIONE PIGNA
Di forma più o meno quadrata, si sviluppa a sinistra di via del Corso.
CAMPITELLI
Campitelli è il rione centrale di Roma. Fanno parte del rione alcuni dei luoghi storici come il
Campidoglio e il Foro Romano.
OSTIENSE
Il quartiere Ostiense si sviluppa lungo la direttrice principale di via Ostiense. Appartiene per una
parte al primo municipio, e per un’altra all'undicesimo e al dodicesimo.
SANT'ANGELO
Sant'Angelo è l'XI rione di Roma. E' uno tra i rioni più piccoli della città.
RIONE RIPA
Ripa è il rione più legato alla leggenda della nascita di Roma. In questa zona la lupa raccolse la
cesta coi gemelli Romolo e Remo.
107
TRASTEVERE
Trastevere è il XIII rione di Roma. Si trova sulla riva destra del Tevere, a sud della Città del
Vaticano.
ESQUILINO
L'Esquilino è il quindicesimo rione di Roma. Il territorio fa da confine del centro storico.
RIONE LUDOVISI
Ludovisi è il sedicesimo rione di Roma. Sorge sui terreni della vecchia villa Ludovisi.
SALLUSTIANO
Sallustiano è il diciassettesimo rione del Comune di Roma. E' un piccolo rione che si sviluppa
intorno a via XX Settembre.
CASTRO PRETORIO
Castro Pretorio è il diciottesimo rione di Roma. I Castra Praetoria erano antiche caserme al
tempo dell'imperatore Tiberio.
CELIO
Il Celio è il diciannovesimo rione di Roma. E' uno dei sette colli su cui venne fondata Roma.
TESTACCIO
Testaccio è il XX rione del primo municipio. Il suo nome deriva dal Monte dei Cocci (dal latino
testae = cocci).
RIONE SAN SABA
San Saba è il rione più recente di Roma, detto il Piccolo Aventino. Rappresenta la zona più a
sud, sotto la zona archeologica della capitale.
108
Scheda 4
I dati della popolazione divisi per genere e per classi di età nei Rioni del Municipio Roma Centro
Storico
Tabella 1 – Particolari età dei residenti maschi dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori
assoluti)
<1
<3 =5 =6 0-11 6-13 =14
Monti
57 178 54 46
589
358
34
Trevi
8
24 10
5
102
65
5
Colonna
10
22
6
8
98
67
11
Campo Marzio
23
92 21 30
312
184
26
Ponte
15
58 16 19
209
121
15
Parione
10
28 14
8
124
81
12
Regola
21
42 12 11
162
102
17
Sant'Eustacchio
8
23 11
4
98
70
12
Pigna
18
46 17 14
152
93
11
Campitelli
2
8
2
3
24
15
1
Sant'Angelo
8
22
5
3
58
31
4
Ripa
6
31
7 16
120
89
17
Trastevere
68 189 41 57
631
375
44
Borgo
12
35 18 12
145
85
11
Esquilino
68 246 88 78
951
629
81
Ludovisi
6
13
0
3
44
40
8
Sallustiano
7
26 16
8
112
71
8
Castro Pretorio
25
74 22 26
266
167
16
Celio
9
35 10 13
139
81
7
Testaccio
32
92 32 36
353
248
30
San Saba
11
33 18 12
169
135
13
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
14-17
180
30
32
99
52
35
55
31
43
12
16
48
194
49
326
37
30
79
23
123
56
=65
102
30
21
50
48
26
21
10
8
5
13
12
115
18
123
19
22
44
17
44
29
Tabella 2 – Classi di età quinquennali dei residenti maschi dei Rioni del Municipio. Anno 2006
(valori assoluti)
Monti
Trevi
Colonna
Campo Marzio
Ponte
Parione
Regola
Sant'Eustacchio
Pigna
Campitelli
Sant'Angelo
Ripa
Trastevere
Borgo
Esquilino
Ludovisi
Sallustiano
Castro Pretorio
Celio
Testaccio
San Saba
0-4
264
45
47
143
94
50
71
36
64
13
29
50
304
62
404
21
43
114
60
148
54
5-9
217
39
34
121
82
55
63
38
63
9
23
46
230
60
397
11
57
109
54
152
80
10-14
229
41
50
110
70
52
68
55
58
9
17
67
230
54
401
37
38
96
44
158
86
15-19
236
39
36
127
62
40
53
34
94
16
21
47
250
63
398
42
41
106
30
152
74
20-24
236
49
47
113
60
62
62
47
485
15
23
38
380
60
417
31
34
113
41
163
62
25-29
345
90
71
137
95
78
87
73
727
14
37
38
1.006
62
637
34
36
156
63
217
98
30-34
507
150
94
232
169
121
170
108
640
18
59
74
1.088
115
943
59
61
247
122
316
123
35-39
625
153
151
300
190
140
211
104
453
27
54
91
991
127
1.028
83
102
305
161
350
131
40-44
689
148
133
335
229
128
220
113
262
35
55
135
899
157
1.151
72
93
339
177
371
145
45-49
564
152
123
263
190
129
180
91
156
28
59
114
795
138
994
82
73
308
141
299
156
109
Tabella 2 – Segue
50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79
Monti
452
533
519
460
368
232
Trevi
110
154
156
143
115
96
Colonna
85
96
115
113
76
55
Campo Marzio
247
265
291
266
164
162
Ponte
146
186
165
168
107
93
Parione
102
141
142
113
87
59
Regola
157
163
139
125
83
58
Sant'Eustacchio
92
95
93
76
56
38
Pigna
119
77
72
73
59
55
Campitelli
32
22
21
26
21
11
Sant'Angelo
36
58
53
44
38
21
Ripa
110
83
88
84
72
76
Trastevere
647
640
686
551
329
251
Borgo
127
127
130
128
106
102
Esquilino
904
852
705
622
457
383
Ludovisi
70
79
81
87
50
59
Sallustiano
85
80
67
98
54
44
Castro Pretorio
275
302
233
237
208
147
Celio
122
111
114
88
64
41
Testaccio
281
256
220
215
192
185
San Saba
124
111
100
115
105
66
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
80-84
199
66
47
99
53
37
40
39
40
13
17
49
168
73
286
34
30
91
21
91
51
oltre Totale
181 6.856
120 1.866
41 1.414
129 3.504
43 2.202
37 1.573
53 2.003
30 1.218
49 3.546
18
348
27
671
74 1.336
181 9.626
77 1.768
292 11.271
61
993
35 1.071
120 3.506
33 1.487
85 3.851
65 1.746
Tabella 3 – Particolari età dei residenti femmine dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori
assoluti)
<1
<3
=5
=6
0-11
Monti
52
164
35
45
531
Trevi
13
33
7
12
109
Colonna
9
29
7
6
89
Campo Marzio
25
79
26
34
324
Ponte
19
63
21
19
210
Parione
9
23
11
7
107
Regola
15
47
10
14
163
Sant'Eustacchio
7
21
8
9
112
Pigna
20
42
10
15
161
Campitelli
1
5
3
4
27
Sant'Angelo
3
15
5
6
59
Ripa
11
29
12
12
121
Trastevere
48
172
40
37
556
Borgo
13
44
8
9
131
Esquilino
84
265
65
63
928
Ludovisi
5
18
5
5
69
Sallustiano
12
25
7
14
98
Castro Pretorio
20
59
18
21
224
Celio
12
32
14
7
126
Testaccio
27
79
24
26
320
San Saba
9
40
12
14
153
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
6-13
339
69
58
208
128
67
104
68
107
15
44
92
317
89
554
51
69
147
77
231
109
=14
38
8
7
19
13
16
9
13
10
1
5
14
52
17
84
9
9
19
8
28
14
14-17
157
33
26
89
65
50
47
38
46
10
19
50
187
51
283
35
35
81
39
122
60
=65
112
26
19
61
29
28
26
12
20
2
15
27
110
17
124
13
29
58
21
64
30
110
Tabella 4 – Classi di età quinquennali dei residenti femmine dei Rioni del Municipio. Anno 2006
(valori assoluti)
0-4
5-9 10-14 15-19 20-24 25-29
Monti
248
195
217
211
242
342
Trevi
47
42
42
43
44
64
Colonna
42
29
43
39
40
61
Campo Marzio
141
139
114
122
128
180
Ponte
91
86
76
91
75
129
Parione
48
45
49
58
56
77
Regola
68
62
61
60
65
89
Sant'Eustacchio
48
46
43
39
53
66
Pigna
74
61
66
71
196
181
Campitelli
13
13
6
13
12
19
Sant'Angelo
23
23
31
20
23
30
Ripa
46
52
66
61
53
61
Trastevere
274
189
220
226
302
401
Borgo
63
38
76
55
59
96
Esquilino
447
341
362
349
452
626
Ludovisi
25
31
34
41
36
42
Sallustiano
38
49
36
39
38
59
Castro Pretorio
98
96
88
105
109
150
Celio
54
53
46
39
50
85
Testaccio
127
134
149
150
166
219
San Saba
62
60
75
79
68
75
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
30-34
568
98
89
271
192
119
132
120
211
25
53
96
609
132
725
68
103
240
126
346
115
35-39
657
114
128
325
211
141
181
98
135
13
54
118
733
153
907
80
115
272
159
332
144
40-44
681
112
120
304
198
156
196
117
110
29
60
117
706
164
1.060
69
118
271
153
433
163
45-49
579
110
97
306
176
150
142
94
98
35
51
114
697
123
852
76
82
214
124
336
159
Tabella 4 – Segue
50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79
Monti
555
614
593
526
431
382
Trevi
111
130
121
107
78
66
Colonna
95
94
103
83
68
58
Campo Marzio
264
293
314
274
170
177
Ponte
159
207
174
177
128
97
Parione
140
147
129
127
92
86
Regola
168
160
144
125
86
63
Sant'Eustacchio
101
116
86
53
55
43
Pigna
62
67
69
66
56
42
Campitelli
22
36
28
19
17
19
Sant'Angelo
43
44
53
45
32
34
Ripa
105
94
129
122
110
88
Trastevere
655
655
572
482
394
363
Borgo
116
110
119
108
124
111
Esquilino
852
840
684
664
616
618
Ludovisi
69
94
82
65
57
60
Sallustiano
95
84
101
104
95
77
Castro Pretorio
236
230
197
250
206
179
Celio
138
153
107
89
81
83
Testaccio
335
299
294
310
299
293
San Saba
136
133
117
121
131
105
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
80-84
337
52
43
132
79
64
71
40
38
9
19
74
316
91
549
73
64
152
61
245
81
oltre Totale
420 7.798
67 1.448
77 1.309
190 3.844
83 2.429
73 1.757
76 1.949
53 1.271
49 1.652
9
337
20
658
89 1.595
328 8.122
103 1.841
542 11.486
82 1.084
79 1.376
184 3.277
81 1.682
255 4.722
101 1.925
111
Tabella 5 – Particolari età dei residenti (maschi più femmine) dei Rioni del Municipio. Anno
2006 (valori assoluti)
<1
<3
=5
=6
0-11
Monti
109
342
89
91
1.120
Trevi
21
57
17
17
211
Colonna
19
51
13
14
187
Campo Marzio
48
171
47
64
636
Ponte
34
121
37
38
419
Parione
19
51
25
15
231
Regola
36
89
22
25
325
Sant'Eustacchio
15
44
19
13
210
Pigna
38
88
27
29
313
Campitelli
3
13
5
7
51
Sant'Angelo
11
37
10
9
117
Ripa
17
60
19
28
241
Trastevere
116
361
81
94
1.187
Borgo
25
79
26
21
276
Esquilino
152
511
153
141
1.879
Ludovisi
11
31
5
8
113
Sallustiano
19
51
23
22
210
Castro Pretorio
45
133
40
47
490
Celio
21
67
24
20
265
Testaccio
59
171
56
62
673
San Saba
20
73
30
26
322
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
6-13
697
134
125
392
249
148
206
138
200
30
75
181
692
174
1.183
91
140
314
158
479
244
=14
72
13
18
45
28
28
26
25
21
2
9
31
96
28
165
17
17
35
15
58
27
14-17
337
63
58
188
117
85
102
69
89
22
35
98
381
100
609
72
65
160
62
245
116
=65
214
56
40
111
77
54
47
22
28
7
28
39
225
35
247
32
51
102
38
108
59
Tabella 6 – Classi di età quinquennali dei residenti (maschi più femmine) dei Rioni del
Municipio. Anno 2006 (valori assoluti)
Monti
Trevi
Colonna
Campo Marzio
Ponte
Parione
Regola
Sant'Eustacchio
Pigna
Campitelli
Sant'Angelo
Ripa
Trastevere
Borgo
Esquilino
Ludovisi
Sallustiano
Castro Pretorio
Celio
Testaccio
San Saba
0-4
512
92
89
284
185
98
139
84
138
26
52
96
578
125
851
46
81
212
114
275
116
5-9
412
81
63
260
168
100
125
84
124
22
46
98
419
98
738
42
106
205
107
286
140
10-14
446
83
93
224
146
101
129
98
124
15
48
133
450
130
763
71
74
184
90
307
161
15-19
447
82
75
249
153
98
113
73
165
29
41
108
476
118
747
83
80
211
69
302
153
20-24
478
93
87
241
135
118
127
100
681
27
46
91
682
119
869
67
72
222
91
329
130
25-29
687
154
132
317
224
155
176
139
908
33
67
99
1.407
158
1.263
76
95
306
148
436
173
30-34
1.075
248
183
503
361
240
302
228
851
43
112
170
1.697
247
1.668
127
164
487
248
662
238
35-39
1.282
267
279
625
401
281
392
202
588
40
108
209
1.724
280
1.935
163
217
577
320
682
275
40-44
1.370
260
253
639
427
284
416
230
372
64
115
252
1.605
321
2.211
141
211
610
330
804
308
45-49
1.143
262
220
569
366
279
322
185
254
63
110
228
1.492
261
1.846
158
155
522
265
635
315
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
112
Tabella 6 – Segue
50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79
Monti
1.007 1.147 1.112
986
799
614
Trevi
221
284
277
250
193
162
Colonna
180
190
218
196
144
113
Campo Marzio
511
558
605
540
334
339
Ponte
305
393
339
345
235
190
Parione
242
288
271
240
179
145
Regola
325
323
283
250
169
121
Sant'Eustacchio
193
211
179
129
111
81
Pigna
181
144
141
139
115
97
Campitelli
54
58
49
45
38
30
Sant'Angelo
79
102
106
89
70
55
Ripa
215
177
217
206
182
164
Trastevere
1.302 1.295 1.258 1.033
723
614
Borgo
243
237
249
236
230
213
Esquilino
1.756 1.692 1.389 1.286 1.073 1.001
Ludovisi
139
173
163
152
107
119
Sallustiano
180
164
168
202
149
121
Castro Pretorio
511
532
430
487
414
326
Celio
260
264
221
177
145
124
Testaccio
616
555
514
525
491
478
San Saba
260
244
217
236
236
171
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
80-84
536
118
90
231
132
101
111
79
78
22
36
123
484
164
835
107
94
243
82
336
132
oltre
601
187
118
319
126
110
129
83
98
27
47
163
509
180
834
143
114
304
114
340
166
Totale
14.654
3.314
2.723
7.348
4.631
3.330
3.952
2.489
5.198
685
1.329
2.931
17.748
3.609
22.757
2.077
2.447
6.783
3.169
8.573
3.671
113
Scheda 5
Lo stato civile dei residenti dei Rioni suddivisi per genere del Municipio Roma Centro Storico
Tabella 1 – Lo stato civile dei residenti maschi dei Rioni del Municipio . Anno 2006 (valori
assoluti)
Stato civile Maschi
Celibi
Coniugati Vedovi
Divorziati
Monti
3.694
2.813
161
188
Trevi
1.086
697
28
55
Colonna
762
586
23
43
Campo Marzio
1.773
1.531
67
133
Ponte
1.110
958
49
85
Parione
816
666
29
62
Regola
1.174
735
25
69
Sant'Eustacchio
741
432
19
26
Pigna
2.519
952
34
41
Campitelli
203
133
4
8
Sant'Angelo
358
277
16
20
Ripa
754
530
29
23
Trastevere
5.688
3.543
155
240
Borgo
1.039
644
40
45
Esquilino
5.984
4.753
252
282
Ludovisi
489
446
26
32
Sallustiano
474
545
24
28
Castro Pretorio 1.841
1.509
77
79
Celio
896
524
29
38
Testaccio
1.885
1.719
140
107
San Saba
909
735
54
48
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Rioni
Totale
6.856
1.866
1.414
3.504
2.202
1.573
2.003
1.218
3.546
348
671
1.336
9.626
1.768
11.271
993
1.071
3.506
1.487
3.851
1.746
114
Tabella 2 – Lo stato civile dei residenti femmine dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti)
Rioni
Nubili
Monti
3.934
Trevi
687
Colonna
617
Campo Marzio
1.793
Ponte
1.141
Parione
776
Regola
951
Sant'Eustacchio
697
Pigna
912
Campitelli
155
Sant'Angelo
305
Ripa
842
Trastevere
4.069
Borgo
950
Esquilino
5.356
Ludovisi
498
Sallustiano
613
Castro Pretorio
1.497
Celio
916
Testaccio
1.955
San Saba
819
Stato civile
Coniugate Vedove
2.745
795
562
130
510
120
1.489
348
940
198
677
201
712
168
409
115
569
105
139
29
275
61
570
136
2.813
804
629
200
4.280
1.400
406
125
548
155
1.307
341
536
161
1.784
755
776
237
Divorziate
324
69
62
214
150
103
118
50
66
14
17
47
436
62
450
55
60
132
69
228
93
Totale
7.798
1.448
1.309
3.844
2.429
1.757
1.949
1.271
1.652
337
658
1.595
8.122
1.841
11.486
1.084
1.376
3.277
1.682
4.722
1.925
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Tabella 3 – Lo stato civile dei residenti (maschi + femmine) dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori
assoluti)
Celibi/nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e Totale
Monti
7.628
5.558
956
512 14.654
Trevi
1.773
1.259
158
124 3.314
Colonna
1.379
1.096
143
105 2.723
Campo Marzio
3.566
3.020
415
347 7.348
Ponte
2.251
1.898
247
235 4.631
Parione
1.592
1.343
230
165 3.330
Regola
2.125
1.447
193
187 3.952
Sant'Eustacchio
1.438
841
134
76 2.489
Pigna
3.431
1.521
139
107 5.198
Campitelli
358
272
33
22
685
Sant'Angelo
663
552
77
37 1.329
Ripa
1.596
1.100
165
70 2.931
Trastevere
9.757
6.356
959
676 17.748
Borgo
1.989
1.273
240
107 3.609
Esquilino
11.340
9.033
1.652
732 22.757
Ludovisi
987
852
151
87 2.077
Sallustiano
1.087
1.093
179
88 2.447
Castro Pretorio
3.338
2.816
418
211 6.783
Celio
1.812
1.060
190
107 3.169
Testaccio
3.840
3.503
895
335 8.573
San Saba
1.728
1.511
291
141 3.671
Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma.
Scheda 6
115
Mercato Immobiliare e valorizzazione del patrimonio immobiliare nel Municipio Roma Centro
Storico
Fonte: CRESME
Il Municipio Roma Centro Storico raddoppia il suo valore
Al primo gennaio 2007 il prezzo di compravendita delle abitazioni del Municipio Roma
Centro Storico è stimato in 6.900 euro al mq (valore medio). Sulla base dei dati CRESME, si
tratta di un incremento in valori correnti del 95% rispetto al 2001. A valori costanti la crescita
reale del valore immobiliare è stata del 78,9%. Si registrano quattro punti percentuali di
differenza rispetto ai valori calcolati sull’intero comune di Roma. Si può sostenere che nella
prima metà degli anni duemila gli immobili del Centro Storico hanno raddoppiato il loro valore.
Tabella 1 – Prezzi di compravendita 2006 (valori medi e valori massimi) e variazioni percentuali
2006-2001
Zona
Prezzi di
Variazione %
Variazione %
compravendita al
06-01
06-01
mq (dicembre
monetaria
deflazionata
2006)
Centro Storico
8.000/9.000
Aventino
6.450/7.400
Trastevere
6.350/7.000
XX Settembre
6.250/7.200
Monti
5.683/6.367
Celio
4.550/5.200
San Saba
5.600/6.400
Testaccio
4.850/5.500
Granicolo
6.150/7.100
Esquilino
4.700/5.200
Marco Polo
4.200/4.800
Tot. Municipio
5.378/6.909
95,0
78,9
Tot. Roma
3.028/4.013
91,0
74,9
Fonte: Elaborazione CRESME su dati OMI – Agenzia del territorio. Valori delle abitazioni medie e di pregio.
Il valore del patrimonio abitativo del Municipio Roma Centro Storico
Nel Municipio Roma Centro Storico al 2006 sono localizzate circa 66.000 abitazioni, il 5,1%
delle abitazioni della città. Nello stesso anno sono state acquistate e vendute 2.355 abitazioni,
pari al 6,2% delle 38.127 transazioni dell’intero territorio comunale. In termini di valore del
patrimonio abitativo si concentra nel Municipio Roma Centro Storico il 23,8% dell’intero valore
del comune di Roma: nel 2006, le circa 66.000 abitazioni valgono circa 34 miliardi di euro.
116
Tabella 2 – Sintesi dei rapporti nel mercato immobiliare fra il Municipio Roma Centro Storico e
il resto della città. Anno 2006
Abitazioni
Compravendite
Municipio
5,1%
Resto della città
94,9%
Comune di Roma
100,0%
Fonte: Elaborazione CRESME.
* : Valore del patrimonio immobiliare abitativo.
6,2%
93,8%
100,0%
Ricchezza
immobiliare
abitativa*
23,8%
76,2%
100,0%
Tabella 3 – Valore complessivo di mercato e specifiche del Municipio Roma Centro Storico
Zona
Valore medio del
Stock: numero
Valore di mercato
patrimonio
abitazioni
in
residenziale
2006
milioni di euro
(dicembre 2006)
Centro Storico
7.985
17.723
12.208
Aventino
6.450
767
482
Trastevere
6.350
8.163
3.912
XX Settembre
6.250
5.585
3.141
Monti
5.683
8.956
4.254
Celio
4.550
2.823
1.043
San Saba
5.600
2.256
1.203
Testaccio
4.850
4.799
1.492
Granicolo
6.150
275
201
Esquilino
4.700
13.321
5.132
Marco Polo
4.200
1.271
474
Tot. Municipio
5.378
65.939
33.543
Tot. Roma
3.028
1.303.013
385.095
Fonte: Elaborazione CRESME su dati OMI – Agenzia del territorio. Valori delle abitazioni medie e di pregio.
117
APPENDICE 2
Scheda 1
Le attività commerciali degli immigrati nel Rione Esquilino
Il fenomeno dello spopolamento del Centro Storico di Roma ha coinvolto in misura minore
l’Esquilino che tuttora rappresenta il 30,1% dell’intera popolazione del Municipio. Questo
aspetto ha favorito la permanenza di una presenza sociale più articolata rispetto alle altre. La
presenza straniera soprattutto nelle sue prime componenti, africani e bengalesi, ha costituito per
l’economia in crisi del mercato di Piazza Vittorio una risorsa: prima come acquirenti dei prodotti
a buon prezzo, poi come lavoratori o gestori delle attività commerciali stesse. Con questa
trasformazione comincia anche il lento progredire di una metamorfosi dei prodotti e delle merci
in vendita, coerente con le esigenze degli acquirenti.
Tale dinamica ha attratto sempre più persone immigrate verso il mercato cominciando a
generare quel fenomeno di etichettatura multietnica del rione. In una città ancora non
propriamente preparata all’impatto con le popolazioni migranti, una tale concentrazione di
stranieri, provenienti dai continenti più lontani, in alcuni casi genera difficoltà di relazione, con
potenziale isolamento dell’intero Rione dai circuiti di interesse dei romani, in modo particolare
dalla zona più prossima a Piazza Vittorio.
L’indagine del Censis effettuata nel 2005 (citare la fonte) registra questa difficoltà, infatti, il
6,7% dei romani intervistati considera Piazza Vittorio come un luogo pericoloso (ma non è una
percentuale bassa?). Se si aggiunge questo risultato al 10,5% che indica la stazione Termini,
compresa nell’Esquilino, si arriva ad un 17,2% immediatamente dietro all’area periferica di Tor
Bella Monaca (alla periferia sud est) in cima alla classifica con il 28,3%. Per molti romani Piazza
Vittorio è divenuta la Chinatown romana vista la grande concentrazione di showroom gestiti da
cinesi.
Gli immigrati del Bangladesh, dell’Africa o delle Filippine non dispongono di capitali da
investire e si attestano soprattutto come piccoli gestori o dipendenti delle imprese di titolari
italiani.
Al culmine della crisi del mercato, che mette in seria difficoltà tutte le attività commerciali
della zona, comincia a emergere l’interesse determinato delle famiglie imprenditoriali cinesi. La
loro era una presenza, sin dagli anni ’60, confinata in pochi angoli del Rione con alcuni
laboratori di manifattura di pelli; intorno alla fine degli anni ’80, la loro presenza comincia ad
estendersi. Potendo contare su ingenti capitali immediatamente disponibili, si propongono come
acquirenti di licenze commerciali ad imprenditori che, data la particolare situazione di crisi, non
si lasciano sfuggire la possibilità di monetizzare l’autorizzazione commerciale per trasferire
l’attività altrove nella città. In poco tempo, la presenza dei commercianti cinesi si estende lungo
intere vie, quelle più penalizzate dalla decadenza del commercio, e riempie il rione di vetrine
tutte uguali e di ideogrammi indecifrabili.
L’attuale situazione può essere colta nella figura 3.1 realizzata attraverso una rilevazione a
vista di tutti gli esercizi della zona. Il fatto rilevante è costituito dall’acutizzarsi nella città della
percezione dell’Esquilino come quartiere degradato a causa della forte presenza degli stranieri.
L’elevata presenza cinese, accompagnata da un fortissimo impatto visuale generato dalla fitta
rete degli esercizi commerciali sulla strada che in poco tempo ha cambiato l’aspetto del rione, ha
favorito il consolidamento di questo giudizio. Inoltre, le attività commerciali rilevate dai cinesi
sono caratterizzate dalla vendita di abbigliamento o di accessori praticamente a soli
commercianti o grossisti. In questo modo si giunge ad un duplice effetto: la violazione del
rispetto per le destinazioni d’uso determina la scomparsa di quel tessuto variegato di esercizi
commerciali tradizionali di cui ogni quartiere ha bisogno; inoltre la vendita all’ingrosso fa
perdere di interesse il semplice transito per quelle vie dove la concentrazione di attività cinesi è
praticamente totalizzante.
118
Figura 3.1 – Rilevazione a vista degli esercizi commerciali. Elaborazione Caritas Roma, anno
2006
119
APPENDICE 3
Verso il Piano Regolatore Sociale
Scheda di rilevazione e di valutazione
per i partecipanti ai Tavoli di Lavoro
Con la Delibera di Giunta dell’8 marzo 2007 il Comune di Roma ha emanato alcune linee di orientamento
per la redazione dei Piani regolatori sociali da parte dei Municipi della Città. Il punto strategico del lavoro
di redazione dei piani dovrebbe essere il seguente: “La redazione del piano sarà caratterizzata dalla
partecipazione attiva della cittadinanza, delle organizzazioni del Terzo Settore e da tutti gli attori
coinvolti nelle politiche sociali del territorio, dalla concertazione con le organizzazioni sindacali, dalla
definizione di accordi programmatici con altri soggetti istituzionali (aziende sanitarie locali, istituzioni
scolastiche, ..) e del tessuto produttivo territoriale”. “Obiettivo del Piano – afferma la Delibera di Giunta –
sarà stabilire, in una cornice strategica unitaria, interventi e progetti che sul territorio municipale
favoriscano, secondo il principio della sussidiarietà, lo sviluppo locale e il benessere della cittadinanza:
prioritariamente nell’ambito dei servizi alla persona, ma anche in relazione alle politiche dell’abitare, del
lavoro, del territorio e della riqualificazione urbana, della salute, della formazione e dell’educazione”.
La presente scheda è finalizzata alla raccolta delle informazioni e delle valutazioni dei partecipanti ai
tavoli. I dati che Lei fornirà saranno di estrema utilità perchè consentiranno una migliore
programmazione ed attuazione delle politiche sociali e inoltre permetteranno di approfondire le
conoscenze e le informazioni della realtà municipale. Le indicazioni fornite verranno trattate in modo
strettamente riservato nel pieno rispetto delle garanzie previste dalle normative vigenti sulla privacy.
A quali dei seguenti Tavoli di lavoro intende partecipare (indichi con una croce ciascun
Tavolo a cui intende partecipare):
1. |___| La Casa della Città: luogo di accoglienza, ascolto e partecipazione
2. |___| La ricchezza nella diversità delle culture
3. |___| Crescere tra casa, scuola e territorio
4. |___| Percorsi di buon invecchiamento
5. |___| Vivere e abitare il centro storico
6. |___| Dalla formazione al lavoro
Nome
Cognome
Recapito Telefonico
Eventuale indirizzo e mail
Anno di nascita del partecipante: 19|____|____|
Genere partecipante:
1. |___| Maschio
2. |___| Femmina
120
Nazionalità:
1. |___| Italiana
2. |___| Altro Paese, specificare quale:_______________________________________
Titolo di Studio (indichi solo l’ultimo titolo conseguito):
1.
2.
3.
4.
|___| fino alla licenza media
|___| diploma scuola media superiore
|___| laurea
|___| post-laurea
Qual è la sua attività professionale?
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
Caratteristiche del partecipante e dell’Ente rappresentato:
Denominazione Ente
Ragione sociale Ente
Anno Fondazione Ente
Persona che rappresenta l’ente
Ruolo ricoperto nell’Ente
Indirizzo sede Ente
Quartiere e/o zona sede Ente
C.A.P. Ente
Fax Ente
Telefono Ente
Indirizzo WEB Ente
e-mail Ente
Da quanti anni svolge attività nel suo Ente? |____|____|
Lei o qualche altro rappresentante del suo Ente, ha partecipato in anni precedenti ai
lavori per la preparazione del Piano di Zona del Municipio Roma Centro Storico?
1. |___| no
2. |___| sì
121
Illustri sinteticamente i settori di intervento e le modalità con le quali opera il suo Ente:
Settore intervento
Modalità intervento
Indichi di seguito le risorse umane e professionali che prestano la loro opera nel suo Ente:
Qualifica
Numero
Indichi di seguito i servizi erogati e se possibile gli utenti raggiunti nell’ultimo anno dal suo
Ente:
Servizi
Utenti
Per le attività indicate nelle tabelle precedenti, il suo Ente collabora con altri Enti e/o
organizzazioni ?
1. |___| no
2. |___| sì specificare__________________________________________________
___________________________________________________________
Per le attività indicate nelle tabelle precedenti, il suo Ente collabora con il Municipio Roma
Centro Storico?
1. |___| no
2. |___| sì specificare__________________________________________________
___________________________________________________________
122
Sempre in riferimento alle attività espletate dal suo Ente nell’ultimo anno, valutando
ciascun rapporto di collaborazione intrattenuto con altri Enti, con il Municipio Roma
Centro Storico e con altre istituzioni pubbliche e/o private, può indicare il livello di
frequenza e il suo giudizio circa l’utilità di ciascuna collaborazione?
Collaborazione con
Frequenza collaborazione
Utilità collaborazione
alta media bassa nulla Alta media bassa nulla
Ente________________________
Ente________________________
Municipio Roma Centro Storico
ASL
Altro spec. ____________________
Nella tabella successiva sono elencati i settori di intervento delle politiche sociali divisi per
categoria di intervento. Per ciascun settore valuti la situazione esistente nel Municipio
Roma Centro Storico con un giudizio alto, medio,basso.
Settore di intervento
Alto
Medio
Basso
Responsabilità Familiari
Diritti dei minori
Anziani
Contrasto alla povertà
Diversamente abili
Immigrazione e multiculturalità
Dipendenze e tossicodipendenze
Situazione abitativa
Eventuali commenti alle valutazioni espresse nella tabella precedente:
________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
Rispetto ai problemi sotto elencati, la condizione generale nel Municipio Roma Centro
Storico è secondo lei :
Per niente
Poco
Abbastanza
Molto
soddisfacente soddisfacente Soddisfacente soddisfacente
Salute e assistenza sanitaria
Situazione abitativa
Situazione psicologica (solitudine)
Condizione economica
Condizione culturale
Sicurezza
Assistenza domiciliare
Strutture ricreative per il tempo
libero
Strutture per attività culturali
123
A quali dei seguenti problemi il Municipio Roma Centro Storico dovrebbe dare la priorità
per elevare il livello di qualità della vita dei cittadini (numerare in ordine progressivo
cominciando da 1 per l’aspetto più urgente)
Numero di ordine
La solitudine/isolamento
La sicurezza
La salute
La povertà
Lo svago e la cultura
Le strutture
I servizi sanitari
Altro spec. __________________________________
Altro spec. __________________________________
Altro spec. __________________________________
A suo parere, nel Municipio Roma Centro Storico con quale frequenza possono
verificarsi i seguenti problemi per il rispetto della dignità della persona? (una risposta
per ciascuna riga)
Per
Poco
Abbastanza
Molto
niente
frequente
frequente
frequente
frequente
Discriminazione legate al genere
Discriminazioni dovute alla nazionalità
Discriminazioni dovute all’età
Discriminazioni dovute alla religione
Discriminazioni dovute all’orientamento politico
Altro
spec._________________________________
_
A suo parere, cosa sarebbe necessario per il buon funzionamento dei servizi sociali nel
Municipio Roma Centro Storico:
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
124
Come valuta le informazioni che il Municipio Roma Centro Storico diffonde in tema di
servizi sociali?
1. |___| per niente efficaci
2. |___| poco efficaci
3. |___| abbastanza efficaci
4. |___| molto efficaci
A suo parere, quali sono gli ostacoli che incontrano le politiche sociali nel Municipio Roma
Centro Storico:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
A suo parere, quali sono i luoghi che andrebbero tutelati e/o valorizzati come luoghi
significativi di incontro e di socializzazione nel Municipio Roma Centro Storico:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
Ricorda delle misure che il Municipio Roma Centro Storico ha realizzato per migliorare le
condizioni di vita dei cittadini? Se sì le può brevemente riportare di seguito
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
Riflettendo sugli aspetti problematici delle condizioni di vita nel Municipio Roma Centro
Storico, può suggerire una proposta?
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
125
L’Ente da lei rappresentato è disposto a mettere in rete le sue risorse con le istituzioni
municipali e con le altre associazioni rispetto al Piano Regolatore Sociale ?
1. |___| no
2. |___| sì
Se ha risposto sì alla precedente domanda, quali delle seguenti risorse potrebbero essere
messe a disposizione?
Economiche:
____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
Materiali e/o logistiche:
___________________________________________________________
___________________________________________________________
____________________________________________________________
Umane:
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
Altre Risorse:
___________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
Rispetto a questo Tavolo si sente disposto a partecipare in forma continuativa agli
incontri che si terranno successivamente
Si
No
Altro specificare
APPENDICE 4
ASL RM/A (Azienda Sanitaria Locale)
126
MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO
Sito: http://www.aslromaa.it/distretti/primo.htm
Il Distretto Sanitario è la struttura che eroga servizi sanitari di base, garantisce in maniera
sistematica e continuativa le prestazioni di primo livello e pronto intervento nel campo della
prevenzione, cura e riabilitazione a favore di soggetti di ogni fascia di età. Promuove e attiva
iniziative, in stretta collaborazione con il I Municipio, di integrazione socio-sanitaria.
Per visite specialistiche o accertamenti diagnostici: cardiologia, dermatologia, ecografia,
fisiatria, fisioterapia, medicina interna, neurologia, oculistica, ortopedia, otorino-laringoiatria,
radiodiagnostica, urologia.
Telefonare al numero verde 803333
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 7.30 – 19.30; oppure il sabato dalle 7.30 alle 13.30
Ufficio per le Relazioni con il Pubblico (URP)
Sede: Via S. Martino della Battaglia, 16 – 1° piano
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00; oppure sabato dalle 8.30 alle 11.00
Telefono: 06 77305542
PRINCIPALI SERVIZI
ASSISTENZA DOMICILIARE
L'Assistenza Domiciliare è un servizio che ha come finalità quella di garantire l’assistenza
sanitaria di base erogata dalla ASL, direttamente al domicilio o presso l’istituto di ricovero del
paziente.
L’assistenza viene erogata secondo un preciso piano assistenziale definito dalla ASL, su richiesta
del medico curante o relazione dell’ospedale (per le dimissioni protette).
Può essere richiesta da tutte le persone che sono stabilmente o momentaneamente impossibilitate
a
muoversi.
Sede: Via Modena, 36
Telefono 06 47824187 / 06 4885624
Orario: dal lunedì al sabato 7.30 - 9.30
ANZIANI
Garantisce una serie di prestazioni specialistiche destinate specificatamente alle persone anziane.
Le visite sono effettuate da medici geriatri per la prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie
geriatriche. La ASL mette a disposizione delle persone anziane i seguenti servizi:







Assistenza Domiciliare
Ambulatorio Geriatrico
Day Hospital Geriatrico
Centro per il Decadimento Cognitivo e della Memoria
Unità Valutativa Alzheimer ( UVA)
Centri Diurni per Persone con Alzheimer
Dimissione protette in caso di ricovero ospedaliero
Come prenotare:
127
 visita geriatrica (prima visita),
 visita multidimensionale geriatrica per invalidità civile L. 104 (prima visita)
 L'Unità di Geriatria del N.R.Margherita:
tel 06 58446573 dalle ore 12 alle 16, sabato dalle ore 10
o Visita Geriatrica successiva alla prima visita
o Valutazione multidimensionale successiva alla prima visita
o Valutazione multidimensionale per l'Unità Valutativa Alzheimer (UVA), prima
visita e visite successive
Per informazione su modalità prenotazione chiamare lo 06 58446573 dalle ore 12 alle 16 tutti i
giorni, sabato dalle ore 8 alle 10.
CONSULTORI FAMILIARI
Tutela della salute femminile, dei soggetti in età evolutiva e delle relazioni familiari. Gli
interventi e le prestazioni sono erogate a livello ambulatoriale, tramite appuntamento telefonico.
Sede: Via S. Martino della Battaglia, 16
Telefono: 06 77305505 / 5538
Orario: martedì, mercoledì e venerdì 8,00 - 13,00; oppure lunedì e giovedì 14,00 - 18,00
Sede: Piazza Castellani, 23 “La Scarpetta”
Telefono: 06 77306027
Orario: dal lunedì al venerdì 8,30 - 12,30; oppure lunedì 14,30 - 17,30 e mercoledì 14,30 - 16,30
Servizi:
 Visite: ginecologiche, ostetriche, senologiche;
 pap-test per screening;
 visite meonopausa;
 visite adolescenti;
 contraccezione;
 percorso IVG;
 Legge 194;
 visite: neonatologiche, pediatriche;
 vaccinazioni;
 attività psicologica: psicodiagnotica, psicoterapie a termine, mediazione familiare;
 consulenze psicologiche individuali, di coppia e familiari per problematiche affettive e
sessuali;
 terapia di coppia;
 attività psico-sociali: prima accoglienza, adozioni, contraccezione, colloqui pre-post IVG,
collaborazione tribunale minori e civile.
DIPENDENZE
L'Unità Operativa per le Dipendenze Patologiche si articola in unità territoriali: i SER.T.
(Servizio Tossicodipendenze), che si occupano dei problemi derivanti dall'uso/abuso di tutte le
sostanze d'abuso illegali (es. eroina, cocaina, hashish, ecstasy) e di quelle legali (alcol,
benzodiazepine, etc.).
Gli interventi e le prestazioni sono erogate a livello ambulatoriale, l'attività di prevenzione anche
nelle scuole ed in altre realtà territoriali. Le prestazioni sono gratuite e non necessitano della
128
richiesta del medico curante.
Sede: Via dei Riari, 48
Telefono: 06 77305912 - 06 6869896
Orario: dal lunedì al venerdì 8,00-19,00; oppure sabato e domenica 8,00-13,30
Servizi:
 Prevenzione delle tossicodipendenze e delle patologie correlate; Informazione,
educazione alla salute dirette ai tossicodipendenti ed alle loro famiglie, al mondo della
scuola e ad altre realtà sociali, sulla prevenzione dei comportamenti a rischio e sull’uso e
abuso di droghe.
 Diagnosi e cura degli stati di dipendenza patologica; Accertamento dello stato di salute
psico-fisica e valutazione della condizione sociale e lavorativa (visita medica, test
antidoping, colloquio psico-diagnostico, colloquio sociale).
Definizione e attuazione di un programma terapeutico:
 Medico
 Farmacologico
 Psicologico
 Sociale integrato
Riabilitazione:
 Inserimenti in Comunità Terapeutiche;
 Reinserimento lavorativo, scolastico e sociale nell’ambito di progetti finalizzati, in
collaborazione con Associazioni di volontariato, del Privato-Sociale e del Comune di
Roma.
Consulenze
 sulle malattie correlate alle dipendenze patologiche: malattie infettive (epatiti virali, HIV,
tubercolosi)
 per le donne tossicodipendenti in gravidanza.
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
I servizi del Dipartimento adottano i provvedimenti atti ad eliminare e/o limitare i fattori di
nocività rilevati mediante provvedimenti di diffida, prescrizione e ordinanza, comunicando
all'autorità giudiziaria eventuali reati accertati nel corso dell'attività istituzionale, nonché
adottando sanzioni a carico dei trasgressori.
Il servizio si attiva su richiesta formale degli interessati, su reclami dei cittadini e delle
istituzioni, su richiesta dell'autorità giudiziaria o senza richiesta a seguito della programmazione
dell'attività di vigilanza dei servizi.
Sede: Via Boncompagni 101 Tel 06.77305304
Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9,00 alle 12,00
Servizi:
 sopralluoghi effettuati da personale tecnico-sanitario;
 controllo dei funghi eduli;
 inchieste epidemiologiche in caso di malattie infettive;
 visite mediche su apprendisti, minori, rilascio di libretto sanitario per alimentaristi;
129





vaccinazioni per l'estero e per adulti;
ambulatorio veterinario per anagrafe canina, visite;
accertamenti ed interventi su piccoli animali;
rilascio di Autorizzazioni Sanitarie e Nulla Osta Tecnico Sanitario;
pareri su progetti di ambienti per attività lavorative, patentini per fitofarmaci e per la
raccolta dei funghi.
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
Il Dipartimento di Salute Mentale è la struttura della ASL RM A che ha la funzione di
programmare, organizzare ed erogare attività di prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione a
favore di persone adulte (dai 18 anni in poi) che presentano problematiche di tipo psichiatrico
(disturbi psichici; malattie organiche; comportamenti patologici o deviati; stati di sofferenza
soggettiva o ambientale di varia natura).
Il servizio si attiva per appuntamento telefonico o accesso diretto tramite un primo colloquio di
accoglienza. Può essere richiesto da tutte le persone adulte, dai 18 anni in poi. Non è richiesta
nessuna documentazione.
Sede: Via Palestro, 39
Telefono: 06 4941115 Fax 06 4941115
Orario: dal lunedì al venerdì 8,00-19,30; oppure sabato 8,00-14,00
Sede: Via dei Riari, 48
Telefono: 06 68806103 Fax 06 77305921
Orario: dal lunedì al venerdì 8,30-13,00
Servizi:
 Centri di salute mentale (C.S.M.)
 Centri diurni
 Comunità terapeutica
 Residenzialità
 Ricovero in Day Hospital
 Servizio psichiatrico di diagnosi e cura SPDC
 Prevenzione giovani adulti: 18-25 anni, "Colpo D'Ala"
DISABILITÀ
Svolge servizi a favore delle persone diversamente abili sia in età evolutiva (0-18 anni) sia adulte
tramite richiesta personale, dei propri familiari o tutori. Attività di accoglienza psico-sanitaria,
assistenza domiciliare, soggiorni estivi, tirocini socio-riabilitativi, formazione, vigilanza su
istituti e case famiglia.








Prestazioni Sanitarie Ambulatoriali 0-18 anni
Prestazioni Sanitarie Ambulatoriali Adulti
Assistenza Domiciliare
Invalidità Legge 104
Ausili e Protesi
Integrazione alunni nella scuola
Centri Diurni, Laboratori, Case Famiglia
Soggiorni estivi e week-end
130
 Odontoiatria
Sede: Via S.Martino della Battaglia, 16
Telefono: 06 77305534 / 5594
Orario: lunedì e venerdì 9,00 - 11,00; oppure martedì 14,30-16,30
MINORI
Svolge attività di consulenza, diagnosi e trattamento nei confronti dei minori e, relativamente
alle problematiche legate ai bambini, ragazzi, adolescenti svolge attività di consulenza nei
confronti dei genitori, educatori e docenti, delle scuole d'ogni ordine e grado statali e comunali e
degli asili nido. Il termine minori comprende la fascia di età da 0 a 18 anni. Le attività sanitarie e
socio-sanitarie previste sono le seguenti:







Vaccinazioni
Adozioni
Prestazioni di neuropsichiatria infantile, psicologia, riabilitazione, servizio sociale.
Consulenza scuole statali, comunali e asili nido.
Centro Diurno terapeutico "Linus", per bambini dai 3 ai 6 anni
Centro Diurno Terapeutico per Adolescenti: Al di qua del bordo
Interventi a favore dei bambini, ragazzi, adolescenti diversamente abili.
Sede: Via S.Martino della Battaglia, 16
Telefono 06 77305516
Orario: dal lunedì, mercoledì e venerdì 9,00-13,00; oppure martedì e giovedì 15,00-18,00
Modalità accesso per appuntamento, mattina
Sede: Piazza Castellani, 23
Telefono 06 77306045
Orario: dal lunedì al venerdì 8-19,30; oppure sabato 8,00-13,30
Modalità accesso per appuntamento, mattina
131
APPENDICE 5
SCHEDE DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA PER IL TRIENNIO 2008-2010
Azioni
Comunicazione:
•
•
Implementazione sito del Municipio e
costruzione blog
Depliants informativi sui servizi
territoriali istituzionali
•
Costruzione di una segnaletica sociale
Servizio Sociale diffuso
•
Raggiungere gli invisibili
•
-Promuovere il ruolo di sentinelle
sociali
Formalizzare la rete
•
•
Istituzione di protocolli, albi, patti
territoriali e formativi
Istituzione comitato Locale
Progetti di residenzialità:
•
Social Housing
Accoglienza dei cittadini:
•
•
Diritto di scelta del cittadino rispetto
agli enti accreditati per l’assistenza
domiciliare
Migliorare l’accoglienza del cittadino
•
Sportello di Segretariato Sociale
(diventerà uno sportello unico
assorbendo gli attuali sportello
Famiglia, H e Segretariato)
Partecipazione
•
Fruizione della Casa della Città per il
dialogo partecipato della rete
•
Carta dei Servizi
Verifiche e monitoraggi dell’intero sistema di
servizio sociale
•
Assistenza P.R.S.
2008
AZIONI DI SISTEMA
Fondi necessari
2009
2010
Fonte di Finanziamento
40.000
40.000
40.000
Bilancio ordinario, l.328/00 e varie
10.000
10.000
10.000
Bilancio ordinario
5.000
5.000
5.000
Bilancio ordinario
25.000
25.000
25.000
L. 328/00 e varie
50.000
50.000
50.000
L. 328/00
30.000
30.000
30.000
L. 328/00
20.000
20.000
20.000
L. 328/00
10.000
10.000
10.000
Bilancio Ordinario e L. 328/00
3.000
3.000
3.000
Bilancio ordinario
7.000
7.000
7.000
L. 328/00
500.000
500.000
500.000
Altri partnership
222.000
222.000
222.000
Bilancio Ordinario,l.328/00
2.000
2.000
2.000
Bilancio Ordinario
5.000
5.000
5.000
L. 328/00
215.000
215.000
215.000
L. 328/00
5.000
5.000
5.000
Bilancio Ordinario e L. 328/00
3.000
3.000
3.000
L. 328/00
2.000
50.000
2.000
50.000
2.000
Bilancio Ordinario
L. 328/00
Bilancio Ordinario
Fondi L. 328
Fondi 285
TOTALE
GENERALE
2008
2009
2010
Totale
€ 5.878.604,80
€ 1.459.700,50
€ 216.633,81
€ 7.554.939,11
€ 6.123.850,00
€ 1.356.050,00
€ 216.633,81
€ 7.696.533,81
€ 6.317.000,00
€ 1.301.000,00
€ 216.633,81
€ 18.319.455,80
€ 4.116.750,50
€ 649.901,43
Tot. €
23.086.106,73
€ 7.834.633,81
Tot. comprensivo
dell’1% spese di
gestione e
funzionamento
Non calcolato
Non calcolato
Non calcolato
Per il progetto di residenzialità denominato SOCIAL HOUSING e per il progetto denominato “Centro Polifunzionale per
Disabili” si prevede di reperire altri fondi che esulano da quelli tradizionalmente previsti (Bilancio Ordinario, L. 328/00 e
L. 285/97) che nel corso del triennio 2008-2010 ammontano ai seguenti importi:
133
2008: €1100.000,00
2009: € 1.000.000,00
2010: € 1.000.000,00
Per un totale di € 3.100.000,00
134
AREA ADULTI E DISABILI Centro di Responsabilità AAB e L. 328/00
Azioni per gli interventi e i
servizi sociali
SAISH
Tutti giù per terra (tot. progetto
€ 100.000)
Assistenza Alloggiativa
Contributi economici
La vita è bella
(tot. progetto ‘06-‘08
€ 183.320)
Azioni di progettazione per
l’incremento della qualità
Fonte di finanziamento
2008
328
B.O.
111.221.225.101,50
51111111
2009
285
altro
B.O.
2010
285
altro
1221.250.000,
2323.000
77.000
252525.000
11123130.0001
3322303.967,62
77.000
30.00030
328
altro
B.O.
altro
77.000
92.000
Fonte di Finanziamento
2009
285
285
11123135.0001
22310.000
92.000
2008
328
B.O.
1221.300.000
1112135.0001
22310.000
91.660
B.O.
328
328
285
2010
altro
B.O.
328
285
altro
285
altro
500.000
da reperire in
partnership
Inclusione sociale:
•
La vita è bella tra i
cocci costo
progetto
Servizio di orientamento a
percorsi di Inclusione Sociale
•
Custode di
quartiere
(costo € 167.100 08-09
32.000
144.300
76.500
80.000
7050
76.500
Socializzazione per disabili
80.000
7050
90.000
40.000
Sabato in ludoteca
15.000
Ludotempo (tot. 06-08 €
47.040)
23.520
42.000
Progetti Sperimentali per:
Adulti
Disabili
175.000
175.000
175.000
175.000
Azioni da avviare ex novo
2008
B.O.
Centro Polifunzionale per
Disabili
328
285
altro
500.000
da reperire in
partnership
B.O.
175.000
175.000
Fonte di Finanziamento
2009
328
285
2010
altro
500.000
da reperire in
partnership
B.O.
328
135
Azioni per gli interventi
e i servizi sociali
SISMIF
Contributi economici
Rette case famiglie
SAISH Scuola*
SAISH Scuola
il
2008
B.O.
328
AREA MINORI E FAMIGLIE Centro di Responsabilità AAM , L. 328/00 e L. 285/97
Fonte di Finanziamento
2009
285
altro
B.O.
328
285
altro
2010
B.O.
140.000
145.000
150.000
209.000
220.000
230.000
697.429,78
700.000
710.000
410.000
420.000
328
285
altro
285
altro
progetto
attualmente, per l’anno
scolastico 2007-2008, è finanziato per la
maggior parte, con i fondi della L. 328/00.
87.000
319.000
Da settembre 2008, l’intero progetto sarà
finanziato con i fondi del Bilancio Ordinario
2008, pari ad € 400.000
Azioni di progettazione
per l’incremento della
qualità
Facciamo rete: un
percorso integrato tra
scuola e territorio
Laboratorio documentale
sulla didattica territoriale
Giovani e bullismo
2008
B.O.
328
285
altro
B.O.
Fonte di Finanziamento
2009
328
285
2010
altro
B.O.
328
18.000
15.000
15.000
20.000
20.000
20.000
20.000
20.000
20.000
Guarda in giro
12.450
0
0
Educativa Territoriale
100.000
100.000
100.000
Genitori si diventa
Spazio Neutro (totale
06-08 € 87.000)
Mentore (tot.
progetto 06.08
€ 53.000
Centro Ricreativo
Permanente (tot. progetto
06 -08 € 50.000
Progetti
sperimentali per:
bambini e
adolescenti
famiglie
Servizio di Mediazione
Familiare (costo zero)
Spazio Be.Bi. (tot.
progetto 06-08
€ 143.000
50.000
50.000
50.000
Azioni già
programmate da
avviare
Servizio sperimentale di
terapia familiare
Tossicodipendenzacorso
/formazione ai genitori su
tematiche di e disagio
giovanile
12.000
75.000
90.000
90.000
26.500
28.000
28.000
25.000
27.000
27.000
D.G.R.
937//07
D.G.R.
937//07
75.000
75.000
2008
B.O.
328
10.000
D.G.R.
937//07
285
altro
B.O.
Fonte di Finanziamento
2009
328
285
10.000
75.000
2010
altro
B.O.
328
10.00
285
altro
136
AREA ANZIANI Centro di Responsabilità AIA, ASA e L. 328/00
Azioni per gli interventi e i
servizi sociali
SAISA compresa Ass.
domiciliare leggera
Contributi economici
Centri anziani
Dimissioni protette e sogg.
diurni
Rette case di riposo
Centro diurno anziani fragili
Soggiorni residenziali estivi e
festivi
Assistenza domiciliare
Alzheimer (tot. progetto 06-08
€ 250.000)
Centro diurno Alzheimer
(tot. progetto 2008
€ 130.000)
Azioni di progettazione per
l’incremento della qualità
Il sale e i sapori dell’incontro
(totale progetto ‘07-’08 €
180.000)
Fonte di Finanziamento
2008
B.O.
857.000
328
2009
285
altro
B.O.
860.000
328
B.O.
900.000
210.000
230.000
70.000
70.000
70.000
143.130,59
145.000
150.000
751.192,30
760.000
770.000
222.232,62
230.000
240.000
123.500
125.000
130.000
176.470,58
2.000
28.000
100.000
B.O.
84.000
328
96.000
285
altro
B.O.
328
180.000
180.000
130.000
130.000
Fonte di Finanziamento
2009
328
285
180.000
2008
285
altro
285
altro
2010
altro
B.O.
50.000
328
180.000
50.000
12.500
Domeniche Tematiche
i da avviare ex novo
B.O.
Servizio navetta per anziani
con problemi di deambulazione
altro
205.250,68
Progetti sperimentali:
•
2010
285
2008
328
15.000
285
altro
B.O.
Fonte di Finanziamento
2009
328
15.000
285
altro
B.O.
2010
328
285
15.000
137
altro