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Educare alla pro socialità e al
pensiero positivo
Un progetto educativo che
attraverso la formazione,
i linguaggi dell’arte,
del gioco, del teatro, della
creatività,
si apre al mondo e alla
compartecipazione,
e s’interroga, ricerca, critica,
sa costruire,
sa mettere in comunione.
In una società individualistica come la nostra, il valore della relazione, come
ricerca volta a costruire il senso di reciprocità, è componente essenziale,
condizione irrinunciabile perché tutti i valori trovino il loro più autentico
significato e siano motivo trainante per le nuove generazioni.
Educare al valore della comunità, quindi, ha il sapore della sfida contro le
tendenze disgregatrici e di frantumazione della cultura contemporanea, e
corrisponde alla proposta di un ideale che supera ogni altro ideale: lo slancio
d’amore per gli altri e per la ricerca della verità. E’ solo in questo modo che per
i nostri giovani sarà comprensibile il significato vero dell’amore, l’“unico tesoro”
che apre alla speranza.
Contenuti:
EDUCARE ALLE RELAZIONI CON GIBI’ E DOPPIAW:
Obiettivi:
-Avvicinarsi all’altro come valore
-Conoscere ed attuare modi concreti per vivere situazioni anche complesse,
per superare conflitti e situazioni di disagio
-Acquisire tecniche e attività educative per favorire relazione e reciprocità
-Appropriarsi di alcuni modi per usare le strisce di Gibì e DoppiaW per
realizzare percorsi di educazione alla pro socialità
Metodologia per il lavoro con i ragazzi:
Incontri animativi per comunicare attraverso la tecnica dell’animazione
integrata (con elementi attinti dal linguaggio musicale teatrale e poetico).
Attraverso momenti di animazione e con l'ausilio dei video e la proiezione delle
vignette di Gibì e DoppiaW, gli studenti faranno esperienza dei valori
dell'ASCOLTO,
della RELAZIONE,
dell'INCONTRO,
dell'AMICIZIA,
del DONARE
del SENSO DEL LIMITE.
Non dunque un percorso fisico tra stand e stanze, ma un viaggio metaforico,
attraverso l'ausilio di tecniche di animazione come narrazioni guidate, roleplaying, giochi di socializzazione e di fiducia, d'improvvisazione e di
cooperazione, facendo interagire gli allievi soprattutto tra di loro, riscoprendo
sé attraverso l'altro, e l'altro come valore.
Il relazionarsi a sé e il relazionarsi agli altri sarà il focus principale
dell'esperienza, e la competenza degli animatori presenti, farà sì che ogni
momento sia compreso e condiviso, verso una sua profonda appropriazione
educativa.
I protagonisti della mostra:I due personaggi sono il frutto della penna di Walter
Kostner; il loro tratto è essenziale e li rappresenta come due clown (e il clown è
metafora del dolore di vivere nascosto sotto la maschera dell’allegria). Sono figure dai
volumi morbidi, senza spigoli, che da una parte ricordano le forme dei pupazzi di
neve, dall’altra hanno la solidità delle cose rotonde.
Essi nascono casualmente quando a Kostner viene chiesto un consiglio da parte di
un’adolescente; per rendere più efficace la comunicazione, egli che ama
profondamente il disegno inventa due personaggi che nelle strisce vivono la stessa
situazione della ragazza.
Gibì incarna l’animo bambino che osserva il mondo con meraviglia e incanto; Doppiaw
del primo è un po’ il tutore o piuttosto un compagno di strada. Essi vivono nella
dimensione dei valori irrinunciabili del rispetto, della nonviolenza, dell’interesse e della
fiducia nell’altro, dell’umorismo e dell’autocritica.
Sono personaggi leggeri, ma non ingenui.
Gibì e Doppiaw non si limitano a far sorridere rallegrando o a consolare: le loro storie
si arricchiscono della dimensione di un vivere articolato e complesso che pone
problemi e domande.
Il piano di lettura è duplice: da una parte la parola, dall’altra il disegno.
I dialoghi sono chiari ed essenziali, comprensibili a tutti (“multiculturali”), attraverso
atteggiamenti e movimenti semplici ed efficaci che si colgono al primo sguardo.
La specificità di queste storie è di non continuare a ripetersi su temi forzati dalle
richieste di mercato e un po’ vuoti di contenuto. Le strisce di Kostner possono
proporre una medesima situazione vista anche da più angolature diverse. Le storie
sono essenziali, “di base”, in cui si misura il significato dei pensieri e delle azioni. Sono
frutto di esperienze vissute, nascono dalla bellezza e dalle difficoltà dell’incontro con
l’altro.
I lettori possono identificarsi ora nell’uno ora nell’altro dei protagonisti, a seconda
delle situazioni. Questi possiedono una certa apertura mentale, intesa come capacità
creativa: una persona è tanto più flessibile quanto più sa intravvedere soluzioni nuove
o ipotesi alternative
Il numero delle strisce di questo fumetto è limitato.