wb_perspectives novembre 1.1

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Outlook Strategy
NOVEMBRE 2016
Outlook Strategy
WB PERSPECTIVES 2016
L’Outlook di strategia sui
mercati è realizzato da
WB Analytics
EDITOR
WB ADVISORS
Via Carroccio,16
20100 MILANO
CHIEF INVESTMENT ADVISOR
Wlademir Biasia
RELATIONSHIP
MANAGEMENT
Nadia Tracogna
CONTATTI
[email protected]
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Sarà rivoluzione o continuità?, comunque vada lo scontro finale, il voto spaccherà in due l’America ed i
mercati. La parola passerà alla Fed e la politica monetaria ritornerà in prima linea.
Da questa estate lo Standard & Poor 500 ha perso il
5% annullando la positività accumulata da inizio
anno. Si entra così nel vivo dell’ultimo miglio che ci
porta all’elezione del nuovo Presidente degli stati
Uniti d’America. I programmi dei due candidati sono
assai diversi sulla carta: nella bandiera dei
democratici c’è una maggiore attenzione per gli
interessi delle grandi corporation, in quella dei
repubblicani ci sono i colori di un Paese sbiadito,
che crede sempre meno all’American Dream.
Nonostante le divergenze, profonde in taluni aspetti,
le due Amministrazioni tenderanno a sfruttare la leva
fiscale in sostituzione o in sovrapposizione di quella
monetaria.
L’America esce da un lungo periodo di recupero (più
che di espansione vera e propria) durato due
mandati presidenziali. Il ciclo si è rivelato
straordinariamente lungo rispetto alla normalità, per
cui ci si attende un atterraggio. La qualità
dell’atterraggio non appare al momento
drammatica, tuttavia sul mercato permangono segni
di bolla presenti un pò ovunque, equity e carta
emessa dalle corporate di bassa qualità.
Nell’azione di recupero si è ricostruita una base
inflattiva, l’occupazione è salita nuovamente su livelli
ottimali e la Fed potrebbe ritornare a mettere mano
ai tassi. Il Regulator ha enorme bisogno di riportare i
tassi su livelli più vicini alla loro media storica per
molteplici ragioni: riequilibrare le condizioni che
regolano i mercati, creare spazi sufficienti per poter
manovrare in modo adeguato nel caso di una
rallentamento della crescita con interventi di stimolo.
Ma l’erba voglio non esiste nemmeno nel giardino
del re. La Fed è consapevole che un rialzo dei tassi
può rimettere in gioco gli equilibri raggiunti,
soprattutto sa che qualora dovesse annunciare una
fase governata da un ritorno di politiche più
restrittive causerebbe l’implosione dei mercati. Stare
fermi del resto potrebbe contribuire a gonfiare valori
che sembrano già entrati in uno stadio di eccesso e
perdere credibilità.
La nuova fase politica potrebbe tuttavia aiutare il
Board a prendere decisioni meno polari nel tentativo
di pilotare il mercato verso un riequilibrio degli asset
finanziari in modo da sgonfiare gli eventuali eccessi
che si sono stratificati negli ultimi anni. La campagna
elettorale non lo consentiva.
Le settimane che abbiamo di fronte si preannunciano
dense di valenze politiche e tecniche: Presidenziali
USA, Referendum Italia, Politiche Austria, sentenza
dell’Alta Corte Inglese su Brexit, mentre per il
prossimo anno avremmo le campagne elettorali per
le politiche di Francia, Olanda e Germania.
In mezzo, il Tribunale di Milano dovrà esprimersi se
rinviare alla Corte Costituzionale l’interpellanza
presentata da Valerio Onida sulle modalità poste dal
quesito referendario, o semplicemente il governo
potrebbe rinviare la data stessa del referendum.
Attendiamo le risposte della Commissione Europea
sulla proposta della legge di stabilità programmata
sempre dal governo. A ruota avremo il direttivo della
BCE atteso su questioni inerenti il prologo del QE, in
scadenza il prossimo mese di marzo, come scritto la
Fed dovrà pronunciarsi sull’aumento dei tassi ed
infine si terrà l’atteso vertice Opec sulle quote di
produzione di petrolio.
I mercati core affrontano questo calendario partendo
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da valorizzazioni elevate, mentre quelli secondari si
allineano da posizioni molto sacrificate.
Inutile muovere verso le aree già ampiamente svilite
nelle valutazioni, pensando di mettersi al riparo da
più o meno violente correzioni. Se Wall Street
dovesse perdere quota violando sostegni significativi,
come ad esempio area 2000 per lo standard & Poor
500, tutti i mercati tenderebbero ad uniformarsi al
clima riflessivo subendo ulteriori perdite.
In WBA abbiamo deciso da tempo di affrontare
questa congiuntura mettendoci al riparo da rischi
che vediamo aumentare nel prossimo futuro.
Abbiamo, come già detto, mercati core sopra
quotati, passaggi di politica monetaria che
preludono a forti caratterizzazioni e cambiamenti in
grado di imprimere nuove tendenze sul mercato dei
bond; materie prime impegnate in una fase evolutiva
tecnicamente importante, economia globale attesa
in rallentamento.
Pensiamo che a seguito degli sviluppi che i singoli
segmenti del mercato intraprenderanno si
modelleranno nuove opportunità, soprattutto
valutazioni più appetibili.
Con la nuova guida USA percorreremo gli anni che
ci porteranno fuori da questo ventennio difficile.
Nella visone che abbiamo elaborato agli inizi del
2000, teorizzando il Rumbling World,
immaginavamo un ventennio di transizione
modellato da cicli espansivi e recessivi piuttosto
sincopati, dove la sovrastruttura dell’offerta sulla
domanda avrebbe causato squilibri che, come
effettivamente abbiamo vissuto, hanno cambiato
l’ordine globale. Senza l’invenzione del QE i mercati
sarebbero ancora allineati tra i massimi del 2000 ed
i minimi conseguenti alla prima recessione. Così è
avvenuto nella crisi del 2007/2008. In quest’ultimo
ciclo di recupero alcuni mercati hanno debordato
quei massimi, altri sono rimasti irrimediabilmente al
di sotto. La digitalizzazione dell’economia sta
modificando i paradigmi della crescita.
Nel 2000 immaginavamo che saremmo usciti da
questo lungo tunnel grazie all’innovazione
tecnologica. La digitalizzazione dell’economia sta
modificando profondamente il mercato del lavoro, le
abitudini di consumo, l’offerta. La globalizzazione ,
processo irreversibile, subirà profonde modifiche nel
decennio che ci porterà al 2030. La competitività
fortemente basata nello scorso ventennio sul costo
del lavoro, si organizzerà sulla sfida digitale. La
delocalizzazione affronterà un processo di
reversibilità. Gli algoritmi elimineranno molte
professionalità a vantaggio di nuove esperienze,
l’innovazione cambierà i nostri stili di vita.
Per catturare queste opportunità dovremo guardare
con maggior profondità di analisi i mercati della
tecnologia, delle biotecnologie e dell’energia.
Cogliere i cambiamenti demografici nell’offerta di
servizi.
Il nuovo mondo è già in funzione, dobbiamo solo
attendere che quello vecchio adegui il proprio valore
per rendere più appetibile quello che verrà.
Alcuni paesi saranno più avanti, altri più indietro.
Il nostro, a causa dei mali cronici che ne saturano le
capacità d’investimento, non sarà tra i primi. Ci
avviamo alla fine di questo ventennio nel peggiore
dei modi. Il GDP è cresciuto negli ultimi 20 anni
soltanto del 9% contro la media dell’UEM pari al
38,8%, contemporaneamente nell’area non euro,
relativa ai paesi che fanno parte dell’Unione ma non
hanno adottato la moneta, la ricchezza prodotta è
cresciuta del 59,8%. Nel frattempo in Italia, il debito
pubblico è esploso nel rapporto con il Pil da
100,1 nel 2004 (116,3 1996) al 132,70% del
2015, e continua a crescere.
In Europa ciò che funziona per i paesi più competitivi
(Germania)non funziona per quelli meno competitivi;
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mentre per l’Italia il QE ha quantomeno funzionato
alleviando gli oneri del debito pubblico, in
Germania genera dissenso politico per i bassi tassi
d’interesse che remunerano depositi bancari, sistemi
pensionistici, piani assicurativi.
La biodiversità nell’Eurozona è figlia degli squilibri,
come sostengo da anni, generati dall’appartenenza
ad un blocco valutario le cui regole anziché unire i
partner tendono a dividerli.
Le elezioni tedesche, ma anche quelle francesi ed
olandesi, potrebbero portare al governo coalizioni
euroscettiche; in Germania Angela Merkel potrebbe
forzare una revisione dell’architettura monetaria per
intercettare consensi politici. Del resto se non
dovesse proporlo il ministro Shäuble, ci penserebbe
AFD.
Nel complesso quindi gli investitori e le aziende,
dovranno affrontare mercati che non hanno ancora
prezzato un radicale mutamento della politica
monetaria intesa come progressivo rialzo dei tassi in
America, tapering per l’Europa, utilizzo della leva
fiscale e, con un certo grado di probabilità l’avvio di
una speriamo ragionata revisione dell’impianto su
cui è strutturato l’euro.
Inutile nasconderci che a distanza di vent’anni,
l’euro dalla sua gestazione al suo decorso ha
prodotto seri problemi di sostenibilità nei paesi
periferici, grandi vantaggi in quelli organizzati per
recepirne il funzionamento.
Inutile aggiungere il surplus commerciale e delle
partite correnti accumulati dalla Germania, dove sta
la vera capacità di competere di un paese.
Ci salviamo ancora grazie alle aziende che riescono
a stare sui mercati internazionali grazie alle loro
competenze. Quelle che riescono malgrado tutto a
vendere il Made in Italy.
Le cose si sono messe in un binario così critico che
nei sondaggi di Sentix effettuati tra gli investitori,
l’Italia ha superato la Grecia nelle probabilità di
un’uscita dall’euro.
Quindi, tra i temi che si dovranno considerare nel
prossimo futuro, 2017 compreso, per ponderare
rischi ed opportunità, anche gli equilibri valutari
andranno monitorati.
Per come la vediamo il dollaro continua ad essere
una moneta di attrazione per investitori che hanno
una visione globale. Per le aziende un ottimo veicolo
per promuovere prodotti e servizi.
Quindi benché leggerete nelle singole schede
tecniche Outlook piuttosto aggressivi, sappiate che
dietro ad un rischio incuba sempre un’opportunità.
Cerco di imparare dal passato, ma pianifico sempre
il futuro, concentrandomi esclusivamente sul
presente. Ecco dove sta il divertimento. DT
Capisco e sono d’accordo con quanti ritengono che
l’adesione alla moneta ci abbia imposto
comportamenti più virtuosi, ma al di là
dell’imposizione prescritta dai trattati, dobbiamo
considerare che l’Italia ha avuto a disposizione molti
anni per adeguarsi al protocollo: risultati? 11,7% di
disoccupazione contro il 6% della Germania. Metà.
Debito/Pil: Italia 132,3%, Germania 71,2%. Metà,
(quasi).
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Di seguito riportiamo le rilevazioni Markit PMI sulle principali aree economiche mondiali.
Il Purchasing Managers Index (PMI) è l'Indice composito dell'attività manifatturiera di un
Paese, il valore è espresso in percentuale. Il PMI è un indice prodotto da Markit Group e
riflette la capacità dell'acquisizione di beni e servizi. Tiene conto di nuovi ordini,
produzione, occupazione, consegne e scorte nel settore manifatturiero.
In linea generale, un valore inferiore al 50% indica una contrazione del settore, mentre un
valore superiore al 50% indica un'espansione.
La pubblicazione ha cadenza mensile ed ha una significativa importanza ai fini della lettura
sulle aspettative di crescita di un’area o di un settore economico.
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OUTLOOK STRATEGY
BOND MARKET
Lehman Brothers 09/08
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
2,45
2,60
2,75
LONG TERM
2,25
2,75
3,00
US 30 Y YIELD 2,57
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
Dopo aver raggiunto il ns target a 2,65 il mercato si prepara ad un breve ripiegamento verso 2,45. La flessione rientra
in un gioco di swing che al momento non modifica la struttura espansiva dei rendimenti. Pensiamo infatti che dopo
l’eventuale correzione il 30 anni US ritornerà a salire in direzione di 2,75% così come anticipato nel rapporto dello
scorso mese. Quindi, non rileviamo al momento segnali di inversione di tendenza della struttura della curva
americana, semmai una parentesi utile a consolidare il trend positivo. La tenuta di 2,45 rafforzerà la nostra
convinzione ; ciò significa che nel medio periodo potremo rivedere un ritorno dei rendimenti in area 3%.
Salvo eventi di coda manteniamo il nostro giudizio rialzista con una temporanea fase correttiva nel breve.
A dicembre la Fed dovrà esprimersi con maggior chiarezza in merito alla propria linea di politica monetaria non
potendo più tergiversare a causa delle elezioni. Il mercato attende e sconta un rialzo di 25 pb. Per il medio termine
non sconta ancora nulla per cui potremmo assistere ad un aumento della volatilità nel prossimo futuro.
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OUTLOOK STRATEGY
BOND MARKET
SUPP
RESIS
SHORT TERM
1,65
2,05
LONG TERM
1,35
2,05
US 10 Y YIELD 1,83
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TARGET
TREND
Come anticipato nel rapporto di inizio ottobre, il mercato ha oltrepassato area 1,50 accelerando verso il livello
intermedio 1,75 per avvicinare nell’ultima settimana il 2%. Assisteremo a breve ad un consolidamento del range 1,652%, mentre nel medio periodo si intravvede il rischio di una violazione di quest’ultimo livello ed un’accelerazione
verso 2,50%.
Lo scenario fa leva sulla tenuta di 1,65, per cui un eventuale breakout potrebbe alterare l’attesa imponendo una
revisione dell’Outlook.
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OUTLOOK STRATEGY
BOND MARKET
I° QE ECB
SUPP
RESIS
SHORT TERM
,10
0,30
LONG TERM
-0,15
0,30
DE 10 Y YIELD 0,1630
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TARGET
TREND
Nel corso del mese di ottobre abbiamo aggiornato i nostri livelli di range tra 0,15 e -0,15 il campo delle oscillazioni del
10 anni tedesco. Nell’ultima settimana i rendimenti hanno oltrepassato al rialzo la parte alta della fascia stimata
accelerando verso la resistenza primaria 0,30, fissando un primo punto a favore di un segnale di inversione di
tendenza.
La violazione di 0,30% aprirebbe la strada per un recupero assai più significativo orientato a riportare i valori in
direzione dell’1%, area in cui transita la parte estrama del canale riflessivo che ha governato le oscillazioni sui
rendimenti dal lontano 2008. Molto dipenderà dalle decisioni della BCE sul QE.
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OUTLOOK STRATEGY
BOND MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
1,25
1,85
2,75
LONG TERM
1,00
1,85
IT 10 Y YIELD 1,6770
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
Come paventato lo scorso mese il 10 anni Italia si è avvicinato all’area primaria 1,80/85 dove transita, secondo le
nostre verifiche empiriche la resistenza più significativa e che funziona da trigger line in grado di spingere con una
certa velocità i valori verso 2,75%. Ovviamente sulla view impatta notevolmente il comportamento dello spread
salito a quota 150 /160 dove procede la linea che intercetta tutti i massimi segnati dal differenziale a partire
dall’estate del 2014 e puntualmente difesi dall’azione della BCE.
Il mercato sta osservando con estrema attenzione se anche in questa occasione la BCE interverrà per contenere le
pressioni sullo spread. Qualora ciò non dovesse verificarsi, il BTP subirebbe il peso di vendite piuttosto robuste in
grado di spingere i rendimenti proprio a ridosso dell’area 2,75. Quanto scritto potrebbe verificarsi prima del
referendum. Quota 130 (spread 10y) costituirà in questa fase il punto sotto cui cogliere un eventuale segnale di
distensione.
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OUTLOOK STRATEGY
BOND MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
790
810
T/P
LONG TERM
730
830
JPM EMBI + usd 799
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
E’ dal mese di settembre che sottolineiamo la criticità del mercato degli emerging bond. Le conferme che abbiamo
successivamente raccolto con la violazione di area 809 & 803 hanno dato ulteriore consenso all’Outlook di breve ed
ora medio termine, inserendo il comparto all’interno di una fase riflessiva che a breve spingerà i corsi a verificare area
780/775, con rischi per il medio termine a 730/720.
Pertanto continuiamo a raccomandare di liquidare le esposizioni relative in attesa che la correzione possa esperire i
suoi effetti.
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OUTLOOK STRATEGY
BOND MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
545
550
T/P
LONG TERM
540
575
T/P
JPM GBI usd 550
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
Mentre il mercato attende la FED a dicembre, liquida le posizioni sui global bond ed avvicina un primo possibile target
di questa correzione. Al di là di potenziali brevi riprese pensiamo che il comparto possa scendere verso la verifica
dell’area target stimata a 540.
L’eventuale test offrirà l’occasione per comprendere le potenzialità di medio termine sulla base delle reazioni che
avremmo a contatto con il transito del sostegno primario.
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OUTLOOK STRATEGY
BOND MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
223
226
T/P
LONG TERM
220
226
IBOXX EUR COR 222,30
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
Confermiamo anche per il comparto corporate area euro una visione riflessiva orientata a testare 220 come già
anticipato nei due precedenti report. Raccomandiamo di fare attenzione al comportamento dell’indice su tale livello in
quanto una violazione ne decreterebbe un’accelerazione in negativo per i prossimi mesi.
IBOXX LIQ HY 181,70
In termini di forza relativi il comparto Hi Yield
ha sovraperformato i corporate bond IG, senza
peraltro togliere i sospetti per l’avvio di una
fase correttiva, per cui continuiamo a
mantenere un atteggiamento di prudenza.
Supp area 180, successivo 177/175.
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WB>PERSPECTIVES
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OUTLOOK STRATEGY
FOREX MARKET
SUPP
RESIS
SHORT TERM
97,35
99
LONG TERM
92,50
100
DOLLAR INDEX 97,73
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TARGET
TREND
105
Il mercato attende l’esito delle elezioni e la riunione della Fed a dicembre. Nell’attesa ha avvicinato area 100
fissando un massimo a 99, livello da cui ha aperto una potenziale fase di consolidamento del rialzo. La finestra
quota sostegni presenti a 97,30 ed in area 96. Il contenimento delle sessioni riflessive sopra questo cuscinetto di
prezzi conferma quanto abbiamo sostenuto nei precedenti mesi in merito al rafforzamento del dollaro.
Ovviamente per cogliere un risultato pieno a favore della moneta americana dovremo attendere la violazione di
area 99/100. L’avvicinarsi dei prezzi a tale fascia contribuisce ad aumentare le tensioni ed un certo nervosismo
dato dall’attenzione delle banche centrali e dell’attività speculativa.
Gli investitori che guardano alla Fed per riflettere sul dollaro eventuali decisioni restrittive, scontano a tutt’oggi
un elevato livello di probabilità (70%) che al Fomc di dicembre il Regulator possa decidere in tal senso. Più che
all’esito delle elezioni il mercato è sensibile alla linea di politica monetaria che J Yellen adotterà dopo
l’insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti. In un caso o nell’altro, con alcune differenze, le due nuove
amministrazioni agiranno sulla leva fiscale per dare impulso alla crescita. La Fed dovrebbe rispondere con un
adeguato aumento dei tassi, da non ritenere comunque come un automatismo, ma semplicemente come
conseguenza di un aumento della pressione esercitata dai prezzi. Se prevarrà questa linea stimiamo per il Dollar
Index la violazione di area 100 e la verifica del target 105.
WB>PERSPECTIVES
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OUTLOOK STRATEGY
FOREX MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
1,0870
1,1150
1,0650
LONG TERM
1,0620
1,1620
EUR USD 1,1057
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
La flessione dell’eur usd ha subito una battuta d’arresto rispetto al percorso che abbiamo stimato per l’ultima
parte dell’anno in corso. In realtà il movimento risponde più ad esigenze tecniche dovute ad un eccesso di
venduto il cui ribilanciamento può riportare nuove aperture di posizioni. Le resistenze che guarderemo
nell’immediato transitano in area 1,1120/50. La nostra ricerca mette tutt’ora in evidenza in termini relativi la
miglior impostazione dei fondamentali americani rispetto a quelli europei. Con eccezione della Germania,
l’Eurozona continua a soffrire di bassa crescita, quando presente, ed una costante pressione deflattiva.
Tali condizioni risultano più evidenti nelle aree periferiche. Si aggiungano le difficoltà che codesti governi
incontrano nel contenere i disavanzi all’interno dei parametri indicati dalla Commissione. Il caso Italia appare
eloquente e privo, al di là della retorica, di solide basi per un rilancio. Recentemente in un intervento, il
Vicepresidente della BEI ha ricordato come l’Italia nell’ultimo ventennio, dal 1996 al 2016, sia cresciuta del 9,8%,
contro la media dell’UEM pari al 38,8%, contemporaneamente l’area non euro, relativa ai paesi che fanno parte
dell’Unione ma non hanno adottato la moneta, è cresciuta del 59,8%. Nel frattempo il debito pubblico è esploso
dal rapporto 100,1 nel 2004 (116,3 1996) al 132,70% del 2015.
Se l’euro dovesse rafforzarsi significativamente sarebbe un disastro per l’Italia e di conseguenza per l’architettura
europea.
WB>PERSPECTIVES
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OUTLOOK STRATEGY
FOREX MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
1,0870
1,1150
1,0650
LONG TERM
1,0620
1,1620
EUR USD 1,1057
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
Nel grafico di breve termine si nota uan chiara tendenza riflessiva costituita da una serie di curve negative
configurate su massimi minimi decrescenti.
WB>PERSPECTIVES
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OUTLOOK STRATEGY
FOREX MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
0,8865
0,9100
,87
LONG TERM
0,8350
0,9350
EUR GBP ,9020
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
Nel corso del mese di ottobre l’euro sterlina ha toccato in un drammatico flash crash quota 94/95 eletta target la
scorsa estate nel nostro Outlook WB PERSPECTIVES©. Ci siamo interrogati a posteriori se tale escursione violenta
quanto subitanea, possa ritenersi esaustiva del movimento all’uopo stimato. E’ nostra convinzione che la risposta
possa essere affermativa benché manchi all’appello ancora un breakout utile a ratificare il reversal del mercato.
In altri termini confermeremo tale visione nel momento in cui i prezzi violeranno al ribasso area ,8930-,8865.
Rispetto al flash crash che in poche sedute ha condotto l’euro sul pound da ,83 a ,9430 il cambio ha già
ritracciato il 50% del movimento. E’ possibile che il mercato debba assimilare ulteriormente tale movenza
prima di prendere direzionalità.
A quattro mesi dal referendum i fondamentali non palesano alcun segnale di incrinatura. Le proiezioni Markit
PMI continuano a segnalare livelli di aspettativa sull’espansione del ciclo manifatturiero e servizi ancora al di
sopra della media europea. La prima stima sul Pil britannico del terzo trimestre ha evidenziato una crescita
congiunturale appena in lieve rallentamento, a +0,5%, comunque superiore alle attese. Ciò ha spinto molti
osservatori a ritenere che la BoE possa rinunciare a ridurre ulteriormente i tassi in virtù degli impatti conseguenti
a Brexit. Nell’attesa che si verifichino i segnali tecnici sopra indicati, manteniamo un atteggiamento orientato ad
un possibile recupero benché limitato del pound contro l’euro.
WB>PERSPECTIVES
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OUTLOOK STRATEGY
FOREX MARKET
SUPP
RESIS
SHORT TERM
112,75
116,40
LONG TERM
110,00
118,50
EUR JPY 115,20
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TARGET
TREND
105
Nel corso del mese di ottobre il rapporto eur jpy ha fissato un massimo esattamente a ridosso dell’area di
resistenza indicata a quota 116,40. tale contingenza conferma la presenza di un canale regressivo che continua
a contenere i tentativi di apprezzamento dell’euro. Quantunque la tendenza dominante rimanga di segno
negativo per l’euro, riteniamo che nel breve periodo i valori continueranno ad oscillare all’interno di una fascia la
cui base transiterà a 112,75 ed il cap 118,50 con una resistenza intermedia a 116,40. La struttura dei prezzi
rimane quindi governata da segnali di debolezza che ritorneranno a dominare nuovamente le contrattazioni con
la violazione di 112,75 & 112,00. Di conseguenza il superamento della contingente fase neutra, riporterà
l’orientamento di fondo ad un ulteriore indebolimento dell’euro verso area 110/105.
In attesa della violazione di area 112 manteniamo i nostri indicatori di fase neutri, con Outlook negativo.
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OUTLOOK STRATEGY
FOREX MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
7,35
7,60
7,30
LONG TERM
7,15
7,70
EUR CNY 7,46
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
La svalutazione del lo yuan renmimbi annunciata nei due precedenti rapporti ha spinto il cambio usd-cny a
fissare un massimo a quota 6,78 ( le nostre stime calcolavano un valore di picco a 6,75!). Ciò ha consentito al
rapporto eur-cny di proseguire a consolidare l’apprezzamento sempre all’interno del canale da noi tracciato in
termini preventivi nel 2015. Non abbiamo ragione per modificare l’attuale impostazione precisando che nel breve
l’euro potrebbe subire parziali flessioni verso la parte inferiore del canale.
Il comparto servizi cinese è cresciuto in ottobre al ritmo più rapido degli ultimi quattro mesi secondo le cifre finali
dell'indice PMI a cura di Caixin. L'indice si è attestato a 52,4 da 52,2 di settembre. Il tasso di creazione di posti di
lavoro è ai massimi da gennaio. Tale performance trae beneficio proprio dalla strisciante svalutazione
programmata dalla PBoC nei confronti della moneta cinese a supporto delle esportazioni. La manovra è stata
denunciata nella campagna elettorale USA dal candidato repubblicano D. Trump.
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OUTLOOK STRATEGY
COMMODITY MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
177
195
177/170
LONG TERM
170
195
CRB INDEX 185,80
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
I dubbi avanzati lo scorso mese in merito ad un prematuro rialzo delle commodity alla fine hanno avuto un senso
alla luce di quanto sta avvenendo in questi ultimi giorni di ottobre. L’area 195 deputata come trigger in grado di
attivare un segnale di medio lungo termine espansivo, ha contenuto le pressioni esercitate dagli acquisti
respingendole al punto da confermare proprio i dubbi paventati. Ci troviamo quindi all’interno di un scenario in
cui a breve prevarranno le vendite sino a riportare i valori dell’indice verso 177/170, ovvero verso la base della
linea tratteggiata nel grafico. Il canale tracciato dovrebbe contenere le flessioni e predisporre una piattaforma
utile a riportare gli acquisti. Sugli sviluppi di quest’ultima eventuale azione, potremmo stimare in un quadro più
definito, il potenziale processo di inversione dall’attuale dominio debole ad uno ispirato ad una ripresa delle
commodity. Alla fine confermeremo per il successivo rialzo le medesime stime annunciate lo scorso mese fissando
un primo target price in area 215 ed uno successivo a 240.
Qualora dovessimo riscontrare le conferme potremmo avviare un’azione di accumulazione delle posizioni a
ridosso del range 177/170.
WB>PERSPECTIVES
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OUTLOOK STRATEGY
COMMODITY MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
41
52 >
65
LONG TERM
39
52 >
80
OIL WTI 45,50
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
Ancora una volta area 52 ha contenuto la pressione degli acquisti sul Crude Oil riportando il focus del mercato su
temi vincolati all’esito del meeting Opec di dicembre. Per cui la flessione correttiva che abbiamo commentato
negli aggiornamenti di ottobre riporta la nostra attenzione verso la parte bassa del range ovvero area 39 usd bar.
E’ lì che riteniamo si possa ricompattare nuovamente la domanda, per cui tra 40-39,50 ritorneremo a verificare
l’opportunità di operare un’azione accumulativa in previsione di un nuovo attacco della soglia 52 usd ed un suo
definitivo strappo. Tecnicamente noi consideriamo la violazione di area 52 come possibile trigger su cui dovrebbe
confluire nuova domanda nonché ricoperture strategiche. Gli obbiettivi che abbiamo stimato su breakup di 52/55
usd si posizionano in area 65 ed 80 usd/bar. I nostri algoritmi: sia l’ADVANCE CYCLE©, sia il modello che legge la
sequenza dei prezzi risultano da alcune settimane positivi, come scritto ad ottobre, questo ennesimo movimento
riflessivo potrebbe definire risolutivamente la fase finale del processo di debolezza del greggio.
E’ chiaro che il comparto Energy, che nella nostra ricerca copriamo seguendo l’indice MSCI World Energy, ne
trarrà beneficio.
WB>PERSPECTIVES
Nov-16
27
OUTLOOK STRATEGY
COMMODITY MARKET
SUPP
RESIS
SHORT TERM
1250
1350
LONG TERM
1150
1370
G O L D 1297,80
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TARGET
TREND
La tenuta di 1250 usd/oz ha favorito una reazione inizialmente debole, rafforzata successivamente con due
sessioni in accelerazione. Lo scorso mese avevamo lasciato indicazioni buy su test dell’area 1250. Sebbene il buy
order abbia colpito i minimi non ravvediamo ancora la consistenza tecnica per sciogliere i dubbi sulla sostenibilità
del rialzo in corso. Pertanto ci sentiamo in obbligo di fare alcune considerazioni di merito sul rialzo dell’oro.
Innanzitutto stiamo lavorando in uno scenario che considera presumibile un rialzo dei tassi a dicembre da parte
della Fed. Normalmente l’oro reagisce a fronte di queste attese in termini negativi. Il dubbio si amplifica quando
cerchiamo di comprendere oltre il prossimo miglio, ovvero quale sarà la linea che la Riserva Federale adotterà in
materia tassi il prossimo anno. Gli osservatori sono divisi in modo netto: da un lato c’è chi teme un progressivo
ritorno dell’inflazione e conseguente risposte restrittive dal Regulator. Dall’altro c’è chi paventa un rallentamento
della crescita, ingresso dell’economia americana in una fase recessiva e conseguentemente un ammorbidimento
della linea monetaria. Al momento prevale la prima tesi, tuttavia vi sono nubi all’orizzonte che meritano
considerazione. Come già scritto navighiamo a vista, pronti a cogliere segnali di fumo. In ogni caso è verosimile
che per ragioni di credibilità la Fed aumenti i tassi a dicembre, per cui l’oro potrebbe subire nuove flessioni. In tal
caso i prezzi scenderebbero verso area 1200/1170. Di conseguenza suggeriamo di portare a casa il minimo
profitto realizzato con il buy a 1250 in attesa di un orientamento più comprensibile.
WB>PERSPECTIVES
Nov-16
28
OUTLOOK STRATEGY
COMMODITY MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
4650
5100 >
> 5315
LONG TERM
4000
5650
C O P P E R 4862
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
Il mercato del rame al LME ha superato il mese di ottobre sostanzialmente navigando in laterale, ovvero senza
marcare sostanziali cambiamenti direzionali. Con la prima seduta di novembre i prezzi hanno violato il nostro
livello di resistenza 4830 fornendo un iniziale segnali di forza che andrà verificato nelle prossime settimane. Il
modello configurato dai prezzi mette in evidenza una serie di minimi crescenti sottolineando una prevalenza degli
acquisti, tuttavia per posizionare il nostro indicatore di fase Long Term in campo positivo preferiamo attendere la
conferma della violazione di 5080/5100. Diversamente nuove regressioni sotto 4780 & 4650 manterremo le
nostre riserve sulla ripartenza del ciclo espansivo.
WB>PERSPECTIVES
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29
WB>PERSPECTIVES
Nov-16
30
•
Dati: Thomson Reuters I / B / E / S La tabella riporta i dati pubblicati sul III° trimestre dalle priem 24 aziende costituent dell’indice
Standard & poor 500
•
Nel III° trimestre le aziende costituent dell’indice S&P 500 migliorano complessivamente le statistiche riportate con un aumento
della reddittività rispetto allo stesso periodo del 2015 con un incremento degli earnings del 3,3%. Escludendo il settore
energetico la stima degli earnings risulta pari al 7%. Al momento riportano gli utili 362 delle 500 aziende costituent.
Il fatturato aumenta complessivamente del 2,5% al netto del comparto energetico del 4,4%.
•
WB>PERSPECTIVES
Nov-16
31
OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
ADAVANCE CYCLE©
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
1278 Risk
1321
1200
LONG TERM
1200
1370
MSCI WORLD 1309
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
Ci ritroviamo agli inizi di novembre al punto critico riportato nella sintesi tecnica descritta lo scorso mese. Il
MSCI World quota esattamente in prossimità del livello che abbiamo eletto come trigger per l’apertura di una
fase di maggior volatilità. La violazione di 1278/1260 riporta il mercato fuori dal cono di proiezione della
positività di cui ha beneficiato dopo il crash di inizio anno. Pertanto con la violazione di 1260 potremmo
considerare completata la fase reattiva. Le circostanze tecniche riportano la congiuntura in una nuova
condizione di potenziale riflessività che impone un livello di controllo del rischio più accurato, soprattutto nel caso
in cui il mercato ceda area 1200. Riteniamo infatti che sotto tale livello siano presenti molti ordini di protezione
di portafogli eccessivamente esposti al rischio. L’azione contingente produrrebbe un’accelerazione della negatività
con aumento in valore del VIX e l’avvio di un ciclo finanziario recessivo.
Sull’evoluzione di questo scenario ci siamo preparati per tempo evitando di assumere posizioni di rischio nei
portafogli sin dalla fine della primavera dello scorso anno. L’azione di controllo esercitata dalla Federal Reserve si
sta concludendo con le imminenti elezioni presidenziali. Nel momento in cui verrà meno il sostegno dell’Autority il
mercato avvierà un esame più accurato della price discovery. Difficile aprioristicamente fissare un punto di
riequilibrio ma è verosimile attenderci un azione riflessiva in grado di riportare i valori verso area 1000/950.
La violazione di quota 1200 implicherà un aggiornamento dell’indicatore di medio lungo termine da neutral a
bearish.
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Nov-16
32
OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
2045
2150
2000
LONG TERM
2000
2200
S & P 500 2097,94
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
2125, il sostegno che reggeva l’ultimo tentativo di rialzo che la Fed ha governato per evitare che il mercato
perdesse momentum durante la campagna elettorale, è stato violato aprendo di fatto la fase post elettorale.
Temiamo che nel prossimo futuro la situazione possa precipitare soprattutto nel caso in cui area 2000 non fosse
in grado di reggere le vendite. Nel passato abbiamo chiamato in giudizio più volte il rischio sottostante
all’apparente ordine manifestato dal mercato. Siamo alla vigilia di una nuova stagione in cui l’avversione al
rischio prenderà il sopravvento nelle scelte degli investitori. Abbiamo quantificato l’ampiezza di tale incognita in
una regressione del mercato con valori destinati a consolidare il segmento 1600-1550 nel medio termine.
Le condizioni di precarietà potrebbero essere amplificate dal fatto che le banche centrali non dispongono di
munizioni sufficienti per contrastare un’eventuale fase recessiva. L’attuale livello dei tassi ufficiali è troppo basso
per implementare politiche di tagli, a meno che non si voglia fissarli in territorio negativo . Abbiamo già visto che
una politica di tassi negativi non ha restituito grandi risultati laddove applicata, Europa e Giappone.
Verosimilmente stiamo tutti scrivendo sulle prossime mosse che la Fed potrà attuare in materia di rialzi, mentre il
vero problema potrebbe essere costituito da un ritorno alla recessione.
L’attuale livello di P/E rettificato secondo il modello di Shiller quota 26 ovvero su livelli statisticamente elevati,
fissati soltanto in periodi di formazione di bolla. Di converso il dividend yield quota ai minimi storici, 2,15% in
convergenza ormai con il decennale americano.
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Nov-16
33
OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
SUPP
RESIS
SHORT TERM
15,50
24,10
LONG TERM
13,00
28,50
V I X S&P 500 19,30
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TARGET
TREND
Il Vix, ovvero l’indice che rileva la volatilità sul mercato azionario al NYSE, sta ritornando a risalire dopo una fase
di accumulazione sopra quota 13. Sopra quota 20,50 il livello di allerta relativa sull’equity sale ulteriormente
attivando incrementi di volatilità che potrebbero innescare breakout significativi.
Sopra quota 24 ,10 il nostro
modello attiva
inesorabilmente il Risk_Off
sui mercati.
In una prima fase la
volatilità potrebbe oscillare
tra quota 29 ed area 20
alzando il livello medio
dell’escursione dei prezzi.
Oltre quota 28,50 si entra in
una fase di potenziale panic
selling.
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34
OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
SUPP
RESIS
SHORT TERM
4900
5330
LONG TERM
4590
5750
NASDAQ COMP 5328
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TARGET
TREND
Siamo al countdown finale, gli investitori anticipano l’evento elettorale avviando un progressivo alleggerimento
delle posizioni. Si guarderà con molta attenzione all’area 5000/4900 per comprendere quali possano essere le
reazioni del mercato. Ma come anticipato lo scorso mese la perdita di momentum inizia a preoccupare
alimentando in tal modo il processo distributivo.
Se sino alla fine di ottobre potevamo pensare di avere la piena assistenza da parte della Fed, con il mese di
novembre tale sostegno si è notevolmente diluito. Il mercato potrebbe avvertire l’esigenza di verificare quali
siano i valori fair prima di ricostruire i portafogli. Per tale ragione ci sembra utile considerare che i rischi sulla
tecnologia possano alimentare situazioni di sell_off , soprattutto se area 4590/4500 non fosse in grado di
riportare denaro sui listini. Il qual caso amplificherebbe la caduta dei corsi oltrepassando le soglie di riequilibrio.
Confermando quindi il nostro Outlook negativo, anticipiamo che il modello aggiornerà gli indicatori di medio
lungo termine in campo recessivo qualora vi fosse un breakout di area 4590/4500.
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Nov-16
35
OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
ADAVANCE CYCLE©
SUPP
RESIS
SHORT TERM
2520
2950
LONG TERM
2520
3165
NASDAQ BIOTECH 2661
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TARGET
TREND
Il comparto del Biotech sta nuovamente perdendo momentum. Il nostro indicatore ADAVANCE CYCLE©
nonostante il rialzo dei corsi non ha mai riportato valori in campo positivo segnalando la permanenza dell’indice
all’interno di un ciclo riflessivo. Il rischio ventilato lo scorso mese su una potenziale rottura di area 2900 si è
concretizzato spingendo le quotazioni verso area 2520. Temiamo che anche questo livello non sarà in grado di
arginare le vendite. Vi sono elevate probabilità che anche quota 2520, livello che ha contenuto in passato le
vendite, non sarà in grado di reggere ad un nuovo attacco di panico. Abbiamo pertanto stimato un’eventuale
flessione dell’indice fissando un primo obbiettivo di prezzo in area 2100 ed uno successivo a 1500.
Per puro esercizio di teoria segnaliamo che soltanto un recupero oltre la soglia 2950 consentirà di evitare la
regressione stimata.
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Nov-16
36
OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
10250 RISK
11000
8700
LONG TERM
8700
11000
DAX DEUTSCHE BÖRSE 10370
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
Il mercato azionario europeo è ritornato a risollevare la volatilità a seguito di vendite che sono ritornate ad
appesantire i listini nell’ultima settimana di ottobre. La partenza di novembre appare sin dall’inizio negativa.
Qualora tale negatività dovesse accentuare violando l’area 10250 sarà inevitabile considerare il rischio che
l’indice scenda sui minimi dell’anno a quota 8700 dove abbiamo fissato il livello primario che delimita l’attuale
fase di mercato. Più in generale sentiamo l’obbligo di anticipare la precarietà di questo livello nel caso in cui vi
fosse un’escursione dei prezzi. Come è possibile evincere dalla lettura del grafico l’area 8700/500 costituisce una
zona strategica di grande valenza tecnica e psicologia. La struttura dei prezzi che si è formata sopra tale zona
potrebbe rivelarsi particolarmente negativa qualora area 8500 non fosse in grado di arginare le vendite
ricompattando la domanda. Per completezza di analisi abbiamo tracciato graficamente i potenziali target
qualora il mercato non fosse in grado di rispettare quest’ultimo livello.
Pertanto aggiorneremo l’indicatore di fase di lungo termine in area negativa qualora si violasse 8700/8500.
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Nov-16
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OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
EUROSTOXX 50 3035
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
SUPP
RESIS
2915 RISK
3110
2700
3185
TARGET
TREND
SHORT TERM
LONG TERM
Esattamente in linea con quanto anticipato lo scorso mese, l’Eurostoxx 50 ha delimitato i rialzi sotto il nostro
primo livello di guardia, ovvero quello in grado di annullare l’attuale segnale negativo qualora fosse violato
positivamente, riprendendo l’azione regressiva di cui si temeva la conferma. Attendiamo il breakout di area
2915 per assistere ad un sell_off potenziale verso area 2700 dove abbiamo fissato da mesi il punto di
accelerazione negativa del ciclo verso target già segnalati e da tempo tracciati a quota 2200/100.
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Nov-16
38
OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
SUPP
RESIS
TARGET
SHORT TERM
15970
17500
15000
LONG TERM
15000
17500
FTSE MIB 16632
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TREND
Le notizie che si sono succedute sul comparto bancario ed in particolare sul caso MPS hanno portato in un primo
momento benefici complessivi all’indice. Il contenimento del rialzo sotto l’area primaria 17500 ha rigenerato una
ridistribuzione dei prezzi che rischia nuovamente di tradursi in una nuova fase di debolezza qualora quota
16100/15950 non fosse in grado di reggere ulteriori attacchi regressivi. Nel nostro scenario continuiamo a
rilevare una prevalenza di elementi di criticità benché molti titoli siano decisamente a sconto. Confermano tali
timori la sequenza di massimi decrescenti che continuano a dominare la tendenza di grado superiore.
Il rialzo dello spread sui rendimenti del decennale sia nei confronti del Bund tedesco che dei Bonos spagnoli, non
lascia spazio a semplici ottimismi. Qualora la BCE mancasse di segnalare la sua presenza sul mercato
raffreddando lo spread sotto area 150, avremmo ulteriori conferme della vulnerabilità del mercato finanziario
italiano. Sopra 150 punti base lo spread rischia di essere oggetto di aggressioni speculative che non escludono
rialzi verso 270/300 punti base.
In tal caso e comunque sotto area 15000 il nostro listino, come abbiamo in più occasioni sostenuto, rischia di
scivolare nuovamente sui minimi del 2012.
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Nov-16
39
OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
SUPP
RESIS
SHORT TERM
16285 RISK
17600
LONG TERM
15300
17700
NIKKEI 17134
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TARGET
TREND
L’indice Nikkei ha esaurito la spinta reattiva in area 17150 & 17700 annullando l’ennesimo tentativo di
oltrepassare i livelli tecnici e riattivare un rialzo più stabile. Gli scambi rimangono ancora condizionati al rischio
correlato al ritorno dei valori sotto 16400 & 16285. In particolare la violazione di quest’ultimo livello imporrebbe
a molti investitori l’attivazione di stop loss order su posizioni detenute in portafoglio. L’evento causerebbe
un’accelerazione negativa dei corsi introducendoli nuovamente in un trend riflessivo orientato a portare gli
scambi dapprima nel range 11700/11500, in un secondo tempo verso i minimi del 2012 qualora la situazione
globale dovesse aggravarsi.
Con la violazione di 16285 l’indicatore di fase relativa al lungo termine si posizionerà dall’attuale zona neutral a
quella recessiva.
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Nov-16
40
OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
SUPP
RESIS
SHORT TERM
3000
3160
LONG TERM
3000
3160
SHANGHAI COMP 3048
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TARGET
TREND
Prosegue il movimento laterale del mercato azionario cinese che trae beneficio da una svalutazione controllata
del cambio senza peraltro convincere gli investitori. Riteniamo che nelle prossime settimane i prezzi possano
testare nuovamente la parte bassa del canale che sta guidando le contrattazioni da inizio anno.
Suggeriamo di porre comunque attenzione ad un eventuale violazione di quota 3000 in quanto potrebbero
riattivarsi forze regressive in gradi di spingere i valori verso un nostro datato target allocato a quota 2400.
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Nov-16
41
OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
MSCI BRIC 525
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
SUPP
RESIS
515
545
460
545
TARGET
TREND
SHORT TERM
LONG TERM
543 T/P
Nelle raccomandazioni segnalate nei mesi di settembre ed ottobre avevamo suggerito di prendere beneficio in
area 543/45 temendo l’avvio di una correzione che ha sortito effetti soltanto con un certo ritardo rispetto alle
nostre stime di timing. Con il mese di novembre il mercato appare più vulnerabile, le commodity hanno per il
momento fallito il tentativo di un breakup benefico dal punto di vista intermarket anche per le aree emergenti.
Come abbiamo scritto il pterolio non ha superato le soglie di osservazione di conseguenze pensiamo che ciò possa
nuocere alle aree emergenti.
Già lo scorso mese avevamo posizionato l’indicatore di fase short term in campo negativo a conferma di un
Outlook dubbioso sulla sostenibilità del rialzo maturato dopo i crolli dello scorso anno.
Nelle prossime settimane ci focalizzeremo sui comportamenti che il mercato adotterà al collaudo del sostegno in
area 515. Temendo una rottura al ribasso abbiamo preferito mantenere la raccomandazione di Taking Profit in
quanto la violazione spingerebbe i corsi verso area 500 e probabilmente 460. In questa fase quindi aggiorniamo
l’indicatore di lungo termine in una fascia neutra, ritenendo il movimento riflessivo apportatore di implicazioni
che caratterizzeranno più il breve che il lungo termine.
WB>PERSPECTIVES
Nov-16
42
OUTLOOK STRATEGY
STOCK MARKET
SUPP
RESIS
SHORT TERM
47850
49750
LONG TERM
45000
49750
MSCI EMER MKT 48205
BEAR MARKET
NEUTRAL
BULL MARKET
TARGET
TREND
Le condizioni di ipercomprato segnalate nei due precedenti mesi stanno attivando in questi giorni la correzione
annunciata. Stimiamo che la flessione ventilata possa manifestarsi con un contributo in termini di profondità del
mercato collocabile tra 46000/45000. Se lo scorso mese ritenevamo l’area 46000 come punto d’arrivo della
correzione, oggi, alla luce dell’evoluzione del quadro sulle commodity e di quello generale siamo meno fiduciosi
su una tenuta istantanea del range segnalato. Prima di fissare buy orders vorremmo verificare la solidità del
mercato ed il contributo delle forze intermarket a partire proprio dalle commodity.
WB>PERSPECTIVES
Nov-16
43
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44
OUTLOOK STRATEGY
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