wb_perspectives novembre 1.1
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Outlook Strategy NOVEMBRE 2016 Outlook Strategy WB PERSPECTIVES 2016 L’Outlook di strategia sui mercati è realizzato da WB Analytics EDITOR WB ADVISORS Via Carroccio,16 20100 MILANO CHIEF INVESTMENT ADVISOR Wlademir Biasia RELATIONSHIP MANAGEMENT Nadia Tracogna CONTATTI [email protected] 2 Sarà rivoluzione o continuità?, comunque vada lo scontro finale, il voto spaccherà in due l’America ed i mercati. La parola passerà alla Fed e la politica monetaria ritornerà in prima linea. Da questa estate lo Standard & Poor 500 ha perso il 5% annullando la positività accumulata da inizio anno. Si entra così nel vivo dell’ultimo miglio che ci porta all’elezione del nuovo Presidente degli stati Uniti d’America. I programmi dei due candidati sono assai diversi sulla carta: nella bandiera dei democratici c’è una maggiore attenzione per gli interessi delle grandi corporation, in quella dei repubblicani ci sono i colori di un Paese sbiadito, che crede sempre meno all’American Dream. Nonostante le divergenze, profonde in taluni aspetti, le due Amministrazioni tenderanno a sfruttare la leva fiscale in sostituzione o in sovrapposizione di quella monetaria. L’America esce da un lungo periodo di recupero (più che di espansione vera e propria) durato due mandati presidenziali. Il ciclo si è rivelato straordinariamente lungo rispetto alla normalità, per cui ci si attende un atterraggio. La qualità dell’atterraggio non appare al momento drammatica, tuttavia sul mercato permangono segni di bolla presenti un pò ovunque, equity e carta emessa dalle corporate di bassa qualità. Nell’azione di recupero si è ricostruita una base inflattiva, l’occupazione è salita nuovamente su livelli ottimali e la Fed potrebbe ritornare a mettere mano ai tassi. Il Regulator ha enorme bisogno di riportare i tassi su livelli più vicini alla loro media storica per molteplici ragioni: riequilibrare le condizioni che regolano i mercati, creare spazi sufficienti per poter manovrare in modo adeguato nel caso di una rallentamento della crescita con interventi di stimolo. Ma l’erba voglio non esiste nemmeno nel giardino del re. La Fed è consapevole che un rialzo dei tassi può rimettere in gioco gli equilibri raggiunti, soprattutto sa che qualora dovesse annunciare una fase governata da un ritorno di politiche più restrittive causerebbe l’implosione dei mercati. Stare fermi del resto potrebbe contribuire a gonfiare valori che sembrano già entrati in uno stadio di eccesso e perdere credibilità. La nuova fase politica potrebbe tuttavia aiutare il Board a prendere decisioni meno polari nel tentativo di pilotare il mercato verso un riequilibrio degli asset finanziari in modo da sgonfiare gli eventuali eccessi che si sono stratificati negli ultimi anni. La campagna elettorale non lo consentiva. Le settimane che abbiamo di fronte si preannunciano dense di valenze politiche e tecniche: Presidenziali USA, Referendum Italia, Politiche Austria, sentenza dell’Alta Corte Inglese su Brexit, mentre per il prossimo anno avremmo le campagne elettorali per le politiche di Francia, Olanda e Germania. In mezzo, il Tribunale di Milano dovrà esprimersi se rinviare alla Corte Costituzionale l’interpellanza presentata da Valerio Onida sulle modalità poste dal quesito referendario, o semplicemente il governo potrebbe rinviare la data stessa del referendum. Attendiamo le risposte della Commissione Europea sulla proposta della legge di stabilità programmata sempre dal governo. A ruota avremo il direttivo della BCE atteso su questioni inerenti il prologo del QE, in scadenza il prossimo mese di marzo, come scritto la Fed dovrà pronunciarsi sull’aumento dei tassi ed infine si terrà l’atteso vertice Opec sulle quote di produzione di petrolio. I mercati core affrontano questo calendario partendo 3 da valorizzazioni elevate, mentre quelli secondari si allineano da posizioni molto sacrificate. Inutile muovere verso le aree già ampiamente svilite nelle valutazioni, pensando di mettersi al riparo da più o meno violente correzioni. Se Wall Street dovesse perdere quota violando sostegni significativi, come ad esempio area 2000 per lo standard & Poor 500, tutti i mercati tenderebbero ad uniformarsi al clima riflessivo subendo ulteriori perdite. In WBA abbiamo deciso da tempo di affrontare questa congiuntura mettendoci al riparo da rischi che vediamo aumentare nel prossimo futuro. Abbiamo, come già detto, mercati core sopra quotati, passaggi di politica monetaria che preludono a forti caratterizzazioni e cambiamenti in grado di imprimere nuove tendenze sul mercato dei bond; materie prime impegnate in una fase evolutiva tecnicamente importante, economia globale attesa in rallentamento. Pensiamo che a seguito degli sviluppi che i singoli segmenti del mercato intraprenderanno si modelleranno nuove opportunità, soprattutto valutazioni più appetibili. Con la nuova guida USA percorreremo gli anni che ci porteranno fuori da questo ventennio difficile. Nella visone che abbiamo elaborato agli inizi del 2000, teorizzando il Rumbling World, immaginavamo un ventennio di transizione modellato da cicli espansivi e recessivi piuttosto sincopati, dove la sovrastruttura dell’offerta sulla domanda avrebbe causato squilibri che, come effettivamente abbiamo vissuto, hanno cambiato l’ordine globale. Senza l’invenzione del QE i mercati sarebbero ancora allineati tra i massimi del 2000 ed i minimi conseguenti alla prima recessione. Così è avvenuto nella crisi del 2007/2008. In quest’ultimo ciclo di recupero alcuni mercati hanno debordato quei massimi, altri sono rimasti irrimediabilmente al di sotto. La digitalizzazione dell’economia sta modificando i paradigmi della crescita. Nel 2000 immaginavamo che saremmo usciti da questo lungo tunnel grazie all’innovazione tecnologica. La digitalizzazione dell’economia sta modificando profondamente il mercato del lavoro, le abitudini di consumo, l’offerta. La globalizzazione , processo irreversibile, subirà profonde modifiche nel decennio che ci porterà al 2030. La competitività fortemente basata nello scorso ventennio sul costo del lavoro, si organizzerà sulla sfida digitale. La delocalizzazione affronterà un processo di reversibilità. Gli algoritmi elimineranno molte professionalità a vantaggio di nuove esperienze, l’innovazione cambierà i nostri stili di vita. Per catturare queste opportunità dovremo guardare con maggior profondità di analisi i mercati della tecnologia, delle biotecnologie e dell’energia. Cogliere i cambiamenti demografici nell’offerta di servizi. Il nuovo mondo è già in funzione, dobbiamo solo attendere che quello vecchio adegui il proprio valore per rendere più appetibile quello che verrà. Alcuni paesi saranno più avanti, altri più indietro. Il nostro, a causa dei mali cronici che ne saturano le capacità d’investimento, non sarà tra i primi. Ci avviamo alla fine di questo ventennio nel peggiore dei modi. Il GDP è cresciuto negli ultimi 20 anni soltanto del 9% contro la media dell’UEM pari al 38,8%, contemporaneamente nell’area non euro, relativa ai paesi che fanno parte dell’Unione ma non hanno adottato la moneta, la ricchezza prodotta è cresciuta del 59,8%. Nel frattempo in Italia, il debito pubblico è esploso nel rapporto con il Pil da 100,1 nel 2004 (116,3 1996) al 132,70% del 2015, e continua a crescere. In Europa ciò che funziona per i paesi più competitivi (Germania)non funziona per quelli meno competitivi; 4 mentre per l’Italia il QE ha quantomeno funzionato alleviando gli oneri del debito pubblico, in Germania genera dissenso politico per i bassi tassi d’interesse che remunerano depositi bancari, sistemi pensionistici, piani assicurativi. La biodiversità nell’Eurozona è figlia degli squilibri, come sostengo da anni, generati dall’appartenenza ad un blocco valutario le cui regole anziché unire i partner tendono a dividerli. Le elezioni tedesche, ma anche quelle francesi ed olandesi, potrebbero portare al governo coalizioni euroscettiche; in Germania Angela Merkel potrebbe forzare una revisione dell’architettura monetaria per intercettare consensi politici. Del resto se non dovesse proporlo il ministro Shäuble, ci penserebbe AFD. Nel complesso quindi gli investitori e le aziende, dovranno affrontare mercati che non hanno ancora prezzato un radicale mutamento della politica monetaria intesa come progressivo rialzo dei tassi in America, tapering per l’Europa, utilizzo della leva fiscale e, con un certo grado di probabilità l’avvio di una speriamo ragionata revisione dell’impianto su cui è strutturato l’euro. Inutile nasconderci che a distanza di vent’anni, l’euro dalla sua gestazione al suo decorso ha prodotto seri problemi di sostenibilità nei paesi periferici, grandi vantaggi in quelli organizzati per recepirne il funzionamento. Inutile aggiungere il surplus commerciale e delle partite correnti accumulati dalla Germania, dove sta la vera capacità di competere di un paese. Ci salviamo ancora grazie alle aziende che riescono a stare sui mercati internazionali grazie alle loro competenze. Quelle che riescono malgrado tutto a vendere il Made in Italy. Le cose si sono messe in un binario così critico che nei sondaggi di Sentix effettuati tra gli investitori, l’Italia ha superato la Grecia nelle probabilità di un’uscita dall’euro. Quindi, tra i temi che si dovranno considerare nel prossimo futuro, 2017 compreso, per ponderare rischi ed opportunità, anche gli equilibri valutari andranno monitorati. Per come la vediamo il dollaro continua ad essere una moneta di attrazione per investitori che hanno una visione globale. Per le aziende un ottimo veicolo per promuovere prodotti e servizi. Quindi benché leggerete nelle singole schede tecniche Outlook piuttosto aggressivi, sappiate che dietro ad un rischio incuba sempre un’opportunità. Cerco di imparare dal passato, ma pianifico sempre il futuro, concentrandomi esclusivamente sul presente. Ecco dove sta il divertimento. DT Capisco e sono d’accordo con quanti ritengono che l’adesione alla moneta ci abbia imposto comportamenti più virtuosi, ma al di là dell’imposizione prescritta dai trattati, dobbiamo considerare che l’Italia ha avuto a disposizione molti anni per adeguarsi al protocollo: risultati? 11,7% di disoccupazione contro il 6% della Germania. Metà. Debito/Pil: Italia 132,3%, Germania 71,2%. Metà, (quasi). 5 Di seguito riportiamo le rilevazioni Markit PMI sulle principali aree economiche mondiali. Il Purchasing Managers Index (PMI) è l'Indice composito dell'attività manifatturiera di un Paese, il valore è espresso in percentuale. Il PMI è un indice prodotto da Markit Group e riflette la capacità dell'acquisizione di beni e servizi. Tiene conto di nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte nel settore manifatturiero. In linea generale, un valore inferiore al 50% indica una contrazione del settore, mentre un valore superiore al 50% indica un'espansione. La pubblicazione ha cadenza mensile ed ha una significativa importanza ai fini della lettura sulle aspettative di crescita di un’area o di un settore economico. WB>PERSPECTIVES Nov-16 6 WB>PERSPECTIVES Nov-16 7 WB>PERSPECTIVES Nov-16 8 WB>PERSPECTIVES Nov-16 9 WB>PERSPECTIVES Nov-16 10 OUTLOOK STRATEGY BOND MARKET Lehman Brothers 09/08 SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 2,45 2,60 2,75 LONG TERM 2,25 2,75 3,00 US 30 Y YIELD 2,57 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND Dopo aver raggiunto il ns target a 2,65 il mercato si prepara ad un breve ripiegamento verso 2,45. La flessione rientra in un gioco di swing che al momento non modifica la struttura espansiva dei rendimenti. Pensiamo infatti che dopo l’eventuale correzione il 30 anni US ritornerà a salire in direzione di 2,75% così come anticipato nel rapporto dello scorso mese. Quindi, non rileviamo al momento segnali di inversione di tendenza della struttura della curva americana, semmai una parentesi utile a consolidare il trend positivo. La tenuta di 2,45 rafforzerà la nostra convinzione ; ciò significa che nel medio periodo potremo rivedere un ritorno dei rendimenti in area 3%. Salvo eventi di coda manteniamo il nostro giudizio rialzista con una temporanea fase correttiva nel breve. A dicembre la Fed dovrà esprimersi con maggior chiarezza in merito alla propria linea di politica monetaria non potendo più tergiversare a causa delle elezioni. Il mercato attende e sconta un rialzo di 25 pb. Per il medio termine non sconta ancora nulla per cui potremmo assistere ad un aumento della volatilità nel prossimo futuro. Nov-16 11 OUTLOOK STRATEGY BOND MARKET SUPP RESIS SHORT TERM 1,65 2,05 LONG TERM 1,35 2,05 US 10 Y YIELD 1,83 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TARGET TREND Come anticipato nel rapporto di inizio ottobre, il mercato ha oltrepassato area 1,50 accelerando verso il livello intermedio 1,75 per avvicinare nell’ultima settimana il 2%. Assisteremo a breve ad un consolidamento del range 1,652%, mentre nel medio periodo si intravvede il rischio di una violazione di quest’ultimo livello ed un’accelerazione verso 2,50%. Lo scenario fa leva sulla tenuta di 1,65, per cui un eventuale breakout potrebbe alterare l’attesa imponendo una revisione dell’Outlook. Nov-16 12 OUTLOOK STRATEGY BOND MARKET I° QE ECB SUPP RESIS SHORT TERM ,10 0,30 LONG TERM -0,15 0,30 DE 10 Y YIELD 0,1630 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TARGET TREND Nel corso del mese di ottobre abbiamo aggiornato i nostri livelli di range tra 0,15 e -0,15 il campo delle oscillazioni del 10 anni tedesco. Nell’ultima settimana i rendimenti hanno oltrepassato al rialzo la parte alta della fascia stimata accelerando verso la resistenza primaria 0,30, fissando un primo punto a favore di un segnale di inversione di tendenza. La violazione di 0,30% aprirebbe la strada per un recupero assai più significativo orientato a riportare i valori in direzione dell’1%, area in cui transita la parte estrama del canale riflessivo che ha governato le oscillazioni sui rendimenti dal lontano 2008. Molto dipenderà dalle decisioni della BCE sul QE. Nov-16 13 OUTLOOK STRATEGY BOND MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 1,25 1,85 2,75 LONG TERM 1,00 1,85 IT 10 Y YIELD 1,6770 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND Come paventato lo scorso mese il 10 anni Italia si è avvicinato all’area primaria 1,80/85 dove transita, secondo le nostre verifiche empiriche la resistenza più significativa e che funziona da trigger line in grado di spingere con una certa velocità i valori verso 2,75%. Ovviamente sulla view impatta notevolmente il comportamento dello spread salito a quota 150 /160 dove procede la linea che intercetta tutti i massimi segnati dal differenziale a partire dall’estate del 2014 e puntualmente difesi dall’azione della BCE. Il mercato sta osservando con estrema attenzione se anche in questa occasione la BCE interverrà per contenere le pressioni sullo spread. Qualora ciò non dovesse verificarsi, il BTP subirebbe il peso di vendite piuttosto robuste in grado di spingere i rendimenti proprio a ridosso dell’area 2,75. Quanto scritto potrebbe verificarsi prima del referendum. Quota 130 (spread 10y) costituirà in questa fase il punto sotto cui cogliere un eventuale segnale di distensione. Nov-16 14 OUTLOOK STRATEGY BOND MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 790 810 T/P LONG TERM 730 830 JPM EMBI + usd 799 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND E’ dal mese di settembre che sottolineiamo la criticità del mercato degli emerging bond. Le conferme che abbiamo successivamente raccolto con la violazione di area 809 & 803 hanno dato ulteriore consenso all’Outlook di breve ed ora medio termine, inserendo il comparto all’interno di una fase riflessiva che a breve spingerà i corsi a verificare area 780/775, con rischi per il medio termine a 730/720. Pertanto continuiamo a raccomandare di liquidare le esposizioni relative in attesa che la correzione possa esperire i suoi effetti. Nov-16 15 OUTLOOK STRATEGY BOND MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 545 550 T/P LONG TERM 540 575 T/P JPM GBI usd 550 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND Mentre il mercato attende la FED a dicembre, liquida le posizioni sui global bond ed avvicina un primo possibile target di questa correzione. Al di là di potenziali brevi riprese pensiamo che il comparto possa scendere verso la verifica dell’area target stimata a 540. L’eventuale test offrirà l’occasione per comprendere le potenzialità di medio termine sulla base delle reazioni che avremmo a contatto con il transito del sostegno primario. Nov-16 16 OUTLOOK STRATEGY BOND MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 223 226 T/P LONG TERM 220 226 IBOXX EUR COR 222,30 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND Confermiamo anche per il comparto corporate area euro una visione riflessiva orientata a testare 220 come già anticipato nei due precedenti report. Raccomandiamo di fare attenzione al comportamento dell’indice su tale livello in quanto una violazione ne decreterebbe un’accelerazione in negativo per i prossimi mesi. IBOXX LIQ HY 181,70 In termini di forza relativi il comparto Hi Yield ha sovraperformato i corporate bond IG, senza peraltro togliere i sospetti per l’avvio di una fase correttiva, per cui continuiamo a mantenere un atteggiamento di prudenza. Supp area 180, successivo 177/175. Nov-16 17 WB>PERSPECTIVES Nov-16 18 OUTLOOK STRATEGY FOREX MARKET SUPP RESIS SHORT TERM 97,35 99 LONG TERM 92,50 100 DOLLAR INDEX 97,73 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TARGET TREND 105 Il mercato attende l’esito delle elezioni e la riunione della Fed a dicembre. Nell’attesa ha avvicinato area 100 fissando un massimo a 99, livello da cui ha aperto una potenziale fase di consolidamento del rialzo. La finestra quota sostegni presenti a 97,30 ed in area 96. Il contenimento delle sessioni riflessive sopra questo cuscinetto di prezzi conferma quanto abbiamo sostenuto nei precedenti mesi in merito al rafforzamento del dollaro. Ovviamente per cogliere un risultato pieno a favore della moneta americana dovremo attendere la violazione di area 99/100. L’avvicinarsi dei prezzi a tale fascia contribuisce ad aumentare le tensioni ed un certo nervosismo dato dall’attenzione delle banche centrali e dell’attività speculativa. Gli investitori che guardano alla Fed per riflettere sul dollaro eventuali decisioni restrittive, scontano a tutt’oggi un elevato livello di probabilità (70%) che al Fomc di dicembre il Regulator possa decidere in tal senso. Più che all’esito delle elezioni il mercato è sensibile alla linea di politica monetaria che J Yellen adotterà dopo l’insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti. In un caso o nell’altro, con alcune differenze, le due nuove amministrazioni agiranno sulla leva fiscale per dare impulso alla crescita. La Fed dovrebbe rispondere con un adeguato aumento dei tassi, da non ritenere comunque come un automatismo, ma semplicemente come conseguenza di un aumento della pressione esercitata dai prezzi. Se prevarrà questa linea stimiamo per il Dollar Index la violazione di area 100 e la verifica del target 105. WB>PERSPECTIVES Nov-16 19 OUTLOOK STRATEGY FOREX MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 1,0870 1,1150 1,0650 LONG TERM 1,0620 1,1620 EUR USD 1,1057 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND La flessione dell’eur usd ha subito una battuta d’arresto rispetto al percorso che abbiamo stimato per l’ultima parte dell’anno in corso. In realtà il movimento risponde più ad esigenze tecniche dovute ad un eccesso di venduto il cui ribilanciamento può riportare nuove aperture di posizioni. Le resistenze che guarderemo nell’immediato transitano in area 1,1120/50. La nostra ricerca mette tutt’ora in evidenza in termini relativi la miglior impostazione dei fondamentali americani rispetto a quelli europei. Con eccezione della Germania, l’Eurozona continua a soffrire di bassa crescita, quando presente, ed una costante pressione deflattiva. Tali condizioni risultano più evidenti nelle aree periferiche. Si aggiungano le difficoltà che codesti governi incontrano nel contenere i disavanzi all’interno dei parametri indicati dalla Commissione. Il caso Italia appare eloquente e privo, al di là della retorica, di solide basi per un rilancio. Recentemente in un intervento, il Vicepresidente della BEI ha ricordato come l’Italia nell’ultimo ventennio, dal 1996 al 2016, sia cresciuta del 9,8%, contro la media dell’UEM pari al 38,8%, contemporaneamente l’area non euro, relativa ai paesi che fanno parte dell’Unione ma non hanno adottato la moneta, è cresciuta del 59,8%. Nel frattempo il debito pubblico è esploso dal rapporto 100,1 nel 2004 (116,3 1996) al 132,70% del 2015. Se l’euro dovesse rafforzarsi significativamente sarebbe un disastro per l’Italia e di conseguenza per l’architettura europea. WB>PERSPECTIVES Nov-16 20 OUTLOOK STRATEGY FOREX MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 1,0870 1,1150 1,0650 LONG TERM 1,0620 1,1620 EUR USD 1,1057 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND Nel grafico di breve termine si nota uan chiara tendenza riflessiva costituita da una serie di curve negative configurate su massimi minimi decrescenti. WB>PERSPECTIVES Nov-16 21 OUTLOOK STRATEGY FOREX MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 0,8865 0,9100 ,87 LONG TERM 0,8350 0,9350 EUR GBP ,9020 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND Nel corso del mese di ottobre l’euro sterlina ha toccato in un drammatico flash crash quota 94/95 eletta target la scorsa estate nel nostro Outlook WB PERSPECTIVES©. Ci siamo interrogati a posteriori se tale escursione violenta quanto subitanea, possa ritenersi esaustiva del movimento all’uopo stimato. E’ nostra convinzione che la risposta possa essere affermativa benché manchi all’appello ancora un breakout utile a ratificare il reversal del mercato. In altri termini confermeremo tale visione nel momento in cui i prezzi violeranno al ribasso area ,8930-,8865. Rispetto al flash crash che in poche sedute ha condotto l’euro sul pound da ,83 a ,9430 il cambio ha già ritracciato il 50% del movimento. E’ possibile che il mercato debba assimilare ulteriormente tale movenza prima di prendere direzionalità. A quattro mesi dal referendum i fondamentali non palesano alcun segnale di incrinatura. Le proiezioni Markit PMI continuano a segnalare livelli di aspettativa sull’espansione del ciclo manifatturiero e servizi ancora al di sopra della media europea. La prima stima sul Pil britannico del terzo trimestre ha evidenziato una crescita congiunturale appena in lieve rallentamento, a +0,5%, comunque superiore alle attese. Ciò ha spinto molti osservatori a ritenere che la BoE possa rinunciare a ridurre ulteriormente i tassi in virtù degli impatti conseguenti a Brexit. Nell’attesa che si verifichino i segnali tecnici sopra indicati, manteniamo un atteggiamento orientato ad un possibile recupero benché limitato del pound contro l’euro. WB>PERSPECTIVES Nov-16 22 OUTLOOK STRATEGY FOREX MARKET SUPP RESIS SHORT TERM 112,75 116,40 LONG TERM 110,00 118,50 EUR JPY 115,20 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TARGET TREND 105 Nel corso del mese di ottobre il rapporto eur jpy ha fissato un massimo esattamente a ridosso dell’area di resistenza indicata a quota 116,40. tale contingenza conferma la presenza di un canale regressivo che continua a contenere i tentativi di apprezzamento dell’euro. Quantunque la tendenza dominante rimanga di segno negativo per l’euro, riteniamo che nel breve periodo i valori continueranno ad oscillare all’interno di una fascia la cui base transiterà a 112,75 ed il cap 118,50 con una resistenza intermedia a 116,40. La struttura dei prezzi rimane quindi governata da segnali di debolezza che ritorneranno a dominare nuovamente le contrattazioni con la violazione di 112,75 & 112,00. Di conseguenza il superamento della contingente fase neutra, riporterà l’orientamento di fondo ad un ulteriore indebolimento dell’euro verso area 110/105. In attesa della violazione di area 112 manteniamo i nostri indicatori di fase neutri, con Outlook negativo. WB>PERSPECTIVES Nov-16 23 OUTLOOK STRATEGY FOREX MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 7,35 7,60 7,30 LONG TERM 7,15 7,70 EUR CNY 7,46 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND La svalutazione del lo yuan renmimbi annunciata nei due precedenti rapporti ha spinto il cambio usd-cny a fissare un massimo a quota 6,78 ( le nostre stime calcolavano un valore di picco a 6,75!). Ciò ha consentito al rapporto eur-cny di proseguire a consolidare l’apprezzamento sempre all’interno del canale da noi tracciato in termini preventivi nel 2015. Non abbiamo ragione per modificare l’attuale impostazione precisando che nel breve l’euro potrebbe subire parziali flessioni verso la parte inferiore del canale. Il comparto servizi cinese è cresciuto in ottobre al ritmo più rapido degli ultimi quattro mesi secondo le cifre finali dell'indice PMI a cura di Caixin. L'indice si è attestato a 52,4 da 52,2 di settembre. Il tasso di creazione di posti di lavoro è ai massimi da gennaio. Tale performance trae beneficio proprio dalla strisciante svalutazione programmata dalla PBoC nei confronti della moneta cinese a supporto delle esportazioni. La manovra è stata denunciata nella campagna elettorale USA dal candidato repubblicano D. Trump. WB>PERSPECTIVES Nov-16 24 WB>PERSPECTIVES Nov-16 25 OUTLOOK STRATEGY COMMODITY MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 177 195 177/170 LONG TERM 170 195 CRB INDEX 185,80 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND I dubbi avanzati lo scorso mese in merito ad un prematuro rialzo delle commodity alla fine hanno avuto un senso alla luce di quanto sta avvenendo in questi ultimi giorni di ottobre. L’area 195 deputata come trigger in grado di attivare un segnale di medio lungo termine espansivo, ha contenuto le pressioni esercitate dagli acquisti respingendole al punto da confermare proprio i dubbi paventati. Ci troviamo quindi all’interno di un scenario in cui a breve prevarranno le vendite sino a riportare i valori dell’indice verso 177/170, ovvero verso la base della linea tratteggiata nel grafico. Il canale tracciato dovrebbe contenere le flessioni e predisporre una piattaforma utile a riportare gli acquisti. Sugli sviluppi di quest’ultima eventuale azione, potremmo stimare in un quadro più definito, il potenziale processo di inversione dall’attuale dominio debole ad uno ispirato ad una ripresa delle commodity. Alla fine confermeremo per il successivo rialzo le medesime stime annunciate lo scorso mese fissando un primo target price in area 215 ed uno successivo a 240. Qualora dovessimo riscontrare le conferme potremmo avviare un’azione di accumulazione delle posizioni a ridosso del range 177/170. WB>PERSPECTIVES Nov-16 26 OUTLOOK STRATEGY COMMODITY MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 41 52 > 65 LONG TERM 39 52 > 80 OIL WTI 45,50 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND Ancora una volta area 52 ha contenuto la pressione degli acquisti sul Crude Oil riportando il focus del mercato su temi vincolati all’esito del meeting Opec di dicembre. Per cui la flessione correttiva che abbiamo commentato negli aggiornamenti di ottobre riporta la nostra attenzione verso la parte bassa del range ovvero area 39 usd bar. E’ lì che riteniamo si possa ricompattare nuovamente la domanda, per cui tra 40-39,50 ritorneremo a verificare l’opportunità di operare un’azione accumulativa in previsione di un nuovo attacco della soglia 52 usd ed un suo definitivo strappo. Tecnicamente noi consideriamo la violazione di area 52 come possibile trigger su cui dovrebbe confluire nuova domanda nonché ricoperture strategiche. Gli obbiettivi che abbiamo stimato su breakup di 52/55 usd si posizionano in area 65 ed 80 usd/bar. I nostri algoritmi: sia l’ADVANCE CYCLE©, sia il modello che legge la sequenza dei prezzi risultano da alcune settimane positivi, come scritto ad ottobre, questo ennesimo movimento riflessivo potrebbe definire risolutivamente la fase finale del processo di debolezza del greggio. E’ chiaro che il comparto Energy, che nella nostra ricerca copriamo seguendo l’indice MSCI World Energy, ne trarrà beneficio. WB>PERSPECTIVES Nov-16 27 OUTLOOK STRATEGY COMMODITY MARKET SUPP RESIS SHORT TERM 1250 1350 LONG TERM 1150 1370 G O L D 1297,80 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TARGET TREND La tenuta di 1250 usd/oz ha favorito una reazione inizialmente debole, rafforzata successivamente con due sessioni in accelerazione. Lo scorso mese avevamo lasciato indicazioni buy su test dell’area 1250. Sebbene il buy order abbia colpito i minimi non ravvediamo ancora la consistenza tecnica per sciogliere i dubbi sulla sostenibilità del rialzo in corso. Pertanto ci sentiamo in obbligo di fare alcune considerazioni di merito sul rialzo dell’oro. Innanzitutto stiamo lavorando in uno scenario che considera presumibile un rialzo dei tassi a dicembre da parte della Fed. Normalmente l’oro reagisce a fronte di queste attese in termini negativi. Il dubbio si amplifica quando cerchiamo di comprendere oltre il prossimo miglio, ovvero quale sarà la linea che la Riserva Federale adotterà in materia tassi il prossimo anno. Gli osservatori sono divisi in modo netto: da un lato c’è chi teme un progressivo ritorno dell’inflazione e conseguente risposte restrittive dal Regulator. Dall’altro c’è chi paventa un rallentamento della crescita, ingresso dell’economia americana in una fase recessiva e conseguentemente un ammorbidimento della linea monetaria. Al momento prevale la prima tesi, tuttavia vi sono nubi all’orizzonte che meritano considerazione. Come già scritto navighiamo a vista, pronti a cogliere segnali di fumo. In ogni caso è verosimile che per ragioni di credibilità la Fed aumenti i tassi a dicembre, per cui l’oro potrebbe subire nuove flessioni. In tal caso i prezzi scenderebbero verso area 1200/1170. Di conseguenza suggeriamo di portare a casa il minimo profitto realizzato con il buy a 1250 in attesa di un orientamento più comprensibile. WB>PERSPECTIVES Nov-16 28 OUTLOOK STRATEGY COMMODITY MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 4650 5100 > > 5315 LONG TERM 4000 5650 C O P P E R 4862 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND Il mercato del rame al LME ha superato il mese di ottobre sostanzialmente navigando in laterale, ovvero senza marcare sostanziali cambiamenti direzionali. Con la prima seduta di novembre i prezzi hanno violato il nostro livello di resistenza 4830 fornendo un iniziale segnali di forza che andrà verificato nelle prossime settimane. Il modello configurato dai prezzi mette in evidenza una serie di minimi crescenti sottolineando una prevalenza degli acquisti, tuttavia per posizionare il nostro indicatore di fase Long Term in campo positivo preferiamo attendere la conferma della violazione di 5080/5100. Diversamente nuove regressioni sotto 4780 & 4650 manterremo le nostre riserve sulla ripartenza del ciclo espansivo. WB>PERSPECTIVES Nov-16 29 WB>PERSPECTIVES Nov-16 30 • Dati: Thomson Reuters I / B / E / S La tabella riporta i dati pubblicati sul III° trimestre dalle priem 24 aziende costituent dell’indice Standard & poor 500 • Nel III° trimestre le aziende costituent dell’indice S&P 500 migliorano complessivamente le statistiche riportate con un aumento della reddittività rispetto allo stesso periodo del 2015 con un incremento degli earnings del 3,3%. Escludendo il settore energetico la stima degli earnings risulta pari al 7%. Al momento riportano gli utili 362 delle 500 aziende costituent. Il fatturato aumenta complessivamente del 2,5% al netto del comparto energetico del 4,4%. • WB>PERSPECTIVES Nov-16 31 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET ADAVANCE CYCLE© SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 1278 Risk 1321 1200 LONG TERM 1200 1370 MSCI WORLD 1309 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND Ci ritroviamo agli inizi di novembre al punto critico riportato nella sintesi tecnica descritta lo scorso mese. Il MSCI World quota esattamente in prossimità del livello che abbiamo eletto come trigger per l’apertura di una fase di maggior volatilità. La violazione di 1278/1260 riporta il mercato fuori dal cono di proiezione della positività di cui ha beneficiato dopo il crash di inizio anno. Pertanto con la violazione di 1260 potremmo considerare completata la fase reattiva. Le circostanze tecniche riportano la congiuntura in una nuova condizione di potenziale riflessività che impone un livello di controllo del rischio più accurato, soprattutto nel caso in cui il mercato ceda area 1200. Riteniamo infatti che sotto tale livello siano presenti molti ordini di protezione di portafogli eccessivamente esposti al rischio. L’azione contingente produrrebbe un’accelerazione della negatività con aumento in valore del VIX e l’avvio di un ciclo finanziario recessivo. Sull’evoluzione di questo scenario ci siamo preparati per tempo evitando di assumere posizioni di rischio nei portafogli sin dalla fine della primavera dello scorso anno. L’azione di controllo esercitata dalla Federal Reserve si sta concludendo con le imminenti elezioni presidenziali. Nel momento in cui verrà meno il sostegno dell’Autority il mercato avvierà un esame più accurato della price discovery. Difficile aprioristicamente fissare un punto di riequilibrio ma è verosimile attenderci un azione riflessiva in grado di riportare i valori verso area 1000/950. La violazione di quota 1200 implicherà un aggiornamento dell’indicatore di medio lungo termine da neutral a bearish. WB>PERSPECTIVES Nov-16 32 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 2045 2150 2000 LONG TERM 2000 2200 S & P 500 2097,94 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND 2125, il sostegno che reggeva l’ultimo tentativo di rialzo che la Fed ha governato per evitare che il mercato perdesse momentum durante la campagna elettorale, è stato violato aprendo di fatto la fase post elettorale. Temiamo che nel prossimo futuro la situazione possa precipitare soprattutto nel caso in cui area 2000 non fosse in grado di reggere le vendite. Nel passato abbiamo chiamato in giudizio più volte il rischio sottostante all’apparente ordine manifestato dal mercato. Siamo alla vigilia di una nuova stagione in cui l’avversione al rischio prenderà il sopravvento nelle scelte degli investitori. Abbiamo quantificato l’ampiezza di tale incognita in una regressione del mercato con valori destinati a consolidare il segmento 1600-1550 nel medio termine. Le condizioni di precarietà potrebbero essere amplificate dal fatto che le banche centrali non dispongono di munizioni sufficienti per contrastare un’eventuale fase recessiva. L’attuale livello dei tassi ufficiali è troppo basso per implementare politiche di tagli, a meno che non si voglia fissarli in territorio negativo . Abbiamo già visto che una politica di tassi negativi non ha restituito grandi risultati laddove applicata, Europa e Giappone. Verosimilmente stiamo tutti scrivendo sulle prossime mosse che la Fed potrà attuare in materia di rialzi, mentre il vero problema potrebbe essere costituito da un ritorno alla recessione. L’attuale livello di P/E rettificato secondo il modello di Shiller quota 26 ovvero su livelli statisticamente elevati, fissati soltanto in periodi di formazione di bolla. Di converso il dividend yield quota ai minimi storici, 2,15% in convergenza ormai con il decennale americano. WB>PERSPECTIVES Nov-16 33 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET SUPP RESIS SHORT TERM 15,50 24,10 LONG TERM 13,00 28,50 V I X S&P 500 19,30 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TARGET TREND Il Vix, ovvero l’indice che rileva la volatilità sul mercato azionario al NYSE, sta ritornando a risalire dopo una fase di accumulazione sopra quota 13. Sopra quota 20,50 il livello di allerta relativa sull’equity sale ulteriormente attivando incrementi di volatilità che potrebbero innescare breakout significativi. Sopra quota 24 ,10 il nostro modello attiva inesorabilmente il Risk_Off sui mercati. In una prima fase la volatilità potrebbe oscillare tra quota 29 ed area 20 alzando il livello medio dell’escursione dei prezzi. Oltre quota 28,50 si entra in una fase di potenziale panic selling. WB>PERSPECTIVES Nov-16 34 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET SUPP RESIS SHORT TERM 4900 5330 LONG TERM 4590 5750 NASDAQ COMP 5328 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TARGET TREND Siamo al countdown finale, gli investitori anticipano l’evento elettorale avviando un progressivo alleggerimento delle posizioni. Si guarderà con molta attenzione all’area 5000/4900 per comprendere quali possano essere le reazioni del mercato. Ma come anticipato lo scorso mese la perdita di momentum inizia a preoccupare alimentando in tal modo il processo distributivo. Se sino alla fine di ottobre potevamo pensare di avere la piena assistenza da parte della Fed, con il mese di novembre tale sostegno si è notevolmente diluito. Il mercato potrebbe avvertire l’esigenza di verificare quali siano i valori fair prima di ricostruire i portafogli. Per tale ragione ci sembra utile considerare che i rischi sulla tecnologia possano alimentare situazioni di sell_off , soprattutto se area 4590/4500 non fosse in grado di riportare denaro sui listini. Il qual caso amplificherebbe la caduta dei corsi oltrepassando le soglie di riequilibrio. Confermando quindi il nostro Outlook negativo, anticipiamo che il modello aggiornerà gli indicatori di medio lungo termine in campo recessivo qualora vi fosse un breakout di area 4590/4500. WB>PERSPECTIVES Nov-16 35 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET ADAVANCE CYCLE© SUPP RESIS SHORT TERM 2520 2950 LONG TERM 2520 3165 NASDAQ BIOTECH 2661 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TARGET TREND Il comparto del Biotech sta nuovamente perdendo momentum. Il nostro indicatore ADAVANCE CYCLE© nonostante il rialzo dei corsi non ha mai riportato valori in campo positivo segnalando la permanenza dell’indice all’interno di un ciclo riflessivo. Il rischio ventilato lo scorso mese su una potenziale rottura di area 2900 si è concretizzato spingendo le quotazioni verso area 2520. Temiamo che anche questo livello non sarà in grado di arginare le vendite. Vi sono elevate probabilità che anche quota 2520, livello che ha contenuto in passato le vendite, non sarà in grado di reggere ad un nuovo attacco di panico. Abbiamo pertanto stimato un’eventuale flessione dell’indice fissando un primo obbiettivo di prezzo in area 2100 ed uno successivo a 1500. Per puro esercizio di teoria segnaliamo che soltanto un recupero oltre la soglia 2950 consentirà di evitare la regressione stimata. WB>PERSPECTIVES Nov-16 36 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 10250 RISK 11000 8700 LONG TERM 8700 11000 DAX DEUTSCHE BÖRSE 10370 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND Il mercato azionario europeo è ritornato a risollevare la volatilità a seguito di vendite che sono ritornate ad appesantire i listini nell’ultima settimana di ottobre. La partenza di novembre appare sin dall’inizio negativa. Qualora tale negatività dovesse accentuare violando l’area 10250 sarà inevitabile considerare il rischio che l’indice scenda sui minimi dell’anno a quota 8700 dove abbiamo fissato il livello primario che delimita l’attuale fase di mercato. Più in generale sentiamo l’obbligo di anticipare la precarietà di questo livello nel caso in cui vi fosse un’escursione dei prezzi. Come è possibile evincere dalla lettura del grafico l’area 8700/500 costituisce una zona strategica di grande valenza tecnica e psicologia. La struttura dei prezzi che si è formata sopra tale zona potrebbe rivelarsi particolarmente negativa qualora area 8500 non fosse in grado di arginare le vendite ricompattando la domanda. Per completezza di analisi abbiamo tracciato graficamente i potenziali target qualora il mercato non fosse in grado di rispettare quest’ultimo livello. Pertanto aggiorneremo l’indicatore di fase di lungo termine in area negativa qualora si violasse 8700/8500. WB>PERSPECTIVES Nov-16 37 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET EUROSTOXX 50 3035 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS 2915 RISK 3110 2700 3185 TARGET TREND SHORT TERM LONG TERM Esattamente in linea con quanto anticipato lo scorso mese, l’Eurostoxx 50 ha delimitato i rialzi sotto il nostro primo livello di guardia, ovvero quello in grado di annullare l’attuale segnale negativo qualora fosse violato positivamente, riprendendo l’azione regressiva di cui si temeva la conferma. Attendiamo il breakout di area 2915 per assistere ad un sell_off potenziale verso area 2700 dove abbiamo fissato da mesi il punto di accelerazione negativa del ciclo verso target già segnalati e da tempo tracciati a quota 2200/100. WB>PERSPECTIVES Nov-16 38 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET SUPP RESIS TARGET SHORT TERM 15970 17500 15000 LONG TERM 15000 17500 FTSE MIB 16632 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TREND Le notizie che si sono succedute sul comparto bancario ed in particolare sul caso MPS hanno portato in un primo momento benefici complessivi all’indice. Il contenimento del rialzo sotto l’area primaria 17500 ha rigenerato una ridistribuzione dei prezzi che rischia nuovamente di tradursi in una nuova fase di debolezza qualora quota 16100/15950 non fosse in grado di reggere ulteriori attacchi regressivi. Nel nostro scenario continuiamo a rilevare una prevalenza di elementi di criticità benché molti titoli siano decisamente a sconto. Confermano tali timori la sequenza di massimi decrescenti che continuano a dominare la tendenza di grado superiore. Il rialzo dello spread sui rendimenti del decennale sia nei confronti del Bund tedesco che dei Bonos spagnoli, non lascia spazio a semplici ottimismi. Qualora la BCE mancasse di segnalare la sua presenza sul mercato raffreddando lo spread sotto area 150, avremmo ulteriori conferme della vulnerabilità del mercato finanziario italiano. Sopra 150 punti base lo spread rischia di essere oggetto di aggressioni speculative che non escludono rialzi verso 270/300 punti base. In tal caso e comunque sotto area 15000 il nostro listino, come abbiamo in più occasioni sostenuto, rischia di scivolare nuovamente sui minimi del 2012. WB>PERSPECTIVES Nov-16 39 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET SUPP RESIS SHORT TERM 16285 RISK 17600 LONG TERM 15300 17700 NIKKEI 17134 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TARGET TREND L’indice Nikkei ha esaurito la spinta reattiva in area 17150 & 17700 annullando l’ennesimo tentativo di oltrepassare i livelli tecnici e riattivare un rialzo più stabile. Gli scambi rimangono ancora condizionati al rischio correlato al ritorno dei valori sotto 16400 & 16285. In particolare la violazione di quest’ultimo livello imporrebbe a molti investitori l’attivazione di stop loss order su posizioni detenute in portafoglio. L’evento causerebbe un’accelerazione negativa dei corsi introducendoli nuovamente in un trend riflessivo orientato a portare gli scambi dapprima nel range 11700/11500, in un secondo tempo verso i minimi del 2012 qualora la situazione globale dovesse aggravarsi. Con la violazione di 16285 l’indicatore di fase relativa al lungo termine si posizionerà dall’attuale zona neutral a quella recessiva. WB>PERSPECTIVES Nov-16 40 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET SUPP RESIS SHORT TERM 3000 3160 LONG TERM 3000 3160 SHANGHAI COMP 3048 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TARGET TREND Prosegue il movimento laterale del mercato azionario cinese che trae beneficio da una svalutazione controllata del cambio senza peraltro convincere gli investitori. Riteniamo che nelle prossime settimane i prezzi possano testare nuovamente la parte bassa del canale che sta guidando le contrattazioni da inizio anno. Suggeriamo di porre comunque attenzione ad un eventuale violazione di quota 3000 in quanto potrebbero riattivarsi forze regressive in gradi di spingere i valori verso un nostro datato target allocato a quota 2400. WB>PERSPECTIVES Nov-16 41 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET MSCI BRIC 525 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS 515 545 460 545 TARGET TREND SHORT TERM LONG TERM 543 T/P Nelle raccomandazioni segnalate nei mesi di settembre ed ottobre avevamo suggerito di prendere beneficio in area 543/45 temendo l’avvio di una correzione che ha sortito effetti soltanto con un certo ritardo rispetto alle nostre stime di timing. Con il mese di novembre il mercato appare più vulnerabile, le commodity hanno per il momento fallito il tentativo di un breakup benefico dal punto di vista intermarket anche per le aree emergenti. Come abbiamo scritto il pterolio non ha superato le soglie di osservazione di conseguenze pensiamo che ciò possa nuocere alle aree emergenti. Già lo scorso mese avevamo posizionato l’indicatore di fase short term in campo negativo a conferma di un Outlook dubbioso sulla sostenibilità del rialzo maturato dopo i crolli dello scorso anno. Nelle prossime settimane ci focalizzeremo sui comportamenti che il mercato adotterà al collaudo del sostegno in area 515. Temendo una rottura al ribasso abbiamo preferito mantenere la raccomandazione di Taking Profit in quanto la violazione spingerebbe i corsi verso area 500 e probabilmente 460. In questa fase quindi aggiorniamo l’indicatore di lungo termine in una fascia neutra, ritenendo il movimento riflessivo apportatore di implicazioni che caratterizzeranno più il breve che il lungo termine. WB>PERSPECTIVES Nov-16 42 OUTLOOK STRATEGY STOCK MARKET SUPP RESIS SHORT TERM 47850 49750 LONG TERM 45000 49750 MSCI EMER MKT 48205 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET TARGET TREND Le condizioni di ipercomprato segnalate nei due precedenti mesi stanno attivando in questi giorni la correzione annunciata. Stimiamo che la flessione ventilata possa manifestarsi con un contributo in termini di profondità del mercato collocabile tra 46000/45000. Se lo scorso mese ritenevamo l’area 46000 come punto d’arrivo della correzione, oggi, alla luce dell’evoluzione del quadro sulle commodity e di quello generale siamo meno fiduciosi su una tenuta istantanea del range segnalato. Prima di fissare buy orders vorremmo verificare la solidità del mercato ed il contributo delle forze intermarket a partire proprio dalle commodity. WB>PERSPECTIVES Nov-16 43 Per avere gli aggiornamenti ed i nostri tweet iscriviti alla newsletter, con un clic potrai accedere alla pagina d’iscrizione ed essere sempre Informato sulle nostre view di mercato WB>PERSPECTIVES 44 OUTLOOK STRATEGY DISCLAIMER DATABASE Disclaimer WB Advisors, Via Carroccio, 16 20121 Milano. La presente pubblicazione è distribuita da WB Advisors. Pur ponendo la massima cura nella predisposizione della presente pubblicazione e considerando affidabili i suoi contenuti, WB Advisors non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di conseguenza WB Advisors declina ogni responsabilità per errori od omissioni. La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni e/o sia contra legem se rivolta alle suddette persone. Nessuna società appartenente a WB Advisors potrà essere ritenuta responsabile, in tutto o in parte, per i danni (inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle informazioni presenti nella presente pubblicazione. 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In nessun caso e per nessuna ragione WB Advisors sarà tenuta, nell’ambito dello svolgimento della propria attività di advisory, quali la consulenza in materia di investimento in strumenti finanziari ad agire conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione. 45