il Sass lino - Cattedrale di Aosta

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il Sass lino - Cattedrale di Aosta
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grafica by  Mel
il Sass
lino
n. 2
9 gennaio
2016
Informazioni settimanali per i cristiani residenti e di passaggio nella
parrocchia di SANTO STEFANO in Aosta. Si pubblica il sabato.
Ufficio parrocchiale: Via Martinet, 16 - 11100 Aosta - tel. 0165 40 112
Dal lunedì al venerdì h 9:30 - 11:30.
questo foglio è consultabile anche sul sito: www.cattedraleaosta.it
4 Celebrazioni Eucaristiche della Settimana
Il simbolo
indica le feste di precetto.
... il cielo si aprì e discese sopra di lui
lo Spirito Santo in forma corporea, co(Lc 3,21-22)
me una colomba…
DOM 10 ● BATTESIMO DEL SIGNORE
(vigilia) h 17:30 def. Fiore Pieropan | def. Amelia Cresta
h 9:00 per la comunità parrocchiale
LITURGIA DELLA PAROLA
Is 40,1-5.9-11 Tt 2,11-14; 3,4-7
Lc 3,15-16.21-22
Termina il Tempo di Natale - Inizia il Tempo Ordinario
lun 11
mar 12
mer 13
gio 14
ven 15
sab 16
h 18:30 def. Maria Pierina Blanc (10° ann.), Aurelio Gubinelli
h 18:30 def. fam. Hugonin | def. Maria e Paolo
————
h 18:30
h 18:30 def. Costantino Nicola
————
DOM 17 ● SECONDA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(vigilia) h 17:30 def. Fiorentino Bérard | def. Silvio Cerise (16° ann.) | def. Dora e Cesare
h 9:00 per la comunità parrocchiale
LITURGIA DELLA PAROLA
Is 62,1-5 1 Cor 12,4-11
Gv 2,1-11
U Agenda Settimanale della Comunità
(Parrocchiale, Zonale, Diocesana)
lun 11
■ Parrocchia dell’Immacolata, h 20:30 / Incontro di preghiera e confronto per separati e divorziati (per informazioni: Marina Alliegro 347 82 34 100; Roberto Cerise 339 73 85 609).
mar 12 ■ Chiesa parrocchiale, h 20:30 - 21:30 / Adorazione Eucaristica (è l’appuntamento del secondo giovedì del mese, anticipato a martedì per gli impegni del
parroco con i fidanzati). Nella prima parte si celebrano i vespri.
v L’Orazione della Liturgia
(È l‘orazione pronunciata all’inizio dell’eucaristia
domenicale o festiva. Facendo spesso riferimento alle
tre letture, lungo la settimana può servire a ricordare la
Parola di Dio ascoltata).
Padre d’immensa gloria, tu hai consacrato
con potenza di Spirito Santo il tuo Verbo
fatto uomo, e lo hai stabilito luce del mondo e alleanza di pace per tutti i popoli;
concedi a noi che oggi celebriamo il mistero del suo battesimo nel Giordano, di vivere come fedeli imitatori del tuo Figlio predilettio, in cui il tuo amore si compiace.
mer 13 ■ Chiesa Santa Croce, h 18:30 - 19:00 / Adorazione Eucaristica.
gio 14
■ Salone parrocchiale, h 20:30 - 22:30 / Itinerario di Preparazione al Matrimonio,
1° incontro. Ricordare nella preghiera sia le coppie di fidanzati, sia le coppie di
coniugi incaricate di accompagnarli.
ven 15 ■ Salone parrocchiale, h 15:30, gruppo “Anziani sì... ma sempre giovani” / Ripresa degli incontri dopo la pausa natalizia: «Spunti di riflessione su temi di attualità», con proiezione di un filmato, a cura del prof. Mimmo Budaci. Incontro aperto
a tutti.
sab 16 ■ Priorato di Saint-Pierre, dalle h 9:30 / Incontro per i collaboratori dei parroci.
Meditazione, a cura di Giuseppe Lévêque, sulla bolla di indizione dell’Anno Santo di papa Francesco. Prossimo incontro: sabato 13 febbraio.
■ Château Verdun, Saint-Oyen, dalle h 17:00 / Incontro per giovani sposi
(coppie con meno di dieci anni di matrimonio).
DOM 17 ■ 27a Giornata nazionale per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei.
p Un minuto per Pensare...
Dio è come le bestie del bosco: comincia
a muoversi solo dopo un’ora che sei lì fermo e in silenzio.
Pino Pellegrino
Altre Notizie
■ In queste ultime settimane, in occasione
del Natale, diverse persone hanno fatto offerte pecuniarie alla parrocchia. Ovviamente a tutte vada il mio più sentito ringraziamento per questo farsi carico delle necessità economiche della comunità.
Un grazie particolare va però indirizzato
alla Befana, che anche quest’anno ha fatto
scivolare la busta con la sua offerta direttamente sotto la porta della casa parrocchiale, accompagnata da una lettera scritta al
computer (perché è una Befana al passo
coi tempi).
Come negli anni passati, la lettera di accompagnamento non manca di humour e
lancia frecciatine al “concorrente” Babbo
Natale. Questa volta la Befana si vanta di
aver portato la neve, più che mai necessaria per l’economia e per la salute della natura e nostra; al contrario di Babbo Natale,
che ha portato non regali ma carbone, sotto forma di smog e polveri sottili. Nella sua
lettera, la Befana conclude perciò con una
illustrazione di se stessa mentre cavalca
niente meno che la stella cometa sopra il
presepio, come meritata ricompensa per i
suoi benefici.
Grazie ancora alla persona (riuscirò un
giorno a scoprire di chi si tratta?) che si cela sotto l’identità della vecchina con la scopa, oltre che per l’offerta anche per la sua
ironia, sempre utile per sdrammatizzare la
realtà in cui viviamo e farci sorridere un
momento.
,,,,,,,,,,,,,
Pochi secondi per un sorriso
Dato che, a volte, il cavallo s’impenna,
secondo te quand’è che la penna
s’incavalla?
Appunti e Noterelle...
Fratelli e Sorelle,
si conclude, con questa domenica, il
“denso” Tempo di Natale; “denso” perché,
pur essendo molto breve, ci ha fatto riunire
molte volte in assemblea eucaristica.
Ora si distende davanti a noi il Tempo
Ordinario, che peraltro durerà poco, perché, tra circa un mese, inizierà la Quaresima, la quale però sarà scandita da una
successione regolare delle domeniche.
La grande solennità che ci lasciamo
alle spalle è l’Epifania (= manifestazione),
sulla quale può essere utile fare alcune riflessioni.
Ricordiamoci infatti che l’Epifania propriamente detta in realtà è solo una delle
manifestazioni della divinità di Gesù, perché ogni miracolo, fino a quello supremo
della risurrezione, è stato un’epifania della
sua divinità. Ma la tradizione ecclesiale più
antica aveva scelto di riunire, in un'unica
celebrazione, tre particolari epifanie: la manifestazione ai Magi, quella al momento del
battesimo ricevuto da Giovanni, quella alle
Nozze di Cana (e questo a causa di un versetto dell’evangelista Giovanni, che contiene la parola epifanica: «Questo, a Cana di
Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui»; Gv 2,11).
La tradizione liturgica orientale ricorda
ancora i tre episodi nell’unica celebrazione
dell’Epifania; invece, nella tradizione occidentale, progressivamente gli episodi si
scissero in celebrazioni diverse, conservando soltanto la “vicinanza” celebrativa
dell’epifania ai Magi e quella del Battesimo
del Signore al Giordano (6 gennaio e domenica seguente). Ma in questo anno liturgico (secondo lo schema domenicale delle
letture, distribuite in un ciclo di tre anni),
domenica 17 gennaio leggeremo l’episodio
di Cana, così che, almeno ogni tre anni,
anche la Chiesa occidentale ricorda, se
non insieme, almeno vicine, le tre epifanie
tradizionali di Gesù.
Questo fatto, in qualche modo, dovrebbe illuminare il breve Tempo Ordinario che
abbiamo davanti. Infatti, parlare di manifestazioni di Gesù, porta a farci la domanda:
perché, dalla cessazione delle manifestazioni (to’, la stessa parola!) del Risorto, Gesù non si fa più vedere? E sì che a lui non
costerebbe niente e ci risparmierebbe
l’ardua fatica (per di più così poco fruttuosa) della testimonianza.
La risposta è nel segreto di Dio, ma sta
di fatto che ora, e fino alla gloria finale, la
manifestazione di Gesù siamo noi.
Questo ci viene confermato
dall’Orazione Finale dell’eucaristia dell’8
gennaio (il cui contenuto peraltro si ritrova
anche in altre orazioni): «Fortifica, o Padre,
la nostra fede con questo cibo di vita eterna, perché come veri discepoli del tuo Figlio testimoniamo nelle opere il Vangelo
che ci hai trasmesso» (Messale Romano,
pag. 941).
Questa preghiera, che ho pronunciato
alla fine della messa di venerdì sera, mi ha
fatto venire in mente un testo molto famoso
di Raoul Follereau (Nevers, 1903 – Parigi,
1977), giornalista e poeta francese, noto
soprattutto per la sua azione a livello mondiale a favore dei malati di lebbra.
Stranamente questo testo, in cui contenuto e stile letterario sono chiaramente
del XX secolo, è stato attribuito, chissà da
chi, ad un anonimo autore fiammingo del
XIV secolo! Qualcosa del genere è successo anche per la cosiddetta Preghiera Semplice («Signore, fa di me uno strumento
della tua pace…»), attribuita erroneamente
a San Francesco, mentre si tratta, invece,
di un testo anonimo pubblicato per la prima
volta sulla rivista parigina La Clochette nel
1912, e dovuto, molto probabilmente, alla
penna dello stesso direttore delle rivista, il
prete Esther Auguste Bouquerel (v. il Sassolino n. 40 del 3-10-2009). Ma torniamo
alla preghiera di Follereau:
Cristo non ha mani:
ha soltanto le nostre mani per fare il
suo lavoro oggi.
Cristo non ha piedi:
ha soltanto i nostri piedi per guidare gli
uomini sui suoi sentieri.
Cristo non ha labbra:
ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini di oggi.
Cristo non ha mezzi:
ha soltanto il nostro aiuto per condurre
gli uomini a sé.
Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli
leggono ancora;
siamo l’unico messaggio di Dio scritto
in opere e parole.
La bellissima frase dell’ultima strofa,
«Noi siamo l'unica Bibbia che i popoli leggono ancora», ci rimanda a molti versetti
della Scrittura, fra cui possiamo individuarne due: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per
gli altri» (Gv 13,35) e «Risplenda la vostra
luce davanti agli uomini, perché vedano le
vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli» (Mt 5,16).
Abbiamo la conferma che il Tempo Ordinario non significa Tempo Banale, bensì
tempo ancora “epifanico”, in cui, passati i
“fuochi pirotecnici” di feste importanti e solenni, nella quotidianità dello stretto contatto con i fratelli e le sorelle che percorrono
con noi lo stesso sentiero della vita, siamo
chiamati a dare la nostra testimonianza evangelica, a dire umilmente e senza clamore ma con i fatti, “la differenza cristiana” (*).
La grazia di Dio ci sostenga in questo
oneroso e onorevole compito.
Carmelo
(*) Ho copiato l’espressione dal titolo di un
libro di Enzo Bianchi, priore della Comunità
Monastica di Bose: La differenza cristiana,
Einaudi, 2006)