Notiziario del 15/06/2010
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Notiziario del 15/06/2010
migrazione tutti in rete In Marocco per dare un contributo alle regioni che più guardano a noi CITTADINANZA EUROMEDITERRANEA UN IMPEGNO PROGETTOMONDO MLAL Carissimi sostenitori, da poco sono tornato in Marocco dopo quasi 10 anni di assenza. Come nuovo coordinatore del Paese per ProgettoMondo Mlal, volevo incontrare direttamente sul campo la nostra equipe di operatori, i partner, e visitare di persona i progetti che abbiamo in corso. L’impressione che ne ho ricavato è stata molto buona. Ho trovato una situazione interessante e anche prospettive di sviluppo importanti per la nostra presenza nel Paese. Ho visto anche un Marocco molto cambiato rispetto a quello che conoscevo anni fa quando, da educatore, riaccompagnavo a casa nel villaggio di Beni Meskine a riabbracciare la famiglia per le vacanze, un neodiciottenne che in Italia viveva nella comunità alloggio in cui lavoravo a quel tempo. Si è trattato anche per me di un ritorno al passato, a un lavoro sul tema delle migrazioni già molto caldo a quel tempo e che ora mi permette di rivalutare conoscenze e competenze acquisite negli anni. Ma ho trovato un Marocco diverso, appunto, dove lo sviluppo economico galoppa ormai rapido sull’onda dei Paesi europei, dove la povertà è ancora radicata in ampi strati della popolazione, specialmente nelle campagne e nelle zone di montagna dove noi operiamo. Particolarmente significativi sono state per me le visite nei villaggi di montagna dove abbiamo le scuolette. In questo senso ho avuto conferma di come il progetto costituisca davvero una sfida innovativa contro l’analfabetismo dilagante in zone tradizionalmente abbandonate a se stesse dalle logiche economico-politiche del governo locale. Il nostro impegno per il Marocco è potere dare un contributo per cambiare le cose. E anche per me, dopo l’esperienza maturata in questi anni in America Latina, la speranza è potere cogliere i frutti di quanto stiamo seminando con i bambini e adolescenti della regione. Ma soprattutto auspico di imparare cose nuove e di raccogliere da questa nuova sfida spunti di riflessione sulla cittadinanza euromediterranea che, molto a fatica, stiamo costruendo insieme ai Paesi amici come il Marocco. Giuseppe Cocco ProgettoMondo Mlal Marocco GIUGNO 2010 PROGETTO Il progetto “Migrazione, Tutti in rete” si avvia alla conclusione: gli ultimi sei mesi sono stati caratterizzati dal lavoro intenso di tutte le persone coinvolte MEDIATECHE APERTE ALLA POPOLAZIONE PER OFFRIRE I FRUTTI DEL NOSTRO PROGETTO La partecipazione della popolazione marocchina, soprattutto dei giovani, ci dà la carica per portare bene a termine il progetto e lasciare a loro stessi i frutti di tanta dedizione. Il progetto Migrazione, Tutti in rete si avvia infatti a conclusione. E gli ultimi mesi sono stati caratterizzati dal lavoro sempre più intenso di tutte le persone coinvolte con grande motivazione nel Progetto. Nelle mediateche della regione di Chaouia Ouardigha continuano le iniziative educative con giovani e adolescenti delle Case della gioventù e degli istituti scolastici. A Oued Zem, a pochi chilometri da Khouribga, è in corso l’evento “Mediateca a porte aperte” che ha lo scopo di aprire la mediateca a tutta la popolazione della zona, e non solo ai giovani, per fare conoscere gli obiettivi e promuoverne i servizi offerti. Con l’occasione, sono stati organizzati all’interno della mediateca e aperti al pubblico laboratori di pittura, calligrafia e teatro. E anche le sessioni di orientamento universitario, rivolte ai ragazzi che frequentano l’ultimo anno di liceo, e sessioni di formazione su come compilare un Curriculum vitae, e sulle tecniche di comunicazione durante un colloquio di lavoro, hanno registrato l’adesione di centinaia di ragazzi. In questa fase finale la mediateca ha visto il coinvolgimento anche delle associazioni locali che sono state coinvolte nell’organizzazione e nelle attività con i giovani e in collaborazione con i nostri animatori. Il coinvolgimento delle associazioni locali è parte di un programma più ambizioso, in linea con la filosofia di ProgettoMondo Mlal, di promuovere il protagonismo sociale dei giovani e di rafforzare il ruolo della società civile qui rappresentata, soprattutto dalle associazioni giovanili. Alle attività del la perdita o della scomparsa di un proprio caro. In questo caso il gruppo aiuta a liberarsi dal dolore, a rielaborarlo grazie alla condivisione con altre persone che hanno sofferto lo stesso dramma. All’interno del gruppo cerchiamo di ricreare un ambiente che risulti familiare e accogliente. Distese su grandi cuscini, e bevendo l’immancabile tè accompagnato dai dolci marocchini, le donne si sentono maggiormente a loro agio e rilassate. Più libere dunque di dare sfogo al proprio malessere. L’appuntamento del gruppo diventa così anche un’occasione di incontro e di svago, tutto al femminile. programma di formazione, in fase di conclusione, hanno così partecipato per le associazioni locali circa 50 rappresentanti di realtà diverse, comprese quelle femminili. I temi trattati nel corso della formazione sono stati diversi: da quello della cittadinanza attiva alla responsabilità sociale; dai diritti umani alla giustizia sociale; dal ruolo dell’associazione nella società marocchina all’ individuazione di leader che possano guidare il processo di sviluppo del paese come rappresentanti di associazioni e soggetti politici allo stesso tempo. Hanno partecipato agli incontri anche molte donne. Sono per la maggior parte membri di associazioni femminili che ci hanno aiutato nella realizzazione delle attività del programma psicosociale, rivolto alle famiglie delle vittime della migrazione clandestina. Un programma che aveva come obiettivo l’accompagnamento e l’orientamento giuridico delle famiglie che hanno perso i propri cari a causa della migrazione clandestina. La psicologa e l’assistente sociale gestiscono un servizio itinerante di informazione sulle procedure da seguire in caso di perdita, o di scomparsa, di un parente e un orientamento sui servizi pubblici esistenti in Marocco, di sensibilizzazione su tema della migrazione per via illegale. Nel mese di aprile abbiamo avuto con noi un avvocato che ha appunto incontrato le donne del programma psicosociale per rispondere alle loro domande e orientarle nella soluzione dei rispettivi problemi. Nell’ambito di questo programma, abbiamo anche continuato a proporre la formula dei gruppi di automutuoaiuto, animati dalla nostra equipe psicosociale. E sono soprattutto le donne che partecipano ai gruppi, anche se sarebbero aperti a tutti i membri della famiglia che ha subito il dramma del- Teresa Leone capoprogetto Migrazione, Tutti in rete L ’ I N I Z I A T I VA LA CURA DI SÈ CONTRO IL DOLORE L’ultima fase del “Programma psico-sociale per le famiglie delle vittime dell’emigrazione clandestina” ha previsto la formazione di donne attive nell’associazionismo locale sulla gestione di gruppi di automutuo aiuto, sulla base del percorso di sostegno elaborato e sperimentato nell’ambito del progetto. L’obiettivo ultimo della formazione è stato duplice: permettere una continuità dell’intervento di sostegno, in seguito alla conclusione del progetto, e assicurare un passaggio delle competenze a chi è già attivo sul territorio. Tra le partecipanti alla formazione, realizzatasi a Khouribga nel mese di marzo e condotta da un’equipe italo-marocchina di specialisti, erano infatti presenti sia volontarie già coinvolte nell’animazione dei gruppi di automutuo-aiuto realizzati, sia operatrici sociali di associazioni a sostegno delle donne. Grazie alla formazione sul metodo del automutuo-aiuto, una novità rispetto alla terapia individuale prevalente in Marocco, sarà così possibile offrire un supporto ad un numero molto più ampio di famiglie delle vittime. Nel corso delle giornate di formazione, in un clima conviviale e caloroso, le partecipanti si sono confrontate su varie tematiche, come la gestione degli eventi negativi e la possibilità di trarre da un vissuto drammatico (quale la morte di un figlio o marito) una nuova prospettiva di vita, per se stesse e la propria comunità. Attraverso simulazioni delle sedute di gruppo, sono poi state analizzate le differenti fasi del percorso di sostegno elaborato (il trattamento del tema della perdita, della giustizia e l’elaborazione di prospettive di vita future), e sperimentate le attività corporee ed espressivo-artistiche proposte alle beneficiarie dei gruppi. Nel corso della formazione, le simulazioni hanno più volte lasciato il passo a veri racconti autobiografici di difficili percorsi migratori, facilitando così l’identificazione tra le beneficiarie del Programma psicosociale e le future operatrici. Una significativa riflessione condivisa dalle partecipanti ha riguardato l’importanza del rispettare se stessi e gli altri, i cui esiti si riflettono nel corso delle sedute in un vero e proprio “prendersi cura” delle beneficiare. Giulia Gandini equipe ProgettoMondo Mlal Marocco Da poco sta ricominciando a dare un senso alla propria vita Nadia è di Khouribga, lavora con un’associazione che ha partecipato alla formazione e ha deciso di condividere la sua storia. Tutto ha inizio quando, una sua amica emigrata, le parla delle grandi opportunità lavorative e di realizzazione personale in Italia. Da allora, Nadia, 22enne e studentessa brillante, non riesce a pensare ad altro, la sua vita in Marocco appare improvvisamente priva di prospettive. Cerca di partire e il padre la aiuta con una piccola somma e il contatto di un amico, che collaborava con un passeur. Parte per Casablanca insieme ad altri decisi ad intraprendere lo stesso viaggio. Ancora non sapeva quanto sarebbe stato lungo. Da Casablanca arrivano a Tunisi, passando clandestinamente per l’Algeria dove incontrano il nuovo passeur con i visti, e partono per la tappa successiva: la Cecoslovacchia. Lì conoscono Aziz, un altro passeur, che pretende una grossa somma per raggiungere l’Italia: a Nadia viene proposto un visto di sei mesi in Cecoslovacchia. Lavorerà come domestica in casa di Aziz. Dopo qualche tempo, decide di ritentare il viaggio. Questa volta finisce in Germania con in mano solo il contatto della cognata di Aziz. Dopo il viaggio nascosti in un furgoncino, lei e gli altri hrag (migranti clandestini) vengono depositati oltre il confine, dove conosce Said e Smail, che tentano il viaggio come lei. Uniscono le forze: B R E V I la storia L’ODISSEA DI NADIA, MIGRANTE, DONNA E MADRE Said parla tedesco, Smail ha dei soldi, Nadia un contatto, e così riescono ad arrivare dalla cognata di Aziz senza destare sospetti. Dopo qualche mese, per paura di attirare l’attenzione, però, le viene chiesto di andare via. A questo punto Nadia contatta due ragazze di Khouribga conosciute durante il viaggio. Si ferma da loro per un mese e conosce il loro vicino di casa Pamuk, un turco residente in Germania. Dopo non molto si sposano, ma solo con il rito mussulmano e alle insistenze per legalizzare l’unione, Pamuk risponde in maniera vaga. Dal matrimonio nascono due bambini. Quando, anni dopo, il marito viene arrestato lei, senza documenti, dovrebbe venire espulsa, ma riesce a restare qualche anno ancora, visto che ha una figlia in età scolare. Ora è tornata a vivere a Khouribga con suo padre e i due figli, e la situazione è molto complicata. Non essendo sposata regolarmente, i suoi figli non sono cittadini marocchini (che ottengono invece i figli di padre marocchino) e quest’anno la figlia dovrà sostenere l’esame di maturità, senza avere i documenti. Inoltre, per non andare contro i propri figli, Nadia non ha avviato le pratiche per ottenere il riconoscimento di madre nubile: sarebbe come ammettere di non avere padre. MariaGrazia Depalmas Casco Bianco Marocco • INVESTIRE NELLO SVILUPPO DEL MAROCCO. ProgettoMondo Mlal ha promosso il 15 maggio a Mondovì (Cuneo) un seminario internazionale dal titolo “Investire in Marocco: opportunità e strumenti” nella Sala Conferenze del Parco Hotel. Obiettivo dell’iniziativa era fare incontrare e mettere in rete tutte le singole realtà che, in Italia e in Marocco, si occupano di migrazione, per esplorare nuove opportunità di cooperazione e dialogo. L’evento era promosso in collaborazione con la cooperativa sociale ORSO, l’associazione Mondoqui, la Provincia e il Comune di Cuneo, il comune di Fossano, la Regione Piemonte, il Centro regionale per gli investimenti (CRI) di Tadla Azilal, il Consorzio delle ONG piemontesi e l’Unione Europea, cofinanziatore del Progetto Tutti in Rete. Per Progetto Mondo Mlal erano presenti la capoprogetto Teresa Leone, il responsabile Paese Giuseppe Cocco e anche una rappresentante dell’Ong per il Piemonte, la vicepresidente Ivana Borsotto. viale Palladio, 16 37138 Verona, tel. 045 8102105, e-mail [email protected] www.progettomondomlal.org Versamenti Intestati a ProgettoMondo Mlal c/c postale 12808374 c/c bancario, Banca Popolare Etica (IBAN IT 42 X 05018 12101 000000513250), causale “Progetto Migrazione, Tutti in rete”