Artrite Artrosi Osteoporosi

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Artrite Artrosi Osteoporosi
IL DOLORE
N
ell’artrosi avanzata il dolore è molto frequente, anche se magari “va a periodi”:
p. es. migliora nella stagione calda, e peggiora d’inverno.
Il dolore dell’artrosi tipicamente è più forte
dopo che si è stati a lungo immobili (p. es. la
mattina appena alzati).
Le articolazioni sono come bloccate e fanno
male. Poi, muovendosi, pian piano “si scaldano” e il dolore si allevia.
Nell’osteoporosi il dolore di solito compare
molto tardivamente.
A parte il dolore acuto legato a una frattura,
nell’osteoporosi il dolore più frequente è un
“mal di schiena” che compare quando si sta
molto in piedi e ci si stanca.
In genere migliora o scompare subito mettendosi un po’ sdraiati.
Questo dolore è in genere legato a vecchie
fratture vertebrali, o anche a microfratture
non evidenti radiologicamente.
QUALCHE CONSIGLIO
CHE VALE SEMPRE
P
rima di tutto fatevi spiegare bene dal vostro
medico che malattia avete, e come dovete
comportarvi per non lasciarla aggravare, visto
che in genere si tratta di malattie croniche che
non possono “guarire” completamente.
Per tutti è utile seguire una dieta equilibrata e
perdere i chili in eccesso. Il sovrappeso infatti
è un nemico delle articolazioni.
L’attività fisica è utile sia per
l’artrosi sia per l’osteoporosi. Con il consiglio del
medico e del fisioterapista
vanno impostati gli esercizi
idonei al vostro specifico
caso.
Camminare di buon passo un po’
ogni giorno, senza sforzarsi, non fa mai male.
Nel caso specifico dell’osteoporosi è fondamentale assumere quotidianamente con la dieta
la giusta dose di calcio: mai meno di 1 grammo al giorno, e un po’ di più quando si è giovani e quando si è… nella seconda giovinezza diciamo oltre la sessantina.
BUONE E CATTIVE NOTIZIE
Contattate liberamente la Lega Italiana Osteoporosi
per avere chiarimenti e informazioni.
LEGA ITALIANA OSTEOPOROSI
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• Chi è un po’ in sovrappeso andrà incontro
più facilmente all’osteoartrosi, ma in teoria è meno a rischio di osteoporosi.
• Chi è colpito da artrite reumatoide, sia
per la malattia in sè sia per l’uso di certi
farmaci può andare incontro anche a
osteoporosi. In questi casi, sotto la guida
del medico, bisogna attuare una precisa
strategia di prevenzione dell’osteoporosi.
• Sfortunatamente, quando si è avanti negli
...anta, spesso si soffre contemporaneamente di artrosi e di osteoporosi.
ARTRITE, ARTROSI,
OSTEOARTROSI,
OSTEOPOROSI
CHIARIAMOCI LE IDEE
Q
uesti termini sono spesso interpretati in
modo inesatto. È bene invece avere le
idee chiare, perché si tratta di malattie che
colpiscono milioni di italiani.
Il termine ARTRITE indica una malattia articolare determinata da un processo infiammatorio. Le artriti acute (a parte certe forme infettive e il reumatismo articolare acuto) sono
poco frequenti. Fra quelle croniche, la forma
più comune è l’artrite reumatoide.
ARTROSI indica una malattia osteo-articolare determinata da un processo degenerativo. È
più corretto parlare di osteoartrosi, perché oltre alle cartilagini articolari sono sempre interessati anche i capi articolari delle ossa.
L’OSTEOPOROSI, infine, è la condizione
in cui l’osso si è impoverito di calcio ed è
diventato più fragile. È una malattia che interessa tutto lo scheletro, anche se le sue conseguenze sono più evidenti in certi distretti.
CHE COSA SONO
LE ARTICOLAZIONI
MALATTIE ARTICOLARI
L
e alterazioni o erosioni delle facce articolari determinano difficoltà e limitazioni
nei movimenti, e soprattutto dolore.
L’OSTEOARTROSI o ARTROSI è la malattia più frequente.
È una malattia degenerativa, che dipende soprattutto dall’usura. Nella terza età, anche se
in grado molto vario, riguarda praticamente
tutti. Interessa soprattutto le articolazioni che
sopportano il peso del corpo, come le anche,
le ginocchia e la colonna vertebrale.
Non ci sono cure risolutive, e bisogna accontentarsi di limitare l’aggravamento e alleviare
il dolore.
L’ARTRITE REUMATOIDE è una malattia
autoimmune, cioè un’aggressione del nostro
organismo contro se stesso, che provoca lesioni delle cartilagini e delle estremità ossee.
Colpisce circa l’1% della popolazione, un po’
più spesso le donne, in genere tra i 25 e i 50
anni.
È una malattia cronica che deve essere riconosciuta precocemente e curata con molta attenzione, pazienza e perseveranza, per ridurre
nei limiti del possibile i danni e le sofferenze.
L
e articolazioni sono strutture complesse
che tengono unite fra loro due o più ossa
distinte, in genere permettendo che esse eseguano movimenti con il minimo attrito. Si
distinguono le grandi articolazioni (ginocchio,
anca, gomito, spalla), e le
piccole articolazioni (polso, mano, piede, vertebre...).
La forma dei capi articolari determina le possibilità di movimento.
E ORA PARLIAMO
DELL’OSSO…
L’
osso, che forma l’impalcatura del nostro
corpo e che ne sopporta tutto il peso,
non è come molti pensano un tessuto inerte.
È invece molto vivace: si distrugge e si ricostruisce continuamente, e costituisce la riserva di calcio del nostro organismo.
Un corretto apporto alimentare di calcio è
essenziale per uno scheletro sano.
CHE COS’È L’OSTEOPOROSI
L’
osteoporosi è una malattia che si manifesta nella terza età, ma che inizia molto
prima e che ha le sue radici nella maggiore o
minore qualità e robustezza dell’osso che abbiamo costruito nei primi 20-25 anni di vita.
OSSO SANO
OSSO OSTEOPOROTICO
Colpisce soprattutto le donne, in cui le perdite di calcio hanno un periodo di accelerazione
a partire dalla menopausa. L’osso, impoverendosi di calcio, si indebolisce progressivamente
e diventa più fragile. L’osteoporosi spesso progredisce lentamente e senza dar segno di sè
fino al momento in cui l’osso va improvvisamente incontro a una frattura anche per un piccolo trauma. L’osteoporosi in molti casi si può
prevenire. Si può diagnosticare precocemente.
Spesso si può arrestare nella sua evoluzione
prima che faccia danni irreparabili.
COME DOBBIAMO ORIENTARCI
N
on facciamo una diagnosi solo “per sentito dire”! Dobbiamo imparare a cogliere i
segnali che vengono dal nostro corpo. In primo
luogo, distinguiamo i fastidi passeggeri dai disturbi più seri e duraturi. Poi, se sentiamo dei
dolori, cerchiamo di fare attenzione ai momenti e alle attività in cui aumentano o si riducono.
È ovvio che per una diagnosi definitiva dovremo rivolgerci al medico. Ma è molto importante essere precisi nella descrizione dei sintomi. A
volte, saranno necessari degli esami specifici.