Amelia Rosselli (Parigi, 1930 – Roma, 1996) è stata una poetessa
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Amelia Rosselli (Parigi, 1930 – Roma, 1996) è stata una poetessa
Amelia Rosselli (Parigi, 1930 – Roma, 1996) è stata una poetessa anglo-italiana. Di rilievo anche l’attività di compositrice, traduttrice letteraria, consulente editoriale e collaboratrice di note riviste. Raccolte poetiche: • Variazioni belliche, Milano, Garanzi, 1964. • Serie ospedaliera, Milano, Il Saggiatore, 1969. • Documento, (1966-1973), Milano, Guanda, 1976. • Primi scritti (1952-1963), Milano, Guanda, 1980. • Impromptu, Genova, San Marco dei Giustiniani, 1981. • Appunti sparsi e persi, 1966-1977. Poesie, Reggio Emilia, Aelia Laelia, 1983. • La libellula, Milano, Studio Editoriale, 1985. • Antologia poetica, Milano, Garanzi, 1987. • Sonno-Sleep (1953-1966), Roma, Rossi & Spera, 1989. • Sleep. Poesie in inglese, Milano, Garanzi, 1992. • Le poesie, a cura di E. Tandello, Milano, Garzanti, 1997. • L’opera poetica, a cura di S. Giovannuzzi, Milano, Mondadori, 2012. *** Contro del re dell'universo gridavano anacoreta e amorosa. Anacoreta e vergognosa. Anacoreta vergognosa si vergognava della sua pulchritudine. Studiava piani e etmisfere senza controllo. Con la bottiglia d'acqua calda addosso studiava piani e emisferi. Con il contagoccie della solitudine frenava la sua passione al bello. Con la sua passione al bello frenava la sua corsa alla solitudine. Con la sua passione al bello decifrava la solitudine. Lo spettro della solitudine gridava! Gridava che essa aveva ritrovato il bene, la pulchritudine e le essenzialità della vita – gridava di ridar vita gridava forte che la vita era tornata e che era donare. Non danaro, non la forza né il tempo né altre essenzialità ma: – una corsa alla forca che imperterviava contro ogni generosità contro ogni essenzialità contro ogni ostacolo. Il bene cadeva supino disteso sul letto bocconi fra delle sue quattro candele morte. La notte lo reinvolgeva nel suo scialle misterioso fatto di lana grassa e smorta - un vero inferno. 137 Tutto il mondo è vedovo se è vero che tu cammini ancora tutto il mondo è vedovo se è vero! Tutto il mondo è vero se è vero che tu cammini ancora, tutto il mondo è vedovo se tu non muori! Tutto il mondo è mio se è vero che tu non sei vivo ma solo una lanterna per i miei occhi obliqui. Cieca rimasi dalla tua nascita e l'importanza del nuovo giorno non è che notte per la tua distanza. Cieca sono chè tu cammini ancora! cieca sono che tu cammini e il mondo è vedovo e il mondo è cieco se tu cammini ancora aggrappato ai miei occhi celestiali. Dal libro Variazioni belliche, Milano, Garanzi, 1964