14b - SpazioAmbiente

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14b - SpazioAmbiente
Codice 14b
La lotta biologica
C'era una volta un paese in collina dove un anziano signore coltivava moltissimi alberi da frutto:
albicocchi, peschi, meli, peri, melograni, nespoli, ciliegi, limoni.
Aveva dedicato la sua vita alla cura di questi alberi, ma non si era mai accorto di quante storie
fossero vissute dai buoni e gustosi frutti che ogni anno vi crescevano.
Il frutteto mostrava una grande varietà di foglie e forme e, ad ogni stagione, donava al paese intense
sfumature di colori ed essenze di profumi.
Era autunno e l'albero di melograno, al centro del vasto frutteto, si mostrava in tutta la sua bellezza.
I bei fiori, a forma di calice in primavera, si erano trasformati ora in tonde melagrane e tra tutte
spiccava la Regina Melagranata, ammirata da tutti i frutti del giardino.
Accanto a lei, troneggiava un verdissimo albero di limone con il Re Citrus, di colore giallo oro.
La regina di tutti i frutti, Regina Melagranata, era preoccupata per il frutteto perché la Cimice
Verde, un parassita letale, stava attaccando gli alberi. Sui fusti e sulle foglie avevano trovato la loro
dimora tante cimici e trascorrevano il loro tempo pungendo e succhiando la linfa vitale delle povere
malcapitate.
Con voce squillante, Regina Melagranata richiamò l'attenzione di suo marito, Re Citrus, che era
sempre più acido e convito che la sua dura scorza gialla fosse una corazza capace di proteggerlo da
ogni attacco e malattia.
- Re Citrus, Re Citrus, ascoltami! La Cimice Verde ha attaccato il nostro frutteto. Sta impestando
l'aria con il suo cattivo odore e succhia il nutrimento delle giovani piante!
Re Citrus non si mostrò affatto preoccupato ma quando udì un coro di lamenti provenire da tutti i
frutti del giardino, si sistemò gli occhiali e si guardò ben bene attorno.
Le poche foglie rimaste sugli alberi dei nespoli, dei meli, dei peri, dei cachi, degli albicocchi, dei
peschi, dei susini, dei ciliegi, degli aranci, dei melograni, dei limoni e dei corbezzoli erano invase
da cimici verdi e si stavano accartocciando su se stesse.
I rami, nudi e scheletriti, segnavano il cielo vuoto e grigio. Tutto era triste in una stagione,
l'autunno, ricca di colori caldi con infinite sfumature.
Anche i piccoli granelli rosso rubino della regina erano spaventati e, tremando di paura, pregavano
il Re, loro padre, di prendere in mano la situazione.
- Occorre trovare un rimedio! Tuonò con la sua voce decisa.
Proprio in quel momento vide una bambina correre nel frutteto intenta a catturare una piccola
coccinella dai sette puntini neri e di colore rosso brillante.
All'improvviso ricordò le parole di suo nonno Limon che gli spiegava come certi insetti buoni
fossero utili per sconfiggere insetti dannosi.
- Bisogna convincere Coccinella Bella ad iniziare una lotta biologica per cacciare le cimici,
altrimenti i nostri frutti avranno un sapore diverso e sgradevole!
Ma Re Citrus non aveva idea di come convincere tante coccinelle ad aiutare il frutteto.
Mentre la bambina era sul punto di catturare la coccinella, Re Citrus allungò il suo ramo e con una
spina punse al dito la ragazzina che corse via dal frutteto e, piangendo, chiese al nonno di
disinfettarle la ferita.
Prontamente Regina Melagranata attirò a sé nella sua coroncina la giovane coccinella. Insieme a
suo marito Re Citrus spiegò il guaio in cui si trovavano e proposero al buon insetto di trasferirsi nel
frutteto dove, tanti anni prima, il proprietario aveva costruito una casetta di legno che poteva
ospitare migliaia di coccinelle. Esse avrebbero trascorso lì la brutta stagione, al calduccio e in
compagnia dei frutti, in cambio avrebbero cacciato le cimici verdi.
Coccinella Bella accettò di buon grado. Si era spinta nel frutteto per trovare una sistemazione per
l'inverno e non le sembrava vero poter essere utile a qualcuno e aver trovato quel comodo riparo.
Comunicò la notizia a tutte le coccinelle del paese che in breve si ritrovarono al centro del frutteto,
pronte a pulire con le loro ali la polvere della casetta.
Trascorsero la prima notte nella nuova abitazione lavorando per realizzare una miscela di acqua e
tabacco in polvere; il giorno successivo volarono senza sosta tra i rami degli alberi e spruzzarono il
composto sulle piante infestate. In questo modo riuscirono a cacciare le cimici verdi per sempre.
I frutti poterono così completare la loro maturazione, senza alcuna conseguenza e mantennero tutte
le loro caratteristiche per far bene alla salute.
Autore
Classe II A
Scuola Primaria “Dolores Prato”
Istituto comprensivo “Egisto Paladini” - Treia (MC)