gp germa nia - Italiaracing

Transcript

gp germa nia - Italiaracing
n.
281
21 luglio
2014
GP GERMA NIA
Rosberg ha vinto alla grande,
ma dietro di lui
a Hockenheim è stato spettacolo
dal primo all'ultimo giro.
Soprattutto grazie ad Hamilton
e ai duelli di A lonso con
le Red Bull (e al volo di Massa,
suo malgrado...).
F.1 SHOW
Registrazione al tribunale Civile di Bologna
con il numero 4/06 del 30/04/2003
L’editoriale
LO SHOW C'È
E SI VEDE
Stefano Semeraro
Direttore responsabile:
Massimo Costa
([email protected])
Redazione:
Stefano Semeraro
Marco Minghetti
Collaborano:
Carlo Baffi
Antonio Caruccio
Marco Cortesi
Alfredo Filippone
Dario Lucchese
Claudio Pilia
Guido Rancati
Dario Sala
Silvano Taormina
Filippo Zanier
Tecnica:
Paolo D’Alessio
Produzione:
Marco Marelli
© Tutti gli articoli e le immagini
contenuti nel Magazine Italiaracing
sono da intendersi
a riproduzione riservata
ai sensi dell'Art. 7 R.D.
18 maggio 1942 n.1369
Fotografie:
Photo4
Actualfoto
Photo Pellegrini
MorAle
Realizzazione:
Inpagina srl
Via Giambologna, 2
40138 Bologna
Tel. 051 6013841
Fax 051 5880321
[email protected]
2
Gli ascolti calano, ma lo spettacolo c'è. La contraddizione
della F.1, almeno da giudicare dall'ultimo GP, è questa. Il
dominio Mercedes sicuramente sta togliendo suspence al
campionato e la deludentissima stagione Ferrari influisce
sull'audience italiana, ma di certo ad Hockenheim non è
mancato lo show. Quello involontario e pericoloso, vedi la
carambola di Massa, ormai passato da Calimero a stuntman, l'incendio sulla Toro Rosso di Kvyiat, o il testacoda
di Sutil con l'ansia per quella vettura piazzata in mezzo alla
pista. Ma soprattutto quello fornito dai i piloti. Che, Hamilton in testa, hanno dimostrato che in una F.1 ormai quasi
schiava dell'elettronica e di regolamenti incerti e troppo
variabili, talento e coraggio qualcosa ancora valgono.
Lewis è stato la star di un pomeriggio pieno di sorpassi e
di duelli, la sua rimonta è stata entusiasmante, ma Vettel,
Alonso, Ricciardo non si sono certo tirati indietro, come
del resto era già avvenuto a Silverstone. I volanti di F.1 sono
diventati più delle consolle elettroniche che i terminali dello sterzo, e spesso il caos dei suggerimenti radio e delle
indicazioni sui settaggi da cambiare sconfina nel grottesco.
Il fattore umano, nonostante tutto, resiste. Anche alla geometria delicata delle bandelle, delle paratie, dei deviatori
di flusso che saltano come birilli ad ogni contatto robusto,
ma evidentemente contano il giusto se alla fine Hamilton,
con il muso ammaccato peggio di quello di un pugile, è riuscito a cavare dalla sua Mercedes più di un sorpasso magico. Se c'è qualcosa che può salvare la F.1 dal declino a cui
rischiano di condannarla le indecisioni dei suoi dirigenti,
be', quel qualcosa sono i piloti. Gli sportivi che non vogliono diventare ragionieri. Gli uomini che rifiutano di trasformarsi in macchine.
Il graffio di Baffi
FORMULA
1
GP GERMANIA
Dopo Loew e Goetze nel calcio, con la Mercedes
e Rosberg la Germania continua a dominare anche
in F.1. Hamilton grazie ad una rimonta strepitosa
è il vincitore morale, ma Nico ha allungato il passo
nel mondiale. Peccato per quelle parole di Lauda...
SEMPLICEME
I MIGLIORI
Stefano Semeraro
«Das Beste». Il miglior pilota, Nico Rosberg. La
migliore macchina, la Mercedes. La migliore nazione,
la Germania. Che dopo aver dominato i mondiali di
calcio in Brasile anche ad Hockenheim ha celebrato
una luna di miele con la parte sportiva di se stessa che
sembra non finire più. E bisogna battere le mani, perché la scritta sul motorhome della Mercedes dice la
verità: i tedeschi stanno vincendo tutto, e con merito.
Sono i migliori. Hanno investito su se stessi, sui propri uomini e sulle proprie tecnologie e questo è il risultato. In F.1 dopo i quattro anni di dominio di un pilota tedesco stanno raddoppiando: in testa al mondiale
c'è il tedesco Rosberg (vale il passaporto, anche se
4
Hamilton è di opinione diversa), sulla tedesca Mercedes che si sta letteralmente divorando la stagione,
nona vittoria su dieci gare e distacco abissale alle concorrenti nel campionato costruttori. Per Nico, poi, che
domenica ha gareggiato in solitaria beatitudine mentre dietro succedeva di tutto, dalle carambole di Felipe Massa ai numeri circensi di Hamilton, a Seb Vettel e Nando Alonso che si divertivano a trasformare in
un sandwich il povero Kimi Raikkonen, la luna di miele è doppia: alla vigilia del trionfo in casa che lo rinsalda in testa alla classifica piloti, il primo per lui e per
la Mercedes dopo quello di Fangio 60 anni fa, si è sposato con la bella Vivian Sibold, e ha prolungato di tre
anni il matrimonio con la altrettanto affascinante
compagna di nome Mercedes.
ENTE
5
FORMULA
1
GP GERMANIA
6
«Il matrimonio viene prima di tutto», ha
tenuto a precisare Rosberg. «Ma con una
macchina così tutto è possibile. Vincere in
casa è davvero speciale, ora voglio continuare su questa linea, con lo spirito del
mondiale di calcio». Un pressing a tutto
campo, aiutato anche dal mancato ingresso della safety-car in occasione dell'incidente di Adrian Sutil che al 46esimo giro
ha “parcheggiato” la sua macchina appena dopo la curva che introduce al rettifilo
dei box. Per rimuoverla, ed evitare che i
venti secondi di vantaggio che Rosberg
aveva su Valtteri Bottas e Hamilton scomparissero, si sono dovuti buttare in mezzo
alla pista gli steward. Sudditanza psicologica, come si dice nel calcio? Forse, può
darsi, chi lo sa. Probabilmente Rosberg
avrebbe vinto lo stesso, comunque per la
direzione gara è stato più grave rimanersene tre minuti senza prendere una decisione.
Anche Hamilton, il vincitore morale – si
dice così? - del GP correva su una macchina tedesca, la W05 Hybrid. Un missile che
dopo il cedimento del disco freno anteriore destro in qualifica (e relativa polemica
con Brembo) gli ha consentito di rimontare dalla 20esima posizione alla terza,
disboscando avversari e appendici aerodinamiche come ai bei tempi. Una gara da
urlo, quella di Lewis, con sorpassi (15 in
totale) a volte al limite, ma entusiasmanti, da (caro) vecchio automobilismo. Il
capolavoro lo ha fatto al tornantino quando ha infilato in solo colpo Raikkonen e
Daniel Ricciardo, e ha anche mandato al
diavolo l'ex compagno Button dopo una
staccata senza rete a fil di carbonio. Alla
fine, con l'anteriore sinistra sforacchiata
dai graining, ha tentato di azzannare il
secondo posto di Bottas, ma non c'era più
modo e tempo, anche i supplementari erano finiti.
«E' andata come nel calcio – scrive oggi il
Times – il ragazzo d'oro tedesco ha vinto,
l'inglese è rimasto fregato ai rigori». Fra
Lewis e Hamilton invece verrebbe da dire
uno a uno e palla al centro, dopo l'andata
e ritorno fra Silverstone e Hockenheim.
«Vincere facile non mi piace», ha detto
Lewis dopo la gara. «Nico ha fatto un bel
lavoro, io dopo le qualifiche ho dovuto
tirare fuori qualcosa in più dal cilindro, e
ci sono riuscito. Non è una stagione facile per me, non mi sta andando bene tutto
come al mio compagno di squadra, ma
devo comunque dire grazie alla macchina.
Stavolta in qualche occasione è stata dura,
ho rischiato di uscire e perdere ancora più
punti, sarebbe stato devastante. Ma sono
rimasto calmo, quindi va bene così. In un
weekend può succedere di tutto, vediamo
come andrà il prossimo. Vivo alla giornata». Sperando che la Germania lasci qualche briciola di gloria anche a lui...
Lauda
è la nota stonata
L'unica nota stonata del weekend Mercedes è arrivata da Niki Lauda.
Uno che non le ha mai mandate a dire, nemmeno al Drake quando
vinceva sulla Rossa, ma che forse potrebbe usare termini un po'
meno crudi, un po' più diplomatici nei confronti degli avversari. Per
non fare la figura di quello che vuole stravincere. «La Ferrari ha fatto
una macchina di m...», ha dichiarato Lauda a El Pais. «Montezemolo
per cambiare ha licenziato Domenicali e preso Mattiacci, ma nessuno
pensa che le cose cambino dalla sera al mattino». E ce n'è anche per
Alonso: «Penso che sia molto frustrato, anche se i soldi dovrebbero
alleggerire il dolore. Per molti anni ha guidato la macchina sbagliata,
ma la vita è così». Signorile la replica di Mattiacci. «Non rispondo a
Lauda, che è un'icona del mondo delle corse». Per carità, su molte
cose in effetti è difficile dare torto a Lauda. Però la grandezza dei
vincitori sta anche nel rispetto per i vinti – quello che ad esempio sta
mostrando Vincenzo Nibali al Tour de France. Anche i calciatori del
“wunderteam” reduce dal trionfo brasiliano hanno steccato solo nei
festeggiamenti, quando hanno preso in giro con sgradevole sarcasmo
gli avversari argentini. Ecco, nel gestire la vittoria non tutti i tedeschi
sono ancora i migliori. Ma possono migliorare. E' la loro specialità.
7
FORMULA
1
GP GERMANIA
A TU
8
Il finlandese ha ripetuto il secondo posto di Silverstone mentre il suo compagno Massa come in
Gran Bretagna è stato protagonista di un incidente nel corso del 1° giro. E intanto il team di
Frank Williams ha superato la Ferrari nel mondiale costruttori ed occupa il terzo posto assoluto
UTTA BOTTAS
9
FORMULA
1
GP GERMANIA
Marco Cortesi
La Williams può tornare a casa da Hockenheim col
sorriso sulle labbra. Dopo le prove pre-stagione in
cui sembrava essere la "seconda forza" dello schieramento Mercedes, gli uomini di Frank e Claire Williams hanno finalmente trovato stabilmente il modo
di sfruttare il loro potenziale e l’ennesimo secondo
posto in gara dopo quello di Silverstone, anche se
Lewis Hamilton aveva ovviamente un handicap
decisivo con il graining alle gomme che gli ha impedito di recuperare quei pochi metri che lo separavano dalla FW36, è stato pienamente meritato. Un
plauso enorme e meritato per Valtteri Bottas che,
come e più di quanto accaduta a Silverstone, è stato veramente... un top driver. Veloce, aggressivo
quando serve, misurato e affidabile, una volta che
ha avuto a disposizione un mezzo all'altezza delle
sue capacità si è esibito su livelli altissimi. Sarà
anche poco simpatico e senza personalità il giovane
finlandese, ma finché disputerà gare a questo livello, chapeau. Quando ha visto Hamilton dietro di lui,
non si è scomposto: “Sapevo che Lewis sarebbe
piombato alle mie spalle”, ha spiegato Bottas, “così
negli ultimi giri mi sono concentrato a uscire il più
veloce possibile dalle curve che immettevano nella
zona di DRS e a frenare il più tardi possibile. E il
team è stato bravissimo a gestire la situazione ed
aiutarmi”. La Williams lo ha allevato con calma e
saggezza il giovane Bottas: un anno da tester nel
2012 (con qualche primo turno del venerdì dispu-
10
tato) dopo aver vinto il titolo GP3 2011, una prima
stagione completa nel 2013. E Frank Williams se lo
coccola scherzando: “E’ un ragazzo fortunato Valtteri ad essere nato nella parte più fredda d’Europa.
Dovendo guidare sul ghiaccio per molti mesi all’anno ha imparato a guidare in maniera meravigliosa
in condizione di aderenza precaria. Ma è fredda
anche la sua testa e quando arrivi al top questo fa la
differenza”.
Vittima di una toccata alla prima curva, un contatto di gara come spiegato dai commissari, Felipe
Massa è finito sottosopra. Certo, quando c'è una
situazione di stretto contatto, nei guai finisce sempre lui e non può essere un caso. In più, il brasiliano ha attaccato Kevin Magnussen, colui che si è visto
piombare addosso la Williams. "Ho stretto perché
in due affiancati in quella curva non ci si sta. Ero in
vantaggio e Kevin doveva mollare", ha detto. Peccato che alle sue spalle, Jenson Button, Kimi Raikkonen e altri non sembravano avere problemi a restare affiancati all'esterno. Mistero. Oltre a quelle dei
due "regular", va citata la buona prestazione di Susie
Wolff. Molti si aspettavano un “paracarro”, e difatti i sette anni trascorsi nel DTM senza alcun risultato importante potevano lasciar supporre questo,
e invece la moglie del boss Mercedes Toto Wolff ha
chiuso la sua sessione di libere quindicesima, a
meno di un secondo da Bottas e a due decimi da Sergio Perez. Considerato che non girava con altri dal
2012, ha mostrato di poter non essere solo la "donna dell'ex capo".
Solo un grande spavento
per Felipe Massa capotato al via
11
FORMULA
1
GP GERMANIA
MERCEDES,
TI PRENDERE
Vettel e Ricciardo se la sono giocata soprattutto con Alonso,
ma l'obiettivo della Red Bull resta colmare il distacco dalle frecce d'argento.
Anche a costo di alternare sorpassi e affondi regolamentari
12
EMO
13
FORMULA
1
GP GERMANIA
Stefano Semeraro
Giù dal podio, ma davanti a Daniel Ricciardo: a Sebastian Vettel non capitava da
Sepang. Anche i campioni in carica soffrono, ma dopo un periodo di umore nero,
Vettel sembra essersene fatto una ragione.
In Germania, le due Red Bull si sono piazzate quarta e sesta e hanno dato battaglia.
Il nemico in classifica costruttori ora è
cambiato, c'è la Williams da tenere a bada,
ma da pilota (anzi: da piloti) la sfida più
intrigante rimane sempre quella con Fernando Alonso, che ieri ha incrociato cuore
e traiettorie con entrambi i driver della scuderia austro-inglese. «E' stato divertente
lottare con Fernando», ha ammesso Vettel.
«E' come se avessimo ripreso il discorso da
dove lo avevamo lasciato a Silverstone. A
un certo punto si era fatta difficile con
entrambe le Ferrari, ma siamo riusciti a
rimanere davanti. Dopo il secondo pitstop, Fernando è riuscito a passarmi facilmente, così abbiamo deciso di essere più
aggressivi per mettere un po' di secondi fra
14
noi e loro, e questo ha pagato nel finale
quando si sono trovati in crisi di gomme.
Peccato che Ricciardo non sia riuscito a
passare Fernando».
Il jolly l'australiano in realtà se l'era giocato alla partenza, quando con molta abilità
e un pizzico di fortuna era riuscito ad evitare di essere coinvolto nello spettacolare
incidente di Felipe Massa. «Mi sono trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato – ha spiegato Daniel – ma il resto della
gara è stato molto divertente. Appena evitata la collisione con Felipe ho detto via
radio al box: ' dai, rimontiamo alla grande',
ed è andata proprio così. Alonso è un grande combattente, e alla fine aveva gomme
più fresche delle mie, ma penso di averlo
impegnato al massimo. Più di così oggi non
si poteva proprio fare».
Opinione condivisa da Chris Horner.
«Alonso è stato il nostro principale rivale,
siamo stati bravi con la strategia, ma ci ha
reso la vita dura. In Ungheria il tracciato ci
favorirà di più e il nostro obiettivo rimane
quello di ridurre il gap con le Mercedes».
Anche a costo di fare le pulci al regolamento, visto che oggi sia la Red Bull sia la Ferrari sono state tentate di fare reclamo contro la scuderia tedesca per via del cambio
di freni sulla vettura di Hamilton dopo il
cedimento nelle qualifiche. Dalla Brembo
si è passati ad un impianto Carbon Industries, e questo ha fatto alzare il sopracciglio a Horner. «Non sono affatto d'accordo su come si è proceduto», spiega Horner.
«Un conto e se si passa a un impianto
diverso ma simile, cambiare marca è un'altra cosa, e anche il pilota ha descritto i nuovi freni come molto diversi da quelli precedenti. Ciò crea un precedente interessante:
quali altri componenti possono essere
modificati?», Alla fine la Red Bull ha deciso di soprassedere («ma ovviamente servirà un chiarimento», ha concluso Horner) e
anche la Ferrari non ha compiuto mosse
ufficiali perché, come ha detto Mattiacci,
«non volevamo addentrarci più di tanto».
Ma per tentare di salvare almeno l'onore
nella seconda parte della stagione tutti i
mezzi, pare di capire, saranno leciti.
FORMULA
1
GP GERMANIA
LE GUERRE
16
E DI ALONSO
La Rossa scivola al quarto posto nei costruttori, lo spagnolo si consola
duellando con Ricciardo e rifilando l'ennesima lezione al compagno di squadra.
Per dimostrare a tutti che lui sa ancora come combattere
17
FORMULA
1
GP GERMANIA
Stefano Semeraro
Alonso lotta per se stesso, in attesa di lottare per la Ferrari. La battaglia per il titolo è
lontana, rimandata al 2015, sperando che si
tratti dell'ultimo rinvio, intanto la Rossa è
scivolata al quarto posto nella classifica
costruttori. Restano i duelli personali. Quelli che servono a sentirsi ancora vivo, forte,
ancora campione. A Silverstone, Fernando
si era lungamente ingarellato con Sebastian
Vettel, e alla fine aveva perso. Stavolta si è
ripetuto con il tedesco, perdendo nuovamente il confronto grazie anche ad una
migliore strategia Red Bull, ed ha fatto lo
stesso con il compagno di squadra del penta-campeon, Daniel Ricciardo, e l'ha spuntata. Quinto alla fine, fuori dal podio e dietro a Vettel, ma non ancora rassegnato a farsi scivolare di dosso i gran premi come un
dovere invece di viverli come un piacere.
«In Austria la gara era stata migliore (stesso
Raikkonen in sandwich tra Vettel e Alonso
18
piazzamento per Nando, ndr), qui è stato
simile, e in gara mi sono sentito meglio che
nelle prove. L’incidente alla prima curva mi
ha favorito, poi ho lottato con Red Bull e Force India», ha raccontato alla fine lo spagnolo. «Nel finale Vettel era troppo veloce, però
ho dato spettacolo con Ricciardo, un duello
duro, ma leale. Daniel ha fatto una gran gara,
sono riuscito a tenerlo dietro di un pelo perché ero al limite con i consumi, di più non si
poteva fare». Un ritornello ripetuto anche da
Marco Mattiacci («abbiamo tirato fuori il
massimo, Fernando ha fatto una gara fantastica, anche Kimi ha dato segnali positivi, ora
pensiamo all'Ungheria») che serve da mantra di consolazione.
Alla vigilia Fernando era stato meno positivo, a chi gli chiedeva del nuovo progetto
2015 partorito da James Allison aveva
replicato che «tutti i progetti a giugno sembrano bellissimi, a novembre ancora di più,
a gennaio addirittura fantastici. Poi, però, a
marzo sono sempre due o tre scuderie che
si dimostrano competitive...», facendo
capire che la sua pazienza è davvero al limite.
Dopo la gara ha provato a rilanciare la sfida, ma senza nasconderne le enormi difficoltà. «In gara volevamo fare due soste, poi
siamo dovuto passare a tre per un po' di
indecisione. La Mercedes? E' fuori portata,
mentre la Red Bull è veloce e la Williams ha
fatto grandi progressi negli ultimi quattro
GP e ci ha scavalcati. Dobbiamo guardarci
anche da Force India e McLaren, fare punti per la classifica costruttori, mi consolo
con i 97 punti e il quarto posto nella classifica piloti».
Si può consolare anche con il 10-0 rifilato a
Raikkonen fin qui, un paragone calcistico
respinto da Mattiacci («la F.1 è una cosa
diversa»), ma che pesa come un macigno
sulla stagione del finlandese. Ad Hockenheim in realtà qualche timido segnale di
risveglio Kimi lo ha emesso, ma siamo sempre a poco più di un sospiro. «Peccato, perché in questo weekend mi sentivo bene, per
la prima volta sono riuscito a guidare come
volevo – ha raccontato il finlandese, 11° alla
fine, e per la quarta volta quest'anno fuori
dai punti – ma mi sono trovato due volte in
mezzo a dei sorpassi e ho perso dei pezzi,
perdendo in carico aerodinamico, poi ho
sofferto per il graining delle gomme. Con la
macchina integra qualche punto lo avrei
preso». Davvero un brodino, per chi in carriera ha sempre attaccato e puntato alla vittoria, ma quest'anno va così. Tutti e due i
ferraristi se la sono presa con il degrado
eccessivo delle gomme («non è un bene per
i costruttori, e in Ungheria sarà ancora più
caldo...»), ma uno dei grossi problemi della F14T sta proprio nel fatto che “mangia”
troppo le coperture rispetto alla concorrenza. Come si dice in questi casi? C'è ancora
molto da lavorare. E molto da patire.
19
FORMULA
1
GP GERMANIA
Massimo Costa
Due monoposto nella Q3, con Sergio Perez entrato nelle battute finali eliminando, non senza un pizzico di soddisfazione e malizia, l’ex compagno in McLaren Jenson
Button. La squadra, e probabilmente il pilota, che lo avevano mollato lo scorso inverno. Poi, in gara, due VJM07
al traguardo e in zona punti. E’ la sesta volta, su dieci
appuntamenti, che la Force India-Mercedes va in doppia cifra. La squadra di Vijay Mallya, giunta al giro di
boa, non ha perso il passo dei giorni migliori e riesce a
giocarsela di gara in gara. Segno che gli sviluppi non
mancano e che le idee apportate ad una vettura indubbiamente nata bene, sono azzeccate. Nico Hulkenberg
prosegue nel suo personalissimo record: sulle dieci corse disputate ha sempre visto la bandiera a scacchi nella
top 10. Ad Hockenheim, nel GP di casa, il Nico dei “pove-
ri” ha terminato settimo. Una gara tirata la sua, caratterizzata verso la metà distanza da qualche tentennamento della power unit Mercedes che gli ha fatto temere il peggio. Ma tutto ha poi funzionato alla perfezione.
Anche la strategia degli pneumatici, partito con le supersoft usate ha successivamente montato due set di soft
nuove, si è rivelata precisa benché la diversità della temperatura rispetto all’afoso venerdì, abbia portato a una
maggiore usura delle gomme anteriori rispetto a quelle
posteriori. Perez, invece, ha effettuato una sosta in più.
Dopo i due set di soft nuove, ha dovuto fermarsi per mettere un treno di supersoft. Il messicano ha infatti sofferto il sottosterzo derivante dal degrado degli pneumatici anteriori più del compagno tedesco finendo per rovinare maggiormente le gomme. Perez ha oscillato tra la
decima piazza e le posizioni retrostanti, ma alla fine il
punticino se lo è preso.
LA DOPPIETTA
La Force India ha portato in zona punti i suoi due piloti Hulkenberg
(che continua il record di arrivi nella Top 10)
e Perez soffrendo un eccessivo consumo delle gomme anteriori
20
21
FORMULA
1
GP GERMANIA
SI POTEVA F
22
C’è molto rammarico in McLaren per l’incidente innescato da Massa
e che ha coinvolto Magnussen, il quale partiva dalla seconda fila.
Dopo una qualifica deludente invece, Button ha recuperato
la ottava piazza e polemizza con Hamilton
Massimo Costa
Si poteva fare di più. E’ questo il refrain della
McLaren la domenica sera del Gran Premio di
Hockenheim. Certo, vedere due MP4-29 tra i
primi dieci classificati ha fatto certamente piacere. Ma quando hai un pilota, il rookie Kevin
Magnussen capace di segnare il quarto tempo
in qualifica, è lecito fare qualche simpatico
sogno. Purtroppo, il danese si è visto piombare
addosso la bianca Williams-Mercedes di Felipe
Massa alla prima curva (il brasiliano ha poi
addossato tutta la colpa al giovane danese, sbagliando) e la sua corsa è stata immediatamente rovinata. Il biondo Kevin dopo il contatto con
Massa, ha dovuto rientrare ai box per cambiare gomme e musetto ritrovandosi inevitabilmente ultimo. Nonostante ciò, Magnussen si è
rimboccato le maniche recuperando la nona
posizione. Il team manager Eric Boullier ha
commentato: “Magnussen era partito bene e
spingeva per rimanere vicino a Bottas. Massa
era all’esterno e probabilmente non ha visto
Kevin al suo interno. Un incidente che ha
distrutto la possibilità di poter concludere tra i
primi quattro”. Jenson Button, dopo una deludente qualifica che lo aveva visto undicesimo,
dunque fuori dal Q3, in gara si è rifatto risalendo fino alla sesta posizione. L’inglese non ha
capito il motivo della seconda sosta anticipata
per il cambio gomme che lo ha costretto a un
pit-stop in più nel finale per l’ovvia usura del
secondo set. Button ha poi voluto spiegare il
contatto con Lewis Hamilton al tornante. Il suo
ex compagno si è lamentato del comportamento del pilota McLaren, ma Jenson ha replicato
duramente dicendo che se c’è qualcuno che ha
sbagliato, questi è stato Hamilton: “Perché
dovrei facilitargli il sorpasso, perché pensava a
questo? Stiamo correndo”.
FARE DI PIÙ
23
FORMULA
1
GP GERMANIA
UN TEAM...
ASIMMETRICO
Anche a Hockenheim la Lotus è rimasta lontanissima dalla zona punti
con Grosjean e Maldonado, che ha rinnovato il contratto per il 2015,
costretti ad annaspare nelle retrovie. E la luce non sembra accendersi mai
Marco Cortesi
Alcuni tra i più "tecnici" avevano avvertito alla vigilia di
come l'eliminazione del FRIC, ovverosia delle sospensioni
interconnesse, avrebbero danneggiato di più le scuderie
con i telai meno performanti. Ed evidentemente la LotusRenault era tra di esse perché, per propria ammissione, la
situazione si è complicata ulteriormente in seguito alla
rinuncia al sistema sopra descritto. Quindi, attorno ad una
power unit che da sola non garantisce abbastanza competitività, si è costruita una vettura che non va abbastanza.
Una ricostruzione semplicistica che però, dal punto di vista
del risultato, rende l'idea. Pastor Maldonado ha concluso
dodicesimo dopo essere partito dalla penultima fila,
Romain Grosjean si è ritirato quando era diciassettesimo.
Risultato che grida vendetta considerate le prestazioni di
24
Kimi Raikkonen lo scorso anno con la precedente vettura
di Enstone. A giocare un ulteriore ruolo il fatto che la stranissima e tutta asimmetrica E22 non sia nemmeno affidabile, e da quel punto di vista si trovi per certi versi indietro
di diversi Gran Premi. Viene quasi da chiedersi come abbiano potuto conquistare otto punti. Una situazione tanto
"arretrata" rispetto a quella delle ultime stagioni da far pensare che, in realtà, più che sfortuna o poca capacità, di mezzo ci sia una riduzione all'osso del budget e tutto ciò che ne
compete. Intanto, è stato prolungato anche per il prossimo
anno il contratto di Maldonado. Ma anche ammesso che la
Renault riesca a mettere una pezza in termini di prestazioni introducendo modifiche sul propulsore, la strada per
essere pronti per quel momento è ancora lunga. E Grosjean è finito nella lunga lista di quelli che meriterebbero soluzioni migliori.
25
FORMULA
1
GP GERMANIA
TOR
26
RO AFFUMICATO
Dai punti di Silverstone al nulla di
fatto di Hockenheim. Vergne è stato
penalizzato, poi ha sofferto troppo il
secondo set di gomme mentre Kvyat
prima ha commesso un errore poi si è
dovuto ritirare tra le fiamme
Massimo Costa
Tutto lasciava presagire che si poteva proseguire sulla scia del buon
risultato di Silverstone, quando le
due Toro Rosso-Renault avevano
concluso al nono e decimo posto. In
qualifica, il rookie russo aveva guadagnato la Q3 e una meritata ottava
piazza finale, peggio era andata a
Jean-Eric Vergne, soltanto tredicesimo. Ma in gara, il francese aveva
recuperato bene finché non ha dovuto scontare uno stop and go di 5” che
ha rovinato tutti i suoi piani. I commissari sportivi non gli hanno perdonato l’aver superato con tutte e quattro le ruote la fatidica linea bianca
alla curva 6 durante un bel sorpasso
a Romain Grosjean. Successivamente, Vergne ha sofferto sottosterzo con
il secondo treno di gomme e inevitabilmente ha perso terreno andando a
concludere la gara al tredicesimo
posto. Kvyat invece, è stato battagliero fin da subito, anche troppo. Il suo
tentativo di sorpasso a Sergio Perez,
all’esterno della curva 8, non poteva
portare nulla di buono e così è stato.
Contatto inevitabile e STR9 danneggiata nella fiancata sinistra. Peccato
che Kvyat non abbia capito, o fa finta di non capire, che tra l’attaccare e
lo sbagliare punto di sorpasso vi è
una fondamentale differenza. La sua
corsa è poi finita tra le fiamme scatenatesi nel retrotreno per la rottura
dell’albero motore.
27
FORMULA
1
GP GERMANIA
SEMPRE
La Sauber prosegue nel suo momento
negativo e anche i piloti Gutierrez e Sutil
non sembrano attraversare un periodo di
gran forma…
28
NEI GUAI
Marco Cortesi
E' stata una gara in cui la Sauber-Ferrari aveva la possibilità di segnare un punto. Il primo della stagione 2014. Questa
la frase fondante del comunicato stampa di domenica. Una lontana possibilità
che è l'unica chance a cui ci si può attaccare perché di luce in fondo al tunnel se
ne vede un po' poca. Monisha Kalterborn è convinta di vedere miglioramenti prestazionali e in parte è vero. Peccato che la squadra di Hinwil si sia ritrovata con Adrian Sutil a lottare in quali-
fica con la Marussia-Ferrari di Jules
Bianchi mentre Esteban Gutierrez aveva fatto poco meglio, ma doveva scontare una penalità rimediata a Silverstone
e quindi…. In gara, Sutil è arrivato ad
occupare la tanto agognata decima posizione, anche se solo temporaneamente
prima di essere passato dalla Force
India-Mercedes di Sergio Perez. Poi,
quella che la Kalterborn chiama una
errata procedura del pilota lo ha fatto
finire in testacoda piuttosto malamente
all’ultima curva. E il tentativo di ripartenza è stato ancora peggiore in quanto
ha bloccato la vettura in mezzo alla pista
creando una situazione di pericolo. Sta
di fatto che il tedesco si è trovato diverse volte col motore recalcitrante e sul
punto di spegnersi. Per quanto riguarda
Gutierrez, il suo quattordicesimo posto
potrebbe anche non essere esistito. Anzi
tutto il suo weekend potrebbe anche non
essere esistito. Dopo il contatto con
Pastor Maldonado di Silverstone, ha
completato una gara lineare, anche se
opaca. Ma con una Sauber in questa forma, Gutierrez è l'ultimo dei problemi e
di quelli da incolpare.
Ancora un mesto ritorno a piedi
per Adrian Sutil...
29
FORMULA
1
GP GERMANIA
Il francese ha disputato una eccellente qualifica e ormai la Marussia
a motore Ferrari è soltanto lui. Chilton fa quel che può, ma ora che le cose sembrano
migliorare non è incisivo come dovrebbe e del resto non può essere una sorpresa…
SEMPRE PIÙ B
Marco Cortesi
La soddisfazione di lottare con le Sauber, in condizioni
di pista normali e senza particolari sorprese salvo la
bandiera rossa per Lewis Hamilton, è di quelle enormi
per il team Marussia gestito da John Booth. Pur se in
buona sostanza dovuto ai disastri della scuderia elvetica, il risultato del sabato è un nuovo coronamento di
quanto i nuovi "piccoli team" hanno sempre cercato e
che erano stati così lontani dal trovare. Jules Bianchi, è
inutile nasconderlo, è stato il vero artefice di questi risultati. Dopo aver chiuso in testa le prove collettive di Silverstone con la Ferrari, il francese nuovamente ha pre-
30
so in mano la scuderia di Banbury, in una situazione che
gli sta facendo guadagnare molti punti in termini di quotazioni per il mercato. In gara, la storia è stata diversa.
Dopo un problema in partenza, Jules ha recuperato
bene, superando i rivali diretti in pochi giri, ma le Sauber non erano più raggiungibili. Per quanto riguarda
Max Chilton... penultimo in prova, penultimo in gara.
Continua a non fare errori, ma non sembra riuscire a
trarre il massimo dalla sua vettura. Del resto, per dirla
tutta, il suo curriculum non è mai stato particolarmente esaltante tale da meritare il passaggio in F.1, avvenuto solo per l’ingresso del padre all’interno della squadra
di Booth.
BIANCHI
31
FORMULA
1
GP GERMANIA
RICOMINCIAMO
La Caterham è al centro di una ristrutturazione tecnica e di personale.
Ad Hockenheim entrambi i piloti, Kobayashi ed Ericsson,
hanno visto il traguardo e questa è già una iniezione di fiducia
32
DA CAPO
Massimo Costa
Portare due macchine al traguardo,
seppur a 2 giri dal vincitore, potrebbe
essere motivo di sollievo considerando
tutto quello che sta accadendo alla
Caterham. Alla vigilia del GP tedesco
infatti, la nuova proprietà ha cominciato a mettere le mani nei punti salienti
della struttura cambiando ruoli e persone, lasciandone libere altre, nel tentativo di snellirla. Kamui Kobayashi e
Marcus Ericsson hanno incontrato
diversi problemi nelle prove, tanto che
lo svedese non ha neanche partecipato
alla qualifica. In gara è andata un poco
meglio con Kobayashi che si è messo
dietro la Marussia di Max Chilton, ma
quella di Jules Bianchi era troppo
distante e veloce. Ericsson invece, è
partito dalla corsia box e l’ingresso
immediato della safety-car per l’incidente tra Felipe Massa e Kevin
Magnussen gli ha permesso di raggiungere la coda del gruppo. Lo svedese nel
finale, dopo una corsa regolare, ha tentato l’affondo per raggiungere Chilton,
ma le gomme lo hanno mollato.
33
FORMULA
1
GP GERMANIA
L'ORDINE DI ARRIVO
DOMENICA 20 LUGLIO 2014
1 - Nico Rosberg (Mercedes W05) - 67 giri 1.33'42"914
2 - Valtteri Bottas (Williams FW36-Mercedes) - 20"789
3 - Lewis Hamilton (McLaren MP4/29-Mercedes) - 22"530
4 - Sebastian Vettel (Red Bull RB10-Renault) - 44"014
5 - Fernando Alonso (Ferrari F14-T) - 52"467
6 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) - 52"549
7 - Nico Hulkenberg (Force India VJM07-Mercedes) - 1'04"178
8 - Jenson Button (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1'24"711
9 - Kevin Magnussen (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1 giro
10 - Sergio Perez (Force India VJM07-Mercedes) - 1 giro
11 - Kimi Raikkonen (Ferrari F14-T) - 1 giro
12 - Pastor Maldonado (Lotus E22-Renault) - 1 giro
13 - Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR9-Renault) - 1 giro
14 - Esteban Gutierrez (Sauber C33-Ferrari) - 1 giro
15 - Jules Bianchi (Marussia MR03-Ferrari) - 1 giro
16 - Kamui Kobayashi (Caterham CT05-Renault) - 2 giri
17 - Max Chilton (Marussia MR03-Ferrari) - 2 giri
18 - Marcus Ericsson (Caterham CT05-Renault) - 2 giri
Giro più veloce: Lewis Hamilton 1'19"908
Ritirati
47° giro - Adrian Sutil
44° giro - Daniil Kvyat
26° giro - Romain Grosjean
0 giri - Felipe Massa
IL RIEPILOGO DELLA STAGIONE 2014
Australia
Malesia
Bahrain
Cina
Spagna
Monaco
Canada
Austria
Gran Bretagna
Germania
34
16/03/2014
30/03/2014
30/03/2014
20/04/2014
11/05/2014
24/05/2014
8/06/2014
22/06/2014
6/07/2014
20/07/2014
Nico Rosberg (Mercedes W05)
Lewis Hamilton (Mercedes W05)
Lewis Hamilton (Mercedes W05)
Lewis Hamilton (Mercedes W05)
Lewis Hamilton (Mercedes W05)
Nico Rosberg (Mercedes W05)
Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault)
Nico Rosberg (Mercedes W05)
Lewis Hamilton (Mercedes W05)
Nico Rosberg (Mercedes W05)
57 giri in 1.32'58"710
56 giri in 1.40'25"974
57 giri in 1.39'42"743
54 giri in 1.33'28"336
66 giri in 1.41’05”155
78 giri in 1.49'27"661
70 giri in 1.39'12"830
71 giri in 1.27'54"967
52 giri in 2.26'52"094
67 giri in 1.33'42"914
PILOTI
CLASSIFICA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
Nico Rosberg
Lewis Hamilton
Daniel Ricciardo
Fernando Alonso
Valtteri Bottas
Sebastian Vettel
Nico Hulkenberg
Jenson Button
Kevin Magnussen
Felipe Massa
Sergio Perez
Kimi Raikkonen
Jean-Eric Vergne
Romain Grosjean
Daniil Kvyat
Jules Bianchi
Adrian Sutil
Marcus Ericsson
Pastor Maldonado
Esteban Gutierrez
Max Chilton
Kamui Kobayashi
CLASSIFICA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Mercedes
Mercedes
RBR-Renault
Ferrari
Williams-Mercedes
RBR-Renault
Force India-Mercedes
McLaren-Mercedes
McLaren-Mercedes
Williams-Mercedes
Force India-Mercedes
Ferrari
Toro Rosso-Ferrari
Lotus-Renault
Toro Rosso-Ferrari
Marussia-Ferrari
Sauber-Ferrari
Caterham-Renault
Lotus-Renault
Sauber-Ferrari
Marussia-Ferrari
Caterham-Renault
190
176
106
97
91
82
69
59
37
30
29
19
9
8
6
2
0
0
0
0
0
0
COSTRUTTORI
Mercedes
Red Bull Racing-Renault
Williams-Mercedes
Ferrari
Force India-Mercedes
McLaren-Mercedes
Scuderia Toro Rosso-Renault
Lotus-Renault
Marussia-Ferrari
Sauber-Ferrari
Caterham-Renault
366
188
121
116
98
96
15
8
2
0
0
35
FORMULA
E
SEBASTIEN BUEMI
SCOSSA ELET
L’ex pilota F.1 e tester della Red Bull parteciperà al nuovo campionato
voluto dalla FIA con il team e.dams ed ha spiegato a Italiaracing
i segreti della categoria e della monoposto Dallara
36
TTRICA
37
FORMULA
E
SEBASTIEN BUEMI
Massimo Costa
Nei quattro giorni di test che la nuovissima Formula E ha svolto a Donington,
Sebastien Buemi è stato il più veloce con la
Dallara della e.dams-renault. Il pilota svizzero, tester della Red Bull, ha voluto spiegare a Italiaracing come si è trovato a condurre una monoposto assolutamente
silenziosa, poco potente tanto da avvicinare come tempi la F.Renault 2.0, ma che
rappresenta un concetto completamente
inedito per il motorsport: le gare con motore elettrico. Corse che si svolgeranno su
tracciati ricavati all’interno di città di tutto il mondo, con un programma di prove
libere, qualifiche e gare condensate tutte in
una giornata. Buemi è uno dei numerosi ex
F.1 che si sono avvicinati a questo progetto, che hanno in Jarno Trulli e Nick Heidfeld gli elementi più importanti e che hanno caratterizzato a lungo il mondiale della
massima formula. Non manca molto
all’avvio della stagione previsto per il 13
settembre a Pechino e
Sebastien, quale vettura ti ha ricordato la Dallara elettrica?
“L’ho trovata una via di mezzo tra una
monoposto di F.Renault 2.0 e una F.3.
Diciamo che si comporta come una Dallara F.3, si può lavorare tanto sugli assetti e
puoi fare la differenza sulla concorrenza”.
La batteria come funziona?
“Vi è una mappa piuttosto interessante,
che ti permette di andare da 120 a 270
cavalli. Bisogna fare attenzione perché più
la batteria si scalda e più la potenza diminuisce. Dunque sarà curioso in gara vedere come gestire al meglio i cavalli. Sono sei
le mappature a nostra disposizione. Magari rispetto agli avversari puoi guadagnare
uno-due giri di vita in più della batteria,
aspetto importante”.
Nei test quanto durava la batteria?
“Una decina di giri dopo di che si doveva
attendere parecchio tempo affinché si ricaricasse. Ne approfittavo per discutere con
l’ingegnere”.
Guidare così poco però non è positivo immagino…
“Sì, si perde il ritmo percorrendo pochi giri
ogni volta, ma per il momento questa è la
situazione”.
38
Con il silenzio che ti circonda quando sei al volante vi hai fatto l’abitudine?
“E’ certamente particolare. Senti il vento e
all’inizio si fa anche fatica a concentrarsi e
poi non ti rendi conto della velocità che stai
raggiungendo. Occorre adattarsi”.
Come saranno gli eventi agonistici?
“Avremo due macchine a disposizione e
quando finirà la batteria, rientreremo col
muso dentro il box. Scenderemo e saliremo
sull’altra vettura, pronta per riprendere la
corsa. Sarà tutto in una giornata penso. Si
parla di 40 minuti di prove libere, un solo
giro di qualifica, gare tra i 50 e i 60 minuti”.
Una simulazione di partenza
Ma la velocità cosa ti ricorda? Una F.3
o più?
“Direi che per ora siamo al livello di una
F.Renault 2.0”.
I team
Con la Formula E,
il ritorno in pista di Trulli
Andretti
Abt Audi
China Racing
Dragon
e.dams
Mahindra
Amlin Aguri
Trulli
Venturi
Virgin
Divagazione fuori pista per Montagny
Il calendario 2014/15
13 settembre 2014 – Pechino – Cina
18 ottobre 2014 – Putrajava – Malesia
13 dicembre 2014 – Punta del Este – Uruguay
10 gennaio 2015 – Buenos Aires – Argentina
14 febbraio 2015 – TBA – TBA
14 marzo 2015 – Miami – Stati Uniti
4 aprile 2015 – Long Beach – Stati Uniti
9 maggio 2015 – Monte Carlo – Monaco
30 maggio 2015 – Berlino – Germania
27 giugno – Londra – Gran Bretagna
I piloti ex-F.1
Jaime Alguersuari
Jerome D’Ambrosio
Sebastien Buemi
Karun Chandhok
Lucas Di Grassi
Nick Heidfeld
Franck Montagny
Bruno Senna
Scott Speed
Jarno Trulli
Buemi, al centro, con
Montagny e Sarrazin
Gli altri piloti
Daniel Abt – GP2
Antonio Garcia – GT
Mike Conway – Indycar
Nicolas Prost –WEC
Katherine Legge
Antonio Felix Da Costa – DTM
Michela Cerruti – Auto GP
Sam Bird - GT
39
INDYCAR
GARE A TORONTO
LA DANZA
DELLA PIOGGIA
Il meteo ballerino ha stravolto l'intero weekend canadese. A beneficiarne Bourdais e
Conway, bravi a portare a casa le coppe del vincitore tra mille insidie. Castroneves,
sempre leader del campionato, rosicchia qualche punticino ad un Power a tratti sprecone
Silvano Taormina
L'Indycar spesso ci ha abituati a weekend imprevedibili. Il
colpo di scena sempre dietro l'angolo, i nomi meno quotati
improvvisamente alla ribalta, i pronostici permeati sulla
carta e specchio di una realtà che poi si rivela opposta. Quello appena concluso a Toronto è uno di questi. Non solo per
chi lo ha vissuto calcando le tribune e i padiglioni di Exhbition Place adibito a teatro da corsa, ma anche per tutti coloro che amano il motorsport e aspettano il fine settimana per
godere di questo spettacolo davanti alla tv. La mina più
vagante è in questo caso è stato il meteo che, non solo si è
fatto beffa della bizzarra estate canadese, ma ha influito in
maniera perentoria sui risultati di gara. Venerdì caldo e sole,
con i team che in un paio di sessioni hanno trovato gli assetti per qualifiche e gare. Sabato subito pioggia, giusto il tempo di regalare a Sebastien Bourdais e al team KV la gioia di
una pole che nelle categorie americane gli mancava dal lontano 2007. Pioggia talmente copiosa da stravolgere il programma della giornata e costringere l'Indycar, per la prima
volta nella sua storia, a disputare due corse la domenica.
40
41
INDYCAR
GARE A TORONTO
LA PRIMA
DI BOURDAIS
Il curriculum di Bourdais è uno di quelli
pesanti, molto pesanti. L'unica casella vuota
era quella alla voce "vittorie in Indycar".
Incantesimo prontamente rotto in gara 1 al
tentativo numero cinquantatre, dominata dall'inizio alla fine come quando collezionava successi in Champ Car. Ogni volta che poteva, erigeva un muro tra se e Helio Castroneves. Il
brasiliano del team Penske, secondo sotto la
bandiera a scacchi, ha pensato a portare a casa
punti pesanti in ottica campionato. Cosa che,
ancora una volta, non ha fatto il suo compagno di squadra e contendente al titolo Will
Power, finito grottescamente in testacoda in
fase di caution e costretto alla rimonta fino alla
nona posizione. Il podio lo ha calcato anche
Tony Kanaan, luce per il team Ganassi, nonostante un contatto con Ryan Hunter Reay
(Andretti), poi finito a muro. Da applausi
Simon Pagenaud (Schdmit) che, dopo aver
creato l'ingorgo del primo via, si è redento
rimontando dall'ultimo al quarto posto.
CONWAY
BEFFA TUTTI
Gara 1 è stata solo l'antipasto dello show andato in onda qualche ora più tardi. Dodici giri
sull'asciutto, poi la pioggia. Prima fine e pungente, poi sempre più copiosa. Il tema principale, in entrambe le circostanze, è stato il duello ravvicinato tra Castroneves, partito dalla
pole in una griglia determinata dalla classifica
piloti dopo l'annullamento della seconda qualifica, e Power, chiamato a dimostrare che il
più forte e lui e gli avversari per il titolo può
anche sopravanzarli senza beccarsi delle penalità per manovre poco corrette. Detto fatto, per
la precisione al giro 42 e senza farsi mancare
una leggera toccata con Castroneves. L'asfalto
però, incluse le numerose ed insidiose patch
in cemento, si stava asciugando. Provvidenziale è arrivata pochi giri dopo una caution provocata da Sebastian Saavedra (KV), con buona parte del plotone subito ai box per montare le slick. Cosa che un incredulo Mike Conway della squadra di Ed Carpenter, aveva fatto poco prima, ritrovandosi quinto dietro a
Justin Wilson (Coyne), Josef Newgarden
(Fisher), Carlos Huertas (Coyne) e Luca Filippi (Rahal) che hanno preferito restare in pista
con le scanalate. Riprese le ostilità, Conway ci
ha messo poco a sbarazzarsi di chi lo precedeva e, nonostante una nuova interruzione con
bandiera rossa, ha rigato in scioltezza fino alla
bandiera a scacchi. Kaanan, secondo al targuardo nonostante un dritto al primo giro, e
42
Power ci hanno messo un pò di più a sopravanzare i piloti con le rain accontentandosi
del podio. Da dimenticare la gara di Pagenaud, rallentato da noie di natura elettrica
sin dai primi giri.
FILIPPI DUE VOLTE A MURO,
MALE MONTOYA
Non è stato dei migliori il rientro di Luca
Filippi. Brillante settimo in qualifica, ha raccolto meno di quanto seminato. In gara 1 è
finito a muro mentre era quinto. In gara 2
dapprima è risalito brillantemente dall'ultimo al quinto posto, poi di nuovo contro le
barriere e quindi in fondo al gruppo. Rimasto in pista con le rain quando la pista era
completamente asciutta, non è riuscito a
difendere la quarta posizione transitando
tredicesimo sotto la bandiera a scacchi. Un
ulteriore penalità post-gara lo ha spedito al
sedicesimo posto. Weekend senza infamia e
senza gloria per Scott Dixon (Ganassi),
quinto e settimo, mentre l'idolo di casa
James Hinchcliffe (Andretti) non è riuscito
ad andare oltre l'ottavo posto di gara 1. Non
ha sorriso Juan Pablo Montoya (Penske),
diciottesimo in gara 1 e subito contro le barriere in gara 2, colpito poco dopo da Mikhail
Aleshin (Schdmit) che è rimasto incastrato
sotto la vettura del brasiliano tenendo tutti
con il fiato sospeso per qualche minuto.
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
DOMENICA 20 LUGLIO 2014
1 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) - KV - 65 giri in 1h15'44''323
2 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 3''340
3 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 4''865
4 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 5''427
5 - Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 12''547
6 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) - Rahal 15''580
7 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 28''697
8 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 31''167
9 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 33''122
10 - Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 33''725
11 - Mikhail Aleshin (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 39''074
12 - Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 43''362
13 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) - Herta - 58''364
14 - Carlos Huertas (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 58''496
15 - Mike Conway (Dallara DW12-Chevy) - Carpenter - 58''938
16 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 1'01''428
17 - Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) Andretti - 1'01''767
18 - Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 1 giro
19 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) - KV - 1 giro
20 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Honda) - Fisher - 2 giri
Giro più veloce: Simon Pagenaud 1'00''695
39° giro - Ryan Hunter Reay
17° giro - Luca Filippi
10° giro - Takuma Sato
Conway beffa tutti in gara 2
montando per primo le slick
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
DOMENICA 20 LUGLIO 2014
1 - Mike Conway (Dallara DW12-Chevy) - Carpenter - 56 giri
2 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 3''541
3 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 5''154
4 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 5''485
5 - Takuma Sato (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 6''621
6 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) - Herta - 7''870
7 - Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 7''935
8 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 10''176
9 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) - KV - 12''021
10 - Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 15''785
11 - Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 15''867
12 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 16''220
13 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Honda) – Fisher - 20''912
14 - Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 22''614
15 - Carlos Huertas (Dallara DW12-Honda) – Coyne - 29''271
16 - Luca Filippi (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 46''438
17 - Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) Andretti - 4 giri
18 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 4 giri
19 - Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 4 giri
20 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 6 giri
21 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) - KV - 7 giri
Giro più veloce: Helio Castroneves 1'00''879
46° giro - Simon Pagenaud
10° giro - Mikhail Aleshin
Il campionato
1. Castroneves 533; 2. Power 520; 3.Hunter Reay 464; 4. Pagenaud 462; 5. Montoya
428; 6. Dixon 387; 7. Munoz 384; 8. Kaanan 380; 9. Andretti 375; 10. Bourdais 358.
43
GP2
GARE A HOCKENHEIM
Nella prima corsa Evans ha optato per le soft ed ha
concluso con le medie, soluzione che si è rivelata
vincente considerando che partiva dalla ottava fila
mentre Coletti ha giocato d’azzardo con le slick
su pista bagnata nella prova Sprint ed ha tagliato
il traguardo in prima posizione!
Grande gara 2 per Coletti
44
QUESTION
Massimo Costa
Foto LAT
Mai come ad Hockenheim le gomme
Pirelli e la strategia ha giocato un ruolo così dominante per determinare i
vincitori delle due gare GP2. Mitch
Evans prima, Stefano Coletti poi, seppure in condizioni meteo diverse, hanno giocato in concerto con i rispettivi
team Russian Time e Racing Engineering proprio su questo aspetto. Evans
non si aspettava di certo di cogliere il
secondo successo dopo Silverstone
considerando la infelice qualifica che
lo aveva visto solo quindicesimo. Scelte le gomme soft, il neozelandese ha
cominciato a risalire la china, sorpasso dopo sorpasso fino alla sosta al 13°
giro dove ha montato le Pirelli medie.
Chi era partito con questo tipo di pneumatico, nella prima parte della corsa
non è parso particolarmente veloce
(ma si sa sempre dopo…). Quando tutti coloro che occupavano le prime posizioni, con Stoffel Vandoorne che
comandava la classifica, hanno effettuato il loro pit-stop passando da
medie a soft, con grande sorpresa si
sono ritrovati alle spalle di Evans. Che
pareva sbucato dal nulla e difatti uno
dei più stupiti era proprio il belga della ART. Evans ha tenuto testa a Vandoorne a sua volta inseguito da Jolyon
Palmer, poi molto più distanti Stefano
Coletti e Felipe Nasr e così sono transitati sotto la bandiera a scacchi. Per
Evans una ulteriore dose di fiducia in
una stagione dalla quale ci si aspettava
molto di più da lui, quanto meno combattere per la vittoria del campionato
considerando che era stato voluto a
tutti i costi ai danni di Tom Dillmann
all’interno della nuova proprietà di
Russian Time
NE DI GOMME
45
GP2
GARE A HOCKENHEIM
COLETTI FANTASTICO
AZZECCA TUTTO
Spettacolare invece la corsa sprint. La pista
era bagnata al via e chi ha azzardato di partire con le slick è stato ampiamente ripagato. Non era ovviamente facile gestire una
vettura come la GP2 con gomme lisce sul
bagnato, ma Stefano Coletti e Felipe Nasr
in particolare ci sono riusciti alla grande.
Occorreva molta perizia per non commettere errori. Coletti è stato a dir poco strepitoso e nel finale molto attento a tenere a
qualche metro Nasr. Anche Johnny Cecotto, tra i big, aveva scelto di partire con le
slick, ma un contatto alla prima curva con
Stephane Richelmi gli ha danneggiato la
sospensione e il bilanciamento globale della monoposto. Nulla ha potuto il venezuelano, poi costretto anche al ritiro. Coletti
non è nuovo a imprese del genere, gliene
riuscì una similare a Budapest nel 2011.
Buon weekend
per Nasr
VANDOORNE DOPPIO PODIO
MARCIELLO DOPPIO ZERO
Hockenheim ha definitivamente confermato il talento di Vandoorne, miglior rookie
della stagione. Dopo l’assordante debutto
con vittoria, il belga della ART si era un po’
perso, ma ora vanta una serie di ottimi risultati, con quattro podi in sei gare e il sesto
posto in classifica non lontano dal gruppetto che insegue Palmer. A Hockenheim è sta-
Due podi per Vandoorne
Ancora un fine settimana difficile per Marciello
Gran rimonta di Evans in gara 1
46
L'ORDINE DI ARRIVO GARA 1
SABATO 19 LUGLIO 2014
to l’unico a cogliere due posti sul podio,
secondo e terzo. Rimanendo in tema di rookie, Raffaele Marciello ha dovuto registrare l’ennesimo doppio zero in classifica, il
decimo su dodici gare disputate. Dopo
essere stato danneggiato in qualifica da
concorrenti più lenti, il pilota del Ferrari
Driver Academy ha pagato caro l’eccessivo
riscaldamento del motore durante il pitstop. Il propulsore si è spento e per lui si è
fatta notte. In gara 2, aveva recuperato
splendidamente da ultimo a quarto, ma il
cambio gli è rimasto bloccato in sesta marcia dopo una uscita di pista (ma la divagazione potrebbe essere stata causata proprio
dal problema tecnico).
PALMER IMPRESSIONA
NASR LO CONTIENE
Jolyon e Jonathan Palmer
guardano lontano
Per quanto riguarda la disfida per il titolo, Palmer è stato ancora una volta estremamente produttivo terminando terzo e
sesto nelle due gare e portando a dodici su
dodici gare svolte i risultati utili conseguiti. Impressionante. Più concreto del solito Nasr con un quinto e un secondo posto.
Ora i due grandi rivali del campionato
2014 si ritrovano con 168 e 127 punti
rispettivamente. Cecotto segue a quota
100 ed avrà da recriminare per un weekend che poteva andare meglio mentre chi
sta ingranando punti su punti con regolarità (sette risultati utili consecutivi) è
Coletti, ora quarto con 96 lunghezze.
1 - Mitch Evans - Russian Time - 38 giri 58'15"099
2 - Stoffel Vandoorne - ART - 0"414
3 - Jolyon Palmer - Dams - 2"755
4 - Stefano Coletti - Racing Engineering - 20"191
5 - Felipe Nasr - Carlin - 20"687
6 - Simon Trummer - Rapax - 23"432
7 - Johnny Cecotto - Trident - 30"583
8 - Nathanael Berthon - Lazarus - 33"160
9 - Marco Sorensen - MP - 35"879
10 - Stephane Richelmi - Dams - 36"857
11 - René Binder - Arden - 37"111
12 - Tom Dillmann - Caterham - 38"081
13 - Takuya Izawa - ART - 43"096
14 - Adrian Quaife Hobbs - Rapax - 47"572
15 - Sergio Canamasas - Trident - 49"996
16 - Julian Leal - Carlin - 58"217
17 - Raffaele Marciello - Racing Engineering - 1'02"333
18 - Andre Negrao - Arden - 1'04"818
19 - Arthur Pic - Campos - 1'05"181
20 - Daniel Abt - Hilmer - 1'09"082
21 - Conor Daly - Lazarus - 1'09"244
22 - Rio Haryanto - Caterham - 1 giro
Giro più veloce: Jolyon Palmer 1'27"163
Ritirati
24° giro - Jon Lancaster
12° giro - Daniel De Jong
5° giro - Alexander Rossi
0 giri - Artem Markelov
L'ORDINE DI ARRIVO GARA 2
DOMENICA 20 LUGLIO 2014
1 - Stefano Coletti - Racing Engineering - 26 giri 45'31"696
2 - Felipe Nasr - Carlin - 1"238
3 - Stoffel Vandoorne - ART - 5"531
4 - Marco Sorensen - MP - 15"656
5 - Jon Lancaster - Hilmer - 17"961
6 - Jolyon Palmer - Dams - 18"401
7 - Alexander Rossi - Campos - 19"840
8 - Adrian Quaife Hobbs - Rapax - 24"222
9 - Tom Dillmann - Caterham - 25"438
10 - Rio Haryanto - Caterham - 36"088
11 - Mitch Evans - Russian Time - 39"177
12 - Artem Markelov - Russian Time - 40"186
13 - Sergio Canamasas - Trident - 45"938
14 - Simon Trummer - Rapax - 52"486
15 - Daniel Abt - Hilmer - 54"865
16 - Daniel De Jong - MP - 55"552
17 - Nathanael Berthon - Lazarus - 56"878
18 - Julian Leal - Carlin - 1'03"994
19 - Takuya Izawa - ART - 1'08"828
20 - Conor Daly - Lazarus - 1'09"713
21 - Andre Negrao - Arden - 1'12"677
22 - René Binder - Arden - 1'15"032
Giro più veloce: Stefano Coletti 1'25"449
Ritirati
21° giro - Johnny Cecotto
11° giro - Arthur Pic
7° giro - Raffaele Marciello
0 giri - Stephane Richelmi
Il campionato
1.Palmer 168; 2.Nasr 127; 3.Cecotto 100; 4.Coletti 96; 5.Evans 92; 6.Vandoorne 86;
7.Leal 66; 8.Richelmi, Pic 41; 10.Marciello 29.
47
AUTO
GP
GARE A SPIELBERG
SAMURAI
A METÀ
Sato aumenta il suo vantaggio al Red Bull Ring ma senza
affodare. Roda conquista la sua prima affermazione nella
serie mentre la Cerruti conquista nuovamente il podio
Marco Cortesi
Photo 4
Kimiya Sato è arrivato al Red Bull Ring con l'intenzione non solo di difendere la sua leadership
di campionato, ma anche di incrementarla il più
possibile rispetto ad Imola. E l'obiettivo è stato
centrato anche se il giapponese dell'Euronova,
senza un ritiro per una rottura meccanica in gara
2, avrebbe potuto avere a questo punto in mano
un comodo break da giocarsi nella parte finale
della stagione. Sato ha iniziato subito a mettere
le cose in chiaro in qualifica. D'altronde, per
essere presente a Zeltweg aveva "abbandonato"
la concomitante GP2 Series ad Hockenheim.
Sarebbe stato un peccato deludere le attese. Così
la sua pole è stata netta, con quasi tre decimi di
vantaggio sul rivale più vicino. In gara 1, il ventiquattrenne di Kobe schierato dall'Euronova ha
centrato una vittoria di gran classe, riuscendo a
prevalere al termine di una prova tirata che non
l'ha affatto visto dominare dall'inizio alla fine.
Insomma, l'ennesima dimostrazione di maturità per il pupillo di Taki Inoue e Vincenzo Sospiri. Alla fine, il ritiro di gara 2 l'ha lasciato con 182
punti in totale, 44 in più di Tamas Pal Kiss, autore di un doppio secondo posto. L'ungherese, passato in casa Virtuosi UK, ha colto due piazzamenti importanti anche se per lui la strada è in
salita. Riuscisse a rosicchiare qualche punto al
Nurburgring, Sato potrebbe già chiudere il
discorso in anticipo in Germania.
48
Sato si invola verso il successo
49
AUTO
GP
GARE A SPIELBERG
Roda si è imposto in gara 2
LA PRIMA DI RODA
GIOVESI DELUSO
La tanto attesa vittoria
è arrivata per Roda
Il weekend austriaco ha regalato anche la bella affermazione
di Andrea Roda in gara 2. Il comasco del team Virtuosi UK,
dopo una serie di situazioni in cui era andato vicino a mietere il massimo risultato, ha alla fine trovato la via dell'acuto,
prendendosi anche la terza posizione in classifica. Delusi
Kevin Giovesi e Markus Pommer, precedentemente appaiati
alle spalle di Sato. Il pilota del team FMS ha chiuso fuori dal
podio in gara 1 prima di subire la stessa sorte del nipponico
in gara 2. In particolare difficoltà il tedesco della Super Nova,
fermato da guai tecnici sia in qualifica sia in gara 2. Solo 10 i
punti portati a casa.
CIPRIANI FA DANNI
CERRUTI SUL PODIO
Poteva andare molto meglio anche a Michela Cerruti. Reduce dall'emozionante - ma soprattutto convincente - successo di Imola, la ventisettenne milanese era determinata a
ripetersi. Purtroppo Giuseppe Cipriani non è stato magnanimo, spedendola in testacoda alla prima curva di gara 1.
Nella seconda corsa, dopo aver evitato Cipriani che concludeva il suo rapporto burrascoso con il Red Bull Ring contro
le barriere, Michela ha recuperato fino ad un altro positivo
podio, approfittando volentieri delle problematiche capitate a diversi rivali, ma meritando il piazzamento anche in termini di passo gara.
50
L'ORDINE DI ARRIVO GARA 1
SABATO 19 LUGLIO 2014
Con Virtuosi UK
ha corso Pal Kiss
1 - Kimiya Sato – Euronova - 23 giri
2 - Tamas Pal Kiss – Zele - 3”924
3 - Andrea Roda - Virtuosi UK - 4”218
4 - Kevin Giovesi - FMS Racing - 5”540
5 - Markus Pommer - Super Nova - 5”788
6 - Shinya Michimi – Euronova - 13”631
7 - Christof Von Grunigen – Zele - 18”556
8 - Michele La Rosa - MLR 71 - 43”203
9 - Giuseppe Cipriani – Ibiza - 1'12”689
10 - Salvatore De Plano – FMS - 1 giro
Ritirati
1° giro – Michela Cerruti
L'ORDINE DI ARRIVO GARA 2
DOMENICA 20 LUGLIO 2014
1 - Andrea Roda - Virtuosi UK - 20 giri
2 - Tamas Pal Kiss – Zele - 6”385
3 - Michela Cerruti - Super Nova - 12”857
4 - Shinya Michimi – Euronova - 14”473
5 - Michela Cerruti - Super Nova - 31”444
6 - Salvatore De Plano – FMS - 1 giro
7 - Kevin Giovesi - FMS Racing - 5 giri
8 - Kimiya Sato – Euronova - 5 giri
Giro più veloce: Shinya Michimi - 1'21"480
Ritirati
2° giro - Christof Von Grunigen
2° giro - Markus Pommer
1° giro - Giuseppe Cipriani
Il campionato
1. Sato 182; 2. Kiss 138; 3. Roda 133; 4. Giovesi 131; 5. Pommer 125
Ancora un podio per Michela Cerruti
51
GP3
GARE A HOCKENHEIM
Kirchhofer ha vinto la prima gara in GP3
52
KIRCHHOFER
FINALMENTE
Più volte protagonista, il tedesco del team ART proprio nell’appuntamento di casa
ha raccolto il primo successo stagionale. Vittoria anche per Mardenborough mentre
Lynn a suon di piazzamenti a podio tiene sempre la testa della classifica generale
Antonio Caruccio
Photo LAT
Avanti un altro. Dopo che la GP3 a Silverstone sembrava aver trovato il suo anti-Lynn in Jimmy Eriksson, in
terra tedesca ha invece svettato il padrone di casa, Marvin Kirchhofer. Campione in carica della Formula 3 tedesca, e sin dai primi test di inizio anno apparso come una
delle novità più interessanti della categoria, Marvin ha
pagato nelle prime corse un po’ di inesperienza, non
mancando però di mettere tutti in allerta sulla propria
velocità. Era successo a Barcellona, dove dalla prima fila
aveva sbagliato la partenza vanificando tutto. Questa
volta invece, forse complice l’atmosfera di casa che vede
i tedeschi campioni del mondo nel calcio e dominare in
F.1, Kirchhofer ha facilmente conquistato pole position,
vittoria e giro veloce in gara 1. Questa impresa era sino
ad ora riuscita solo a Lynn a Barcellona e Zeltweg, ma
proprio come l’inglese, in gara 2 Marvin ha vanificato
tutto in un incidente con Emil Bernstorff, ricevendo
anche cinque posizioni di penalità in griglia per la prossima prova in Ungheria.
53
GP3
GARE A HOCKENHEIM
LYNN INDISTURBATO
ERIKSSON SU E GIÙ
Ecco che allora, un secondo e terzo posto sono per
Lynn il lascia passare ideale per sperare di poter
andare in vacanza, dopo Budapest, da leader indisturbato della serie. Nonostante la penalità in gara
1, Eriksson aveva recuperato posizioni e domenica aveva concluso terzo, ma è poi stato penalizzato di 20 secondi per non aver rispettato una bandiera gialla, vedendo così vanificati i propri sforzi. La vittoria di gara 2 è invece andata, a sorpresa, a Jann Mardenborough. L’inglese, che fino a
pochi anni fa le piste e le macchine da corsa le
vedeva solo alla play-station, e non per modo di
dire, grazie al supporto del Nissan GT Academy ha
fatto passi da gigante ed ha raggiunto la sua prima vittoria in GP3 riuscendo in un’impresa dove
molti altri, più blasonati di lui, hanno fallito.
Agostini continua
positivamente
il suo apprendistato
in GP3
Incredibile
la carriera
di Mardenborough
AGOSTINI È
ABBONATO AI PUNTI
Alle sue spalle è giunto il connazionale Dino Zamparelli, che porta un pizzico di italianità in una
classifica che invece ha visto ben cinque britannici completare la top-5. Oltre al podio in onore della Regina Elisabetta, ci hanno infatti pensato Dean
Stoneman e Nick Yelloly a ringraziare il Santissimo per la tutela alla propria monarca, su vetture
di altrettanti cinque differenti team. Sesto posto
per Patric Niederhauser invece, finalmente autore di una buona performance dopo un inizio di stagione in salita. Meno bene è andata al suo connazionale Alex Fontana, che in gara 1 a causa della
penalità in griglia rimediata a Silverstone ha visto
vanificata la possibilità di entrare in zona punti,
mentre in gara 2 ha stallato al via. In entrambe le
occasioni ha effettuato due grandi rimonte, ma
non è riuscito a entrare in top-10. Ancora costantemente a punti Riccardo Agostini. Il veneto della Hilmer ne ha raccolto sino ad ora 17 in 4 gare.
54
Weekend difficile per Fontana
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
SABATO 19 LUGLIO 2014
1 - Marvin Kirchhofer - ART – 18 giri 27’47”577
2 - Alex Lynn - Carlin - 3"359
3 - Emil Bernstorff - Carlin – 4”459
4 - Nick Yelloly - Status - 9"770
5 - Dean Stoneman - Manor - 12"928
6 - Dino Zamparelli - ART - 14"922
7 - Jimmy Eriksson - Koiranen - 16"792
8 - Jann Mardenborough - Arden - 17"173
9 - Riccardo Agostini - Hilmer - 18"231
10 - Robert Visoiu - Arden - 18"752
11 - Alex Fontana - ART - 20"483
12 - Patric Niederhauser - Arden - 29"000
13 - Richie Stanaway - Status - 29"462
14 - Mitchell Gilbert - Trident - 29"672
15 - Adderly Fong - Jenzer - 29"873
16 - Nelson Mason - Hilmer - 32"628
17 - Luis Sa Silva - Carlin - 36"620
18 - Matheo Tuscher - Jenzer - 37"224
19 - Pal Varhaug - Jenzer - 37"444
20 - Ryan Cullen - Manor - 37"635
21 - Roman De Beer - Trident - 41"959
22 - Santiago Urrutia - Koiranen - 46"976
23 - Victor Carbone - Trident - 47"277
24 - Sebastian Balthasar - Hilmer - 1'21"218
25 - Patrick Kujala - Manor – 2 giri
Giro veloce: Marvin Kirchhofer 1’31”521
Ritirati
7° giro - Carmen Jorda
1° giro - Alfonso Celis
.
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
DOMENICA 20 LUGLIO 2014
1 - Jann Mardenborough - Arden – 18 giri 27’48"880
2 - Dino Zamparelli - ART - 3"860
3 - Alex Lynn - Carlin - 7"087
4 - Dean Stoneman - Manor - 8"688
5 - Nick Yelloly - Status - 9"169
6 - Patric Niederhauser - Arden - 10"046
7 - Richie Stanaway - Status - 13"158
8 - Riccardo Agostini - Hilmer - 13"502
9 - Robert Visoiu - Arden - 14"251
10 - Luis Sa Silva - Carlin - 15"999
11 - Matheo Tuscher - Jenzer - 21"983
12 - Adderly Fong - Jenzer - 22"949
13 - Alex Fontana - ART - 23"343
14 - Nelson Mason - Hilmer - 24"801
15 - Jimmy Eriksson - Koiranen - 26"196 *
16 - Patrick Kujala - Manor – 27”467
17 - Roman De Beer - Trident - 29"522
18 - Santiago Urrutia - Koiranen - 30"129
19 - Ryan Cullen - Manor - 42"308
20 - Victor Carbone - Trident - 43"252
21 - Sebastian Balthasar - Hilmer - 43"815
22 - Carmen Jorda – Koiranen – 1’09”384
23 - Alfonso Celis – Status – 1 giro
Giro veloce: Jann Bardenborough 1’31”198
Ritirati
12° giro - Mitchell Gilbert
8° giro - Emil Bernstorff
7° giro - Marvin Kirchhofer
0 giri - Pal Varhaug
*Indica penalità di 20 secondi
Il campionato
1. Lynn 114 punti; 2. Eriksson 84; 3. Kirchhofer 80; 4. Bernstorff 73; 5. Stanaway
70; 6. Yelloly 56; 7. Zamparelli 45; 8. Stoneman 40; 9. Tuscher 25; 10. Mardenborough 23
55
EUROFORMULA
OPEN
GARE A SILVERSTONE
STUVIK
IMPAZZA
Doppietta per Stuvik
e primo posto in campionato
Due vittorie, primo posto in campionato, il thailandese
della RP Motorsport ha lasciato il segno sul tracciato britannico.
Bel weekend per Palou mentre Janosz ha avuto una battuta d’arresto
Claudio Pilia
Foto Speedy
Il quinto weekend stagionale dell’EuroFormula Open, disputatosi sullo storico e
veloce circuito di Silverstone, ha visto
emergere, con sempre più insistenza, l’ingombrante figura di Sandy Stuvik. Da
vero e proprio candidato al titolo, il veloce pilota thailandese non ha fallito l’occasione di issarsi in vetta alla classifica di
campionato, sfruttando appieno la Dallara curata per lui dal team italiano RP
Motorsport. Una prima fila nella qualifica 1 ed una pole position nella seconda
sessione di prove ufficiali, sono stati i due
biglietti da visita con cui il 19enne di Phuket ha dato l’assalto ad entrambe le gare
in programma, portandosi a casa il bottino pieno e pure la leadership nella serie,
strappata all’ormai ex capoclassifica
Artur Janosz.
JANOSZ NON
A SUO AGIO
Il driver polacco, nonché compagno di
squadra dello stesso Stuvik, non è sembrato aver mai trovato il feeling giusto con le
veloci curve dello storico tracciato d’Oltremanica, non risultando pienamente effica-
56
ce durante tutto il weekend. Per il portacolori di casa RP, tuttavia, potrebbe non essere una partita chiusa, avendo ancora da
giocarsi le sue carte nei round conclusivi di
Spa-Francorchamps, Monza e Barcellona,
essendo distante 28 lunghezze dalla vetta.
Staremo a vedere.
PALOU FICCANTE
SI RIVEDE KANAMARU
Chi ha deciso di non mollare la presa è stato il catalano Alex Palou, unico vero rivale di Stuvik durante il fine settimana britannico, essendo riuscito talvolta anche a
mettere il sale nella coda del thailandese,
strappandogli peraltro la pole per gara 1.
Ci ha messo tanto del suo anche Yarin
Stern; l’israeliano della West Tec ha raccolto punti pesanti in entrambe le corse,
riuscendo a salire per due volte sul gradino più basso del podio. Intanto, dopo un
weekend all’Hungaroring non troppo brillante, ha ritrovato una certa forma anche
il nipponico Yu Kanamaru, apparso decisamente in crescita rispetto a due settimane fa e sempre in top-5, sia in qualifica che
gara. Il tracciato belga di Spa, dal 5 al 7 settembre, offrirà ancora curvoni veloci e un
tracciato “da pelo” per i piloti; i valori in
campo rimarranno identici?
Weekend non facile per Baptista
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
SABATO 19 LUGLIO 2014
1 - Sandy Stuvik - RP Motorsport - 15 giri in 29'27"681
2 - Alex Palou - Campos - 8"062
3 - Yarin Stern - West Tec - 13"200
4 - Yu Kanamaru - De Villota - 14"673
5 - Artur Janosz - RP Motorsport - 19"207
6 - Konstantin Tereschenko - Campos - 28"361
7 - Sean Walkinshaw - Campos - 28"756
8 - Wei Fung Thong - West Tec - 29"596
9 - Che One Lim - De Villota - 30"913
10 - Tanart Sathienthirakul - West Tec - 31"994
11 - Saud Al Faisal - RP Motorsport - 52"222
12 - John Simonyan - RP Motorsport - 4 giri
Ritirati
3° giro - Christopher Hoher
1° giro - Nicolas Pohler
1° giro - Andres Saravia
1° giro - Henrique Baptista
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
DOMENICA 20 LUGLIO 2014
1 - Sandy Stuvik - RP Motorsport - 15 giri 29'10"991
2 - Alex Palou - Campos - 2"514
3 - Yarin Stern - West Tec - 5"785
4 - Yu Kanamaru - De Villota - 7"722
5 - Artur Janosz - RP Motorsport - 11"418
6 - Andres Saravia - RP Motorsport - 12"148
7 - Tanart Sathienthirakul - West Tec - 13"403
8 - Konstantin Tereschenko - Campos - 25"888
9 - Nicolas Pohler - West Tec - 27"338
10 - John Simonyan - RP Motorsport - 35"733
11 - Henrique Baptista - DAV - 37"082
12 - Sean Walkinshaw - Campos - 43"535
13 - Che One Lim - De Villota - 48"867
14 - Saud Al Faisal - RP Motorsport - 57"450
15 - Christopher Hoher - BVM - 1 giro
Ritirati
2° giro - Wei Fung Thong
Il campionato
1.Stuvik 188; 2.Palou 168; 3.Janosz 160; 4.Kanamaru 77; 5.Stern 72;
6.Tereschenko 63; 7.Twynham 53; 8.Sathienthirakul 41; 9.Saravia 40;
10.Walkinshaw 30.
Uscita di pista di Thong
57
GT
OPEN
GARE A SILVERSTONE
ZAMPIERI FA
LA DIFFERENZA
Il pilota italiano è stato il gran mattatore della seconda corsa
vincendola in coppia con Mavlanov con la Ferrari del Russian Bears.
Bel debutto per l’Aston Martin con Turner-Fannin subito al top
58
Claudio Pilia
Foto Speedy
La trasferta dell’International GT Open in quella che è universalmente riconosciuta come
la culla del motor sport britannico, ovvero la storica pista di Silverstone, non ha deluso le
aspettative della vigilia ed ha offerto, ancora una volta, tanti spunti e soprattutto tanto
spettacolo. In primis la grande attesa del weekend, l’Aston Martin V12 Vantage - schierata come “wild-card” in quello che è l’appuntamento di casa per il team TF Sport - che nelle mani di Jody Fannin, ma soprattutto di Darren Turner, ha dimostrato una grande competitività. Ingolosito dalla pole position strappata nella prima qualifica, il duo britannico
ha poi trasformato la partenza al palo in una bella vittoria, dominando una gara 1 disturbata dalla pioggia e pure da una safety car (rimasta in pista oltre 10 minuti per rimuovere la Ferrari di Barba, ferma per una foratura) che ha costretto Fannin a rimboccarsi le
maniche fino alla bandiera a scacchi, durante il secondo turno di guida.
In gara 2, bella vittoria per Zampieri in coppia con Mavlanov
59
GT
OPEN
GARE A SILVERSTONE
AUDI TORNA IN POLE
ZAMPIERI SCATENATO
A Silverstone, però, si è rivista in pole position anche l’Audi (e
non accadeva dalla Q1 di Jerez), che col giro perfetto di Adrien
Patel si è aggiudicato la partenza al palo nella Q2, dopo averla
“sfiorata” nelle prime prove ufficiali il compagno di vettura lusitano Cesar Campanico. Intanto, si è difesa con onore anche l’abituale e nutrita pattuglia italiana. A partire da Daniel Zampieri,
che in coppia con Roman Mavlanov ha riassaporato il successo
ad un mese di distanza dalla gara 1 di Jerez. Vittoria dovuta in
gran parte all’italiano di casa Russian Bears, il quale, dopo il cambio pilota, nel suo stint si è letteralmente scatenato, mettendo in
pista un passo pressoché insostenibile per tutti e mettendosi alle
spalle pure l’Aston Martin.
Pole in Q2 per l'Audi
di Patel-Campaniço
MONTERMINI SBAGLIA
RODA-RUBERTI LEADER
Qualche difficoltà in più per la coppia formata da Andrea Montermini e Niccolò Schirò; l’ex driver di F.1, infatti, ha “regalato”
alla coppia Beretta-Camathias (Autorlando) un insperato piazzamento in top-5 nella seconda corsa, finendo in testacoda e fuori pista quando occupava, fino alle battute finali, la quinta posizione. A fare il resto ci ha pensato l’inesperienza di Niccolò Schirò, approdato nel circuito del Northampthonshire per farci
innanzitutto conoscenza (non l’aveva infatti mai incontrato,
nemmeno nelle esperienze passate in monoposto). Bicchiere
mezzo pieno, infine, per il duo di AF Corse formato da Giorgio
Roda e Paolo Ruberti, i quali hanno chiuso il weekend in testa al
campionato nella classe GTS, grazie al nono posto di gara 2, malgrado un testacoda a metà del primo giro.
Al via di gara 2, Pastorelli
èf inito contro le barriere dopo un contatto.
Gattuso e Cordoni discutono
la strategia nel team Ombra
60
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
SABATO 19 LUGLIO 2014
1 - Turner-Fannin (Aston Martin V12) - TF Sport - 1.11'56"297 - SGT
2 - Soulet-F.Pastorelli (Corvette C6 ZR1) - V8 Racing - 8"039 - SGT
3 - Beretta-Camathias (Porsche 997) - Autorlando - 8"889 - GTS
4 - Ramos-N.Pastorelli (Corvette C6R) - V8 Racing - 9"437 - SGT
5 – Hamilton-Tutumlu (Corvette C6-ZR1) - Selleslagh - 12"026 - SGT
6 - Roda-Ruberti (Ferrari 458) - AF Corse - 12"116 - GTS
7 - Sdanewitsch-Leo (Ferrari 458) - AF Corse - 13"496 - GTS
8 - Vinyes-Perez (Ferrari 458) - Russian Bears - 15"857 - GTS
9 - Campanico-Patel (Audi R8) - Novadriver - 19"177 - GTS
10 - Montermini-Schirò (Ferrari 458) - Villorba - 1 giro - SGT
11 - Jacoma-Pan (Porsche 997) - Ebimotors - 1 giro - GTS
12 - Cordoni-Gattuso (Ferrari 458) - Ombra - 4 giri - GTS
Ritirati
24° giro - Retera-Leilwitz
22° giro - Mavlanov-Zampieri
22° giro - Barba-Sicart
Al rientro nel GT Open Leo, in coppia con Sdanewitsch
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
DOMENICA 20 LUGLIO 2014
1 - Mavlanov-Zampieri (Ferrari 458) - Russian Bears - 29 giri 1.01'17"489
2 - Turner-Fannin (Aston Martin V12) - TF Sport - 18"475
3 – Hamilton-Tutumlu (Corvette C6-ZR1) - Selleslagh - 27"433
4 - Vinyes-Perez (Ferrari 458) - Russian Bears - 29"187
5 - Beretta-Camathias (Porsche 997) - Autorlando - 43"500
6 - Montermini-Schirò (Ferrari 458) - Villorba - 44"751
7 - Campanico-Patel (Audi R8) - Novadriver - 45"835
8 - Soulet-F.Pastorelli (Corvette C6 ZR1) - V8 Racing - 46"245
9 - Roda-Ruberti (Ferrari 458) - AF Corse - 1'09"313
10 - Cordoni-Gattuso (Ferrari 458) - Ombra - 1'11"639
11 - Sdanewitsch-Leo (Ferrari 458) - AF Corse - 1'51"128
12 - Jacoma-Pan (Porsche 997) - Ebimotors - 1 giro
Sul podio di gara 1 Beretta-Camathias
con la Porsche Autorlando
Ritirati
4° giro - Barba-Sicart
3° giro - Retera-Keilwitz
Il campionato
1.Pastorelli-Ramos 135 punti; 2.Schirò-Montermini 132; 3.Zampieri-Mavlanov 124;
4.Soulet 116; 5.Roda 87; 6.Camathias 82; 7.Tutumlu 80.
Bel weekend per Tutumlu-Hamilton
61
Un po' di rammarico per Montermini in gara 2
ELMS
GARA A SPIELBERG
BATTAGL
62
LIA D'ARGENTO
Al termine di una lotta durata per quasi tutta la corsa,
i colori Alpine hanno vinto la 4 ore del Red Bull Ring,
terza prova del campionato. Come sempre decisivi
i piloti "silver", obbligati a guidare per oltre metà gara
e che hanno influito sul risultato finale
L'Alpine ha centrato il primo successo 2014
63
ELMS
GARA A SPIELBERG
Marco Cortesi
L'European Le Mans Series è andata di scena
al Red Bull Ring per la terza tappa stagionale
su cinque e, in uno schieramento che ha visto
l'assenza dei team Murphy e Loeb, pur con il
raddoppio del team Greaves, la lotta è stata di
fatto a due per buona parte del tempo. Protagonisti il team Jota di Filipe Albuquerque,
Simon Dolan e Harry Tincknell e la Signatech
di Nelson Panciatici, Paul-Loup Chatin e Oliver Webb: a far la differenza è stata la qualità
globale dell'equipaggio nei colori Alpine.
Come sempre, il pilota "silver" dell'equipaggio
è stato chiamato a guidare per almeno 2 ore e
20, e nel confronto globale, il gentleman Dolan
ha pagato dazio su Chatin, driver di carriera
anche se ancora giovane e per questo passato
tra le maglie della classificazione FIA. Mentre
Chatin ha effettuato un lungo stint centrale,
Dolan ha infatti "spezzato" il suo tempo di guida costringendo, forse anche per il caldo e la
fatica, la sua squadra ad un cambio pilota in
più. Alla fine non si è trattato del cambio in sé
quanto la necessità di doversi "scaldare" due
volte. Alla fine Dolan si è trovato in pista contro Webb che, nonostante la resistenza del
rivale, ne ha fatto un sol boccone portando alla
vittoria i colori del costruttore francese sull'Oreca numero 36 motorizzata Nissan.
IL DUELLO TRA
RUGOLO E CRESSONI
Tra le Gran Turismo, nonostante la revisione del
Balance of Performance della vigilia che le aveva
penalizzate, le Ferrari hanno dominato. Nella
classe maggiore, la GTE, un brillante Michele
Rugolo ha allungato nello stint finale su Matteo
Cressoni. Bella la battaglia tra AF Corse e Team
Kessel, anche se alla fine per gli uomini di Amato
Ferrari ha fatto la differenza la presenza di Matt
Griffin e di un Duncan Cameron sempre in miglioramento. Forse anche grazie al Balance, a dominare le prime fasi della corsa era stata l'Aston Martin del Gulf Racing, prima che un'uscita del gentleman e co-titolare Roald Goethe desse il via libera ai "cavallini". In GTCup, ottima prova del team
SMP che mette le proprie 458 prima e seconda.
Ha vinto la vettura di Luca Persiani, Alexsey Basov
e Kirill Ladygin, mentre il fratello minore Anton
Ladygin, David Markozov e Olivier Beretta hanno
occupato il secondo posto. Fa piacere segnalare il
giro più veloce della categoria del giovane estone
Kevin Korjus, impegnato con la McLaren ART e
autore di un'ottima prestazione.
LE PENALITÀ
DEL TEAM MORAND
Terzo ha terminato il team Race Performance,
con Frey-Mailleux non troppo lontani, ma mai
in lotta per il successo. E' un caso a parte il
team Morand. Gary Hirsch e Christian Klien
sono riusciti a farsi affibbiare tre minuti di
stop&go in due. Il primo ha calpestato più volte l'ingresso pit-lane, manovra non apprezzata dagli stewards, mentre il secondo è stato
punito per "condotta antisportiva". Se si
aggiunge che il loro compagno Pierre Ragues
è rimasto senza benzina in cima alla corsia
box, si può immaginare che le cose per loro
sarebbero potute andare ben diversamente.
Purtroppo le corse non ammettono errori,
figuriamoci tre minuti buttati al vento.
L'arrivo al 2° posto di Cressoni
Terza piazza GTE per la Ferrari JMW
64
Momenti concitati al cambio gomme per Salo
L'ORDINE DI ARRIVO
DOMENICA 20 LUGLIO 2014
La Zytek-Nissan seconda classifica
1 - Chatin-Panciatici-Webb (Alpine A450-Nissan) - Signatech - 160 giri
2 - Dolan-Tincknell-Albuquerque (Zytek Z11SN-Nissan) - Jota - 12"385
3 - Frey-Mailleux (Oreca 03-Judd) - Race Performance - 18"772
4 - Shulzhitskiy-Bacheta (Zytek Z11SN-Nissan) - Greaves - 1'10"184
5 - Klien-Hirsch-Ragues (Morgan-Judd) - Newblood by Morand - 2 giri
6 - KimberSmith-Patterson-McMurry (Zytek Z11SN-Nissan) - Greaves - 2 giri
7 - Cameron-Griffin-Rugolo (Ferrari 458) - AF Corse - 7 giri
8 - Kemenater-Cressoni (Ferrari 458) - Kessel - 7 giri
9 - McKenzie-Richardson-Bell (Ferrari 458) - JMW - 7 giri
10 - Talkanitsa-Talkanitsa-Kaffer (Ferrari 458) - AT - 7 giri
11 - Perazzini-Cioci-Lyons (Ferrari 458) - AF Corse - 7 giri
12 - Bertolini-Shaitar-Zlobin (Ferrari 458) - SMP - 7 giri
13 - Goethe-Hall-Brown (Aston Martin Vantage) - Gulf - 8 giri
14 - Perrodo-Mallegol-Collard (Porsche 997) - Crubile - 9 giri
15 - Basov-Persiani-Ladygin (Ferrari 458 GT3) – SMP - 9 giri
16 - Beretta-Markozov-A.Ladygin (Ferrari 458) - SMP - 10 giri
17 - De Leener-Sbirrazzuoli (Ferrari 458) - AF Corse - 10 giri
18 - Wainwright-Carroll-Meadows (Porsche 911) - Gulf - 11 giri
19 - Gonzalez-Ajlani-Brundle (McLaren MP4-12C) - ART - 11 giri
20 - Barthez-Pons-Ayari (Ferrari 458) - Sofrev ASP - 11 giri
21 - Lietz-Felbermayr-Felbermayr (Porsche 997) – Proton - 11 giri
22 - Korjus-Demoustier-Goudy (McLaren MP4-12C) - ART - 12 giri
23 - Van Splunteren-Vannelet-Parisy (Porsche 997) - Prospeed - 12 giri
24 - Perera-Vaxiviere-Dermont (Porsche 997) - Pro Almeras - 12 giri
25 - Rasmussen-Melnikov (Ferrari 458) - AF Corse - 12 giri
26 - Rotenberg-Salo-Mediani (Ferrari 458) - SMP - 13 giri
27 - Maris-Merlin-Helary (Porsche 911) - Imsa - 13 giri
28 - Bourret-Beaubelique-Belloc (Ferrari 458) - Sofrev ASP - 14 giri
29 - Schell-Leutwiler-Coleman (Morgan-Nissan) - Pegasus - 18 giri
30 - Laursen-Mac-A.Piccini (Ferrari 458) - Formula Racing - 35 giri
31 - Narac-Armindo-Hallyday (Porsche 911) - Imsa - 53 giri
32 - Thiriet-Badey-Gommendy (Morgan-Nissan) - Thiriey by TDS - 120 giri
33 - Machitski-Sardarov-Cocker (BMW Z4) - Russia by Barwell - 127 giri
Rugolo ha colto il successo nella GTE
65
SUPERGT
GARA A SUGO
L’INCHINO È PER
CALDARELLI-SAN
Hirate-Tachikawa dominano, ma con una brillante prova in condizioni meteo difficili,
il giovane pescarese e Ito conquistano la leadership del campionato per il team Tom's
Marco Cortesi
Kohei Hirate e Yuji Tachikawa hanno conquistato la tappa del Super
GT giapponese a Sugo. Gli alfieri del team Cerumo hanno corso da
campioni, ma soprattutto hanno scelto una strategia perfetta guidati dal muretto dal team manager Toranosuke Takagi, ex pilota di F.1.
L'altro lato della medaglia nella prefettura di Miyagi, è stata però l'altrettanto solida prova con cui Andrea Caldarelli e Daisuke Ito si sono
portati sul secondo gradino del podio e al vertice del campionato. Caldarelli ha avuto un inizio entusiasmante. Mentre molti si fermavano
per mettere gomme rain, il pescarese ha ripreso le poche vetture che
gli erano rimaste davanti andando in fuga. Poi, ha dovuto subire il
ritorno di Hirate che, anche approfittando di un suo piccolo errore,
ha messo a segno un sorpasso splendido involandosi verso la vittoria. Nel finale, con Ito al volante, il team Tom's ha provato la mossa
delle rain per via di un nuovo acquazzone, che si è rivelato troppo
leggero per poter fare la differenza.
POLEMAN FLAGELLATI
QUINTARELLI E LIUZZI KO
Il terzo posto è andato alla Honda di Koudai Tsukakoshi e Toshihiro Kaneishi mentre la corsa dei polesitter James Rossiter e Kazuki
Nakajima è stata flagellata, come per molti altri, dal pit-stop iniziale. Solo due vetture hanno infatti fatto segnare arrivi a pieni giri. Ritiro nelle battute conclusive per Ronnie Quintarelli, che insieme a Tsugio Matsuda ha particolarmente patito il rendimento non ottimale
delle gomme sulle Nissan GT-R. L'equipaggio della Nismo, che era
stato a lungo il migliore tra quelli della casa di Yokohama, si è arreso a 4 tornate dalla conclusione per un problema al cambio. Ritiro
invece al 64° passaggio per Kosuke Matsuura e Vitantonio Liuzzi.
NELLA GT300
VINCE LA LAMBO
La Lexus Tom's di Caldarelli-Ito
In classe GT300 a prevalere è stata la Lamborghini Gallardo del
JLOC: nonostante un'escursione dell'ultimo minuto probabilmente
dovuta ad un problema fisico alla schiena, Manabu Orido è riuscito
a tagliare il traguardo per primo dopo aver preso il volante da Takayuki Aoki. Coinvolte in due contatti le Mercedes SLS che avevano ben
figurato in prova e comandato nel corso del primo stint.
66
A Sugo vittoria
di Tachikawa-Hirate
su Lexus Cerumo
Terza ma staccata di 1 giro
la Honda di
Tsukakoshi-Kaneishi
L'ORDINE DI ARRIVO
DOMENICA 20 LUGLIO 2014
1 - Tachikawa-Hirate (Lexus RC-F) - Cerumo - 79 giri
2 - Ito-Caldarelli (Lexus RC-F) - Tom's - 1'20”016
3 - Tsukakoshi-Kaneishi (Honda NSX) - Real - 1 giro
4 - Nakajima-Baguette (Honda NSX) - Nakajima - 1 giro
5 - Oshima-Kunimoto (Lexus RC-F) - LeMans - 1 giro
6 - Ishiura-Jarvis (Lexus RC-F) - Sard - 1 giro
7 - Motoyama-Yanagida (Nissan GT-R) - Mola - 1 giro
8 - Yamamoto-Makowiecki (Honda NSX) - Dome - 1 giro
9 - Yasuda-De Oliveira (Nissan GT-R) - Impul - 2 giri
10 - Krumm-Sasaki (Nissan GT-R) - Kondo - 2 giri
11 - Kogure-Mutoh (Honda NSX) - Kunimitsu - 2 giri
12 - Wakisaka-Sekiguchi (Lexus RC-F) - Bandoh - 3 giri
13 - Nakajima-Baguette (Honda NSX) - Nakajima - 3 giri
14 - Matsuda-Quintarelli (Nissan GT-R) - Nismo - 4 giri
Giro più veloce: Naoki Yamamoto - 1'13"667
Ritirati
64° giro - Liuzzi-Matsuura
Il campionato
1.Caldarelli-Ito 49; 2.Yasuda-De Oliveira 44; 3.Tachiawa-Hirate 35; 4.OshimaKunimoto 34; 5.Matsuda-Quintarelli 27.
67
CIVM
FASANO
MERLI
METTE
IL TURBO
In Puglia, il trentino allunga
nella classifica tricolore su
Faggioli, che a sua volta
domina nell'Europeo.
Leogrande torna in corsa nel
gruppo monoposto, mentre in
CN il duello Iaquinta-Magliona
si fa incandescente e Nappi è
di nuovo leader in E1
68
Gianluca Marchese
Foto Moretti
Se Faggioli vince in Europa, nel CIVM 2014
Merli capitalizza la trasferta della 57^ Coppa
Selva di Fasano e fa sua per la prima volta una
gara che in carriera ancora gli mancava. Ben
assecondato da un'Osella PA2000 Honda
che, come a Trento, ha dimostrato una messa a punto generale più efficace rispetto a inizio stagione, nelle due salite della gara pugliese il leader tricolore ha rispettato i pronostici della vigilia tornando alla vittoria assoluta
in CIVM dopo due mesi e mezzo di digiuno.
Fattore ancora più importante è il bottino di
20 punti grazie ai quali il trentino è tornato
ad allungare in classifica sul pluricampione
toscano. Era l'obiettivo “vero” del weekend e
Merli ha curato al meglio la strategia quando
alla luce dei riscontri di gara 1 ha capito di
poter gestire le proprie performance guidando “con la testa” e confermando poi al traguardo finale le sensazioni relative al crescente feeling con la biposto: “La presenza di
Osella è determinante per il risultato, ma
soprattutto per il continuo sviluppo. Siamo
portando avanti un lavoro entusiasmante che
si competa con il successo”.
69
CIVM
FASANO
MONOPOSTO...
PER DUE
L'idolo locale Leogrande, vincitore nel
2013, non è riuscito a impensierire Merli,
pur restando protagonista di un weekend
positivo, che, molto soddisfatto di quanto
fatto al volante della FA30 Zytek, lo ha visto
concludere con la festa del podio per un
secondo posto assoluto che, soprattutto, gli
è valso il successo nel gruppo delle monoposto. Nella E2/M il leader Bottura non è
andato oltre a due terzi posti all'esordio
sullo scorrevole tracciato fasanese con una
Lola di F.3000 e così Leogrande è tornato
in piena corsa per lo scudetto, anche se le
sue speranze restano aggrappate alle possibilità di continuità nelle presenze ai prossimi appuntamenti, in particolare al
Reventino il 3 agosto e a Gubbio il 24, altrimenti il capoclassifica allungherà definitivamente.
CALABRIA
UBER ALLES
Da Fasano arrivano anche due conferme
“made in Calabria”. La prima è quella di
Scola. L'under calabrese bissa il terzo posto
assoluto del 2013 confermando che anche
per lui il feeling con la PA2000 è in crescita, nonostante resti ancora da “registrare”
l'aspetto tecnico del cambio. Fatto sta che
ormai è sempre più un abbonato del podio
tricolore e continua a mietere esperienza
sui tracciati di gara. Altra conferma è quella di Iaquinta nel gruppo CN. Il driver di
Castrovillari sta vivendo un momento
entusiasmante sull'Osella PA21 Evo Honda
by Catapano. Reduce dal successo di Trento, a Fasano si è aggiudicato entrambe le
salite facendo di nuovo il pieno di punti.
Ora è solitario in testa ai prototipi nazionali. A inseguirlo non molla Magliona, rivale
di sempre. Il campione in carica sta però
vivendo un periodo meno brillante, soprattutto condizionato da alcuni aspetti tecnici
del pacchetto PA21 Evo. In Puglia lo ha tradito un calo di potenza del propulsore e
nemmeno aver cambiato la pompa di benzina tra le due gare lo ha agevolato. Quello
tra Iaquinta e Magliona resta la sfida più
incerta e forse più appassionante dell'intero CIVM e il prossimo round del Reventino, nella regione dell'attuale leader, può
rappresentare una tappa cruciale.
70
Scola allo start delle prove ufficiali del sabato
FERRARI OK
LAMBO AL LAVORO
Un'altra conferma è quella di Roberto
Ragazzi, che a Fasano mancava da sei
anni. In GT l'alfiere Superchallenge ha
messo un ulteriore mattoncino importante verso il secondo scudetto consecutivo al
volante della Ferrari 458. Lo sfidante Cannavò, due volte secondo, è stato un osso
duro da piegare, soprattutto in gara 1, ma
continua a mancargli confidenza con la
frizione della Lamborghini Gallardo GT3.
L'Eurotech Engineering è però al lavoro.
Sembra che, soprattutto in ottica 2015, il
team voglia portare in salita un paio di
Gallardo, ma in versione Supertrofeo. Su
una di queste, passando così alla classe
delle GT3 Cup, potrebbe salire proprio
Cannavò nel finale di stagione.
NAPPI TORNA
RE DELLA SELVA
Come nel 2013, in gruppo E1 Nappi domina una gara che lo ha spesso annoverato
tra i grandi protagonisti. Erano attesi Gramenzi e Giuliani, ma, assente il primo e
con problemi al cambio della Lancia Delta il secondo, il partenopeo della Ferrari
550 torna in testa al campionato dopo
aver saltato Ascoli e Trento per gli impegni alla Pikes Peak. La lotta a tre è ora bellissima con Nappi a quota 86,5 punti, Giuliani a 76 e Gramenzi a 75.
57^ COPPA SELVA DI FASANO
DOMENICA 20 LUGLIO 2014
GRANDE ITALIA
NEL CEM
Altro giro altro record. E' un Faggioli straripante nel CEM, dove il campione in carica e la
Norma M20 FC Zytek sono imbattibili. Domenica scorsa hanno dominato anche la prova
slovacca della Dobsinsky Kopec e già il prossimo weekend saranno di scena alla Glasbachrennen, Germania, per il nono round europeo, dove sono attesi anche due piloti italiani
che in Slovacchia hanno portato in alto i colori italiani: Bormolini, secondo dietro a Faggioli con la Reynard, e Liber. Il giovane veneto ha
colto un incoraggiante quarto posto assoluto
per la prima volta al volante dell'Osella FA30.
Classifica assoluta: 1. Merli (Osella PA2000 Honda) in 4’16”91; 2. Leogrande (Osella FA30 Zytek) a 9”85; 3.
Scola (Osella PA2000 Honda) a 14”19; 4. Conticelli V. (Osella PA30 Zytek) a 18”32; 5. Scaramozzino (LolaDome Honda) a 23”39; 6. Iaquinta (Osella PA21 Evo Honda) a 25”81; 7. Cassibba (Wolf-Clw Mugen) a 28”81;
8. Magliona (Osella PA21 Evo Honda) a 29”13; 9. Conticelli F. (Osella PA21 Evo Honda) a 33”00; 10. Lombardi (Radical RS4 Suzuki) a 35”10.
Gara-1: 1. Merli (Osella PA2000) in 2’07”80; 2. Leogrande (Osella FA30) a 4”60; 3. Scola (Osella PA2000)
a 7”43; 4. Conticelli V. (Osella PA30) a 8”85; 5. Scaramozzino (Lola Dome) a 11”11; 6. Iaquinta (Osella PA21
Evo) a 14”23; 7. Cassibba (Wolf-Clw) a 15”33; 8. Conticelli F. (Osella PA21 Evo) a 16”78; 9. Magliona (Osella PA21 Evo) a 17”00; 10. Lombardi (Radical RS4) a 17”37.
Gara-2: 1. Merli (Osella PA2000) in 2’09”11; 2. Leogrande (Osella FA30) a 5”25; 3. Scola (Osella PA2000)
a 6”76; 4. Conticelli V. (Osella PA30) a 9”47; 5. Iaquinta (Osella PA21 Evo) a 11”58; 6. Magliona (Osella
PA21 Evo) a 12”13; 7. Scaramozzino (Lola-Dome) a 12”26; 8. Cassibba (Wolf-Clw) a 13”48; 9. Conticelli F.
(Osella PA21 Evo) a 16”22; 10. Lombardi (Radical RS4) a 17”73.
Classifica dei gruppi. Racing Start: 1. Scappa (Renault Clio Rs) in 5’56”13; 2. Arvizzigno (Citroen Saxo) a
15”70; 3. Urso (Citroen Saxo Vts) a 17”82; 4. Taddeo (Peugeot 106) a 19”46; 5. Loconte (Peugeot 106) a
20”24. RS turbo: 1. Montanaro (Mini Cooper S) in 5’45”40; 2. Pezzolla (Mini Cooper S) a 0”40; 3. Sarcinella (Opel Corsa Opc) a 5”48; 4. De Matteo (Mini Cooper S) a 7”70; 5. Savoia (Mini Cooper S) a 9”99. Gr. N:
1. Hafner (Mitsubishi Lancer Evo) in 5’28”50; 2. Regis (Peugeot 106) a 18”70; 3. Rea (Citroen Saxo Vts) a
19”02; 4. Cuoco (Peugeot 106 R) a 23”32; 5. Marino (Peugeot 106) a 23”37. Gr. A: 1. Bicciato (Mitsubishi
Lancer Evo) in 5'18”80; 2. D'Amico (Renault Clio Rs) a 16”69; 3. Giobbi (Bmw 320) a 19”19; 4. Parlato
(Renault New Clio) a 25”49; 5. Urti (Alfa Romeo 147) a 36”51. E1: 1. Nappi (Ferrari 550) in 5’04”12; 2. Tancredi (Ford Escort Cosworth) a 6”65; 3. Di Giuseppe (Alfa Romeo 155 Gta) a 8”02; 4. Chirico (Peugeot 106)
a 17”55; 5. Tagliente (Honda Civic Type-R) a 24”53. GT: 1. Ragazzi (Ferrari 458 Challenge) in 5'24”04; 2.
Cannavò (Lamborghini Gallardo) a 5”72; 3. Pace (Porsche 911 GT3 Cup) a 23”26; 4. Perchinunno (Ferrari
F430) a 25”09; 5. “The Climber” (Porsche Cayman Cup) a 32”92. CN: 1. Iaquinta (Osella PA21 Evo) in 4’42”72;
2. Magliona (Osella PA21 Evo) a 3”32; 3. Conticelli F. (Osella PA21 Evo) a 7”19; 4. Picchi (Osella PA21 Evo
Honda) a 9”66; 5. Caporale (Osella PA21 Evo Honda) a 59”98. E2/B: 1. Merli (Osella PA2000) in 4’16”91;
2. Scola (Osella PA2000) a 14”19; 3. Conticelli V. (Osella PA30) a 18”32; 4. Cassibba (Wolf-Clw) a 28”81;
5. Lombardi (Radical SR4) 35”10. E2/M: 1. Leogrande (Osella FA30) in 4'26”76; 2. Scaramozzino (Lola Dome)
a 13”54; 3. Bottura (Lola B02/50 Zytek) a 34”05; 4. Buttoletti (Gloria B5 Suzuki) a 1'01”56.
Iaquinta si aggiudica la battaglia CN
71
EUROPEO
RALLY
ESTONIA
ALLENA
72
Il pilota di casa, in gara per prepararsi
al meglio in vista dell’importantissimo
appuntamento iridato del Finland Rally,
ha sbaragliato la concorrenza
per la gioia del suo mentore Markko Martin
TANAK
AMENTO VINCENTE
73
EUROPEO
RALLY
ESTONIA
Guido Rancati
Gli chiedono cosa ha provato sul far della sera di venerdì quando una
spia gli si è accesa davanti agli occhi e lui risponde che effettivamente
un brivido gelato gli è corso giù per la schiena. Lo stesso che lo ha accompagnato lungo la seconda prova speciale del sabato dal momento in cui
il quattro cilindri della sua Fiesta ha perso potenza. Timido al punto di
apparire scontroso, Ott Tanak non è mai stato e mai sarà un gran chiacchierone. E allora non sorprende che liquidi i due unici problemi incontrati nella due giorni fra la sua gente con poche parole: “Sia il problema all'alimentazione, sia quello alla valvola del turbo si sono presentati subito prima che si tornasse al parco assistenza dove sono stati risolti”, dice. Aggiunge: “Siamo stati fortunati”. Il ventiseienne estone si
dilunga un po' di più per spiegare come e perché nel sesto tratto cronometrato ha rischiato la frittata: “E' stato un mio errore: nel corso delle
ricognizioni non avevo valutato quando chiudesse quel curvone veloce
e in gara l'ho affrontato un po' troppo forte. Comunque penso che l'episodio abbia emozionato e allarmato più chi lo ha rivisto sullo schermo
di quanto abbia emozionato e allarmato me”.
Non se la tira, il protetto di Markko Martin. Ma ricorda che la sua presenza al rally di casa era soprattutto finalizzata a preparare al meglio la
trasferta al Finland Rally dove si giocherà molte delle sue speranze di
spuntarla nella corsa al mundialito-bis, il Wrc2. “Anche per questo
abbiamo scelto di sare gli stessi pneumatici che usiamo nella serie iridata”, spiega. I numeri dicono che se era un allenamento, è stato più
che proficuo: più veloce nelle prime quattro prove speciali – e in sette
delle undici restanti – ha tenuto il pallino dal primo all'ultimo metro.
Saldamente, senza mai dare l'impressione di essere attaccabile. Stroncando sul nascere le ambizioni di tutti i suoi (teorici) avversari. Confermando di essere uno dei più veloci piloti emergenti. Oltre che il più
talentuoso dei vari piloti lanciati dal Pirelli Star Driver.
LUKYANUK
DALLA RUSSIA CON FURORE
Trentaquattro anni il prossimo dicembre, Alexey Lukyanuk non può
ancora essere considerato vecchio. Ma ha comunque sette anni più
di Ott Tanak che lo ha battuto di quasi un minuto e di Timmu Korge che ha battuto di una manciata di secondi. E allora ci sta che sul
podio estone faccia la figura del veterano. Anche se in otto stagioni
di corse ha collezionato solo una cinquantina di partenze. E' andato
forte assai, il russo di san Pietroburgo. Costantemente agli avamposti, in quattro occasioni più veloce di tutti con la sua Mitsu, ha sorpreso molti. Non tutti, però. Non quelli che seguono con una certa
attenzione i rally nelle repubbliche baltiche dove, ancor più che sulle strade del suo sterminato Paese, s'era già fatto un nome. A suon di
risultati.
74
LAPPI
CONTENTO
A METÀ
Esapekka Lappi cerca di vedere il bicchiere
mezzo pieno. Fa notare di non essere abituato a viaggiare ai ritmi imposti da Ott Tanak e
dagli altri grandi protagonisti del Rally
d'Estonia, ancora superiori a quelli abituali
nelle sue terre, e ricorda che al via il suo obiettivo era rastrellare altri europunti. Ma
ammette che il quinto posto non può soddisfarlo completamente. E confessa che l'appuntamento sui velocissimi sterrati baltici gli
ha lasciato un senso di frustrazione: “Da noi
– dice – non è normale andare quasi sempre
in sesta e ho stentato ad adeguarmi. No,
soprattutto nelle prime battute non ho guidato bene e così, anche con la complicità di un
assetto non del tutto adeguato a questa tipologia di prove, ha accumulato un ritardo praticamente incolmabile”.
Quinto a quasi un minuto e mezzo dalla vetta
dopo la prima tappa, ha affrontato la seconda
con l'idea di provare a risalire la classifica. Ci ha
rinunciato presto, evitando rischi eccessivi per
non restare a mani vuote: “Visto che gli estoni
continuavano ad andare fortissimo, ho pensato al campionato e in quest'ottica posso essere
abbastanza soddisfatto: il piazzamento mi ha
permesso di incrementare il vantaggio e adesso ho quaranta punti più di Sepp Wiegand e,
soprattutto, quarantotto più di Craig Breen...”.
Spettacolare
ma anche
tremendamente
efficace
Alexey Lukyanuk
si è anche
guadagnato
il premio intitolato
alla memoriea
di Colin McRae
L'ORDINE DI ARRIVO
SABATO 19 LUGLIO 2014
1. Tänak-Mölder (Ford Fiesta R5) in 1.49'36".4
2. Lukyanuk-Arnautov (Mitsubishi Lancer Evolution X) a 47"1
3. Kõrge-Pints (Ford Fiesta R5) a 55"4
4. Aus-Koskinen (Mitsubishi Lancer Evolution IX) a 2'11"7
5. Lappi-Ferm (Skoda Fabia Super 2000) a 2'17"2
6. Kruuda-Järveoja (Peugeot 208T16) a 2'56"8
7. Wiegand-Christian (Skoda Fabia S2000) a 3'24"1
8. Murakas-Adler (Mitsubishi Lancer Evolution X) a 3'41"8
9. Chardonnet-De La Haye (Citroën DS3 R5) a 4'47"7
10. Sohlberg-Flythström (Ford Fiesta R5) a 5'59"0
Il campionato
Assoluta: 1.Lappi 118 punti; 2.Wiegand 78; 3.Breen 70; 4.Gryazin 53; 5. Kajetanowicz 48; 6. Kubica 39; 7. Tanak 38; 8.Abbring 38; 9.Sousa 37; 10. Loix 37.
Junior: 1.Cerny 78 punti; 2.Lefebvre 77; 3.Ingram 62; 4.Bux 55; 5.Immonen 50.
75
EUROPEO
RALLY
ESTONIA
FABIO ANDOLFI
SFIORA LA PERFEZIONE
A dettare il ritmo a Fabio Andolfi s'è divertito parecchio e lo dice. “Ho scoperto una gara
fantastica, una delle più belle che ho disputato fin qui”, fa Simone Scattolin a bocce ferme.
Dice anche altre cose, l'esperto copilota veneto: “Fabio è decisamente talentuoso: questo e'
stato il suo terzo rally su terra e sinceramente non pensavo che sarebbe andato tanto forte”.
Dice bene, Scattolin: ventun anni compiuti un paio di mesi fa, il ragazzino savonese è stato
autore di un fine settimana praticamente perfetto. Messo in fretta da parte quel po' di inevitabile timore nei confronti di prove incredibilmente veloci, ha chiuso al secondo posto fra
le due ruote motrici dietro al locale Sander Pam. E non è poco, è tantissimo.
76
CHE BEFFA
PER SIMONE TEMPESTINI
Ha seminato e non ha raccolto. Capita, purtroppo. Ma come in Polonia, anche
in Estonia Simone Tempestini (a sinistra) è stato grande protagonista sulla terra con la DS3 R3. In lotta per tutta la prima tappa con Quentin Giordano per la supremazia fra le tutto-avanti, dopo le prime tre piesse della seconda frazione il non ancora ventenne figlio d'arte era passato in testa con quindici secondi di vantaggio sull'australiano Eli Evans: non era fatta, non ancora, ma il colpaccio era alla sua portata. Nel tratto successivo, il terzultimo, la
doccia fredda: il motore della compatta della Doppia Spiga si spegne per un
problema elettrico e addio sogni di gloria. Sarà per un'altra volta, gli dicono
in tanti. Il ragazzo ascolta, ma i complimenti non bastano a cancellare la sua
delusione. Eppure è proprio così: la ruota gira e alla sua età è infinitamente
più importante mostrare di saper essere veloce che raccogliere coppe e coppette. Che arriveranno perché, si sa, non può piovere per sempre.
77
EUROPEO
RALLY
ESTONIA
SPETTACOLO SUL BALTICO
Duecento e trenta chilometri contro il cronometro spalmati in quattordici prove speciali sterrate e velocissime e una, l'ultima della prima tappa, in una kermesse decisamente affascinante fra le case di Tartu. E' un rally vero, il settimo appuntamento stagionale del campionato europeo. Disegnato in modo intelligente, con una cerimonia
di partenza all'ora dell'aperitivo di giovedì che regala a protagonisti e comprimari un
sempre salutare bagno di folla e con un timing più apprezzabile: cento venti e passa
chilometri – per dire, quelli che gli organizzatori delle prove del campionato italiano
propongono in due giorni – condensati in una dozzina di ore. E vien da pensare che
non può essere un caso che a dirigere l'appuntamento baltico ci sia Urmo Aava, uno
che ha corso fino a ieri l'altro. Uno che sa cosa si deve e cosa non si deve fare per raccogliere i consensi di piloti e appassionati.
78
Alla bella gara
sul Baltico presenti
tra gli altri anche
Juho Hanninen e
François Ribeiro,
Direttore del
Motorsport di
Eurosport Events
AUS SI METTE IN MOSTRA
La stratosferica prestazione di Alexey Lukyanuk – che Jimmy McRae e Jean-Pierre Nicolas hanno premiato con il Trofeo Flat-Out dedicato a Colin McRae – lo ha messo un po' in
ombra, ma la gara di Reiner Aus resta assai positiva. E non solo perché l'estone di ventisette anni ha resistito con una Lancer Evo IX al tentativo di rimonta di Esapekka Lappi.
Sopra, Urmo Aava ha ospitato sulle prove speciali
il trentaquattrenne Primo Ministro Estone Taavi Roivas
(a sinistra nella foto)
NIENTE FESTA PER INESSA
A nascondere l'età non ci pensa nemmeno. E con la tranquillità di chi sa
di poterselo permettere, Inessa
Tushkanova s'è presentata alle verifiche con una t-shirt fatta apposta per
celebrare i suoi primi ventisette anni.
Quelli dedicati ai festeggiamenti sono
stati gli unici bei momenti della trasferta estone della bella modella
ucraina: a rovinarle la festa ci hanno
pensato i commissari tecnici che hanno giudicato non conforme la scocca
della sua Mitsubishi Evo IX e di conseguenza l'hanno esclusa dall'ordine
di partenza. Inessa comunque non
molla e ha subito annunciato l'intenzione di essere sia al Barum, sia al
Tour de Corse.
79
PRODOTTO
FORD ECOBOOST
COLPO GROSSO
Mai era capitato. Per il terzo anno consecutivo il tre cilindri Ford
ha conquistato la giuria del premio “engine of the year”.
Un premio che da diversi decenni è pari al Nobel, ma per i motori
80
Il gustoso cocktail preparato da Ford ha colpito ancora una
volta: prestazioni, efficienza, tecnologia costruttiva, basso
impatto ambientale sono ingredienti molto apprezzati dai
prestigiosi giurati di questo premio internazionale.
Mai era accaduto che un motore si aggiudicasse per 3 volte il prestigioso riconoscimento.
La vittoria è stata annunciata nel corso dell'Engine Expo
2014, a Stoccarda.
La giuria, composta da 82 giornalisti specializzati provenienti da 35 diversi paesi, ha dato all'EcoBoost 1.0 anche la
vittoria per il terzo anno consecutivo nella categoria “Best
Engine Under 1.0-litre”, riservata ai motori di cilindrata
inferiore a un litro.
81
PRODOTTO
FORD ECOBOOST
"Il terzo successo consecutivo del motore EcoBoost 1.0 a 3 cilindri ribadisce
ancora una volta l'impegno che Ford
dedica nell'offrire ai propri clienti una
soluzione senza compromessi per ridurre la spesa per il carburante", ha dichiarato Domenico Chianese, Presidente e
Amministratore Delegato di Ford Italia.
"Rispetto a propulsioni alternative, che
richiedono un maggior impegno economico nel momento dell'acquisto, l'EcoBoost 1.0 permette di incrementare l'efficienza senza rinunciare alle prestazioni
e al comfort, e senza la necessità di cambiare le proprie abitudini di guida e di
rifornimento".
Con questo nuovo successo, l'elenco dei
riconoscimenti conquistati da EcoBoost
1.0 sale a quota 13.
Oltre ad aggiudicarsi per 3 anni consecutivi il titolo di Motore dell'Anno, sia assoluto che di categoria, nel 2012 ha vinto
82
anche nella categoria ‘Best New Engine',
riservata ai motori debuttanti.
Il piccolo tre cilindri che occupa lo spazio
di un foglio A4 è un motore incredibile
perché ha una gamma di potenze decisamente grande e grazie a questa riesce a
soddisfare vetture compatte come la Fiesta ma anche grandi come la Mondeo.
Attualmente serve ben 10 modelli Ford.
Al debutto nel 2012 sulla Ford Focus è
seguita la diffusione dell’EcoBoost 1.0 a
tre cilindri su Fiesta, B-MAX, EcoSport,
C-MAX, C-MAX7, Tourneo Courier,
Tourneo Connect, Transit Courier e
Transit Connect. Inoltre pure la nuova
Mondeo disponibile a breve sul mercato
monterà l'EcoBoost 1.0. Per tutte il vantaggio principale è quello di un costo
d’acquisto mediamente inferiore di 1.500
euro rispetto al turbodiesel, oltre a costi
assicurativi ridotti del 20% rispetto a
motori di pari potenza.
La compatta di Casa Ford è in offerta con il motore
Ecoboost a meno di diecimila euro. Questa iniziativa
è importante in quanto viene offerta la miglior
tecnologia al minor costo. Una filosofia questa molto
cara al costruttore americano
Anche la Mondeo
si fa “piccola”
La nuova Mondeo (sopra)debutta anche con un
motore mille. Il mille EcoBoost che è stato
premiato motore dell'anno per ben tre volte
consecutive. Per la prima volta nella storia
dell'automobile, un mille a tre cilindri finisce
sotto il cofano di un'auto lunga ben cinque metri.
Grazie a 125 cavalli offre prestazioni che fino a
poco tempo fa si potevano trovare solo su una
berlina di 2 litri. Ford EcoSport
da 19.250 euro
Il nuovissimo SUV di Ford (a sinistra)
può montare il pregevole 1000 EcoBoost da ben
125 cavalli. Il nuovo e rivoluzionario motore
benzina EcoBoost da 1.0 litri e 3 cilindri sviluppa
tutta la potenza di un 1.6 benzina convenzionale,
riducendo i consumi fino al 24% e abbassando le
emissioni di CO2 del 25% (solo 125 g/km).
83
IDOMENICA
CALENDARI
2014
PER DOMENICA
Test FIA F.3
7-8 ottobre a Imola
Test World Series Renault
21-22 ottobre a Jerez
3-4-5 novembre ad Alcaniz
...........................................
10 agosto
Moto GP a Indianapolis
USCC a Elkhart Lake
Super GT al Fuji
Adac GT al Slovakia Ring
F.Renault 1.6 Nordic a Parnu
Nascar a Watkins Glen
17 agosto
27 luglio
F.1 a Budapest
GP2 a Budapest
GP3 a Budapest
British F.3 a Spa
F.Renault NEC a Spa
Blancpain Endurance Spa (24 Ore)
Trofeo Lamborghini a Spa
USCC a Indianapolis
Nascar a Indianapolis
CIP a Magione
3 agosto
Mondiale Rally in Finlandia
Indycar a Lexington
Indy Lights a Lexington
FIA F.3 European a Spielberg
DTM a Spielberg
F.Renault NEC Junior ad Assen
F.4 Italia a Magione
WTCC a Rio Hondo
Nascar a Pocono
V8 Supercars a Ipswich
Stock Car Brazil a San Paolo
CIVM Cronoscalata del Reventino
84
Moto GP a Brno
Indycar a Milwaukee
Indy Lights a Milwaukee
Auto GP al Nurburgring
FIA F.3 al Nurburgring
DTM al Nurburgring
Nascar a Michigan
Stock Car Brazil a Cascavel
24 agosto
F.1 a Spa
GP2 a Spa
GP3 a Spa
Mondiale Rally in Germania
Indycar a Sonoma
Indy Lights a Sonoma
Super Formula a Motegi
USCC a Danville
Blancpain GT Sprint al Slovakia Ring
Nascar a Bristol
V8 Supercars a Ipswich
F.Renault 1.6 Nordic a Knutstorp
CIVM Trofeo Fagioli
31 agosto
Moto GP a Silverstone
Indycar a Fontana
Super GT a Suzuka
Formel 3 al Nurburgring
Adac GT al Nurburgring
British F.3 a Brands Hatch
F.Renault NEC a Most
F.Renault NEC Junior a Zolder
Nascar ad Atlanta
Stock Car Brazil a Curitiba
GT Italia a Le Castellet
Europeo Rally in Repubblica Ceca
Italiano Rally Friuli
7 settembre
F.1 a Monza
GP2 a Monza
GP3 a Monza
Blancpain GT Sprint a Portimao
GT Open a Spa
F.3 Open a Spa
EuroGTSprint a Magny-Cours
F.Renault ALPS al Mugello
Clio Cup al Mugello
Coppa Italia al Mugello
Targa Tricolore Porsche al Mugello
RS Cup al Mugello
F.Renault 1.6 Nordic a Solvalla
CIP a Varano
F.Junior a Varano
Nascar a Richmond
Trofeo Rally Terra Costa Smeralda
CIVM Coppa Carotti
28 settembre
26 ottobre
5 ottobre
2 novembre
Moto GP ad Alcaniz
World Series Renault 3.5 a Le Castellet
Eurocup Renault 2.0 a Le Castellet
Super Formula a Sugo
DTM a Guangzhou
GT Open a Monza
F.3 Open a Monza
F.4 Italia a Monza
F.Renault 1.6 Nordic a Mantorp Park
CITE a Pergusa
Nascar a Dover
Stock Car Brazil a Salvador
14 settembre
Mondiale Rally in Australia
Moto GP a Misano
World Series Renault 3.5 a Budapest
Eurocup Renault 2.0 a Budapest
Super Formula ad Autopolis
ELMS a Le Castellet
DTM al Lausitzring
Formel 3 al Lausitzring
WTCC a Sonoma
Formula E a Pechino
British F.3 a Donington
Nascar a Chicago
V8 Supercars a Victoria
Stock Car Brazil a Nova Santa Rita
F.4 Italia a Vallelunga
GT Italia a Vallelunga
CITE a Vallelunga
Italiano WRC San Martino di Castrozza
21 settembre
F.1 a Marina Bay
Formel 3 al Sachsenring
Adac GT al Sachsenring
Euro V8 Series al Sachsenring
Blancpain Endurance al Nurburgring
(1000 Km)
Trofeo Lamborghini al Nurburgring
F.Renault NEC al Nurburgring
WEC ad Austin
USCC ad Austin
Nascar a Loudon
Europeo Rally a Cipro
Italiano Rally Adriatico
CIVM Pedavena Croce
F.1 a Suzuka
Mondiale Rally in Francia
USCC a Braselton
Super GT a Buriram
Formel 3 a Hockenheim
Adac GT a Hockenheim
Euro V8 Series a Hockenheim
F.Renault ALPS a Jerez
F.Renault NEC Junior a Spa
Nascar a Kansas City
Coppa Italia a Imola
Targa Tricolore Porsche a Imola
12 ottobre
F.1 a Sochi
GP2 a Sochi
GP3 a Sochi
Moto GP a Motegi
WEC al Fuji
Blancpain GT Sprint a Zolder
FIA F.3 European a Imola
GT Italia a Imola
CIP a Imola
EuroGTSprint a Imola
WTCC a Shanghai
Nascar a Charlotte
Nascar Euro Series a Le Mans
V8 Supercars a Bathurst
Stock Car Brazil a Curitiba
Europeo Rally in Romania
Italiano Rally Due Valli
19 ottobre
Moto GP a Phillip Island
World Series Renault 3.5 a Jerez
Eurocup Renault 2.0 a Jerez
FIA F.3 European a Hockenheim
DTM a Hockenheim
Blancpain GT Sprint a Zolder
Auto GP a Estoril
ELMS a Estoril
GT Open a Montmelò
F.3 Open a Montmelò
F.4 Italia a Montmelò
F.Renault NEC Junior a Zandvoort
Formula E a Putrajava
Nascar a Talladega
Italiano WRC Como
Mondiale Rally in Spagna
Moto GP a Sepang
WTCC a Suzuka
Nascar a Martinsville
V8 Supercars a Surfers Paradise
GT Italia a Monza
CITE a Monza
Clio Cup a Vallelunga
Coppa Italia a Vallelunga
RS Cup a Vallelunga
F.Junior a Franciacorta
Europeo Rally in Svizzera
F.1 ad Austin
WEC a Shanghai
Blancpain GT Sprint a Baku
Nascar a Fort Worth
Stock Car Brazil a Taruma
9 novembre
F.1 a San Paolo
Super Formula a Suzuka
Moto GP a Valencia
Nascar a Phoenix
F.Junior a Varano
Europeo Rally in Corsica
16 novembre
Mondiale Rally in Gran Bretagna
WEC ad Al Sakhir
Super GT a Motegi
WTCC a Macao
F.3 a Macao
Nascar a Miami
V8 Supercars a Phillip Island
Stock Car Brazil a Brasilia
23 novembre
F.1 a Yas Marina
GP2 a Yas Marina
GP3 a Yas Marina
Finali Mondiali Trofeo Lambo a Sepang
30 novembre
WEC a San Paolo
7 dicembre
V8 Supercars a Sidney
13 dicembre
Formula E a Punta del Este
10 gennaio 2015
Formula E a Buenos Aires
85
Una nuova avventura
ci aspetta!
Per tutto lo scorso anno Cuore nelle Corse, la nostra
rubrica di cultura e passione sportiva curata in collaborazione
da Italiaracing e dall’ing Andrea Toso della
Dallara, ci ha tenuto compagnia esplorando l’articolatissimo
e affascinante mondo del motorsport in tutti i suoi aspetti.
Da questo numero Cuore nelle Corse torna sotto forma di
appuntamento per tutti coloro che hanno una curiosità, un
dubbio, un ricordo, una proposta da sottoporre e condividere
all’ingegner Toso e alla comunità dei lettori di Italiaracing.
Con questo nuovo formato ci proponiamo di essere multimediali
e interattivi, sterzando con agilità fra le pagine del nostro
Magazine e la rete di internet e dei social network, e
vi invitiamo quindi a visitare i nostri account Twitter
e Facebook CUORE NELLE CORSE e ad inviare le vostre
domande e le vostre proposte all’indirizzo mail
[email protected]