gp germa nia - Italiaracing
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n. 281 21 luglio 2014 GP GERMA NIA Rosberg ha vinto alla grande, ma dietro di lui a Hockenheim è stato spettacolo dal primo all'ultimo giro. Soprattutto grazie ad Hamilton e ai duelli di A lonso con le Red Bull (e al volo di Massa, suo malgrado...). F.1 SHOW Registrazione al tribunale Civile di Bologna con il numero 4/06 del 30/04/2003 L’editoriale LO SHOW C'È E SI VEDE Stefano Semeraro Direttore responsabile: Massimo Costa ([email protected]) Redazione: Stefano Semeraro Marco Minghetti Collaborano: Carlo Baffi Antonio Caruccio Marco Cortesi Alfredo Filippone Dario Lucchese Claudio Pilia Guido Rancati Dario Sala Silvano Taormina Filippo Zanier Tecnica: Paolo D’Alessio Produzione: Marco Marelli © Tutti gli articoli e le immagini contenuti nel Magazine Italiaracing sono da intendersi a riproduzione riservata ai sensi dell'Art. 7 R.D. 18 maggio 1942 n.1369 Fotografie: Photo4 Actualfoto Photo Pellegrini MorAle Realizzazione: Inpagina srl Via Giambologna, 2 40138 Bologna Tel. 051 6013841 Fax 051 5880321 [email protected] 2 Gli ascolti calano, ma lo spettacolo c'è. La contraddizione della F.1, almeno da giudicare dall'ultimo GP, è questa. Il dominio Mercedes sicuramente sta togliendo suspence al campionato e la deludentissima stagione Ferrari influisce sull'audience italiana, ma di certo ad Hockenheim non è mancato lo show. Quello involontario e pericoloso, vedi la carambola di Massa, ormai passato da Calimero a stuntman, l'incendio sulla Toro Rosso di Kvyiat, o il testacoda di Sutil con l'ansia per quella vettura piazzata in mezzo alla pista. Ma soprattutto quello fornito dai i piloti. Che, Hamilton in testa, hanno dimostrato che in una F.1 ormai quasi schiava dell'elettronica e di regolamenti incerti e troppo variabili, talento e coraggio qualcosa ancora valgono. Lewis è stato la star di un pomeriggio pieno di sorpassi e di duelli, la sua rimonta è stata entusiasmante, ma Vettel, Alonso, Ricciardo non si sono certo tirati indietro, come del resto era già avvenuto a Silverstone. I volanti di F.1 sono diventati più delle consolle elettroniche che i terminali dello sterzo, e spesso il caos dei suggerimenti radio e delle indicazioni sui settaggi da cambiare sconfina nel grottesco. Il fattore umano, nonostante tutto, resiste. Anche alla geometria delicata delle bandelle, delle paratie, dei deviatori di flusso che saltano come birilli ad ogni contatto robusto, ma evidentemente contano il giusto se alla fine Hamilton, con il muso ammaccato peggio di quello di un pugile, è riuscito a cavare dalla sua Mercedes più di un sorpasso magico. Se c'è qualcosa che può salvare la F.1 dal declino a cui rischiano di condannarla le indecisioni dei suoi dirigenti, be', quel qualcosa sono i piloti. Gli sportivi che non vogliono diventare ragionieri. Gli uomini che rifiutano di trasformarsi in macchine. Il graffio di Baffi FORMULA 1 GP GERMANIA Dopo Loew e Goetze nel calcio, con la Mercedes e Rosberg la Germania continua a dominare anche in F.1. Hamilton grazie ad una rimonta strepitosa è il vincitore morale, ma Nico ha allungato il passo nel mondiale. Peccato per quelle parole di Lauda... SEMPLICEME I MIGLIORI Stefano Semeraro «Das Beste». Il miglior pilota, Nico Rosberg. La migliore macchina, la Mercedes. La migliore nazione, la Germania. Che dopo aver dominato i mondiali di calcio in Brasile anche ad Hockenheim ha celebrato una luna di miele con la parte sportiva di se stessa che sembra non finire più. E bisogna battere le mani, perché la scritta sul motorhome della Mercedes dice la verità: i tedeschi stanno vincendo tutto, e con merito. Sono i migliori. Hanno investito su se stessi, sui propri uomini e sulle proprie tecnologie e questo è il risultato. In F.1 dopo i quattro anni di dominio di un pilota tedesco stanno raddoppiando: in testa al mondiale c'è il tedesco Rosberg (vale il passaporto, anche se 4 Hamilton è di opinione diversa), sulla tedesca Mercedes che si sta letteralmente divorando la stagione, nona vittoria su dieci gare e distacco abissale alle concorrenti nel campionato costruttori. Per Nico, poi, che domenica ha gareggiato in solitaria beatitudine mentre dietro succedeva di tutto, dalle carambole di Felipe Massa ai numeri circensi di Hamilton, a Seb Vettel e Nando Alonso che si divertivano a trasformare in un sandwich il povero Kimi Raikkonen, la luna di miele è doppia: alla vigilia del trionfo in casa che lo rinsalda in testa alla classifica piloti, il primo per lui e per la Mercedes dopo quello di Fangio 60 anni fa, si è sposato con la bella Vivian Sibold, e ha prolungato di tre anni il matrimonio con la altrettanto affascinante compagna di nome Mercedes. ENTE 5 FORMULA 1 GP GERMANIA 6 «Il matrimonio viene prima di tutto», ha tenuto a precisare Rosberg. «Ma con una macchina così tutto è possibile. Vincere in casa è davvero speciale, ora voglio continuare su questa linea, con lo spirito del mondiale di calcio». Un pressing a tutto campo, aiutato anche dal mancato ingresso della safety-car in occasione dell'incidente di Adrian Sutil che al 46esimo giro ha “parcheggiato” la sua macchina appena dopo la curva che introduce al rettifilo dei box. Per rimuoverla, ed evitare che i venti secondi di vantaggio che Rosberg aveva su Valtteri Bottas e Hamilton scomparissero, si sono dovuti buttare in mezzo alla pista gli steward. Sudditanza psicologica, come si dice nel calcio? Forse, può darsi, chi lo sa. Probabilmente Rosberg avrebbe vinto lo stesso, comunque per la direzione gara è stato più grave rimanersene tre minuti senza prendere una decisione. Anche Hamilton, il vincitore morale – si dice così? - del GP correva su una macchina tedesca, la W05 Hybrid. Un missile che dopo il cedimento del disco freno anteriore destro in qualifica (e relativa polemica con Brembo) gli ha consentito di rimontare dalla 20esima posizione alla terza, disboscando avversari e appendici aerodinamiche come ai bei tempi. Una gara da urlo, quella di Lewis, con sorpassi (15 in totale) a volte al limite, ma entusiasmanti, da (caro) vecchio automobilismo. Il capolavoro lo ha fatto al tornantino quando ha infilato in solo colpo Raikkonen e Daniel Ricciardo, e ha anche mandato al diavolo l'ex compagno Button dopo una staccata senza rete a fil di carbonio. Alla fine, con l'anteriore sinistra sforacchiata dai graining, ha tentato di azzannare il secondo posto di Bottas, ma non c'era più modo e tempo, anche i supplementari erano finiti. «E' andata come nel calcio – scrive oggi il Times – il ragazzo d'oro tedesco ha vinto, l'inglese è rimasto fregato ai rigori». Fra Lewis e Hamilton invece verrebbe da dire uno a uno e palla al centro, dopo l'andata e ritorno fra Silverstone e Hockenheim. «Vincere facile non mi piace», ha detto Lewis dopo la gara. «Nico ha fatto un bel lavoro, io dopo le qualifiche ho dovuto tirare fuori qualcosa in più dal cilindro, e ci sono riuscito. Non è una stagione facile per me, non mi sta andando bene tutto come al mio compagno di squadra, ma devo comunque dire grazie alla macchina. Stavolta in qualche occasione è stata dura, ho rischiato di uscire e perdere ancora più punti, sarebbe stato devastante. Ma sono rimasto calmo, quindi va bene così. In un weekend può succedere di tutto, vediamo come andrà il prossimo. Vivo alla giornata». Sperando che la Germania lasci qualche briciola di gloria anche a lui... Lauda è la nota stonata L'unica nota stonata del weekend Mercedes è arrivata da Niki Lauda. Uno che non le ha mai mandate a dire, nemmeno al Drake quando vinceva sulla Rossa, ma che forse potrebbe usare termini un po' meno crudi, un po' più diplomatici nei confronti degli avversari. Per non fare la figura di quello che vuole stravincere. «La Ferrari ha fatto una macchina di m...», ha dichiarato Lauda a El Pais. «Montezemolo per cambiare ha licenziato Domenicali e preso Mattiacci, ma nessuno pensa che le cose cambino dalla sera al mattino». E ce n'è anche per Alonso: «Penso che sia molto frustrato, anche se i soldi dovrebbero alleggerire il dolore. Per molti anni ha guidato la macchina sbagliata, ma la vita è così». Signorile la replica di Mattiacci. «Non rispondo a Lauda, che è un'icona del mondo delle corse». Per carità, su molte cose in effetti è difficile dare torto a Lauda. Però la grandezza dei vincitori sta anche nel rispetto per i vinti – quello che ad esempio sta mostrando Vincenzo Nibali al Tour de France. Anche i calciatori del “wunderteam” reduce dal trionfo brasiliano hanno steccato solo nei festeggiamenti, quando hanno preso in giro con sgradevole sarcasmo gli avversari argentini. Ecco, nel gestire la vittoria non tutti i tedeschi sono ancora i migliori. Ma possono migliorare. E' la loro specialità. 7 FORMULA 1 GP GERMANIA A TU 8 Il finlandese ha ripetuto il secondo posto di Silverstone mentre il suo compagno Massa come in Gran Bretagna è stato protagonista di un incidente nel corso del 1° giro. E intanto il team di Frank Williams ha superato la Ferrari nel mondiale costruttori ed occupa il terzo posto assoluto UTTA BOTTAS 9 FORMULA 1 GP GERMANIA Marco Cortesi La Williams può tornare a casa da Hockenheim col sorriso sulle labbra. Dopo le prove pre-stagione in cui sembrava essere la "seconda forza" dello schieramento Mercedes, gli uomini di Frank e Claire Williams hanno finalmente trovato stabilmente il modo di sfruttare il loro potenziale e l’ennesimo secondo posto in gara dopo quello di Silverstone, anche se Lewis Hamilton aveva ovviamente un handicap decisivo con il graining alle gomme che gli ha impedito di recuperare quei pochi metri che lo separavano dalla FW36, è stato pienamente meritato. Un plauso enorme e meritato per Valtteri Bottas che, come e più di quanto accaduta a Silverstone, è stato veramente... un top driver. Veloce, aggressivo quando serve, misurato e affidabile, una volta che ha avuto a disposizione un mezzo all'altezza delle sue capacità si è esibito su livelli altissimi. Sarà anche poco simpatico e senza personalità il giovane finlandese, ma finché disputerà gare a questo livello, chapeau. Quando ha visto Hamilton dietro di lui, non si è scomposto: “Sapevo che Lewis sarebbe piombato alle mie spalle”, ha spiegato Bottas, “così negli ultimi giri mi sono concentrato a uscire il più veloce possibile dalle curve che immettevano nella zona di DRS e a frenare il più tardi possibile. E il team è stato bravissimo a gestire la situazione ed aiutarmi”. La Williams lo ha allevato con calma e saggezza il giovane Bottas: un anno da tester nel 2012 (con qualche primo turno del venerdì dispu- 10 tato) dopo aver vinto il titolo GP3 2011, una prima stagione completa nel 2013. E Frank Williams se lo coccola scherzando: “E’ un ragazzo fortunato Valtteri ad essere nato nella parte più fredda d’Europa. Dovendo guidare sul ghiaccio per molti mesi all’anno ha imparato a guidare in maniera meravigliosa in condizione di aderenza precaria. Ma è fredda anche la sua testa e quando arrivi al top questo fa la differenza”. Vittima di una toccata alla prima curva, un contatto di gara come spiegato dai commissari, Felipe Massa è finito sottosopra. Certo, quando c'è una situazione di stretto contatto, nei guai finisce sempre lui e non può essere un caso. In più, il brasiliano ha attaccato Kevin Magnussen, colui che si è visto piombare addosso la Williams. "Ho stretto perché in due affiancati in quella curva non ci si sta. Ero in vantaggio e Kevin doveva mollare", ha detto. Peccato che alle sue spalle, Jenson Button, Kimi Raikkonen e altri non sembravano avere problemi a restare affiancati all'esterno. Mistero. Oltre a quelle dei due "regular", va citata la buona prestazione di Susie Wolff. Molti si aspettavano un “paracarro”, e difatti i sette anni trascorsi nel DTM senza alcun risultato importante potevano lasciar supporre questo, e invece la moglie del boss Mercedes Toto Wolff ha chiuso la sua sessione di libere quindicesima, a meno di un secondo da Bottas e a due decimi da Sergio Perez. Considerato che non girava con altri dal 2012, ha mostrato di poter non essere solo la "donna dell'ex capo". Solo un grande spavento per Felipe Massa capotato al via 11 FORMULA 1 GP GERMANIA MERCEDES, TI PRENDERE Vettel e Ricciardo se la sono giocata soprattutto con Alonso, ma l'obiettivo della Red Bull resta colmare il distacco dalle frecce d'argento. Anche a costo di alternare sorpassi e affondi regolamentari 12 EMO 13 FORMULA 1 GP GERMANIA Stefano Semeraro Giù dal podio, ma davanti a Daniel Ricciardo: a Sebastian Vettel non capitava da Sepang. Anche i campioni in carica soffrono, ma dopo un periodo di umore nero, Vettel sembra essersene fatto una ragione. In Germania, le due Red Bull si sono piazzate quarta e sesta e hanno dato battaglia. Il nemico in classifica costruttori ora è cambiato, c'è la Williams da tenere a bada, ma da pilota (anzi: da piloti) la sfida più intrigante rimane sempre quella con Fernando Alonso, che ieri ha incrociato cuore e traiettorie con entrambi i driver della scuderia austro-inglese. «E' stato divertente lottare con Fernando», ha ammesso Vettel. «E' come se avessimo ripreso il discorso da dove lo avevamo lasciato a Silverstone. A un certo punto si era fatta difficile con entrambe le Ferrari, ma siamo riusciti a rimanere davanti. Dopo il secondo pitstop, Fernando è riuscito a passarmi facilmente, così abbiamo deciso di essere più aggressivi per mettere un po' di secondi fra 14 noi e loro, e questo ha pagato nel finale quando si sono trovati in crisi di gomme. Peccato che Ricciardo non sia riuscito a passare Fernando». Il jolly l'australiano in realtà se l'era giocato alla partenza, quando con molta abilità e un pizzico di fortuna era riuscito ad evitare di essere coinvolto nello spettacolare incidente di Felipe Massa. «Mi sono trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato – ha spiegato Daniel – ma il resto della gara è stato molto divertente. Appena evitata la collisione con Felipe ho detto via radio al box: ' dai, rimontiamo alla grande', ed è andata proprio così. Alonso è un grande combattente, e alla fine aveva gomme più fresche delle mie, ma penso di averlo impegnato al massimo. Più di così oggi non si poteva proprio fare». Opinione condivisa da Chris Horner. «Alonso è stato il nostro principale rivale, siamo stati bravi con la strategia, ma ci ha reso la vita dura. In Ungheria il tracciato ci favorirà di più e il nostro obiettivo rimane quello di ridurre il gap con le Mercedes». Anche a costo di fare le pulci al regolamento, visto che oggi sia la Red Bull sia la Ferrari sono state tentate di fare reclamo contro la scuderia tedesca per via del cambio di freni sulla vettura di Hamilton dopo il cedimento nelle qualifiche. Dalla Brembo si è passati ad un impianto Carbon Industries, e questo ha fatto alzare il sopracciglio a Horner. «Non sono affatto d'accordo su come si è proceduto», spiega Horner. «Un conto e se si passa a un impianto diverso ma simile, cambiare marca è un'altra cosa, e anche il pilota ha descritto i nuovi freni come molto diversi da quelli precedenti. Ciò crea un precedente interessante: quali altri componenti possono essere modificati?», Alla fine la Red Bull ha deciso di soprassedere («ma ovviamente servirà un chiarimento», ha concluso Horner) e anche la Ferrari non ha compiuto mosse ufficiali perché, come ha detto Mattiacci, «non volevamo addentrarci più di tanto». Ma per tentare di salvare almeno l'onore nella seconda parte della stagione tutti i mezzi, pare di capire, saranno leciti. FORMULA 1 GP GERMANIA LE GUERRE 16 E DI ALONSO La Rossa scivola al quarto posto nei costruttori, lo spagnolo si consola duellando con Ricciardo e rifilando l'ennesima lezione al compagno di squadra. Per dimostrare a tutti che lui sa ancora come combattere 17 FORMULA 1 GP GERMANIA Stefano Semeraro Alonso lotta per se stesso, in attesa di lottare per la Ferrari. La battaglia per il titolo è lontana, rimandata al 2015, sperando che si tratti dell'ultimo rinvio, intanto la Rossa è scivolata al quarto posto nella classifica costruttori. Restano i duelli personali. Quelli che servono a sentirsi ancora vivo, forte, ancora campione. A Silverstone, Fernando si era lungamente ingarellato con Sebastian Vettel, e alla fine aveva perso. Stavolta si è ripetuto con il tedesco, perdendo nuovamente il confronto grazie anche ad una migliore strategia Red Bull, ed ha fatto lo stesso con il compagno di squadra del penta-campeon, Daniel Ricciardo, e l'ha spuntata. Quinto alla fine, fuori dal podio e dietro a Vettel, ma non ancora rassegnato a farsi scivolare di dosso i gran premi come un dovere invece di viverli come un piacere. «In Austria la gara era stata migliore (stesso Raikkonen in sandwich tra Vettel e Alonso 18 piazzamento per Nando, ndr), qui è stato simile, e in gara mi sono sentito meglio che nelle prove. L’incidente alla prima curva mi ha favorito, poi ho lottato con Red Bull e Force India», ha raccontato alla fine lo spagnolo. «Nel finale Vettel era troppo veloce, però ho dato spettacolo con Ricciardo, un duello duro, ma leale. Daniel ha fatto una gran gara, sono riuscito a tenerlo dietro di un pelo perché ero al limite con i consumi, di più non si poteva fare». Un ritornello ripetuto anche da Marco Mattiacci («abbiamo tirato fuori il massimo, Fernando ha fatto una gara fantastica, anche Kimi ha dato segnali positivi, ora pensiamo all'Ungheria») che serve da mantra di consolazione. Alla vigilia Fernando era stato meno positivo, a chi gli chiedeva del nuovo progetto 2015 partorito da James Allison aveva replicato che «tutti i progetti a giugno sembrano bellissimi, a novembre ancora di più, a gennaio addirittura fantastici. Poi, però, a marzo sono sempre due o tre scuderie che si dimostrano competitive...», facendo capire che la sua pazienza è davvero al limite. Dopo la gara ha provato a rilanciare la sfida, ma senza nasconderne le enormi difficoltà. «In gara volevamo fare due soste, poi siamo dovuto passare a tre per un po' di indecisione. La Mercedes? E' fuori portata, mentre la Red Bull è veloce e la Williams ha fatto grandi progressi negli ultimi quattro GP e ci ha scavalcati. Dobbiamo guardarci anche da Force India e McLaren, fare punti per la classifica costruttori, mi consolo con i 97 punti e il quarto posto nella classifica piloti». Si può consolare anche con il 10-0 rifilato a Raikkonen fin qui, un paragone calcistico respinto da Mattiacci («la F.1 è una cosa diversa»), ma che pesa come un macigno sulla stagione del finlandese. Ad Hockenheim in realtà qualche timido segnale di risveglio Kimi lo ha emesso, ma siamo sempre a poco più di un sospiro. «Peccato, perché in questo weekend mi sentivo bene, per la prima volta sono riuscito a guidare come volevo – ha raccontato il finlandese, 11° alla fine, e per la quarta volta quest'anno fuori dai punti – ma mi sono trovato due volte in mezzo a dei sorpassi e ho perso dei pezzi, perdendo in carico aerodinamico, poi ho sofferto per il graining delle gomme. Con la macchina integra qualche punto lo avrei preso». Davvero un brodino, per chi in carriera ha sempre attaccato e puntato alla vittoria, ma quest'anno va così. Tutti e due i ferraristi se la sono presa con il degrado eccessivo delle gomme («non è un bene per i costruttori, e in Ungheria sarà ancora più caldo...»), ma uno dei grossi problemi della F14T sta proprio nel fatto che “mangia” troppo le coperture rispetto alla concorrenza. Come si dice in questi casi? C'è ancora molto da lavorare. E molto da patire. 19 FORMULA 1 GP GERMANIA Massimo Costa Due monoposto nella Q3, con Sergio Perez entrato nelle battute finali eliminando, non senza un pizzico di soddisfazione e malizia, l’ex compagno in McLaren Jenson Button. La squadra, e probabilmente il pilota, che lo avevano mollato lo scorso inverno. Poi, in gara, due VJM07 al traguardo e in zona punti. E’ la sesta volta, su dieci appuntamenti, che la Force India-Mercedes va in doppia cifra. La squadra di Vijay Mallya, giunta al giro di boa, non ha perso il passo dei giorni migliori e riesce a giocarsela di gara in gara. Segno che gli sviluppi non mancano e che le idee apportate ad una vettura indubbiamente nata bene, sono azzeccate. Nico Hulkenberg prosegue nel suo personalissimo record: sulle dieci corse disputate ha sempre visto la bandiera a scacchi nella top 10. Ad Hockenheim, nel GP di casa, il Nico dei “pove- ri” ha terminato settimo. Una gara tirata la sua, caratterizzata verso la metà distanza da qualche tentennamento della power unit Mercedes che gli ha fatto temere il peggio. Ma tutto ha poi funzionato alla perfezione. Anche la strategia degli pneumatici, partito con le supersoft usate ha successivamente montato due set di soft nuove, si è rivelata precisa benché la diversità della temperatura rispetto all’afoso venerdì, abbia portato a una maggiore usura delle gomme anteriori rispetto a quelle posteriori. Perez, invece, ha effettuato una sosta in più. Dopo i due set di soft nuove, ha dovuto fermarsi per mettere un treno di supersoft. Il messicano ha infatti sofferto il sottosterzo derivante dal degrado degli pneumatici anteriori più del compagno tedesco finendo per rovinare maggiormente le gomme. Perez ha oscillato tra la decima piazza e le posizioni retrostanti, ma alla fine il punticino se lo è preso. LA DOPPIETTA La Force India ha portato in zona punti i suoi due piloti Hulkenberg (che continua il record di arrivi nella Top 10) e Perez soffrendo un eccessivo consumo delle gomme anteriori 20 21 FORMULA 1 GP GERMANIA SI POTEVA F 22 C’è molto rammarico in McLaren per l’incidente innescato da Massa e che ha coinvolto Magnussen, il quale partiva dalla seconda fila. Dopo una qualifica deludente invece, Button ha recuperato la ottava piazza e polemizza con Hamilton Massimo Costa Si poteva fare di più. E’ questo il refrain della McLaren la domenica sera del Gran Premio di Hockenheim. Certo, vedere due MP4-29 tra i primi dieci classificati ha fatto certamente piacere. Ma quando hai un pilota, il rookie Kevin Magnussen capace di segnare il quarto tempo in qualifica, è lecito fare qualche simpatico sogno. Purtroppo, il danese si è visto piombare addosso la bianca Williams-Mercedes di Felipe Massa alla prima curva (il brasiliano ha poi addossato tutta la colpa al giovane danese, sbagliando) e la sua corsa è stata immediatamente rovinata. Il biondo Kevin dopo il contatto con Massa, ha dovuto rientrare ai box per cambiare gomme e musetto ritrovandosi inevitabilmente ultimo. Nonostante ciò, Magnussen si è rimboccato le maniche recuperando la nona posizione. Il team manager Eric Boullier ha commentato: “Magnussen era partito bene e spingeva per rimanere vicino a Bottas. Massa era all’esterno e probabilmente non ha visto Kevin al suo interno. Un incidente che ha distrutto la possibilità di poter concludere tra i primi quattro”. Jenson Button, dopo una deludente qualifica che lo aveva visto undicesimo, dunque fuori dal Q3, in gara si è rifatto risalendo fino alla sesta posizione. L’inglese non ha capito il motivo della seconda sosta anticipata per il cambio gomme che lo ha costretto a un pit-stop in più nel finale per l’ovvia usura del secondo set. Button ha poi voluto spiegare il contatto con Lewis Hamilton al tornante. Il suo ex compagno si è lamentato del comportamento del pilota McLaren, ma Jenson ha replicato duramente dicendo che se c’è qualcuno che ha sbagliato, questi è stato Hamilton: “Perché dovrei facilitargli il sorpasso, perché pensava a questo? Stiamo correndo”. FARE DI PIÙ 23 FORMULA 1 GP GERMANIA UN TEAM... ASIMMETRICO Anche a Hockenheim la Lotus è rimasta lontanissima dalla zona punti con Grosjean e Maldonado, che ha rinnovato il contratto per il 2015, costretti ad annaspare nelle retrovie. E la luce non sembra accendersi mai Marco Cortesi Alcuni tra i più "tecnici" avevano avvertito alla vigilia di come l'eliminazione del FRIC, ovverosia delle sospensioni interconnesse, avrebbero danneggiato di più le scuderie con i telai meno performanti. Ed evidentemente la LotusRenault era tra di esse perché, per propria ammissione, la situazione si è complicata ulteriormente in seguito alla rinuncia al sistema sopra descritto. Quindi, attorno ad una power unit che da sola non garantisce abbastanza competitività, si è costruita una vettura che non va abbastanza. Una ricostruzione semplicistica che però, dal punto di vista del risultato, rende l'idea. Pastor Maldonado ha concluso dodicesimo dopo essere partito dalla penultima fila, Romain Grosjean si è ritirato quando era diciassettesimo. Risultato che grida vendetta considerate le prestazioni di 24 Kimi Raikkonen lo scorso anno con la precedente vettura di Enstone. A giocare un ulteriore ruolo il fatto che la stranissima e tutta asimmetrica E22 non sia nemmeno affidabile, e da quel punto di vista si trovi per certi versi indietro di diversi Gran Premi. Viene quasi da chiedersi come abbiano potuto conquistare otto punti. Una situazione tanto "arretrata" rispetto a quella delle ultime stagioni da far pensare che, in realtà, più che sfortuna o poca capacità, di mezzo ci sia una riduzione all'osso del budget e tutto ciò che ne compete. Intanto, è stato prolungato anche per il prossimo anno il contratto di Maldonado. Ma anche ammesso che la Renault riesca a mettere una pezza in termini di prestazioni introducendo modifiche sul propulsore, la strada per essere pronti per quel momento è ancora lunga. E Grosjean è finito nella lunga lista di quelli che meriterebbero soluzioni migliori. 25 FORMULA 1 GP GERMANIA TOR 26 RO AFFUMICATO Dai punti di Silverstone al nulla di fatto di Hockenheim. Vergne è stato penalizzato, poi ha sofferto troppo il secondo set di gomme mentre Kvyat prima ha commesso un errore poi si è dovuto ritirare tra le fiamme Massimo Costa Tutto lasciava presagire che si poteva proseguire sulla scia del buon risultato di Silverstone, quando le due Toro Rosso-Renault avevano concluso al nono e decimo posto. In qualifica, il rookie russo aveva guadagnato la Q3 e una meritata ottava piazza finale, peggio era andata a Jean-Eric Vergne, soltanto tredicesimo. Ma in gara, il francese aveva recuperato bene finché non ha dovuto scontare uno stop and go di 5” che ha rovinato tutti i suoi piani. I commissari sportivi non gli hanno perdonato l’aver superato con tutte e quattro le ruote la fatidica linea bianca alla curva 6 durante un bel sorpasso a Romain Grosjean. Successivamente, Vergne ha sofferto sottosterzo con il secondo treno di gomme e inevitabilmente ha perso terreno andando a concludere la gara al tredicesimo posto. Kvyat invece, è stato battagliero fin da subito, anche troppo. Il suo tentativo di sorpasso a Sergio Perez, all’esterno della curva 8, non poteva portare nulla di buono e così è stato. Contatto inevitabile e STR9 danneggiata nella fiancata sinistra. Peccato che Kvyat non abbia capito, o fa finta di non capire, che tra l’attaccare e lo sbagliare punto di sorpasso vi è una fondamentale differenza. La sua corsa è poi finita tra le fiamme scatenatesi nel retrotreno per la rottura dell’albero motore. 27 FORMULA 1 GP GERMANIA SEMPRE La Sauber prosegue nel suo momento negativo e anche i piloti Gutierrez e Sutil non sembrano attraversare un periodo di gran forma… 28 NEI GUAI Marco Cortesi E' stata una gara in cui la Sauber-Ferrari aveva la possibilità di segnare un punto. Il primo della stagione 2014. Questa la frase fondante del comunicato stampa di domenica. Una lontana possibilità che è l'unica chance a cui ci si può attaccare perché di luce in fondo al tunnel se ne vede un po' poca. Monisha Kalterborn è convinta di vedere miglioramenti prestazionali e in parte è vero. Peccato che la squadra di Hinwil si sia ritrovata con Adrian Sutil a lottare in quali- fica con la Marussia-Ferrari di Jules Bianchi mentre Esteban Gutierrez aveva fatto poco meglio, ma doveva scontare una penalità rimediata a Silverstone e quindi…. In gara, Sutil è arrivato ad occupare la tanto agognata decima posizione, anche se solo temporaneamente prima di essere passato dalla Force India-Mercedes di Sergio Perez. Poi, quella che la Kalterborn chiama una errata procedura del pilota lo ha fatto finire in testacoda piuttosto malamente all’ultima curva. E il tentativo di ripartenza è stato ancora peggiore in quanto ha bloccato la vettura in mezzo alla pista creando una situazione di pericolo. Sta di fatto che il tedesco si è trovato diverse volte col motore recalcitrante e sul punto di spegnersi. Per quanto riguarda Gutierrez, il suo quattordicesimo posto potrebbe anche non essere esistito. Anzi tutto il suo weekend potrebbe anche non essere esistito. Dopo il contatto con Pastor Maldonado di Silverstone, ha completato una gara lineare, anche se opaca. Ma con una Sauber in questa forma, Gutierrez è l'ultimo dei problemi e di quelli da incolpare. Ancora un mesto ritorno a piedi per Adrian Sutil... 29 FORMULA 1 GP GERMANIA Il francese ha disputato una eccellente qualifica e ormai la Marussia a motore Ferrari è soltanto lui. Chilton fa quel che può, ma ora che le cose sembrano migliorare non è incisivo come dovrebbe e del resto non può essere una sorpresa… SEMPRE PIÙ B Marco Cortesi La soddisfazione di lottare con le Sauber, in condizioni di pista normali e senza particolari sorprese salvo la bandiera rossa per Lewis Hamilton, è di quelle enormi per il team Marussia gestito da John Booth. Pur se in buona sostanza dovuto ai disastri della scuderia elvetica, il risultato del sabato è un nuovo coronamento di quanto i nuovi "piccoli team" hanno sempre cercato e che erano stati così lontani dal trovare. Jules Bianchi, è inutile nasconderlo, è stato il vero artefice di questi risultati. Dopo aver chiuso in testa le prove collettive di Silverstone con la Ferrari, il francese nuovamente ha pre- 30 so in mano la scuderia di Banbury, in una situazione che gli sta facendo guadagnare molti punti in termini di quotazioni per il mercato. In gara, la storia è stata diversa. Dopo un problema in partenza, Jules ha recuperato bene, superando i rivali diretti in pochi giri, ma le Sauber non erano più raggiungibili. Per quanto riguarda Max Chilton... penultimo in prova, penultimo in gara. Continua a non fare errori, ma non sembra riuscire a trarre il massimo dalla sua vettura. Del resto, per dirla tutta, il suo curriculum non è mai stato particolarmente esaltante tale da meritare il passaggio in F.1, avvenuto solo per l’ingresso del padre all’interno della squadra di Booth. BIANCHI 31 FORMULA 1 GP GERMANIA RICOMINCIAMO La Caterham è al centro di una ristrutturazione tecnica e di personale. Ad Hockenheim entrambi i piloti, Kobayashi ed Ericsson, hanno visto il traguardo e questa è già una iniezione di fiducia 32 DA CAPO Massimo Costa Portare due macchine al traguardo, seppur a 2 giri dal vincitore, potrebbe essere motivo di sollievo considerando tutto quello che sta accadendo alla Caterham. Alla vigilia del GP tedesco infatti, la nuova proprietà ha cominciato a mettere le mani nei punti salienti della struttura cambiando ruoli e persone, lasciandone libere altre, nel tentativo di snellirla. Kamui Kobayashi e Marcus Ericsson hanno incontrato diversi problemi nelle prove, tanto che lo svedese non ha neanche partecipato alla qualifica. In gara è andata un poco meglio con Kobayashi che si è messo dietro la Marussia di Max Chilton, ma quella di Jules Bianchi era troppo distante e veloce. Ericsson invece, è partito dalla corsia box e l’ingresso immediato della safety-car per l’incidente tra Felipe Massa e Kevin Magnussen gli ha permesso di raggiungere la coda del gruppo. Lo svedese nel finale, dopo una corsa regolare, ha tentato l’affondo per raggiungere Chilton, ma le gomme lo hanno mollato. 33 FORMULA 1 GP GERMANIA L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 20 LUGLIO 2014 1 - Nico Rosberg (Mercedes W05) - 67 giri 1.33'42"914 2 - Valtteri Bottas (Williams FW36-Mercedes) - 20"789 3 - Lewis Hamilton (McLaren MP4/29-Mercedes) - 22"530 4 - Sebastian Vettel (Red Bull RB10-Renault) - 44"014 5 - Fernando Alonso (Ferrari F14-T) - 52"467 6 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) - 52"549 7 - Nico Hulkenberg (Force India VJM07-Mercedes) - 1'04"178 8 - Jenson Button (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1'24"711 9 - Kevin Magnussen (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1 giro 10 - Sergio Perez (Force India VJM07-Mercedes) - 1 giro 11 - Kimi Raikkonen (Ferrari F14-T) - 1 giro 12 - Pastor Maldonado (Lotus E22-Renault) - 1 giro 13 - Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR9-Renault) - 1 giro 14 - Esteban Gutierrez (Sauber C33-Ferrari) - 1 giro 15 - Jules Bianchi (Marussia MR03-Ferrari) - 1 giro 16 - Kamui Kobayashi (Caterham CT05-Renault) - 2 giri 17 - Max Chilton (Marussia MR03-Ferrari) - 2 giri 18 - Marcus Ericsson (Caterham CT05-Renault) - 2 giri Giro più veloce: Lewis Hamilton 1'19"908 Ritirati 47° giro - Adrian Sutil 44° giro - Daniil Kvyat 26° giro - Romain Grosjean 0 giri - Felipe Massa IL RIEPILOGO DELLA STAGIONE 2014 Australia Malesia Bahrain Cina Spagna Monaco Canada Austria Gran Bretagna Germania 34 16/03/2014 30/03/2014 30/03/2014 20/04/2014 11/05/2014 24/05/2014 8/06/2014 22/06/2014 6/07/2014 20/07/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) Lewis Hamilton (Mercedes W05) Lewis Hamilton (Mercedes W05) Lewis Hamilton (Mercedes W05) Lewis Hamilton (Mercedes W05) Nico Rosberg (Mercedes W05) Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) Nico Rosberg (Mercedes W05) Lewis Hamilton (Mercedes W05) Nico Rosberg (Mercedes W05) 57 giri in 1.32'58"710 56 giri in 1.40'25"974 57 giri in 1.39'42"743 54 giri in 1.33'28"336 66 giri in 1.41’05”155 78 giri in 1.49'27"661 70 giri in 1.39'12"830 71 giri in 1.27'54"967 52 giri in 2.26'52"094 67 giri in 1.33'42"914 PILOTI CLASSIFICA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Nico Rosberg Lewis Hamilton Daniel Ricciardo Fernando Alonso Valtteri Bottas Sebastian Vettel Nico Hulkenberg Jenson Button Kevin Magnussen Felipe Massa Sergio Perez Kimi Raikkonen Jean-Eric Vergne Romain Grosjean Daniil Kvyat Jules Bianchi Adrian Sutil Marcus Ericsson Pastor Maldonado Esteban Gutierrez Max Chilton Kamui Kobayashi CLASSIFICA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Mercedes Mercedes RBR-Renault Ferrari Williams-Mercedes RBR-Renault Force India-Mercedes McLaren-Mercedes McLaren-Mercedes Williams-Mercedes Force India-Mercedes Ferrari Toro Rosso-Ferrari Lotus-Renault Toro Rosso-Ferrari Marussia-Ferrari Sauber-Ferrari Caterham-Renault Lotus-Renault Sauber-Ferrari Marussia-Ferrari Caterham-Renault 190 176 106 97 91 82 69 59 37 30 29 19 9 8 6 2 0 0 0 0 0 0 COSTRUTTORI Mercedes Red Bull Racing-Renault Williams-Mercedes Ferrari Force India-Mercedes McLaren-Mercedes Scuderia Toro Rosso-Renault Lotus-Renault Marussia-Ferrari Sauber-Ferrari Caterham-Renault 366 188 121 116 98 96 15 8 2 0 0 35 FORMULA E SEBASTIEN BUEMI SCOSSA ELET L’ex pilota F.1 e tester della Red Bull parteciperà al nuovo campionato voluto dalla FIA con il team e.dams ed ha spiegato a Italiaracing i segreti della categoria e della monoposto Dallara 36 TTRICA 37 FORMULA E SEBASTIEN BUEMI Massimo Costa Nei quattro giorni di test che la nuovissima Formula E ha svolto a Donington, Sebastien Buemi è stato il più veloce con la Dallara della e.dams-renault. Il pilota svizzero, tester della Red Bull, ha voluto spiegare a Italiaracing come si è trovato a condurre una monoposto assolutamente silenziosa, poco potente tanto da avvicinare come tempi la F.Renault 2.0, ma che rappresenta un concetto completamente inedito per il motorsport: le gare con motore elettrico. Corse che si svolgeranno su tracciati ricavati all’interno di città di tutto il mondo, con un programma di prove libere, qualifiche e gare condensate tutte in una giornata. Buemi è uno dei numerosi ex F.1 che si sono avvicinati a questo progetto, che hanno in Jarno Trulli e Nick Heidfeld gli elementi più importanti e che hanno caratterizzato a lungo il mondiale della massima formula. Non manca molto all’avvio della stagione previsto per il 13 settembre a Pechino e Sebastien, quale vettura ti ha ricordato la Dallara elettrica? “L’ho trovata una via di mezzo tra una monoposto di F.Renault 2.0 e una F.3. Diciamo che si comporta come una Dallara F.3, si può lavorare tanto sugli assetti e puoi fare la differenza sulla concorrenza”. La batteria come funziona? “Vi è una mappa piuttosto interessante, che ti permette di andare da 120 a 270 cavalli. Bisogna fare attenzione perché più la batteria si scalda e più la potenza diminuisce. Dunque sarà curioso in gara vedere come gestire al meglio i cavalli. Sono sei le mappature a nostra disposizione. Magari rispetto agli avversari puoi guadagnare uno-due giri di vita in più della batteria, aspetto importante”. Nei test quanto durava la batteria? “Una decina di giri dopo di che si doveva attendere parecchio tempo affinché si ricaricasse. Ne approfittavo per discutere con l’ingegnere”. Guidare così poco però non è positivo immagino… “Sì, si perde il ritmo percorrendo pochi giri ogni volta, ma per il momento questa è la situazione”. 38 Con il silenzio che ti circonda quando sei al volante vi hai fatto l’abitudine? “E’ certamente particolare. Senti il vento e all’inizio si fa anche fatica a concentrarsi e poi non ti rendi conto della velocità che stai raggiungendo. Occorre adattarsi”. Come saranno gli eventi agonistici? “Avremo due macchine a disposizione e quando finirà la batteria, rientreremo col muso dentro il box. Scenderemo e saliremo sull’altra vettura, pronta per riprendere la corsa. Sarà tutto in una giornata penso. Si parla di 40 minuti di prove libere, un solo giro di qualifica, gare tra i 50 e i 60 minuti”. Una simulazione di partenza Ma la velocità cosa ti ricorda? Una F.3 o più? “Direi che per ora siamo al livello di una F.Renault 2.0”. I team Con la Formula E, il ritorno in pista di Trulli Andretti Abt Audi China Racing Dragon e.dams Mahindra Amlin Aguri Trulli Venturi Virgin Divagazione fuori pista per Montagny Il calendario 2014/15 13 settembre 2014 – Pechino – Cina 18 ottobre 2014 – Putrajava – Malesia 13 dicembre 2014 – Punta del Este – Uruguay 10 gennaio 2015 – Buenos Aires – Argentina 14 febbraio 2015 – TBA – TBA 14 marzo 2015 – Miami – Stati Uniti 4 aprile 2015 – Long Beach – Stati Uniti 9 maggio 2015 – Monte Carlo – Monaco 30 maggio 2015 – Berlino – Germania 27 giugno – Londra – Gran Bretagna I piloti ex-F.1 Jaime Alguersuari Jerome D’Ambrosio Sebastien Buemi Karun Chandhok Lucas Di Grassi Nick Heidfeld Franck Montagny Bruno Senna Scott Speed Jarno Trulli Buemi, al centro, con Montagny e Sarrazin Gli altri piloti Daniel Abt – GP2 Antonio Garcia – GT Mike Conway – Indycar Nicolas Prost –WEC Katherine Legge Antonio Felix Da Costa – DTM Michela Cerruti – Auto GP Sam Bird - GT 39 INDYCAR GARE A TORONTO LA DANZA DELLA PIOGGIA Il meteo ballerino ha stravolto l'intero weekend canadese. A beneficiarne Bourdais e Conway, bravi a portare a casa le coppe del vincitore tra mille insidie. Castroneves, sempre leader del campionato, rosicchia qualche punticino ad un Power a tratti sprecone Silvano Taormina L'Indycar spesso ci ha abituati a weekend imprevedibili. Il colpo di scena sempre dietro l'angolo, i nomi meno quotati improvvisamente alla ribalta, i pronostici permeati sulla carta e specchio di una realtà che poi si rivela opposta. Quello appena concluso a Toronto è uno di questi. Non solo per chi lo ha vissuto calcando le tribune e i padiglioni di Exhbition Place adibito a teatro da corsa, ma anche per tutti coloro che amano il motorsport e aspettano il fine settimana per godere di questo spettacolo davanti alla tv. La mina più vagante è in questo caso è stato il meteo che, non solo si è fatto beffa della bizzarra estate canadese, ma ha influito in maniera perentoria sui risultati di gara. Venerdì caldo e sole, con i team che in un paio di sessioni hanno trovato gli assetti per qualifiche e gare. Sabato subito pioggia, giusto il tempo di regalare a Sebastien Bourdais e al team KV la gioia di una pole che nelle categorie americane gli mancava dal lontano 2007. Pioggia talmente copiosa da stravolgere il programma della giornata e costringere l'Indycar, per la prima volta nella sua storia, a disputare due corse la domenica. 40 41 INDYCAR GARE A TORONTO LA PRIMA DI BOURDAIS Il curriculum di Bourdais è uno di quelli pesanti, molto pesanti. L'unica casella vuota era quella alla voce "vittorie in Indycar". Incantesimo prontamente rotto in gara 1 al tentativo numero cinquantatre, dominata dall'inizio alla fine come quando collezionava successi in Champ Car. Ogni volta che poteva, erigeva un muro tra se e Helio Castroneves. Il brasiliano del team Penske, secondo sotto la bandiera a scacchi, ha pensato a portare a casa punti pesanti in ottica campionato. Cosa che, ancora una volta, non ha fatto il suo compagno di squadra e contendente al titolo Will Power, finito grottescamente in testacoda in fase di caution e costretto alla rimonta fino alla nona posizione. Il podio lo ha calcato anche Tony Kanaan, luce per il team Ganassi, nonostante un contatto con Ryan Hunter Reay (Andretti), poi finito a muro. Da applausi Simon Pagenaud (Schdmit) che, dopo aver creato l'ingorgo del primo via, si è redento rimontando dall'ultimo al quarto posto. CONWAY BEFFA TUTTI Gara 1 è stata solo l'antipasto dello show andato in onda qualche ora più tardi. Dodici giri sull'asciutto, poi la pioggia. Prima fine e pungente, poi sempre più copiosa. Il tema principale, in entrambe le circostanze, è stato il duello ravvicinato tra Castroneves, partito dalla pole in una griglia determinata dalla classifica piloti dopo l'annullamento della seconda qualifica, e Power, chiamato a dimostrare che il più forte e lui e gli avversari per il titolo può anche sopravanzarli senza beccarsi delle penalità per manovre poco corrette. Detto fatto, per la precisione al giro 42 e senza farsi mancare una leggera toccata con Castroneves. L'asfalto però, incluse le numerose ed insidiose patch in cemento, si stava asciugando. Provvidenziale è arrivata pochi giri dopo una caution provocata da Sebastian Saavedra (KV), con buona parte del plotone subito ai box per montare le slick. Cosa che un incredulo Mike Conway della squadra di Ed Carpenter, aveva fatto poco prima, ritrovandosi quinto dietro a Justin Wilson (Coyne), Josef Newgarden (Fisher), Carlos Huertas (Coyne) e Luca Filippi (Rahal) che hanno preferito restare in pista con le scanalate. Riprese le ostilità, Conway ci ha messo poco a sbarazzarsi di chi lo precedeva e, nonostante una nuova interruzione con bandiera rossa, ha rigato in scioltezza fino alla bandiera a scacchi. Kaanan, secondo al targuardo nonostante un dritto al primo giro, e 42 Power ci hanno messo un pò di più a sopravanzare i piloti con le rain accontentandosi del podio. Da dimenticare la gara di Pagenaud, rallentato da noie di natura elettrica sin dai primi giri. FILIPPI DUE VOLTE A MURO, MALE MONTOYA Non è stato dei migliori il rientro di Luca Filippi. Brillante settimo in qualifica, ha raccolto meno di quanto seminato. In gara 1 è finito a muro mentre era quinto. In gara 2 dapprima è risalito brillantemente dall'ultimo al quinto posto, poi di nuovo contro le barriere e quindi in fondo al gruppo. Rimasto in pista con le rain quando la pista era completamente asciutta, non è riuscito a difendere la quarta posizione transitando tredicesimo sotto la bandiera a scacchi. Un ulteriore penalità post-gara lo ha spedito al sedicesimo posto. Weekend senza infamia e senza gloria per Scott Dixon (Ganassi), quinto e settimo, mentre l'idolo di casa James Hinchcliffe (Andretti) non è riuscito ad andare oltre l'ottavo posto di gara 1. Non ha sorriso Juan Pablo Montoya (Penske), diciottesimo in gara 1 e subito contro le barriere in gara 2, colpito poco dopo da Mikhail Aleshin (Schdmit) che è rimasto incastrato sotto la vettura del brasiliano tenendo tutti con il fiato sospeso per qualche minuto. L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 DOMENICA 20 LUGLIO 2014 1 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) - KV - 65 giri in 1h15'44''323 2 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 3''340 3 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 4''865 4 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 5''427 5 - Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 12''547 6 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) - Rahal 15''580 7 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 28''697 8 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 31''167 9 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 33''122 10 - Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 33''725 11 - Mikhail Aleshin (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 39''074 12 - Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 43''362 13 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) - Herta - 58''364 14 - Carlos Huertas (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 58''496 15 - Mike Conway (Dallara DW12-Chevy) - Carpenter - 58''938 16 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 1'01''428 17 - Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) Andretti - 1'01''767 18 - Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 1 giro 19 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) - KV - 1 giro 20 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Honda) - Fisher - 2 giri Giro più veloce: Simon Pagenaud 1'00''695 39° giro - Ryan Hunter Reay 17° giro - Luca Filippi 10° giro - Takuma Sato Conway beffa tutti in gara 2 montando per primo le slick L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 20 LUGLIO 2014 1 - Mike Conway (Dallara DW12-Chevy) - Carpenter - 56 giri 2 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 3''541 3 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 5''154 4 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 5''485 5 - Takuma Sato (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 6''621 6 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) - Herta - 7''870 7 - Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 7''935 8 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 10''176 9 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) - KV - 12''021 10 - Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 15''785 11 - Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 15''867 12 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 16''220 13 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Honda) – Fisher - 20''912 14 - Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 22''614 15 - Carlos Huertas (Dallara DW12-Honda) – Coyne - 29''271 16 - Luca Filippi (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 46''438 17 - Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) Andretti - 4 giri 18 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 4 giri 19 - Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 4 giri 20 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 6 giri 21 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) - KV - 7 giri Giro più veloce: Helio Castroneves 1'00''879 46° giro - Simon Pagenaud 10° giro - Mikhail Aleshin Il campionato 1. Castroneves 533; 2. Power 520; 3.Hunter Reay 464; 4. Pagenaud 462; 5. Montoya 428; 6. Dixon 387; 7. Munoz 384; 8. Kaanan 380; 9. Andretti 375; 10. Bourdais 358. 43 GP2 GARE A HOCKENHEIM Nella prima corsa Evans ha optato per le soft ed ha concluso con le medie, soluzione che si è rivelata vincente considerando che partiva dalla ottava fila mentre Coletti ha giocato d’azzardo con le slick su pista bagnata nella prova Sprint ed ha tagliato il traguardo in prima posizione! Grande gara 2 per Coletti 44 QUESTION Massimo Costa Foto LAT Mai come ad Hockenheim le gomme Pirelli e la strategia ha giocato un ruolo così dominante per determinare i vincitori delle due gare GP2. Mitch Evans prima, Stefano Coletti poi, seppure in condizioni meteo diverse, hanno giocato in concerto con i rispettivi team Russian Time e Racing Engineering proprio su questo aspetto. Evans non si aspettava di certo di cogliere il secondo successo dopo Silverstone considerando la infelice qualifica che lo aveva visto solo quindicesimo. Scelte le gomme soft, il neozelandese ha cominciato a risalire la china, sorpasso dopo sorpasso fino alla sosta al 13° giro dove ha montato le Pirelli medie. Chi era partito con questo tipo di pneumatico, nella prima parte della corsa non è parso particolarmente veloce (ma si sa sempre dopo…). Quando tutti coloro che occupavano le prime posizioni, con Stoffel Vandoorne che comandava la classifica, hanno effettuato il loro pit-stop passando da medie a soft, con grande sorpresa si sono ritrovati alle spalle di Evans. Che pareva sbucato dal nulla e difatti uno dei più stupiti era proprio il belga della ART. Evans ha tenuto testa a Vandoorne a sua volta inseguito da Jolyon Palmer, poi molto più distanti Stefano Coletti e Felipe Nasr e così sono transitati sotto la bandiera a scacchi. Per Evans una ulteriore dose di fiducia in una stagione dalla quale ci si aspettava molto di più da lui, quanto meno combattere per la vittoria del campionato considerando che era stato voluto a tutti i costi ai danni di Tom Dillmann all’interno della nuova proprietà di Russian Time NE DI GOMME 45 GP2 GARE A HOCKENHEIM COLETTI FANTASTICO AZZECCA TUTTO Spettacolare invece la corsa sprint. La pista era bagnata al via e chi ha azzardato di partire con le slick è stato ampiamente ripagato. Non era ovviamente facile gestire una vettura come la GP2 con gomme lisce sul bagnato, ma Stefano Coletti e Felipe Nasr in particolare ci sono riusciti alla grande. Occorreva molta perizia per non commettere errori. Coletti è stato a dir poco strepitoso e nel finale molto attento a tenere a qualche metro Nasr. Anche Johnny Cecotto, tra i big, aveva scelto di partire con le slick, ma un contatto alla prima curva con Stephane Richelmi gli ha danneggiato la sospensione e il bilanciamento globale della monoposto. Nulla ha potuto il venezuelano, poi costretto anche al ritiro. Coletti non è nuovo a imprese del genere, gliene riuscì una similare a Budapest nel 2011. Buon weekend per Nasr VANDOORNE DOPPIO PODIO MARCIELLO DOPPIO ZERO Hockenheim ha definitivamente confermato il talento di Vandoorne, miglior rookie della stagione. Dopo l’assordante debutto con vittoria, il belga della ART si era un po’ perso, ma ora vanta una serie di ottimi risultati, con quattro podi in sei gare e il sesto posto in classifica non lontano dal gruppetto che insegue Palmer. A Hockenheim è sta- Due podi per Vandoorne Ancora un fine settimana difficile per Marciello Gran rimonta di Evans in gara 1 46 L'ORDINE DI ARRIVO GARA 1 SABATO 19 LUGLIO 2014 to l’unico a cogliere due posti sul podio, secondo e terzo. Rimanendo in tema di rookie, Raffaele Marciello ha dovuto registrare l’ennesimo doppio zero in classifica, il decimo su dodici gare disputate. Dopo essere stato danneggiato in qualifica da concorrenti più lenti, il pilota del Ferrari Driver Academy ha pagato caro l’eccessivo riscaldamento del motore durante il pitstop. Il propulsore si è spento e per lui si è fatta notte. In gara 2, aveva recuperato splendidamente da ultimo a quarto, ma il cambio gli è rimasto bloccato in sesta marcia dopo una uscita di pista (ma la divagazione potrebbe essere stata causata proprio dal problema tecnico). PALMER IMPRESSIONA NASR LO CONTIENE Jolyon e Jonathan Palmer guardano lontano Per quanto riguarda la disfida per il titolo, Palmer è stato ancora una volta estremamente produttivo terminando terzo e sesto nelle due gare e portando a dodici su dodici gare svolte i risultati utili conseguiti. Impressionante. Più concreto del solito Nasr con un quinto e un secondo posto. Ora i due grandi rivali del campionato 2014 si ritrovano con 168 e 127 punti rispettivamente. Cecotto segue a quota 100 ed avrà da recriminare per un weekend che poteva andare meglio mentre chi sta ingranando punti su punti con regolarità (sette risultati utili consecutivi) è Coletti, ora quarto con 96 lunghezze. 1 - Mitch Evans - Russian Time - 38 giri 58'15"099 2 - Stoffel Vandoorne - ART - 0"414 3 - Jolyon Palmer - Dams - 2"755 4 - Stefano Coletti - Racing Engineering - 20"191 5 - Felipe Nasr - Carlin - 20"687 6 - Simon Trummer - Rapax - 23"432 7 - Johnny Cecotto - Trident - 30"583 8 - Nathanael Berthon - Lazarus - 33"160 9 - Marco Sorensen - MP - 35"879 10 - Stephane Richelmi - Dams - 36"857 11 - René Binder - Arden - 37"111 12 - Tom Dillmann - Caterham - 38"081 13 - Takuya Izawa - ART - 43"096 14 - Adrian Quaife Hobbs - Rapax - 47"572 15 - Sergio Canamasas - Trident - 49"996 16 - Julian Leal - Carlin - 58"217 17 - Raffaele Marciello - Racing Engineering - 1'02"333 18 - Andre Negrao - Arden - 1'04"818 19 - Arthur Pic - Campos - 1'05"181 20 - Daniel Abt - Hilmer - 1'09"082 21 - Conor Daly - Lazarus - 1'09"244 22 - Rio Haryanto - Caterham - 1 giro Giro più veloce: Jolyon Palmer 1'27"163 Ritirati 24° giro - Jon Lancaster 12° giro - Daniel De Jong 5° giro - Alexander Rossi 0 giri - Artem Markelov L'ORDINE DI ARRIVO GARA 2 DOMENICA 20 LUGLIO 2014 1 - Stefano Coletti - Racing Engineering - 26 giri 45'31"696 2 - Felipe Nasr - Carlin - 1"238 3 - Stoffel Vandoorne - ART - 5"531 4 - Marco Sorensen - MP - 15"656 5 - Jon Lancaster - Hilmer - 17"961 6 - Jolyon Palmer - Dams - 18"401 7 - Alexander Rossi - Campos - 19"840 8 - Adrian Quaife Hobbs - Rapax - 24"222 9 - Tom Dillmann - Caterham - 25"438 10 - Rio Haryanto - Caterham - 36"088 11 - Mitch Evans - Russian Time - 39"177 12 - Artem Markelov - Russian Time - 40"186 13 - Sergio Canamasas - Trident - 45"938 14 - Simon Trummer - Rapax - 52"486 15 - Daniel Abt - Hilmer - 54"865 16 - Daniel De Jong - MP - 55"552 17 - Nathanael Berthon - Lazarus - 56"878 18 - Julian Leal - Carlin - 1'03"994 19 - Takuya Izawa - ART - 1'08"828 20 - Conor Daly - Lazarus - 1'09"713 21 - Andre Negrao - Arden - 1'12"677 22 - René Binder - Arden - 1'15"032 Giro più veloce: Stefano Coletti 1'25"449 Ritirati 21° giro - Johnny Cecotto 11° giro - Arthur Pic 7° giro - Raffaele Marciello 0 giri - Stephane Richelmi Il campionato 1.Palmer 168; 2.Nasr 127; 3.Cecotto 100; 4.Coletti 96; 5.Evans 92; 6.Vandoorne 86; 7.Leal 66; 8.Richelmi, Pic 41; 10.Marciello 29. 47 AUTO GP GARE A SPIELBERG SAMURAI A METÀ Sato aumenta il suo vantaggio al Red Bull Ring ma senza affodare. Roda conquista la sua prima affermazione nella serie mentre la Cerruti conquista nuovamente il podio Marco Cortesi Photo 4 Kimiya Sato è arrivato al Red Bull Ring con l'intenzione non solo di difendere la sua leadership di campionato, ma anche di incrementarla il più possibile rispetto ad Imola. E l'obiettivo è stato centrato anche se il giapponese dell'Euronova, senza un ritiro per una rottura meccanica in gara 2, avrebbe potuto avere a questo punto in mano un comodo break da giocarsi nella parte finale della stagione. Sato ha iniziato subito a mettere le cose in chiaro in qualifica. D'altronde, per essere presente a Zeltweg aveva "abbandonato" la concomitante GP2 Series ad Hockenheim. Sarebbe stato un peccato deludere le attese. Così la sua pole è stata netta, con quasi tre decimi di vantaggio sul rivale più vicino. In gara 1, il ventiquattrenne di Kobe schierato dall'Euronova ha centrato una vittoria di gran classe, riuscendo a prevalere al termine di una prova tirata che non l'ha affatto visto dominare dall'inizio alla fine. Insomma, l'ennesima dimostrazione di maturità per il pupillo di Taki Inoue e Vincenzo Sospiri. Alla fine, il ritiro di gara 2 l'ha lasciato con 182 punti in totale, 44 in più di Tamas Pal Kiss, autore di un doppio secondo posto. L'ungherese, passato in casa Virtuosi UK, ha colto due piazzamenti importanti anche se per lui la strada è in salita. Riuscisse a rosicchiare qualche punto al Nurburgring, Sato potrebbe già chiudere il discorso in anticipo in Germania. 48 Sato si invola verso il successo 49 AUTO GP GARE A SPIELBERG Roda si è imposto in gara 2 LA PRIMA DI RODA GIOVESI DELUSO La tanto attesa vittoria è arrivata per Roda Il weekend austriaco ha regalato anche la bella affermazione di Andrea Roda in gara 2. Il comasco del team Virtuosi UK, dopo una serie di situazioni in cui era andato vicino a mietere il massimo risultato, ha alla fine trovato la via dell'acuto, prendendosi anche la terza posizione in classifica. Delusi Kevin Giovesi e Markus Pommer, precedentemente appaiati alle spalle di Sato. Il pilota del team FMS ha chiuso fuori dal podio in gara 1 prima di subire la stessa sorte del nipponico in gara 2. In particolare difficoltà il tedesco della Super Nova, fermato da guai tecnici sia in qualifica sia in gara 2. Solo 10 i punti portati a casa. CIPRIANI FA DANNI CERRUTI SUL PODIO Poteva andare molto meglio anche a Michela Cerruti. Reduce dall'emozionante - ma soprattutto convincente - successo di Imola, la ventisettenne milanese era determinata a ripetersi. Purtroppo Giuseppe Cipriani non è stato magnanimo, spedendola in testacoda alla prima curva di gara 1. Nella seconda corsa, dopo aver evitato Cipriani che concludeva il suo rapporto burrascoso con il Red Bull Ring contro le barriere, Michela ha recuperato fino ad un altro positivo podio, approfittando volentieri delle problematiche capitate a diversi rivali, ma meritando il piazzamento anche in termini di passo gara. 50 L'ORDINE DI ARRIVO GARA 1 SABATO 19 LUGLIO 2014 Con Virtuosi UK ha corso Pal Kiss 1 - Kimiya Sato – Euronova - 23 giri 2 - Tamas Pal Kiss – Zele - 3”924 3 - Andrea Roda - Virtuosi UK - 4”218 4 - Kevin Giovesi - FMS Racing - 5”540 5 - Markus Pommer - Super Nova - 5”788 6 - Shinya Michimi – Euronova - 13”631 7 - Christof Von Grunigen – Zele - 18”556 8 - Michele La Rosa - MLR 71 - 43”203 9 - Giuseppe Cipriani – Ibiza - 1'12”689 10 - Salvatore De Plano – FMS - 1 giro Ritirati 1° giro – Michela Cerruti L'ORDINE DI ARRIVO GARA 2 DOMENICA 20 LUGLIO 2014 1 - Andrea Roda - Virtuosi UK - 20 giri 2 - Tamas Pal Kiss – Zele - 6”385 3 - Michela Cerruti - Super Nova - 12”857 4 - Shinya Michimi – Euronova - 14”473 5 - Michela Cerruti - Super Nova - 31”444 6 - Salvatore De Plano – FMS - 1 giro 7 - Kevin Giovesi - FMS Racing - 5 giri 8 - Kimiya Sato – Euronova - 5 giri Giro più veloce: Shinya Michimi - 1'21"480 Ritirati 2° giro - Christof Von Grunigen 2° giro - Markus Pommer 1° giro - Giuseppe Cipriani Il campionato 1. Sato 182; 2. Kiss 138; 3. Roda 133; 4. Giovesi 131; 5. Pommer 125 Ancora un podio per Michela Cerruti 51 GP3 GARE A HOCKENHEIM Kirchhofer ha vinto la prima gara in GP3 52 KIRCHHOFER FINALMENTE Più volte protagonista, il tedesco del team ART proprio nell’appuntamento di casa ha raccolto il primo successo stagionale. Vittoria anche per Mardenborough mentre Lynn a suon di piazzamenti a podio tiene sempre la testa della classifica generale Antonio Caruccio Photo LAT Avanti un altro. Dopo che la GP3 a Silverstone sembrava aver trovato il suo anti-Lynn in Jimmy Eriksson, in terra tedesca ha invece svettato il padrone di casa, Marvin Kirchhofer. Campione in carica della Formula 3 tedesca, e sin dai primi test di inizio anno apparso come una delle novità più interessanti della categoria, Marvin ha pagato nelle prime corse un po’ di inesperienza, non mancando però di mettere tutti in allerta sulla propria velocità. Era successo a Barcellona, dove dalla prima fila aveva sbagliato la partenza vanificando tutto. Questa volta invece, forse complice l’atmosfera di casa che vede i tedeschi campioni del mondo nel calcio e dominare in F.1, Kirchhofer ha facilmente conquistato pole position, vittoria e giro veloce in gara 1. Questa impresa era sino ad ora riuscita solo a Lynn a Barcellona e Zeltweg, ma proprio come l’inglese, in gara 2 Marvin ha vanificato tutto in un incidente con Emil Bernstorff, ricevendo anche cinque posizioni di penalità in griglia per la prossima prova in Ungheria. 53 GP3 GARE A HOCKENHEIM LYNN INDISTURBATO ERIKSSON SU E GIÙ Ecco che allora, un secondo e terzo posto sono per Lynn il lascia passare ideale per sperare di poter andare in vacanza, dopo Budapest, da leader indisturbato della serie. Nonostante la penalità in gara 1, Eriksson aveva recuperato posizioni e domenica aveva concluso terzo, ma è poi stato penalizzato di 20 secondi per non aver rispettato una bandiera gialla, vedendo così vanificati i propri sforzi. La vittoria di gara 2 è invece andata, a sorpresa, a Jann Mardenborough. L’inglese, che fino a pochi anni fa le piste e le macchine da corsa le vedeva solo alla play-station, e non per modo di dire, grazie al supporto del Nissan GT Academy ha fatto passi da gigante ed ha raggiunto la sua prima vittoria in GP3 riuscendo in un’impresa dove molti altri, più blasonati di lui, hanno fallito. Agostini continua positivamente il suo apprendistato in GP3 Incredibile la carriera di Mardenborough AGOSTINI È ABBONATO AI PUNTI Alle sue spalle è giunto il connazionale Dino Zamparelli, che porta un pizzico di italianità in una classifica che invece ha visto ben cinque britannici completare la top-5. Oltre al podio in onore della Regina Elisabetta, ci hanno infatti pensato Dean Stoneman e Nick Yelloly a ringraziare il Santissimo per la tutela alla propria monarca, su vetture di altrettanti cinque differenti team. Sesto posto per Patric Niederhauser invece, finalmente autore di una buona performance dopo un inizio di stagione in salita. Meno bene è andata al suo connazionale Alex Fontana, che in gara 1 a causa della penalità in griglia rimediata a Silverstone ha visto vanificata la possibilità di entrare in zona punti, mentre in gara 2 ha stallato al via. In entrambe le occasioni ha effettuato due grandi rimonte, ma non è riuscito a entrare in top-10. Ancora costantemente a punti Riccardo Agostini. Il veneto della Hilmer ne ha raccolto sino ad ora 17 in 4 gare. 54 Weekend difficile per Fontana L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 SABATO 19 LUGLIO 2014 1 - Marvin Kirchhofer - ART – 18 giri 27’47”577 2 - Alex Lynn - Carlin - 3"359 3 - Emil Bernstorff - Carlin – 4”459 4 - Nick Yelloly - Status - 9"770 5 - Dean Stoneman - Manor - 12"928 6 - Dino Zamparelli - ART - 14"922 7 - Jimmy Eriksson - Koiranen - 16"792 8 - Jann Mardenborough - Arden - 17"173 9 - Riccardo Agostini - Hilmer - 18"231 10 - Robert Visoiu - Arden - 18"752 11 - Alex Fontana - ART - 20"483 12 - Patric Niederhauser - Arden - 29"000 13 - Richie Stanaway - Status - 29"462 14 - Mitchell Gilbert - Trident - 29"672 15 - Adderly Fong - Jenzer - 29"873 16 - Nelson Mason - Hilmer - 32"628 17 - Luis Sa Silva - Carlin - 36"620 18 - Matheo Tuscher - Jenzer - 37"224 19 - Pal Varhaug - Jenzer - 37"444 20 - Ryan Cullen - Manor - 37"635 21 - Roman De Beer - Trident - 41"959 22 - Santiago Urrutia - Koiranen - 46"976 23 - Victor Carbone - Trident - 47"277 24 - Sebastian Balthasar - Hilmer - 1'21"218 25 - Patrick Kujala - Manor – 2 giri Giro veloce: Marvin Kirchhofer 1’31”521 Ritirati 7° giro - Carmen Jorda 1° giro - Alfonso Celis . L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 20 LUGLIO 2014 1 - Jann Mardenborough - Arden – 18 giri 27’48"880 2 - Dino Zamparelli - ART - 3"860 3 - Alex Lynn - Carlin - 7"087 4 - Dean Stoneman - Manor - 8"688 5 - Nick Yelloly - Status - 9"169 6 - Patric Niederhauser - Arden - 10"046 7 - Richie Stanaway - Status - 13"158 8 - Riccardo Agostini - Hilmer - 13"502 9 - Robert Visoiu - Arden - 14"251 10 - Luis Sa Silva - Carlin - 15"999 11 - Matheo Tuscher - Jenzer - 21"983 12 - Adderly Fong - Jenzer - 22"949 13 - Alex Fontana - ART - 23"343 14 - Nelson Mason - Hilmer - 24"801 15 - Jimmy Eriksson - Koiranen - 26"196 * 16 - Patrick Kujala - Manor – 27”467 17 - Roman De Beer - Trident - 29"522 18 - Santiago Urrutia - Koiranen - 30"129 19 - Ryan Cullen - Manor - 42"308 20 - Victor Carbone - Trident - 43"252 21 - Sebastian Balthasar - Hilmer - 43"815 22 - Carmen Jorda – Koiranen – 1’09”384 23 - Alfonso Celis – Status – 1 giro Giro veloce: Jann Bardenborough 1’31”198 Ritirati 12° giro - Mitchell Gilbert 8° giro - Emil Bernstorff 7° giro - Marvin Kirchhofer 0 giri - Pal Varhaug *Indica penalità di 20 secondi Il campionato 1. Lynn 114 punti; 2. Eriksson 84; 3. Kirchhofer 80; 4. Bernstorff 73; 5. Stanaway 70; 6. Yelloly 56; 7. Zamparelli 45; 8. Stoneman 40; 9. Tuscher 25; 10. Mardenborough 23 55 EUROFORMULA OPEN GARE A SILVERSTONE STUVIK IMPAZZA Doppietta per Stuvik e primo posto in campionato Due vittorie, primo posto in campionato, il thailandese della RP Motorsport ha lasciato il segno sul tracciato britannico. Bel weekend per Palou mentre Janosz ha avuto una battuta d’arresto Claudio Pilia Foto Speedy Il quinto weekend stagionale dell’EuroFormula Open, disputatosi sullo storico e veloce circuito di Silverstone, ha visto emergere, con sempre più insistenza, l’ingombrante figura di Sandy Stuvik. Da vero e proprio candidato al titolo, il veloce pilota thailandese non ha fallito l’occasione di issarsi in vetta alla classifica di campionato, sfruttando appieno la Dallara curata per lui dal team italiano RP Motorsport. Una prima fila nella qualifica 1 ed una pole position nella seconda sessione di prove ufficiali, sono stati i due biglietti da visita con cui il 19enne di Phuket ha dato l’assalto ad entrambe le gare in programma, portandosi a casa il bottino pieno e pure la leadership nella serie, strappata all’ormai ex capoclassifica Artur Janosz. JANOSZ NON A SUO AGIO Il driver polacco, nonché compagno di squadra dello stesso Stuvik, non è sembrato aver mai trovato il feeling giusto con le veloci curve dello storico tracciato d’Oltremanica, non risultando pienamente effica- 56 ce durante tutto il weekend. Per il portacolori di casa RP, tuttavia, potrebbe non essere una partita chiusa, avendo ancora da giocarsi le sue carte nei round conclusivi di Spa-Francorchamps, Monza e Barcellona, essendo distante 28 lunghezze dalla vetta. Staremo a vedere. PALOU FICCANTE SI RIVEDE KANAMARU Chi ha deciso di non mollare la presa è stato il catalano Alex Palou, unico vero rivale di Stuvik durante il fine settimana britannico, essendo riuscito talvolta anche a mettere il sale nella coda del thailandese, strappandogli peraltro la pole per gara 1. Ci ha messo tanto del suo anche Yarin Stern; l’israeliano della West Tec ha raccolto punti pesanti in entrambe le corse, riuscendo a salire per due volte sul gradino più basso del podio. Intanto, dopo un weekend all’Hungaroring non troppo brillante, ha ritrovato una certa forma anche il nipponico Yu Kanamaru, apparso decisamente in crescita rispetto a due settimane fa e sempre in top-5, sia in qualifica che gara. Il tracciato belga di Spa, dal 5 al 7 settembre, offrirà ancora curvoni veloci e un tracciato “da pelo” per i piloti; i valori in campo rimarranno identici? Weekend non facile per Baptista L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 SABATO 19 LUGLIO 2014 1 - Sandy Stuvik - RP Motorsport - 15 giri in 29'27"681 2 - Alex Palou - Campos - 8"062 3 - Yarin Stern - West Tec - 13"200 4 - Yu Kanamaru - De Villota - 14"673 5 - Artur Janosz - RP Motorsport - 19"207 6 - Konstantin Tereschenko - Campos - 28"361 7 - Sean Walkinshaw - Campos - 28"756 8 - Wei Fung Thong - West Tec - 29"596 9 - Che One Lim - De Villota - 30"913 10 - Tanart Sathienthirakul - West Tec - 31"994 11 - Saud Al Faisal - RP Motorsport - 52"222 12 - John Simonyan - RP Motorsport - 4 giri Ritirati 3° giro - Christopher Hoher 1° giro - Nicolas Pohler 1° giro - Andres Saravia 1° giro - Henrique Baptista L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 20 LUGLIO 2014 1 - Sandy Stuvik - RP Motorsport - 15 giri 29'10"991 2 - Alex Palou - Campos - 2"514 3 - Yarin Stern - West Tec - 5"785 4 - Yu Kanamaru - De Villota - 7"722 5 - Artur Janosz - RP Motorsport - 11"418 6 - Andres Saravia - RP Motorsport - 12"148 7 - Tanart Sathienthirakul - West Tec - 13"403 8 - Konstantin Tereschenko - Campos - 25"888 9 - Nicolas Pohler - West Tec - 27"338 10 - John Simonyan - RP Motorsport - 35"733 11 - Henrique Baptista - DAV - 37"082 12 - Sean Walkinshaw - Campos - 43"535 13 - Che One Lim - De Villota - 48"867 14 - Saud Al Faisal - RP Motorsport - 57"450 15 - Christopher Hoher - BVM - 1 giro Ritirati 2° giro - Wei Fung Thong Il campionato 1.Stuvik 188; 2.Palou 168; 3.Janosz 160; 4.Kanamaru 77; 5.Stern 72; 6.Tereschenko 63; 7.Twynham 53; 8.Sathienthirakul 41; 9.Saravia 40; 10.Walkinshaw 30. Uscita di pista di Thong 57 GT OPEN GARE A SILVERSTONE ZAMPIERI FA LA DIFFERENZA Il pilota italiano è stato il gran mattatore della seconda corsa vincendola in coppia con Mavlanov con la Ferrari del Russian Bears. Bel debutto per l’Aston Martin con Turner-Fannin subito al top 58 Claudio Pilia Foto Speedy La trasferta dell’International GT Open in quella che è universalmente riconosciuta come la culla del motor sport britannico, ovvero la storica pista di Silverstone, non ha deluso le aspettative della vigilia ed ha offerto, ancora una volta, tanti spunti e soprattutto tanto spettacolo. In primis la grande attesa del weekend, l’Aston Martin V12 Vantage - schierata come “wild-card” in quello che è l’appuntamento di casa per il team TF Sport - che nelle mani di Jody Fannin, ma soprattutto di Darren Turner, ha dimostrato una grande competitività. Ingolosito dalla pole position strappata nella prima qualifica, il duo britannico ha poi trasformato la partenza al palo in una bella vittoria, dominando una gara 1 disturbata dalla pioggia e pure da una safety car (rimasta in pista oltre 10 minuti per rimuovere la Ferrari di Barba, ferma per una foratura) che ha costretto Fannin a rimboccarsi le maniche fino alla bandiera a scacchi, durante il secondo turno di guida. In gara 2, bella vittoria per Zampieri in coppia con Mavlanov 59 GT OPEN GARE A SILVERSTONE AUDI TORNA IN POLE ZAMPIERI SCATENATO A Silverstone, però, si è rivista in pole position anche l’Audi (e non accadeva dalla Q1 di Jerez), che col giro perfetto di Adrien Patel si è aggiudicato la partenza al palo nella Q2, dopo averla “sfiorata” nelle prime prove ufficiali il compagno di vettura lusitano Cesar Campanico. Intanto, si è difesa con onore anche l’abituale e nutrita pattuglia italiana. A partire da Daniel Zampieri, che in coppia con Roman Mavlanov ha riassaporato il successo ad un mese di distanza dalla gara 1 di Jerez. Vittoria dovuta in gran parte all’italiano di casa Russian Bears, il quale, dopo il cambio pilota, nel suo stint si è letteralmente scatenato, mettendo in pista un passo pressoché insostenibile per tutti e mettendosi alle spalle pure l’Aston Martin. Pole in Q2 per l'Audi di Patel-Campaniço MONTERMINI SBAGLIA RODA-RUBERTI LEADER Qualche difficoltà in più per la coppia formata da Andrea Montermini e Niccolò Schirò; l’ex driver di F.1, infatti, ha “regalato” alla coppia Beretta-Camathias (Autorlando) un insperato piazzamento in top-5 nella seconda corsa, finendo in testacoda e fuori pista quando occupava, fino alle battute finali, la quinta posizione. A fare il resto ci ha pensato l’inesperienza di Niccolò Schirò, approdato nel circuito del Northampthonshire per farci innanzitutto conoscenza (non l’aveva infatti mai incontrato, nemmeno nelle esperienze passate in monoposto). Bicchiere mezzo pieno, infine, per il duo di AF Corse formato da Giorgio Roda e Paolo Ruberti, i quali hanno chiuso il weekend in testa al campionato nella classe GTS, grazie al nono posto di gara 2, malgrado un testacoda a metà del primo giro. Al via di gara 2, Pastorelli èf inito contro le barriere dopo un contatto. Gattuso e Cordoni discutono la strategia nel team Ombra 60 L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 SABATO 19 LUGLIO 2014 1 - Turner-Fannin (Aston Martin V12) - TF Sport - 1.11'56"297 - SGT 2 - Soulet-F.Pastorelli (Corvette C6 ZR1) - V8 Racing - 8"039 - SGT 3 - Beretta-Camathias (Porsche 997) - Autorlando - 8"889 - GTS 4 - Ramos-N.Pastorelli (Corvette C6R) - V8 Racing - 9"437 - SGT 5 – Hamilton-Tutumlu (Corvette C6-ZR1) - Selleslagh - 12"026 - SGT 6 - Roda-Ruberti (Ferrari 458) - AF Corse - 12"116 - GTS 7 - Sdanewitsch-Leo (Ferrari 458) - AF Corse - 13"496 - GTS 8 - Vinyes-Perez (Ferrari 458) - Russian Bears - 15"857 - GTS 9 - Campanico-Patel (Audi R8) - Novadriver - 19"177 - GTS 10 - Montermini-Schirò (Ferrari 458) - Villorba - 1 giro - SGT 11 - Jacoma-Pan (Porsche 997) - Ebimotors - 1 giro - GTS 12 - Cordoni-Gattuso (Ferrari 458) - Ombra - 4 giri - GTS Ritirati 24° giro - Retera-Leilwitz 22° giro - Mavlanov-Zampieri 22° giro - Barba-Sicart Al rientro nel GT Open Leo, in coppia con Sdanewitsch L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 20 LUGLIO 2014 1 - Mavlanov-Zampieri (Ferrari 458) - Russian Bears - 29 giri 1.01'17"489 2 - Turner-Fannin (Aston Martin V12) - TF Sport - 18"475 3 – Hamilton-Tutumlu (Corvette C6-ZR1) - Selleslagh - 27"433 4 - Vinyes-Perez (Ferrari 458) - Russian Bears - 29"187 5 - Beretta-Camathias (Porsche 997) - Autorlando - 43"500 6 - Montermini-Schirò (Ferrari 458) - Villorba - 44"751 7 - Campanico-Patel (Audi R8) - Novadriver - 45"835 8 - Soulet-F.Pastorelli (Corvette C6 ZR1) - V8 Racing - 46"245 9 - Roda-Ruberti (Ferrari 458) - AF Corse - 1'09"313 10 - Cordoni-Gattuso (Ferrari 458) - Ombra - 1'11"639 11 - Sdanewitsch-Leo (Ferrari 458) - AF Corse - 1'51"128 12 - Jacoma-Pan (Porsche 997) - Ebimotors - 1 giro Sul podio di gara 1 Beretta-Camathias con la Porsche Autorlando Ritirati 4° giro - Barba-Sicart 3° giro - Retera-Keilwitz Il campionato 1.Pastorelli-Ramos 135 punti; 2.Schirò-Montermini 132; 3.Zampieri-Mavlanov 124; 4.Soulet 116; 5.Roda 87; 6.Camathias 82; 7.Tutumlu 80. Bel weekend per Tutumlu-Hamilton 61 Un po' di rammarico per Montermini in gara 2 ELMS GARA A SPIELBERG BATTAGL 62 LIA D'ARGENTO Al termine di una lotta durata per quasi tutta la corsa, i colori Alpine hanno vinto la 4 ore del Red Bull Ring, terza prova del campionato. Come sempre decisivi i piloti "silver", obbligati a guidare per oltre metà gara e che hanno influito sul risultato finale L'Alpine ha centrato il primo successo 2014 63 ELMS GARA A SPIELBERG Marco Cortesi L'European Le Mans Series è andata di scena al Red Bull Ring per la terza tappa stagionale su cinque e, in uno schieramento che ha visto l'assenza dei team Murphy e Loeb, pur con il raddoppio del team Greaves, la lotta è stata di fatto a due per buona parte del tempo. Protagonisti il team Jota di Filipe Albuquerque, Simon Dolan e Harry Tincknell e la Signatech di Nelson Panciatici, Paul-Loup Chatin e Oliver Webb: a far la differenza è stata la qualità globale dell'equipaggio nei colori Alpine. Come sempre, il pilota "silver" dell'equipaggio è stato chiamato a guidare per almeno 2 ore e 20, e nel confronto globale, il gentleman Dolan ha pagato dazio su Chatin, driver di carriera anche se ancora giovane e per questo passato tra le maglie della classificazione FIA. Mentre Chatin ha effettuato un lungo stint centrale, Dolan ha infatti "spezzato" il suo tempo di guida costringendo, forse anche per il caldo e la fatica, la sua squadra ad un cambio pilota in più. Alla fine non si è trattato del cambio in sé quanto la necessità di doversi "scaldare" due volte. Alla fine Dolan si è trovato in pista contro Webb che, nonostante la resistenza del rivale, ne ha fatto un sol boccone portando alla vittoria i colori del costruttore francese sull'Oreca numero 36 motorizzata Nissan. IL DUELLO TRA RUGOLO E CRESSONI Tra le Gran Turismo, nonostante la revisione del Balance of Performance della vigilia che le aveva penalizzate, le Ferrari hanno dominato. Nella classe maggiore, la GTE, un brillante Michele Rugolo ha allungato nello stint finale su Matteo Cressoni. Bella la battaglia tra AF Corse e Team Kessel, anche se alla fine per gli uomini di Amato Ferrari ha fatto la differenza la presenza di Matt Griffin e di un Duncan Cameron sempre in miglioramento. Forse anche grazie al Balance, a dominare le prime fasi della corsa era stata l'Aston Martin del Gulf Racing, prima che un'uscita del gentleman e co-titolare Roald Goethe desse il via libera ai "cavallini". In GTCup, ottima prova del team SMP che mette le proprie 458 prima e seconda. Ha vinto la vettura di Luca Persiani, Alexsey Basov e Kirill Ladygin, mentre il fratello minore Anton Ladygin, David Markozov e Olivier Beretta hanno occupato il secondo posto. Fa piacere segnalare il giro più veloce della categoria del giovane estone Kevin Korjus, impegnato con la McLaren ART e autore di un'ottima prestazione. LE PENALITÀ DEL TEAM MORAND Terzo ha terminato il team Race Performance, con Frey-Mailleux non troppo lontani, ma mai in lotta per il successo. E' un caso a parte il team Morand. Gary Hirsch e Christian Klien sono riusciti a farsi affibbiare tre minuti di stop&go in due. Il primo ha calpestato più volte l'ingresso pit-lane, manovra non apprezzata dagli stewards, mentre il secondo è stato punito per "condotta antisportiva". Se si aggiunge che il loro compagno Pierre Ragues è rimasto senza benzina in cima alla corsia box, si può immaginare che le cose per loro sarebbero potute andare ben diversamente. Purtroppo le corse non ammettono errori, figuriamoci tre minuti buttati al vento. L'arrivo al 2° posto di Cressoni Terza piazza GTE per la Ferrari JMW 64 Momenti concitati al cambio gomme per Salo L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 20 LUGLIO 2014 La Zytek-Nissan seconda classifica 1 - Chatin-Panciatici-Webb (Alpine A450-Nissan) - Signatech - 160 giri 2 - Dolan-Tincknell-Albuquerque (Zytek Z11SN-Nissan) - Jota - 12"385 3 - Frey-Mailleux (Oreca 03-Judd) - Race Performance - 18"772 4 - Shulzhitskiy-Bacheta (Zytek Z11SN-Nissan) - Greaves - 1'10"184 5 - Klien-Hirsch-Ragues (Morgan-Judd) - Newblood by Morand - 2 giri 6 - KimberSmith-Patterson-McMurry (Zytek Z11SN-Nissan) - Greaves - 2 giri 7 - Cameron-Griffin-Rugolo (Ferrari 458) - AF Corse - 7 giri 8 - Kemenater-Cressoni (Ferrari 458) - Kessel - 7 giri 9 - McKenzie-Richardson-Bell (Ferrari 458) - JMW - 7 giri 10 - Talkanitsa-Talkanitsa-Kaffer (Ferrari 458) - AT - 7 giri 11 - Perazzini-Cioci-Lyons (Ferrari 458) - AF Corse - 7 giri 12 - Bertolini-Shaitar-Zlobin (Ferrari 458) - SMP - 7 giri 13 - Goethe-Hall-Brown (Aston Martin Vantage) - Gulf - 8 giri 14 - Perrodo-Mallegol-Collard (Porsche 997) - Crubile - 9 giri 15 - Basov-Persiani-Ladygin (Ferrari 458 GT3) – SMP - 9 giri 16 - Beretta-Markozov-A.Ladygin (Ferrari 458) - SMP - 10 giri 17 - De Leener-Sbirrazzuoli (Ferrari 458) - AF Corse - 10 giri 18 - Wainwright-Carroll-Meadows (Porsche 911) - Gulf - 11 giri 19 - Gonzalez-Ajlani-Brundle (McLaren MP4-12C) - ART - 11 giri 20 - Barthez-Pons-Ayari (Ferrari 458) - Sofrev ASP - 11 giri 21 - Lietz-Felbermayr-Felbermayr (Porsche 997) – Proton - 11 giri 22 - Korjus-Demoustier-Goudy (McLaren MP4-12C) - ART - 12 giri 23 - Van Splunteren-Vannelet-Parisy (Porsche 997) - Prospeed - 12 giri 24 - Perera-Vaxiviere-Dermont (Porsche 997) - Pro Almeras - 12 giri 25 - Rasmussen-Melnikov (Ferrari 458) - AF Corse - 12 giri 26 - Rotenberg-Salo-Mediani (Ferrari 458) - SMP - 13 giri 27 - Maris-Merlin-Helary (Porsche 911) - Imsa - 13 giri 28 - Bourret-Beaubelique-Belloc (Ferrari 458) - Sofrev ASP - 14 giri 29 - Schell-Leutwiler-Coleman (Morgan-Nissan) - Pegasus - 18 giri 30 - Laursen-Mac-A.Piccini (Ferrari 458) - Formula Racing - 35 giri 31 - Narac-Armindo-Hallyday (Porsche 911) - Imsa - 53 giri 32 - Thiriet-Badey-Gommendy (Morgan-Nissan) - Thiriey by TDS - 120 giri 33 - Machitski-Sardarov-Cocker (BMW Z4) - Russia by Barwell - 127 giri Rugolo ha colto il successo nella GTE 65 SUPERGT GARA A SUGO L’INCHINO È PER CALDARELLI-SAN Hirate-Tachikawa dominano, ma con una brillante prova in condizioni meteo difficili, il giovane pescarese e Ito conquistano la leadership del campionato per il team Tom's Marco Cortesi Kohei Hirate e Yuji Tachikawa hanno conquistato la tappa del Super GT giapponese a Sugo. Gli alfieri del team Cerumo hanno corso da campioni, ma soprattutto hanno scelto una strategia perfetta guidati dal muretto dal team manager Toranosuke Takagi, ex pilota di F.1. L'altro lato della medaglia nella prefettura di Miyagi, è stata però l'altrettanto solida prova con cui Andrea Caldarelli e Daisuke Ito si sono portati sul secondo gradino del podio e al vertice del campionato. Caldarelli ha avuto un inizio entusiasmante. Mentre molti si fermavano per mettere gomme rain, il pescarese ha ripreso le poche vetture che gli erano rimaste davanti andando in fuga. Poi, ha dovuto subire il ritorno di Hirate che, anche approfittando di un suo piccolo errore, ha messo a segno un sorpasso splendido involandosi verso la vittoria. Nel finale, con Ito al volante, il team Tom's ha provato la mossa delle rain per via di un nuovo acquazzone, che si è rivelato troppo leggero per poter fare la differenza. POLEMAN FLAGELLATI QUINTARELLI E LIUZZI KO Il terzo posto è andato alla Honda di Koudai Tsukakoshi e Toshihiro Kaneishi mentre la corsa dei polesitter James Rossiter e Kazuki Nakajima è stata flagellata, come per molti altri, dal pit-stop iniziale. Solo due vetture hanno infatti fatto segnare arrivi a pieni giri. Ritiro nelle battute conclusive per Ronnie Quintarelli, che insieme a Tsugio Matsuda ha particolarmente patito il rendimento non ottimale delle gomme sulle Nissan GT-R. L'equipaggio della Nismo, che era stato a lungo il migliore tra quelli della casa di Yokohama, si è arreso a 4 tornate dalla conclusione per un problema al cambio. Ritiro invece al 64° passaggio per Kosuke Matsuura e Vitantonio Liuzzi. NELLA GT300 VINCE LA LAMBO La Lexus Tom's di Caldarelli-Ito In classe GT300 a prevalere è stata la Lamborghini Gallardo del JLOC: nonostante un'escursione dell'ultimo minuto probabilmente dovuta ad un problema fisico alla schiena, Manabu Orido è riuscito a tagliare il traguardo per primo dopo aver preso il volante da Takayuki Aoki. Coinvolte in due contatti le Mercedes SLS che avevano ben figurato in prova e comandato nel corso del primo stint. 66 A Sugo vittoria di Tachikawa-Hirate su Lexus Cerumo Terza ma staccata di 1 giro la Honda di Tsukakoshi-Kaneishi L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 20 LUGLIO 2014 1 - Tachikawa-Hirate (Lexus RC-F) - Cerumo - 79 giri 2 - Ito-Caldarelli (Lexus RC-F) - Tom's - 1'20”016 3 - Tsukakoshi-Kaneishi (Honda NSX) - Real - 1 giro 4 - Nakajima-Baguette (Honda NSX) - Nakajima - 1 giro 5 - Oshima-Kunimoto (Lexus RC-F) - LeMans - 1 giro 6 - Ishiura-Jarvis (Lexus RC-F) - Sard - 1 giro 7 - Motoyama-Yanagida (Nissan GT-R) - Mola - 1 giro 8 - Yamamoto-Makowiecki (Honda NSX) - Dome - 1 giro 9 - Yasuda-De Oliveira (Nissan GT-R) - Impul - 2 giri 10 - Krumm-Sasaki (Nissan GT-R) - Kondo - 2 giri 11 - Kogure-Mutoh (Honda NSX) - Kunimitsu - 2 giri 12 - Wakisaka-Sekiguchi (Lexus RC-F) - Bandoh - 3 giri 13 - Nakajima-Baguette (Honda NSX) - Nakajima - 3 giri 14 - Matsuda-Quintarelli (Nissan GT-R) - Nismo - 4 giri Giro più veloce: Naoki Yamamoto - 1'13"667 Ritirati 64° giro - Liuzzi-Matsuura Il campionato 1.Caldarelli-Ito 49; 2.Yasuda-De Oliveira 44; 3.Tachiawa-Hirate 35; 4.OshimaKunimoto 34; 5.Matsuda-Quintarelli 27. 67 CIVM FASANO MERLI METTE IL TURBO In Puglia, il trentino allunga nella classifica tricolore su Faggioli, che a sua volta domina nell'Europeo. Leogrande torna in corsa nel gruppo monoposto, mentre in CN il duello Iaquinta-Magliona si fa incandescente e Nappi è di nuovo leader in E1 68 Gianluca Marchese Foto Moretti Se Faggioli vince in Europa, nel CIVM 2014 Merli capitalizza la trasferta della 57^ Coppa Selva di Fasano e fa sua per la prima volta una gara che in carriera ancora gli mancava. Ben assecondato da un'Osella PA2000 Honda che, come a Trento, ha dimostrato una messa a punto generale più efficace rispetto a inizio stagione, nelle due salite della gara pugliese il leader tricolore ha rispettato i pronostici della vigilia tornando alla vittoria assoluta in CIVM dopo due mesi e mezzo di digiuno. Fattore ancora più importante è il bottino di 20 punti grazie ai quali il trentino è tornato ad allungare in classifica sul pluricampione toscano. Era l'obiettivo “vero” del weekend e Merli ha curato al meglio la strategia quando alla luce dei riscontri di gara 1 ha capito di poter gestire le proprie performance guidando “con la testa” e confermando poi al traguardo finale le sensazioni relative al crescente feeling con la biposto: “La presenza di Osella è determinante per il risultato, ma soprattutto per il continuo sviluppo. Siamo portando avanti un lavoro entusiasmante che si competa con il successo”. 69 CIVM FASANO MONOPOSTO... PER DUE L'idolo locale Leogrande, vincitore nel 2013, non è riuscito a impensierire Merli, pur restando protagonista di un weekend positivo, che, molto soddisfatto di quanto fatto al volante della FA30 Zytek, lo ha visto concludere con la festa del podio per un secondo posto assoluto che, soprattutto, gli è valso il successo nel gruppo delle monoposto. Nella E2/M il leader Bottura non è andato oltre a due terzi posti all'esordio sullo scorrevole tracciato fasanese con una Lola di F.3000 e così Leogrande è tornato in piena corsa per lo scudetto, anche se le sue speranze restano aggrappate alle possibilità di continuità nelle presenze ai prossimi appuntamenti, in particolare al Reventino il 3 agosto e a Gubbio il 24, altrimenti il capoclassifica allungherà definitivamente. CALABRIA UBER ALLES Da Fasano arrivano anche due conferme “made in Calabria”. La prima è quella di Scola. L'under calabrese bissa il terzo posto assoluto del 2013 confermando che anche per lui il feeling con la PA2000 è in crescita, nonostante resti ancora da “registrare” l'aspetto tecnico del cambio. Fatto sta che ormai è sempre più un abbonato del podio tricolore e continua a mietere esperienza sui tracciati di gara. Altra conferma è quella di Iaquinta nel gruppo CN. Il driver di Castrovillari sta vivendo un momento entusiasmante sull'Osella PA21 Evo Honda by Catapano. Reduce dal successo di Trento, a Fasano si è aggiudicato entrambe le salite facendo di nuovo il pieno di punti. Ora è solitario in testa ai prototipi nazionali. A inseguirlo non molla Magliona, rivale di sempre. Il campione in carica sta però vivendo un periodo meno brillante, soprattutto condizionato da alcuni aspetti tecnici del pacchetto PA21 Evo. In Puglia lo ha tradito un calo di potenza del propulsore e nemmeno aver cambiato la pompa di benzina tra le due gare lo ha agevolato. Quello tra Iaquinta e Magliona resta la sfida più incerta e forse più appassionante dell'intero CIVM e il prossimo round del Reventino, nella regione dell'attuale leader, può rappresentare una tappa cruciale. 70 Scola allo start delle prove ufficiali del sabato FERRARI OK LAMBO AL LAVORO Un'altra conferma è quella di Roberto Ragazzi, che a Fasano mancava da sei anni. In GT l'alfiere Superchallenge ha messo un ulteriore mattoncino importante verso il secondo scudetto consecutivo al volante della Ferrari 458. Lo sfidante Cannavò, due volte secondo, è stato un osso duro da piegare, soprattutto in gara 1, ma continua a mancargli confidenza con la frizione della Lamborghini Gallardo GT3. L'Eurotech Engineering è però al lavoro. Sembra che, soprattutto in ottica 2015, il team voglia portare in salita un paio di Gallardo, ma in versione Supertrofeo. Su una di queste, passando così alla classe delle GT3 Cup, potrebbe salire proprio Cannavò nel finale di stagione. NAPPI TORNA RE DELLA SELVA Come nel 2013, in gruppo E1 Nappi domina una gara che lo ha spesso annoverato tra i grandi protagonisti. Erano attesi Gramenzi e Giuliani, ma, assente il primo e con problemi al cambio della Lancia Delta il secondo, il partenopeo della Ferrari 550 torna in testa al campionato dopo aver saltato Ascoli e Trento per gli impegni alla Pikes Peak. La lotta a tre è ora bellissima con Nappi a quota 86,5 punti, Giuliani a 76 e Gramenzi a 75. 57^ COPPA SELVA DI FASANO DOMENICA 20 LUGLIO 2014 GRANDE ITALIA NEL CEM Altro giro altro record. E' un Faggioli straripante nel CEM, dove il campione in carica e la Norma M20 FC Zytek sono imbattibili. Domenica scorsa hanno dominato anche la prova slovacca della Dobsinsky Kopec e già il prossimo weekend saranno di scena alla Glasbachrennen, Germania, per il nono round europeo, dove sono attesi anche due piloti italiani che in Slovacchia hanno portato in alto i colori italiani: Bormolini, secondo dietro a Faggioli con la Reynard, e Liber. Il giovane veneto ha colto un incoraggiante quarto posto assoluto per la prima volta al volante dell'Osella FA30. Classifica assoluta: 1. Merli (Osella PA2000 Honda) in 4’16”91; 2. Leogrande (Osella FA30 Zytek) a 9”85; 3. Scola (Osella PA2000 Honda) a 14”19; 4. Conticelli V. (Osella PA30 Zytek) a 18”32; 5. Scaramozzino (LolaDome Honda) a 23”39; 6. Iaquinta (Osella PA21 Evo Honda) a 25”81; 7. Cassibba (Wolf-Clw Mugen) a 28”81; 8. Magliona (Osella PA21 Evo Honda) a 29”13; 9. Conticelli F. (Osella PA21 Evo Honda) a 33”00; 10. Lombardi (Radical RS4 Suzuki) a 35”10. Gara-1: 1. Merli (Osella PA2000) in 2’07”80; 2. Leogrande (Osella FA30) a 4”60; 3. Scola (Osella PA2000) a 7”43; 4. Conticelli V. (Osella PA30) a 8”85; 5. Scaramozzino (Lola Dome) a 11”11; 6. Iaquinta (Osella PA21 Evo) a 14”23; 7. Cassibba (Wolf-Clw) a 15”33; 8. Conticelli F. (Osella PA21 Evo) a 16”78; 9. Magliona (Osella PA21 Evo) a 17”00; 10. Lombardi (Radical RS4) a 17”37. Gara-2: 1. Merli (Osella PA2000) in 2’09”11; 2. Leogrande (Osella FA30) a 5”25; 3. Scola (Osella PA2000) a 6”76; 4. Conticelli V. (Osella PA30) a 9”47; 5. Iaquinta (Osella PA21 Evo) a 11”58; 6. Magliona (Osella PA21 Evo) a 12”13; 7. Scaramozzino (Lola-Dome) a 12”26; 8. Cassibba (Wolf-Clw) a 13”48; 9. Conticelli F. (Osella PA21 Evo) a 16”22; 10. Lombardi (Radical RS4) a 17”73. Classifica dei gruppi. Racing Start: 1. Scappa (Renault Clio Rs) in 5’56”13; 2. Arvizzigno (Citroen Saxo) a 15”70; 3. Urso (Citroen Saxo Vts) a 17”82; 4. Taddeo (Peugeot 106) a 19”46; 5. Loconte (Peugeot 106) a 20”24. RS turbo: 1. Montanaro (Mini Cooper S) in 5’45”40; 2. Pezzolla (Mini Cooper S) a 0”40; 3. Sarcinella (Opel Corsa Opc) a 5”48; 4. De Matteo (Mini Cooper S) a 7”70; 5. Savoia (Mini Cooper S) a 9”99. Gr. N: 1. Hafner (Mitsubishi Lancer Evo) in 5’28”50; 2. Regis (Peugeot 106) a 18”70; 3. Rea (Citroen Saxo Vts) a 19”02; 4. Cuoco (Peugeot 106 R) a 23”32; 5. Marino (Peugeot 106) a 23”37. Gr. A: 1. Bicciato (Mitsubishi Lancer Evo) in 5'18”80; 2. D'Amico (Renault Clio Rs) a 16”69; 3. Giobbi (Bmw 320) a 19”19; 4. Parlato (Renault New Clio) a 25”49; 5. Urti (Alfa Romeo 147) a 36”51. E1: 1. Nappi (Ferrari 550) in 5’04”12; 2. Tancredi (Ford Escort Cosworth) a 6”65; 3. Di Giuseppe (Alfa Romeo 155 Gta) a 8”02; 4. Chirico (Peugeot 106) a 17”55; 5. Tagliente (Honda Civic Type-R) a 24”53. GT: 1. Ragazzi (Ferrari 458 Challenge) in 5'24”04; 2. Cannavò (Lamborghini Gallardo) a 5”72; 3. Pace (Porsche 911 GT3 Cup) a 23”26; 4. Perchinunno (Ferrari F430) a 25”09; 5. “The Climber” (Porsche Cayman Cup) a 32”92. CN: 1. Iaquinta (Osella PA21 Evo) in 4’42”72; 2. Magliona (Osella PA21 Evo) a 3”32; 3. Conticelli F. (Osella PA21 Evo) a 7”19; 4. Picchi (Osella PA21 Evo Honda) a 9”66; 5. Caporale (Osella PA21 Evo Honda) a 59”98. E2/B: 1. Merli (Osella PA2000) in 4’16”91; 2. Scola (Osella PA2000) a 14”19; 3. Conticelli V. (Osella PA30) a 18”32; 4. Cassibba (Wolf-Clw) a 28”81; 5. Lombardi (Radical SR4) 35”10. E2/M: 1. Leogrande (Osella FA30) in 4'26”76; 2. Scaramozzino (Lola Dome) a 13”54; 3. Bottura (Lola B02/50 Zytek) a 34”05; 4. Buttoletti (Gloria B5 Suzuki) a 1'01”56. Iaquinta si aggiudica la battaglia CN 71 EUROPEO RALLY ESTONIA ALLENA 72 Il pilota di casa, in gara per prepararsi al meglio in vista dell’importantissimo appuntamento iridato del Finland Rally, ha sbaragliato la concorrenza per la gioia del suo mentore Markko Martin TANAK AMENTO VINCENTE 73 EUROPEO RALLY ESTONIA Guido Rancati Gli chiedono cosa ha provato sul far della sera di venerdì quando una spia gli si è accesa davanti agli occhi e lui risponde che effettivamente un brivido gelato gli è corso giù per la schiena. Lo stesso che lo ha accompagnato lungo la seconda prova speciale del sabato dal momento in cui il quattro cilindri della sua Fiesta ha perso potenza. Timido al punto di apparire scontroso, Ott Tanak non è mai stato e mai sarà un gran chiacchierone. E allora non sorprende che liquidi i due unici problemi incontrati nella due giorni fra la sua gente con poche parole: “Sia il problema all'alimentazione, sia quello alla valvola del turbo si sono presentati subito prima che si tornasse al parco assistenza dove sono stati risolti”, dice. Aggiunge: “Siamo stati fortunati”. Il ventiseienne estone si dilunga un po' di più per spiegare come e perché nel sesto tratto cronometrato ha rischiato la frittata: “E' stato un mio errore: nel corso delle ricognizioni non avevo valutato quando chiudesse quel curvone veloce e in gara l'ho affrontato un po' troppo forte. Comunque penso che l'episodio abbia emozionato e allarmato più chi lo ha rivisto sullo schermo di quanto abbia emozionato e allarmato me”. Non se la tira, il protetto di Markko Martin. Ma ricorda che la sua presenza al rally di casa era soprattutto finalizzata a preparare al meglio la trasferta al Finland Rally dove si giocherà molte delle sue speranze di spuntarla nella corsa al mundialito-bis, il Wrc2. “Anche per questo abbiamo scelto di sare gli stessi pneumatici che usiamo nella serie iridata”, spiega. I numeri dicono che se era un allenamento, è stato più che proficuo: più veloce nelle prime quattro prove speciali – e in sette delle undici restanti – ha tenuto il pallino dal primo all'ultimo metro. Saldamente, senza mai dare l'impressione di essere attaccabile. Stroncando sul nascere le ambizioni di tutti i suoi (teorici) avversari. Confermando di essere uno dei più veloci piloti emergenti. Oltre che il più talentuoso dei vari piloti lanciati dal Pirelli Star Driver. LUKYANUK DALLA RUSSIA CON FURORE Trentaquattro anni il prossimo dicembre, Alexey Lukyanuk non può ancora essere considerato vecchio. Ma ha comunque sette anni più di Ott Tanak che lo ha battuto di quasi un minuto e di Timmu Korge che ha battuto di una manciata di secondi. E allora ci sta che sul podio estone faccia la figura del veterano. Anche se in otto stagioni di corse ha collezionato solo una cinquantina di partenze. E' andato forte assai, il russo di san Pietroburgo. Costantemente agli avamposti, in quattro occasioni più veloce di tutti con la sua Mitsu, ha sorpreso molti. Non tutti, però. Non quelli che seguono con una certa attenzione i rally nelle repubbliche baltiche dove, ancor più che sulle strade del suo sterminato Paese, s'era già fatto un nome. A suon di risultati. 74 LAPPI CONTENTO A METÀ Esapekka Lappi cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. Fa notare di non essere abituato a viaggiare ai ritmi imposti da Ott Tanak e dagli altri grandi protagonisti del Rally d'Estonia, ancora superiori a quelli abituali nelle sue terre, e ricorda che al via il suo obiettivo era rastrellare altri europunti. Ma ammette che il quinto posto non può soddisfarlo completamente. E confessa che l'appuntamento sui velocissimi sterrati baltici gli ha lasciato un senso di frustrazione: “Da noi – dice – non è normale andare quasi sempre in sesta e ho stentato ad adeguarmi. No, soprattutto nelle prime battute non ho guidato bene e così, anche con la complicità di un assetto non del tutto adeguato a questa tipologia di prove, ha accumulato un ritardo praticamente incolmabile”. Quinto a quasi un minuto e mezzo dalla vetta dopo la prima tappa, ha affrontato la seconda con l'idea di provare a risalire la classifica. Ci ha rinunciato presto, evitando rischi eccessivi per non restare a mani vuote: “Visto che gli estoni continuavano ad andare fortissimo, ho pensato al campionato e in quest'ottica posso essere abbastanza soddisfatto: il piazzamento mi ha permesso di incrementare il vantaggio e adesso ho quaranta punti più di Sepp Wiegand e, soprattutto, quarantotto più di Craig Breen...”. Spettacolare ma anche tremendamente efficace Alexey Lukyanuk si è anche guadagnato il premio intitolato alla memoriea di Colin McRae L'ORDINE DI ARRIVO SABATO 19 LUGLIO 2014 1. Tänak-Mölder (Ford Fiesta R5) in 1.49'36".4 2. Lukyanuk-Arnautov (Mitsubishi Lancer Evolution X) a 47"1 3. Kõrge-Pints (Ford Fiesta R5) a 55"4 4. Aus-Koskinen (Mitsubishi Lancer Evolution IX) a 2'11"7 5. Lappi-Ferm (Skoda Fabia Super 2000) a 2'17"2 6. Kruuda-Järveoja (Peugeot 208T16) a 2'56"8 7. Wiegand-Christian (Skoda Fabia S2000) a 3'24"1 8. Murakas-Adler (Mitsubishi Lancer Evolution X) a 3'41"8 9. Chardonnet-De La Haye (Citroën DS3 R5) a 4'47"7 10. Sohlberg-Flythström (Ford Fiesta R5) a 5'59"0 Il campionato Assoluta: 1.Lappi 118 punti; 2.Wiegand 78; 3.Breen 70; 4.Gryazin 53; 5. Kajetanowicz 48; 6. Kubica 39; 7. Tanak 38; 8.Abbring 38; 9.Sousa 37; 10. Loix 37. Junior: 1.Cerny 78 punti; 2.Lefebvre 77; 3.Ingram 62; 4.Bux 55; 5.Immonen 50. 75 EUROPEO RALLY ESTONIA FABIO ANDOLFI SFIORA LA PERFEZIONE A dettare il ritmo a Fabio Andolfi s'è divertito parecchio e lo dice. “Ho scoperto una gara fantastica, una delle più belle che ho disputato fin qui”, fa Simone Scattolin a bocce ferme. Dice anche altre cose, l'esperto copilota veneto: “Fabio è decisamente talentuoso: questo e' stato il suo terzo rally su terra e sinceramente non pensavo che sarebbe andato tanto forte”. Dice bene, Scattolin: ventun anni compiuti un paio di mesi fa, il ragazzino savonese è stato autore di un fine settimana praticamente perfetto. Messo in fretta da parte quel po' di inevitabile timore nei confronti di prove incredibilmente veloci, ha chiuso al secondo posto fra le due ruote motrici dietro al locale Sander Pam. E non è poco, è tantissimo. 76 CHE BEFFA PER SIMONE TEMPESTINI Ha seminato e non ha raccolto. Capita, purtroppo. Ma come in Polonia, anche in Estonia Simone Tempestini (a sinistra) è stato grande protagonista sulla terra con la DS3 R3. In lotta per tutta la prima tappa con Quentin Giordano per la supremazia fra le tutto-avanti, dopo le prime tre piesse della seconda frazione il non ancora ventenne figlio d'arte era passato in testa con quindici secondi di vantaggio sull'australiano Eli Evans: non era fatta, non ancora, ma il colpaccio era alla sua portata. Nel tratto successivo, il terzultimo, la doccia fredda: il motore della compatta della Doppia Spiga si spegne per un problema elettrico e addio sogni di gloria. Sarà per un'altra volta, gli dicono in tanti. Il ragazzo ascolta, ma i complimenti non bastano a cancellare la sua delusione. Eppure è proprio così: la ruota gira e alla sua età è infinitamente più importante mostrare di saper essere veloce che raccogliere coppe e coppette. Che arriveranno perché, si sa, non può piovere per sempre. 77 EUROPEO RALLY ESTONIA SPETTACOLO SUL BALTICO Duecento e trenta chilometri contro il cronometro spalmati in quattordici prove speciali sterrate e velocissime e una, l'ultima della prima tappa, in una kermesse decisamente affascinante fra le case di Tartu. E' un rally vero, il settimo appuntamento stagionale del campionato europeo. Disegnato in modo intelligente, con una cerimonia di partenza all'ora dell'aperitivo di giovedì che regala a protagonisti e comprimari un sempre salutare bagno di folla e con un timing più apprezzabile: cento venti e passa chilometri – per dire, quelli che gli organizzatori delle prove del campionato italiano propongono in due giorni – condensati in una dozzina di ore. E vien da pensare che non può essere un caso che a dirigere l'appuntamento baltico ci sia Urmo Aava, uno che ha corso fino a ieri l'altro. Uno che sa cosa si deve e cosa non si deve fare per raccogliere i consensi di piloti e appassionati. 78 Alla bella gara sul Baltico presenti tra gli altri anche Juho Hanninen e François Ribeiro, Direttore del Motorsport di Eurosport Events AUS SI METTE IN MOSTRA La stratosferica prestazione di Alexey Lukyanuk – che Jimmy McRae e Jean-Pierre Nicolas hanno premiato con il Trofeo Flat-Out dedicato a Colin McRae – lo ha messo un po' in ombra, ma la gara di Reiner Aus resta assai positiva. E non solo perché l'estone di ventisette anni ha resistito con una Lancer Evo IX al tentativo di rimonta di Esapekka Lappi. Sopra, Urmo Aava ha ospitato sulle prove speciali il trentaquattrenne Primo Ministro Estone Taavi Roivas (a sinistra nella foto) NIENTE FESTA PER INESSA A nascondere l'età non ci pensa nemmeno. E con la tranquillità di chi sa di poterselo permettere, Inessa Tushkanova s'è presentata alle verifiche con una t-shirt fatta apposta per celebrare i suoi primi ventisette anni. Quelli dedicati ai festeggiamenti sono stati gli unici bei momenti della trasferta estone della bella modella ucraina: a rovinarle la festa ci hanno pensato i commissari tecnici che hanno giudicato non conforme la scocca della sua Mitsubishi Evo IX e di conseguenza l'hanno esclusa dall'ordine di partenza. Inessa comunque non molla e ha subito annunciato l'intenzione di essere sia al Barum, sia al Tour de Corse. 79 PRODOTTO FORD ECOBOOST COLPO GROSSO Mai era capitato. Per il terzo anno consecutivo il tre cilindri Ford ha conquistato la giuria del premio “engine of the year”. Un premio che da diversi decenni è pari al Nobel, ma per i motori 80 Il gustoso cocktail preparato da Ford ha colpito ancora una volta: prestazioni, efficienza, tecnologia costruttiva, basso impatto ambientale sono ingredienti molto apprezzati dai prestigiosi giurati di questo premio internazionale. Mai era accaduto che un motore si aggiudicasse per 3 volte il prestigioso riconoscimento. La vittoria è stata annunciata nel corso dell'Engine Expo 2014, a Stoccarda. La giuria, composta da 82 giornalisti specializzati provenienti da 35 diversi paesi, ha dato all'EcoBoost 1.0 anche la vittoria per il terzo anno consecutivo nella categoria “Best Engine Under 1.0-litre”, riservata ai motori di cilindrata inferiore a un litro. 81 PRODOTTO FORD ECOBOOST "Il terzo successo consecutivo del motore EcoBoost 1.0 a 3 cilindri ribadisce ancora una volta l'impegno che Ford dedica nell'offrire ai propri clienti una soluzione senza compromessi per ridurre la spesa per il carburante", ha dichiarato Domenico Chianese, Presidente e Amministratore Delegato di Ford Italia. "Rispetto a propulsioni alternative, che richiedono un maggior impegno economico nel momento dell'acquisto, l'EcoBoost 1.0 permette di incrementare l'efficienza senza rinunciare alle prestazioni e al comfort, e senza la necessità di cambiare le proprie abitudini di guida e di rifornimento". Con questo nuovo successo, l'elenco dei riconoscimenti conquistati da EcoBoost 1.0 sale a quota 13. Oltre ad aggiudicarsi per 3 anni consecutivi il titolo di Motore dell'Anno, sia assoluto che di categoria, nel 2012 ha vinto 82 anche nella categoria ‘Best New Engine', riservata ai motori debuttanti. Il piccolo tre cilindri che occupa lo spazio di un foglio A4 è un motore incredibile perché ha una gamma di potenze decisamente grande e grazie a questa riesce a soddisfare vetture compatte come la Fiesta ma anche grandi come la Mondeo. Attualmente serve ben 10 modelli Ford. Al debutto nel 2012 sulla Ford Focus è seguita la diffusione dell’EcoBoost 1.0 a tre cilindri su Fiesta, B-MAX, EcoSport, C-MAX, C-MAX7, Tourneo Courier, Tourneo Connect, Transit Courier e Transit Connect. Inoltre pure la nuova Mondeo disponibile a breve sul mercato monterà l'EcoBoost 1.0. Per tutte il vantaggio principale è quello di un costo d’acquisto mediamente inferiore di 1.500 euro rispetto al turbodiesel, oltre a costi assicurativi ridotti del 20% rispetto a motori di pari potenza. La compatta di Casa Ford è in offerta con il motore Ecoboost a meno di diecimila euro. Questa iniziativa è importante in quanto viene offerta la miglior tecnologia al minor costo. Una filosofia questa molto cara al costruttore americano Anche la Mondeo si fa “piccola” La nuova Mondeo (sopra)debutta anche con un motore mille. Il mille EcoBoost che è stato premiato motore dell'anno per ben tre volte consecutive. Per la prima volta nella storia dell'automobile, un mille a tre cilindri finisce sotto il cofano di un'auto lunga ben cinque metri. Grazie a 125 cavalli offre prestazioni che fino a poco tempo fa si potevano trovare solo su una berlina di 2 litri. Ford EcoSport da 19.250 euro Il nuovissimo SUV di Ford (a sinistra) può montare il pregevole 1000 EcoBoost da ben 125 cavalli. Il nuovo e rivoluzionario motore benzina EcoBoost da 1.0 litri e 3 cilindri sviluppa tutta la potenza di un 1.6 benzina convenzionale, riducendo i consumi fino al 24% e abbassando le emissioni di CO2 del 25% (solo 125 g/km). 83 IDOMENICA CALENDARI 2014 PER DOMENICA Test FIA F.3 7-8 ottobre a Imola Test World Series Renault 21-22 ottobre a Jerez 3-4-5 novembre ad Alcaniz ........................................... 10 agosto Moto GP a Indianapolis USCC a Elkhart Lake Super GT al Fuji Adac GT al Slovakia Ring F.Renault 1.6 Nordic a Parnu Nascar a Watkins Glen 17 agosto 27 luglio F.1 a Budapest GP2 a Budapest GP3 a Budapest British F.3 a Spa F.Renault NEC a Spa Blancpain Endurance Spa (24 Ore) Trofeo Lamborghini a Spa USCC a Indianapolis Nascar a Indianapolis CIP a Magione 3 agosto Mondiale Rally in Finlandia Indycar a Lexington Indy Lights a Lexington FIA F.3 European a Spielberg DTM a Spielberg F.Renault NEC Junior ad Assen F.4 Italia a Magione WTCC a Rio Hondo Nascar a Pocono V8 Supercars a Ipswich Stock Car Brazil a San Paolo CIVM Cronoscalata del Reventino 84 Moto GP a Brno Indycar a Milwaukee Indy Lights a Milwaukee Auto GP al Nurburgring FIA F.3 al Nurburgring DTM al Nurburgring Nascar a Michigan Stock Car Brazil a Cascavel 24 agosto F.1 a Spa GP2 a Spa GP3 a Spa Mondiale Rally in Germania Indycar a Sonoma Indy Lights a Sonoma Super Formula a Motegi USCC a Danville Blancpain GT Sprint al Slovakia Ring Nascar a Bristol V8 Supercars a Ipswich F.Renault 1.6 Nordic a Knutstorp CIVM Trofeo Fagioli 31 agosto Moto GP a Silverstone Indycar a Fontana Super GT a Suzuka Formel 3 al Nurburgring Adac GT al Nurburgring British F.3 a Brands Hatch F.Renault NEC a Most F.Renault NEC Junior a Zolder Nascar ad Atlanta Stock Car Brazil a Curitiba GT Italia a Le Castellet Europeo Rally in Repubblica Ceca Italiano Rally Friuli 7 settembre F.1 a Monza GP2 a Monza GP3 a Monza Blancpain GT Sprint a Portimao GT Open a Spa F.3 Open a Spa EuroGTSprint a Magny-Cours F.Renault ALPS al Mugello Clio Cup al Mugello Coppa Italia al Mugello Targa Tricolore Porsche al Mugello RS Cup al Mugello F.Renault 1.6 Nordic a Solvalla CIP a Varano F.Junior a Varano Nascar a Richmond Trofeo Rally Terra Costa Smeralda CIVM Coppa Carotti 28 settembre 26 ottobre 5 ottobre 2 novembre Moto GP ad Alcaniz World Series Renault 3.5 a Le Castellet Eurocup Renault 2.0 a Le Castellet Super Formula a Sugo DTM a Guangzhou GT Open a Monza F.3 Open a Monza F.4 Italia a Monza F.Renault 1.6 Nordic a Mantorp Park CITE a Pergusa Nascar a Dover Stock Car Brazil a Salvador 14 settembre Mondiale Rally in Australia Moto GP a Misano World Series Renault 3.5 a Budapest Eurocup Renault 2.0 a Budapest Super Formula ad Autopolis ELMS a Le Castellet DTM al Lausitzring Formel 3 al Lausitzring WTCC a Sonoma Formula E a Pechino British F.3 a Donington Nascar a Chicago V8 Supercars a Victoria Stock Car Brazil a Nova Santa Rita F.4 Italia a Vallelunga GT Italia a Vallelunga CITE a Vallelunga Italiano WRC San Martino di Castrozza 21 settembre F.1 a Marina Bay Formel 3 al Sachsenring Adac GT al Sachsenring Euro V8 Series al Sachsenring Blancpain Endurance al Nurburgring (1000 Km) Trofeo Lamborghini al Nurburgring F.Renault NEC al Nurburgring WEC ad Austin USCC ad Austin Nascar a Loudon Europeo Rally a Cipro Italiano Rally Adriatico CIVM Pedavena Croce F.1 a Suzuka Mondiale Rally in Francia USCC a Braselton Super GT a Buriram Formel 3 a Hockenheim Adac GT a Hockenheim Euro V8 Series a Hockenheim F.Renault ALPS a Jerez F.Renault NEC Junior a Spa Nascar a Kansas City Coppa Italia a Imola Targa Tricolore Porsche a Imola 12 ottobre F.1 a Sochi GP2 a Sochi GP3 a Sochi Moto GP a Motegi WEC al Fuji Blancpain GT Sprint a Zolder FIA F.3 European a Imola GT Italia a Imola CIP a Imola EuroGTSprint a Imola WTCC a Shanghai Nascar a Charlotte Nascar Euro Series a Le Mans V8 Supercars a Bathurst Stock Car Brazil a Curitiba Europeo Rally in Romania Italiano Rally Due Valli 19 ottobre Moto GP a Phillip Island World Series Renault 3.5 a Jerez Eurocup Renault 2.0 a Jerez FIA F.3 European a Hockenheim DTM a Hockenheim Blancpain GT Sprint a Zolder Auto GP a Estoril ELMS a Estoril GT Open a Montmelò F.3 Open a Montmelò F.4 Italia a Montmelò F.Renault NEC Junior a Zandvoort Formula E a Putrajava Nascar a Talladega Italiano WRC Como Mondiale Rally in Spagna Moto GP a Sepang WTCC a Suzuka Nascar a Martinsville V8 Supercars a Surfers Paradise GT Italia a Monza CITE a Monza Clio Cup a Vallelunga Coppa Italia a Vallelunga RS Cup a Vallelunga F.Junior a Franciacorta Europeo Rally in Svizzera F.1 ad Austin WEC a Shanghai Blancpain GT Sprint a Baku Nascar a Fort Worth Stock Car Brazil a Taruma 9 novembre F.1 a San Paolo Super Formula a Suzuka Moto GP a Valencia Nascar a Phoenix F.Junior a Varano Europeo Rally in Corsica 16 novembre Mondiale Rally in Gran Bretagna WEC ad Al Sakhir Super GT a Motegi WTCC a Macao F.3 a Macao Nascar a Miami V8 Supercars a Phillip Island Stock Car Brazil a Brasilia 23 novembre F.1 a Yas Marina GP2 a Yas Marina GP3 a Yas Marina Finali Mondiali Trofeo Lambo a Sepang 30 novembre WEC a San Paolo 7 dicembre V8 Supercars a Sidney 13 dicembre Formula E a Punta del Este 10 gennaio 2015 Formula E a Buenos Aires 85 Una nuova avventura ci aspetta! Per tutto lo scorso anno Cuore nelle Corse, la nostra rubrica di cultura e passione sportiva curata in collaborazione da Italiaracing e dall’ing Andrea Toso della Dallara, ci ha tenuto compagnia esplorando l’articolatissimo e affascinante mondo del motorsport in tutti i suoi aspetti. Da questo numero Cuore nelle Corse torna sotto forma di appuntamento per tutti coloro che hanno una curiosità, un dubbio, un ricordo, una proposta da sottoporre e condividere all’ingegner Toso e alla comunità dei lettori di Italiaracing. Con questo nuovo formato ci proponiamo di essere multimediali e interattivi, sterzando con agilità fra le pagine del nostro Magazine e la rete di internet e dei social network, e vi invitiamo quindi a visitare i nostri account Twitter e Facebook CUORE NELLE CORSE e ad inviare le vostre domande e le vostre proposte all’indirizzo mail [email protected]