Brasile
Transcript
Brasile
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB - Filiale di Roma notizie AMU Notiziario dell’Associazione AZIONE PER UN MONDO UNITO Anno XX - N. 1 gennaio-marzo 2010 Speciale Seminario Brasile a pag. 2 Sommario Speciale Seminario BraSile Speciale Seminario Brasile Dal 30 gennaio al 6 febbraio 2010 si è svolto a Belém, nel Nord del Brasile, un seminario destinato ad operatori sociali che lavorano in progetti di cooperazione allo sviluppo. Lo preparavamo da tempo e avevamo grandi aspettative… A partire da questo numero vogliamo condividere questa intensa esperienza con i lettori: cominciamo con una riflessione sulla situazione attuale del Brasile, per proseguire con una breve cronaca del seminario. 2-3-4 Brasile: un paese emergente 5-6 Più qualità nella cooperazione, insieme dal Brasile e dall’Europa Spazio progetti 7 10 11 12 13 14 Uruguay. Quando il dono è un effetto a catena Fraternità con l’Africa. Il baobab dà nuovi frutti Kenya. L’emozione del primo pane Egitto. Un aggiornamento dei progetti in corso. Altri progetti in corso: Uganda e Myanmar Burundi. Le fontane di Ruyigi Notizie sul website 8 9 9 Brasile: un paese emergente Emergenza Haiti Sudan: nel deserto di Karya Dalla strada. Progetto EdC-AMU in Brasile Al di là delle immagini stereotipate di un Brasile da rotocalco che si nutre di carnevale e miseria, calcio e violenza, com’è oggi il Brasile? Si può davvero affermare che il Brasile è un paese emergente? Comunicazioni 15 16 Cinque x mille: anche nel 2010 possiamo firmare Cinque x mille: esperienze e resoconto economico FOTO DI COPERTINA: Seminario Brasile, composizione di Teresa Mendes AMU notizie Editore: Associazione Azione per un Mondo Unito – Onlus Via Frascati, 342 - 00040 ROCCA DI PAPA (Roma) Telefono 06-94792170 - Fax 06-94790359 e-mail: [email protected] Codice fiscale: 97043050588 Autorizzazione: Tribunale di Velletri n. 1/98 del 15/01/98 Direttore responsabile: Michele Zanzucchi Redazione: Stefano Comazzi, Anna Marenchino, Marta Minghetti, Francesco Tortorella. Hanno collaborato a questo numero: Joseph Assouad - Angela M. Bezerra Silva Hanaa Kaiser - Flavio Rovere Foto: Archivio AMU Progetto grafico e impaginazione: Paolo Giovannucci, Marta Minghetti Stampa: Tipolitografia Santa Lucia Marino (RM) Tel. 06-9385153 G razie allo sviluppo economico degli ultimi dieci anni, il Brasile è considerato un paese emergente sulla scena internazionale. I record consecutivi delle sue esportazioni lo confermano: nel 2008 il mercato estero è cresciuto del 32% rispetto al 2007. Analisti finanziari suggeriscono che l’attuale crisi finanziaria globale, anziché pregiudicare l’economia brasiliana, ne abbia stimolato la crescita. La spiegazione di questo effetto inatteso sta nel fatto che il Brasile è un grande esportatore di materie prime (negli ultimi anni soprattutto verso la Cina) e nel fatto che il suo sistema bancario non è stato esposto alla speculazione degli investimenti, come invece è successo negli Stati Uniti, Europa e parte dell’Asia. Nonostante i tassi di interesse più elevati delle banche estere, gli investitori brasiliani hanno preferito investire in azioni nazionali, e non in attività finanziarie speculative prevalenti negli Stati Uniti. Ed anche se in questo tempo di crisi gli investitori stranieri hanno ritirato i loro capitali per salvare le economie dei loro paesi, lo shock non è stato così grande, perché gli investitori brasiliani, al contrario, non hanno ritirato i loro capitali per investire al di fuori del Brasile. Un altro fattore non meno im- Speciale Seminario BraSile portante è che il governo attuale ha un forte piano di politiche pubbliche per l’eradicazione della povertà. Ne è un esempio il programma “Borsa Famiglia” che ha raggiunto 12,3 milioni di famiglie in necessità, offrendo loro migliori condizioni di vita e di cittadinanza, ed inserendole nel circolo del mercato interno. Il programma consiste nell’erogazione di fondi a favore delle famiglie più povere e costituisce il più grande programma di trasferimento di reddito al mondo. Non è solo un programma di aiuti alimentari: la “Borsa Famiglia” richiede che vengano rispettate condizioni precise connesse con l’istruzione, l’igiene e la sanità. Esso infatti fornisce sostegno al reddito per le famiglie che garantiscono la frequenza scolastica, le vaccinazioni, una nutrizione adeguata, la partecipazione ai corsi pre e post-natali. Il programma ha un costo (0,39% del Prodotto Interno Lordo) relativamente basso, considerando il suo impatto positivo sulla riduzione della povertà e sulla distribuzione del reddito. Oggi il Brasile è ascoltato nei forum mondiali e partecipa attivamente alle discussioni a livello internazionale sulle politiche di lotta alla povertà, sui cambiamento climatici, su energia e sicurezza. “In questi ultimi anni il Brasile ha imparato a crescere ma ancora non ha imparato a condividere” (Presidente Lula – presentazione del rapporto Nazionale 2007 sugli Obiettivi del Millennio) L’indice di Gini mostra il livello di disuguaglianza. Il Brasile è collocato al 133 posto su 142. (Fonte: UNDP - Human Developement Report 2009) Tuttavia il Brasile è uno dei paesi con il più alto livello di disuguaglianza nel mondo (vedi cartina): 7,5 milioni di persone vivono ancora in condizioni di estrema povertà ed una percentuale elevata è concentrata nelle regioni del nord e nord-est del paese. La concentrazione di fame, istruzione di bassa qualità, analfabetismo e mortalità materno-infantile nelle zone rurali e nelle terre indigene dimostra che un approccio di trasferimento del reddito non è sufficiente a cambiare i problemi strutturali. Infatti, rivolgendosi agli effetti e non alle cause più profonde, tale politica nel lungo periodo può creare dipendenza senza toccare le strutture dell’economia. Se le politiche sociali in corso non pervengono a cambiare le strutture ed i centri di potere che storicamente condizionano l’economia, sarà possibile garantire politiche pubbliche universali ai gruppi sociali storicamente esclusi e discriminati? Senza profonde riforme del modello economico neoliberale, come modificare gli schemi perversi della disu- guaglianza e della povertà che hanno sempre caratterizzato la società brasiliana? E soprattutto sarà possibile oggi per uno Stato, davanti alla crescente pressione dell’economia del mercato globalizzato, cambiare le regole del gioco da solo, senza che questo cambiamento avvenga anche a livello degli organismi internazionali e dello stile dei paesi ricchi? È in questo contesto che si è svolto il seminario promosso da AMU, EdC, AFN e GMU1. Abbiamo avuto la gioia di scoprire insieme un Brasile con delle politiche pubbliche di inclusione sociale a favore della popolazione più bisognosa, ma soprattutto con degli spazi di partecipazione della società civile veramente all’avanguardia. È una società civile “vibrante”, che parla, discute e si organizza a tutti livelli: dai lavoratori rurali alle associazioni delle donne, dai pescatori alle organizzazioni dei ragazzi di strada, dai senza tetto e senza terra ai popoli indigeni e agli afro brasiliani… sembra un grande forum sociale permanente dove questa società ci- 1 EdC Economia di Comunione www.edc-online.org; AFN Associazione Azione per Famiglie Nuove Onlus www.famiglienuove.org; GMU Movimento Giovani per un Mondo Unito www.mondounito.net 3 Speciale Seminario BraSile vile, in partenariato con gli attori non statali e le istituzioni governative, cerca di trovare il suo spazio partecipando alla gestione delle politiche pubbliche e rivendicando i propri diritti di cittadinanza. Reciprocità che porta ad “essere di più” Una riflessione che mi porto dietro da quei giorni di lavoro intenso e di profondo dialogo con i 125 partecipanti al seminario (rappresentanti di oltre 20 opere sociali promosse dal Movimento dei Focolari in Brasile) è che la caratteristica comune a queste esperienze sociali è la reciprocità, frutto dell’aver scelto la fraternità universale come principio orientativo del proprio agire. Infatti la profonda comunione che si è creata fra operatori sociali impegnati in azioni di vario genere (dal semplice aiuto alle persone in necessità alla formazione professionale, oppure a progetti di sviluppo più ampi ed estesi nel tempo) ci ha dato conferma che il “di più” che caratterizza le nostre azioni e progetti, è proprio la reciprocità. Essa si manifesta essenzialmente nel fatto che i beneficiari scoprono o riscoprono la propria dignità e si impegnano per un cambiamento della loro vita e del loro ambiente sentendosi chiamati a dare alla società il meglio di se stessi. Un “di più” che non si limita al miglioramento della loro condizione economica, ma è fondamentalmente un “essere di più”. Cittadinanza attiva e “empowerment” 2 Un altro aspetto che è venuto in evidenza durante il seminario, e che Indicatori sociali Brasile Aspettativa di vita alla nascita: 67 anni, allo stesso livello di Vietnam ed Egitto Tasso di mortalità infantile: 35 per mille, allo stesso livello di alcuni paesi africani e al di sotto di Vietnam (23 per mille) e Venezuela (20 per mille) Tasso di mortalità materna: 260 (per 100.000 vite). Questo è uno degli indicatori peggiori per il Brasile. Meglio il Myanmar (tasso 170), Colombia (120) e Cuba (24) Spesa dell’amministrazione centrale in materia di sanità è il 3,4% del PIL, meno di Bolivia (4,9) e Madagascar (5,1) Educazione. Gli indicatori mostrano il Brasile con un livello di iscrizione alla scuola elementare simile ai paesi sviluppati: 96,5%. Tuttavia l’analfabetismo è ancora presente (11,9%) e molto più elevato rispetto ad altri paesi in via di sviluppo, come la Thailandia (4%) e Cuba (3%) La spesa del governo centrale per l’istruzione è il 4,20% del PIL. Il Brasile è uno dei paesi con il più basso livello di spesa pubblica in materia di istruzione, meno di Costa Rica (5%), Thailandia (5,1%), Bolivia (6,2%) e Malaysia (8,5%). (Fonte: http://globalis.gvu.unu.edu/ - febbraio 2010) 4 Partecipanti al seminario in visita ad una scuola elementare nella cittadella “Gloria”, a Benevides sempre più sta emergendo, riguarda l’animazione e la formazione della società civile verso livelli di partecipazione attiva ai vari spazi democratici che già esistono in Brasile, quali il bilancio partecipativo, il controllo nella elaborazione, gestione ed esecuzione delle politiche pubbliche, la presa in carico da parte dei bilanci comunali dei costi delle azioni sociali sostenute e realizzate da associazioni e gruppi, ecc. È proprio in questa direzione di “empowerment” della società civile che gli attori non statali possono dare un apporto specifico: contribuendo a formare ed informare le persone su questo processo affinché le comunità ed il popolo brasiliano diventino sempre più protagoniste del proprio destino e possano trasformare le “strutture di peccato” in spazi di comunione e inclusione sociale. Nella misura in cui la società civile lavorerà per il superamento delle sue disuguaglianze, il Brasile potrà diventare a pieno titolo un paese emergente sullo scenario internazionale. ANGELA M. BEZERRA SILVA 2 Processo di inclusione, valorizzazione e rafforzamento delle capacità e delle possibilità decisionali di persone generalmente escluse. AMU notizie n. 1/2010 Speciale Seminario BraSile Più qualità nella cooperazione Insieme dal Brasile e dall’Europa per un seminario sui progetti di cooperazione allo sviluppo che si è svolto a Belém, capitale dello stato del Parà, nel Nord del Brasile. Ecco una breve cronaca. U n totale di 44 progetti per un valore di € 18.438.876,90 complessivo e 39.876 beneficiari: questi i valori (stimati per difetto) che riguardano gli aiuti che negli ultimi venticinque anni sono stati trasformati in progetti di sviluppo o di solidarietà a distanza da AMU, AFN (Azione per Famiglie Nuove), EdC (Economia di Comunione) e GMU (Giovani per un Mondo Unito) in Brasile. Un impegno di tutto rispetto, che si è potuto concretizzare grazie a numerose associazioni e gruppi brasiliani, che in 11 stati di questo grandissimo paese, da anni sono legati da rapporti di partenariato con una o più delle quattro associazioni promotrici. Tutti siamo ben consapevoli che i mutati scenari internazionali proiettano il Brasile verso nuovi impegni e responsabilità, e che molte cose stanno cambiando anche all’interno del paese. Per quanto riguarda la lotta all’esclusione sociale, l’accesso equo e diffuso ai servizi di base, il rafforzamento della società civile e rapporti “maturi” e rispettosi tra cittadini ed istituzioni, la necessità di trovare nuove fonti di finanziamento, e molto altro ancora, avvertivamo da tempo l’esigenza di poterci incontrare e riflettere insieme su co- AMU notizie n. 1/2010 me affrontare queste nuove sfide ed esplorare nuovi orizzonti di solidarietà internazionale. Dopo varie occasioni d’incontro tra le nostre associazioni in Europa e con alcune delle nostre controparti in Brasile, è nata l’idea di realizzare un seminario di formazione sulle tematiche della cooperazione nel quale, partendo dalle nostre esperienze e specificità, scoprire insieme come affrontare il futuro. E così, dopo una preparazione di quasi un anno, andata via via crescendo in intensità, finalmente ci siamo ritrovati tra il 30 gennaio ed il 6 febbraio scorso a Benevides, nei pressi di Belem. Eravamo oltre 140 partecipanti, 125 dei quali in rappresentanza di 12 associazioni brasiliane nostre controparti, con un programma vario e molto partecipato. Per ciascun modulo abbiamo sempre avuto relatori brasiliani ed europei che si sono affiancati e completati, evidenziando come le nostre diverse storie e culture ci arricchiscano e completino a vicenda. I momenti di dialogo, inseriti in ciascun modulo, si sono caratterizzati per una partecipazione attiva e molto sentita di tutti i partecipanti, il 20% dei quali costituito da giovani già impegnati in azioni di sviluppo so- ciale o studenti alla conclusione dei loro corsi di specializzazione. Anche la provenienza geografica è stata equilibrata: le cinque regioni del Brasile erano tutte rappresentate, con una più forte presenza di persone provenienti dal Nord, la regione nella quale si svolgeva il seminario. Il programma iniziava ogni giorno con un tema di formazione spirituale, tratto da pensieri di Chiara Lubich, per poi proseguire con le tematiche previste. Il primo giorno è stato affrontato il tema della globalizzazione e della logica del mercato, il significato del concetto di “povertà” e la nostra cooperazione allo sviluppo, attraverso esperienze dirette di alcuni partecipanti. Il secondo giorno è stata presentata la recente enciclica “Caritas in veritate” con un’analisi dei suoi punti di novità; a seguire una presentazione dei ruoli e dei profili delle associazioni promotrici del seminario (AMU, AFN, EdC, GMU). Nel pomeriggio è stato presentato e proposto uno studio sulla “Cooperazione allo sviluppo di comunione”, evidenziando il particolare significato del concetto di sviluppo alla luce dell’esperienza di comunione, i soggetti e le 5 fl Speciale Seminario BraSile Momenti del seminario: lavori di gruppo, sessione plenaria e visita alla comunità dell’isola Mosqueiro fl metodologie per la sua applicazione. Il terzo giorno è stato interamente dedicato alla progettazione di interventi di sviluppo e, accanto alle tappe e procedure consuete, si sono volute mettere in luce le specificità che derivano da un approccio di “comunione”, partendo dalle esperienze concrete maturate in questi anni. Il pomeriggio è stato dedicato a lavori di gruppo, che hanno offerto interssanti spunti nella restituzione finale. I due giorni successivi sono stati dedicati ad attività esterne, molto apprezzate dai partecipanti. Divisi in due gruppi, abbiamo visitato a giorni alterni alcune comunità che 6 vivono su una delle numerose isole nel delta del fiume Parà. Un incontro con persone sensibili e generose, che ci hanno fatto dono della loro cultura e del loro stile di vita, accolto con profonda attenzione e partecipazione, in un clima di vera fraternità. È stata l’occasione per cogliere – da parte nostra – la profonda ricchezza che c’è nel rapporto delle popolazioni locali con il tempo, con la natura-madre, e fra loro, valori che noi sentiamo il bisogno di riscoprire. Il ritorno alla sera, dopo le fatiche della giornata (trasbordi in barca, cammino a piedi lungo sentieri talvolta allagati dalla montante marea, umidità, ecc.), ci ha offerto la contemplazione di una natura rigogliosa e feconda, vera ricchezza spirituale e bene impagabile per tutti. Il programma alternativo che il secondo gruppo ha svolto contemporaneamente consisteva nella visita alle attività di sviluppo sociale ed economico presenti nella cittadella dei Focolari a Benevides: una scuola elementare, un centro di formazione professionale giovanile, una scuola-azienda di floricoltura ed una fabbrica aderente all’EdC che produce dolci con la frutta dell’Amazzonia. Il sesto giorno è stato dedicato al tema del microcredito come strumento di reciprocità, con una videoconferenza con l’associazione CASOBU in Burundi, scambiando esperienze su alcuni progetti di microfinanza che già mettono in atto la fraternità tra gruppi di risparmio di province diverse. A seguire, una presentazione dei progetti di solidarietà a distanza di AFN in Brasile. Nel pomeriggio AMU, AFN, EdC e GN hanno incontrato le loro rispettive controparti per poter approfondire questioni particolari relative ai progetti ed alle tematiche specifiche di ciascuno. Infine l’ultimo giorno è iniziato con una presentazione su partenariati, partecipazione civile e ricerca fondi, nella quale si è passati da un’illustrazione delle politiche pubbliche brasiliane (ed in particolare del Governo Federale) a quelle delle istituzioni internazionali, e segnatamente della Commissione Europea. A questo modulo ha partecipato anche Mathias Kaps dalla Germania, esperto dei meccanismi di cofinanziamento comunitario e responsabile dell’associazione Starmacher e.V., che collabora anche con il complesso musicale Gen Rosso nella formazione del mondo giovanile sui temi della non-violenza. Al pomeriggio vi è stata la chiusura del seminario, con la valutazione dei partecipanti e le proposte per il futuro. Un primo e significativo risultato di quest’esperienza è stato il lavoro che alcuni giovani presenti hanno svolto - sfruttando anche le ore notturne - per poter presentare alla sala il sito web della rete nata dai partecipanti al seminario e che dal 5 febbraio lega i partecipanti stessi e le loro associazioni in tutto il Brasile, con scambi di informazioni, opportunità di finanziamento, competenze professionali, documenti e ricerche. Un lavoro che tutti i presenti hanno apprezzato, e subito iniziato ad utilizzare attivamente. Alla sera i saluti per le prime partenze: anche i meno abituati a manifestazioni esterne dei propri sentimenti (come il sottoscritto) sono stati coinvolti nel vivere questi momenti con il calore umano e l’affetto tipico dei nostri amici brasiliani, degna conclusione di questa settimana di lavoro davvero intenso e faticoso, ma ricco di risultati e speranze per il futuro. STEFANO COMAZZI AMU notizie n. 1/2010 URUGUAY el quartiere Casavalle, conosciuto Ntroanche come barrio Borro, il censociale “Nueva Vida” da alcuni anni si prende cura di bambini e ragazzi. A gestirlo è l’associazione CODESO, nostra controparte locale, che gradualmente ha esteso i servizi del centro alle famiglie. I nuovi servizi sono rivolti in particolare alle mamme, molte delle quali si fanno carico dei figli da sole, perché abbandonate dai mariti. Fra le diverse attività svolte negli ultimi anni ricordiamo i corsi di filatura e colorazione della lana, ai quali l’AMU ha contribuito con il progetto “Sviluppo dell’imprenditoria femminile e giovanile”, sostenuto in particolare da alcuni enti e gruppi toscani. “Ho imparato un mestiere ed ora sono in grado di sostenere la mia famiglia” è l’espressione più comune delle partecipanti ai corsi nel dare le Una delle mamme che hanno frequentato i corsi di lavorazione della lana AMU notizie n. 1/2010 Quando il dono è un effetto a catena Un quartiere, quello di Casavalle, sorto nella periferia di Montevideo a partire dagli anni ’70, per volontà del regime dittatoriale di confinare le classi sociali meno abbienti fuori dal centro della capitale. Un gruppo di persone che decide di dare un sostegno alla popolazione e costituisce l’associazione CODESO (Comunión para el Desarrollo Social). Sono i primi “ingredienti” di questo nuovo progetto in Uruguay. loro valutazioni. Dopo questa prima, positiva esperienza, i responsabili di CODESO propongono ora l’avvio di una micro-impresa ed il proseguimento dei corsi, con un nuovo progetto della durata di 3 anni che hanno chiamato “Barrio Solidario Natural”. La piccola azienda produrrà accessori e capi di abbigliamento in lana biologica e vi opereranno 6 donne che hanno già frequentato i relativi corsi. Potranno lavorare a domicilio con attrezzature fornite dal progetto e questo consentirà loro di non lasciare soli i figli piccoli. Nel secondo anno ognuna di loro si metterà a disposizione per la formazione professionale di un’altra donna e ancora, nel terzo anno, ognuna delle donne già formate farà da tutor ad altrettante donne del barrio, con le stesse modalità. In questo modo si introduce nella struttura stessa del progetto una metodologia di reciprocità, qui intesa anche come capacità dei beneficiari di partecipare attivamente al progetto contribuendo con le competenze acquisite alla formazione di altre persone. ca Latina, insieme alla moglie si è reinventato un’occupazione: un’attività sartoriale avviata anche grazie ad un prestito dell’AMU. Ora c’è la possibilità di un ulteriore sviluppo, attraverso un nuovo prestito finanziato dall’Economia di Comunione (EdC), che permetterà di dare lavoro complessivamente a 11 persone. Ma la cosa non si ferma qui. Una parte della formazione, quella attinente agli aspetti amministrativi e imprenditoriali, sarà fornita gratuitamente da un esperto in gestione d’impresa di Las Piedras, 20 km a nord di Montevideo. La sua storia meriterebbe un articolo a parte. Trovatosi in forte difficoltà a seguito della crisi economica che nel 2002 ha colpito il “Cono Sud” dell’Ameri- Per il progetto della lavorazione della lana, il costo complessivo è di € 39.594,00. La controparte locale e i beneficiari contribuiscono con € 14.690,80 mentre l’ammontare di € 22.383,20 è coperto con fondi dell’EdC. L’AMU partecipa con un contributo di € 2.520,00. MARTA MINGHETTI Il progetto in sintesi Progetto: Barrio Solidario Natural Paese: Uruguay Località: Montevideo, quartiere Casavalle Destinatari: 27 persone e, indirettamente, le loro famiglie (150 persone) Responsabile locale: Ivan Montenegro (CODESO) Contributo richiesto: € 2.520,00 7 v Chi Siamo v Progetti nei PVS v Educazione Allo Sviluppo v AMU Notizie AZIONE per un mondo UNITO È una realtà sostenibile… NOTIZIE dal SITO www.amu-it.eu Emergenza Haiti Un terremoto di dimensioni catastrofiche ha colpito Haiti, uno dei Paesi più poveri del mondo, verso le 17 (ora locale) del 12 gennaio 2010 Siamo vicini alla popolazione haitiana così duramente provata ed abbiamo promosso una raccolta fondi per esprimere concretamente la nostra solidarietà. Come in occasione di altre calamità naturali, il nostro in- tervento non si rivolge alla “prima emergenza”, per la quale occorrono strutture e mezzi specializzati sia in ambito sanitario che logistico; stiamo invece valutando la fattibilità di interventi a medio-lungo termine che siano di aiuto alla popolazione nella fase della ricostruzione. I nostri referenti locali, che si trovano nel nord-est del Paese, si sono prodigati per accogliere e soccorrere gli sfollati provenienti da Port-au-Prince, la capitale, completamente devastata. Ancora oggi continuano a sostenere numerose persone che non hanno potuto rientrare a casa o trovare una sistemazione presso parenti e amici: è in corso la costruzione di un centro che potrà ospitare alcune famiglie e si sta cercando di aiutare alcuni giovani a non perdere l’anno di studio. Per quanto riguarda l’avvio di un progetto più strutturato, tutte le persone contattate localmente ci hanno messo in evidenza la necessità di attendere almeno qualche mese prima di intervenire, in quanto la mancanza di infrastrutture e la confusione esistente sul posto rende difficile valutare oggettivamente le priorità negli obiettivi e le giuste metodologie di azione. La situazione è tale che si tratta non tanto di ricostruire, quanto di costruire… Nel frattempo stiamo ricevendo numerose testimonianze di persone, famiglie e gruppi che raccolgono fondi attraverso iniziative personali e collettive: a tutti siamo grati per l’immediatezza della risposta e tutti terremo aggiornati attraverso il nostro sito. Chi desidera contribuire può scrivere nella causale di versamento: Solidarietà per Haiti. SUDAn nel deserto di Karya Dopo la missione ad ottobre (vedi AMU Notizie n. 4/2009) i lavori per finire la scuola di Karya 2 sono ripresi a pieno ritmo e ad oggi si sono conclusi con la copertura di cemento della recinzione, l’intonacatura interna ed esterna, la copertura della scala che porta sulla terrazza, il livellamento del terreno e la predisposizione dell’impianto elettrico. Le forniture scolastiche (banchi, sedie, lavagne e mobili) verranno costruiti da un falegname di Omdurman, nella falegnameria della Parrocchia: questo consente di dare un’entrata ad una famiglia con un reddito basso e di avere delle attrezzature più resistenti. Il nuovo anno inizierà a giugno e, contemporaneamente, si svolgerà un’azione di sensibilizzazione sulle famiglie sull’importanza primaria dell’istruzione. BRASILE Dalla strada Progetto EdC-AMU a Recife I protagonisti di questo progetto hanno voluto chiamarlo “Dalla strada”, per rendere pienamente il suo significato: i giovani coinvolti e la materia prima vengono, infatti, dalla strada. Il progetto prevede 5 corsi di formazione professionale per un totale di 90 “ragazzi La situazione di Karya sta lentamente migliorando: il governo ha iniziato ad asfaltare alcune strade principali e, a breve, almeno una parte di quest’area dovrebbe essere dotata di elettricità e acqua potabile. “A inizio marzo – scrive Sr Wilma da Om- durman – è iniziato anche il secondo corso di sartoria e, allo stesso tempo, continuiamo a seguire le donne del primo corso, affinché siano autosufficienti e soddisfatte del loro lavoro. Il caldo, cominciato quest’anno molto prima del solito, ci è nemico: dentro e fuori è solo fuoco!!!” (continua) di strada”, giovani che sono stati costretti dalle disastrose condizioni familiari a vivere per la strada per periodi più o meno lunghi. Accanto alla formazione professionale è prevista una formazione psico-sociale integrale ed una specifica sull’Economia di Comunione. Obiettivo è imparare a produrre artigianalmente borse e sandali, utilizzando come materia prima principale teloni di camion riciclati. Al termine dei corsi i ragazzi costituiranno dei nuclei produttivi autonomi nei quali lavoreranno, ispirandosi ai principi dell’Economia di Comunione. Il costo totale del progetto è di € 59.056,30; l’apporto locale è di € 24.275,93 mentre l’Economia di Comunione contribuisce con € 24.622,96. Il contributo richiesto all’AMU è di € 10.157,41. NEWS DOCUMENTI CONTATTACI SOSTIENI L’AMU RETE EDUCAZIONE E SCUOLA RETE AMICI AMU CINQUE PER MILLE SERVIZIO CIVILE MAPPA DEL SITO KENYA Nuove borse di studio per giovani studenti africani Il baobab dà nuovi frutti N ell’ultimo numero di AMUnotizie vi avevamo raccontato la coraggiosa esperienza – nel suo ambiente universitario – di una studentessa congolese che partecipa al progetto “Fraternità con l’Africa”. Torneremo a proporvi altre testimonianze nei prossimi numeri; oggi invece, in apertura del 2010, vi aggiorniamo brevemente sull’andamento del progetto. Alle 79 borse di studio, infatti, se ne sono aggiunte con il nuovo anno 18, arricchendo il progetto di altre 9 studentesse e 9 studenti, dei loro talenti e delle loro storie di vita. Le nuove borse abbracciano il cuore geografico dell’Africa Subsahariana, da est a ovest: 4 studenti in Tanzania, 3 in Kenya, 3 in Uganda, 1 in Rep. Dem. Congo, 1 in Gabon, 1 in Camerun, 1 in Rep. Centrafricana e infine 4 in Costa d’Avorio. A fronte di una durata media di 2 anni delle borse richieste, l’importo medio delle stesse è di € 2.350. Ben 4 studenti hanno iniziato a frequentare corsi universitari nell’area della gestione di progetti sociali e potranno dare così, in futuro, un importante contributo di competenze anche ai progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo, ambito nel quale lavora l’AMU; altre 4 borse riguardano l’ambito della pedagogia; le restanti, invece: ingegneria, informatica, contabilità, turismo e stilismo. Proprio a proposito di quest’ultimo settore di studi, vi proponiamo in poche righe la storia di una studentessa ca- 10 merunese – che per riservatezza chiameremo con un nome di fantasia – che racconta con la vita la reciprocità caratteristica di “Fraternità con l’Africa”. Fin da adolescente Miriam si è dedicata agli altri animando attività per bambini. Dopo la scuola secondaria professionale per sarti ha dedicato parte del suo tempo insegnando a cucire ad alcune ragazze che frequentavano il centro sociale “UPJEFI”. Nel corso di quest’esperienza, Miriam ha maturato un desiderio: «Vorrei diventare stilista e modellista per poter, dopo gli studi, creare un ateliér di moda per aiutare le ragazze del centro “UPJEFI” a trovare un lavoro e perfezionarsi nel loro mestiere». Ora si è trasferita in una altro Paese africano per iscriversi ad una scuola per stilisti e modellisti, che frequenterà nei prossimi 3 anni per poi poter realizzare il suo sogno. FRANCESCO TORTORELLA Il progetto in dati Borse di studio finanziate: 97 Contributi raccolti: € 462.027,95 Contributi utilizzati: € 225.984,25 Contributi impegnati: € 138.790,58 Importo disponibile € 97.253,12 da assegnare: Sembra quasi una “prima” di teatro l’inaugurazione del “Primizia Training Centre” di Uthiru, alla periferia di nairobi: fino al giorno precedente sembra che niente funzioni poi, imprevedibilmente, tutto va a posto. Il responsabile locale ci racconta la gioia del primo pane sfornato e la solennità festosa dell’inaugurazione. A bbiamo scaricato il container e messo le macchine nelle loro postazioni. Sono forni, impastatrici e tante altre piccole attrezzature. È il 9 gennaio e ci sono ancora tante cose da fare… Inizialmente (per un paio di mesi) cominceremo con le prove di produzione, i test di mercato e, speriamo, le vendite. Contemporaneamente si farà la formazione degli impiegati e, finalmente, i corsi per gli studenti. *** Il 21 gennaio è stato il grande giorno della tanto attesa inaugurazione di “Primizia”. Una panetteria moderna, fun- AMU notizie n. 1/2010 L’emozione del primo pane zionale, con macchinari che già a prima vista “sanno” di qualcosa di grande. Localizzata alla periferia di Nairobi, ha sfornato il primo pane, e poi pagnotte, paste di tutti i tipi, pizze e pizzette per la gioia dei più di 100 amici che sono venuti da tante parti a festeggiare con noi un “miracolo”. Parliamo proprio di miracolo perché neanche noi potevamo credere alle meraviglie che abbiamo visto e assaggiato. Miracolo perché, come spesso capita da queste parti, nei giorni precedenti niente funzionava: l’elettricità è venuta a mancare, il forno maestro dava segni di malfunzionamento, l’idraulico non aveva completato i lavori, la camera di lievitazione era stata fissata male, il gas non si trovava… AMU notizie n. 1/2010 Il giorno prima finalmente e, sembra, magicamente tutto si mette a posto! Cominciamo con la Messa all’aperto. La panetteria è ancora chiusa: finché non sarà benedetta nessuno può metterci piede! Vari discorsi, lacrime di soddisfazione e di ammirazione. Il sacerdote parla del pane e dei miracoli, e al salmo rispondiamo con forza: “Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio. Rafforza per noi l’opera delle nostre mani”. La piccola folla non vede l’ora di conoscere tutti gli angoli della panetteria mentre i nostri ospiti d’onore, i bambini, a cui il pane verrà distribuito gratis due volte alla settimana, cercano di passare sotto il nastro che verrà tagliato dall’ingegner Baldaccini, uno dei nostri amici che ci hanno aiutato a finanziare la costruzione. I nostri due giovani panettieri kenyoti, formati in Svizzera dalla Fondazione Luciano Mignami con l’aiuto del signor Renato Gobbi, sono in attesa di mostrare a tutti quello che sono capaci di fare, riconoscenti di aver avuto la possibilità, fra migliaia di giovani, di imparare un mestiere. Il pomeriggio è volato e alla sera ci siamo trovati tutti a ringraziare Dio per questo nuovo progetto nato in Kenya con l’aiuto di tanti, che ha come scopo quello di aiutare centinaia di ragazzi e ragazze che non hanno avuto modo di finire le scuole superiori e che hanno bisogno di imparare un mestiere. *** È ormai passato più di un mese e “Primizia” comincia ad essere conosciuta. C’è chi viene per una torta di matrimonio, una scuola vuole fare un contratto con noi, un’ambasciata ci contatta per preparare le loro feste e renderle la vita “dolce”. Possiamo considerare la prima fase conclusa e speriamo di poter cominciare al più presto il primo corso di formazione. Ora stiamo cercando di inserirci nel mercato perché sarà con il nostro “pane quotidiano” che faremo funzionare la scuola. E potremo an- che testimoniare che, producendo pane, riusciremo non soltanto a saziare la fame di tanti, ma anche a costruire un “pezzo di Cielo” in terra, proprio qui in questo suolo africano. Ci aiutano in questo i donatori italiani ed, in particolare, gli amici italiani dell’azienda “Umbra Cuscinetti”: grazie al loro amore che li spinge a risparmiare qualcosa ogni giorno, ci consentono di distribuire pane gratuitamente due volte alla settimana, con un programma di assistenza rivolto a 200 bambini poverissimi. FLAVIO ROVERE Progetto: Primizia Training Centre (AMU Notizie n. 4/2009) Contributi richiesti: € 144.563,00 Contributi ricevuti: € 116.922,12 Contributi da reperire: € 27.640,88 11 Figlio dell’EGITTO O gni domenica ci incontriamo nel nostro club che abbiamo nominato “Ebn Masr” che vuol dire Figlio dell’Egitto. È ormai un punto di ritrovo per i ragazzi del quartiere Shubra del Cairo. Hanno tra i 7 e i 15 anni: tutti lavorano, alcuni studiano e lavorano. In questi primi mesi hanno frequentato il centro circa 70 ragazzi; una trentina di loro partecipa tutte le domeniche alle attività del club, altri possono venire solo saltuariamente perché a volte lavorano anche di domenica. All’inizio il loro comporta- Un club nel quale si ritrovano i ragazzi di Shubra, al Cairo: bambini e ragazzi dall’infanzia negata che ritrovano qui la gioia di vivere. È l’esperienza del progetto “Ragazzi a rischio” promosso dalla Fondazione Koz Kazah, di cui riportiamo un breve aggiornamento. mento era difficilissimo, litigi, parolacce…, li vedevamo sempre arrabbiati, abituati come sono a “lottare” tutto il giorno! C’era anche un forte autoritarismo da parte dei ragazzi più grandi sui piccoli. Arrivavano malvestiti e sporchi, non solo perché sono poveri, ma anche perché nelle loro famiglie non c’è il senso dell’igiene. Certo si capisce… conoscendo l`ambiente in cui sono cresciuti. Quando siamo andati a visitare le loro famiglie abbiamo potuto vedere dove vivono: nessuno di loro abita in un appartamento, ma ogni famiglia affitta solo una stanza dove dormono circa 8 persone. Poi la cucina e il bagno sono in comune con altre famiglie. Attraverso le attività proposte: sport, momenti di dialogo e confronto, laboratori, attività artistiche… questi ragazzi a cui sembra sia stata tolta l’infanzia, ritrovano un ambiente che dà loro la possibilità di essere quello che sono: ragazzi! Ritrovano la gioia del gioco, si sentono considerati e rispettati… anche il semplice gesto di preparare per loro il pranzo li rende felici. Alcuni ci hanno chiesto di insegnare loro a leggere e scrivere. Si sente che il rapporto fra di loro è cambiato. Litigano raramente e chiedono scusa quando sbagliano. Ormai sono i ragazzi stessi che spiegano le regole del club ai nuovi arrivati. Hanno capito l`importanza di avere una disciplina che ordina i rapporti tra tutti, ne sono convinti e l’applicano anche a casa. corso di formazione per assistenti domiciliari Un altro progetto promosso dalla Fondazione Koz Kazah è un corso di formazione per assistenti domiciliari. Le ragazze che hanno concluso il primo corso, tenutosi nel 2009, stanno attualmente assistendo 6 famiglie. Sono seguite e il loro lavoro è monitorato da personale qualificato. La loro formazione è continua. Ogni 15 Attività del progetto “Ragazzi a rischio” 12 AMU notizie n. 1/2010 giorni è prevista una riunione di valutazione e confronto e un incontro di formazione con medici specializzati. Le famiglie sono molto contente del servizio che viene offerto. In questo momento l’assistenza viene data a famiglie che possono pagare il servizio. Koz Kazah vorrebbe poter offrire questo servizio anche ad alcune famiglie che non dispongono dei mezzi economici per ricevere l’assistenza. Nei prossimi mesi si consoliderà l’esperienza e la formazione del primo gruppo di ragazze. Per il prossimo anno è prevista una nuova edizione del corso per altre 10 ragazze. HANAA KAISER e JOSEPH ASSOUAD Progetto: Ragazzi a rischio (AMU Notizie n. 4/2009) Contributi richiesti: € 10.700,00 Contributi ricevuti: € 5.210,40 Contributi da reperire: € 5.489,60 Progetto: Formazione di assistenti domiciliari (AMU Notizie n. 4/2009) € 6.530,00 Contributi richiesti: all’anno € 3.000,00 Contributi ricevuti: Contributi da reperire per il 1° anno: € 3.530,00 Altri Progetti in corso a cura di ANNA MARENCHINO (Dati rilevati al 15 marzo 2010) UgAnDA: Centro Nutrizionale I lavori per la costruzione del Centro Nutrizionale a Namugongo (AMU Notizie n. 4/2009) procedono a pieno ritmo. Muri e tetto del Centro e della cucina sono già costruiti; per concludere la prima fase del progetto ora si deve procedere a montare porte e finestre, posare le mattonelle dei pavimenti, dipingere e fare la recinzione. Successivamente verranno acquistate le attrezzature per l’ufficio, i giochi e materiali per l’asilo e le forniture per la cucina. L’ultima tappa consisterà nel preparare l’orto per la coltivazione degli ortaggi e la produzione di piantine da dare alle famiglie dei bambini. Per ora i bambini continuano a stare all’aperto, riparati da una piccola tettoia. “Al momento abbiamo potuto accoglierne solo 28, tutti sotto i 5 anni, – scrivono i responsabili locali – ma appena l’edificio sarà pronto potremo prendere in carico 50 bambini con problemi causati da malnutrizione e denutrizione. È bello vedere come le mamme partecipano al progetto: a turno vengono a cucinare per i bambini e in questo modo imparano loro stesse a preparare i cibi più adatti. E i bambini stessi si danno da fare, per esempio aiutano a sparecchiare dopo aver mangiato”. Contributi richiesti: € 107.081,00 Contributi ricevuti: € 32.370,00 Contributi da reperire: € 74.711,00 MyAnMAR: Centro Rainbow Dopo il passaggio del ciclone Nargis, il Centro socio-sanitario Rainbow di Yangon ha subito numerosi danni. Grazie agli aiuti arrivati dopo l’emergenza la struttura è stata riparata. Il centro ha richiesto tuttavia nuovi interventi di restauro (vedi AMU Notizie 4/2009). Una prima parte di lavori è stata completata: ristrutturazione dei bagni, costruzione di uno sgabuzzino per i materiali, canalizzazione per il drenaggio delle acque stagnanti, revisione dell’impianto elettrico e riparazione della casa del custode. Per completare il progetto restano alcuni lavori di pavimentazione. Contributi richiesti: € 10.870,00 Contributi ricevuti: € 2.482,00 Contributi da reperire: € 8.388,00 AMU notizie n. 1/2010 13 BURUNDI nella provincia di Ruyigi sono terminate le attività previste dal progetto “Portiamo l’acqua a Misugi”. La partecipazione attiva della popolazione è il più significativo punto di forza di questo progetto, dal quale anche noi possiamo imparare molto. Le fontane di Ruyigi i è concluso il progetto “PorS(AMU tiamo l’acqua a Misugi” Notizie n. 4/2008) che aveva l’obiettivo di costruire un acquedotto per fornire acqua potabile a 2 villaggi, Misugi e Rwanza, della provincia di Ruyigi, ad est del Burundi, verso il confine con la Tanzania. “Fin dal primo momento in cui sono stati effettuati i rilievi topografici – raccontano i responsabili di CASOBU, controparte locale del progetto – vi è stata piena collaborazione con la popolazione beneficiaria: hanno accettato di cedere i terreni necessari e sopportare i disagi e le perdite dovute agli scavi nei propri campi. I rapporti con loro ed anche con le autorità civili responsabili della gestione idrica hanno portato, nel corso della realizzazione del progetto, a modifiche sul programma iniziale, per poter permettere ad un più ampio numero di beneficiari di poter ottenere l’accesso all’acqua”. La popolazione locale è stata poi istruita sull’uso degli impianti e formata su diversi 14 aspetti di igiene personale ed ambientale. Man mano che aumenterà il consumo di acqua potabile, ci si attende una diminuzione delle malattie legate direttamente o indirettamente all’uso di acqua infetta. Un gruppo di persone è stato formato appositamente per la manutenzione di tutto l’impianto, dalla sorgente alle fontane. Di particolare interesse sono i comitati costituiti per ciascun punto di distribuzione dell’acqua: in questo modo ogni fontana è custodita da 3 persone (un presidente, un addetto all’igiene ed un tesoriere). I loro compiti sono importanti ed ampi: assicurano la manutenzione del punto di distribuzione, lo proteggono, provvedono alla sua igiene, collaborano con le altre strutture collegate all’acquedotto e con la pubblica amministrazione, riuniscono i beneficiari per sensibilizzarli sull’uso corretto dell’acqua e per discutere eventuali questioni, raccolgono “quote di partecipazione” e le gestiscono in una cassa fina- lizzata all’acquisto di ricambi e alla riparazione di danni. Il progetto “Portiamo l’acqua a Misugi” è stato sostenuto in particolare dalla sede AMU di Trieste ed ha ottenuto un finanziamento dalla regione Friuli Venezia Giulia. Un’estensione del progetto, rivolta alla popolazione di un villaggio vicino a Misugi, è stata successivamente presa in carico dall’associazione “Uomo Mondo” di Treviso, che ha ottenuto un finanziamento dalla Regione Veneto. Anche questa parte si è conclusa con risultati positivi analoghi ai precedenti e con grande partecipazione della popolazione, consapevole che il traguardo raggiunto apporterà nel tempo miglioramenti sensibili nelle condizioni di salute e di vita. Nel complesso è stata portata l’acqua potabile a oltre 450 famiglie di 5 villaggi, ad una scuola primaria con 380 bambini, ad una scuola secondaria con 110 allievi, ad un centro agricolo, ad un centro sanitario e ad altre strutture. a cura di MARTA MINGHETTI AMU notizie n. 1/2010 ✗ CINQUE MILLE Anche nel 2010 c’è la possibilità di firmare per il cinque x mille: ripassiamo le regole C hi, come noi, ha sfogliato le numerose pagine della legge finanziaria 2010 per cercare la parte riguardante il 5 x mille, in prima battuta si è dovuto arrendere. L’espressione “5 x mille” non è citata. Vuol dire che il 5 x mille quest’anno non c’è? Niente affatto: sarà l’ostinazione o sarà l’ottimismo ma finalmente al comma 250 leggiamo (traducendo dal linguaggio tecnico-burocratico) che le risorse che entrano attraverso lo scudo fiscale saranno riassegnate alle finalità elencate in un allegato (fra cui compare anche il 5 x mille). Serve però un decreto e ad oggi, 15 marzo, ancora non c’è, né è dato sapere qual è il termine di presentazione delle domande e quali sono i requisiti e le modalità. Potrebbe pertanto succedere che un contribuente firmi per il 5 x mille prima che l’Agenzia delle Entrate abbia potuto pubblicare l’elenco degli enti ammessi al beneficio. Ottimismo consapevole Proprio per mettere ordine e dare stabilità all’istituzione del cinque x mille, nel 2009 è stata presentata una proposta di legge, promossa da un nutrito gruppo di parlamentari appartenenti ai vari schieramenti politici. Prevedeva date e scadenze certe e meccanismi di controllo per una maggiore trasparenza. Per il momento si è arenata ma i promotori sono pronti a ripresentarla. Noi proponiamo a tutti i lettori di sostenere i progetti AMU anche attraverso questa forma, indicando il codice fiscale 97043050588. Non costa niente, ma è un dono prezioso. Istruzioni per l’uso Il cinque x mille non è alternativo all’otto per mille: si possono effettuare entrambe le scelte. Per chi presenta la dichiarazione dei redditi con il modello 730 o con il modello Unico, è sufficiente firmare nella casella “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale…” e indicare il codice fiscale 97043050588. Anche i lavoratori e i pensionati che non presentano la dichiarazione dei redditi possono firmare per il 5 x mille. È sufficiente compilare il modulo allegato al CUD e consegnarlo gratuitamente ad un ufficio postale, in busta chiusa. Istruzioni dettagliate sono pubblicate anche sul nostro sito, nell’area dedicata al cinque per mille. Qui è possibile trovare anche altro materiale utile: la relazione integrale dei progetti sostenuti nel 2008-2009, una rassegna stampa, volantini da stampare e altro ancora. Buone notizie Il 18 marzo 2010 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i dati relativi alle dichiarazioni 2008 (redditi 2007). Hanno firmato per l’AMU 3.947 persone. Il contributo corrispondente è di € 121.484,25 mentre l’importo proporzionale per le scelte generiche è di € 11.052,75. Il totale assegnato all’AMU è di € 132.537,00. GRAZIE A TUTTI !!! AMU notizie n. 1/2010 Comunicazioni Ringraziamo tutti coloro che hanno scelto di contribuire ai nostri progetti, partecipando con iniziative di gruppo, con doni fatti in occasione di ricorrenze particolari o, semplicemente, privandosi di qualcosa per donarlo agli altri. Appena possibile, cercheremo di rispondere a ciascuno personalmente. Deducibilità dei contributi all’AMU Ricordiamo che i contributi versati all’AMU sono deducibili dal reddito imponibile nel limite del 10 % del reddito stesso e che, a tale scopo, è necessario conservare la ricevuta del versamento postale o bancario. A richiesta, l’AMU rilascia una ricevuta a supporto (non sostitutiva) della documentazione contabile. Per avere diritto alla deduzione, i contributi versati vanno indicati: – nel modello 730, nel quadro E, sezione II, rigo E27, con il codice 3; – nel modello Unico, nel quadro RP, sezione II, rigo RP28, sempre con il codice 3. Come sostenere AMU notizie È possibile sostenere AMU Notizie in molti modi, per esempio, inviando offerte (che sono deducibili dal reddito) sui conti correnti riportati in calce nella pagina seguente. La causale da indicare è: “Contributo per AMU Notizie”. Ringraziamo chi ha già inviato donazioni a questo scopo, ricordando che sono graditi contributi di qualsiasi importo. 15 Rapporto sull’utilizzo dei fondi ricevuti ✗ CINQUE Alcuni interventi 5xmille MILLE Siamo nella Repubblica Democratica del Congo, a Idiofa, 500 km ad est di Kinshasa. Qui una donna eredita un terreno di 45 ettari, incolto come la maggior parte di queste terre, sconvolte dal passaggio di una guerra che ha cancellato anche le strade. Della fiorente economia agricola di un tempo, basata principalmente sull’olio di palma, non rimane quasi nulla. La donna si rimbocca le maniche, mette su una fattoria e decide di dare ad altre donne della sua comunità, mamme come lei, la possibilità di lavorare. Serve solo un capitale iniziale per acquistare semi, talee e piccole attrezzature, ed arriva dall’AMU attraverso i fondi del 5 x mille. Ora lavorano in 8, sostenendo così le loro famiglie, circa 70 persone. ♲ Stampato su carta riciclata al 50% Scendiamo nell’estremo Sud della RDC, nel Katanga. Nella prigione “Kassapa” di Lubumbashi, come nelle altre prigioni congolesi, i detenuti devono procurarsi il cibo da soli, oltre ai vestiti, al sapone e alle medicine. I più fortunati hanno una famiglia che provvede, ma molti sono abbandonati. Le organizzazioni internazionali hanno più volte denunciato le numerose morti per fame. Alcune volontarie periodicamente visitano i carcerati e portano loro generi di prima necessità. Viene l’idea di aprire un piccolo negozio con cucina all’interno della prigione, dove i detenuti possano acquistare beni di prima necessità a prezzi accessibili e trovare pasti pronti. Ottenute le necessarie autorizzazioni, il progetto è stato avviato; con i fondi del 5 x mille l’AMU ha potuto consolidarlo dando un lavoro stabile a due persone. Il primo contributo del 5 x mille (pari a € 87.075,59), relativo alle dichiarazioni dei redditi del 2006, è stato utilizzato nel periodo 2008-2009 per i progetti seguenti: Burundi – Assistenza a rifugiati rimpatriati e sostegno alle popolazioni rurali € 15.850,00 Brasile – Formazione nel settore della floricoltura a Benevides € 5.000,00 – Sostegno alla scuola “Santa Maria” di Igarassu € 10.000,00 Camerun – Attività educative a Fontem € 20.066,73 Messico – Riforestazione e potabilizzazione (2 progetti) € 10.130,00 Repubblica Democratica del Congo – Apertura di un negozio nella prigione di Lubumbashi € 3.055,00 – Creazione di un punto di ristoro a Kinshasa € 1.310,00 – Progetto agricolo a Idiofa € 655,00 Sudan – Contributo alla costruzione di una scuola € 10.000,00 Tanzania – Allestimento di un campo sportivo € 3.332,66 Uruguay – Sostegno alle attività agricole del Centro di formazione “Il Pellicano” € 2.676,20 Spese di gestione per i progetti e le attività connesse al 5 x mille € 5.000,00. Per partecipare ai progetti dell’AMU si può versare il proprio contributo su uno dei seguenti conti: • c/c postale n. 81065005 • c/c bancario n. 120434 presso Banca Popolare Etica, Filiale di Roma IBAN IT16 G050 1803 2000 0000 0120 434, BIC CCRTIT2184D, intestati a: Associazione “Azione per un Mondo Unito – Onlus” Via Frascati, 342 - 00040 ROCCA DI PAPA (Roma) L’AMU è una Organizzazione non Governativa di Sviluppo (ONGs) riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri. I contributi ad essa versati sono deducibili nella misura del 10% del reddito e con il limite massimo di € 70.000 annui. Per informazioni: tel. 06.94792170 fax 06.94790359 e-mail: [email protected] Per comunicazioni riguardanti AMU Notizie: [email protected] - Per comunicazioni e informazioni su donazioni e contributi: [email protected] - Sito internet: www.amu-it.eu - Codice fiscale: 97043050588