Brasile

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB - Filiale di Roma
notizie
AMU
Notiziario dell’Associazione
AZIONE PER UN MONDO UNITO
Anno XX - N. 1
gennaio-marzo 2010
Speciale
Seminario
Brasile
a pag. 2
Sommario
Speciale Seminario BraSile
Speciale Seminario Brasile
Dal 30 gennaio al 6 febbraio 2010 si è svolto a Belém, nel
Nord del Brasile, un seminario destinato ad operatori sociali
che lavorano in progetti di cooperazione allo sviluppo.
Lo preparavamo da tempo e avevamo grandi aspettative…
A partire da questo numero vogliamo condividere questa
intensa esperienza con i lettori: cominciamo con una
riflessione sulla situazione attuale del Brasile, per proseguire
con una breve cronaca del seminario.
2-3-4 Brasile: un paese emergente
5-6
Più qualità nella cooperazione,
insieme dal Brasile e dall’Europa
Spazio progetti
7
10
11
12
13
14
Uruguay. Quando il dono è un
effetto a catena
Fraternità con l’Africa. Il baobab dà
nuovi frutti
Kenya. L’emozione del primo pane
Egitto. Un aggiornamento dei
progetti in corso.
Altri progetti in corso: Uganda e
Myanmar
Burundi. Le fontane di Ruyigi
Notizie sul website
8
9
9
Brasile:
un paese emergente
Emergenza Haiti
Sudan: nel deserto di Karya
Dalla strada. Progetto EdC-AMU in
Brasile
Al di là delle immagini stereotipate di un Brasile da
rotocalco che si nutre di carnevale e miseria, calcio e
violenza, com’è oggi il Brasile? Si può davvero affermare
che il Brasile è un paese emergente?
Comunicazioni
15
16
Cinque x mille: anche nel 2010
possiamo firmare
Cinque x mille: esperienze e
resoconto economico
FOTO DI COPERTINA:
Seminario Brasile,
composizione di Teresa Mendes
AMU
notizie
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Tribunale di Velletri n. 1/98 del 15/01/98
Direttore responsabile: Michele Zanzucchi
Redazione:
Stefano Comazzi, Anna Marenchino,
Marta Minghetti, Francesco Tortorella.
Hanno collaborato a questo numero:
Joseph Assouad - Angela M. Bezerra Silva
Hanaa Kaiser - Flavio Rovere
Foto: Archivio AMU
Progetto grafico e impaginazione:
Paolo Giovannucci, Marta Minghetti
Stampa: Tipolitografia Santa Lucia
Marino (RM) Tel. 06-9385153
G
razie allo sviluppo economico degli ultimi dieci anni, il Brasile è
considerato un paese emergente
sulla scena internazionale. I record
consecutivi delle sue esportazioni
lo confermano: nel 2008 il mercato
estero è cresciuto del 32% rispetto
al 2007. Analisti finanziari suggeriscono che l’attuale crisi finanziaria
globale, anziché pregiudicare l’economia brasiliana, ne abbia stimolato la crescita. La spiegazione di questo effetto inatteso sta nel fatto che
il Brasile è un grande esportatore di
materie prime (negli ultimi anni
soprattutto verso la Cina) e nel fatto che il suo sistema bancario non è
stato esposto alla speculazione degli
investimenti, come invece è successo negli Stati Uniti, Europa e parte
dell’Asia. Nonostante i tassi di interesse più elevati delle banche estere,
gli investitori brasiliani hanno preferito investire in azioni nazionali, e
non in attività finanziarie speculative prevalenti negli Stati Uniti. Ed
anche se in questo tempo di crisi gli
investitori stranieri hanno ritirato i
loro capitali per salvare le economie
dei loro paesi, lo shock non è stato
così grande, perché gli investitori
brasiliani, al contrario, non hanno
ritirato i loro capitali per investire
al di fuori del Brasile.
Un altro fattore non meno im-
Speciale Seminario BraSile
portante è che il governo attuale ha
un forte piano di politiche pubbliche per l’eradicazione della povertà.
Ne è un esempio il programma
“Borsa Famiglia” che ha raggiunto
12,3 milioni di famiglie in necessità, offrendo loro migliori condizioni di vita e di cittadinanza, ed inserendole nel circolo del mercato interno. Il programma consiste nell’erogazione di fondi a favore delle famiglie più povere e costituisce il più
grande programma di trasferimento di reddito al mondo. Non è solo
un programma di aiuti alimentari:
la “Borsa Famiglia” richiede che
vengano rispettate condizioni precise connesse con l’istruzione, l’igiene e la sanità. Esso infatti fornisce sostegno al reddito per le famiglie che garantiscono la frequenza
scolastica, le vaccinazioni, una nutrizione adeguata, la partecipazione
ai corsi pre e post-natali. Il programma ha un costo (0,39% del
Prodotto Interno Lordo) relativamente basso, considerando il suo
impatto positivo sulla riduzione
della povertà e sulla distribuzione
del reddito.
Oggi il Brasile è ascoltato nei forum mondiali e partecipa attivamente alle discussioni a livello internazionale sulle politiche di lotta
alla povertà, sui cambiamento climatici, su energia e sicurezza.
“In questi ultimi anni
il Brasile ha imparato
a crescere ma ancora
non ha imparato
a condividere”
(Presidente Lula – presentazione
del rapporto Nazionale 2007
sugli Obiettivi del Millennio)
L’indice di Gini mostra il livello di disuguaglianza. Il Brasile è collocato al 133 posto su 142.
(Fonte: UNDP - Human Developement Report 2009)
Tuttavia il Brasile è uno dei paesi
con il più alto livello di disuguaglianza nel mondo (vedi cartina):
7,5 milioni di persone vivono ancora in condizioni di estrema povertà
ed una percentuale elevata è concentrata nelle regioni del nord e
nord-est del paese.
La concentrazione di fame,
istruzione di bassa qualità, analfabetismo e mortalità materno-infantile nelle zone rurali e nelle terre
indigene dimostra che un approccio di trasferimento del reddito non
è sufficiente a cambiare i problemi
strutturali. Infatti, rivolgendosi agli
effetti e non alle cause più profonde, tale politica nel lungo periodo
può creare dipendenza senza toccare le strutture dell’economia. Se le
politiche sociali in corso non pervengono a cambiare le strutture ed i
centri di potere che storicamente
condizionano l’economia, sarà possibile garantire politiche pubbliche
universali ai gruppi sociali storicamente esclusi e discriminati? Senza
profonde riforme del modello economico neoliberale, come modificare gli schemi perversi della disu-
guaglianza e della povertà che hanno sempre caratterizzato la società
brasiliana? E soprattutto sarà possibile oggi per uno Stato, davanti alla
crescente pressione dell’economia
del mercato globalizzato, cambiare
le regole del gioco da solo, senza che
questo cambiamento avvenga anche a livello degli organismi internazionali e dello stile dei paesi ricchi?
È in questo contesto che si è
svolto il seminario promosso da
AMU, EdC, AFN e GMU1. Abbiamo
avuto la gioia di scoprire insieme
un Brasile con delle politiche pubbliche di inclusione sociale a favore
della popolazione più bisognosa,
ma soprattutto con degli spazi di
partecipazione della società civile
veramente all’avanguardia. È una
società civile “vibrante”, che parla,
discute e si organizza a tutti livelli:
dai lavoratori rurali alle associazioni delle donne, dai pescatori alle organizzazioni dei ragazzi di strada,
dai senza tetto e senza terra ai popoli indigeni e agli afro brasiliani…
sembra un grande forum sociale
permanente dove questa società ci-
1
EdC Economia di Comunione www.edc-online.org; AFN Associazione Azione per Famiglie Nuove Onlus www.famiglienuove.org; GMU Movimento Giovani per un Mondo
Unito www.mondounito.net
3
Speciale Seminario BraSile
vile, in partenariato con gli attori
non statali e le istituzioni governative, cerca di trovare il suo spazio
partecipando alla gestione delle politiche pubbliche e rivendicando i
propri diritti di cittadinanza.
Reciprocità che porta
ad “essere di più”
Una riflessione che mi porto
dietro da quei giorni di lavoro intenso e di profondo dialogo con i
125 partecipanti al seminario (rappresentanti di oltre 20 opere sociali
promosse dal Movimento dei Focolari in Brasile) è che la caratteristica
comune a queste esperienze sociali
è la reciprocità, frutto dell’aver scelto la fraternità universale come
principio orientativo del proprio
agire. Infatti la profonda comunione che si è creata fra operatori sociali impegnati in azioni di vario
genere (dal semplice aiuto alle persone in necessità alla formazione
professionale, oppure a progetti di
sviluppo più ampi ed estesi nel
tempo) ci ha dato conferma che il
“di più” che caratterizza le nostre
azioni e progetti, è proprio la reciprocità. Essa si manifesta essenzialmente nel fatto che i beneficiari
scoprono o riscoprono la propria
dignità e si impegnano per un cambiamento della loro vita e del loro
ambiente sentendosi chiamati a dare alla società il meglio di se stessi.
Un “di più” che non si limita al miglioramento della loro condizione
economica, ma è fondamentalmente un “essere di più”.
Cittadinanza attiva
e “empowerment” 2
Un altro aspetto che è venuto in
evidenza durante il seminario, e che
Indicatori sociali Brasile
Aspettativa di vita alla nascita: 67 anni, allo stesso livello di
Vietnam ed Egitto
Tasso di mortalità infantile: 35 per mille, allo stesso livello di
alcuni paesi africani e al di sotto di Vietnam (23 per mille) e
Venezuela (20 per mille)
Tasso di mortalità materna: 260 (per 100.000 vite). Questo è
uno degli indicatori peggiori per il Brasile. Meglio il Myanmar
(tasso 170), Colombia (120) e Cuba (24)
Spesa dell’amministrazione centrale in materia di sanità è il 3,4%
del PIL, meno di Bolivia (4,9) e Madagascar (5,1)
Educazione. Gli indicatori mostrano il Brasile con un livello di
iscrizione alla scuola elementare simile ai paesi sviluppati:
96,5%. Tuttavia l’analfabetismo è ancora presente (11,9%)
e molto più elevato rispetto ad altri paesi in via di sviluppo,
come la Thailandia (4%) e Cuba (3%)
La spesa del governo centrale per l’istruzione è il 4,20% del PIL.
Il Brasile è uno dei paesi con il più basso livello di spesa pubblica in materia di istruzione, meno di Costa Rica (5%),
Thailandia (5,1%), Bolivia (6,2%) e Malaysia (8,5%).
(Fonte: http://globalis.gvu.unu.edu/ - febbraio 2010)
4
Partecipanti al seminario in visita ad una
scuola elementare nella cittadella “Gloria”, a
Benevides
sempre più sta emergendo, riguarda l’animazione e la formazione
della società civile verso livelli di
partecipazione attiva ai vari spazi
democratici che già esistono in Brasile, quali il bilancio partecipativo, il
controllo nella elaborazione, gestione ed esecuzione delle politiche
pubbliche, la presa in carico da parte dei bilanci comunali dei costi
delle azioni sociali sostenute e realizzate da associazioni e gruppi, ecc.
È proprio in questa direzione di
“empowerment” della società civile
che gli attori non statali possono
dare un apporto specifico: contribuendo a formare ed informare le
persone su questo processo affinché
le comunità ed il popolo brasiliano
diventino sempre più protagoniste
del proprio destino e possano trasformare le “strutture di peccato”
in spazi di comunione e inclusione
sociale. Nella misura in cui la società civile lavorerà per il superamento
delle sue disuguaglianze, il Brasile
potrà diventare a pieno titolo un
paese emergente sullo scenario internazionale.
ANGELA M. BEZERRA SILVA
2
Processo di inclusione, valorizzazione e rafforzamento delle capacità e delle
possibilità decisionali di persone generalmente escluse.
AMU notizie n. 1/2010
Speciale Seminario BraSile
Più qualità
nella cooperazione
Insieme dal Brasile e dall’Europa per un seminario sui
progetti di cooperazione allo sviluppo che si è svolto a
Belém, capitale dello stato del Parà, nel Nord del
Brasile. Ecco una breve cronaca.
U
n totale di 44 progetti per un valore di € 18.438.876,90 complessivo e 39.876 beneficiari: questi i
valori (stimati per difetto) che riguardano gli aiuti che negli ultimi
venticinque anni sono stati trasformati in progetti di sviluppo o
di solidarietà a distanza da AMU,
AFN (Azione per Famiglie Nuove),
EdC (Economia di Comunione) e
GMU (Giovani per un Mondo
Unito) in Brasile. Un impegno di
tutto rispetto, che si è potuto concretizzare grazie a numerose associazioni e gruppi brasiliani, che in
11 stati di questo grandissimo paese, da anni sono legati da rapporti
di partenariato con una o più delle
quattro associazioni promotrici.
Tutti siamo ben consapevoli che
i mutati scenari internazionali
proiettano il Brasile verso nuovi
impegni e responsabilità, e che
molte cose stanno cambiando anche all’interno del paese. Per quanto riguarda la lotta all’esclusione
sociale, l’accesso equo e diffuso ai
servizi di base, il rafforzamento
della società civile e rapporti “maturi” e rispettosi tra cittadini ed
istituzioni, la necessità di trovare
nuove fonti di finanziamento, e
molto altro ancora, avvertivamo
da tempo l’esigenza di poterci incontrare e riflettere insieme su co-
AMU notizie n. 1/2010
me affrontare queste nuove sfide
ed esplorare nuovi orizzonti di solidarietà internazionale.
Dopo varie occasioni d’incontro tra le nostre associazioni in Europa e con alcune delle nostre controparti in Brasile, è nata l’idea di
realizzare un seminario di formazione sulle tematiche della cooperazione nel quale, partendo dalle
nostre esperienze e specificità, scoprire insieme come affrontare il
futuro. E così, dopo una preparazione di quasi un anno, andata via
via crescendo in intensità, finalmente ci siamo ritrovati tra il 30
gennaio ed il 6 febbraio scorso a
Benevides, nei pressi di Belem.
Eravamo oltre 140 partecipanti,
125 dei quali in rappresentanza di
12 associazioni brasiliane nostre
controparti, con un programma
vario e molto partecipato. Per ciascun modulo abbiamo sempre
avuto relatori brasiliani ed europei
che si sono affiancati e completati,
evidenziando come le nostre diverse storie e culture ci arricchiscano
e completino a vicenda. I momenti
di dialogo, inseriti in ciascun modulo, si sono caratterizzati per una
partecipazione attiva e molto sentita di tutti i partecipanti, il 20%
dei quali costituito da giovani già
impegnati in azioni di sviluppo so-
ciale o studenti alla conclusione
dei loro corsi di specializzazione.
Anche la provenienza geografica è
stata equilibrata: le cinque regioni
del Brasile erano tutte rappresentate, con una più forte presenza di
persone provenienti dal Nord, la
regione nella quale si svolgeva il
seminario.
Il programma iniziava ogni
giorno con un tema di formazione
spirituale, tratto da pensieri di
Chiara Lubich, per poi proseguire
con le tematiche previste. Il primo
giorno è stato affrontato il tema
della globalizzazione e della logica
del mercato, il significato del concetto di “povertà” e la nostra cooperazione allo sviluppo, attraverso esperienze dirette di alcuni partecipanti.
Il secondo giorno è stata presentata la recente enciclica “Caritas in veritate” con un’analisi dei
suoi punti di novità; a seguire una
presentazione dei ruoli e dei profili
delle associazioni promotrici del
seminario (AMU, AFN, EdC,
GMU). Nel pomeriggio è stato
presentato e proposto uno studio
sulla “Cooperazione allo sviluppo
di comunione”, evidenziando il
particolare significato del concetto
di sviluppo alla luce dell’esperienza di comunione, i soggetti e le
5
fl
Speciale Seminario BraSile
Momenti del seminario: lavori di gruppo,
sessione plenaria e visita alla comunità dell’isola Mosqueiro
fl
metodologie per la sua applicazione.
Il terzo giorno è stato interamente dedicato alla progettazione
di interventi di sviluppo e, accanto
alle tappe e procedure consuete, si
sono volute mettere in luce le specificità che derivano da un approccio di “comunione”, partendo dalle esperienze concrete maturate in
questi anni. Il pomeriggio è stato
dedicato a lavori di gruppo, che
hanno offerto interssanti spunti
nella restituzione finale.
I due giorni successivi sono stati
dedicati ad attività esterne, molto
apprezzate dai partecipanti. Divisi
in due gruppi, abbiamo visitato a
giorni alterni alcune comunità che
6
vivono su una delle numerose isole
nel delta del fiume Parà. Un incontro con persone sensibili e generose, che ci hanno fatto dono della
loro cultura e del loro stile di vita,
accolto con profonda attenzione e
partecipazione, in un clima di vera
fraternità. È stata l’occasione per
cogliere – da parte nostra – la profonda ricchezza che c’è nel rapporto delle popolazioni locali con il
tempo, con la natura-madre, e fra
loro, valori che noi sentiamo il bisogno di riscoprire. Il ritorno alla
sera, dopo le fatiche della giornata
(trasbordi in barca, cammino a
piedi lungo sentieri talvolta allagati dalla montante marea, umidità,
ecc.), ci ha offerto la contemplazione di una natura rigogliosa e feconda, vera ricchezza spirituale e
bene impagabile per tutti.
Il programma alternativo che il
secondo gruppo ha svolto contemporaneamente consisteva nella visita alle attività di sviluppo sociale
ed economico presenti nella cittadella dei Focolari a Benevides: una
scuola elementare, un centro di
formazione professionale giovanile, una scuola-azienda di floricoltura ed una fabbrica aderente all’EdC che produce dolci con la
frutta dell’Amazzonia.
Il sesto giorno è stato dedicato
al tema del microcredito come
strumento di reciprocità, con una
videoconferenza con l’associazione CASOBU in Burundi, scambiando esperienze su alcuni progetti di microfinanza che già mettono in atto la fraternità tra gruppi
di risparmio di province diverse. A
seguire, una presentazione dei progetti di solidarietà a distanza di
AFN in Brasile. Nel pomeriggio
AMU, AFN, EdC e GN hanno incontrato le loro rispettive controparti per poter approfondire questioni particolari relative ai progetti ed alle tematiche specifiche di
ciascuno.
Infine l’ultimo giorno è iniziato
con una presentazione su partenariati, partecipazione civile e ricerca
fondi, nella quale si è passati da
un’illustrazione delle politiche
pubbliche brasiliane (ed in particolare del Governo Federale) a
quelle delle istituzioni internazionali, e segnatamente della Commissione Europea. A questo modulo ha partecipato anche Mathias
Kaps dalla Germania, esperto dei
meccanismi di cofinanziamento
comunitario e responsabile dell’associazione Starmacher e.V., che
collabora anche con il complesso
musicale Gen Rosso nella formazione del mondo giovanile sui temi della non-violenza. Al pomeriggio vi è stata la chiusura del seminario, con la valutazione dei
partecipanti e le proposte per il futuro.
Un primo e significativo risultato di quest’esperienza è stato il lavoro che alcuni giovani presenti
hanno svolto - sfruttando anche le
ore notturne - per poter presentare
alla sala il sito web della rete nata
dai partecipanti al seminario e che
dal 5 febbraio lega i partecipanti
stessi e le loro associazioni in tutto
il Brasile, con scambi di informazioni, opportunità di finanziamento, competenze professionali, documenti e ricerche. Un lavoro che
tutti i presenti hanno apprezzato, e
subito iniziato ad utilizzare attivamente.
Alla sera i saluti per le prime
partenze: anche i meno abituati a
manifestazioni esterne dei propri
sentimenti (come il sottoscritto)
sono stati coinvolti nel vivere questi momenti con il calore umano e
l’affetto tipico dei nostri amici brasiliani, degna conclusione di questa settimana di lavoro davvero intenso e faticoso, ma ricco di risultati e speranze per il futuro.
STEFANO COMAZZI
AMU notizie n. 1/2010
URUGUAY
el quartiere Casavalle, conosciuto
Ntroanche
come barrio Borro, il censociale “Nueva Vida” da alcuni
anni si prende cura di bambini e ragazzi. A gestirlo è l’associazione CODESO, nostra controparte locale,
che gradualmente ha esteso i servizi
del centro alle famiglie. I nuovi servizi sono rivolti in particolare alle
mamme, molte delle quali si fanno
carico dei figli da sole, perché abbandonate dai mariti.
Fra le diverse attività svolte negli
ultimi anni ricordiamo i corsi di filatura e colorazione della lana, ai
quali l’AMU ha contribuito con il
progetto “Sviluppo dell’imprenditoria femminile e giovanile”, sostenuto in particolare da alcuni enti e
gruppi toscani.
“Ho imparato un mestiere ed ora
sono in grado di sostenere la mia famiglia” è l’espressione più comune
delle partecipanti ai corsi nel dare le
Una delle mamme che hanno frequentato
i corsi di lavorazione della lana
AMU notizie n. 1/2010
Quando
il dono
è un effetto
a catena
Un quartiere, quello di Casavalle, sorto
nella periferia di Montevideo a partire
dagli anni ’70, per volontà del regime
dittatoriale di confinare le classi sociali
meno abbienti fuori dal centro della
capitale. Un gruppo di persone che
decide di dare un sostegno alla
popolazione e costituisce l’associazione
CODESO (Comunión para el Desarrollo
Social). Sono i primi “ingredienti” di
questo nuovo progetto in Uruguay.
loro valutazioni. Dopo questa prima, positiva esperienza, i responsabili di CODESO propongono ora
l’avvio di una micro-impresa ed il
proseguimento dei corsi, con un
nuovo progetto della durata di 3 anni che hanno chiamato “Barrio Solidario Natural”. La piccola azienda
produrrà accessori e capi di abbigliamento in lana biologica e vi opereranno 6 donne che hanno già frequentato i relativi corsi. Potranno
lavorare a domicilio con attrezzature
fornite dal progetto e questo consentirà loro di non lasciare soli i figli
piccoli. Nel secondo anno ognuna di
loro si metterà a disposizione per la
formazione professionale di un’altra
donna e ancora, nel terzo anno,
ognuna delle donne già formate farà
da tutor ad altrettante donne del
barrio, con le stesse modalità. In
questo modo si introduce nella
struttura stessa del progetto una
metodologia di reciprocità, qui intesa anche come capacità dei beneficiari di partecipare attivamente al
progetto contribuendo con le competenze acquisite alla formazione di
altre persone.
ca Latina, insieme alla moglie si è
reinventato un’occupazione: un’attività sartoriale avviata anche grazie
ad un prestito dell’AMU. Ora c’è la
possibilità di un ulteriore sviluppo,
attraverso un nuovo prestito finanziato dall’Economia di Comunione
(EdC), che permetterà di dare lavoro complessivamente a 11 persone.
Ma la cosa non si ferma qui. Una
parte della formazione, quella attinente agli aspetti amministrativi e
imprenditoriali, sarà fornita gratuitamente da un esperto in gestione
d’impresa di Las Piedras, 20 km a
nord di Montevideo. La sua storia
meriterebbe un articolo a parte. Trovatosi in forte difficoltà a seguito
della crisi economica che nel 2002
ha colpito il “Cono Sud” dell’Ameri-
Per il progetto della lavorazione
della lana, il costo complessivo è di
€ 39.594,00. La controparte locale
e i beneficiari contribuiscono con
€ 14.690,80 mentre l’ammontare
di € 22.383,20 è coperto con fondi
dell’EdC. L’AMU partecipa con un
contributo di € 2.520,00.
MARTA MINGHETTI
Il progetto
in sintesi
Progetto: Barrio
Solidario Natural
Paese: Uruguay
Località: Montevideo,
quartiere Casavalle
Destinatari: 27 persone
e, indirettamente, le
loro famiglie (150
persone)
Responsabile locale:
Ivan Montenegro
(CODESO)
Contributo richiesto:
€ 2.520,00
7
v Chi Siamo v Progetti nei PVS v Educazione Allo Sviluppo v AMU Notizie
AZIONE
per un mondo
UNITO
È una realtà
sostenibile…
NOTIZIE dal SITO
www.amu-it.eu
Emergenza Haiti
Un terremoto di dimensioni
catastrofiche ha colpito Haiti, uno dei
Paesi più poveri del mondo, verso le 17
(ora locale) del 12 gennaio 2010
Siamo vicini alla popolazione haitiana così duramente provata ed abbiamo promosso una raccolta fondi per esprimere concretamente la nostra solidarietà.
Come in occasione di altre calamità naturali, il nostro in-
tervento non si rivolge alla “prima emergenza”, per la quale occorrono strutture e mezzi specializzati sia in ambito
sanitario che logistico; stiamo invece valutando la fattibilità
di interventi a medio-lungo termine che siano di aiuto alla
popolazione nella fase della ricostruzione.
I nostri referenti locali, che si trovano nel nord-est del Paese, si sono prodigati per accogliere e soccorrere gli sfollati
provenienti da Port-au-Prince, la capitale, completamente
devastata. Ancora oggi continuano a sostenere numerose
persone che non hanno potuto rientrare a casa o trovare
una sistemazione presso parenti e amici: è in corso la costruzione di un centro che potrà ospitare alcune famiglie e
si sta cercando di aiutare alcuni giovani a non perdere l’anno di studio.
Per quanto riguarda l’avvio di un progetto più strutturato,
tutte le persone contattate localmente ci hanno messo in
evidenza la necessità di attendere almeno qualche mese
prima di intervenire, in quanto la mancanza di infrastrutture e la confusione esistente sul posto rende difficile valutare oggettivamente le priorità negli obiettivi e le giuste metodologie di azione. La situazione è tale che si tratta non
tanto di ricostruire, quanto di costruire…
Nel frattempo stiamo ricevendo numerose testimonianze
di persone, famiglie e gruppi che raccolgono fondi attraverso iniziative personali e collettive: a tutti siamo grati per
l’immediatezza della risposta e tutti terremo aggiornati attraverso il nostro sito.
Chi desidera contribuire può scrivere nella causale di versamento: Solidarietà per Haiti.
SUDAn
nel deserto di Karya
Dopo la missione ad ottobre (vedi AMU
Notizie n. 4/2009) i lavori per finire la
scuola di Karya 2 sono ripresi a pieno ritmo e ad oggi si sono conclusi con la copertura di cemento della recinzione, l’intonacatura interna ed esterna, la copertura
della scala che porta sulla terrazza, il livellamento del terreno e la predisposizione
dell’impianto elettrico.
Le forniture scolastiche (banchi, sedie, lavagne e mobili) verranno costruiti da un
falegname di Omdurman, nella falegnameria della Parrocchia: questo consente di
dare un’entrata ad una famiglia con un
reddito basso e di avere delle attrezzature
più resistenti.
Il nuovo anno inizierà a giugno e, contemporaneamente, si svolgerà un’azione di
sensibilizzazione sulle famiglie sull’importanza primaria dell’istruzione.
BRASILE
Dalla strada
Progetto EdC-AMU a Recife
I protagonisti di questo progetto hanno voluto chiamarlo “Dalla strada”, per rendere
pienamente il suo significato: i giovani coinvolti e la materia prima vengono, infatti,
dalla strada.
Il progetto prevede 5 corsi di formazione
professionale per un totale di 90 “ragazzi
La situazione di Karya sta lentamente migliorando: il governo ha iniziato ad asfaltare alcune strade principali e, a breve, almeno una parte di quest’area dovrebbe essere dotata di elettricità e acqua potabile.
“A inizio marzo – scrive Sr Wilma da Om-
durman – è iniziato anche il secondo corso di sartoria e, allo stesso tempo, continuiamo a seguire le donne del primo corso, affinché siano autosufficienti e soddisfatte del loro lavoro.
Il caldo, cominciato quest’anno molto prima del solito, ci è nemico: dentro e fuori
è solo fuoco!!!” (continua)
di strada”, giovani che sono stati costretti
dalle disastrose condizioni familiari a vivere per la strada per periodi più o meno
lunghi.
Accanto alla formazione professionale è
prevista una formazione psico-sociale integrale ed una specifica sull’Economia di
Comunione.
Obiettivo è imparare a produrre artigianalmente borse e sandali, utilizzando come
materia prima principale teloni di camion
riciclati. Al termine dei corsi i ragazzi costituiranno dei nuclei produttivi autonomi
nei quali lavoreranno, ispirandosi ai principi dell’Economia di Comunione.
Il costo totale del progetto è di
€ 59.056,30; l’apporto locale
è di € 24.275,93 mentre l’Economia di Comunione contribuisce con € 24.622,96. Il
contributo richiesto all’AMU è
di € 10.157,41.
NEWS
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SERVIZIO CIVILE
MAPPA DEL SITO
KENYA
Nuove borse di studio
per giovani studenti africani
Il baobab dà nuovi frutti
N
ell’ultimo numero di AMUnotizie vi avevamo raccontato la coraggiosa esperienza –
nel suo ambiente universitario
– di una studentessa congolese
che partecipa al progetto “Fraternità con l’Africa”. Torneremo
a proporvi altre testimonianze
nei prossimi numeri; oggi invece, in apertura del 2010, vi aggiorniamo brevemente sull’andamento del progetto.
Alle 79 borse di studio, infatti, se ne sono aggiunte con il
nuovo anno 18, arricchendo il
progetto di altre 9 studentesse
e 9 studenti, dei loro talenti e
delle loro storie di vita.
Le nuove borse abbracciano
il cuore geografico dell’Africa
Subsahariana, da est a ovest: 4
studenti in Tanzania, 3 in Kenya, 3 in Uganda, 1 in Rep. Dem.
Congo, 1 in Gabon, 1 in Camerun, 1 in Rep. Centrafricana e
infine 4 in Costa d’Avorio.
A fronte di una durata media
di 2 anni delle borse richieste,
l’importo medio delle stesse è
di € 2.350.
Ben 4 studenti hanno iniziato
a frequentare corsi universitari
nell’area della gestione di progetti sociali e potranno dare così, in futuro, un importante
contributo di competenze anche ai progetti di cooperazione
internazionale allo sviluppo,
ambito nel quale lavora l’AMU;
altre 4 borse riguardano l’ambito della pedagogia; le restanti,
invece: ingegneria, informatica, contabilità, turismo e stilismo.
Proprio a proposito di quest’ultimo settore di studi, vi
proponiamo in poche righe la
storia di una studentessa ca-
10
merunese – che per riservatezza chiameremo con un nome di
fantasia – che racconta con la
vita la reciprocità caratteristica
di “Fraternità con l’Africa”. Fin
da adolescente Miriam si è dedicata agli altri animando attività per bambini. Dopo la scuola
secondaria professionale per
sarti ha dedicato parte del suo
tempo insegnando a cucire ad
alcune ragazze che frequentavano il centro sociale “UPJEFI”.
Nel corso di quest’esperienza,
Miriam ha maturato un desiderio: «Vorrei diventare stilista e
modellista per poter, dopo gli
studi, creare un ateliér di moda
per aiutare le ragazze del centro “UPJEFI” a trovare un lavoro
e perfezionarsi nel loro mestiere». Ora si è trasferita in una
altro Paese africano per iscriversi ad una scuola per stilisti e
modellisti, che frequenterà nei
prossimi 3 anni per poi poter
realizzare il suo sogno.
FRANCESCO TORTORELLA
Il progetto in dati
Borse di studio finanziate: 97
Contributi raccolti:
€ 462.027,95
Contributi utilizzati: € 225.984,25
Contributi impegnati: € 138.790,58
Importo disponibile
€ 97.253,12
da assegnare:
Sembra quasi una “prima”
di teatro l’inaugurazione
del “Primizia Training
Centre” di Uthiru, alla
periferia di nairobi: fino al
giorno precedente sembra
che niente funzioni poi,
imprevedibilmente, tutto va
a posto. Il responsabile
locale ci racconta la gioia
del primo pane sfornato e la
solennità festosa
dell’inaugurazione.
A
bbiamo scaricato il container e
messo le macchine nelle loro postazioni. Sono forni, impastatrici e
tante altre piccole attrezzature. È il
9 gennaio e ci sono ancora tante cose da fare…
Inizialmente (per un paio di mesi)
cominceremo con le prove di produzione, i test di mercato e, speriamo, le vendite. Contemporaneamente si farà la formazione degli
impiegati e, finalmente, i corsi per
gli studenti.
***
Il 21 gennaio è stato il grande
giorno della tanto attesa inaugurazione di “Primizia”.
Una panetteria moderna, fun-
AMU notizie n. 1/2010
L’emozione
del primo
pane
zionale, con macchinari che già a
prima vista “sanno” di qualcosa di
grande. Localizzata alla periferia di
Nairobi, ha sfornato il primo pane,
e poi pagnotte, paste di tutti i tipi,
pizze e pizzette per la gioia dei più
di 100 amici che sono venuti da tante parti a festeggiare con noi un
“miracolo”.
Parliamo proprio di miracolo
perché neanche noi potevamo credere alle meraviglie che abbiamo visto e assaggiato. Miracolo perché,
come spesso capita da queste parti,
nei giorni precedenti niente funzionava: l’elettricità è venuta a mancare, il forno maestro dava segni di
malfunzionamento, l’idraulico non
aveva completato i lavori, la camera
di lievitazione era stata fissata male,
il gas non si trovava…
AMU notizie n. 1/2010
Il giorno prima finalmente e,
sembra, magicamente tutto si mette
a posto!
Cominciamo con la Messa all’aperto. La panetteria è ancora chiusa:
finché non sarà benedetta nessuno
può metterci piede!
Vari discorsi, lacrime di soddisfazione e di ammirazione. Il sacerdote
parla del pane e dei miracoli, e al
salmo rispondiamo con forza: “Sia
su di noi la bontà del Signore, nostro
Dio. Rafforza per noi l’opera delle nostre mani”.
La piccola folla
non vede l’ora di
conoscere tutti gli
angoli della panetteria mentre i
nostri ospiti d’onore, i bambini, a
cui il pane verrà
distribuito gratis
due volte alla settimana, cercano
di passare sotto il
nastro che verrà
tagliato dall’ingegner Baldaccini,
uno dei nostri
amici che ci hanno aiutato a finanziare la costruzione.
I nostri due giovani panettieri
kenyoti, formati in Svizzera dalla
Fondazione Luciano Mignami con
l’aiuto del signor Renato Gobbi, sono
in attesa di mostrare a tutti quello
che sono capaci di fare, riconoscenti
di aver avuto la possibilità, fra
migliaia di giovani, di imparare
un mestiere.
Il pomeriggio è volato e alla
sera ci siamo trovati tutti a ringraziare Dio per questo nuovo
progetto nato in Kenya con
l’aiuto di tanti, che ha come
scopo quello di aiutare centinaia
di ragazzi e ragazze che non
hanno avuto modo di finire le
scuole superiori e che hanno bisogno di imparare un mestiere.
***
È ormai passato più di un
mese e “Primizia” comincia ad
essere conosciuta. C’è chi viene per
una torta di matrimonio, una scuola vuole fare un contratto con noi,
un’ambasciata ci contatta per preparare le loro feste e renderle la vita
“dolce”.
Possiamo considerare la prima
fase conclusa e speriamo di poter
cominciare al più presto il primo
corso di formazione.
Ora stiamo cercando di inserirci
nel mercato perché sarà con il nostro “pane quotidiano” che faremo
funzionare la scuola. E potremo an-
che testimoniare che, producendo
pane, riusciremo non soltanto a saziare la fame di tanti, ma anche a
costruire un “pezzo di Cielo” in terra, proprio qui in questo suolo africano. Ci aiutano in questo i donatori italiani ed, in particolare, gli amici
italiani dell’azienda “Umbra Cuscinetti”: grazie al loro amore che li
spinge a risparmiare qualcosa ogni
giorno, ci consentono di distribuire
pane gratuitamente due volte alla
settimana, con un programma di
assistenza rivolto a 200 bambini poverissimi.
FLAVIO ROVERE
Progetto: Primizia Training Centre
(AMU Notizie n. 4/2009)
Contributi richiesti:
€ 144.563,00
Contributi ricevuti:
€ 116.922,12
Contributi da reperire:
€ 27.640,88
11
Figlio
dell’EGITTO
O
gni domenica ci incontriamo
nel nostro club che abbiamo
nominato “Ebn Masr” che vuol
dire Figlio dell’Egitto. È ormai un
punto di ritrovo per i ragazzi del
quartiere Shubra del Cairo. Hanno tra i 7 e i 15 anni: tutti lavorano, alcuni studiano e lavorano. In
questi primi mesi hanno frequentato il centro circa 70 ragazzi; una
trentina di loro partecipa tutte le
domeniche alle attività del club,
altri possono venire solo saltuariamente perché a volte lavorano
anche di domenica.
All’inizio il loro comporta-
Un club nel quale si ritrovano i ragazzi di Shubra, al Cairo:
bambini e ragazzi dall’infanzia negata che ritrovano qui la
gioia di vivere. È l’esperienza del progetto “Ragazzi a rischio”
promosso dalla Fondazione Koz Kazah, di cui riportiamo un
breve aggiornamento.
mento era difficilissimo, litigi,
parolacce…, li vedevamo sempre
arrabbiati, abituati come sono a
“lottare” tutto il giorno! C’era
anche un forte autoritarismo da
parte dei ragazzi più grandi sui
piccoli. Arrivavano malvestiti e
sporchi, non solo perché sono
poveri, ma anche perché nelle loro famiglie non c’è il senso dell’igiene. Certo si capisce… conoscendo l`ambiente in cui sono
cresciuti. Quando siamo andati a
visitare le loro famiglie abbiamo
potuto vedere dove vivono: nessuno di loro abita in un appartamento, ma ogni famiglia affitta
solo una stanza dove dormono
circa 8 persone. Poi la cucina e il
bagno sono in comune con altre
famiglie.
Attraverso le attività proposte:
sport, momenti di dialogo e confronto, laboratori, attività artistiche… questi ragazzi a cui sembra
sia stata tolta l’infanzia, ritrovano
un ambiente che dà loro la possibilità di essere quello che sono:
ragazzi! Ritrovano la gioia del
gioco, si sentono considerati e rispettati… anche il semplice gesto
di preparare per loro il pranzo li
rende felici. Alcuni ci hanno
chiesto di insegnare loro a leggere
e scrivere.
Si sente che il rapporto fra di
loro è cambiato. Litigano raramente e chiedono scusa quando
sbagliano. Ormai sono i ragazzi
stessi che spiegano le regole del
club ai nuovi arrivati. Hanno capito l`importanza di avere una
disciplina che ordina i rapporti
tra tutti, ne sono convinti e l’applicano anche a casa.
corso di formazione
per assistenti domiciliari
Un altro progetto promosso
dalla Fondazione Koz Kazah è un
corso di formazione per assistenti
domiciliari. Le ragazze che hanno
concluso il primo corso, tenutosi
nel 2009, stanno attualmente assistendo 6 famiglie. Sono seguite
e il loro lavoro è monitorato da
personale qualificato. La loro formazione è continua. Ogni 15
Attività
del progetto
“Ragazzi
a rischio”
12
AMU notizie n. 1/2010
giorni è prevista una riunione di
valutazione e confronto e un incontro di formazione con medici
specializzati. Le famiglie sono
molto contente del servizio che
viene offerto. In questo momento l’assistenza viene data a famiglie che possono pagare il servizio. Koz Kazah vorrebbe poter
offrire questo servizio anche ad
alcune famiglie che non dispongono dei mezzi economici per ricevere l’assistenza.
Nei prossimi mesi si consoliderà l’esperienza e la formazione
del primo gruppo di ragazze.
Per il prossimo anno è prevista una nuova edizione del corso
per altre 10 ragazze.
HANAA KAISER e JOSEPH ASSOUAD
Progetto: Ragazzi a rischio
(AMU Notizie n. 4/2009)
Contributi richiesti:
€ 10.700,00
Contributi ricevuti:
€ 5.210,40
Contributi da reperire: € 5.489,60
Progetto: Formazione
di assistenti domiciliari
(AMU Notizie n. 4/2009)
€ 6.530,00
Contributi richiesti:
all’anno
€ 3.000,00
Contributi ricevuti:
Contributi da reperire
per il 1° anno:
€ 3.530,00
Altri Progetti in corso
a cura di ANNA MARENCHINO
(Dati rilevati al 15 marzo 2010)
UgAnDA: Centro Nutrizionale
I lavori per la costruzione del Centro
Nutrizionale a Namugongo (AMU Notizie
n. 4/2009) procedono a pieno ritmo.
Muri e tetto del Centro e della cucina
sono già costruiti; per concludere la prima
fase del progetto ora si deve procedere a
montare porte e finestre, posare le mattonelle dei pavimenti, dipingere e fare la recinzione. Successivamente verranno acquistate le attrezzature per l’ufficio, i giochi
e materiali per l’asilo e le forniture per la
cucina. L’ultima tappa consisterà nel preparare l’orto per la coltivazione degli ortaggi e la produzione di piantine da dare alle famiglie dei bambini.
Per ora i bambini continuano a stare all’aperto, riparati da una piccola
tettoia.
“Al momento abbiamo potuto accoglierne solo
28, tutti sotto i 5 anni, – scrivono i responsabili
locali – ma appena l’edificio sarà pronto potremo
prendere in carico 50 bambini con problemi causati
da malnutrizione e denutrizione. È bello vedere
come le mamme partecipano al progetto: a turno
vengono a cucinare per i bambini e in questo modo
imparano loro stesse a preparare i cibi più adatti. E
i bambini stessi si danno da fare, per esempio aiutano a sparecchiare dopo aver mangiato”.
Contributi richiesti:
€ 107.081,00
Contributi ricevuti:
€ 32.370,00
Contributi da reperire: € 74.711,00
MyAnMAR: Centro Rainbow
Dopo il passaggio del ciclone Nargis, il Centro socio-sanitario Rainbow
di Yangon ha subito numerosi danni. Grazie agli aiuti arrivati dopo l’emergenza la struttura è stata riparata. Il centro ha richiesto tuttavia nuovi interventi di restauro (vedi AMU Notizie 4/2009). Una prima parte di lavori è
stata completata: ristrutturazione dei
bagni, costruzione di uno sgabuzzino
per i materiali, canalizzazione per il
drenaggio delle acque stagnanti, revisione dell’impianto elettrico e riparazione della casa del custode.
Per completare il progetto restano
alcuni lavori di pavimentazione.
Contributi richiesti:
€ 10.870,00
Contributi ricevuti:
€ 2.482,00
Contributi da reperire: € 8.388,00
AMU notizie n. 1/2010
13
BURUNDI
nella provincia di Ruyigi sono terminate
le attività previste dal progetto “Portiamo
l’acqua a Misugi”.
La partecipazione attiva della
popolazione è il più significativo punto di
forza di questo progetto, dal quale anche
noi possiamo imparare molto.
Le fontane di Ruyigi
i è concluso il progetto “PorS(AMU
tiamo l’acqua a Misugi”
Notizie n. 4/2008) che
aveva l’obiettivo di costruire un
acquedotto per fornire acqua
potabile a 2 villaggi, Misugi e
Rwanza, della provincia di Ruyigi, ad est del Burundi, verso il
confine con la Tanzania.
“Fin dal primo momento in
cui sono stati effettuati i rilievi
topografici – raccontano i responsabili di CASOBU, controparte locale del progetto – vi è
stata piena collaborazione con
la popolazione beneficiaria:
hanno accettato di cedere i terreni necessari e sopportare i disagi e le perdite dovute agli scavi
nei propri campi. I rapporti con
loro ed anche con le autorità civili responsabili della gestione
idrica hanno portato, nel corso
della realizzazione del progetto,
a modifiche sul programma iniziale, per poter permettere ad
un più ampio numero di beneficiari di poter ottenere l’accesso
all’acqua”.
La popolazione locale è stata
poi istruita sull’uso degli impianti e formata su diversi
14
aspetti di igiene personale ed
ambientale. Man mano che aumenterà il consumo di acqua
potabile, ci si attende una diminuzione delle malattie legate direttamente o indirettamente
all’uso di acqua infetta.
Un gruppo di persone è stato
formato appositamente per la
manutenzione di tutto l’impianto, dalla sorgente alle fontane.
Di particolare interesse sono i
comitati costituiti per ciascun
punto di distribuzione dell’acqua: in questo modo ogni fontana è custodita da 3 persone (un
presidente, un addetto all’igiene
ed un tesoriere). I loro compiti
sono importanti ed ampi: assicurano la manutenzione del
punto di distribuzione, lo proteggono, provvedono alla sua
igiene, collaborano con le altre
strutture collegate all’acquedotto e con la pubblica amministrazione, riuniscono i beneficiari per sensibilizzarli sull’uso
corretto dell’acqua e per discutere eventuali questioni, raccolgono “quote di partecipazione”
e le gestiscono in una cassa fina-
lizzata all’acquisto di ricambi e
alla riparazione di danni.
Il progetto “Portiamo l’acqua
a Misugi” è stato sostenuto in
particolare dalla sede AMU di
Trieste ed ha ottenuto un finanziamento dalla regione Friuli
Venezia Giulia. Un’estensione
del progetto, rivolta alla popolazione di un villaggio vicino a
Misugi, è stata successivamente
presa in carico dall’associazione
“Uomo Mondo” di Treviso, che
ha ottenuto un finanziamento
dalla Regione Veneto.
Anche questa parte si è conclusa con risultati positivi analoghi ai precedenti e con grande
partecipazione della popolazione, consapevole che il traguardo
raggiunto apporterà nel tempo
miglioramenti sensibili nelle
condizioni di salute e di vita.
Nel complesso è stata portata
l’acqua potabile a oltre 450 famiglie di 5 villaggi, ad una scuola primaria con 380 bambini, ad
una scuola secondaria con 110
allievi, ad un centro agricolo, ad
un centro sanitario e ad altre
strutture.
a cura di MARTA MINGHETTI
AMU notizie n. 1/2010
✗
CINQUE
MILLE
Anche nel 2010 c’è la possibilità di firmare per il cinque x mille:
ripassiamo le regole
C
hi, come noi, ha sfogliato le numerose pagine della legge finanziaria 2010 per
cercare la parte riguardante il 5 x mille, in prima battuta si è dovuto arrendere. L’espressione “5 x mille” non è citata. Vuol dire che il 5 x mille quest’anno
non c’è? Niente affatto: sarà l’ostinazione o sarà l’ottimismo ma finalmente al
comma 250 leggiamo (traducendo dal linguaggio tecnico-burocratico) che le
risorse che entrano attraverso lo scudo fiscale saranno riassegnate alle finalità
elencate in un allegato (fra cui compare anche il 5 x mille). Serve però un decreto e ad oggi, 15 marzo, ancora non c’è, né è dato sapere qual è il termine di
presentazione delle domande e quali sono i requisiti e le modalità. Potrebbe
pertanto succedere che un contribuente firmi per il 5 x mille prima che l’Agenzia delle Entrate abbia potuto pubblicare l’elenco degli enti ammessi al beneficio.
Ottimismo consapevole
Proprio per mettere ordine e dare stabilità all’istituzione del cinque x mille,
nel 2009 è stata presentata una proposta di legge, promossa da un nutrito
gruppo di parlamentari appartenenti ai vari schieramenti politici. Prevedeva
date e scadenze certe e meccanismi di controllo per una maggiore trasparenza.
Per il momento si è arenata ma i promotori sono pronti a ripresentarla.
Noi proponiamo a tutti i lettori di sostenere i progetti AMU anche attraverso questa forma, indicando il codice fiscale 97043050588. Non costa niente, ma
è un dono prezioso.
Istruzioni per l’uso
Il cinque x mille non è alternativo all’otto per mille: si possono effettuare
entrambe le scelte.
Per chi presenta la dichiarazione dei redditi con il modello 730 o con il modello Unico, è sufficiente firmare nella casella “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale…” e indicare il codice fiscale 97043050588.
Anche i lavoratori e i pensionati che non presentano la dichiarazione dei
redditi possono firmare per il 5 x mille. È sufficiente compilare il modulo allegato al CUD e consegnarlo gratuitamente ad un ufficio postale, in busta chiusa. Istruzioni dettagliate sono pubblicate anche sul nostro sito, nell’area dedicata al cinque per mille. Qui è possibile trovare anche altro materiale utile: la
relazione integrale dei progetti sostenuti nel 2008-2009, una rassegna stampa,
volantini da stampare e altro ancora.
Buone notizie
Il 18 marzo 2010 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i dati relativi alle dichiarazioni 2008 (redditi 2007). Hanno firmato per l’AMU 3.947 persone. Il
contributo corrispondente è di € 121.484,25 mentre l’importo proporzionale
per le scelte generiche è di € 11.052,75. Il totale assegnato all’AMU è di
€ 132.537,00. GRAZIE A TUTTI !!!
AMU notizie n. 1/2010
Comunicazioni
Ringraziamo
tutti coloro che
hanno scelto di contribuire ai nostri progetti, partecipando con iniziative di gruppo, con doni fatti in
occasione di ricorrenze particolari
o, semplicemente, privandosi di
qualcosa per donarlo agli altri.
Appena possibile, cercheremo
di rispondere a ciascuno personalmente.
Deducibilità
dei contributi all’AMU
Ricordiamo che i contributi versati all’AMU sono deducibili dal
reddito imponibile nel limite del
10 % del reddito stesso e che, a tale scopo, è necessario conservare
la ricevuta del versamento postale
o bancario.
A richiesta, l’AMU rilascia una
ricevuta a supporto (non sostitutiva)
della documentazione contabile.
Per avere diritto alla deduzione,
i contributi versati vanno indicati:
– nel modello 730, nel quadro E,
sezione II, rigo E27, con il codice 3;
– nel modello Unico, nel quadro
RP, sezione II, rigo RP28, sempre con il codice 3.
Come sostenere AMU notizie
È possibile sostenere AMU Notizie in molti modi, per esempio,
inviando offerte (che sono deducibili dal reddito) sui conti correnti
riportati in calce nella pagina seguente. La causale da indicare è:
“Contributo per AMU Notizie”.
Ringraziamo chi ha già inviato donazioni a questo scopo, ricordando che sono graditi contributi di
qualsiasi importo.
15
Rapporto sull’utilizzo
dei fondi ricevuti
✗
CINQUE
Alcuni interventi
5xmille
MILLE
Siamo nella Repubblica Democratica del Congo, a Idiofa, 500 km ad
est di Kinshasa. Qui una donna eredita un terreno di 45 ettari, incolto
come la maggior parte di queste terre, sconvolte dal passaggio di una
guerra che ha cancellato anche le strade. Della fiorente economia agricola di un tempo, basata principalmente sull’olio di palma, non rimane
quasi nulla.
La donna si rimbocca le maniche, mette su una fattoria e decide di
dare ad altre donne della sua comunità, mamme come lei, la possibilità
di lavorare. Serve solo un capitale iniziale per acquistare semi, talee e
piccole attrezzature, ed arriva dall’AMU attraverso i fondi del 5 x mille.
Ora lavorano in 8, sostenendo così le loro famiglie, circa 70 persone.
♲
Stampato su carta
riciclata al 50%
Scendiamo nell’estremo Sud della RDC, nel Katanga. Nella prigione
“Kassapa” di Lubumbashi, come nelle altre prigioni congolesi, i detenuti devono procurarsi il cibo da soli, oltre ai vestiti, al sapone e alle medicine. I più fortunati hanno una famiglia che provvede, ma molti sono
abbandonati. Le organizzazioni internazionali hanno più volte denunciato le numerose morti per fame.
Alcune volontarie periodicamente visitano i carcerati e portano loro
generi di prima necessità. Viene l’idea di aprire un piccolo negozio con
cucina all’interno della prigione, dove i detenuti possano acquistare beni di prima necessità a prezzi accessibili e trovare pasti pronti. Ottenute
le necessarie autorizzazioni, il progetto è stato avviato; con i fondi del 5
x mille l’AMU ha potuto consolidarlo dando un lavoro stabile a due
persone.
Il primo contributo del 5 x mille (pari
a € 87.075,59), relativo alle dichiarazioni dei redditi del 2006, è stato utilizzato nel periodo 2008-2009 per i progetti seguenti:
Burundi
– Assistenza a rifugiati rimpatriati e
sostegno alle popolazioni rurali
€ 15.850,00
Brasile
– Formazione nel settore della floricoltura a Benevides € 5.000,00
– Sostegno alla scuola “Santa Maria”
di Igarassu € 10.000,00
Camerun
– Attività educative a Fontem
€ 20.066,73
Messico
– Riforestazione e potabilizzazione (2
progetti) € 10.130,00
Repubblica Democratica del Congo
– Apertura di un negozio nella prigione di Lubumbashi € 3.055,00
– Creazione di un punto di ristoro a
Kinshasa € 1.310,00
– Progetto agricolo a Idiofa
€ 655,00
Sudan
– Contributo alla costruzione di una
scuola € 10.000,00
Tanzania
– Allestimento di un campo sportivo
€ 3.332,66
Uruguay
– Sostegno alle attività agricole del
Centro di formazione “Il Pellicano”
€ 2.676,20
Spese di gestione per i progetti e le
attività connesse al 5 x mille
€ 5.000,00.
Per partecipare ai progetti dell’AMU si può versare il proprio contributo su uno dei seguenti conti:
• c/c postale n. 81065005
• c/c bancario n. 120434 presso Banca Popolare Etica, Filiale di Roma
IBAN IT16 G050 1803 2000 0000 0120 434, BIC CCRTIT2184D, intestati a:
Associazione “Azione per un Mondo Unito – Onlus” Via Frascati, 342 - 00040 ROCCA DI PAPA (Roma)
L’AMU è una Organizzazione non Governativa di Sviluppo (ONGs) riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri.
I contributi ad essa versati sono deducibili nella misura del 10% del reddito e con il limite massimo di € 70.000 annui.
Per informazioni: tel. 06.94792170 fax 06.94790359 e-mail: [email protected]
Per comunicazioni riguardanti AMU Notizie: [email protected] - Per comunicazioni e informazioni su donazioni
e contributi: [email protected] - Sito internet: www.amu-it.eu - Codice fiscale: 97043050588