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ELEMENTI DI SERENDIPITÀ NEL RISANAMENTO ACUSTICO
DEGLI SPAZI URBANI
Sergio Luzzi, Rossella Natale
Vie En.Ro.Se. Ingegneria, Firenze
[email protected], [email protected]
1. Introduzione
In questo lavoro si dà evidenza alla possibilità di scoprire elementi di serendipità acustica nella progettazione strategica e puntuale degli interventi di mitigazione acustica.
Dall’esperienza degli autori, maturata nella direzione tecnica di numerose azioni di risanamento e correzione acustica, comprendenti l’analisi del comfort e del benessere percepito dai fruitori degli ambienti progettati, deriva la proposta di attenzione verso le
“pleasant surprises” risultanti dal corretto impiego delle risorse per il risanamento acustico e l’isolamento dal rumore, capaci di migliorare la qualità della fruizione degli spazi esterni come degli ambienti chiusi.
2. La serendipità acustica
Il termine serendipità indica la sensazione che si prova quando si scopre una cosa
bella, imprevista e non cercata, mentre se ne sta cercando un'altra. L’origine storicoletteraria del termine risale alla fiaba persiana Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del
re di Serendippo (tradotta nel 1557 da Cristoforo Armeno [1] e poi ripresa dallo scrittore settecentesco Horace Walpole [2]), dove è descritta una serie di utili e piacevoli scoperte dei tre protagonisti, tutte dovute a una combinazione di casualità, capacità di osservazione e intuito progettuale.
La serendipità è diventata negli anni un elemento metodologico utilizzato in filosofia ed economia e un criterio analitico interpretativo per importanti scoperte scientifiche.
La possibilità che questo approccio si applichi alle soluzioni dei problemi di acustica
applicata è stata notata dagli autori, ovviamente in modo serendipico, verificando in varie esperienze progettuali degli ultimi anni come, a parità di costo e di beneficio acustico propriamente detto, ovvero a parità di raggiungimento dell’obiettivo primario della
progettazione (rispetto di una legge, di un limite di rumore, di un livello di isolamento),
si possano raggiungere obiettivi secondari e sommare piacevoli e imprevisti benefici
aggiunti.
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Da ciò è nato il tentativo di rendere sistematica la ricerca e l’inserimento nel progetto di questi elementi, partendo dall’analisi contestualizzata dell’obiettivo acustico, disponibili anche alla sua eventuale ridefinizione come parte integrante di un più vasto obiettivo di benessere e comfort funzionale degli spazi progettati.
Nei due paragrafi seguenti sono riportati alcuni esempi di soluzioni relative a elementi di serendipità nel risanamento acustico degli spazi urbani. A seguire si accennerà
a possibili applicazioni dell’approccio progettuale serendipico ad altri scenari acustici.
3. Serendipità e risanamento acustico
La fattibilità dei progetti di risanamento acustico e l’efficacia degli interventi progettati si misura non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello sociale e culturale. Nella progettazione degli interventi di mitigazione acustica e, più in generale, degli
interventi di riqualificazione delle aree urbane, la scelta progettuale non sempre tiene
conto dell’integrazione dei manufatti con il contesto di urbanizzazione e con le esigenze
di chi i questo contesto vive. La trasformazione degli spazi dei relativi paesaggi sonori
influenza i comportamenti dei fruitori. Sarebbe giusto tener conto di questo aspetto, dedicando la massima attenzione agli effetti collaterali del risanamento acustico, evitando
o correggendo le azioni percepite negativamente (si pensi a come sono spesso male accolte le barriere stradali e ferroviarie dai residenti nei centri abitati) e cogliendo gli
spunti di serendipità, vero e proprio valore aggiunto della progettazione.
3.1 Comfort serendipico
In alcuni interventi relativi a ricettori sensibili, facenti parte dei Piani Comunali di
Risanamento Acustico della città di Firenze e di altre città toscane, si è avuto modo di
sperimentare il sopra descritto approccio serendipico. In particolare per alcune scuole le
risorse economiche riservate al risanamento acustico dal rumore stradale, inizialmente
destinate alla sostituzione globale degli infissi, sono state utilizzate, a partire da uno
studio comparato di soluzioni progettuali, per il miglioramento del comfort acustico delle aule (controsoffittature e pannelli fonoassorbenti) o di ambienti annessi alla funzione
didattica (aule polivalenti, palestre, aule-teatro, mense scolastiche). Si è potuto dimostrare che, grazie a una scelta tipologica e dimensionale dei materiali e degli interventi,
a parità di costo, è possibile ottenere un miglioramento qualitativo inaspettato
dell’acustica e della qualità di fruizione dell’edificio scolastico nel suo complesso.
Nella progettazione dei ristoranti della catena inglese Pizza Express, è stato sviluppato un elemento sospeso attivo (dome) da collocare a copertura dei tavoli al fine di ricreare in corrispondenza di questi un microcosmo sonoro differenziato, denominato booth, comprendente, oltre al dome, il tavolo sottostante e le sedie, il tutto avente forma e
caratteristiche di assorbimento e isolamento coerenti con la fruizione acustica ottimizzata. La funzione acustica primaria dei dome è quella di confinare, mettendo un “cappello” all’area di fruizione, i suoni antropici e la musica del gruppo di avventori che occupano il booth sottostante allo spazio acustico del booth stesso, riducendo al minimo il
contributo di questi suoni al rumore di fondo e, di conseguenza, il rumore di fondo stesso che, a sua volta, porta contributo di suono indesiderato agli avventori situati nei booth o all’esterno di essi nelle altre aree del locale. [3]
L’idea serendipica è stata dotare ciascun dome di un altoparlante direttivo posizionato nel rivestimento interno, che può essere utilizzato per riprodurre musica di sottofondo
oppure musica scelta dal cliente attraverso il collegamento del proprio lettore mp3. Da
qui la possibilità di ascoltare musica senza disturbare e di utilizzare la musica che si ascolta come sistema di “sound-masking” personalizzato verso l’eventuale disturbo prodotto da altri avventori.
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A ciò si aggiunga in termini di serendipità “commerciale” l’attrattiva che il sistema
ha costituito per i ristoranti che se ne sono dotati.
Figura 1 – Comfort Serendipico – Esempi di Acoustic Dome in ristoranti londinesi
3.2 Barriere multifunzionali
Nell’ambito del progetto HUSH, finanziato dalla Comunità Europea, è stato riprogettato lo spazio esterno di una scuola elementare, esposto ad alti livelli di rumore da
traffico. Rispetto all’approccio tradizionale alla progettazione che prevedeva il dimensionamento di una barriera al confine tra il giardino e la sorgente (strada), mediante un
modello quantitativo della propagazione del rumore, si è fatto riferimento a parametri
di oggettività misurabile e soggettività, derivante dalla regolare permanenza in determinati spazi per determinati tempi dei ricettori e percettori di benessere o malessere acustico, relazionando questi altri parametri con altri indicatori di componenti sensoriali
che danno contributo al benessere globale, ispirati dalla metodologia della Soundscape
Analysis e dall’approccio filosofico del Temporal Design in Architettura [4],[5].
La serendipità del progetto è derivata dalla composizione stessa del team di progettazione, costituito da architetti, ingegneri, bambini, insegnanti e genitori, ognuno partecipe dell’esperienza progettuale con il proprio bagaglio di esperienza, competenza, sensibilità, bisogni e desideri. Fra i vari elementi frutto di questa partecipazione, citiamo
una barriera antirumore “amica” e “utilizzabile” dai bambini, che ha risanato acusticamente il resede scolastico e che, con l’adozione di correttivi tecnici e strutturali, (quale
ad esempio una semplice seduta sul lato interno per tutta l’estensione perimetrale), è diventata elemento integrante del nuovo spazio esterno della scuola, destinato alla didattica e alla ricreazione. La barriera “dove ci si può sedere”, elemento serendipico della
progettazione, è stato apprezzato anche dai genitori che la utilizzano come panchina
pubblica all’uscita dei loro bambini da scuola. A fronte di un costo non diverso da quello della classica barriera antirumore, si è riscontrato un apprezzamento sociale che costituisce il vero valore aggiunto all’intervento di riqualificazione acustica.
Ma l’aspetto più naturalmente serendipico della progettazione di un sistema di mitigazione è ovviamente costituito dalla possibilità di ottenere un valore aggiunto quantificabile come beneficio secondario rispetto alla funzione principale.
In quest’ottica si collocano i sistemi antirumore multifunzionali, quali ad esempio le
barriere fotovoltaiche che hanno la duplice funzione di schermatura e di produzione di
energia: il recupero parziale derivante dalla fornitura di energia alla rete permette ai gestori di infrastrutture che si dotano di questi sistemi, di ridurre significativamente i costi
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del risanamento acustico. A ciò si aggiungano gli incentivi del conto energia, che rappresentano una opportunità di business ecosostenibile.
Oltre alle fotovoltaiche, esistono o sono allo studio altre barriere “serendipiche”, con
caratteristiche secondarie legate all’alloggiamento di sistemi di monitoraggio, illuminazione, riduzione di altri inquinanti, come le polveri.
I benefici delle barriere multifunzionali includono l’ottimizzazione della spesa pubblica in materia di risanamento acustico e il contenimento di spese comunque necessarie
per garantire la funzionalità e la fruizione degli spazi e delle strade, nonché veri e propri
benefici aggiunti quali la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile associata
ad un consumo di territorio non pregiato (già destinato alla realizzazione di barriere) o
la riduzione di inquinanti diversi dal rumore.
a
b
Figura 2 – a) Barriera con seduta presso la Scuola Don Minzoni a Firenze; b) barriera
con pannelli fotovoltaici sulla autostrada A22 [6].
4. Serendipità acustica nelle aree pedonali – Un’idea per Firenze.
Con l’introduzione delle nuove aree pedonali nel Centro Storico di Firenze si è ottenuta una notevole riduzione dei livelli di immissione di rumore in facciata dei ricettori
(abitazioni) e un significativo miglioramento del clima acustico delle zone interessate.
Nel 2008 il Comune di Firenze ha approvato la Mappatura Acustica Strategica, con
la quale sono stati associati i livelli di rumore prodotti dalle infrastrutture della mobilità
(traffico veicolare, ferrovie e aeroporto) ai singoli edifici della città. Tali livelli assumevano nelle vie del centro valori compresi tra 67 e 70 dB(A) nel periodo diurno e tra 59 e
62 dB(A) nel periodo notturno, livelli ben superiori ai limiti imposti dalla normativa
nazionale e dal Piano Comunale di Classificazione Acustica, che assegna a buona parte
del centro storico la classe IV, i cui limiti massimi di immissione di rumore sono 65
dB(A) per il periodo diurno e 55 dB(A) per il periodo notturno. Nel corso del 2011 gran
parte del centro storico è stata completamente chiusa al traffico pubblico e privato, diventando una grande area esclusivamente pedonale.
Dai primi risultati fonometrici e analitici, facenti parte dello studio postpedonalizzazione che porterà all’aggiornamento della mappatura acustica dell’ agglomerato di Firenze, si è evidenziato come nelle aree pedonalizzate tali livelli siano stati
generalmente ricondotti non solo al di sotto dei limiti di immissione, ma anche dei valori di qualità previsti dal Piano Comunale di Classificazione Acustica come obiettivo di
comfort. Tutte le misurazioni fonometriche finora effettuate nelle aree pedonalizzate
hanno prodotto risultati inferiori ai 62 dB(A) nel periodo diurno e 52 dB(A) nel periodo
notturno. Viene però de chiederci se il raggiungimento di questi “livelli di qualità”, dove la “qualità” è in realtà espressa da un puro risultato fonometrico quantitativo, sia una
misura attendibile della qualità reale degli spazi pedonalizzati, qualità che è tale solo se
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percepita come benessere dai fruitori degli spazi stessi. La qualità, nella sua doppia accezione, diventa così tramite e interfaccia lessicale tra la regola (rispetto del valore limite o del livello di qualità) e il benessere percepito (qualità della vita).
Come è noto, gli interventi di risanamento acustico si possono catalogare in vari
modi. Possono essere strategici, coinvolgendo interi ambiti territoriali, con l’insieme di
sorgenti, ricettori, aree acusticamente critiche e aree quiete che ne fanno parte, o puntuali, riferiti a singole situazioni critiche da risolvere.
Dal punto di vista della localizzazione si distinguono tra interventi alla sorgente di
rumore, lungo i cammini di propagazione e presso i ricettori disturbati e la loro efficacia
è in genere inversamente proporzionale alla distanza dalla sorgente.
Dal punto di vista delle soluzioni si distingue invece fra passive e attive, essendo
queste ultime basate non solo sulla limitazione del rumore propagato ma anche
sull’aggiunta di suoni al paesaggio sonoro.
La pedonalizzazione è l’intervento strategico per eccellenza, corrispondente alla
“rimozione” della sorgente ed è perciò localizzato in modo ottimale, rendendo le soluzioni passive per limitare la propagazione (barriere, asfalti, rallentatori di velocità) non
più necessarie. E’ questa la serendipità acustica insita nell’intervento di pedonalizzazione dei centri storici: la possibilità di un diverso orientamento delle idee progettuali e
delle risorse finanziarie verso la riqualificazione con soluzioni attive del paesaggio sonoro delle aree rese “silenziose” dalla pedonalizzazione. Così alcune idee sono state
proposte dai progettisti acustici, estensori del Piano d’Azione strategico,
all’Amministrazione, idee chiamate percorsi sonori, chioschi sonori, tazebao sonori.
Gli strumenti per realizzarle sono offerti dalle recenti immissioni sul mercato di materiali acustici con caratteristiche ottimali di assorbimento, schermatura, riflessione e
ampia duttilità d’impiego, e di apparecchiature dotate di alta e raffinata tecnologia di riproduzione delle composizioni di suoni ambientali, capaci di garantirne la diffusione
confinata e la direttività della propagazione, senza interferenze o disturbi.
Le azioni di inserimento attivo di suoni gradevoli nel paesaggio delle aree pedonalizzate comprendono il sound masking per la miscelazione del rumore nei momenti e
nei luoghi a forte presenza antropica e il sound enrichment per rendere interessanti e
piacevoli i momenti e i luoghi “vuoti”, poco frequentati o addirittura non frequentati.
La correzione del paesaggio sonoro, progettata nel pieno rispetto del patrimonio di
bellezza artistica e architettonica e in piena armonia con questo, raggiunge così
l’obiettivo serendipico di ridurre il disturbo prodotto da attività umane e di migliorare la
qualità dei singoli spazi di cui si compongono le aree pedonalizzate.
E infine la redistribuzione e il controllo armonico dei suoni artificiali provenienti dai
gazebo, come dai suonatori e artisti di strada (oggi collocati nel centro storico in modo
acusticamente disordinato, spesso concentrati e disturbanti), porta alla riduzione delle
cacofonie, a volte stridenti, che caratterizzano il paesaggio sonoro di alcune piazze.
I percorsi sonori, così come i chioschi e i tazebao, di architettura coerente con lo stile dei dehors, recentemente installati secondo modelli di riferimento standard approvati
dall’Amministrazione comunale, inseriscono elementi di gradevolezza uditiva nei vuoti, e aggiungono valenza culturale a quella estetica, accompagnando e informando,
rammentando attraverso parole, frasi musicali e refrain fatti, eventi, periodi dell’anno.
Anche nel caso delle aree pedonalizzate il lavoro è analogo a quello già sperimentato
per piazze, scuole, ambiti territoriali. Si parte dall’analisi quantitativa e qualitativa dei
paesaggi sonori: ciascuna area viene mappata acusticamente, tenendo conto di tutti i
contributi sonori presenti e caratterizzanti, e studiata dal punto di vista della frequentazione e del gradimento. Si passa poi alla progettazione di interventi per la correzione
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dei paesaggi sonori, migliorando la qualità di fruizione degli spazi, tenendo conto e inserendo nell’analisi le strutture di arredo autorizzate o autorizzabili (gazebo, dehors).
La progettazione avviene a due livelli: hardware e software. Le apparecchiature di
cui si dotano i choschi e i tazebao sono limitate in ampiezza, frequenza, direttività di
diffusione e conseguente cono di ascolto, in modo da non recare disturbo a chi si trova
al di fuori del raggio di azione. La composizione dei brani da diffondere attraverso tali
sistemi viene poi progressivamente aggiornata e adattata. I contenuti dei brani saranno
semplicemente gradevoli (composizioni di suoni ambientali, naturali e artificiali) oppure
avranno valenza informativa e culturale (segnalazioni, musica, poesie, racconti).Tutti
saranno comunque coerenti e armonici con i luoghi, i palazzi, i monumenti.
5. Conclusioni
La cultura della progettazione legata alla qualità degli spazi urbani e l’attenzione al
contesto dei progettisti acustici, può produrre serendipità.
Nell’ambiente esterno delle città, gli interventi di risanamento e miglioramento acustico, a parità di costo, possono produrre risultati diversi in base alla collocazione delle
scelte progettuali tra rispetto dei limiti normativi e rispetto delle esigenze di benessere.
In altri contesti, quali la bonifica del rumore industriale o dell’inquinamento acustico
prodotto dalle infrastrutture dei trasporti, la progettazione di interventi passivi di mitigazione può essere abbinata alla progettazione di altri interventi connessi alle necessità
del territorio, alla riduzione di inquinanti diversi dal rumore, alla produzione di energia.
E nell’ambiente costruito, l’attenzione verso gli “effetti collaterali” delle scelte progettuali, può determinare benefici di tipo estetico e funzionale che danno valore aggiunto all’intervento. I progetti di riqualificazione urbana sono legati a regole funzionali, ma
la loro cifra di qualità è data dalle miriadi di percezioni e sensazioni di “pleasant surprises” che sono capaci di generare. La memoria e l’esperienza dei progettisti acustici,
se ben esercitate, possono delineare, in via preliminare, un primo elenco aperto di elementi di qualità aggiunta ai progetti di risanamento, da leggere e interpretare con la
chiave della serendipità acustica.
6. Bibliografia
[1] Armeno C., Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del Re di Serendippo, Editrice
Salerno, 2000
[2] http://www.wikipedia.org/wiki/serendipity
[3] Busa L., Luzzi S., Comfort acustico in pizzeria, in Atti del 38° Convegno AIA,
Rimini, 2000
[4] Luzzi S., Natale R., Elements of temporal design approach in soundscape based
planning of urban quiet areas, in Journal of Temporal Design in Architecture and
the Environment,Vol.11 N.1 (2011).
[5] Ando Y., Reviews on the Temporal Design for Three Stages of Human Life. Most
unlikely “time is money”,but “time is life”, in Journal of Temporal Design in
Architecture and the Environment, 2006.
[6] http://www.barrierafotovoltaica.it/index.php/it/barriera-a22
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