d`Italia e del mondo d`Italia e del mondo

Transcript

d`Italia e del mondo d`Italia e del mondo
05
15
d’Italia e del mondo
Ecuador
La mitad del mundo
Mozambico
L’ultimo atollo corallino
Fano
Il Carnevale più antico
DISTRIBUITO IN ESCLUSIVA PER L’ITALIA DA
Rinaldi Importatori - Viale Masini, 34 - 40126 Bologna - tel. 051 4217811 - fax 051 242328- www.rinaldi.biz
METE
L ’ E S S E N T I E L
Matisse
In mostra a Torino
An
A
nno
o IX - N°
N° 5
Ge
enn
n ai
a o - Feebb
b raaio
io 20
01
16
€5
5,,00
0
I METE - Costa Adriatica I
14
I trabocchi:
un pezzo di storia d’Italia
testo e foto di Raffaele Amato
V
ederli oggi sembrano quasi un icona di
un passato che non esiste più, da tempo. I trabocchi sono parte della nostra
storia, della storia del litorale adriatico.
Sono strutture che hanno impressionato l’immaginario di scrittori e rappresentato fatica e sudore di
intere generazioni andando ad assicurare sostentamento alimentare ittico anche in periodi neri e
bui (vedi durante esondazioni e peste). Li avrete
sicuramente visti, più o meno distrattamente, durante viaggi o vacanze sull’Adriatico, o a popolare
trasmissioni televisive celebrative dell’arcano ed
antico mondo marinaro.
I trabucchi sono delle piattaforme lignee, poste nel
mare a poca distanza dalla riva, sormontate da più
o meno attrezzati casotti, utilizzate per la pesca con
una rete a bilancia, protesa e sospesa in acqua da
lunghi bracci di legno, detti pennoni. La rete viene periodicamente issata da carrucole dopo essere
stata immersa, per un tempo di circa 30 minuti, in
un fondale non troppo profondo né agitato da indesiderate correnti. Trattasi di una pesca d’attesa,
mirata a specie ittiche che, periodicamente, si avvicinano alla costa. Il pesce di passaggio viene intrappolato dall’improvviso innalzamento della rete
dal fondale, per opera di un argano azionato meccanicamente (o anticamente a mano) dai pescatori
nel capanno. La rete risulta essere quadrangolare o
rettangolare, con maglie che dalla periferia verso il
centro diminuiscono di larghezza, per finire in un
sacco di raccolta centrale, svuotato periodicamente, del frutto ittico strappato all’avaro dio Nettuno.
Sopra: Trabucco Fossacesia Marina, Chieti
Nella pagina accanto:
Trabocco Punta Rocciosa
Fossacesia, Chieti
Non si sa chi ha inventato, nell’antichità, questa
tecnica di pesca, forse i Fenici, ma, di certo, già nel
1600, era diffusa nella zona pugliese – garganica
e molisana ma soprattutto sulla costa abruzzese,
dove la diffusione di queste strane strutture protese
nel mare e legate alla terra da una lunga passerella
di legno a mò di cordone ombelicale, fu talmente
alta da andare a tipizzate l’aspetto del litorale, ovvero lo skyline di un lunghissimo tratto di lungomare, che da allora prese nome di costa dei Trabocchi.
Geograficamente la costa dei trabucchi è un pezzo
d’Italia, in provincia di Chieti, bellissimo, dal fascino paesaggistico intrigante, condizionato da usi e
costumi molto antichi, forgiati da una vita dura fatta
di lavoro e fatica.
Ricomprende circa 60 km di costa abruzzese nei
territori delle città di Francavilla al Mare, Ortona,
San Vito Chetino, Rocca San Giovanni, Fossacesia,
Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto, San Salvo.
Un viaggio in queste terre, col pretesto di andare
alla scoperta di quel che resta odiernamente dei
trabucchi, più che un esplorazione di terra o di un
tratto di mare, potrebbe rilevarsi, per un curioso
viaggiatore, un viaggio dell’anima. Afferire di fatto
in questa zona fuori dalla confusione estiva vi permetterà di godere, da uno qualsiasi dei trabucchi,
di tramonti straordinari nel quieto scialacquio delle onde, oppure di albe mozzafiato in compagnia
della fresca brezza mattutina, che accompagna un
profumo di mare ineguagliabile. C’è comunque
spazio per la delusione nello scoprire che un pezzo di storia d’Italia, che i trabucchi, ormai, sono
pochissimi, e quasi sempre inaccessibili perché trasformati in tipici ristoranti o dati in gestione a cooperative di salvaguardia. Al netto è difficilissimo
accedervi in autonomia, e non ti resta che guardali
da fuori, dalla spiaggia o puntare sulla disponibilità di qualche vecchio pescatore o qualche amabile
ristoratore affinché si possa afferire alla piattaforma
di lavoro e godere delle stesse sensazioni che per
secoli tali lignee strutture hanno regalato agli autoctoni marinai. Qualcuno di essi, malgrado l’età è
ancora in attività e da essi è possibile farsi raccontare, a viva voce, la storia tramandata per secoli della
nascita dei trabocchi. Una fonte ecclesiastica, legata alla storia del futuro Papa Celestino V, vorrebbe
la presenza di trabucchi sul litorale di Fossacesia
già nel 1200. Con maggiore attendibilità sappiamo
che nel 1600 due famiglie, non italiane, i Veri provenienti dai territori del Re Sole e gli Annecchini
arrivati dalla fredda Germania, iniziarono a costruire nel territorio della Marina di San Vito e Rocca
san Giovanni delle passerelle che si addentravano
15
nel mare e dalle quali catturavano specie ittiche di
passaggio, con le fiocine. Tutto cambiò con l’arrivo
della ferrovia nel 1862: improvvisamente furono disponibili legni solidi come quelli di acacia dei travertini e lunghi pezzi d’acciaio. L’ingegno umano
fece il resto nell’assemblamento di un sistema di
pesca con la bilancia che potesse proteggere dalle
intemperie i pescatori, insidiando il pesce di fondale in mangianza nelle basse acque del litorale.
I trabucchi attualmente visibili ed operativi nel tratto di costa chietina ricompreso tra il territorio di San
Vito Chetino a nord, e Vasto a sud, non sono tantissimi ma hanno tutti una storia salata e, di volta in
volta, diversa, da raccontare. Li segnaliamo iniziando da Vasto e ripercorrendo il litorale, risalendo
verso nord, sino a San Vito Chietino.
16
Trabocco Congarelle strada statale 16 Vasto Marina
(CH) Telefono: 3408629815 - www.traboccocungarelle.it - [email protected]
E’ questo il primo trabocco che si incontra volendo iniziare un ipotetico itinerario di scoperta dalla
zona più meridionale della costa dei trabocchi, a
salire. E’ una struttura dalla storia antica dato che
fu costruito nei anni 40, per poi essere più volte
distrutto e ricostruito. Recentemente, riassemblato
nel 2006 per la pesca, ospita, dal 2012, un ristoran-
te che grazie ad una gestone attenta e qualificata si
è da subito segnalato per la qualità dell’offerta culinaria. Certamente però la fortuna di questa struttura la si deve alla sua posizione, situato com’è in
un posto bellissimo, in un incantevole caletta, alla
periferia di Vasto Marina, sulla statale 16 che conduce verso Casalbordino e Torino di Sangro, tanto
che è stato citato tra i 12 ristoranti a mare più belli
d’Italia. Fotograficamente è un soggetto imperdibile, specie nelle cupe giornate di pioggia quando il
cielo tempestoso e i fulmini che scaricano in mare,
configurano uno sfondo fantastico per una palafitta
lignea di notevole fascino estetico.
Trabocco Punta le Morge. Torino di Sangro località
Le Morge email: [email protected] tel.
342.5798604
Questo è l’unico trabocco presente nel territorio di
Torino di Sangro ed è sito in un posto bellissimo e
defilato, da poco eletto, per la riservatezza e la tranquillità presenti, a spiaggia naturista. L’etimologia
del nome Morge è controversa e potrebbe derivare
dal latino murex (murena) o, in considerazione della granulometria della spiaggia prevalentemente a
ciottoli frammisti e a sassi di grosse dimensioni, da
una dizione dialettale di sasso o roccia.
Fu costruito negli anni 20 da D’Orazio Ginesio che
Trabocco Cungarelle SS
16 Vasto Marina (CH)
Trabocco Punta le Morge
Torino di Sangro, Chieti
lo vendette nel 48 ad Antonio Ferrante. Mai acquisto fu tanto infelice: il traboccante difatti assistette
alla morte del figlio, nel 51, lanciatosi in acqua da
un pennone del suo trabocco. Da allora la struttura
fu abbondonata per poi essere ricostruito nel 2011,
grazie a fondi statali e su proposta del Sindaco Iezzi. Questo è uno dei pochi trabocchi che non ha
perso la sua funzione di macchina da pesca e non
è stato trasformato in un ristorante; attualmente è
in gestione ad un Associazione Culturale Ricreativa
(Lu Travocche) ed è possibile non solo visitarlo, ma
anche espletare corsi per apprendere l’arte di questa tipica pesca e, divenuti soci, addirittura pescare, in autonomia, negli orari stabiliti. E’ un soggetto
fotografico irresistibile dato che può divenite attore
principale di tramonti mozzafiato ed albe indimenticabili, incastonato com’è in una spiaggia selvaggia dall’ acciottolato granitico e candido, ricca di
enormi scogli che protrudono dall’acqua.
Trabocco di Punta Rocciosa S.S. 16 Adriatica Fossacesia Marina (CH) Informazioni e prenotazioni Tiziana Arrizza (+39) 339 2174435 puntarocciosa@gmail.
com - www.facebook.com/TraboccoPuntaRocciosa
E’ un incanto per gli occhi: splendido nella nebbia della prima brezza del mattino, quando la sua
sagoma sottoesposta sembra emergere pian piano
dall’acqua, bellissimo a mezzogiorno, quando il
sole allo Zenith lo inonda di una luce quasi irreale,
intrigante e romantico al tramonto, quando a le sue
luci artificiali si specchiano nell’acqua e contrastano l’ora blu di un giorno ormai morente.
Persa la sua iniziale funzione di macchina da pesca, odiernamente è un incantevole e tipico ristorante di ottimo livello, gestito da personale competente e di estrema gentilezza, dove oltre all’offerta
di prelibate cozze allo zafferano e brodetto di pesce
permane un rispetto elevatissimo per una palafitta
centenaria con una storia ed un immagine da tutelare prioritariamente.
Personalmente ci sono approdato un tardo pomeriggio di fine Luglio e mentre ne fotografavo, dalla
ciottolosa spiaggia antistante, i riflessi nel mare dei
suoi pennoni, sono rimasto incantato dall’ eterea
tranquillità di un posto senza tempo e dalla squisita
disponibilità ed ospitalità di Raul Frittella, che mi
ha permesso di visitare la piattaforma della palafitta, ormai trasformata in un accogliente e rustico
ambiente per il soddisfacimento di luculliani desideri palatali. Ne consiglio una visita senza nessun
indugio, certo di un esperienza gastronomica aderente alle tipicità territoriali.
Trabocco Pesce Palombo a Fossacesia (tel.
333.3055300) - [email protected] http://www.traboccopescepalombo.it
In Contrada La Penna in località Fuggitelle, è una
palafitta legata indissolubilmente alla antica famiglia
dei Veri, e di proprietà, attualmente, di Bruno Veri.
Trattasi di una struttura adibita odiernamente alla ri-
17
18
storazione, forse tra le più belle e meglio conservate. E’ aperta al pubblico solo nel periodo estivo, ma
questo nulla toglie al suo particolare fascino derivato
dalla imponenza strutturale ed alla lunga passerella
che connette la piattaforma alla terra ferma.
Trabocco Punta Cavalluccio Contrada Piane Favaro 267, 66020 Rocca San Giovanni (CH) Tommaso
Verì: +39 338 5980985, Giuseppina Paolucci: +39
333 3010800 [email protected], www.traboccopuntacavalluccio.it.
E’ stato per anni il posto di lavoro di uno dei più
famosi traboccanti chietini, Masino Veri, deceduto
a 91 anni non molto tempo addietro; dal 2004, il
trabocco, è stato trasformato in un ristorante che
viene rifornito di pesce freschissimo da Orlandino
Veri, figlio di Masino e gestito da Tommaso Veri e
da sua moglie Pina.
Trabocco Punta Isolata Contrada Vallevò Rocca
San Giovanni (Chieti) Telefono: +39 – 3395811338
E-Mail: [email protected]
E’ stato costruito nel 1980 da Mauro D’Antonio con
l’aiuto di Tonino Veri, memoria storica della cultura
marinaresca dei traboccanti.
Trabocco Sasso della Cajana (Gabbiano nel dialetto
locale) Contrada Vallevò, 64,Vallevò CH di Marino
Veri 347 913 5043
Trabocco Punta Tufano Rocca San Giovanni (Chieti) di Rinaldo Veri - tel. 333 4436831 infoturismo@
traboccopuntatufano.it
Trabocco Punta Torre (Rocca San Giovanni)
E’ uno dei trabocchi più belli di tutta la costa, ospitato in una meravigliosa spiaggetta ciottolosa a ridosso
di un canneto. Difficile da raggiungere e da trovare,
l’isolamento ne ha preservato un fascino incantato.
Trabocco Caravaggio Valle Grotte SS Adriatica
16 – km 482.5 (Località Fosso Canale) n. 1 San Vito
Chietino www.traboccovallegrotte.it Situato alla
destra della foce del torrente Canale Forse è certamente il più antico dei trabocchi, essendo stato
costruito dalla famiglia Veri nel lontano 1777. Nel
2000 è stato ristrutturato dalla famiglia Caravaggio
che attualmente né proprietaria e lo ha trasformato
in un ricercato ed apprezzato Ristorante di mare.
Trabocco Lupone San Vito Chetino
Non lontano dal trabocco Caravaggio, (tanto che lo
Trabocco Punta
Cavalluccio
si vede dalla piattaforma volgendo lo sguardo a sx),
alla fine di una piccola via sterrata ed in posizione
assai defilata, vi è il trabocco Lupone, dal nome di
uno dei vecchi proprietari. Costruito da Bernardo e
Antonio Veri a metà dell’800, ha anch’esso dovuto
sottostare alle angherie del dio Nettuno e per questo è stato dal mare più volte distrutto e dagli autoctoni (Veri ed Annecchini) più volte ricostruito. Dal
2000 è di proprietà di Franco Cicchetti “Franghine”
che ne ha curato la ristrutturazione. Reso famoso
da diversi video postati su You Tube, più volte ha
tratto l’attenzione dei media che ne hanno seguito
nel tempo la rinascita.
Trabocco Gnagnarella sotto il colle del Guardiano
Punta dell’acqua viva località San Vito Chietino
Trabocco Punta Tufano
Trabocco Turchino località Portelle Promontorio
Capo Turchino San Vito Chietino
E’ stato spettro simbolico e vate ispiratore di una
delle famose opere di Gabriele Dannunzio che ne
ha fatto soggetto lirico nella sua opera trionfo della morte (..macchina che pareva vivere d’armonia
propria..). Anch’esso più volte distrutto e ricostruito ultimissimamente è stato riassemblato su un
ambizioso progetto di rivalutazione paesaggistica,
affidato all’architetto Anna Calacioppo, con fondi
regionali. Attualmente è in gestione all’amministrazione comunale che ne ha fatto parte integrante di
percorsi turistici, culturali e didattici. Ha mantenuto
la struttura di base, con una lunghissima passerella
che si approfonda lungamente nel mare ed una ampia piattaforma di lavoro, ma ha perso quel fascino
antico e grezzo che ha stregato il nostro poeta più
eminente, in preda ad aracnidi reminiscenze nelle
braccia di Morfeo. San Vito Chetino è una ridente
località di mare, posizionata su di un colle, da cui
è possibile ammirare dall’alto il trabucco Turchino.
Definita città delle Ginestre, San Vito ha nel Belvedere Guglielmo Marconi il punto panoramico di
più grande interesse.
Trabocco Punta Fornace San Vito Marina Spiaggia
Rocco Mancini. Di proprietà di Antonio Veri è stato
adibito a piccolo Ristorante di mare, dopo una attenta ristrutturazione. La presenza di un antica fornace, oggi in disuso, proprio alle spalle della sassosa spiaggia, ha dato il nome alla struttura
Trabocco Vento di scirocco lungomare di Gualdo 66038 Marina di San Vito tel 334 7415856
Trattasi di una struttura lignea posizionata quasi alla
fine di un lungo frangiflutti che dal lungomare di
Gualdo penetra nel mare. E’ un rinomato ristoran-
19
te aperto al pubblico nel periodo estivo. Fotograficamente è un soggetto interessantissimo dato che la
sua posizione permette di afferire proprio ai piedi
della struttura e dà la passibilità di utilizzare ampissimi grandangolari con foto di alto impatto grafico,
soprattutto quando reti e pennoni si stagliano su cieli
minacciosi e si confrontano con un mare burrascoso.
La cucina dei trabocchi
20
Le tipicità gastronomiche che è possibile ritrovare
su queste palafitte trasformate, ormai quasi tutte in
Risto-trabocchi, dipendono fortemente dal pescato stagionale e dai piatti tipici territoriali. L’aspetto
grezzo talvolta spartano delle strutture non deve
assolutamente impressionare in negativo, dato che,
talvolta, in minuscoli spazi di cucina vi sono grandi
chef in grado di suscitare vivissime emozioni palatali, con piatti semplici, rispettosi della tradizione,
assemblati con pesce freschissimo e conditi con olii
al sapore di agrumi, che solo in questa parte d’Italia
è possibile reperire. Da Ottobre ad Aprile Cefali,
Spigole e Mormore sono i principi e le regine dei
menù proposti, le seppie, i bianchetti e le alici con
il rimanente pesce azzurro, vengono soprattutto
offerti da Aprile a Maggio. Il piatto tipico ed imperdibile è il famoso brodetto di pesce (lu vrudatte). E’ un piatto povero ma delizioso, una zuppa
o guazzetto di pesce, che arriva dalla più antica
tradizione vastese. Assemblato rigorosamente in recipienti di terracotta (tijelle), contempla l’utilizzo di
olio, aglio, peperoncino, acqua di mare e di tutti i
pesci e crostacei rimasti invenduti nei mercati ittici
o deterioratisi nelle maglie delle reti. Questi ultimi
vengono immessi in cottura con una rigida cronologia, legata alla loro resistenza al calore: le cicale di
mare o panocchie, la gallinella, lo scorfano, i polipi
e le seppie sono i prodotti ittici introdotti per primi, per poi inserire triglie, merluzzi e sogliole ed
infine le vongole. Il tutto non va mai rimestato e
l’esposizione al calore non deve superare i 15/20
minuti, a coperchio fisso. E’ un piatto che nasce
in bianco privo di pomodoro, ma odiernamente vi
sono varianti che prevedono impiego di salse e/o
pomodorini.
Ricorda, il brodetto, molto da vicino, una zuppa di
pesce partenopea creata ad arte, ai piedi del Vesuvio, dai vecchi marinai napoletani denominata u’
pignatiello e vavella (il coccio della nonna), possibile ancora assaggiarla da Ciro a Santa Brigida.
Il Brodetto alla vastese, sebbene offerto in maniera
ottimale, un po’ da tutti i risto-trabocchi, va assaggiato e gustato, così come fece Ferdinando De Ritis
(grande medico epatologo), che per primo ne decantò la bontà, al Ristorante vastese Zì Albina, che
continua ad offrirlo inalterato malgrado la morte
della famosa cuoca che per decenni ha deliziato i
palati dei molteplici avventori.
Ristoranti del territorio
I Risto-trabucchi sovracitati offrono tutti un eccellente
esperienza gastronomica e li consigliamo senza remore, primi tra tutti il Trabocco Punta Rocciosa e Congarelle, ma vanno segnalati comunque alcuni locali sulla
terra ferma, assolutamente imperdibili come incontro
qualità/prezzo.
Zi Albina Vasto via Luigi Marchesani 15 tel. 0873
367429 - 3201912609
Salsedine Vasto Corso Dante 56 tel. 0873 363054 da
Remo cucina innovativa
Trattoria 21 Vasto Largo De Litiis 76, tel. 0873 610988
La Casareccia San Vito Chietino via Frentana 15 tel.
346.406 6821
Il Pescatore Fossacesia Marina via Adriatica 4 tel.
0872 60547
Stasera Pago io Contrada Vallevo 201-250, 66020, Rocca San Giovanni
Note biografiche
dell’autore: il dott.
Raffaele Amato è medicochirurgo di Santa Maria
Capua Vetere. Fotografo
paesaggista è contributor
delle maggiori agenzie
fotografiche mondiali e
pubblica routinariamente
su periodici che si
occupano di fotografia
e di viaggi. Da anni è
impegnato in una ricerca
tecnica fotografica
inerente l’espansione
di gamma dinamica
associata alla resa
globale della profondità
di campo. Lavora con
una Canon 5 D Mark 2 e
con una Pentax K3. Le
immagini prodotte sono
quasi tutte destinate alla
stampa su tela, supporto
che accresce il senso
della tridimensionalità
dell’immagine alla
valutazione visiva.
Gli alberghi del territorio
L’itinerario consigliato richiede la persistenza in loco
di almeno 3 giorni. Consigliamo la città di Fossacesia
Alta per i pernottamenti, essendo punto intermedio
nella costa dei trabucchi e posizionata in altura a 3 Km
dal mare, con notevole sollievo dall’afa estiva.
Valle di Venere *** Fossacesia via S. Maria 5 tel.
328.6829012
Hotel Levante **** Fossacesia via S.S. Adriatica 120
te. 0872.60169
Residence La Farfalla Fossacesia S.S. 524 Lanciano
Fossacesia Ovest n. 9
Trabocco Turchino
Bibliografia di riferimento:
Trabocchi, traboccanti e
briganti di Pietro Cupido
(Edit. Menabò) anno di
pubblicazione 2003.
Macchine da pesca della
costa di Pignatelli.
Il trionfo della morte 1894
G. d’Annunzio (si scarica
gratis in E-book al sito
www.liberliber.it).