Ricordo degli Insegnanti Segretari Mormanno Carmine Alberti

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Ricordo degli Insegnanti Segretari Mormanno Carmine Alberti
Ricordo degli Insegnanti Segretari
Mormanno
Cerchiara di Calabria
Laino Borgo
Firenze Pilati
“
“
Firenze Diaz
Firenze Vittorio Veneto
Firenze Giotto
Carmine Alberti
13.10.1890 – 07.06.1969
Carmine Alberti
Raffaele Piroli
Marco Alberti
Antonio Santagada
Pasquale Boccia
Gabriella Sestini
Maria Teresa Pancani
Raffaella Librandi amministrativa
Marcella Fantini
Rita Biondi amministrativa1
Raffaele Piroli
01.01.1924 – 04.03.2002
Marco Alberti
12.04.1921 – 01.01.2007
Ricordo di Carmine Alberti
Dopo una brillante carriera scolastica iniziata a Trieste ove
aveva superato il concorso magistrale e dopo una lunga
permanenza ad Avena di Papasidero, giunse a Mormanno suo
paese natale intorno al 1935/36 ove continuò ad insegnare fino
al 1949/50, anno in cui fu chiamato a ricoprire, primo in tale
funzione, il ruolo di segretario della direzione didattica.
1
Del ruolo amministrativo facevano parte ragionieri, laureati in discipline
bancarie o comunque tecniche.
L’ufficio si trovava nell’ex palazzo
Fazio e vi si accedeva varcando il portone
e rivolgendosi subito a sinistra. Si saliva
una breve ed angusta scala in muratura e
si arrivava in un stanza ampia, la
segreteria, da cui si accedeva un’altra, la
direzione.
Il Segretario Alberti, (più tardi un altro
Alberti, omonimo ma non parente prenderà il suo posto), era di
una precisione, una scrupolosità ed una pazienza da far
impallidire finanche il patriarca idumeo.
Le carte che maneggiava e quasi dipingeva con un corsivo
pieno e tondeggiante, non avrebbero potuto trovare un più
degno compilatore.
Cominciava a vederci poco. Inforcava un ormai inseparabile
occhiale che a volte scivolava restando in bilico sulla punta del
naso.
Erano i miei anni di Savelli e fu allora che cominciai a
frequentare questo ufficio per dargli una mano.
Il momento più complicato di tutto il lavoro era la
compilazione delle note di pagamento del personale di ruolo e
non di ruolo.
Per quest’ultimi si dovevano adoperare i leggendari modelli
11 e 11bis.
Questi benedetti modelli dovevano essere compilati in
quadruplice copia ed essere identici in ogni particolare. Gli
spazi operativi erano composti da righe strette e corte che
dovevano contenere nomi, cognomi, a volte lunghi, e notizie
varie.
Adoperare l’inchiostro non era facile. Se non ben dosato
scivolava anche dal pennino a cavallotti macchiando il foglio e
mandando all’aria tutto il lavoro.
Don Carmine ogni fine mese tremava al solo pensiero di
dover affrontare queste forche caudine. Il più delle volte, non
riuscendo a trovare la concentrazione necessaria e la calma
occorrente, portava il lavoro a casa.
2
Sono stato sveglio fino a mezzanotte, mi diceva, ma ho finito!
Nel 1952/53 lo sostituii da gennaio a giugno.
Gli uffici scolastici, direzione e segreteria, erano privi di
supporti tecnici. La segreteria era dotata di una
macchina da scrivere Olivetti che il Nostro
adoperava con difficoltà. Ricordo pure una
calcolatrice a manovella quasi sempre
mancante del nastro e della carta.
Il Comune, per cronache limitatezze, forniva lo stretto
necessario. Si economizzava su tutto arrivando anche riciclare
le buste e i rari sacchetti che arrivavano soprattutto dal
provveditorato.
Non esisteva il telefono. Le comunicazioni avvenivano a
stretto giro di posta. Ciò significava che una risposta si aveva
dopo tre o quattro giorni.
Il posto di lavoro era, come oggi si usa dire, indecente.
Mancava il riscaldamento, il bagno era al limite di ogni decoro,
l’illuminazione era affidata ad una lampadina da 25 watt. Si
lavorava con i piedi ghiacciati, il naso colante e le mani piene
di paonazzi geloni. Eppure in queste condizioni e in altre più
gravi derivanti da comportamenti autoritari di direttori di
passaggio, Don Carmine trattava il suo pubblico con una
signorilità derivata da una innata bonomia e da una castigata
educazione elargendo a tutti un sorriso aperto, chiaro,
luminoso, senza risparmio e con sincera dimostrazione
d’affetto.
Ricordo di Marco Alberti
Come si usa dire con parola straniera don Marco, è stato un
a self- made man.
Nel suo DNA era tracciata una linea che ne contrassegnava
l’onestà morale e intellettuale.
Univa a tali doti la sincerità, il rispetto delle persone,
l’incondizionata amicizia.
3
Si rammaricava della perdita dei valori e dei principi che
sono alla base del vivere, constatando con amarezza, il
naufragio della società.
Ebbe mente lucidissima.
Insegnante, fu serio e coscienzioso, capace di far vibrare i
giovani cuori.
Da segretario, fu oltremodo segreto e applicato al dovere.
Preciso, puntuale, instancabile collaboratore e consigliere,
amico dei colleghi che lo stimarono e rispettarono.
Pensionato dopo lunghi anni di servizio, decorato con
medaglia d’oro, in una bella e significativa cerimonia, si dedicò
alla cura delle sue proprietà migliorandole.
Non trascurò quell’impegno sociale che era stato il lievito
della sua vita e che profuse nell’espletare la funzione di
Presidente del Circolo Cacciatori, un’associazione secolare,
vanto ed onore di Mormanno.
In tale veste, condusse e vinse una battaglia legale contro il
Comune di Mormanno che vide il Sodalizio rientrare in
possesso del Rifugio Conte Orlando, immobile del quale gli fu
legittimata la proprietà.
Frequentandolo ho imparato da lui molte cose.
Sento più che mai il vuoto lasciato nel mio cuore dal suo
aperto e fraterno sorriso.
Ho, inedito e filmato, tutto il racconto della sua vita
concessomi in una intervista rilasciatami nel suo amato
Pantano.
Qualche volta vorrò riproporla ai concittadini.
4
Ricordo degli insegnanti collaboratori vicari2
Mormanno
Pilati
Diaz
Vittorio Veneto
Giotto
Sallustio Giudiceandrea
Bianca Trigari
Giovanni Verso
Licia Marzola
Giuseppina Caperoni
Silvana De Vita
Franco Perugi
Giuseppe Ferrari
Carmela Vella
Marina Chieppi
Maria Luisa Cirenei
Vittorio Montalto
Ricordo di Sallustio Giudiceandrea
Senza voler far torto a nessuno, tutti degnissimi
rappresentanti dei colleghi e insostituibili trait d’union con gli
altri organi collegiali, consiglieri discreti ma capaci di
rappresentare soluzioni atte a dipanare e risolvere anche
situazioni difficili, qui non posso non ricordare Sallustio con
quella commozione finora non apparsa nelle presenti note.
Fu un insegnante preparato e didatticamente validissimo. Lo
avevo sempre stimato come collega apprezzandone l’ opera.
Trattava i suoi alunni come figli e ne era paternamente geloso.
La sua estrema correttezza nei rapporti umani e la linearità di
condotta ne facevano un modello di vita. Grande fu la mia
gioia di averlo avuto come collaboratore-vicario, proprio
nell’anno 74/75 in cui venivano alla luce per la prima volta i
decreti delegati. Fu attento interprete del dettato legislativo che
avvicinava per la prima volta la scuola al popolo che diventava
partecipe e parte di un nuovo processo educativo. Pur
svolgendo le funzioni di vicario continuò ad insegnare nella
2
Dal 1975 a seguito dell’entrata in vigore dei Decreto Delegati.
5
sua Morano Calabro per non fare, colme disse, torto agli alunni
e alle famiglie.
Sallustio fu anche poeta, arguto nel cogliere stati d’animo e
situazioni. Lo ricordo declamare versi appropriatissimi in
occasione della giubilazione dei colleghi Marco Alberti e
Rachele (Lina) Longo. Si è fatto sempre apprezzare e stimare.
Affettuoso e sincero è il segno lasciato nella mente e nei cuori
di quanti lo hanno conosciuto.
Ricordo di Maria Luisa Cirenei
Egregio ingegnare Alessandro Cirenei,
avvisato dalla comune amica Marina Chieppi della scomparsa
improvvisa e prematura di Maria Luisa, trovandomi allora in
ferie nel mio paese natale, non potei far altro che
rappresentarLe con una rapida e-mail la commossa
partecipazione al suo dolore che rinnovo oggi da Firenze.
In allegato le rimetto, tratte dal mio archivio fotografico,
alcune immagini che sottolineano un felice momento di vita.
Esse hanno richiamato alla mia mente il lungo e fraterno
rapporto con Maria Luisa, una delle poche insegnanti di rara,
seria e pensosa professionalità, impegnata nella scuola fino alla
negazione di se stesa.
Le posso assicurare che la sua azione didattica ha lasciato un
segno nella mente e nei cuori dei suoi alunni e un’impronta,
una classe, direi, nei colleghi e in tutto l’ambiente di lavoro.
La ricordo sempre al mio fianco come collaboratrice a
cominciare dal lontano 1976 quando diresse come docente un
corso di preparazione per i maestri di nuova nomina, o quando,
per lungo tempo vicaria, riusciva a contemperare le esigenze e
le istanze di cui si faceva carico, con l’ossequio della norma
che sottintendeva un suo ben delineato comportamento. Ed è
così che vorrò averla presente: nella pienezza della sua forza
fisica ed intellettuale, confortato dal suo sereno e fraterno
sorriso.
6
Insegnanti mormannesi dell’800
L’analfabetismo dilagava indisturbato. Solo verso la fine del
secolo si incominciava a parlare di scuola pubblica.
Gli insegnanti che vengono ricordati erano per la maggior
parte sacerdoti. I poveri non potevano pagare le loro lezioni e
ricorrevano, in cambio di derrate alimentari o di pochi spiccioli
ad altre persone appena alfabetizzate. Costoro insegnavano a
far scrivere, specialmente ai maschi, il proprio nome e
cognome (vedi in Savelli, ‘U sciangàtu ì pìzu) necessario
soprattutto per ottemperare all’obbligo del servizio militare.
Fino agli anni 50 del secolo scorso, soprattutto contadini e
anziani, firmavano con un segno di croce. Celestino, Ciccio
‘America, Franciscu di Zu Mimmu e qualche altro scrivano
avevano eletto a loro domicilio l’Ufficio Postale, quali
testimoni e garanti dell’identità personale di questa schiera di
poveracci che dovevano effettuare quelle operazioni che
richiedevano l’apposizione della firma.
E’ rimasto nella memoria collettiva il ricordo di bravo
insegnante, il sacerdote Don Gennaro Paternostro, che nella
gerarchia ecclesiastica svolgeva anche il ruolo di vicario
foraneo.
E qui vengo a scomodare per l’ennesima volta E. Pandolfi
senior da cui apprendo che tra il 1907 e il 1908 il Nostro fu
impegnato anche a dirigere un corso di scuola serale
“frequentato da più di 100 giovani operai ai quali rivolgeva,
senza compenso, la sua opera”.
Una curiosità
Tra la fine dell’800 e gli inzi del 1900 apparvero in uso
sillabari e metodi di calligrafia.
Tra i moltissimi ne ricordo questi:
•
Sillabario graduale completo di lettura corrente
compilato da Domenico Frank. Parte prima: sillabario. Parte
seconda: letture. Trento, tipografia Artigianelli, 1897, 93
pagine di 23 cm.
•
Metodo di calligrafia per le scuole elementari di Carlo
Rossi, approvato dal Consiglio provinciale scolastico. Udine,
P. Gambierasi, 1878 (Litografia E. Passero) 11 quaderni di 8
cm. ciascuno
•
Sillabario di V. De Castro e F. Gazzetti. Terza
Edizione. Torino. Ditta G. B. Paravia 1889 – 48 pagine di cm.
22. Di tale testo si riporta questa pagina:
M
m
mano
ma
mma
mu
mmu
Io a mo l’ uo mo
la ma mma a ma mè
io a mo la mi a no nna
metti la tua nella mia mano
mo
mmo
mè
mmè
io a mo la ma mma
mu
mmu
me
mme
tu a mi la ma mma
la tu a ma
la mi a
mma ti a ma
no nna a ma mè
io ho la mela nella mia mano
2
Ricordo fotografico degli insegnanti, tranne
Cancellotti, tutti compaesani, che hanno operato in
Mormanno tra la fine del 1800 e il 1998.
Elenco A1
Erminia
Cancellotti
Nicola Maria
La Terza
Raffaele
Fasanella
Teresina
Palermo,
23.10.1855
25.04.1928
05.02.1849
19.08.1914
18.07.1876
21.04.1940
24.04.1870
10.04.1967
Di tali maestri ne parlavano con devozione i loro alunni. Il
Maestro Fasanella, che partecipò pure al concorso per direttore
didattico, si ricordava come un burbero benefico e la Maestra
Palermo come una mamma affettuosa e gentile.
1
In servizio tra la fine del 1800 e il 1930, furono dipendenti comunali sia
per nomina che per retribuzione.
3
Elenco B 2
Angelo Armentano
16.05.1899
18.10.1948
Elisa Apollaro
22.09.1889
16.05.1987
Giulia Apollaro
25.03.1894
3
17.02.1988
Giuseppina Fazio
03.12.1897
06.04.1951
Maria Forte
25.01.1896
18.08.1961
Ida Maradei
05.04.1896 26.07.1975
Teresa Perrone
02.03.1903
13.11.1969
Mario Sangiovanni
08.10.1889
11.01.1977
Prima Scibona
01.07.1885
16.03.1949
Fedele
Armentano
12.11.1881
18.07.1928
Giuseppina
Paternostro
20.01.1905
18.08.1951
Ada Spagnolini
21.08.1899
31.10.1988
2
Assunti per concorso (legge Nasi 1903) dipesero amministrativamente dal
Comune fino al 1931 quando, in dipendenza del T.U. 14 settembre n. 1175,
furono stipendiati dallo Stato. Con successivo R.D. 1° luglio 1933, n° 786,
passarono poi alla Stato tutte le scuole elementari dei Comuni autonomi e si
concluse la riforma amministrativa iniziata nel 1911 con la Legge DaneoCredaro. Alcuni Comuni, Torino, Bologna, Firenze mantennero a loro
carico insegnanti che furono utilizzati in attività di doposcuola. A Firenze
gli Educatori Comunali furono attivi fino al 1985, anno dell’entrata in
vigore di nuovi programmi (I moduli).
3
Su Giulia Apollaro vedi mio sito Luigi Paternostro
4
Elenco C 4
Idea Cavaliere
13.10.1920
28.06.1982
Ada De Franco
18.11.1923
21.01.1999
Alma La Greca
30.09.1915
22.12.1976
Rachele Longo
05.05.1915
06.08.1997
Maria Teresa
Regina
04.10.1948
27.03.1989
Domenico
Regina
20.10.1925
15.12.2005
Liliana
Morelli
01.01.1928
09.05.2009
Armentano
Filomena
18.07.1922
23.11.2010
Raffaele La Terza
15.08.1915 – 24.02.2010
Mario Sciarra
21.06.1934 – 21.09.1998
Anna Blotta
16.09.1926 - 14.05.2013
4
Sono stati tutti impiegati statali (riforma del 1942 e successive
modificazioni).
5
Elenco D
Altri insegnanti mormannesi e non, che hanno operato nel
paese lasciandovi un ricordo affettuoso.
Enrico Fasano
09.11.1928 - 18.04.2000
Elenco E
Leone Leone
01.03. 1919 - 29.12.2000
Insegnanti in pensione al 1° settembre 1999.
Blotta Anna, Donadio Nunzia, Marragonj Camillo, Russo
Agnese, Tedeschi Mario.
Elenco F Insegnanti in servizio al 1° settembre 1999
Armentano Prima, Bloise Vincenzina, Cantisani Giuseppe,
Cosenza Rosina, D’Alessandro Agata, Fantoni Maria,
Fortunato Domenica, Gazineo Angela, Libonati Rosanna,
Maiolino Angela, Maiolino Maria Filomena, Perrone
Antonietta, Piragino Silvana, Sangiovanni Agata Rosa,
Sangiovanni Maria Angela.
Tra i Maestri dell’elenco A, ho conosciuto solo Teresina
Palermo, che ricordai con una breve testimonianza nel giorno
del suo funerale .
Tranne Fedele Armentano, Giuseppina Fazio e Giuseppina
Paternostro, ricordo tutti quelli dell’elenco B. Tra essi avevo
avuto come insegnanti Ida Maradei e Mario Sangiovanni.
Quelli dell’elenco C, D ed F sono stati tutti miei colleghi.
6
Alcuni sono stati anche cittadini impegnati in qualità di
Sindaco. Angelo Armentano dal 1939 al 1942 e Mario
Sangiovanni dal 1946 al 1952. Hanno operato in momenti
difficili sia il primo che il secondo lasciando un’impronta di
onestà e correttezza nella gestione della cosa pubblica.
Di altri ho pure qualche documento inedito, filmati ed
interviste di loro ex alunni, che li ricordano con sincera stima,
devozione ed affetto.
Questo corpo docente, (compresi i maestri dell’elenco F, di
cui qualcuno mi ebbe pure come guida nell’affrontare il
concorso magistrale) ha educato intere generazioni non solo
con sorriso e comprensione, che in termini pedagogici
equivalgono a pensosa amorevolezza, quanto con una metodica
severa e puntigliosa, acquisita attraverso studi rigorosi e
perfezionata alla luce di un’esperienza sul campo di
eccezionale valenza.
Tutti questi maestri sono stati inoltre, per il loro rapporto
sociale, insofferenti di normative a volte illogiche, soprattutto
di imposizioni da parte di alcuni superiori,
osservanti
scrupolosi del dettato costituzionale, e soprattutto hanno avuto
un modo di porsi a servizio della gente con grande capacità
colloquiale, grande pazienza, e, come avrebbe detto G. L.
Radice, con spirito pensoso e amorevole, altamente
pestalozziano.
Questo comportamento all’unisono con la popolazione è stato
premiato con la riconoscenza del ruolo e della capacità.
Oggi altre leve guidano la scuola mormannese, con
altrettanto impegno e dedizione.
A tutti rivolgo il mio pensiero ed il mio incoraggiamento,
oggi come non mai necessario, per affrontare una professione
che, malgrado tutto, resta sempre una missione, un incontro di
anime che va al di là di ogni cervellotica imposizione
amministrativa, gabbata come novità da qualche arronzone
(detto alla napoletana) legislatore di turno.
7
8
Breve storia della direzione didattica di
Mormanno5.
Prima del 1900 i Comuni che non avevano un numero di
classi superiori a venti, caso di Mormanno, erano esonerati
dall’obbligo di provvedere alla direzione.
La legge 15 giugno 1906, n.383, con oggetto provvedimenti
per il Mezzogiorno, la Sicilia e la Sardegna previde la
costruzione l’ampliamento e il restauro di edifici scolastici,
l’istituzione di nuove scuole, di 2000 scuole serali e festive per
adulti analfabeti in particolare, la creazione di direzioni
didattiche comunali, assegnando un ufficio in ogni Comune.
Alcune Amministrazioni assunsero così anche direttori
didattici.
La legge Daneo-Credaro del 4 giugno 1911, attuò un parziale
trasferimento dell’istruzione dai Comuni allo Stato.
In dipendenza di tale legge le scuole si distinsero in avocate
(quelle trasferite allo Stato e amministrate dai Consigli
scolastici provinciali) e non avocate (quelle lasciate in
amministrazione ai comuni capoluoghi di provincia ed anche ai
comuni capoluogo di circondario che non avevano espresso la
volontà di passare allo stato e che furono detti autonomi per
distinguerli da tutti gli altri comuni che non avevano
conservato l’amministrazione delle loro scuole).
A Mormanno le scuole furono avocate e la loro sorveglianza
didattica, tra il 1911 e il 1914, fu esercitata dal regio ispettore
circondariale.
Dal 1924, anno dell’istituzione della direzione, dal direttore
didattico.
Assunse servizio in tale ruolo il prof. Attilio Cavaliere e lo
esercitò fino al 1952 .
5
Vedi studio dell’ins. Giuseppe Cantisani sul web Direzione didattica di
Mormanno. Storia
9
L’amministrazione degli insegnanti e le gestione stessa delle
scuole restava al Comune.
L’istituita direzione didattica governativa di Mormanno, fu,
fin dall’inizio, come tante altre della provincia, consorziale.
Da essa dipendevano i Comuni di Morano Calabro, Laino
Bruzio (l’attuale Laino Borgo e Laino Castello), Papasidero,
Orsomarso e Verbicaro.
Secondo la norma i Comuni potevano essere da due a più di
otto; le sedi tra 30 e 40; gli insegnanti fino a 120.
Dalla sua nascita fino al 1948, l’ufficio di Mormanno fu
privo di personale di segreteria.
Il problema dei segretari fu affrontato per la prima volta dal
R.D. 1° luglio 1933, n.786, (art.11), limitatamente alle
circoscrizioni ispettive, attribuendo il posto ad un maestro
senza dispensa dall’insegnamento.
Tale assegnazione non era prevista per le direzioni didattiche.
Nei circoli con più di 50 classi il Ministero poteva concedere
autorizzazioni senza l’esonero dall’insegnamento.
Solo nel 1946 si decretò un modico compenso per gli
insegnanti assegnati alle circoscrizioni ed ai circoli e nel 1948,
come già ricordato, si consentì un comando con esonero
dall’obbligo dell’insegnamento.
I direttori ebbero facoltà di nominare, senza deroga
dall’insegnamento, dei maestri fiduciari nei vari paesi del
circolo.
Tale prassi continuò fino al 1974 quando i Decreti Delegati
riordinarono la materia.
Qui voglio ricordare, per la loro dedizione e per l’opera
svolta Michele D’Alessandro di Laino Bruzio, La Bozzetta
Grenci Carmela di Papasidero, Sallustio Giudiceandrea di
Morano Calabro che rappresentarono quasi un’istituzione.
Successivamente, negli anni cinquanta, miei tempi, tali pilastri
furono sostituiti da altrettanto validi, attivi colleghi. Pasquale
Boccia a Laino e poi Rodolfo Prince, Luigi Grisolia a
Papasidero, Mario Sangiovanni a Mormanno.
10
Direttori didattici mormannesi
•
Attilio Cavaliere.
(25 agosto 1985 – 4 febbraio 1978)
Già vincitore del concorso ordinario ad Ispettore Scolastico
fin dal 1913, rifiutò di essere assegnato a Vittorio Veneto e
successivamente a Catanzaro per restare nella sua amata
Mormanno ove aveva iniziato la carriera come insegnante.
Il Ministero della P.I. lo insignì di medaglia d’oro.
•
Luigi Paternostro.
Trasferito, a Mormanno da Laino Borgo, vi prestò servizio per
il solo anno scolastico 1974.75.
Con entusiasmo e partecipazione gestì il momento epocale che
segnò il passaggio della scuola dalla gestione autoritaria e
centralista a quella democratica.6
•
Gennaro Cavaliere.
Come direttore non ha prestato servizio a Mormanno.
Ha concluso la sua carriera a Roma.
•
Luigi Leone.
(Mormanno 27 ottobre 1928, - Pompei 8 agosto 2007)
Come direttore non ha prestato servizio a Mormanno.
Divenuto dapprima insegnante, come ricorda nei suoi scritti,
inizia la sua carriera in quel di Savelli ove l’anno prima io ero
passato. Siamo nell’anno scolastico 51/52.
Questo primo approccio con la scuola e con la vita gli resterà
impresso per sempre nella mente e nel cuore.
6
Vedi pagina 90 e nota 76 a pagina 46.
11
Trasferitosi poi a Pompei e ottenuto il diploma di Laurea in
Pedagogia con abilitazione all’insegnamento di Italiano e
Storia negli Istituti superiori, vi insegna fino al 1967 anno in
cui, vincitore del concorso ordinario a direttore didattico
governativo, viene assegnato provvisoriamente al 68° circolo
didattico di Napoli.
L’anno successivo titolare della scuola di Polla è
contemporaneamente Reggente di quella di
Teggiano.
Nel 1969 passa, a domanda, a Terzigno
(Napoli) ove resta fino al 1978 anno in cui
approda a Pompei.
Qui dopo ben 45 anni conclude nel 1995/1996,
la sua lunga ed onorata7 carriera scolastica. In
questo lungo periodo ha assolto con zelo e competenza molti
incarichi istituzionali dimostrando senso di giustizia, di equità
ed umanità.
La sua vita è stata pure rivolta a svolgere funzioni politiche
che lo hanno visto impegnato in una città vivace come Pompei.
Luigi Leone, iscritto anche all’Albo dei giornalisti-pubblicisti,
è stato corrispondente di quotidiani prestigiosi quali l’Avvenire
di Milano, e Il Mattino di Napoli 8 nonché solerte e attento
redattore della rivista Il Rosario e la nuova
Pompei. In questa nuova veste ha messo in
luce, oltre al suo chiaro, professato,
inequivocabile ideale cattolico, quella
vocazione pedagogica che ha sotteso tutta la
sua vita e che troviamo espressa nella visione di un mondo
diverso che, pur immerso nella valle di lacrime, ne può uscire
solo attingendo a quella fede operosa che, come sosteneva
7
Ha ricevuto tutte le attestazioni di valore didattico previste dal legislatore.
Nel 1966, il Diploma di Benemerenza di 3.a classe, con medaglia di
bronzo; nel 1987, quello di 2.a classe, con medaglia d’argento; nel 1996
quello di 1.a classe, con medaglia d’oro.
8
Impossibile riportare tutti gli articoli e le cronache
12
Bartolo Longo di cui è stato un esegeta scrupoloso, è il vero
lievito dell’umana esistenza.
Ha scritto e pubblicato tanti lavori9.
Quando ha potuto in molti di essi ha parlato di Mormanno,
rimasta come il sogno più bello del suo cuore.
°°°°°°°°°°°°°°°°°
9
Ecco le pubblicazioni del Direttore Leone. La psicologia del bambino e
dell’adolescente; La persona umana nella libertà e nella legge morale;
Valore e funzione del centro di lettura; La fotografia e i fumetti come
strumenti didattici; Il natio loco; Bartolo Longo, da quella loggia un giorno
si affaccerà il Papa; Comune di Pompei: il gonfalone con lo stemma civico;
Mormanno: la storia di un trono e di un blasone nel giorno di Mezzagosto
1982; Da Salvo D’Acquisto, l’alfabeto dei valori; Testimonianze: contributo
per la beatificazione di Padre Giuseppe Maria Leone; Strada facendo: Un
quinquennio di cronache tra ricordi e promesse; Il Monumento a Bartolo
Longo: Briciole di storia pompeiana; La concezione cristiana della carità
come sentimento eroico e come azione di Bartolo Longo; Bartolo Longo:
educatore e pedagogista; Etica e pedagogia: Gli aforismi di Bartolo Longo;
Compito delle vacanze: alla ricerca di antichi valori nel luogo ove trascorri
le ferie, Mormanno 1996; Sant’Apollonia, una donna forte in un testo di
Bartolo Longo; Testimonianze per la canonizzazione di Bartolo Longo;
L’Ufficio delle comunicazioni sociali a Pompei sulla scia di Bartolo Longo;
Nell’anno dell’Eucarestia, celebriamo Bartolo Longo; Pompei, una realtà
nata dal cuore e dalla fede di un laico, il beato Bartolo Longo; Conoscenza
critica e testo integrale degli orientamenti didattici della Scuola Materna,
Avagliano editore; Pompei: romanzo storico per una attività didattica,
Editrice “Le pleiadi” .
13
Dopo Attilio Cavaliere si sono alternati nella reggenza della
direzione didattica, alcuni con incarico provvisorio, Ernesto
Guida, Ippolito Pantaleo, Domenico Lione, Domenico
Anzelmi, Aldo Jannace, Michelangelo Garraffo, Maria
Santini Bonifati, Aldo Schettini, Enrichetta De Marco, Rosa
Papa Brignone, Luigi Paternostro, Salvatore Candreva,
Antonio Dodaro, Aldo Fiorenzano, di nuovo Candreva,
Onorio Rinaldi,
William Ceraldi, Antonio Tripaldi,
Vincenzo Tripaldi, Lucia Santagada, Francesco Loguercio,
Rosa Caporrino, Giacinto Pernisco, Domenico Lascaro,
Carmine Stigliano, Elda Cozzetto in servizio dal 1991/92.
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