La gueRRa deLLe `TeRRe RaRe`
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La gueRRa deLLe `TeRRe RaRe`
O R I Z Z O N T I LE TERRE RARE, MINERALI INDISPENSABILI A L L’ I N D U S T R I A H I - T E C H La guerra delle ‘terre rare’ di luigi bignami 62 ©MASSIMO BREGA Sono necessarie per produrre apparecchiature tecnologiche legate alla green economy (dai pannelli solari alle auto ibride) e tutta l’elettronica di consumo (dai cellulari ai PC, agli iPad). Oggi la Cina soddisfa da sola circa il 95% della domanda mondiale di terre rare - una sorta di monopolio - e molti governi, compresa la Commissione Europea, temono di ritrovarsi alla mercè dei ‘capricci’ del colosso asiatico. Se non correranno presto ai ripari ... 63 O R I Z Z O N T I L “Il Medio Oriente ha il petrolio, ma la Cina ha le terre rare” D en g X ia o pin g , 1 9 9 2 e ‘terre rare’ sono un gruppo di a essere molto più leggera, possiede una durata degli ottimi catalizzatori, ossia possono entrare 17 elementi chimici che fino a del 20% superiore alla media; per la sua messa a a far parte di reazioni chimiche accelerando o ral- qualche decennio fa erano più punto si è utilizzata una terra rara, il disprosio. lentando la reazione senza alterare il risultato che altro utilizzati da studiosi Il neodimio, invece, serve per produrre alcuni tipi finale. Inoltre, università e vari centri di ricerca impegnati in ricerche scientifiche e tecnologiche di laser e per colorare vetri e ceramiche. L’ittrio, italiani sono impegnati nello studio delle poten- particolarmente avanzate. Oggi di questi ele- il neodimio e il samario sono fortemente utiliz- ziali applicazioni delle terre rare in batterie a celle menti non si può più fare a meno, in quanto sono zati per la fabbricazione delle armi, soprattutto a combustibile, nonché nello sfruttamento per le fondamentali nella produzione di molti oggetti di per costruire laser in grado di inseguire un ber- celle solari della loro proprietà di fotolumine- uso quotidiano e di largo consumo. saglio o per produrre ‘bombe intelligenti’ o scenza, cioè quella capacità di assorbire la luce Neodimio, cerio, europio: sono solo alcuni degli sistemi di guida dei missili. Il prometio è indi- di un certo colore ri-emettendola in un colore elementi chimici che costituiscono il gruppo delle spensabile nella produzione di batterie nucleari; diverso. Infatti, dato che uno dei limiti alla produ- ‘terre rare’, indispensabili nella produzione di il lutezio è usato nella costruzione di macchine zione di energia delle celle solari a base di silicio computer, LED, cellulari, macchine per risonanze per la PET. Il movimento delle pale eoliche viene è che possono utilizzare solo una piccola frazione magnetiche, fibre ottiche, auto ibride e, più in trasformato in elettricità anche grazie a magneti della radiazione luminosa del Sole, quelle a base generale, di moltissimi prodotti della green eco- permanenti composti dalla terra rara neodimio e di terre rare, invece, potrebbero assorbire ener- nomy e dell’elettronica di largo consumo. Il lan- da una lega di ferro e boro. gia in una banda molto più larga e ri-emetterla FOTO: MASSIMO BREGA tanio – per fare un esempio specifico – viene Le terre rare sono necessarie per produrre apparecchiature tecnologiche legate alla green economy come pannelli solari, auto ibride e pale eoliche, ma occorrono anche per delle semplici lampade al neon. 64 nella banda utilizzata dalla cella fotovoltaica, con utilizzato per realizzare vetri ad alto indice di Il monopolio cinese conseguente maggior produzione energetica. rifrazione o lenti per telecamere o per produrre Per ciascuna delle terre rare, insomma, si po- Per tutti questi motivi, oggi di terre rare si parla alcuni elettrodi di batterie. Inoltre, recentemente, trebbe fare un elenco di tecnologie delle quali sempre di più e, purtroppo, spesso con un senso dopo ricerche durate oltre 15 anni, è stata messa costituiscono un elemento sostanziale e, attual- di panico. La paura sta nel fatto che, attualmente, a punto una batteria al ‘litio-polimero’ che, oltre mente, insostituibile. Le terre rare sono anche più del 95% delle terre rare commercializ- Gli Stati Uniti sono stati tra i primi a riaprire le proprie miniere per l’estrazione di terre rare per non dipendere dal monopolio cinese. 65 O R I Z Z O N T I ©Ren Junchuan/Xinhua Press/Corbis miniere della Mongolia Interna. Eppure, il Paese asiatico non possiede più del 23% delle riserve mondiali di terre rare. Il motivo di questo predominio, però, è da ricercare nel fatto che la maggior parte delle nazioni nelle quali si estraevano terre rare fu costretta a chiudere le proprie miniere agli inizi degli anni Novanta, quando la Cina si propose sul mercato con prezzi estre mamente competitivi, tali da intercettare prati- ©Zhou Ke/Xinhua Press/Corbis zate sul pianeta proviene dalla Cina, dalle grandi In uno stabilimento cinese, vaschette utilizzate nel processo di trasformazione dell’ittrio vengono sistemate su un nastro trasportatore. Più a sinistra: un operaio pulisce un semilavorato che consiste di rubidio, ferro e boro. camente la totalità della domanda globale. L’estrazione delle terre rare, infatti, richiede processi molto costosi se non si vuole inquinare l’ambiente (che tuttavia non rappresenta una ©Zhou Ke/Xinhua Press/Corbis priorità della Cina), in quanto spesso questi elementi si trovano insieme a minerali radioattivi che devono essere trattati con estrema precauzione. Le rocce che racchiudono una quantità di terre rare tale da essere economicamente sfruttabili sono di diversa natura; tra queste figurano particolari rocce ignee (che si formano dal raffreddamento di magmi derivati dalla parziale fusione delle rocce del mantello terrestre), depositi sedimentari derivati dallo smantellamento delle stesse rocce ignee in seguito a erosione da Sopra: un operaio impegnato nel trattamento dell’ittrio, una delle 17 terre rare, nello stabilimento cinese di Ganzhou City, nella provincia orientale di Jiangxi. si formano da fluidi in circolazione quando un sfruttamento di propri giacimenti, come il Viet- ha spiegato Yasuhiro Kato dell’Università di magma si è quasi del tutto raffreddato e che pos- nam, la Groenlandia (dove recentemente sono Tokyo, a capo del team di scienziati che ha sco- sono contenere oltre alle terre rare anche mine- stati scoperti importanti depositi di terre rare), perto il giacimento. rali preziosi) e argille lateritiche, ovvero ricche l’Estonia, il Perù e il Giappone. Quest’ultimo Da questi dati, si evince anche che le terre rare di ferro e alluminio. importa oltre il 60% del suo fabbisogno dalla Cina non sono poi così rare come può far pensare il e nel 2010 è stato particolarmente colpito da una loro nome e, soprattutto, che non sono concen- Terre rare ma non troppo limitazione delle esportazioni cinesi. trate in Cina, anche se in questo momento è l’uni- Alcuni anni fa, Stati Uniti, Canada e Australia Oltre che sulla terraferma, negli ultimi anni le ter- co Paese a essere in grado di far fronte alla compresero per primi che non potevano lasciare re rare vengono cercate anche sui fondali ocea- domanda mondiale. Quel che preoccupa i mer- che la Cina fosse l’unica nazione al mondo a nici. È recente la scoperta da parte di un gruppo cati, dunque, non è la disponibilità in senso asso- esportare questo prezioso gruppo di elementi, in di ricercatori giapponesi di un deposito nelle luto di terre rare, ma il fatto che, finché non quanto ne sarebbe derivato un monopolio asso- acque antistanti l’isola di Minamitorishima, a saranno a disposizione grandi quantità di questi luto, con tutte le conseguenze del caso. Così han- circa 2 mila km a est di Tokyo. “Si prevede di elementi provenienti da altri Paesi, la Cina no dato vita a importanti progetti per riaprire le estrarvi almeno 6,8 milioni di tonnellate di terre potrebbe influenzare enormemente i prezzi di proprie miniere, come quello di Mountain Pass rare e, stando ai consumi attuali, darà al Giap- mercato, oltre che limitare la loro circolazione in California, o il Nolans Project in Australia cen- pone un’autonomia di oltre 220 anni per quanto per propri vantaggi o per esercitare pressioni su trale e quello di Hoidas Lake nel nord del Canada. riguarda il fabbisogno di questi elementi nel set- un certo Stato. Il governo cinese, tra l’altro, ha da Oltre a questi Paesi, altri stanno valutando lo tore dell’elettronica e in quello delle auto ibride”, poco deciso di non immettere sul mercato 66 ©MASSIMO BREGA parte di agenti atmosferici, pegmatiti (filoni che Veduta della miniera Molycorp di Mountain Pass, posta sul versante sud della catena Clark Mountain, a circa 80 km di distanza dalla città di Las Vegas. Si tratta di una miniera a cielo aperto che si estende per oltre 20 ettari; attualmente gli scavi sono arrivati a una profondità di 150 metri, ma in un paio d’anni supereranno i 300. 67 O R I Z Z O N T I tutto il materiale estratto, ma di accantonarne potrebbe ricavare almeno 300 mila tonnellate di una parte come riserva strategica; così facendo terre rare dal materiale tecnologico di scarto pre- diminuiranno le quantità di questi elementi sente sul proprio territorio. In Europa, il Gruppo disponibili sul mercato a fronte di una richiesta Rhodia ha costruito due impianti in Francia, a che è invece sempre maggiore. Vi è quindi da La Rochelle e a Saint-Fons, dove si estraggono ritenere che nell’immediato futuro i prezzi lievi- 200 tonnellate di terre rare all’anno da lampade teranno enormemente. fluorescenti, magneti e batterie. Danilo Bonato, direttore di ReMedia, un consorzio italiano per Le alternative possibili lo smaltimento dei rifiuti tecnologici, afferma: La gravità della situazione è stata ripetutamente “Per quel che riguarda il nostro Paese, nel 2011 denunciata dall’Europa, dagli Stati Uniti e dal sono stati raccolti 2,3 milioni di pezzi elettronici Giappone alla World Trade Organization. Basti di scarto tra cellulari e PC. Le attuali tecnologie pensare che la produzione di terre rare è oggi di riciclo consentirebbero di recuperare circa il pari a circa 133.600 tonnellate all’anno, una 30% delle terre rare in essi presenti”. Tutti dati quantità che a malapena riesce a soddisfare le da non sottovalutare, per non parlare dei bene- attuali esigenze mondiali, mentre da qui a tre fici per l’ambiente. LA PRODUZIONE DI TERRE RARE è pari a circa 133.600 tonnellate all’anno, una quantità che a malapena riesce a soddisfare le attuali esigenze mondiali, mentre da qui a tre anni la domanda supererà abbondantemente le 200 mila tonnellate. anni la domanda supererà abbondantemente le 200 mila tonnellate. Mattia Pellegrini, a capo dell’Unità responsabile per metalli, minerali e materie prime della Commissione Europea, non nasconde la sua preoccupazione: “Recentemente, la Commissione Europea di fornitura proprio le terre rare. Quel che potrebbe succedere se la Cina dovesse bloccare le esportazioni verso il Vecchio Continente lo abbiamo capito quando per una settimana lo ha fatto con il Giappone, mettendone in ginocchio l’economia”. Diventa sempre più importante, dunque, pensare a delle alternative. Ad esempio, trovando tecno- w w w. m b - q r . c o m /02o ©MASSIMO BREGA ha individuato tra le materie strategiche a rischio Il nitrato di terbio è utilizzato nella produzione di ceramiche e vetro, ma anche di fosfori e laser. All’Hitachi Plant Technologies di Matsudo City, in Giappone, si ricavano terre rare riciclando ‘vecchi’ hard disk. logie sostitutive a quelle che impiegano terre rare (in Giappone si lavora per costruire auto ibride senza ricorrere a questi elementi) e mettendo in atto una vasta azione per riciclare le terre rare dall’‘immondizia elettronica’ che abbonda sul Pianeta. Un riciclo che al momento tarda ad afferattuare con estrema sollecitudine ed efficacia se non si vuole correre il rischio di rimanere totalmente senza terre rare per un qualunque incidente diplomatico con la Cina o perché in questo enorme Paese potrebbe aumentare considerevolmente la domanda interna di questi elementi. Il Giappone, dal canto suo, ha già calcolato che 68 ©Kiyoshi Ota/Bloomberg via Get t y Images marsi, ma che è assolutamente indispensabile