- Istituto Comprensivo Statale di Curinga
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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI CURINGA SCUOLA DELL'INFANZIA - SCUOLA PRIMARIA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ANNO SCOLASTICO 2015/2016 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CURINGA VIA MAGGIORE PERUGINO - 88022 CURINGA Cod. Fis. 92012940794 Cod. Mecc. CZIC82200V - TEL. 0968/73087 FAX 0968/739801 E-mail: [email protected] Pec: [email protected] www.curingascuola.it 1. Il PIANO, L’ISTITUTO 1. - IL P.O.F.: NATURA E FINALITA’ ---------------------------------------------------------------------------4 2. L'ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI CURINGA: STORIA E FISIONOMIA 2.1 – LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ---------------------------------------------------------5 2.2 - LA SCUOLA PRIMARIA --------------------------------------------------------------------------------------6 2.3 - LA SCUOLA DELL’INFANZIA ------------------------------------------------------------------------------- 7 3. II CONTESTO SOCIO-ECONOMICO E CULTURALE -------------------------------------------------------------------7 3.1 -STRUTTURE OPERANTI SUL TERRITORIO ----------------------------------------------------------------9 4. SCELTE EDUCATIVE DELLA SCUOLA--------------------------------------------------------------------------------------------------------- - --- --10 4.1- ANALISI DEI BISOGNI ---------------------------------------------------------------------------------------- 10 4.2- FINALITÀ GENERALI INDIVIDUATE IN RELAZIONE AI BISOGNI RILEVATI------------------------ 11 5. CURRICOLO VERTICALE --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 12 5.1- QUADRO DI RIFERIMENTO-------------------------------------------------------------------------------- 12 5.2- PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL I CICLO DI ISTRUZIONE-------------------------- 13 5.3 - TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE E OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLE DISCIPLINE--------------------------------------------------------------------------------------------14 5.4- LINEE METODOLOGICHE-----------------------------------------------------------------------------------14 5.5- VALUTAZIONE-------------------------------------------------------------------------------------------------15 5.5.1-LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA---------------------------------------------------21 5.5.2- GRIGLIE E RUBRICHE DI VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO--------------------------------------------------------------------------------23 5.5.3- CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA-----------------------------------------32 5.5.4- REGOLE COMUNI PER L’AMMISSIONE DEGLI ALUNNI ALLA CLASSE SUCCESSIVA---------34 5.5.5- ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE----------------------------- 35 5.6 - CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE---------------------------------------------------------------- 41 6. RISORSE----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------42 6.1 - RISORSE UMANE---------------------------------------------------------------------------------------------42 6.2 - RISORSE MATERIALI: RISORSE STRUTTURALI E STRUMENTALI- RISORSE FINANZIARIE-----42 7. ORARIO E ORANIZZAZIONE DELLE SEZIONI-------------------------------------------------------------------------44 7.1 - SCUOLA DELL’INFANZIA------------------------------------------------------------------------------------44 7.2 - SCUOLA PRIMARIA ------------------------------------------------------------------------------------------46 7.3 - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO --------------------------------------------------------------48 8. ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO ------------------------------------------------------------------------------------50 8.1- INCARICHI E FUNZIONI ------------------------------------------------------------------------------50 8.2 - FIGURE SENSIBILI------------------------------------------------------------------------------------52 8.3 - I SERVIZI AMMINISTRATIVI AUSILIARI -----------------------------------------------------------------55 8.4 - IL CONSIGLIO DI ISTITUTO ---------------------------------------------------------------------------------56 8.5 - R.S.U ------------------------------------------------------------------------------------------------------------56 9. LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO ---------------------------------------------------------------------57 9.1 - INTRODUZIONE -----------------------------------------------------------------------------------------------57 9.2 - MODALITA’ DELLA VALUTAZIONE -------------------------------------------------------------------- - 57 2 10. REGOLAMENTO DI ISTITUTO ------------------------------------------------------------------------------------------58 10.1 REGOLAMENTO COLLABORATORI SCOLASTICI-----------------------------------------------------------------62 10.2 REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI ALUNNI ---------------------------------------------------------------- 62 11. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ ---------------------------------------------------------------------66 12. QUADRO DELLE SANZIONI PREVISTE IN CASO DI COMPORTAMENTI SCORRETTI DA PARTE DEGLI ALUNNI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 67 13. REGOLAMENTO VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE---------------------------------------------------- 69 14. REGOLAMENTO PER L’UTILIZZO DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE DELL’ISTITUTO -----------------71 3 1 - IL PIANO, L'ISTITUTO 1.1 – IL P.O.F.: NATURA E FINALITÀ In ottemperanza alle norme vigenti sull' autonomia, l'Istituto Comprensivo Statale di Curinga definisce col presente documento il proprio Piano dell'offerta formativa (POF). Tale strumento si configura come un progetto organico ed efficiente che lo stesso Istituto si impegna a realizzare dopo aver interpretato ed integrato, in base alla propria competenza e alla deontologia professionale degli operatori, le consegne istituzionali e gli specifici bisogni del contesto spazio-temporale onde assolvere ai compiti ad esso assegnati di educazione, formazione ed istruzione. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale di questa istituzione scolastica ed esplicita la progettazione curriculare ed extracurriculare, educativa ed organizzativa che essa adotta nell'ambito della propria autonomia (DPR 275/1999 art. 3, comma 1). Esso mira all'attivazione di interventi che abbiano come obiettivo primario quello dello sviluppo integrale della persona umana. A tal fine esso è coerente con i traguardi formativi previsti per la Scuola Secondaria di primo grado, per la Scuola Primaria e per la Scuola dell'Infanzia, a livello nazionale (Indicazioni Nazionali per il Curricolo), ma adatta quegli interventi alle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, sulla base dei principi di decentramento e di sussidiarietà che informano l'art. 21 della legge 59/1997 con cui viene stabilita l'autonomia delle istituzioni scolastiche (cfr. inoltre DPR 275/1999 art. 1, comma 2 ed art. 3, comma 2). Progettazione ed interventi vengono inoltre adeguati alla domanda delle famiglie ed alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo (D.P.R. n° 275/1999, art. 1, comma 2). Il presente Piano è l'espressione di tutte le componenti della Scuola. Esso, nella prospettiva dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, garantisce la "libertà di insegnamento ed il pluralismo culturale", "comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità" (D.P.R. n° 275/1999, art 1, comma 2 ed art. 3, comma 3). II processo di formazione del documento parte da una attenta valutazione delle proposte didattico-formative avanzate dalla Scuola dell'Infanzia, dalla Scuola Primaria, dalla Scuola Secondaria di I grado, alla quale segue una accurata esplorazione del contesto socio-culturale mediante contatti e confronti con le famiglie, con gli Enti locali, con altri soggetti ed agenzie. I risultati delle analisi esaminati dal Consiglio di Istituto costituiscono gli indirizzi generali di gestione e di amministrazione su cui si fonda il Piano che, una volta approvato dal Collegio dei Docenti, viene poi adottato dal Consiglio d'Istituto e adeguatamente pubblicizzato. II dirigente scolastico provvede in tempi e modi opportuni ad attivare necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio ed a promuovere le operazioni necessarie all'attuazione del Piano 4 2 - L'ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI CURINGA: STORIA E FISIONOMIA 2.1 – LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Nell'anno 1959/60 veniva istituita la Scuola di Avviamento Professionale, la quale si sarebbe poi trasformata in Scuola Media con la riforma del 1962/63 e nell’attuale Scuola secondaria di primo grado con la legge 28 marzo 2003, n. 53. Negli anni '60 e negli anni '70 la Scuola è stata diretta, per alcuni periodi, da Capi di Istituto originari di Curinga, mentre dai primi anni '80 al corrente anno scolastico la Scuola è stata diretta da Capi d’Istituto e Dirigenti Scolastici curinghesi. Le capacità professionali, la dedizione, la conoscenza diretta dei nuclei familiari, delle strutture sociali, delle tradizioni e dei modelli culturali dell’ambiente hanno consentito di prestare un servizio assiduo e qualificato. Nella sede centrale la massima espansione della popolazione scolastica si verificava tra la fine degli anni ‘70 ed i primi degli anni '80. Iniziava da allora un certo decremento. Relativamente stabile si presenta la situazione della sezione staccata di Acconia, che veniva istituita nei primi anni '70. Numerosi ex allievi della Scuola si sono brillantemente affermati nell'esercizio delle diverse professioni, anche se non pochi sono stati costretti ad emigrare per trovare lavoro o hanno dovuto attendere a lungo prima di poter avere una occupazione stabile. Frequenti sono gli attestati di apprezzamento dei dirigenti degli Istituti Superiori (prevalentemente di Lamezia Terme e Vibo Valentia) nei riguardi degli ex allievi della Scuola Media dell’attuale Istituto Comprensivo di Curinga, che quegli Istituti frequentano. L’Istituto ha sempre operato in una prospettiva aperta agli sviluppi e alle problematiche di un più ampio contesto nazionale, europeo, planetario. Così, l’esigenza del superamento di una persistente concezione di tipo retorico e vetero-umanistico degli insegnamenti dell'area linguistico-espressiva ha condotto al potenziamento delle conoscenze di registri diversi del linguaggio verbale (quotidiano, burocratico, epistolare, letterario) ed alla sperimentazione dello studio dei linguaggi fotografici, teatrali, cinematografici, pubblicitari, giornalistici. Una analoga varietà di sperimentazioni si effettuava nel campo dei linguaggi figurativi e musicali. Negli stessi anni, visti gli importanti cambiamenti nell’assetto politico-economico europeo e l'intensificarsi dei flussi migratori dall’Europa dell’Est e dal vasto mondo extracomunitario verso l'Europa Occidentale, la Scuola ha dedicato una attenzione centrale all'educazione degli allievi e alle prospettive mentali ed etiche del dialogo interculturale. Sullo sfondo di un tale orizzonte, tenuto conto del fatto che tanto più si è predisposti positivamente all'accettazione dell'altro quanto più matura e robusta è la coscienza della propria identità, si intensificava la sperimentazione dell'insegnamento della lingua latina (avviato già dai primi anni '80 mediante l'utilizzo del monte ore del tempo prolungato). Inoltre, sempre nella prospettiva del dialogo interculturale, tenuto conto dell'importanza assunta a livello mondiale dalla lingua inglese, si attivavano, a partire dall'anno scolastico 1990-'91, corsi sperimentali di insegnamento della stessa lingua inglese e, a partire dall'anno 1998-'99, i corsi di lingua inglese su progetto; si offriva così agli allievi la possibilità di accedere alla conoscenza di due lingue straniere, essendo da sempre insegnata nella Scuola la lingua francese come prima lingua. Dall’anno scolastico 2007/2008 si è potenziato l’insegnamento della lingua inglese grazie ai finanziamenti europei: si realizzano infatti corsi affidati ad esperti esterni prevalentemente madrelingua, con la possibilità di conseguire la certificazione di un Ente Certificatore esterno riconosciuto o accreditato a livello internazionale. Nell'anno scolastico 1994/95 veniva creato il primo nucleo del gabinetto multimediale utilizzato poi sia come laboratorio linguistico che come laboratorio per l'insegnamento dell'uso del computer. Per controbilanciare la preoccupante tendenza alla fuga dal territorio e incentivare, invece, un radicamento cordiale ed insieme critico nello stesso, si svolgevano studi e ricerche che evidenziavano il ricco spessore storico del vissuto culturale delle popolazioni meridionali. Tali studi e ricerche 5 (alcune delle quali venivano pubblicate col contributo della Regione Calabria - legge 27/1985) trovavano nel prof. Sebastiano Augruso un punto di riferimento insostituibile. Dall'anno 1998/99 la Scuola ha avviato la sperimentazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, attivando corsi facoltativi di lingua inglese, (progetto lingue 2000), uso del computer, lingua latina, cultura del territorio, potenziamento dell'uso dei linguaggi non verbali (attività figurative, attività musicali). Con la creazione dell’Istituto Comprensivo, le esperienze condotte negli anni precedenti nei diversi ordini di scuola sono confluite in un progetto unitario e condiviso e l’Istituto tende sempre più a qualificarsi come scuola del territorio, proprio perché può dialogare più intensamente e con maggiore convinzione con gli enti locali, le associazioni, le famiglie, il volontariato, gli istituti culturali, affinché tutti questi soggetti contribuiscano ad arricchire l’offerta formativa della scuola. Inoltre, l’Istituto ha utilizzato i più recenti strumenti gestiti dalla Commissione europea per realizzare la coesione economica e sociale di tutte le regioni dell'Unione e ridurre il divario tra quelle più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo. Sono i cosiddetti Fondi strutturali stanziati per il 2007-2013 ed erogati alle scuole dal Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca sulla base dei Programmi Operativi Nazionali ideati per sostenere l’innovazione e la qualità del sistema scolastico in quattro Regioni del Sud Italia (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e colmare il divario con le altre aree territoriali del Paese e dell’Unione Europea. Si tratta, dunque, di un importante piano di sostegno finanziario allo sviluppo del sistema di istruzione e formazione delle regioni del mezzogiorno d’Italia dal quale il nostro Istituto riceve finanziamenti per la realizzazione di diversi progetti. Progetti che hanno permesso di realizzare qualificati percorsi formativi destinati ai docenti ed agli allievi e di modernizzare gli ambienti scolastici dotandoli di moderni laboratori informatici, scientifici e lavagne interattive. 2.2 - LA SCUOLA PRIMARIA La scuola Elementare di Curinga, ora Scuola Primaria, che fino al 1962 dipendeva dalla Direzione Didattica di Maida, ha conosciuto diverse difficoltà dovute alla mancanza di un apposito edificio; le varie classi erano infatti ospitate in locali privati, spesso si trattava di magazzini bui ed inospitali. Nel 1963, con l'istituzione della Direzione Didattica di Curinga, si ha il collaudo dell'edificio di via Cesare Cesareo costruito, dal punto di vista logistico, secondo i canoni dell'edilizia scolastica e dotato - oltre che dei vari servizi della cucina, del refettorio, della palestra. Intanto anche nelle zone collinari e montane venivano istituiti nuovi plessi: a quelli di Caccia e Zecca si aggiungevano le scuole uniche pluriclassi di Centone, Jencarella ed Agrosini. In alcuni di essi la scuola era differenziata in cicli e, per alcuni fortunati periodi, ha funzionato singolarmente anche qualche classe. Sono sorte perfino le scuole materne di Centone e di Croce Cappello. Con lo spopolamento delle varie borgate, causato dall'emigrazione in massa dei giovani, anche questi plessi vengono ridimensionati, per cui si assiste alla soppressione a catena delle scuole di Agrosini, di Jencarella e di Caccia. Intanto, per la politica degli accorpamenti, in virtù, ovviamente, del miglioramento delle strade di collegamento di Curinga con tutte le frazioni, il servizio di trasporto degli alunni è stato esteso ai bambini della scuola elementare e materna e così tutti gli scolari delle borgate montane sono confluiti nelle scuole del Capoluogo. La Scuola Primaria di Acconia affonda le sue radici in tempi abbastanza lontani. La sua esistenza è certamente documentabile ad ottobre del 1915, ma molto probabilmente la scuola, come istituzione statale, esisteva già da prima. Dopo i primi locali di fortuna, in seguito alla bonifica della piana ed alla costruzione del villaggio agricolo, con l’inaugurazione della nuova Acconia dall’anno scolastico 1931-32 la Scuola veniva ospitata in un apposito Edificio Scolastico sorto nella piazzetta centrale vicino alla Chiesa. Con la moltiplicazione degli insediamenti nella Piana ed il naturale aumento della popolazione scolastica nell’immediato dopoguerra del secondo conflitto mondiale è stato necessario reperire nuovi locali da adibire ad aule. All'inizio della seconda metà del 1900, grazie alla disponibilità di un 6 sempre più consistente numero di maestri, furono istituite nuove scuole in tutta la periferia e sorsero numerosi plessi scolastici nelle diverse contrade. Negli anni Sessanta Acconia ha conosciuto una vera e propria esplosione edilizia. Nel 1977 l’affitto di Palazzo Perugini in via Carducci permette l'accorpamento di un buon numero di classi prima allogate qua e là in stanze nel piccolo centro. Successivamente, quando nel 1985 viene costruito l'edificio di via Turati, si giunge al trasferimento nei nuovi locali di ben cinque sezioni. Nel febbraio del 1993, con l'inaugurazione dell'attuale edificio scolastico e con la creazione del servizio di scuolabus, esteso anche agli alunni delle elementari, si assiste ad un rapido e concitato accentramento di tutti i plessi gravitanti su Acconia. Nel 1997/98, con il conglobamento del plesso di Ferraiolo, si concludono le operazioni di accorpamento, per cui su tutto il territorio si hanno solo due poli scolastici: Curinga centro ed Acconia. Dall'anno scolastico 2002/2003 le sezioni delle elementari, prima allogate nei due padiglioni costruiti nell'area adiacente al punto di confluenza di via Manzoni con via Prato S. Irene, per il contemporaneo ampliamento delle due strutture, sono state concentrate nell'isolato Nord, mentre in quello Sud ha trovato la sua sede definitiva la sezione staccata della scuola media, prima ospitata in un edificio improprio. Si acquisiva così, per un fortuito caso, la rara prerogativa, anche dal punto di vista logistico, dell'unità dell'Istituto Comprensivo nato l'anno prima. 2.3 - LA SCUOLA DELL’INFANZIA Con la legge istitutiva della scuola materna (18 marzo 1968 n. 144) anche a Curinga si cominciò a diffondere tale tipo di scuola. Dapprima si è trattato di piccole scuole sparse nel vasto territorio comunale con finalità piuttosto assistenziali nei confronti delle famiglie impegnate nelle varie attività locali. Parallelamente al calo demografico e alla progressiva evoluzione economica e culturale nello stesso tessuto connettivo sociale, per le varie piccole scuole cominciò un graduale processo di accorpamento che ha portato oggi alla sola esistenza di due plessi centrali, Curinga ed Acconia. Tale situazione ha avuto il pregio di amalgamare meglio, sin dai primi anni di vita, i bambini delle varie contrade, spesso lontane fra loro, animate da vecchi pregiudizi e antichi preconcetti. Ha determinato altresì un notevole vantaggio perché la scuola dell'infanzia si è qualificata dal punto di vista pedagogico e culturale. Superando definitivamente la sua primitiva impronta assistenziale si è andata via via caricando di intensa vocazione educativa e il suo ruolo attuale di veicolo primario dell'educazione infantile oggi è indiscusso, riuscendo a rispondere in modo ottimale alle istanze educative familiari e sociali. Nell'ambiente curinghese essa è considerata veramente il primo segmento di tutto l'iter scolastico. Un gradino che ormai non può essere saltato senza notevoli danni per lo sviluppo formativo del bambino. 3 - II CONTESTO SOCIO-ECONOMICO E CULTURALE L' Istituto Comprensivo Statale di Curinga raccoglie l'utenza del territorio di Curinga (CZ), centro dell'area meridionale del Lametino, caratterizzato da una fisionomia socio-economica e socio-culturale piuttosto articolata. La sede centrale dell'Istituto comprende nel suo bacino di utenza anche la popolazione di alcuni piccoli centri di alta collina (S. Salvatore, Croce Cappello, Jencarella, Centone, Zecca, Bellifichi ecc.), anche se la maggior parte degli allievi che frequenta la sede centrale risiede nel capoluogo. 7 Il tessuto sociale di questo è relativamente omogeneo e vi prevalgono i caratteri che abitualmente connotano le aree popolari di medio livello dei paesi calabresi del nostro tempo. Sul piano economico non si scende, generalmente, sotto il livello della sicurezza, non mancano le situazioni di agiato benessere e rare sono le situazioni di grave indigenza, anche se emerge qualche situazione di disagio. Permane la coscienza del valore morale e sociale del lavoro, ma è diffuso uno stato d'animo di precarietà per la difficoltà di trovare sbocchi occupazionali per i giovani. Emerge chiara l'urgenza di una più convinta ed attiva valorizzazione delle istituzioni, delle associazioni, delle aggregazioni, antiche e nuove, operanti nel campo della socializzazione e della trasmissione/riplasmazione dei modelli culturali. Solo in una tale prospettiva si può sperare di neutralizzare gli esiti negativi di un avviato processo di sfilacciamento del tessuto socio-culturale della comunità (da comprendersi, in ogni caso, all'interno di un più ampio processo di globalizzazione economica e di omologazione culturale) che provoca vistose fratture tra livelli generazionali e determina una sorta di progressiva estraneità, tra l'altro, verso lo stesso contesto urbano-storico, risolvendosi, alla fine, in un indebolimento del senso di sé e dell'autostima comunitaria in una fuga dal territorio, nelle difficoltà di comunicazione interpersonale. Il processo di crisi dell'assetto produttivo tradizionale basato sull'agricoltura e sull'artigianato, che prendeva visibilmente corpo già a partire dalla fine degli anni '50 e dagli inizi degli anni '60 del secolo XX, assumeva negli ultimi anni la fisionomia preoccupante di uno sfaldamento generalizzato, determinando la tendenza all'abbandono dei settori primario e secondario a favore del terziario. Continua ad avere un certo peso il cosmo di valori ereditato dalla tradizione. Visibile è la funzione aggregante che ancora svolgono le istituzioni sociali pure trasmesse dalla tradizione (famiglia, parentela, rione, rapporti amicali) all'interno delle quali si sviluppano prevalentemente i rapporti interpersonali. Per concludere, si può certamente affermare che la comunità di Curinga attraversa oggi una delicata fase di transizione, nella quale, da una parte, appare come irrisolto il suo rapporto col proprio passato, ora intuito come puro disvalore e fatto perciò oggetto di rimozione, ora richiamato col sentimento di una nostalgia superficiale e destorificante, dall'altra, rimane ambiguo il rapporto con la modernità che genera comportamenti contraddittori, ora di sudditanza acritica verso il modello metropolitano, ora di rifiuto e di diffidenza pregiudiziali. Le sezioni staccate dell'Istituto di Acconia sono frequentate da alunni provenienti da un’ampia area del comune, soprattutto dalla frazione omonima, ma anche da un pulviscolo di minuscoli insediamenti della stessa Piana o di zone pedemontane. Peculiari, rispetto al capoluogo ed alle frazioni di alta collina, sono i caratteri socio-economici e culturali di Acconia e degli altri piccoli centri rurali che intorno ad essa gravitano. Da qualche decennio, l'agricoltura della zona (con prevalenza del settore ortofrutticolo) ha decisamente assunto un carattere intensivo con decisa proiezione commerciale. Vistosa è l'espansione edilizia. Sul piano demografico, all'originario piccolo nucleo di abitanti culturalmente omogeneo alla popolazione di Curinga, si aggiungevano prima massicce ondate di immigrati proveniente dalla Sicilia, dalla Campania, da altre Regioni, da città e paesi vicini, e poi, negli ultimi decenni, immigrati extracomunitari richiamati dalla crescente domanda, nel settore agricolo, di lavoro bracciantile. La domanda educativa è pertanto fortemente segnata dai problemi connessi alla eterogeneità della popolazione, alla necessità di una forte educazione interculturale ed alle carenze di modelli culturali e di istituzioni socializzanti che godano del prestigio della tradizione. Si sta gradualmente affermando l'associazionismo culturale, religioso e sportivo. Le famiglie degli alunni, sia della sede centrale che della sezione staccata, sono generalmente interessate al buon andamento scolastico dei propri figli. Si può affermare, a conclusione, che, nonostante le difficoltà sopra evidenziate, l'intero arco delle agenzie educative espresse dal tessuto sociale - associazioni, istituzioni, enti pubblici - appaiono dotati di grandi potenzialità in ordine alla formazione e la Scuola si pone nei loro confronti in un atteggiamento di fiducia e di collaborazione. 8 Di più, proseguendo lungo una linea già sperimentata spontaneamente, intendendo assecondare la ratio ispirativa delle norme sull'autonomia delle istituzioni scolastiche, l'Istituto Comprensivo Statale di Curinga si propone di agire non come realtà esterna, ma come attivo soggetto interno alla complessa maglia di organismi che operano per la trasmissione dei saperi della comunità, come struttura di raccordo tra quegli organismi, come spazio creativo di ipotesi nuove, per la crescita integrale e lo sviluppo di ogni singola persona e della comunità stessa nel suo complesso. Ai fini della propria azione formativa, pertanto, l’Istituto considera tutti i soggetti istituzionali, l’Ente Locale, le Associazioni e le agenzie varie operanti sul territorio quali interlocutori significativi dei quali utilizzare proficuamente competenze e disponibilità. Con essi il nostro Istituto cercherà di stabilire un rapporto di costruttiva collaborazione e di piena reciprocità e si renderà disponibile ed aperto ad iniziative che dagli stessi Enti e Associazioni potranno essere proposte nel corso dell’anno. L’Istituto favorisce il dialogo scuola-famiglia e tiene conto, pur nella sua autonomia progettuale, delle esigenze manifestate. L’Istituto è aperto alla collaborazione con altre istituzioni scolastiche, soprattutto con quelle che operano nel circondario lametino e vibonese e verso le quali si indirizzano i nostri ragazzi una volta ultimata la scuola secondaria di primo grado. L’informazione per arricchire e far conoscere la propria offerta formativa è in rapporto con il territorio più vasto anche attraverso le attuali tecnologie telematiche. 3.1. STRUTTURE OPERANTI SUL TERRITORIO - Comune Chiesa Caserma dei Carabinieri Associazioni di volontariato (Croce Rossa e altre) Biblioteca comunale Associazioni sportive Associazioni culturali Farmacia Guardia medica Ristoranti Laboratori artigianali e industriali Aziende agricole Istituti di credito Casa di accoglienza per anziani 9 4 - LE SCELTE EDUCATIVE DELLA SCUOLA L'autonomia scolastica non rappresenta solo un fatto amministrativo, ma investe globalmente l'organizzazione della didattica, che deve sempre più adeguarsi alle esigenze peculiari dell'utenza specifica di ogni singolo istituto. La scuola deve essere in grado di pianificare tutti gli interventi che convergono verso il comune obiettivo della formazione personale e culturale degli allievi e quindi intervenire esplicitamente sul processo formativo dell'allievo. I contenuti trasmessi non sono più l'obiettivo dell'insegnamento, ma strumenti per favorire lo sviluppo e il potenziamento di abilità, capacità e competenze per affrontare una realtà complessa, che richiede menti duttili. In questa prospettiva la scuola deve porre al centro non più l’insegnamento, ma il processo di apprendimento. L'allievo deve trasformarsi da spettatore di lezioni frontali ad attore protagonista del processo di "costruzione" del suo sapere e della sua personalità. L’obiettivo fondamentale dell’azione formativa del nostro Istituto è quello di favorire in tutti gli alunni ambiti sempre più ampi di autonomia, competenza, valori personali e sociali. La nostra Scuola si pone al servizio di ciascun alunno per aiutarlo a crescere e a vivere consapevolmente nel mondo, per soddisfare i suoi bisogni, per fargli acquisire quegli strumenti, quella padronanza e quelle abilità tali da metterlo in grado di confrontarsi responsabilmente con la realtà e integrarsi con essa. Il docente, in questa nuova prospettiva, non deve più costruire un programma elencando gli argomenti, ma deve progettare un percorso didattico funzionale al perseguimento di traguardi di competenze e ciò significa capovolgere l’usuale azione didattica che ha sempre avuto come punto di partenza i contenuti disciplinari e le abilità/conoscenze ad essi sottese. I saperi codificati ed i contenuti tradizionali devono, al contrario, diventare oggetti a partire dai quali l'alunno costruisce il proprio processo di apprendimento. La programmazione didattica si pone, quindi, come strumento che gli insegnanti devono predisporre per organizzare un corretto processo educativo orientato alla crescita dello studente in tutte le sue dimensioni: cognitiva, operativa, relazione. (I Piani di lavoro disciplinari saranno progettati per unità di competenze sulla base di un format opportunamente predisposto (vedi Allegato A1)). La progettualità educativa, curriculare, extracurriculare attraverso percorsi di accoglienza, inclusione, continuità, orientamento mira a promuovere lo sviluppo della persona attraverso la conoscenza del sé e del territorio, ponendo attenzione all’integrazione e alla valorizzazione delle differenze, con particolare riferimento agli alunni con disabilità, alunni stranieri, con disturbi nell’apprendimento e con bisogni educativi speciali ( DSA e BES). 4.1 ANALISI DEI BISOGNI Dall’analisi del contesto socio-culturale e ambientale riferito al nostro territorio, si individuano i seguenti bisogni formativi: Ambito personale - Bisogni riferiti alla sfera emotiva ed affettiva - Bisogno di acquisire un livello di autonomia adeguato all’età di riferimento - Bisogno di maturare consapevolezza di sé e del proprio ruolo, senso di responsabilità rispetto agli impegni, capacità di discernimento, capacità di riconoscere e di affrontare le difficoltà. Ambito sociale - Bisogno di incontro, di scambio, di esperienze d’interazione efficace e costruttiva - Bisogno di conoscere e di interiorizzare le fondamentali regole di convivenza - Bisogno di maturare abilità relazionali adeguate all’età di riferimento - Bisogno di maturare atteggiamenti di accoglienza e di rispetto nei confronti dell’altro, indipendentemente dalle condizioni che possono determinare diversità (fisiche, di genere, socio-economiche, culturali, religiose). 10 Ambito cognitivo - Bisogno di arricchimento del personale bagaglio di esperienze -Bisogno di sviluppare le competenze linguistiche funzionali allo sviluppo del pensiero, ai fini di un’interazione consapevole ed efficace - Bisogno di maturare un positivo approccio alle esperienze di lettura, importanti per lo sviluppo emotivo ed affettivo, nonché utili all’arricchimento dell’immaginario e del personale bagaglio di conoscenze. - Bisogno di acquisire l’attitudine a leggere la realtà per individuarne i nodi problematici; a domandarsi il perché delle cose; ad attivarsi per escogitare strategie efficaci di azione e/o di risoluzione. - Bisogno di acquisire un metodo di studio ordinato ed efficace - Bisogno di apprendere in modo consapevole e di sviluppare la capacità di imparare ad imparare. Ambito culturale - Bisogno di conoscere l’ambiente, le bellezze naturali e storico-artistiche, con particolare riferimento alla realtà del nostro territorio, la realtà linguistica e culturale, per maturare atteggiamenti di curiosità e di rispetto nei confronti del patrimonio collettivo. -Bisogno di recuperare e valorizzare le proprie tradizioni socio-culturali 4.2 FINALITÀ GENERALI INDIVIDUATE IN RELAZIONE AI BISOGNI RILEVATI Ambito personale - Contribuire alla maturazione di un’identità personale in termini di conoscenza di sé, autostima, consapevolezza, senso di responsabilità, autonomia, capacità di pensiero critico. Ambito sociale - Stimolare le occasioni di conoscenza, di scambio, d’interazione tra gli alunni. - Contribuire alla maturazione di atteggiamenti di rispetto nei confronti delle persone e del loro ruolo, delle cose, del patrimonio comune. - Contribuire alla maturazione della consapevolezza delle proprie azioni, anche rispetto alle loro possibili conseguenze; contribuire alla maturazione del concetto di limite della propria libertà, di regola, di sanzione. - Contribuire all’apprendimento di abilità sociali e comunicative, sulle quali l’alunno possa basare la propria identità di persona inserita in un gruppo e capace di interagire costruttivamente con esso. - Promuovere lo sviluppo di una sensibilità personale, di atteggiamenti empatici, di comportamenti accoglienti, nel rispetto delle peculiarità di ciascuno. Ambito cognitivo - Arricchire con proposte sistematiche il bagaglio di esperienza degli alunni - Promuovere lo sviluppo di adeguate capacità comunicative - Promuovere la lettura come fonte di piacere e sviluppare il pensiero critico - Stimolare la curiosità; la capacità di osservazione; la capacità di riconoscimento dei problemi; la voglia di affrontarli cercando strategie e aprendosi anche al confronto con diverse modalità di ragionamento. - Far acquisire efficaci capacità organizzative e di metodo - Promuovere l’apprendimento, consapevole e critico, di un sapere essenziale e spendibile (non enciclopedico). Ambito culturale - Promuovere la conoscenza del patrimonio naturalistico-ambientale, linguistico-culturale ed artistico (con particolare attenzione al territorio locale). - Fornire strumenti utili alla lettura e all’apprezzamento delle bellezze naturali ed artistiche e delle tradizioni locali, intese come bene e risorsa per la persona e per la collettività. 11 5. CURRICOLO VERTICALE 5.1 QUADRO DI RIFERIMENTO All’interno del Piano dell’offerta Formativa, ogni scuola predispone il curricolo di Istituto che esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’Istituto. Gli orizzonti di riferimento del curricolo sono: 1) Quadro delle competenze chiave per l’apprendimento permanente (definite dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione europea 2006); 2) Competenze chiave di Cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria; 3) Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, emanate con decreto n°254 del 16 novembre del 2012. 1) Quadro delle competenze chiave per l’apprendimento permanente: Comunicazione nella madre lingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Imparare ad imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale. 2) Competenze chiave di Cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria Imparare ad imparare Progettare Comunicare: comprendere messaggi e rappresentare eventi Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire e interpretare l’informazione 3) Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, emanate con decreto n°254 del 16 novembre del 2012. Il Testo costituisce il quadro di riferimento per la progettazione curricolare, fissandone in modo prescrittivo i traguardi che l’alunno deve raggiungere alla fine del primo ciclo a garanzia dell’unità del sistema nazionale. La Scuola predispone il seguente curricolo verticale (vedi ALL. A) con riferimento a: Profilo dello studente al termine del I ciclo di istruzione; Traguardi per lo sviluppo delle competenze; Obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina; Linee metodologiche; Valutazione; Certificazione delle competenze. 12 5.2. PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL I CICLO DI ISTRUZIONE Al termine del I ciclo di istruzione lo studente, attraverso gli apprendimenti maturati a scuola, lo studio a casa, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, ha raggiunto le seguenti competenze: Area comunicativa L’alunno è in grado di: Esprimere in modo coerente e personale idee, sentimenti, intuizioni, emozioni e conoscenze, dimostrando di avere padronanza della lingua italiana; Adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni comunicative, utilizzando in modo consapevole molteplici forme e strumenti di espressione; Praticare l’ascolto attivo rispettando le regole basilari della comunicazione; Usare i linguaggi specifici delle discipline; Esprimersi a livello elementare in lingua inglese nelle diverse situazioni comunicative e affrontare una comunicazione essenziale in lingua francese. Area affettivo-relazionale L’alunno è in grado di Avere cura e rispetto di sé; Riconoscere e rispettare le regole come strumento di convivenza civile; Saper resistere agli impulsi, dominare e controllare i pensieri e le proprie emozioni in modo che siano appropriati alla situazione; Riconoscere e rispettare i pensieri, le emozioni e i sentimenti degli altri; Riconoscere e rispettare la diversità; Riconoscere il proprio ruolo all’interno della comunità scolastica e attribuirvi il giusto valore; Collaborare in modo personale ed efficace alla realizzazione del progetto educativo della classe e alla costruzione del bene comune; Affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, chiedendo aiuto quando si trova in difficoltà e fornendo aiuto a chi lo chiede; Esprimere e mostrare curiosità, attitudini personali, desiderio di conoscere e di migliorarsi; Prendere iniziative, superare frustrazioni e contrattempi, utilizzando strategie personali; Attivare le risorse personali per realizzare un progetto, raggiungere un obiettivo, risolvere un problema, sostenendo le proprie scelte. Area cognitiva L’alunno possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di Usare con efficacia gli strumenti di studio e il materiale scolastico; Ricercare e procurarsi nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo; Organizzare il proprio pensiero in modo logico e sequenziale ed esplicitarlo attraverso valide argomentazioni; Orientarsi nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso Osservare ed interpretare ambienti, fatti, fenomeni, avvenimenti, processi analizzati e produzioni artistiche; Stabilire relazioni tra fatti, fenomeni, dati, termini e verificare l’attendibilità delle analisi proposte da altri; Riconoscere una situazione problematica, prospettare le possibili soluzioni e verificarne la risolubilità; 13 Usare con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati e informazioni e per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di controllo e verifica. 5.3 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE E OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLE DISCIPLINE Si rimanda all’Allegato A del presente documento 5.4 LINEE METODOLOGICHE Le metodologie rispetteranno non solo la specificità di ogni singola disciplina, ma anche l’intero processo di apprendimento di ogni singolo alunno. I metodi ai quali essenzialmente si ricorrerà sono: • Induttivo e deduttivo, che contribuiscono a creare nell’alunno una serie di strutture logiche e la capacità di generalizzare e di astrarsi dalla situazione contingente per poter gestire in modo autonomo il proprio sapere e soprattutto le scelte che via via diventano indispensabili; • Della comunicazione, che abitui l’alunno a fare uso di vari codici: verbali, iconici, grafici e simbolici; per ogni disciplina si darà spazio all’uso del linguaggio specifico; • Della ricerca, che permette il passaggio dalla descrizione alla sperimentazione, implicando in sé lo spirito di collaborazione e di solidarietà mediante il lavoro d’équipe; • Della scoperta, che ponendo il sapere in forma problematica (problem solving) (proporre situazioni complesse, realistiche, sfidanti) permette all’alunno di verificare personalmente, di operare generalizzazioni ed astrazioni; • Del cooperative learning che porterà a modalità di apprendimento collaborativo caratterizzato dai seguenti elementi: - superamento della rigida distinzione dei ruoli tra insegnante/alunno - superamento del modello trasmissivo della conoscenza - nuova gestione dell’apprendimento/insegnamento attraverso il docente-facilitatore - il sapere si costruisce insieme in una “comunità di apprendimento”, -lavoro tra pari che abitua i ragazzi alla collaborazione, condivisione, integrazione e valorizzazione di attitudini personali; Laboratoriale, che favorisce l’operatività, il dialogo, la riflessione su quello che si fa; incoraggia la sperimentazione e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare e valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con gli altri. La realizzazione di laboratori didattici, come previsto nei documenti che accompagnano il cammino attuativo della Riforma, è condizione ideale per ambientare la personalizzazione dei percorsi di studio finalizzati all’apprendimento di specifiche competenze; • “A spirale”, che non prevede stacchi netti tra un argomento e l’altro, ma un approccio in forma prevalentemente intuitiva dei vari argomenti con integrazioni ed approfondimenti fino ad arrivare ad una visione generale completa ed organizzata. Richiede frequenti collegamenti in modo interdisciplinare senza forzatura ma nel rispetto della consequenzialità e della razionalità. Le tipologie di attività sono: - Lezione frontale - Discussione libera e indotta - Brainstorming - Esperienza concreta (attività di lettura, osservazione sul campo, uso dei cinque sensi, esperimento) - Tendere a prodotti significativi - Lavoro di ricerca collettivo ed individuale - Lavoro di gruppo - Attività interdisciplinare trasversale, - Utilizzo di strumenti multimediali - Visite guidate sul territorio. - Lavoro per classi aperte 14 5.5 VALUTAZIONE La valutazione ricopre un ruolo fondamentale nell’ambito della programmazione del percorso formativo. Valutare, nella scuola dell’infanzia, significa conoscere e comprendere i livelli raggiunti da ciascun bambino, dai 3 ai 5 anni di età, in modo da poter identificare i processi da promuovere, sostenere e rafforzare per favorirne lo sviluppo e la maturazione. La valutazione, nella scuola primaria, elemento pedagogico fondamentale e parte integrante della programmazione didattica, tende a seguire i progressi degli alunni dai 6 ai 10 anni di età e, contestualmente, consente di operare con flessibilità sul progetto educativo. Valutare, in riferimento alla funzione docente, nella scuola secondaria di primo grado, significa credere che sia possibile, per ogni alunno, un cammino di crescita e, quindi, impegnarsi nel controllare le dinamiche di trasformazione nella maturazione della persona. Il sistema della valutazione in un ISTITUTO COMPRENSIVO deve essere coerente con gli obiettivi e gli indicatori del curricolo verticale, in modo da garantire un effettivo processo di continuità, e deve implicare, per tutti i componenti della comunità professionale ed educativa, l’adozione di livelli di condivisione su: cosa si valuta; a qual fine si valuta; come si rende la valutazione istituzionalmente fondata e, di conseguenza, comunicabile all’esterno. FINALITÀ La valutazione: È un processo che accompagna lo studente per l’intero percorso formativo, perseguendo l’obiettivo di contribuire a migliorare la qualità degli apprendimenti. Permette di rilevare le conoscenze, le potenzialità, i bisogni, gli interessi degli alunni allo scopo di progettare un percorso formativo adatto alla classe nel suo complesso ma anche alle esigenze dei singoli. Contribuisce a delineare un profilo che tenga conto, oltre che delle competenze acquisite, anche della complessità della persona. Essa persegue finalità formative e non deve assumere carattere sanzionatorio, ciò implica che gli alunni debbano essere educati alla consapevolezza attraverso la puntuale riflessione sulla personale motivazione al compito, sulle proprie modalità di lavoro, sulla qualità della preparazione raggiunta. La valutazione, infatti, assume significato se orientata a stimolare l’autovalutazione da parte dell’alunno. Essa assolve pertanto ai seguenti compiti: Aiuta a riconoscere le capacità e a scoprire i punti deboli; Abitua a considerare l’errore come opportunità apprendimento e non come motivo di frustrazione. di 15 FUNZIONI La valutazione si articola in quattro momenti: iniziale – formativa – sommativa - autentica. 1) Iniziale Si attua in fase iniziale attraverso i colloqui e le prove di ingresso opportunamente predisposte per classi parallele in continuità e si propone di accertare il livello culturale degli alunni in relazione al possesso di conoscenze, capacità e competenze ed è utilizzata dai docenti per elaborare la programmazione didattico-disciplinare annuale. 2) Formativa L’oggetto di questo tipo di valutazione non è costituito solo da prestazioni in momenti determinati, ma dal processo complessivo, dalla registrazione dei progressi fatti, dai fattori metacognitivi che entrano in gioco, dai livelli motivazionali e socio-affettivi, dalla riflessione sui fattori che ostacolano la sicurezza nelle prestazioni. Ha un carattere di interattività in quanto stimola fortemente il feed-back dell’alunno, favorendo l’interiorizzazione dello stile di apprendimento. Legittima l’errore come diritto di chi impara, ne studia le cause e cerca strategie per evitarlo nel percorso successivo. E’ quindi dinamica, in quanto rileva livelli di partenza e progressi continui; è diagnostica, in quanto ricerca le possibili cause degli insuccessi; è trasparente perché esplicita i criteri adottati, motivando le valutazioni attribuite. Ha lo scopo di raccogliere informazioni importanti che permettono ai docenti di rivedere la programmazione disciplinare e di apportare i necessari adeguamenti al fine di personalizzare il più possibile gli interventi didattici; promuove atteggiamenti di fiducia e autostima degli alunni, stimolandoli ad un costante miglioramento attraverso l’attenzione alle personali strategie di apprendimento. Si avvale di molteplici strumenti rilevativi: oltre le prove strutturate o semistrutturate, si serve di prove tradizionali aperte (scritte e orali), di osservazioni sistematiche, di colloqui individuali o sviluppati in setting di gruppo. 3) Sommativa E’ la modalità che restituisce a chi apprende il valore del suo apprendimento, formulato sulla base del “rendimento” scolastico, fissato in un momento preciso di rilevazione. Di norma avviene al termine di fasi periodiche dell’attività didattica ed ha lo scopo di accertare il livello di padronanza di abilità, conoscenze e competenze. Permette di verificare e attribuire valore a ciò che l’alunno sa, correlando che cosa concretamente sa fare con ciò che sa. Per rendere quanto più possibile uniformi gli esiti degli alunni vengono predisposte prove intermedie e finali per classi parallele da somministrare al termine del I e del II quadrimestre. 16 4) Autentica Nella progettazione per competenze il docente è chiamato a valutare non solo il risultato, ma l’intero processo di apprendimento attraverso la valutazione autentica che confronta il soggetto con se stesso, con le proprie modalità particolari di crescita, con la strada percorsa rispetto a traguardi di competenza prefissati. La valutazione autentica propone, per accertare il raggiungimento di una data competenza, un compito complesso, autentico, di prestazione: uno spazio reale per rilevare, osservare e valutare competenze La valutazione, per gestire la soggettività, va esercitata entro un sistema di regole comuni e soluzioni condivise. Ciascun insegnante, nell’attribuire il voto alle prestazioni oggetto di verifica, farà riferimento ai criteri predefiniti, alle griglie e alle rubriche di valutazione opportunamente predisposte, di seguito allegate, nonché alle tabelle di corrispondenza tra voto e livelli di apprendimento e tra voto e qualità del comportamento elaborate dai docenti per la valutazione quadrimestrale. Ciascun alunno, al termine di ogni compito autentico, dovrà compilare una griglia di autovalutazione per acquisire consapevolezza circa il suo processo di apprendimento. La valutazione è un processo che si esercita su tutte le componenti e le attività del processo formativo e comporta l’unificazione di tutti i dati raccolti. COSA VALUTIAMO: -L'apprendimento - I progressi - La maturazione della personalità, l'evoluzione delle attitudini e l’acquisizione delle competenze, sempre in relazione alla situazione di partenza -I processi. COME SI VALUTA Per valutare i docenti tengono conto dei seguenti criteri di valutazione: Partecipazione, impegno e autonomia dimostrati dagli allievi sia nello studio personale che nell’operatività scolastica curriculare ed extra-curriculare; Regolare frequenza alle lezioni, intesa come elemento essenziale ed indispensabile all’acquisizione organica delle conoscenze e della crescita culturale ed educativa; Interazione con compagni e docenti; Capacità, interessi ed attitudini individuali; Progressi registrati rispetto alla situazione di partenza, emersa dai test iniziali. 17 I criteri didattici adottati sono i seguenti: Conoscenza = capacità di richiamare alla memoria dati, fatti particolari o generali, metodi e processi, modelli, strutture, classificazioni. Comprensione = capacità di recepire idee, concetti, ragionamenti logici e farli propri. Applicazione = capacità di utilizzare concetti astratti in casi particolari e di applicare quanto appreso in situazioni nuove. Metodo = capacità di analisi e di sintesi. Valutazione = capacità di formulare giudizi. Capacità espressive = capacità di utilizzare un linguaggio corretto e adeguato alle diverse discipline e alle diverse situazioni comunicative. CONTROLLO APPRENDIMENTI DEGLI PROVE DI VERIFICHE Le verifiche sono una rilevazione il più possibile oggettiva e quantitativamente misurabile delle conoscenze e delle abilità acquisite dall’alunno. Le verifiche sono strumenti: • con cui l’allievo prende consapevolezza delle conoscenze, delle abilità e delle competenze acquisite, ma anche delle eventuali difficoltà in ordine al percorso fatto; • con cui il docente identifica gli esiti del suo insegnamento, in vista di una continua messa a punto delle metodologie didattiche e degli obiettivi. Le prove vengono predisposte tenendo conto degli obiettivi essenziali (soglia di irrinunciabilità), delle discipline e della mappa cognitiva della classe al fine di garantire a tutti pari opportunità formative e di apprendimento. I progressi nell'apprendimento vengono rilevati attraverso verifiche in itinere, ossia durante lo svolgimento di una unità di apprendimento, e sommative, ossia al termine di una unità di apprendimento. Vengono previsti diversi tipi di verifica, di attività e di osservazione: - osservazione sistematica in classe, nei gruppi, durante l’esecuzione dei lavori proposti; - interrogazioni orali formali ed informali (partecipazione alle lezioni dialogate, domande guidate, attività ecc.) -prove oggettive (test a risposta aperta/multipla, prove strutturate secondo le indicazioni dell’INVALSI); -prove soggettive; -prove grafiche. 18 COMPITO AUTENTICO Per la valutazione delle competenze verranno proposti compiti autentici. Il compito autentico: • non è assimilabile ad una prova di verifica • non è un esercizio individuale • è un compito reale e complesso • per essere portato a termine necessita di conoscenze e abilità disciplinari: non può esserci competenza se non ci sono le conoscenze e le abilità ad essa sottese • rappresenta uno spazio di autonomia e responsabilizzazione degli allievi nel quale ciascuno di essi può affrontare e portare a termine il compito affidatogli, mostrando di possedere o meno, e a quale grado, le competenze utili a realizzarlo • è definito in un tempo preciso: non deve confondersi col processo, che rappresenta tutto il percorso realizzato, né col prodotto, che rappresenta “l’oggetto”, se esiste, in cui si concretizza il lavoro; • nel compito finale il ruolo del docente è quello di osservatore, che rileva in quale grado gli allievi riescono autonomamente ad utilizzare ciò che sanno, ciò che sanno fare, le loro risorse interne ed, in generale, le risorse esterne per realizzare il compito. La Scuola nella sua globalità e ciascun docente, per quanto di sua competenza, assumono con responsabilità il problema dell'offerta di VALUTAZIONE ALUNNI adeguate risposte alle situazioni caratterizzate dalla presenza di DISABILI, CON DSA E BES. handicap o anche di semplice svantaggio. E' istituito un gruppo di lavoro per l'handicap a livello di istituto formato dal Dirigente Scolastico, da un operatore psicopedagogico e da operatori socio-sanitari, da insegnanti di sostegno, da una rappresentanza degli insegnanti curriculari, da genitori degli alunni. Nell'impostazione generale dell'attività didattica riguardante gli allievi portatori di handicap si userà, preferibilmente, una metodologia di tipo sperimentale, che incentivi l'operatività degli allievi e ne studi l'inserimento nei gruppi di lavoro, assegnando loro ruoli gratificanti. VALUTAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Con gli alunni diversamente abili, è particolarmente utilizzata la valutazione autentica, cioè quella che confronta il soggetto con sé stesso, con le proprie modalità particolari di crescita, con la strada percorsa rispetto a traguardi prefissati, che possono essere molto distanti da quelli degli altri alunni, ma sempre molto impegnativi e comunque verificabili. In riferimento al disposto del DL 137/08, convertito in L. 169/08, le valutazioni saranno espresse in decimi per le singole discipline e per il Comportamento. La valutazione degli alunni con disabilità, viene effettuata congiuntamente da insegnanti curriculari, insegnanti di sostegno e assistenti educativi sulla base di quanto fissato nel profilo dinamico funzionale e nel piano educativo individualizzato. In quest’ultimo sono definiti i modi e i tempi della valutazione, 19 specificati i relativi strumenti di verifica, evidenziati se per talune discipline siano stati adottati “particolari criteri didattici” ed indicate le attività integrative o di sostegno svolte, anche in sostituzione dei contenuti parziali di alcune materie. Per gli alunni con programmazione differenziata la valutazione, espressa con un giudizio al termine di ogni quadrimestre, tiene conto dei reali progressi compiuti rispetto ai livelli di partenza. Per quanto riguarda le prove d’esame, comprensive della prova nazionale, sono opportunamente adattate in modo da consentire di valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità ed ai livelli di apprendimento iniziale. Le prove differenziate, ai fini della valutazione, hanno valore equipollente alle prove ordinarie. Nel caso in cui fosse necessario sono utilizzati ausili dispensativi e compensativi per consentire all’alunno di svolgere adeguatamente il compito assegnato. VALUTAZIONE ALUNNI CON CERTIFICAZIONE DI D.S.A. Nel rispetto della Legge 170/2010, la valutazione degli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento, debitamente certificate, tiene conto delle specifiche situazioni soggettive, delineate nel PDP, con previsione degli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. VALUTAZIONE ALUNNI STRANIERI Ogni valutazione – iniziale, in itinere, finale – non può che essere strettamente collegata al percorso di apprendimento proposto che è necessariamente personalizzato e sostenuto da interventi specifici per l’apprendimento della lingua italiana. Nella valutazione delle discipline si seguiranno i seguenti criteri: 1. Somministrare verifiche incentrate solo sui contenuti effettivamente trattati o preventivamente concordati 2. Privilegiare i contenuti rispetto al linguaggio utilizzato, purché comprensibile 3. Considerare i progressi rispetto ai livelli di partenza 4. Considerare l’atteggiamento e la motivazione 5. Valorizzare la capacità di autocorrezione Criteri per la valutazione di fine anno Indipendentemente dalle lacune presenti, il Consiglio di Classe valuta attentamente i progressi compiuti e le potenzialità di recupero di ciascun alunno una volta acquisiti gli indispensabili strumenti linguistici, ammettendolo alla classe successiva nel caso tale valutazione risulti positiva. Andranno tenuti in particolare considerazione la regolarità della frequenza, l’interesse, l'impegno, la partecipazione alle diverse attività scolastiche, la serietà del comportamento, elementi che insieme possono / devono concorrere alla valutazione dello studente. Per gli alunni che vengono iscritti a scuola negli ultimi tempi dell’anno scolastico, va attentamente valutata la situazione personale (scolarizzazione pregressa, progetti di vita) 20 5.5.1 VALUTAZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA Nella scuola dell’infanzia la valutazione viene espressa in forma discorsiva. Gli insegnanti utilizzano delle griglie per l’osservazione sistematica di atteggiamenti, comportamenti, abilità e conoscenze, riferiti ai seguenti ambiti: Identità, Autonomia, Competenza, Cittadinanza. Tramite l'osservazione, che privilegia la descrizione delle operazioni compiute dai bambini in riferimento ad ogni campo d’esperienza, le insegnanti della scuola dell'infanzia hanno la possibilità di comprendere ed interpretare i comportamenti dei bambini, di contestualizzarli ed analizzarli nei loro significati, di identificare processi aperti da promuovere, sostenere, rafforzare per consentire ad ogni alunno di dare il meglio delle proprie capacità nelle diverse situazioni. Pertanto, per ogni campo d’esperienza, sono stati individuati i seguenti indicatori per rilevare le competenze acquisite. CORPO, MOVIMENTO E SALUTE Quali schemi motori e posturali possiede? Come riesce a descriverli ed a rappresentarli? Come coordina e padroneggia il proprio schema corporeo? IL SÉ E L'ALTRO Riesce a rispettare le regole della vita scolastica? Come affronta e risolve i conflitti? Come rispetta gli altri? Riesce a collaborare con gli altri per un fine comune? Accetta il punto di vista degli altri? Sperimenta esperienze di solidarietà? Riconosce la propria identità personale? (chi è, quanti anni ha, chi sono i suoi genitori, ecc.) Come riconosce le sue capacità e i suoi limiti? Come rispetta le regole di un gioco e le regole della vita comunitaria? Come dimostra fiducia in se stesso? Come valuta il risultato del suo operato? Come si rapporta con gli adulti? (parla spontaneamente di sé, cerca di attirare l'attenzione dell'adulto, chiede continuamente aiuto all'adulto, ecc.) Come si rapporta con i compagni? (ricerca i bambini più grandi, ricerca i bambini più piccoli, ricerca i coetanei, è scelto dai compagni, è accettato dai compagni, rappresenta la – leadership, ecc.) E' autonomo? Come gestisce il proprio corpo? (vestirsi, servizi igienici, pranzo, ecc.) Come utilizza spazi ed oggetti? Come si muove nello spazio? Rivela responsabilità verso le proprie cose e i materiali della scuola? I DISCORSI E LE PAROLE Ha acquisito soddisfacenti capacità di comprensione dei messaggi e dei testi? Ha sviluppato un repertorio linguistico adeguato alle esperienze compiute nei diversi ambiti? Ha acquistato fiducia nell'esprimere e comunicare agli altri le proprie esperienze, emozioni, pensieri? E' consapevole della propria lingua materna? Sa raccontare, inventare, ascoltare e comprendere la narrazione e la lettura di storie? LINGUAGGI, CREATIVITA', ESPRESSIONE Quali linguaggi predilige? (musicale, pittorico, plastico, teatrale, ecc.) Riesce ad esprimere sul piano grafico eventi, storie, emozioni? 21 Come partecipa alle attività drammatiche? Come usa la propria voce nei canti? Sa leggere e descrivere immagini? Quali atteggiamenti assume nei confronti di cartoni animati e dei programmi televisivi? Rivela iniziative e creatività nell'uso dei diversi linguaggi? Come partecipa alle conversazioni di gruppo? (ascolta, comprende, interviene, ecc.) Come riesce a spiegare ciò che viene detto o raccontato? Rivela fiducia nelle proprie capacità comunicative? LA CONOSCENZA DEL MONDO Quali interessi e curiosità rivela? Riconosce i problemi e cerca di risolverli? Coglie la dimensione temporale degli eventi? Quali rappresentazioni simboliche riesce a fare? Dimostra rispetto per la natura? Comprende le dimensioni spaziali? Riconosce le forme geometriche? Si orienta nello spazio? Comprende le dimensioni temporali? Riesce a classificare per colore, forma e funzione? Riesce ad ordinare più elementi in serie graduata per lunghezza, larghezza e altezza? Comprende il concetto di insieme? Riesce ad ordinare sequenze? Sa numerare e contare diverse quantità? 22 5.5.2 GRIGLIE E RUBRICHE DI VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA SCUOLA PRIMARIA Tabella di corrispondenza tra voti e conoscenze, abilità e competenze disciplinari Prime e seconde classi GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari Abilità corrette, complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e approfondita, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara, ricca e ben articolata, capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e sicura, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara, precisa e ben articolata, capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e sicura, applicazione sicura delle nozioni matematiche in situazioni via via più complesse, esposizione chiara e precisa, capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali anche apprezzabili Abilità solide di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi puntuale di semplici testi, applicazione sostanzialmente sicura delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione chiara e abbastanza precisa, sintesi parziale con alcuni spunti critici Abilità essenziali di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi elementare di semplici testi, applicazione delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata VOTO 10 9 8 7 6 23 Terze, quarte e quinte classi GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari Conoscenze ampie e particolarmente approfondite, abilità complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e pertinente, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione rigorosa, ricca e ben articolata, capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale, autonoma organizzazione delle conoscenze acquisite Conoscenze complete e approfondite, abilità corrette e sicure di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e puntuale, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara e ben articolata, capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali Conoscenze complete, abilità corrette di lettura e scrittura, capacità di comprensione precisa e sicura, applicazione sicura delle nozioni matematiche in situazioni via via più complesse, esposizione chiara, precisa e articolata, capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali anche apprezzabili Conoscenza corretta de nuclei fondamentali delle discipline, abilità solide di lettura e scrittura, capacità di comprensione/analisi puntuale, applicazione sostanzialmente sicura delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione chiara e abbastanza precisa, sintesi parziale con alcuni spunti critici Conoscenza accettabile dei contenuti disciplinari, abilità essenziali di lettura e scrittura, capacità di analisi/comprensione elementare, applicazione delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata Conoscenza parziale dei minimi contenuti disciplinari ma tali da consentire un graduale recupero, abilità di lettura e di scrittura ancora incerte ma in graduale miglioramento rispetto alla situazione di partenza, capacità di comprensione scarsa e di analisi esigua o inconsistente, applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con errori, esposizione ripetitiva e imprecisa, povertà lessicale Conoscenza frammentaria e lacunosa anche dei contenuti minimi disciplinari, abilità di lettura e di scrittura da recuperare, capacità di comprensione scarsa e di analisi inconsistente o inesistente, applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con gravi errori, esposizione gravemente scorretta, frammentata e confusa, povertà lessicale VOTO 10 9 8 7 6 5 4 24 SCUOLA SECONDARIA TABELLA GENERALE DI CORRISPONDENZA TRA VOTI E LIVELLI DI APPRENDIMENTO Voto Conoscenze Abilità Competenze 10 Dimostra una conoscenza puntuale, ricca, approfondita e ben argomentata dei contenuti disciplinari. Applica in maniera corretta, sicura e autonoma le conoscenze, riutilizza il linguaggio con proprietà, ricchezza e varietà. Effettua analisi ricche di osservazioni in modo autonomo; organizza le conoscenze e le procedure espositive con sicurezza ed esprime motivate e personali valutazioni critiche 9 Dimostra una conoscenza Applica in maniera corretta, Effettua analisi complete e puntuale, ricca, approfondita sicura ed autonoma le approfondite, propone collegamenti adeguati ed dei contenuti disciplinari. conoscenze e il linguaggio. esprime valutazioni personali opportunamente motivate. 8 Dimostra una conoscenza Applica in maniera corretta ed Effettua analisi complete e ampia, completa e sicura dei autonoma le conoscenze e il propone collegamenti adeguati; esprime valutazioni contenuti disciplinari. linguaggio. appropriate e personali. 7 Conosce i contenuti in modo Applica in maniera corretta le Individua i concetti chiave e conoscenze disciplinari e opera collegamenti in modo corretto e completo . corretto; esprime valutazioni linguistiche. appropriate. 6 Conosce i contenuti in modo Applica in modo essenziale ma corretto, ma limitatamente ad sostanzialmente corretto conoscenze disciplinari e i uno studio manualistico. linguaggi specifici. 5 Possiede parzialmente e non Applica con incertezza e Riconosce i concetti essenziali, sempre correttamente le qualche scorrettezza le effettua alcuni collegamenti conoscenze disciplinari e i sostanzialmente corretti, ma conoscenze disciplinari. linguaggi specifici. non sa esprimere valutazioni. 4 Possiede le conoscenze Applica in modo scorretto ed Individua, talvolta, alcuni disciplinari in modo lacunoso, incerto le conoscenze e i concetti chiave, riesce ad operare solo qualche incerto e scorretto. linguaggi specifici. collegamento in modo non sempre corretto e non sa esprimere valutazioni. Individua i concetti chiave e opera collegamenti più semplici in modo corretto; esprime semplici valutazioni. 25 GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI ITALIANO Indicatori Punteggio massimo Punteggio livelli CONTENUTO 3 punti LESSICO 2 punti MORFOLOGIA E SINTASSI ESPOSIZIONE ARGOMENTI 2 punti DEGLI 3 punti ai diversi Descrittori 1 Sviluppa il contenuto in modo molto limitato, superficiale e non aderente alla traccia. 1,5 Sviluppa il contenuto in modo parziale e non del tutto aderente alla traccia. 2 Ha capito la consegna e sviluppa il contenuto in modo accettabile. 2,5 Ha capito la consegna e sviluppa il contenuto in modo completo. 3 Ha capito la consegna e sviluppa il contenuto in modo approfondito e con vari e validi spunti personali. 0,5 Utilizza un lessico povero, impreciso e ripetitivo. 1 Usa un lessico semplice e poco vario. 1,5 Usa un lessico appropriato 2 Usa un lessico vario, appropriato ed efficace 0,5 Usa in modo scorretto e/o con molta incertezza le strutture linguistiche. 1 Usa correttamente semplici strutture linguistiche 1,5 Usa con sicurezza e correttamente le strutture linguistiche. 2 Usa perfettamente ed in modo ben articolato le strutture linguistiche 1 Le idee sono esposte in modo disordinato ed incoerente. 1,5 Le idee sono esposte in modo poco articolato 2 Le idee sono esposte in modo coerente. 2,5 Le idee sono esposte in modo chiaro, ordinato e coerente 3 Le idee sono esposte in modo coerente, originale e personale. 26 GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI INGLESE-FRANCESE Voto Correttezza grammaticale Produzione 10 Non commette errori grammaticali, la scelta dei vocaboli è pertinente e particolarmente adeguata Completa, precisa, approfondita e personalizzata 9 Non commette errori grammaticali, ma solo qualche inesattezza nella scelta dei vocaboli Completa, precisa e approfondita. 8 Commette solo qualche errore non grave che non inficia la comprensibilità del testo. Completa e precisa. 7 Scrive abbastanza correttamente le informazioni senza errori gravi. Completa e nel complesso adeguata. 6 Scrive abbastanza correttamente informazioni Globale ma non approfondita. 5 Ripetuti errori anche gravi, che rendono il testo poco comprensibile Lacunosa e superficiale 4 Gravi e frequenti errori grammaticali, testo poco organizzato o non comprensibile Verifica non svolta o molto frammentaria. 27 GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI MATEMATICA Voto Conoscenza degli elementi specifici della disciplina Applicazione di regole, formule e procedimenti Identificazione delle procedure di risoluzione dei problemi Utilizzo del linguaggio grafico e simbolico 10 Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo completo e approfondito Applica le regole, le formule e i procedimenti in maniera corretta e consapevole Identifica in maniera rigorosa tutte le procedure di risoluzione dei problemi. L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è rigoroso 9 Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo completo Applica le regole, le formule e i procedimenti in maniera corretta Identifica tutte le procedure di risoluzione dei problemi. L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è appropriato 8 Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo soddisfacente Applica le regole, le formule e i procedimenti in maniera corretta Identifica le procedure di risoluzione dei problemi. L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è appropriato 7 Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo quasi completo Applica le regole, le formule e i procedimenti in maniera corretta Identifica quasi tutte le procedure di risoluzione dei problemi. L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è adeguato 6 Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo essenziale Applica le regole, le formule e i procedimenti in maniera sostanzialmente corretta Identifica alcune procedure di risoluzione dei problemi. L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è quasi sempre adeguato 5 Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo frammentario Applica le regole, le formule e i procedimenti in maniera incerta Identifica solo poche procedure di risoluzione dei problemi. L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è approssimato. 4 Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo lacunoso Le regole, le formule e i procedimenti risultano in massima parte non applicate Le procedure di risoluzione dei problemi sono improprie L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è inappropriato 28 RUBRICA DI VALUTAZIONE COMPITI AUTENTICI Competenze chiave di cittadinanza (Docenti) Competenze chiave di cittadinanza Oggetto di osservazione Progettare Rispetto delle consegne date e dei tempi assegnati Collaborare e partecipare; agire in modo autonomo e responsabile Capacità di collaborare con gli altri all’interno del gruppo e rispettare le regole e l’altro Acquisire e interpretare le informazioni; individuare collegamenti e relazioni Capacità di ricercare e selezionare informazioni e materiali. Risolvere problemi; imparare ad imparare Capacità di individuare e risolvere il problema Comunicare Capacità di presentare il processo e il prodotto realizzato Livello basso (da 0 a 1 punto) Livello medio (da 2 a 3 punti) Livello alto (da 4 a 5 punti) Punti assegnati 29 Competenze disciplinari (docenti) Oggetto di osservazione Livello Principiante (da 0 a 1 punto) Livello Apprendista (da 2 a 3 punti) Livello Esperto (da 4 a 5 punti) Contenuto Le informazioni sono poche, non approfondite, talvolta superflue o non del tutto coerenti con quanto richiesto Le informazioni sono essenziali, ma si capisce che sono recuperate da fonti diverse adeguatamente citate; sono abbastanza efficaci in relazione allo scopo. Le informazioni sono molte, precise e approfondite. Sono efficaci relativamente a quanto chiesto. Organizzazione/elaborazione prodotto Il prodotto non è/è poco pertinente con quanto richiesto. Il prodotto è pertinente ma si sofferma su aspetti non essenziali, tralasciando o non sviluppando quelli più importanti Il prodotto è pertinente e affronta in modo significativo e coerente il tema proposto. Originalità Non sono presenti elementi di originalità Sono moderatamente presenti elementi di originalità Sono presenti evidenti elementi di originalità Capacità di esposizione ed efficacia comunicativa Difficoltà nell’esposizione dei contenuti I contenuti vengono esposti in modo semplice ma chiaro I contenuti sono esposti in modo articolato e fluente Punti assegnati 30 Competenze chiave di cittadinanza (alunni) Competenze chiave di cittadinanza Oggetto di osservazione Progettare Rispetto delle consegne date e dei tempi assegnati Collaborare e partecipare; agire in modo autonomo e responsabile Capacità di collaborare con gli altri all’interno del gruppo e rispettare le regole e l’altro Acquisire e interpretare le informazioni; individuare collegamenti e relazioni Capacità di ricercare e selezionare informazioni e materiali. Risolvere problemi; imparare ad imparare Capacità di individuare e risolvere il problema Comunicare Capacità di presentare il processo e il prodotto realizzato Livello Principiante (da 0 a 1 punto) Livello Apprendista (da 2 a 3 punti) Livello Esperto (da 4 a 5 punti) Punti assegnati 31 5.5.3 - CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA II voto di condotta viene attribuito dall'intero Consiglio di classe riunito per gli scrutini in base ai seguenti criteri: 1) frequenza e puntualità 2) rispetto del regolamento d'Istituto; 3) partecipazione attiva alle lezioni; 4) comportamento responsabile: a) nell’utilizzo delle strutture e del materiale scolastico, b) nella collaborazione con docenti, personale scolastico e compagni, c) durante viaggi e visite di istruzione; 5) rispetto degli impegni scolastici; 6) profitto. Sono considerati valutazioni positive della condotta i voti otto, nove e dieci. Il sei e il sette sono considerati valutazioni negative. GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA PRIMARIA VOTO 10 GIUDIZIO AUTOCONTROLLO E COMUNICAZIONE RISPETTO DELLE REGOLE PARTECIPAZIONE E IMPEGNO ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO OTTIMO Il suo comportamento è sempre responsabile e disponibile. Puntuale e preciso nell’osservare le regole della vita scolastica Si impegna con serietà e vivo interesse partecipando con contributi personali alla vita scolastica Utilizza un metodo di lavoro organico e strutturato. Il suo comportamento è corretto e abbastanza disponibile. Osserva con diligenza le regole della vita scolastica Si dimostra motivato, segue con attenzione e interviene in modo appropriato. Organizza il proprio lavoro in modo efficace. Il suo comportamento è vivace ma sostanzialmente corretto nei rapporti interpersonali Non sempre riesce ad instaurare rapporti sereni con adulti e/o compagni Rispetta le regole della vita scolastica talvolta con superficialità E’ costante nell’impegno e nella partecipazione Organizza il proprio lavoro in modo autonomo e proficuo. Non sempre rispetta le regole della vita scolastica. Si interessa e partecipa adeguatamente alle attività proposte. Utilizza un metodo di lavoro generalmente produttivo Tende a limitare i I rapporti interpersonali e/o Nella comunicazione tende a prevaricare gli altri. E’ scarsamente rispettoso delle regole della vita scolastica. Partecipa alle attività didattiche ma per impegnarsi ha bisogno di stimoli continui e/o di essere seguito costantemente. Utilizza un metodo di lavoro non sempre autonomo e produttivo. Manifesta ostilità nei confronti dei compagni e manca di senso di responsabilità. Non riesce ad accettare le regole della vita scolastica. Sfugge alle proprie responsabilità e non partecipa alle attività didattiche disturbandole 9 DISTINTO 8 BUONO 7 DISCRETO 6 SUFFICIENTE Sotto il 5 INSUFFICIENTE Lavora in modo dispersivo, impreciso e dunque improduttivo 32 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Sarà attribuito il VOTO 9 o 10 allo studente che soddisferà tutte le seguenti condizioni: 9- 10 Interesse e partecipazione attiva alle lezioni Regolare e serio svolgimento delle consegne Rispetto degli altri e dell'istituzione scolastica Ruolo propositivo all'interno della classe Scrupoloso rispetto del regolamento scolastico Ottima socializzazione Profitto pari o superiore alla media dell’8 Sarà attribuito il VOTO 8 allo studente che soddisferà almeno 4 delle seguenti condizioni: 8 Discreta partecipazione alle lezioni Costante adempimento dei doveri scolastici Equilibrio nei rapporti interpersonali Rispetto delle norme disciplinari d'Istituto Ruolo positivo e collaborazione nel gruppo classe Profitto pari o superiore alla media del 7 Sarà attribuito il VOTO 7o 6 allo studente che soddisferà 4 delle seguenti condizioni: 7/6 Partecipazione poco collaborativa al funzionamento del gruppo classe Attenzione e partecipazione discontinue alle attività scolastiche Svolgimento non sempre puntuale dei compiti assegnati. Osservazione non sempre regolare delle norme relative alla vita scolastica, presenza di numerose note sul registro e/o sul diario personale (falsificazione della firma dei genitori, frequenti ritardi e/o uscite anticipate, ecc.) Profitto: presenza di insufficienze nei voti di profitto 5 Disinteresse per le varie discipline Saltuario svolgimento dei compiti Frequente disturbo dell'attività didattica Funzione negativa all'interno della classe Episodi di mancata applicazione del regolamento scolastico, gravi provvedimenti disciplinari (sospensioni, ripetuti richiami da parte del Dirigente) 4 Completo disinteresse per le attività didattiche Comportamento scorretto nel rapporto con insegnanti e compagni Assiduo disturbo delle lezioni Funzione negativa nel gruppo classe Gravi provvedimenti disciplinari (sospensioni, ripetuti richiami da parte del Dirigente) 33 5.5.4 REGOLE COMUNI PER L’AMMISSIONE DEGLI ALUNNI ALLA CLASSE SUCCESSIVA/AGLI ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE NORMATIVA Per quanto riguarda la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, l’art. 3 del Decreto Legge 1 settembre 2008, n°137 modifica la normativa in materia di valutazione. Introduce l’attribuzione di un voto numerico espresso in decimi per la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni. Solo alla scuola primaria, è previsto che tali valutazioni siano accompagnate da un giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno. Il decreto stabilisce inoltre che per la scuola secondaria di I grado anche il comportamento venga valutato mediante l’attribuzione di un voto numerico espresso in decimi e che tale giudizio concorra alla valutazione complessiva dello studente: il voto inferiore a sei decimi determina la non ammissione all’anno successivo. Per la scuola primaria il comportamento verrà espresso da un giudizio. Nella scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado dell’Istituto la valutazione periodica ed annuale viene certificata nella scheda quadrimestrale, consegnata ai genitori a Febbraio e a Giugno. SCUOLA PRIMARIA Premesso che: “Nella scuola primaria i docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione” (art.3 comma 1 bis L. 169/2008) si concepisce la non ammissione: - come costruzione delle condizioni per attivare/riattivare un processo positivo, con tempi più lunghi e più adeguati ai ritmi individuali; - come evento condiviso il più possibile dalle famiglie e accuratamente preparato per l’alunno, anche in riferimento alla classe di futura accoglienza; - quando siano stati adottati, comunque, documentati interventi di recupero e di sostegno che si siano rilevati poco produttivi. Il Collegio considera casi di eccezionale gravità quelli in cui si registrino le seguenti condizioni: 1. assenza o gravi carenze delle abilità propedeutiche ad apprendimenti successivi ; 2. mancati/insufficienti processi di miglioramento cognitivo pur in presenza di documentati stimoli individualizzati; 3. gravi carenze pur in presenza di documentati stimoli individualizzati, relativamente agli indicatori del comportamento che attengono alla partecipazione, alla responsabilità e all’impegno; La possibile non ammissione sarà ipotizzata dal C.d.C. e comunicata alle famiglie entro il 30 aprile, per consentire la dovuta preventiva condivisione con la famiglia. L’alunno del quale si sia considerata grave la situazione, sia che con decisione all’unanimità non sia stato ammesso, sia che, per mancanza di unanimità, sia stato ammesso, fruirà, nell’anno successivo, di precoci e formalizzati interventi di recupero e/o sostegno. SCUOLA SECONDARIA Premesso che, ferma restando la frequenza richiesta dall’art. 11, comma 1 del D.lgs. n. 59/2004, “Nella scuola secondaria di I grado sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline” (art.3 c.3 L.169/2008); 34 si concepisce la non ammissione: - come costruzione delle condizioni per attivare/riattivare un processo positivo, con tempi più lunghi e più adeguati ai ritmi individuali; - come evento condiviso il più possibile dalle famiglie e accuratamente preparato per l’alunno, anche in riferimento alla classe di futura accoglienza; - quando siano stati adottati, comunque, documentati interventi di recupero e/o sostegno che non si siano rivelati produttivi; e premesso che: - la norma sancisce che sono ammessi alla classe successiva gli alunni che abbiano conseguito 6 (sei/decimi) in ciascuna disciplina e nel comportamento - la frequenza del monte orario richiesta dall’art. 11, comma1 del D.lgs. n. 59/2004 è di ¾ il Collegio prevede che: - l’ammissione alla classe successiva possa essere deliberata anche in presenza di carenze, relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, in massimo quattro discipline. In tali casi sarà inserita una specifica nota nel documento di valutazione e sarà data comunicazione scritta alle famiglie delle insufficienze ancora presenti. -in presenza di gravi motivi di salute o di famiglia, debitamente giustificati, si deroghi al suddetto limite di assenze, sempre che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. La possibile non ammissione sarà ipotizzata dal C.d.C. e comunicata alle famiglie entro il 30 aprile, per consentire la dovuta preventiva condivisione con la famiglia. 5.5.5 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Criteri di ammissione / non ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo L’ammissione all’esame degli alunni interni, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico (art. 3, c. 2, DPR n. 122/2009), è disposta, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, nei confronti dell’alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità è espresso in decimi, considerando il percorso scolastico complessivo compiuto dall’allievo nella scuola secondaria di primo grado. In caso di valutazione negativa, viene espresso un giudizio di non ammissione all’esame medesimo, senza attribuzione di voto. La decisione relativa all’ammissione agli esami appartiene al consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico (o da un suo delegato), a garanzia della uniformità dei giudizi sia all’interno della classe, sia nell’ambito di tutto l’istituto. L’esito della valutazione è pubblicato all’albo dell’Istituto sede d’esame, con indicazione “Ammesso”, seguito dal voto in decimi attribuito al giudizio di ammissione, ovvero “Non ammesso”. In caso di non ammissione all’esame, l’istituzione scolastica adotta idonee modalità di comunicazione preventiva alle famiglie. 35 Criteri di attribuzione del voto finale d’esame L'esito dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo “è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno: conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi. All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova nazionale INVALSI, e il giudizio di idoneità all’ammissione. Il voto finale “è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5”. Per media dei voti deve intendersi la media aritmetica, dovendosi attribuire a tutte le prove d’esame il medesimo rilievo. Si esclude pertanto ogni possibilità di ricorrere alla media ponderata. Criteri di attribuzione della lode A coloro che conseguono un punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità” (DPR n. 122/2009). Il consiglio di classe attribuirà la lode solo nei casi in cui il voto di idoneità sia non inferiore a nove decimi e il voto di esame non inferiore a dieci decimi e in cui l’esame abbia rilevato particolari qualità culturali o in cui il percorso triennale abbia rivelato particolari capacità sociali e personali. 36 ESAMI DI STATO 2015/2016 GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI ITALIANO CANDIDATO__________________________________________ CLASSE__________ Voto Correttezza grammaticale 10 L’ortografia è corretta e Lessico ricco e Lo svolgimento Lo svolgimento la sintassi ben pregnante è pertinente è ricco e articolata, espressiva e alla traccia ed personale. funzionale al contenuto espresso in forma brillante e personale. L’argomento è trattato in modo coerente, originale e personale 9 L’ortografia è corretta e Lessico ricco e Lo svolgimento Lo svolgimento la sintassi ben vario è pertinente è approfondito. articolata. alla traccia in tutti i suoi punti. L’argomento è trattato in modo coerente e personale. 8 L’ortografia è corretta e la sintassi sufficientemente articolata. L’ortografia è corretta e la sintassi presenta qualche incertezza Lessico Aderenza traccia alla Ricchezza del Organicità rielaborazione contenuto personale e Lessico appropriato Lo svolgimento Lo svolgimento L’argomento è è pertinente è esauriente trattato in modo alla traccia. chiaro e coerente. Lessico adeguato Lo svolgimento Lo svolgimento L’argomento è è trattato in modo è adeguato. sostanzialmente logico e coerente. pertinente alla traccia. 6 L’ortografia e la Lessico sintassi sono incerte. semplice Lo svolgimento Lo svolgimento L’argomento è è globalmente è essenziale. trattato in modo coerente ma attinente. schematico. 5 Numerosi errori di Lessico povero Lo svolgimento Lo svolgimento L’argomento è ortografia, sintassi e ripetitivo è parzialmente non è chiaro. trattato in modo difficoltosa attinente. poco coerente. 4 Gravissimi errori Lessico non Lo svolgimento Lo svolgimento L’argomento ortografici e sintattici. appropriato privo di incoerente non è attinente. è organizzazione. disorganico. 7 è e Voto complessivo attribuito alla prova ____ 37 GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI INGLESE/FRANCESE CANDIDATO__________________________________________ CLASSE__________ QUESTIONARIO VOTO 10 9 8 7 6 5 4 Comprende dettagliatamente il contenuto del testo e risponde in modo personale e corretto sul piano lessico-grammaticale Comprende dettagliatamente il contenuto del testo, omettendo piccoli dettagli. Risponde in modo corretto e personale Comprende quasi integralmente il contenuto del testo e risponde in modo quasi sempre corretto e personale Comprende gli elementi essenziali del testo e risponde in modo quasi sempre corretto Comprende globalmente il testo e risponde in modo non sempre corretto sul piano morfosintattico Comprende solo qualche elemento del testo Non comprende il testo LETTERA VOTO 10 9 8 7 6 5 4 Il testo è scritto in modo organico, utilizzando correttamente strutture, lessico e registro linguistico. L’ortografia è sempre appropriata. Il testo è scritto in modo organico, utilizzando strutture, lessico e registro linguistico con minime imprecisioni. L’ortografia è sempre appropriata. Il testo è scritto in modo chiaro, utilizzando quasi sempre correttamente strutture, lessico e registro linguistico. L’ortografia è quasi sempre appropriata. Il testo è scritto in modo chiaro utilizzando generalmente in modo corretto strutture, lessico e registro linguistico. Commette qualche errore ortografico Il testo è scritto in modo comprensibile, nonostante errori nell’uso delle strutture e del lessico. Gli errori ortografici non impediscono la comunicazione A causa dei numerosi errori nell’uso delle strutture e del lessico, nonché degli errori ortografici il testo risulta poco comprensibile A causa dei numerosi errori nell’uso delle strutture e del lessico, nonché degli errori ortografici il testo non è comprensibile Voto complessivo attribuito alla prova ____ 38 GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI MATEMATICA CANDIDATO__________________________________________ VOTO 10 CONOSCENZA DEI CONTENUTI Completa, sicura e approfondita 9 Completa e sicura 8 Completa 7 6 Abbastanza completa Superficiale ed essenziale 5 4 Limitata e frammentaria Scarsa VOTO 10 Sicuro, corretto e preciso APPLICAZIONE DEI PROCEDIMENTI 9 Sicuro e corretto 8 Corretto 7 Abbastanza corretto 6 Essenziale/Parzialmente corretto 5 Scorretto 4 Confuso e scorretto VOTO 10 CLASSE__________ RISOLUZIONE DEI PROBLEMI 9 Chiara, completa e rigorosa Chiara e completa 8 Chiara e corretta 7 Sostanzialmente corretta/corretta ma non completa 6 Elementare 5 Limitata/parziale 4 Frammentaria/assente Voto complessivo attribuito alla prova __ 39 GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO ORALE CANDIDATO_____________________________________ CLASSE________ INDICATORI Conosce ed espone i contenuti in modo Opera collegamenti Gestisce il colloquio in modo TOTALE PUNTI CRITERI DI ATTRIBUZIONE Inadeguato e con difficoltà Frammentario ed incerto Essenziale, semplice ma chiaro Completo e corretto Ampio e scorrevole Approfondito, ampio e con fluidità Ricco, approfondito, critico e con disinvoltura 4 5 6 7 8 9 10 Con difficoltà Solo se guidato Solo in qualche disciplina A livello interdisciplinare, integrandoli con qualche considerazione personale A livello interdisciplinare, integrandoli con numerose considerazioni personali 5 6 7 8 10 Sicuro Autonomo Brillante 8 9 10 Punteggio totalizzato dall’alunno 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 e meno di 12 10 9 A livello interdisciplinare, integrandoli con significative considerazioni personali Insicuro Abbastanza tranquillo Tranquillo Punteggio totale della prova = 30 10 5 6 7 10 Voto in decimi 10 9.6 9.3 9.0 8.6 8.3 8.0 7.6 7.3 7.0 6.6 6.3 6.0 5.6 5.3 5.0 4.6 4.3 4.0 Voto complessivo attribuito alla prova ____ 40 5.6 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Premesso che: - nella scuola primaria le competenze sono certificate “mediante l’attribuzione di voti espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno” (C.M. 50/09); - nella scuola secondaria di primo grado “l’esito conclusivo dell’esame, espresso in decimi, è illustrato da una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno” (C.M. 50/09); l’Istituto ha adottato a partire dall’anno scolastico 2014/2015 i modelli di certificazione delle competenze predisposte dal Ministero in via sperimentale. 41 6. RISORSE 6.1 - RISORSE UMANE I docenti e il personale ATA sono impiegati secondo criteri che permettono di utilizzare al meglio le competenze di ciascuno per la realizzazione piena delle attività (curriculari e aggiuntive) previste nel POF. In questa ottica, una risorsa aggiuntiva è costituita dalle attività di formazione-inservizio/aggiornamento professionale, volte da una parte a valorizzare le competenze/conoscenze pregresse e dall’altra a fornire strumenti che permettano di esplorare nuove vie per acquisire nuove competenze e per rispondere, così, in modo sempre più adeguato ai bisogni formativi degli allievi, anche in un contesto in continua evoluzione. I docenti nel corso di questo anno scolastico parteciperanno a corsi di aggiornamento relativi a: - disturbi dell’apprendimento e BES; - metodologia e didattica - formazione riguardante la sicurezza nei luoghi di lavoro; 6.2 - RISORSE MATERIALI: RISORSE STRUTTURALI E STRUMENTALI – RISORSE FINANZIARIE Tutti i sussidi e le risorse collocate nelle sedi dei singoli plessi potranno comunque essere utilizzati dagli alunni e dagli insegnanti dell’Istituto, che sempre più si va caratterizzando come unica istituzione che si articola in diverse sezioni, ciascuna con proprie peculiarità ma tutte legate da un progetto didattico/organizzativo unitario. Le risorse strumentali sono, perciò, un patrimonio dell’Istituto: il loro utilizzo risponde a obiettivi prioritariamente educativi e didattici. Le risorse strutturali, prioritariamente riservate agli alunni, sono in via subordinata da considerarsi aperte al territorio per scopi culturali, educativi, ricreativi. Eventuali usi da parte di altre organizzazioni vanno di volta in volta considerati dal Consiglio d’Istituto, che elabora adeguati criteri Qualora in essi siano inserite attività a scopo di lucro, la scuola può contrattare un adeguato compenso. La progettualità della scuola deve essere favorita e sostenuta finanziariamente in coerenza con il progetto educativo complessivo dell’Istituto. Le risorse interne devono essere equamente distribuite tra i tre diversi ordini di scuola, fra i progetti presentati e approvati dal Collegio dei docenti. Nei limiti delle disponibilità finanziarie e professionali si possono prevedere attività integrative facoltative, che comunque vanno favorite. L’Istituto è impegnato a ricercare nel territorio sostegno finanziario per le sue iniziative, senza subire condizionamenti che snaturino i principi della sua progettualità; esso accetta aiuti economici e proposte di attività, qualora queste si sviluppino in coerenza con il proprio progetto educativo. Oneri a carico delle famiglie non sono esclusi in via pregiudiziale, ma vanno attentamente valutati dal Consiglio d’Istituto che decide caso per caso. L'Istituto partecipa da alcuni anni al Programma operativo nazionale (P.O.N.) al fine di utilizzare le risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) e Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per offrire nuove opportunità ai propri allievi e al proprio personale. 42 Grazie ai fondi europei, sono stati realizzati un laboratorio musicale, un moderno laboratorio scientifico e un nuovo laboratorio di informatica nei locali della scuola secondaria di primo grado di Curinga; un laboratorio multimediale presso i locali della Scuola Primaria di Curinga; un laboratorio multimediale presso i locali della Scuola Primaria di Acconia; un laboratorio multimediale ed un laboratorio scientifico presso i locali della Scuola Secondaria di Acconia. Inoltre tutte le aule della scuola secondaria di Curinga ed Acconia e quasi tutte le aule della scuola primaria di Curinga ed Acconia sono state dotate di lavagna interattiva multimediale. Le risorse di cui gode ogni singolo plesso sono indicate dettagliatamente nel successivo capitolo. 43 7. ORARIO E ORGANIZZAZIONE DELLE SEZIONI 7.1 - SCUOLA DELL’INFANZIA Finalità La scuola dell'infanzia, non obbligatoria e di durata triennale, concorre all'educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, e assicurando un'effettiva eguaglianza delle opportunità educative. Nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori, contribuisce alla formazione integrale delle bambine e dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, realizza il profilo educativo e la continuità educativa con il complesso dei servizi all'infanzia e con la scuola primaria. SEDI Curinga centro Sede: Via Maggiore Perugino. Dispone di: quattro aule; un locale comune, adibito a mensa; dodici bagni per i bambini e quattro per gli adulti; cucina; tre rispostigli, di cui uno utilizzato come deposito per il servizio di mensa; spazio esterno recintato e attrezzato con giochi adatti ai bambini. Consistenza attuale Sono istituite attualmente n. 3 sezioni, funzionanti tutte a tempo normale per 40 ore settimanali. Vi operano 7 insegnanti. Risorse Il plesso è fornito dei seguenti sussidi: radioregistratore, videoregistratore, lettore DVD, videocamera, impianto di amplificazione. Il materiale di facile consumo è distribuito nelle singole sezioni. Acconia Sede: Via Turati. Dispone di: n. 6 aule; uno spazio adibito a mensa, più cucina e ripostigli per il deposito dei prodotti alimentari; spazio esterno recintato e attrezzato con giochi adatti ai bambini. Consistenza attuale. Sono istituite attualmente n. 4 sezioni, funzionanti tutte a tempo normale per 40 ore settimanali. Vi operano 9 insegnanti. Risorse Il plesso è fornito di un patrimonio librario costituito da una enciclopedia in nove volumi e da libri di favole adatti ai bambini; di materiale di facile consumo distribuito nelle singole sezioni; di due proiettori, di un registratore con cassetta; di materiale strutturato. 44 Criteri per la formazione delle sezioni Le sezioni sono formate in base all’età e al sesso, attenendosi al principio che in una sezione ci siano alunni in due sole fasce d’età e che maschietti e femminucce siano presenti in congruo numero in ogni sezione. Orario di funzionamento La scuola dell’infanzia, come previsto dal D.P.R. n.89 del 20 marzo 2009, adotta l’orario normale di quaranta ore settimanali. La scuola è aperta dalle ore 8 alle ore 16 per cinque giorni settimanali, dal lunedì al venerdì. Entrata: ore 8.00 – 9.00 Uscita: ore 15.30 – 16.00 Il Comune fornisce il servizio di trasporto dei bambini pendolari e il servizio di mensa. La richiesta del servizio di refezione comporta la fruizione dello stesso. L’uscita anticipata degli alunni deve essere adeguatamente motivata, per consentire il regolare funzionamento della scuola. I bambini anticipatari, al fine di garantire un armonico inserimento nella sezione, frequenteranno il tempo antimeridiano fino al mese di dicembre, e gradualmente, in base al grado effettivo di maturazione di ogni singolo bambino, l’intero tempo scuola. Arricchimento dell’offerta formativa a.s. 2015/2016 Al fine di promuovere in ogni bambino lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza, della cittadinanza, nonché l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo, la Scuola dell’infanzia realizzerà nelle sue due sedi diverse attività aggiuntive per le quali si rimanda all’ALLEGATO B del presente documento. 45 7.2 - SCUOLA PRIMARIA Finalità La scuola primaria, accogliendo e valorizzando le diversità individuali, comprese quelle derivanti dalle disabilità, promuove lo sviluppo della personalità. Ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base, comprese quelle relative all'alfabetizzazione informatica fino alle prime sistemazioni logicocritiche; di fare apprendere i mezzi espressivi, la lingua italiana e l'alfabetizzazione nella lingua inglese; di porre le basi per l'utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi; di valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo; di educare ai principi fondamentali della convivenza civile. SEDI Curinga centro Sede: Via Stadio Funzionano 6 classi distribuite in due sezioni (A e B) e vi operano 9 insegnanti. Risorse La sede è fornita di un laboratorio di informatica con postazione per il docente, di un moderno laboratorio multimediale, di un'ampia palestra per attività motorie sufficientemente attrezzata, di una biblioteca scolastica, di cinque lavagne interattive e multimediali e di sussidi audiovisivi. Il Comune fornisce il servizio di trasporto degli alunni pendolari. Acconia Sede: Via Giordano Bruno Funzionano complessivamente 10 classi: due corsi completi (A e B) più una classe collaterale e vi operano n. 16 insegnanti. Risorse Nella sede vi è un laboratorio di informatica composto di n. 10 postazioni per gli alunni e una per il docente e un moderno laboratorio multimediale. La scuola è fornita di un’ampia palestra, di una biblioteca e di sussidi audiovisivi e di sei lavagne interattive multimediali. 46 Orario di funzionamento Il tempo scuola della primaria e' avviato ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, secondo il modello dell'insegnante prevalente, che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze, e con differenti articolazioni dell'orario scolastico settimanale. Tutte le classi adottano il modello orario delle 30 ore (27 ore curriculari + 3 opzionali) Criteri per la formazione delle classi Le classi prime sono formate all'inizio dell'anno scolastico, secondo il criterio del sorteggio (alla presenza dei genitori), sulla base dei profili di competenza individuati dalle insegnanti della scuola dell’infanzia e tenendo conto dei suggerimenti dei docenti delle prime classi della scuola primaria. Viene garantita inoltre un’omogeneità tra le classi distribuendo in maniera equa gli alunni in relazione al proprio sesso e al numero degli anticipatari. Modello orario di 30 ore: le ore opzionali 1. Laboratorio di lettura e analisi linguistica 2. Laboratorio matematico-scientifico-tecnologico Classi 1e e 2e 1. Laboratorio di lingua italiana 2. Laboratorio di geografia 3. Laboratorio matematico-scientifico-tecnologico Classi 3e, 4e e 5e Arricchimento dell’offerta formativa a.s. 2015/2016 Al fine di rafforzare l’acquisizione degli apprendimenti di base, nonché di favorire una più approfondita ed articolata conoscenza del territorio e con l’obiettivo, nello stesso tempo, di offrire delle opportunità per poter ulteriormente sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali e corporee, la Scuola primaria, nelle sue due sedi, realizzerà diverse attività aggiuntive per le quali si rimanda all’ALLEGATO B del presente documento. 47 7.3 – SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Finalità La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, è finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio e al rafforzamento delle capacità relazionali-sociali; organizza ed accresce, anche attraverso l'alfabetizzazione e l'approfondimento delle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea; è caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo della personalità dell'allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione; introduce lo studio di una seconda lingua dell'Unione europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione. Un importante contributo per il perseguimento delle finalità della scuola è dato dalle attività previste per il tempo prolungato, le quali sono caratterizzate da una metodologia di tipo laboratoriale e mirano ad attuare azioni di recupero e potenziamento (giornale in classe, letteratura, sviluppo di tematiche legate all’adolescenza, etc.). Giusto spazio viene dedicato, inoltre, come previsto dalla normativa vigente, allo sviluppo e approfondimento di temi legati alla Cittadinanza e Costituzione. Per il conseguimento dei suoi obiettivi, l’Istituto si serve della collaborazione delle associazioni, delle parrocchie, dell’ASP, della Croce Rossa Italiana, dell’Arma dei Carabinieri e delle Istituzioni presenti sul territorio. SEDI Curinga centro Sede: Via Maggiore Perugino Consistenza attuale Sono istituiti attualmente due corsi. Risorse In linea generale valgono le considerazioni riportate nel paragrafo “Risorse” del POF. In particolare, nella sezione sono disponibili le seguenti strutture: biblioteca/aula-audiovisivi, un nuovo laboratorio informatico, un moderno laboratorio scientifico e un laboratorio musicale realizzato con finanziamenti PON FESR, un ambiente utilizzato come palestra e come sala per le riunioni. Tutte le aule sono dotate di nuove Lavagne Multimediali Interattive. Inoltre, la sede è fornita di: macchine fotografiche digitali, registratori e telecamere, fotocopiatore. Il Comune fornisce il servizio di trasporto degli alunni pendolari e il servizio di mensa. Acconia Sede: via Prato Sant’Irene Consistenza attuale Sono istituiti attualmente due corsi. 48 Risorse In linea generale valgono le considerazioni riportate nel paragrafo “Risorse” del POF. In particolare, nella sezione sono disponibili le seguenti strutture: palestra, sala mensa, biblioteca, strumenti musicali, registratori, un attrezzato laboratorio scientifico ed un moderno laboratorio multimediale. Tutte le aule sono dotate di Lavagne Multimediali Interattive. Il Comune fornisce il servizio di trasporto degli alunni pendolari e il servizio di mensa. Orario di funzionamento Per tutte le classi l’orario obbligatorio settimanale è di 36 ore comprensivo della mensa, con due rientri pomeridiani nelle giornate di martedì e giovedì. Criteri per la formazione delle classi Le classi prime sono formate all'inizio dell'anno scolastico, secondo il criterio del sorteggio (alla presenza dei genitori), sulla base dei profili di competenza individuati dagli insegnanti della scuola primaria e tenendo conto dei suggerimenti dei docenti delle prime classi della scuola secondaria. Viene garantita inoltre un’omogeneità tra le classi distribuendo in maniera equa gli alunni in relazione al sesso, nonché tenendo conto del numero dei ripetenti e della presenza di alunni stranieri. Ampliamento dell’offerta formativa 2015-2016 Partendo dall’idea, ampiamente condivisa, secondo la quale “la Scuola Secondaria di Primo Grado rappresenta la fase in cui si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di interpretazione, simbolizzazione e rappresentazione del mondo” (Ministero della Pubblica Istruzione, Indicazioni per il curricolo), tenuto conto che la forma laboratoriale è considerata da più parti come la forma preferenziale per l’apprendimento, e puntando anche ad una maggiore conoscenza del territorio (della nostra regione e dell’Italia) per l’affermazione di una cittadinanza unitaria e plurale, nella scuola secondaria di primo grado si realizzeranno diverse attività aggiuntive per le quali si rimanda all’ALLEGATO B del presente documento. 49 8. ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO 8.1 INCARICHI E FUNZIONI DIRIGENTE SCOLASTICO Majello Natalia Riceve tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 13.00 COLLABORATORI DEL DIRIGENTE Sgromo Maria (coll. vicario) Grande Sabrina RESPONSABILI DEI PLESSI Scuola dell’infanzia – Curinga Sgromo Maria Scuola dell’infanzia – Acconia Maiello Anna Scuola primaria – Curinga Colistra Patrizia Scuola primaria – Acconia Panzarella Anna Rita Scuola secondaria – Curinga Grande Sabrina Scuola secondaria – Acconia Tripodi Maria FUNZIONI STRUMENTALI AL POF Area 1 – Coordinamento delle attività del POF e della progettazione curriculare Tripodi Maria Area 2 – Coordinamento della valutazione degli apprendimenti e d’Istituto Grande Sabrina Area 3 - Coordinamento dell’orientamento Vono Giovanna Area 4 – Supporto tecnologico Zarola Domenico 50 COMMISSIONE CONTINUITÀ - un docente della scuola dell’infanzia dell’ultimo anno per ogni plesso - i docenti di italiano e di matematica delle classi ponte, con la presenza di altri insegnanti qualora se ne ravvisasse la necessità. COMMISSIONE VALUTAZIONE* Scuola Infanzia: Sgromo Maria Scuola primaria: Catanzaro Assunta, Sorrenti Maria (’61), Cerra Caterina Scuola secondaria: Tripodi Maria, Grande Sabrina, Frijia Eleonora *La commissione, coordinata dal responsabile della Seconda Funzione strumentale, si occuperà di monitoraggio e valutazione nell’ambito del POF, della valutazione dei progetti (ricaduta), della valutazione di sistema (autovalutazione d’istituto). COMMISSIONE INVALSI I docenti di italiano e di matematica delle classi: seconde e quinte della scuola primaria; terze della scuola secondaria. COMMISSIONE VISITE GUIDATE Scuola primaria: Sorrenti Maria (’61), Frijia Angela Scuola secondaria: Spataro Rossella, Vono Giovanna COMMISSIONE HANDICAP E DISAGIO I docenti di sostegno e docenti delle classi impegnate nel GLHO. Referente ins. Fruci Lucia REFERENTI PER I DIPARTIMENTI DISCIPLINARI: Grande Sabrina, Panzarella Anna Maria per l’Area linguistico-espressiva; Frijia Eleonora per l’Area matematico-scientifico-tecnologica REFERENTI UNICEF: Maria Sorrenti (’61), Fruci Lucia 51 DOCENTI INCARICATI DELLA CURA DEI SUSSIDI DIDATTICI E DEI LABORATORI Scuola Scuola primaria - Curinga Scuola primaria - Acconia Scuola secondaria – Curinga Incarico Docente Sussidi didattici e laboratorio Anania Donato Santo multimediale Sussidi didattici e laboratorio Augruso Maria Concetta multimediale Scuola secondaria – Curinga Sussidi didattici e laboratorio Grande Sabrina multimediale Biblioteca Vono Giovanna Scuola secondaria - Curinga Laboratorio scientifico Scuola secondaria – Acconia Scuola secondaria – Acconia Frijia Eleonora, Sicolo Maria Giuseppa, Serrao Saverio Sussidi didattici e laboratorio Tripodi Maria multimediale Laboratorio scientifico Grillo Martina, Morabito Franzè Maria, Scaramuzzino Valeria Scuola secondaria Laboratorio strumenti musicale e Augruso Mario Aldo Maurizio e Augruso Daniele G. H. L. O. Scuola primaria – Acconia Scuola secondaria– Acconia Scuola secondaria - Acconia Scuola secondaria - Curinga 2a A 1a D 2a D 3a A Catanzaro Assunta- Fruci Lucia Spataro Rossella– Ceneviva Palma Paola Valeria- Lento Francesco Vono Giovanna – Filippis Teresa 8.2 FIGURE SENSIBILI Addetti al servizio Prevenzione e Protezione Scuola dell’infanzia di Acconia Scuola dell’infanzia di Curinga Briatico Anna Sgromo Maria Scuola primaria di Acconia Scuola primaria di Curinga Scuola secondaria di Acconia Scuola secondaria di Curinga Panzarella Anna Rita Colistra Patrizia Tripodi Maria Zarola Domenico 52 Addetti al servizio antincendio, gestione emergenze, evacuazione Scuola infanzia Acconia Scuola infanzia Curinga Scuola primaria Acconia Maiello Anna Barba Rosina Cesareo Antonietta Currado Nicola Leone Caterina Scuola primaria Curinga Piro Giovannina Frijia Angela Scuola secondaria Acconia Scuola secondaria Curinga Spataro Rossella Frijia Antonio Nosdeo Domenico Frijia Eleonora Augruso M.Concetta Marinaro Maria Trovato Maria Schiariti Rinaldo De Vito Giovanni Pomparelli Giovanna Furciniti Natale Morabito Maria Marinaro Vincenzo Addetti al Servizio di Primo Soccorso - Salvataggio Scuola dell’infanzia di Acconia Scuola dell’infanzia di Curinga Scuola primaria di Acconia Scuola primaria di Curinga Scuola secondaria di Acconia Scuola secondaria di Curinga Azzarito Giuseppe Serratore Concetta Monteleone Anna Monteleone Giuseppe Grillo Martina Muscimarro Elisabetta Gemelli Teresa Gugliotta Caterina Sorrenti Maria Anania Donato Scaramuzzino Valeria Bianca Francesco RSL: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Prof.ssa Scaramuzzino Valeria 53 COLLEGIO DOCENTI Scuola dell’infanzia Plesso Curinga Cesareo Antonietta, Galera Annunziata, Gugliotta Caterina, Leone Caterina, Mazzotta Vincenza, Oscuro Rossella, Sgromo Maria. Plesso Acconia Barba Rosina, Briatico Anna Maria, Dattilo Anna Maria, Dattilo Maria Rosaria, Diaco Angela, Gemelli Teresa, Maiello Anna, Mazza Marisa,Vasta Caterina Scuola primaria Plesso Curinga Anania Donato Santo, Cerra Caterina, Colistra Patrizia, Frijia Angela, Furciniti Natale Giuseppe, Larizza Eleonora, Piro Giovannina, Sorrenti Maria (61), Trovato Maria. Plesso Acconia Augruso Maria Concetta, Calvieri Giovanna, Catanzaro Assunta, Chirillo Flora, Frijia Angela, Fruci Lucia, Marinaro Maria, Mazzotta Maria Teresa, Mazzotta Vincenza, Monteleone Anna, Nosdeo Teresina, Panzarella Anna Rita, Pomparelli Giovanna Rita, Sorrenti Maria (58), Sorrenti Ornella, Vono Maria Ausilia. Scuola secondaria di 1° grado Plesso Curinga Augruso Mario Aldo Maurizio, De Filippo Giuseppe, Filippis Teresa, Frijia Eleonora, Grande Sabrina, Mastrosimone Felicia, Panzarella Anna Maria, Riccio Marianna, Scalzo Rita, Serrao Saverio, Sicolo Maria Giuseppa, Sinopoli Maria Vono Giovanna, Vesci Pasqualina, Zarola Domenico. Plesso Acconia Augruso Mario Aldo Maurizio, Augruso Daniele, Aloi Maria, Ceneviva Palma, Colistra Rosalba, De Filippo Giuseppe, De Munno Ilaria, Gambardella Irene, Cristaudo Antonietta Angela, Grillo Raffaela Martina, Lento Francesco, Morabito Franzè Maria, Piraino Maria Antonietta, Riccio Marianna, Scalzo Rita, Scaramuzzino Valeria, Spataro Rossella, Tripodi Maria, Zarola Domenico. 54 8.3 I SERVIZI AMMINISTRATIVI E AUSILIARI I servizi amministrativi Gli uffici di Direzione e di Segreteria si trovano in Via Maggiore Perugino, presso la Scuola Secondaria, plesso di Curinga. Vi prestano servizio, oltre naturalmente al Dirigente scolastico e al Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA), quattro assistenti amministrativi, che svolgono funzioni e compiti differenziati secondo il seguente prospetto: Majello Natalia Dirigente scolastico De Filippo Anna Maria Direttrice dei servizi generali e amministrativi Nosdeo Domenico Area personale Area personale. Sostituisce il DSGA in caso di sua assenza o Devito Giovanni impedimento. Devito Silvana Area affari generali Rosato Carmelo Area alunni Orario di apertura al pubblico dell’ufficio di segreteria: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 12.00 martedì e il giovedì dalle ore 15.30 alle ore 16.30 I servizi ausiliari Il personale ausiliario consta di 16 collaboratori scolastici così distribuiti: Scuola Collaboratori scolastici Secondaria – Plesso Curinga Bianca Francesco, Marinaro Mario Vincenzo, Muscimarro Elisabetta Secondaria – Plesso Acconia Frijia Antonio, Butruce Nicola, Schiariti Rinaldo Primaria – Plesso Curinga Bandiera Carmela, Monteleone Giuseppe Primaria – Plesso Acconia Currado Nicola, , Diaco Domenico, Palazzo Pasquale, Morabito Antonino Infanzia – Plesso Curinga Loconte Maria, Serratore Concetta Infanzia – Plesso Acconia Azzarito Giuseppe, Cerra Carolina Maria 55 8.4 IL CONSIGLIO D’ISTITUTO Presidente Lugarà Rossella Dirigente scolastico Genitori Majello Natalia De Pace Gabriele, Pascale Roberto, Lugarà Rossella, Todaro Ester, Russo Pietro, Russo Gaetano, Pizzonia Concettina, Fonicello Roberto Docenti Furciniti Natale Giuseppe, Frijia Angela, Frijia Eleonora, Maiello Anna, Monteleone Anna, Tripodi Maria, Sgromo Maria (segretario del consiglio d'istituto), Vono Giovanna. Personale ATA: Monteleone Giuseppe, Bianca Francesco LA GIUNTA ESECUTIVA Majello Natalia, Dirigente scolastico - Membro di diritto - Presidente De Filippo Anna Maria, D.S.G.A. - Membro di diritto - Segretaria Frijia Eleonora - Componente docenti Pascale Roberto - Componente genitori Pizzonia Concettina - Componente genitori Monteleone Giuseppe – Componente personale ATA 8.3 R. S. U. (RAPPRESENTANZA SINDACALE UNITARIA) 1) Sorrenti Maria (’61) - CGIL 2) Scaramuzzino Valeria - GILDA 56 9. LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO 9.1 INTRODUZIONE Nella scuola dell’autonomia l’autoanalisi e l’autovalutazione d’istituto rivestono un ruolo essenziale per il monitoraggio dell’efficacia e dell’efficienza del servizio erogato. Il nostro Istituto, fin dal momento della sua costituzione, ha avviato e poi sviluppato un processo di autovalutazione finalizzato a regolare e perfezionare la propria capacità progettuale, organizzativa e gestionale e a garantire il più possibile la qualità del servizio. A tal fine si è dotato di un sistema di monitoraggio capace di incrociare la percezione interna con dati di customer -satisfaction per vedere se e come la qualità erogata coincida con quella percepita. 9.2 MODALITA’ DELLA VALUTAZIONE L’autovalutazione di Istituto fino all’a.s. 2011/2012 si è basata sull’analisi e lettura critica dei dati rilevati tramite questionari rivolti a tutti gli attori del servizio scolastico: alunni, docenti, genitori. L’Istituto, nell’a.s. 2012/2013, ha aderito al progetto “Miglioramento delle performance delle Istituzioni Scolastiche” ed è stato adottato il modello Caf per condurre l’autovalutazione d’Istituto. La commissione valutazione ha redatto il RAV dalla cui analisi è scaturito un Piano di Miglioramento da attuare nel biennio 2013/2014-2014/2015. Nell’a.s.2013/2014 l’Istituto ha aderito al progetto di valutazione Invasi “Valutazione e Miglioramento” che, sulla scorta dei risultati dell’indagine condotta da osservatori Invalsi in riferimento ai processi di insegnamento-apprendimento e gestione/organizzazione della scuola, ha portato alla stesura di un piano di Miglioramento da attuarsi nel corrente anno scolastico. Dall’a.s. 2014/2015 è operativo il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 80 del 2013, per cui la Commissione Valutazione ha redatto il RAV, pubblico dal mese di ottobre 2015, al quale farà seguito il Piano di Miglioramento. 57 10. REGOLAMENTO DI ISTITUTO ART. 1 - Disposizioni generali sul funzionamento degli Organi Collegiali 1. La convocazione ordinaria degli Organi Collegiali deve avvenire con un preavviso di almeno cinque giorni rispetto alla data delle riunioni. La convocazione del Consiglio d’Istituto deve essere effettuata con lettera diretta ai singoli membri che lo compongono e mediante l'affissione all'albo di apposito preavviso. Per la convocazione degli altri organi (Collegio dei docenti, Consigli di classe, interclasse e intersezione) è sufficiente una comunicazione interna. La lettera di convocazione e la comunicazione devono indicare gli argomenti da trattare nella seduta dell’Organo Collegiale. 2. La convocazione d’urgenza degli Organi Collegiali deve avvenire con preavviso di almeno 24 ore e con le stesse modalità di cui al precedente comma 1. 3. Di ogni seduta degli Organi Collegiali viene redatto, da chi svolge le funzioni di segretario, processo verbale trascritto in apposito registro a pagine numerate e firmato dal segretario e dal presidente dell’organo collegiale. ART. 2 - Programmazione delle attività degli Organi Collegiali Ciascun organo collegiale programma le proprie attività in armonia con gli altri organi collegiali e, allo scopo di realizzare un ordinato svolgimento delle proprie attività, elabora un programma di massima. ART. 3 - Elezione degli Organi Collegiali Le elezioni degli Organi Collegiali avvengono secondo le norme ministeriali e le leggi vigenti. ART. 4 - Convocazione dei Consigli di classe, di interclasse e di intersezione. I Consigli di classe, di interclasse e di intersezione sono convocati dal Dirigente scolastico o su richiesta scritta e motivata della maggioranza dei rispettivi membri, escluso il presidente. I Consigli si riuniscono in rapporto alle necessità dei piani di lavoro delle singole classi e sezioni. ART. 5 - Convocazione del Collegio dei Docenti Il Collegio dei docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall'art. 7 del D.Leg.vo n. 297 del 16/4/1994. ART. 6 Calendario delle riunioni Il dirigente scolastico, prima dell’inizio delle lezioni, predispone il piano annuale delle attività e dei conseguenti impegni del personale docente ai sensi dell’art. 26, comma 4 del CCNL – comparto scuola 20022005. ART. 7- Assemblea dei genitori Le assemblee dei genitori sono convocate e si svolgono secondo le modalità stabilite dall'art. 15 del D.Leg.vo n. 297 del 16/04/94. ART. 8 - Prima convocazione del Consiglio di Istituto La prima convocazione del Consiglio d'Istituto, immediatamente successiva alla nomina dei relativi componenti, è disposta dal Dirigente scolastico. ART. 9 - Elezione del Presidente e del Vicepresidente del Consiglio di Istituto. 1. Nella prima seduta il Consiglio di Istituto è presieduto dal Dirigente scolastico ed elegge, fra tutti i genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. 58 2. Sono candidati tutti i genitori membri del Consiglio. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del Consiglio. Qualora non si raggiunga detta maggioranza alla prima votazione, il presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti alla seduta almeno la metà più uno dei componenti in carica. A parità di voti è eletto il più anziano d’età. 3.Il Consiglio può deliberare di eleggere anche un Vicepresidente, da votarsi tra i genitori componenti il Consiglio stesso secondo le stesse modalità previste per l'elezione del presidente. Qualora non sia rappresentata la componente genitori, il Consiglio elegge, con le stesse modalità dei precedenti commi, il Presidente e il Vicepresidente fra il personale docente e A.T.A. rappresentato. ART.10 – Elezione della Giunta Esecutiva Il Consiglio d'Istituto, dopo la nomina del Presidente, nella stessa seduta o in quella immediatamente successiva, elegge i membri della Giunta esecutiva con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente. Alle votazioni partecipano tutti i membri del Consiglio d'Istituto con la possibilità per ogni membro di esprimere un numero massimo di preferenze pari a quello dei membri da eleggere per ogni componente (1 docente, 1 non docente, 2 genitori). Ne costituiscono membri di diritto il Dirigente Scolastico e il DSGA La Giunta Esecutiva - predispone il programma annuale ed il conto consuntivo; prepara i lavori del Consiglio d'istituto e cura l'esecuzione delle delibere; - ha competenza per i provvedimenti disciplinari a carico degli alunni proposti dal relativo Consiglio di classe; - è convocata dal Dirigente scolastico che la presiede. ART. 11 - Convocazione e funzionamento del Consiglio di Istituto. 1. Il Consiglio di Istituto è convocato dal Presidente su richiesta del Presidente della Giunta esecutiva oppure della maggioranza dei componenti il Consiglio stesso. La convocazione del Consiglio d'Istituto deve essere effettuata con lettera diretta ai singoli membri, almeno cinque giorni prima della convocazione e mediante affissione di apposito avviso all'albo della scuola. In caso di particolare urgenza, a discrezione del Presidente, il Consiglio può essere convocato anche verbalmente col solo preavviso di ventiquattro ore. L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del Consiglio d'Istituto d'intesa con il Presidente della giunta esecutiva. Nel caso di dimissioni del presidente e del vicepresidente il Consiglio è convocato dal membro più anziano di età. La riunione è valida quando siano presenti almeno la metà più uno dei consiglieri in carica. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi; in caso di parità prevale il voto del presidente. La votazione è segreta solo quando si fa riferimento a persone. 2. La trattazione degli argomenti all'ordine del giorno viene preceduta dalla lettura e dall'approvazione del verbale della seduta precedente e da eventuali comunicazioni che il Presidente del Consiglio d'Istituto e il Presidente della Giunta esecutiva debbono fare al Consiglio stesso. L'ordine del giorno non può, di regola, essere modificato, salvo in caso di richiesta da parte della maggioranza dei membri del Consiglio presenti. In caso di evidente urgenza, e con l'approvazione della maggioranza dei presenti, possono essere aggiunti all'ordine del giorno argomenti da trattare nella stessa seduta. 3. Il Presidente assicura il regolare funzionamento del consiglio. Il Vicepresidente sostituisce ad ogni effetto il Presidente quando questi sia assente; in caso di assenza o di impedimento del Presidente e del Vicepresidente ne fa le veci il Consigliere più anziano di età. 4. Le funzioni di segretario del consiglio sono affidate dal Presidente ad un membro del consiglio stesso. Il segretario ha il compito di redigere il verbale dei lavori del consiglio e di sottoscrivere unitamente al Presidente gli atti e le deliberazioni del consiglio oltre al verbale. I Consiglieri decadono dalla carica dopo 3 59 assenze ingiustificate. ART. 12 - Partecipazione alle riunioni del Consiglio di istituto di persone esterne La partecipazione alle riunioni del Consiglio di istituto di persone esterne avviene ai sensi dell'art. 8 e dell'art. 42 del D.Leg.vo n. 297 del 16/4/1994. ART. 13 - Pubblicazione degli atti 1. La pubblicazione degli atti avviene mediante affissione all'albo della scuola. Non sono soggetti a pubblicazione all'albo gli atti concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell'interessato. 2. L’affissione all’albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del Consiglio d’Istituto. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo di dieci giorni. A tale uopo viene tenuto apposito registro. 3. I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell’ufficio di segreteria della scuola e, per lo stesso periodo, sono esibiti a chiunque ne faccia richiesta. 4. La copia della deliberazione da affiggere all’albo è consegnata dal segretario del Consiglio al capo d’Istituto che ne dispone l’affissione immediata e attesta in calce ad essa la data iniziale di affissione. 5. Dato lo stretto collegamento di funzioni esistente tra il Consiglio d’Istituto e la Giunta esecutiva, il presidente del Consiglio d’Istituto può prendere visione dei verbali della Giunta esecutiva per motivi attinenti all’esercizio delle proprie funzioni. ART. 14 - Funzionamento della biblioteca e dei laboratori. 1. L'accesso alla biblioteca viene assicurato ai docenti e agli studenti. Gli esterni vi possono accedere previa autorizzazione del Dirigente Scolastico. 2. Per facilitare l’apprendimento, la scuola incentiva l’utilizzo dei laboratori da parte degli alunni che ne possono usufruire solo in presenza dei docenti. Il Dirigente, dietro apposita richiesta, può affidare a insegnanti le funzioni di responsabile della biblioteca, dei sussidi e dei laboratori al fine di assicurarne il buon uso, il funzionamento e la conservazione. ART. 15 - Vigilanza sugli alunni all’ingresso e all’uscita dai locali scolastici. Tutti i docenti sono tenuti al massimo rispetto degli orari: essere puntuali e precisi vuol dire proporsi come esempio positivo nei confronti degli alunni ed acquisire, inoltre, l’autorevolezza che appare indispensabile nel momento in cui si richiamano i ragazzi ai loro doveri. 1. Gli alunni, all’ingresso, vengono accompagnati dai docenti in servizio alla prima ora nelle rispettive aule; alla fine delle lezioni vengono accompagnati all’uscita dai docenti in servizio all’ultima ora. 2. Durante l’orario di lezione l’obbligo di sorveglianza della scolaresca, ricadente sul personale docente, ha rilievo primario rispetto agli altri obblighi di servizio. 3. Gli alunni non devono essere lasciati soli in aula. Qualora ciò si renda assolutamente necessario è d'obbligo chiamare un ausiliario per la vigilanza. 4. Durante il cambio dell'ora, l'insegnante che deve passare ad un'altra classe, aspetterà l'arrivo del collega dell'ora successiva. Il personale ausiliario coopererà con gli insegnanti per agevolare tale operazione. E' evidente che ciascuno avrà cura di effettuare i cambi senza inutili perdite di tempo. 5. Il personale non docente durante il cambio d’ora, gli intervalli, al momento dell’ingresso e dell’uscita affianca i docenti nella vigilanza sugli alunni. 6. Durante l’intervallo i docenti sono tenuti a disciplinare l’accesso degli alunni ai servizi igienici e a garantire comunque la vigilanza sul comportamento degli alunni. I collaboratori scolastici sorvegliano l’ingresso e l’uscita dai servizi degli alunni e il corretto utilizzo dei distributori. 7. Gli alunni non devono essere allontanati dall'aula per motivi disciplinari: oltre che diseducativo, questo sistema può risultare pericoloso per la sicurezza dei ragazzi. Le inadempienze gravi devono essere segnalate in Direzione ed annotate sul registro di classe per gli eventuali provvedimenti del caso. 8. Gli spostamenti dalle aule ai laboratori, alla palestra, alla sala mensa devono assolutamente avvenire sotto 60 la vigilanza dell'insegnante: gli alunni si sposteranno in silenzio, senza correre, seguendo (e non precedendo) il docente. 9. Tranne casi eccezionali, non si può uscire durante l’ora seguente l'intervallo. Durante le ore di lezione gli alunni possono uscire, in caso di necessità, uno alla volta, con il permesso dell'insegnante. In questi casi la sorveglianza è affidata ai collaboratori scolastici. 10. Gli allievi salutano gli adulti che entrano nell'aula facendo silenzio ed alzandosi in piedi. 11. In caso di assenze improvvise di più insegnanti, ove non fosse possibile reperire un docente per la supplenza, al fine di garantire, comunque, la sorveglianza, gli alunni saranno smistati, in piccoli gruppi, nelle altre classi. 12. Non si gettano fogli o altro in giardino: lo spazio circostante la scuola deve essere mantenuto pulito. E' evidente che se verrà sporcato dagli alunni, gli alunni dovranno contribuire a pulirlo. 13. Durante la pausa mensa gli alunni devono tenere lo stesso comportamento educato e rispettoso delle regole che viene loro richiesto durante le lezioni ed ogni altra attività scolastica. In particolare, non possono abbandonare il locale mensa senza l’autorizzazione del docente e devono rigorosamente seguire le indicazioni degli insegnanti in merito agli spostamenti all’interno ed eventualmente all’esterno della scuola. 14. I Docenti devono conoscere il regolamento interno degli alunni, che devono illustrare agli stessi all’inizio dell’anno scolastico, vigilando, nel corso dell’anno scolastico, sulla sua applicazione. L'illustrazione del regolamento verrà annotata sul registro di classe ART. 16 - Ingresso di estranei nella scuola. Alle persone estranee alla scuola e, in particolare ai rappresentanti di case editrici e ai propagandisti di qualsiasi prodotto, è rigorosamente vietato l’accesso alle aule. Delle inadempienze sono responsabili i docenti e i collaboratori in servizio all’ingresso della scuola. ART. 17 - Evacuazione della scuola In caso di calamità o di incendio, il personale e gli alunni evacueranno l'edificio scolastico utilizzando le vie di fuga e le modalità previste dal piano d'evacuazione. ART. 18 – Utilizzazione edifici e spazi esterni Il Capo di Istituto può concedere l'uso dell'edificio e degli spazi esterni fuori dall'orario scolastico per attività che siano conformi alla mission della scuola. ART. 19 – Divieto di fumo e uso del cellulare. 1. Nei locali della scuola è assolutamente vietato fumare. Le violazioni saranno sanzionate secondo quanto previsto dalla legge. 2. È vietato l'uso dei cellulari ai sensi delle C.M. 362 del 5.8.1998 e n. 30 del 15.3.2007. È vietato scattare foto o registrare filmati con il proprio cellulare nei locali della scuola, se non per uso consentito dalle norme sulla tutela della privacy. 3. Il mancato rispetto del divieto è sanzionato disciplinarmente dal Dirigente scolastico. ART. 20 - Revisione delle norme del Regolamento Le norme del presente Regolamento di Istituto possono essere modificate su richiesta del Dirigente scolastico, della Giunta Esecutiva, di almeno un terzo dei componenti del Collegio dei docenti o del Consiglio d’Istituto. Le eventuali modifiche devono essere sottoposte all’approvazione degli organi collegiali competenti. ART. 21 - Norme di rinvio Per quanto non previsto dal presente Regolamento di Istituto si rinvia alle norme ministeriali e di legge, che trovano applicazione prioritaria in caso di contrasto con il Regolamento stesso. 61 10.1 - REGOLAMENTO COLLABORATORI SCOLASTICI 1. Ogni collaboratore scolastico è tenuto a prendere visione e rispettare le circolari e gli ordini di servizio. 2. E' tenuto a curare scrupolosamente la pulizia del reparto affidatogli (locali scolastici, spazi scoperti, spazi esterni, arredi). 3. Nell'atrio della scuola dovrà essere sempre di turno un collaboratore scolastico per la sorveglianza dell'ingresso vietato alle persone estranee, a meno che non abbiano una valida motivazione. 4. E' tenuto a collaborare con i docenti nei compiti di sorveglianza degli alunni, anche in occasione di momentanea assenza degli insegnanti. 5. Ai collaboratori è affidata la sorveglianza sugli alunni che escono dalle classi, durante le ore di lezione, per recarsi ai servizi. 6. Coopera con gli insegnanti per agevolare l'operazione del cambio dei docenti alla fine di ogni ora e vigila affinché gli alunni non si spostino da un piano all'altro, se non per validi motivi. 7. Nessun collaboratore scolastico deve abbandonare il proprio posto al piano, salvo che per motivi di servizio. 8. Collabora con gli insegnanti anche per quanto riguarda il prelevamento, l'utilizzo e il riordino del materiale didattico in dotazione alla scuola (compresi gli audiovisivi). 9. Anche il collaboratore scolastico, come tutto il personale della scuola, è tenuto a seguire la linea educativa adottata dall'istituto: sono da evitare polemiche riguardanti problemi o soluzioni educative e didattiche che possono solo creare inutili e dannosi attriti con i docenti. 10. I servizi igienici, compresi quelli della palestra, devono restare sempre aperti. 11. Nelle aule, nei corridoi e in tutti gli spazi comuni della scuola è assolutamente vietato fumare. 12. Per quanto omesso nel presente regolamento, si fa riferimento all'ordine di servizio annuale e alla normativa vigente. 10.2 REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI ALUNNI L'educazione al vivere insieme, all'operare con spirito di solidarietà con gli altri nella costruzione del bene comune deve essere fondamento del rapporto alunni-alunni e alunni-personale della scuola. ART. 1 - Inizio delle lezioni Gli alunni dovranno trovarsi all'ingresso della scuola cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni e, al suono della campanella, dovranno avviarsi in ordine alle loro aule accompagnati dai docenti della prima ora di lezione. ART. 2 - Assenze, ritardi e uscite anticipate degli alunni 1. Gli alunni che si assentano dalla lezioni sono ammessi in classe previa dichiarazione scritta, da parte di uno dei genitori o di chi ne fa le veci, circa i motivi dell’assenza. 2. Il capo d’istituto può, nonostante tale dichiarazione, non ritenere giustificate le assenze, i cui motivi gli sembrino irrilevanti o inattendibili; in tal caso deve informare i genitori dell’alunno perché questi possano fornire ulteriori elementi di giudizio. 3. I genitori che affidano i propri figli alle cure di terzi devono rilasciare una dichiarazione nella quale è riportata, sotto la loro responsabilità, la firma della persona che dovrà giustificare le assenze dell’alunno durante l’anno scolastico. 4. L’alunno che sia rimasto assente per malattia dalla scuola per più di cinque giorni può esservi riammesso soltanto previa presentazione al capo d’istituto di una dichiarazione in carta libera del medico curante circa l’idoneità alla frequenza. 62 5. Sono considerate giustificate le assenze fatte nei giorni di sabato, per motivi di culto, dagli alunni appartenenti alla religione israelita ed alla chiesa cristiana avventista del settimo giorno. 6. La giustificazione delle assenze verrà controllata dall’insegnante che ha la prima ora di lezione. 7. E' proibito allontanarsi dall'aula senza il permesso dell'insegnante; è altresì vietato uscire dalla propria aula e/o sostare nel corridoio durante il cambio dell'ora dei docenti e durante l’intervallo. 8. Gli alunni, qualora debbano lasciare la scuola prima del termine delle lezioni, devono presentare richiesta motivata, sottoscritta dagli esercenti la patria potestà, al dirigente scolastico o suo collaboratore, che rilascerà la necessaria autorizzazione. Gli alunni dovranno essere prelevati da uno degli esercenti la patria potestà o da un familiare o persona conosciuta e delegata. 9. Gli alunni in ritardo giustificato, comunque non oltre i dieci minuti rispetto all'orario di inizio delle lezioni, sono ammessi in classe dall'insegnate in servizio alla 1a ora di lezione; il docente dovrà annotare sul registro di classe, per ciascun ritardatario, l'ora di arrivo. 10. In caso di ritardo superiore ai 10 minuti rispetto all'inizio delle lezioni, gli alunni sono ammessi in classe previa autorizzazione del Capo d'Istituto o di un suo collaboratore. 11. Nelle riunioni dei Consigli di classe si discutono i casi di alunni ritardatari abituali e, a cura del coordinatore di classe, vengono avvisati i genitori tramite comunicazione scritta o telefonica. ART. 3- Diritti degli alunni Gli alunni hanno diritto ad una formazione culturale qualificata che valorizzi e rispetti l'identità di ciascuno. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dell'alunno alla riservatezza. L'alunno ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della classe. Gli alunni hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività extracurriculari offerte dalla scuola. Gli alunni stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa alla quale appartengono; la scuola favorisce l'accoglienza e la realizzazione di attività interculturali. ART. 4 - Doveri degli alunni 1. Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente la scuola e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio; ad avere nei confronti dei loro compagni, del capo di Istituto, dei docenti e del personale della scuola un comportamento corretto e coerente con i principi che regolano la vita di una comunità scolastica; ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal regolamento di istituto e da altre disposizioni; ad utilizzare correttamente le strutture, la strumentazione e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola. 2. È vietato l'uso dei cellulari ai sensi delle C.M. 362 del 5.8.1998 e n. 30 del 15.3.2007. È comunque vietato scattare foto o registrare filmati con il proprio cellulare nei locali della scuola se non per uso consentito dalle norme sulla tutela della privacy e sempre su espressa autorizzazione di un insegnante. 3. Per eventuali casi particolari il docente potrà autorizzare eccezionalmente singoli studenti all'uso del cellulare durante le proprie ore di lezione. In ogni caso, per particolari evenienze, gli studenti potranno fare uso del telefono della scuola per comunicare con le rispettive famiglie. 4. Ciascun alunno risponderà personalmente del proprio posto di lavoro, sia esso un banco, un computer con periferiche, una postazione nel laboratorio scientifico. 5. Qualora non sia possibile determinare la responsabilità personale di un danneggiamento, questo verrà attribuito alla responsabilità dell’intera classe. 6. Il danno arrecato alle strutture e/o attrezzature della scuola va sempre rifuso con versamento sul c.c.p. dell’Istituto a fronte di regolare fattura delle spese anticipate dall’Istituto stesso. 7. Ogni atto di vandalismo si configura come danno all’erario e pertanto è soggetto anche a sanzioni disciplinari. 8. Gli alunni condividono le responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola. 63 9. Gli alunni sono tenuti al rispetto dei principi stabiliti nel presente Regolamento nel corso di ogni momento della vita scolastica, sia che essa si svolga nei locali della scuola sia nel caso di attività realizzate all’esterno (escursioni, gite, visite guidate, ecc.). ART. 5 - Disciplina 1. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica. 2. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto. 3. Agli alunni che manchino ai doveri scolastici si applicano le sanzioni disciplinari previste nel Capitolo 12 (“Quadro delle sanzioni previste in caso di comportamenti scorretti da parte degli alunni”) nel rispetto dei principi generali stabiliti in questo regolamento. 4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libertà di espressione correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità. 5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all’ infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dell'alunno. 6. Il temporaneo allontanamento dell'alunno dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni. 7. Nei periodi di allontanamento dell’alunno dalle lezioni deve essere previsto da parte dei docenti del Consiglio di classe, per quanto possibile, un rapporto con l'alunno e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. 8. L'allontanamento dell'alunno dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso la durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. In tale periodo deve essere previsto da parte dei docenti del Consiglio di classe, per quanto possibile, un rapporto con l'alunno e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. 9. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, all'alunno è consentito di iscriversi, anche in corso dell'anno, ad altra scuola. 10. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni di esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni. 11. Gli alunni che si rendano responsabili di atti di vandalismo, di cui al precedente articolo 4, e gli alunni, ai quali nel corso dell’anno scolastico siano state inflitte più di due sanzioni disciplinari per il loro comportamento poco rispettoso delle regole, o aggressivo e violento nei confronti dei compagni e del personale della scuola, sono automaticamente esclusi dalla partecipazione al viaggio di istruzione e/o visite guidate. Eventuali danni arrecati dagli alunni, durante il viaggio di istruzione, ai mezzi di trasporto, alle strutture e/o alle attrezzature degli alberghi o dei luoghi visitati verranno addebitati ai responsabili e alle rispettive famiglie, secondo la procedura prevista dal precedente art. 4, comma 4. 12. Per quanto riguarda le impugnazioni dei provvedimenti disciplinari si fa riferimento, secondo l’art. 5 del D.P.R. n. 249 del 24.06.98, all'organo di garanzia interno alla scuola, individuato nella Giunta esecutiva. ART. 6 - Alunni esterni, nulla-osta Gli alunni che entro il 15 marzo cessano di frequentare l'Istituto perdono la qualifica di alunni di scuola pubblica (art. 15 del R.D. 4/5/1925 n. 635). Detti alunni potranno presentarsi come candidati esterni nella sessione estiva. Il nulla-osta per il passaggio ad altro istituto è chiesto al Dirigente dal genitore o da chi ne fa legalmente le veci con domanda scritta e con le motivazioni della richiesta (cambio di residenza ecc. 64 ART. 7 - Modalità di comunicazione con i genitori 1. Per favorire la necessaria compartecipazione dei genitori e degli alunni al processo educativo, la scuola deve garantire un’informazione quanto più adeguata sull’intero percorso di insegnamentoapprendimento e sui risultati conseguiti. Le modalità attraverso cui avverrà tale informazione sono: A) comunicazioni scritte (diario dell'alunno, lettera); B) incontri per appuntamento nell'orario che ciascun docente comunicherà tramite diario; C) incontri scuola-famiglia programmati annualmente prima dell’inizio delle lezioni, secondo quanto previsto dall’ articolo 6 del Regolamento d’Istituto. 2. I genitori, che debbano affidare i propri figli alle cure di terzi, trasmettono alla presidenza una delega, in duplice copia, con la quale presentano, sotto la propria personale responsabilità, i dati anagrafici e la firma della persona che dovrà tenere i rapporti con il docente durante l'anno scolastico o per un periodo dell'anno. ART. 8 – Revisione delle norme del Regolamento Le norme del presente Regolamento possono essere modificate su richiesta del Dirigente scolastico, della Giunta Esecutiva, di almeno un terzo dei componenti del Collegio dei docenti o del Consiglio d’Istituto. Le eventuali modifiche devono essere sottoposte all’approvazione degli organi collegiali competenti. ART. 9 - Norme di rinvio Per quanto non previsto dal presente Regolamento si rinvia alle norme ministeriali e di legge, che trovano applicazione prioritaria in caso di contrasto con il Regolamento stesso. 65 11. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CURINGA Il genitore/affidatario dell'alunno _______________________________________ e il dirigente scolastico - Visto l’art. 3 del DPR 235/2007; - Preso atto che: a) la formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono la cooperazione, oltre che dello alunno/studente, della scuola, della famiglia e dell’intera comunità scolastica; b) la scuola non è soltanto il luogo in cui si realizza l’apprendimento ma una comunità organizzata dotata di risorse umane, materiali, tempi, organismi che necessitano di interventi complessi di gestione, ottimizzazione, conservazione, partecipazione e rispetto dei regolamenti; sottoscrivono il seguente PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ (parte integrante del Regolamento d’Istituto) L'ISTITUTO SI IMPEGNA A: creare un clima sereno e corretto, favorendo lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze, la maturazione dei comportamenti e dei valori, il sostegno nelle diverse abilità, l’accompagnamento nelle situazioni di disagio, la lotta ad ogni forma di pregiudizio e di emarginazione; realizzare i curricoli disciplinari nazionali e le scelte progettuali, metodologiche e pedagogiche elaborate nel Piano dell’Offerta Formativa, tutelando il diritto ad apprendere; procedere alle attività di verifica e di valutazione in modo congruo rispetto ai programmi e ai ritmi di apprendimento, chiarendone le modalità e motivando i risultati; comunicare costantemente con le famiglie, in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle discipline di studio oltre che ad aspetti inerenti il comportamento e la condotta; prestare ascolto e attenzione ai problemi degli studenti, e ricercare ogni possibile sinergia con le famiglie. LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A: instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà di insegnamento e la loro competenza valutativa; tenersi aggiornata su impegni, scadenze, iniziative scolastiche, controllando costantemente le comunicazioni scuola-famiglia; partecipare alle riunioni previste, in particolare quelle dell’inizio dell’anno, nel corso delle quali vengono illustrati il P.O.F., il Regolamento della scuola, le attività che saranno svolte nell’anno; verificare attraverso un contatto frequente con i docenti che lo studente segua gli impegni di studio e le regole della scuola, prendendo parte attiva e responsabile ad essa; intervenire, con coscienza e responsabilità, rispetto ad eventuali danni provocati dal figlio a carico di persone, arredi, materiale didattico, anche con il recupero e il risarcimento del danno. Il Dirigente Scolastico ______________________________ Il Genitore _______________________________ 66 12. QUADRO DELLE SANZIONI PREVISTE IN CASO DI COMPORTAMENTI SCORRETTI DA PARTE DEGLI ALUNNI Mancanze Sanzioni Organo competente 1 Assentarsi, arrivare in ritardo senza valido motivo 2 Allontanarsi dall’aula senza autorizzazione a) annotazione sul registro di classe b) comunicazione alla famiglia c) convocazione della famiglia a) richiamo verbale b) se ripetuto, annotazione sul registro di classe c) comunicazione alla famiglia d) convocazione della famiglia a) richiamo verbale b) se ripetuto, annotazione sul registro di classe c) comunicazione alla famiglia d) convocazione della famiglia e) sospensione dalle lezioni per 1 giorno a) richiamo verbale b) annotazione sul registro di classe c) comunicazione alla famiglia d) convocazione della famiglia a) richiamo verbale b) annotazione sul registro di classe c) comunicazione alla famiglia d) convocazione della famiglia Il cellulare viene comunque sequestrato e consegnato al termine delle lezioni. a) annotazione sul registro di classe b) comunicazione alla famiglia c) convocazione della famiglia d) sospensione dalle lezioni Insegnante della prima ora Coordinatore CdC Dirigente o coordinatore CdC Docente della classe Docente della classe 3 Disturbare durante le attività didattiche 4 Non eseguire i compiti e/o non portare il materiale didattico 5 Usare il telefono cellulare 6 Uso del telefonino, di fotocamere o di altre apparecchiature per riprese video e/o scatti di immagini all’interno dei locali scolastici ed eventuale diffusione Sporcare o danneggiare i locali, gli arredi, gli oggetti personali 7 a) richiamo verbale b) annotazione sul registro di classe c) comunicazione alla famiglia d) convocazione della famiglia e) sospensione dalle visite guidate e dalle gite f) sospensione dalle lezioni da 1 a 5 giorni* g) risarcimento dei danni (dovuto Coordinatore CdC Dirigente o coordinatore CdC Docente della classe Docente della classe Coordinatore CdC Dirigente o coordinatore CdC Consiglio di classe Docente della classe Docente della classe Coordinatore CdC Dirigente o coordinatore CdC Docente della classe Docente della classe Coordinatore CdC Dirigente o coordinatore CdC Docente di Classe Coordinatore di Classe Dirigente Scolastico Consiglio di Classe Docente della classe Docente della classe Coordinatore CdC Dirigente o coordinatore CdC Dirigente Consiglio di classe Dirigente 67 8 Offendere il personale scolastico o i compagni 9 Comportarsi in modo violento nei confronti del personale o di compagni 10 Ogni altro comportamento, che sia ritenuto scorretto o particolarmente grave dall’insegnante indipendentemente dalla sanzione applicata) a) richiamo verbale e richiesta di scuse Docente della classe b) annotazione sul registro di classe Docente della classe c) comunicazione alla famiglia Coordinatore CdC d) convocazione della famiglia Dirigente o coordinatore CdC e) sospensione dalle lezioni da 1 a 5 giorni * Consiglio di classe a) richiamo verbale e richiesta di scuse Docente della classe b) annotazione sul registro di classe Docente della classe c) comunicazione alla famiglia Coordinatore CdC d) convocazione della famiglia Dirigente o coordinatore CdC e) sospensione dalle lezioni da 1 a 15 giorni* Consiglio di classe a) Sanzioni commisurate alla gravità Docente della classe della mancanza Coordinatore CdC b) Spostamento momentaneo in altra Dirigente o coordinatore CdC classe di grado inferiore; Consiglio di classe Consiglio di Istituto** * Il Consiglio di classe può, in deroga, commutare la sospensione in “sospensione con obbligo di frequenza”. Può inoltre commutare la sospensione in sanzioni volte a garantire, con il massimo rigore, l’effettivo rispetto delle regole poste a presidio della legalità e di una corretta convivenza civile. Tali sanzioni s’individuano in comportamenti attivi di natura risarcitoria-riparatoria volti al perseguimento di una finalità educativa (ad esempio pulizia delle aule, svolgimento di compiti scolastici aggiuntivi, svolgimento di attività di assistenza o di volontariato nell’ambito della comunità scolastica). ** Per sospensioni superiori a 15 giorni. N.B. Le mancanze di cui ai punti 7 e 8 possono comportare un voto insufficiente in condotta, qualora siano comminate le sanzioni più gravi (sospensione); il voto insufficiente in condotta può essere assegnato anche nel caso in cui siano ripetute le mancanze di cui ai punti 3, 5, 6. 68 13. REGOLAMENTO VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Articolo 1 Le visite e i viaggi d’istruzione costituiscono iniziative complementari alle attività istituzionali della scuola: sono perciò effettuate non solo per esigenze didattiche connesse con i programmi d’insegnamento, ma anche per finalità educative (socializzazione, sviluppo dell’autonomia). Articolo 2 1. Le visite e i viaggi d’istruzione sono programmati dai docenti dei consigli di classe, interclasse e intersezione insieme con le attività didattiche entro il mese di ottobre. 2. Il piano sarà sottoposto subito dopo all’approvazione del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto, rispettivamente, per gli aspetti didattico-educativi e per gli aspetti di natura finanziaria. Articolo 3 Saranno consentite visite ed uscite non programmate ad inizio anno scolastico per esigenze didatticoeducative ritenute opportune e valide dai docenti di classe e per iniziative culturali ed eventi non prevedibili prima. Articolo 4 I genitori devono sottoscrivere un’autorizzazione alla partecipazione alla visita o al viaggio d’istruzione, nella quale specificano anche di sollevare gli insegnanti da responsabilità civili e penali per danni provocati o subiti dai figli, qualora questi non abbiano rispettato le regole stabilite e le indicazioni date dai docenti. Articolo 5 Se l’uscita interessa una sola classe sono necessari 2 accompagnatori; se più classi, un accompagnatore massimo ogni 15 alunni; un accompagnatore in più ogni uno o due alunni in situazione di handicap, secondo le occorrenze, in base alla gravità del caso. Nel designare gli accompagnatori si deve provvedere ad indicare il nominativo di un accompagnatore aggiuntivo per ogni classe per l’eventuale sostituzione in caso di assenza di uno degli accompagnatori designati. Articolo 6 Gli alunni che non partecipano alla visita o al viaggio d’istruzione rimarranno a scuola e saranno affidati ad insegnanti di una classe parallela o, in alternativa, di altra classe. Gli alunni assenti devono presentare regolare giustificazione. Al fine di non aggravare ulteriormente la quota prevista per le uscite, non è previsto alcun rimborso per gli alunni che si ritirano dalla visita programmata o che risultano assenti. Articolo 7 L’eventuale richiesta di partecipazione dei genitori va valutata in base alle esigenze educative, didattiche ed organizzative e può essere consentita nei limiti dei posti a disposizione sui mezzi di trasporto e nelle strutture di accoglienza. Articolo 8 Gli alunni dovranno versare la quota stabilita entro e non oltre il 10° giorno precedente la visita didattica o il viaggio d’istruzione utilizzando il c.c.p. della scuola. Articolo 9 Il coordinatore di classe o il docente organizzatore e responsabile della visita o del viaggio d’istruzione dovrà raccogliere tutta la documentazione 8 giorni prima: 69 - autorizzazioni sottoscritte dai genitori; ricevute dei versamenti; elenchi nominativi degli alunni partecipanti e degli alunni non partecipanti. Articolo 10 1. I contatti con le agenzie di viaggio e le ditte di trasporto sono di competenza della segreteria della scuola. 2. I docenti organizzatori curano solo gli aspetti didattici e i contatti operativi ed organizzativi con le strutture di accoglienza (responsabili di enti, musei, guide, esperti, ecc.) per quanto riguarda gli orari di visita, i tempi, le modalità. 3. Il soggetto delegato ai contatti con le agenzie di viaggio dovrà verificare la tipologia di pullman (preferibilmente del tipo gran turismo), controllare l’osservanza dell’eventuale obbligo del secondo autista e verificare la qualità e il decoro delle sistemazioni allogiative e del vitto. 4. In ogni caso non potranno essere accettate soluzioni che prevedono la sistemazione degli alunni in strutture diverse e distanti tra loro. Articolo 11 I docenti accompagnatori devono portare con sé un modello per la denuncia d’infortunio e l’elenco dei numeri telefonici e di fax della scuola. Articolo 12 Ai docenti accompagnatori, al rientro, saranno corrisposte le indennità previste dal contratto d’istituto e dalla normativa vigente in materia. 70 14. REGOLAMENTO PER L’UTILIZZO DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE DELL’ISTITUTO Premessa Visto l’art. 12 della legge 4 agosto 1977, n. 517, che prevede l'uso degli edifici scolastici fuori dell'orario del servizio scolastico "per quelle attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile", il Consiglio d'Istituto - previa delibera del Collegio dei docenti -, riconoscendo la positività di tale dettato di legge in quanto stimola un ruolo più attivo della scuola in rapporto alle esigenze della comunità ed evidenzia la funzione della stessa scuola come centro permanente di iniziative culturali e sociali e come area educativa in stretto rapporto con altre aree educative e strutture di promozione culturale e sociale, adotta il seguente Regolamento: Art. 1 Principi generali e finalità Il presente Regolamento definisce l’uso dei locali e delle attrezzature delle scuole di proprietà comunale, fuori dell’orario del servizio scolastico, per attività che individuano le strutture scolastiche come centro di promozione culturale, di convivenza sociale e civile. Art. 2 Uso dei locali scolastici L’uso dei locali scolastici al di fuori dell’orario per le attività didattiche, può essere concesso: ad associazioni, enti, persone ed altri soggetti, che non abbiano scopi di lucro e che abbiano per fine istituzionale la promozione sociale, culturale, civile, sportiva, con particolare riguardo al mondo giovanile. I Locali scolastici sono in linea di massima così individuati: palestra, spazi esterni o altri locali all’interno. I locali di cui sopra potranno ospitare, in particolare: - Iniziative di accoglienza scolastica e post-scolastica anche di natura sportiva; - Iniziative e seminari culturali ed ambientali; - Laboratori letterari; - Conferenze o forum di studio Art. 3 Modalità di presentazione della domanda per l’uso dei locali Le richieste di concessione dei locali scolastici devono essere inviate al Dirigente Scolastico e, per conoscenza, al Sindaco, almeno dieci giorni prima dall’evento e dovranno contenere, oltre all’indicazione del soggetto richiedente e il preciso scopo della richiesta, anche le generalità della persona responsabile. Il Dirigente Scolastico dovrà immediatamente comunicare eventuali motivi ostativi alla richiesta. Alla richiesta occorre allegare: 1) Dichiarazione attestante che l’attività è effettuata senza scopo di lucro; 2) Copia dello statuto, per gli enti e le associazioni, per la verifica delle finalità di cui ai precedenti articoli, se non già in possesso del Comune; 3) Elenco nominativo del personale responsabile e addetto alle attività di promozione, addetto alle funzioni di custodia e pulizia dei locali e l’impegno a comunicare, all’inizio delle attività, le persone partecipanti alle attività; 4) Dichiarazione di assunzione, per le attività da svolgersi negli spazi concessi in uso, di tutte le responsabilità sia civili che penali (comprese quelle per eventuali infortuni subiti dagli addetti ai lavori e dai 71 partecipanti) dalle quali sono sollevati: il Dirigente Scolastico, l’Amministrazione comunale, ed il personale della scuola; 5) Dichiarazione di assunzione di responsabilità per tutti gli eventuali danni accertati, di qualunque natura e per qualsiasi motivo arrecati a persone e cose che a giudizio dell’Amministrazione risultassero causati dal richiedente nell’esecuzione delle attività, nonché di impegno a provvedere a proprie spese a rifondere i danni causati; 6) Impegno a contrarre, successivamente al nulla-osta dell’autorità scolastica ed in ogni caso prima dell’utilizzo dei locali, idonea e specifica polizza assicurativa per la copertura dei rischi di responsabilità civile verso terzi per danni a persone e cose a garanzia degli obblighi di cui ai precedenti punti; 7) Per il personale impegnato a titolo di volontariato il richiedente, dovrà dichiarare l’impegno a contrarre apposita polizza assicurativa con massimali congrui per danni che possano derivare al personale medesimo o che dallo stesso vengano causati agli utenti o a terzi; 8) Dichiarazione di impegno ad organizzare eventuali manifestazioni con la presenza di pubblico a condizione che non vengano richieste somme di danaro ad alcun titolo, da indicarsi nella domanda, e a non installare nei locali, attrezzi o impianti che possano ridurre la disponibilità degli stessi; Art. 4 Modalità di autorizzazione L’uso dei locali e delle attrezzature è concesso ai richiedenti di norma soltanto fuori dell’orario scolastico, con apposito contratto di concessione sottoscritto dal Dirigente Scolastico e firmato per accettazione da un rappresentante del soggetto richiedente. Il Dirigente Scolastico dispone con atto formale la concessione dei locali scolastici e delle attrezzature in virtù degli artt. 331 e 502 del Regolamento di contabilità scolastica (Decreto Interministeriale n. 44 del 1 febbraio 2001), e secondo i criteri e i limiti stabiliti con propria deliberazione del Consiglio d’Istituto del presente regolamento. Copia del contratto di concessione in uso temporaneo dei locali e delle attrezzature richieste sarà inviato per conoscenza dal Dirigente Scolastico al Sindaco. In caso di più domande per lo stesso periodo, di norma, prevale l’ordine di presentazione al protocollo. 1 Art.33 (Interventi del Consiglio di istituto nell'attività negoziale) 2. Al Consiglio di istituto spettano le deliberazioni relative alla determinazione dei criteri e dei limiti per lo svolgimento, da parte del dirigente, delle seguenti attività negoziali: c) utilizzazione di locali, beni o siti informatici, appartenenti alla istituzione scolastica, da parte di soggetti terzi; 2 Art.50 (Uso temporaneo e precario dell'edificio scolastico) 1. La utilizzazione temporanea dei locali dell'istituto forniti dall'ente locale competente può essere concessa a terzi, con l'osservanza dell'articolo 33, comma 2, lettera c), a condizione che ciò sia compatibile con la destinazione dell'istituto stesso ai compiti educativi e formativi. 2. Con la attribuzione in uso, l'utilizzatore assume la custodia del bene e risponde, a tutti gli effetti di legge, delle attività e delle destinazioni del bene stesso, tenendo nel contempo esente la scuola e l'ente proprietario dalle spese connesse all’utilizzo. 3. L'edificio scolastico può essere concesso solo per utilizzazioni precarie e previa stipulazione da parte del concessionario, di una polizza per la responsabilità civile con un istituto assicurativo. 72 Art. 5 Obblighi ed oneri a carico dei soggetti autorizzati I soggetti autorizzati dovranno: a) Assumere a proprio carico il personale per la custodia e la pulizia dei locali; b) Assumersi pienamente ed incondizionatamente ogni responsabilità civile, patrimoniale e penale per l’eventuale danno che dall’uso dei locali e delle attrezzature possono derivare a persone e cose, esonerando il dirigente scolastico, il personale della scuola e l’Amministrazione comunale da ogni qualsiasi responsabilità per i danni stessi; c) Impegnarsi a non organizzare spettacoli o manifestazioni con presenza di pubblico, ad esclusione di quelle non richiedenti somme di danaro ad alcun titolo. A non installare attrezzi e/o impianti che possano ridurre la disponibilità del locale concesso in uso, se non previa autorizzazione scritta della autorità preposta; d) Risarcire tempestivamente eventuali danni provocati all’immobile e alle attrezzature nel corso delle attività; e) Restituire, dopo l’utilizzo, la piena funzionalità ai locali, agli impianti ed alle attrezzature con una perfetta pulizia dei locali ed una accurata manutenzione degli attrezzi che, comunque, dovranno essere riportati nell’ordine in cui erano sistemati all’inizio delle attività; f) Impegnarsi a prevedere, nel caso si stabiliscano forme di contribuzione da parte degli utenti, una significativa riduzione tariffaria da praticare ai disabili, agli anziani, ai soggetti in particolare condizione di disagio socio-economico, segnalati dall’Amministrazione Comunale, attraverso i servizi sociali e da concordarsi in sede di preventiva autorizzazione. Nel caso in cui un locale venga concesso in uso, nello stesso giorno ma in fasce orarie diverse, a più richiedenti, il Dirigente Scolastico potrà accertare lo stato del locale dopo l’uso di ciascun richiedente. Prima dell’accesso all’uso dei locali scolastici e delle attrezzature, il concessionario e un addetto della scuola, a ciò designato dal Dirigente Scolastico, faranno constatare da apposito verbale lo stato dei locali e delle attrezzature medesime. Analogo controllo sarà effettuato al termine del periodo di durata della concessione d’uso. Eventuali danni conseguenti all’uso saranno accertati, al momento della cessazione dell’uso dei locali e delle attrezzature, in contraddittorio tra i due soggetti sopra indicati. Il Comune si assumerà gli oneri connessi alle spese per energia elettrica, riscaldamento, manutenzione ordinaria e straordinaria, salvo che per gli eventuali danni arrecati dai soggetti autorizzati ai locali ed agli impianti. Art. 6 Sospensione e revoca dell’autorizzazione In caso di reiterata mancanza della pulizia il Dirigente Scolastico, sentito il Presidente del Consiglio di Istituto e l’Amministrazione comunale, può sospendere temporaneamente o fino al termine dell’anno scolastico la concessione di uso dei locali e delle attrezzature dati in concessione. Il Dirigente Scolastico, sentita l’Amministrazione comunale, si riserva la facoltà di sospendere o revocare le autorizzazioni in caso di violazioni accertate. In caso di danno arrecato agli immobili, agli impianti o alle attrezzature, su segnalazione del Dirigente Scolastico e su stima dell’Ufficio Tecnico Comunale, sarà addebitato al richiedente l’importo per il 73 risarcimento del danno. Art.7 Limiti e durata della concessione La concessione ha carattere temporaneo e la durata è stabilita nel provvedimento amministrativo del Dirigente Scolastico. L’utilizzo dei locali scolastici è riservato esclusivamente al richiedente e non è consentita la cessione a soggetti terzi. Art. 8 Abrogazioni Con l'entrata in vigore del presente regolamento è abrogato e cessa pertanto di avere efficacia il precedente regolamento e le disposizioni ad esso collegate. Art. 9 Pubblicità Copia del presente regolamento, sarà pubblicato nel sito web dell’Istituto e del Comune, e sarà tenuta a disposizione del pubblico presso l’ufficio di segreteria. Art. 10 Entrata in vigore Il presente regolamento entrerà in vigore con l’anno scolastico 2015 /2016. 74