- Istituto Comprensivo Statale di Curinga

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI CURINGA
SCUOLA DELL'INFANZIA - SCUOLA PRIMARIA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CURINGA
VIA MAGGIORE PERUGINO - 88022 CURINGA Cod. Fis. 92012940794
Cod. Mecc. CZIC82200V - TEL. 0968/73087 FAX 0968/739801
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Pec: [email protected]
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1. Il PIANO, L’ISTITUTO
1. - IL P.O.F.: NATURA E FINALITA’ ---------------------------------------------------------------------------4
2. L'ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI CURINGA: STORIA E FISIONOMIA
2.1 – LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ---------------------------------------------------------5
2.2 - LA SCUOLA PRIMARIA --------------------------------------------------------------------------------------6
2.3 - LA SCUOLA DELL’INFANZIA ------------------------------------------------------------------------------- 7
3. II CONTESTO SOCIO-ECONOMICO E CULTURALE -------------------------------------------------------------------7
3.1 -STRUTTURE OPERANTI SUL TERRITORIO ----------------------------------------------------------------9
4.
SCELTE EDUCATIVE DELLA SCUOLA--------------------------------------------------------------------------------------------------------- - --- --10
4.1- ANALISI DEI BISOGNI ---------------------------------------------------------------------------------------- 10
4.2- FINALITÀ GENERALI INDIVIDUATE IN RELAZIONE AI BISOGNI RILEVATI------------------------ 11
5.
CURRICOLO VERTICALE --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 12
5.1- QUADRO DI RIFERIMENTO-------------------------------------------------------------------------------- 12
5.2- PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL I CICLO DI ISTRUZIONE-------------------------- 13
5.3 - TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE E OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
DELLE DISCIPLINE--------------------------------------------------------------------------------------------14
5.4- LINEE METODOLOGICHE-----------------------------------------------------------------------------------14
5.5- VALUTAZIONE-------------------------------------------------------------------------------------------------15
5.5.1-LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA---------------------------------------------------21
5.5.2- GRIGLIE E RUBRICHE DI VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA E
SECONDARIA DI I GRADO--------------------------------------------------------------------------------23
5.5.3- CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA-----------------------------------------32
5.5.4- REGOLE COMUNI PER L’AMMISSIONE DEGLI ALUNNI ALLA CLASSE SUCCESSIVA---------34
5.5.5- ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE----------------------------- 35
5.6 - CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE---------------------------------------------------------------- 41
6.
RISORSE----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------42
6.1 - RISORSE UMANE---------------------------------------------------------------------------------------------42
6.2 - RISORSE MATERIALI: RISORSE STRUTTURALI E STRUMENTALI- RISORSE FINANZIARIE-----42
7.
ORARIO E ORANIZZAZIONE DELLE SEZIONI-------------------------------------------------------------------------44
7.1 - SCUOLA DELL’INFANZIA------------------------------------------------------------------------------------44
7.2 - SCUOLA PRIMARIA ------------------------------------------------------------------------------------------46
7.3 - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO --------------------------------------------------------------48
8.
ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO ------------------------------------------------------------------------------------50
8.1- INCARICHI E FUNZIONI ------------------------------------------------------------------------------50
8.2 - FIGURE SENSIBILI------------------------------------------------------------------------------------52
8.3 - I SERVIZI AMMINISTRATIVI AUSILIARI -----------------------------------------------------------------55
8.4 - IL CONSIGLIO DI ISTITUTO ---------------------------------------------------------------------------------56
8.5 - R.S.U ------------------------------------------------------------------------------------------------------------56
9.
LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO ---------------------------------------------------------------------57
9.1 - INTRODUZIONE -----------------------------------------------------------------------------------------------57
9.2 - MODALITA’ DELLA VALUTAZIONE -------------------------------------------------------------------- - 57
2
10.
REGOLAMENTO DI ISTITUTO ------------------------------------------------------------------------------------------58
10.1
REGOLAMENTO COLLABORATORI SCOLASTICI-----------------------------------------------------------------62
10.2
REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI ALUNNI ---------------------------------------------------------------- 62
11.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ ---------------------------------------------------------------------66
12. QUADRO DELLE SANZIONI PREVISTE IN CASO DI COMPORTAMENTI SCORRETTI DA PARTE DEGLI
ALUNNI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 67
13.
REGOLAMENTO VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE---------------------------------------------------- 69
14.
REGOLAMENTO PER L’UTILIZZO DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE DELL’ISTITUTO -----------------71
3
1 - IL PIANO, L'ISTITUTO
1.1 – IL P.O.F.: NATURA E FINALITÀ
In ottemperanza alle norme vigenti sull' autonomia, l'Istituto Comprensivo Statale di Curinga definisce col presente
documento il proprio Piano dell'offerta formativa (POF).
Tale strumento si configura come un progetto organico ed efficiente che lo stesso Istituto si impegna a
realizzare dopo aver interpretato ed integrato, in base alla propria competenza e alla deontologia professionale
degli operatori, le consegne istituzionali e gli specifici bisogni del contesto spazio-temporale onde assolvere ai compiti
ad esso assegnati di educazione, formazione ed istruzione.
Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale di questa istituzione
scolastica ed esplicita la progettazione curriculare ed extracurriculare, educativa ed organizzativa che essa adotta
nell'ambito della propria autonomia (DPR 275/1999 art. 3, comma 1).
Esso mira all'attivazione di interventi che abbiano come obiettivo primario quello dello sviluppo integrale
della persona umana. A tal fine esso è coerente con i traguardi formativi previsti per la Scuola Secondaria di
primo grado, per la Scuola Primaria e per la Scuola dell'Infanzia, a livello nazionale (Indicazioni Nazionali per il
Curricolo), ma adatta quegli interventi alle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà
locale, sulla base dei principi di decentramento e di sussidiarietà che informano l'art. 21 della legge 59/1997 con
cui viene stabilita l'autonomia delle istituzioni scolastiche (cfr. inoltre DPR 275/1999 art. 1, comma 2 ed art. 3, comma 2).
Progettazione ed interventi vengono inoltre adeguati alla domanda delle famiglie ed alle caratteristiche specifiche
dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo (D.P.R. n° 275/1999, art. 1, comma 2).
Il presente Piano è l'espressione di tutte le componenti della Scuola.
Esso, nella prospettiva dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, garantisce la "libertà di insegnamento ed il
pluralismo culturale", "comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le
corrispondenti professionalità" (D.P.R. n° 275/1999, art 1, comma 2 ed art. 3, comma 3).
II processo di formazione del documento parte da una attenta valutazione delle proposte didattico-formative
avanzate dalla Scuola dell'Infanzia, dalla Scuola Primaria, dalla Scuola Secondaria di I grado, alla quale segue una
accurata esplorazione del contesto socio-culturale mediante contatti e confronti con le famiglie, con gli Enti locali, con
altri soggetti ed agenzie. I risultati delle analisi esaminati dal Consiglio di Istituto costituiscono gli indirizzi generali di
gestione e di amministrazione su cui si fonda il Piano che, una volta approvato dal Collegio dei Docenti, viene poi
adottato dal Consiglio d'Istituto e adeguatamente pubblicizzato.
II dirigente scolastico provvede in tempi e modi opportuni ad attivare necessari rapporti con gli enti
locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio ed a promuovere le
operazioni necessarie all'attuazione del Piano
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2 - L'ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI CURINGA: STORIA E FISIONOMIA
2.1 – LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Nell'anno 1959/60 veniva istituita la Scuola di Avviamento Professionale, la quale si sarebbe poi trasformata in
Scuola Media con la riforma del 1962/63 e nell’attuale Scuola secondaria di primo grado con la legge 28 marzo 2003, n.
53.
Negli anni '60 e negli anni '70 la Scuola è stata diretta, per alcuni periodi, da Capi di Istituto originari di Curinga,
mentre dai primi anni '80 al corrente anno scolastico la Scuola è stata diretta da Capi d’Istituto e Dirigenti Scolastici
curinghesi. Le capacità professionali, la dedizione, la conoscenza diretta dei nuclei familiari, delle strutture sociali, delle
tradizioni e dei modelli culturali dell’ambiente hanno consentito di prestare un servizio assiduo e qualificato. Nella sede
centrale la massima espansione della popolazione scolastica si verificava tra la fine degli anni ‘70 ed i primi degli anni '80.
Iniziava da allora un certo decremento. Relativamente stabile si presenta la situazione della sezione staccata di Acconia,
che veniva istituita nei primi anni '70.
Numerosi ex allievi della Scuola si sono brillantemente affermati nell'esercizio delle diverse professioni, anche
se non pochi sono stati costretti ad emigrare per trovare lavoro o hanno dovuto attendere a lungo prima di poter
avere una occupazione stabile.
Frequenti sono gli attestati di apprezzamento dei dirigenti degli Istituti Superiori (prevalentemente di Lamezia
Terme e Vibo Valentia) nei riguardi degli ex allievi della Scuola Media dell’attuale Istituto Comprensivo di Curinga,
che quegli Istituti frequentano.
L’Istituto ha sempre operato in una prospettiva aperta agli sviluppi e alle problematiche di un più ampio contesto
nazionale, europeo, planetario. Così, l’esigenza del superamento di una persistente concezione di tipo retorico e
vetero-umanistico degli insegnamenti dell'area linguistico-espressiva ha condotto al potenziamento delle conoscenze
di registri diversi del linguaggio verbale (quotidiano, burocratico, epistolare, letterario) ed alla sperimentazione dello
studio dei linguaggi fotografici, teatrali, cinematografici, pubblicitari, giornalistici. Una analoga varietà di
sperimentazioni si effettuava nel campo dei linguaggi figurativi e musicali.
Negli stessi anni, visti gli importanti cambiamenti nell’assetto politico-economico europeo e l'intensificarsi dei flussi
migratori dall’Europa dell’Est e dal vasto mondo extracomunitario verso l'Europa Occidentale, la Scuola ha dedicato una
attenzione centrale all'educazione degli allievi e alle prospettive mentali ed etiche del dialogo interculturale.
Sullo sfondo di un tale orizzonte, tenuto conto del fatto che tanto più si è predisposti positivamente all'accettazione
dell'altro quanto più matura e robusta è la coscienza della propria identità, si intensificava la sperimentazione
dell'insegnamento della lingua latina (avviato già dai primi anni '80 mediante l'utilizzo del monte ore del tempo prolungato).
Inoltre, sempre nella prospettiva del dialogo interculturale, tenuto conto dell'importanza assunta a livello mondiale dalla
lingua inglese, si attivavano, a partire dall'anno scolastico 1990-'91, corsi sperimentali di insegnamento della stessa lingua
inglese e, a partire dall'anno 1998-'99, i corsi di lingua inglese su progetto; si offriva così agli allievi la possibilità di accedere alla
conoscenza di due lingue straniere, essendo da sempre insegnata nella Scuola la lingua francese come prima lingua.
Dall’anno scolastico 2007/2008 si è potenziato l’insegnamento della lingua inglese grazie ai finanziamenti europei: si
realizzano infatti corsi affidati ad esperti esterni prevalentemente madrelingua, con la possibilità di conseguire la
certificazione di un Ente Certificatore esterno riconosciuto o accreditato a livello internazionale.
Nell'anno scolastico 1994/95 veniva creato il primo nucleo del gabinetto multimediale utilizzato poi sia come laboratorio
linguistico che come laboratorio per l'insegnamento dell'uso del computer. Per controbilanciare la preoccupante tendenza
alla fuga dal territorio e incentivare, invece, un radicamento cordiale ed insieme critico nello stesso, si svolgevano studi e
ricerche che evidenziavano il ricco spessore storico del vissuto culturale delle popolazioni meridionali. Tali studi e ricerche
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(alcune delle quali venivano pubblicate col contributo della Regione Calabria - legge 27/1985) trovavano nel prof.
Sebastiano Augruso un punto di riferimento insostituibile.
Dall'anno 1998/99 la Scuola ha avviato la sperimentazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, attivando corsi
facoltativi di lingua inglese, (progetto lingue 2000), uso del computer, lingua latina, cultura del territorio, potenziamento
dell'uso dei linguaggi non verbali (attività figurative, attività musicali).
Con la creazione dell’Istituto Comprensivo, le esperienze condotte negli anni precedenti nei diversi ordini di scuola sono
confluite in un progetto unitario e condiviso e l’Istituto tende sempre più a qualificarsi come scuola del territorio, proprio
perché può dialogare più intensamente e con maggiore convinzione con gli enti locali, le associazioni, le famiglie, il
volontariato, gli istituti culturali, affinché tutti questi soggetti contribuiscano ad arricchire l’offerta formativa della scuola.
Inoltre, l’Istituto ha utilizzato i più recenti strumenti gestiti dalla Commissione europea per realizzare la coesione
economica e sociale di tutte le regioni dell'Unione e ridurre il divario tra quelle più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo.
Sono i cosiddetti Fondi strutturali stanziati per il 2007-2013 ed erogati alle scuole dal Ministero dell'Istruzione dell'Università
e della Ricerca sulla base dei Programmi Operativi Nazionali ideati per sostenere l’innovazione e la qualità del sistema
scolastico in quattro Regioni del Sud Italia (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e colmare il divario con le altre aree territoriali
del Paese e dell’Unione Europea. Si tratta, dunque, di un importante piano di sostegno finanziario allo sviluppo del sistema
di istruzione e formazione delle regioni del mezzogiorno d’Italia dal quale il nostro Istituto riceve finanziamenti per la
realizzazione di diversi progetti. Progetti che hanno permesso di realizzare qualificati percorsi formativi destinati ai docenti
ed agli allievi e di modernizzare gli ambienti scolastici dotandoli di moderni laboratori informatici, scientifici e lavagne
interattive.
2.2 - LA SCUOLA PRIMARIA
La scuola Elementare di Curinga, ora Scuola Primaria, che fino al 1962 dipendeva dalla Direzione Didattica di Maida, ha
conosciuto diverse difficoltà dovute alla mancanza di un apposito edificio; le varie classi erano infatti ospitate in locali privati,
spesso si trattava di magazzini bui ed inospitali.
Nel 1963, con l'istituzione della Direzione Didattica di Curinga, si ha il collaudo dell'edificio di via Cesare Cesareo
costruito, dal punto di vista logistico, secondo i canoni dell'edilizia scolastica e dotato - oltre che dei vari servizi della cucina, del refettorio, della palestra.
Intanto anche nelle zone collinari e montane venivano istituiti nuovi plessi: a quelli di Caccia e Zecca si aggiungevano le
scuole uniche pluriclassi di Centone, Jencarella ed Agrosini. In alcuni di essi la scuola era differenziata in cicli e, per alcuni
fortunati periodi, ha funzionato singolarmente anche qualche classe. Sono sorte perfino le scuole materne di Centone e di
Croce Cappello.
Con lo spopolamento delle varie borgate, causato dall'emigrazione in massa dei giovani, anche questi plessi vengono
ridimensionati, per cui si assiste alla soppressione a catena delle scuole di Agrosini, di Jencarella e di Caccia.
Intanto, per la politica degli accorpamenti, in virtù, ovviamente, del miglioramento delle strade di collegamento di
Curinga con tutte le frazioni, il servizio di trasporto degli alunni è stato esteso ai bambini della scuola elementare e materna e
così tutti gli scolari delle borgate montane sono confluiti nelle scuole del Capoluogo.
La Scuola Primaria di Acconia affonda le sue radici in tempi abbastanza lontani. La sua esistenza è certamente
documentabile ad ottobre del 1915, ma molto probabilmente la scuola, come istituzione statale, esisteva già da prima.
Dopo i primi locali di fortuna, in seguito alla bonifica della piana ed alla costruzione del villaggio agricolo, con
l’inaugurazione della nuova Acconia dall’anno scolastico 1931-32 la Scuola veniva ospitata in un apposito Edificio
Scolastico sorto nella piazzetta centrale vicino alla Chiesa. Con la moltiplicazione degli insediamenti nella Piana ed il
naturale aumento della popolazione scolastica nell’immediato dopoguerra del secondo conflitto mondiale è stato
necessario reperire nuovi locali da adibire ad aule. All'inizio della seconda metà del 1900, grazie alla disponibilità di un
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sempre più consistente numero di maestri, furono istituite nuove scuole in tutta la periferia e sorsero numerosi plessi
scolastici nelle diverse contrade.
Negli anni Sessanta Acconia ha conosciuto una vera e propria esplosione edilizia.
Nel 1977 l’affitto di Palazzo Perugini in via Carducci permette l'accorpamento di un buon numero di classi prima
allogate qua e là in stanze nel piccolo centro. Successivamente, quando nel 1985 viene costruito l'edificio di via
Turati, si giunge al trasferimento nei nuovi locali di ben cinque sezioni.
Nel febbraio del 1993, con l'inaugurazione dell'attuale edificio scolastico e con la creazione del servizio di
scuolabus, esteso anche agli alunni delle elementari, si assiste ad un rapido e concitato accentramento di tutti i plessi
gravitanti su Acconia. Nel 1997/98, con il conglobamento del plesso di Ferraiolo, si concludono le operazioni di
accorpamento, per cui su tutto il territorio si hanno solo due poli scolastici: Curinga centro ed Acconia.
Dall'anno scolastico 2002/2003 le sezioni delle elementari, prima allogate nei due padiglioni costruiti nell'area
adiacente al punto di confluenza di via Manzoni con via Prato S. Irene, per il contemporaneo ampliamento delle
due strutture, sono state concentrate nell'isolato Nord, mentre in quello Sud ha trovato la sua sede definitiva la
sezione staccata della scuola media, prima ospitata in un edificio improprio. Si acquisiva così, per un fortuito
caso, la rara prerogativa, anche dal punto di vista logistico, dell'unità dell'Istituto Comprensivo nato l'anno prima.
2.3 - LA SCUOLA DELL’INFANZIA
Con la legge istitutiva della scuola materna (18 marzo 1968 n. 144) anche a Curinga si cominciò a diffondere tale
tipo di scuola.
Dapprima si è trattato di piccole scuole sparse nel vasto territorio comunale con finalità piuttosto assistenziali
nei confronti delle famiglie impegnate nelle varie attività locali.
Parallelamente al calo demografico e alla progressiva evoluzione economica e culturale nello stesso tessuto
connettivo sociale, per le varie piccole scuole cominciò un graduale processo di accorpamento che ha portato oggi alla
sola esistenza di due plessi centrali, Curinga ed Acconia.
Tale situazione ha avuto il pregio di amalgamare meglio, sin dai primi anni di vita, i bambini delle varie
contrade, spesso lontane fra loro, animate da vecchi pregiudizi e antichi preconcetti. Ha determinato altresì un
notevole vantaggio perché la scuola dell'infanzia si è qualificata dal punto di vista pedagogico e culturale.
Superando definitivamente la sua primitiva impronta assistenziale si è andata via via caricando di intensa
vocazione educativa e il suo ruolo attuale di veicolo primario dell'educazione infantile oggi è indiscusso, riuscendo a
rispondere in modo ottimale alle istanze educative familiari e sociali.
Nell'ambiente curinghese essa è considerata veramente il primo segmento di tutto l'iter scolastico. Un gradino
che ormai non può essere saltato senza notevoli danni per lo sviluppo formativo del bambino.
3 - II CONTESTO SOCIO-ECONOMICO E CULTURALE
L' Istituto Comprensivo Statale di Curinga raccoglie l'utenza del territorio di Curinga (CZ), centro dell'area
meridionale del Lametino, caratterizzato da una fisionomia socio-economica e socio-culturale piuttosto articolata.
La sede centrale dell'Istituto comprende nel suo bacino di utenza anche la popolazione di alcuni piccoli centri di alta
collina (S. Salvatore, Croce Cappello, Jencarella, Centone, Zecca, Bellifichi ecc.), anche se la maggior parte degli allievi che
frequenta la sede centrale risiede nel capoluogo.
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Il tessuto sociale di questo è relativamente omogeneo e vi prevalgono i caratteri che abitualmente
connotano le aree popolari di medio livello dei paesi calabresi del nostro tempo. Sul piano economico non si
scende, generalmente, sotto il livello della sicurezza, non mancano le situazioni di agiato benessere e rare sono
le situazioni di grave indigenza, anche se emerge qualche situazione di disagio. Permane la coscienza del valore
morale e sociale del lavoro, ma è diffuso uno stato d'animo di precarietà per la difficoltà di trovare sbocchi occupazionali
per i giovani.
Emerge chiara l'urgenza di una più convinta ed attiva valorizzazione delle istituzioni, delle associazioni, delle aggregazioni,
antiche e nuove, operanti nel campo della socializzazione e della trasmissione/riplasmazione dei modelli culturali.
Solo in una tale prospettiva si può sperare di neutralizzare gli esiti negativi di un avviato processo di sfilacciamento del
tessuto socio-culturale della comunità (da comprendersi, in ogni caso, all'interno di un più ampio processo di globalizzazione
economica e di omologazione culturale) che provoca vistose fratture tra livelli generazionali e determina una sorta di
progressiva estraneità, tra l'altro, verso lo stesso contesto urbano-storico, risolvendosi, alla fine, in un indebolimento del
senso di sé e dell'autostima comunitaria in una fuga dal territorio, nelle difficoltà di comunicazione interpersonale.
Il processo di crisi dell'assetto produttivo tradizionale basato sull'agricoltura e sull'artigianato, che prendeva visibilmente
corpo già a partire dalla fine degli anni '50 e dagli inizi degli anni '60 del secolo XX, assumeva negli ultimi anni la fisionomia
preoccupante di uno sfaldamento generalizzato, determinando la tendenza all'abbandono dei settori primario e secondario
a favore del terziario.
Continua ad avere un certo peso il cosmo di valori ereditato dalla tradizione. Visibile è la funzione aggregante che ancora
svolgono le istituzioni sociali pure trasmesse dalla tradizione (famiglia, parentela, rione, rapporti amicali) all'interno delle quali
si sviluppano prevalentemente i rapporti interpersonali.
Per concludere, si può certamente affermare che la comunità di Curinga attraversa oggi una delicata fase di
transizione, nella quale, da una parte, appare come irrisolto il suo rapporto col proprio passato, ora intuito come puro
disvalore e fatto perciò oggetto di rimozione, ora richiamato col sentimento di una nostalgia superficiale e destorificante,
dall'altra, rimane ambiguo il rapporto con la modernità che genera comportamenti contraddittori, ora di sudditanza
acritica verso il modello metropolitano, ora di rifiuto e di diffidenza pregiudiziali.
Le sezioni staccate dell'Istituto di Acconia sono frequentate da alunni provenienti da un’ampia area del comune,
soprattutto dalla frazione omonima, ma anche da un pulviscolo di minuscoli insediamenti della stessa Piana o di zone
pedemontane. Peculiari, rispetto al capoluogo ed alle frazioni di alta collina, sono i caratteri socio-economici e culturali di
Acconia e degli altri piccoli centri rurali che intorno ad essa gravitano. Da qualche decennio, l'agricoltura della zona (con
prevalenza del settore ortofrutticolo) ha decisamente assunto un carattere intensivo con decisa proiezione commerciale.
Vistosa è l'espansione edilizia.
Sul piano demografico, all'originario piccolo nucleo di abitanti culturalmente omogeneo alla popolazione di Curinga, si
aggiungevano prima massicce ondate di immigrati proveniente dalla Sicilia, dalla Campania, da altre Regioni, da città e paesi
vicini, e poi, negli ultimi decenni, immigrati extracomunitari richiamati dalla crescente domanda, nel settore agricolo, di lavoro
bracciantile. La domanda educativa è pertanto fortemente segnata dai problemi connessi alla eterogeneità della
popolazione, alla necessità di una forte educazione interculturale ed alle carenze di modelli culturali e di istituzioni socializzanti
che godano del prestigio della tradizione.
Si sta gradualmente affermando l'associazionismo culturale, religioso e sportivo.
Le famiglie degli alunni, sia della sede centrale che della sezione staccata, sono generalmente interessate al buon
andamento scolastico dei propri figli.
Si può affermare, a conclusione, che, nonostante le difficoltà sopra evidenziate, l'intero arco delle agenzie educative
espresse dal tessuto sociale - associazioni, istituzioni, enti pubblici - appaiono dotati di grandi potenzialità in ordine alla
formazione e la Scuola si pone nei loro confronti in un atteggiamento di fiducia e di collaborazione.
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Di più, proseguendo lungo una linea già sperimentata spontaneamente, intendendo assecondare la ratio ispirativa delle
norme sull'autonomia delle istituzioni scolastiche, l'Istituto Comprensivo Statale di Curinga si propone di agire non come
realtà esterna, ma come attivo soggetto interno alla complessa maglia di organismi che operano per la trasmissione dei
saperi della comunità, come struttura di raccordo tra quegli organismi, come spazio creativo di ipotesi nuove, per la crescita
integrale e lo sviluppo di ogni singola persona e della comunità stessa nel suo complesso.
Ai fini della propria azione formativa, pertanto, l’Istituto considera tutti i soggetti istituzionali, l’Ente Locale, le Associazioni
e le agenzie varie operanti sul territorio quali interlocutori significativi dei quali utilizzare proficuamente competenze e
disponibilità. Con essi il nostro Istituto cercherà di stabilire un rapporto di costruttiva collaborazione e di piena reciprocità e si
renderà disponibile ed aperto ad iniziative che dagli stessi Enti e Associazioni potranno essere proposte nel corso dell’anno.
L’Istituto favorisce il dialogo scuola-famiglia e tiene conto, pur nella sua autonomia progettuale, delle esigenze
manifestate.
L’Istituto è aperto alla collaborazione con altre istituzioni scolastiche, soprattutto con quelle che operano nel circondario
lametino e vibonese e verso le quali si indirizzano i nostri ragazzi una volta ultimata la scuola secondaria di primo grado.
L’informazione per arricchire e far conoscere la propria offerta formativa è in rapporto con il territorio più vasto anche
attraverso le attuali tecnologie telematiche.
3.1. STRUTTURE OPERANTI SUL TERRITORIO
-
Comune
Chiesa
Caserma dei Carabinieri
Associazioni di volontariato (Croce Rossa e altre)
Biblioteca comunale
Associazioni sportive
Associazioni culturali
Farmacia
Guardia medica
Ristoranti
Laboratori artigianali e industriali
Aziende agricole
Istituti di credito
Casa di accoglienza per anziani
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4 - LE SCELTE EDUCATIVE DELLA SCUOLA
L'autonomia scolastica non rappresenta solo un fatto amministrativo, ma investe globalmente l'organizzazione della
didattica, che deve sempre più adeguarsi alle esigenze peculiari dell'utenza specifica di ogni singolo istituto.
La scuola deve essere in grado di pianificare tutti gli interventi che convergono verso il comune obiettivo della formazione
personale e culturale degli allievi e quindi intervenire esplicitamente sul processo formativo dell'allievo. I contenuti trasmessi
non sono più l'obiettivo dell'insegnamento, ma strumenti per favorire lo sviluppo e il potenziamento di abilità, capacità
e competenze per affrontare una realtà complessa, che richiede menti duttili.
In questa prospettiva la scuola deve porre al centro non più l’insegnamento, ma il processo di
apprendimento. L'allievo deve trasformarsi da spettatore di lezioni frontali ad attore protagonista del processo di
"costruzione" del suo sapere e della sua personalità.
L’obiettivo fondamentale dell’azione formativa del nostro Istituto è quello di favorire in tutti gli alunni
ambiti sempre più ampi di autonomia, competenza, valori personali e sociali. La nostra Scuola si pone al
servizio di ciascun alunno per aiutarlo a crescere e a vivere consapevolmente nel mondo, per soddisfare i suoi
bisogni, per fargli acquisire quegli strumenti, quella padronanza e quelle abilità tali da metterlo in grado di
confrontarsi responsabilmente con la realtà e integrarsi con essa.
Il docente, in questa nuova prospettiva, non deve più costruire un programma elencando gli argomenti, ma deve
progettare un percorso didattico funzionale al perseguimento di traguardi di competenze e ciò significa capovolgere
l’usuale azione didattica che ha sempre avuto come punto di partenza i contenuti disciplinari e le abilità/conoscenze ad
essi sottese. I saperi codificati ed i contenuti tradizionali devono, al contrario, diventare oggetti a partire dai quali l'alunno
costruisce il proprio processo di apprendimento. La programmazione didattica si pone, quindi, come strumento che gli
insegnanti devono predisporre per organizzare un corretto processo educativo orientato alla crescita dello studente in
tutte le sue dimensioni: cognitiva, operativa, relazione. (I Piani di lavoro disciplinari saranno progettati per unità di
competenze sulla base di un format opportunamente predisposto (vedi Allegato A1)).
La progettualità educativa, curriculare, extracurriculare attraverso percorsi di accoglienza, inclusione, continuità,
orientamento mira a promuovere lo sviluppo della persona attraverso la conoscenza del sé e del territorio, ponendo
attenzione all’integrazione e alla valorizzazione delle differenze, con particolare riferimento agli alunni con disabilità, alunni
stranieri, con disturbi nell’apprendimento e con bisogni educativi speciali ( DSA e BES).
4.1 ANALISI DEI BISOGNI
Dall’analisi del contesto socio-culturale e ambientale riferito al nostro territorio, si individuano i seguenti
bisogni formativi:
Ambito personale
- Bisogni riferiti alla sfera emotiva ed affettiva
- Bisogno di acquisire un livello di autonomia adeguato all’età di riferimento
- Bisogno di maturare consapevolezza di sé e del proprio ruolo, senso di responsabilità rispetto agli impegni,
capacità di discernimento, capacità di riconoscere e di affrontare le difficoltà.
Ambito sociale
- Bisogno di incontro, di scambio, di esperienze d’interazione efficace e costruttiva
- Bisogno di conoscere e di interiorizzare le fondamentali regole di convivenza
- Bisogno di maturare abilità relazionali adeguate all’età di riferimento
- Bisogno di maturare atteggiamenti di accoglienza e di rispetto nei confronti dell’altro, indipendentemente
dalle condizioni che possono determinare diversità (fisiche, di genere, socio-economiche, culturali,
religiose).
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Ambito cognitivo
- Bisogno di arricchimento del personale bagaglio di esperienze
-Bisogno di sviluppare le competenze linguistiche funzionali allo sviluppo del pensiero, ai fini di
un’interazione consapevole ed efficace
- Bisogno di maturare un positivo approccio alle esperienze di lettura, importanti per lo sviluppo emotivo
ed affettivo, nonché utili all’arricchimento dell’immaginario e del personale bagaglio di conoscenze.
- Bisogno di acquisire l’attitudine a leggere la realtà per individuarne i nodi problematici; a domandarsi il
perché delle cose; ad attivarsi per escogitare strategie efficaci di azione e/o di risoluzione.
- Bisogno di acquisire un metodo di studio ordinato ed efficace
- Bisogno di apprendere in modo consapevole e di sviluppare la capacità di imparare ad imparare.
Ambito culturale
- Bisogno di conoscere l’ambiente, le bellezze naturali e storico-artistiche, con particolare riferimento alla
realtà del nostro territorio, la realtà linguistica e culturale, per maturare atteggiamenti di curiosità e di
rispetto nei confronti del patrimonio collettivo.
-Bisogno di recuperare e valorizzare le proprie tradizioni socio-culturali
4.2 FINALITÀ GENERALI INDIVIDUATE IN RELAZIONE AI BISOGNI RILEVATI
Ambito personale
- Contribuire alla maturazione di un’identità personale in termini di conoscenza di sé, autostima,
consapevolezza, senso di responsabilità, autonomia, capacità di pensiero critico.
Ambito sociale
- Stimolare le occasioni di conoscenza, di scambio, d’interazione tra gli alunni.
- Contribuire alla maturazione di atteggiamenti di rispetto nei confronti delle persone e del loro ruolo, delle
cose, del patrimonio comune.
- Contribuire alla maturazione della consapevolezza delle proprie azioni, anche rispetto alle loro possibili
conseguenze; contribuire alla maturazione del concetto di limite della propria libertà, di regola, di sanzione.
- Contribuire all’apprendimento di abilità sociali e comunicative, sulle quali l’alunno possa basare la propria
identità di persona inserita in un gruppo e capace di interagire costruttivamente con esso.
- Promuovere lo sviluppo di una sensibilità personale, di atteggiamenti empatici, di comportamenti
accoglienti, nel rispetto delle peculiarità di ciascuno.
Ambito cognitivo
- Arricchire con proposte sistematiche il bagaglio di esperienza degli alunni
- Promuovere lo sviluppo di adeguate capacità comunicative
- Promuovere la lettura come fonte di piacere e sviluppare il pensiero critico
- Stimolare la curiosità; la capacità di osservazione; la capacità di riconoscimento dei problemi; la voglia di
affrontarli cercando strategie e aprendosi anche al confronto con diverse modalità di ragionamento.
- Far acquisire efficaci capacità organizzative e di metodo
- Promuovere l’apprendimento, consapevole e critico, di un sapere essenziale e spendibile (non
enciclopedico).
Ambito culturale
- Promuovere la conoscenza del patrimonio naturalistico-ambientale, linguistico-culturale ed artistico (con
particolare attenzione al territorio locale).
- Fornire strumenti utili alla lettura e all’apprezzamento delle bellezze naturali ed artistiche e delle
tradizioni locali, intese come bene e risorsa per la persona e per la collettività.
11
5. CURRICOLO VERTICALE
5.1 QUADRO DI RIFERIMENTO
All’interno del Piano dell’offerta Formativa, ogni scuola predispone il curricolo di Istituto che esplicita le
scelte della comunità scolastica e l’identità dell’Istituto.
Gli orizzonti di riferimento del curricolo sono:
1) Quadro delle competenze chiave per l’apprendimento permanente (definite dal Parlamento
Europeo e dal Consiglio dell’Unione europea 2006);
2) Competenze chiave di Cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria;
3) Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione,
emanate con decreto n°254 del 16 novembre del 2012.
1)








Quadro delle competenze chiave per l’apprendimento permanente:
Comunicazione nella madre lingua
Comunicazione nelle lingue straniere
Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
Competenza digitale
Imparare ad imparare
Competenze sociali e civiche
Spirito di iniziativa e imprenditorialità
Consapevolezza ed espressione culturale.
2) Competenze chiave di Cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria








Imparare ad imparare
Progettare
Comunicare: comprendere messaggi e rappresentare eventi
Collaborare e partecipare
Agire in modo autonomo e responsabile
Risolvere problemi
Individuare collegamenti e relazioni
Acquisire e interpretare l’informazione
3) Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione,
emanate con decreto n°254 del 16 novembre del 2012.
Il Testo costituisce il quadro di riferimento per la progettazione curricolare, fissandone in modo prescrittivo
i traguardi che l’alunno deve raggiungere alla fine del primo ciclo a garanzia dell’unità del sistema
nazionale.
La Scuola predispone il seguente curricolo verticale (vedi ALL. A) con riferimento a:
 Profilo dello studente al termine del I ciclo di istruzione;
 Traguardi per lo sviluppo delle competenze;
 Obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina;
 Linee metodologiche;
 Valutazione;
 Certificazione delle competenze.
12
5.2. PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL I CICLO DI ISTRUZIONE
Al termine del I ciclo di istruzione lo studente, attraverso gli apprendimenti maturati a scuola, lo studio a
casa, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, ha raggiunto le seguenti competenze:
Area comunicativa
L’alunno è in grado di:
 Esprimere in modo coerente e personale idee, sentimenti, intuizioni, emozioni e conoscenze,
dimostrando di avere padronanza della lingua italiana;
 Adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni comunicative, utilizzando in
modo consapevole molteplici forme e strumenti di espressione;
 Praticare l’ascolto attivo rispettando le regole basilari della comunicazione;
 Usare i linguaggi specifici delle discipline;
 Esprimersi a livello elementare in lingua inglese nelle diverse situazioni comunicative e affrontare
una comunicazione essenziale in lingua francese.
Area affettivo-relazionale
L’alunno è in grado di
 Avere cura e rispetto di sé;
 Riconoscere e rispettare le regole come strumento di convivenza civile;
 Saper resistere agli impulsi, dominare e controllare i pensieri e le proprie emozioni in modo che
siano appropriati alla situazione;
 Riconoscere e rispettare i pensieri, le emozioni e i sentimenti degli altri;
 Riconoscere e rispettare la diversità;
 Riconoscere il proprio ruolo all’interno della comunità scolastica e attribuirvi il giusto valore;
 Collaborare in modo personale ed efficace alla realizzazione del progetto educativo della classe e
alla costruzione del bene comune;
 Affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età,
chiedendo aiuto quando si trova in difficoltà e fornendo aiuto a chi lo chiede;
 Esprimere e mostrare curiosità, attitudini personali, desiderio di conoscere e di migliorarsi;
 Prendere iniziative, superare frustrazioni e contrattempi, utilizzando strategie personali;
 Attivare le risorse personali per realizzare un progetto, raggiungere un obiettivo, risolvere un
problema, sostenendo le proprie scelte.
Area cognitiva
L’alunno possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di
 Usare con efficacia gli strumenti di studio e il materiale scolastico;
 Ricercare e procurarsi nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo
autonomo;
 Organizzare il proprio pensiero in modo logico e sequenziale ed esplicitarlo attraverso valide
argomentazioni;
 Orientarsi nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso
 Osservare ed interpretare ambienti, fatti, fenomeni, avvenimenti, processi analizzati e produzioni
artistiche;
 Stabilire relazioni tra fatti, fenomeni, dati, termini e verificare l’attendibilità delle analisi proposte
da altri;
 Riconoscere una situazione problematica, prospettare le possibili soluzioni e verificarne la
risolubilità;
13

Usare con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati e
informazioni e per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di controllo e
verifica.
5.3 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE E OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLE
DISCIPLINE
Si rimanda all’Allegato A del presente documento
5.4 LINEE METODOLOGICHE
Le metodologie rispetteranno non solo la specificità di ogni singola disciplina, ma anche l’intero processo di
apprendimento di ogni singolo alunno.
I metodi ai quali essenzialmente si ricorrerà sono:
•
Induttivo e deduttivo, che contribuiscono a creare nell’alunno una serie di strutture logiche e la
capacità di generalizzare e di astrarsi dalla situazione contingente per poter gestire in modo
autonomo il proprio sapere e soprattutto le scelte che via via diventano indispensabili;
• Della comunicazione, che abitui l’alunno a fare uso di vari codici: verbali, iconici, grafici e simbolici;
per ogni disciplina si darà spazio all’uso del linguaggio specifico;
• Della ricerca, che permette il passaggio dalla descrizione alla sperimentazione, implicando in sé lo
spirito di collaborazione e di solidarietà mediante il lavoro d’équipe;
• Della scoperta, che ponendo il sapere in forma problematica (problem solving) (proporre situazioni
complesse, realistiche, sfidanti) permette all’alunno di verificare personalmente, di operare
generalizzazioni ed astrazioni;
• Del cooperative learning che porterà a modalità di apprendimento collaborativo caratterizzato dai
seguenti elementi:
- superamento della rigida distinzione dei ruoli tra insegnante/alunno
- superamento del modello trasmissivo della conoscenza
- nuova gestione dell’apprendimento/insegnamento attraverso il docente-facilitatore
- il sapere si costruisce insieme in una “comunità di apprendimento”,
-lavoro tra pari che abitua i ragazzi alla collaborazione, condivisione, integrazione e
valorizzazione di attitudini personali;
 Laboratoriale, che favorisce l’operatività, il dialogo, la riflessione su quello che si fa; incoraggia la
sperimentazione e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare e valutare attività
vissute in modo condiviso e partecipato con gli altri. La realizzazione di laboratori didattici, come
previsto nei documenti che accompagnano il cammino attuativo della Riforma, è condizione ideale
per ambientare la personalizzazione dei percorsi di studio finalizzati all’apprendimento di specifiche
competenze;
• “A spirale”, che non prevede stacchi netti tra un argomento e l’altro, ma un approccio in forma
prevalentemente intuitiva dei vari argomenti con integrazioni ed approfondimenti fino ad arrivare
ad una visione generale completa ed organizzata. Richiede frequenti collegamenti in modo
interdisciplinare senza forzatura ma nel rispetto della consequenzialità e della razionalità.
Le tipologie di attività sono:
- Lezione frontale
- Discussione libera e indotta
- Brainstorming
- Esperienza concreta (attività di lettura, osservazione sul campo, uso dei cinque sensi, esperimento)
- Tendere a prodotti significativi
- Lavoro di ricerca collettivo ed individuale
- Lavoro di gruppo
- Attività interdisciplinare trasversale,
- Utilizzo di strumenti multimediali
- Visite guidate sul territorio.
- Lavoro per classi aperte
14
5.5 VALUTAZIONE
La valutazione ricopre un ruolo fondamentale nell’ambito della programmazione del percorso formativo.
Valutare, nella scuola dell’infanzia, significa conoscere e comprendere i livelli raggiunti da ciascun bambino,
dai 3 ai 5 anni di età, in modo da poter identificare i processi da promuovere, sostenere e rafforzare per
favorirne lo sviluppo e la maturazione.
La valutazione, nella scuola primaria, elemento pedagogico fondamentale e parte integrante della
programmazione didattica, tende a seguire i progressi degli alunni dai 6 ai 10 anni di età e,
contestualmente, consente di operare con flessibilità sul progetto educativo.
Valutare, in riferimento alla funzione docente, nella scuola secondaria di primo grado, significa credere che
sia possibile, per ogni alunno, un cammino di crescita e, quindi, impegnarsi nel controllare le dinamiche di
trasformazione nella maturazione della persona.
Il sistema della valutazione in un ISTITUTO COMPRENSIVO deve essere coerente con gli obiettivi e gli
indicatori del curricolo verticale, in modo da garantire un effettivo processo di continuità, e deve implicare,
per tutti i componenti della comunità professionale ed educativa, l’adozione di livelli di condivisione su:
 cosa si valuta;
 a qual fine si valuta;
 come si rende la valutazione istituzionalmente fondata e, di conseguenza, comunicabile
all’esterno.
FINALITÀ
La valutazione:



È un processo che accompagna lo studente per l’intero percorso
formativo, perseguendo l’obiettivo di contribuire a migliorare la
qualità degli apprendimenti.
Permette di rilevare le conoscenze, le potenzialità, i bisogni, gli
interessi degli alunni allo scopo di progettare un percorso
formativo adatto alla classe nel suo complesso ma anche alle
esigenze dei singoli.
Contribuisce a delineare un profilo che tenga conto, oltre che
delle competenze acquisite, anche della complessità della
persona.
Essa persegue finalità formative e non deve assumere carattere
sanzionatorio, ciò implica che gli alunni debbano essere educati alla
consapevolezza attraverso la puntuale riflessione sulla personale
motivazione al compito, sulle proprie modalità di lavoro, sulla qualità
della preparazione raggiunta. La valutazione, infatti, assume significato
se orientata a stimolare l’autovalutazione da parte dell’alunno. Essa
assolve pertanto ai seguenti compiti:


Aiuta a riconoscere le capacità e a scoprire i punti deboli;
Abitua a considerare l’errore come opportunità
apprendimento e non come motivo di frustrazione.
di
15
FUNZIONI
La valutazione si articola in quattro momenti: iniziale – formativa –
sommativa - autentica.
1) Iniziale
Si attua in fase iniziale attraverso i colloqui e le prove di ingresso
opportunamente predisposte per classi parallele in continuità e si
propone di accertare il livello culturale degli alunni in relazione al
possesso di conoscenze, capacità e competenze ed è utilizzata dai
docenti per elaborare la programmazione didattico-disciplinare
annuale.
2) Formativa
L’oggetto di questo tipo di valutazione non è costituito solo da
prestazioni in momenti determinati, ma dal processo complessivo, dalla
registrazione dei progressi fatti, dai fattori metacognitivi che entrano in
gioco, dai livelli motivazionali e socio-affettivi, dalla riflessione sui fattori
che ostacolano la sicurezza nelle prestazioni. Ha un carattere di
interattività in quanto stimola fortemente il feed-back dell’alunno,
favorendo l’interiorizzazione dello stile di apprendimento. Legittima
l’errore come diritto di chi impara, ne studia le cause e cerca strategie
per evitarlo nel percorso successivo. E’ quindi dinamica, in quanto rileva
livelli di partenza e progressi continui; è diagnostica, in quanto ricerca le
possibili cause degli insuccessi; è trasparente perché esplicita i criteri
adottati, motivando le valutazioni attribuite. Ha lo scopo di raccogliere
informazioni importanti che permettono ai docenti di rivedere la
programmazione disciplinare e di apportare i necessari adeguamenti al
fine di personalizzare il più possibile gli interventi didattici; promuove
atteggiamenti di fiducia e autostima degli alunni, stimolandoli ad un
costante miglioramento attraverso l’attenzione alle personali strategie
di apprendimento. Si avvale di molteplici strumenti rilevativi: oltre le
prove strutturate o semistrutturate, si serve di prove tradizionali aperte
(scritte e orali), di osservazioni sistematiche, di colloqui individuali o
sviluppati in setting di gruppo.
3) Sommativa
E’ la modalità che restituisce a chi apprende il valore del suo
apprendimento, formulato sulla base del “rendimento” scolastico,
fissato in un momento preciso di rilevazione. Di norma avviene al
termine di fasi periodiche dell’attività didattica ed ha lo scopo di
accertare il livello di padronanza di abilità, conoscenze e competenze.
Permette di verificare e attribuire valore a ciò che l’alunno sa,
correlando che cosa concretamente sa fare con ciò che sa. Per rendere
quanto più possibile uniformi gli esiti degli alunni vengono predisposte
prove intermedie e finali per classi parallele da somministrare al
termine del I e del II quadrimestre.
16
4) Autentica
Nella progettazione per competenze il docente è chiamato a valutare
non solo il risultato, ma l’intero processo di apprendimento attraverso
la valutazione autentica che confronta il soggetto con se stesso, con le
proprie modalità particolari di crescita, con la strada percorsa rispetto a
traguardi di competenza prefissati. La valutazione autentica propone,
per accertare il raggiungimento di una data competenza, un compito
complesso, autentico, di prestazione: uno spazio reale per rilevare,
osservare e valutare competenze
La valutazione, per gestire la soggettività, va esercitata entro un
sistema di regole comuni e soluzioni condivise.
Ciascun insegnante, nell’attribuire il voto alle prestazioni oggetto di
verifica, farà riferimento ai criteri predefiniti, alle griglie e alle rubriche
di valutazione opportunamente predisposte, di seguito allegate, nonché
alle tabelle di corrispondenza tra voto e livelli di apprendimento e tra
voto e qualità del comportamento elaborate dai docenti per la
valutazione quadrimestrale.
Ciascun alunno, al termine di ogni compito autentico, dovrà compilare
una griglia di autovalutazione per acquisire consapevolezza circa il suo
processo di apprendimento.
La valutazione è un processo che si esercita su tutte le componenti e le
attività del processo formativo e comporta l’unificazione di tutti i dati
raccolti.
COSA VALUTIAMO:
-L'apprendimento
- I progressi
- La maturazione della personalità, l'evoluzione delle attitudini e
l’acquisizione delle competenze, sempre in relazione alla situazione di
partenza
-I processi.
COME SI VALUTA
Per valutare i docenti tengono conto dei seguenti criteri di valutazione:
 Partecipazione, impegno e autonomia dimostrati dagli allievi
sia nello studio personale che nell’operatività scolastica
curriculare ed extra-curriculare;
 Regolare frequenza alle lezioni, intesa come elemento
essenziale ed indispensabile all’acquisizione organica delle
conoscenze e della crescita culturale ed educativa;
 Interazione con compagni e docenti;
 Capacità, interessi ed attitudini individuali;
 Progressi registrati rispetto alla situazione di partenza, emersa
dai test iniziali.
17
I criteri didattici adottati sono i seguenti:
 Conoscenza = capacità di richiamare alla memoria dati, fatti
particolari o generali, metodi e processi, modelli, strutture,
classificazioni.
 Comprensione = capacità di recepire idee, concetti,
ragionamenti logici e farli propri.
 Applicazione = capacità di utilizzare concetti astratti in casi
particolari e di applicare quanto appreso in situazioni nuove.
 Metodo = capacità di analisi e di sintesi.
 Valutazione = capacità di formulare giudizi.
 Capacità espressive = capacità di utilizzare un linguaggio
corretto e adeguato alle diverse discipline e alle diverse
situazioni comunicative.
CONTROLLO
APPRENDIMENTI
DEGLI PROVE DI VERIFICHE
Le verifiche sono una rilevazione il più possibile oggettiva e
quantitativamente misurabile delle conoscenze e delle abilità acquisite
dall’alunno.
Le verifiche sono strumenti:
• con cui l’allievo prende consapevolezza delle conoscenze, delle abilità
e delle competenze acquisite, ma anche delle eventuali difficoltà in
ordine al percorso fatto;
• con cui il docente identifica gli esiti del suo insegnamento, in vista di
una continua messa a punto delle metodologie didattiche e degli
obiettivi.
Le prove vengono predisposte tenendo conto degli obiettivi essenziali
(soglia di irrinunciabilità), delle discipline e della mappa cognitiva della
classe al fine di garantire a tutti pari opportunità formative e di
apprendimento.
I progressi nell'apprendimento vengono rilevati attraverso verifiche in
itinere, ossia durante lo svolgimento di una unità di apprendimento, e
sommative, ossia al termine di una unità di apprendimento.
Vengono previsti diversi tipi di verifica, di attività e di osservazione:
- osservazione sistematica in classe, nei gruppi, durante l’esecuzione dei
lavori proposti;
- interrogazioni orali formali ed informali (partecipazione alle lezioni
dialogate, domande guidate, attività ecc.)
-prove oggettive (test a risposta aperta/multipla, prove strutturate
secondo le indicazioni dell’INVALSI);
-prove soggettive;
-prove grafiche.
18
COMPITO AUTENTICO
Per la valutazione delle competenze verranno proposti compiti
autentici.
Il compito autentico:
•
non è assimilabile ad una prova di verifica
•
non è un esercizio individuale
•
è un compito reale e complesso
•
per essere portato a termine necessita di conoscenze e abilità
disciplinari: non può esserci competenza se non ci sono le conoscenze e
le abilità ad essa sottese
•
rappresenta uno spazio di autonomia e responsabilizzazione
degli allievi nel quale ciascuno di essi può affrontare e portare a termine
il compito affidatogli, mostrando di possedere o meno, e a quale grado,
le competenze utili a realizzarlo
•
è definito in un tempo preciso: non deve confondersi col
processo, che rappresenta tutto il percorso realizzato, né col prodotto,
che rappresenta “l’oggetto”, se esiste, in cui si concretizza il lavoro;
•
nel compito finale il ruolo del docente è quello di osservatore,
che rileva in quale grado gli allievi riescono autonomamente ad
utilizzare ciò che sanno, ciò che sanno fare, le loro risorse interne ed, in
generale, le risorse esterne per realizzare il compito.
La Scuola nella sua globalità e ciascun docente, per quanto di sua
competenza, assumono con responsabilità il problema dell'offerta di
VALUTAZIONE
ALUNNI adeguate risposte alle situazioni caratterizzate dalla presenza di
DISABILI, CON DSA E BES.
handicap o anche di semplice svantaggio. E' istituito un gruppo di lavoro
per l'handicap a livello di istituto formato dal Dirigente Scolastico, da un
operatore psicopedagogico e da operatori socio-sanitari, da insegnanti
di sostegno, da una rappresentanza degli insegnanti curriculari, da
genitori degli alunni. Nell'impostazione generale dell'attività didattica
riguardante gli allievi portatori di handicap si userà, preferibilmente,
una metodologia di tipo sperimentale, che incentivi l'operatività degli
allievi e ne studi l'inserimento nei gruppi di lavoro, assegnando loro
ruoli gratificanti.
VALUTAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Con gli alunni diversamente abili, è particolarmente utilizzata la
valutazione autentica, cioè quella che confronta il soggetto con sé
stesso, con le proprie modalità particolari di crescita, con la strada
percorsa rispetto a traguardi prefissati, che possono essere molto
distanti da quelli degli altri alunni, ma sempre molto impegnativi e
comunque verificabili. In riferimento al disposto del DL 137/08,
convertito in L. 169/08, le valutazioni saranno espresse in decimi per le
singole discipline e per il Comportamento.
La valutazione degli alunni con disabilità, viene effettuata
congiuntamente da insegnanti curriculari, insegnanti di sostegno e
assistenti educativi sulla base di quanto fissato nel profilo dinamico
funzionale e nel piano educativo individualizzato.
In quest’ultimo sono definiti i modi e i tempi della valutazione,
19
specificati i relativi strumenti di verifica, evidenziati se per talune
discipline siano stati adottati “particolari criteri didattici” ed indicate le
attività integrative o di sostegno svolte, anche in sostituzione dei
contenuti parziali di alcune materie.
Per gli alunni con programmazione differenziata la valutazione, espressa
con un giudizio al termine di ogni quadrimestre, tiene conto dei reali
progressi compiuti rispetto ai livelli di partenza. Per quanto riguarda le
prove d’esame, comprensive della prova nazionale, sono
opportunamente adattate in modo da consentire di valutare il
progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità ed ai livelli di
apprendimento iniziale. Le prove differenziate, ai fini della valutazione,
hanno valore equipollente alle prove ordinarie. Nel caso in cui fosse
necessario sono utilizzati ausili dispensativi e compensativi per
consentire all’alunno di svolgere adeguatamente il compito assegnato.
VALUTAZIONE ALUNNI CON CERTIFICAZIONE DI D.S.A.
Nel rispetto della Legge 170/2010, la valutazione degli alunni con
difficoltà specifiche di apprendimento, debitamente certificate, tiene
conto delle specifiche situazioni soggettive, delineate nel PDP, con
previsione degli strumenti metodologico-didattici compensativi e
dispensativi ritenuti più idonei.
VALUTAZIONE ALUNNI STRANIERI
Ogni valutazione – iniziale, in itinere, finale – non può che essere
strettamente collegata al percorso di apprendimento proposto che è
necessariamente personalizzato e sostenuto da interventi specifici per
l’apprendimento della lingua italiana. Nella valutazione delle discipline
si seguiranno i seguenti criteri:
1. Somministrare verifiche incentrate solo sui contenuti effettivamente
trattati o preventivamente concordati
2. Privilegiare i contenuti rispetto al linguaggio utilizzato, purché
comprensibile
3. Considerare i progressi rispetto ai livelli di partenza
4. Considerare l’atteggiamento e la motivazione
5. Valorizzare la capacità di autocorrezione
Criteri per la valutazione di fine anno
Indipendentemente dalle lacune presenti, il Consiglio di Classe valuta
attentamente i progressi compiuti e le potenzialità di recupero di
ciascun alunno una volta acquisiti gli indispensabili strumenti linguistici,
ammettendolo alla classe successiva nel caso tale valutazione risulti
positiva.
Andranno tenuti in particolare considerazione la regolarità della
frequenza, l’interesse, l'impegno, la partecipazione alle diverse attività
scolastiche, la serietà del comportamento, elementi che insieme
possono / devono concorrere alla valutazione dello studente. Per gli
alunni che vengono iscritti a scuola negli ultimi tempi dell’anno
scolastico, va attentamente valutata la situazione personale
(scolarizzazione pregressa, progetti di vita)
20
5.5.1 VALUTAZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA
Nella scuola dell’infanzia la valutazione viene espressa in forma discorsiva. Gli insegnanti utilizzano delle
griglie per l’osservazione sistematica di atteggiamenti, comportamenti, abilità e conoscenze, riferiti ai
seguenti ambiti: Identità, Autonomia, Competenza, Cittadinanza.
Tramite l'osservazione, che privilegia la descrizione delle operazioni compiute dai bambini in riferimento ad
ogni campo d’esperienza, le insegnanti della scuola dell'infanzia hanno la possibilità di comprendere ed
interpretare i comportamenti dei bambini, di contestualizzarli ed analizzarli nei loro significati, di
identificare processi aperti da promuovere, sostenere, rafforzare per consentire ad ogni alunno di dare il
meglio delle proprie capacità nelle diverse situazioni. Pertanto, per ogni campo d’esperienza, sono stati
individuati i seguenti indicatori per rilevare le competenze acquisite.
CORPO, MOVIMENTO E SALUTE
Quali schemi motori e posturali possiede?
Come riesce a descriverli ed a rappresentarli?
Come coordina e padroneggia il proprio schema corporeo?
IL SÉ E L'ALTRO
Riesce a rispettare le regole della vita scolastica? Come
affronta e risolve i conflitti?
Come rispetta gli altri?
Riesce a collaborare con gli altri per un fine comune? Accetta il
punto di vista degli altri? Sperimenta esperienze di solidarietà?
Riconosce la propria identità personale? (chi è, quanti anni ha, chi
sono i suoi genitori, ecc.)
Come riconosce le sue capacità e i suoi limiti?
Come rispetta le regole di un gioco e le regole della vita comunitaria?
Come dimostra fiducia in se stesso?
Come valuta il risultato del suo operato?
Come si rapporta con gli adulti? (parla spontaneamente di sé, cerca di attirare l'attenzione dell'adulto,
chiede continuamente aiuto all'adulto, ecc.)
Come si rapporta con i compagni? (ricerca i bambini più grandi, ricerca i bambini più piccoli, ricerca i
coetanei, è scelto dai compagni, è accettato dai compagni, rappresenta la – leadership, ecc.)
E' autonomo?
Come gestisce il proprio corpo? (vestirsi, servizi igienici, pranzo, ecc.)
Come utilizza spazi ed oggetti?
Come si muove nello spazio?
Rivela responsabilità verso le proprie cose e i materiali della scuola?
I DISCORSI E LE PAROLE
Ha acquisito soddisfacenti capacità di comprensione dei messaggi e dei testi?
Ha sviluppato un repertorio linguistico adeguato alle esperienze compiute nei diversi ambiti?
Ha acquistato fiducia nell'esprimere e comunicare agli altri le proprie esperienze, emozioni, pensieri?
E' consapevole della propria lingua materna?
Sa raccontare, inventare, ascoltare e comprendere la narrazione e la lettura di storie?
LINGUAGGI, CREATIVITA', ESPRESSIONE
Quali linguaggi predilige? (musicale, pittorico, plastico, teatrale, ecc.)
Riesce ad esprimere sul piano grafico eventi, storie, emozioni?
21
Come partecipa alle attività drammatiche?
Come usa la propria voce nei canti?
Sa leggere e descrivere immagini?
Quali atteggiamenti assume nei confronti di cartoni animati e dei programmi televisivi?
Rivela iniziative e creatività nell'uso dei diversi linguaggi?
Come partecipa alle conversazioni di gruppo? (ascolta, comprende, interviene, ecc.)
Come riesce a spiegare ciò che viene detto o raccontato?
Rivela fiducia nelle proprie capacità comunicative?
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Quali interessi e curiosità rivela?
Riconosce i problemi e cerca di risolverli?
Coglie la dimensione temporale degli eventi?
Quali rappresentazioni simboliche riesce a fare? Dimostra
rispetto per la natura?
Comprende le dimensioni spaziali? Riconosce
le forme geometriche?
Si orienta nello spazio?
Comprende le dimensioni temporali?
Riesce a classificare per colore, forma e funzione?
Riesce ad ordinare più elementi in serie graduata per lunghezza, larghezza e altezza? Comprende il
concetto di insieme?
Riesce ad ordinare sequenze?
Sa numerare e contare diverse quantità?
22
5.5.2 GRIGLIE E RUBRICHE DI VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA
SCUOLA PRIMARIA
Tabella di corrispondenza tra voti e conoscenze, abilità e competenze disciplinari
Prime e seconde classi
GIUDIZIO DI PROFITTO
In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari
Abilità corrette, complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di
analisi precisa e approfondita, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in
situazioni anche nuove, esposizione chiara, ricca e ben articolata, capacità di sintesi
appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale
Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi
precisa e sicura, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni
anche nuove, esposizione chiara, precisa e ben articolata, capacità di sintesi appropriata con
spunti creativi e originali
Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi
precisa e sicura, applicazione sicura delle nozioni matematiche in situazioni via via più
complesse, esposizione chiara e precisa, capacità di sintesi appropriata con apporti critici
personali anche apprezzabili
Abilità solide di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi puntuale di semplici
testi, applicazione sostanzialmente sicura delle nozioni matematiche senza gravi errori in
situazioni semplici e note, esposizione chiara e abbastanza precisa, sintesi parziale con
alcuni spunti critici
Abilità essenziali di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi elementare di
semplici testi, applicazione delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni
semplici e note, esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata
VOTO
10
9
8
7
6
23
Terze, quarte e quinte classi
GIUDIZIO DI PROFITTO
In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari
Conoscenze ampie e particolarmente approfondite, abilità complete e senza errori di lettura
e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e pertinente, applicazione sicura e
autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione rigorosa, ricca
e ben articolata, capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed
originale, autonoma organizzazione delle conoscenze acquisite
Conoscenze complete e approfondite, abilità corrette e sicure di lettura e scrittura, capacità
di comprensione e di analisi precisa e puntuale, applicazione sicura e autonoma delle
nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara e ben articolata, capacità
di sintesi appropriata con spunti creativi e originali
Conoscenze complete, abilità corrette di lettura e scrittura, capacità di comprensione
precisa e sicura, applicazione sicura delle nozioni matematiche in situazioni via via più
complesse, esposizione chiara, precisa e articolata, capacità di sintesi appropriata con
apporti critici personali anche apprezzabili
Conoscenza corretta de nuclei fondamentali delle discipline, abilità solide di lettura e
scrittura, capacità di comprensione/analisi puntuale, applicazione sostanzialmente sicura
delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione chiara
e abbastanza precisa, sintesi parziale con alcuni spunti critici
Conoscenza accettabile dei contenuti disciplinari, abilità essenziali di lettura e scrittura,
capacità di analisi/comprensione elementare, applicazione delle nozioni matematiche senza
gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione in forma sostanzialmente ordinata
seppur guidata
Conoscenza parziale dei minimi contenuti disciplinari ma tali da consentire un graduale
recupero, abilità di lettura e di scrittura ancora incerte ma in graduale miglioramento
rispetto alla situazione di partenza, capacità di comprensione scarsa e di analisi esigua o
inconsistente, applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con errori, esposizione
ripetitiva e imprecisa, povertà lessicale
Conoscenza frammentaria e lacunosa anche dei contenuti minimi disciplinari, abilità di
lettura e di scrittura da recuperare, capacità di comprensione scarsa e di analisi
inconsistente o inesistente, applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con gravi
errori, esposizione gravemente scorretta, frammentata e confusa, povertà lessicale
VOTO
10
9
8
7
6
5
4
24
SCUOLA SECONDARIA
TABELLA GENERALE DI CORRISPONDENZA TRA VOTI E LIVELLI DI APPRENDIMENTO
Voto
Conoscenze
Abilità
Competenze
10
Dimostra
una
conoscenza
puntuale, ricca, approfondita e
ben argomentata dei contenuti
disciplinari.
Applica in maniera corretta,
sicura
e
autonoma
le
conoscenze,
riutilizza
il
linguaggio con proprietà,
ricchezza e varietà.
Effettua analisi ricche di
osservazioni
in
modo
autonomo;
organizza
le
conoscenze e le procedure
espositive con sicurezza ed
esprime motivate e personali
valutazioni critiche
9
Dimostra
una
conoscenza Applica in maniera corretta, Effettua analisi complete e
puntuale, ricca, approfondita sicura ed autonoma le approfondite,
propone
collegamenti adeguati ed
dei contenuti disciplinari.
conoscenze e il linguaggio.
esprime valutazioni personali
opportunamente motivate.
8
Dimostra
una
conoscenza Applica in maniera corretta ed Effettua analisi complete e
ampia, completa e sicura dei autonoma le conoscenze e il propone
collegamenti
adeguati; esprime valutazioni
contenuti disciplinari.
linguaggio.
appropriate e personali.
7
Conosce i contenuti in modo Applica in maniera corretta le Individua i concetti chiave e
conoscenze disciplinari e opera collegamenti in modo
corretto e completo .
corretto; esprime valutazioni
linguistiche.
appropriate.
6
Conosce i contenuti in modo Applica in modo essenziale ma
corretto, ma limitatamente ad sostanzialmente
corretto
conoscenze disciplinari e i
uno studio manualistico.
linguaggi specifici.
5
Possiede parzialmente e non Applica con incertezza e Riconosce i concetti essenziali,
sempre
correttamente
le qualche
scorrettezza
le effettua alcuni collegamenti
conoscenze disciplinari e i sostanzialmente corretti, ma
conoscenze disciplinari.
linguaggi specifici.
non sa esprimere valutazioni.
4
Possiede
le
conoscenze Applica in modo scorretto ed Individua,
talvolta,
alcuni
disciplinari in modo lacunoso, incerto le conoscenze e i concetti chiave, riesce ad
operare
solo
qualche
incerto e scorretto.
linguaggi specifici.
collegamento in modo non
sempre corretto e non sa
esprimere valutazioni.
Individua i concetti chiave e
opera
collegamenti
più
semplici in modo corretto;
esprime semplici valutazioni.
25
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI ITALIANO
Indicatori
Punteggio massimo
Punteggio
livelli
CONTENUTO
3 punti
LESSICO
2 punti
MORFOLOGIA E SINTASSI
ESPOSIZIONE
ARGOMENTI
2 punti
DEGLI 3 punti
ai
diversi Descrittori
1
Sviluppa il contenuto in modo
molto limitato, superficiale e
non aderente alla traccia.
1,5
Sviluppa il contenuto in modo
parziale e non del tutto
aderente alla traccia.
2
Ha capito la consegna e
sviluppa il contenuto in modo
accettabile.
2,5
Ha capito la consegna e
sviluppa il contenuto in modo
completo.
3
Ha capito la consegna e
sviluppa il contenuto in modo
approfondito e con vari e
validi spunti personali.
0,5
Utilizza un lessico povero,
impreciso e ripetitivo.
1
Usa un lessico semplice e poco
vario.
1,5
Usa un lessico appropriato
2
Usa
un
lessico
vario,
appropriato ed efficace
0,5
Usa in modo scorretto e/o con
molta incertezza le strutture
linguistiche.
1
Usa correttamente semplici
strutture linguistiche
1,5
Usa
con
sicurezza
e
correttamente le strutture
linguistiche.
2
Usa perfettamente ed in modo
ben articolato le strutture
linguistiche
1
Le idee sono esposte in modo
disordinato ed incoerente.
1,5
Le idee sono esposte in modo
poco articolato
2
Le idee sono esposte in modo
coerente.
2,5
Le idee sono esposte in modo
chiaro, ordinato e coerente
3
Le idee sono esposte in modo
coerente,
originale
e
personale.
26
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI INGLESE-FRANCESE
Voto
Correttezza grammaticale
Produzione
10
Non commette errori
grammaticali, la scelta dei
vocaboli è pertinente e
particolarmente adeguata
Completa, precisa, approfondita e
personalizzata
9
Non commette errori
grammaticali, ma solo qualche
inesattezza nella scelta dei
vocaboli
Completa, precisa e approfondita.
8
Commette solo qualche errore
non grave che non inficia la
comprensibilità del testo.
Completa e precisa.
7
Scrive abbastanza correttamente
le informazioni senza errori gravi.
Completa e nel complesso
adeguata.
6
Scrive abbastanza correttamente
informazioni
Globale ma non approfondita.
5
Ripetuti errori anche gravi, che
rendono il testo poco
comprensibile
Lacunosa e superficiale
4
Gravi e frequenti errori
grammaticali, testo poco
organizzato o non comprensibile
Verifica non svolta o molto
frammentaria.
27
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI MATEMATICA
Voto
Conoscenza degli
elementi specifici della
disciplina
Applicazione di
regole, formule e
procedimenti
Identificazione
delle procedure di
risoluzione dei
problemi
Utilizzo del
linguaggio grafico e
simbolico
10
Conosce gli elementi
specifici della disciplina
in modo completo e
approfondito
Applica le regole,
le formule e i
procedimenti in
maniera corretta e
consapevole
Identifica in
maniera rigorosa
tutte le procedure
di risoluzione dei
problemi.
L’utilizzo del
linguaggio grafico e
simbolico è
rigoroso
9
Conosce gli elementi
specifici della disciplina
in modo completo
Applica le regole,
le formule e i
procedimenti in
maniera corretta
Identifica tutte le
procedure di
risoluzione dei
problemi.
L’utilizzo del
linguaggio grafico e
simbolico è
appropriato
8
Conosce gli elementi
specifici della disciplina
in modo soddisfacente
Applica le regole,
le formule e i
procedimenti in
maniera corretta
Identifica le
procedure di
risoluzione dei
problemi.
L’utilizzo del
linguaggio grafico e
simbolico è
appropriato
7
Conosce gli elementi
specifici della disciplina
in modo quasi completo
Applica le regole,
le formule e i
procedimenti in
maniera corretta
Identifica quasi
tutte le procedure
di risoluzione dei
problemi.
L’utilizzo del
linguaggio grafico e
simbolico è
adeguato
6
Conosce gli elementi
specifici della disciplina
in modo essenziale
Applica le regole,
le formule e i
procedimenti in
maniera
sostanzialmente
corretta
Identifica alcune
procedure di
risoluzione dei
problemi.
L’utilizzo del
linguaggio grafico e
simbolico è quasi
sempre adeguato
5
Conosce gli elementi
specifici della disciplina
in modo frammentario
Applica le regole,
le formule e i
procedimenti in
maniera incerta
Identifica solo
poche procedure
di risoluzione dei
problemi.
L’utilizzo del
linguaggio grafico e
simbolico è
approssimato.
4
Conosce gli elementi
specifici della disciplina
in modo lacunoso
Le regole, le
formule e i
procedimenti
risultano in
massima parte non
applicate
Le procedure di
risoluzione dei
problemi sono
improprie
L’utilizzo del
linguaggio grafico e
simbolico è
inappropriato
28
RUBRICA DI VALUTAZIONE COMPITI AUTENTICI
Competenze chiave di cittadinanza (Docenti)
Competenze
chiave di
cittadinanza
Oggetto di
osservazione
Progettare
Rispetto delle
consegne date
e dei tempi
assegnati
Collaborare e
partecipare;
agire in modo
autonomo e
responsabile
Capacità di
collaborare con
gli altri
all’interno del
gruppo e
rispettare le
regole e l’altro
Acquisire e
interpretare le
informazioni;
individuare
collegamenti e
relazioni
Capacità di
ricercare e
selezionare
informazioni e
materiali.
Risolvere
problemi;
imparare ad
imparare
Capacità di
individuare e
risolvere il
problema
Comunicare
Capacità di
presentare il
processo e il
prodotto
realizzato
Livello basso
(da 0 a 1
punto)
Livello medio
(da 2 a 3 punti)
Livello alto (da
4 a 5 punti)
Punti assegnati
29
Competenze disciplinari (docenti)
Oggetto di osservazione
Livello
Principiante
(da 0 a 1
punto)
Livello
Apprendista
(da 2 a 3 punti)
Livello Esperto
(da 4 a 5 punti)
Contenuto
Le informazioni
sono poche,
non
approfondite,
talvolta
superflue o non
del tutto
coerenti con
quanto
richiesto
Le informazioni
sono essenziali,
ma si capisce
che sono
recuperate da
fonti diverse
adeguatamente
citate; sono
abbastanza
efficaci in
relazione allo
scopo.
Le informazioni
sono molte,
precise e
approfondite.
Sono efficaci
relativamente a
quanto chiesto.
Organizzazione/elaborazione
prodotto
Il prodotto non
è/è poco
pertinente con
quanto
richiesto.
Il prodotto è
pertinente ma
si sofferma su
aspetti non
essenziali,
tralasciando o
non
sviluppando
quelli più
importanti
Il prodotto è
pertinente e
affronta in
modo
significativo e
coerente il
tema proposto.
Originalità
Non sono
presenti
elementi di
originalità
Sono
moderatamente
presenti
elementi di
originalità
Sono presenti
evidenti
elementi di
originalità
Capacità di esposizione ed
efficacia comunicativa
Difficoltà
nell’esposizione
dei contenuti
I contenuti
vengono
esposti in modo
semplice ma
chiaro
I contenuti
sono esposti in
modo
articolato e
fluente
Punti assegnati
30
Competenze chiave di cittadinanza (alunni)
Competenze
chiave di
cittadinanza
Oggetto di
osservazione
Progettare
Rispetto delle
consegne date
e dei tempi
assegnati
Collaborare e
partecipare;
agire in modo
autonomo e
responsabile
Capacità di
collaborare con
gli altri
all’interno del
gruppo e
rispettare le
regole e l’altro
Acquisire e
interpretare le
informazioni;
individuare
collegamenti e
relazioni
Capacità di
ricercare e
selezionare
informazioni e
materiali.
Risolvere
problemi;
imparare ad
imparare
Capacità di
individuare e
risolvere il
problema
Comunicare
Capacità di
presentare il
processo e il
prodotto
realizzato
Livello
Principiante
(da 0 a 1
punto)
Livello
Apprendista
(da 2 a 3 punti)
Livello Esperto
(da 4 a 5 punti)
Punti assegnati
31
5.5.3 - CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
II voto di condotta viene attribuito dall'intero Consiglio di classe riunito per gli scrutini in base ai seguenti
criteri: 1) frequenza e puntualità 2) rispetto del regolamento d'Istituto; 3) partecipazione attiva alle lezioni;
4) comportamento responsabile: a) nell’utilizzo delle strutture e del materiale scolastico, b) nella
collaborazione con docenti, personale scolastico e compagni, c) durante viaggi e visite di istruzione; 5)
rispetto degli impegni scolastici; 6) profitto. Sono considerati valutazioni positive della condotta i voti otto,
nove e dieci. Il sei e il sette sono considerati valutazioni negative.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA PRIMARIA
VOTO
10
GIUDIZIO
AUTOCONTROLLO
E COMUNICAZIONE
RISPETTO
DELLE REGOLE
PARTECIPAZIONE
E
IMPEGNO
ORGANIZZAZIONE
DEL
LAVORO
OTTIMO
Il
suo
comportamento
è
sempre responsabile
e disponibile.
Puntuale e preciso
nell’osservare le
regole della vita
scolastica
Si impegna con
serietà
e
vivo
interesse
partecipando
con
contributi personali
alla vita scolastica
Utilizza un metodo di
lavoro organico e
strutturato.
Il suo
comportamento è
corretto e
abbastanza
disponibile.
Osserva con
diligenza le regole
della vita scolastica
Si dimostra
motivato, segue con
attenzione e
interviene in modo
appropriato.
Organizza il proprio
lavoro in modo
efficace.
Il suo
comportamento è
vivace ma
sostanzialmente
corretto nei rapporti
interpersonali
Non sempre riesce
ad instaurare
rapporti sereni con
adulti e/o compagni
Rispetta le regole
della vita
scolastica talvolta
con superficialità
E’
costante
nell’impegno e nella
partecipazione
Organizza il proprio
lavoro
in
modo
autonomo e
proficuo.
Non sempre
rispetta le regole
della vita
scolastica.
Si interessa e
partecipa
adeguatamente alle
attività proposte.
Utilizza un metodo di
lavoro generalmente
produttivo
Tende a limitare i
I
rapporti
interpersonali e/o
Nella comunicazione
tende a prevaricare
gli altri.
E’ scarsamente
rispettoso delle
regole della vita
scolastica.
Partecipa alle
attività didattiche
ma per impegnarsi
ha bisogno di
stimoli continui e/o
di essere seguito
costantemente.
Utilizza un metodo
di lavoro non
sempre autonomo e
produttivo.
Manifesta ostilità nei
confronti dei
compagni e manca di
senso
di
responsabilità.
Non riesce ad
accettare le regole
della vita scolastica.
Sfugge alle proprie
responsabilità e
non partecipa alle
attività
didattiche
disturbandole
9
DISTINTO
8
BUONO
7
DISCRETO
6
SUFFICIENTE
Sotto il 5
INSUFFICIENTE
Lavora in modo
dispersivo,
impreciso e dunque
improduttivo
32
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Sarà attribuito il VOTO 9 o 10 allo studente che soddisferà tutte le seguenti condizioni:
9- 10
Interesse e partecipazione attiva alle lezioni
Regolare e serio svolgimento delle consegne
Rispetto degli altri e dell'istituzione scolastica
Ruolo propositivo all'interno della classe
Scrupoloso rispetto del regolamento scolastico
Ottima socializzazione
Profitto pari o superiore alla media dell’8
Sarà attribuito il VOTO 8 allo studente che soddisferà almeno 4 delle seguenti condizioni:
8
Discreta partecipazione alle lezioni
Costante adempimento dei doveri scolastici
Equilibrio nei rapporti interpersonali
Rispetto delle norme disciplinari d'Istituto
Ruolo positivo e collaborazione nel gruppo classe
Profitto pari o superiore alla media del 7
Sarà attribuito il VOTO 7o 6 allo studente che soddisferà 4 delle seguenti condizioni:
7/6
Partecipazione poco collaborativa al funzionamento del gruppo classe
Attenzione e partecipazione discontinue alle attività scolastiche
Svolgimento non sempre puntuale dei compiti assegnati.
Osservazione non sempre regolare delle norme relative alla vita scolastica, presenza di
numerose note sul registro e/o sul diario personale (falsificazione della firma dei genitori,
frequenti ritardi e/o uscite anticipate, ecc.)
Profitto: presenza di insufficienze nei voti di profitto
5
Disinteresse per le varie discipline
Saltuario svolgimento dei compiti
Frequente disturbo dell'attività didattica
Funzione negativa all'interno della classe
Episodi di mancata applicazione del regolamento scolastico, gravi provvedimenti
disciplinari (sospensioni, ripetuti richiami da parte del Dirigente)
4
Completo disinteresse per le attività didattiche
Comportamento scorretto nel rapporto con insegnanti e compagni
Assiduo disturbo delle lezioni
Funzione negativa nel gruppo classe
Gravi provvedimenti disciplinari (sospensioni, ripetuti richiami da parte del Dirigente)
33
5.5.4 REGOLE COMUNI PER L’AMMISSIONE DEGLI ALUNNI ALLA CLASSE SUCCESSIVA/AGLI ESAMI DI
STATO CONCLUSIVI DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
NORMATIVA
Per quanto riguarda la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, l’art. 3 del
Decreto Legge 1 settembre 2008, n°137 modifica la normativa in materia di valutazione.
Introduce l’attribuzione di un voto numerico espresso in decimi per la valutazione periodica ed annuale
degli apprendimenti degli alunni. Solo alla scuola primaria, è previsto che tali valutazioni siano
accompagnate da un giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno.
Il decreto stabilisce inoltre che per la scuola secondaria di I grado anche il comportamento venga valutato
mediante l’attribuzione di un voto numerico espresso in decimi e che tale giudizio concorra alla valutazione
complessiva dello studente: il voto inferiore a sei decimi determina la non ammissione all’anno successivo.
Per la scuola primaria il comportamento verrà espresso da un giudizio.
Nella scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado dell’Istituto la valutazione periodica ed annuale viene
certificata nella scheda quadrimestrale, consegnata ai genitori a Febbraio e a Giugno.
SCUOLA PRIMARIA
Premesso che:
“Nella scuola primaria i docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla
classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione” (art.3 comma 1 bis L.
169/2008)
si concepisce la non ammissione:
- come costruzione delle condizioni per attivare/riattivare un processo positivo, con tempi più lunghi e più
adeguati ai ritmi individuali;
- come evento condiviso il più possibile dalle famiglie e accuratamente preparato per l’alunno, anche in
riferimento alla classe di futura accoglienza;
- quando siano stati adottati, comunque, documentati interventi di recupero e di sostegno che si siano
rilevati poco produttivi.
Il Collegio considera casi di eccezionale gravità quelli in cui si registrino le seguenti condizioni:
1. assenza o gravi carenze delle abilità propedeutiche ad apprendimenti successivi ;
2. mancati/insufficienti processi di miglioramento cognitivo pur in presenza di documentati stimoli
individualizzati;
3. gravi carenze pur in presenza di documentati stimoli individualizzati, relativamente agli indicatori del
comportamento che attengono alla partecipazione, alla responsabilità e all’impegno;
La possibile non ammissione sarà ipotizzata dal C.d.C. e comunicata alle famiglie entro il 30 aprile, per
consentire la dovuta preventiva condivisione con la famiglia.
L’alunno del quale si sia considerata grave la situazione, sia che con decisione all’unanimità non sia stato
ammesso, sia che, per mancanza di unanimità, sia stato ammesso, fruirà, nell’anno successivo, di precoci e
formalizzati interventi di recupero e/o sostegno.
SCUOLA SECONDARIA
Premesso che, ferma restando la frequenza richiesta dall’art. 11, comma 1 del D.lgs. n. 59/2004, “Nella
scuola secondaria di I grado sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione
del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di classe, un
voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline” (art.3 c.3 L.169/2008);
34
si concepisce la non ammissione:
- come costruzione delle condizioni per attivare/riattivare un processo positivo, con tempi più lunghi e più
adeguati ai ritmi individuali;
- come evento condiviso il più possibile dalle famiglie e accuratamente preparato per l’alunno, anche in
riferimento alla classe di futura accoglienza;
- quando siano stati adottati, comunque, documentati interventi di recupero e/o sostegno che non si siano
rivelati produttivi;
e premesso che:
- la norma sancisce che sono ammessi alla classe successiva gli alunni che abbiano conseguito 6 (sei/decimi)
in ciascuna disciplina e nel comportamento
- la frequenza del monte orario richiesta dall’art. 11, comma1 del D.lgs. n. 59/2004 è di ¾
il Collegio prevede che:
- l’ammissione alla classe successiva possa essere deliberata anche in presenza di carenze, relativamente al
raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, in massimo quattro discipline. In tali casi sarà inserita
una specifica nota nel documento di valutazione e sarà data comunicazione scritta alle famiglie delle
insufficienze ancora presenti.
-in presenza di gravi motivi di salute o di famiglia, debitamente giustificati, si deroghi al suddetto limite di
assenze, sempre che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione
stessa.
La possibile non ammissione sarà ipotizzata dal C.d.C. e comunicata alle famiglie entro il 30 aprile, per
consentire la dovuta preventiva condivisione con la famiglia.
5.5.5 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
Criteri di ammissione / non ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo
L’ammissione all’esame degli alunni interni, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della
validità dell’anno scolastico (art. 3, c. 2, DPR n. 122/2009), è disposta, con decisione assunta a maggioranza
dal consiglio di classe, nei confronti dell’alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi
in ciascuna disciplina e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità è
espresso in decimi, considerando il percorso scolastico complessivo compiuto dall’allievo nella scuola
secondaria di primo grado. In caso di valutazione negativa, viene espresso un giudizio di non ammissione
all’esame medesimo, senza attribuzione di voto. La decisione relativa all’ammissione agli esami appartiene
al consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico (o da un suo delegato), a garanzia della uniformità
dei giudizi sia all’interno della classe, sia nell’ambito di tutto l’istituto. L’esito della valutazione è pubblicato
all’albo dell’Istituto sede d’esame, con indicazione “Ammesso”, seguito dal voto in decimi attribuito al
giudizio di ammissione, ovvero “Non ammesso”. In caso di non ammissione all’esame, l’istituzione
scolastica adotta idonee modalità di comunicazione preventiva alle famiglie.
35
Criteri di attribuzione del voto finale d’esame
L'esito dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo “è espresso con valutazione complessiva in decimi e
illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione
raggiunti dall’alunno: conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei
decimi. All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova
nazionale INVALSI, e il giudizio di idoneità all’ammissione. Il voto finale “è costituito dalla media dei voti in
decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione
pari o superiore a 0,5”. Per media dei voti deve intendersi la media aritmetica, dovendosi attribuire a tutte
le prove d’esame il medesimo rilievo. Si esclude pertanto ogni possibilità di ricorrere alla media ponderata.
Criteri di attribuzione della lode
A coloro che conseguono un punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della
commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità” (DPR n. 122/2009). Il consiglio di classe
attribuirà la lode solo nei casi in cui il voto di idoneità sia non inferiore a nove decimi e il voto di esame non
inferiore a dieci decimi e in cui l’esame abbia rilevato particolari qualità culturali o in cui il percorso
triennale abbia rivelato particolari capacità sociali e personali.
36
ESAMI DI STATO 2015/2016
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI ITALIANO
CANDIDATO__________________________________________
CLASSE__________
Voto
Correttezza
grammaticale
10
L’ortografia è corretta e Lessico ricco e Lo svolgimento Lo svolgimento
la
sintassi
ben pregnante
è
pertinente è
ricco
e
articolata, espressiva e
alla traccia ed personale.
funzionale al contenuto
espresso
in
forma brillante
e personale.
L’argomento
è
trattato in modo
coerente, originale
e personale
9
L’ortografia è corretta e Lessico ricco e Lo svolgimento Lo svolgimento
la
sintassi
ben vario
è
pertinente è approfondito.
articolata.
alla traccia in
tutti i suoi
punti.
L’argomento
è
trattato in modo
coerente
e
personale.
8
L’ortografia è corretta e
la
sintassi
sufficientemente
articolata.
L’ortografia è corretta e
la sintassi presenta
qualche incertezza
Lessico
Aderenza
traccia
alla Ricchezza del Organicità
rielaborazione
contenuto
personale
e
Lessico
appropriato
Lo svolgimento Lo svolgimento L’argomento
è
è
pertinente è esauriente
trattato in modo
alla traccia.
chiaro e coerente.
Lessico
adeguato
Lo svolgimento Lo svolgimento L’argomento
è
è
trattato in modo
è adeguato.
sostanzialmente
logico e coerente.
pertinente alla
traccia.
6
L’ortografia
e la Lessico
sintassi sono incerte.
semplice
Lo svolgimento Lo svolgimento L’argomento
è
è globalmente è essenziale.
trattato in modo
coerente
ma
attinente.
schematico.
5
Numerosi errori di Lessico povero Lo svolgimento Lo svolgimento L’argomento
è
ortografia,
sintassi e ripetitivo
è parzialmente non è chiaro.
trattato in modo
difficoltosa
attinente.
poco coerente.
4
Gravissimi
errori Lessico
non Lo svolgimento Lo svolgimento L’argomento
ortografici e sintattici.
appropriato
privo
di incoerente
non è attinente. è
organizzazione. disorganico.
7
è
e
Voto complessivo attribuito alla prova ____
37
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI INGLESE/FRANCESE
CANDIDATO__________________________________________
CLASSE__________
QUESTIONARIO
VOTO
10
9
8
7
6
5
4
Comprende dettagliatamente il contenuto del testo e risponde in modo personale e corretto
sul piano lessico-grammaticale
Comprende dettagliatamente il contenuto del testo, omettendo piccoli dettagli.
Risponde in modo corretto e personale
Comprende quasi integralmente il contenuto del testo e risponde in modo quasi sempre
corretto e personale
Comprende gli elementi essenziali del testo e risponde in modo quasi sempre corretto
Comprende globalmente il testo e risponde in modo non sempre corretto sul piano
morfosintattico
Comprende solo qualche elemento del testo
Non comprende il testo
LETTERA
VOTO
10
9
8
7
6
5
4
Il testo è scritto in modo organico, utilizzando correttamente strutture, lessico e registro
linguistico. L’ortografia è sempre appropriata.
Il testo è scritto in modo organico, utilizzando strutture, lessico e registro linguistico con
minime imprecisioni. L’ortografia è sempre appropriata.
Il testo è scritto in modo chiaro, utilizzando quasi sempre correttamente strutture, lessico e
registro linguistico. L’ortografia è quasi sempre appropriata.
Il testo è scritto in modo chiaro utilizzando generalmente in modo corretto strutture, lessico
e registro linguistico. Commette qualche errore ortografico
Il testo è scritto in modo comprensibile, nonostante errori nell’uso delle strutture e del
lessico. Gli errori ortografici non impediscono la comunicazione
A causa dei numerosi errori nell’uso delle strutture e del lessico, nonché degli errori
ortografici il testo risulta poco comprensibile
A causa dei numerosi errori nell’uso delle strutture e del lessico, nonché degli errori
ortografici il testo non è comprensibile
Voto complessivo attribuito alla prova ____
38
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA DI MATEMATICA
CANDIDATO__________________________________________
VOTO
10
CONOSCENZA DEI CONTENUTI
Completa, sicura e approfondita
9
Completa e sicura
8
Completa
7
6
Abbastanza completa
Superficiale ed essenziale
5
4
Limitata e frammentaria
Scarsa
VOTO
10
Sicuro, corretto e preciso
APPLICAZIONE DEI PROCEDIMENTI
9
Sicuro e corretto
8
Corretto
7
Abbastanza corretto
6
Essenziale/Parzialmente corretto
5
Scorretto
4
Confuso e scorretto
VOTO
10
CLASSE__________
RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
9
Chiara, completa
e rigorosa
Chiara e completa
8
Chiara e corretta
7
Sostanzialmente corretta/corretta ma non completa
6
Elementare
5
Limitata/parziale
4
Frammentaria/assente
Voto complessivo attribuito alla prova __
39
GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO ORALE
CANDIDATO_____________________________________ CLASSE________
INDICATORI
Conosce ed espone i
contenuti in modo
Opera
collegamenti
Gestisce il
colloquio in modo
TOTALE
PUNTI
CRITERI DI ATTRIBUZIONE
Inadeguato e con difficoltà
Frammentario ed incerto
Essenziale, semplice ma chiaro
Completo e corretto
Ampio e scorrevole
Approfondito, ampio e con fluidità
Ricco, approfondito, critico e con disinvoltura
4
5
6
7
8
9
10
Con difficoltà
Solo se guidato
Solo in qualche disciplina
A livello interdisciplinare, integrandoli con qualche considerazione
personale
A livello interdisciplinare, integrandoli con numerose considerazioni
personali
5
6
7
8
10
Sicuro
Autonomo
Brillante
8
9
10
Punteggio totalizzato dall’alunno
30
29
28
27
26
25
24
23
22
21
20
19
18
17
16
15
14
13
12 e meno di 12
10
9
A livello interdisciplinare, integrandoli con significative considerazioni
personali
Insicuro
Abbastanza tranquillo
Tranquillo
Punteggio totale della prova = 30
10
5
6
7
10
Voto in decimi
10
9.6
9.3
9.0
8.6
8.3
8.0
7.6
7.3
7.0
6.6
6.3
6.0
5.6
5.3
5.0
4.6
4.3
4.0
Voto complessivo attribuito alla prova ____
40
5.6 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Premesso che:
- nella scuola primaria le competenze sono certificate “mediante l’attribuzione di voti espressi in decimi e
illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno” (C.M. 50/09);
- nella scuola secondaria di primo grado “l’esito conclusivo dell’esame, espresso in decimi, è illustrato da
una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti
dall’alunno” (C.M. 50/09);
l’Istituto ha adottato a partire dall’anno scolastico 2014/2015 i modelli di certificazione delle
competenze predisposte dal Ministero in via sperimentale.
41
6. RISORSE
6.1 - RISORSE UMANE
I docenti e il personale ATA sono impiegati secondo criteri che permettono di utilizzare al meglio le
competenze di ciascuno per la realizzazione piena delle attività (curriculari e aggiuntive) previste nel POF.
In questa ottica, una risorsa aggiuntiva è costituita dalle attività di formazione-inservizio/aggiornamento professionale, volte da una parte a valorizzare le competenze/conoscenze
pregresse e dall’altra a fornire strumenti che permettano di esplorare nuove vie per acquisire nuove
competenze e per rispondere, così, in modo sempre più adeguato ai bisogni formativi degli allievi, anche in
un contesto in continua evoluzione.
I docenti nel corso di questo anno scolastico parteciperanno a corsi di aggiornamento relativi a:
- disturbi dell’apprendimento e BES;
- metodologia e didattica
- formazione riguardante la sicurezza nei luoghi di lavoro;
6.2 - RISORSE MATERIALI: RISORSE STRUTTURALI E STRUMENTALI – RISORSE FINANZIARIE
Tutti i sussidi e le risorse collocate nelle sedi dei singoli plessi potranno comunque essere utilizzati dagli
alunni e dagli insegnanti dell’Istituto, che sempre più si va caratterizzando come unica istituzione che si
articola in diverse sezioni, ciascuna con proprie peculiarità ma tutte legate da un progetto
didattico/organizzativo unitario.
Le risorse strumentali sono, perciò, un patrimonio dell’Istituto: il loro utilizzo risponde a obiettivi
prioritariamente educativi e didattici. Le risorse strutturali, prioritariamente riservate agli alunni, sono in via
subordinata da considerarsi aperte al territorio per scopi culturali, educativi, ricreativi. Eventuali usi da
parte di altre organizzazioni vanno di volta in volta considerati dal Consiglio d’Istituto, che elabora adeguati
criteri Qualora in essi siano inserite attività a scopo di lucro, la scuola può contrattare un adeguato
compenso.
La progettualità della scuola deve essere favorita e sostenuta finanziariamente in coerenza con il
progetto educativo complessivo dell’Istituto. Le risorse interne devono essere equamente distribuite tra i
tre diversi ordini di scuola, fra i progetti presentati e approvati dal Collegio dei docenti. Nei limiti delle
disponibilità finanziarie e professionali si possono prevedere attività integrative facoltative, che comunque
vanno favorite. L’Istituto è impegnato a ricercare nel territorio sostegno finanziario per le sue iniziative,
senza subire condizionamenti che snaturino i principi della sua progettualità; esso accetta aiuti economici e
proposte di attività, qualora queste si sviluppino in coerenza con il proprio progetto educativo. Oneri a
carico delle famiglie non sono esclusi in via pregiudiziale, ma vanno attentamente valutati dal Consiglio
d’Istituto che decide caso per caso.
L'Istituto partecipa da alcuni anni al Programma operativo nazionale (P.O.N.) al fine di utilizzare le
risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) e Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per offrire nuove
opportunità ai propri allievi e al proprio personale.
42
Grazie ai fondi europei, sono stati realizzati un laboratorio musicale, un moderno laboratorio scientifico
e un nuovo laboratorio di informatica nei locali della scuola secondaria di primo grado di Curinga; un
laboratorio multimediale presso i locali della Scuola Primaria di Curinga; un laboratorio multimediale presso
i locali della Scuola Primaria di Acconia; un laboratorio multimediale ed un laboratorio scientifico presso i
locali della Scuola Secondaria di Acconia. Inoltre tutte le aule della scuola secondaria di Curinga ed Acconia
e quasi tutte le aule della scuola primaria di Curinga ed Acconia sono state dotate di lavagna interattiva
multimediale.
Le risorse di cui gode ogni singolo plesso sono indicate dettagliatamente nel successivo capitolo.
43
7. ORARIO E ORGANIZZAZIONE DELLE SEZIONI
7.1 - SCUOLA DELL’INFANZIA
Finalità
La scuola dell'infanzia, non obbligatoria e di durata triennale, concorre all'educazione e allo sviluppo
affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le
potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, e assicurando un'effettiva eguaglianza
delle opportunità educative. Nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori, contribuisce
alla formazione integrale delle bambine e dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e
pedagogica, realizza il profilo educativo e la continuità educativa con il complesso dei servizi all'infanzia e
con la scuola primaria.
SEDI
Curinga centro
Sede: Via Maggiore Perugino.
Dispone di: quattro aule; un locale comune, adibito a mensa; dodici bagni per i bambini e quattro per gli
adulti; cucina; tre rispostigli, di cui uno utilizzato come deposito per il servizio di mensa; spazio esterno
recintato e attrezzato con giochi adatti ai bambini.
Consistenza attuale
Sono istituite attualmente n. 3 sezioni, funzionanti tutte a tempo normale per 40 ore settimanali.
Vi operano 7 insegnanti.
Risorse
Il plesso è fornito dei seguenti sussidi: radioregistratore, videoregistratore, lettore DVD, videocamera,
impianto di amplificazione. Il materiale di facile consumo è distribuito nelle singole sezioni.
Acconia
Sede: Via Turati.
Dispone di: n. 6 aule; uno spazio adibito a mensa, più cucina e ripostigli per il deposito dei prodotti
alimentari; spazio esterno recintato e attrezzato con giochi adatti ai bambini.
Consistenza attuale.
Sono istituite attualmente n. 4 sezioni, funzionanti tutte a tempo normale per 40 ore settimanali. Vi
operano 9 insegnanti.
Risorse
Il plesso è fornito di un patrimonio librario costituito da una enciclopedia in nove volumi e da libri di
favole adatti ai bambini; di materiale di facile consumo distribuito nelle singole sezioni; di due proiettori, di
un registratore con cassetta; di materiale strutturato.
44
Criteri per la formazione delle sezioni
Le sezioni sono formate in base all’età e al sesso, attenendosi al principio che in una sezione ci siano
alunni in due sole fasce d’età e che maschietti e femminucce siano presenti in congruo numero in ogni
sezione.
Orario di funzionamento
La scuola dell’infanzia, come previsto dal D.P.R. n.89 del 20 marzo 2009, adotta l’orario normale di
quaranta ore settimanali. La scuola è aperta dalle ore 8 alle ore 16 per cinque giorni settimanali, dal lunedì
al venerdì.
Entrata: ore 8.00 – 9.00
Uscita: ore 15.30 – 16.00
Il Comune fornisce il servizio di trasporto dei bambini pendolari e il servizio di mensa. La richiesta
del servizio di refezione comporta la fruizione dello stesso. L’uscita anticipata degli alunni deve essere
adeguatamente motivata, per consentire il regolare funzionamento della scuola. I bambini anticipatari, al
fine di garantire un armonico inserimento nella sezione, frequenteranno il tempo antimeridiano fino al
mese di dicembre, e gradualmente, in base al grado effettivo di maturazione di ogni singolo bambino,
l’intero tempo scuola.
Arricchimento dell’offerta formativa a.s. 2015/2016
Al fine di promuovere in ogni bambino lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza, della
cittadinanza, nonché l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo, la Scuola dell’infanzia realizzerà
nelle sue due sedi diverse attività aggiuntive per le quali si rimanda all’ALLEGATO B del presente
documento.
45
7.2 - SCUOLA PRIMARIA
Finalità
La scuola primaria, accogliendo e valorizzando le diversità individuali, comprese quelle derivanti dalle
disabilità, promuove lo sviluppo della personalità. Ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le
abilità di base, comprese quelle relative all'alfabetizzazione informatica fino alle prime sistemazioni logicocritiche; di fare apprendere i mezzi espressivi, la lingua italiana e l'alfabetizzazione nella lingua inglese; di
porre le basi per l'utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi
fenomeni e delle sue leggi; di valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo;
di educare ai principi fondamentali della convivenza civile.
SEDI
Curinga centro
Sede: Via Stadio
Funzionano 6 classi distribuite in due sezioni (A e B) e vi operano 9 insegnanti.
Risorse
La sede è fornita di un laboratorio di informatica con postazione per il docente, di un moderno
laboratorio multimediale, di un'ampia palestra per attività motorie sufficientemente attrezzata, di una
biblioteca scolastica, di cinque lavagne interattive e multimediali e di sussidi audiovisivi.
Il Comune fornisce il servizio di trasporto degli alunni pendolari.
Acconia
Sede: Via Giordano Bruno
Funzionano complessivamente 10 classi: due corsi completi (A e B) più una classe collaterale e vi
operano n. 16 insegnanti.
Risorse
Nella sede vi è un laboratorio di informatica composto di n. 10 postazioni per gli alunni e una per il
docente e un moderno laboratorio multimediale.
La scuola è fornita di un’ampia palestra, di una biblioteca e di sussidi audiovisivi e di sei lavagne
interattive multimediali.
46
Orario di funzionamento
Il tempo scuola della primaria e' avviato ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge 1° settembre 2008, n.
137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, secondo il modello dell'insegnante
prevalente, che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze, e con differenti articolazioni
dell'orario scolastico settimanale.
Tutte le classi adottano il modello orario delle 30 ore (27 ore curriculari + 3 opzionali)
Criteri per la formazione delle classi
Le classi prime sono formate all'inizio dell'anno scolastico, secondo il criterio del sorteggio (alla
presenza dei genitori), sulla base dei profili di competenza individuati dalle insegnanti della scuola
dell’infanzia e tenendo conto dei suggerimenti dei docenti delle prime classi della scuola primaria. Viene
garantita inoltre un’omogeneità tra le classi distribuendo in maniera equa gli alunni in relazione al proprio
sesso e al numero degli anticipatari.
Modello orario di 30 ore: le ore opzionali
1. Laboratorio di lettura e analisi linguistica
2. Laboratorio matematico-scientifico-tecnologico
Classi 1e e 2e
1. Laboratorio di lingua italiana
2. Laboratorio di geografia
3. Laboratorio matematico-scientifico-tecnologico
Classi 3e, 4e e 5e
Arricchimento dell’offerta formativa a.s. 2015/2016
Al fine di rafforzare l’acquisizione degli apprendimenti di base, nonché di favorire una più approfondita ed
articolata conoscenza del territorio e con l’obiettivo, nello stesso tempo, di offrire delle opportunità per
poter ulteriormente sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali e corporee, la Scuola
primaria, nelle sue due sedi, realizzerà diverse attività aggiuntive per le quali si rimanda all’ALLEGATO B del
presente documento.
47
7.3 – SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Finalità
La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, è finalizzata alla crescita delle
capacità autonome di studio e al rafforzamento delle capacità relazionali-sociali; organizza ed accresce,
anche attraverso l'alfabetizzazione e l'approfondimento delle tecnologie informatiche, le conoscenze e le
abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della
realtà contemporanea; è caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo
sviluppo della personalità dell'allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa
progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli
allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione; introduce
lo studio di una seconda lingua dell'Unione europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione
e formazione. Un importante contributo per il perseguimento delle finalità della scuola è dato dalle attività
previste per il tempo prolungato, le quali sono caratterizzate da una metodologia di tipo laboratoriale e
mirano ad attuare azioni di recupero e potenziamento (giornale in classe, letteratura, sviluppo di tematiche
legate all’adolescenza, etc.). Giusto spazio viene dedicato, inoltre, come previsto dalla normativa vigente,
allo sviluppo e approfondimento di temi legati alla Cittadinanza e Costituzione. Per il conseguimento dei
suoi obiettivi, l’Istituto si serve della collaborazione delle associazioni, delle parrocchie, dell’ASP, della Croce
Rossa Italiana, dell’Arma dei Carabinieri e delle Istituzioni presenti sul territorio.
SEDI
Curinga centro
Sede: Via Maggiore Perugino
Consistenza attuale
Sono istituiti attualmente due corsi.
Risorse
In linea generale valgono le considerazioni riportate nel paragrafo “Risorse” del POF. In particolare, nella
sezione sono disponibili le seguenti strutture: biblioteca/aula-audiovisivi, un nuovo laboratorio informatico,
un moderno laboratorio scientifico e un laboratorio musicale realizzato con finanziamenti PON FESR, un
ambiente utilizzato come palestra e come sala per le riunioni. Tutte le aule sono dotate di nuove Lavagne
Multimediali Interattive. Inoltre, la sede è fornita di: macchine fotografiche digitali, registratori e
telecamere, fotocopiatore.
Il Comune fornisce il servizio di trasporto degli alunni pendolari e il servizio di mensa.
Acconia
Sede: via Prato Sant’Irene
Consistenza attuale
Sono istituiti attualmente due corsi.
48
Risorse
In linea generale valgono le considerazioni riportate nel paragrafo “Risorse” del POF. In particolare, nella
sezione sono disponibili le seguenti strutture: palestra, sala mensa, biblioteca, strumenti musicali,
registratori, un attrezzato laboratorio scientifico ed un moderno laboratorio multimediale. Tutte le aule
sono dotate di Lavagne Multimediali Interattive.
Il Comune fornisce il servizio di trasporto degli alunni pendolari e il servizio di mensa.
Orario di funzionamento
Per tutte le classi l’orario obbligatorio settimanale è di 36 ore comprensivo della mensa, con due rientri
pomeridiani nelle giornate di martedì e giovedì.
Criteri per la formazione delle classi
Le classi prime sono formate all'inizio dell'anno scolastico, secondo il criterio del sorteggio (alla presenza
dei genitori), sulla base dei profili di competenza individuati dagli insegnanti della scuola primaria e
tenendo conto dei suggerimenti dei docenti delle prime classi della scuola secondaria. Viene garantita
inoltre un’omogeneità tra le classi distribuendo in maniera equa gli alunni in relazione al sesso, nonché
tenendo conto del numero dei ripetenti e della presenza di alunni stranieri.
Ampliamento dell’offerta formativa 2015-2016
Partendo dall’idea, ampiamente condivisa, secondo la quale “la Scuola Secondaria di Primo Grado
rappresenta la fase in cui si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità
di interpretazione, simbolizzazione e rappresentazione del mondo” (Ministero della Pubblica Istruzione,
Indicazioni per il curricolo), tenuto conto che la forma laboratoriale è considerata da più parti come la
forma preferenziale per l’apprendimento, e puntando anche ad una maggiore conoscenza del territorio
(della nostra regione e dell’Italia) per l’affermazione di una cittadinanza unitaria e plurale, nella scuola
secondaria di primo grado si realizzeranno diverse attività aggiuntive per le quali si rimanda all’ALLEGATO B
del presente documento.
49
8. ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO
8.1 INCARICHI E FUNZIONI
DIRIGENTE SCOLASTICO
Majello Natalia
Riceve tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 13.00
COLLABORATORI DEL DIRIGENTE
Sgromo Maria (coll. vicario)
Grande Sabrina
RESPONSABILI DEI PLESSI
Scuola dell’infanzia – Curinga
Sgromo Maria
Scuola dell’infanzia – Acconia
Maiello Anna
Scuola primaria – Curinga
Colistra Patrizia
Scuola primaria – Acconia
Panzarella Anna Rita
Scuola secondaria – Curinga
Grande Sabrina
Scuola secondaria – Acconia
Tripodi Maria
FUNZIONI STRUMENTALI AL POF
Area 1 – Coordinamento delle attività del POF e della progettazione
curriculare
Tripodi Maria
Area 2 – Coordinamento della valutazione degli apprendimenti e d’Istituto
Grande Sabrina
Area 3 - Coordinamento dell’orientamento
Vono Giovanna
Area 4 – Supporto tecnologico
Zarola Domenico
50
COMMISSIONE CONTINUITÀ
- un docente della scuola dell’infanzia dell’ultimo anno per ogni plesso
- i docenti di italiano e di matematica delle classi ponte, con la presenza di altri insegnanti qualora se ne
ravvisasse la necessità.
COMMISSIONE VALUTAZIONE*
Scuola Infanzia: Sgromo Maria
Scuola primaria: Catanzaro Assunta, Sorrenti Maria (’61), Cerra Caterina
Scuola secondaria: Tripodi Maria, Grande Sabrina, Frijia Eleonora
*La commissione, coordinata dal responsabile della Seconda Funzione strumentale, si occuperà di monitoraggio e valutazione
nell’ambito del POF, della valutazione dei progetti (ricaduta), della valutazione di sistema (autovalutazione d’istituto).
COMMISSIONE INVALSI
I docenti di italiano e di matematica delle classi: seconde e quinte della scuola primaria; terze della scuola
secondaria.
COMMISSIONE VISITE GUIDATE
Scuola primaria: Sorrenti Maria (’61), Frijia Angela
Scuola secondaria: Spataro Rossella, Vono Giovanna
COMMISSIONE HANDICAP E DISAGIO
I docenti di sostegno e docenti delle classi impegnate nel GLHO. Referente ins. Fruci Lucia
REFERENTI PER I DIPARTIMENTI DISCIPLINARI:
Grande Sabrina, Panzarella Anna Maria per l’Area linguistico-espressiva;
Frijia Eleonora per l’Area matematico-scientifico-tecnologica
REFERENTI UNICEF:
Maria Sorrenti (’61), Fruci Lucia
51
DOCENTI INCARICATI DELLA CURA DEI SUSSIDI DIDATTICI E DEI LABORATORI
Scuola
Scuola primaria - Curinga
Scuola primaria - Acconia
Scuola secondaria – Curinga
Incarico
Docente
Sussidi didattici e laboratorio Anania Donato Santo
multimediale
Sussidi didattici e laboratorio Augruso Maria Concetta
multimediale
Scuola secondaria – Curinga
Sussidi didattici e laboratorio Grande Sabrina
multimediale
Biblioteca
Vono Giovanna
Scuola secondaria - Curinga
Laboratorio scientifico
Scuola secondaria – Acconia
Scuola secondaria – Acconia
Frijia Eleonora, Sicolo Maria
Giuseppa, Serrao Saverio
Sussidi didattici e laboratorio Tripodi Maria
multimediale
Laboratorio scientifico
Grillo Martina, Morabito Franzè
Maria, Scaramuzzino Valeria
Scuola secondaria
Laboratorio
strumenti
musicale
e Augruso Mario Aldo Maurizio e
Augruso Daniele
G. H. L. O.
Scuola primaria – Acconia
Scuola secondaria– Acconia
Scuola secondaria - Acconia
Scuola secondaria - Curinga
2a A
1a D
2a D
3a A
Catanzaro Assunta- Fruci Lucia
Spataro Rossella– Ceneviva Palma
Paola Valeria- Lento Francesco
Vono Giovanna – Filippis Teresa
8.2 FIGURE SENSIBILI
Addetti al servizio Prevenzione e Protezione
Scuola dell’infanzia di Acconia
Scuola dell’infanzia di Curinga
Briatico Anna
Sgromo Maria
Scuola primaria di Acconia
Scuola primaria di Curinga
Scuola secondaria di Acconia
Scuola secondaria di Curinga
Panzarella Anna Rita
Colistra Patrizia
Tripodi Maria
Zarola Domenico
52
Addetti al servizio antincendio, gestione emergenze, evacuazione
Scuola infanzia
Acconia
Scuola infanzia
Curinga
Scuola primaria Acconia
Maiello Anna
Barba Rosina
Cesareo
Antonietta
Currado Nicola
Leone Caterina
Scuola primaria Curinga
Piro Giovannina
Frijia Angela
Scuola secondaria
Acconia
Scuola secondaria
Curinga
Spataro Rossella
Frijia Antonio
Nosdeo
Domenico
Frijia Eleonora
Augruso M.Concetta
Marinaro
Maria
Trovato Maria
Schiariti
Rinaldo
De Vito
Giovanni
Pomparelli
Giovanna
Furciniti
Natale
Morabito Maria
Marinaro
Vincenzo
Addetti al Servizio di Primo Soccorso - Salvataggio
Scuola dell’infanzia di Acconia
Scuola dell’infanzia di Curinga
Scuola primaria di Acconia
Scuola primaria di Curinga
Scuola secondaria di Acconia
Scuola secondaria di Curinga
Azzarito Giuseppe
Serratore Concetta
Monteleone Anna
Monteleone Giuseppe
Grillo Martina
Muscimarro Elisabetta
Gemelli Teresa
Gugliotta Caterina
Sorrenti Maria
Anania Donato
Scaramuzzino Valeria
Bianca Francesco
RSL: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Prof.ssa Scaramuzzino Valeria
53
COLLEGIO DOCENTI
Scuola dell’infanzia
Plesso Curinga
Cesareo Antonietta, Galera Annunziata, Gugliotta Caterina, Leone Caterina, Mazzotta
Vincenza, Oscuro Rossella, Sgromo Maria.
Plesso Acconia
Barba Rosina, Briatico Anna Maria, Dattilo Anna Maria, Dattilo Maria Rosaria, Diaco
Angela, Gemelli Teresa, Maiello Anna, Mazza Marisa,Vasta Caterina
Scuola primaria
Plesso Curinga
Anania Donato Santo, Cerra Caterina, Colistra Patrizia, Frijia Angela, Furciniti Natale
Giuseppe, Larizza Eleonora, Piro Giovannina, Sorrenti Maria (61), Trovato Maria.
Plesso Acconia
Augruso Maria Concetta, Calvieri Giovanna, Catanzaro Assunta, Chirillo Flora, Frijia
Angela, Fruci Lucia, Marinaro Maria, Mazzotta Maria Teresa, Mazzotta Vincenza,
Monteleone Anna, Nosdeo Teresina, Panzarella Anna Rita, Pomparelli Giovanna Rita,
Sorrenti Maria (58), Sorrenti Ornella, Vono Maria Ausilia.
Scuola secondaria di 1° grado
Plesso Curinga
Augruso Mario Aldo Maurizio, De Filippo Giuseppe, Filippis Teresa, Frijia Eleonora,
Grande Sabrina, Mastrosimone Felicia, Panzarella Anna Maria, Riccio Marianna,
Scalzo Rita, Serrao Saverio, Sicolo Maria Giuseppa, Sinopoli Maria Vono Giovanna,
Vesci Pasqualina, Zarola Domenico.
Plesso Acconia
Augruso Mario Aldo Maurizio, Augruso Daniele, Aloi Maria, Ceneviva Palma, Colistra
Rosalba, De Filippo Giuseppe, De Munno Ilaria, Gambardella Irene, Cristaudo
Antonietta Angela, Grillo Raffaela Martina, Lento Francesco, Morabito Franzè Maria,
Piraino Maria Antonietta, Riccio Marianna, Scalzo Rita, Scaramuzzino Valeria, Spataro
Rossella, Tripodi Maria, Zarola Domenico.
54
8.3 I SERVIZI AMMINISTRATIVI E AUSILIARI
I servizi amministrativi
Gli uffici di Direzione e di Segreteria si trovano in Via Maggiore Perugino, presso la Scuola
Secondaria, plesso di Curinga. Vi prestano servizio, oltre naturalmente al Dirigente scolastico e al Direttore
dei servizi generali e amministrativi (DSGA), quattro assistenti amministrativi, che svolgono funzioni e
compiti differenziati secondo il seguente prospetto:
Majello Natalia
Dirigente scolastico
De Filippo Anna Maria
Direttrice dei servizi generali e amministrativi
Nosdeo Domenico
Area personale
Area personale. Sostituisce il DSGA in caso di sua assenza o
Devito Giovanni
impedimento.
Devito Silvana
Area affari generali
Rosato Carmelo
Area alunni
Orario di apertura al pubblico dell’ufficio di segreteria:
tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 12.00
martedì e il giovedì dalle ore 15.30 alle ore 16.30
I servizi ausiliari
Il personale ausiliario consta di 16 collaboratori scolastici così distribuiti:
Scuola
Collaboratori scolastici
Secondaria – Plesso Curinga
Bianca Francesco, Marinaro Mario Vincenzo, Muscimarro Elisabetta
Secondaria – Plesso Acconia
Frijia Antonio, Butruce Nicola, Schiariti Rinaldo
Primaria – Plesso Curinga
Bandiera Carmela, Monteleone Giuseppe
Primaria – Plesso Acconia
Currado Nicola, , Diaco Domenico, Palazzo Pasquale, Morabito Antonino
Infanzia – Plesso Curinga
Loconte Maria, Serratore Concetta
Infanzia – Plesso Acconia
Azzarito Giuseppe, Cerra Carolina Maria
55
8.4 IL CONSIGLIO D’ISTITUTO
Presidente
Lugarà Rossella
Dirigente scolastico
Genitori
Majello Natalia
De Pace Gabriele, Pascale Roberto, Lugarà Rossella, Todaro Ester, Russo Pietro,
Russo Gaetano, Pizzonia Concettina, Fonicello Roberto
Docenti
Furciniti Natale Giuseppe, Frijia Angela, Frijia Eleonora, Maiello Anna,
Monteleone Anna, Tripodi Maria, Sgromo Maria (segretario del consiglio
d'istituto), Vono Giovanna.
Personale ATA:
Monteleone Giuseppe, Bianca Francesco
LA GIUNTA ESECUTIVA
Majello Natalia, Dirigente scolastico - Membro di diritto - Presidente
De Filippo Anna Maria, D.S.G.A. - Membro di diritto - Segretaria
Frijia Eleonora - Componente docenti
Pascale Roberto - Componente genitori
Pizzonia Concettina - Componente genitori
Monteleone Giuseppe – Componente personale ATA
8.3 R. S. U. (RAPPRESENTANZA SINDACALE UNITARIA)
1)
Sorrenti Maria (’61)
- CGIL
2)
Scaramuzzino Valeria - GILDA
56
9. LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO
9.1 INTRODUZIONE
Nella scuola dell’autonomia l’autoanalisi e l’autovalutazione d’istituto rivestono un ruolo essenziale per il
monitoraggio dell’efficacia e dell’efficienza del servizio erogato.
Il nostro Istituto, fin dal momento della sua costituzione, ha avviato e poi sviluppato un processo di
autovalutazione finalizzato a regolare e perfezionare la propria capacità progettuale, organizzativa e
gestionale e a garantire il più possibile la qualità del servizio. A tal fine si è dotato di un sistema di
monitoraggio capace di incrociare la percezione interna con dati di customer -satisfaction per vedere se e
come la qualità erogata coincida con quella percepita.
9.2 MODALITA’ DELLA VALUTAZIONE
L’autovalutazione di Istituto fino all’a.s. 2011/2012 si è basata sull’analisi e lettura critica dei dati rilevati
tramite questionari rivolti a tutti gli attori del servizio scolastico: alunni, docenti, genitori.
L’Istituto, nell’a.s. 2012/2013, ha aderito al progetto “Miglioramento delle performance delle Istituzioni
Scolastiche” ed è stato adottato il modello Caf per condurre l’autovalutazione d’Istituto. La commissione
valutazione ha redatto il RAV dalla cui analisi è scaturito un Piano di Miglioramento da attuare nel biennio
2013/2014-2014/2015.
Nell’a.s.2013/2014 l’Istituto ha aderito al progetto di valutazione Invasi “Valutazione e Miglioramento” che,
sulla scorta dei risultati dell’indagine condotta da osservatori Invalsi in riferimento ai processi di
insegnamento-apprendimento e gestione/organizzazione della scuola, ha portato alla stesura di un piano di
Miglioramento da attuarsi nel corrente anno scolastico.
Dall’a.s. 2014/2015 è operativo il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), previsto dal Decreto del
Presidente della Repubblica n. 80 del 2013, per cui la Commissione Valutazione ha redatto il RAV, pubblico
dal mese di ottobre 2015, al quale farà seguito il Piano di Miglioramento.
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10. REGOLAMENTO DI ISTITUTO
ART. 1 - Disposizioni generali sul funzionamento degli Organi Collegiali
1. La convocazione ordinaria degli Organi Collegiali deve avvenire con un preavviso di almeno cinque giorni
rispetto alla data delle riunioni. La convocazione del Consiglio d’Istituto deve essere effettuata con lettera
diretta ai singoli membri che lo compongono e mediante l'affissione all'albo di apposito preavviso. Per la
convocazione degli altri organi (Collegio dei docenti, Consigli di classe, interclasse e intersezione) è
sufficiente una comunicazione interna. La lettera di convocazione e la comunicazione devono indicare gli
argomenti da trattare nella seduta dell’Organo Collegiale.
2. La convocazione d’urgenza degli Organi Collegiali deve avvenire con preavviso di almeno 24 ore e con le
stesse modalità di cui al precedente comma 1.
3. Di ogni seduta degli Organi Collegiali viene redatto, da chi svolge le funzioni di segretario, processo
verbale trascritto in apposito registro a pagine numerate e firmato dal segretario e dal presidente dell’organo
collegiale.
ART. 2 - Programmazione delle attività degli Organi Collegiali
Ciascun organo collegiale programma le proprie attività in armonia con gli altri organi collegiali e, allo scopo
di realizzare un ordinato svolgimento delle proprie attività, elabora un programma di massima.
ART. 3 - Elezione degli Organi Collegiali
Le elezioni degli Organi Collegiali avvengono secondo le norme ministeriali e le leggi vigenti.
ART. 4 - Convocazione dei Consigli di classe, di interclasse e di intersezione.
I Consigli di classe, di interclasse e di intersezione sono convocati dal Dirigente scolastico o su richiesta scritta
e motivata della maggioranza dei rispettivi membri, escluso il presidente. I Consigli si riuniscono in rapporto
alle necessità dei piani di lavoro delle singole classi e sezioni.
ART. 5 - Convocazione del Collegio dei Docenti
Il Collegio dei docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall'art. 7 del D.Leg.vo n. 297 del 16/4/1994.
ART. 6 Calendario delle riunioni
Il dirigente scolastico, prima dell’inizio delle lezioni, predispone il piano annuale delle attività e dei
conseguenti impegni del personale docente ai sensi dell’art. 26, comma 4 del CCNL – comparto scuola 20022005.
ART. 7- Assemblea dei genitori
Le assemblee dei genitori sono convocate e si svolgono secondo le modalità stabilite dall'art. 15 del D.Leg.vo
n. 297 del 16/04/94.
ART. 8 - Prima convocazione del Consiglio di Istituto
La prima convocazione del Consiglio d'Istituto, immediatamente successiva alla nomina dei relativi
componenti, è disposta dal Dirigente scolastico.
ART. 9 - Elezione del Presidente e del Vicepresidente del Consiglio di Istituto.
1. Nella prima seduta il Consiglio di Istituto è presieduto dal Dirigente scolastico ed elegge, fra tutti i genitori
membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto.
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2. Sono candidati tutti i genitori membri del Consiglio. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la
maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del Consiglio. Qualora non si raggiunga
detta maggioranza alla prima votazione, il presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che
siano stati presenti alla seduta almeno la metà più uno dei componenti in carica. A parità di voti è eletto il più
anziano d’età.
3.Il Consiglio può deliberare di eleggere anche un Vicepresidente, da votarsi tra i genitori componenti il
Consiglio stesso secondo le stesse modalità previste per l'elezione del presidente. Qualora non sia
rappresentata la componente genitori, il Consiglio elegge, con le stesse modalità dei precedenti commi, il
Presidente e il Vicepresidente fra il personale docente e A.T.A. rappresentato.
ART.10 – Elezione della Giunta Esecutiva
Il Consiglio d'Istituto, dopo la nomina del Presidente, nella stessa seduta o in quella immediatamente
successiva, elegge i membri della Giunta esecutiva con le stesse modalità previste per l'elezione del
Presidente. Alle votazioni partecipano tutti i membri del Consiglio d'Istituto con la possibilità per ogni
membro di esprimere un numero massimo di preferenze pari a quello dei membri da eleggere per ogni
componente (1 docente, 1 non docente, 2 genitori). Ne costituiscono membri di diritto il Dirigente Scolastico
e il DSGA
La Giunta Esecutiva
- predispone il programma annuale ed il conto consuntivo; prepara i lavori del Consiglio d'istituto e
cura l'esecuzione delle delibere;
- ha competenza per i provvedimenti disciplinari a carico degli alunni proposti dal relativo Consiglio
di classe;
- è convocata dal Dirigente scolastico che la presiede.
ART. 11 - Convocazione e funzionamento del Consiglio di Istituto.
1. Il Consiglio di Istituto è convocato dal Presidente su richiesta del Presidente della Giunta esecutiva oppure
della maggioranza dei componenti il Consiglio stesso. La convocazione del Consiglio d'Istituto deve essere
effettuata con lettera diretta ai singoli membri, almeno cinque giorni prima della convocazione e mediante
affissione di apposito avviso all'albo della scuola. In caso di particolare urgenza, a discrezione del Presidente,
il Consiglio può essere convocato anche verbalmente col solo preavviso di ventiquattro ore. L'ordine del
giorno è formulato dal Presidente del Consiglio d'Istituto d'intesa con il Presidente della giunta esecutiva. Nel
caso di dimissioni del presidente e del vicepresidente il Consiglio è convocato dal membro più anziano di età.
La riunione è valida quando siano presenti almeno la metà più uno dei consiglieri in carica. Le deliberazioni
sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi; in caso di parità prevale il voto del
presidente. La votazione è segreta solo quando si fa riferimento a persone.
2. La trattazione degli argomenti all'ordine del giorno viene preceduta dalla lettura e dall'approvazione del
verbale della seduta precedente e da eventuali comunicazioni che il Presidente del Consiglio d'Istituto e il
Presidente della Giunta esecutiva debbono fare al Consiglio stesso. L'ordine del giorno non può, di regola,
essere modificato, salvo in caso di richiesta da parte della maggioranza dei membri del Consiglio presenti. In
caso di evidente urgenza, e con l'approvazione della maggioranza dei presenti, possono essere aggiunti
all'ordine del giorno argomenti da trattare nella stessa seduta.
3. Il Presidente assicura il regolare funzionamento del consiglio. Il Vicepresidente sostituisce ad ogni effetto il
Presidente quando questi sia assente; in caso di assenza o di impedimento del Presidente e del
Vicepresidente ne fa le veci il Consigliere più anziano di età.
4. Le funzioni di segretario del consiglio sono affidate dal Presidente ad un membro del consiglio stesso. Il
segretario ha il compito di redigere il verbale dei lavori del consiglio e di sottoscrivere unitamente al
Presidente gli atti e le deliberazioni del consiglio oltre al verbale. I Consiglieri decadono dalla carica dopo 3
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assenze ingiustificate.
ART. 12 - Partecipazione alle riunioni del Consiglio di istituto di persone esterne
La partecipazione alle riunioni del Consiglio di istituto di persone esterne avviene ai sensi dell'art. 8 e
dell'art. 42 del D.Leg.vo n. 297 del 16/4/1994.
ART. 13 - Pubblicazione degli atti
1. La pubblicazione degli atti avviene mediante affissione all'albo della scuola. Non sono soggetti a
pubblicazione all'albo gli atti concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell'interessato.
2. L’affissione all’albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del Consiglio
d’Istituto. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo di dieci giorni. A tale uopo viene
tenuto apposito registro.
3. I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell’ufficio di segreteria della scuola e, per lo
stesso periodo, sono esibiti a chiunque ne faccia richiesta.
4. La copia della deliberazione da affiggere all’albo è consegnata dal segretario del Consiglio al capo
d’Istituto che ne dispone l’affissione immediata e attesta in calce ad essa la data iniziale di affissione.
5. Dato lo stretto collegamento di funzioni esistente tra il Consiglio d’Istituto e la Giunta esecutiva, il
presidente del Consiglio d’Istituto può prendere visione dei verbali della Giunta esecutiva per motivi attinenti
all’esercizio delle proprie funzioni.
ART. 14 - Funzionamento della biblioteca e dei laboratori.
1. L'accesso alla biblioteca viene assicurato ai docenti e agli studenti. Gli esterni vi possono accedere
previa autorizzazione del Dirigente Scolastico.
2. Per facilitare l’apprendimento, la scuola incentiva l’utilizzo dei laboratori da parte degli alunni che ne
possono usufruire solo in presenza dei docenti. Il Dirigente, dietro apposita richiesta, può affidare a
insegnanti le funzioni di responsabile della biblioteca, dei sussidi e dei laboratori al fine di assicurarne il buon
uso, il funzionamento e la conservazione.
ART. 15 - Vigilanza sugli alunni all’ingresso e all’uscita dai locali scolastici.
Tutti i docenti sono tenuti al massimo rispetto degli orari: essere puntuali e precisi vuol dire proporsi come
esempio positivo nei confronti degli alunni ed acquisire, inoltre, l’autorevolezza che appare indispensabile nel
momento in cui si richiamano i ragazzi ai loro doveri.
1. Gli alunni, all’ingresso, vengono accompagnati dai docenti in servizio alla prima ora nelle rispettive aule;
alla fine delle lezioni vengono accompagnati all’uscita dai docenti in servizio all’ultima ora.
2. Durante l’orario di lezione l’obbligo di sorveglianza della scolaresca, ricadente sul personale docente, ha
rilievo primario rispetto agli altri obblighi di servizio.
3. Gli alunni non devono essere lasciati soli in aula. Qualora ciò si renda assolutamente necessario è d'obbligo
chiamare un ausiliario per la vigilanza.
4. Durante il cambio dell'ora, l'insegnante che deve passare ad un'altra classe, aspetterà l'arrivo del collega
dell'ora successiva. Il personale ausiliario coopererà con gli insegnanti per agevolare tale operazione. E'
evidente che ciascuno avrà cura di effettuare i cambi senza inutili perdite di tempo.
5. Il personale non docente durante il cambio d’ora, gli intervalli, al momento dell’ingresso e dell’uscita
affianca i docenti nella vigilanza sugli alunni.
6. Durante l’intervallo i docenti sono tenuti a disciplinare l’accesso degli alunni ai servizi igienici e a garantire
comunque la vigilanza sul comportamento degli alunni. I collaboratori scolastici sorvegliano l’ingresso e
l’uscita dai servizi degli alunni e il corretto utilizzo dei distributori.
7. Gli alunni non devono essere allontanati dall'aula per motivi disciplinari: oltre che diseducativo, questo
sistema può risultare pericoloso per la sicurezza dei ragazzi. Le inadempienze gravi devono essere segnalate
in Direzione ed annotate sul registro di classe per gli eventuali provvedimenti del caso.
8. Gli spostamenti dalle aule ai laboratori, alla palestra, alla sala mensa devono assolutamente avvenire sotto
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la vigilanza dell'insegnante: gli alunni si sposteranno in silenzio, senza correre, seguendo (e non precedendo)
il docente.
9. Tranne casi eccezionali, non si può uscire durante l’ora seguente l'intervallo. Durante le ore di lezione gli
alunni possono uscire, in caso di necessità, uno alla volta, con il permesso dell'insegnante. In questi casi la
sorveglianza è affidata ai collaboratori scolastici.
10. Gli allievi salutano gli adulti che entrano nell'aula facendo silenzio ed alzandosi in piedi.
11. In caso di assenze improvvise di più insegnanti, ove non fosse possibile reperire un docente per la
supplenza, al fine di garantire, comunque, la sorveglianza, gli alunni saranno smistati, in piccoli gruppi, nelle
altre classi.
12. Non si gettano fogli o altro in giardino: lo spazio circostante la scuola deve essere mantenuto pulito. E'
evidente che se verrà sporcato dagli alunni, gli alunni dovranno contribuire a pulirlo.
13. Durante la pausa mensa gli alunni devono tenere lo stesso comportamento educato e rispettoso delle
regole che viene loro richiesto durante le lezioni ed ogni altra attività scolastica. In particolare, non possono
abbandonare il locale mensa senza l’autorizzazione del docente e devono rigorosamente seguire le
indicazioni degli insegnanti in merito agli spostamenti all’interno ed eventualmente all’esterno della
scuola.
14. I Docenti devono conoscere il regolamento interno degli alunni, che devono illustrare agli stessi all’inizio
dell’anno scolastico, vigilando, nel corso dell’anno scolastico, sulla sua applicazione. L'illustrazione del
regolamento verrà annotata sul registro di classe
ART. 16 - Ingresso di estranei nella scuola.
Alle persone estranee alla scuola e, in particolare ai rappresentanti di case editrici e ai propagandisti di
qualsiasi prodotto, è rigorosamente vietato l’accesso alle aule. Delle inadempienze sono responsabili i
docenti e i collaboratori in servizio all’ingresso della scuola.
ART. 17 - Evacuazione della scuola
In caso di calamità o di incendio, il personale e gli alunni evacueranno l'edificio scolastico utilizzando le vie di
fuga e le modalità previste dal piano d'evacuazione.
ART. 18 – Utilizzazione edifici e spazi esterni
Il Capo di Istituto può concedere l'uso dell'edificio e degli spazi esterni fuori dall'orario scolastico per attività
che siano conformi alla mission della scuola.
ART. 19 – Divieto di fumo e uso del cellulare.
1. Nei locali della scuola è assolutamente vietato fumare. Le violazioni saranno sanzionate secondo
quanto previsto dalla legge.
2. È vietato l'uso dei cellulari ai sensi delle C.M. 362 del 5.8.1998 e n. 30 del 15.3.2007. È vietato
scattare foto o registrare filmati con il proprio cellulare nei locali della scuola, se non per uso consentito dalle
norme sulla tutela della privacy.
3. Il mancato rispetto del divieto è sanzionato disciplinarmente dal Dirigente scolastico.
ART. 20 - Revisione delle norme del Regolamento
Le norme del presente Regolamento di Istituto possono essere modificate su richiesta del Dirigente
scolastico, della Giunta Esecutiva, di almeno un terzo dei componenti del Collegio dei docenti o del Consiglio
d’Istituto. Le eventuali modifiche devono essere sottoposte all’approvazione degli organi collegiali
competenti.
ART. 21 - Norme di rinvio
Per quanto non previsto dal presente Regolamento di Istituto si rinvia alle norme ministeriali e di legge, che
trovano applicazione prioritaria in caso di contrasto con il Regolamento stesso.
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10.1 - REGOLAMENTO COLLABORATORI SCOLASTICI
1. Ogni collaboratore scolastico è tenuto a prendere visione e rispettare le circolari e gli ordini di servizio.
2. E' tenuto a curare scrupolosamente la pulizia del reparto affidatogli (locali scolastici, spazi scoperti, spazi
esterni, arredi).
3. Nell'atrio della scuola dovrà essere sempre di turno un collaboratore scolastico per la sorveglianza
dell'ingresso vietato alle persone estranee, a meno che non abbiano una valida motivazione.
4. E' tenuto a collaborare con i docenti nei compiti di sorveglianza degli alunni, anche in occasione di
momentanea assenza degli insegnanti.
5. Ai collaboratori è affidata la sorveglianza sugli alunni che escono dalle classi, durante le ore di lezione, per
recarsi ai servizi.
6. Coopera con gli insegnanti per agevolare l'operazione del cambio dei docenti alla fine di ogni ora e vigila
affinché gli alunni non si spostino da un piano all'altro, se non per validi motivi.
7. Nessun collaboratore scolastico deve abbandonare il proprio posto al piano, salvo che per motivi di
servizio.
8. Collabora con gli insegnanti anche per quanto riguarda il prelevamento, l'utilizzo e il riordino del materiale
didattico in dotazione alla scuola (compresi gli audiovisivi).
9. Anche il collaboratore scolastico, come tutto il personale della scuola, è tenuto a seguire la linea educativa
adottata dall'istituto: sono da evitare polemiche riguardanti problemi o soluzioni educative e didattiche che
possono solo creare inutili e dannosi attriti con i docenti.
10. I servizi igienici, compresi quelli della palestra, devono restare sempre aperti.
11. Nelle aule, nei corridoi e in tutti gli spazi comuni della scuola è assolutamente vietato fumare.
12. Per quanto omesso nel presente regolamento, si fa riferimento all'ordine di servizio annuale e alla
normativa vigente.
10.2 REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI ALUNNI
L'educazione al vivere insieme, all'operare con spirito di solidarietà con gli altri nella costruzione
del bene comune deve essere fondamento del rapporto alunni-alunni e alunni-personale della scuola.
ART. 1 - Inizio delle lezioni
Gli alunni dovranno trovarsi all'ingresso della scuola cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni e, al suono
della campanella, dovranno avviarsi in ordine alle loro aule accompagnati dai docenti della prima ora di
lezione.
ART. 2 - Assenze, ritardi e uscite anticipate degli alunni
1. Gli alunni che si assentano dalla lezioni sono ammessi in classe previa dichiarazione scritta, da parte di
uno dei genitori o di chi ne fa le veci, circa i motivi dell’assenza.
2. Il capo d’istituto può, nonostante tale dichiarazione, non ritenere giustificate le assenze, i cui motivi gli
sembrino irrilevanti o inattendibili; in tal caso deve informare i genitori dell’alunno perché questi possano
fornire ulteriori elementi di giudizio.
3. I genitori che affidano i propri figli alle cure di terzi devono rilasciare una dichiarazione nella quale è
riportata, sotto la loro responsabilità, la firma della persona che dovrà giustificare le assenze dell’alunno
durante l’anno scolastico.
4. L’alunno che sia rimasto assente per malattia dalla scuola per più di cinque giorni può esservi
riammesso soltanto previa presentazione al capo d’istituto di una dichiarazione in carta libera del medico
curante circa l’idoneità alla frequenza.
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5. Sono considerate giustificate le assenze fatte nei giorni di sabato, per motivi di culto, dagli alunni
appartenenti alla religione israelita ed alla chiesa cristiana avventista del settimo giorno.
6. La giustificazione delle assenze verrà controllata dall’insegnante che ha la prima ora di lezione.
7. E' proibito allontanarsi dall'aula senza il permesso dell'insegnante; è altresì vietato uscire dalla propria
aula e/o sostare nel corridoio durante il cambio dell'ora dei docenti e durante l’intervallo.
8. Gli alunni, qualora debbano lasciare la scuola prima del termine delle lezioni, devono presentare
richiesta motivata, sottoscritta dagli esercenti la patria potestà, al dirigente scolastico o suo collaboratore,
che rilascerà la necessaria autorizzazione. Gli alunni dovranno essere prelevati da uno degli esercenti la
patria potestà o da un familiare o persona conosciuta e delegata.
9. Gli alunni in ritardo giustificato, comunque non oltre i dieci minuti rispetto all'orario di inizio delle
lezioni, sono ammessi in classe dall'insegnate in servizio alla 1a ora di lezione; il docente dovrà annotare sul
registro di classe, per ciascun ritardatario, l'ora di arrivo.
10. In caso di ritardo superiore ai 10 minuti rispetto all'inizio delle lezioni, gli alunni sono ammessi in
classe previa autorizzazione del Capo d'Istituto o di un suo collaboratore.
11. Nelle riunioni dei Consigli di classe si discutono i casi di alunni ritardatari abituali e, a cura del
coordinatore di classe, vengono avvisati i genitori tramite comunicazione scritta o telefonica.
ART. 3- Diritti degli alunni
Gli alunni hanno diritto ad una formazione culturale qualificata che valorizzi e rispetti l'identità di ciascuno.
La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dell'alunno alla
riservatezza. L'alunno ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della classe. Gli alunni
hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività
extracurriculari offerte dalla scuola. Gli alunni stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e
religiosa alla quale appartengono; la scuola favorisce l'accoglienza e la realizzazione di attività interculturali.
ART. 4 - Doveri degli alunni
1. Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente la scuola e ad assolvere assiduamente agli impegni
di studio; ad avere nei confronti dei loro compagni, del capo di Istituto, dei docenti e del personale della
scuola un comportamento corretto e coerente con i principi che regolano la vita di una comunità
scolastica; ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal regolamento di istituto e da
altre disposizioni; ad utilizzare correttamente le strutture, la strumentazione e i sussidi didattici e a
comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.
2. È vietato l'uso dei cellulari ai sensi delle C.M. 362 del 5.8.1998 e n. 30 del 15.3.2007. È comunque
vietato scattare foto o registrare filmati con il proprio cellulare nei locali della scuola se non per uso
consentito dalle norme sulla tutela della privacy e sempre su espressa autorizzazione di un insegnante.
3. Per eventuali casi particolari il docente potrà autorizzare eccezionalmente singoli studenti all'uso del
cellulare durante le proprie ore di lezione. In ogni caso, per particolari evenienze, gli studenti potranno fare
uso del telefono della scuola per comunicare con le rispettive famiglie.
4. Ciascun alunno risponderà personalmente del proprio posto di lavoro, sia esso un banco, un
computer con periferiche, una postazione nel laboratorio scientifico.
5. Qualora non sia possibile determinare la responsabilità personale di un danneggiamento, questo
verrà attribuito alla responsabilità dell’intera classe.
6. Il danno arrecato alle strutture e/o attrezzature della scuola va sempre rifuso con versamento sul
c.c.p. dell’Istituto a fronte di regolare fattura delle spese anticipate dall’Istituto stesso.
7. Ogni atto di vandalismo si configura come danno all’erario e pertanto è soggetto anche a sanzioni
disciplinari.
8. Gli alunni condividono le responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura
come importante fattore di qualità della vita della scuola.
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9. Gli alunni sono tenuti al rispetto dei principi stabiliti nel presente Regolamento nel corso di ogni
momento della vita scolastica, sia che essa si svolga nei locali della scuola sia nel caso di attività realizzate
all’esterno (escursioni, gite, visite guidate, ecc.).
ART. 5 - Disciplina
1. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.
2. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza
essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al
comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
3. Agli alunni che manchino ai doveri scolastici si applicano le sanzioni disciplinari previste nel Capitolo
12 (“Quadro delle sanzioni previste in caso di comportamenti scorretti da parte degli alunni”) nel rispetto
dei principi generali stabiliti in questo regolamento.
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libertà di espressione
correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.
5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all’ infrazione disciplinare e ispirate, per quanto
possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale
dell'alunno.
6. Il temporaneo allontanamento dell'alunno dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso
di gravi o reiterate infrazioni.
7. Nei periodi di allontanamento dell’alunno dalle lezioni deve essere previsto da parte dei docenti del
Consiglio di classe, per quanto possibile, un rapporto con l'alunno e con i suoi genitori tale da preparare il
rientro nella comunità scolastica.
8. L'allontanamento dell'alunno dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati
commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso la durata dell'allontanamento è
commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. In tale periodo deve
essere previsto da parte dei docenti del Consiglio di classe, per quanto possibile, un rapporto con l'alunno e
con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica.
9. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla
famiglia sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, all'alunno è consentito di iscriversi,
anche in corso dell'anno, ad altra scuola.
10. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni di esame sono inflitte dalla
commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
11. Gli alunni che si rendano responsabili di atti di vandalismo, di cui al precedente articolo 4, e gli
alunni, ai quali nel corso dell’anno scolastico siano state inflitte più di due sanzioni disciplinari per il loro
comportamento poco rispettoso delle regole, o aggressivo e violento nei confronti dei compagni e del
personale della scuola, sono automaticamente esclusi dalla partecipazione al viaggio di istruzione e/o visite
guidate. Eventuali danni arrecati dagli alunni, durante il viaggio di istruzione, ai mezzi di trasporto, alle
strutture e/o alle attrezzature degli alberghi o dei luoghi visitati verranno addebitati ai responsabili e alle
rispettive famiglie, secondo la procedura prevista dal precedente art. 4, comma 4.
12. Per quanto riguarda le impugnazioni dei provvedimenti disciplinari si fa riferimento, secondo l’art. 5
del D.P.R. n. 249 del 24.06.98, all'organo di garanzia interno alla scuola, individuato nella Giunta esecutiva.
ART. 6 - Alunni esterni, nulla-osta
Gli alunni che entro il 15 marzo cessano di frequentare l'Istituto perdono la qualifica di alunni di scuola
pubblica (art. 15 del R.D. 4/5/1925 n. 635). Detti alunni potranno presentarsi come candidati esterni nella
sessione estiva. Il nulla-osta per il passaggio ad altro istituto è chiesto al Dirigente dal genitore o da chi ne fa
legalmente le veci con domanda scritta e con le motivazioni della richiesta (cambio di residenza ecc.
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ART. 7 - Modalità di comunicazione con i genitori
1. Per favorire la necessaria compartecipazione dei genitori e degli alunni al processo educativo, la
scuola deve garantire un’informazione quanto più adeguata sull’intero percorso di insegnamentoapprendimento e sui risultati conseguiti. Le modalità attraverso cui avverrà tale informazione sono: A)
comunicazioni scritte (diario dell'alunno, lettera); B) incontri per appuntamento nell'orario che ciascun
docente comunicherà tramite diario; C) incontri scuola-famiglia programmati annualmente prima dell’inizio
delle lezioni, secondo quanto previsto dall’ articolo 6 del Regolamento d’Istituto.
2. I genitori, che debbano affidare i propri figli alle cure di terzi, trasmettono alla presidenza una delega,
in duplice copia, con la quale presentano, sotto la propria personale responsabilità, i dati anagrafici e la
firma della persona che dovrà tenere i rapporti con il docente durante l'anno scolastico o per un periodo
dell'anno.
ART. 8 – Revisione delle norme del Regolamento
Le norme del presente Regolamento possono essere modificate su richiesta del Dirigente scolastico, della
Giunta Esecutiva, di almeno un terzo dei componenti del Collegio dei docenti o del Consiglio d’Istituto. Le
eventuali modifiche devono essere sottoposte all’approvazione degli organi collegiali competenti.
ART. 9 - Norme di rinvio
Per quanto non previsto dal presente Regolamento si rinvia alle norme ministeriali e di legge, che trovano
applicazione prioritaria in caso di contrasto con il Regolamento stesso.
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11.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
CURINGA
Il genitore/affidatario dell'alunno _______________________________________ e il dirigente scolastico
- Visto l’art. 3 del DPR 235/2007;
- Preso atto che:
a) la formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono la cooperazione, oltre
che dello alunno/studente, della scuola, della famiglia e dell’intera comunità scolastica;
b) la scuola non è soltanto il luogo in cui si realizza l’apprendimento ma una comunità organizzata dotata di
risorse umane, materiali, tempi, organismi che necessitano di interventi complessi di gestione,
ottimizzazione, conservazione, partecipazione e rispetto dei regolamenti;
sottoscrivono il seguente
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
(parte integrante del Regolamento d’Istituto)
L'ISTITUTO SI IMPEGNA A:
creare un clima sereno e corretto, favorendo lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze, la
maturazione dei comportamenti e dei valori, il sostegno nelle diverse abilità, l’accompagnamento
nelle situazioni di disagio, la lotta ad ogni forma di pregiudizio e di emarginazione;
realizzare i curricoli disciplinari nazionali e le scelte progettuali, metodologiche e pedagogiche elaborate
nel Piano dell’Offerta Formativa, tutelando il diritto ad apprendere;
procedere alle attività di verifica e di valutazione in modo congruo rispetto ai programmi e ai ritmi di
apprendimento, chiarendone le modalità e motivando i risultati;
comunicare costantemente con le famiglie, in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle discipline
di studio oltre che ad aspetti inerenti il comportamento e la condotta;
prestare ascolto e attenzione ai problemi degli studenti, e ricercare ogni possibile sinergia con le famiglie.
LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:
instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà di insegnamento e la loro
competenza valutativa;
tenersi aggiornata su impegni, scadenze, iniziative scolastiche, controllando costantemente le
comunicazioni scuola-famiglia;
partecipare alle riunioni previste, in particolare quelle dell’inizio dell’anno, nel corso delle quali vengono
illustrati il P.O.F., il Regolamento della scuola, le attività che saranno svolte nell’anno;
verificare attraverso un contatto frequente con i docenti che lo studente segua gli impegni di studio e le
regole della scuola, prendendo parte attiva e responsabile ad essa;
intervenire, con coscienza e responsabilità, rispetto ad eventuali danni provocati dal figlio a carico di
persone, arredi, materiale didattico, anche con il recupero e il risarcimento del danno.
Il Dirigente Scolastico
______________________________
Il Genitore
_______________________________
66
12. QUADRO DELLE SANZIONI PREVISTE IN CASO DI COMPORTAMENTI SCORRETTI DA PARTE
DEGLI ALUNNI
Mancanze
Sanzioni
Organo competente
1
Assentarsi, arrivare in ritardo
senza valido motivo
2
Allontanarsi dall’aula senza
autorizzazione
a) annotazione sul registro di classe
b) comunicazione alla famiglia
c) convocazione della famiglia
a) richiamo verbale
b) se ripetuto, annotazione sul registro di
classe
c) comunicazione alla famiglia
d) convocazione della famiglia
a) richiamo verbale
b) se ripetuto, annotazione sul registro di
classe
c) comunicazione alla famiglia
d) convocazione della famiglia
e) sospensione dalle lezioni per 1 giorno
a) richiamo verbale
b) annotazione sul registro di classe
c) comunicazione alla famiglia
d) convocazione della famiglia
a) richiamo verbale
b) annotazione sul registro di classe
c) comunicazione alla famiglia
d) convocazione della famiglia
Il cellulare viene comunque sequestrato e
consegnato al termine delle lezioni.
a) annotazione sul registro di classe
b) comunicazione alla famiglia
c) convocazione della famiglia
d) sospensione dalle lezioni
Insegnante della prima ora
Coordinatore CdC
Dirigente o coordinatore CdC
Docente della classe
Docente della classe
3
Disturbare durante le attività
didattiche
4
Non eseguire i compiti e/o non
portare il materiale didattico
5
Usare il telefono cellulare
6
Uso del telefonino, di
fotocamere o di altre
apparecchiature per riprese
video e/o scatti di immagini
all’interno dei locali scolastici
ed eventuale diffusione
Sporcare o danneggiare i locali,
gli arredi, gli oggetti personali
7
a) richiamo verbale
b) annotazione sul registro di classe
c) comunicazione alla famiglia
d) convocazione della famiglia
e) sospensione dalle visite guidate e dalle
gite
f) sospensione dalle lezioni da 1 a 5 giorni*
g) risarcimento dei danni (dovuto
Coordinatore CdC
Dirigente o coordinatore CdC
Docente della classe
Docente della classe
Coordinatore CdC
Dirigente o coordinatore CdC
Consiglio di classe
Docente della classe
Docente della classe
Coordinatore CdC
Dirigente o coordinatore CdC
Docente della classe
Docente della classe
Coordinatore CdC
Dirigente o coordinatore CdC
Docente di Classe
Coordinatore di Classe
Dirigente Scolastico
Consiglio di Classe
Docente della classe
Docente della classe
Coordinatore CdC
Dirigente o coordinatore CdC
Dirigente
Consiglio di classe
Dirigente
67
8
Offendere il personale
scolastico o i compagni
9
Comportarsi in modo violento
nei confronti del personale o di
compagni
10
Ogni altro comportamento,
che sia ritenuto scorretto o
particolarmente grave
dall’insegnante
indipendentemente dalla sanzione applicata)
a) richiamo verbale e richiesta di scuse
Docente della classe
b) annotazione sul registro di classe
Docente della classe
c) comunicazione alla famiglia
Coordinatore CdC
d) convocazione della famiglia
Dirigente o coordinatore CdC
e) sospensione dalle lezioni da 1 a 5 giorni *
Consiglio di classe
a) richiamo verbale e richiesta di scuse
Docente della classe
b) annotazione sul registro di classe
Docente della classe
c) comunicazione alla famiglia
Coordinatore CdC
d) convocazione della famiglia
Dirigente o coordinatore CdC
e) sospensione dalle lezioni da 1 a 15 giorni*
Consiglio di classe
a) Sanzioni commisurate alla gravità
Docente della classe
della mancanza
Coordinatore CdC
b) Spostamento momentaneo in altra Dirigente o coordinatore CdC
classe di grado inferiore;
Consiglio di classe
Consiglio di Istituto**
* Il Consiglio di classe può, in deroga, commutare la sospensione in “sospensione con obbligo di frequenza”. Può
inoltre commutare la sospensione in sanzioni volte a garantire, con il massimo rigore, l’effettivo rispetto delle regole
poste a presidio della legalità e di una corretta convivenza civile. Tali sanzioni s’individuano in comportamenti attivi di
natura risarcitoria-riparatoria volti al perseguimento di una finalità educativa (ad esempio pulizia delle aule,
svolgimento di compiti scolastici aggiuntivi, svolgimento di attività di assistenza o di volontariato nell’ambito della
comunità scolastica).
** Per sospensioni superiori a 15 giorni.
N.B. Le mancanze di cui ai punti 7 e 8 possono comportare un voto insufficiente in condotta, qualora
siano comminate le sanzioni più gravi (sospensione); il voto insufficiente in condotta può essere
assegnato anche nel caso in cui siano ripetute le mancanze di cui ai punti 3, 5, 6.
68
13. REGOLAMENTO VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE
Articolo 1
Le visite e i viaggi d’istruzione costituiscono iniziative complementari alle attività istituzionali della scuola:
sono perciò effettuate non solo per esigenze didattiche connesse con i programmi d’insegnamento, ma
anche per finalità educative (socializzazione, sviluppo dell’autonomia).
Articolo 2
1. Le visite e i viaggi d’istruzione sono programmati dai docenti dei consigli di classe, interclasse e
intersezione insieme con le attività didattiche entro il mese di ottobre.
2. Il piano sarà sottoposto subito dopo all’approvazione del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto,
rispettivamente, per gli aspetti didattico-educativi e per gli aspetti di natura finanziaria.
Articolo 3
Saranno consentite visite ed uscite non programmate ad inizio anno scolastico per esigenze didatticoeducative ritenute opportune e valide dai docenti di classe e per iniziative culturali ed eventi non prevedibili
prima.
Articolo 4
I genitori devono sottoscrivere un’autorizzazione alla partecipazione alla visita o al viaggio d’istruzione,
nella quale specificano anche di sollevare gli insegnanti da responsabilità civili e penali per danni provocati
o subiti dai figli, qualora questi non abbiano rispettato le regole stabilite e le indicazioni date dai docenti.
Articolo 5
Se l’uscita interessa una sola classe sono necessari 2 accompagnatori; se più classi, un accompagnatore
massimo ogni 15 alunni; un accompagnatore in più ogni uno o due alunni in situazione di handicap,
secondo le occorrenze, in base alla gravità del caso. Nel designare gli accompagnatori si deve provvedere
ad indicare il nominativo di un accompagnatore aggiuntivo per ogni classe per l’eventuale sostituzione in
caso di assenza di uno degli accompagnatori designati.
Articolo 6
Gli alunni che non partecipano alla visita o al viaggio d’istruzione rimarranno a scuola e saranno affidati ad
insegnanti di una classe parallela o, in alternativa, di altra classe. Gli alunni assenti devono presentare
regolare giustificazione.
Al fine di non aggravare ulteriormente la quota prevista per le uscite, non è previsto alcun rimborso per gli
alunni che si ritirano dalla visita programmata o che risultano assenti.
Articolo 7
L’eventuale richiesta di partecipazione dei genitori va valutata in base alle esigenze educative, didattiche ed
organizzative e può essere consentita nei limiti dei posti a disposizione sui mezzi di trasporto e nelle
strutture di accoglienza.
Articolo 8
Gli alunni dovranno versare la quota stabilita entro e non oltre il 10° giorno precedente la visita didattica o
il viaggio d’istruzione utilizzando il c.c.p. della scuola.
Articolo 9
Il coordinatore di classe o il docente organizzatore e responsabile della visita o del viaggio d’istruzione
dovrà raccogliere tutta la documentazione 8 giorni prima:
69
-
autorizzazioni sottoscritte dai genitori;
ricevute dei versamenti;
elenchi nominativi degli alunni partecipanti e degli alunni non partecipanti.
Articolo 10
1. I contatti con le agenzie di viaggio e le ditte di trasporto sono di competenza della segreteria della
scuola.
2. I docenti organizzatori curano solo gli aspetti didattici e i contatti operativi ed organizzativi con le
strutture di accoglienza (responsabili di enti, musei, guide, esperti, ecc.) per quanto riguarda gli orari di
visita, i tempi, le modalità.
3. Il soggetto delegato ai contatti con le agenzie di viaggio dovrà verificare la tipologia di pullman
(preferibilmente del tipo gran turismo), controllare l’osservanza dell’eventuale obbligo del secondo autista
e verificare la qualità e il decoro delle sistemazioni allogiative e del vitto.
4. In ogni caso non potranno essere accettate soluzioni che prevedono la sistemazione degli alunni in
strutture diverse e distanti tra loro.
Articolo 11
I docenti accompagnatori devono portare con sé un modello per la denuncia d’infortunio e l’elenco dei
numeri telefonici e di fax della scuola.
Articolo 12
Ai docenti accompagnatori, al rientro, saranno corrisposte le indennità previste dal contratto d’istituto e
dalla normativa vigente in materia.
70
14. REGOLAMENTO PER L’UTILIZZO DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE DELL’ISTITUTO
Premessa
Visto l’art. 12 della legge 4 agosto 1977, n. 517, che prevede l'uso degli edifici scolastici fuori dell'orario del
servizio scolastico "per quelle attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione
culturale, sociale e civile", il Consiglio d'Istituto - previa delibera del Collegio dei docenti -, riconoscendo la
positività di tale dettato di legge in quanto stimola un ruolo più attivo della scuola in rapporto alle esigenze
della comunità ed evidenzia la funzione della stessa scuola come centro permanente di iniziative culturali e
sociali e come area educativa in stretto rapporto con altre aree educative e strutture di promozione
culturale e sociale, adotta il seguente Regolamento:
Art. 1
Principi generali e finalità
Il presente Regolamento definisce l’uso dei locali e delle attrezzature delle scuole di proprietà comunale,
fuori dell’orario del servizio scolastico, per attività che individuano le strutture scolastiche come centro di
promozione culturale, di convivenza sociale e civile.
Art. 2
Uso dei locali scolastici
L’uso dei locali scolastici al di fuori dell’orario per le attività didattiche, può essere concesso: ad
associazioni, enti, persone ed altri soggetti, che non abbiano scopi di lucro e che abbiano per fine
istituzionale la promozione sociale, culturale, civile, sportiva, con particolare riguardo al mondo giovanile.
I Locali scolastici sono in linea di massima così individuati: palestra, spazi esterni o altri locali all’interno.
I locali di cui sopra potranno ospitare, in particolare:
- Iniziative di accoglienza scolastica e post-scolastica anche di natura sportiva;
- Iniziative e seminari culturali ed ambientali;
- Laboratori letterari;
- Conferenze o forum di studio
Art. 3
Modalità di presentazione della domanda per l’uso dei locali
Le richieste di concessione dei locali scolastici devono essere inviate al Dirigente Scolastico e, per
conoscenza, al Sindaco, almeno dieci giorni prima dall’evento e dovranno contenere, oltre all’indicazione
del soggetto richiedente e il preciso scopo della richiesta, anche le generalità della persona responsabile.
Il Dirigente Scolastico dovrà immediatamente comunicare eventuali motivi ostativi alla richiesta.
Alla richiesta occorre allegare:
1) Dichiarazione attestante che l’attività è effettuata senza scopo di lucro;
2) Copia dello statuto, per gli enti e le associazioni, per la verifica delle finalità di cui ai precedenti articoli,
se non già in possesso del Comune;
3) Elenco nominativo del personale responsabile e addetto alle attività di promozione, addetto alle
funzioni di custodia e pulizia dei locali e l’impegno a comunicare, all’inizio delle attività, le persone
partecipanti alle attività;
4) Dichiarazione di assunzione, per le attività da svolgersi negli spazi concessi in uso, di tutte le
responsabilità sia civili che penali (comprese quelle per eventuali infortuni subiti dagli addetti ai lavori e dai
71
partecipanti) dalle quali sono sollevati: il Dirigente Scolastico, l’Amministrazione comunale, ed il personale
della scuola;
5) Dichiarazione di assunzione di responsabilità per tutti gli eventuali danni accertati, di qualunque natura
e per qualsiasi motivo arrecati a persone e cose che a giudizio dell’Amministrazione risultassero causati dal
richiedente nell’esecuzione delle attività, nonché di impegno a provvedere a proprie spese a rifondere i
danni causati;
6) Impegno a contrarre, successivamente al nulla-osta dell’autorità scolastica ed in ogni caso prima
dell’utilizzo dei locali, idonea e specifica polizza assicurativa per la copertura dei rischi di responsabilità
civile verso terzi per danni a persone e cose a garanzia degli obblighi di cui ai precedenti punti;
7) Per il personale impegnato a titolo di volontariato il richiedente, dovrà dichiarare l’impegno a contrarre
apposita polizza assicurativa con massimali congrui per danni che possano derivare al personale medesimo
o che dallo stesso vengano causati agli utenti o a terzi;
8) Dichiarazione di impegno ad organizzare eventuali manifestazioni con la presenza di pubblico a
condizione che non vengano richieste somme di danaro ad alcun titolo, da indicarsi nella domanda, e a non
installare nei locali, attrezzi o impianti che possano ridurre la disponibilità degli stessi;
Art. 4
Modalità di autorizzazione
L’uso dei locali e delle attrezzature è concesso ai richiedenti di norma soltanto fuori dell’orario scolastico,
con apposito contratto di concessione sottoscritto dal Dirigente Scolastico e firmato per accettazione da un
rappresentante del soggetto richiedente.
Il Dirigente Scolastico dispone con atto formale la concessione dei locali scolastici e delle attrezzature in
virtù degli artt. 331 e 502 del Regolamento di contabilità scolastica (Decreto Interministeriale n. 44 del 1
febbraio 2001), e secondo i criteri e i limiti stabiliti con propria deliberazione del Consiglio d’Istituto del
presente regolamento.
Copia del contratto di concessione in uso temporaneo dei locali e delle attrezzature richieste sarà inviato
per conoscenza dal Dirigente Scolastico al Sindaco.
In caso di più domande per lo stesso periodo, di norma, prevale l’ordine di presentazione al protocollo.
1
Art.33
(Interventi del Consiglio di istituto nell'attività negoziale)
2. Al Consiglio di istituto spettano le deliberazioni relative alla determinazione dei criteri e dei limiti per lo
svolgimento, da parte del dirigente, delle seguenti attività negoziali:
c) utilizzazione di locali, beni o siti informatici, appartenenti alla istituzione scolastica, da parte di soggetti terzi;
2
Art.50
(Uso temporaneo e precario dell'edificio scolastico)
1. La utilizzazione temporanea dei locali dell'istituto forniti dall'ente locale competente può essere concessa a
terzi, con l'osservanza dell'articolo 33, comma 2, lettera c), a condizione che ciò sia compatibile con la
destinazione dell'istituto stesso ai compiti educativi e formativi.
2. Con la attribuzione in uso, l'utilizzatore assume la custodia del bene e risponde, a tutti gli effetti di legge,
delle attività e delle destinazioni del bene stesso, tenendo nel contempo esente la scuola e l'ente proprietario
dalle spese connesse all’utilizzo.
3. L'edificio scolastico può essere concesso solo per utilizzazioni precarie e previa stipulazione da parte del
concessionario, di una polizza per la responsabilità civile con un istituto assicurativo.
72
Art. 5
Obblighi ed oneri a carico dei soggetti autorizzati
I soggetti autorizzati dovranno:
a) Assumere a proprio carico il personale per la custodia e la pulizia dei locali;
b) Assumersi pienamente ed incondizionatamente ogni responsabilità civile, patrimoniale e penale per
l’eventuale danno che dall’uso dei locali e delle attrezzature possono derivare a persone e cose,
esonerando il dirigente scolastico, il personale della scuola e l’Amministrazione comunale da ogni qualsiasi
responsabilità per i danni stessi;
c) Impegnarsi a non organizzare spettacoli o manifestazioni con presenza di pubblico, ad esclusione di
quelle non richiedenti somme di danaro ad alcun titolo. A non installare attrezzi e/o impianti che possano
ridurre la disponibilità del locale concesso in uso, se non previa autorizzazione scritta della autorità
preposta;
d) Risarcire tempestivamente eventuali danni provocati all’immobile e alle attrezzature nel corso delle
attività;
e) Restituire, dopo l’utilizzo, la piena funzionalità ai locali, agli impianti ed alle attrezzature con una
perfetta pulizia dei locali ed una accurata manutenzione degli attrezzi che, comunque, dovranno essere
riportati nell’ordine in cui erano sistemati all’inizio delle attività;
f) Impegnarsi a prevedere, nel caso si stabiliscano forme di contribuzione da parte degli utenti, una
significativa riduzione tariffaria da praticare ai disabili, agli anziani, ai soggetti in particolare condizione di
disagio socio-economico, segnalati dall’Amministrazione Comunale, attraverso i servizi sociali e da
concordarsi in sede di preventiva autorizzazione.
Nel caso in cui un locale venga concesso in uso, nello stesso giorno ma in fasce orarie diverse, a più
richiedenti, il Dirigente Scolastico potrà accertare lo stato del locale dopo l’uso di ciascun richiedente.
Prima dell’accesso all’uso dei locali scolastici e delle attrezzature, il concessionario e un addetto della
scuola, a ciò designato dal Dirigente Scolastico, faranno constatare da apposito verbale lo stato dei locali e
delle attrezzature medesime.
Analogo controllo sarà effettuato al termine del periodo di durata della concessione d’uso. Eventuali danni
conseguenti all’uso saranno accertati, al momento della cessazione dell’uso dei locali e delle attrezzature,
in contraddittorio tra i due soggetti sopra indicati.
Il Comune si assumerà gli oneri connessi alle spese per energia elettrica, riscaldamento, manutenzione
ordinaria e straordinaria, salvo che per gli eventuali danni arrecati dai soggetti autorizzati ai locali ed agli
impianti.
Art. 6
Sospensione e revoca dell’autorizzazione
In caso di reiterata mancanza della pulizia il Dirigente Scolastico, sentito il Presidente del Consiglio di
Istituto e l’Amministrazione comunale, può sospendere temporaneamente o fino al termine dell’anno
scolastico la concessione di uso dei locali e delle attrezzature dati in concessione.
Il Dirigente Scolastico, sentita l’Amministrazione comunale, si riserva la facoltà di sospendere o revocare le
autorizzazioni in caso di violazioni accertate.
In caso di danno arrecato agli immobili, agli impianti o alle attrezzature, su segnalazione del Dirigente
Scolastico e su stima dell’Ufficio Tecnico Comunale, sarà addebitato al richiedente l’importo per il
73
risarcimento del danno.
Art.7
Limiti e durata della concessione
La concessione ha carattere temporaneo e la durata è stabilita nel provvedimento amministrativo del
Dirigente Scolastico.
L’utilizzo dei locali scolastici è riservato esclusivamente al richiedente e non è consentita la cessione a
soggetti terzi.
Art. 8
Abrogazioni
Con l'entrata in vigore del presente regolamento è abrogato e cessa pertanto di avere efficacia il
precedente regolamento e le disposizioni ad esso collegate.
Art. 9
Pubblicità
Copia del presente regolamento, sarà pubblicato nel sito web dell’Istituto e del Comune, e sarà tenuta a
disposizione del pubblico presso l’ufficio di segreteria.
Art. 10
Entrata in vigore
Il presente regolamento entrerà in vigore con l’anno scolastico 2015 /2016.
74