Valentina Calcaterra - Convegni

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Valentina Calcaterra - Convegni
©
V. – V.
10° Convegno
internazionale
“La Qualità dell’integrazione
scolastica e sociale” –scolastica
13, 14 e 15 novembre
© Calcaterra
Calcaterra
10° Convegno
internazionale
La Qualità dellintegrazione
e sociale2015
13,
14 e 15 novembre 2015
Valen&na Calcaterra L’advocacy con i minori segui2 dai servizi sociali. L’esperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce Rimini 14.11.2015 Advocacy Parlare a sostegno delle preoccupazioni o dei bisogni di una persona. •  quando la persona è in grado di parlare per sè, l’advocacy è finalizzata ad assicurarsi che venga ascoltata; •  quando ha difficoltà ad esprimersi, l’advocacy si propone di aiutarla; •  quando infine non è in grado di farlo per nulla, advocacy significa sosHtuirsi a lei e parlare al suo posto. (Herbert, 1989) © Calcaterra V. – 10° Convegno internazionale “La Qualità
dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015
Convenzione Internazionale sui Diri= dei Fanciulli (New York, 1989) Gli Sta& par& garan&scono al fanciullo capace di discernimento il diri7o di esprimere liberamente la sua opinione su ogni ques&one che lo fanciullo sono interessa, le opinioni del debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità. (art. 12) © Calcaterra V. – 10° Convegno internazionale “La Qualità
dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015
Carta dei diri= fondamentali dell’Unione Europea (Nizza, 2000) I bambini hanno il diri7o alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere. Essi possono esprimere liberamente la propria opinione; questa viene presa in considerazione sulle ques&oni che li riguardano in funzione della loro età e della loro maturità (art. 24) © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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§  Alcune difficoltà dei bambini nel parlare con gli adulH -­‐ 
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Difficoltà dei bambini in sé -­‐ 
Paura, Hmidezza, caraQerisHche personologiche, limiH cogniHvi, faHca a comprendere il contesto formale in cui si è inseriH, … Disagio socio/culturale -­‐ 
Vergogna per ritardi ripetuH e per le condizioni del materiale scolasHco, il proprio abbigliamento, … Difficoltà nella relazione con i pari FaHche connesse alla condizione degli adulH di riferimento -­‐ 
Difficoltà in famiglia, situazioni di povertà, trascuratezze e incapacità genitoriali, malaVa di un familiare, … Sei così nervosa, è come se tu7o il mondo & stesse fissando e tu & sen& così piccola (Kerry, 15 anni) © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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§  Difficoltà dovute alla “posizione” degli adulH Conoscenza pregressa del minore/storia familiare Funzioni di valutazione Vincoli organizzaHvi, mancanza di tempo e carichi di lavoro eccessivi Opinioni differenH/divergenH Precise indicazioni dei propri superiori da rispeQare Intenzioni di proteggere i bambini/ragazzi Non mi piace parlare della mia mamma. Non con Elaine (insegnante). Quello che penso della mia mamma è privato. (The story of Tracy Beaker, Wilson, 1991, p. 21) Diversi studi sulla situazione di bambini con genitori alcolisH dimostrano che spesso i genitori sono in contrasto con gli operatori a vario Htolo coinvolH e così anche i bambini non si fidano degli adulH (Kroll, Taylor, 2003, p. 185) © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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Il portavoce Parla con i bambini per: -­‐  aiutarli a conceQualizzare le loro preoccupazioni e desideri -­‐  decidere consapevolmente cosa riferire agli adulH che hanno una responsabilità decisionale sulla loro vita -­‐  quando necessario aiutare i bambini a parlare o rappresentare le preoccupazioni al posto loro Conosce il sistema di tutela minorile È indipendente Man2ene la riservatezza Lavora a par2re dal punto di vista dei bambini © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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I portavoce non sono più competenH di altri nel parlare con i bambini, ma ‘sono in una posizione differente e vedono le cose da una prospeVva diversa’ (ScoVsh ExecuHve, 2010) © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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Advocacy informale: Sostegno nell’esercitare i
propri diritti da parte di genitori, persone
che si prendono cura, parenti, amici, vicini,
amici dei genitori e così via.
Advocacy formale: Intervento di professionisti
che lavorano con i minori come ad esempio
assistenti sociali, insegnanti, infermieri,
animatori, educatori etc.
Advocacy indipendente/professionale: quando
i minori non si sentono ascoltati, o non
sono in grado o vengono ostacolati
nell’esercitare i loro diritti, hanno bisogno
di un operatore di advocacy indipendente.
Sono generalmente delle persone formate
e qualificate nel lavorare con i minori
nell’aiutarli ad avere voce e ad essere
ascoltati nelle decisioni che riguardano la
loro vita. Non consigliano, ma aiutano i
bambini e i ragazzi a esprimersi.
(Welsh Assembly Government 2010)
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Ciò che serve per promuovere la partecipazione è che …
§  Bambini e ragazzi abbiano adeguate informazione per
farsi un’opinione
§  Abbiano l’opportunità di esprimere il proprio punto di vista
§  Sia considerata con rispetto la loro opinione
§  Sappiano come si terrà conto della loro opinione
(Davies, Dotchin, 1995)
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I principi del lavoro del portavoce professionale • 
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Indipendenza Riservatezza Centratura sul punto di vista dei bambini e ragazzi Empowerment © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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Cosa fa un portavoce • Ricorda e spiega la posizione di indipendenza e di riservatezza • Lavora sempre a parHre dalla definizione del problema data dal minore • Fornisce al minore le informazioni necessarie perché possa capire la situazione • Aiuta il minore a comprendere i possibili corsi di azione e le relaHve conseguenze di ogni scelta • Concorda con il minore cosa dire a chi e come • Riconosce le competenze esperienziali che il minore ha rispeQo alla sua situazione, alla sua vita e a come si stente • Lavora per assicurarsi che i bisogni del minore non siano subordinaH ad altre priorità Cosa non fa un portavoce • Non prende iniziaHve senza l’autorizzazione del minore • Non cerca di influenzare le decisioni del minore o di persuaderlo rispeQo ad un certo corso di azione • Non assume un punto di vista che rifleQe l’interesse superiore del minore • Non assume un punto di vista che rifleQe l’interesse di una terza parte (ad esempio di un insegnante, un operatore, un familiare, …) • Non consiglia, non dà indicazioni, non media • Non prende decisioni per conto del minore senza essersi confrontato con lui © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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Video Cosa dicono i bambini e i ragazzi? hQp://www.lacasadavanHalsole.org/video.html © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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L’advocacy e la scuola: una esemplificazione •  Manuel, 16 anni, non frequenta regolarmente. Non ci sono ragioni evidenH di questa difficoltà, la famiglia sembra non collaboraHva. •  Ha frequentato meno del 30% dell’ulHmo anno scolasHco e la situazione è a rischio di segnalazione al Tribunale per i Minorenni Il portavoce ha aiutato Manuel a descrivere cosa succede ‘quando devo andare a scuola mi sento male e confuso, la mia mente si annebbia, il cuore mi ba7e forte come se stesse per esplodere. A volte mi capita di sen&rmi in questo modo in pos& come i centri commerciali’ In accordo con Manuel ha raccolto informazioni sugli aQacchi di panico e ha descriQo i sintomi al ragazzo Ha espresso i senHmenH del ragazzo ad un incontro con gli insegnanH © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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EsiH del processo •  È stato faQo un invio al servizio di Neuro Psichiatria InfanHle •  La Neuropsichiatra ha suggerito un “esercizio” risultato uHle ‘non mi sono più sen&to come se stessi per diventare ma7o,
quando ho un a7acco di panico, se mi ricordo di fare l’esercizio, le cose vanno meglio’ •  Manuel non è tornato a scuola e si è trovato per lui un percorso formaHvo alternaHvo © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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Cosa sHamo facendo… § 
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Riunioni di famiglia a scuola L’advocacy nell’affido L’advocacy di caso VisiHng advocacy www.advocacyinfanzia.it [email protected] © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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Alcuni riferimenH bibliografici Boylan J., Ing P. (2005), I servizi di advocacy per l’utenza minorile, in “Lavoro Sociale”, vol. 5 n. 2, pp. 195-­‐208. Calcaterra V. (2013), Advocacy e tutela dei minori. Il caso inglese, in “Studi di Sociologia” vol. 2, pp. 163-­‐184. Calcaterra V. (2014), Il portavoce del minore. Manuale opera&vo per l’advocacy professionale di caso, Erickson, Trento. Calcaterra V. (2014), L’affido partecipato. Come coinvolgere la famiglia di origine, Trento, Erickson. Dalrymple J., Boylan J. (2011) Cos’è l’advocacy nella tutela minorile, Trento, Erickson Dalrymple J. (2011), La voce dei minori: partecipazione e interven& di tutela, in DonaH P, Folgheraiter F, Raineri ML (a cura di) La tutela dei minori. Nuovi scenari relazionali, Trento, Erickson, pp. 129-­‐139. Dalrymple J., Horan H. (2009), Lui lo dirà per te. Un intervento di advocacy ben riuscito, in K. Jones, B. Cooper, H. Ferguson (a cura di) Lavoro per bene. Buone pra&che nel servizio sociale, Trento, Erickson, pp. 183-­‐200. La Valle I., Jelicic H., Gibb J. (2013), Le pra&che di advocacy viste dai bambini. La valutazione di un’esperienza, in “Minori e GiusHzia”, n. 3, p. 136-­‐144. Maci F. (2011), Lavorare con le famiglie nella tutela minorile, Trento, Erickson. © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tuQo ogni volta. (A. de Saint-­‐Exupéry) © Calcaterra V. 10° Convegno internazionale La Qualità
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