Progetto di MATEMATICA

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Progetto di MATEMATICA
“Un lupo, una capra e un cavolo … a Benevento ?”
della prof.ssa Alfonsina Marucci docente di matematica e fisica presso il Liceo Linguistico
“Guacci”
A questo strano quesito i ragazzi della III A e IVA - Liceo Linguistico dell’Istituto Magistrale “G. Guacci”hanno cercato una soluzione e l’hanno trovata nella Storia, precisamente nella Storia della Matematica.
Nell’ambito delle celebrazioni del 12000 anniversario della morte di Carlo Magno (814 d.C.), è stato
realizzato un lavoro multimediale sullo studio della Matematica in questo particolare periodo storico.
Siamo nel pieno della “rinascita carolingia”, con un rinnovamento e potenziamento della scuola di palazzo,
i cui modelli si diffondono in tutto l’impero e territori limitrofi presso i principali monasteri.
Artefici di questa rivoluzione culturale sono i saggi del tempo: Alcuino da York, Paolo Diacono …, riuniti ad
Aquisgrana dallo stesso Carlo Magno, fermamente convinto che investimenti in campo formativo
avrebbero
portato
risultati
positivi
in
ambito
sociale
ed
economico.
Alcuino da York è l’autore dell’unico libro a carattere matematico , a noi pervenuto, “Propositiones ad
acuendos juvenes”- Problemi per rendere acuta la mente dei giovani- 53 quesiti in lingua latina
appartenenti alla cosiddetta “matematica ricreativa”: problemi, indovinelli, scherzi e paradossi.
“Un lupo ,una capra e un cavolo” è una delle 53 Propositiones e precisamente la XVIII , con alcune di esse si
sono cimentati i ragazzi delle due classi in una divertente lezione tenuta all’interno del Chiostro di S. Sofia.
Proprio qui, infatti, circa 1200 anni fa, loro coetanei affrontavano gli stessi quesiti.
Erano gli allievi della Schola Palatina di Benevento, attiva nell’VIII secolo grazie all’acume, all’ingegno e alla
lungimiranza di Arechi II, della moglie Adelperga e di Paolo Diacono. Questo ultimo, eminente uomo di
cultura, era giunto in città nel 762 per il matrimonio della sua pupilla, la principessa Adelperga con Arechi
II. Echi della riforma scolastica carolingia giungono anche nel nostro territorio sia attraverso gli intensi
rapporti tra Benevento, capitale della Longobardia Minor, ed Aquisgrana e sia per il soggiorno” forzato”
presso la corte franca, del figlio di Arechi II: Grimoaldo .
Egli , infatti, come secondogenito di Arechi, dopo la sconfitta di Desiderio (774 d.c.) e la conquista della
Longobardia Maior ad opera di Carlo Magno, viene condotto ad Aquisgrana ufficialmente per essere
educato alla maniera dei Franchi.
Nel 787 con la morte improvvisa prima del fratello primogenito Romualdo e poi del padre, torna a
Benevento, nominato duca con il nome di Grimoaldo III dallo stesso Carlo Magno, per continuare l’opera
rinnovatrice dei genitori.
Nel Chiostro di S. Sofia gli allievi delle due classi, consapevoli di ritrovare in questo luogo suggestivo le
emozioni e le atmosfere dei tempi andati, dopo aver scelto liberamente le varie “propositiones “ ,
affrontano, risolvono e rappresentano le soluzioni , si confrontano e approfondiscono le varie
problematiche , cercando anche di operare una loro trasposizione temporale.
Ed ecco all’improvviso, in questa accattivante lezione, si inserisce un “giovane sconosciuto”, in realtà uno
studente del gruppo, che in maniera simpatica interagisce con il resto dei ragazzi, illustrando e
raccontando momenti salienti della vita quotidiana alla corte di Carlo Magno.
I ragazzi, dapprima scettici e poi sempre più incuriositi lo incalzano con nuove domande e ad un tratto
scompare, lasciando di sé una traccia: un tremisse d’oro ( una moneta recante la effigie di Grimoaldo III,
coniata durante il suo regno, conservata ed esposta in una sezione del Museo del Sannio).
Questa divertente e fantasiosa parentesi chiude il lavoro,iniziato con un inquadramento storico seguito
dallo sviluppo e dall’approfondimento di temi matematici, che è stato realizzato per il Concorso la
Matematica nel Medioevo, indetto dall’Istituto Italiano Storico per il Medioevo e dalla Mathesis
(associazione italiana di matematici).
Gli allievi hanno potuto,così , approfondire conoscenze diversificate e conseguire e potenziare capacità
logiche, elaborative ed espositive e sviluppare,inoltre, un rispetto e una maggiore sensibilità alla cura e
alla conservazione dei luoghi.
“Luoghi che narrano, a chi sa guardare ed ascoltare, gli accadimenti di cui sono stati muti testimoni...
Accadimenti che non passano, non svaniscono … rimangono cristallizzati, immobili, sospesi … indifferenti
allo scorrere del tempo.”