Con la coppia Segre-Griminelli un tripudio di sorprese in note

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Con la coppia Segre-Griminelli un tripudio di sorprese in note
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MARTEDÌ 21 APRILE 2015
CULTURA & SPETTACOLI
il Cittadino
TEATRO A CASALE
GLI APERITIVI
“SIGILLO” FINALE
ALLA GERUNDIA
CON L’ESIBIZIONE
DEL CORO LAUDENSE
n Finale in armonia per i Concertiaperitivo in Accademia, decima edizione della rassegna musicale promossa a Lodi dalla scuola Gerundia,
che si è conclusa sabato con l’esibizione del coro polifonico Laudense.
Diretto da Franco Versetti, il coro ha
proposto al pubblico un programma
ricco e articolato, che accanto ai cori
d’opera tratti dal repertorio dei grandi compositori europei (Mozart, Verdi, Wagner) ha compreso spiritual,
canzoni patriottiche, folk songs e altri brani, molti dei quali arrangiati ad
hoc dal maestro Versetti. Seduto al
Il Laudense
diretto
da Versetti
pianoforte, il direttore ha guidato
con vigore i diciotto componenti di
questa formazione a quattro voci miste, nata in seno all’Accademia Gerundia oltre vent’anni fa e diventata
nel corso del tempo un punto di riferimento importante nel panorama
della musica corale. E non solo a li-
AMICI DELLA MUSICA
vello cittadino, come testimoniano i
numerosi appuntamenti extra moenia di queste settimane, fra cui il
concerto del 30 maggio nella cornice
del museo Lamberti di Codogno. Per
quella data, alla Gerundia avrà già
preso il via la stagione concertistica
estiva, con concerti all’aperto, spet-
tacoli e i saggi accademici di tutti gli
allievi, protagonisti di una lunga maratona che permetterà all’affezionato pubblico dei Concerti-aperitivo di
non rimpiangere troppo la conclusione della rassegna. «L’edizione di quest’anno è stata un vero successo»
hanno commentato il direttore della
Gerundia, Pietro Farina, e il direttore
artistico Matteo Cremonesi, ringraziando gli spettatori per «la presenza
costante e numerosa». Un risultato
che non solo riempie di soddisfazione protagonisti e organizzatori, ma si
tradurrà presto in qualcosa di più
concreto: le offerte raccolte durante
gli otto concerti in rassegna verranno in parte destinate al progetto di
gemellaggio con la francese Fontainebleau, che si aggiunge a Costanza
e alle altre città europee con cui la
Gerundia collabora da anni a livello
didattico e culturale. (Sil. Can.)
TANTO PUBBLICO E OVAZIONI MERITATE DOMENICA
POMERIGGIO PER IL CONCERTO AL LICEO VERRI DI LODI
Con la coppia Segre-Griminelli
un tripudio di sorprese in note
Spiccate individualità capaci di tessere una perfetta
complicità, il chitarrista e il flautista hanno incantato
con Bach, Giuliani, Shankar, Borne, Piazzolla e Monti
EMOZIONANTE
A lato Griminelli
e Segre, sotto
il pubblico al Verri
ELIDE BERGAMASCHI
n La stagione dell’essenzialità,
degli arditi accostamenti, delle sorprese; sulla carta, non avremmo
scommesso troppo sull’esplicita virata verso territori defilati che gli
Amici della Musica di Lodi – complice la sempre più risicata disponibilità di sostanze – hanno tracciato
sulla rotta fin ora placida delle loro
proposte. E quella della scorsa domenica, ancora una volta salutata
da un pubblico folto punteggiato di
giovanissimi, ne è stato il più felice
suggello. Una pomeridiana di musica da gustare a cucchiaiate, corposa e quasi tattile, nell’aula magna
del Verri. In scena, un flauto e una
chitarra. Nient’altro. In altre occasioni avremmo senza indugi messo
in conto più di uno sbadiglio, se a
garanzia non ci fossero stati i nomi
di Andrea Griminelli e di Emanuele
Segre. Individualità spiccate come
singoli, perfetti complici di una tessitura musicale ordita nella più naturale delle affinità interpretative,
i due - entrambi già applauditi dal
pubblico lodigiano all’inizio della
loro prestigiosa carriera – hanno
dato limpida prova di come anche
due soli strumenti, solitamente
chiamati a supportarne altri ben più
poderosi, sappiano ricreare alla
perfezione interi mondi.
In un concerto disposto a specchio
tra passato e presente, il flauto aureo (fuor di metafora) di Griminelli
esordiva, imperioso, disegnando
nella Sonata in Do maggiore BWV 1033
un Bach dal mirabile nitore, fraseggiato con garbo e colloquiale freschezza sul discreto, puntualissimo, continuo assicurato dalla chitarra. Quasi una prova di
drammaturgia, nel gioco serrato di
un’articolazione che nelle pagine
successive – l’Aria e variazioni dal
Tancredi rossiniano e, soprattutto, la
Grande Sonata per flauto e chitarra di
Mauro Giuliani – si esibiva in ardite
e sorprendenti esplosioni di colore,
ombre inattese. A colpirci, insieme
alla marmorea strumentalità, era
infatti la plasticità di frasi trattate
nell’escursione quasi tridimensionale della loro corsa, perfettamente
spianate su cantabili sempre appoggiati, carnosi anche sulle zone
del pianissimo. Poi, ecco rivelarsi la
cifra forse più rappresentativa di
questi due artisti ingordi di esperienze: dapprima le sonorità ruvide,
i ritmi ossessivi, la luce visionaria
del magnifico L’aube enchantée di
Ravi Shankar, scritto a quattro mani con Jean Pierre Rampal, nei cui
pannelli la chitarra di Segre guadagnava spazi in cui esibire una classe
da primattore. Poi le quattro stazioni de L’Histoire di Tango, omaggio a
un Piazzolla ormai onnipresente
nei programmi di ogni stagione, qui
graffiante e sincero, snudato di ogni
orpello.
Neanche a dirlo, un’ovazione, consacrata dalle spumeggianti seduzioni della conclusiva Fantasia
composta da Borne sulla Carmen di
Bizet. E, di sedia in sedia, raggiungeva proprio tutti la nazionalpopo-
lare chiosa di un appuntamento informale e prezioso: una pagina tradizionalmente affidata al violino,
ma nelle nostre corti di pianura non
di rado anche alla fisarmonica: la
Ciarda di Vittorio Monti, mitragliata
con pari ardore e precisione. Un
trionfo a cui non serviva aggiungere
altro, nemmeno il (disordinato) volo di un ormai stanco calabrone.
IL CONCORSO
Il meteo non strozza le “voci nel tunnel”
di ROSSELLA MUNGIELLO
n Un tunnel, ventiquattro voci,
quattro giudici, per tutti la stessa emozione. Buona la prima per Voce 2015
TT, ovvero The Tunnel, per la galleria
in plastica allestita all’ingresso del municipio che ha ospitato i cantanti in
un’esibizione “al buio” per i giudici.
Domenica sera la prima selezione per
il concorso canoro di Massalengo, al
debutto in una modalità in tutto e per
tutto simile alla ormai nota esibizione
al buio di The Voice, dove i giudici conoscono il volto della voce che li ha incantati solo una volta scelta.
Alla conduzione, Samanta Caselli, che
ha dato ritmo alla scansione di voci, nel
tunnel, e volti, invitati a presentarsi al
pubblico solo nel caso in cui uno dei
quattro fasci di luce colorata, uno per
ogni giudice, avesse acceso di riflessi il
IN GARA La prima selezione di Voce 2015 TT iniziato domenica a Massalengo
tunnel. A selezionare i talenti nostrani
hanno provveduto Marta Meazza,
Alessandro Formenti del Mas di Milano,
Sara Cippelletti (tutti insegnanti di
canto, musicisti e cantanti professionisti) e Federico Finotello, appassionato
cantante e consigliere comunale. Ini-
zialmente in agenda per sabato sera,
con 48 cantanti già prenotati per l’esibizione, ma spostata a domenica per il
maltempo, la kermesse ha dovuto rinunciare a molte voci: davanti ai giudici si sono presentati 24 contendenti.
Da qui la scelta di tornare in scena, il
Trepidazione
al Carlo Rossi
per la pièce
di Branciaroli
REGISTA
E ATTORE
Franco
Branciaroli:
è sua
la firma
della pièce
con Pagliai,
Tedeschi
e Popolizio
n Quattro grandi nomi, voci eternedelteatro,allepreseconilgrande
ed altrettanto eterno dilemma della
vita e della morte, del grande addio
al mondo della sensazioni e della
carne.Immersiinun’irresistibileatmosfera dell’assurdo, tra poesia e
comicità,sempreinbilicosull’assiomadellafedenellascienza,checondiziona le possibilità dell’uomo, e
sulla consapevolezza dell’impossibile eternità.
È un arrivederci di altissimo livello,
alla prossima stagione di prosa,
quello messo in agenda dal teatro
Carlo Rossi di Casale con Dipartita finale, di Franco Branciaroli, anche in
scena, nei panni di Toto, travestimento della morte, insieme ad altri
tre assi del teatro italiano, come
Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai e
Massimo Popolizio, accompagnati
anche dalle interpretazioni di Sebastiano Bottari. Per una produzione
TeatrodegliIncamminatieCtbTeatro Stabile di Brescia, la pièce affida
a tre clochard, Pol, Pot e il Supino ovvero Gianrico Tedeschi, Ugo PagliaieMassimoPopolizio-ilcompito di indagare nel più antico e metafisicodeidilemmidell’uomo,ovvero quel che si trova davanti alla
dipartita finale, ovvero all’incontro
con la morte interpretata da TotoBranciaroli. Che, nelle sue note
d’autore,spiegalanaturadellospettacolo come «parodia western» o
«un gioco da ubriachi sulla condizione umana dei nostri tempi, con
tre barboni in riva a un fiume, forse
ilTevere,econlamorte,neipannidi
TotoIlmenagramo,chelivaatrovare impugnando la falce». Quel che
c’è dopo, è tutto da vedere in scena.
R. M.
DIPARTITA FINALE
regia di Franco Branciaroli
In scena anche Gianrico Tedeschi,
Ugo Pagliai, Massimo Popolizio
e Sebastiano Bottari.
Questa sera (ore 21) al teatro
Carlo Rossi di Casalpusterlengo
prossimo 30 aprile, per una nuova tornata di selezioni, necessarie a completare le squadre che fanno riferimento ai
quattro vocal coach.
Tra brani - hanno “vinto” in termini
statistici le esibizioni in inglese, come
impera nella tradizione dei talent show
- e assoli a volte oltre le proprie forze,
hanno preso forma i team che scenderanno poi in campo nelle serate finali
del 27 e del 28 giugno, sempre a Massalengo. Per ora con Meazza lavoreranno
Mattia Pettinari, Jessica Ferrari, Isabella De Amicis, Angela Piromalli e Alice
Zoccolanti. In quella di Formenti ecco
Sofia Raimondi, Roberta Moscedano,
Luca Belletato, Stefano Aiolfi, Francesca Marra, Damiano Contu, mentre con
Cappelletti ci sono Cristian Livraghi,
Giulia Mangiacapra, Francesca Beccarini e Alice Morosini. Con Finotello infine le voci di Pietro Taboldi, Alberto Bignamini, Nadia Pagani ed Elisa Caputo. Tutti pronti a sfidare la concorrenza
per la gloria e per il primo premio, ovvero l’incisione di un cd professionale e
una borsa di studio al Mas di Milano,
anche sponsor della manifestazione.