Pelvicachromis taeniaus

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Pelvicachromis taeniaus
Acquariforum
Pelvicachromis taeniaus
Inviato da Roberto Posarelli
Questo meraviglioso ciclide dell'Africa occidentale è secondo me una vera e propria perla di bellezza, dai mille colori e
dalle mille sfumature, con tanti punti di forza tra i quali un comportamento molto interessante e ricco, quindi un vero
concentrato di soddisfazioni per colui che si appresta ad allevarlo.
Vediamolo in dettaglio!
Innanzi tutto, è bene precisare, che di Pelvicachromis taeniatus
ne esistono molte varietà (Kienke, Nange, Moliwe, Lobe, Nigeria rosso, verde, giallo, ecc.), le quali colonizzano aree e
zone diverse e che differiscono fra loro non solo per colorazione, spesso anche molto diversa, ma anche per piccoli
particolari nella morfologia.
Femmina di P.T. "Moliwe"
Passiamo dal giallo carico al rosso vivo al grigio-blu e così via, ma quello che sorprende davvero è la brillantezza dei
colori di questi pesci, che spesso sembrano vivere di luce propria accendendosi come delle piccole lampadine e
lasciando, chi non li ha mai visti, a bocca aperta!
Il carattere, per esempio paragonato a quello del "cugino" Pelvicachromis pulcher, è estremamente più pacifico, meno
territoriale, e genericamente più tranquillo.
Una specie che possiamo tenere in vasche di dimensioni medio-piccole (70-80 lt), assieme anche a pesci piccoli e
tranquilli.
Maschio di P.T. "Kienke"
Parlare del Pelvicachromis taeniatus senza prendere in esame il libro in lingua Italiana della Tetra, "Ciclidi dell'Africa
occidentale", di Horst Linke e Wolfgang Staeck, sarebbe impossibile.
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E' infatti un libro che spiega molto esaustivamente le caratteristiche di allevamento-riproduzione di questo splendido
ciclide.
Mi vorrei invece soffermare su almeno quattro punti, riguardanti il suo allevamento, secondo me di particolare importanza
e quindi da tenere ben presenti:
Splendido maschio di P.T. "Nigeria rosso"
Il fondo
Dovrà essere sempre composto da sabbia estremamente fine, questo pesce dalle abitudini bentoniche ama immergere
tutta la testa in soffici fondali dove setaccia ogni cm di superficie alla ricerca di particelle di cibo, facendosi poi uscire la
sabbia dalle branchie.
Sia ben chiaro che questa pratica non porta mai a stravolgimenti nell'arredamento dell'acquario, come potrebbe invece
succedere, per esempio, con i Geophagini.
Un fondo soffice e fine, sarà anche utile in fase riproduttiva, come vedremo più avanti.
I valori di pH
Se dalla riproduzione vogliamo ottenere un numero il più possibile equilibrato fra maschi e femmine sarà opportuno
mantenere un valore PH compreso fra 6,5 e 6,8.
Se invece le uova verranno fecondate ad un valore più basso di 6,5 otterremo un numero maggiore di femmine, se
maggiore di 6,8 una maggioranza di maschi.
Ovviamente un acqua tenera è da preferire.
Un piccolo acquario usato per la riproduzione di P.taeniatus
La tana
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A questi pesci difficilmente andrà bene una semplice noce di cocco con una piccola apertura, come invece succede per il
P. pulcher.
Loro amano "costruirsi" la tana da soli, e non sarà raro vederli deporre in un piccolo anfratto creato sotto un legno o un
sasso.
La femmina, in questo periodo, crea la sua tana, con opere di scavo, in posti molto nascosti e angusti dove lei si rigira a
mala pena.
Quindi, allestendo un acquario che dovrà ospitare questa specie, è bene pensare subito a predisporre molte zone dove la
femmina possa in seguito scegliere il posto migliore per riprodursi.
P.T. "Nyete" con i piccoli che hanno appena assorbito il sacco vitellino
Fattore nemico
Chi pensa di poter riprodurre con successo una coppia di questi pesci tenendoli come unica specie nell’apposita
vasca rimarrà deluso (io non ci sono mai riuscito !).
E’ necessario che la coppia trovi qualche pesce contro il quale scaricare l’aggressività, se pur modesta e
limitata a piccole e rare rincorse per scacciare l'intruso dal luogo di riproduzione. Al contrario, se mancasse questo
“fattore nemico”, si assisterebbe, subito dopo la deposizione, ad uno sfogo tra i partners con il modesto
risultato di due Pelvicachromis taeniatus con pinne danneggiate, e soprattutto, al cannibalismo totale
dell’eventuale covata da parte dei genitori.
La specie che preferisco, come “fattore nemico”, è Tanichthys albonubes perché non preda gli avannotti
ed è molto rapida nel nuoto, riuscendo sempre ad eludere le "cariche" dei Pelvicachromis taeniatus quando si avvicinano
al luogo di riproduzione.
La coppia, se lasciata con i piccoli, interrompe le cure parentali dopo circa un mese dalla schiusa (spesso il maschio
tenta di scacciare la prole) e proprio dopo questo periodo si appresta nuovamente a deporre.
In questo caso è consigliato separare gli avannotti che oramai dovrebbero già essere cresciuti molto e presentare la
caratteristica linea orizzontale nera che attraversa tutto il corpo.
P.T. "Nyete" con i piccoli di una settimana di vita
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Questo, per ora, è tutto e spero che sia un ulteriore aiuto a chi è interessato ad allevare e riprodurre questa interessante
specie.
Uno dei nostri siti favoriti (lingua Inglese), che tratta di questi pesci è sicuramente The Krib
Di Roberto Posarelli (24-05-2003)
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