Ordine degli Architetti di Vercelli
Transcript
Ordine degli Architetti di Vercelli
Vercelli è situata nel Piemonte orientale. Fondata da tribù Liguri fusisi con gruppi Celtici intorno al sec. VI a.C., divenne municipium sotto i Romani e nel corso dei secoli conobbe numerose vicende storiche e culturali: il processo di cristianizzazione con Eusebio, primo Vescovo del Piemonte; le invasioni barbariche; la nascita del libero comune e le lotte tra guelfi e ghibellini; assedi e occupazioni straniere; e infine, il passaggio tra diverse signorie attraverso i secoli, per tornare sotto i Savoia con il Trattato di Utrecht (1713) e conoscere, finalmente, un vero e proprio “boom” artistico, con la costruzione di nuovi palazzi, chiese e strade. Con la Rivoluzione Francese la città fu annessa alla Francia e con Napoleone divenne capoluogo del Dipartimento della Sesia (1801). Prese poi parte ai moti di liberazione, impedendo l’avanzata austriaca grazie all’inondazione artificiale della piana vercellese; conobbe la nascita di movimenti liberali e di sinistra (nel 1906 le mondine ebbero un ruolo determinante nella conquista delle otto ore di lavoro giornaliero). Arrivarono poi le Guerre Mondiali, durante la seconda delle quali la città si distinse per l’impegno nella Resistenza. Dopo il 1945 la città seppe riconquistare un nuovo benessere e mantenerlo, oggi Vercelli fa orgogliosamente parte del circuito “Città d’Arte della Pianura Padana.” Come arrivare Arca - Chiesa di San Marco Piazza San Marco 1 - Vercelli In treno Da Milano Centrale (linea ferroviaria Milano - Torino) a Vercelli. Dalla stazione FFSS (piazza Roma) percorrere via Galileo Ferraris fino a piazza San Marco (250 metri circa). In auto A4 Milano - Torino innesto A26 a Biandrate, direzione Alessandria per uscita casello Vercelli Est (da Milano), seguire la strada regionale 143. A4 Milano - Torino innesto A26 a Santhià, direzione Alessandria per uscita casello Vercelli Ovest (da Torino), seguire la strada regionale 435. Entrando in città seguire le indicazioni per la stazione ferroviaria (piazza Roma), nei pressi della quale è possibile parcheggiare In autobus Autolinee giornaliere collegano Vercelli con Biella, Alagna, Varallo, Casale, Chivasso, Ivrea e Novara Parcheggi Viale Garibaldi, ingresso da via Viotti e Piazzale della stazione ferroviaria Bus cittadino Linea 4 (anulare centro) passaggio ogni 15’ (fermata via Dante Alighieri n. 95) Radio Taxi +39 0161.257722 Taxi Autisti Pubblici Piazza Roma (stazione ferroviaria) main sponsor official sponsor Orari lunedì/venerdì 8-19; sabato e festivi 10-20 La biglietteria chiude un’ora prima Ingresso Intero con audioguida € 9,00 Ridotto con audioguida € 7,00 Ridotto con audioguida € 7,00 con ticket musei cittadini Gruppi feriali (lun-ven) € 6,00 Gruppi festivi (sab-dom) € 8,00 Scuole € 4,00 Gruppi: min 12 max 25 persone Scuole: classi di min 12 max 25 alunni Prenotazione obbligatoria Prevendita (escluso residenti e scuole provincia VC) Singoli € 1,50 Gruppi € 30,00 Scuole € 20,00 Visite guidate e attività didattiche per gruppi e scuole Gruppi € 90,00 Gruppi provincia VC € 70,00 Lingua € 120,00 Scuole € 60,00 Visita guidata individuale € 5,00 (durata 1h) sabato ore 18 - domenica ore 11.30 e 18.00 Visita guidata mostra e città di Vercelli (durata 2 h) Gruppi € 160,00 Gruppi provincia VC € 120,00 Lingua € 200,00 Scuole € 100,00 Informazioni e prenotazioni mostra Tel. 848 690570 media partner nazionali Organizzazione www.coopculture.it media partner locali Comunicazione e Catalogo www.e20progetti.it www.guggenheimvercelli.it Gli anni Sessanta nelle Collezioni Guggenheim Oltre l’Informale verso la Pop Art Andy Warhol, Fiori (Flowers), s.d., Collezione privata, Venezia © Andy Warhol Foundation for the Visual Arts by SIAE 2013 VERCELLI E LA SUA STORIA a cura di Luca Massimo Barbero 9 febbraio - 12 maggio 2013 ARCA - Chiesa di San Marco Vercelli in collaborazione con la chiesa di san marco E L’ARCA Richard Hamilton, Disegno preparatorio per la serigrafia del Museo Solomon R. Guggenheim (The Solomon R. Guggenheim Working Drawing for Screenprint), 1965, Museo Solomon R. Guggenheim, New York © Richard Hamilton, by SIAE 2013 Roy Lichtenstein, Preparativi (Preparedness), 1968, Museo Solomon R. Guggenheim, New York © Estate of Roy Lichtenstein, by SIAE 2013 LA MOSTRA Approdano in città oltre 50 capolavori dell’arte europea e americana degli anni Sessanta del Novecento, rappresentativi dei grandi protagonisti di questa straordinaria stagione: da Robert Rauschenberg a Jean Dubuffet, da Cy Twombly a Frank Stella e Andy Warhol. Tredici di questi lavori provengono dalla Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, acquisita di recente dalla Collezione Peggy Guggenheim, e saranno presentati qui per la prima volta al di fuori del museo veneziano. La mostra intende illustrare il panorama artistico degli anni Sessanta, che corrisponde a una svolta cruciale della cultura artistica mondiale, attraverso il confronto tra la scena creativa statunitense e quella europea. Nel dialogo transoceanico tra i capolavori assoluti delle Collezioni Guggenheim di Venezia e New York è possibile cogliere la maturazione di una dimensione totalmente nuova della cultura visiva. Il 1964 è l’anno del trionfo della Pop Art americana alla Biennale di Venezia, che assegna a Robert Rauschenberg il premio riservato a un artista straniero, spostando definitivamente il fulcro del sistema artistico dall’Europa agli Stati Uniti. La mostra mette a confronto tre momenti fondamentali che illustrano efficacemente l’arte di questi anni. Il primo è rappresentato dal superamento dell’arte informale in direzione di nuovi segni e spazi, in cui materia e linguaggio diventano luoghi di un’inedita sperimentazione: lo testimoniano le opere di Dubuffet, Tapies, Twombly e Tobey. In parallelo è presentata l’esperienza di riduzione espressiva rappresentata dalle nuove indagini monocrome e spaziali, espressa, fra gli altri, da artisti come Fontana, Castellani, Stella, Mark Rothko, Senza titolo (Rosso) (Untitled [Red]), 1968, Fondazione Noland. Momento culSolomon R. Guggenheim, Venezia, Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, lascito Hannelore B. Schulhof, 2012 © 1998 Kate Rothko minante della mostra è Prizel & Christopher Rothko / ARS, New York, by SIAE 2013 la rivoluzione iconica e mediatica che approda alla nuova figurazione Pop, fondata sulla reinterpretazione e dissacrazione della tradizione visiva secondo le coordinate della comunicazione contemporanea e incarnata da autori come Johns, Rauschenberg, Hamilton, Lichtenstein e Warhol. Ieri luogo di culto, scuderia, mercato del vino ... oggi svela splendidi affreschi quattrocenteschi. Eretta nel 1266, sede delle sepolture dei notabili, visitata da San Carlo Borromeo, sconsacrata da Napoleone che vi alloggiò la sua cavallerizza, poi mercato del vino e sino a qualche anno fa mercato ortofrutticolo. Questa, in estrema sintesi, la storia quasi millenaria della chiesa di San Marco che conserva l’imponenza e la maestosità medioevali nonostante i vistosi rimaneggiamenti. Riaperta dall’Amministrazione comunale che ha riacquiTom Wesselmann, Paesaggio marino (Seascape), 1965, Courtesy Fondazione Orsi © Tom Wesselmann, by SIAE 2013 stato anche una navata alienata con la contigua cappella affrescata, la chiesa ha riservato sorprese incredibili. I descialbi ad opera del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, infatti, hanno portato alla luce affreschi quattrocenteschi di inestimabile valore. Oggi la chiesa di San Marco accoglie al suo interno Arca. Si può dire così, con una felice espressione, che l’antico ha adottato il contemporaneo. Costruita nel 2007 all’interno della Chiesa, Arca, struttura modernissima in vetro e acciaio, ne occupa la navata centrale. Il nome Arca nell’immaginario collettivo riporta al vascello biblico che significò la salvezza del popolo ebraico dal diluvio. In effetti Arca è stata costruita per salpare e navigare verso orizzonti e mete che, in progress, vengono definite dall’Amministrazione comunale di Vercelli e di cui le mostre dei capolavori di Peggy Guggenheim sono solo un primo step. Per Vercelli, poi, a cui piace pensare che Arca sia acronimo di audacia, rischio, consapevolezza e amore, l’innovativo parallelepipedo si è già trasformato in uno dei simboli cittadini diventando “cifra stilistica” della volontà e capacità di coniugare antico e contemporaneo. Le volte in cristallo della struttura consentono infatti di alzare lo sguardo su quelle maestose di San Marco. A sua volta San Marco custodisce al suo interno Arca, struttura al tempo stesso imponente quanto lieve, suggestiva quanto lineare tanto che la felice liaison tra antico e contemporaneo ha fatto meritare al progetto una menzione tra quelli europei che sanno coniugare magistralmente architetture di epoche diverse.