la fisiognomica araba
Transcript
la fisiognomica araba
Temperamenta, facies, stellae errantes, Napoli11 aprile 2014 Questioni di lessico firāsa: (sinonimo: tawassum) “attenta considerazione, acuta osservazione” che implica acquisizione di conoscenza τὰ φυσιογνωμονικά (phýsis, 'natura', e gnṓmōn, 'interprete', o gnṓmē, 'indicatore', o 'contrassegno conoscitivo'; i testi di fisiognomica tardomedievali riferivano invece il secondo termine a ónoma, 'nome', o a nómos, 'legge') Lemmi a confronto… Nella sua accezione tecnica, firāsa come traducente del termine greco φυσιογνωμονικά si attesta solo nel periodo delle traduzioni dal greco all’arabo, in seguito alla massiccia irruzione della tradizione classica nell’impero arabo-islamico φυσιογνωμονικά tradotto con firāsa rimanda alle forme di divinazione preislamiche … e nessi semantici Firāsa-verbi correlati: farusa: intendersi di cavalli; farasa (usato per le belve): spezzare il collo/divorare la preda tafarrasa “esaminare minuziosamente”; farāsa: profonda conoscenza dei cavalli; fāris: colui che conosce (ma anche “cavaliere”) Paretimologia proposta da al-Ḏahabī (XIV sec) “la firāsa si avventa sul cuore dell’uomo così come il leone sulla sua preda”. Firāsa tra scienza…. firāsa “scientifica” (ḥikmiyya) corrisponde alla fisiognomica greca e il suo procedimento induttivo ha solide basi nella fisiologia di matrice greca La firāsa ḥikmiyya è di ambito scientifico e di competenza dei filosofi (Tashkopruzadeh). … religione • firāsa mistico-religiosa (šarʿiyya): illuminazione divina che permette al credente di leggere nel cuore degli uomini • è basata su versetti del Corano e su una tradizione del Profeta “abbiate timore della firāsa del credente perché questi vede grazie alla luce di Dio” • secondo Ibn ‘Arabī (m. 638/1240) è una luce divina che illumina la facoltà percettiva del credente come la luce del sole illumina il mondo sensibile … e (soprattutto) mistica • Contrapposizione esteriore (ẓāhir) vs interiore (bāṭin): binomio importante nel mondo musulmano, cruciale nella mistica. Applicazione teologica scontata • Questo tipo di intuizione si trova spesso trattato nelle opere di mistica (p.e. al-Qušayrī m. 465/1072; Ibn ‘Arabī m. 638/1240 ) Definizioni Avicenna “l’inferenza del carattere interiore dalla costituzione esterna”; basata sulla corrispondenza tra esterno (ẓāhir) vs interiore (bāṭin) “è una scienza grazie alla quale si conosce l’indole dell’essere umano dal suo aspetto, dal suo temperamento… basato sostanzialmente sulla deduzione della natura interiore tramite i caratteri esteriori” (Ibn al-Akfānī XIV sec.) È annoverata tra le forme di divinazione e assimilata a altre forme (lettura di scapole, foglie di palma etc.) Radici arabe o origine straniera? Forme indigene in epoca preislamica: qiyāfat al-aṯar/ qiyāfat al-bašar La firāsa caratteriologica del mondo arabo-islamico risente dell’influsso della tradizione greco-ellenistica La fisiognomica non ha esistenza distinta nel mondo arabo prima della traduzione di Polemone Firāsa e classificazione delle scienze fa parte delle scienza naturali: per Ibn Sina (Avicenna; m. 428/1037) è una scienza naturale subalterna è una branca della fisica (è posta tra falconeria e oneirocritica) per Ibn al-Akfānī m. 749/1348 classificazione ripresa da Tashkopruzadeh (m. 968/1560), da Haǧǧī Ḫalīfa (m. 1167/1657) e da Tahanawi (m. 1158/1735). Testi fondanti Fisiognomica di Polemone di Laodicea (m. 144): originale greco perduto, traduzione araba già circolante nel III/IX secolo Fisiognomica dello pseudo-Aristotele: originale greco conservato, traduzione araba di Ḥunayn b. Isḥāq (m. 260/873) Polemone di Laodicea (m. 144) Polemone di Laodicea (Aflimūn/Iflīmūn/Fulaymūn) è considerato nel mondo arabo il padre della fisiognomica, e citato come tale già nel X secolo da Ibn al-Nadīm Nel Sirr al-asrār figura l’aneddoto che mette in scena Polemone e Ippocrate. Incongruenza cronologica, ma significativa identificazione dei due padri fondatori di fisiognomica e di medicina. Il Kitāb al-firāsa di Polemone di Laodicea (m. 144) La traduzione araba della Fisiognomica (originale perduto) circolava già nel III/IX secolo In arabo circolavano diverse versioni che spesso sono compendi o riscritture, e diversi trattatelli apocrifi Viene riconosciuto come autorità nelle opere successive: p.e. Ibn ‘Arabī, al-Dimašqī (727/1379). Nel campo della fisiognomica femminile è noto come specialista sin dal XIV secolo. Lo pseudo-Aristotele: la traduzione araba La traduzione dello pseudo-Aristotele è fatta da Ḥunayn b. Isḥāq (m. 260/873) Ibn al-Nadīm (X sec.) lo considera libro falsamente ascritto a Aristotele Ḥunayn esprime anch’esso dubbi sulla paternità dell’opera; successivamente tale opera viene senza dubbi inclusa nel corpus aristotelico. Ḥunayn b. Isḥaq al-ʿIbādī (m. 260/873) La traduzione dello pseudo Aristotele: circolazione Il testo pseudo aristotelico nella traduzione di Ḥunayn viene ripreso da altri autori: Faḫr al-Dīn al-Rāzī nel suo Kitāb al-Firāsa; ps Polemone di Gotha; da al-Manṣūrī fī ltibb di al-Rāzī e dal Sirr al-asrār La traduzione araba è nota in Europa: la usa Bartolomeo da Messina (tra 1258 e 66) per la sua traduzione latina; Michele Scoto (m. 1236) per il suo Liber phisionomiae (con al-Manṣūrī e il Sirr al-asrār) Giovan Battista della Porta (m. 1615) la cita nel suo de Humana Physiognomonia. Adattamenti interculturali Alcune versioni dello pseudo Polemone registrano adattamenti a un mutato universo culturale: Eliminazione di aneddoti contenenti persone e riferimenti al mondo greco Aggiunta di elementi tipici del mondo islamico (preghiera, lode a Dio, unicità di Dio) Sostituzione di etnonimi Inversione della presentazione dei segni: ordine a capite ad calcem, tipico di trattati di medicina Il nesso medico La firāsa acquisisce un motivo di legittimazione nel legame con la medicina, grazie all’opera di Zakariyā alRāzī (Rhazes m. 313/925) Il suo Kitāb al-Mansūrī contiene un capitolo sulla fisiognomica che espone umori e temperamenti e loro manifestazioni in tratti esteriori. Questa base biologica viene recepita nella tradizione posteriore e il legame tra firāsa e medicina diventa così stretto che tutti i trattati hanno una premessa umorale all’interpretazione dei segni fisiognomici. Il nesso medico status scientifico ed epistemologico della fisiognomica è nel stabilizzato nesso con la medicina entrambe condividono fondamenti teorici e area di indagine procedura inferenziale paradigma semiotico Firāsa e divinazione Ha radici endogene nella qiyāfa e altre forme di divinazione: lettura di nei e macchie della pelle, chiromanzia, scapulomanzia, esame delle linee genealogiche (qiyāfat al-bašar) etc., da alcuni enciclopedisti considerate parallele, da altri diramazioni della stessa firāsa Tratti comuni: metodo induttivo, mancanza di premesse certe, natura intuitiva Secondo lo ps Polemone (Top Kapi) la fisiognomica è di competenza di medici e astrologi, che applicano principi analogici per determinare la natura dell’uomo Una scienza utile nel valutare il carattere delle persone cui ci si deve accompagnare; da usare nelle relazioni sociali (amici), nell’ambito coniugale e famigliare (sposa, domestici), in quello politico (consiglieri e cortigiani). È scienza irrinunciabile per l’uomo (“essere sociale per natura”) (Ibn al-Akfānī) Ha funzione pratica soprattutto in tre ambiti: a) l’acquisto degli schiavi b) la scelta della propria sposa c) la scelta dei cortigiani e dei consiglieri più fidati. Acquisto degli schiavi Trattatistica specifica consacrata all’acquisto degli schiavi: p. e. Ibn Butlan (m. 458/1066) famoso in Europa per il Tacuinum Sanitatis. Esempi: segni fisiognomici (capelli, colore, occhio etc…) e criterio geografico: gli indiani sono atti a custodire persone e denaro, le indiane a procreare; le donne di Tayif non sono adatte a procreare e muoiono di parto; gli uomini sono i migliori nel canto; le donne Zanj scappano spesso e sono brutte per cui non ce ne se può servire; gli Zaghawa non sono adatti al servizio domestico e le donne non sono adatte al piacere. Scelta della sposa (concubina) filone detto firāsat al-nisā’ (fisiognomica delle donne), che mira a scegliere la sposa/concubina in funzione dell’attitudine a dare piacere e a procreare (in realtà sono trattati erotologici).; famoso quello falsamente attribuito a Polemone di Laodicea esempi: il volto grande indica posteriore piccolo; gli occhi sporgenti indicano vagina larga; la lingua di un rosso intenso indica vagina asciutta; le gambe perfette e sode indicano passionalità (ps Ibn ʿArabī, Qabs al-anwār) Una scienza per i sovrani Ibn ʿArabī (per il vizir perfetto) Pseudo al-Ǧāḥiẓ: un sapiente indiano scrive un trattato di fisiognomica per un re persiano; utile a scegliere cavalieri, consiglieri, cortigiani e a evitare adulatori e traditori Ps Polemone (Top Kapi): riprende lo schema del re e del filosofo (asceta) Una scienza per i sovrani… anche in Europa ultimo capitolo dello ps aristotelico Sirr al-asrār (Secretum secretorum): Aristotele segnala ad Alessandro i tratti fisici negativi (pelle chiara, occhi azzurri, imperfezioni fisiche) e indica come ideale l’uomo perfetto (eucrasico) (cfr. Polemone) Michele Scoto (1175 – c.1232), Liber physionomie (tra 1228 e 1235) ne ribadisce l’utilità per il sovrano come strumento del potere politico Metodi della firāsa islamica espressione del volto e movimento tonalità vocali metodo zoologico metodo etnico/geografico metodo sessuale inferenza diretta (al-Rāzī k. al firāsa) Il metodo zoologico Metodi della firāsa islamica: esempi La voce acuta è segno dell’uomo collerico (tonalità vocali) occhi rossi indicano iracondia: chi è in collera ha gli occhi rossi (espressione) collo grosso indica forza d’animo, come nel maschio (m. sessuale) volto carnoso indica pigrizia come nel toro (m. zoologico) colorito nero indica codardia come per Copti e Etiopi (m. geografico) Realia: nomi di etnie Aἰγύπτιοι (Egiziani) tradotto con Qubṭ da Ḥunayn (Copti, “aborigènes de l’Egypte”) ma con Ahl Miṣr (gente d’Egitto) dal traduttore anonimo del Polemone arabo Θράκες (abitanti della Tracia) tradotto con Atrāk (popolazioni Turche, i Τοῦρκοι delle fonti bizantino) Σκύθαι (tribù originarie dellAsia centrale) manca in Ḥunayn; in Polemone Ahl Asquṭiya) Questioni di lessico Ἐπιδημία opera di Ippocrate al-Amrāḍ al-wāfida/oppure traslitterazione πικρὸς /μικρὸς τὸ ἥθος “misero” ḍayq al-nafs (γαστροκνήμη / γαστροκνημία “polpaccio” (baṭn al-sāq lett. ventre della gamba) κωφός: “ottuso” in generale,“sordo” (yakūnu fīhi ṭarš)