Il futuro del Meridione è nel Mar Mediterraneo ia mondiale nza il Sud
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Il futuro del Meridione è nel Mar Mediterraneo ia mondiale nza il Sud
VIII MEZZOGIORNOECONOMIA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Commenti Interventi & opinioni La lettera L’analisi L’economia mondiale Il futuro del Meridione che influenza il Sud è nel Mar Mediterraneo DI DIDIER SAINT-GEORGES Comitato Investimenti di Carmignac Gestion C aro direttore, le recenti notizie dei crolli a Pompei hanno riportato al centro dell’attenzione italiana la necessità di difendere con ogni mezzo possibile il patrimonio artistico nazionale, attraverso un impiego esperto delle risorse a disposizione ed una approfondita conoscenza degli strumenti in campo. Lo stesso approccio deve essere utilizzato anche nel proteggere il patrimonio personale, una missione a cui ci dedichiamo da 25 anni. Oggi le sfide che l’Italia, e il Sud in particolare, deve affrontare sono molte. La situazione politica appare stabilizzata: la nuova coalizione di governo guidata da Matteo Renzi ha presentato un intenso programma di riforme che, se di successo, potrà sostenere i rendimenti dei titoli italiani allo stesso livello o al di sotto dei livelli attuali. Uscire da una crisi del debito non è mai facile, ma ricordiamo che A livello globale la manovra intrapresa dalla maggior parte dei Paesi sarà complessa a livello globale la manovra appena intrapresa dalla maggior parte dei Paesi sarà particolarmente complessa. Sicuramente possiamo ritenerci soddisfatti: sin dalla fine del 2008, il massiccio intervento delle Banche centrali è riuscito a evitare che gli effetti recessivi del disindebitamento facessero precipitare il mondo in una spirale depressiva. Tuttavia, è altrettanto importante oggi tenere adeguatamente conto delle conseguenze, sugli scenari di uscita dalla crisi, dell’intervento senza precedenti nel ciclo economico della Fed, della Bce e di gran parte delle Banche centrali dei paesi emergenti. Le principali economie mondiali si trovano oggi in fasi molto diverse del proprio ciclo economico, in parte perché sono state alternativamente colpite dalla crisi, in parte anche per via delle loro politiche monetarie più o meno radicali. Gli Stati Uniti sono così arrivati a uno stadio avanzato del ciclo, mentre l’Eurozona sta appena uscendo dalla recessione. La Cina si trova già in una fase di rallentamento, mentre il Messico segue abbastanza fedelmente il ciclo statunitense e l’India è in fase di ripresa. Spesso una tale complessità viene male interpretata dagli osservatori, che valutano solo un’area sviluppata in ripresa e un universo emergente omogeneo in fase di rallentamento. In un mondo globa- lizzato, l’interazione fra queste economie rende ancora più complessa la situazione. Da qui la necessità per la Fed di iniziare il ritiro dell’artiglieria monetaria passo passo con la ripresa dell’economia statunitense ma con notevoli ripercussioni sui paesi vicini. Il minore afflusso di liquidità globale induce queste economie a selezionare più accuratamente le aree di investimento. Alcuni paesi, per contrastare importanti fughe di capitali (il che provocherebbe un eccessivo deprezzamento della loro moneta) possono solo optare per un rialzo dei propri tassi di interesse. Tuttavia, questa stretta imposta alla loro politica monetaria riguarda per definizione le economie più deboli, che, così facendo, rischiano di ritardare ulteriormente la loro uscita dalla crisi, come verificatosi in Turchia, Sudafrica e anche in Brasile. Con la riduzione della liquidità globale, anche altri Paesi stanno subendo l’indebolimento delle loro monete, ma più per «effetto contagio» che per diffidenza, come il Messico e anche l’India. Questi Paesi vantano fondamentali economici solidi o quanto meno promettenti. Di conseguenza la svalutazione della loro moneta, se limitata, è fonte di maggiore competitività, piuttosto che essere una maledizione. Per la Cina, invece, il caso è diverso. L’economia si trova già in fase di rallentamento e al tempo stesso deve badare a eliminare i numerosi squilibri nati dalla reazione alla crisi del 2008 (rigonfiamento del credito, shadow banking). È una sfida enorme, che rischia di penalizzare ulteriormente il ritmo di crescita del paese. L’abbondanza di liquidità di cui dispone l’economia cinese, sia nel bilancio degli istituti bancari sia nelle riserve della propria Banca Centrale, rende invece il paese molto meno vulnerabile rispetto ad altri alla contrazione della liquidità globale (tanto meno che i mercati dei capitali cinesi restano ampiamente chiusi). Il Giappone dal canto suo segue un orientamento radicalmente diverso: l’economia sta per liberarsi da vent’anni di pressioni deflazionistiche grazie a una politica monetaria e fiscale particolarmente audace. Ben diversa è la situazione dell’Eurozona, minacciata oramai molto concretamente dalla deflazione. Una tendenza rafforzata da un volume di credito bancario ancora molto modesto, soprattutto in Italia e in Spagna, e da un euro troppo caro. A breve termine, questa tendenza porterà a un calo dei tassi nominali, a sostegno del prezzo delle obbligazioni. A medio termine, però, costituirà una seria minaccia all’impennata del debito pubblico della maggior parte dei paesi europei. Come ridurre il rapporto debito/Pil senza crescita nominale (crescita reale più inflazione) dell’economia? Le situazioni sono quindi molto diverse. Questa complessità non deve tuttavia spaventare gli investitori. Al contrario, offre altrettanti mezzi per un’efficace diversificazione a livello globale. © RIPRODUZIONE RISERVATA DI ANTONIO CORVINO direttore Osservatorio Banche-Imprese M edioevo della Globalizzazione e caos creativo. Il groviglio di negatività che blocca l’Italia, i Mezzogiorni d’Europa e l’intero Mediterraneo, rappresenta paradossalmente l’elemento narcotizzante che compromette la capacità di mettere a fuoco i possibili percorsi di reazione. Sfiducia e rassegnazione, miste a rabbia repressa, arroganza e sicumera, sia pure mitigate da propositi di impegno rinnovato, rischiano di costituire i binari su cui vittime e carnefici continueranno a correre parallelamente, proponendosi gli uni come alibi per gli altri. È necessario interrompere una simile deriva e che ciascuno smetta di pensare che l’altro è l’unico responsabile dei propri guai e di quelli della nazione. I cittadini, tartassati dal fisco, impoveriti dall’euro, vittime della corruzione dilagante e del patto tra governanti famelici e plutocrazia diabolica. I governanti e le classi dirigenti, novelli atlanti, condannati a tenere a galla un paese sul punto di affondare sotto il peso di un’evasione colossale, di un senso civico inesistente, di una voglia di approfittare del Pubblico invece che di sostenerlo. È arrivato il tempo di guardarsi allo specchio per scoprire ciò che nel proprio comportamento non ha funzionato rispetto al bene comune e ciò che si deve fare da ora in avanti. Senza chiedersi chi deve cominciare prima. La riscoperta del senso del limite e della misura di cui parlava Camus nel suo L’uomoin rivolta è fondamentale per trasformare il consumismo in consumo responsabile, la globalizzazione in un percorso virtuoso solidale di condivisione di opportunità. Per Camus i popoli del mediterraneo possedevano nel loro senso del limite e della misura l’antidoto contro la deriva oscurantista del Nord Europa. In tempi più vicini, negli anni ’80, mentre insorgevano i segnali di una deriva distruttiva poi manifestatisi in tutta la sua portata, Federico Caffè metteva in guardia contro scelte e provvedimenti economico/finanziari che non tenessero in conto le esigenze degli ultimi, che sacrificavano il futuro inseguendo un presente costruito sul mito della ricchezza effimera a discapito del bene comune. Ancor prima, negli anni ’60, J. K. Galbraith ci metteva in guardia contro il rischio di costruire una società opulenta ripiegata su se stessa. Ed Evgenij Zamjatin nel suo romanzo Noi avvertiva i governanti che non vi è una rivoluzione buona perché rivoluzione o è per sempre o non è. Egli avvertiva i cittadini che bisognava scegliere il rischio della libertà contro la sicurezza e la tranquillità da lobotomizzazione. Qualche secolo prima, Machiavelli, avvertiva i principi che il potere appartiene ai popoli e ad essi va riconsegnato una volta assolto il compito di rimettere a posto i conti dello stato. È arrivato il tempo di ripartire da questi pensieri. Abbiamo bisogno di tornare a Eraclito e a Zarathustra, di dichiarare la morte del pensiero unico e inerpicarci lungo i sentieri della scoperta consapevole e della volontà che abbatte idoli e ostacoli. Cambi di poltrona Ance, eletti Russo e Fortunato Pietro Russo è il nuovo presidente del Gruppo Giovani di Ance Foggia, sezione Costruttori edili di Confindustria. Nel corso del suo mandato sarà affiancato dal direttivo composto da Consiglia Cifaldi (vicepresidente), Giovanni Simeone, Giovanni Zanasi, Leonardo Popolo, Paola Girolimetto, Pio Cianci, Egidio Cifaldi, Consiglia Cifaldi e Immacolata Calice. Anche a Lecce è stato rinnovato il vertice del Gruppo Giovani Imprenditori edili dell’Ance. Il nuovo presidente è Francesco Fortunato, mentre vicepresidente è stato eletto Francesco Nicolì. Berardi, Luigi Russo, Riccardo Zaccaro, Damiano Grieco, Sante Amato, Giuseppe Rotondo, Michele Biancardi, Giacomo Visci, Carlo Simone, Filippo Catucci, Guido Tibello, Roberto La Torre, Antonella Passione, Michele Masi, Lorenzo Bottalico, Francesco Giordano, Matteo Lauriola, Matteo Totaro, Michele Cristinziano, Luigi Rodelli, Giuseppe Rodelli, Luigi Villani, Leonardo Fregola, Domenico Pagano, Aldo Gambacorta, Michele Selvaggio, Fernando Irmici, Armando Selvaggio, Francesco Beatrice. Del nuovo Collegio di garanzia fanno parte Carlo Simone, Dino Berardi e Salvatore Cipriani. Per l’assermblea regionale dell’Anva sono stati delegati Damiano Grieco, Luigi Villani, Lorenzo Bottalico, Luigi Rodelli, Luigi Gaudiero, Vincenzo Ferrara, Filippo Catucci, Carlo Simone e Giuseppe Rodelli. Anaci Puglia, nuovo vertice Antonio De Giovanni, di Lecce, è il nuovo presidente regionale pugliese dell’Anaci, Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari. Vicepresidente è Aimeta, Paolo Luchini presidente nazionale Anva di Foggia, conferma per Rodelli Luigi Rodelli è stato confermato alla guida dell’Associazione nazionale venditori ambulanti (Anva) della provincia di Foggia. Lo ha eletto l’assemblea provinciale riunita nella sede della Confesercenti del capoluogo, che rinnovati anche la presidenza provinciale, ora composta da Vincenzo Ferrara, Luigi Carlucci, Luigi Gaudiero, Crescenzio Giuseppe Miglietta, di Brindisi, segretario Barbara Padula, di Lecce, tesoriere Teodora Bungaro, di Brindisi. Antonio Mele, di Taranto, è stato confermato direttore del Centro studi. Davide Stasi, di Lecce, è il direttore della Comunicazione. Il collegio dei probiviri è composto da Giovanni Di Chiano (Bat), Raffaele Di Bari (Foggia), Roberto Marzano (Foggia), Angela Pascullo (Bari) e Giulio Maria Giannico (Taranto). I revisori dei conti sono invece da Maria Lacavalla (Bat), Ilaria Taurino (Lecce) e Sabatino Mastropietro (Foggia). Eletti inoltre i consiglieri nazionali Piero Bonito (Foggia) e Nicola Musicco (Bat). Paolo Luchini, ordinario di fluidodinamica nel Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Salerno e uno tra i più noti ricercatori del settore, è stato eletto presidente dell’Associazione Italiana di Meccanica teorica e applicata (Aimeta). Pietro Russo presidente Giovani di Ance Foggia Antonio De Giovanni presidente pugliese dell’Anaci Paolo Luchini presidente Aimeta ANGELO LOMONACO angelo.lomonaco@ corrieredelmezzogiorno.it È arrivato il tempo del caos creativo. Il tempo in cui ciascuno rinuncia a ciò che è consolidato e mette in campo il coraggio, la follia, la voglia di segnare il nuovo. L’intelligenza che si muove sul web. La straordinaria rete che tesse relazioni infinite e indissolubili tra individui, popoli, nazioni e continenti. Gli orizzonti aperti dalla scienza e dalla tecnica. La riscoperta della «grande bellezza» della cultura e dell’arte in un mondo non necessariamente segnato dal cinismo e dal conflitto tra l’uomo e la natura. Il richiamo della Terra da custodire. Il ritorno all’agricoltura e alle attività a misura d’uomo. Tutte leve in grado di alimentare il caos in vista del ritorno all’umanesimo, elementi per dare spessore e consistenza alla mutazione che si pone alle spalle l’eredità del medioevo della globalizzazione Occorre ripartire che dà vita ad un nuovo big bang, ineluttabile, codall’agricoltura me quello di Calvino, ma e dalle attività fatto di poesia, leggerezironia, di scelte e dea misura d’uomo za, terminazione necessarie ad assecondare i nuovi equilibri cosmici ed umani. Storici. Quindi non più rassegnazione e pessimismo, ma fiducia e ottimismo nella consapevolezza che le generazioni che si sono fatte carico sin qui di tenere in piedi interi paesi in Europa e nel Mediterraneo e a cui più di qualcuno aveva provato a sottrarre l’idea di futuro, sono in grado di restituire quel futuro a sé, ai propri figli e alle nazioni tutte intere. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA COMUNE DI PACHINO (Provincia di Siracusa) AVVISO RISULTATI DI GARA Si rende noto che in data 10/02/2014 si è concluso l’espletamento della procedura aperta per l’affidamento dell’appalto relativo ai lavori di “Messa in sicurezza d’emergenza della discarica comunale di R.S.U.” sita in contrada Coste S. Ippolito CODICE CIG 5318115753. Hanno fatto pervenire plico offerta n.16 imprese di cui 12 ammessi. L’appalto è stato aggiudicato all’impresa “Consorzio Stabile Vitruvio scrl srl” con sede a Gioiosa Marea (ME) per l’importo contrattuale pari a €. 1.384.468,06 oltre IVA e oltre oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza, avendo detta impresa prodotto l’offerta economicamente più vantaggiosa come evincasi dal verbale di gara n. 9 del 10/02/2014. Pachino lì 12/03/2014 Il RUP - Arch. V. Frazzetto Il Responsabile dei Servizi del VII Settore - Dott. Mario Scirè Istituto Superiore Statale “Francesco Crispi”di Ribera (Ag) Estratto bando di gara L’Istituto di Istruzione Superiore Statale “F. Crispi” Ribera (AG), piazza Zamenhof n. 1, 92016 Ribera (AG), tel. 0925/61531, fax 0925/545450, E-mail: [email protected], p.e.c: [email protected], INDICE un pubblico incanto, ai sensi dell’art. 55, comma 5, del D.Lgs. 163/06, per l’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria sugli edifici scolastici della sezione associata ITCG “Giovanni XXIII” dell’I.I.S.S. “F. Crispi” di Ribera (azione C1+C3) e fornitura e collocazione in opera di attrezzi sportivi per la palestra (azione C5) - C.I.G. 56382753B8 - Il piano d’intervento è finanziato con Fondi Strutturali Europei nell’ambito del P.O.N. 2007/2013 “Ambienti per l’Apprendimento” 2007 IT 16 1 PO 004, F.E.S.R. Asse II “Qualità degli ambienti scolastici”, obiettivo C. Importo complessivo appalto lavori: € 505.867,04 (IVA esclusa) di cui: per lavori a base d’asta (soggetti a ribasso) € 227.781,44, per costo della manodopera (non soggetto a ribasso) € 215.680,17, per oneri della sicurezza (non soggetti a ribasso) € 62.405,43. Aggiudicazione ai sensi dell’art. 82 comma 2, lett. a) del D.lgs.163/2006. Termine di ricevimento offerte: ore 12.00 del 05/04/2014. RUP: ing. Vincenzo Caruana. Il bando di gara integrale è disponibile sul sito: www.istitutosuperiorecrispiribera.gov.it. Il Direttore S.G.A - f.to rag. Enzo Gendusa REGIONE SICILIANA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE CATANIA Questa Azienda sanitaria Provinciale, nella qualità di Capofila, indice gara a procedura aperta, nell’ambito del S.D.A.P.A., istituito da Consip, per l’approvvigionamento di Prodotti Farmaceutici da servire per tutte le AA.OO.SS. della Regione Sicilia, con valenza contrattuale 31/08/2016. Numero gara AVCP 5411550. Spesa presunta complessiva €. 113.033.942,04 IVA esclusa. Scadenza presentazione offerte ore 10,00 del 27/03/2014. Per le modalità e l’inoltro delle offerte si rinvia al bando semplificato e al Capitolato d’Oneri pubblicati sui siti www.acquistinretepa.it e www.aspct.it. Responsabile Unico del Procedimento: Franco Astorina. Resp.Le Unico del Procedimento Franco Astorina IL COMMISSARIO STRAORDINARIO Dr. Gaetano Sirna