Dicembre - La Piazza
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Dicembre - La Piazza
Periodico dellAssociazione Culturale Albatros Anno 5 - Numero 11 DICEMBRE 2008 Pag. 4 OLIOLIVE INSERTO Pag. 35 UNA SERATA PER SAVIANO La a z Piaz Dicembre 2008 3 Scuola Fiaccolata contro la riforma Gelmini di Alessandra De Santis Mille fiaccole illuminavo una Tivoli che incredula vedeva sfilare bambini, ragazzi adolescenti e signori più o meno distinti nella loro veste di genitori e/o docenti. Cosa è successo? La fiaccolata, organizzata dal Comitato per la difesa della scuola pubblica, area tiburtina, che sabato 22 novembre è sfilata per le vie del centro tiburtino è il segno concreto del malessere diffuso trasversalmente tra la società per un decreto legge Gelmini che vuole, senza neanche il dibattito democratico nelle sedi parlamentari, stravolgere il sistema della pubblica istruzione a colpi di tagli e nellottica del risparmio. Londa tiburtina, composta dalle scuole primarie (I, II, III e IV circolo) scuole elementari di Villanova e Guidonia, Istituto Comprensivo di Villa Adriana e di Castel Madama, Istituto dArte, Liceo Classico e Scientifico e tanti altri, ha detto no a questa riforma senza progetto, al taglio indiscriminato che preclude il futuro alle nuove generazioni. Oltre al ben noto maestro unico (che riporta indietro la scuola primaria di trentanni) la ministra propone, seguendo il mastro dascia Tremonti, il blocco del turn over che di fatto esclude dalla scuola tutto il personale precario che, da strumento fondamentale per il funzionamento della scuola, diviene in un colpo solo personale in soprannumero. I conti sono stati fatti numeri alla mano: si aumentano gli alunni per classe si portano tutte le cattedre a 18 o 24 ore ed ecco che il miracolo si invera, si risparmiano milioni di euro senza tener minimo conto della valenza didattica delloperazione perseguita. Ma questo è ancora niente. Il piano programmatico, recentemente approvato, ci restituisce un quadro preoccupante: la chiusura di plessi con meno di 50 alunni; laccorpamento di scuole elementari piccole senza considerare le peculiarità dei paesi di montagna suggerendo anche ai Comuni (ovviamente aggravando le spese sociali degli stessi) di occuparsi del trasporto di questi bimbi che iniziano la loro carriera da pendolari in erba. Le bozze dei quadri orari per le scuole secondarie non dicono certo nulla di buono, scompaiono addirittura intere discipline (per esempio il latino al liceo scientifico) e con esse i relativi docenti. Lintento è quello della semplificazione, parola veramente grossolana se rapportata a questioni delicate e complesse come leducazione. Termine accettabile per quel che riguarda lamministrazione e la burocrazia, ma la scuola non si occupa di pratiche e di documenti, ma è fatta di persone che dialetticamente interagiscono in un rapporto educativo. Quei numeri che per i legislatori sono solo costi da eliminare in realtà sono individui che permettono la crescita culturale di altri e svolgono una funzione indispensabile nella società. Ma tutto questo pare che non interessi, forse anche la serva avrebbe fatto conti migliori. LA SCUOLA SIAMO NOI di Alessandra De Santis Giovedì 4 dicembre presso laula consiliare del Comune di Castel Madama si è tenuta unassemblea in difesa della scuola pubblica organizzata dal Comitato insegnanti-genitori di Castel Madama La nostra scuola, il nostro futuro, con il patrocinio del Comune di Castel Madama. Allincontro sono intervenuti insegnanti, genitori, studenti universitari precari, il Dirigente Scolastico dellIstituto Comprensivo di Castel Madama, Laura Giovannelli, Simonetta Salacone, Dirigente scolastica dalla scuola Iqbal Masih di Roma e PiazLa za Anna Fedeli segretaria Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil Roma Lazio. Ha introdotto il Sindaco Giuseppe Salinetti descrivendo limpegno del Comune relativo alle attività connesse con il servizio scuola e sottolineando limportanza e la preponderanza del ruolo del governo locale nel diritto allo studio, nella gestione delle strutture e nellintervento mirato per i più bisognosi. Il dibattito dellassemblea ha evidenziato come la cosiddetta riforma Gelmini metta in discussione proprio il diritto allo studio, segue a pag. 4 4 Scuola faticamene conquistato negli anni passati a partire dalla scuola primaria con il modello del tempo pieno, che è un modello didattico progettato ed efficace e non si capisce il motivo per cui, questa riforma senza progetto, lo vuole far scomparire per rimpiazzarlo con un obsoleto maestro unico e dopo scuola. Così pure analizzando i vari decreti e piani attuativi di recente approvazione, gli interventi hanno evidenziato la mancanza di dibattito democratico e di coinvolgimento dei protagonisti del mondo della scuola che ha portato alla definizione di tali documenti completamente avulsi dalla realtà della scuola. Anche per la secondaria si prevedono riforme drastiche che andranno a modificare, anche qui senza alcuna progettualità pedagogica, un sistema di educazione che dovrebbe essere implementato anziché svilito, così come viene proposto dai vari regolamenti e così come emerge dal decreto legge 133 che prevede tagli indiscriminati sul personale. La dirigente Simonetta Salacone ha chiuso il dibattito proponendo varie strategie per tentare di bloccare questa riforma senza senso. Una riguarda tutti coloro i quali hanno figli da iscrivere ad una qualsiasi scuola ed è molto semplice da attuare: richiedere i vecchi, ma efficaci percorsi curricolari già esistenti nella scuola, in modo tale che la ministra dovrà fare i Dicembre 2008 conti con le forti richieste delle famiglie. Lassemblea si è chiusa con la consapevolezza che la battaglia è ancora lunga e faticosa, ma che con la caparbietà degli insegnanti, la presa di conoscenza dei genitori e con la freschezza dei nostri giovani si può ancora difendere la nostra scuola pubblica. Notizia breve È nato a fine ottobre il Comitato in difesa della Scuola Pubblica - area tiburtina che raccoglie docenti, genitori e studenti del 34° distretto scolastico. Chiunque ne voglia sapere di più o iscriversi alla mailing list può consultare il sito: www.difendiamolascuolapubblica.blogspot.com La Piazza Periodico dellAssociazione Culturale Albatros Vicolo Giustini, n. 10 00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849 Anno 5, n. 11 - Dicembre 2008 Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04 Direttore Responsabile: Rino Sciarretta Capo Redazione: Carla Santolamazza Redazione: Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini, Ramona Pompili, Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Valentina Torella, Gualtiero Todini, Ivo Santolamazza, Elisa Livi, Aurora Fratini, Alessandra De Santis Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355 Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama Chiuso in redazione il 12/12/2008 - Tiratura 1.500 copie SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com E-mail: [email protected] [email protected] LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ DALLE ORE 18 ALLE 20 SOMMARIO Fiaccolata contro la riforma Gelmini pag. 3 La scuola siamo noi » 3 Un nuovo quartiere » 5 Riceviamo e pubblichiamo » 9 Il CAL: era proprio necessario? » 10 Piccole storie crescono » 12 Brevi » 14 IX Comunità Montana » 16 Scuola » 19 Vicovaro » 23 Tivoli » 26 Sambuci » 27 Tradizioni popolari » 29 Parco Lucretili » 30 Film » 33 Una serata per Saviano » 34 Sport » 36 Cultura » 37 Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli La a z Piaz Dicembre 2008 5 Urbanistica UN NUOVO QUARTIERE SU VIA DELLA STAZIONE? IL PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO IN LOCALITÀ FRAINILI di Ivano Moreschini Nel Consiglio Comunale del 29 settembre 2008, con la deliberazione n. 31, è stato adottato il Piano attuativo integrato di intervento, previsto dalla Variante Generale recentemente adottata, nella zona denominata I Frainili. La zona di cui parliamo è un ampio triangolo che sta tra Via della Pineta, Via della Stazione e larea dellex mattatoio. Su tale area da tempo era stata richiesta autorizzazione per un Piano di Lottizzazione, approvato dal Consiglio Comunale e inviato alla Regione Lazio. La Regione però non si era mai pronunciata nei termini previsti dallart. 2 della Legge Regionale 36/87, per cui i proprietari e lAmministrazione Comunale hanno concordato un progetto di pianificazione specifica tale da riqualificare il territorio in oggetto. Limpresa proponente è la COBO s.r.l., vicina ad alcuni consiglieri e politici del centrodestra. Forse è anche per questo che su Il Paese, il giornale di area che commenta i fatti politici ed i consigli comunali, spesso in modo ferocemente critico nei confronti dellAmministrazione Comunale, rispetto allapprovazione di questa iniziativa urbanistica si è limitato ad un breve e conciso commento: approvato. La località ha una posizione strategica, a ridosso del Centro Storico e di Piazza Dante, centro stesso di Castel Madama, con una estensione di circa 36.000 mq e vicina ad aree di proprietà comunale a verde pubblico fortemente degradate, come il Parco della Rimembranza, che sulla base del progetto dovrebbe essere recuperata a spese dei costruttori. Il Programma Integrato di Intervento è stato localizzato in questa area in quanto rispetta i requisiti previsti dalla Legge Regionale n. 22 del giugno 1997: aree interne e contigue ai perimetri urbani come definiti dagli strumenti urbanistici al cui interno siano presenti aree degradate in tutto o in parte edificate e si riscontrino carenze di strutture e di servizi. PiazLa za Infatti i servizi e la viabilità sono previsti dal P.R.G. in questa zona, ma non sono stati mai realizzati. Uno dei motivi per la difficoltà nella realizzazione, è che larea a cui si accede da piazza Dante e da Vicolo del Borgo è fortemente vincolata per il rischio di frane. Questo ha scoraggiato diverse volte gli investitori che volevano realizzare appartamenti, ma che per farlo avrebbero dovuto anche costruire dei parcheggi in quelle aree, e cederne una parte al Comune per luso pubblico. Infatti il costo di realizzazione in unarea a rischio di frana cresce notevolmente. I tentativi di intervento in quellarea hanno una storia ormai antica. Per esempio, fu tentata una sistemazione dellarea nella Giunta di centro-sinistra capitanata dal Sindaco Scardala, con un progetto di parcheggio che però non ebbe molta fortuna. Come non ebbe fortuna qualche anno prima, subito dopo linsediamento della Giunta Garofolo nel 1993, un silenzio assenso per ledificazione di una palazzina proprio sopra la Fonte Ricci (Via della Stazione), rispetto al quale ci fu un sequestro del cantiere ed una serie di ricorsi da parte dellimpresa costruttrice, che vennero respinti tutti dal Giudice amministrativo. Lattuale progetto sembra fare tesoro di queste esperienze precedenti, prevedendo unampia viabilità, e la sistemazione di parcheggi e servizi aggiuntivi, come il Centro sociale polivalente. Rimane unincognita la spesa di realizzazione del centro sociale polivalente e del parcheggio a ridosso di Piazza Dante, elemento che, come si diceva sopra, ha sempre scoraggiato le iniziative precedenti. Lauspicio è che tale ampia area sia infine urbanizzata come previsto dal progetto approvato, poiché si tratta di una delle poche aree disponibili vicino ad un centro storico e ad un centro urbano che hanno superato il limite di sopportazione del traffico. segue a pag. 6-7 6 Urbanistica Dicembre 2008 I CONTENUTI DEL PROGRAMMA INTEGRATO DEI FRAINILI Obiettivo principale del Programma Integrato da parte dellAmministrazione Comunale è la riqualificazione generale di tutte quelle aree in cui sono state riscontrate carenze strutturali dello strumento urbanistico vigente in tema di viabilità, parcheggi e dotazione di servizi. Per quello che riguarda il programma integrato dei Frainili, limpresa COBO srl, che ha presentato la lottizzazione partecipa a questo programma di riqualificazione per realizzare le volumetrie di edilizia residenziale previste, e contemporaneamente deve costruire la viabilità e le strutture a parcheggio, verde e servizi, di cui una parte a servizio pubblico. I tempi di realizzazione dellintervento sono stati suddivisi in fasi successive, in cui si procede parallelamente, realizzando in maniera equilibrata la dotazione di servizi e lavanzamento delle parti residenziali. Nelle varie fasi, dopo il collaudo dello stato di avanzamento di quella precedente, si realizzerà prima una parte della viabilità privata, di lottizzazione e un raccordo con Via Aniene; poi si inizierà la costruzione del Centro Sociale Anziani e a quel punto il Comune rilascerà permessi per costruire il 48% delle residenze private; in seguito saranno iniziati i lavori per il 60% delle urbanizzazioni della zona a servizi e della sistemazione del 60% del verde pubblico e il comune rilascerà i permessi per ledificazione dei servizi privati della zona a servizi ed il 30% delle residenze private. Questi i contenuti del Piano di Intervento come da planimetria allegata: Opere di urbanizzazione: comprendono fognature, acquedotto, rete elettrica e del gas, illuminazione stradale. Servizi: realizzazione e cessione al comune del Centro Sociale Polivalente CSP di circa 430 mq con parcheggio interrato e in coper- Viabilità: viabilità principale comunale, che farà parte della nuova rete viaria generale; viabilità di lottizzazione; viabilità di raccordo tra il centro storico e la zona di intervento attraverso via Aniene. Edilizia residenziale: realizzazione di un volume complessivo di circa 32.000 mc, conforme alle previsioni di P.R.G. e del Piano di Lottizzazione, per un indice territoriale stabilito di 2,50 mc/mq. Tale indice risulta identico alla superficie della zona originaria, anche se il residenziale è stato riposizionato rispetto alla proposta iniziale e rivisto nellimpostazione tipologica con edifici di dimensioni ridotte per un migliore inserimento nel contesto paesaggistico. La a z Piaz Dicembre 2008 Urbanistica tura per circa 33 posti; raccordo tra via Aniene e via della Pineta; zona a servizi C2, edifici non residenziali, magazzini, box di circa 1.800 mq, di cui 180 mq circa ceduti al comune e 67 posti per parcheggio pubblico. Verde: realizzazione di un sistema integrato tra le aree a verde previste in base agli standard, le aree disponibili da parte di chi realizza lintervento e quelle pubbliche comu- PiazLa za 7 nali dislocate nelle vicinanze, tra cui anche la Pinetina e il Parco della Rimembranza. Di questi due spazi verdi, attualmente in forte stato di degrado, è prevista la riqualificazione con la dotazione di attrezzature, la sistemazione degli accessi, del verde e dei percorsi. Inoltre è prevista anche la sistemazione dellattuale fontanile, posto lungo la via della stazione, con la realizzazione di unarea di sosta. La a z Piaz Dicembre 2008 Politica Gentile redazione de La Piazza, ho letto gli articoli sullelezione di Barak Obama a Presidente degli U.S.A. apparsi sullultimo numero del vostro periodico. Vorrei esprimere in proposito un punto di vista un po diverso, visto che non concordo con lentusiasmo esagerato che la suddetta elezione ha generato. Il punto è che lOccidente è ormai pervaso dal politicamente corretto e lelezione di Obama ne rappresenta la prova lampante: egli è stato infatti eletto perché afroamericano e perché ha saputo suggestionare meglio di McCain la massa dei cittadini-consumatori (in ciò appoggiato da gran parte dei mass media), non certo per le sue capacità (tutte da dimostrare) o per il suo programma (i programmi, in politica, servono come la carta igienica). Pensare che Obama possa portare nella politica americana un reale cambiamento significa essere incapaci di guardare in faccia la realtà. Cosa si intende, infatti, per cambiamento? La revoca della vendita al dettaglio di pistole e fucili, che tanto ingrassa lindustria degli armamenti? La fine dello sfruttamento delle risorse naturali ed energetiche dei paesi sottosviluppati? La fine delle ingerenze nella politica degli altri Stati? Labbandono della dottrina Monroe (lAmerica agli americani, tanto per intendersi)? La ratifica del protocollo di Kyoto? Lavallo alla ristrutturazione radicale dellO.N.U.? Per me questo è il PiazLa za 9 RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO cambiamento, non le chiacchiere buoniste che, occupandosi solo di aspetti marginali e astratti, traggono linfa dalle suggestioni evocate durante la campagna elettorale. Tutto ciò, però, non avverrà, perché il lobbismo è legato a doppio filo con la politica e la condiziona in maniera sostanziale (non solo in America, a dire il vero: lunione Europea sta messa anche peggio, altro che inevitabilità dei processi storici ). Non dice niente, tra laltro, che Obama ha raccolto il doppio dei fondi di McCain per la campagna elettorale? Da dove provengano tutti quei soldi, ossia oltre 600 milioni di Euro (mica bruscolini)? Chi ha dato quei soldi a Obama, in special modo le lobbies e le industrie che lo hanno appoggiato, prima o poi chiederanno il conto e Barak dovrà pagare. Questa considerazioni, daltra parte, non implicano che McCain sia migliore di Obama. McCain ha perso perché è meno esotico (pensate, nel terzo millennio, a cosa si è ridotta la politica ) ed ha raccolto la metà dei soldi del suo contendente ma se avesse vinto avrebbe perseguito una politica similare. Lazione politica in America, proprio perché condizionata al parossismo dallinteresse privato, è trasversale e non ci sono differenze sostanziali tra Democratici e Repubblicani. (ci siamo dimenticati, ad esempio, che il democratico Kennedy fece la guerra in Vietnam?). Se Obama fosse stato Presidente al tempo dellattacco alle torri gemelle si sarebbe comportato esattamente come Bush. Appaiono stucchevoli, quindi, tutte le ridicole genuflessioni dei nostri politici, soprattutto di chi ha sempre fatto dellantiamericanismo preconcetto una ragione di vita, nei confronti di un neoeletto che deve ancora dimostrare tutto ma viene osannato in maniera pregiudiziale per il colore della pelle (come se questo rappresentasse un dato qualitativo) e senza contare che recenti illustri predecessori (Powell e la Rice) hanno già raggiunto fra gli afroamericano posizioni politiche di assoluto prestigio (in governi repubblicani, tra laltro). Rispetto comunque le idee di chi, in buona fede, crede in un improbabile cambiamento. Un invito ai lettori, però, mi sento di farlo: diffidate dalla propaganda dei partiti, sottraetevi al nefasto influsso dei mass media e tornate a pensare con la vostra testa. Sognare ad occhi aperti, infatti, non cambia di una virgola la realtà e a nulla serve disconoscerla mettendo la testa sotto terra, come fanno gli struzzi. Emanuele Moriconi 10 Politica Dicembre 2008 IL CAL: ERA PROPRIO NECESSARIO? Roberto Bontempi Non bastavano le Province, i Comuni, le Unioni dei Comuni, le Comunità montane e di arcipelago come organi di rappresentanza, consultazione e raccordo tra Regione e sistema delle autonomie e per garantire agli Enti locali la partecipazione ai processi decisionali della Regione Lazio e il rispetto dei principi costituzionali e statutari di sussidiarietà, di differenziazione e di adeguatezza? Evidentemente no. Ci voleva per forza anche il Consiglio delle Autonomie Locali. Istituito con la Legge Regionale del 26 febbraio 2007 e definito come la seconda camera della Regione Lazio, esso sostituisce la Conferenza permanente regioniautonomie locali, in seguito alla riforma del titolo V della Costituzione. In realtà tra i componenti del CAL non manca proprio nessuno: sono membri di diritto il Sindaco di Roma, quelli dei comuni capoluogo e i presidenti delle Province; sono elettivi 17 rappresentanti dei Comuni non capoluogo (5 per i Comuni con più di 15.000 abitanti, 5 per quelli con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 e 7 per quelli con popolazione inferiore a 5.000 unità) e 3 rappresentanti delle Comunità montane o di arcipelago; ci sono poi un Consigliere provinciale per ciascuna Provincia e i presidenti di Anci Lazio, Upi Lazio, Uncem Lazio, Lega delle autonomie Lazio e Aiccre Lazio. In totale: 40 membri. Ci sono alcune questioni che sorgono analizzando un po il Consiglio delle Autonomie Locali così come ci viene descritto nella Legge. Innanzitutto i compiti. Il CAL avrà una serie di funzioni: presentare proposte di legge al Consiglio regionale ed esprimere il proprio parere su proposte di legge regionali; concertare con la giunta della Regione; controllare lattività amministrativa della Regione attraverso la presentazione di un rapporto annuale. Certamente funzioni utili, soprattutto in un periodo in cui il decentramento e la sussidiarietà sembrano essere, giustamente, argomenti al centro del dibattito politico. Mi domando, però: era proprio necessario creare un altro organo per svolgere questo tipo di compiti, in un momento in cui si parla tanto di taglio degli Enti locali, accusati di essere tra le cause principali di uneccessiva spesa pubblica? Può unulteriore struttura burocratica con così pochi poteri esecutivi snellire la macchinosa amministrazione pubblica laziale e rendere più celeri le paludose procedure esistenti? Se si volevano proprio spendere dei soldi non sarebbe stato sufficiente istituire una commissione o al limite un organo tecnico, più che politico, che valutasse in maniera scientifica a che punto fosse il decentramento amministrativo nella Regione Lazio? Teniamo conto, inoltre, che per espletare i suoi compiti istituzionali il CAL si servirà di una struttura amministrativa di supporto allinterno della quale sarà istituito un ufficio incaricato di redigere il già citato rapporto annuale. Come dire: il trionfo della burocrazia. Qualche conferma di questa impressione ci viene anche analizzando la modalità di elezione dei 17 rappresentanti elettivi del CAL. Essi sono stati votati dai Consigli comunali dei Comuni non capoluoghi di Provincia, ma non sempre i candidati al CAL erano conosciuti dagli stessi Consiglieri elettori: una telefonata il giorno prima è stata sufficiente, in alcuni casi, a suggerire, a diligenti Consiglieri elettori, la preferenza da indicare. Perché i tanti Consiglieri dubbiosi sulleffettiva opportunità di costituzione del CAL, non si sono ribellati nel modo più democratico possibile rifiutandosi di votare e di partecipare a questa operazione artificiosa? Hanno perso una grande occasione, secondo me. Anche sulla effettiva composizione del Consiglio è lecita più di qualche riserva. Dal momento che il CAL ha una durata pari a quella della legislatura del Consiglio regionale e i suoi componenti restano in carica fino allinsediamento del rinnovato organo e siccome i componenti del CAL decadono qualora non siano più titolari della carica che ne legittima la partecipazione allorgano, è facilmente auspicabile unalternanza continua di uomini politici provenienti da partiti diversi: a quali conclusioni può arrivare un organismo così strettamente politico e che delibera a maggioranza in un balletto continuo di persone che ne modificano frequentemente gli equilibri? Le ultime, e non minori perplessità riguardano i costi: quanto costa il CAL? La Regione ha aperto un apposito capitolo di spesa di 80.000 euro nel La a z Piaz bilancio 2007, cifra peraltro già coperta mediante la riduzione di pari importo di un precedente stanziamento (per fortuna). Se i miei calcoli sono corretti, comunque, solo lUfficio di presidenza costerà mensilmente circa 14.000 euro 1). A questi 1) 11 Politica Dicembre 2008 vanno aggiunti i rimborsi-spese e i gettoni di presenza spettanti a ciascun membro. Tutto questo per un organismo formato in larga parte da amicidi-amici che finirà per decidere ben poco. Ne valeva davvero la pena? Nella Legge di istituzione del CAL, allarticolo 9, cè scritto che al Presidente del CAL e ai componenti dellUfficio di presidenza [ ] spetta una indennità pari al 40 per cento dellindennità di funzione percepita dagli omologhi membri dellUfficio di presidenza del Consiglio regionale. Stando ai dati disponibili sul sito parlamentiregionali.it i conti sono questi: al presidente 3418 euro; a ciascuno dei 2 vicepresidenti 2057 euro; a ciascuno dei 3 segretari 2057 euro. ECCO I MEMBRI ELETTI E DESIGNATI AL CAL LAZIO - CANDIDATI ELETTI NEI COMUNI NON CAPOLUOGO DI PROVINCIA POPOLAZIONE INFERIORE A 5.000 RESIDENTI Lista n. 1 "UDC - UNIONE DI CENTRO" DIONISI Pierluca RM Lista n. 2 "IL POPOLO NEGLI ENTI LOCALI" - lista di centro-destra o SAVO Alessia FR o STABILE Pietro FR o GRASSI Sandro RI Lista n. 3 "CONCERTARE PER GOVERNARE" - lista di centro-sinistra o PILOZZI Nazzareno FR o BEVILACQUA Loreto LT o CATANESI Lucia VT o CANDIDATI ELETTI NEI COMUNI NON CAPOLUOGO DI PROVINCIA POPOLAZIONE COMPRESA TRA 5.000 E 15.000 RESIDENTI Lista n. 1 "IL POPOLO NEGLI ENTI LOCALI" o IAFRATE Mauro FR Lista n. 2 "UDC - UNIONE DI CENTRO" o PETRONI Vincenzo VT Lista n. 3 "CONCERTARE PER GOVERNARE" o MOSELLI Domenico RM o MORETTI Maurizio RI o TORELLI Paolo LT CANDIDATI ELETTI NEI COMUNI NON CAPOLUOGO DI PROVINCIA POPOLAZIONE SUPERIORE A 15.000 RESIDENTI o PERCOCO Gianni LT Lista n. 1 "UDC - UNIONE DI CENTRO" Lista n. 2 "IL POPOLO DELLA LIBERTA'" o CACCIOTTI Mario RM RIGHINI Giuseppe RM Lista n. 3 "CONCERTARE PER GOVERNARE" o LOMBARDI Antonio FR o CORAZZA Danilo VT o CANDIDATI ELETTI NELLE COMUNITA' MONTANE E DI ARCIPELAGO o RICCARDELLI Nicola (LT) o DE BELLIS Oreste (FR) o MANCINI Vittorio (RM) RAPPRESENTANTI DESIGNATI DI CIASCUNA PROVINCIA On. Antonio TORRIERO Consiglio provinciale di Frosinone On. Vincenzo LODOVISI Consiglio provinciale di Rieti On. Tommaso BRUZICHES Consiglio provinciale di Viterbo On. Lidano ZARRA Consiglio provinciale di Latina On. Sergio URILLI Consiglio provinciale di Roma PiazLa za 12 Società Dicembre 2008 PICCOLE STORIE CRESCONO di Ivano Moreschini Presentato il secondo Quaderno degli Archivi Storici associati di Castel Madama e Vicovaro Nella cornice della sala baronale del Castello Orsini, il 22 novembre scorso è stato presentato il secondo numero del Quaderno degli Archivi storici associati di Castel Madama e Vicovaro. Liniziativa è stata inserita allinterno della manifestazione Oliolive, alla presenza del Sindaco di Castel Madama, Giuseppe Salinetti, dellAssessore alla Cultura di Vicovaro, Virginio Coccia e della curatrice del quaderno, la responsabile dei due Archivi, D.ssa Flavia de Bellis. Sono inoltre intervenuti gli autori delle ricerche pubblicate: giovani ricercatrici e ricercatori, che hanno utilizzati gli Archivi storici dei nostri paesi per le loro tesi di laurea, ma anche studiosi già frequentatori di archivi, geologi, appassionati di storia. Lintervento iniziale è stato del Sindaco di Castel Madama, il quale ha collegato lattività dellArchivio Storico a tutta la restante attività in campo culturale che lAmministrazione ha messo in campo in questi anni. A seguire, lAssessore Coccia ha sottolineato la soddisfazione per la scelta di associare gli Archivi, e le altre collaborazioni in campo culturale tra Vicovaro e Castel Madama. Flavia De Bellis ha quindi parlato dellimportanza di pubblicazioni come questa, che danno un senso allattività di ogni Archivio Storico. Un luogo che non deve essere visto come qualcosa di polveroso e lontano, che conserva documenti che tutto sommato non servono a nulla, ma come una fonte insostituibile di notizie che permettono di conoscere la storia dei luoghi in cui viviamo. A condizione ovviamente di avere la pazienza di consultare i documenti, con laiuto dellarchivista, e di avere in mente su cosa si vuole fare la ricerca e perché. Larchivista è colui che deve facilitare la ricerca, ed in un caso come questo, anche sollecitare la pubblicazione. Così la storia locale diventa materia viva ed interessante. La dimostrazione concreta delle parole di Flavia de Bellis è stata proprio la successione degli interventi degli autori, che hanno attinto alle fonti locali per ricerche tra loro molto diverse. Fabrizio Biondi, architetto di Vicovaro, ha illustrato la sua ricerca sulla Chiesa di S. Antonio a Vicovaro, con un articolo tratto dalla sua tesi di laurea dellanno accademico 2003/2004. Margherita Crielesi, già responsabile della Biblioteca del Comune di Vicovaro, ed ora insegnante di lettere in una Scuola Media Inferiore ha pubblicato una parte della sua tesi di laurea per la Scuola speciale per archivisti e bibliotecari, dedicata al lavoro femminile: Signorine al lavoro nellItalia Post-unitaria. La a z Piaz Dicembre 2008 Viviana Marazza, ventiseienne laureata in Storia dellArte Moderna, ha pubblicato un estratto della sua tesi su Pompeo Schiantarelli, Architetto del Settecento che progettò e diresse i lavori di rifacimento della Chiesa di San Michele in quellepoca. Il geologo Mario Pirro invece, insieme alla D.ssa De Bellis, ha condotto un interessante studio sul rapporto tra i termini geografici contenuti nei documenti dellArchivio storico di Castel Madama e i caratteri geologici del nostro territorio. Il contributo di Maria Stella Ziantoni, venticinquenne laureata in Conservazione dei beni Architettonici, è legato alle vicende della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Vicovaro, ed è anchesso tratto da una tesi di laurea con ricerche svolte anche nellArchivio di Vicovaro. Ancora le chiese protagoniste nello scritto di Sabrina Zizzi, ricercatrice di Storia dellArte già nota ai nostri lettori per precedenti lavori sui beni culturali di Castel Madama. Nel Quaderno propone un progetto di catalogazione delle chiese del territorio, molto dettagliato. Infine un breve scritto di Massimo Salvatori, appassionato di storia locale, avanza alcune L R AU 13 Società EA proposte legate alla storia militare, con ricerche da condurre sui concittadini caduti nelle guerre che hanno coinvolto lItalia dal 1896 ad oggi. Il secondo Quaderno degli Archivi Storici associati è apparso più ricco e vario del primo, pubblicato nel settembre del 2007. È evidente che comincia a vedersi il risultato del lavoro condotto dalla D.ssa Flavia De Bellis, che è riuscita a stimolare molte persone in una iniziativa culturale come quella del Quaderno, ma che soprattutto ha reso viva e vitale unistituzione come lArchivio, che quasi nessun Comune nelle nostre zone valorizza come si dovrebbe. Flavia lo ha fatto nonostante le difficoltà economiche in cui versano i Comuni, che portano a tagliare in primo luogo spese come quelle per gli Archivi, che sono servizi ai quali i cittadini non accedono spontaneamente, perché occorre una guida per poterli fruire. Flavia de Bellis ha dimostrato che anche un Archivio storico può funzionare e mobilitare energie. Speriamo che possa continuare a farlo, e che magari si arrivi addirittura a creare una rete di archivi, con lingresso di altri Comuni. Solo così i documenti escono dalla polvere e tornano a vivere. LAUREA Marianna Cascini si è Laureata in Fisioterapia di Primo Livello presso lUniversità degli Studi di Roma Tor Vergata, con la votazione di 110 e lode, il titolo della tesi è stato Analisi e studio del sistema equilibrio nelle tecniche riabilitative della scoliosi idiopatica, i complimenti e gli auguri di tutta la redazione. PiazLa za Agnese Proietti si è Laureata in Scienze della Formazione Primaria, con la votazione di 110 e lode presso lUniversità RomaTre, il titolo della tesi è stato Le dinamiche comunicative in classe: momenti di apprendimenti bidirezionali, i complimenti e gli auguri di tutta la redazione. 14 Brevi Dicembre 2008 SETTIMA EDIZIONE DI OLIOLIVE di Elisa Livi Dal 21 al 23 Novembre si è svolta la tradizionale manifestazione Oliolive, giunta con successo alla settima edizione. Per loccasione si è dato vita ad una festa, svoltasi prevalentemente nel centro storico del paese. Anche questanno, nonostante il clima rigido che accompagna (direi tradizionalmente!) questo evento, sono stati numerosi gli spettacoli proposti: dagli artisti di strada agli sbandieratori, dal saltarello allesposizione di numerose opere di artisti locali al castello Orsini. Il tutto condito dalle degustazioni dellolio novello e delle olive negli stand gastronomici presenti in Piazza Garibaldi. Oliolive non è solo una festa, ma è sopratutto la celebrazione della terra e del lavoro dei nostri concittadini. Dare valore e rilievo alle Olive ed allOlio significa, quindi, non solo dare la giusta importanza ed omaggiare un prodotto tipico delle nostre terre, indubbiamente importante per lo sviluppo economico del territorio, ma anche recupe- rare le radici storiche del nostro paese, a volte sottovalutate. La raccolta delle olive è da sempre momento di aggregazione e, nonostante la fatica, di festa e di socializzazione. Tutto questo, unito allimportante aspetto economico che ne deriva, fa dellUlivo e dei suoi frutti un patrimonio di inestimabile valore. PROVINCIA 50 MILIONI DI EURO PER IL SISTEMA VIARIO Limpegno di società autostrade di investire circa 2 miliardi di euro per adeguare la rete autostradale del Lazio, rappresenta per lassessore provinciale alla Viabilità Marco Vincenzi, un passo fondamentale verso la realizzazione di un moderno sistema infrastrutturale e viario nel territorio provinciale. In particolare per lassessore la costruzione dei due nuovi caselli di Castelnuovo di Porto, sullA1, e di Guidonia, sulla Fiano-San Cesareo, si integrano con gli interventi per oltre 50 milioni di euro che la Provincia di Roma sta portando avanti nellarea nord-est in modo da dare una risposta di sistema al bisogno di mobilità di un quadrante che comprende oltre 500mila residenti e realtà produttive tra le più dinamiche della provincia e dellintera regione. Sullasse della Tiburtina prosegue Vincenzi la Provincia di Roma ha già appaltato i lavori per la realizzazione del nodo di Ponte Lucano, per un importo di circa 20 milioni di euro ed è in corso la progettazione della Tiburtina bis, a Tivoli Terme. Con questo due opere e il nuovo casello di Guidonia si realizza di fatto un collegamento tra lautostrada Fiano-San Cesareo e lautostrada Roma-LAquila, evitando lattraversamento dei centri abitati di Tivoli Terme, Villalba, Villanova e Villa Adriana. LAmministrazione provinciale è inoltre impegnata a portare a termine tutta la viabilità di gronda connessa al nuovo casello autostradale di Castelnuovo. Si tratta di interventi per 29 mln di euro, già inseriti nel Piano delle Opere 2009-2011, su 10 strade che attraversano i Comuni di Riano, Fiano Romano, Capena e Castelnuovo di Porto. Un lavoro che presuppone una forte intesa con i Comuni e la Regione. La a z Piaz 15 Brevi Dicembre 2008 UNELISUPERFICIE ALLOSPEDALE ANGELUCCI DI SUBIACO La Comunità Montana dellAniene, per rispondere al meglio alle esigenze e alle richieste degli utenti dellospedale Angelucci di Subiaco, che a breve sarà denominato Ospedale Montano, ha approvato con delibera di giunta la realizzazione di una elisuperficie, ubicata nei pressi dei parcheggi i cui lavori sono ormai quasi terminati. Lelisuperficie sarà utilizzabile 24 ore al giorno per il servizio di elisoccorso: avrà un diametro di 27 metri e sarà realizzata in modo da essere idonea alla partenza ed approdo esclusivo di elicotteri di dimensione massima 18 metri; sarà dotata di sistema antincendio, di sistemi di individuazione e segnalazione visiva, ottica e luminosa verticale ed orizzontale previsti dalla normativa vigente, indicanti al pilota le dimensioni dellarea di approdo e decollo, gli ostacoli, la direzione preferenziale. Lelisuperficie è stata prevista tenendo in considerazione il contesto urbanizzato e la presenza di ostacoli, la valutazione dellimpatto del rumore e degli scarichi del motore. Inoltre si provvederà alla sistemazione generale dellarea esterna al plesso, comprendente la viabilità con la sistemazione di strade di percorrenza interne e le relative opere impiantistiche di illuminazione con leventuale rivisitazione del verde pubblico. Gli obiettivi prioritari per lEnte rimangono quelli di soddisfare le esigenze dellutenza e di ottimizzare al meglio la qualità dei servizi offerti dal presidio ospedaliero garantendo spazi idonei, anche dal punto di vista della sicurezza, per lo svolgimento delle normali attività non esclusivamente di carattere sanitario. Ufficio stampa della Comunità Montana dellAniene Il circolo del cinema LO STATO DELLE COSE Piazza Europa Unita, 1 - Mandela (Roma) [email protected] PROGRAMMAZIONE DI DICEMBRE 06 - GOMORRA di Matteo Garrone con Toni Servillo e Gianfelice Imparato 13 - GONE BABY GONE di Ben Affleck con Casey Affleck e Morgan Freeman 20 - AMERICAN GANGSTER di Ridley Scott con Denzel Washington e Russell Crowe 27 - LA PROMESSA DELLASSASSINO di David Cronenberg con Viggo Mortensen e Naomi Watts PROGRAMMAZIONE DI GENNAIO 2009 03 - ACROSS THE UNIVERSE di Julie Taymor con Evan Rachel Wood e Jim Sturgess CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI Comune: 0774-45001 Pro-Loco: 0774-449500 Carabinieri: 0774-447002 Vigili Urbani: 0774-447305 Ospedale Tivoli: 0774-335086 Farmacia: 0774-447001 Vigili del Fuoco: 115 Servizio Guardia Medica: 118 Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938 Protezione Civile: 0774-4500243 Biblioteca Comunale: 0774-4500209 U.S.L. RM/G - Tivoli Prenotazioni 800986868 PiazLa za 10 - LO SCAFANDRO E LA FARFALLA di Julian Schnabel con Mathieu Almaric e Emmanuelle Seigner 17 - JUNO di Jason Reitman con Ellen Page e Jennifer Garner 24 - CARGO 200 di Aleksey Balabanov con Agniya Kuznecova e Aleksey Polluyan 31 - LARS E UNA RAGAZZA TUTTA SUA di Craig Gillespie con Ryan Gosling e Emily Mortimer 16 Comunità Montana IX COMUNITÀ MONTANA Dicembre 2008 a cura di Ramona Pompili PRODOTTI TIPICI AUTUNNALI DEL TERRITORIO DELLA COMUNITÀ MONTANA dal sito della Comunità Montana Lolivicoltura Nel Lazio lolivicoltura è presente in tutte le Provincie con una superficie complessiva di circa 84.000 ha (7,5% della produzione nazionale) di cui l83% in zona collinare. Il territorio della IX Comunità Montana produce il 31% di olio della Provincia di Roma rappresentando quindi una realtà economica fondamentale. Lolio extravergine di oliva Sabina è il primo olio ad aver ottenuto la Denominazione di Origine Controllata in Italia, riconosciuta nel 1995 e successivamente dallUnione Europea nel 1996. Le olive, destinate alla produzione dellolio extravergine d.o.c. Sabina, devono essere prodotte nel territorio di 12 Comuni della Provincia di Roma e 32 nella Provincia di Rieti. Il territorio di alcuni importanti comuni ricadono nella IX Comunità Montana: Guidonia Montecelio, Marcellina, Monteflavio, Montorio Romano, Palombara Sabina, SantAngelo Romano, San Polo dei Cavalieri, Scandriglia. Le varietà di olivo maggiormente diffuse in questa zona sono: Carboncella, Frantoio, Leccino, Rosciola, Moraiolo, Olivastrone, Pendolino e Raja. I sesti di impianto, le forme di allevamento ed i sistemi di potatura sono quelli tradizionalmente usati e comunque atti a non modificare le caratteristiche delle olive e dellolio. Lolio di questa zona risponde alle seguenti caratteristiche: il colore è giallo oro con sfumature sul verde, lodore ed il sapore è di fruttato, uniforme, aromatico, dolce, amaro per gli oli freschissimi. Lacidità massima totale, espressa in acido oleico, in peso, non eccede gr. 0,7 per 100 gr. di olio. Le tecniche di coltivazione e lavorazione delle olive sono tali da garantire un prodotto ed un olio di qualità. La raccolta delle olive avviene esclusivamente dalla pianta, evitando rigorosamente la raccolta a terra (brucatura). Le olive, depositate in cassette areate, vengono portate al frantoio affinché la molitura avvenga entro 24 ore dalla raccolta. Al frantoio le olive vengono sottoposte a lavaggio a temperatura ambiente escludendo qualsiasi altro trattamento fino allestrazione che avviene solo con processi meccanici e fisici tali da mantenere inalterate le caratteristiche del frutto. La IX Comunità Montana nellambito delle iniziative volte alla valorizzazione del prodotto ha effettuato un intervento pilota sulla produzione locale facendo valutare le caratteristiche organolettiche dellolio (panel test) dallUniversità di Napoli e le caratteristiche fisico-chimiche con sofisticate analisi spettrografiche condotte dal Centro di Ricerca del C.N.R. di Montelibretti (Roma). Sia le analisi che i test condotti hanno certificato la qualità della produzione ed hanno suggerito alcune metodologie che, applicate ai sistemi produttivi, garantiscono i più alti standard di qualità. La coltivazione delle castagne Larea di diffusione di questa coltura ricade nella parte Sud-est dei monti Prenestini nei territori dei Comuni di Capranica Prenestina, S.Vito Romano e Rocca di Cave. Nel Comune di Rocca di Cave viene prodotta una castagna locale: la castagna di Rocca di Cave, ed il marrone ed il marroncino di Rocca di Cave. Nei Comuni di Capranica Prenestina e San Vito Romano, il prodotto è costituito da una castagna piccola, dolce e che si sbuccia facilmente. La castagna di Capranica Prenestina viene generalmente essiccata con metodi tradizionali in cassette di essiccazione costruite in pietra. Il risultato finale di questo processo è la mosciarella, la tipica piccola castagna senza buccia diffusa nel mercato romano. Appuntamento tradizionale a Capranica Prenestina è la Sagra della Mosciarella. I metodi di coltivazione della castagna nel territorio della IX Comunità Montana sono di tipo tradizionale ed escludono luso di qualsiasi pesticida o anticrittogamico per cui il prodotto deve essere considerato biologico. Gli impianti di castagno dellarea comunitaria, come in ogni area castanicola italiana, hanno subito negli ultimi decenni i gravissimi attacchi del cancro della corteccia. Per questo la IX Comunità Montana ha finanziato una campagna di risanamento dei castagneti con interventi di potatura. IX COMUNITÀ MONTANA Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915 www.comunitamontanativoli.org La a z Piaz Dicembre 2008 PiazLa za Comunità Montana 17 La a z Piaz Dicembre 2008 PiazLa za Scuola 19 20 Scuola Dicembre 2008 La a z Piaz Dicembre 2008 PiazLa za Scuola 21 22 Scuola Dicembre 2008 La a z Piaz Dicembre 2008 Vicovaro 23 IX EDIZIONE DEL PREMIO SABELLICO di Roberto Bontempi Ecco i nomi dei poeti e dei pittori premiati E così anche la nona edizione del Premio Arte intitolato allumanista vicovarese Marcantonio Sabellico ha chiuso i battenti. La manifestazione conclusiva si è svolta sabato 29 novembre nel freddo di una ex chiesa di Santa Maria delle Grazie finalmente gremita in ogni ordine di posto. Alliniziativa, presenziata dal suo promotore, lassessore alla cultura Virginio Coccia, e dal sindaco Thomas, sono intervenuti anche Guido Milana, presidente del Consiglio regionale del Lazio, principale ente finanziatore della manifestazione, Bruno Proietti, presidente del GAL Tiburtino e Fiorenzo De Simone, vicepresidente della X Comunità montana. Dopo una lunga introduzione del Sindaco, la prima parte del pomeriggio è stata occupata dalla consegna delle borse di studio alla dozzina di alunni della scuola media di Vicovaro che, negli anni scolastici 2006-2007 e 2007-2008, sono stati licenziati con il giudizio di ottimo. Per loro poco più di 140 euro come stimolo ad impegnarsi sempre di più non solo per sé stessi, come ha sottolineato Milana, ma anche per aprirsi agli altri, allimpegno sociale e politico. Poi si è proceduto con lapertura delle buste contenenti i nomi dei vincitori delle due sezioni, poesia e pittura, del Premio. Questanno, forse per cercare di attrarre artisti più prestigiosi, gli organizzatori hanno pensato (ahimé, poi capirete ) di premiare solo i primi classificati di ciascuna sezione con una somma, però, più cospicua del solito: 300 euro la cifra in palio per il poeta vincitore, 800 per il pittore. Ad aggiudicarsi il premio per la sezione pittura è stato Giovanni De Luca che con il suo Malinconia ha sbaragliato la concorrenza degli altri 10 partecipanti. Seconda piazza per Maria Rita Gravina con Tivoli, veduta fantastica, mentre, sul gradino più basso del podio, si è classificato Massimo Baffoni con Donna in ogni tempo al centro. Nella sezione poesia, invece, primo posto per Marcello De Santis, poeta tiburtino quasi professionista con La signora Isolina. Al secondo posto si è piazzato, sfiorando un clamoroso bis, proprio il vostro cronista con un componimento dal titolo Mezzanotteuno. Piero Bonanni, invece, giovane grecista dallanimo poetico, per il secondo anno consecutivo ha conquistato la terza piazza. Questa nona edizione è suonata un po come un commiato per questa fortunata tradizione, almeno temporaneo. Come i lettori sapranno, infatti, il decennato della giunta Thomas, promotrice della nascita e dello sviluppo della fortunata iniziativa terminerà nella prossima primavera e lassessore Coccia non è ancora pienamente convinto di candidarsi. Che fine farà il Premio Sabellico? Staremo a vedere. Potrete trovare un bilancio di nove anni di Premio Sabellico dellassessore Coccia sul prossimo numero di Vicovaro in Comune già disponiDa sinistra Roberto Bontempi, secondo classificato sezione poesia, l'assessore Coccia, il bile nei consueti punti distribuzione. Sindaco Thomas e Piero Bonanni, terzo classificato PiazLa za 24 Vicovaro Dicembre 2008 IO? SPERIAMO CHE ME LA CAVO di Roberto Bontempi A Vicovaro un incontro informativo sui provvedimenti per scuola ed università dei ministri Tremonti e Gelmini Domenica 30 novembre il Consiglio comunale dei giovani di Vicovaro, Mandela e Roccagiovine con la collaborazione dellassociazione culturale giovanile Occhio! ha organizzato, presso la ex chiesa di Santa Maria di Vicovaro, un interessante ed utile convegno dal titolo Io? Speriamo che me la cavo per svolgere un servizio di informazione riguardo i recenti (e contestati) provvedimenti su scuola ed università messi in campo dallattuale governo. Allincontro hanno preso parte, in qualità di relatori, la dottoressa Giacoma Missimei, dirigente scolastico dellIstituto comprensivo di Vicovaro e due studentesse dellUniversità La Sapienza appartenenti al mobilitando movimento studentesco. Mariastella Ziantoni, presidente del Consiglio dei giovani, ha introdotto e moderato gli interventi. Presenti, tra il pubblico anche il sindaco Thomas e lassessore alla scuola Coccia. I relatori si sono soffermati in modo preciso e puntuale nellanalisi della Legge 137/2008 e sugli articoli della Finanziaria che coinvolgono listruzione, mettendo in luce le debolezze e punti oscuri di questi provvedimenti ed evidenziando i pericoli che, a loro avviso, simili norme rappresentano per una scuola ed ununiversità autenticamente democratiche e di qualità. Le due studentesse hanno anche esposto le ragioni della protesta dellOnda, il movimento che da mesi anima lopposizione alla Gelmini. Da insegnante (precario) mi permetto di esprimere la mia opinione a riguardo. È indubbio che queste leggi, tra laltro in continuo aggiornamento, contengano tanti punti deboli (non tutti, per la verità) ed alcuni lati oscuri che solo ulteriori indicazioni, ad esempio la presentazione dei Regolamenti attuativi della Legge sulla scuola, potranno chiarire. E anche indubbio che, alla base dei provvedimenti approvati, cè innanzitutto una logica di risparmio piuttosto che un complessivo e fin troppo atteso processo organico di riforma. Reputo interessante, però, interrogarsi sul perché dellattuale situazione per cercare di comprenderla più a Le relatrici del convegno sullistruzione. A sinistra, Mariastella Ziantoni, a destra, la preside Missimei fondo. Da quando ho memoria la scuola italiana è sempre in fermento e ci sono cortei e manifestazioni contro tutti i ministri della Pubblica istruzione e dellUniversità (di tutti gli schieramenti) che si sono succeduti nel corso del tempo: DOnofrio e Zecchino, Fioroni e De Mauro passando per Mussi, Moratti e Berlinguer, tutti hanno ricevuto più o meno le medesime accuse: distruzione della scuola e delluniversità pubbliche, scarsi investimenti sullistruzione, ecc. Quello che risulta evidente è che dagli anni settanta in poi la nostra classe politica non è stata più in grado di creare in modo responsabile un disegno di riforma ampio e condiviso che modificasse lo status quo di scuola ed università pubbliche se non scontrandosi con ostacoli rivelatisi insormontabili. Mi sembra opportuno inquadrare i recenti tagli alla luce di tutto ciò. Se guardiamo la realtà, infatti, è indubbio che tutto il pubblico impiego italiano oggi si trovi a pagare il conto di una gestione fin troppo allegra dei soldi dei cittadini fatta nel passato, che mette una classe politica (ancora ben poco disposta, in realtà, a fare un passo indietro sui propri La a z Piaz Dicembre 2008 Vicovaro privilegi) nella dolorosa condizione di non avere grandi risorse da investire anche in settori, come quello dellistruzione, di primaria importanza. La scelta di un ridimensionamento delle risorse umane e finanziarie, dunque, appare quasi inevitabile alla luce della reale situazione ma, a parziale discolpa del ministro (per così dire), questo ridimensionamento verrà attuato anche (non solo) attraverso gli strumenti che il resto del mondo occidentale, a torto o a ragione, ha utilizzato, tra i quali: la valorizzazione del merito, la valutazione di docenti ed istituti (per quanto contestabile essa sia) e lutilizzo dellinsegnante unico nella scuola primaria. Guardando la scuola italiana degli ultimi ventanni, dunque, non vedo, nei recenti e criticabili provvedimenti, una pianificazione di demolizione, ma solo una tendenza generale che, in modalità più o meno diverse, sarebbe stata proposta (realizzata non so) da qualsiasi altro ministro in carica. Notizie da Vicovaro di Roberto Bontempi PiazLa za 25 26 Tivoli Dicembre 2008 CAMBIA LA RACCOLTA ... di Valentina Torella Finalmente nel territorio di Tivoli si stanno attuando dei cambiamenti per quanto riguarda la gestione della raccolta differenziata; aumenti delle apposite campane per la raccolta in strada, apertura di una nuova isola ecologica, acquisto di nuovi macchinari e avvio del progetto per lintroduzione della raccolta porta a porta. Tutti progetti realizzati dallamministrazione comunale attraverso Asa Tivoli s.p.a. per migliorare la gestione dei rifiuti urbani che entrano in vigore proprio in concomitanza con la settimana europea per la riduzione dei rifiuti. E già grazie a questi cambiamenti cè stato un forte incremento della raccolta differenziata destinato poi, si spera, a crescere nel tempo. Così, facendo una stima approssimativa, si può evincere che nonostante le numerose difficoltà incontrate nei mesi passati nella pratica del servizio di svuotamento delle campane stradali, ci sia stato un sostanzioso aumento soprattutto della quantità di certa raccolta come ad esempio la carta. Risultati che si concretizzeranno soprattutto nel corso del 2009 grazie al finanziamento di uno speciale progetto presentato dallUnione Europea che prevede l acquisto di nuovi mezzi per la raccolta dei rifiuti da parte dellAsa e laumento della dislocazione delle campane sul territorio urbano che sul territorio comunale raggiungeranno addirittura le 638. Invece per quanto riguarda lo svuotamento, causa di problemi in passato, sono stati acquistati 13 automezzi utili per le campane stradali, 27 cassoni scarrabili, 8 cassoni dotati di compattore e 300 bidoni per carta e vetro. Ma ci sono ancora ulteriori novità; per il futuro la realizzazione di unisola ecologica in località La Prece e, come da progetto, anche in zona Villa Adriana e Tivoli Terme oltre allintroduzione della raccolta porta a porta che partirà dapprima come sperimentazione in un solo quartiere della città e in seguito subirà un allargamento. Si confida nella civiltà dei cittadini e nel loro desiderio di vivere in un mondo pulito almeno cercando di salvare il salvabile! Breve Tivoli In occasione della Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti, nei giorni dal 22 al 30 novembre si sono svolte alcune iniziative di Asa Tivoli e del Comune, in collaborazione con Legambiente Tivoli e con OMG (Operazione Mato Grosso) per sensibilizzare i cittadini sull'importanza delle buone pratiche. La prima iniziativa è consistita nella distribuzione gratuita di contenitori ecologici per l'acquisto di detersivi alla spina nella macchina erogatrice in funzione presso il supermercato Leon in via Tiburtina Valeria km 35 (località Crocetta-Bivio di San Polo). E' il primo punto vendita di questo tipo realizzato a Tivoli, nell'ambito dell'iniziativa avviata dalla Regione Lazio che consente da una parte di ridurre le quantità dei rifiuti da imballo (che rappresentano circa il 40 per cento della totalità dei rifiuti prodotti) e dall'altra di favorire un considerevole risparmio economico per i bilanci familiari. Tra l'altro va ricordato che anche i detersivi distribuiti dalla macchina erogatrice appartengono a una linea ecologica che consente di ridurre l'inquinamento idrico. La seconda iniziativa è consistita nell'apertura del primo Mercatino del riuso per permettere di disfarsi di ogni tipo di materiale e di barattare oggetti ancora in buona conservazione. La a z Piaz Dicembre 2008 Sambuci 27 Natale a SAMBUCI: Arte, Musica, Teatro di Aurora Fratini PiazLa za La a z Piaz Dicembre 2008 Tradizioni popolari 29 TRADIZIONI POPOLARI a cura di Gualtiero Todini B o n N a ta l e ! B o n e F e s t e ! (il pezzo è stato già pubblicato anni addietro su tam tam) Chi ggira la notte de Natale, o upu o cane; eh, si! Se non è un lupo, è un cane. Perché tutti, ai tempi che inventarono il proverbio, avevano una casa, dove star bene, la notte di Natale. E che belle mangiate di frittelli, che sono come i fiji: ppiù ne fa, e ppiù ne fa beji! E dove li metti i maccarù; e le castagne bianche addò le mitti! E doppu cena ce remmischiemmo coi parénti; e con i più stretti del vicinato. Giochemmo a tommola o a simmorella (quei soldini, sotto i mucchietti di semola, fortunato chi li indovinava!). Si mangiava in abbondanza a Natale e noi ragazzi ci dicevamo: panza mea, fatte capanna!, perché come si ripeteva a più voci doppu Natale friddu e fame. Si mangiava e si giocava fino alla Santa Messa di mezzanotte, quando a vedere la nascita del Bambinello ci andavamo tutti, ma proprio tutti. E a mezzanotte in punto, il drappo che copriva Gesù Bambino, ogni anno, (no nne sgaréa unu, sa!), miracolosamente si sollevava, tirato su dalla cordicella manovrata con sapienza dal sagrestano, nascosto dietro laltare. E la tombola? Natale era la festa sea! Tutti che aspettavano lestrazione del numero; e chi la tirava doveva ripeterli spesso i numeri: o perché nonno (o nonna, fa tu) ormai ci sentiva poco; o perché mamma co ziema Irena se scambieanu i commenti sui frettéi; o perché il Peppe di turno sotto la tavola era distratto dalle grazie di Maria, quella birbante che maliziosamente invocava: papà Peppe me tocca e soggiungeva: toccame... Pè. Alluscita dei numeri, di quelli col doppio o triplo senso, cera il commento di chi la tirava e un ammiccare furbo fra gli adulti; e le adulte. Eccoli alcuni numeri incriminati (Ntuniucciu, che se mbriachéa cannu jèa a caccià a beve, era il 19; le cianghi delle vecchie il 77; sopre e sottu il 69). I bambini anche allora piangevano, se non vincevano; e zi culòna, fattasi vecchia, che era sempre stata un po tirchia, sbottava: aoh, vesta è lutima! n ze vence mmai, me stete a spullà. E i numeri, mano mano che uscivano, li segnavamo sulla cartella colle favi (che te lle potevi pure magnà); o coi fazoli, no quelli boni però, ma quelli tarlati; o coi pezzetti delle cocce de merangulu (le bucce di arancia spezzettate); ma solo chi aveva consumato una cena più signòra. E oggi? Cè nostalgia, oggi, di quel sapore antico? Compreso il sapore della buccia darancia e delle fave? Molti di noi giocano ancora a tombola durante le feste di Natale, ma più per dovere verso i piccoli; più per tradizione; e solo in attesa di dare inizio a giochi emotivamente più forti, giochi da maschi, come bestia, giochi dei tempi moderni, come il poker, il vero gioco dazzardo dellera industriale, che non ha PiazLa za più niente della sana parsimonia contadina. Figurarsi i giochi dellera telematica! Oggi cè un po di nostalgia... ma, almeno, non ci sono più i poveri, poveri; e, dunque, le mamme non devono più preoccuparsi de mannà ca etto de farina a vella poveretta, che sennò n pò fa nemminu do sagne nvosse, le fettuccine con lacqua; e non con le uova, che costavano troppo. Il Capodanno col cenone, coi botti e lo spumante a mezzanotte, allentrata dellanno nuovo, ha una tradizione recente: roba da civiltà radiotelevisiva. Capodanno una volta era una festa in sordina, cera poco da scialare: a Capudannu se rennovea Natale e basta, commentano le testimonianze unanimi. Alla sera non si aspettava mezzanotte per festeggiare lanno nuovo: non cera proprio luce (di candela o di lume a petrolio) da sprecare. Ti potevi rimangiare giusto i maccheroni col sugo allaglio, con dentro un po di tonno, se te leri potuto comprare a Natale e tera avanzato. In Chiesa si recitava il Te Deum di ringraziamento per lanno appena compiuto e alla predeca de fineannu il prete faceva il resoconto dei nati, dei matrimoni e dei morti: tanti, tanti e tanti. Ma dentro i numeri ogni parrocchiano metteva mentalmente: Giachimo, Micchilina, sor Angelo, Ghituccia; Giovanni sera piatu Margarita e Ndonio Letizia; e po Micchele, Frangesca, Dargisa, sor Luigi... Con lEpifania si chiudeva il ciclo delle feste. Cera sempre qualcuno che diceva: Pasqua Befania, tutte le feste porta via. Ma la mattina della Befana, dopo una notte che ci sembrava di aver trascorso insonni, ci svegliavamo che non era ancora lalba e piano piano, per non farci sentire, andavamo fino al camino a vedere se cera la calza. E ogni anno il rito si era compiuto: la calza cera! Stava là, attaccata al chiodo sul camino, cacata dalla Befana, che sulla scopa passava tutta la notte a volare da un camino allaltro, da un bambino allaltro. La calza stava al suo posto, dritta e turgida, piena di ogni ben di Dio: peracotte, nuci e ficocci e, ancora, n merangulu o doa e ca sordo..., ma era già una calza privilegiata. Non mancava qualche pezzo di carbone (vero) e un po di cenere incartata, per le volte che si era stati cattivi. Il giorno della Befana anche i fidanzati si scambiavano i doni; e pure alla mangiatoia degli animali, la sera prima, si metteva un po di fieno in più, sennò te diceanu male. Quando a sera si andava a baciare il Bambinello, nel momento che lo baciavi sentivi che le feste erano davvero finite. Non per tutti, però. Perché, se è veru che de Natale saremmutanu le villane, doppu de Pasqua Befania saremmuta la signoria: come a dire che per loro, i signori, era sempre festa. Ma zomma, Bon Natale compà; bone feste commà. 30 Parco Lucretili Dicembre 2008 MONTEFALCO a cura di Carla Santolamazza Itinerario: Tempo di percorrenza: ore 2,00 con un dislivello di circa 130 m (Monteflavio 770 m, Montefalco 894 m). Segnaletica: segnavia rosso-bianco-rosso, n. 14. Interesse prevalente: storico, antropico, paesaggistico. Difficoltà: nessuna. Come arrivare alla partenza: litinerario si sviluppa dalla parte bassa del paese immediatamente allingresso del centro con deviazione sulla destra dalla strada che proviene da Moricone. Litinerario proposto si snoda allinterno del Parco dei Monti Lucretili nelle immediate vicinanze del centro di Monteflavio. Pur essendo di breve lunghezza, il percorso è particolarmente interessante per la comprensione e la lettura di un paesaggio montano nel quale la natura sta faticosamente riappropriandosi di spazi destinati anticamente ad attività di sostentamento. Si parte dal centro di Monteflavio e si procede in direzione sud-ovest verso le rovine del castello di Montefalco. Superata la periferia antica del paese, caratterizzata da una curiosa tipologia architettonica con edifici a carattere rurale a corpo allungato posti in parallelo, si procede su una strada bianca attraverso un paesaggio antropizzato, dominato dallimpronta delle attività agro-pastorali dove si susseguono recintistazzi per il bestiame, covoni e piccoli appezzamenti coltivati. Queste infrastrutture interessano le aree in piano dei piccoli fondovalle alluvionali, mentre le morfologie accidentate degli affioramenti rilevati dei calcari sono in parte destinate al pascolo brado ed in parte riconquistate dalla vegetazione. Dopo circa 1 Km si raggiunge la base del rilievo su cui si ergono i resti del complesso fortificato di Montefalco. Laltura è posta sulla destra della strada e il percorso di ascesa è immediatamente riconoscibile per la presenza di un sentiero delimitato da muretti a secco che costituisce, con tutta probabilità, uno degli accessi antichi al castello. Dalle attività attuali di tipo agricolo si riconoscono le tracce di un antico paesaggio rurale che si sviluppava lungo le pendici di Montefalco. Un paesaggio aperto che ancora oggi è legato al pascolo ma che in antico era fortemente connesso al sostentamento del castrum. La salita alla sommità del rilievo avviene lungo un suggestivo percorso costruito con macere a secco, ricoperte di siepi a prugnolo, rovo e rosa canina ed esemplari di roverella e cerro. Spesso gli allineamenti di querce di dimensioni differenti dal resto degli alberi presenti nei boschi cedui non sono altro che delimitazioni di vecchi confini di pascolo o talvolta limiti di appezzamenti con diversa destinazione duso e per questo conservati e non soggetti al taglio. Il paesaggio è caratterizzato da pascoli cespugliati con prevalenza di essenze maggiormente resistenti o poco appetibili dagli animali equini e bovini. Prugnoli, ginestre, rovi, roverella e carpino, fortemente compromessi dal pascolo, stentano nella ricolonizzazione dei versanti. Belle fioriture di asfodelo giallo, specie pioniera, che colonizza i pascoli degradati con un cotica erbosa estremamente rarefatta. Dopo pochi minuti si giunge alla cima occupata dai resti del castello (894 m) e immediatamente si scorge imponente il tratto di cinta muraria ancora conservato. Coevo del Castrum Castillionis, Montefalco viene menzionato in un documento del XIII secolo come tributario della Diocesi Sabina, ma già allinizio del XV secolo il centro fortificato perde dimportanza e viene abbandonato. Del castello rimangono, oltre al già ricordato tratto di cinta muraria, alcuni resti di strutture interpretate come parte della La a z Piaz Dicembre 2008 Parco Lucretili 31 rocca, residenze e una cisterna realizzate con tecnica costruttiva del tutto simile a quella degli altri complessi dellarea, in piccoli conci regolari e tasselli di calcare, sfruttando il litotipo calcareo per le fondazioni. Uno sguardo al paesaggio permette di abbracciare lintero settore centrale dei Lucretili con la dorsale del Monte Pellecchia (1368 m) verso est, mentre a meridione oltre la profonda vallata di Casoli si staglia il profilo del gruppo di Monte Gennaro (1271 m). VARIANTE: Monte Matano. Il rilievo di Monte Matano costituisce la propaggine occidentale del Monte Pellecchia, principale gruppo montuoso dei Lucretili. Si tratta di una dorsale carbonatica, impostata su quote medie di poco superiori ai 600 metri di altitudine. Delimitata a sud dalla valle di Casoli con lalveo del fosso Palamento è invece separata dal parallelo Colle Morrone a settentrione dalla minore incisione di Valle Cerchiara. Le fitte leccete che coprivano lintera area fin in tempi recenti sono state soppiantate parzialmente dagli uliveti terrazzati ad eccezione dellarea del rilievo calcareo di Monte Matano dove si conservano ancora queste coperture boschive, le più vaste del parco. Un ambiente caratterizzato dallimpenetrabilità della vegetazione e per questo importante rifugio per la fauna tra cui tassi, istrici, martore e cinghiali. I percorsi che si snodano nellarea sono per questo motivo vincolati alle vie di attraversa- PiazLa za Ruderi del Castello di Montefalco mento del rilievo rappresentate dalle carrarecce. Litinerario proposto raggiunge la Valle di Casoli e Stazzano seguendo lintero sviluppo del pendio occidentale ricoperto di sclerofille sempreverdi, lecci e gli elementi tipici della macchia mediterranea (fillirea ecc.). Mentre sui margini dei percorsi e nei versanti aperti si sviluppano la caratteristica stramma, una graminacea di diffusione nord-africana testimone di oscillazioni climatiche caldosecche avvenute durante lOlocene. Proseguendo sempre sullo stesso percorso in direzione opposta si raggiungono le quote più elevate verso il paese di Monteflavio, dove boschi caducifogli prendono il posto delle foreste. La a z Piaz Film Dicembre 2008 33 PRIDE AND GLORY IL PREZZO DELLONORE di Elisa Livi Pride and glory, Orgoglio e gloria, è il binomio scelto dal regista Gavin OConnor per il suo nuovo film, ed il sottotitolo italiano, Il prezzo dellonore, forse per la prima volta rispecchia appieno il senso implicito della pellicola. Quattro agenti della polizia di New York rimangono uccisi in un conflitto a fuoco. Sono gli uomini della narcotici di Francis Tierney Jr. (Noah Emmerich), figlio di Francis Tierney Senior (Jon Voight) Capo dei Detective di Manhattan e fratello di Ray (Edward Norton), anche lui impiegato in polizia. Le indagini condotte da Ray, riluttante ad accettare il caso sugli agenti uccisi, e il cognato Jimmy Egan (Colin Farrell), svelano molto presto che non si è trattato affatto di un sequestro di droga finito male, ma di un agguato ben organizzato. Ray inizia a sospettare che uno dei familiari sia implicato in un grave caso di corruzione e si troverà di colpo a scegliere tra la lealtà, che lo lega alla famiglia, e la fedeltà verso le istituzioni e la divisa che indossa. Indizio su indizio, Edward Norton si ritroverà di fronte ad una scelta morale difficile da sostenere: coprire la verità, proteggendo così la sua famiglia e il dipartimento di polizia o adempiere ai suoi doveri con onestà. Le due piste corrono in parallelo, finché il loro incontro rivelerà un risvolto inatteso. La divisa conferisce a chi la indossa orgoglio e gloria, ma cosa succede se, per una serie di eventi, ci si rende improvvisamente conto che non si è più degni di indossarla?. Il regista si pone questa domanda; cerca di indagare sulla rete di segreti e verità nascoste che si celano dietro coloro che, indossando una divisa, dovrebbero garantire la giustizia e lonestà e lo fa grazie ad una storia di lealtà familiare. I due fratelli poliziotti, di origine irlandese, provano a fare la scelta giusta nella Grande Mela e nel dipartimento di polizia di New York, logorato ormai da agenti corrotti. Un dramma familiare cupo, scaturito dalla a dir poco, discutibile moralità che alberga in Ray, sposato con la sorella dei Tierney, compromesso, ormai, con criminali e trafficanti e sprofondato nella corruzione e nella degenerazione morale. Il racconto è prevalentemente notturno e si sviluppa su un piano privato e drammatico. Il regista tende ad annullare qualsiasi dinamismo in favore dei personaggi, la macchina da presa a PiazLa za spalla ed i pianisequenza mettono in risalto una sorta di pedinamento visivo e morale di ognuno di loro. In questo modo, il regista, riesce a sottolineare i momenti più duri del film, in cui senso della lealtà, corruzione e ricerca della verità si sovrappongono e si mescolano portando ogni personaggio ad una sorta di resa dei conti personale. Gran parte del merito della pellicola va agli attori; Jon Voight e Noah Emmerich, che si muovono come fantasmi in un mondo buio, alla ricerca di una verità, di cui sono consapevoli spettatori, che certifichi e ridia valore alla divisa che indossano. Grande è linterpretazione di Edward Norton, attore allaltezza di interpretare un ruolo cosi particolare senza forzature. Il risultato del film mette in risalto quella che è listituzione della famiglia, che va al di là di qualsiasi legame che prevarica il concetto di giustizia e lealtà. Questa è la base da cui si dipanano le vicende. La trama si rivela cosi essere un giusto pretesto per mettere in risalto temi piuttosto sentiti in America. La corruzione nel dipartimento di polizia (in questo caso di New York) evidenzia una società, in cui non solo è diventato difficile restare fedeli alla propria integrità morale, ma si mette in discussione anche la sacralità del nucleo familiare. 34 Manifestazione Dicembre 2008 UNA SERATA PER SAVIANO di Elisa Livi Il 4 dicembre, dopo oltre trenta minuti di ritardo, dovuti ad un incontro precedente svoltosi nella Sala Consiliare del Comune di Castel Madama e prolungatosi oltre lorario stabilito, ha avuto luogo una lettura pubblica del libro di Roberto Saviano, Gomorra. Liniziativa è stata realizzata dallassociazione culturale Albatros e si è avvalsa della collaborazione di quattro attori. Giusi Martinelli, Sergio Fontana, Chiara Simonelli e Emanuele Carboni, hanno recitato alcuni passi del libro interpretandoli con grande passione ed impegno. Molte sono state le persone che hanno voluto partecipare a questo evento, cosi come era già accaduto (e continua ad accadere) in molte parti dItalia. Tantissime, infatti, sono state le iniziative volte a promulgare le verità raccontate da Saviano, verità scottanti, raccontate con una semplicità disarmante e senza mezzi termini. LItalia si è stretta intorno a Roberto, un ragazzo di soli 28 anni, che nella sua seppur breve vita ha visto e vissuto in prima persona la camorra, il Sistema. Gli attori, che sono intervenuti, hanno proposto alcuni passi del libro in modo cosi toccante, facendoci quasi palpare con mano quella realtà da noi cosi distante. Gomorra è una città dellantichità citata nella Genesi, distrutta insieme a Sodoma per la corruzione di cui si erano macchiati i suoi abitanti. Cosi Saviano ha voluto intitolare il suo romanzo, che è poi una sorta di indagine, di denuncia nei confronti della potenza economica dei clan partenopei e soprattutto di come i mezzi di informazione nazionali non siano in grado di raccontarla, di descriverla e di portarla a conoscenza di tutta quella parte dellopinione pubblica che ancora crede che tutto questo non esista. Purtroppo molte persone vivono senza sapere cosa cè fuori delle loro case, senza sapere che, al di là delle loro vite, si cela una realtà talmente crudele e assurda da non sembrare neanche vera. Il libro tocca una quantità enorme di punti, di situazioni, che portano alla luce un mondo, apparentemente astratto, ma purtroppo estremamente reale nella sua ferocia. Uno tra i passi letti, si soffermava su un particolare momento dellinfanzia dellautore: quando sparò per la prima volta insieme a suo padre. Se non sai Giusi Martinelli Chiara Simonelli La a z Piaz 35 Manifestazione Dicembre 2008 Emanuele Carboni Sergio Fontana sparare non sei un uomo. Parole che non possono non scuotere le coscienze di tutti. Nella vastità dei temi trattati, Saviano smembra un mondo fatto di violenza, illegalità, omicidi e sangue. Cerca di entrare nella testa e nella mentalità dei boss e di tutti coloro che, involontariamente, sono costretti a conviverci. Scrive Roberto: «Sono nato in terra di camorra, nel luogo con più morti ammazzati dEuropa, nel territorio dove la ferocia è annodata agli affari, dove niente ha valore se non genera potere. Dove tutto ha il sapore di una battaglia finale. [...] In terra di camorra combattere i clan non è lotta di classe, affermazione del diritto, riappropiazione della cittadinanza. [...] Porsi contro i clan diviene una guerra per la sopravvivenza, come se lesistenza stessa, il cibo che mangi, le labbra che baci, la musica che ascolti, le pagine che leggi non riuscissero a concederti il senso della vita, ma solo quello della sopravvivenza. E così conoscere non è più traccia di impegno morale. Sapere, capire diviene una necessità. Lunica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare». E Saviano lo ha fatto. Ha tentato di capire e di raccontare al mondo (il libro è stato, infatti, tradotto in 43 paesi) la sua vita e quella di tutti coloro che vivono in quelle zone, che sono costretti a fare i conti ogni giorno con qualcosa più grande di loro che tutto sovrasta e tutto ingloba dentro di sè, senza lasciare più spazio neanche per respirare. Letture pubbliche sono state fatte in molte parti dItalia per dare un contributo e un gesto di tangibile solidarietà a Saviano, costretto a vivere PiazLa za sotto scorta, a non vivere più, a non essere più padrone della sua vita, non potendo più, paradossalmente, girare per le strade della sua città, per aver raccontato una realtà che forse si doveva tacere. Onore e rispetto per questo ragazzo. Bisogna smetterla di chiudersi gli occhi e nascondersi dietro un dito, per fortuna cè qualcuno che ha voluto parlare e raccontare una verità scomoda, agghiacciante e folle. Queste iniziative sono come tante piccole gocce nel mare, ma da qualche parte bisognerà pur cominciare per smuovere le coscienze della gente e per far sentire il peso di tutti coloro che non vogliono più vivere senza vivere. Un ringraziamento va agli attori che hanno contribuito a fare di una lettura cosi amara un momento intenso e toccante. Risposta allinvito alla manifestazione da parte dello staff di Roberto Saviano Carissimi sono Francesca Cinelli dell'ufficio eventi Mondadori e seguo l'agenda incontri di Roberto Saviano, che mi ha girato il vostro invito. Roberto vi ringrazia molto per quest'atto di solidarietà, purtroppo lui è in partenza per l'estero ed è impossibilitato a man darvi un messaggio. Inoltre poichè centinaia sono i paesi e le città che hanno organizzato incontri di solidarietà e che hanno richiesto la sua presenza o un messaggio, ritiene non sia corretto inviare un messaggio ad un'orga nizzazione ed ad un'altra no. Per lui siete tutti ugual mente importanti e necessari, non vuole quindi far torto a nessuno. Spero possiate comprendere. 36 Sport Dicembre 2008 Una promessa dellatletica leggera a cura di Ivo Santolamazza Intervista a Maria Chiara Marra, la giovane atleta di Castel Madama nata a Roma il 20\10\1991 Da quanto tempo pratichi il tuo sport? Pratico latletica da 7 anni, soprattutto i 400 e gli 800 metri in pista. Quali risultati hai ottenuto? Sono campionessa regionale per 2 anni consecutivi (2007 e 2008) per i 400 metri individuale. Insieme alle mie compagne della Fondiaria Sai, nella staffetta 4 x 400, ai campionati italiani assoluti di Rieti ci siamo classificate settime. Sono anche campionessa regionale 2008 categoria allieve per la corsa in montagna. Dove ti alleni? Mi alleno allo stadio Olindo Galli di Tivoli. Quanto tempo dedichi al tuo sport? Sei volte a settimana per circa due ore. Pensi di dover affrontare molti sacrifici? Spesso i miei allenamenti comportano qualche sacrificio. A volte studio fino a tardi la sera, rinuncio ad uscire con i miei amici. Prima delle gare infatti vado a letto presto e destate qualche volta rinuncio anche al mare. Ma non mi pesa tanto perché so che qualche risultato in più con tanti sacrifici prima o poi arriva. Quali sono le prossime gare che dovrai sostenere? In questi ultimi mesi, dopo la fine della stagione su pista, non ho fatto molte gare ma adesso riprenderò con la stagione delle campestri. Le prime ci saranno a gennaio poi continuerò con le gare indoor su pista. La a z Piaz Dicembre 2008 Cultura La video arte di Bill Viola 37 di Ivo Santolamazza Dal 16 ottobre 2008 al 6 gennaio 2009 Bill Viola al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Pioniere della video arte, internazionalmente riconosciuto come uno dei massimi artisti contemporanei, Bill Viola ha svolto un ruolo fondamentale per la consacrazione di questo genere come forma massimamente vitale allinterno del panorama della creazione contemporanea e ha contribuito in maniera determinante al suo sviluppo in termini di tecnologia adottata e contenuti. Da oltre 35 anni, Bill Viola crea videotapes, video installazioni, ambienti sonori e performances di video e musica elettronica, realizzati utilizzando tecnologie sofisticate e innovative. Le sue opere, concepite per immergere totalmente il visitatore nellimmagine e nel suono, coniugano una straordinaria sofisticazione tecnica ad unassoluta essenzialità formale. Profondamente spirituale, la sua arte esplora il fenomeno della percezione sensoriale come strada maestra per la conoscenza di se stessi. Si concentra sulle esperienze universali delluomo come la nascita, la morte, la natura, la relazione con luniverso, e ha le sue radici nellarte occidentale e orientale così come nelle diverse tradizioni spirituali, dal buddismo zen, al sufismo islamico, passando per il misticismo cristiano. Riconducendo larte alle sue ragioni fondamentali,Viola la ricollega allesperienza comune di ogni uomo, riuscendo a dargli la consapevolezza diretta della sua natura; il vero luogo in cui lopera di Viola prende corpo non è infatti uno schermo o la parete di una stanza, ma la mente e il cuore dello spettatore. La mostra, curata da Kira Perov e realizzata in collaborazione con Claudia Zevi & Partners, presenta una selezione di opere che comprende esempi differenziati delle sue ricerche artistiche recenti: installazioni in grande formato tra le più celebri e spettacolari (The Crossing,The Veiling), rivisitazioni video di icone della storia dellarte (The Greeting, Emergence), immagini su schermo piatto con cui, attraverso sequenze rallentate e silenziose di prodigiosa espressività, lartista si concentra sul mistero delle emozioni umane (Dolorosa, Anima, Silent Mountain,The Locked Garden). Frascati ospita Modigliani di Ivo Santolamazza Amedeo Modigliani, immagini di una vita, questo il titolo della mostra inaugurata l8 novembre che resterà aperta fino all11 gennaio.Voluto dal sindaco di Frascati Francesco Paolo Posa, e dallassessore Stefano Di Tommaso, levento espositivo, curato da Massimo Riposati per le Edizioni Carte Segrete, si avvale della partecipazione del Modigliani Insitut Archives Legales Paris-Rome, che metterà eccezionalmente a disposizione il materiale. Per la prima volta esposta in Italia, La Femme aux macarons, dipinta da Amedeo Modigliani nel 1917, sarà il fulcro di una grande rassegna dedicata al maestro livornese, ospitata nelle sale delle Scuderie Aldobrandini di Frascati. Insieme allopera, ci saranno anche molte lettere, fotografie e documenti in gran parte inediti, raccolti dalla figlia di Modigliani, Jeanne, e poi conservati ed ampliati dallattuale archivista Christian Parisot. Saranno presentate, inoltre, una serie di elaborazioni fotografiche realizzate in esclusiva da Anna Marceddu, che illustrano il percorso di Amedeo Modigliani, dalla Sardegna alla Toscana, da Venezia a Parigi, raccontando per immagini le emozioni, i segni e le tracce del complesso rapporto tra lopera e la vita del grande maestro. La mostra, realizzata grazie al contributo degli assessorati alla Cultura della regione Lazio e della provincia di Roma, presenterà, tra laltro, una piccola chicca che lega A. Modigliani, La femme aux macarons. Modigliani alla città che ospita levento: una cartolina stroboscopica che il maestro livornese spedì da Frascati al suo amico Martinelli (1903) con su scritto Vedo doppio, segnale di un raro momento di volontà ironica nella vita travagliata dellartista. Su invito del curatore Massimo Riposati, ed in esclusiva per lesposizione Amedeo Modigliani, immagini di una vita, quattro tra i più noti artisti italiani, Baldo Diodato, Renato Mambor, Luca Maria Patella e Vettor Pisani, hanno realizzato un Omaggio a Modigliani, quasi una mostra nella mostra, con opere ispirate alla poetica del grande maestro italiano, realizzate conservando le proprie personali specificità e originalità artistiche. Il trasferimento del Modigliani Institut da Parigi a Roma, con il passaggio di oltre 6mila documenti appartenuti allartista e conservati per oltre 50 anni nella capitale francese, ha rappresentato il primo fondamentale passo per restituire allItalia la memoria del genio livornese. Oggi limpegno del presidente del Modigliani Institut, Christian Parisot, è di creare le condizioni economiche, logistiche e istituzionali per la nascita della Casa Modigliani in Italia. PiazLa za 38 Cultura Dimensioni eteree dellarte Dicembre 2008 di Ivo Santolamazza LArte è emozione per Lucrezia Rubini, storico e critico darte che il 6 Novembre ha presentato la manifestazione culturale Aria/vento/volo: dimensioni eteree dellarte tenutasi nel Chiostro dellex convento di San Michele a Montecelio. Larte è come laria: impalpabile, leggera, spirituale, soffio vitale, simbolo sensibile della vita invisibile, spiega lartista facendoci entrare nel vivo della scelta del titolo della manifestazione culturale. Larte è come il vento: una forza energetica, elemento struggente, come lo è la pittura. Larte è come il volo: desiderio intrinseco delluomo di andare sempre oltre i confini per soddisfare il proprio bisogno di conoscenza. E ancora Larte spinge lessere umano oltre la realtà, in una dimensione che lo porta a pensare a riflettere, emozionarsi, verso una dimensione eterea, spirituale. Aria/vento/volo: dimensioni eteree dellarte, in mostra dal 6 al 16 novembre a Montecelio, ha aperto la IV edizione del ciclo Arte in Piazza. Patrocinata dal Comune di Guidonia-Montecelio e dalla Presidenza del Consiglio della Regione Lazio è stata promossa dallAssociazione Culturale La Cera di Dedalo, la quale dal 2006 opera sul territorio di Guidonia Montecelio con lo scopo di far avvicinare soprattutto la gente comune ad eventi artistici e culturali di alto livello, mediante un coinvolgimento diretto attraverso manifestazioni popolari, dove cultura locale, regionale e nazionale si combinano tra loro dando vita ad un patrimonio culturale privo di confini spaziali e temporali. Hanno esposto: Roberto Andreatini, Annamaria Balzano, Nunzio Bibbò, Ennio Calabria, Italo Carrarini, Claudia Cecconi, Carmine Cerbone, Franco Crocco, Lorenzo Di Lorenzo, Fausto DOrazio, Vittorio Fava, Guglielmo Ferraiola, Inin Gamat, Pino Genovese, Ada Impallara, Venanzio Manciocchi, Antonio Menenti, Gian Battista Morana, Salvatore Pepe, Massimo Pompeo, Alessandra Ponti, Placido Scandurra, Elena Sevi, Birgitt Shola Starp, Alberto Timossi, Lorenzo Zanetti Polzi. Ogni artista ha dovuto produrre unopera ad hoc attinente al titolo della mostra: ciò significa che la mostra è stata il vettore che ha causato la produzione di ventisei inediti. Ventisei artisti provenienti da tutto il Lazio che hanno proposto una serie di opere che vanno da pitture a sculture, da fotografie a istallazioni, opere a tema che stravolgono il senso di bellezza in sé che ci impone la società odierna, rivendicando tale concetto con lo strumento dellironia, del ludico, dellonirico, stimolando il visitatore a riflettere e a sorprendersi. La prima edizione di Arte in Piazza si tenne a Colle Fiorito di Guidonia, nella palestra dellIstituto comprensivo Don Milani, dal titolo Arte in piazza, con lorganizzazione dellAssociazione Culturale Colle Fiorito in Piazza nel 2004; la seconda e la terza si sono tenute nel chiostro dellex convento di San Michele a Montecelio nel 2005 e nel 2006, dal titolo rispettivamente Dentro/fuori/attraverso e Singolare/plurale: dallindividuale alluniversale, con lorganizzazione dellAssociazione culturale La cera di Dedalo. Tutte le edizioni, corredate da catalogo, sono state curate criticamente da Lucrezia Rubini, laureata in storia dellArte e Filosofia Estetica, autrice di svariate pubblicazioni tra cui Antonio Achilli: luomo e lartista in occasione del 70esimo anniversario della nascita di Guidonia. Il 9 novembre, presso lex convento di San Michele, la Rubini ha presentato una conferenza sul Nudo Femminile nellArte, analizzando attraverso proiezioni, opere di 52 artisti di fama mondiale, come la Venere di Willendorf, la Women del pittore statunitense W. De Kooning, la Venere degli Stracci del Pistoletto, le donne di Botero e di Michelangelo. Una conferenza dal carattere polivalente animata dalla danzatrice Dunia che attraverso il linguaggio del corpo si è esibita con danze tribali. Promuovere queste manifestazioni culturali afferma Lucrezia Rubini è un punto di snodo molto significativo per il nostro territorio poiché avvicina larte al cittadino rendendo lappuntamento con essa usuale come lo è andare al cinema, allo stadio o al parco senza evadere dalla periferia ma riqualificando e rendendo propositivo il territorio di appartenenza. Lucrezia Rubini La a z Piaz PiazLa za