Resoconto integrale - Consiglio regionale dell`Abruzzo
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Resoconto integrale - Consiglio regionale dell`Abruzzo
Regione Abruzzo -1- Resoconti Consiliari Home > Sedute del Consiglio > Sedute precedenti > 09/02/2010 (straordinaria) > Resoconto integrale RESOCONTO INTEGRALE .N. 03/2010 ≈≈≈≈≈≈≈≈ IX LEGISLATURA – SEDUTA N. 32 – 9 FEBBRAIO 2010 (Aula Consiliare Comune di Pescara - Pescara) PRESIDENZA DEL VIDEPRESIDENTE GIOVANNI D’AMICO Indice SITUAZIONE VILLA PINI: RICOLLOCAMENTO DEL PERSONALE DIPENDENTE ............................ 2 VICEPRESIDENTE. (D’Amico)...................................... 2 D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) ........................... 2 COSTANTINI. (capogruppo Idv) .................................... 5 SAIA. (capogruppo Ci).................................................... 8 VICEPRESIDENTE. (D’Amico).................................... 10 VENTURONI.(componente G.R.).................................. 10 ACERBO. (capogruppo Prc)......................................... 14 D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) ......................... 16 CHIODI. (Presidente G.R.)........................................... 18 VICEPRESIDENTE. (D’Amico).................................... 20 D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) ......................... 20 VENTURONI. (componente G.R.)................................. 21 VICEPRESIDENTE. (D’Amico).................................... 22 D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) ......................... 22 SAIA. (capogruppo Ci).................................................. 23 D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) ......................... 23 ACERBO. (capogruppo Prc)......................................... 24 VENTURONI. (componente G.R.)................................. 24 D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) ......................... 24 VICEPRESIDENTE. (D’Amico).................................... 25 IX Legislatura Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo -2- (la seduta ha inizio alle ore 17:10) SITUAZIONE VILLA PINI: RICOLLOCAMENTO DEL PERSONALE DIPENDENTE VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Prego i colleghi consiglieri di prendere posto. Diamo inizio ai lavori di questo Consiglio straordinario. Per favore, il pubblico si accomodi in silenzio. Diamo inizio ai lavori di questo Consiglio straordinario convocato su richiesta dei Consiglieri Camillo D’Alessandro, Saia, Costantini, Acerbo ed altri, per discutere situazione Villa Pini ricollocamento del personale dipendente della struttura, ai sensi dell’Art. 31 del regolamento, faccio presente che la seduta è riservata esclusivamente all’oggetto che è posto all’ordine del giorno, e non ad altri argomenti, il documento è illustrato da un Consigliere per non più di venti minuti, e poi c’è diritto di un intervento per ogni gruppo per non più di dieci minuti. Illustra il documento il Consigliere Camillo D’Alessandro che ha la parola. D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) Grazie Presidente. Non vedo l’assessore Venturoni che pure sarebbe importante come o interlocutore seppur siamo commissariati ma avremmo bisogno anche per non ripeterci della presenza dell’Assessore Venturoni in aula, quindi prego nel conteggio dei minuti di attendere un attimo la presenza dell’Assessore, perché ne so altrimenti non riusciamo ad argomentare correttamente. Presidente del Consiglio, colleghi Consiglieri, voglio subito eliminare dal campo qualche dubbio che è stato sollevato e posto su questa seduta del Consiglio Regionale straordinario, qui non c’è anche intervento speculativo da parte dei gruppi dell’opposizione su questa vicenda, c’è la voglia e la ferma voglia di contribuire affinché nel luogo deputato a fare chiarezza circa le decisioni che un ente quale la Regione deve assumere appunto si posta fare chiarezza, su che cosa? Sul reale intendimento della Regione, quindi del Governo Regionale per le sue competenze e del Commissario per le sue competenze rispetto alla vicenda dei lavoratori e dei pazienti del gruppo Villa Pini. Era necessario questo Consiglio Regionale per 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari fare chiarezza? Oppure c’era già la chiarezza e quindi questo Consiglio Regionale era tra virgolette inutile, secondo me, secondo noi era assolutamente necessario, e lo dico all’Assessore Venturoni perché non siamo noi che con le dichiarazioni ingeneriamo confusione o aspettative nei confronti dei lavoratori che chiaramente nella condizione in cui vivono leggono i giornali, si aspettano delle risposte. Per capirci non si può dire sulla stampa, che il riassorbimento, la riassunzione di personale al pubblico da parte del gruppo dei dipendenti, almeno di una parte costerebbe meno delle prestazioni e poi il giorno dopo questo lo dice l’Assessore Venturoni, e poi il giorno dopo il Presidente Chiodi e anche Commissario dice esattamente il contrario. Non possiamo assistere a dichiarazioni che pure vengono rilasciate nei luoghi ufficiali, qualche giorno fa si è tenuta la Commissione sanità, che ha interrogato, ha colloquiato con il subcommissario Dottoressa Baraldi, e sta a verbale anche lì rispetto alle dichiarazioni che si sono rese quelle dichiarazioni erano dichiarazioni che praticamente lasciavano intendere una qualche possibilità di riassorbimento del personale, o di riutilizzo del personale sul pubblico, le dichiarazioni rese e il Presidente Chiodi le dirà, le ribadirà rese alla Commissione Ignazio Marino da Presidente e di Venturoni, credo che siano esattamente coerenti con quello che ha riferito la Baraldi in Commissione sanità. Allora, oggi con le novità che stanno intercorrendo presso il Tribunale di Chieti, la domanda legittima che si pongono i cittadini e che si pongono i lavoratori, e che si pongono i pazienti è una sola, che cosa li deve aspettare da oggi per il futuro? È dire questo non significa fare speculazione, perché se si esclude a priori e si dice che è impossibile tecnicamente impossibile, poi noi argomenteremo su ciò che riteniamo possibile, ma se si sostiene che è tecnicamente impossibile garantire al personale, attualmente dipendente del gruppo Villa Pini, che se dovessero essere confermate le voci si potrebbe andare verso una decisione del fallimento, che non riguarderebbe solo la clinica Villa Pini, ma che farebbe scattare un meccanismo domino, che riguarderebbe tutte le società del gruppo, chiaramente con tempi diversi e con problemi Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo -3- diversi chiaramente per il personale che da qui a quella decisione dovrebbero da un lato continuare a garantire le prestazioni e dall’altro dovrebbero in qualche maniera non continuare né ad avere stipendi, né ad avere la garanzia della cassa integrazione. Allora, noi vogliamo capire e non è polemica, è un dovere morale di questo Consiglio Regionale, capire qual è l’intenzione dell’Assessore per le sue competenze, e del Commissario per le sue competenze in merito al futuro dei lavoratori e facciamo qualche esempio per essere chiari, io non sono un tecnico come l’Assessore però cerco di capirci come l’Assessore, le prestazioni che prima erogava un gruppo che si chiamava Villi Pini, dove andranno a finire? Punto di domanda, andranno a finire al pubblico? Andando a finire al pubblico e al privato? Si può procedere nell’ipotesi di spacchettamento delle prestazioni per capirci quelle prestazioni vengono riassegnate a tanti privati? Io ragiono su ipotesi, ragiono su ipotesi per le quali oggi sono certo che usciremo da quest’aula con intendimenti chiari. Quindi, le prestazioni a chi e come e in che tempi verranno riattribuite? E con le prestazioni, come e in che modo verranno garantiti quel meccanismo normale e naturale, che noi avevamo in qualche maniera sostenuto, che il Presidente della Commissione Ignazio Marino è venuto a dirci in Abruzzo, che il personale segue le prestazioni. Quando noi all’inizio avevamo posto il tema per esempio dell’assistenza psichiatrica, in quel caso avevamo ipotizzato per esempio la possibilità per il pubblico di acquisire il personale, non l’avevamo fatto perché eravamo animati da demagogia, ma perché la legge 833 del 1978 recita – La Regione a partire dal 1979 istituisce i servizi psichiatrici, utilizzando il personale dei servizi psichiatrici pubblici nei casi in cui nel territorio provinciale non esistono strutture pubbliche e psichiatriche, la Regione nell’ambito del piano sanitario regionale alfine di costituire i presidi per la tutela e la salute mentale nelle unità sanitarie locali, disciplina la destinazione del personale che ne faccia richieste delle strutture psichiatriche private che all’atto dell’entrata in vigore della presente legge, erogano assistenza in regime di convenzione ed autorizza ove necessario l’assunzione per concorso di altro personale indispensabile al funzionamento di tali presidi, questo è il primo tema IX Legislatura Resoconti Consiliari che ponemmo per una parte del problema e sul quale forse già oggi se la Regione si fosse mossa nel senso di questa legge, forse una parte del problema noi oggi l’avremmo vista risolta. Ancora, noi ci riempiamo la bocca e anche i nostri come dire documenti di programmazione che noi dobbiamo riportare la medicina sul territorio, e siamo tutti d’accordo, gli ospedali sono pieni, il tasso di ospedalizzazione è troppo elevato, dobbiamo riportare la medicina sul territorio. Bene, oggi c’è un’occasione, utilizzare il sistema dei presidi della San Stefar per garantire la medicina sul territorio, ce l’abbiamo già lì collocati su tutto il territorio regionale, con prestazioni altamente qualificate e siccome noi c’è dobbiamo portare ancora la medicina sul territorio, la già ci sono e già la erogano, e allora non possiamo non porci il tema di che cosa accade oggi, perché il è tema praticamente prevalente rispetto agli altri di che cosa accade a quelle strutture della San Stefar che sono presenti in oltre venti presidi su tutto il territorio regionale, e che garantiscono le prestazioni. Allora, se la sanità deve essere garantita sul territorio, noi chiediamo di tenere in considerazione la possibilità di utilizzare quelle strutture, a partire da quelle strutture, oggi vado ai temi rimasti aperti noi abbiamo circa 1700 lavoratori in cassa integrazione, parliamo di potenziale cassa integrazione, perché 600 sono quelli che dipendono dal Commissario Giudiziale nominato, 407 sono quelle che dovrebbero dipendere fino a quando non interviene un provvedimento della Magistratura che coinvolga anche le altre società del gruppo Villa Pini, 407 persone, lavoratori che dovrebbero in qualche maniera essere, godere della cassa integrazione per effetto della richiesta da parte del titolare di Villa Pini, cioè in questo caso nell’amministratrice Chiara Angelini, c’è un accordo con il sindacato che farà richiesta in tal senso per questi ulteriori 407, ma se ciò non dovesse avvenire o comunque anche se ciò dovesse avvenire noi abbiamo 1700 che faranno la cassa integrazione a turno praticamente, per cercare di garantire le prestazioni perché nel frattempo si devono garantire le prestazioni. Ora sui 600 che dipendono dal Commissario c’è un accordo Venturoni ha comunicato che saranno le A.S.L. con un meccanismo di pagamento, a garantire la ciclicità delle prestazioni, per quanto Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo -4- riguarda gli altri 407 che dovrebbero essere appunto attivati su richiesta dell’amministratrice, su questo non è chiaro chi paga, perché le prestazioni sono ancora in capo al titolare delle attuali prestazioni, e quindi anche questo non è una critica, e una richiesta di chiarimento sui 600 sappiamo esattamente chi garantisce, sui 407 non sappiamo chi garantisce perché le prestazioni ripeto sono ancora in capo al titolare di quelle prestazioni, perché ancora interviene né un intervento della Procura né ancora interviene un Commissario che quindi come per i 600 garantisce questo pagamento, a questi si aggiungono circa 280 professionisti che si chiamano liberi professionisti, che di fatto a mio giudizio svolgono un lavoro esattamente come gli altri dipendenti, sono i famosi consulenti e gli altri, che praticamente sono nelle stesse condizioni dei lavoratori. Questo quadro delinea Presidente Chiodi, Commissario Chiodi, Assessore Venturoni la necessità appunto di fare chiarezza. Anche su chi è interessato veramente e se ci sono interessi veri, da parte di gruppi aziendali ad acquisire in tutto o in parte l’azienda o le cliniche o il gruppo Angelini, perché insomma oggi la notizia che circola è che non c’è nessuna richiesta scritta ma solo verbale da parte di una società che pure ha tenuto una Conferenza stampa in Pompa Magna con il Presidente della Provincia di Chiodi Enrico Di Giuseppantonio, a chiacchiere tutti possiamo essere disponibili a fare i salvatori della patria, poi ci vogliono gli impegni conseguenti e la Regione su questo è certo che come dice l’Assessore Venturoni io non posso entrare in una trattativa tra un privato e un altro privato, e ci mancherebbe altro Assessore Venturoni ma la Regione regia almeno deve cercare di capire e deve comunicare oggi sulla base delle conoscenze che c’ha l’Assessore, se oltre a questa società che dopo la Conferenza Stampa non ha fatto seguire una lettera, diciamo un impegno per essere conseguente, se a fianco a questa società esistono delle altre, e perché lo dico? Non perché sono interessato a chi rilevi il gruppo o parte del gruppo, è l’ultima cosa che m’interessa, certo m’interessa sapere da legislatore, da amministratore pubblico che ci sia un interessamento che poi salva prestazioni e posti di lavoro, certo che m’interessa, non m’interessano chiaramente che in questo momento di difficoltà per la nostra Regione e per la sani- 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari tà privata possano avanzarsi sciacalli, questo certo che non m’interessa, da qualunque parte vengano perché fare apparire delle disponibilità e poi in qualche maniera fuggire, significa fare in questa condizione un atto di sciacallaggio. Allora, noi lo dobbiamo sapere ma non perché ripeto m’interessa chi svolga cosa, m’interessa sapere che un gruppo che potenzialmente è interessato a rilevare un’attività economica, lo fa se sa che quell’attività economica vale dieci o vale zero, voglio essere chiaro, se c’è l’intendimento della Regione Abruzzo a spacchettare le prestazioni in una pletora di privati è un ipotesi, può darsi che lei ci dica di no, ma se c’è l’intendimento a spacchettare le prestazioni che c’ha il gruppo Angelini, a spacchettare per esempio l’unicità dei servizi della San Stefar, è chiaro l’azienda quando io la vado ad acquisire, o tendo di acquisirla per me vale molto, molto, molto di meno rispetto ad un’azienda dove si sa che la Regione ha l’intenzione di garantire tutte le prestazioni possibili, che attualmente la continuità delle prestazioni possibili, che attualmente eroga il gruppo Villa Pini è un fatto aziendale, è un fatto economico, se un’azienda vale dieci io posso essere interessato ad acquisirla, se un’azienda vale uno perché nel frattempo abbiamo spacchettato le prestazioni che prima si erogavano, posso essere meno interessato e se sono meno interessato non individuo neanche la soluzione del privato, che interviene su questa faccenda. Allora, noi vogliamo e l’abbiamo detto dall’inizio e lo ripetiamo, noi non abbiamo condiviso tutto l’operato dell’Assessore Venturoni e in generale della Giunta intervenuto da poco il commissariamento del Presidente, il ruolo di Commissario del Presidente, non l’abbiamo condiviso soprattutto quando si rimballano notizie che poi puntualmente vengono smentite, il dire e non dire è la cosa peggiore che può capitare in questo periodo, peggiore per i pazienti e i peggiore per i lavoratori, allora questa è l’occasione, questa è l’occasione che noi vi offriamo senza polemiche, certo con le nostre proposte, perché quando noi scriviamo sul documento di valutare la possibilità di costituire una società a totale capitale pubblico, che possa in qualche maniera acquisire almeno i servizi oggi in capo alla riabilitazione, io dico in totale capitale pubblico o pubblico privato con la prevalenza del pubblico, per garantire Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo -5- la continuità delle prestazioni che attualmente si erogano, e quindi garantire il posto di lavoro ai lavoratori, quando io dico questo non mi tacciate di essere strumentale e demagogico, perché l’ipotesi di riacquisite al pubblico in qualche formula, non attraverso le A.S.L. ma attraverso una società che garantisca almeno i servizi che riguardato tutta l’area della riabilitazione è possibile o non è possibile? Se non è possibile noi l’accettiamo che non sia possibile, però dopo dobbiamo essere coerenti con quello che si dice a Roma, con quello che si dice in Commissione Sanità, con quello che si dice ai sindacati, ma se non è possibile voi avete il dovere di dire che cosa secondo voi è possibile, perché abbiamo di fronte questo binario e vado alle conclusioni, anzi questo incrocio, da un lato abbiamo una via che non è possibile riattribuire né in tutto né in parte delle prestazioni, che dietro di se si portano il personale dipendente del gruppo Angelini sul pubblico, si dice che non è possibile, l’altra via è il privato, che in qualche maniera interviene e acquisisce il gruppo o parte del gruppo o rami di azienda del gruppo, che abbia lo scenario, se ne acquisisce tutto o in parte e che cosa, e questa è la seconda ipotesi del privato, sul privato evidentemente non possiamo interferire, ma è evidente che la Regione deve cercare d’interloquire con tutti i privati, per capire quali sono le reali intenzioni e per fare in modo che non si trovino le sorprese che abbiamo trovato oggi, cioè che ha una intenzione in Conferenza stampa non segue un fatto, se queste due vie sono difficilmente percorribili o non si riescono a percorrere noi vi chiediamo con assoluta serenità di indicarsi secondo voi quali sono le vie, e se non ci sono vie voi lo dovete dire chiaramente, perché con oggi deve finire la tiritera, il teatrino dove tutti si inseriscono a dire tutto e il contrario di tutto, dove non si capisce qual è la linea, e non si capisce perché è molto facile parlare sulla stampa, ma adesso stiamo su all’interno di un Consiglio Regionale, e all’interno del Consiglio Regionale le cose dette diventano solenni, non si può più pensare che prima si dice una cosa e poi si dice non hanno capito bene, non hanno scritto bene, non mi sono espresso bene, su questa vicenda noi abbiamo bisogno del vostro massimo impegno. Quindi, il documento che noi abbiamo proposto di valutare questa possibilità della società IX Legislatura Resoconti Consiliari pubblica o pubblica – privata, e poi se la partita invece deve andare attraverso le A.S.L., attraverso le A.S.L. bè vediamo un po’ come si può fare, perché non mi si può dire…, si può dire, capisco è oggettivo anche le A.S.L. c’hanno il personale precario, come faremmo a immaginare il riassorbimento di altro pubblico, bene escludiamola questa strada se si deve escludere, ma almeno questa sera si esca con la certezza del reale intendimento, e ciò che si devono aspettare i lavoratori, perché penso che i lavoratori certo che ci chiedono una soluzione, ma prima almeno per come ho avuto modo d’incontrare e di parlare, chiedono di sapere esattamente quali sono le cose che noi faremo nelle prossime ore non nei prossimi mesi, nelle prossime ore. Concludo, noi abbiamo fatto delle proposte, spero che il Presidente Chiodi non le voglia liquidare com’è sempre, com’è sterile, come demagogiche, come inutili, perché dopo che lo ha fatto, l’ha fatto io non posso intervenire su quello che dice, ma poi ha il dovere di dire siccome queste sono demagogiche e inapplicabili la Regione farà queste altre cose, ecco noi vorremmo sapere se non siete d’accordo sulle nostre proposte, esattamente quali sono le vostre, e per una volta in modo chiaro e che domani non si smentiscano a vicenda sulla stampa, com’è già accaduto tra le dichiarazioni dell’Assessore Venturoni e del Presidente Chiodi, noi vi chiediamo chiarezza, e sulla chiarezza credo che faremo strada comune. Grazie Presidente. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Grazie al consigliere D’Alessandro. La parola al capogruppo Carlo Costantini per il gruppo dell’Italia dei Valori. COSTANTINI. (capogruppo Idv) Grazie Presidente, io evidentemente mi riconosco tutto quello che ha detto il capogruppo del Partito Democratico, c’è una disponibilità e una generosità da parte dell’opposizione nei confronti della maggioranza, che credo la maggioranza abbia potuto riscontrare nessun intento speculativo caro Assessore, solo la consapevolezza del dramma che si sta vivendo nella nostra Regione, e la voglia anche di condividere insieme a voi delle responsabilità, una voglia intimamente sincera e un desiderio che francamente non avete fino ad Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo -6- oggi preso inadeguata considerazione. Io devo constatare in primo luogo, che in questi mesi è mancato un raccordo tra la Giunta e l’assemblea legislativa, ed evidentemente immagino anche che l’Assessore o il Presidente che autonomamente hanno deciso di gestire in perfetta solitudine questa situazione, abbiano fatto anche fatica ad assumersi responsabilità pesanti che noi avremmo voluto condividere insieme a loro. Questa è una vicenda assolutamente particolare, che secondo me deve essere gestita, doveva essere gestita e continua a dover essere gestita utilizzando strumenti eccezionali, questa non è la crisi di una impresa normale, di una impresa Metalmeccanica o di un’azienda che produce bicchieri piuttosto che posate, è la crisi di un’impresa che gestisce un servizio pubblico in nome e per conto della nostra Regione, è sbagliato l’approccio che c’è stato fino ad oggi da parte della maggioranza perché l’approccio della maggioranza è stato un approccio attendista tipico di situazioni completamente diverse rispetto a queste, perché è vero quando dicono che ci sono le regole del mercato, che c’è l’imprenditore che ha i suoi diritti, ma quando la condizione di crisi interessa una società che eroga un servizio pubblico a favore di cittadini tutelati da principi costituzionali, perché il diritto alla salute è un diritto riconosciuto dalla nostra carta costituzionale allora ecco che l’approccio non può più essere solo d’attesa, ma deve essere un approccio da protagonisti, ecco perché io mi aspetto Presidente, Assessore con questo Consiglio Regionale un deciso cambiamento di rotta, una decisa inversione di tendenza, non possiamo più accettare rispetto a problematiche e temi che investono la nostra competenza tutta la nostra competenza, una posizione di attesa, aspettiamo che fa Angelini, vediamo che decide il Commissario, ora ne fallisce una, ora forse ne fallisce un'altra, non è questo l’approccio corretto, non è corretto perché non sono imprenditori normali, sono imprenditori che operano in nome e per conto della Regione Abruzzo, sono concessionari della Regione Abruzzo che contribuiscono attraverso le risorse del servizio sanitario regionale ad erogare diritti, ad assicurare diritti garantiti dalla nostra carta costituzionale. Noi l’abbiamo detto, lo abbiamo ribadito e lo vogliamo sottolineare qui ancora una volta, i servizi che erogano i lavoratori delle strutture Villa 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari Pini sono servizi pubblici e di conseguenza sono servizi che promanano dalla Regione, che ci appartengono, gli accreditamenti che fino ad oggi hanno consentito l’erogazione di questi servizi, sono accreditamenti pubblici anche loro, che promanano dalla Regione e che investono una nostra specifica competenza, i soldi con i quali sono stati pagati fino ad oggi queste prestazioni, sono soldi pubblici che promanano dalla Regione e che hanno assicurato fino ad oggi l’erogazione dei servizi. I pazienti che fino ad oggi, abbiamo, avete assistito sono pazienti ai quali deve essere riconosciuto un diritto pubblico, un diritto costituzionale che assicura la tutela della salute a tutti, e anche le competenze e le professionalità che nel tempo si sono formate all’interno di queste strutture, costituiscono un patrimonio pubblico perché dieci anni, quindici anni, vent’anni di esperienza acquisita sul campo è una ricchezza di tutto l’Abruzzo che abbiamo conquistato attraverso l’erogazione di questi fondi, ma che adesso assolutamente non possiamo disperdere, ecco perché se andate a chiudere il cerchio vi rendete conto che il pubblico c’entra eccome in questa vicenda, e che un approccio che deroga alle regole del mercato, agli accordi tra operatori economici privati, piuttosto che a una sentenza dichiarativa di fallimento ed altro, il futuro vostro delle società e del livello di assistenza nella nostra Regione è un approccio completamente sbagliato, io sono convinto che sia necessaria da parte nostra una radicale inversione di rotta e soprattutto sia necessaria da parte nostra l’assunzione di responsabilità, qui si è determinato un terremoto, l’evento terremoto de L’Aquila, la gestione della Protezione Civile ci ha insegnato che di fronte ai cataclismi le regole si aggirano, si cambiano, si modificano, qui siamo in una questione straordinaria. La Protezione Civile…. (segue un lungo applauso da parte del pubblico) VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Chiedo al Consigliere e alle persone presenti di non chiamare applausi. Cerchiamo di arrivare ad una risoluzione finale che sia utile. COSTANTINI. (capogruppo Idv) Non ho capito, Presidente! Io sto chiaman- Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo -7- do…. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) …….chiedo ai consiglieri un segno di responsabilità. COSTANTINI. (capogruppo Idv) Io sto chiamando applausi, Presidente? Come si permette! Come si permette! VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Chiedo un segno di responsabilità. COSTANTINI. (capogruppo Idv) Come si permette. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Mi permetto perché…. COSTANTINI. (capogruppo Idv) ….. non si deve permettere, perché sto facendo delle proposte! (segue un lungo applauso da parte del pubbli- Resoconti Consiliari deroga dalla legge sugli appalti nazionali, e dalla legge sugli appalti comunitari un miliardo di euro senza gare di appalto, dando gli incarichi a chiunque diceva lei allo stesso modo la Regione potrebbe in questo momento non arrestarsi di fronte ai divieti di norme, che la stessa Regione potrebbe modificare, io sono convinto di questo ed al precedente Consiglio Regionale ho detto, che sono pronto ad assumermi ogni genere di responsabilità rispetto ad una situazione drammatica e grave come questa, io veramente sono rammaricato da quello che lei ha detto, perché poi la mia proposta concreta è sostanzialmente sovrapponibile alla proposta del capogruppo D’Alessandro, e il mio spirito è lo spirito di dare una scossa ad un Assessore e un Presidente che da mesi dicono non posso, non è mia competenza, vediamo che dice il Tribunale, basta, basta, basta, basta. Lo dico ribadendo, lo dico Presidente facendo una proposta…. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Consigliere, mantenga contegno, per favore! Mantenga contegno! co) VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Mmi permetto perché sono in funzione istituzionale. COSTANTINI. (capogruppo Idv) Sto facendo delle proposte e sto dicendo che la…. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Vada avanti il modo in cui mi risponde…. (segue un lungo applauso da parte del pubbli- COSTANTINI. (capogruppo Idv) Io sto facendo una proposta operativa, che noi siamo pronti immediatamente a sostenere, a votare e ad alimentare, io non credo che si possa continuare ad aspettare, e credo che la Regione debba diventare protagonista nella gestione di un settore, che riveste una sua competenza precisa, il progetto non può nascere da un fallimento, il progetto non può nascere da uno spacchettamento, il progetto non può nascere dall’acquisizione di un privato che oggi c’è e domani si scopre che non c’è, il progetto deve nascere qui, qui dentro, è la Regione che deve elaborare un progetto. co) (segue un lungo applauso da parte del pubbliCOSTANTINI. (capogruppo Idv) No, lei non si deve permettere! Chiedo la convocazione immediata di un Ufficio di Presidenza, e della Conferenza dei capigruppo subito dopo il mio intervento, lei non si può permettere di dire le cose che ha detto, si deve vergognare delle cose che ha detto, si deve vergognare, io sono indignato da tutto quello che sta accadendo, sono profondamente indignato, e le dico anche che così come la Protezione Civile ha potuto gestire il regime di IX Legislatura co) Un progetto per continuare ad assicurare le prestazioni, per salvaguardare i livelli occupazionali, per attivare le risorse pubbliche che esistono e che sono disponibili perché se spendevamo l’anno scorso evidentemente le stesse risorse abbiamo anche oggi, e per continuare ad erogare queste prestazioni in strutture attuali o anche in strutture pubbliche che provvisoriamente potreb- Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo -8- bero essere messe a disposizione. Il progetto dobbiamo costruire, è una volta elaborato il progetto dobbiamo fare un bando pubblico, per individuare un partner privato, perché non esiste la storia che attraverso meccanismi di spacchettamenti dieci lavoratori vanno a quell’amico con questa prestazione, altre prestazioni vanno dall’altro amico, queste prestazioni dovranno essere recuperate ed acquisite attraverso una procedura di evidenza pubblica, deve essere il mercato, il merito, l’imprenditore che si assume la responsabilità di recuperare tutti i lavoratori e la garantisce con fideiussione l’imprenditore al quale dovranno andare queste prestazioni, ecco perché occorre un bando di evidenza pubblica, e nel momento in cui attraverso un bando di evidenza pubblica si è individuato il partner privato per una società a capitale misto pubblica o privato, disposto ad attuare il progetto del quale ho parlato prima, a quel punto costituiamo una società a capitale misto pubblico o privato per garantire l’erogazione di queste prestazioni. Nel frattempo ovviamente bisogna garantire che il lavoratore che assicura l’erogazione delle prestazioni e non prende lo stipendio da dieci mesi, venga in qualche modo garantito dalla possibilità di percepirlo questo stipendio, io ho offerto una serie di soluzioni, se questo lavoratore da solo assicura l’erogazione di una prestazione che è un beneficio economico per la Regione, la Regione è in grado di studiare un meccanismo per fare in modo che il controvalore di questa prestazione vada nelle tasche del lavoratore, sono quattro mesi che lo dico, attraverso una cessione di credito, in tutti i modi e con l’assunzione di tutte le responsabilità che io sono pronto ad assumermi, io sono qui pronto ad assumermi qualsiasi responsabilità non può essere un vincolo normativo, una previsione di legge ad impedirci di gestire un terremoto, perché questo è un terremoto e i terremoti si gestiscono con i poteri di emergenza, noi siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilità. Grazie. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) La parola al consigliere Saia. Dopo sarà la volta del consigliere Acerbo. SAIA. (capogruppo Ci) Signor Presidente del Consiglio, signor Commissario alla sanità abruzzese nonché Presidente 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari degli abruzzesi Chiodi, signor Assessore alla sanità, questa sera non c’è della demagogia in quest’aula, Presidente non faccia quella scena, in quest’aula ci sono due umanità sofferenti, che per motivi diversi hanno un interesse comune e hanno da fare a lei, alla sua Giunta, a questo Consiglio Regionale perché ognuno di noi è responsabile, hanno portato una questione che è sul tappeto da dieci mesi, e che noi tutti insieme assumendomi anche la parte di responsabilità che compete all’opposizione se ce né, una responsabilità di non aver saputo affrontare e risolvere, c’è il problema di una umanità sofferente prima di tutto che ha bisogno di prestazioni sanitarie, che fino ad oggi questa Regione ha inteso affidare ai privati la riabilitazione penso innanzitutto, che per responsabilità comuni non voglio guardare indietro, non voglio dire di destra o di sinistra, fino ad oggi la Regione ha derogato e ha lasciato totalmente nelle mani dei privati una umanità sofferente, che ha bisogno che queste prestazioni continuano, c’è un'altra umanità sofferente che sempre per questo motivo, per conto di questa Regione con i fondi di questa Regione, con le leggi che lo Stato consente anche, che determinati servizi d’interesse prioritario vengano affidati ai privati hanno comunque operato per svolgere una funzione pubblica anche se dipendenti da privati, non possiamo fare a meno di affrontare e risolvere questo. Voi sapete che nel corso dei mesi scorsi, quando la crisi si andava aggravando, si delineava già con chiarezza che non c’erano soluzioni percorribili, avevamo chiesto che si desse attuazione alla legge, che prevedeva la possibilità da parte della Regione immediatamente allorché non erano rispettati i contratti per i dipendenti di revocare le convenzioni, quindi di chiedere immediatamente perché i servizi erano dei servizi che non potevano essere interrotti, perché necessari, il Commissariamento da parte dei Prefetti è prendere subito in mano la situazione, non si è voluta prendere questa strada, si è preferita la strada di dare dei mesi di attesa, di prorogare ancora, di lasciare ancora nell’incertezza i malati, i pazienti e i lavoratori, questa scelta non ha pagato, non ha pagato perché sono dieci mesi che i malati non hanno certezze, e i lavoratori continuano a lavorare senza essere pagati con le loro famiglie in gravissima difficoltà. E allora noi non vogliamo applausi per favore, Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo -9- non vogliamo applausi, Presidente, signori Presidenti noi vogliamo che questa Regione nel suo complesso, noi con voi troviamo una risoluzione per questo, una risoluzione che deve consentire non solo di risolvere queste questioni umane che sono il fatto fondamentale, il diritto costituzionale alla salute, il diritto ai lavoratori di essere pagati, il diritto dopo tanti anni che viene prestato onesto lavoro comunque a vedere conservato il loro posto di lavoro, ma vogliamo insieme trovare la soluzione perché ciò possa avvenire. Noi delle soluzioni le abbiamo prospettate, Presidente da anni che noi diciamo, e lei non chi può dire che è demagogia, che noi diciamo l’ha detto anche Camillo D’Alessandro ma io l’ho detto più volte in quest’aula, che la legge fondamentale della sanità in Italia, la riforma sanitaria la 833 che è alla base già prevedendo quello che doveva avvenire con la chiusura della psichiatria, degli ospedali psichiatrici, dava la possibilità che una parte dipendenti almeno quelli che operavano nelle strutture private potessero automaticamente essere riassorbiti nel pubblico, basta leggere la legge 833, basta chiedere agli uffici di questa Regione, ai consulenti legali di questa Regione, noi dicevamo da anni che era necessario che la Regione prendesse in mano la situazione sia della psichiatria, ma anche della riabilitazione direttamente, perché? Perché solo così si poteva capire quali prestazioni erano congrue e quali erano incongrue, solo così si poteva evitare che venisse messo in conto alla Regione il pagamento di rette per prestazioni improprie, come i ricoveri per il controllo cliniche strumentali del pacemaker, come i ricoveri per una gastroscopia, come i ricoveri per un semplice accertamento diagnostico. E allora ecco qui Presidente la soluzione, lei non può sfuggire oggi come Commissario della sanità, lei Assessore alla sanità non può sfuggire dalla necessità di dare oggi risposte e subito, quali risposte? Oggi abbiamo una evidente condizione di crisi irrisolvibile, abbiamo una condizione di crisi dalla quale non si esce con dei pannicelli caldi o come dicevano coloro che mi hanno preceduto, con delle soluzioni tampone, ho sentito parlare di spacchettamento, di divisioni delle prestazioni tra uno o l’altro operatore privato della sanità, qui il problema con una entità di questa dimensione, come un’entità che ha 1600 lavoratori, che ha una diffusione territoriale che interessa tutta la Regio- IX Legislatura Resoconti Consiliari ne, si esce soltanto con una soluzione unitaria, che vede la Regione protagonista e partecipe di questa soluzione, noi non vediamo bene nessuna soluzione privata, né che sia unica, né che sia spacchettata in tante frammentazioni, perché la soluzione privata qualunque essa sia, abbiamo visto che è già naufragata sul nascere, ma qualunque essa sia non potrebbe prescindere e lo hanno detto, noi siamo pronti ad acquistare ma vogliamo vedere quanti soldi ci darà, ci assicurerà la Regione. E allora in una condizione in cui questa mastodontica struttura privata, si è alimentata di ricoveri impropri, di prestazioni improprie che giustificavano le sue dimensioni nessuna struttura privata può subentrare se non gli viene assicurato lo stesso budget per gli stessi ricoveri impropri, e allora occorre una soluzione che vede partecipe la Regione o direttamente o in parte o attraverso una gestione o insieme come diceva il collega Costantini, che consenta a questa Regione di diventare parte integrante di una società che possa prendere tutto il gruppo e che possa indirizzarlo nel modo utile, per fare quelle prestazioni che servono agli abruzzesi non quelle improprie, che costano solo alle tasche della sanità regionale, è questa la via che noi vi indichiamo, noi signor Presidente non facciamo demagogia, noi le stiamo indicando delle strade possibili, ci sono degli ospedali e lei lo sa, l’altro giorno io ho fatto un’interrogazione la A.S.L. di Pescara, che all’inizio di questo Consiglio Regionale ha licenziato non so quanti precari, che avevano lavorato a tre, quattrocento euro al mese, ebbene l’altro giorno ha fatto una delibera per affidare l’incarico di 550 mila euro quasi un miliardo ad una ditta privata, per risolvere il problema dei CUP, per risolvere il problema degli uffici amministrativi per le scelte e le revoche, con quei soldi avrebbero potuto essere pagati 40 dipendenti, 40 precari, e allora ci sono posti liberi presso le strutture pubbliche della nostra Regione, ci sono ospedali in cui manca il personale, ci sono liste di attesa di mesi per le prestazioni diagnostiche, provi a fare una prenotazione per la gastroscopia ve li porterò, otto, nove mesi, per un’ecografia sette, otto mesi, per una risonanza magnetica un anno, ci sono posti liberi nelle nostre strutture pubbliche, e allora quei lavoratori, parte di questi lavoratori possono intanto attraverso un programma essere riassorbiti presso le strutture pubbliche, un'altra grande parte penso per e- Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo - 10 - sempio a tutte le strutture San Stefar che sono diffuse nel territorio, che assicurano una capillarità territoriale, quella per cui il nostro Governo, la nostra Regione dicono che si vogliono spendere, cioè togliere la medicina dall’ospedale e portarla nel territorio, allora utilizziamole quelle strutture, quelle competenze, quella professionalità che oggi è riconosciuta soprattutto dagli stessi utenti del servizio, che sono qui a lottare insieme ai lavoratori, e allora noi prendiamo quelle strutture, prendiamoli, se non possiamo farlo di soli come Regione, studiamo una società a partecipazione pubblica o privata che possa gestirle mantenendo il servizio così com’è, perché così com’è che è stato efficace ed efficiente nella nostra Regione. Queste Presidente sono le nostre proposte, non credo che su questo si voglia fare demagogia, credo che sono proposte ragionevoli su cui Presidente, Assessore ci dobbiamo confrontare, non è più ora di stare a leggere sui giornali notizie vaghe, strane, di gente interessata ad acquisti e non si sa di cosa, vedete e su questo concludo qualche anno fa Presidente accadde…, noi stiamo parlando di strutture sanitarie e di pazienti, di malati in carne e ossa, anni fa avvenne che questa stessa casa di cura acquistò all’improvviso una struttura a Francavilla, il Maristella era è vero una struttura obsoleta, antica, ma dentro c’erano dei soggetti portatori di handicap, soggetti che avevano bisogno di cure, erano soggetti che vivevano in una struttura obsoleta, ma che vivevano anche fuori all’aperto, vivevano in un contesto sociale paesano, furono acquistati insieme alle convenzioni e chiusi dentro un reparto di Villa Pini, andammo a visitarli quel reparto era persino chiuso a chiave, non è questa la sanità che c’interessa, non è questa la sanità che questa Regione deve fare, la Regione in questi casi deve diventare protagonista e solo se entra direttamente o in toto o in parte anche nella gestione di queste strutture, possiamo confidare in un servizio più utile per i malati, più idoneo e probabilmente meno costoso. Grazie. ACERBO. (capogruppo Prc) Presidente, sull’ordine dei lavori. Non credo sia utile che proseguiamo in un monologo dell’opposizione, perché il Consiglio Regionale l’abbiamo richiesto affinché appunto sia un Consiglio, e si discuta anche per capirsi e confrontarsi per cui volevo proporre ovviamente se 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari l’Assessore Venturoni lo ritiene praticabile, io l’avrei fatto prima dopo la relazione introduttiva di Camillo, però credo che la cosa più utile sia sugli elementi che sono stati posti che l’Assessore Venturoni ci dica il suo punto di vista, e anche le sue informazioni di modo che poi possiamo proseguire il dibattito spero con il contributo anche della maggioranza, perché altrimenti è uno strano dialogo, noi che parliamo tre ore, poi voi che ci salutate, ci dite che la prossima volta ci sarà un’idea, io preferisco sinceramente il contraddittorio, quindi Presidente chiederei se lo ritiene, che intervenisse l’Assessore Venturoni. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) La parola all’Assessore Venturoni, che ha accettato giustamente la sollecitazione , credo che sia utile per il confronto. VENTURONI.(componente G.R.) Io ringrazio Presidente della parola e dell’invito del Consigliere Acerbo, perché credo che bisogna un attimo fare chiarezza quando si parlava di chiarezza e di coerenza nei precedenti interventi. Perché credo che noi dobbiamo esaminare tutto il problema del gruppo Villa Pini, se vogliamo essere coerenti e chiari, perché se noi esaminiamo solo un aspetto sicuramente non riusciamo a vedere la complessità di tutta questa storia, allora brevemente dobbiamo dire che cosa ha svolto in questi anni questo gruppo, che attività e come l’ha svolta. E allora sappiamo benissimo che questo gruppo nella sua interezza nata molto velocemente che veniva negli anni ultimo 2008, 2007 oltre 120 milioni di euro di fatturato, senza considerare gli extraregionali, e che questa Giunta attraverso verifiche malfatte o non fatte precedentemente, verifiche degli anni 2005, 2006, 2007 fatte quest’anno con grande ritardo ha visto ben oltre 90 milioni di euro di prestazioni sicuramente inappropriate o addirittura fatturazioni false e quant’altro. Allora noi ci dobbiamo chiedere se vogliamo essere veramente…, e praticare la responsabilità e la coerenza se noi in questa Regione noi vogliamo continuare ad avere questo privato, se vogliamo continuare ad avallare questi scandali, se vogliamo in qualche modo ancora perpetuare come questa clinica ha cercato in questo anni di voler per- Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo - 11 - petuare questo scandalo della sanità regionale con la connivenza politica di destra e di sinistra, perché in questi anni non si è manifestato, non lo dico io, penso che l’ha detto lo stesso proprietario, io credo che l’Abruzzo non si possa permettere tutto questo, ma non si può permettere non per un punto di vista economico, per un punto di vista morale nei confronti di quella che è la sanità, di quelli che sono i bisogni del cittadini, il problema del rapporto pubblico – privato in questa Regione è uno dei problemi più importanti a mio avviso dpi questa Regione, dove per anni l’offerta ha condizionato la domanda, per anni questa Regione ha dato possibilità al privato di fare quello che lui decideva di fare, non che la Regione chiedeva di fare, e questo discorso non vale soltanto per il gruppo Villa Pini, vale per tutti i settori privati e in questi giorni lo stiamo evidenziando, perché il privato deve esistere sì nel momento in cui io Regione chiedo al privato di fare delle prestazioni che non sono in grado di fare o che in questo momento non ho la possibilità di fare, e che forse giustamente riesce a fare anche meglio di quello che posso fare io, o che comunque se eventualmente il cittadino lo va a fare fuori da questa Regione è più giusto che eventualmente allora si dà al privato questa possibilità di recuperare somme di mobilità passiva, ma non che in privato decida di fare attività secondo il loro interesse a solo scope di lucro e addirittura con la connivenza. Allora andiamo a scoprire l’attività di questo gruppo, e scopriamo pure che a fronte di 350 malati, lo scopriamo oggi di riabilitazione psichiatrica in realtà c’è ne sono 100 grasso che cola, come qualsiasi statistica si fa sul territorio, perché l’avete scritto anche voi nell’ex piano sanitario regionale, che quando si va nella programmazione di una riabilitazione psichiatrica su una popolazione di 300 mila abitanti, 400 mila abitanti sì e no ce né servono 50, e se servono 50 a Teramo, 50 a L’Aquila non si capisce perché c’è ne servono 350 a Chieti, non si è capito perché 350 a Chieti, perché questo signore che ha mandato la Commissione a visitare i pazienti uno per uno delle Villette, del Paolucci su 380 pazienti di riabilitazione psichiatrica forse non ci stava neanche 1, ma erano esclusivamente pazienti trattati male, che non avevamo bisogno di nessuna riabilitazione psichiatrica e che quanto meno erano si e no di Rsa. Allora, se noi vogliamo ragionare tutto tondo IX Legislatura Resoconti Consiliari potrei continuare ad andare avanti su queste storie, e andiamo a vedere come mai in realtà già nel 2009 in una programmazione di tetto a fronte di 120 milioni si era portato a 60 milioni di euro il tetto possibile per l’intero gruppo, già dal Commissario Redigolo, da un’analisi già di quello che era una appropriatezza delle prestazioni è chiaro che a fronte di tutto questo, ci voleva una riconversione industriale che si fa con un interlocutore normale, con qualsiasi impresa che si trova eventualmente in difficoltà, invece quest’impresa che cosa fa? Ha voluto formare come sempre ha fatto in passato che ha portato questa dimostrazione utilizzare questi poveri signori, cittadini abruzzesi, lavoratori abruzzesi come scudo per continuare ancora una volta a perseverare nell’imbroglio e nella truffa, questa Giunta non l’ha permesso e non lo permetterà mai, almeno fino a questo signore siede su questa poltrona. E credo invece che la prima cosa che bisogna fare è quello di rapportare a vedere veramente di tutta quest’attività che cos’è che serve alla Regione Abruzzo, che cosa serve al cittadino? Perché l’avete visto come si è chiuso dentro il provvedimento di sospensione l’attività diagnosi e cura dell’ospedale di Villa Pini, e non mi sembra che sia morto nessuno, perché l’ospedale civile di Chieti ha assorbito bene l’attività che faceva quella clinica, e ben si giustifica, perché nella programmazione sanitaria di questa benedetta Regione non è più sopportabile che su sì e no tra Pescara e Chieti su un bacino di massima metropolitana volendo raggruppare all’interno si e no di cinquanta chilometri quadrati, ci possono essere ben ospedali interi più grandi degli Ospedali pubblici com’era Villa Pini, come la Spatocco, come il Policlinico di Chieti, come la Pierangeli, come Villa Serena e come l’Ospedale Civile di Pescara che messi insieme rappresentano con la potenzialità data dalla Regione in questi anni, potevano rappresentare da soli la necessità di tutta la sanità abruzzese, questo è frutto di una programmazione sbagliata, che questa Regione non si può permettere più di tenere, e che comunque va riconvertita, questa è la coerenza, e questa è la linea di questo assessorato. E allora andiamo a vedere cosa è realmente serve, e che cosa non serve e poi andiamo ai lavoratori, perché ancora una volta e questo lo conte- Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo - 12 - sto che quando si fa scudo sui lavoratori, e l’ha fatto scudo Angelini in questi anni, oggi la politica non può permettersi di fare scudo ancora sui lavoratori per fare una politica che sicuramente non è una politica di programmazione, e non è una politica di risanamento di questa Regione, questo contesto perché bisogna essere seri nel fare il politico. Allora voglio dire, il discorso dei dipendenti lo riesaminiamo dopo, andiamo a vedere prima la necessità delle prestazioni, perché non è vero che la clinica Villa Pini è tutta una truffa, non è vero che l’attività non viene svolta e non serve, ci sono attività che vengono svolte e vengono svolte anche bene e servono, e ci sono attività che erano fatturate e non esistevano, e non servono e vanno tolte, ci sono attività che sicuramente possono essere fatte dal pubblico e non dal privato, perché il pubblico naturalmente ha un’offerta sovrastimata rispetto a quello che dovrebbe essere, e ci sono anche attività che comunque sia vede l’Rsa non modificano assolutamente il sistema, perché che sia di Angelini o che sia di un altro o che sia pubblico quelli sono, quelli sono i costi e quelli sono i ricavi, e quello comunque è una necessità che non è modificabile, quindi la realtà del gruppo Angelini varia secondo sia l’attività svolta, sia dov’è collocata, perché non ci dimentichiamo che questo gruppo non sta soltanto a Chieti, ma sta a Lanciano con La Cicala, il Rifugio, sta a L’Aquila con la Sanatrix, sta a Avezzano con la Santa Maria, e sta con il San Stefar in tutto il territorio regionale. Allora, non si può usare un’unica ricetta per situazioni completamente diverse, perché una cosa è l’attività di diagnosi e cura, che può essere benissimo riconvertita se è in eccesso non solo per Villa Pini, ma anche per le strutture private dell’ospedalità privata, perché già la Genas in un conto fatto asetticamente già ha previsto una chiusura di 700 posti letto al pubblico e 370 al privato, questo su una programmazione nazionale obiettivamente andate andando a vedere uno per uno quelli che sono i drg, quello che normalmente è la necessità di ricovero, quella che l’inappropriatezza che sfiora in alcuni casi di alcune cliniche anche al 40, 50%, questo non è più sopportabile, e non è più praticabile un’attività sanitaria che oggi in qualche modo ha coinvolto non soltanto la sanità ma l’intera economia di questa Regione. 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari Allora, io quando sono il primo che ha detto e continuo a dire che questa è la linea, che quando c’è una necessità sanitaria è giusto che qualcuno la svolga, perché non è possibile diversamente o non serve o se serve qualcuno la deve svolgere, allora lo sforzo che deve fare questa Regione è quello di farsì che se quest’attività veniva svolta prima dal gruppo Villa Pini, e domani lo svolge la Regione Abruzzo, la cooperativa, chiunque esso sia mi sembra giusto e logico che lo siano chi oggi l’ha fatto e ha avuto la possibilità di farlo, e non che andare ad assumere gente nuova, questo è un discorso che abbiamo fatto con i sindacati sempre e lo continuiamo a fare, l’assente di tutto questo sistema sicuramente è anomalo nella sua globalità sicuramente è il proprietario Angelini, per un semplice motivo, perché noi non è vero che abbiamo finto all’inizio fatto una politica insieme con il Commissario Redigolo di colpire come questa signora diceva come nuova amministratrice, che ce l’avevamo con il gruppo Villa Pini, perché questa Regione già nel mese di luglio ha fatto un accordo, in cui non solo non si andava a recuperare tutto il dovuto del 2005 – 2007 perché non significava non dare neanche un euro a questi lavoratori, ma si è limitato all’anno 2008 pagando l’85% di tutte le prestazioni cosa che non veniva fatta in nessun’altra clinica, andando anticipi a dare fino a marzo per il 2009 di 85% ripeto e arrivando a farci fare una delega di pagamento per tre mensilità, e pagare un Durk non pagato dal mese di settembre dell’anno 2008, abbiamo impiegato ingenti risorse immediati per poter arrivare a questo risultato, come un accordo non poi mantenuto che noi avremmo pagato mese per mese l’85% delle prestazioni fatte, e che lui continuava a pagare Durk e dipendenti, cosa che letteralmente non ha fatto il mese dopo. Allora di fronte a questa situazione, altro non poteva fare questa Giunta in questa coerenza di andare a togliere quell’accreditamento, che non poteva essere immediato, perché un accreditamento immediato portava in condizioni tali perché il paziente è il primo punto che noi dobbiamo pensare, a farsì che nessuno poteva dalla mattina alla sera riuscire a trasportare 370 malati della psicoriabilitazione, i 200 del Maristella e quant’altro dalla mattina alla sera, allora la scelta di fare una sospensione per tre mesi, in attesa che il pubblico potesse in qualche modo essere in grado di poter Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo - 13 - risolvere il problema prima di tutto dei pazienti, continuo a insistere perché sicuramente il punto numero 1 che noi dobbiamo stare attenti, per poi andare a farsì che l’azienda stessa si mettesse in condizioni di mettersi in regola l’unica strada possibile, e questa Giunta forse nessuno ci credeva lui per primo che era abituato a un altro tipo di politica ha mantenuto fede punto, punto gli impegni, ha mandato la disdetta, ha dato la sospensione, ha spostato i pazienti, e sappiamo bene ne questa non è stata una cosa semplice, e che questo in qualche modo comportava anche delle difficoltà e sicuramente ha comportato dei grossi disagi, però questa strada non possiamo tornare assolutamente indietro da questa strada, come non possiamo tornare indietro dal discorso che non si può assolutamente derogare da quello che è il rispetto delle regole, perché il mancato rispetto, un momento di debolezza da parte di questa Giunta e della politica regionale abruzzese di fronte a queste cose riscatterebbe un sistema che oggi è difficile da regolare ma che sicuramente non è più prorogabile. Allora andiamo a noi, credo che questa Giunta di fronte a delle persone che non avevano più i pazienti, si sia più che attivata per poter avere una cassa integrazione e poi vediamo a che cosa, per poter farsì che quanto meno si possa prendere lo stipendio, in attesa di che cosa? In attesa di quella che deve essere la riconversione di questa attività, allora qual è la strategia? Che quando hai un interlocutore e questo interlocutore l’abbiamo finalmente trovato con una procura, unico organo possibile, abbiamo praticato tutte le strade e voi lo sapete, e i sindacati qui presenti lo sanno, per poter farsì che in questo privato, così come sono le regole nazionali, così com’è stato che ha il diritto da parte sua una schiera di Avvocati pronti per poterci denunciare e chiedere i danni, l’unica strada era quella della Procura, finalmente si è dato atto e non per tutto a Chieti, e ha avuto interlocutore da oggi 1007 sono in cassa integrazione, ma non perché devono rimanere in cassa integrazione attenzione, e abbiamo dovuto forzare su Chiara Angelini per chiedere la cassa integrazione del gruppo. Quel è la linea di quest’Assessore? È che oggi aspettava che cosa accadeva un Tribunale di Chieti, perché è inutile fare proposte quando mai anomale se le soluzioni sono completamente diverse, e lo sappiamo bene, perché non ci dimentichiamo IX Legislatura Resoconti Consiliari che qualcuno non certo il sottoscritto e non mi risulta il Presidente ha preso contatto seppur sollecitato con chi in qualche modo veniva a speculare eventualmente su questa vicenda per poter fare l’affare, l’affare non lo può fare nessuno, qui non si tratta di strumentalizzare ancora una volta la sanità come un affare, qui si tratta di rimettere a posto le questioni, noi, io personalmente non ho nessun intenzione di trattare con nessun privato che vada all’interno di questa struttura, eventualmente possiamo andare a vedere se il privato giustamente nel suo diritto può avere di poter vendere o affittare le sue strutture, andremo a trattare quali sono le attività che questa Regione darà a queste strutture, secondo quello che serve non con quello accreditato, perché quando ormai le Villette e il Paolucci lì i pazienti non c’hanno più, non ci sarà privato che potrà avere quell’attività, perché quell’attività ormai non esiste, perché non è mai esistita, Allora, questo non deve pensiamo essere di molto poter chiaro. andare a dire che qualcuno viene qui, e compra il gruppo e riassume tutti i dipendenti, perché l’attività che serve a questa Regione del gruppo Villa Pini è meno del 50% di quello che faceva, quindi è impossibile fare una cosa del genere, è solo populismo, è solo populismo, allora dobbiamo invece pensarci a un'altra cosa invece, che questi signori che lavorano da anni nel campo della sanità solitamente in una conversione di queste attività che il gruppo svolge, sicuramente devono avere il privilegio per primo e troviamo con e nel momento in cui il Giudice decide che cosa fare, e se mi risulta che fa il fallimento, benissimo, la Regione subentra a pieno titolo a quelli che sono i suoi compiti per poter farsì che queste attività vengono svolte dal pubblico, privato dove serve, garantendo l’occupazione di questo signore, quello che non può essere occupato va in cassa integrazione, non ci piove come in tutte le industrie che vanno in crisi, fermo restando che qui ammortizzatori sociali, permettono sicuramente dei privilegi e di riassorbimento del lavoro, perché anche da parte del datore di lavoro ci può essere un’utilità ad autorizzare queste persone, questo è l’accordo che dobbiamo fare qui dentro, con le forze sindacali e con le forze di opposizione, e non altro che sicuramente può portare ancora una volta a pensare a qualcuno che possa perseguire su una strada che in questa Giunta non vuole assolutamente perse- Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo - 14 - guire e questo non vale solo per il gruppo Angelini, ma vale per tutti. Grazie. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) La parola al Consigliere Acerbo, credo che adesso possa interloquire costruttivamente. Grazie. ACERBO. (capogruppo Prc) Credo che sia stato utile ascoltare l’Assessore per fugare alcuni dubbi e porre alcune questioni in una condizione di ci consenta di dibattere seriamente. Assessore io vorrei dire questo, ovviamente lei sa che io appartengo all’unica formazione politica, quella dei comunisti che può dire di non aver mai preso soldi da Angelini. Credo di poterlo dire, e quindi non è che deve fare la lezione a me, o al collega Saia, ma neanche ad altri nell’opposizione che si sono sempre battuti su questi temi, è vero bisogna esaminare tutto il problema del gruppo Angelini, lo sappiamo benissimo, il problema è quando, come e dove caro Assessore lo facciamo, perché il gruppo Neuromed non ha fatto una conferenza stampa con Maurizio Acerbo, ha fatto una conferenza con il Presidente della provincia di Chieti del centro destra, e mi pare che faccia capo a un parlamentare vostro non mio, noi con ce l’abbiamo più veramente. Io credo che lei abbia focalizzato questioni molto importanti, che mi pare che noi poniamo non da mesi ma da anni, da quando ci scontrammo con tutti sul piano sanitario nel 1998 – 2000, che al posto di fare in Abruzzo la riforma Basaglia e fare i servizi psichiatrici territoriali e risolvere anche i problemi occupazionali perché come sa chiunque i più disinformati avranno visto la Fiction ieri e l’altro ieri in televisione, se ci fossero in Abruzzo i servizi psichiatrici territoriali che non ci sono in gran parte del territorio regionale, noi oltre a ricollocare tutti quelli che ci lavoravano a Villa Pini dovremmo assumere nuovo personale, pagando di meno e lei lo sa Assessore perché se ne intende quanto e più di me. Nessuno qui è venuto a difendere credo almeno lo stato del passato, anzi la sollecitazione che poniamo è su due ordini di questioni – Una è relativa all’emergenza, cioè garantire un reddito a tutti i lavoratori del gruppo Villa Pini, per alcuni lei ha citato la cifra scatta la cassa integrazione, ma non scatta e lo sapete meglio di me per tutti, 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari per esempio ci sono i lavoratori dei centri San Stefar che devono continuare a garantire le prestazioni e sono lieto che lei abbia smentito che sarebbe stato conferito il budget ad altre strutture, però non ce l’eravamo inventato noi, l’aveva dichiarato lei qualche giorno prima, ma non va bene, adesso il problema si è risolto. Ora se questi lavoratori devono continuare come si chiedono anche i loro pazienti, e come credo che sia buon senso e civiltà fare a garantire i livelli essenziali di assistenza non a nuovi soggetti, ma quelli che erano già in riabilitazione presso questi centri è fondamentale che individuiamo la modalità e non credo Assessore che lei sia contrario, che individuiamo la modalità attraverso il quale, però questi signori che sono dei lavoratori e delle lavoratrici non credo si siano iscritti per fare i martiri siano retribuiti, e questa è l’emergenza, poi c’è il futuro e su questo Assessore sa quanto io sono d’accordo con lei e vado anche oltre le sue posizioni, ma quanto non ci sia divergenza su questo, ma per poter fare quello di cui si parla io credo ci sia bisogno di un atteggiamento diverso da quello che si è avuto in questi mesi, perché proprio per la complessità del mostro che è stato creato in questi anni, e che voglio dire a mio parere non riguarda soltanto il gruppo Villa Pini, perché tutti gli accreditamenti della sanità privata in Abruzzo non sono stati dati negli anni in base a studi epidemiologici e a dati relativi ai bisogni di salute dei cittadini, ma sono stati dati attraverso una contrattazione politica, da parte di classi dirigenti irresponsabili, una parte delle quali adesso svolge anche ruoli dirigenziali fino al fallimento che sarà dichiarato in queste ore a testimoniare le antiche relazioni di amore chiamiamolo così, che si sono intrattenute tra cattiva pessima politica, e certi signori che hanno, sono reiconfessi della corruzione quindi a cui possiamo dire che sono delinquenti, perché tali sono tra cui io sono orgoglioso per anni sono stato anche insultato, perché nel 2000 fui accusato di aver fatto perdere le elezioni al centro sinistra avendo come Rifondazione Comunista posto il veto sull’ingresso nella nostra coalizione di un personaggio come Rocco Salini e ne sono fiero, meglio perdere che essere male accompagnati, ma per questo Assessore le dico che noi abbiamo bisogno di sederci a tavolino, perché se non si vuole che l’opposizione abbia non un atteggiamento, lo dico al Presidente Chiodi che cre- Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo - 15 - do che abbia potuto apprezzare e noi comunisti che non cerchiamo i comizi ma veniamo con le proposte, però se non abbiamo una sede trasparente, perché la prima cosa di cui noi abbiamo bisogno in questa Regione, perché le cose che diceva prima Venturoni dimostrano una cosa, che il primo nemico dello spreco e della ruberia in sanità è la trasparenza, quando le cose sono chiare si vedono, si capiscono, allora se noi prendiamo i dati di quanta gente lavora, e che servizio offre in una provincia in cui solo in una A.S.L. in cui c’è la psichiatria come si deve e come dovrebbe essere dalla riforma Basani in poi, scopriamo che c’è più lavoro e che soprattutto le A.S.L. spendono di meno di quanto si è speso da noi riempiendo ville e villette non solo di Villa Pini tengo a precisarlo, di malati psichiatrici condannati a non uscire da quella condizione, io siccome queste cose le ho vissute in famiglia, le conosco bene, i posti li ho visitati, so che ci sono ragazzi che quando hanno potuto avere un gruppo di appartamenti e un centro diurno non hanno più avuto per anni un Tso, e quindi ritengo che ci sia un superiore interesse pubblico oggi a costruire finalmente nella psichiatria e nella riabilitazione aggiungo un sistema pubblico, perché vedete centro destra e centro sinistra non abuserei della parola sinistra che è un'altra cosa, e infatti i comunisti votarono contro, nel 2000 che cosa fecero sulla riabilitazione del piano sanitario si disse noi proponevamo c’è il privato, ma il privato si può fare solo quando c’è una quota di pubblico e vanno di pari passo, quell’ementamento fu bocciano, l’Assessore Del Colle simbolo della politica che chi vince, vince sempre la stessa tiritera infatti è stato da ambedue le parti, ci disse questi emendamenti sono irricevibili perché abbiamo preso degli impegni, glielo dico, mi quereli se non è vero. Allora, noi irresponsabilmente o meglio la politica di allora fece la scelta che non ci fosse la riabilitazione in maniera sostanziale pubblica, anzi in alcuni casi ha fatto morire presidi di riabilitazione pubblica di qualità come quello di San Valentino, allora lungi quindi da esserci qualcuno che vuole fare la rivoluzione, che io ovviamente lo aiuterò sempre a farla, e qualche altro cioè noi che saremmo contro a fare la rivoluzione, noi vogliamo fare la rivoluzione insieme all’Assessore Venturoni. Partiamo da un assunto il sottoscritto e Saia IX Legislatura Resoconti Consiliari anche altri gruppi di opposizione, abbiamo presentato almeno tre volte in questo Consiglio delle proposte di legge relative alla materia del riassorbimento nel pubblico degli esuberi del privato in caso di riorganizzazione del sistema degli accreditamenti, ci sono state bocciate e ci si è detto bisogna approfondire. Bene, abbiamo la quinta Commissione della Presidente Verì, al posto di discutere della riforma dell’Inpdap di cui non frega niente a nessuno, ed è pure incostituzionale l’Assessore Gatti, possiamo dico all’Assessore Venturoni e al Presidente Chiodi discutere di queste norme? Chiamare le altre Regioni, lo dico a Nicoletta che sicuramente non sarà…, verificare cosa hanno fatto altre Regioni in situazioni simili, fare un piano, fotografare la complessità di cui parla l’Assessore, e quindi non essere ostaggio di qualcuno che vuole venire a comprare tutto come nel gattopardo cambiare tutto per non cambiare niente, ed è per questo che io ero contro ve lo dico alla sospensione ed ero per la vecchia legge revoca e basta degli accreditamenti, perché a me e a noi credo non interessa tutelare le posizioni di chi già ha fatto disastri nella sanità privata, a noi interessa tutelare i lavoratori, allora nel fare un piano non si dice che una cosa non si può fare, e poi dopo due mesi si scopre, che tanto i mesi passano per i lavoratori, non passato per il resto, allora mettiamoci a tavolino con le organizzazioni sindacali, e vediamole tutte le questioni di cui parla l’Assessore Venturoni, e su cui noi siamo pronti al confronto. In una delle due risoluzioni e concludo Presidente, che abbiamo presentato noi indichiamo delle indicazioni degli indirizzi non solo una legge, di principio che dovrebbero essere condivisi dall’Assessore Venturoni, che ha detto lui stesso che per i dipendenti in generale vale il principio che dobbiamo fare in modo che non siano lasciati in mezzo alla strada, ma che possano essere ricollocati dentro una riorganizzazione. Benissimo, allora non c’è contrasto, dobbiamo andarlo a verificare, abbiamo gli uffici legali, una soluzione non va bene ne troviamo un'altra, vediamo i pro e i contro dal punto di vista del calcolo economico, come fa qualsiasi azienda. Per quanto riguarda l’emergenza e concludo Presidente, io credo che la situazione siccome testimonia la solidarietà dei pazienti e dei loro familiari con i lavoratori e delle lavoratrici dei centri Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo - 16 - San Stefar, sia tale per cui io non capirei una maggioranza che mi dica che non è d’accordo con la risoluzione nella quale, chiediamo di affrontare subito e non costringerli a fare altre dieci occupazioni dell’Assessore alla sanità o dell’assessorato di Gatti che fino a poco tempo fa pensava che non fosse sua competenza la materia, e per vedere in pochi giorni qual è la maniera legale attraverso la quale garantiamo un principio minimo, che è quello che se la gente nella Repubblica Italiana lavora deve essere retribuita, quindi noi ci tengo a dirlo non siamo venuti a fare demagogia, ma a chiedere che quella foresta di problemi di cui parlava Venturoni, sia affrontata in sedi istituzionali, trasparenti dove le riunioni sono registrate quello che si dice a verbale, dove se si dice una cosa giuridica c’è un parere a fianco, lo dico con amicizia al Presidente Chiodi e all’Assessore Venturoni perché questa è la strada attraverso la quale, teniamo i furbi, gli imbroglioni e i ladri fuori dalla porta. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Grazie consigliere Acerbo. Non ho altre iscrizioni. Chiedo se c’è un intervento da parte di un rappresentante della maggioranza. Chiedo, inoltre, anche di verificare se ci sono altre iscrizioni per gli altri gruppi. Altrimenti dobbiamo procedere con le conclusioni del Presidente Chiodi. La parola al consigliere Camillo D’Alessandro per il gruppo dei democratici. D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) Sì, prima che il Presidente vada alle conclusioni speravo per ascoltare un po’ l’intervento del gruppo consiliare regionale più consistente, il Partito delle libertà in Consiglio Regionale, ma proprio per confrontarci, per fare un dibattito su quello che pensa il Pdl prima di quello che pensa il Commissario, perché poi siete della stessa parte politica però poi il Presidente Chiodi ha dei compiti, dei poteri che gli attribuisce la legge, il Consiglio Regionale deve fare determinate scelte, ma voglio approfittare proprio perché parlerà il Presidente Chiodi, per formulare ancora delle domande che sono state evase. Avevo chiesto all’Assessore, e spero che il Presidente Chiodi voglia rispondere lui, perché se 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari no, non ne usciamo, c’è sono una novità dall’intervento dell’Assessore Venturoni e ora lo dico. Avevo chiesto, noi vi abbiamo chiesto un documento, in questo documento è ipotizzata una strada, pari, pari a quella che propone Bertolaso per la Protezione Civile, Protezione Civile Spa, società pubblica, noi avevamo ipotizzato riprendendo questo termine riabilitazione Spa società pubblica. Noi parliamo di una società della riabilitazione da costituire per acquisire le prestazioni sulla riabilitazione attualmente in carico al gruppo, da mettere lì dentro con il personale, io sono molto concreto anche perché l’attuale piano sanitario vediamo se sbaglio io, prevede o non prevede che si devono attivare in Abruzzo 520 posti letto per la residenzialità psichiatrica? Prevede o non prevede, che per la riabilitazione in generale si devono attivare 15 unità operative, che sono circa altre 250, 300 potenziali posti letto. E quindi se è sì, cioè vuol dire che l’Abruzzo che ha bisogno, e se ne ha bisogno visto che c’è l’abbiamo e ce l’abbiamo con queste strutture che oggi sono in crisi, ecco perché vale la nostra proposta di una società pubblica che faccia questo rispetto a un piano sanitario che lo prevede? Questa domanda non è stata data risposta. È vero o non è vero, che il giorno 11 gennaio del 2010, il Presidente Chiodi, l’Assessore Venturoni, l’Assessore Gatti, l’Assessore all’agricoltura Febbo non so che c’entra l’Assessore all’agricoltura con la sanità, salvo per la territorialità dove insiste i suoi bacini elettorali, o le sue cene elettorali, subcommissario Rossini, subcommissario Baraldi, C.G.I.L., Cisl U.I.L., UGL. Bene, in questo documento io c’ho un verbale, nel quale tra le altre cose ci si riferiva a L’Aquila, e alla A.S.L. de L’Aquila e quindi alla San Stefar de L’Aquila, ma se questo è un principio che vale lì, vale come principio generale, cioè se si può fare, si può fare, non è che si può fare in un modo una volta e non si può fare un'altra volta, si dice una cosa, la tutela e la cura dei pazienti psichiatrici avverrà in strutture pubbliche. Per il personale attualmente operante nelle strutture psicoriabilitative di Villa Pini, si cercherà la soluzione normativa, che consente loro di seguire i pazienti. Udite, udite, l’11 gennaio il Presidente, l’Assessore, la Giunta, l’Assessore all’agricoltura che poco c’entra nella materia di sanità a meno che non ve- Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo - 17 - da un futuro dei lavoratori su quel settore, l’Assessore e il Presidente firmano un documento nel quale ipotizzano la possibilità, che il personale segue i pazienti guardate dove, nelle strutture pubbliche. Allora noi oggi vi chiediamo esattamente questo, vi chiediamo esattamente questo, siccome tra l’altro l’avete sottoscritto e immaginando di poter realizzare in una condizione di emergenza, immagino a L’Aquila, se trovare la soluzione normativa significa: Presentare una proposta di legge. Presentare una proposta che diventi norma, e che faccia accadere questo intendimento, noi ve lo chiediamo perché il piano sanitario regionale prevede posti da attivare perché l’Abruzzo ne ha bisogno. Ci sono le strutture presso il gruppo di Villa Pini. Avete sottoscritto un accordo. Abbiamo esigenza di salvaguardare i posti di lavoro e garantire che la prima preoccupazione dei lavoratori penso al pari del loro stipendio garantire ai propri pazienti. Penso che sia la preoccupazione che c’hanno i dipendenti prima del proprio stipendio è quello di servire i pazienti che hanno servito fino ad oggi, ebbene se tutto ciò è vero, noi non vi stiamo proponendo una soluzione demagogica. Allora, noi vi chiediamo e anche su questo di rispondere Presidente Chiodi, su queste ultime cose che io ho detto, e sulle cose che ho detto prima, ma mica perché mi deve soddisfazione a me, ma per cercare di capire esattamente dove andiamo, se la strada del pubblico non è percorribile, ribadisco qual è la soluzione che voi proponete sull’eventuale privato, il privato è questo e qui arriviamo alla novità di questa sera, io non lo so, se lo sapevano i sindacati, io certamente non lo sapevo. Dichiarazione di Venturoni mettetevi alla testa, e lo ringrazio perché ha dato un dato di cui non sapevo però Assessore io la prego di far seguire le sue dichiarazioni come diceva il collega Acerbo, anche a qualche pezzo di carta giustificativo delle sue dichiarazioni, non perché non la credo, perché mi sembra impossibile che a questo punto la fotografia che lei fa da Assessore alla sanità è che, la sanità pubblica in Abruzzo ha bisogno di meno del 50% questo lei ha detto delle prestazioni che IX Legislatura Resoconti Consiliari attualmente, o che fino all’altro ieri erogava il gruppo Villa Pini, se fosse vero questo e lei lo conferma, allora ancora di più avete il dovere di rispondere alla domanda, quindi non ieri sulla ricostruzione storica che a lei l’appassiona e che lo sanno tutti, ognuno si è fatto una propria opinione, tra l’altro i cittadini hanno pure votato, hanno votato voi e non noi, quindi hanno avuto una loro opinione, però di questa ricostruzione storica ormai non ne può più nessuno, perché vorremmo parlare un po’ al presente e al futuro. Quindi se è vero quello che lei dichiara, cioè che meno del 50% della sanità pubblica, allora a questo punto si apre un altro capitolo, che io non sapevo, io immaginavo nell’ordine del 70, dell’80%, ma mai una percentuale così bassa, e questa è una novità, se fosse questo confermato dai fatti e dai dati, io credo che noi dobbiamo dire con chiarezza che cari lavoratori il problema è che se è così, perché per quello che è già accaduto a oggi, cioè la ricollocazione di alcune prestazioni in altre parti, quello che dovrà avvenire significa metà di quello che c’è, i conti sono presto fatti, metà delle prestazioni significa metà della esigenza di personale, cioè significa aver svelato finalmente un dato sul quale io credo e non voglio drammatizzare, però iniziano a uscire novità, su queste novità ancora di più è necessario l’intervento del legislatore regionale, per adempiere a un vostro dovere, voi l’avete sottoscritto, smentiteti se non è vero, voi avete parlato di soluzione normativa da trovare, allora noi Presidente della Commissione sanità blocchiamo tutti gli altri provvedimenti che ci sono, le Ipab tanto care all’Assessore Gatti possono per un attimo aspettare, la prego noi abbiamo il coraggio di formulare la proposta sulla riabilitazione Spa, l’abbiamo chiamata così provocatoriamente perché è il nome che ha dato Bertolaso alla Protezione Civile Spa, noi l’abbiamo fatto esattamente come fa Bertolaso sulla Protezione Civile e lo facciamo per delle prestazioni che sono e che devono essere garantite, e che sono state garantite per conto del pubblico, ora che le erogava Angelini o le erogava un altro come gruppo a noi non c’interessa nulla, erano erogate per conto di tutti i cittadini, per questo io credo che l’intervento del Presidente Chiodi nel dirci le cose che secondo lui da noi proposte, non si possono fare noi le accettiamo ma dibatteremo e faremo battaglia, ma almeno a fianco a ciò Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo - 18 - che non è possibile fare ci dica secondo lui, che cosa è possibile fare. Grazie. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Grazie al consigliere Camillo D’Alessandro. Per le conclusioni, la parola al Presidente Chiodi. CHIODI. (Presidente G.R.) Presidente, grazie. Ci sono delle volte che auspicherei potermi trovare all’opposizione, rare volte, quando accade questo, quando ci sono situazioni effettivamente complesse, molto complicate, difficili che riguardano la vita di tante persone, di tanti concittadini abruzzesi, nella cui soluzione è resa complicata da tantissimi aspetti, però anche se in alcuni casi ecco come questi non avrei difficoltà a stare all’opposizione, avrei fatto il mio dovere quello che avete fatto voi, cioè quello di sollecitare soluzioni quali che siano, sfiorando però l’avete fatto in maniera rarissima oggi, sfiorando eccessi di semplificazione che possono indurre a rappresentare delle situazioni più facili di quelle che sono, mentre invece sono molto complicate, nonostante che in certi casi appunto ho spiegato avrei auspicato a essere all’opposizione, in questo momento io devo, noi dobbiamo risolvere un problema molto importante, un problema sociale, e dobbiamo risolverlo. Io mi rammarico solo di una cosa tra l’altro, che in una situazione ripeto che ha che fare non con una controversia politica, un modo di vedere la società, un modo di vedere il concreto agire, il funzionamento di una società, ci si divide come potrebbe essere tra me e chi ha una cultura politica come quella di Acerbo, di Saia. Il problema è che nel momento in cui invece non ci differenziamo su quelle che possono essere diciamo così impostazioni di carattere ideale, ideologico, e dobbiamo invece risolvere problemi della gente, problemi difficili quanto meno gradirei che ci fosse una informazione il più possibile corretta, il più possibile verificata e che non si fondi sull’equivoco, mi riferisco all’annotazione pur importante che ha fatto poco fa l’ultimo intervento il capogruppo del Partito Democratico. Quando l’Assessore Venturoni ha sostenuto che dobbiamo, cioè in pratica la Regione Abruzzo avrebbe bisogno del 50% di quelle che sono le 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari prestazioni di Villa Pini, non è una constatazione di scenario è quello che si è verificato, il fatturato del 2008 di Villa Pini era sostanzialmente negli anni precedenti il doppio di quello del 2009, quindi non è una valutazione in prospettiva che può dalla quale far scaturire determinati scenari, è quello che già si è verificato, se si fossero capiti probabilmente sarebbe stato più facile dare poi un’informazione, quindi il fatto anticipo quello che penso, non è male la proposta di Maurizio Acerbo di trovarsi in un momento di confronto, che può essere la Commissione mettendo tutti in grado di non intendersi male, perché il problema è serio e tutti quanti abbiamo il dovere di tentare di risolverlo, se ci riusciremo, non ci riusciremo, però c’è la volontà di tutti quanti noi di farlo. Non vorrei nemmeno che si pensasse, ecco io mi mette nei panni di un padre di famiglia, di una madre di famiglia…. (urla e schiamazzi da parte del pubblico) Fatemi dire! Mi rendo conto che sono chiacchiere che interessano poco però sono anche la realtà e, quindi, dobbiamo parlarne. In qualche intervento si è definita l’attività di questa Giunta Regionale una attività attendista, veramente attendista è stata forse la parola più cortese che è stata fatta in quell’intervento, io invece ritengo che l’attività di questa Giunta sia stata tutt’altro che attendista, sia stata…. (urla e schiamazzi da parte del pubblico) Capisco che c’è una diversità! Fatemi dire quello che è il mio pensiero. Ovviamente potete stigmatizzarlo e io non ho nulla da dire, però vi voglio ricordare che ci siamo impegnati con coerenza a mettere un punto fermo, il punto fermo era la fine di una gestione spregiudicata delle vicende della sanità abruzzese… (intervento fuori microfono non udibile da parte del pubblico) VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Vi chiedo di lasciar proseguire il Presidente. Grazie. Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo - 19 - CHIODI. (Presidente G.R.) Di fronte alle difficoltà che si erano determinate da parte di questa vicenda, ci siamo attivati d’accordo con i sindacati a fare di tutto per cercare di erogare sia pure in anticipo delle spettanze che erano della Regione, del sistema delle A.S.L. nei confronti di Villa Pini preoccupandoci che questi fondi andassero direttamente ai dipendenti, per la prima volta si è attuato in Abruzzo una procedura amministrativa molto complessa, che era quella della delegazione di pagamento. Sempre d’accordo, riflettendo insieme con i sindacati abbiamo ritenuto anche qui di far valere quella che era una prerogativa della Regione che voleva esercitare cioè chi non paga i propri dipendenti non può essere fornitore della Regione, c’era chi diceva che c’era la legge precedente che avrebbe consentito già di fare questo, c’erano stuoli di Avvocato che invece ritenevano che la legge precedente, non regolasse il procedimento in maniera corretta o meglio in maniera inequivoca così da prestare il fianco ad eventuali contenziosi, contenziosi che come vedete in Abruzzo, la Regione Abruzzo molto spesso ha perso e abbiamo fatto una legge, questa legge prevedeva chiaramente la procedura e nel momento in cui noi abbiamo attuato il provvedimento di sospensione voi sapete che avrebbe avuto un certo lasso di tempo per far pervenire le controdeduzioni e fare anche ricorsi, bene vi dico che la chiarezza di quella legge è stata sufficiente ed è stata direi provvidenziale tanto è vero che non si è ricevuto né il ricorso, né controdeduzioni, la questione era inoppugnabile, e siamo riusciti a mettere un principio, poi abbiamo combattuto perché si tratta di una battaglia, dichiarandomi più volte disponibile pubblicamente a alleviare la situazione dei dipendenti in difficoltà attraverso la cassa integrazione guadagni, e l’ho fatto rivolgendomi più volte inutilmente alla proprietà invitandola a richiedere la cassa integrazione guadagni affinché i propri dipendenti che non venivano pagati da mesi, fossero almeno messi in condizione di avere almeno un minimo di riconoscimento di quelle che erano le loro spettanze, non c’è stato verso nonostante le mie reiterate sollecitazioni pubbliche ed inviti pubblici dichiarando la Regione disponibile immediatamente a erogare e ad ammettere la cassa integrazione guadagni. Questa cassa integrazione guadagni si è determinata solo a seguito della nota vicenda giudizia- IX Legislatura Resoconti Consiliari ria, ma era l’unica soluzione visto il fatto che il proprietario, l’amministrazione si rifiutava di chiedere la cassa integrazione guadagni a vantaggio dei propri dipendenti, quindi è tutto ciò che in un sistema complicato giuridico, ambientale con indagini della Magistratura, compressione delle persone giustamente esasperate con una proprietà che assolutamente ha inteso rappresentare questo rapporto non come tra la Regione ente pubblico che vuole correttezza, ma riteneva che fosse addirittura una guerra contro di lui, assolutamente no, quindi la Regione non è stata secondo me, non ha avuto un approccio attendista. Ora io mi rendo conto che lo scenario non è ancora chiaro, perché fino a qualche giorno fa, e fino a oggi, io non so adesso che cos’è successo, esiste una società ed un gruppo societario di cui voi siete dipendenti, questo gruppo societario è un gruppo societario che ha avuto sospeso l’accreditamento ma che in sostanza è un gruppo societario in bonis, può operare volendo paga i dipendenti, e ritorna per l’accreditamento, può decidere di alienare la sua azienda, di alienare le partecipazioni sociali, può insomma fare quello che vuole, noi dobbiamo per avere lo scenario chiaro, sapere quali saranno le decisioni del Tribunale. (urla e schiamazzi da parte del pubblico) Purtroppo è così! Questo non significa che… (urla e schiamazzi da parte del pubblico) Capisco la vostra situazione, di esasperazione, ma mica può dare la colpa a me, signora! VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Presidente, prosegua con il suo intervento. CHIODI. (Presidente G.R.) Vorrei spiegare qual è lo scenario, nel momento in cui lo scenario dovesse essere definito, significa che la nostra…, e nel frattempo noi stiamo lavorando a ipotizzare degli scenari futuri. Vi prego di non interrompermi, altrimenti diventa difficile poi anche essere consequenziale. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Presidente, non interloquisca con il pubblico, ma si rivolga all’Aula! Grazie. Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo - 20 - CHIODI. (Presidente G.R.) È chiaro che allo stato attuale della legislazione non è ovviamente com’è strato rilevato da parte di tutti, non è ipotizzabile nessuna soluzione che comporti un immediato e automatico trasferimento nell’ambito del pubblico, questo è talmente evidente, quello che noi riteniamo di dover valutare è la possibilità che ci viene data nell’ambito del piano di rientro, che sapete è una legge di far prendere in considerazione nel modo adeguato, il fatto che l’operazione nel suo complesso, ma lo sapremo tra qualche giorno, perché se esiste una Villa Pini 1, una Villa Pini 2, una Villa Pini 3 è chiaro che muta quello che è lo scenario, rispetto al piano di rientro questo è evidente, nel momento in cui sapremo questa cosa, lo scenario sarà molto più chiaro, e prenderemo in considerazione le opportunità che ci vengono offerte in relazione al mutato scenario, quindi noi dobbiamo aspettare la situazione del Tribunale, perché è assolutamente condizionante rispetto a quelle che possono essere gli scenari mutati, nell’analisi che faceva per esempio qualcuno di voi, ma che è l’analisi che facciamo anche noi, circa il peso nell’ambito del piano di rientro di quelle che sono le posizioni attive e passive è chiaro che se c’è una prosecuzione di uno scenario societario da parte comunque societario privato è chiaro che va a modificare quelle che sono le valutazioni che possono essere fatte per il piano di rientro, comunque quello che vi voglio dire è che tutti i nostri sforzi sono concentrati per cercare di risolvere questo problema. Grazie. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Prego, consigliere Camillo D’Alessandro. Spero in una proposta che possa aiutare il percorso di questo Consiglio. D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) Presidente, di solito nei Consigli Regionali straordinari, laddove c’è una proposta soprattutto quando arriva dalle file della minoranza, di solito la maggioranza si presenta in aula con una controproposta. (urla e schiamazzi da parte del pubblico) Siccome la controproposta non c’è, e voglio compiere uno sforzo, insomma un volo pindarico 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari per interpretare la controproposta dalle parole del Presidente Chiodi, cioè no al documento che presentate perché prenderemo tempo per fare altre cose, cioè ci serve tempo per fare altre cose, ma siccome però non compete a me colleghi interpretare né il vostro pensiero, né il vostro reale intendimento, votando la nostra proposta che vi riassumo nei due punti, non significa che questo Consiglio Regionale oggi sia chiaro risolve il problema, significa che questo Consiglio Regionale s’impegna solennemente davanti ai lavoratori e ai pazienti di andare subito a lavorare per fare che cosa, due obiettivi: Presentare un provvedimento legislativo, lo avete scritto voi nell’accordo che avete firmato con i sindacati. Presidente se non è possibile voi non dovevate scrivere qua l’accordo, dove scrivere si cercherà la soluzione normativa che consenta al personale di seguire i pazienti, l’avete scritto voi, l’avete sottoscritto. Prego l’11 gennaio me l’hanno confermato i sindacati a meno che i sindacati sono spergiuri, riguardava la vicenda de L’Aquila ho detto, ma se la soluzione normativa ci può essere lì, ci può essere perché ci può essere, non perché ci può essere a spizzichi e a bocconi, ci può essere. Allora, presentare un provvedimento legislativo che prevede la salvaguardia delle prestazioni, finora affidate al gruppo Villa Pini è un programma per la ricollocazione del dipendente con le seguenti modalità, queste sono le nostre due proposte. Nell’ipotesi dell’erogazione di prestazione sanitaria e socio assistenziale a mezzo del servizio regionale pubblico, quindi ipotesi: Le A.S.L. competenti per il territorio provvedono a predisporre nuove piante organiche per il riassorbimento del personale addetto alle strutture private oggetto di revoca, ricorrendo a forme di lavoro flessibile o instaurare rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel rispetto dei principi di concorsualità privilegiando le professionalità acquisite. E siccome questo mi sembra molto più complicato l’ipotesi A, sull’ipotesi B ho fatto l’esempio della Protezione Civile Spa di Bertolaso, a costituire una società a totale capitale pubblico, possiamo discutere se deve essere di maggioranza pubblica e di minoranza privata non è bisogno il problema, denominata Riabilitazione Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo - 21 - Spa, piccola, snella e agile sono le parole che ha detto Bertolaso della Protezione Civile Spa, capace di gestire la gran parte dei servizi di riabilitazione in Abruzzo molto carenti, la suddetta società dovrà garantire l’assunzione dei dipendenti del gruppo di Villa Pini. Se noi approviamo questo documento non abbiamo risolto il problema, ma ci siamo impegnati per arrivare in tutti ragionevoli con le difficoltà dei lavoratori e dei pazienti a scrivere un benedetto provvedimento di legge, e se questo provvedimento di legge dovesse essere impugnato dal Governo Nazionale davanti alla Corte Costituzionale noi abbiamo fatto il nostro dovere, ma è chiaro che lì ci dobbiamo arrivare, con un progetto di legge che si può scrivere, con un progetto di legge che possa mettere diciamo almeno mano a una soluzione legislativa, e affidando al Presidente Chiodi che non in quanto Presidente, ma in quanto Commissario di far comprendere a Roma, che hanno parlato i giornali nazionali e le televisioni per una vertenza drammatica come Termini Imerese, ma qui stiamo parlando di una vicenda ancora più drammatica di Termini Imerese, perché oltre a riguardare un numero di lavoratori pari se non di più, riguarda delle prestazioni del tutto diverse da quelle che si fanno a Termini Imerese, per questo noi vi chiediamo di approvarlo, o se no di fare un'altra proposta in Consiglio Regionale ad oggi, mentre parlo non l’avete presentata, se l’avete scritta nel frattempo presentatela e assumiamoci tutti la responsabilità, poi Presidente saremo con lei al suo fianco, al fianco dell’Assessore Venturoni se facciamo queste cose, altrimenti è chiaro che sarà ferma la nostra opposizione. (segue un lungo applauso da parte del pubblico) VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Presidente, c’è una proposta? Ha chiesto la parola il consigliere l’assessore Venturosi. VENTURONI. (componente G.R.) Presidente, credo che noi oggi abbiamo un problema sicuramente scottante, che non riguarda le ipotesi che il Consigliere D’Alessandro vuole in qualche modo prefigurare per un futuro, ma quan- IX Legislatura Resoconti Consiliari to guardare il problema adesso. Da oggi è partita la cassa integrazione per 1007 dipendenti creando una disparità sicuramente che noi invece dobbiamo questo sì risolvere urgentemente, me paradossalmente qui prende lo stipendio chi va in cassa integrazione quindi non va a lavorare, e non prende lo stipendio chi invece va a lavorare, questa è una situazione inaccettabile, e questa è una situazione urgente e immediata. Al di là delle scenario di subentri o fallimenti o quant’altro, che sicuramente invece condizionano uno scenario diverso futuro, questo è il problema attuale, ho parlato l’altro giorno con il Commissario giudiziale Cosentino, l’amministratore giudiziale scusate sono un medico non m’intendo molto di finanza, volevo dire che tale presenza del Direttore Generale Zavattaro dicendo che come la A.S.L. paga adesso i pasti perché non era possibile dare i pasti all’interno dei pazienti ancora ricoverati, ho chiarito loro che in realtà l’aver sospeso l’accreditamento significa che diamo tre mesi di tempo alla Regione e alle A.S.L., di poter spostare questi pazienti, ma è come se da questo giorno ce l’avessimo in carico noi da questo punto di vista, quindi nulla a che fare con i debiti pregressi e nulla a che vedere nell’andare a poter modificare eventuali creditori e quindi a interferire su un eventuale fallimento sui creditori, e quindi il pagamento delle prestazioni che si svolgono in questo momento dal momento in cui c’è l’amministratore giudiziale, quelle prestazioni vanno pagate perché non inficia il passato, i 1700 sono dipendenti in cassa integrazione e prenderanno uno stipendio, parlo dell’altro numero di professionisti e dipendenti che oggi invece svolgono le prestazioni, perché comunque sono prestazioni che non possono essere svolte da nessun altro, e questo credo che sia invece urgente e immediato, risolvere il problema al di là delle soluzioni che possono venire dal Tribunale, quindi non possiamo permettere a mio avviso oggi di avere una disparità di trattamento di questo tipo, credo che noi dobbiamo agire attraverso le A.S.L. che sono gli unici enti pagatori, e quindi questa è la soluzione più urgente, per cui sono d’accordo già con l’impostazione, ma troviamo un attimo una soluzione più cogente di quello che diceva Acerbo, in realtà una volta che noi abbiamo garantito da oggi, che tutti i dipendenti prendono lo stipendio, almeno da oggi la soluzione per il futuro non può essere idee, che Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo - 22 - poi possono essere smentite dopodomani, non si può scherzare con questa gente, e quindi non si può e quando si parlava di strumentalizzazione pensare di poter andare a prefigurare oggi una soluzione nei dipendenti di Villa Pini va trovava garantendo lo stipendio, garantendo un salario, e soprattutto andando a recuperare in maniera privilegiati quelli che sono i crediti che recentemente il gruppo aveva, perché non ci dimentichiamo che al di là dei pignoramenti fatti, c’è ancora una fetta notevole di dipendenti che non hanno ricevuto lo stipendio e sono in credito nei confronti di questa azienda, e in un’ipotesi fallimentare va salvaguardata quest’attività perché è prioritaria rispetto ad altri fornitori. Quindi la situazione non è di voler inventare un’ambolide di soluzioni, qui si tratta adesso immediatamente perché è la cosa più urgente, risolvere il problema dei lavoratori che vanno a lavorare senza cassa integrazione, e che devono prendere lo stipendio ugualmente agli altri, e questa è un’ipotesi immediata. Al momento in cui avremo la definizione del problema sicuramente studieremo insieme come collaborare come questi lavoratori… (intervento incomprensibile perché si sovrappongono le voci) VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Lasciamo concludere poi vediamo come chiudere. VENTURONI. (componente G.R.) Vogliamo andare a una soluzione operativa? Sospendiamo per alcuni minuti il Consiglio e vediamo se si può trovare una soluzione, insieme anche con l’opposizione, su questo argomento che sicuramente oggi è prioritario. In questi mesi e anni ho sentito chi in qualche modo ha ragione, e chi invece ha fatto la ragione del padrone, oggi dobbiamo perseguire la ragione di chi invece ha il diritto di lavorare e svolge quest’attività, per cui chiedo ripeto una sospensione un attimo, e troviamo un documento questo sì, che sia coerente con un principio che non può essere che chi lavora non prende lo stipendio, e chi sta invece in cassa integrazione lo prende. 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Sulla proposta dell’Assessore, che raccoglie un po’ lo stimolo a confrontarsi sur un documento condiviso, propongo la sospensione fino alle 19:30. Chi è favorevole alla sospensione fino alle 19:30? Chi è contrario? Chi si astiene? (il Consiglio approva) (il Consiglio, sospeso alle ore 19:15, riprende alle ore 20:50) Prego i colleghi di riprendere posto. Riprendiamo i lavori. Visto che gran parte del lavoro è stato fatto in maniera proficua possiamo cercare di chiudere, chiedo anche ai rappresentanti sindacali di dare una mano per favore. Riapro la seduta si è prolungata la sospensione, ma credo e di questo devo ringraziare tutti i Consiglieri capigruppo, il Presidente che hanno partecipato alla riunione, io chiedo un po’ di educazione la base per stare qui insieme questa sera. Io credo che ringraziando i Consiglieri si possa dare la parola al Consigliere Camillo D’Alessandro, per leggere il documento unanime, spero unanime che si approverà, e che comunque era necessario come punto d’indirizzo che potesse essere condiviso da quest’assemblea per poter dare forza di soluzione ai problemi al Governo Regionale. Quindi, dò la parola al consigliere Camillo D’Alessandro. D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) Andiamo alle questioni. In premessa voglio dire una cosa: noi abbiamo presentato come opposizione un documento, su questo documento c’è stato un ragionamento, l’obiettivo è non speculare da parte di nessuno su questa situazione, e di assumere decisioni che poi si fanno, per questo abbiamo lavorato per cercare di arrivare a delle misure concordate, misure per le quali adesso leggerò di dovrà riferire puntualmente rispetto a quello che si decide oggi, cioè nei prossimi giorni, nelle prossime settimine si dovrà riferire, in modo tale che i sindacati, i lavoratori tutti, potranno vedere rispetto alle decisioni che assumiamo qui oggi questa sera, lo stato di evolu- Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo - 23 - zione e di adempimento delle stesse. Impegna il Presidente Commissario alla sanità e Presidente della Giunta Regionale: A elaborare un programma di misure che prevedono la salvaguardia delle prestazioni finora affidate al gruppo Villa Pini, e di un programma di ricollocazione dei dipendenti. A garantire il pagamento tempestivo della retribuzione del personale di tutte le tutte le strutture del gruppo Villa Pini, non coperte dalla cassa integrazione guadagni in deroga. All’esito dei provvedimenti assunti dall’Autorità Giudiziaria, si rivaluterà la situazione perché l’Autorità Giudiziaria apro e chiudo parentesi potrebbe decidere il fallimento di tutto, di parte della struttura di Villa Pini molto probabilmente del gruppo che a cascata porterà le altre società, ma ad oggi mentre votiamo noi questo non lo sappiamo, quindi rileggo. All’esito dei provvedimenti assunti dall’Autorità Giudiziaria si rivaluterà la situazione con l’obiettivo di garantire la continuità delle prestazioni erogate dal gruppo Villa Pini, e a garantire gli attuali livelli occupazionali. Entro trenta giorni il Presidente riferisce in Commissione sullo stato di attuazione delle misure decise nella seduta odierna. Che significa questo, che noi oggi decidiamo questi tre, quattro punti, il Presidente entro trenta giorni può significare che avvenga anche tra una settimana, tra dieci giorni perché nel frattempo c’è stato il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, si riferisce dopodiché si assumono ulteriori decisioni, le ulteriori decisioni oggi non possono essere previste con certezza, perché c’è un dato di incertezza che è le decisioni dell’Autorità Giudiziaria, che noi non conosciamo e né possiamo conoscere. Quindi siccome su queste misure io credo che ci sono degli impegni precisi a cui dovranno seguire poi misure, l’abbiamo scritto proposte di misure, nel programma di misure possono essere legislative, posso essere anche misure legislative nazionali per il semplice fatto, che il Commissario Chiodi potrebbe ottenere sul livello nazionale un patto, un riconoscimento di un patto per il lavoro relativo ai dipendenti del gruppo Villa Pini, quindi noi non possiamo escludere anche misure di livello nazionale, il tutto non è indefinito, entro trenta giorni si rifà il punto della situazione sulle misure IX Legislatura Resoconti Consiliari adottate, sulle retribuzioni pagate o meno, sull’esito dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria e da lì si fa il punto e ciò che non è stato fatto ci saranno le proposte, ciò che è stato risolvo lo accantoniamo e si va avanti, questo credo che sia…. (urla e schiamazzi da parte del pubblico) VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Consigliere, concludo. Dopo di che, ha la parola il consigliere Saia. D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) Concludo dicendo, che entro trenta giorni non significa trenta giorni, significa molto prima, guardate per me possiamo scrivere anche dopodomani, ma se dopodomani non si verifica, perdonatemi stiamo facendo una battaglia comune, se dopodomani non si verificano delle condizioni nuove, noi è inutile che diciamo entro due giorni, tre giorni, quindi se noi diciamo quindici giorni va pure bene, però il Presidente al quindicesimo giorno può riferire che non si sono verificate alcune condizioni e dobbiamo ricominciare tutto daccapo, ecco perché trenta. (urla e schiamazzi da parte del pubblico) Per me va bene, se al Presidente va bene, per me entro quindici giorni va bene. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) E’ possibile averne una copia? La parola al consigliere Saia. SAIA. (capogruppo Ci) Per una precisazione che mi sembra su quel documento era stata concordata ma non…, laddove si parla di dipendenti avevamo deciso di sostituire la parola dipendente con la parola personale, per non escludere anche il coinvolgimento di quel personale…. No, no dove c’è dipendenti, invece di dipendenti personale, più generico per ricomprendere la possibilità di figure professionali che sicuramente hanno…., l’avevamo concordato. D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) Lei si riferisce a garantire il pagamento tempestivo della retribuzione del personale di tutte le Seduta n. 01 9 febbraio 2010 Regione Abruzzo - 24 - strutture del gruppo Villa Pini, non coperte da cassa da integrazione in deroga, al punto primo Presidente a elaborare un programma di misure che prevedono la salvaguardia di prestazioni finora affidiate al gruppo Villa Pini, e un programma di ricollocazione del personale, nel primo e nel secondo l’avevamo già detto. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) La parola al consigliere Acerbo. ACERBO. (capogruppo Prc) Presidente, come sa ho cercato di parlare nelle sedi opportune per trovare una soluzione, volevo porre in luce solo una questione che ha ingenerato nella lettura del testo un equivoco e che secondo me può essere risolto positivamente. Il pubblico in sala che notoriamente è costituito per la maggior parte da personale del gruppo Villa Pini, quando ha sentito trenta giorni pensava che il riferimento fosse non al programma di cui parliamo complessivo a cui deve lavorare e per cui trenta giorni il Presidente, l’Assessore e tutti noi per cui trenta giorni è un termine congruo, potrebbe essere anche quarantacinque, la preoccupazione che esprimevano era relativa a un altro punto del dispositivo, quello relativo alla loro retribuzione, non so se il Presidente mi ha capito, per cui il momento in cui si contestava la lettura di Camillo D’Alessandro, era relativamente a questo punto, non credo che non si condividesse il resto, quindi io metterei un termine ovviamente che deve essere concordato con l’Assessore che ha in mano il polso della situazione, per quanto riguarda quello che mi pare essere il punto 2 correggimi Camillo se mi sbaglio, cioè quello relativo al fare fronte alla situazione di quelli del gruppo San Stefar e delle altre strutture che stanno continuando a lavorare ma non ricevono la retribuzione, credo che su questo fosse la contestazione. Voglio dire ai lavoratori e alle lavoratrici, che il problema che c’era stato posto su questo punto in riunione dall’Assessore al Presidente era quello relativo al fatto che non erano in grado di stabilire oggi, domani o dopodomani, mi corregga l’Assessore se mi sbaglio, perché si devono fare delle cose concordate con i sindacati, però credo che si possa comunque lo propongo solo perché non voglio far saltare l’accordo, però lo propongo all’attenzione dell’assessore Venturoni, se pensa 9 febbraio 2010 Resoconti Consiliari che questo obiettivo si possa raggiungere entro un termine più congruo, e che crea anche più serenità nelle famiglie, c’è lo possiamo anche scrivere che sia di quindici giorni, perché non riguarda il programma, però questo lo rimetto alla valutazione dell’Assessore che è quello che poi insieme al Presidente deve porre in essere le azioni, sono intervenuto proprio perché visto che stiamo arrivando a una conclusione unitaria, che non era assolutamente scontata all’inizio di questo Consiglio sul percorso su cui proseguire, ebbene che non ci sia nessun punto d’ombra, e nessuno si senta preso in giro nel corso di questa serata. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) La parola all’assessore Venturoni. VENTURONI. (componente G.R.) Proprio non amo prendere in giro e essere preso in giro, il problema del pagamento di chi lavora è un problema etico e morale, rispetto a chi…, e l’ho posto per primo, quindi il termine di quindici, venti, trenta giorni sono termini che non hanno significato, nel senso che credo che sia l’impegno da parte nostra di poter risolvere questo problema, che ho detto che è prioritario, lo sforzo per fare questo non ha scadenze nel senso che l’impegno è quello che ci vuole, e sicuramente è quello che oggi dobbiamo risolvere per prima, rifiuto ogni tipo di scadenza perché lo sento come un dovere etico e morale di questa Giunta. VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Io credo però Consigliere Acerbo che il documento è stato discusso anche con i rappresentanti sindacali, dovremmo cercare di chiudere. Allora per la definitiva lettura e messa ai voti, ho domandato al Consigliere D’Alessandro perché dei avrei difficoltà forse a leggere direttamente, viene registrato per come lui lo rilegge e quello è il documento che va ai voti. D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) “Impegna il Presidente e la Giunta Regionale a elaborare un programma di misure, che prevede la salvaguardia delle prestazioni finora affidate al gruppo Villa Pini, e un programma di ricollocazione del personale. A garantire il pagamento tempestivo della retribuzione del personale di tutte le strutture del Seduta n. 01 IX Legislatura Regione Abruzzo - 25 - Resoconti Consiliari gruppo Villa Pini non coperte da cassa integrazione guadagni in deroga. All’esito dei provvedimenti l’Autorità Giudiziaria si rivaluterà la situazione non l’obiettivo di garantire la continuità delle prestazioni erogata dal gruppo Villa Pini e a garantire gli attuali livelli occupazionali. Entro quindici giorni il Presidente riferisce in Commissione sullo stato di attuazione delle misure decise in seduta odierna” VICEPRESIDENTE. (D’Amico) Colleghi, la risoluzione appena letta dal consigliere D’Alessandro, inserita a verbale, la pongo in votazione. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (il Consiglio approva all’unanimità) Grazie a tutti. La seduta è tolta. (la seduta è tolta alle ore 21:10) IX Legislatura Seduta n. 01 9 febbraio 2010