discredito - revealers - Impronta associazione culturale

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discredito - revealers - Impronta associazione culturale
DISCREDITO - REVEALERS
Di Vito Piero Di Stefano e Salvatrice Migliaccio
Nel panorama già abbastanza complesso dell’ufologia, si inserisce un fenomeno ambiguo ed enigmatico per un verso e logico ma sconcertante per un altro. Stiamo parlando del fenomeno del discredito e dei cosiddetti revealers.
Dato l’alto grado di preoccupazione che il fenomeno ufo nel suo complesso induce,
le reazioni della gente, in generale, sono molteplici. C’è chi ha realmente paura e rimuove il problema facendo finta che non esista e concentrandosi nelle sue preoccupazioni quotidiane, c’è chi se ne interessa come appassionato e come tale, a volte,
non è in condizioni di vagliare attentamente una problematica e parte, lancia in resta,
contro tutto e contro tutti, pur di divulgare una notizia a qualunque costo e senza preoccuparsi delle conseguenze e dell’impatto che tale notizia potrebbe provocare nelle
masse; c’è chi studia il fenomeno da ricercatore che con certosina pazienza compone
le tessere di un complesso mosaico, nel tentativo, spesso vano di trovare un filo conduttore o una traccia che possa portare a qualche conclusione o a qualche risultato logico e costruttivo. E c’è chi, dalla parte del potere costituito, si ingegna, ad ogni costo, a
far sì che tutte le ricerche effettuate dagli ufologi risultino vane.
Le modalità di gestione della cosa, da parte del potere, dicevamo, va dalla semplice
pressione sul singolo, alla creazione di problematiche, sempre per il singolo, nell’ambito
lavorativo e sociale, e al limite, forse, alla eliminazione fisica dell’individuo reiterativamente ammonito. Alcuni ufologi da battaglia o alcuni scienziati che avevano cominciato a fare rivelazioni scottanti sono morti in circostanze misteriose, mentre altri si sono
sospettosamente suicidati.
A parte le problematiche ingenerate sul singolo individuo, vi è un altro campo di cimento del discredito da parte del potere: il discredito in generale del fenomeno ufo curato da gente di scienza che, in accordo del potere, mette le sue conoscenze al suo
servizio, affrontando il problema ufo con disprezzo e supponenza, incurante delle testimonianze prodotte da gente di tutto rispetto e che spesso ha competenze scientifiche
da vendere. Per tali scienziati, tutto “DEVE” essere riconducibile a fenomeni naturali più
o meno conosciuti, o a manufatti segreti terrestri, anche se le caratteristiche di tali oggetti esulano completamente dai nostri più futuribili sogni. Per il resto, quando non si riesce a trovare alcuna spiegazione possibile, nemmeno a scomodare un prestigiatore,
molto semplicemente, chi è testimone di un fenomeno ufo è squilibrato mentalmente
con turbe psichiche proporzionali al tipo di avvistamento riferito. Per non parlare, poi,
dei presunti addotti: in questo caso la definizione di schizofrenici
della peggiore razza è ovvia e istantanea.
Uno degli scienziati, un psicanalista come il compianto John
Mach, recettore di racconti fatti da testimoni in ipnosi regressiva
e che parlavano di rapimenti compiuti da alieni, ha sperimentato
sulla sua pelle il discredito degli organi di potere, salvo, poi, ad
essere riabilitato quando la sua difesa ha costretto alla resa l’organizzazione tesa alla sua distruzione professionale e personale.
E’ curioso il fatto che documenti classificati come segretissimi e
poi consegnati alle organizzazioni ufologiche dopo aspre battaglie legali sulla libertà di informazione siano stati consegnati nel
modo evidenziato nelle immagini: se non c’è nulla da nascondere, che senso aveva sciupare tutto quell’inchiostro nero per coJohn Mack
prire quanto scritto nei documenti?
E’ chiaro, comunque, che il fenomeno UFO scatena da parte del potere momenti di apprensione
fuori dal comune e quindi tutto, a qualunque costo, deve essere ricondotto a situazioni di gestibilità. A questo punto è importante la costruzione di
meccanismi informativi che portino confusione e
scoraggiamento nella mente di coloro che cercano la verità e che si adoperano affinché questa
esca allo scoperto.
I revealers sono individui il cui curriculum spesso è
denso di dimostrazioni di attività svolte per conto
di importanti Istituti di ricerca, nonché, a volte di
appartenenza alla stessa Intelligence (vedi CIA,
per es. ed altre). Tali individui si fanno conoscere
per le loro straordinarie rivelazioni che espongono
in conferenze di stampo ufologico sparse per il pianeta. A questo fatto, però, a volte si associano dichiarazioni che vengono dimostrate false, cosicché il personaggio per intero perde credibilità e,
comunque, nell’ambiente ufologico stesso si innescano dibattiti e diatribe fra i “credenti” ed i
“miscredenti”. Tutto ciò, ovviamente si trasforma in una perdita di tempo e di energie
nel tentativo di venire a capo della situazione e quindi si ha un rallentamento delle ricerche ufologiche in senso lato. Il punto della situazione è quello che potrebbe anche
essere verità quella riferita dal rivelatore di turno, ma non è utilizzabile per l’alone di falsità che le sue dichiarazioni in seguito producono. Anche nel campo della documentazione cartacea il problema è lo stesso. Infatti si assiste al ritrovamento o alla declassificazione di documenti che a volte stampati su carta “originale”, alla fine si dimostrano
falsi, ovvero a documenti scritti su carta non originale, ma che alla fine potrebbero essere veri perché chi li ha scritti in quel momento non aveva carta ufficiale su cui buttare giù degli appunti. Non meravigli la cosa: negli uffici si assiste quotidianamente alla
ricerca di carta da parte degli impiegati che a volte utilizzano anche fogli della propria agenda pur di segnare qualcosa di importante da ricordare in futuro!
Sia come sia, alla fine, il tutto si trasforma ancora una volta in una enorme perdita di
tempo e di energie che rallenta vieppiù le ricerche e distoglie l’impegno degli ufologi
o dei ricercatori di verità.
A quanto pare tutto questo trambusto ben orchestrato si è dimostrato finora perfettamente in grado di gestire il fenomeno. A questo punto riteniamo opportuno trattare
alcuni casi famosi per esemplificare la situazione attuale.
Cominciamo col discusso Bob Lazar. Fisico nucleare, riferisce che sul finire degli anni ottanta avrebbe lavorato
nell’area 51 su ricerche inerenti la propulsione di UFO caduti o abbattuti. Riferisce di aver lavorato a Dreamland
tra il 1988 ed 1l 1989 nell’area denominata S-4 esattamente a sud di Groom Lake. A quanto riferisce ha esaminato 9 dischi volanti e di avere trovato l’elemento cardine della propulsione UFO denominato Unumpentium ovvero elemento 115 nella tavola periodica degli elementi.
Tale elemento avrebbe permesso di poter viaggiare tra le
stelle. Si deve comunque riconoscere che le teorie di Lazar sono state in parte confermate nel 2000 dalla scienza
ufficiale. E’ strano che, sebbene non si trovino riferimenti delle
due lauree e dei due masters che Lazar dice di possedere,
pure egli figura come dipendente del Los Alamos National
Laboratories dove ha lavorato sullo SDI (Guerre stellari). A
quanto pare, dopo aver concluso la sua permanenza presso
la Area 51, fu denunciato per aver divulgato notizie riservate
senza autorizzazione e sembra che sia sfuggito miracolosamente ad un attentato. Per sua fortuna, riferisce, che, vista la
sua notorietà, non fu più tentato nulla, ma, ebbe comunque
delle noie e tra l’altro fu accusato di sfruttamento della prostituzione (che tra l’altro in Nevada non è illegale) e furono enfatizzate le notizie riguardanti il suicidio della moglie.
Paul Bennewitz fisico, riferisce di avere intercettato delle
comunicazioni in cui si diceva che nel Nuovo Messico vi fosse
stata una base aliena sotterranea. Nel 1979 la base sarebbe
stata abbandonata dai terrestri dopo uno scontro con gli
stessi alieni ospiti della base. A quanto pare vi sarebbero altre
tre basi utilizzate dagli alieni sempre negli USA. La contropartita aliena per la occupazione delle basi sarebbe stata la fornitura di informazioni e tecnologia. A loro volta gli USA si sarebbero impegnati a coprire gli episodi di rapimenti umani da
parte aliena. Umani che gli alieni utilizzerebbero per la fornitura di sostanze organiche necessarie agli stessi alieni per il loro
sviluppo e sopravvivenza. Gli alieni attori di questi fatti, sarebbero stati i Grigi della costellazione di Zeta Reticuli
Paul Bennewitz
Bill Cooper
Bill Cooper è un ex agente dell’Intelligence della Marina.
Riferisce che Eisenhower in un incontro con alieni nel 1954 avrebbe stabilito un accordo di non interferenza e che essi avrebbero potuto utilizzare un certo numero di umani per i loro
esperimenti ed avrebbero avuto a disposizione due basi sotterranee, rispettivamente in Utah nel Nuovo Messico e l’altra
in Nevada, denominata S-4. Il tutto in cambio di tecnologia
ed informazioni. Cooper riferisce inoltre che USA ed URSS avrebbero iniziato un progetto per costruire basi sulla luna e su
Marte ove potersi rifugiare un certo numero di personalità si
spicco in previsione della distruzione della terra a causa di inquinamento o altro. Riferisce inoltre che le religioni sono state
create dagli alieni per scopi e motivi non ben chiari.
Clifford Stone La sua storia è particolare. Infatti da bambino
ebbe un contatto con alieni ed in seguito, da adulto, entrato
nell’esercito, fu adibito alle indagini UFO. Durante la sua carriera si è occupato anche in Europa delle problematiche
connesse con gli UFO. Riferisce che è stato in effetti una
“interfaccia” con gli alieni, ed ha conosciuto un’altra interessante interfaccia che vedremo in seguito: Michael Wolf. Clifford riferisce dell’esistenza di una squadra di soggetti umani
dotati di particolari facoltà ed adibita agli interscambi informativi con gli alieni. Afferma che i sorvoli di astronavi aliene in
tutto il mondo sono all’ordine del giorno e che qualsiasi tenta-
Clifford Stone
tivo di abbattere o contrastare queste astronavi aliene è sempre risultato deleterio per
noi, in quanto sempre senza successo.
Philip J. Corso colonnello della U.S. Army, riferisce di aver
saputo da fonti sicure che la sera del 4 luglio 1947 vi fu un
crash di un UFO ed il recupero dei cadaveri degli alieni. Tali
creature erano prive di corde vocali, con 4 lobi cerebrali invece che due come noi umani e linfa al posto del sangue.
La coazione avveniva per via telepatica. Erano a quanto assicura dei cloni costruiti apposta per poter viaggiare nello
spazio. Nel 1961 Corso fu incaricato di occuparsi della distribuzione del materiale proveniente dai rottami del disco di
Roswell presso le maggiori industrie degli Stati Uniti per effettuare un’operazione di retroingegneria o di comprensione
dell’utilizzo di alcune apparecchiature. Riferisce in merito al
Kewlar, ai transistori, alle fibre ottiche, al laser. A quanto riferise il pilotaggio delle astronavi aliene avveniva tramite interaPhilip J. Corso
zione diretta sia tramite delle consolles su cui venivano appoggiate le mani provviste di 6 dita e con particolari terminazioni nervose sui polpastrelli, cosicché l’entità aliena diveniva un tutt’uno con l’astronave.
Michael Wolf, neurochirurgo, dottore emerito presso il New
England Institute for Advanced Research, membro della
New York Academy of Sciences etc. Le sue credenziali, diversamente da Lazar, sono state verificate. Le sue rivelazioni
riguardano le strutture coinvolte nell’Intelligence sul problema UFO e, per inciso, le ricerche effettuate dal governo, i
contatti con civiltà aliene, e le abduction. Riferisce che è
reale il fatto che alcuni UFO possano precipitare, in quanto i
loro sistemi di propulsione sono di tipo elettromagnetico e
quindi possono subire perturbazioni pericolose a causa di
tempeste o altri fenomeni atmosferici che comportano il
coinvolgimento di fenomeni elettrici. E’ quasi naturale pensare che alcune perturbazioni elettromagnetiche possano essere provocate artificialmente con la conseguenza di destabilizzare la navigazione degli UFO. Su Roswell riferisce di avere appreso da suo padre che vi fu un impatto fra due UFO a causa di un
temporale associato ad un certo tipo di radar. La combinazione delle due perturbazioni elettromagnetiche causò problemi nel sistema propulsivo e di guida dei due UFO
che finirono uno contro l’altro precipitando al suolo. Ciò conferma in un certo qual
modo il fatto che i luoghi dell’impatto sono associati a volte a Corona ed a volte a
San Augustin. In particolare Wolf riferisce che nelle astronavi vi erano due tipi di alieni:
ORANGE con pelle rosa-marrone e GRIGI. Conferma come veritiero il famoso filmato
di Santilli sulla dissezione di un alieno morto. Cosa importante è l’ammissione dell’esistenza di un piano di rilascio di informazioni da parte del governo. Afferma di avere
lavorato nell’Area 51 su progetti di retroingegneria e di avere interagito frequentemente nel suo lavoro con i Grigi. La comunicazione avveniva tramite facoltà ESP data
la notevole diversità culturale e di capacità intellettive. Ammette che vi sono contatti
e relazioni fra il governo degli Stati Uniti, i Grigi e i cosiddetti Nordici. Da quanto detto
in maniera molto stringata, dati i vincoli della presente trattazione, le rivelazioni e affermazioni di Wolf sono da considerarsi esplosive in quanto aprono una finestra sul com-
plicato mondo politico-militare che ruota attorno agli UFO ed ai connessi alieni.
John Lear: pilota aeronautico ed ex agente CIA
e figlio di William Lear, (proprietario della linea aerea Lear Jet). Asserisce che una fonte gli ha riferito
che sia l'Area 51 che un'altra base vicino a Dulce,
New Mexico, potrebbero essere passate sotto il
controllo degli alieni. Il progetto SDI/Guerre Stellari,
è in effetti stato progettato per difenderci da eventuali attacchi alieni dallo spazio. La cosa sconcertante è che gli alieni sono qui e vivono in basi
sotterranee o sottomarine in molte regioni della terra, ove compiono esperimenti genetici sugli animali e sulla stessa razza umana. La fonte asserisce anche che un numero notevole di
persone in tutto il mondo sono state impiantate e sono in effetti sotto il controllo degli
stessi alieni.
Robert O. Dean: sergente maggiore che ha lavorato alla SHAPE negli anni ‘60. Afferma la realtà
dell’ UFO crash di Roswell ed informa su altri crash
avvenuti con recupero di piloti alieni, alcuni dei
quali sopravvissuti. Sul fenomeno UFO, continua
Dean, gli Stati Uniti, in particolare, già nel 1949 avevano informazioni classificate sugli UFO ed i loro
occupanti, che non erano a conoscenza nemmeno fra gli alleati della NATO. Riferisce anche di studi
di frontiera relativi non solo a problematiche scientifiche, ma anche psichiche. Sul piano scientifico,
per esempio, asserisce che a Los Alamos intorno al 1990 furono fatti esperimenti con
laser che riguardavano la fusione controllata e che gli esperimenti ebbero successo.
La non divulgazione della soluzione energetica definitiva è stata decisa per evitare
sconvolgimenti economici su scala planetaria. Dean riferisce, inoltre, che gli alieni ci
tengono sotto controllo per evitare che la nostra razza guerrafondaia possa creare
problemi in ambito extraterrestre e quindi non ci consentiranno il volo interstellare fino
a quando non avremo modificato il nostro modo di pensare e rapportarci con i nostri
stessi simili e con chi ci sta intorno.
Clark McClelland: ingegnere aerospaziale , operatore dello Space Shuttle, specialista Nasa dal 1958 al 1992. Riferisce di un suo colloquio avvenuto
con l’ingegnere missilistico tedesco Wernher von
Braun, famoso per avere portato l’America nell’era
spaziale. Dal colloquio emerge che lo stesso Von
Braun si recò con altri scienziati sul luogo dell’incidente e fecero delle rapide analisi al velivolo alieno precipitato; da queste emerse che l’UFO sembrava costruito con un metallo sconosciuto che
per certi versi sembrava biologico, come se fosse
una pelle. I corpi degli alieni recuperati furono
protetti sotto una tenda medica predisposta nei
dintorni dello stesso UFO. Erano piccoli, fragili ed
avevano grosse teste con grandi occhi. Pelle grigiastra e dava l’impressione di toccare la pelle di un rettile. I frammenti sparsi sul terreno del disco erano sottili, color alluminio, come la carta d’alluminio della gomma da masticare, ed erano molto leggeri e
straordinariamente resistenti. Gli interni del velivolo erano spogli di attrezzatura, come
se le creature e il veicolo spaziale fossero un tutt’uno in simbiosi.
Paul Hellyer ex ministro della difesa canadese ed
ex vice primo ministro canadese. Riferisce, di recente, che quando era Ministro della difesa era a conoscenza del fenomeno ma non se ne era preoccupato granchè. In occasione della lettura del libro del Colonnello Corso si rese conto che in effetti
anche lui era a conoscenza del fenomeno in qualche modo e la lettura del libro acuì la curiosità in lui
al fine di scoprirne notizie sconosciute. Ritiene che
solo alcuni oltre al Presidente siano, negli Stati Uniti,
a conoscenza della realtà degli UFO e che alcuni gruppi di potere occulto stiano
sfruttando in qualche modo i rapporti con entità aliene presenti sul nostro pianeta.
MIB: acronimo di Man in Black, ovverosia Uomini in
nero. La dicitura si riferisce ad una strana categoria
di esseri apparentemente umani che si presentano
presso le abitazioni di presunti rapiti o comunque testimoni di incontri ravvicinati del terzo tipo al fine di
intimorirli e minacciarli di ritorsioni se avessero divulgato quanto occorso a loro. Non è chiaro se tali individui appartengano alle istituzioni conniventi con entità aliene per coprire eventuali sperimentazioni, ovvero siano umanoidi reali o robot umanoidi costruiti
specificamente per contenere la divulgazione di notizie scottanti e comunque destabilizzanti socialmente.
Alla fine di questa carrellata si evince, comunque, una situazione sconfortante. Infatti quasi tutti i revealers sono concordi nell’affermare che, in atto, c’è una padronanza della scena a totale favore delle entità aliene, anche di varie razze. In effetti la
cosa si può riassumere in poche parole: gli alieni sono qui, hanno avuto dei contatti
con le nazioni più progredite del pianeta ed in cambio di cessione di tecnologia hanno preteso di poter
compiere indisturbati, esperimenti sulla biosfera del
pianeta, compresi gli stessi esseri umani, utilizzati per
esperimenti non ben chiari e comunque contro la
volontà stessa dei rapiti. Sia ben chiaro, comunque,
che anche se le potenze mondiali terrestri si fossero
opposte a questi scenari ben poco avrebbero potuto fare per contrastare lo strapotere tecnologico dei
visitatori. Dalle testimonianze dei revealers si deduce
che delle razze presenti, le più invadenti ed aggressive sono i cosiddetti Grigi e, con loro, sia in associazione che isolatamente, i Rettiliani. Vi sono rivelazioni,
Rettiliano
anche da parte di altri scienziati e militari che parla-
no addirittura di utilizzo degli umani a fini nutritivi per codesti
alieni. Una posizione ambigua è rappresentata dai cosiddetti Nordici, che, a dispetto di riferimenti testimoniali sulle loro
buone intenzioni e sulla loro volontà di difenderci e proteggerci dalle razze descritte in precedenza, a volte si sono visti,
a detta di alcuni rapiti, assieme ai Grigi nelle loro astronavi e,
comunque, nella posizione dominante rispetto ad essi; in
pratica davano ai Grigi ordini sugli esperimenti da effettuare
sugli addotti.
E’ chiaro che non si riesce a venire a capo di nulla, o quasi, in quanto le informazioni riferite dai revealers, sono confutate strenuamente dalle istituzioni che, come abbiamo visto
ci vanno giù pesantemente nel tentativo di concludere il tutto in una bolla di sapone. Riteniamo che un tale atteggiamento sia profondamente deleterio e controproducente.
Infatti anche se l’umanità continuerà ad essere tenuta all’oscuro di tutto, ufficialmente, in qualche modo la problematica continuerà e prima o poi non si potrà più negare che siamo nei guai.
Ma, quel giorno, l’umanità sarà completamente impreparata a reagire e difendere la sua stessa esistenza e il caos
creerà ulteriori scompensi a quelli creati dalle razze aliene
che fanno i loro comodi ed i loro interessi su questo pianeta.
Comprendiamo benissimo che è un compito estremamente
pesante, da parte delle istituzioni, trovare il modo di informare la popolazione dell’esistenza di un problema di tali proporzioni, ma sarebbe anche il caso di sforzarsi maggiormente nel trovare soluzioni nell’ambito della comunicazione di
massa, affinché tutti, in tempi brevi, possano sapere come
stanno le cose. Solo così ognuno di noi potrebbe, nel suo
piccolo, fornire una parte di se stesso e delle sue capacità in
modo che la nostra umanità si possa confrontare con le realtà intelligenti provenienti da altri mondi.
www.impronta-associazione-culturale.it
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Grigio
Nordici