secondo numero - Liceo classico "Galileo"

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secondo numero - Liceo classico "Galileo"
Oltre il Daily Prophet di Harry Potter, ecco La Gazzetta del Profeta Sanremese: questo che leggerai
è il secondo numero che nasce dall'esperienza dei ragazzi del corso di giornalismo musicale che si
tiene al Liceo Classico Galileo di Firenze. Un gioco che li mette nei panni di critici del festival, al
quale guardano con occhio curioso, a volte distaccato: abbiamo volutamente lasciato passare una
settimana per riflettere su ciò che abbiamo visto. Un secondo numero dove con orgoglio ospitiamo gli
interventi di Antonio Ranalli e di Michele Bovi, giornalista, collezionista, ma anche dirigente di Rai1.
Lirica ed attualità
sanremese
di Laura Nascimbene
150 volte Arisa
di Michele Bovi
Sanremo punta sul sicuro con brani che ritrovano una tematica
comune senza tempo, cantando d'amore e di nostalgia per storie
passate. Tanta melodia, tanta musica che rende le voci
protagoniste ma che non fa dimenticare come l'attualità sembri
restare ancora una volta fuori dai testi. Sorprende la sezione
Giovani dimostrandosi più coinvolta, dove il rap di Rocco Hunt
incontra la denuncia sociale e si aggiudica il primo posto.
Ha vinto Arisa con Controvento, titolo che conta nutriti precedenti,
150 in tutto, compresi quello di Filipponio del 1981, quello di
Antonella Ruggiero del 1999, quello di Anna Oxa del 2001 e per
ultimo il Controvento di Eros Ramazzotti del 2009. Nel calcolo dei
precedenti in testa a tutti c’è Ora di Renzo Rubino che nei registri
della SIAE compare già 426 volte: nella stessa storia del Festival di
Sanremo c’è un’altra “Ora”: scritta da Donatella Rettore ed
eseguita da Dora Moroni nell’edizione 1978; ma erano intitolate
“Ora” anche una canzone di Bruno Martino del 1966, di Eros
Ramazzotti del 1985 e di Jovanotti del 2011. Sono 255 invece le
canzoni depositate con il titolo “Lentamente”, come il secondo brano
presentato da Arisa (che si è cautelata aggiungendo un sottotitolo tra
parentesi: “il primo che passa”, a sua volta titolo di un brano inciso
nel 1974 da Nancy Cuomo per la colonna sonora de “Il viaggio”,
l’ultimo film diretto da Vittorio De Sica): una “Lentamente”
compariva nell’album di esordio di Angelo Branduardi (1974), l’ultima
in ordine cronologico è del 2003, incisa da Niccolò Fabi. “Da lontano”,
titolo di una delle due canzoni di questo Sanremo per Antonella
Ruggiero, è stato depositato anteriormente 90 volte: anche per un
brano di Gino Paoli nel 1986, o di Eduardo De Crescenzo nel 1985. Sono
33 i precedenti per “Pedala” di Frankie Hi-nrg; 32per Invisibili di
Cristiano De André; 26 per “Così lontano” di Giuliano Palma; 7 per
“Nel tuo sorriso” di Francesco Sarcina; 3 per “Prima di andare via” di
Riccardo Sinigallia (popolare quello di Neffa del 2003); nel 1965 la
popstar americana Larry Finnegan incise una “Quando balliamo” stesso
titolo del secondo brano presentato in questa edizione sanremese da
Antonella Ruggiero. E oltre a “Ora” c’è un altro trascorso specifico,
ovvero un’altra canzone presentata con lo stesso titolo proprio al
Festival di Sanremo: è “In questa città” di Francesco Sarcina,
l’antecedente fu composta da Pino Daniele e interpretata
nell’edizione del 1991 da Loredana Bertè. Per la cronaca il titolo “In
questa città” è a quota 41 depositi: spicca su tutti l’omonimo scritto
da Franco Califano ed Edoardo Vianello per i Ricchi e Poveri nel 1970
Nel 2006 ho avuto la possibilità di lavorare per la prima volta
al Festival di Sanremo ed alcuni degli artisti a me più cari
erano in gara: i Nomadi, mentre tra i giovani c’erano due
ragazzi che seguivo: Riccardo Maffoni e Simone Cristicchi. I
Nomadi con il brano Dove si va sin dalla prima serata
sbancarono: alla fine vinse Povia per pochi voti. I fans un po’
ci rimasero male, ma poi nelle classifiche l’unico disco
sanremese a vedersi nei piani alti fu proprio quello dei
Nomadi. Diversa invece la gara dei giovani. Davo per scontata
la vittoria di Cristicchi, che conosceva bene sin da prima
dell’uscita del suo primo disco. Il suo pezzo Che bella gente
era perfetto.Quando tutti davano per certa la sua vittoria,
ecco che, forte del televoto regionale, ecco spuntare la
vittoria di Riccardo Maffoni. In pratica tutta Orzinuovi (la sua
città) ha votato per lui. Francamente non saprei descrivere il
mio stato d’animo, conoscendo entrambi i finalisti.
Fortunatamente Simone si sarebbe rifatto ampiamente al
Festival di Sanremo 2007, con la vittoria meritata nella
categoria “Big” (questa volta senza distinzioni di categoria)
con Ti regalerò una rosa. E anche in quell’occasione io c’ero!
Io c'ero a Sanremo
di Antonio Ranalli
Sanremo è Sanremo, ma la musica è anche altro. Il talento emergente
che profuma di toscana, non Matteo Renzi, ma Mati, anche se appena
inserita nel panorama musicale italiano, sembra aver trovato la chiave
universale per aprire non solo la porta della musica, ma anche il
portone del cinema. Sarà infatti dietro le quinte del prossimo film di
Carlo Verdone, che l'ha espressamente voluta come interprete e anche
come autrice della colonna sonora della sua prossima pellicola, che per
ora resta top secret. Che dire, se non Ciak si gira.... Mati!
Ma avrete capito che sto solo fantasticando con la mia fantasia...
Scrivendo
controvento
di Francesco Rainero
Mati dopo Sanremo
di Matilde Tognaccini
E’ stato un Sanremo stupefacente, certo, in negativo e in positivo, ma
per qualcosa davvero straordinario. Parlo dei testi, che mai come
quest’anno sono stati il vero cuore dei pezzi in gara. Non per nulla nel
cast c’erano nomi come De André, che ha trafitto il cuore di tutti,
critici in primis, con la sua Invisibili e Ron, che ha visto eliminata la sua
elegantissima Un abbraccio unico. Parterre d’eccezione anche tra gli
autori: Simone Lenzi per la Ruggiero, Elisa per Renga, la Donà per la
vincitrice Arisa, gli inattesi Perturbazione e l’onnipresente (e
onnipotente) Casalino. Insomma, parole da leggere e da ascoltare, da
amare, e, finalmente, di cui non si può fare veramente a meno!
Questo festival ha ricevuto molte critiche. Partendo dal monologo della
Littizzetto sulla bellezza, si può dire che è stato ben poco in confronto a quello
spettacolare sulle donne dell'anno passato. Tuttavia è un Festival che ripercorre
le tappe più belle dal passato ad ora, passando da formidabili personaggi come
Carrà, Kessler,Gino Paoli, Arbore, Ligabue per poi arrivare a giovani talenti,lo
scozzese Paolo Nutini, che porta in scena oltre ai suoi brani un po' blues,
'Caruso' di Dalla, l'orgoglio del nuoto, Cagnotto e Dallapè, la bella Laetitia
Le critiche all'edizione
Casta e il superospite Stromae, attore, cantante e chi ne ha più ne metta! Non
dimentichiamoci gli eccezionali interventi del coro del flash mob … insomma 2014 di Arianna Galli
un Festival che aspira al bello e al nuovo; speriamo che l'evoluzione continui!