ATTIVITA` DI PREVENZIONE E DI CONTRASTO AL FENOMENO
Transcript
ATTIVITA` DI PREVENZIONE E DI CONTRASTO AL FENOMENO
MINISTERO DELL’INTERNO Sede didattico residenziale XXVIII Corso di formazione dirigenziale per l'accesso alla qualifica di Viceprefetto aprile – luglio 2015 ATTIVITA’ DI PREVENZIONE E DI CONTRASTO AL FENOMENO DEGLI INCENDI BOSCHIVI Candidato: Carmelina GUARNERI 1 Indice Premessa pag. 4 1. Contesto “ 4 1.1. Riferimento normativo “ 4 1.2. Il territorio della provincia di Agrigento “ 5 2. Criticità “ 8 3. Proposte di miglioramento “ 9 4. Ruolo “ 11 4.1. Conclusioni “ 17 2 ABSTRACT Gli incendi boschivi possono considerarsi una delle maggiori cause dell’impoverimento e del deterioramento del patrimonio boschivo e suscitano un considerevole allarme sociale. La legge-quadro 21/11/2000, n. 353 come modificata dall’art.4, comma 173 legge n. 350/2003, in materia di incendi boschivi e la legge regionale siciliana 6 aprile 1996, n.16, come modificata dalla legge 14 aprile 2006, n.14, recante norme in materia forestale e di tutela della vegetazione, hanno dato un notevole contributo alla lotta agli incendi boschivi con nuovi strumenti di interventi di programmazione e di prevenzione, con competenze specifiche tesi ad adeguare e a potenziare l’azione di difesa dagli incendi. La Scrivente, dopo aver analizzato il contesto normativo ed applicativo di riferimento, nella sua qualità di vice prefetto dirigente dell’Area V – Protezione civile, difesa civile e coordinamento del soccorso pubblico –nelle sue funzioni di supporto al prefetto, ha affrontato le problematiche connesse agli incendi boschivi ed interfaccia e ha assunto le più opportune iniziative di sensibilizzazione e attività di coordinamento nei confronti di tutti i soggetti pubblici e privati facenti parte del sistema per la mitigazione del rischio di innesco e di propagazione degli incendi. Con il presente lavoro si propone di dare un fattivo un contributo migliorativo nella lotta agli incendi boschivi, avviando una attività che preveda da parte degli attori la determinazione delle priorità, la gestione per progetti, l’impiego di risorse umane competenti, l’utilizzo di idonei strumenti tecnologici, le azioni coordinate e tempestive, nel rispetto delle competenze attribuite dalla Legge. 3 PROJET WORK ATTIVITA’ DI PREVENZIONE E DI CONTRASTO AL FENOMENO DEGLI INCENDI BOSCHIVI PREMESSA L’attività di protezione civile, difesa civile e soccorso pubblico nella prefettura è attribuita all’Area V e la titolarità delle funzioni è affidata ad un dirigente della carriera prefettizia. La Scrivente, Dirigente dell’Area V, nelle funzioni di supporto al Prefetto in materia di protezione civile, difesa civile e soccorso pubblico, ha affrontato le problematiche connesse agli incedi boschivi ed interfaccia e ha assunto le più opportune iniziative per la mitigazione del fenomeno. 1 CONTESTO 1.1 Riferimento normativo La normativa che concerne gli incendi boschivi è attualmente articolata su un livello penale ed uno amministrativo ed è disciplinata da 4 numerose fonti legislative nazionali e regionali e Ordinanze e Direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri Il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.) R.D. n.773/1931 al capo V recante “Disposizioni sulla prevenzione di infortuni e disastri” all’art. 59 si occupa di incendi boschivi e vieta di dar fuoco nei campi e nei boschi alle stoppie fuori del tempo …..prima del 15 agosto e ad una distanza minore di 100 metri dalle case, dai boschi, dalle piantagioni e dalle siepi. La legge 21/11/2000, n. 353 (legge quadro in materia di incendi boschivi) definisce “il patrimonio boschivo nazionale quale bene insostituibile per la qualità della vita” e all’art. 2 dà la definizione di incendio boschivo: “fuoco con suscettibilità ad espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate poste all’interno delle predette aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree”. La legge quadro sugli incendi boschivi affida alle Regioni (in Sicilia Legge Regione Siciliana 6 aprile 1996 n. 16, come modificata dalla legge 14 aprile 2006 n. 14, recante norme in materia forestale e di tutela della vegetazione) la competenza in materia di previsione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi, mentre allo Stato compete una funzione di indirizzo e di coordinamento di tali attività. 1.2 Il territorio della provincia di Agrigento Il territorio della provincia di Agrigento presenta alcune fondamentali criticità dovute, essenzialmente, alla struttura e alla morfologia del territorio costituito in prevalenza da formazioni rocciose calcarenitiche-sabbiose di epoca pleistocenica che manifestano una notevole propensione al dissesto idrogeologico. 5 Come è noto, per la difesa idrogeologica è di notevole importanza l’azione di rimboschimento e la ricostruzione boschiva per rimediare alle devastazioni dovute allo scoppio di incendi. La provincia di Agrigento ha una superficie forestale demaniale estesa complessivamente Ha. 18.805,70, ubicata nei terreni comunali suddivisi per distretti forestali. Le compagini boschive sono state prevalentemente originate da interventi antropici degli anni 50 del secolo scorso. Ogni anno, purtroppo, frequenti incendi distruggono numerosi ettari del bene bosco. Certamente il fattore climatico e l’andamento stagionale hanno una notevole influenza nel creare le condizioni favorevoli allo sviluppo ed alla propagazione degli incendi boschivi, per cui, nei periodi estivi particolarmente caldi e siccitosi, accompagnati dai venti africani e con vegetazione erbacea secca, l’innesco del fuoco è favorito. Oltre alle condizioni climatiche, la causa determinante l’incendio boschivo è generalmente di natura antropica; vi sono diverse situazioni che favoriscono lo sviluppo degli incendi boschivi e di interfaccia: l’imprudenza, la negligenza, l’imperizia, l’attività di particolari pratiche agronomiche o pastorizie, l’afflusso turistico, le speculazioni. Qualunque siano i fattori predisponenti, naturali o antropici, devono essere svolte delle attività intese a contrastare tale fenomeno che si possono identificare nella gestione del rischio e nella gestione dell’emergenza. La gestione del rischio comprende la fase della pianificazione, previsione e prevenzione; la gestione dell’emergenza attiene alla fase della lotta attiva e perciò dello spegnimento. Per la lotta attiva agli incendi boschivi sono coinvolti oltre alle strutture regionali e locali e alle associazioni di volontariato, anche organismi statali 6 quali il Corpo Forestale dello Stato, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. La “gestione del rischio” attiene all’aspetto della conservazione e difesa della vegetazione dagli incendi, cioè alla fase della prevenzione. Ogni anno, in primavera, in vista dell’approssimarsi della stagione estiva, la Scrivente ha promosso una serie di attività volte alla sensibilizzazione di tutti i soggetti pubblici e privati, al fine di porre in essere ogni azione a carattere preventivo mirata alla riduzione del rischio di innesco e propagazione degli incendi boschivi. Presso la Sala Integrata di Protezione Civile della Prefettura, la Scrivente ha indetto riunioni operative con i diversi soggetti istituzionali facenti parte del sistema, per avviare e predisporre, in piena sinergia, un percorso comune per un’attività di prevenzione e di contrasto del fenomeno degli incendi boschivi ed un adeguato dispositivo di soccorso a salvaguardia dell’incolumità delle persone, dell’integrità dei beni, degli insediamenti e delle infrastrutture. In particolare, nel corso delle riunioni è stato posto l’accento, sempre sul piano della interoperabilità, sulla possibilità di assicurare il “dialogo” tra le Sale Operative locali, la Sala operativa permanente regionale, la Sala operativa della Prefettura ed il Centro operativo Aereo Unificato (COAU). A seguito delle pubblicazioni delle direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri, recanti gli indirizzi operativi da seguire per fronteggiare gli incendi boschivi ed i conseguenti rischi per le stagioni estive, la scrivente ha inviato apposite note ai diversi Enti componenti il sistema, in cui sono state evidenziate le necessità che vengano intensificate, in base a mirate pianificazioni, le attività di controllo da parte delle Forze di polizia per prevenire azioni dolose, e che vengano effettuati, da parte degli Enti pubblici e privati facenti parte del sistema, gli idonei interventi di rispettiva competenza. 7 Inoltre, i Sindaci della provincia sono stati sollecitati a promuovere l’aggiornamento dei piani di protezione civile con particolare riferimento al rischio per gli incendi di interfaccia, nonché ad attivare le procedure di allertamento del sistema locale, a disporre l’aggiornamento del Catasto delle aree percorse dal fuoco di cui alla legge 353/2000, al fine di rendere cogenti i vincoli e le prescrizioni di cui all’art. 10, comma 1 della citata legge. Purtroppo, nonostante l’attività di sensibilizzazione e operativa posta in essere, si è assistito ad una continua devastazione del territorio boschivo ad opera del fuoco. 2 CRITICITA’ Nel corso di una riunione svoltasi a Palermo presso la Presidenza del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, alla presenza di tutte le componenti del Sistema e dei rappresentanti delle Prefetture della Sicilia, a cui ha partecipato anche la Scrivente, sono state evidenziate le difficoltà emerse in ambito regionale, nella lotta contro il fenomeno degli incendi boschivi e d’interfaccia e sono state messe in luce le problematiche riguardanti le diverse province. In particolare, in quella sede, è stato evidenziato che il territorio della provincia di Agrigento è tra quelli maggiormente colpiti, in estensione, dagli incendi. Di fronte alla ripetitività, vastità ed intensità del fenomeno, si è ritenuto necessario focalizzare gli elementi di debolezza del sistema antincendio boschivo della provincia. Da un’attenta analisi del contesto operativo della provincia di Agrigento, la scrivente ha potuto constatare una serie di criticità connesse ad una limitatezza delle risorse impiegate da parte degli Enti preposti, ad una disomogeneità degli interventi da parte dei comuni nella lotta agli incendi 8 boschivi e di interfaccia, ad una assoluta carenza di pianificazione da parte degli stessi comuni, ad una mancata preparazione e dotazione dei volontari della provincia, ad una totale assenza di coinvolgimento della popolazione, a iniziative adottate dagli enti preposti scoordinate e a macchia di leopardo, nonché ad una carenza di comunicazione e di dialogo tra i vari attori del sistema. A fronte delle criticità evidenziate, la Scrivente reputa necessario dare maggiore impulso all’azione di prevenzione: effettuare un feedback come riflessione sull’esperienza già acquisita, predisporre una nuova progettazione ed ulteriori interventi per superare le criticità al fine di raggiungere risultati di efficienza migliori. 3 PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO In vista della prossima campagna estiva, la scrivente, sulla base dell’esperienza già maturata nel campo negli anni precedenti, ritiene di poter fornire il supporto necessario per individuare e rafforzare le strategie operative. La Scrivente ritiene che sia utile attuare una gestione del cambiamento e realizzare processi innovativi in ambito organizzativi, gestionali e tecnologici e procedere ad una ad una reingegnerizzazione dei processi di lavoro. Il processo che si intende percorrere in questo projet work parte dalla mappatura delle competenze dei vari operatori. La sempre più incisiva presenza di una pluralità di soggetti istituzionali che concorrono alla difesa e conservazione dell’ambiente in genere, implica una organizzazione gestionale che rispetti e ottimizzi le competenze, la condivisione di un percorso progettato e stabilisca “chi fa che cosa”. 9 La mission è quella di stimolare, supportare, coordinare e monitorare le attività che i diversi soggetti istituzionali, preposti alla conservazione e difesa dell’ambiente, devono compiere, in modo da assicurare il raggiungimento dell’obiettivo della riduzione del numero di incendi e delle aree annualmente percorse dal fuoco. Nella consapevolezza che la difesa del patrimonio boschivo è il risultato dell’impegno costante di molteplici Enti ed organizzazioni che agiscono con competenza in ambiti territoriali diversi, è necessario che tutte le iniziative ed attività dei vari soggetti che partecipano al complesso sistema dell’antincendio boschivo (AIB), siano rafforzate e armonizzate evitando sovrapposizioni o sfasature. La Scrivente deve provvedere, pertanto, a consolidare, all’interno dei componenti del sistema, la comunicazione e il raffronto. Il tema e gli obiettivi del progetto devono essere condivisi da tutti gli operatori per una migliore gestione e una maggiore conoscenza che favorisca lo sviluppo di ulteriori progetti o l’ampliamento delle risorse già esistenti. I principali obiettivi strategici per un più efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia e ai conseguenti rischi, possono essere individuati nei miglioramenti dei seguenti punti: pianificazione, innovazione, formazione e comunicazione e, inoltre, ridurre le variazioni e gli sprechi nei processi. In particolare: mantenere e potenziare gli interventi di prevenzione nell'ambito dei programmi forestali presentati; mantenere sale operative unificate; sollecitare e supportare i comuni ad elevato rischio incendio boschivo nella predisposizione e nell’aggiornamento dei piani comunali o intercomunali di protezione civile, anche di carattere speditivo; reingegnerizzare i mezzi e le tecnologie; integrare e potenziare i sistemi informativi e di radio comunicazione; 10 organizzare e addestrare adeguatamente il personale addetto; attivare ed innovare le strategie di impiego delle risorse; formare, organizzare e coordinare il volontariato prevalentemente per le attività di sorveglianza e presidio del territorio; velocizzare i flussi informativi tra i vari livelli operativi e decisionali; sviluppare una maggiore sensibilità ambientale in merito alle problematiche degli incendi boschivi e di interfaccia tra i cittadini e anche in ambito scolastico.. L’attività progettuale descritta, dei criteri di miglioramento e di integrazione delle procedure da seguire, consentiranno il perseguimento di una maggiore efficienza nella prevenzione e lotta agli incendi boschivi. 4 RUOLO Al fine di raggiungere apprezzabili risultati, occorre, preliminarmente che la scrivente esamini i processi già esistenti per comprendere quali informazioni possano essere utili per migliorarne l’efficienza e l’efficacia e, conseguentemente, individuare le integrazioni da introdurre nel sistema. La promozione alla qualifica di vice prefetto, che comporta una maggiore responsabilità con capacità di affrontare problematiche più complesse, consentirà alla scrivente di assumere quel ruolo di propulsione e di coordinamento che il project work richiede per un migliore raggiungimento delle finalità proposte. Per la Campagna Antincendio in corso ed anche per quelle future, la scrivente, alla luce dell’attuale quadro normativo per la prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi, ritiene necessario promuovere un incontro presso la Sala Integrata di Protezione Civile della Prefettura con gli attori istituzionali a vario titolo interessati, finalizzato ad esaminare, approfondire e migliorare 11 le strategie e le linee di intervento per una più efficace azione di prevenzione e di contrasto al fenomeno degli incendi boschivi e di interfaccia. Al tavolo tecnico saranno invitati a partecipare i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, il Comandante dei Vigili del Fuoco, il Comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato, il Dirigente provinciale dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, il Dirigente provinciale del Dipartimento regionale della Protezione Civile, il Comandante provinciale della Capitaneria di Porto, il rappresentante della ex Provincia Regionale ora Libero Consorzio Comunale, i Sindaci dei comuni della provincia e i loro responsabili addetti alla protezione civile, i referenti dei Settori Viabilità, i rappresentanti delle Comunità Montane, il Direttore Generale dell’ASP, il direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi, nonché i referenti della Rete Ferroviaria Italiana, dell’ANAS, dell’ENEL e dell’ARPA. In tale sede si riterrà opportuno svolgere un’attenta attività di review con gli Enti per inglobare le esperienze in precedenza maturate a beneficio delle attività da porre in essere. In quel tavolo di lavoro si dovrà programmare e strutturare la gestione del rischio e definire l’intero ciclo di miglioramenti di processi al fine di garantire l’efficacia delle prestazioni; la scrivente evidenzierà le azioni utili a fronteggiare l’incremento stagionale del rischio incendi e le iniziative da adottare a salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni, nonché a tutela dei delicati equilibri naturali, sempre più insidiati e compromessi. Al riguardo, al fine di ottenere una sensibile riduzione degli effetti di devastazione causati dagli incendi boschivi e di interfaccia, si sottolineerà ai rappresentati dei vari enti che il fenomeno si dovrà affrontare con azioni coordinate e tempestive da parte delle deputate forze locali, regionali ed anche statali nel rispetto delle competenze attribuite dalla Legge. In particolare, per un più efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai conseguenziali rischi, nel corso della riunione la scrivente farà presente che è necessario porre l’accento sul miglioramento di una 12 sinergica attività di sorveglianza del territorio e di avvistamento che coinvolga le diverse componenti del sistema anche attraverso specifici accordi finalizzati a garantire un tempestivo intervento di spegnimento nonché un adeguato coordinamento del flusso delle informazioni tra i diversi soggetti competenti per garantire la corretta circuitazione. Nel corso della riunione, la scrivente evidenzierà che occorre: accrescere la capacità di risposta e la polifunzionalità degli operatori; orientare alla cultura del risultato, dell'innovazione e del miglioramento continuo della qualità del servizio; accrescere la motivazione e la responsabilizzazione del personale in relazione ai risultati attesi ed assicurarne il coinvolgimento sugli obiettivi; sviluppare le strategie attraverso valori condivisi; migliorare la qualità del clima organizzativo, delle relazioni interpersonali e dell’ambiente di lavoro. Per garantire maggiore efficacia e rapidità nell’assunzione delle decisioni e favorire le comunicazioni con la Sala Situazione Italia sarà sottolineata l’esigenza dell’integrazione, nell’attività delle sale operative, del personale dei vari Enti. Nella considerazione di una ridotta disponibilità di mezzi aerei, sarà necessario ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili e, per garantire la massima efficienza delle operazioni, sarà utile procedere ad una ricognizione delle risorse, in termini di uomini e mezzi, e provvedere ad un eventuale incremento degli stessi in modo da poter assicurare una puntuale e migliore localizzazione di tali elementi sul territorio della provincia. Sulla base delle previsioni meteo e di particolari condizioni locali di pericolo di innesto, sarà opportuno effettuare servizi di pattugliamento ai fini della ricognizione e del controllo del territorio e del pronto intervento in caso di incendio. 13 Dettagliatamente, nell’obiettivo generale della salvaguardia del patrimonio sociale, nella programmazione delle attività di lotta attiva, è importante disporre di maggiori informazioni sulle aree abbandonate o incolte soprattutto in prossimità dei nuclei familiari e individuare le zone che presentano particolari difficoltà di accesso per i mezzi di soccorso; a tal fine è necessario che i Sindaci procedano ad una ricognizione del territorio per segnalare le situazioni di rischio. Successivamente, dopo un’attenta analisi ed un’accurata classificazione delle aree a rischio, ciascun Ente preposto, nell’ambito delle rispettive competenze, dovrà definire i mezzi, gli strumenti e le procedure da utilizzare nella lotta agli incendi boschivi, pianificando i vari livelli di intervento. A tal fine, si dovranno sollecitare e supportare i Comuni nel decisivo e indispensabile lavoro di redazione dei piani di emergenza sui territori che amministrano. In particolare si dovrà porre l’attenzione sulla necessità che gli stessi individuino e comunichino ai vari componenti del sistema, i punti di approvvigionamento idrico fruibili per le attività emergenziali in caso di incendi boschivi e di interfaccia, nonché i nominativi e i recapiti dei referenti di protezione civile da reperire h.24. Un altro importante aspetto da prendere in considerazione per la realizzazione del progetto è l’informazione alla popolazione; atteso che la quasi totalità degli incendi sono riconducibili ad azioni dell'uomo, l'informazione alla popolazione sulla importanza di tutelare il bosco e le sue funzioni contribuisce in modo significativo a rendere più efficaci le azioni di salvaguardia dagli incendi. In funzione dei tempi di attuazione, si potranno distinguere attività informative di lungo termine e di breve termine. Tra le prime rientrano tutte le campagne di sensibilizzazione e di educazione sul problema degli incendi boschivi e della salvaguardia dei boschi, volte ad incidere in maniera efficace e duratura sui comportamenti e sulla cultura della popolazione. Dette 14 campagne, rivolte ai cittadini, agli studenti - anche con appositi progetti diretti alle scuole -, agli amministratori pubblici e privati, dovranno informare sulla portata e sulle conseguenze del fenomeno incendi nonché sui divieti, sulle limitazioni, sulle norme comportamentali e sulle misure di autoprotezione da osservare nei boschi. Per tali finalità potranno organizzarsi convegni, seminari, ed incontri pubblici. Nell’ambito dell’attività di coordinamento tra le componenti del sistema, la scrivente riterrà opportuno predisporre, all’interno del progetto, delle linee guida che contengano una sintesi delle iniziative e interventi che gli attori dovrebbero porre in essere ed ogni situazione di emergenza conseguenziale. Tali indirizzi operativi non avranno alcun costo per gli Enti. Sarà opportuno esaminare le modalità organizzative adottate dai componenti del sistema per lo scambio di informazioni e l’attivazione dei flussi permanenti di dati tra i diversi enti. Strettamente collegato alla attuazione del progetto individuato è il monitoraggio sulle attività svolta dai singoli Enti, verificarne lo stato di avanzamento rispetto alle previsioni ed effettuare il confronto tra performance effettive e pianificate. In osservanza alle predisposte linee, i Sindaci dovranno perfezionare le procedure di allerta del sistema locale ed elaboreranno specifici piani di emergenza per gli insediamenti, le infrastrutture e gli impianti turistici che si trovano vicino alle aree boscate. La Provincia Regionale-Libero Consorzio Comunale, i Comuni, le Società e gli Enti di gestione delle vie di comunicazione, l’Enel e l’Ente Parco Archeologico Valle dei Templi dovranno procedere con immediatezza ad una pianificazione finalizzata ad eseguire gli interventi di competenza, provvedendo al decespugliamento ed asportazione delle sterpaglie e della vegetazione secca presente lungo le scarpate ed i bordi laterali delle vie di comunicazione delle reti stradali e ferroviarie, che insistono nel territorio, che rappresentano un notevole pericolo per la propagazione degli incendi. 15 Il Dirigente della Polizia Provinciale ed i Comandanti delle Polizie Municipali avranno il compito di vigilare sulla puntuale e rigorosa applicazione delle ordinanze sindacali emanate in materia di pulizia dei terreni e dei campi ed a tal fine adotteranno i provvedimenti sanzionatori amministrativi previsti dalla richiamata legislazione nazionale e regionale, e avranno cura di segnalare i trasgressori delle azioni colpose di procurato incendio all’Autorità Giudiziaria per la sussistenza di rilievi di carattere penale. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed il Corpo Forestale della Regione garantiranno l’impiego operativo delle proprie flotte di aeromobili, rese disponibili, mediante il rischieramento estivo secondo le modalità concordate con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. La Capitaneria di Porto individuerà delle aree a ridosso delle coste idonee per il pescaggio dell'acqua a mare da parte degli aeromobili che concorrono nella lotta agli incendi, tali da consentire anche la sicurezza per le attività di pesca e balneazione e valuterà, altresì, l'opportunità di intensificare la vigilanza delle coste maggiormente interessate dal fenomeno incendi boschivi, in modo da collaborare alle operazioni di soccorso alle popolazioni qualora minacciate da incendi prossimi alle spiagge. L’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste porrà particolare attenzione agli incendi boschivi nonché a quelli di interfaccia, fornendo supporto ai Comuni per la perimetrazione delle aree percorse dal fuoco e provvederà ad intensificare l’azione di vigilanza e di contrasto mediante il sistema sanzionatorio previsto dalla richiamata normativa nazionale e regionale. Da parte delle Forze di Polizia nell’ambito del piano di controllo del territorio, saranno disposti coordinati servizi di prevenzione e di contrasto, con il concorso della polizia provinciale e delle polizie municipali. La determinazione delle priorità, la gestione per progetti, l’impiego di risorse umane competenti, l’interoperatività, l’utilizzo di idonei strumenti tecnologici consentiranno il raggiungimento dei risultati prefissati. 16 La Scrivente, nel suo ruolo di coordinamento, sottolineerà agli attori che, per ottenere un buon risultato, è necessario che i singoli piani di azione siano realizzati nella massima collaborazione, nel pieno rispetto delle regole e nei tempi previsti. Al termine dell’incontro presso la Sala Integrata di protezione civile della prefettura, saranno concordare e calendarizzate con i presenti ulteriori riunioni per verificare se sono state messe a fattore comune, naturalmente a diverso titolo in considerazione dei differenti ambiti di competenza, le programmate linee guida. CONCLUSIONI Il progetto che la Scrivente intende realizzare in collaborazione con le varie componenti del sistema presenta punti di forza migliorativi rispetto alle preesistenti attività di prevenzione. Nell’ambito delle maggiori competenze attribuite alla Scrivente, sarà attivata e sviluppata la comunicazione e la collaborazione con organismi operanti nei settori istituzionali ed si potrà costruire un efficace rapporto di tipo interistituzionale ed interfunzionale che contribuirà a creare sinergie stabili di reciproco raccordo. La cooperazione istituzionale potrà essere effettuata in un clima di massima collaborazione senza incorrere in formalismi o burocratismi ma privilegiando i rapporti personali. Particolare attenzione sarà rivolta allo studio di un efficace utilizzo dei sistemi informatici per l’interscambio dei dati tra i vari Enti. L’attivazione di reti interfunzionali con gli attori che partecipano ai processi permetterà di ottimizzare le fasi dei procedimenti con notevole risparmio di risorse umane e strumentali e consentirà di provvedere alla progettazione ed implementazione del sistema di gestione di dati. 17 La programmazione di tutti i processi di competenza, sia di tipo routinario che progettuale, troveranno l’imprescindibile presupposto nella polifunzionalità degli addetti al gruppo di lavoro e nella creazione di reti con gli altri Enti che partecipano ai procedimenti complessi. L’attività di prevenzione, attuata dalle diverse componenti istituzionali chiamate ad operare nel settore, mirerà, nell’immediato, al controllo del territorio quale mezzo per contrastare gli incendi fortuiti e quale deterrente all’azione dei criminali, incendiari e piromani e, nel medio e lungo termine, favorirà quel processo di crescita di una maggiore coscienza civile per la difesa del territorio. Definite le linee di indirizzo che coinvolgeranno amministrazioni ed enti, la Scrivente analizzerà i tempi di definizione dei processi, farà l’analisi delle buone prassi metodologiche ed operative, verificherà l’efficienza e l’efficacia dell’operato e, mensilmente, nel corso dei successivi incontri presso la Sala Integrata di protezione civile, constaterà se, con gli aggiustamenti apportati e con la nuova cultura organizzativa della campagna antincendio, siano stati conseguiti apprezzabili risultati, ed effettuerà, eventualmente, un raffronto con gli anni precedenti. La Scrivente inviterà i rappresentanti delle varie componenti del sistema a relazionare sulle attività svolte, e, al fine del monitoraggio dei processi già posti in essere, distribuirà a ciascuno una cheek list degli interventi dagli stessi effettuati quale strumento di verifica dello stato di attuazione delle misure di prevenzione adottate. In tale contesto si potrà effettuare una riflessione sugli obiettivi via via raggiunti o su quelli ancora da raggiungere o su eventuali ostacoli che non sono stati presi in considerazione nella fase iniziale del progetto. La Scrivente, nel corso degli incontri con gli attori del sistema, attenzionerà le aree in cui si potrebbero riscontrare delle inefficienze rispetto alle aspettative e che potrebbero influenzare il raggiungimento dell’obiettivo prefissato e avrà, altresì, cura di 18 predisporre una analisi completa dell’attività organizzativa svolta in modo da evidenziare i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi programmati. Dall’analisi di tali risultati e valutazioni potranno essere concordare eventuali altre azioni gestionali ed organizzative di miglioramento. Si ritiene che l’attività di coordinamento che la Scrivente andrà a svolgere nel ruolo di vice prefetto, avrà una buona performance in relazione alle problematiche trattate. Carmelina GUARNERI 19