maggio 2014 - Basso Adige

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maggio 2014 - Basso Adige
Attualità
periodico indipendente
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Anno XXXVI - n. 5 - MAGGIO 2014 - distribuzione gratuita
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MASSIMO BUBOLA
Incubo onirico
Un nuovo disco per il 100°
anniversario della Grande Guerra
Ottobre 2014, le elezioni per il Parlamento
europeo ormai rappresentano un ricordo un
po’ sbiadito anche se, sancendo la vittoria
poco probabile ma non del tutto inaspettata
dei partiti “no-euro”, hanno provocato un
terremoto nel panorama politico italiano. Il
Presidente della Repubblica ha rassegnato
le dimissioni ed un nuovo Esecutivo, che
raccoglie forze eterogenee divise su tutto ma
unite nella contrarietà alla nostra permanenza
nell’Unione Europea, si è insediato prima
dell’estate. Dopo settimane di pugni battuti
vigorosamente sui tavoli di Bruxelles, che
come unico risultato hanno ottenuto alcune
“IL TESTAMENTO DEL CAPITANO”
Il re del folk-rock Massimo Bubola
torna a interpretare e rivisitare le canzoni
della Grande Guerra con il nuovo album
IL TESTAMENTO DEL CAPITANO
a distanza di 9 anni dal successo di
Quel lungo treno del 2005, proprio nel
centesimo anniversario dall’inizio del
conflitto mondiale.
Massimo Bubola riprende e riarrangia,
caratterizzandoli profondamente col
suo sound e la sua poetica grandi brani
tradizionali come: Ta pum, Il Testamento
del Capitano, Sul ponte di Perati,
Monti Scarpazi, Bombardano Cortina,
La tradotta e propone anche nuove e
intense ballate, che nei testi e nelle sonorità
riprendono il tema della Grande Guerra
come: Da Caporetto al Piave, L’alba che
verrà, Neve su neve, Vita di trincea.
(continua a pagina 3)
di Andrea Panziera
lesioni al metatarso e la frattura di qualche
falange, il Merkel raus si è ahimé trasformato
in un sofferto ma quasi unanime: “prego,
Italiani, accomodatevi pure”. La Francia,
che credevamo nostra sicura alleata, si è
invece allineata ai Paesi del Nord Europa e
persino la Spagna, nonostante una situazione
tuttora estremamente precaria con una
disoccupazione superiore al 20%, ci ha
voltato le spalle.
(continua a pagina 4)
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Gruppo veronese composto da toufik riccardo Shahine
(voce), Matteo Guerra (tastiera e voce) e Mattia Gobbo
(chitarra). La nascita del gruppo avviene nel 2011 con l’idea
di voler proporre, in chiave acustica e personale, i brani
che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della
musica. in occasione delle sue esibizioni, eris acoustic trio
propone un repertorio dove trovano spazio diversi generi
musicali - dal pop al rock e fino al blues - rivisitando canzoni del panorama musicale internazionale ed italiano.
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Ignoranti, razzisti,
bigotti, ubriaconi…
di Alberto Costantini
Il cinema hollywoodiano è stato, non a
torto, accusato di razzismo nei confronti degli
afro-americani, spesso rappresentati nei film
fino agli anni ’60, secondo odiosi stereotipi:
sciocchi, superstiziosi, pigri, bugiardi,
capaci di dire soltanto “io, bovero negro”
e “zì, badrone”. Per fortuna adesso esiste il
“politicamente corretto”, e credo che nessuno
si azzarderebbe a cadere in simili indelicatezze,
se non in chiave caricaturale, proprio per
rimarcare la ridicolaggine e la meschinità di
tali pregiudizi. Anno di Grazia 2014. Leggo
qua e là alcune recensioni di un film, molto
socialmente impegnato, che peraltro non ho
visto né, credo, vedrò, il quale rappresenta
noi veneti secondo i soliti stereotipi di
xenofobi, razzisti, morbosamente attaccati “ai
schei”. Niente di nuovo sul fronte orientale,
verrebbe da dire: quante pellicole del genere
forniscono la stessa immagine? Una volta
eravamo gli ubriaconi (“mi son un alpin me
piaxe el vin…”), oppure gli stupidotti come
il carabiniere di “Pane amore e fantasia”, le
servette sceme, i baciapile bigotti e ipocriti. E
quanto ai romanzi, abbiamo solo l’imbarazzo
della scelta. Pazienza, ormai ci siamo abituati,
e queste stimmate ce le porteremo dietro fino
alla consumazione dei secoli, assieme a quella,
immancabile, dell’ignoranza contadinesca,
contrapposta probabilmente alla “fine
cultura umanistica” vantata da altre regioni.
(continua a pagina 4)
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Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
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MASSIMO BUBOLA, “IL TESTAMENTO DEL CAPITANO”
(segue da pagina 1)
Chiudono il disco le reinterpretazioni di due memorabili brani scritti
da Massimo Bubola sul tema della Grande Guerra: Rosso su verde e
Noi veniam dalle pianure cantati dal prestigioso coro ANA- Milano,
diretto dal maestro Massimo Marchesotti.
Il tutto rivisitato con la sensibilità e l’esperienza di un grande autore,
scrittore e musicista, autore di capolavori della canzone italiana e non,
come Fiume Sand Creek, Don Raffaè e Il cielo d’Irlanda, solo per
citarne alcuni.
“Molti di questi brani li conoscevo fin dalla più tenera età, sono
stati il mio primo approccio con la canzone, li cantavo con mio nonno,
con mio padre, coi miei zii. Tante volte mi è stato chiesto perché, negli
anni, avessi io stesso scritto tante canzoni sulla guerra e in particolare
sulla Prima Guerra Mondiale; riflettendo ho capito che mi è rimasto
dentro una sorta di imprinting a partire da queste esperienze infantili,
da questo primo approccio alla musica popolare. La mia prima canzone
connessa con questa tematica fu Andrea, che poi cantò Fabrizio De
André. Dopo l’album Quel Lungo Treno, Il Testamento del Capitano è
la seconda tappa di un percorso nella musica popolare di area veneta.
Ho voluto anche qui unire canzoni tradizionali, che hanno cento anni,
con mie canzoni nuove, che hanno un anno di vita, un po’ come in un film
che accosta immagini di repertorio e immagini nuove, sotto un’unica
regia. Un artificio realizzato anche nei due film sulla Prima Guerra
Mondiale: Uomini contro di Rosi e La Grande Guerra di Monicelli.
Queste sono canzoni che ho voluto riportare ad una visione
individuale, visto che oramai sono da sempre più un repertorio corale
e, contemporaneamente, ho voluto portare alla coralità due mie
nuove composizioni Rosso su verde e Noi Veniàm dalle pianure, con
l’esecuzione del coro Ana Milano con la direzione del maestro Massimo
Marchesotti, per arricchire una letteratura dei canti di montagna e
della Guerra, che in Italia è poco visitata - spiega Massimo Bubola –
Il Testamento del Capitano è un’altra importante tappa del mio lungo
lavoro di rivisitazione e riscoperta delle radici musicali e letterarie del
folk di area lombardo-triveneta”.
ARENA DI VERONA 2014, LO SPETTACOLO STA PER INIZIARE
Domenica 1° giugno alle 20,30 in Arena viene Arena, Aida con la regia di La Fura dels Baus
presentata da Antonella Clerici la quinta edizione e nella edizione storica del 1913, Turandot,
di “Lo Spettacolo sta per iniziare” serata antepri- Madama Butterfly, Romeo et Juliette. Il M°
ma della 101 StaJulian Kovatchev dirigerà
gione Lirica Areniaorchestra e coro dell’Arena
na 2014, “Festival
di Verona. Tra gli oltre 500
del Nuovo Secolo”.
artisti, il corpo di ballo, tecnici e comparse dell’Arena.
Verranno presentati i momenti più
Ospiti d’onore saranno:
noti delle opere in
il celebre tenore Vittorio
cartellone, da Un
Grigolo, che interpreterà
Ballo in Mascheanche Romeo nell’opera
ra, che inaugurerà
Romeo et Juliette in programma il 23 e 28 agosto
la stagione venerdì
ed il 6 settembre, Anasta20 giugno alle ore Antonella Clerici nell’edizione 2013 (Foto Fondazione Arena-Ennevi)
cia, cantante, compositrice
21, a Carmen, di cui
quest’anno, precisamente il 1° agosto, ricorre il e stilista statunitense, Massimo Ranieri, Il Volo
centenario della sua prima rappresentazione in (i tre giovani tenori lanciati dalla trasmissione
televisiva Ti lascio una canzone), Riccardo Cocciante che interpreterà qualche brano da Notre
Dame de Paris (opera popolare nel cui cast quale
Esmeralda c’è la legnaghese Alessandra Ferrari)
e che quest’anno nel decimo anniversario dal
debutto, il musical sarà rappresentato in Arena il
7 e 8 settembre. Infine Ted Neeley, il Jesus Christ
del famoso musical rock Jesus Christ Superstar
che canterà Gethsemane (I only want to say) e
che rivedremo in Arena il 12 ottobre per i quarant’anni dal suo debutto. Per concludere quattro
giovani tenori si contenderanno una scrittura per
la stagione areniana 2015.
Serata di gala di grande richiamo, con l’arena
di solito esaurita in tutti i settori. Prezzi da euro
20 per le gradinate. Evento televisivo di RAI1,
sarà in diretta Eurovisione.
Ivano Zanoli
101° FESTIVAL DELL’OPERA LIRICA - FESTIVAL DEL NUOVO SECOLO
La centunesima stagione lirica anticipa, rispetto
agli anni precedenti, l’orario di inizio spettacolo:
giugno e luglio alle ore 21,00 (non più alle
21,15), agosto e settembre alle ore 20,45 (anzichè
alle 21,00). Inaugurazione venerdì 20 giugno con
l’opera verdiana Un Ballo in Maschera (repliche
il 27 giugno, 11,19,24,31 luglio e 8 agosto). E’
un nuovo allestimento con scene e regia di Pier
Luigi Pizzi, direttore il maestro veronese Andrea
Battistoni. Nella storia degli spettacoli areniani
questa è la settima volta che l’opera viene messa in
cartellone, mentre sono trascorsi 16 anni dall’ultima
edizione del 1998. Quell’anno debuttava in Arena e
nella stessa opera, l’indimenticato tenore Salvatore
Licitra, morto tragicamente nel 2011 a quarantatrè
anni. Rimane negli annali l’edizione del 1962,
quando un incendio scoppiato in palcoscenico
domenica 12 agosto distrugge tutta la scenografia,
causando la sospensione delle ultime quattro recite
della stagione, che avrebbe dovuto concludersi
il 15 agosto. Nell’edizione del 1972, il 22 luglio,
nel ruolo di Riccardo, debutta in Arena Luciano
Pavarotti.
La prima di Carmen è sabato 21 giugno, con
repliche giovedì 26 ed il 4,10,18,25 luglio, 1,7,14,29
agosto e 3 settembre. Scene e regia di Franco
Zeffirelli, è uno degli spettacoli che si ripetono dal
1995 e da allora ad oggi è stata presente in Arena
per 11 stagioni, sempre con grandissimo successo,
grazie, oltre alla musica ed alle interpretazioni,
alla maestosità scenografica ed al validissimo
Gounod il 23 e 28 agosto ed il 6 settembre. Direttore
apporto delle coreografie di El Camborio riprese M° Carlo Montanaro, regia di Francesco Micheli.
da Lucia Real. La serata clou sarà il 1° agosto, Interpreti Vittorio Grigolo nel ruolo di Romeo,
centenario della prima Carmen eseguita in Arena. Lana Kos è Giulietta e Cristian Ricci Tibaldo. Per
Era il 1° agosto del 1914, protagonista Maria Gay, il secondop anno
consecutivo (ha debuttato in Arena
eriodico indipendente
compagna del tenore veronese Giovanni Zenatello, nell’anno del Centenario, molto apprezzato nel
uno degli ideatori del Festival areniano.
ruolo di Ismaele
in Nabucco), Cristian Ricci viene
www.ilbassoadige.it
Sabato 28 giugno Aida con la regia
scritturato dalla Fondazione Arena per
di La Fura dels Baus, opera di nuova
il ruolo di Tibaldo nell’opera dei due
produzione che ha debuttato lo scorso
amanti veronesi. Tutto il nostro plauso
FONDATO NEL 1979
anno per il Centenario Areniano.
a questo intraprendente e bravo tenore
Repliche il 3, 6, 8, 15, 20, 23, 27, 29
nato a Este, allievo anche del nostro
luglio e 3 agosto. Alla realizzazione
Danilo Cestari, ideatore e direttore
scenografica di quest’opera hanno
artistico del Concorso Martinelli e
contribuito anche un’Azienda ed uno
Pertile di Montagnana , ultimamente
Studio Tecnico della nostra Bassa.
direttore artistico per le attività liriche
Direzione del M° Julian Kovatchev.
del Comune di Marsala, dove sarà
Non mancherà l’edizione storica
responsabile di un nuovo progetto per
1913 di Aida che si presenta dal 10
la formazione di giovani cantanti lirici
agosto (a 101 anni dalla prima) con Pavarotti al debutto in Arena nel 1972 siciliani.
repliche il 16, 24, 26, 31 agosto e 4, 7 settembre.
A completamento della stagione lirica la
Con la direzione del M° Daniele Rustioni e per le Fondazione Arena ha in cartellone altre tre serate
ultime 4 recite il M° Fabio Mastrangelo.
di spettacolo con inizio alle ore 22,00 nei giorni di
Regia e scene spettacolari di Franco Zeffirelli giovedì 17 luglio Placido Domingo canta Verdi,
anche per Turandot il 5, 9, 12, 16, 26, 30 luglio martedì 22 luglio Roberto Bolle & Friends e
e 2 agosto sotto la direzione del M° Daniel Oren sabato 9 agosto Carmina Burana di Karl Orff.
e per Madama Butterfly il 15, 22, 27, 30 agosto E’ quest’ultima una cantata scenica per coro e
e 2, 5 settembre con la direzione del M° Marco orchestra, mimi e ballerini e tre voci di soprano,
tenore e basso.
Armigliato.
Ivano Zanoli
Sesto titolo in cartellone Roméo et Juliette di
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periodico indipendente
INCUBO ONIRICO
(segue da pagina 1)
La posizione della Grecia rimane in bilico,
ma dalle parti di Francoforte fanno capire che
non si strapperebbero le vesti se la decisione
di Atene fosse quella di seguire l’Italia.
Insomma, meglio in meno ma buoni. In queste
ore il nostro Governo di rinascita nazionale
ha comunicato che in questo fine settimana
scatterà l’operazione ribattezzata “ritorno
alla lira”. La temporanea euforia con cui
parte della popolazione ha accolto la notizia
viene purtroppo contraddetta e silenziata dalla
sentenza dei Mercati finanziari: in pre-apertura
le quotazioni della nostra vecchia/nuova
valuta segnano un ribasso del 30% rispetto
all’euro, il listino azionario presenta una serie
di rinvii per eccesso di ribasso praticamente
senza soluzione di continuità, i nostri titoli del
Debito Pubblico non riescono a fare un prezzo
perché sui monitor compaiono solo proposte in
vendita e nessuna in acquisto. Qualche vecchio
operatore ricorda che nel lontano 1992, in
seguito alla svalutazione della lira nei confronti
del marco, la perdita all’inizio fu analoga ma
nel corso dei 3 anni successivi essa raggiunse
il 60%; e, preoccupato, osserva che allora
si trattava semplicemente dell’abbandono del
regime dei cambi fissi mentre ora ci siamo resi
protagonisti della distruzione di una unione
monetaria. Una coppia di pensionati, che ha
investito tutti i loro risparmi in Buoni del Tesoro,
chiede spiegazioni su quanto sta succedendo
allo sportello della loro Banca; l’impiegato,
imbarazzato, non sa cosa rispondere e
suggerisce ai due clienti attoniti di provare a
passare verso la metà della prossima settimana
sperando che nel frattempo la situazione si
sia chiarita. Nello stesso momento marito e
moglie, dall’aspetto decisamente più vispo
dei due signori anziani, si accomodano nello
studiolo di fianco, quello delle pratiche dei
prestiti e dei mutui, convinti che in termini reali
il loro debito residuo contratto per acquistare
casa si ridurrà, così come hanno promesso i
fautori del “ritorno alla lira”. Ben presto, le
parole del funzionario incaricato ammosciano
le loro certezze ed hanno l’effetto di una
secchiata d’acqua gelida: il loro mutuo, come
quasi tutti quelli stipulati nel corso di questi
anni, è indicizzato all’Euribor, quindi la rata si
rivaluterà in automatico caricandosi di tutto il
differenziale rispetto alla nostra valuta. Quasi
in contemporanea un piccolo imprenditore esce
infuriato dall’ufficio del Direttore: ha appena
appreso che il suo prestito è sì intermediato
dalla Banca, ma che l’erogante e’ un Istituto di
diritto europeo e quindi non verrà convertito
in lire e dovrà essere rimborsato nella valuta
originaria che ora viaggia al galoppo. Siamo
a lunedì, da oggi l’Italia ritrova la sua vecchia
moneta. I telegiornali di qualsiasi emittente,
le stazioni radio, i notiziari via internet e di
ogni altro mezzo di comunicazione aprono
tutti con la stessa notizia: per consentire una
transazione senza problemi dall’euro alla lira,
con decorrenza immediata vengono bloccati
i movimenti di capitali e le Autorità hanno
disposto la sospensione delle contrattazioni
a tempo indeterminato sul nostro Mercato
finanziario. Questo significa che non vi è
alcuna possibilità di vendere titoli, fondi di
investimento e ogni altra attività di risparmio
quotata sulla Piazza domestica e per lo stesso
periodo rimarranno inevasi i riscatti delle
polizze vita e previdenziali. Provvedimenti
della stessa natura riguardano i prelievi di
contante allo sportello o tramite bancomat
così come i pagamenti con moneta elettronica,
entrambi sottoposti a vincoli e restrizioni…..
Ma d’improvviso: “sono le 7 di lunedì 12
maggio”…la radiosveglia annuncia come al
solito l’inizio di un nuovo giorno e l’incubo
onirico per fortuna si dissolve, anche se rimane
il retrogusto di un sogno premonitore. Mancano
ancora quasi due settimane alle elezioni e il
popolo sovrano darà sicuramente prova di
raziocinio e responsabilità. O no?
Ignoranti, razzisti, bigotti, ubriaconi…
(segue da pagina 1)
Fin qui la leggenda. Poi, però, vai a leggere
le statistiche OCSE-PISA e scopri che gli
studenti veneti si collocano appena sotto la
mitica Finlandia nella lettura, di un soffio
sotto la Corea del Sud in scienze e un bel po’
sopra Germania, Finlandia, Canada e Austria
in matematica. Ma guarda un po’.
I veneti egoisti, con meno abitanti del
Lazio, donano quasi tre volte più sangue
all’Avis; non solo, ma spediscono ogni anno
12.500 sacche di globuli rossi per i malati
di alcune regioni che evidentemente non
riescono a raccoglierne a sufficienza dai
loro concittadini. Negli ospedali veneti, un
degente su dodici viene da fuori regione,
ed è in effetti abbastanza frequente, quando
si viene ricoverati, incontrare malati giunti
nel Veneto con “l’aereo della speranza”.
Quando c’è qualche calamità naturale, poi,
i primi che partono sono sempre i volontari
del Veneto che, per la cronaca, è una delle
regioni dove il volontariato è più diffuso (il
secondo posto dopo il Trentino Alto-Adige).
E già che parliamo di sangue, i veneti sono
stati chiamati a combattere tutte le guerre
prima dell’Austria, poi dell’Italia, e ci sono
sempre andati senza troppe storie, lasciandoci
le penne in quantità industriale: forse non tutti
sanno che a Sadowa, nel 1866, i veneti furono
il gruppo etnico che ebbe percentualmente
meno prigionieri e più morti e feriti, rispetto
alle perdite totali dell’armata austriaca; nella
prima guerra mondiale, i veneti, pur contando
pochissimi ufficiali di carriera, conquistarono
il maggior numero di medaglie dopo lombardi
e piemontesi.
I veneti “evasori” sono tra quelli che pagano
più tasse allo Stato centrale, e secondo una
recente statistica dell’Agenzia delle Entrate,
le province venete si trovano tutte nell’area
indicata come “pericolosità di evasione
bassissima”.
E a proposito di xenofobia, prima che la crisi
del 2008 ci stecchisse, il Veneto si trovava al
primo posto in Italia per l’integrazione degli
stranieri, e attualmente ospita nelle sue scuole
più di 90.000 figli di immigrati. Dai paleoveneti in poi, chiunque sia arrivato nel Veneto
per lavorare o comunque per portare qualcosa
di buono, è stato accolto a braccia aperte.
Pensiamo a Pietro Aretino, ad Aldo Manuzio,
a Galileo, a Sant’Antonio da Padova – che,
come è noto, era portoghese - ai musicisti
fiamminghi, ai pittori di ogni scuola e origine,
a generali umbri e danesi, a taglialegna
tedeschi e facchini bergamaschi, ai mercanti
ebrei, armeni, greci, turchi, persiani. Certo,
se poi uno arriva qui e ripete un giorno sì e
l’altro pure: “uffa che freddo; mamma mia
che schifo la nebbia; ah, il mio mare, ah il mio
cielo, ah il mio sole”, è logico che qualcuno,
magari perché quel giorno è di cattivo umore,
gli citerà il celeberrimo dialogo dei “Pitura
freska” dalla canzone “Oi ndemo veder i Pin
Floi”:
due tissie semibuone, semiscic, semivip,
semifrick che gridano:
“Io Venezia la odio!”
Domanda: “Perche’ odi Venessia?”
“Perche’ fa schifo!”
Domanda:
“Perché non te ne sei stata a casa tua?”
Gli emigranti veneti hanno fatto la ricchezza
di intere regioni, ad esempio del Brasile, e ci
sono andati con il passaporto in tasca, il
permesso firmato, il lavoro già pronto, non
si sono neanche sognati di sfruttare il welfare
del paese d’accoglienza, spesso, peraltro,
inesistente, hanno lavorato sodo, si sono
fatti apprezzare, si sono integrati meglio che
potevano, e soprattutto non hanno mai creato
niente di simile alle mafie siciliana, irlandese,
cinese e simili.
Purtroppo, neanche diecimila statistiche e
centomila ragionamenti bastano a smontare
un pregiudizio. A questo punto, mi viene
quasi da chiedermi perché l’Italia non ci
abbia già espulso dalla compagine nazionale
con l’accusa di manifesta indegnità.
Che non sia, per caso, proprio per “i schei”,
nella fattispecie, quei 20 miliardi in meno
di euro di differenza fra quello che il laido
Veneto paga di tasse e quello che lo Stato gli
restituisce sotto forma di servizi?
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HISTORICA LEGIO: “LA STORIA COME UN GRANDE PRESENTE”
“La storia è una guida alla ricerca dell’uomo” trovati direttamente sui campi di battaglia: nei
sosteneva una delle penne più raffinate che il boschi, in gallerie o sulle pietraie di alta quota”.
Secolo scorso ci ha regalato, il giornalista Enzo Ogni oggetto, dunque, racconta la sua storia ma
Biagi. Ed è, per l’appunto, questo intramontabi- soprattutto quella dei suoi scopritori: dall’emole sentimento di ricerca e passione per l’uomo zione di trascorrere giornate intere a camminare
che odierni Ulisse hanno partorito un’ Associa- in montagna lontani da sentieri e comodi paszione il cui scopo è la ricerca storico-militare saggi, alla fatica, al sudore, al peso dello zaino
e la raccolta dei cimeli della Grande Guerra e per giungere all’irrefranabile entusiasmo quandella Seconda guerra mondiale. Al Forte di Ri- do dal terreno si scorge un pezzo della storia
voli veronese, da un paio di mesi, è operativa dei nostri padri. Successivamente Zamana ha
l’associazione
culturale
lanciato un appello (ai priHistorica Legio, nata a Covati ed agli enti) affinché
stermano un paio di anni fa
“chiunque conservasse in
e composta da preparati
cantina o in soffitta, letgiovani uniti dalla passiotere, cartoline, materiale
ne per la storia militare
fotografico, o altri oggetti
locale. L’Amministraziodi vita quotidiana al fronte
ne comunale, ancora nel
prenda contatti con l’Assomese di Aprile, ha affida- Una sala del Museo della Grande Guerra
ciazione ai seguenti recato al gruppo alcuni locali all’interno del Forte piti:(334.692.6712, [email protected]).
che porta il nome di un generale dell’impero “Historica Legio è stata abilitata dalla Regione
austriaco (Wohlgemuth), perché - in stretta sim- a organizzare corsi per il rilascio del patentino
biosi con il museo militare Walter Rama - potes- di cercatore di cimeli di guerra e sta avviando un
se curare l’ampliamento dell’area espositiva (a laboratorio per il restauro dei reparti. Su questo
metà giugno verranno inaugurate nuove sale) e lodevole e parsimonioso lavoro dell’associaziocollaborare per fornire visite guidate del museo. ne Historica Legio, mi vengono alla mente le
“All’interno del sito”- ha spiegato Matteo Za- parole di Ugo Foscolo: “Credo che il desiderio
mana, Vicepresidente di Historica Legio -“sono di sapere e ridire la storia de’ tempi andati sia
esposti reperti bellici impiegati durante la pri- figlio del nostro amor proprio che vorrebbe ilma guerra mondiale. Questi oggetti sono stati ludersi e prolungare la vita unendoci agli uomi-
ni ed alle cose che non sono più e facendole di
nostra proprietà”. È grazie a queste sentinelle
della memoria se non abbiamo ancora smarrito quei sentimenti di civiltà che ci sorreggono
e ci fanno da bussola nel viver quotidiano. Una
carezza ad un vecchio cimelio, scavare a mani
nude sulla fredda terra per riportare alla luce un
brandello della nostra memoria è compiere un
atto eroico ed oltrepassare la “linea d’ombra”
conradiana che ci permette non solo di onorare
il nostro passato ma soprattutto di porre solide
basi al nostro futuro.
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Negli ultimi tre anni c’è stato un aumento del 25% con una media dell’8% annuo. I paesi che si affacciano
sul Mediterraneo hanno la massima incidenza di bambini obesi. L’Italia è al primo posto. Sono in aumento
i super obesi, ovvero le persone dal peso superiore ai 130 chili.
Sia il sovrappeso che l’obesità sono legati ad un certo numero di patologie, come quelle cardiovascolari,
il diabete, l’ipertensione ed altri dismetabolismi.
Il sovrappeso è legato a:
1. Eccesso calorico
2. Ridotta o assente attività fisica
3. Bassa qualità del cibo
4. Convinzioni culturali
5. Aspetti psicologici dell’alimentazione
6. Patologie intercorrenti
La quantità di cibo ingerito ogni giorno è decisamente superiore al fabbisogno della maggior parte delle
persone. Anche secondo un calcolo meramente calorico il cibo risulta essere in eccesso. La ridotta
attività fisica implica un rallentamento del metabolismo per cui gran parte della popolazione assorbe e
deposita l’eccesso calorico.
L’attività fisica è parte fondamentale della nostra vita quotidiana. Una struttura come la nostra, in cui
predominano ossa muscoli e articolazioni, è destinata al movimento. Rallentare o impedire il movimento
significa, in ultima analisi, rallentare il metabolismo, ovvero la velocità con cui corpo ottiene energia dalla
digestione dei cibi. Da queste premesse nasce l’innovativo metodo Dimagrante, Drenante e Tonificante
Dimabiodiet®.
Si tratta di un metodo innovativo indicato per persone in sovrappeso e obese, con problemi di silhouette,
nei casi di adiposità localizzate e presenza di ipotonia muscolare e del sottocutaneo, grazie all’importante
azione sul collagene.
I risultati (perdita di massa grassa, incremento della massa
magra, perdita dei liquidi in eccesso) sono facilmente raggiungibili
grazie alla particolarità del metodo che vanta tra gli effetti
positivi assenza di fame e di stanchezza, protezione della massa
muscolare e riduzione mirata delle adiposità localizzate. Il metodo
è composto da tre moduli: modulo extra, modulo intensivo
e modulo ipocalorico, e prevede l’assunzione di integratori
alimentari ad elevato indice qualitativo, sicuri e senza glutine.
La parafarmacia è concessionaria esclusiva della dieta
Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
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periodico indipendente
BIBLIO FILIA - ALLA SCOPERTA DEI LIBRI di Sergio Bissoli - Parte 36
I GRANDI SCRITTORI ITALIANI DIMENTICATI
CICOGNANI BRUNO (Firenze 1879 - 1971)
COMPAGNO DI PANCHINA
Tratto dalla raccolta di racconti: L’OMINO CHE
HA SPENTO I FUOCHI (Editore Treves, 1937).
Fu su una panchina macchiata di licheni, in
un viale traverso di questo giardino che, dopo
essermi seduto mi trovai accanto un omino
curioso che somigliava stranamente a me. Ma
più vecchio, più rappacificato, senza il brillio
negli occhi, con un sorriso dolce, con una
malinconia che non fa più male. Era vestito
proprio come me: il cappello dello stesso tipo,
il soprabito dello stesso taglio; si sarebbero detti
i miei stessi vestiti invecchiati, addosso a lui.
Egli mi sorrise con quel suo sorriso dolce di
malinconia, come a un conoscente antico che si
ritrova dopo lungo tempo. Io gli restituii il saluto, cercando dentro di me chi poteva mai essere.
E mi sembrava uno che ho conosciuto, ma non
saprei dir come, nè dove.
“Non mi riconosci?” Aveva
la mia stessa voce; che effetto
riconoscere la propria voce
nella voce di un altro. “Ti
ricordi quando eri bambino e
correvi con il cerchio, qui, in
questo viale, intorno alla vasca
di Nettuno? Tua madre sedeva
su questa panchina lavorando
all’uncinetto, e ogni volta che
le passavi davanti correndo ti faceva cenno di
andare più piano.
Io lo guardai anche più fissamente e fu come
se mi guardassi in uno specchio che mi facesse
più vecchio.
“Ti ricordi quando eri innamorato di una
ragazzina che aveva dei gorgheggi nella sua
voce di allodola? Ti ricordi? E quando la udivi,
dall’altra parte del prato, ti fermavi facendoti di
in collaborazione con
società ideatrice e organizzatrice di
ConosCiamo
la birra
artigianale
italiana
gioVeDì
22/29 maggio 2014
ore 20.00
Castello beVilaCQUa - beVilaCQUa (Vr)
Serata/degustazione con birre artigianali italiane di qualità
birre selezionate tra i birrifici:
estense, Vecchia orsa, mastro
matto, raniera, rattabrew, morgana,
trevigiano, bruton
Costo della serata: euro 25,00.
Info e Iscrizioni:
Castello Bevilacqua, via Roma 50, Bevilacqua (Verona)
tel.0442.93655 - [email protected]
Info: Officina eventi & comunicazione
www.birranostra.it [email protected]
È un appuntamento
birra nostra
on the road
birranostra
(Gli organizzatori non si assumono responsabilità in caso di variazioni al programma)
I Corsi di degustazione birre artigianali di
qualità Birra Nostra si tengono in collaborazione con i migliori locali italiani. Coinvolgono
i birrifici locali con mastri birrai che spiegano
il lavoro che sta all’origine delle birre da loro
create e vogliono essere anche un momento
di confronto e di scambio tra consumatori
e professionisti, oltre che di valorizzazione
delle tipicità italiane. È un modo per entrare
in contatto con una realtà nuova e stimolante, un’occasione di incontro ma anche di
convivialità e cultura.
Birra Nostra propone da anni questi Corsi
allo scopo di avvicinare il pubblico ad un
prodotto – la birra artigianale – ancora poco
conosciuto, ma che da qualche anno si sta
brace e poi bianco. Ti ricordi?”
Chi poteva essere quell’uomo che
risvegliava in me così vivi ricordi?
Chi poteva essere, uno dei miei
compagni di allora? Ma quale? Gli
chiesi: “Perchè mi dici tutto questo?”
“Perchè tu non ricominci a farti
illusioni. La tua vera età è questa
mia età; il tuo vero essere è questo
che mostro io. Il frutto della tua vita
è un personaggio come me. Credi che possa
per te rinnovarsi l’incanto felice? C’è un modo
solo ora, di vivere, per te: quello di accettare la
verità. Ma poichè la verità è morte, accetta le
illusioni come illusioni. Illusione, come è tutta
la vita del sesso, tutta la vita dello spirito. E sorridendo serenamente, impara a spegnere uno ad
uno, dentro di te, gli effimeri fuochi. Io, vedi,
sono l’omino che li ha spenti tutti.”
imponendo all’attenzione generale grazie al
grande interesse che raccoglie attorno a sé.
La birra artigianale italiana di qualità è infatti
un prodotto che si sta anche diffondendo nel
mondo, grazie alla creatività dei birrai italiani
che rendono la birra unica nel panorama
internazionale perchè non ancorata a scuole
di pensiero o a criteri produttivi standardizzati. Il Corso Birra Nostra on the road si terrà al
Castello Bevilacqua nelle serate di GIOVEDì
22 e 29 MAGGIO 2014, a partire dalle ore
20.00; ad ogni serata si degusteranno quattro
birre di altrettanti birrifici artigianali.
Info e Iscrizioni presso
Castello Bevilacqua - Via Roma, 50 - Bevilacqua (VR)
Tel. 0442.93655 - [email protected]
Con il Cantastorie Otello Perazzoli
Sabato 28 Giugno 2014 ore 20.30
Presso il Circolo “NOI” Via Amedeo di Savoia, San Zenone
Minerbe
E mi so’ Zugno che tagio
Perché tagio in la campagna
Il formento e la segala;
e mi posso più de Magio.
E mi so’ Zugno che tagio
Seguirà il risotto e …
Circolo Culturale “TerraNostra” e Circolo “NOI” - Parrocchia di San Zenone
Con la serata “par siori e par pitochi”
prosegue il consueto appuntamento
annuale con cui il Circolo Culturale
“TerraNostra”, in collaborazione con il
Circolo NOI di San Zenone, ripercorre
aspetti tipici della nostra tradizione
della Bassa Veronese e della Civiltà
contadina in generale.
Con ciò si vuole soprattutto rendere
ancora una volta omaggio a Dino
Coltro e mettere in risalto quello che
Dino con le sue raccolte ha saputo fare,
cioè cogliere ed esaltare l’originalità
della Civiltà contadina che consiste
nell’aver rielaborato, in una visione
unitaria della vita, del lavoro, della
realtà e della «coscienza», i vari aspetti
magico-pagani o magico-cristiani con
un profondo senso del sacro e del
divino. A questo sentimento “religioso”
di credenze e di pratiche esorcizzanti,
restano legati pochi miti che ancora
rimangono nel fondo della coscienza
popolare come relitti sommersi e dei
quali si conservano delle immagini
sbiadite. Dino Coltro ha raccolto le
cante, come le fole, i proverbi, le storie,
i miti, che costituivano la “letteratura
dei poareti”, una sorta di “altra cultura”
di coloro che alla scuola con le classi
c’erano andati poco, ma che avevano
frequentato la scuola dei campi, dei
filò nelle stalle, delle aie, delle risaie,
delle osterie. I pitochi avevano le cante,
tante, tantissime e quest’anno saranno
proposte sia ai siori che ai pitochi dal
cantastorie Otello Perazzoli.
Ornella Princivalle
Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
periodico indipendente
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I BAMBINI E L’ARTE: UN BINOMIO VINCENTE
Non c’è dubbio.
Bambini e arte sono
un binomio da proteggere, per garantire ai più piccoli una
crescita equilibrata
e, magari, per creare
nuovi talenti.
Con matita e
colori i bambini
imparano a vivere e crescono con più equilibrio, acquistano consapevolezza di sè e del
mondo esterno. Inoltre un bambino (ma anche
un adulto) creativo è un bambino felice. Una
verità che sintetizza il valore del rapporto
speciale fra bambino e arte, intesa sia come
opera da fruire da spettatore, sia come attività
da svolgere in prima persona, attraverso il
disegno e ogni altra modalità di espressione
artistica.
Chiunque abbia visto un bambino disegnare
o creare una forma con il das o con il pongo
sa bene quanto queste attività rappresentino
una fantastica opportunità per i più piccoli di
esprimere non solo i propri pensieri, ma anche
le proprie emozioni.
Numerosi studi, infatti, negli ultimi decenni, hanno confermato l’importanza cruciale
dell’arte nello sviluppo psico-fisico dei bambini nelle prima infanzia, dividendo i suoi effetti
benefici in quattro macro categorie: motorio,
cognitivo, sociale ed emotivo.
Se da una parte, infatti, indirizzare il tratto di
una matita o sagomare un cartoncino migliora
le funzioni motorie di un bambino e favorisce una prima coordinazione occhio-mano,
dall’altra gli insegna a sviluppare la capacità
di risoluzione dei problemi e a elaborare una
prospettiva multipla della realtà, attraverso un
processo di scoperta del “come” e del “perchè” delle cose.
Al tempo stesso i bambini imparano a
sviluppare competenze sociali, scoprendo il
concetto di “qualità” ( da affiancare a quello
di “quantità”) e il valore del “diverso”. Infine
sono incoraggiati a trovare il linguaggio visivo migliore per esprimere i propri sentimenti,
migliorando così le proprie capacità comunicative.
Non tutti i bimbi condividono la stessa facilità di espressione verbale. La progettualità
creativa offre loro una valida alternativa alle
parole, per comunicare agli altri cosa pensano
e cosa provano.
Gli esperti concordano, inoltre, che prima
di essere posto di fronte ad un’opera d’arte,
un bambino debba sperimentare le tecniche,
gli strumenti e le regole in modo da essere in
grado, in un secondo momento, di leggerne i
messaggi. Alcuni esperti sostengono che i più
piccoli devono divenire protagonisti dell’opera d’arte, cioè devono essere in grado di
comprenderla senza il bisogno di un operatore
intermediario. Anche perchè bambini e adulti
hanno modalità differenti di vivere l’opera
stessa e non potrebbero mai capirsi.
Ma nonostante l’importanza dell’arte e della
creatività per l’infanzia sia una verità assoluta,
entrambe sono ancora oggetto di scarso interesse da parte delle istituzioni, che tendono a
porre le discipline artistiche in secondo piano
all’interno dei programmi educativi scolastici.
Una mancanza che, secondo il critico d’arte e
giornalista Philippe Daverio, ha una spiegazione storica: “E’ da poco che l’umanità ha
iniziato ad interessarsi ai bambini.
Lo sviluppo di una corretta sensibilità nei
confronti del mondo dell’infanzia inizia in
Germania con i fratelli Grimm. Poco dopo,
all’inizio del ventesimo secolo, parte la grande
ricerca dell’origine dei linguaggi, parallelamente agli studi di Sigmund Freud sulla psicanalisi. Nello stesso periodo, infine, moltissimi
artisti sviluppano la loro arte scavando nel
proprio io, nell’ottica di riportare alla luce la
visione della realtà tipica dell’infanzia”.
Un’ulteriore conferma del legame indissolubile e prezioso tra bambino e arte, da stimolare, favorire e, se possibile, conservare intatto
anche da adulti.
Conservare lo spirito dell’infanzia dentro
di sè per tutta la vita vuol dire conservare la
curiosità di conoscere, il piacere di capire, la
voglia di comunicare.
Mariapia De Carli
Se volete esprimere il vostro parere su questo o
altri argomenti trattati in precedenza mandatemi
una mail a: [email protected]
STORIA DELLA LIRA di Pierantonio Braggio - Parte 5
(segue dal numero precedente)
• Nel 1903, costavano: una rivista, 10 centesimi;
una crema da viso, lire 1,30; una confezione di
cipria, lire 1,30; un pezzo di sapone, 80 centesimi;
una lampada ad acetilene, lire 2,50; un fonografo
(giradischi), 12 lire; una confezione di crema per
il seno, 6,70 lire; una pipa, 3,50 lire; un ingrandimento di fotografia, 15 lire; una bicicletta, da 120
a 275 lire; una confezione di crema per emorroidi,
5 lire; un orologio da tasca svizzero, 20 lire; lo
stesso orologio in oro puro, dalle 80 alle 150 lire;
una macchinetta per gelati da casa, lire 2,75; una
macchina per la preparazione in casa di spaghetti,
12 lire; un ventaglio automatico, lire 1,50, e una
cravatta, forse di qualità, 17 lire…
• Fra il 1935 ed il 1944, il Regno d’Italia emette
biglietti, riportanti anche il fascio, nei tagli da 1,
2, 5 e 10 lire. Dal 1926 al 1943, escono biglietti
della Banca d’Italia, pure portanti il fascio, nei
tagli da 50, 100, 500 e 1000 lire.
• Da notare che, Banca d’Italia operante, i biglietti da 1, 2, 5, 10 e 25 lire portano di massima
le scritte, alternativamente, “Biglietto di Stato”,
“Regno d’Italia”, “Buono di Cassa”, “Italia”,
“Repubblica Italiana” – è, quest’ultimo, il caso
del 500 lire 1979 –, mentre tagli più grossi, fino al
500.000 lire del 1997, portano la denominazione
“Banca d’Italia”. I primi, infatti, come le monete,
sono emessi dal Ministero del Tesoro, gli altri
dalla Banca d’Italia stessa. Il 50 lire degli anni
Quaranta, pezzo di un certo valore in quel tempo,
era di competenza della Banca d’Italia; il 500 lire
repubblicano, di cui sopra, è emissione del Tesoro,
e, quindi, biglietto sì, ma, da equipararsi, data la
svalutazione verificatasi nel corso degli eventi, ad
una semplice moneta metallica, da 500 lire…
• Il 18 agosto 1926, entra in vigore la cosiddetta
“quota 90”, per cui, con decisione governativa, per
nulla in linea con la buona finanza e con la buona
economia, la sterlina inglese è cambiata ufficialmente a 90 lire italiane e non più, quindi, a 125
lire, come da quotazione di mercato. Conseguenze
negative e positive a parte, il motivo di tale operazione, una rivalutazione, è di dimostrare che l’Italia dispone, fra l’altro, onde imporsi nel novero
delle potenze mondiali del tempo, anche di una
moneta forte.
• Banconote in lire, sono emesse, fra il 1938 ed
il 1939, con la denominazione “Banca d’Italia”
e con la scritta in rosso, posta sul margine superiore del dritto, “Serie speciale Africa Orientale
Italiana”, ossia, per la circolazione in Etiopia,
Eritrea e Somalia, nei tagli da 50, 100, 500 e 1000
lire.
Vengono, poi predisposte, nel 1944, banconote da
50 e 100 lire per il “Governo delle Isole Italiane
dell’Egeo”, alla fine de secondo conflitto mondiale, restituite alla Grecia.
• 1943-1946: vengono emesse da inglesi, a fine
1943, banconote in sterline (British Military
Authority), sostituite, successivamente, da banconote in lire, dette “AM-Lire” – Lire dell’Allied
Military Currency - nei tagli da 1, 2, 5, 10, 50, 100,
500 e 1000 lire, laddove, le quattro ultime, hanno
aspetto e formato delle banconote in dollari.
• Dal 1946 - oggi: varie sono le coniazioni repubblicane per la circolazione in lire, nei valori di 1, 2,
5, 10, 20, 50, 100, 200, 500 (bimetalliche) e 1000
lire (bimetallico). Importanti, straordinari i pezzi
in argento da 500 lire, Caravelle (1957-2001) di
Pietro Giampaoli e Guido Veroi; Unità d’Italia
(1961); Dante (1965) e quello da 1000 lire, Roma
capitale (1970), commemorativi destinati pure alla
circolazione. Ogni anno, comunque, e sino al 2001,
sono coniati pezzi celebrativi in argento ed in oro
in lire, unicamente per il collezionismo.
• 1946-1947: l’Italia, con la sua lira, entra nel
consesso di “Bretton Wood”, del Fondo Monetario
Internazionale e della Banca Mondiale degli investimenti. I primi biglietti prettamente repubblicani
escono, nei tagli da 500 e da 1000 lire, a partire dal
1947, seguiti, quindi, nell’arco di cinquantaquattro
anni, dai biglietti da 2000, 5000, 10.000, 20.000,
50.000, 100.000, 200.000 e 500.000 lire, nelle loro
diverse varianti.
• In fatto di banconote, e limitandoci ai tagli alti,
nel 1947, sono posti in circolazione “titoli provvisori”, in formato un po’ più lungo e più grande d’un
normale assegno, da 5000 e da 10.000 lire, seguiti
dalle relative banconote da 5000 (1947-1961) e da
10.000 lire (1946-1950). Ma, a Repubblica ormai
navigata, nel 1950, escono un biglietto da 500 lire
ed uno da 1000 lire, con vignetta e formato in uso
sotto la monarchia, pur con qualche variante.
(continua nel prossimo numero)
Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
8
periodico indipendente
TAVOLARA E DEPERO, LA MANIFATTURA DELLE CASE D’ARTE
Per la prima volta, a Rovereto, un confronto tra l’artista sardo Eugenio Tavolara
e il maestro trentino Fortunato Depero.
Una conversazione ideale, attraverso le
opere, alla ricerca delle similitudini tra
due artisti che, negli stessi anni, superarono i confini tra i diversi linguaggi
della creatività. Eugenio Tavolara (Sassari
1901-1963) e Fortunato Depero (Fondo
1892 – Rovereto 1960) forse non si incontrarono mai, ma negli stessi anni e in
luoghi diversi portarono avanti una ricerca artistica e stilistica simile, protagonisti di prim’ordine tra gli artisti dediti
alle arti applicate e al design contemporaneo. L’occasione per un
confronto ideale è data oggi dalla grande mostra allestita nella
Casa d’arte futurista Fortunato Depero, unico museo fondato da
un futurista con sede a Rovereto, nella quale, dal 17 maggio al
14 settembre, le opere dell’artista sardo e del trentino dialogano.
Il progetto presenta al pubblico opere scelte di Eugenio Tavolara e
progetti, marionette e sculture di Fortunato Depero in un colloquio
inedito intorno alle suggestioni del folklore e delle avanguardie di
inizio secolo.
Il progetto de La Casa d’Arte Futurista Depero è dissacrante e profetico:
innovazione, ironia, abbattimento di ogni
gerarchia nelle arti. L’edificio si trovava
nell’elegante centro storico della Rovereto
medioevale. Depero, un vero pioniere del
design contemporaneo, curò personalmente
ogni dettaglio: i mosaici, i mobili, i pannelli dipinti. Morì nel 1960, poco dopo
l’apertura. Il 17 gennaio 2009, in occasione
del centenario del Futurismo, il Mart ha
dato una seconda vita a Casa Depero. Un
complesso restauro, firmato dall’architetto
Renato Rizzi, ha recuperato le zone originali progettate dall’artista,
completandole con due nuovi livelli ispirati direttamente al gusto di
Fortunato Depero. Dentro si possono ammirare, esposti a rotazione,
circa 3000 oggetti lasciati dall’artista alla città, fra dipinti, disegni,
tarsie in panno, grafiche e giocattoli.
Federica Tirapelle
Rovereto - A Casa Depero - 17 maggio 2014 / 14 settembre 2014
L’ITALIA IN CONCORSO A CANNES CON “LE MERAVIGLIE” DI ALICE ROHRWACHER
C’è una certa dose di speranza dopo le recenti consacrazioni del cinema nazionale
con l’Oscar a Sorrentino. Del
resto Cannes aveva subito
portato fortuna a “La grande
bellezza” vista l’accoglienza
e i successivi premi.
Alice Rohrwacher è una
delle nostre registe più giovani e interessanti dopo l’esordio con “Corpo celeste”.
Certamente sul tappeto di
Cannes ci sono dei mostri
sacri: addirittura Jean Luc
Godard, 84 anni, che presenta “Adieu au Langage”
in 3D; David Cronenberg
con “Maps To the Stars”; Kean Loach con
“Foxcatcher”. Tra i 18 registi del Concorso,
però, ci sono anche degli
autori “nuovi” della cinematografia come Hazanavicius, Miller, Tommy Lee
Jones. Sarà una competizione stravagante di quelle a
cui Cannes ci ha abituato
da tempo. Un’altra italiana presente a Cannes, nella
sezione Un certain regard,
sarà Asia Argento che, non
nuova al Festival, propone
come regista “Incompresa”
con Charlotte Gainsbourg e
Gabriel Garko.
Qualche parola su “Le meraviglie” che uscirà in Italia
il 22 maggio. Nel cast la
sorella Alba Rohrwacher e Monica Bellucci.
E’ un film rurale ambientato in un clan di
Continuano nel mese di
giugno in Sala Maffeiana
dell’Accademia Filarmonica di Verona in via Roma
n°1e, gli incontri preparativi
alla finale del 2 agosto 2014
del Festival Scaligero Internazionale Maria Callas. Il 6
giugno alle ore 17,00 “Donna
allo schermo” con il critico
musicale Silvia Campana in
una carrellata di documenti
e interviste di Maria Callas, compresi anche i ruoli
di attrice nel film Medea di Pasolini. Il 10 giugno alla
stessa ora pomeridiana “Omaggio a Franco Zeffirelli”
con l’intervento di Enrico Groppali, autore e critico
musicale e biografo ufficiale del Maestro. Il ciclo si
conclude il 13 giugno con “Maria Callas. Verona
1947”, nei racconti di vita vissuta a cura di Gianni
Villani, critico musicale del quotidiano L’Arena. Il 2
agosto 1947 Maria Callas debuttava in Italia all’Arena
di Verona in Gioconda.
Ivano Zanoli
L’UOMO STATUA
A COLOGNA VENETA
L’artista di strada Walter Bassanese di Montecchio Maggiore era
presente alla Festa dei Fiori di
Cologna Veneta con una originale
performance.
Sergio Bissoli
apicoltori. L’estate di quattro sorelle capeggiate da Gelsomina, la primogenita, l’erede
del piccolo e strano regno che suo padre
ha costruito per proteggere la sua famiglia
dal mondo “che sta per finire”. È un’estate
straordinaria, in cui le regole che tengono
insieme la famiglia si allentano: da una parte
l’arrivo nella loro casa di Martin, un ragazzo
tedesco in rieducazione, dall’altro l’incursione nel territorio di un concorso televisivo a
premi, “il paese delle Meraviglie”, condotto
dalla fata bianca Milly Catena. Gelsomina è
interpretata da Maria Alexandra Lungu, un
debutto sorprendente. Il film è stato prodotto
dalla Tempesta di Carlo Cresto-Dina, a basso
budget e con molto coraggio. Significativo
l’apporto della costumista Loredana Buscemi, come la canzone “T’appartengo”, singolo
di Ambra Angiolini del ’94.
Roberto Tirapelle
40° anniversario di matrimonio
Domenica 11 maggio Facchini Renato e
Filippini Maria Gloria hanno festeggiato il
loro 40° anniversario di matrimonio. Al termine della santa messa si sono recati presso
il giardino del ristorante Da Zonaro dove ‘i
Selvadeghi’ hanno offerto loro il rinfresco.
G.M.
periodico indipendente
Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
Spalanchiamo all’estate
le porte del Castello
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Al Castello Bevilacqua mistero e delitti non vanno in vacanza con l’arrivo dell’estate e ti
aspettano Venerdì 23 maggio alle ore 20.30 con la Cena con delitto “Morte al ristorante”. Per chi ama il mistero e l’intrigo questa è la serata giusta per diventare veri e propri
detective alla ricerca dell’assassino. Gli ospiti di ogni tavolo diventeranno una squadra investigativa in competizione con le altre. Visitando la scena del delitto, studiando la trama della
storia e interrogando i personaggi implicati, dovranno scoprire il colpevole.
A completare la serata il menù studiato dai nostri chef, i quali propongono piatti che sempre
rispecchiano la tradizione, dando però un’interpretazione innovativa della cucina veneta.
Morte al ristorante
Venerdì 23 maggio 2014 – ore 20.30
Antipasto
Misticanza con pesche nettarine e trancetti di trota affumicata
con olio aromatizzato al pompelmo rosa
Primi piatti
Tortelli ai crostacei con ragout di mare e pomodori datterini profumati al basilico
Secondo piatto
Filetto di salmerino con semi di sesamo su vellutata di piselli
Dessert
Meringata alle ciliegie
Caffè, acqua, vino in bottiglia
Costo a persona € 49,00
compresi acqua e vino (su prenotazione)
Da non perdere anche la festa dedicata all’inizio della tanto attesa estate venerdì 20 giugno
alle ore 20.30. Presso il meraviglioso Giardino dei frutti del Castello Bevilacqua si svolgerà
un Garden Party dove poter cominciare ad assaporare il tepore dell’estate degustando ottimi
piatti sotto la luce delle stelle. Una serata affascinante in un luogo suggestivo, come solo un
giardino in un Castello può essere, e un ricco e succulento menu da degustare in compagnia
con gli amici o in famiglia.
BENVENUTA ESTATE
Garden Party, animazione e tanta voglia d’estate
Venerdì 20 giugno 2014 - ore 20.30
Antipasto
Salumi composti da Crudo di Montagnana, Coppa Piacentina DOP stagionata sei mesi,
Pancetta Piacentina e Strolghino di culatello abbinati a sott’aceti
Tartare di Fassona Piemontese
Primi piatti
Tortelli di Valeggio al burro fuso
Secondo piatto
Tagliata di Manzo Piemontese Fassona ai ferri con patate arroste e insalatina estiva
Dessert
Insalata di frutta fresca con ricca selezione di gelato alle creme e frutta
con angolo di piccola pasticceria
Caffè, acqua, vino in bottiglia
Costo a persona € 49,00
compresi acqua e vino (su prenotazione)
• Cena con delitto “Morte al ristorante” 23 maggio 2014, ore 20.30 • Corso sulla Birra artigianale 22 e 29 maggio 2014, ore 20.00
• Benvenuta estate 20 giugno 2014, ore 20.30 • Cena con delitto “L’Ispettore L. Volpe” 27 giugno 2014, ore 20.30
Il Relais Castello Bevilacqua è la vostra
nuova destinazione nel cuore della storia.
Regalatevi un soggiorno in una delle 7
splendide junior suite, e scoprite i nostri
pacchetti Classic, Romance, Wellness e
Gourmet.
Il ristorante “All’Antica Ala” vi aspetta tutti
i giorni dal lunedì sera alla domenica, per
un viaggio nel gusto attraverso i sapori e le
tipicità della tradizione locale, in un’ottica
di valorizzazione dei prodotti del territorio.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0442 93655 - [email protected] - www.castellobevilacqua.com
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Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
periodico indipendente
di Montagana
FilialeFiliale
di Montagnana
Tel. 0429 179300
[email protected]
Filiale di Terrazzo
Filiale di Albaredo Tel. 045 7000200
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di Urbana
Filiale di Bevilacqua Tel. 0442 93622
Filiale di Cerea
[email protected]
Filiale di Bonavicina Tel. 045 7155199
Filiale di Casale Di Scodosia
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Filiale
di Bovolone
Tel. 045 6902097
Filiale
di Bovolone
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Filiale
di Merlara
Filiale di Casale
di Scodosia
Tel. 0429 878000
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Filiale di Legnago
Filiale di Cerea - Tel. 0422 320745
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Filiale
di Megliadino San
Filiale di ColognaFidenzio
Veneta - Tel. 0442 411624
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Filiale
di SanaiPietro
Di045
Legnago
Filiale di Cologna
Colli - Tel.
6152033
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Filiale di Isola della Scala - Tel. 045 6631266
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Filialedidi
Minerbe
Filiale
di Bevilacqua
Filiale di Roveredo
Guà
- Tel. 0442 468511
Filiale
di Legnago
- Tel. 0442 631603
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Filiale di Bonavicina
Filiale di San Bonifacio
Filiale di San Bonifacio - Tel. 045 7611900
Filiale di Lonigo - Tel. 0444 437031
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Filiale
di Cologna Veneta
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San Giovanni Lupatoto
Filiale di S. Giovanni Lupatoto - Tel. 045 8753684
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di Verona
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FilialeFiliale
di S. Pietro
di Legnago - Tel. 0442 28900
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di Minerbe - Tel. 0442 641777
di Santo Stefano di
Filiale di Villafontana
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Zimella
Filiale di S. Stefano di Zimella - Tel. 0442 490192
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- Tel.
0429Scala
85474
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di Isola
Della
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di Porto Mantovano
Filiale
di
Roveredo
Di
Gua’
Filiale di Terrazzo - Tel. 0442 95777
Filiale di Megliadino S. Fidenzio
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di Lonigo
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841184 - [email protected]
Filiale di Villafranca
Filiale di
Urbana - Tel. 0429 878787
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Filiale di Pressana
Filiale di di
Verona
- Tel. 045 8059611
Filiale di Padova - Tel. 049 656480
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Colognola
Ai Colli
Filiale di Nogara
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Villafranca
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Filiale di Porto Mantovano - Tel. 0376 1724100
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Filiale di Pressana - Tel. 0442 85766
Filiale di Villafontana - Tel. 045 7146155
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periodico indipendente
Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
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PARIDE DA CEREA FINALMENTE A PORTATA DI MANO
LE SUE CRONACHE VERONESI PERFETTAMENTE DECIFRATE E PUBBLICATE
Solamente il fatto che, girando per Verona o in qualche
paesetto della provincia, capiti di leggere via Paride da
Cerea, è sufficiente per dire: ne ho sentito parlare, senza,
tuttavia, per la superficialità, che talvolta ci domina,
approfondire chi mai tale personaggio sia stato… Dal 5
maggio 2014, una tale considerazione non è più accettabile,
perché l’opera di Paride da Cerea, notaio (ca. 1200-1277),
è stata posta in piena luce dall’importante lavoro del prof.
Renzo Vaccari, curatore dell’opera - che concerne la più
importante cronaca esistente, riguardante la città di Verona
e il suo territorio - e dalla Fondazione Fioroni, Legnago,
che ne ha promosso l’edizione critica e la pubblicazione.
Si tratta delle Antiche Cronache veronesi, che descrivono cinque secoli di
storia, da poter leggere, oggi, nel dialetto parlato nella città dell’Adige al
tempo della Repubblica di Venezia. In vero, non tutte le cronache contenute
negli 8 volumi (1500 pp.), che le raccolgono, sono di Paride. Egli, infatti,
ne ha iniziato la stesura nel 1115 e l’ha continuata sino a tutto il 1277, con
riferimento agli avvenimenti del periodo dell’età comunale, mentre due
autori anonimi le hanno portate oltre, toccando i periodi 1278-1375 - età
scaligera -, 1376-1446 - dominazione viscontea e veneziana, nonché 14471521 (autore: forse, il veronese Giacomo Rizzoni) - Guerra di Cambrai,
con l’invasione del territorio veneto, da parte di truppe francesi, spagnole e
tedesche, fino alla riconquista da parte del veneziano Doge Andrea Gritti.
Il citato e attento prof. Vaccari, per potere offrire al pubblico in modo
intelligibile i testi di Paride da Cerea e degli anonimi,
che ne hanno continuato l’opera, ha visionato, riprodotto
e studiato, in oltre un ventennio di pazienti ricerche,
tutti i manoscritti della cronaca, sparsi nelle maggiori
biblioteche europee (Oxford, Aix-en-Provence, Città del
Vaticano, Firenze, Parigi, Verona e Padova, fra le tante).
Visionati, dunque, in maniera capillare, con varianti testuali
e linguistiche, sono stati 15 manoscritti in volgare veronese
o veneto; 6 frammenti e 13 manoscritti in lingua latina,
dando origine ad un risultato straordinario, che rende
finalmente fruibile al grande pubblico uno dei testi più
importanti per la secolare storia di Verona e del Veneto:
elemento-chiave, per la comprensione di vicende e di momenti fondanti di
cinque secoli, tra il Medioevo e un lungo, importante e glorioso periodo di
vita della Repubblica di Venezia.
Il gruppo di volumi, che raccoglie il frutto delle ricerche e delle
elaborazioni portate a termine dal prof. Renzo Vaccari è stato ufficialmente
presentato in Provincia, l’8 maggio 2014, dall’assessore Marco Ambrosini,
dal sindaco di Cerea, Paolo Marconcini, dal direttore della Fondazione
Fioroni, Andrea Ferrarese, e dall’Autore stesso, cui va il massimo elogio e
il massimo riconoscimento per l’opera svolta. Opera, che apre la strada ad
ulteriori ricerche e che potrà dare risposta esatta a molti quesiti riferentisi a
quattrocentosei anni di storia veronese.
Pierantonio Braggio
La musica di Casette al Fantacity Festival di Spoleto
Rientrati da pochi giorni dal Fantacity Festival
di Spoleto, i ragazzi della scuola media “Gino
Barbieri” di Casette di Legnago hanno ripreso le
regolari lezioni con una ricca esperienza musicale,
culturale e di vita decisamente nuovi e arricchiti.
Dal 4 al 6 Aprile 2014 si è tenuto a Spoleto
una incontro a carattere nazionale di classi di
vari gradi delle scuole italiane. Per loro sono stati
realizzati laboratori a carattere culturale di genere
diverso, dalla storia alla lavorazione della creta,
agli spettacoli estemporanei alla letteratura. Il
gruppo di Casette di Legnago ha partecipato con
la Giovane orchestra K 2006 ed ha potuto esibirsi in due concerti di cui
uno veramente significativo. Infatti la loro musica ha fatto da corona ad
una premiazione letteraria che si è tenuto presso il Teatro San Nicolò
della città alla presenza di autorità locali e nazionali oltre che a scrittori
che hanno premiato le classi vincenti di un concorso di composizione
letteraria.
L’impressione che hanno avuto la ventina di genitori che hanno
accompagnato i ragazzi, è stata quella che nessuno si aspettava un gruppo
musicale così ben preparato e numeroso, infatti non
sono mancate esternazioni di plauso e commozione
da parte di un onorevole nonché del sindaco della
città, presenti alla premiazione.
Alla fine dell’evento tutti i presenti non hanno
potuto fare a meno di soffermarsi ad ascoltare,
entusiasti, gli ultimi 3 brani programmati dal prof.
Ganzarolli con gli organizzatori. La loro presenza
ha trasformato una semplice consegna di attestati in
un evento carico di ricchezza musicale e culturale.
Ricordiamo che la “Giovane Orchestra K 2006 è
preparata e diretta dal loro prof. di musica Daniele
Ganzarolli e dagli insegnanti dell’indirizzo musicale presente da alcuni
anni nella realtà scolastica dell’“Istituto Comprensivo 1” di cui la scuola
media di Casette ne è una sede.
Ma gli strumenti non faranno in tempo a “raffreddarsi” poiché altri
imminenti ed importati appuntamenti aspettano questi bravi, bravi, bravi
giovani. Il primo Giugno allieteranno la piazza Garibaldi assieme alle
performances musicali della scuola di musica CML.
Daniele Ganzarolli
PREMIATI I VINCITORI DEL CONCORSO “LEGNAGO E IL GIOVANE SALIERI”
Mercoledì 7 maggio 2014, alle ore 19,45, si sono svolte al Teatro Salieri le premiazioni del Concorso “Legnago e il giovane Antonio Salieri”,
promosso dalla Fondazione Salieri in collaborazione con la Fondazione
Fioroni. In platea molti ragazzi con le loro insegnanti, oltre a numerosi
familiari degli studenti e a cittadini legnaghesi
giunti in teatro per celebrare la Giornata Salieriana. Ha condotto la cerimonia il direttore del Teatro
Federico Pupo.
Il 7 maggio è l’anniversario della morte di Antonio Salieri avvenuta a Vienna nel 1825, per questo
in tale data si celebra la memoria dell’illustre
legnaghese.
Il Concorso ha fornito alle scuole partecipanti
l’opportunità di condurre alunni e alunne a leggere
la realtà in cui vivono, a partire dalla dimensione
locale. Un modo creativo, fortemente motivante,
per addentrarsi nei meandri della conoscenza.
Sono risultati vincitori Lisa Ceccon, Emanuele Boaretto e Greta Boaretto per la Scuola Secondaria di Primo Grado, Filippo Vardabassa e Aiman
Maliji per la Primaria. Ai premiati è stato offerto un viaggio a Milano con
visita al Teatro alla Scala e un buono per l’acquisto di libri. Numerosi i
segnalati, ai quali è stato regalato un abbonamento per il Teatro Famiglie
o per la Musica. A tutti i partecipanti è stato donato un biglietto omaggio.
Il premio speciale per la classe più “attiva” è andato alla quinta della Scuola Primaria “Bruno Tosi”
Casette e alla terza A della Scuola Secondaria di I
grado “Pier Domenico Frattini”. Per entrambe un
viaggio a Milano con visita al Teatro alla Scala.
Sicuramente gli alunni partecipanti si sono avvicinati in modo efficace e piacevole a un musicista legato al loro territorio. Il percorso, come dimostrano la
varietà e l’originalità dei centoquaranta lavori inviati,
ha innescato interesse e curiosità su cui potrebbero
fondarsi eventuali futuri approfondimenti scolastici
e/o personali.
Iniziative come questa contribuiscono a modellare l’identità culturale e
a consolidare l’appartenenza al territorio.
Renata Nalin
Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
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periodico indipendente
OSVALDO, TRE CAFFè!
Non ho conosciuto Osvaldo nella sua vita precedente, ma solo alcuni anni
fa, nella sua vita sofferente. Ricordo come fosse oggi il nostro primo incontro,
al bar della Casa di Riposo; un incrocio tra carrozzine, una con mia madre
intenta a gustare un gelato, l’altra con lui, spinta dalla moglie, che lo esorta ad
abbassare il tono della voce. Forse per il luogo, o semplicemente per stabilire
un primo contatto con una battuta spiritosa, rivolto a lui esclamo perentorio:
“Osvaldo, tre caffé!” Da quel momento, per molti mesi a venire, questo
diventa l’incipit tormentone dei nostri incontri, ed ogni volta rivedo lui che
ride in modo fragoroso, quasi rompendo con questo rituale la noia di giornate
tutte uguali. Chi non ha vissuto l’esperienza dell’assistenza continuativa ai
propri cari in difficoltà in quelle piccole e molto particolari Comunità che
sono le Case di Riposo probabilmente fatica a comprendere il senso e la profondità dei legami che nascono e si sviluppano fra gli ospiti e i loro familiari.
La solidarietà esce dal contesto di parola spesso abusata e poco praticata e
diventa qualcosa di tangibile, si trasforma in condivisione giornaliera delle
poche gioie, di speranze sempre più flebili, delle tante apprensioni, spesso
del dolore. Con Osvaldo il destino è stato un patrigno crudele, colpendolo in
età ancor giovane e minandone le capacità motorie e le facoltà espressive, ma
lasciando inalterata la fierezza dello sguardo accompagnata da una profonda
dolcezza verso i suoi cari. Il fato avverso non ha certo bisogno di favori, ma
non di rado capita che qualcuno, per imperizia o superficialità, lo aiuti. Una
frattura misteriosa, difficile da spiegare in una persona che trascorre metà
della giornata in carrozzina e l’altra a letto, una operazione che dovrebbe
essere quasi di routine e che invece richiede due interventi a distanza di pochi
giorni con non lievi complicanze successive, una degenza a letto infinita ed
una riabilitazione mai veramente iniziata, un corpo sempre più debilitato,
piegato e piagato dal dolore, nonostante il generoso prodigarsi del suo medico e degli infermieri. Lunedì di Pasqua a mezzogiorno ho visto Osvaldo per
l’ultima volta; eravamo soli, io e lui, in camera, l’ho salutato e lui ha aperto
gli occhi, mi ha fissato intensamente per alcuni secondi e con quel tono un
po’ baritonale che era diventata la caratteristica peculiare della sua voce ha
scandito forte e chiaro un “ciao” di commiato. La sofferenza e’ finita, caro
amico mio, ora riposa in pace.
Andrea Panziera
Sulla collina del “Tamburino sardo” sotto la lente
tradizioni, storia, vitivinicoltura, paesaggio e canto
L’agroalimentare, con la sua verdura, la
sua frutta, i suoi pregiati vini e i suoi latticini,
costituisce un settore vitale dell’economia
nostrana d’oggi. Tali pregiati prodotti – lo si va
sempre più sottolineando – non vengono gustati
a dovere, se non si conosce, accanto alla qualità,
l’identità del territorio, nel quale essi vengono
ottenuti, attraverso il paziente e sapiente impegno
dell’agricoltore. Per chiarezza, segnaliamo che
stiamo parlando particolarmente di vino…
A cura della Compagnia del Listón-Amici
della Bra, ha avuto luogo a Custoza, sabato 3
maggio 2014, un importante incontro-convegno
– onorato da numerosissimi presenti – realizzato
nelle sale del Ristorante Tamburino Sardo, dal
quale, non solo si gode una visione straordinaria
del paesaggio, pettinato a vite, che lo circonda,
ma si percepisce anche l’atmosfera romantica
dell’ambiente legato al racconto, descritto
nel “Cuore” (1886) di Edmondo De Amicis e
riguardante il quattordicenne, che, il 26 luglio
1848, per essere stato d’aiuto a un gruppo di
soldati sabaudi, ha rischiato eroicamente la vita.
L’incontro – che ha avuto luogo, appunto,
nell’intenso verde della vitata Custoza e a pochi
passi dall’Azienda Agricola-Cantina, denominata,
guarda caso, Tamburino Sardo – è stato ideato
dal presidente degli Amici del Listón, Tiziano
Zampini, mirando a dare una patina altamente
culturale all’azione dell’Associazione. Purtroppo,
l’amico Giovanni Rana, impegnato altrove e al
quale va la gratitudine della Compagnia, per i
grandi incontri da lui promossi in passato, nel
quadro dell’attività associativa, non ha potuto
presenziare all’iniziativa. La riunione è stata,
tuttavia, onorata dalla presenza dello scultore
veronese Sergio Pasetto, che, noto anche in
Vaticano e presso l’americana Casa Bianca, dove,
appunto, si trovano due sue opere, è attualmente
impegnato nella realizzazione di una quasi parlante
statua in onore di Emilio Salgari, destinata alle
vicinanze dei Portoni Borsari, Verona, e di un
obelisco di 23 metri, raffigurante parti della Bibbia
e che troverà allocazione nella Plaza de Mayo di
Buenos Aires, Argentina.
Da graditissima cornice all’incontro hanno fatto
le numerose canzoni popolari, legate alle tradizioni
ed eseguite, in più riprese, dal Coro veronese
“La Parete”, ormai noto anche all’estero, mentre
sulla cultura offerta dalla storia – Il Tamburino
Sardo –, dal territorio, anche dal punto di vista
morfogeologico, dall’incantevole paesaggio,
nonché sulla preziosa produzione vinicola
dell’esperto Adriano Fasol, ha intrattenuto il
pubblico presente Paolo Ugo Braggio, dottore
agronomo, attento e profondo conoscitore della
zona. Ovviamente, l’occasione è stata più che
propizia per gustare gli importanti vini, anche rossi
del luogo, e giustamente denominati Tamburino
Sardo.
Ha chiuso egregiamente l’incontro la grandiosa
esecuzione, da parte di “La Parete”, del “Va
pensiero…” del grande Giuseppe Verdi, le cui
note non solo sono state ascoltate, a dire poco,
con massima devozione, ma hanno ottenuto
anche accorate parole di ammirazione per l’esatta
esecuzione, diretta dal M° Mazzi, e, al tempo, per
la sentita emozione, dalle stesse creata, espresse
dalla presentatrice Mariangela Peruzzi.
Il materialismo incide fortemente sulla vita
d’oggi, ma il bello, il musicale, il culturale
ed il ravvivante, che l’incontro di Custoza ha
offerto, sono motivo per continuare su questa
via, capace di dare sollievo all’animo e di creare
comprensione ed amicizia, come avviene spesso,
del resto, passeggiando serenamente “in Bra”…
Comunque: passeggiate e colloqui sì, ma anche
effettiva valorizzazione d’un eccezionale territorio
e dei suoi prodotti, accompagnata da allegro e
curatissimo canto, trasformato in vera arte.
Pierantonio Braggio
serata di beneficenza per l’associazione “san MArtino”
Cittadinanzattiva - Tribunale per i Diritti del Malato e dell’Anziano di
Legnago, continuando nella tradizione che da alcuni anni ne contraddistingue
l’attività con marcati accenti di spirito solidaristico e di impegno nel campo
del disagio tra la popolazione, specialmente fra le categorie più deboli e
bisognose di attenzione, il 24 Maggio 2014, al Teatro “Antonio Salieri” di
Legnago, organizza una serata di beneficenza a favore dell’Associazione
“San Martino” ONLUS di Terranegra, allo scopo di contribuire a sostenere
la meritoria attività di questa encomiabile Associazione da tutti riconosciuta
ed apprezzata. L’occasione è propizia, in quanto la nostra iniziativa si va ad
inserire nel quadro delle celebrazioni del trentennale della fondazione della
“San Martino” che ricorre nell’anno 2014.
A realizzare lo spettacolo canoro-musicale, si sono proposti gli ERIS
ACOUSTIC TRIO, un Gruppo formato da tre componenti, che per l’occasione riceveranno l’apporto di altri tre validi elementi che ne esalteranno
viepiù le loro riconosciute qualità artistiche. Tra l’altro questo Trio si è già
esibito nelle precedenti serate di beneficenza organizzate dal Tribunale,
riscuotendo un entusiastico successo e il calorosissimo consenso del pubblico. A loro va il nostro più convinto ringraziamento e la certezza che il futuro
riserverà loro ulteriori e rimarchevoli affermazioni.
Come oramai sperimentato felicemente in tutte le altre occasioni, per la
realizzazione delle serate al “Salieri” ci pregiamo di poterci avvalere della
esperienza e della preziosa collaborazione dell’Amico Avvocato Francesco
Salvatore, con cui si è instaurata una fattiva e mirabile intesa che, lavorando
in perfetta sintonia e divisione oculata di compiti, ci ha consentito di raggiungere mirabili successi.
E’ doveroso sottolineare, peraltro, che detta attività ha permesso di raggiungere risultati - questi si che ci rendono molto soddisfatti e appagati! - nel
campo della solidarietà e del sostegno ad Organismi che operano in settori
molto problematici che si sono tradotti nella elargizione, ad alcuni di essi che
maggiormente necessitavano di attenzione, di un ammontare complessivo di
circa ventimila euro. Il merito di tutto questo va anche a tutti coloro, che a
vario titolo, ci hanno offerto il loro determinate contributo sia in organizzazione che in sostegno economico che vogliamo qui sentitamente ringraziare.
A tutti i cittadini che hanno attenzione alle problematiche sociali e che
fanno della solidarietà motivo di riferimento, il nostro caloroso invito a sostenere l’evento. Con la Regia musicale di Eris Acoustic Trio, conduce la serata
Maria Grazia Arnese.
Roberto Venditti
periodico indipendente
Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
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Crediveneto, Assemblea dei Soci: Approvato il Bilancio ed eletti
il nuovo Consiglio di Amministrazione ed il nuovo Presidente
Domenica 27 Aprile 2014 presso le Cantine di Soave Borgo Rocca Sveva, lare, nel corso dell’anno 2013 l’erogazione del credito ha riguardato principall’Assemblea dei Soci di Crediveneto, alla presenza di circa 500 soci, ha appro- mente il comparto famiglie, in seconda battuta il settore primario ed infine il
vato il Bilancio d’Esercizio 2013 ed eletto il nuovo Consiglio di Amministra- settore delle costruzioni.
“E proprio le famiglie costituiscono il settore di clientela a cui la nostra banca
zione.
In apertura dei lavori il Presidente della Federazione Veneta Bcc Ilario No- vuole rivolgersi e dedicare una particolare attenzione” ribadisce De Mattia.
Crediveneto continua a mantenere un’operatività con il territorio di riferimenvella ricorda “ Le nostre Banche di Credito Cooperativo hanno sofferto insieme
al territorio in cui operano. Essere Credito Cooperativo significa anche adottare to molto elevata, e lo testimonia un 67% di attivi impiegati per i soci all’interno
un modello diverso di fare banca, essere punto di riferimento attivo, sano e del suo assetto territoriale.
Infine, la posizione finanziaria della banca è nettamente migliorata, presenpropositivo nel territorio. E proprio questo territorio oggi ha bisogno anche di
tando un indice LCR (indicatore di liuidità a breve termine) pari al 300%.
Crediveneto.”
A seguito dell’ispezione appena conclusa da parte di Banca d’Italia, quindi,
“Nonostante il momento particolarmente difficile e complesso, la nostra
Crediveneto continua ad esprimere una posizione
banca ha continuato a credere nella partecipazione
finanziaria brillante ed una situazione patrimoniale
territoriale, attraverso le molte iniziative di coinvolsolida, anche grazie ad ulteriori prudenziali accangimento e sostegno realizzate nel corso dell’anno
tonamenti effettuati per poter fronteggiare svaluta2013 a favore dei soci e delle molteplici realtà che a
zioni e rettifiche su crediti.
vario titolo operano nei nostri comuni di riferimenGli interventi dei soci hanno ribadito e sottolito”, ribadisce nel suo intervento il Vicepresidente
neato l’importanza di creare e ricreare all’interno
Tullio Pregno.
della Bcc un flusso di informazioni e comunicaNella presentazione della Relazione di Bilancio
zione diretta con la base sociale per favorire anche
il Direttore Generale De Mattia evidenzia alla comla partecipazione dei soci alla vita della banca. Il
pagine sociale i punti di maggior interesse, rassicunuovo Consiglio di Amministrazione e la Direzione
rando anche su una situazione che vede comunque
Generale sono stati invitati ad esprimere sempre la
Crediveneto una banca solida e con ottimi fondavolontà di comunicare. “Non è mai capitato - commentali per la ripresa.
menta un socio - di chiudere per il quarto anno
L’anno 2013 si è chiuso con una perdita di eserconsecutivo in perdita, ma non è mai capitato un
cizio di circa 7 milioni di Euro, dovuti a consistenti Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Crediveneto
rettifiche su crediti di posizioni non nuove, ma già passate a contenzioso ed a periodo di crisi economica così acuta e profonda”.
Grande enfasi è stata posta anche sulla valorizzazione della cultura della coosvalutazioni ulteriori su crediti già svalutati in precedenza.
Si conferma ottimo il valore del Tier One che migliora rispetto al 2012 pas- perazione e sulle prospettive future.
E proprio guardando al futuro di Crediveneto, in seguito alla votazione
sando dall’11,19% all’11.80%, ben oltre rispetto agli attuali parametri di patrimonializzazione richiesti dalla attuali regole di vigilanza (8%). In migliora- dell’Assemblea è stato eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione composto
mento anche i valori del Total Capital Ratio che passano al 12,36% rispetto dai Sigg.ri Federico Furlani, Piergiorgio Agostini, Giancarlo Pasqualin, Federica Fortuna, Maurizia Dosso, Fabio Manara, Piero Benassi.
all’11,25% del precedente esercizio.
Al termine dell’Assemblea dei Soci si è riunito il primo nuovo Consiglio di
Questo indica per Crediveneto una maggiore capacità di coprire i rischi sia
a livello patrimoniale che finanziario e di conseguenza esprime un valore di Amministrazione che ha nominato Piergiorgio Agostini Presidente di Crediveneto, Giancarlo Pasqualin Vice Presidente Vicario e Federico Furlani Vicepresolidità dell’istituto bancario.
Il patrimonio netto aziendale si attesta intorno ad 119,6 milioni di euro, men- sidente.
“Porgo un doveroso e sentito ringraziamento all’Assemblea e soprattutto ai
tre per quanto riguarda le masse intermediate, il dato relativo alla raccolta diretta
si mantiene sostanzialmente stabile a 1 miliardo e 156 milioni di euro, mentre ri- membri del CdA uscente – dichiara il neo Presidente Agostini – nella speranza
mane sostanzialmente invariato il dato relativo alla raccolta complessiva anche di accompagnare insieme alla nuova squadra, Crediveneto verso ulteriori traguardi di successo e di restituire speranza e vigore al nostro territorio”.
grazie all’incremento della componente relativa al risparmio gestito.
Crediveneto ha sede a Montagnana (Pd). Conta 30 Filiali di cui 21 in proSi evidenzia, in particolare, un decremento degli impieghi pari all’11% rispetto al 2012, dato sia da una diminuzione generalizzata della domanda di crediti vincia di Verona, 6 in provincia di Padova, 1 in provincia di Vicenza e 2 in
alle banche, sia da un contesto socio economico che esprime un progressivo provincia di Mantova.
La compagine sociale conta circa 9 mila soci.
deterioramento del credito.
Chiara Stimamiglio
Positiva, invece, la crescita dell’erogazione di mutui prima casa. In partico-
INAUGURAZIONE LABORATORIO SISTEMI TERMOTECNICI
L’Istituto Tecnico “Silva-Ricci” di Legnago è lieto di comunicare che
in questi giorni giunge a realizzazione il progetto di potenziamento del
proprio Laboratorio di Sistemi termotecnici. Tale progetto, per la cui realizzazione sono stati investiti oltre 20.000 euro, è stato reso possibile anche
grazie al contributo erogato dalla Fondazione Cariverona nell’ambito della
sua politica di sostegno verso progetti che si rivolgono all’educazione,
istruzione e formazione dei giovani.
L’intervento è stato realizzato per consentire agli studenti di acquisire
competenze professionali sempre più avanzate nel settore dell’analisi
energetica degli edifici e della relativa certificazione, oggi indispensabile
sia per il rilascio dell’agibilità per le nuove costruzioni, sia per la compravendita degli immobili.
Per dare la possibilità agli studenti di operare con strumenti in grado di
simulare situazioni reali di lavoro riguardanti nuove costruzioni o ristrutturazioni di edifici esistenti e di qualificarli secondo la classificazione energetica prevista dalla normativa europea – oggi particolarmente sensibile
al contenimento dei consumi energetici e alla riduzione delle emissioni
di anidride carbonica nell’atmosfera - il laboratorio è stato potenziato sia
nell’hardware dei 32 pc, per permettere l’uso dei nuovi software professionali oggi disponibili, sia nella qualità visiva, mediante schermi da 22”,
sia con la disponibilità di una termocamera Flir T440BX 25° con cui gli
studenti possono compiere adeguate esperienze di lavoro simulato.
Il nuovo Laboratorio di sistemi termotecnici rientra in un programma
di rinnovo e potenziamento delle diverse strutture del nostro Istituto che,
quest’anno, ha visto anche l’introduzione delle Lavagne multimediali in
tutte le classi prime e che proseguirà, il prossimo anno, con l’estensione
delle LIM d’aula anche nelle classi seconde.
Tali interventi sono il risultato della gestione combinata delle risorse
pubbliche e private che il nostro Istituto riesce ad acquisire sul territorio;
a tale riguardo un ruolo significativo assumono le risorse periodicamente
erogate alla scuola dalla Fondazione Cariverona e il contributo per i laboratori che le famiglie, con encomiabile solidarietà, assicurano al nostro
Istituto.
Antonio Marchiori
LEGNAGO - Via Matteotti, 94 - Tel. e Fax 0442 601749
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periodico indipendente
LE NUOVE TARIFFE DEL SERVIZIO IDRICO
Bollette ancora tra le meno care del Veneto e d’Italia. Nessuna utenti della regione. Anche in questo caso, l’aumento delle bollette
«stangata», aumenti contenuti (circa 15 euro all’anno a famiglia) da parte di Acque Veronesi, risulta essere inferiore alla media rispetto
e inferiori rispetto alla media regionale. L’assemblea dei Sindaci agli incrementi, già approvati o in fase di definizione, dei principali
dell’Aato condivide l’opportunità di un incremento tariffario fi- gestori del servizio idrico del Veneto (a Treviso, Padova e Vicenza
nalizzato alla realizzazione di nuove opere sul territorio.
approvati incrementi sulle bollette fino al 9%, vedi slide). Dalla data
Nonostante i recenti aumenti, le tariffe di Acque Veronesi riman- di avvio operativo (marzo 2007) a fine dicembre 2013, la società ha
gono tra le più basse del Veneto e di tutta Italia. La società, seguen- realizzato investimenti per oltre 100 milioni di euro, pur dotata di
do la metodologia dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas ed il un capitale di partenza di un solo milione. Nonostante le difficoltà
Sistema Idrico (AEEGSI), avrebbe potuto richiedere
economiche che attanagliano anche le aziende pubun incremento del 11,65% nel 2014 e del 10,25% nel
bliche, nel 2013 Acque Veronesi ha realizzato ope2015. Ma così non è stato. L’Assemblea dei Sindare per più di 8 milioni di euro. Nel solo 2014 Acque
ci che compongono il Consiglio di Bacino dell’Aato
Veronesi realizzerà infrastrutture per circa 14 milioni
Veronese ha approvato le nuove tariffe del servizio
di euro. Acque Veronesi è stata tra le prime società a
idrico per il prossimo biennio (2014-2015) ed il piano
rendere noti sul proprio sito internet gli stipendi ed i
degli interventi sul territorio di Acque Veronesi. La
curricula dei dirigenti, dimostrando massima traspadelibera approvata a maggioranza prevede un increrenza nei confronti degli utenti. In Acque Veronesi
mento tariffario del 6,5% per il 2014 e 2015 e invelavorano 280 dipendenti, di cui 6 dirigenti, pari al
stimenti strutturali per 48 milioni di euro nel periodo
2% della forza lavoro. Il contratto applicato al per2014-2017. Acque Veronesi, accogliendo l’invito del
sonale dirigente è quello nazionale di “ConfserviziConsiglio di Bacino a contenere i rincari e consapeFedermanager”, che prevede trattamenti economici
vole della generale situazione di criticità economica,
fissi e variabili incentivanti, in base all’anzianità di
ha quindi proposto un aumento in bolletta che per il
servizio e gli obiettivi raggiunti. Dalla fine del 2012,
2014 sarà mediamente di 15 euro all’anno a famiglia.
in un’ottica di una progressiva razionalizzazione dei
Grazie a tale adeguamento, Acque Veronesi disporrà Massimo Mariotti, presidente Acque Veronesi
costi del personale, è stata avviata un’analisi organizdi circa 24 milioni di euro in più tra il 2014 e 2017 che, unitamente zativa che ha comportato la soppressione di tre posizioni dirigenziali
ai 18,5 milioni di contributi regionali, le permetteranno di realizzare sulle 9 delineate in organico, nonché l’avvio di procedure di risoluopere ed infrastrutture importanti e attese da anni.
zioni consensuali di rapporto di lavoro per il personale prossimo al
Tariffa tra le più basse d’Italia: Da una indagine di Federconsu- pensionamento. Negli ultimi mesi la società ha inoltre ottenuto immatori del 2012, Acque Veronesi risulta posizionata all’86 esimo po- portanti traguardi sulla riduzione dei costi gestionali. La procedura
sto su 109 capoluoghi di provincia nella classifica del costo comples- di gara per l’acquisto dell’energia elettrica relativa alla fornitura per
sivo annuo a famiglia (partendo dal più elevato al primo posto). Nel il 2014, garantirà ad Acque Veronesi economie per 990 mila euro.
2013, a Verona, la spesa annuale media per una famiglia di 3 persone Dal 2012 l’ufficio legale si avvale di una consulenza esterna di natuè stata di 228 euro, iva inclusa (consumo stimato di 175 metri cubi), ra amministrativa-ambientale, per il valore di 18 mila euro. E’ stato
pari ad 1,31 euro per mille litri di acqua consumata.
inoltre avviato un articolato programma educativo e di sensibilizzaLa tariffa più economica di tutto il Veneto: a Treviso l’importo zione, con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di cittadini
annuale era infatti di 237, 75, a Padova di 315, a Vicenza di 322,35 ed in particolare le giovani generazioni, sull’importanza essenziale
(vedi slide allegata). La delibera che aggiorna il metodo tariffario dell’acqua e sulla necessità di un uso corretto di tale bene a tutela
riguarda ovviamente l’intero territorio nazionale, quindi gli aumenti dell’ambiente e del territorio.
non riguarderanno solamente i cittadini veronesi, ma anche tutti gli
A cura dell’ufficio Stampa di Acque Veronesi
Capo Verde
Corner
CAPO VERDE IN JAZZ
6
mu ca n o
V C
SI &DI
T dall’udinese
RNI
quinta tappa del progetto
ideato
Alberto
Zeppieri,
propone una rilettura di brani capoverdiani affidata ad artisti
A maggio in edicola, con la prestigiosa rivista Musica jazz
del calibro
di Fresu,
Bollani,
Souza,
Ramos,
Vieira
il quinto
cd del progetto
«Capo
Verde Terra
d’amore»
Pagina a cura di Alberto Bonaventura
[email protected]
LA
ITA
MERCOLEDÌ
ATTOLICA
30 APRILE 2014
Capo Verde in jazz
Esce a maggio in tutte le edicole d’Italia, nuova chiave di lettura a «Buona vita», ricreando le atmosfere francesi tanto care
allegato a Musica Jazz, un volume specia- brano scritto da Ornella Vanoni con Zep- a Paoli, la cui penna ha firmato con Zeple di Capo Verde, terra d’amore, il progetto pieri, che ha voluto il contrabbasso di Si- pieri una delle sue più riuscite descrizioni
un filo narrativo di immagini e storie, di promone
Serafini.
Onu nato a Udine sotto
fumi e parole
che nascono dall’incontro frasul rapporto di coppia.
immaginario e realtà vissuta, tra il qui e l’alUna traccia del
Sorprendenti le «prime volte in italiala spinta propulsiva del
trove.
Apre il cd Paolo Fresu che regala una nuova
chiave di lettura
a «Buona vita»,
brano scrittono» di grandi nomi del jazz come Carmen
disco
è
stata
defideus ex machina Alberda Ornella Vanoni con Zeppieri, che ha voluto il contrabbasso
di Simone Serafini.
to Zeppieri. E Prosegue
nita
da alcuni
ad- Souza, la bella sonorità della voce di MaUna traccia del disco è stata definita da alcuni addetti
ai lavori
«la più bella«la
versione alriana Ramos in tre lingue (italiano, creolo
così con incredibile
detti
ai
lavori
mondo di Sodade»: è stata realizzata all’Artesuono da Stefano Bollani, che ha cantato in
successo una lunga
più
bella
versione
e francese) e la naturalezza di Nancy Vieiitaliano, creolo e polacco assieme alla jazzista
Miskiewicz.
storia di mari che si inalDorota
mondo
di
SodaTra le perle dell’album c’è anche «Santora, che dialoga con il pianoforte di Paolo
me», cantata da Gino Paoli ed arrangiata dal
contrano, di artisti e linde»:
è stata
realizcompositore
pordenonese
Remo Anzovino,Birro. Il volume 5 sembra addirittura più
che ha trasformato l’originaria melodia afriguaggi che si contamizata
all’Artesuono
cana in una
morna in tre quarti, ricreando leefficace dei primi quattro.
atmosfere francesi tanto care a Paoli, la cui
pennaStefano
ha firmato con Zeppieri
una delle sue
nano, di correnti e buon
da
BollaMusica Jazz ha l’esclusiva per un mese,
più riuscite descrizioni sul rapporto di coppia. Sorprendenti
le «prime
volte in italiano»poi l’album uscirà in Italia, in Europa, in
vento, di voli e vele, di
ni,
che
ha
cantato
di grandi nomi del jazz come Carmen Souza,
la bella sonorità
della voce di Mariana
sale e sole, di vasi comunicanti
che
semin italiano,
creolo
e polacco
assieme
allaRamosparte dell’Africa (distribuito da Egea MuIl disco, quinta
tappa
del progetto
ideato dall’udinese
Alberto
in tre lingue (italiano, creolo e francese) e la
naturalezza di Nancy Vieira, che dialoga con
Zeppieri,
propone una rilettura
di brani capoverdiani
affidata
brano specchiare Napoli
sull’Atlantico
e jazzista
Dorota Miskiewicz.
sic). Il ricavato netto della produzione veril pianoforte di Paolo Birro. Il volume 5 sembra addirittura più efficace dei primi quattro.
ad artisti
calibro di Fresu,
Ramos,
Vieira
Mindelo sull’Adriatico; un
filo del
narrativo
di Bollani,
TraSouza,
le perle
dell’album
c’è
anche
«Santo
Musica Jazz ha l’esclusiva per un mese, poirà devoluto al World Food Programme,
l’album uscirà in Italia, in Europa, in parte
in tutte le edicole d’ItaProsegue così con incredibile successo una
immagini e storie, di profumilia,eallegato
parole
che
cantata
da Gino
arrangiata
dell’Africaed
(distribuito
da Egea Music). Il rica-l’organizzazione umanitaria dell’Onu che
a Musica Jazz,
un volu- me»,
lunga storia
di mari che si incontrano,
di arti- Paoli
vato netto della produzione verrà devoluto al
me speciale di Capo Verde, terra
sti e linguaggi che si contaminano, di correnti
nascono dall’incontro fra immaginario
compositore
Remol’organizzazione
An- si occupa prevalentemente di infanzia diWorld Food Programme,
d’amore, il progetto Onu e
nato a dal
e buon
vento, di voli e vele, di salepordenonese
e sole, di
umanitaria dell’Onu che si occupa prevalenUdine sotto la spinta propulsiva del
vasi comunicanti che sembrano specchiare
realtà vissuta, tra il qui edeus
l’altrove.
zovino,
chee ha
trasformato
l’originaria
mesagiata in Africa.
temente
di infanzia disagiata in
Africa.
ex machina Alberto Zeppieri.
Napoli sull’Atlantico
Mindelo
sull’Adriatico;
Apre
il
CD
Paolo
Fresu
che
regala
una
lodia
africana
in
una
morna
in
tre
quarti,
da ‘La Vita Cattolica’ del 30 aprile 2014
MUSICAFÈRONDÒ
REMANZACCO
SESTO AL REGHENA
E
SCE A MAGGIO
Su Telefriuli «3 Way Street»
e «Gap’s Orchestra»
P
ENULTIMA TRASMISSIONE dell’ottava serie di MusiCafè
Rondò, sabato 3 maggio alle ore 21.30 (il programma
verrà replicato giovedì 8 alle ore 13).
Federica Coppetti prima
al concorso canoro Gusto K
D
OMENICA 13 APRILE nella Sala delle Feste della Tavernet-
ta di Remanzacco si è concluso, con grande partecipazione di pubblico, il 3° concorso canoro «Gusto K».
Anche Angus e Julia Stone
a Sexto ‘unplugged
G
IOVEDÌ 26 GIUGNO, Angus and Julia Stone a Sesto al
Reghena (Pordenone) in Piazza Castello (apertura
porte ore 19 – inizio concerti ore 21 - prezzo del bi-
Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
periodico indipendente
15
SAMOTER E ASPHALTICA 2014 SUPERANO I 40 MILA VISTATORI
IL 15% DA 55 PAESI IMPORTANTE RISPOSTA DEL MERCATO ESTERO E ITALIANO
I primi segnali di ripresa, preannunciati da
ricerche di mercato, sono stati confermati dai
commenti di espositori e delegazioni commerciali. Nella top ten delle presenze estere Francia, Germania, Svizzera, USA, Regno Unito,
Russia, Slovenia, Cina, Brasile e Spagna.
La ripresa del mercato construction e stradale,
anche in Italia, è confermata dai commenti di
espositori e delegazioni commerciali presenti
alla 29ª edizione di Samoter ed alla 7ª di Asphaltica (promossa in collaborazione con Siteb), che
al termine dei quattro giorni di manifestazione
registrano la presenza di oltre 40 mila visitatori
dei quali il 15% esteri da 55 Paesi – la top ten
delle presenze estere Francia, Germania, Svizzera, USA, Regno Unito, Russia, Slovenia, Cina,
Brasile e Spagna - e più di 200 giornalisti da 15
Nazioni.
Le 445 aziende espositrici, delle quali 106
estere da 27 Paesi (su una superficie totale di 50
mila metri quadrati lordi), i buyer e gli operatori
specializzati invitati da Veronafiere insieme alle
Camere di Commercio e agli uffici ICE di Roma,
hanno espresso la soddisfazione per la qualità
dei prodotti esposti e degli operatori presenti alle
rassegne.
Servizio Stampa Veronafiere
VERONAFIERE: RICAVI A 76 MILIONI DI EURO
Ebitda a €12,3 milioni (16,2% dei ricavi)
e Risultato Netto positivo. I risultati in linea
con le attese nonostante il protrarsi della difficile situazione macroeconomica, riflettono la
costante politica di sviluppo della società.
L’Assemblea dei Soci di Veronafiere, riunitasi
oggi in sede ordinaria, ha approvato il bilancio
al 31 dicembre 2013 che, nonostante il protrarsi
della difficile situazione macroeconomica e la
struttura del calendario che per ciclicità non
prevedeva nel 2013 alcune importanti rassegne
bi o triennali, riflette un esercizio all’insegna di
innovazione e progettualità con risultati in linea
con le attese.
A livello di Gruppo, con un perimetro di consolidamento che include oltre a Veronafiere, anche
Piemmeti SpA, Veronafiere Servizi Spa, Tandem
Communication Srl e, dal 2013, anche Veronafiere do Brasil, nell’esercizio concluso sono stati
registrati Ricavi per €76 milioni, un Ebitda pari
a €12,3 milioni (16,2% dei ricavi).
La Capogruppo Veronafiere ha realizzato, da
sola, €69,3 milioni di Ricavi con un Ebitda di
€11,4 milioni di Euro (pari al 16,4% dei ricavi)
ed un Risultato Netto positivo per 700.000 euro.
I risultati nel loro complesso riflettono l’importante lavoro compiuto dal management sull’ottimizzazione dei costi e la positiva performance
della gestione caratteristica.
Gli investimenti, coerentemente con il business
plan 2012-2016, nel corso dell’esercizio 2013,
sono stati pari a euro 8,8 milioni, comprendenti
gli interventi sulle infrastrutture per lo sviluppo
qualitativo del quartiere, quelli per l’adeguamento delle strutture sul fronte della sicurezza nonché
le immobilizzazioni finanziarie e immateriali.
La significativa performance nel 2013 è stata
raggiunta grazie alla capacità di Veronafiere di
dare esecuzione alla propria strategia di crescita,
ottimizzando costantemente la gestione diretta e
il coordinamento di 50 manifestazioni, 40 delle
quali a Verona e 10 all’estero in 6 diversi Paesi.
Nel 2013 sono stati venduti più di 617 mila metri
quadrati netti, sono stati ospitati oltre 1 milione di visitatori, 158 mila dei quali provenienti
dall’estero, e circa 11.500 espositori, di cui 2.000
esteri. Infine sono stati ospitati 410 convegni e
congressi, di cui 84 extra manifestazioni.
Ettore Riello, Presidente di Veronafiere, ha
così commentato: «Siamo soddisfatti dei risultati
registrati nel corso dell’esercizio 2013 poiché
riflettono quanto l’impegno del management in
termini di progettualità e ottimizzazione delle
risorse siano stati significativi nel compensare
gli effetti della congiuntura economica, un impegno che ha trovato riconoscimento non solo nelle
performance industriali ma anche nell’incarico
affidatoci per la realizzazione e la gestione del
Padiglione del Vino a Expo Milano 2015, di cui
siamo molto orgogliosi».
Giovanni Mantovani, Direttore Generale di
Veronafiere, commentando i risultati, ha aggiunto: «La nostra strategia oltre al consolidamento
degli eventi a Verona, ha visto una forte componente di internazionalizzazione la cui prima fase
si è concretizzata con la creazione di Veronafiere
do Brasil con un apporto di 3 milioni di euro sul
fatturato 2013. Ora l’obiettivo, che sarà sviluppato con l’aggiornamento del piano industriale
a fine 2014, è valorizzare al meglio l’apporto dei
Soci al fondo di dotazione, per sviluppare nuovi
prodotti a Verona ed all’estero. In una parola,
diversificare ed ottimizzare il portafoglio della
nostra attività».
Servizio Stampa Veronafiere
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Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
16
La sezione AIA di Legnago
ha festeggiato i suoi 40 anni
La sezione Aia di Legnago ha festeggiato il 25 aprile all’hotel Pergola
i 40 anni di attività. Ben centosettanta
i presenti alla festa con ospiti illustri
come il presidente nazionale A.I.A.
Marcello Nicchi e quello regionale Roberto Bettin. Dopo un filmato
sull’attività della sezione sono interLa sala meeting dell’Hotel Pergola gremita (foto Navarro)
venuti fra gli altri l’attuale presidente
di sezione Andrea Monastero, l’assessore allo sport del comune di Legnago
Maurizio De Lorenzi, il presidente regionale Bettin e Nicchi.
Monastero ha evidenziato il fatto che l’associazione ha una nuova sede ringraziando il comune di Legnago. Nicchi in un intervento di una quarantina di
minuti ha elogiato il comportamento degli arbitri che non devono farsi condizionare dai commenti televisivi di ex arbitri o giornalisti perchè la moviola
vede una partita elettronica e non è sentenza. Nicchi è infatti contrario alla
moviola in campo.
Erano presenti sei dei sette presidenti di sezione: Alfredo Rossignoli fondatore della sezione e presidente dal 1974 al 1984, Gianni Beschin (1990- 1995),
Otello Marchesini (1995-2000),
Gianluca Cariolato (2000-2008),
David Lanza (2008-2009) e Andrea Monastero in carica dal
2009. Al posto di Fabiano Mutti
presidente dal 1984 al 1990 e deceduto nel luglio del 2006 erano
presenti i figli. Tutti i presidenti
Roberto Bettin, Andrea Monastero e Marcello Nicchi (foto Navarro)
sono stati premiati.
Per i quarant’anni di attività della sezione arbitrale legnaghese è stato consegnato ai presenti un libro (Una storia che continua...) una raccolta di documenti,
con rassegna stampa, foto e curricula degli arbitri.
A.N.
periodico indipendente
Biancazzurri salvi e Gianni
Meneghello nuovo presidente
del calcio club Radioscarpa
Il Legnago ha concluso il suo quarto
campionato di serie D
con la salvezza raggiunta con le due vittorie finali per 3 a 2 a
Darfo Boario e in casa
con l’Inveruno. 44 i
Il neopresidente del calcio club Radio Scarpa Gianni Meneghello punti conquistati dal
Legnago e felice l’allenatore Lorenzo di Loreto che dopo l’ultima gara ha esclamato: «Abbiamo vinto il campionato!»
50 i gol subiti dal Legnago e 44 le reti realizzate con Lella (12
reti, 3 rigori), Valente (9), Berberi (5), Viviani (4), Maiese (3),
Filippini, Andriani(2 a testa), Farinazzo, Gramacci, Cavallini,
Zerbato, Tobanelli, Manganotti (1 a testa) e un autogol (Pontisola). Nella nona assemblea generale del calcio club radioscarpa
del 6 maggio, al ristorante «Da Gigi», il presidente in carica
Galeazzo Cinti ha proposto come suo successore Gianni Meneghello, ex difensore del Legnago ai tempi dei mister Facchin,
De Marchi e Magosso. Meneghello è stato eletto per alzata di
mano a maggioranza. Il consiglio direttivo è composto da Luciano Faccioli, Amedeo Ferrari, Franco Longhi, Renzo Padovani,
Guglielmo Trivellin, Francesco Venturi ed Aldo Spigolon. Prossimamente il consiglio direttivo si darà un vicepresidente.
Cinti ha confermato che sarà sempre in campo con la bandiera
del Legnago come avviene dal 1969. Alla serata del club era
presente anche Giancarlo Pizzocoli tifoso virtuale del Legnago
che si abbona ogni anno e segue le vicende biancazzurre attraverso la stampa e televideo.
A.N.
Una grande azienda italiana, una grande produzione di oli vegetali
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Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
periodico indipendente
17
A Verona le fragole parlano spagnolo
I frutti rossi scaligeri soffrono le distorsioni del mercato
A Verona si vendono più fragole spagnole che italiane. Chi, infatti, si reca nei supermercati o nei punti vendita della grande distribuzione in cerca del succoso frutto nostrano
rimane deluso. Gli esercizi commerciali di grandi dimensioni ignorano i fornitori locali,
cioè i produttori ortofrutticoli veronesi. «Per poter trovare frutta freschissima e di ottima
qualità ci si deve necessariamente rivolgere ai fruttivendoli o alla vendita diretta, sia nei
mercatini che in azienda. Solo in questi contesti, infatti, il consumatore ha l’assoluta
certezza di acquistare il vero made in Italy e di trovare prezzi più abbordabili». E’ quanto
afferma Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Verona, nel rilevare la grave situazione
in cui versano gli agricoltori locali che quotidianamente si recano ai mercati all’ingrosso
in cui si vedono riconoscere prezzi ben al di sotto dei costi di produzione.
«Le ragioni – spiega Ruffini – stanno prevalentemente in una distorsione del mercato
che premia i prodotti che costano meno ma che sono meglio identificati, ad esempio
attraverso una confezione accattivante, a discapito di quelli di maggiore qualità ma meno
visibili».
I produttori locali lamentano una situazione che crea un grave danno all’economia
del territorio (oggi le fragole sono vendute a 7,50 euro per 5 kili, pari a 1,5 euro al kilo,
mentre hanno un costo di produzione tra 1,40 e 1,50 euro al kilo) e che nel contempo ha
ripercussioni pesanti anche dal punto di vista sociale e di principio: nonostante le fragole
nostrane non abbiano alcunché da invidiare a quelle spagnole, la grande distribuzione
persevera nell’ignorarle e nel rivolgersi ai fornitori stranieri.
«Fermo restando che la qualità delle nostre fragole non è in discussione – aggiunge il
direttore - dobbiamo lavorare sulla loro caratterizzazione, puntando sulla valorizzazione
del prodotto “Fragola di Verona” magari attraverso un marchio che lo renda immediatamente riconoscibile». «Coldiretti è disponibile a cercare soluzioni immediate ed efficaci
aprendo un confronto tra tutti gli attori coinvolti – precisa Ruffini – con lo scopo di imprimere un meccanismo virtuoso che valorizzi le produzioni locali. La nostra attenzione è
infine rivolta anche a chi si trova a dover optare tra le fragole spagnole e quelle veronesi.
Si tratta di educare i consumatori a compiere un acquisto consapevole, ma in questo Coldiretti ha già ottenuto ottimi risultati, basta guardare alle affluenze ai nostri mercatini».
In Italia, su una superficie coltivata di oltre 6300 ettari, una settantina di province producono mediamente più di 153.000 tonnellate di fragole l’anno, delle quali circa l’8% è
prodotto nel Veronese. Con una superficie a coltura superiore a 500 ettari, Verona raggiunge un output che si aggira attorno ai 127.000 quintali annui per valore della produzione
all’origine di 241.300 euro oltre all’indotto che le consente di essere la prima produttrice
nel Veneto con una quota del 72%e la quinta a livello nazionale.
Ada Sinigalia
MADE IN ITALY: VIA IL SEGRETO SU AZIENDE CHE USANO INGREDIENTI STRANIERI
Saranno finalmente resi pubblici i flussi commerciali
delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare, dopo le proteste degli agricoltori
sul Brennero e le molteplici iniziative di mobilitazione
messe in campo da Coldiretti al fine di contrastare le
aggressioni al Made in Italy conseguenti alla lavorazione nel nostro Paese di prodotti alimentari oggetto di
importazione o di scambio intracomunitario e la successiva messa in commercio come prodotti autenticamente
italiani. Lo ha annunciato il Ministro della Salute, On.
Beatrice Lorenzin che ha accolto la richiesta presentata
dal presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo di togliere il “segreto di Stato” sui dati inerenti agli scambi per
sostenere la ripresa economica in una situazione in cui
contiene materie prime straniere circa un terzo (33 per
cento) della produzione complessiva dei prodotti agro-
alimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio
Made in Italy, all’insaputa dei consumatori ed a danno
delle aziende agricole.
Finora, infatti, una complessa normativa doganale ha
impedito l’accessibilità dei dati senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza – come testimoniato dallo scandalo della carne di cavallo - provocando
gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione
dei consumatori, a fronte all’impossibilità di fare trasparenza sulla provenienza degli alimenti. Una mancanza di
trasparenza che ha favorito anche il verificarsi di inganni
a danno di prodotti simbolo del Made in Italy, con il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina, l’olio di
oliva proveniente dalla Spagna o i prosciutti provenienti
dalla Germania “spacciati” per Made in Italy.
A tal fine, il Ministro della salute ha disposto l’im-
mediata costituzione di un comitato presso il Ministero
della Salute composto da esperti della materia, incaricato
di definire, in tempi brevi, le modalità attraverso cui
saranno rese disponibili le informazioni relative alla
provenienza dei prodotti agro-alimentari a soggetti che
dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di tali dati.
L’eliminazione del “segreto di Stato”, prosegue il presidente Moncalvo sulle informazioni che attengono alla
salute ed alla sicurezza di tutti i cittadini realizza, dunque, una condizione di piena legalità diretta a consentire
lo sviluppo di filiere agricole tutte italiane che sono
ostacolate dalla concorrenza sleale di imprese straniere
e, soprattutto, nazionali, che attraverso marchi, segni
distintivi e pubblicità, si appropriano illegittimamente
dell’identità italiana dei prodotti agro alimentari.
Ada Sinigalia
Nuovo CdA per la
Fondazione Fioroni
escluse le festività
escluse le festività
non è utilizzabile per le nostre proposte di giro pizza, gnocchi fritti
e paella durante le serate speciali.
Scade domenica 29 giugno 2014
Egregio Sig Direttore, dell’articolo sulla Fondazione Fioroni apparso sul giornale L’Arena domenica 11 maggio, mi ha colpito il titolo “il
centrosinistra batte i pugni” per la competenza di chi deve eleggere
il nuovo CdA. Non capisco questo accanimento di voler procurare
“seggiole politiche” (contentini si chiamano nel nostro dialetto) se
escluse
le festività
pensiamo che alla Fondazione
Fioroni
non si percepisce nulla, se non
cultura. Infatti da dieci anni è stato eliminato il gettone di presenza,
quindi i Consiglieri sono sì persone culturalmente preparate, ma anche
nominativi soprattutto appassionati e disponibili. Inoltre nell’ultimo
CdA della Fioroni è stato determinante, per certe delibere, l’apporto
della “destra”, quando i Consiglieri erano stati nominati dalla “sinistra”. Ritengo che tutti i partiti e con loro tutti i cittadini di Legnago
avrebbero dovuto “battere i pugni “ per altri motivi. Basta leggere che
tra i componenti del nuovo CdA del Centro culturale più importante
della Bassa non c’è il rappresentante della cultura legnaghese, come
c’è sempre stato (il Sindaco del Comune di Legnago o un suo designato e questi era di solito l’assessore alla cultura). Ritengo sbrigativo che
mi si venga a dire che una nuova disposizione ha vietato la partecipazione politica in Istituzioni private (o cose del genere), perché ciò non
giustifica nel nuovo CdA la riconferma del rappresentante della Biblioteca Civica di Verona o altra persona designata dal Sindaco di Verona.
Indipendentemente dall’amministrazione che eleggerà i tre rappresentanti delle attività culturali del territorio, è certo che la nuova
amministrazione che sarà eletta a Legnago il 25 maggio p.v. non avrà
la possibilità di nominare per il CdA della Fioroni il suo rappresentante, equiparato al Direttore della Biblioteca Civica di Verona o dirigente
dei Musei d’Arte e Monumenti di Verona, designato dal Sindaco di
Verona (come cita l’articolo 6 del nuovo statuto della fondazione Fioroni). Inoltre i tre cittadini del territorio di cui sopra, potrebbero anche
non essere di Legnago.
Ivano Zanoli
escluse le festività
18
GIUNONE
Eccoci giunti ad un’altra puntata della rubrica
di AstroMitologia del Basso Adige. Oggi
descriveremo la regina degli dèi, Giunone. Giunone,
che nella mitologia greca corrisponde ad Era, è la
dea della famiglia, del matrimonio, del parto e della
fedeltà coniugale nonché la più importante divinità
femminile. È figlia di Saturno e Rea, sorella di Giove,
Plutone, Nettuno, Cerere e Vesta e madre di Marte
(dio della guerra), Iuventas (dea della giovinezza),
Eris (dea della discordia) e Vulcano (dio del fuoco
e dei metalli). Quest’ultimo dio è stato concepito da
Giunone senza la collaborazione di Giove, gelosa
del fatto che suo marito non aveva avuto bisogno di
lei per concepire Minerva. Entrambi però rimasero
disgustati al vedere la bruttezza di Vulcano e lo
scagliarono giù dalla casa degli dèi. La dea della
famiglia è solitamente raffigurata come una figura
maestosa e solenne, spesso seduta su un trono e
con in mano un melograno, simbolo di fertilità e
di morte. I suoi simboli sono il pavone e la mucca.
La dea è presente dell’Iliade dove nella guerra di
Troia si schiera apertamente dalla parte dei Achei
(i greci) a causa del suo odio per Paride e per la
Anno XXXVI - n. 5 - Maggio 2014
dea Venere, odio scaturito dalla vicenda della mela
d’oro. Questa vicenda cominciò al matrimonio di
Peleo e Teti (futuri genitori di Achille) dove solo
la dea della discordia Eris non venne invitata. Ma
questa si presentò con la mela d’oro (il pomo della
discordia) con incise le parole “alla più bella”.
Subito Venere, Giunone e Minerva la rivendicarono
e sostennero ciascuna di essere la più
bella; Giove però, chiamato a decidere
a chi spettasse la mela, decise di mettere
la scelta nelle mani di Paride. Giunone
cercò di corrompere Paride offrendogli
l’Asia Minore, Minerva gli offrì fama,
saggezza e gloria in battaglia e Venere
offrì a Paride la più bella delle donne
mortali ed egli scelse quest’ultima.
Questa donna era Elena, figlia di
Giove e Leda e moglie del re di Sparta
Menelao. Paride quindi rapì la donna
e la condusse a Troia, questo fatto
diede inizio alla guerra di Troia che
venne vinta anni dopo dai greci grazie
all’astuzia di Ulisse e al suo famoso
cavallo. Giunone era molto gelosa dei
tradimenti del marito; infatti la maggior
parte dei suoi episodi mitologici la raffigurano come
dea vendicativa. Tra i più famosi possiamo citare
la sua presenza nelle vicende di Io, Eco e Callisto.
Nella vicenda di Io, Giunone un giorno stava per
sorprendere Giove con una delle sue amanti, Io
appunto, ma il re degli dèi riuscì ad evitare di essere
scoperto, trasformando all’ultimo momento la sua
amante in una mucca bianca. Tuttavia Giunone,
ancora insospettita, chiese a Giove di darle la
mucca in dono e una volta ottenutala, la affidò
alla custodia del gigante Argo, perché la tenesse
lontana dal marito. Il re degli dèi allora ordinò a
periodico indipendente
Mercurio di uccidere il gigante, cosa che il dio fece
tagliandogli la testa. Giunone poi per onorare Argo,
prese gli occhi del gigante e li collocò sulle piume
della coda del suo animale sacro, il pavone; mandò
poi delle mosche a tormentare Io, che cominciò
a scappare per tutto il Mondo conosciuto fino a
giungere in Egitto dove, dopo aver partorito il figlio
Epafo (futuro re d’Egitto), riacquistò la
sua forma umana. Nella vicenda di Eco
invece, Giove convinse la ninfa Eco a
distrarre la moglie dalle sue scappatelle
amorose. Quando Giunone scoprì
l’inganno condannò la ninfa a non avere
più voce propria e, da allora in poi, a
poter ripetere soltanto le ultime parole
altrui. Ma un giorno Eco incontrò il suo
vero amore, Narciso, che, sentendosi
ripetere le ultime parole che diceva, si
offese così tanto che la lasciò morire
per amore. Infine nella vicenda di
Callisto, ninfa di Diana che fece voto
di restare vergine, Giove si innamorò
di lei e assunse l’aspetto di Diana
stessa per ingannarla e sedurla. Allora
Giunone, per vendicarsi del tradimento,
trasformò la ninfa in un’orsa. Tempo dopo Arcade,
figlio di Giove e Callisto, durante una battuta di
caccia quasi uccise la madre per errore e il re degli
dèi, per proteggerli da ulteriori rischi, li collocò
in cielo trasformandoli nelle due costellazioni
dell’Orsa Maggiore e dell’Orsa Minore. Per finire,
nell’antica Roma, in onore della dea protettrice dei
parti veniva celebrata la Matronalia il 1 marzo. Nel
prossimo numero della rubrica parleremo del dio
dell’amore Cupido/Eros. Arrivederci al prossimo
mitologico numero!!
Gianluigi Viviani
Approvato il bilancio ATV 2013: utile in crescita, nuove
assunzioni di personale, investimenti sul rinnovamento dei bus
Con un valore della produzione che sfiora i comuni tanto diffusi sulla dubbia competenza
70 milioni ed un utile record ante imposte di 2,5 di politici e amministratori nella gestione delle
milioni, l’Assemblea di ATV ha approvato ieri il aziende pubbliche, sulla loro incapacità di mettere
bilancio 2013 dell’Azienda scaligera di trasporto in discussione i vecchi privilegi e sulla volontà dei
pubblico. Un risultato sicuramente eccellente, dipendenti pubblici di compiere sacrifici”.
Analizzando le cifre del bilancio, il valore
il cui valore va anche al di là del puro dato
economico, se si considera che nel 2013 ATV della produzione nel 2013 è aumentato di 1.9
ha dato corso a 60 nuove assunzioni di autisti, milioni, attestandosi a 69.146.000 euro, frutto
dell’incremento dei ricavi da titoli
destinate ad arrivare a un centinaio
di viaggio (+1,3 milioni), della
entro la metà del 2014, prevedendo
diminuzione di alcuni servizi
nel contempo un consistente piano
non remunerativi (-1,3 milioni) e
di investimenti per l’acquisto di
soprattutto dell’adeguamento dei
nuovi autobus ecologici.
corrispettivi da parte della Regione
“In un panorama di generale e
(+1,8 milioni), come sottolinea
gravissima difficoltà del settore
il Direttore Generale di ATV,
del trasporto pubblico – commenta
Stefano Zaninelli: “Proprio la
con soddisfazione il presidente
prima applicazione in
Massimo Bettarello - credo che la Massimo Bettarello, presidente ATV
nostra sia l’unica azienda di trasporto in Italia che sede regionale dei nuovi criteri di riparto dei
nel giro di due anni può vantare di aver messo contributi per il trasporto pubblico sulla base delle
in campo un piano di nuove assunzioni di questa effettive esigenze dei mobilità dei territori e dei
portata, contenendo nello stesso tempo le spese costi standard, è stato un fattore determinante per
per il personale. E’ per me motivo di grande il risultato 2013”.
Tali criteri, elaborati dalla Commissione Tecnica
soddisfazione aver mantenuto l’impegno dato
nel 2011, quando ho dichiarato che nel giro di Regionale di cui hanno fatto parte il Presidente e
due anni avremmo non solo risanato il bilancio, il Direttore della Pianificazione di ATV, hanno
che allora era in rosso per 3,2 milioni, ma premiato i territori che - come Verona - avevano
anche rilanciato questa Azienda, valorizzandone storicamente percorrenze inferiori rispetto alle
le risorse e le potenzialità. Abbiamo centrato reali esigenze, e le aziende caratterizzate da
l’obiettivo, grazie alla lungimiranza dei Soci maggiore efficienza gestionale. Questo ha portato
proprietari che mi hanno dato fiducia ed anche a a Verona un aumento delle percorrenze sia in
ambito urbano (+25%) che extraurbano (+6,69),
sacrifici fatti dal personale aziendale”.
“La considero – aggiunge il presidente consentendo ad ATV di mettere in campo il piano
Bettarello – anche una risposta concreta ai luoghi di potenziamento della rete attuato nel gennaio
scorso, comprese le innovative linee Express, che
stanno riscuotendo un gradimento crescente di
mese in mese.
“Significativi poi – aggiunge Zaninelli – i
risparmi gestionali, in particolare sul fronte del
costo dei servizi, che diminuiscono di 619 milioni
rispetto al 2012. Si è infatti risparmiato sul
costo delle assicurazioni e sui servizi di pulizia,
a seguito dell’aggiudicazione di nuove gare, e
notevoli risultati si sono ottenuti sul fronte della
formazione e dell’aggiornamento del personale,
passata dalle 7.000 ore del 2012 alle 28.500
ore del 2013, effettuate soprattutto con docenze
interne. ATV inoltre ha assunto il ruolo di capofila
nel progetto del Comune di Verona di attivazione
di un Polo Formativo con l’intento di potenziare
le attività di formazione interna delle partecipate
ATV, Amia e Agec”.
“Una gestione virtuosa – sottolinea ancora il
presidente Bettarello – che ci ha permesso anche
di ridare impulso all’azione di rinnovo della flotta
degli autobus, ferma da qualche anno, prevedendo
un piano di investimenti di 5 milioni di euro in
auto-finanziamento, pari all’8% del fatturato, per
l’acquisto di mezzi ecologici a grande capacità in
grado di garantire una maggiore offerta di servizio
a parità di personale di guida impegnato”.
Da ricordare, tra i risultati 2013 di ATV, anche
l’acquisizione della certificazione OHSAS
18001:2007 del proprio sistema di gestione di
salute e sicurezza sul lavoro, significativo salto di
qualità in termini di miglioramento della sicurezza
per i lavoratori e della cultura gestionale aziendale.
A cura dell’Ufficio Stampa ATV
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periodico indipendente
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