notizie sugli autori
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“I libri al Centro” Maratona dal 25 maggio al 2 giugno: autori noti del panorama italiano presentano le loro ultime opere In occasione dell'inaugurazione del Centro Culturale Giuseppe Verdi Si chiama “I libri al Centro” ed è l'iniziativa organizzata in occasione dell'inaugurazione del Centro Culturale polifunzionale Giuseppe Verdi. Autori noti del panorama italiano presentano le loro ultime opere. Una maratona che avrà inizio il 25 maggio e proseguirà con la presentazione di almeno un libro al giorno fino al 2 giugno. Una carrellata di proposte per tutti gli interessi e per tutte le età. In programma anche conferenze letterarie. L'appuntamento è al Centro Verdi – Via XXV Aprile SEGRATE (MI) L'ingresso è libero Il CALENDARIO Sabato 25 maggio dalle ore 17.30 Maria Rosa Romegialli: “Nato libero” - Il Filo srl - Marzo 2009 Nel 1944, coraggiosamente, una donna italiana scelse la vita per la creatura che portava in grembo, conseguenza di uno stupro di un militare nazista. Nonostante l'inferno intorno a lei, quella donna riuscì a tornare a casa. Ma fu proprio qui che dovette sopportare il più tremendo dei dolori e la più grande delle sofferenze. Morì dopo dieci anni, rinchiusa dai familiari in un ospedale psichiatrico (…) Quella neonata, salvata dal sacrificio personale di un deportato di Mauthausen, il cui nome era Giuliano Pajetta, oggi può parlare e raccontare una storia bellissima e unica. Dopo 60 anni, quella neonata dà voce a sua madre. Maria Rosa Romegialli Gusmeroli Ribolini è nata in un campo di punizione della Gestapo a Graz in Stiria. Di qui la sua attività di ricerca e recupero storico di notizie sui neonati, bambini e ragazzi vittime dell'olocausto nazista e di divulgazione nelle scuole. Ha portato a termine un'inchiesta sull'acqua pesante, necessaria per la costruzione della bomba atomica, di una fabbrica meranese e ha registrato la commovente storia di una deportata ad Auschwitz. Di recente ha preparato le bozze per un libro sul tragico incendio in un paese della Val Camonica e i relativi tragici retroscena nascosti nell'armadio della vergogna di Palazzo Cesi a Roma. Attualmente si sta dedicando alle più aberranti testimonianze dei più piccoli ghetti polacchi e sovietici. Ha scritto pezzi giornalistici, collaborato a una tesi di laurea ed è stata insignita di un premio della riconoscenza “Affinchè ciò che è stato non possa più accadere”. Derek Allen: “Friendly English” - Sperling & Kupfer - Settembre 2012 Basta con l’inglese maccheronico! Arrivano Derek Allen e le sue rivoluzionarie lezioni il metodo friendly e’ “brevettato” per arricchire il lessico e per “pensare in inglese”; le lezioni sono corredate da approfondimenti online. L’inglese scolastico, quello che si studia sulle grammatiche, lo insegnano ovunque; ma l’inglese che serve veramente per lavorare, per viaggiare, per comunicare è l’inglese fluent. Direttamente dall’Inghilterra, Derek Allen, ha trasformato le sue lezioni in un libro di piacevolissima lettura e ha creato un approccio amichevole, lezioni a tema, aneddoti, approfondimenti sulle scelte lessicali ed esercizi con le soluzioni in fondo al libro: ecco il sistema per far fare al nostro inglese un vero e proprio salto di qualità. Derek Allen, professore di inglese e giornalista, è nato a Londra e vive in Italia da oltre vent’anni. Insegna all’Università Statale di Milano. Attore e doppiatore, lavora per il teatro e il cabaret. Ha partecipato ad alcune puntate di Zelig e a diverse sit-com. Candida Livatino: “I Segreti della Scrittura. Conosci te stesso e gli altri con la Grafologia” Sperling & Kupfer - Giugno 2012 Un manuale per scoprire (e applicare) le tecniche di analisi della scrittura in modo semplice e immediato. Con i profili grafologici di molti vip e protagonisti di casi di cronaca. Nell’epoca degli sms e delle email, la scrittura a mano – unica e irripetibile – è ancora un’alleata preziosa per scoprire il carattere degli altri e approfondire la conoscenza di noi stessi. Candida Livatino, esperta grafologa, ci guida alla scoperta di una scienza sempre più di moda: in questo manuale, pensato per il grande pubblico, raccoglie le principali nozioni dell’analisi della scrittura e, con spiegazioni semplici, esempi e i profili di VIP e criminali, ci insegna i segreti della lettura… tra le righe. Candida Livatino è perito grafologo, specializzata in analisi della scrittura, dei disegni dell’età evolutiva e valutazione grafologica finalizzata alla selezione del personale. Giornalista pubblicista, collabora con numerosi programmi televisivi e periodici. Domenica 26 maggio – Ore 16 Nati per leggere – “Fiabe piccole così” Lettura animata con accompagnamento musicale. A cura dell'Associazione ARCI Colpo d'Elfo Per bambini dai 2 ai 3 anni Le letture e le narrazioni sono accompagnate, scandite e ritmate dalla musica dal vivo di uno strumento musicale che varia a seconda della proposta e dell’atmosfera che si vuole evocare. La musica rende l’ascolto più agevole, aiuta la concentrazione soprattutto dei più piccoli e permette di cogliere e assaporare il ritmo e le sfumature della struttura narrativa. Ore 18.00 Mario Corso e Beppe Maseri,“Io, L’Inter e il mio calcio mancino” - Autobiogafia di Corso ed. Limina – Febbraio 2013 Corso, Mariolino Corso. Ancora adesso, sempre, a distanza di quasi 40 anni dal suo ritiro dalle scene calcistiche il suo nome, la sua apparizione suscita fremiti nella tifoseria nerazzurra. I ricordi delle sue gesta, di chi ha avuto la fortuna di vederlo all’opera e di chi ne ha sentito parlare e ha potuto ammirarlo nei filmati riportano a sogni di gloria e alla speranza di vederlo reincarnare. Dopo il leggendario Peppino Meazza, fuoriclasse “perfetto” nessuno come Mariolino Corso “piede sinistro di Dio”, “Mandrake” etc, ha lasciato un segno così indelebile nella tifoseria nerazzurra in attesa dell’arrivo di Evaristo Beccalossi che per un po’, e per breve tempo, ha placato la nostalgia delle grande gesta di Mariolino, artista, il Picasso del pallone. In questa autobiografia, la prima da quando Corso ha appeso le scarpe al chiodo, Mariolino si racconta a cuore aperto, con la solita timidezza, con aneddoti e confessioni inedite. La sua infanzia nel dopoguerra a San Michele Extra (“L’ingrata San Michele”) anonimo sobborgo alla periferia di Verona, l’occhio dell’Inter che lo preleva a 17 anni non ancora compiuti dalla squadra locale come “osso sulla carne” di un pacchetto comprendente obbligatoriamente anche Da Pozzo e Guglielmoni che doveva essere, quest’ultimo, il “colpo” del momento. Poi l’imporsi in breve tempo nella Milano nerazzurra come protagonista indiscusso della grane Inter euromondiale di Angelo Moratti ed Helenio Herrera. C’è ovviamente anche una pudica, veloce escursione nella sua vita privata: la sua famiglia, i ricordi commossi di mamma, papà, dell’adorata sorella, il grande incontro con la moglie Enrica con la quale ha condiviso un’esperienza umana tragica e commovente “adottando” due nipoti rimasti orfani del padre. Corso, grande artista del pallone, geniale, ma un po’ indolente, Corso “participio passato del verbo correre” come scrisse Brera, croce e delizia dei tifosi che sul campo, i calzettoni arrotolati sulle caviglie, inventa con dribbling irriverenti e traiettorie impossibili gol e assist straordinari. “Quando Suarez era in forma sapevamo di non perdere, ma quando Corso era in forma sapevamo di vincere” disse di lui Tagnin allora suo compagno di squadra. Poi la scarsa simpatia per lui del “mago” Herrera che ogni anno chiedeva di cederlo, l’affettuosa ammirazione che per lui aveva il presidente Angelo Moratti, lo scarso feeling con Mazzola, l’ammirazione per lui dell’immenso Pelè che lo voleva al Santos, il tribolato rapporto con la nazionale (con la clamorosa ribellione al ct Fabbri), la lunga squalifica internazionale per il fattaccio contro il Borussia Moenchengladbach (“ma non ero stato io”), il mesto esilio al Genoa (nonostante l’insistenza di Boniperti per averlo alla Juve) dove finisce la carriera per un triplice infortunio alla stessa gamba. Poi allenatore e scopritore di talenti al Napoli, all’Inter, la breve parentisi sulla panchina nerazzurra e su quelle del Lecce, del Catanzaro e del Mantova. Infine la “riscoperta” da parte di Massimo Moratti, figlio di Angelo, che lo rivuole accanto a se all’Inter. Corso guarda al calcio passato e presente (“Quando ‘Inter prese Cerilli per farmi dimenticare ebbi pena per lui” “Beccalossi, invece, è stato quello che per estro più mi assomigliava, ma è durato poco”) e conclude che gli artisti, gli… irregolari del pallone come lui hanno fatto grandi le squadre e le hanno dato la loro impronta. Ora per Corso, il pensionato, che ancora fa fremere i tifosi quando lo incontrano per Milano, l’Inter è sempre una grande amore, un’eterna emozione. Per lei palpita, soffre e non riesce più a vederla dal vivo, né allo stadio, né in tv. “Grazie Inter, è stato bello esserci incontrati”. Beppe Maseri nato a Verona il 15-4-1945 ma milanese d'adozione (abita a Milano dal 1964) inizia la carriera giornalista come corrispondente da Monza per alcuni testate giornalistiche quali Tuttosport, La Notte, l''Ansa. Collabora anche con il Corriere della Sera. Nel 1970 viene assunto alla redazione sportiva dell'Unità, nel 1973 diventa giornalista professionista e passa a Il Giorno testata per per la quale come inviato segue le maggiori manifestazioni sportive di calcio e ciclismo. E' ai Mondiali di calcio del 1982 in Spagna nei quali l'Italia conquista il titolo mondiale, in Messico nel 1986, segue poi i Mondiali 1990 in Italia, quelli del 1994 negli Usa. E' pure agli Europei di calcio del 1984 in Francia, a quelli del 1988 in Germania, di Svezia 1992, di Inghilterra1996 e Portogallo del 2004. Si occupa anche della nazionale maggiore, di quella Under 21 tre volte campione d'Europa, segue le maggiori competizioni europee Champions, Coppa Uefa, Coppa delle Coppe. Per il ciclismo segue il Giro d'Italia del 1980 e e le più importanti classiche. Va in pensione nel 2004 e diventa opinionista sportiva per Telelombardia, Antenna 3, 7 Gold, e Italia 7 a Firenze. Autore di numerose inchieste e profili di campioni, nel 2008 ottiene a Sesto San Giovanni il Premio nazionale Torretta per meriti sportivi. Dal 2005 è collaboratore di Segrate Oggi. Nel febbraio di quest'anno esce nelle librerie per Limina il suo primo libro "Io, l'Inter e il mio calcio mancino", autobiografia di Mario Corso indimenticato campione dell'Inter euromondiale di Helenio Herrera e Angelo Moratti. Felice di essere e di dirsi interista anche nella cattiva sorte.... Il tifo è amore che non si tradisce mai.... Lunedì 27 maggio - Ore 18.30 Antonella Pfeiffer, “La Mamma Perfetta” - Ugo Mursia Editore- 2011 Elena è una mamma come tante alle prese con i problemi delle donne che lavorano e nello stesso tempo devono gestire una famiglia. Doppio lavoro, anzi triplo. E, in più, l'ansia continua di non essere una mamma perfetta. Già, ma qual è la mamma perfetta? Quella in carriera? Quella single? Quella casalinga? Quella apprensiva? Quella incombente o quella assente? Un vero groviglio. Provate voi a fare la mamma oggi: sempre di corsa, con il dubbio assillante di aver dimenticato qualcosa, il sonno dimezzato dalle poppate o dalle influenze. Per fortuna ci sono i nonni e le tate. E poi ci sono i papà. Chi? I papà? Quando non rientrano a casa dopo le nove di sera. Tra pannolini, ufficio, casa ed educazione dei figli, tutto quello che le mamme pensano, ma non sempre dicono. Antonella Pfeiffer è nata a Milano nel 1972. Dopo gli studi umanistici ha lavorato per quindici anni nella redazione di una rivista tecnica specializzata nel settore dei prodotti per ufficio, cartoleria e cancelleria ma, dopo aver fatto un figlio, ha deciso di assecondare il suo desiderio di essere una “mamma presente” e di dedicarsi al suo grande sogno: la scrittura. Insomma, ha deciso di “ascoltarsi”. Cura il suo blog lavocedellemamme , ha scritto il libro, edito da Ugo Mursia Editore, “La mamma perfetta” Martedì 28 maggio -Ore 18.00 Gabriella Kuruvilla, “Milano, fin qui tutto bene” -ed. Laterza - 2012 Presenta Raul Montanari «Noi in Cina queste cose non le mangiamo, le facciamo solo per voi turisti». Stavo per dirle che in realtà noi, qui a Milano, anche in Paolo Sarpi, siamo nativi, non turisti. Invece le ho chiesto: «Ma del formaggio, al posto del tofu, non è che ce l'avete?». Fruttivendoli e internet point cingalesi, ristoranti e alimentari sudamericani, macellerie e kebab arabi, centri-massaggi e incasinatissimi bazar di cinesi multitasking dove tra cellulari e computer trovi anche delle parrucche, se il taglio a 8 euro del negozio accanto non è proprio un capolavoro: siamo in via Padova, in viale Monza, in via Sarpi, in piazzale Corvetto, all'Isola e in Porta Venezia. Siamo a Milano, città del nuovo millennio, che non è «Parigi, dove paghi di più ma puoi fermarti al tavolino quanto vuoi. Siamo a Milano, dove tutto se fa de pressa: velocemente». Siamo in giro con Anita, Samir, Stefania, Tony, Gioia, Pietro, Laura e Lejla, fra panchine e bar dove anche gli incontri e gli amori vanno di corsa. Gabriella Kuruvilla, esponente di un’area letteraria sempre più interessante, quella degli autori che scrivono in italiano portando l’esperienza di mondi lontani dal nostro – nel suo caso, quello dell’India. Ma Gabriella è anche, non a caso, una giornalista e un’artista visiva molto apprezzata. Gabriella Kuruvilla è nata a Milano da padre indiano e madre italiana. Laureata in architettura, è giornalista professionista dal 2000. Ha collaborato con quotidiani e riviste, fra cui "Corriere della Sera", "Max", "Anna", "Marie Claire", "Cosmopolitan", "Urban" e "D". Nel 2001 ha pubblicato, con lo pseudonimo di Viola Chandra, il romanzo Media chiara e noccioline per Derive Approdi, nel 2008 l'antologia È la vita, dolcezza per Baldini Castoldi Dalai e nel 2010 il libro per bambini Questa non è una baby-sitter (con illustrazioni di Gabriella Giandelli) per Terre di Mezzo. Raul Montanari è autore di dodici romanzi e tre libri di racconti, ha pubblicato testi teatrali, raccolte di poesie e saggi, firmato sceneggiature e importanti traduzioni dalle lingue classiche e moderne. Scrive per varie testate e dirige il festival letterario Presente Prossimo. Con Strane cose, domani (Dalai editore, 2009) è stato selezionato per il Premio Strega 2010, dove ha conquistato il voto degli studenti, e ha vinto il Premio Bari e il Premio Siderno. Dal 1999 ha una scuola di scrittura creativa a Milano. Mercoledì 29 maggio - Ore 10.00 Claudia Alemani e Maria Cristina Fedrigotti, “Donne e nonne. I volti di un ruolo sociale” Stripes Edizioni - 2012 Una nuova generazione di nonne è entrata ormai nella realtà del nostro quotidiano. Sono nonne che si occupano dei loro nipoti, come facevano le nonne di una volta; ma si tratta di una generazione particolare di donne. Una generazione che, con il pensiero femminista, a partire dagli anni Settanta del Novecento, ha mantenuto un legame che non si è mai spezzato.” Così viene presentato nel sito www.pedagogia.it il libro Donne e nonne: i volti di un ruolo sociale di Claudia Alemani e Maria Cristina Fedrigotti. Il libro presenta una raccolta di interviste e testimonianze di forte impatto emotivo sui rapporti che questa generazione di nonne riesce a instaurare con figli e nipoti. “Perché non prendere in considerazione questo ruolo della donna declinato in maniera nuova?”, si è chiesta l’associazione D come Donna, considerando che le nonne sono tuttora importanti nella nostra società. Entrambe le autrici hanno uno spiccato interesse per i problemi educativi, in quanto Claudia Alemanni collabora alla cattedra di Pedagogia generale dell’Università Bicocca di Milano e Maria Cristina Fedrigotti, autrice di narrativa, ha lavorato per molti anni come insegnante. Claudia Alemani collabora alla cattedra di Pedagogia generale dell’Università Bicocca di Milano. Ha preso parte a numerose ricerche sulle tematiche femminili e nell’ambito del lavoro domestico. Tra le sue pubblicazioni: Le colf: ansie e desideri delle datrici di lavoro, in Polis (Il Mulino 2004); «Le colf nelle prime indagini sul lavoro domestico nell’Italia repubblicana» in R. Sarti Lavoro domestico e di cura: quali diritti? (Ediesse 2010). Maria Cristina Fedrigotti, per molti anni insegnante, vive tra Milano e la Toscana. In ambito narrativo ha pubblicato A cosa stai pensando? (Proposte Editoriali 2000) vincendo il premio “Elsa Morante”; Sogni d’amore (Energy Editions 2002); Nel fior degli anni (Energy Editions 2004). Con il racconto Alba è risultata vincitrice della XXXV edizione del Premio Teramo. Ha scritto inoltre lavori di svariata natura, tra cui Il Madagascar in una stanza (Pinelli 2008) e ha collaborato a ricerche storiche, riviste, iniziative culturali. Ore 21.00 Conferenza letteraria “Sotto il cielo di Lombardia. Questioni geografiche nei Promessi Sposi” In quale punto Renzo attraversò il fiume Adda? Riflessioni a partire da alcune illustrazioni di Francesco Gonin dell'edizione del 1840. A cura del prof. Luigi Ferri, docente di lingua e letteratura italiana e co-direttore del programma di International Business and Culture presso l’Università John Carroll di Cleveland (Ohio) Luigi Ferri si è laureato nel 1998 presso l’Università degli Studi di Urbino, con una tesi di specializzazione sull’insegnamento delle lingue e delle letterature straniere. Nel 2003 ottiene il dottorato di ricerca in lingua e letteratura italiana presso l’Università di Wisconsin-Madison, dove ha anche sviluppato un corso di lingua italiana per il mondo del business. Prima di arrivare all’Università John Carroll, il professor Ferri è stato docente alla Central Florida University a Orlando. Tra le sue pubblicazioni articoli accademici su Alessandro Manzoni e Carlo Emilio Gadda e un libro di racconti brevi intitolato “Resurrecturis”. La sua ricerca e i suoi interessi didattici comprendono tutti i livelli della lingua italiana (compreso l’italiano per il mondo del business e della finanza), la letteratura moderna, l’opera lirica del diciannovesimo e ventesimo secolo, la politica e la relazione tra gli intellettuali italiani e il fascismo. Giovedì 30 maggio - Ore 21.00 Incontro letterario “Da vicino nessuno è normale”. La narrativa di Piero Chiara A cura del prof. Mauro Novelli dell'Università degli Studi di Milano In occasione del centenario della nascita di Piero Chiara, narratore straordinario e autore di romanzi di successo come Il piatto piange (1962), La spartizione (1964), I giovedì della signora Giulia (1970) e La stanza del vescovo (1976), il prof. Mauro Novelli, docente presso l’Università degli Studi di Milano, parlerà della personalità e dell’opera dello scrittore di Luino. L’incontro sarà arricchito dalle letture interpretate dall’attrice Noemi Bigarella. Mauro Novelli insegna Letteratura e cultura nell’Italia contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano. Il suo ultimo lavoro, da poco uscito per il Saggiatore, si intitola Divora il tuo cuore, Milano. Carlo Porta e l'eredità ambrosiana. Per i Meridiani Mondadori ha curato le Storie di Montalbano di Andrea Camilleri (2002) e i due volumi delle Opere di Piero Chiara (2006-2007). Suoi interventi sono apparsi su vari periodici, tra i quali Linea d’ombra, Tirature, Nuova Antologia, Diario, Saturno. Venerdì 31 maggio – Ore18.00 Carmine Abate, “La collina del vento” (Premio Campiello 2012), Mondadori - 2012 e “Le stagioni di Hora” Mondadori - 2012 La collina del vento è la saga appassionata e coinvolgente, epica ed eroica di una famiglia che nessuna avversità riesce a piegare, che nessun vento potrà mai domare. Abate dà vita a un romanzo dal ritmo serrato e dal linguaggio seducente, che parte da Alberto, il tenace patriarca, agli inizi del Novecento, passa per i suoi tre figli soldati nella Grande Guerra e per tutte le sue donne forti e sensuali, e giunge fino a Umberto Zanotti-Bianco, all'affascinante Torinèsia e all'ultimo degli Arcuri, uomo dei nostri giorni che sceglie di andare lontano. Impetuoso, lieve, sconvolgente: è il vento che soffia senza requie sulle pendici del Rossarco, leggendaria, enigmatica altura a pochi chilometri dal mar Jonio. Il vento scuote gli olivi secolari e gli arbusti odorosi, ulula nel buio, canta di un antico segreto sepolto e fa danzare le foglie come ricordi dimenticati. Proprio i ricordi condivisi sulla "collina del vento" costituiscono le radici profonde della famiglia Arcuri, che da generazioni considera il Rossarco non solo luogo sacro delle origini, ma anche simbolo di una terra vitale che non si arrende e tempio all'aria aperta di una dirittura etica forte quanto una fede. “Le stagioni di Hora” Comprende tre romanzi di Carmine Abate - "Il ballo tondo", "La moto di Scanderbeg" e "Il mosaico del tempo grande". Si tratta di tre romanzi che costituiscono una sorta di trilogia arberesh, legati da un unico filo conduttore e capaci di restituire gli umori, i colori, i rumori e le storie di Hora. Le storie raccolte in questo libro, realistiche e visionarie, solari e strazianti, e poetiche, hanno il respiro ampio dell'epopea, sospese fra tradizione e modernità, vita, lotte, sogni e memoria. Pubblicati alcuni anni fa, questi romanzi sono assai cari ad Abate perché ciascuno ha rappresentato un momento importante del suo percorso letterario. Hora è un luogo dell'anima, un paese in cui, come nella Macondo di Màrquez, il tempo, i fatti, le persone sembrano avvolti in un'atmosfera magica e misteriosa. Ma è anche un luogo concreto, un paese della Calabria dove vive un'antica comunità arbëreshe. Ed è, soprattutto, il luogo privilegiato delle narrazioni di Carmine Abate, che in questa trilogia racconta le diverse stagioni di Hora: il tempo dell'infanzia e della giovinezza, della scoperta dell'amore e della vita; ma anche il tempo del distacco doloroso e dei ritorni; e il tempo grande del mito che si mescola con il presente. Le storie raccolte in questo libro, realistiche e visionarie, solari e strazianti, e poetiche, hanno il respiro ampio dell'epopea, sospese fra tradizione e modernità, vita, lotte, sogni e memoria. Carmine Abate, scrittore calabrese, nato nel 1954 a Carfizzi, in provincia di Crotone, comunità arbëreshe - cioé italo-albanese - della Calabria, laureatosi a Bari ed emigrato da giovane in Germania. Oggi vive in Trentino, dove insegna. Sabato 1 giugno – ore 10 A cura di Alessia Todeschini, pedagogista Stripes “Con il dito... nella marmellata” L’alimentazione nella prima infanzia dal punto di vista educativo e nutrizionale Incontro tematico e presentazione del libro - Stripes Coop. Onlus gestore dei nidi comunali di Segrate Le tue capacità culinarie e non solo… sono messe a dura prova? Il piccolo chiede a gran voce solo pizza e biscotti? Ormai ceni solo con gli avanzi… del tuo bambino? Perché al nido mangia e a casa no? E la tv? Ti aspettiamo per discuterne insieme Il pasto è un momento di cura fondamentale per i bambini ed è caratterizzato da importanti aspetti educativi, sia al nido che in famiglia. Il modo in cui siamo a tavola e mangiamo racconta molto della nostra personalità e della nostra storia familiare e non vale quindi per nessuno il semplice nesso per cui bisogna mangiare per crescere e sostentarci. Il fatto di cibarsi è il risultato di numerosi fattori. A ogni età si mangia infatti in modo diverso. Cambia il modo di rapportarsi al cibo, cambiano i gusti e cambia anche il significato che il cibo riveste per noi “Con il dito. . . nella marmellata” Il libro affronta il tema del pasto sia dal punto di vista educativo che nutrizionale, con l’intento di essere un contributo utile ai genitori in quanto offre loro alcuni spunti di riflessione in un’ottica di una coprogettazione tra nido e famiglia sempre più partecipata. Il testo contiene: • Il racconto da una prospettiva educativa del momento del pasto nella fascia della prima infanzia • La narrazione di come viene affrontato dal personale educativo il pranzo al nido • Giochi e attività proposte ai bambini nei nidi Stripes di Segrate per rendere il rapporto col cibo sempre più piacevole e sano • Cose da sapere quando il pasto risulta problematico • Il contributo delle professioniste sanitarie della Asl Milano 2, che mettono l’accento sull’importanza di una corretta alimentazione per una crescita sana • Canzoncine e filastrocche legate al momento del pasto • Il menù del nido e i consigli per la sera, in modo da proporre a cena ai propri bambini un menù complementare a quello offerto in asilo, con il relativo ricettario • Qualche consiglio ai genitori su semplici attività che possono fare anche a casa coi propri bimbi • Una storia illustrata, personalizzabile per il proprio bambino, da leggere insieme a lui sul momento del pasto al nido e a casa. Sabato 1 giugno, ore 17.00 GIPI e proiezione del suo ultimo film “SMETTERE DI FUMARE FUMANDO” Presenta Filippo Mazzarella “Smettere di fumare fumando” è un film autoprodotto e autobiografico, presentato al Torino film festival nel 2012, che documenta il suo tentativo di liberarsi dal fumo. “Le cose sono andate così: volevo raccontare una storia. Mi sembrava di non avere più idee, nessuna, da tempo immemorabile. Mi sarei fermato, acchetato in poltrona, sul cuscino ad accarezzare il capo dolce dai capelli fini nuovi di mio figlio, se ne avessi avuto uno. Sarei stato là, a guardarlo crescere e imparare andar per la strada sua, stando in disparte, che il tempo mio era fatto. Questo, se avessi avuto un figlio avrei potuto fare. Ma non ne avevo. Avevo solo le storie e la gioia che quel vento, quando tira, mi dà”. GIPI (all’anagrafe Gian Alfonso Pacinotti), nato a Pisa nel 1963, è uno dei più noti autori di fumetti italiani. Ha esordito come regista di lungometraggi nel 2011 con L’ultimo terrestre, in concorso al 68mo festival del Cinema di Venezia. Le graphic novel di Gipi sono pubblicate in Italia da Coconino Press, sono tradotte in molti paesi, tra cui Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti, e hanno ricevuto numerosi premi, tra cui il Premio Goscinny e il Gran Premio della Fiera del Fumetto di Angouleme nel 2006, assegnato in precedenza solo a due italiani, Hugo Pratt e Vittorio Giardino. Illustratore per La Repubblica, dal 2006 è collaboratore fisso della rivista Internazionale, dove pubblica una striscia satirica settimanale. Volevo una storia ma mi trovavo con il cervello impigrito, digiuno di sacrifici necessari per l'ispirazione. Allora ne ho inventato uno. Ho detto: ideona! Smetto di fumare e filmo tutto quello che succede nel farlo! Immaginavo che sarei impazzito, avrei dato in escandescenze, perduto il controllo e, con una microcamera, avrei filmato questo disastro, che immaginavo buffo, e ne avrei fatto una storia per immagini” scrive GIPI sul suo blog. Una storia per immagini, proprio come quelle di carta in cui si è raccontato e fatto amare dal pubblico in tutti questi anni. Filippo Mazzarella. Scrive di cinema, colonne sonore, concerti rock e avanguardia, fumetti e cartoon sul Corriere della Sera e su altre testate e riviste; è titolare della rubrica di cinema su Vivimilano e su Linus, e dal 2006 collabora continuativamente al Dizionario dei film di Paolo Mereghetti. Dal 2012 è direttore artistico di Cartoomics. Domenica 2 giugno - Ore 11.00 Nati per leggere. “Nuvole e case”spettacolo con musiche dal vivo per bambini dai 4 ai 6 anni A cura della Compagnia teatrale “Nuvole in Tasca” La casa del gatto è forte e solida. La casa della lumaca è fragile e piccola. Le nuvole passano e a volte si fermano e quando si fermano piove. Un modo leggero per affrontare, attraverso il potere evocativo del teatro e la poesia della musica, il tema della casa, da sempre sinonimo di sicurezza e protezione. La casa, spesso connessa con il primordiale senso di identità e di appartenenza, è lo spazio vitale da vivere da soli o da imparare a condividere con qualcun altro. Lo spettacolo è realizzato in coproduzione con Segni d’infanzia. http://www.segnidinfanzia.org/