Piano ittico livorno bozza 10-5
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Piano ittico livorno bozza 10-5
PROVINCIA DI LIVORNO PIANO PROVINCIALE PER LA PESCA NELLE ACQUE INTERNE 2012-2015 (L.R. n. 7 del 3 gennaio 2005; Decreto P.G.R. n.54/R del 22 agosto 2005; Piano ittico regionale 2012-2015; Decreto n.3792 del 31 luglio 2006; Decreto n.6304 del 21 dicembre 2006) 1 1 Obiettivi di carattere generale 1.1 I corsi d’acqua Pag. 4 Pag. 4 1.1.1 Qualità e quantità dell’acqua 1.1.2 Caratteristiche delle sponde 1.1.3 Passaggi artificiali per i pesci 1.2 La fauna ittica 2 Stato delle conoscenze Pag. 6 Pag. 7 3 Pag. 7 Elenco dei corsi d’acqua e divisione in zone ittiche 3.1 Acque di foce e punti foranei Pag. 22 4 Pag. 34 Modalità e strumenti di gestione 4.1 Modalità di gestione Pag. 34 4.2 Zone di protezione Pag. 34 4.3 Pag. 38 Zone di frega 4.4 Limiti di cattura per la pesca dilettantistica Pag. 39 4.5 Campi di gara Pag. 41 4.6 Pag.46 5 Zone a regolamento specifico Pesca professionale Pag. 46 5.1 Conoscenze attuali Pag. 46 5.2 Schede di rilevamento Pag. 48 5.3 Indicazioni gestionali e limiti di cattura Pag. 48 2 6 Impianti per la pesca sportiva a pagamento Pag. 53 7 Retoni Pag. 54 8 Pesca da natante Pag. 55 9 Altri divieti Pag. 55 10 Immissioni Pag. 55 11 Obblighi ittiogenici Pag. 56 12 Interventi a favore della fauna a rischio o meritevole di tutela Pag. 58 13 Attività di vigilanza Pag. 59 14 Valutazione ambientale Pag. 61 Allegati: Allegati - Rapporto Ambientale preliminare - La scheda di rilevamento della pesca professionale - Cartografie (consultabile separatamente sulla Carta Ittica) 3 1-Obiettivi di carattere generale Gli obiettivi del piano provinciale perseguono le finalità descritte all’articolo 1, comma 1, della L.R. 7/2005, secondo gli indirizzi del Piano ittico regionale 20122015. La tutela e la salvaguardia della fauna ittica e degli ecosistemi acquatici sono i fattori tenuti di riferimento per la disciplina della pesca. Tali azioni sono realizzate attraverso la gestione delle specie ittiche autoctone, in particolare di quelle a rischio, il miglioramento delle capacità biogeniche dei corsi d’acqua, il controllo dell’inquinamento genetico, la limitazione della diffusione delle specie alloctone. Questi obiettivi potranno essere perseguiti quindi intervenendo sulla fauna ittica, ma anche sull’habitat acquatico, essendo due fattori strettamente interdipendenti, in modo da considerare l’ambiente acquatico come un unico complesso L’attività di pesca nelle acque interne della provincia, per la sua specificità territoriale presenta aspetti di valore culturale e sportivo che devono essere anch’essi tutelati. In relazione a ciò, nell’ottica di mantenere e di valorizzare questi elementi, sono previsti interventi specifici, alcuni dei quali in parte già avviati, per favorire l’esercizio della pesca sportiva, per la diffusione della pesca e per mantenere e incrementare il patrimonio ittico provinciale. In questa ottica la Provincia di Livorno si avvale in via prioritaria delle Associazioni dei Pescatori provinciali. 1.1 – I corsi d’acqua I corsi d’acqua costituiscono un habitat complesso le cui componenti sono riconducibili alle caratteristiche chimico-fisiche delle acque, alla quantità ed alla continuità nel tempo dell’acqua presente, alle caratteristiche dell’alveo e delle sponde. 1.1.1 – Qualità e quantità dell’acqua Se un corso d’acqua dispone di acque di buona qualità e con una disponibilità senza eccessive limitazioni temporali nel corso dell’anno, rappresenta un habitat dove 4 le comunità ittiche possono svilupparsi ed essere quindi sottoposte a opportuni provvedimenti gestionali. E’ evidente che, in caso contrario, ogni intervento di tipo gestionale sulle risorse ittiche, risulterebbe poco determinante. Le caratteristiche territoriali della Provincia di Livorno fanno sì che i corsi d’acqua presenti siano costituiti dai tratti più a valle di fiumi o torrenti di un certo sviluppo chilometrico oppure da una molteplicità di corsi che originano dalle colline costiere, che presentano percorsi limitati ed un modesto rilievo delle portate estive. Nel primo caso, qualità delle acque e portate sono in gran parte da mettere in relazione alle attività umane che si svolgono nella parte a monte del corso d’acqua, nelle aree di competenza di altri enti provinciali. In questi casi quindi eventuali interventi sarebbero da affrontare in sede regionale o di Autorità di Bacino. Nel secondo caso invece è opportuno che si presti attenzione, soprattutto a livello provinciale, agli eventuali interventi di regimazione e di scarico dei reflui perché tali ambienti risultano particolarmente suscettibili alle interferenze ambientali, con conseguenze importanti sulla fauna ittica presente. 1.1.2 – Caratteristiche delle sponde La conservazione della vegetazione ripariale e della naturalità dell’alveo e delle sponde dei corsi d’acqua rappresenta un obiettivo fondamentale anche ai fini di una corretta gestione della fauna ittica. La fascia vegetazionale lungo le sponde ha importanti effetti sull’ombreggiatura e quindi sulla temperatura dell’acqua, ma anche una funzione di rifugio per i pesci oltre che per la loro riproduzione. Inoltre l’alternanza di zone a corrente più o meno veloce, con ricoveri di varia natura, consente alle diverse specie ittiche di trovare gli opportuni habitat per il proprio sviluppo. Nel caso del territorio provinciale, gli ambienti caratteristici dei corsi d’acqua di maggiori dimensioni, come già accennato precedentemente, sono quelli prossimi alla zona di foce, spesso fortemente antropizzati. E’ quindi opportuno che, quando possibile, si pensi ad intervenire con azioni di ripristino ambientale e che, comunque, ogni altro intervento in alveo o sulle sponde di sistemazione idraulica 5 tenga conto delle tecniche di bioingegneria, che consentono spesso di raggiungere ottimi risultati in termini di messa in sicurezza e di stabilizzazione delle sponde, minimizzando l’impatto sul corso d’acqua. 1.1.3 – Passaggi artificiali per i pesci Le diverse specie ittiche compiono spostamenti più o meno importanti lungo l’asta fluviale. Esistono specie che effettuano tali spostamenti entrando nel corso d’acqua dall’ambiente marino per riprodursi (specie anadrome, come la cheppia) oppure che adottano una strategia opposta (specie catadrome, come l’anguilla). Esistono anche molte specie che entrano ed escono nei corsi d’acqua per motivi trofici, occupando in genere solamente le zone di foce. Infine esistono molte specie prettamente dulcacquicole che fanno comunque spostamenti lungo il bacino idrografico per motivi trofici o riproduttivi. Appare evidente che gli interventi di regimazione delle acque o per opere idroelettriche possono rappresentare ostacoli spesso insormontabili ai movimenti della fauna ittica. In questi casi, per ripristinare la continuità fluviale, è opportuno progettare passaggi artificiali per i pesci, dei quali è disponibile un’ampia tipologia a seconda delle esigenze delle comunità ittiche interessate. Tra gli obiettivi del Piano Provinciale devono quindi essere inseriti eventuali interventi per il ripristino della continuità fluviale, in particolare per le specie anadrome e catadrome in considerazione dell’importante sviluppo costiero del territorio provinciale. Dalla Carta Ittica Provinciale attualmente non risultano suggerimenti in proposito, ma nel corso dei prossimi aggiornamenti della Carta sarà opportuno verificarne la necessità, in particolare in corrispondenza delle interruzioni della continuità fluviale presenti sul Fiume Fine e sul Fiume Cecina. 1.2 La fauna ittica Il Piano Ittico deve necessariamente comprendere interventi, diretti o indiretti, 6 sulla fauna ittica. Tali azioni potranno riguardare, in casi particolari, ripopolamenti di specie ittiche che mostrano difficoltà nella propria comunità a causa di eventi eccezionali che si sono verificati, ovviamente dopo aver rimosso l’origine di tali difficoltà. Altri interventi più strutturali sono gli aspetti che riguardano l’ambito della normativa, con prescrizioni che, sempre in riferimento alle indicazioni della legge regionale, riguarderanno la suddivisione delle acque in zone ittiche, le zone di protezione, le zone di frega, la delimitazione dei campi gara, i limiti di cattura relativamente alle specie, alle quantità e ai tempi di prelievo, l’eventuale istituzione di zone a regolamento specifico ed infine le prescrizioni relative alla pesca professionale. 2 – Stato delle conoscenze Le attuali conoscenze sull’ittiofauna e sulla pesca si basano sulla Carta Ittica delle Acque Interne della Provincia di Livorno, pubblicata nel gennaio 2010, prodotta da Manuela Gualtieri e Massimo Mecatti del Dipartimento di Scienze Zootecniche dell’Università di Firenze, in collaborazione con le associazioni provinciali della pesca, ARCI PESCA FISA e FIPSAS CONI. Inoltre sono state eseguite altre indagini commissionate dalla provincia, tra le quali il Monitoraggio della fauna ittica delle acque interne della provincia di Livorno, prodotto nel 2003 dalle associazioni provinciali della pesca in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, la Caratterizzazione della fauna ittica e macrobentonica della foce dello Scolmatore dell’Arno, realizzato nel 2003 dai ricercatori della cooperativa Aplysia , lo studio sul Fiume Cornia e sul Fosso Cervia realizzato nel 2003 dal Comitato Provinciale ARCIPESCA FISA di Livorno, il Censimento dei retoni nella provincia di Livorno realizzato nel 2007 dal Comitato Provinciale ARCIPESCA FISA di Livorno. 3- Elenco dei corsi d’acqua e divisione in zone ittiche La divisione in zone ittiche dei corpi idrici della provincia di Livorno comprende, ai sensi dell’art.10 della L.R.7/2005, acque classificate a ciprinidi e 7 acque di zona di foce (o ad acque salmastre). In tabella 1 è riportato l’elenco delle acque della Provincia di Livorno (Regione Toscana, Decreto del 21 dicembre 2006 n.6304). Nell’elenco, per facilitare la consultazione, è riportata la numerazione successiva adottata nella Carta Ittica Provinciale. Sono inoltre riportati, oltre al nome del corso, il grado, il bacino di primo e secondo grado relativi al corso stesso, il codice SIBAPO, l’eventuale punto di separazione della vocazione ittica (nel caso della Provincia di Livorno, esclusivamente tra zona a ciprinidi e zona di foce) ed infine i comuni della provincia attraversati dal corso Nel corso delle indagini per la Carta Ittica Provinciale è emerso che alcuni corsi d’acqua presenti nell’elenco regionale, sono risultati nulli dal punto di vista ittico-piscatorio, mentre nella stessa Carta Ittica si suggerisce di inserire nell’elenco altri corpi idrici attualmente non presenti nell’elenco regionale e ai quali si riconosce una certa importanza ai fini gestionali. In appendice alla Tabella 1 si riportano due tabelle che elencano i corsi d’acqua dei quali si suggerisce rispettivamente l’eliminazione o l’inserimento nell’elenco regionale. 8 Tabella 1 Elenco dei corsi d’acqua della provincia di Livorno (Regione Toscana, Decreto del 21 dicembre 2006 n.6304) e individuazione delle zone ittiche. CODICE CORSO NOME CORSO GRADO 1 SCOLMATORE DELL'ARNO 1 2 ANTIFOSSO DELLE ACQUE CHIARE 2 3 FOSSO DELL'ACQUA SALSA 3 4 FOSSO TORA 3 5 FOSSA CHIARA 3 6 FIUME ISOLA 2 7 RIO TAVOLA 3 8 FOSSA NUOVA 2 9 FOSSO TORRETTA 2 10 ANTIFOSSO DI FATTORIA 4 11 FOSSO REALE ZANNONE 3 12 ANTIFOSSETTO 4 13 FOSSO DEL FONTINO 5 14 FOSSO DELLE LENZE O PAILUNGA 5 15 TORRENTE ORCINA 2 16 TORRENTE TORA 2 BACINO 1° G. BACINO 2° G. SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO ACQUE DI FOCE O COMUNI SALMASTRE INTERESSATI Dalla confluenza dell’antifossetto R0210000000000000000 di fronte alla Fornace Arnaccio Collesalvetti, Livorno fino alle foce ID CORSO R0210010000000000000 ANTIFOSSO DELLE R0210010010000000000 ACQUE CHIARE ANTIFOSSO DELLE R0210010020000000000 ACQUE CHIARE CANALE NAVIGABILE DEI R0210020020000000000 NAVICELLI F. ISOLA Collesalvetti, Livorno Collesalvetti Collesalvetti Dal km 17.5 della SS 67bis Tosco-Romagnola fino alla foce Collesalvetti R0210030000000000000 Collesalvetti R0210030020000000000 Collesalvetti R0210040000000000000 Dal ponte ferroviario PisaCollesalvetti fino alla foce Collesalvetti, Livorno R0210080000000000000 Collesalvetti, Livorno FOSSO TORRETTA R0210080010100000000 Collesalvetti FOSSO TORRETTA R0210080020000000000 Collesalvetti FOSSO TORRETTA R0210080020100000000 Collesalvetti FOSSO TORRETTA R0210080020201000000 Collesalvetti FOSSO TORRETTA R0210080020202000000 Collesalvetti R0210120000000000000 Collesalvetti R0210130000000000000 Collesalvetti 9 17 RIO CONELLA 4 18 RIO LA TANNA 3 19 RIO NUGOLA 4 20 BORRO MARIANNA 5 21 TORRENTE MORRA 3 22 BOTRO DI LOTI 4 23 BOTRO DEI VALLINACCI 5 25 26 CANALE EMISSARIO DI BIENTINA RIO ARDENZA FOSSO DEL MOLINO NUOVO 27 FOSSO DELLA BANDITELLA 1 28 RIO MAGGIORE 1 29 FOSSO DELLA MADONNINA 1 30 TORRENTE CHIOMA 1 31 BOTRO FORTULLA 1 32 BOTRO DELL'ARANCIO 1 33 BOTRO GRANDE (1) 2 34 35 36 37 38 39 40 41 BOTRO IURCO BOTRO CROCETTA BOTRO SECCO FOSSO COTONE FIUME FINE BOTRO CANALE BOTRO DEL GONNELLINO TORRENTE PESCERA 1 2 1 2 1 2 2 2 24 2 1 2 SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO RIO ARDENZA RIO ARDENZA FOSSO DELLA BANDITELLA RIO MAGGIORE FOSSO DELLA MADONNINA T. CHIOMA BOTRO FORTULLA BOTRO DELL'ARANCIO BOTRO DEI CONDOTTI BOTRO IURCO BOTRO IURCO BOTRO SECCO BOTRO SECCO F. FINE F. FINE F. FINE F. FINE T. TORA R0210130080100000000 Collesalvetti T. TORA R0210130100000000000 Collesalvetti T. TORA R0210130100400000000 Collesalvetti T. TORA R0210130100401000000 Collesalvetti T. TORA R0210130130000000000 Collesalvetti T. TORA R0210130130300000000 Collesalvetti T. TORA R0210130130301000000 Collesalvetti R0210140000000000000 Dal ponte ferroviario LivornoPisa fino alla foce Collesalvetti, Livorno R0240000000000000000 R0240050000000000000 Livorno Livorno R0250000000000000000 Livorno R0280000000000000000 Livorno R0380000000000000000 Livorno R0400000000000000000 Collesalvetti, Livorno, Rosignano Marittimo R0430000000000000000 Rosignano Marittimo R0450000000000000000 Rosignano Marittimo R0510010000000000000 Rosignano Marittimo R0520000000000000000 R0520010000000000000 R0530000000000000000 R0530020000000000000 R0550000000000000000 R0550020000000000000 R0550060000000000000 R0550170000000000000 Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Dall’idrovora fino alla foce 10 42 TORRENTE SAVALANO 2 F. FINE 43 BOTRO DELLA FICAIOLA 3 F. FINE T. SAVALANO R0550200010000000000 44 45 46 47 48 BOTRO DI MELARNO BOTRO DEL RIPAIOLO BOTRO DI RIARDO BOTRO DELLA SANGUIGNA BOTRO DI SAN GIORGIO 3 4 3 4 4 F. FINE F. FINE F. FINE F. FINE F. FINE T. SAVALANO T. SAVALANO T. SAVALANO T. SAVALANO T. SAVALANO R0550200040000000000 R0550200040100000000 R0550200050000000000 R0550200050100000000 R0550200050300000000 49 BOTRO TORRICCHI 3 F. FINE T. SAVALANO R0550200090000000000 50 FOSSO DELLA VALLE CORSA 1 FOSSO DELLA VALLE CORSA R0560000000000000000 51 TORRENTE TRIPESCE 1 T. TRIPESCE R0570000000000000000 52 53 FOSSO DEGLI IMPALANCATI FOSSO MELUCCIO 2 2 T. TRIPESCE T. TRIPESCE R0570020000000000000 R0570060000000000000 54 FIUME CECINA 1 F. CECINA R0590000000000000000 55 56 57 FOSSO LINAGLIA IL GORILE (1) TORRENTE ACQUERTA 2 2 2 F. CECINA F. CECINA F. CECINA R0590540000000000000 R0590620000000000000 R0590650000000000000 58 TORRENTE STERZA 2 F. CECINA R0590750000000000000 59 60 61 62 63 64 BOTRO DELLA CANONICA BOTRO DELLO STENTO BOTRO DI PASTINA BOTRO RIVIVO IL GORILE (2) FOSSO DELLA VALLESCAIA 3 3 3 3 1 3 65 FOSSO LE BASSE 1 66 FOSSO DELLE TANE 1 67 FOSSO DELLA MADONNA 2 68 FOSSA CAMILLA 1 F. CECINA F. CECINA F. CECINA F. CECINA IL GORILE (2) IL GORILE (2) FOSSO LE BASSE FOSSO DELLE TANE FOSSO DELLE TANE FOSSA CAMILLA Collesalvetti, Rosignano Marittimo Collesalvetti, Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Collesalvatti Rosignano Marittimo R0550200000000000000 T. STERZA T. STERZA T. STERZA T. STERZA Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo, Cecina Cecina Cecina Dal ponte ferroviario Livorno Roma fino alla foce Cecina R0590750070000000000 R0590750090000000000 R0590750120000000000 R0590750190000000000 R0600000000000000000 R0600010010000000000 Cecina Cecina Cecina Sassetta, Castagneto Carducci, Bibbona Bibbona Bibbona Bibbona Castagneto Carducci Cecina Cecina R0610000000000000000 Cecina R0620000000000000000 Bibbona R0620020000000000000 Bibbona R0630000000000000000 Dalla confluenza con il Fosso Trogoli fino alla foce Castagneto Carducci 11 69 BOTRO DELL'INFERNO 2 70 FOSSO CARESTIA VECCHIA 2 71 FOSSO SORBIZZI 2 72 BOTRO DI CAMPO DI SASSO 3 73 BOTRO GRANDE 3 74 FOSSO DEL LIVRONE 3 75 FOSSO TROGOLI 2 76 FOSSO DI BOLGHERI 1 77 BOTRO DEI MOLINI 2 78 BOTRO DELLE MACINE 2 79 FOSSO AI MOLINI 2 80 FOSSO BORGHIO 2 81 FOSSO D'ACQUABONA 2 82 FOSSO DELL'AGRIFOGLIO 2 83 FOSSO DI BUCONE 2 84 FOSSO DELLA CARESTIA 1 85 FOSSO ACQUA CALDA 1 86 FOSSO DELLA CASA ROSSA 2 87 FOSSO DELLE ROZZE 1 88 FOSSO DELLE PILETE 2 FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DELLA CARESTIA FOSSO ACQUA CALDA FOSSO ACQUA CALDA FOSSO DELLE ROZZE FOSSO DELLE ROZZE R0630010000000000000 Castagneto Carducci, Bibbona R0630020000000000000 Castagneto Carducci R0630040000000000000 Castagneto Carducci, Bibbona FOSSO SORBIZZI R0630040010000000000 Bibbona FOSSO SORBIZZI R0630040020000000000 Bibbona FOSSO SORBIZZI Castagneto Carducci, Bibbona Castagneto Carducci, R0630050000000000000 Bibbona Dall’idrovora alla confluenza con Castagneto Carducci, R0640000000000000000 il Botro dei Molini fino alla foce Sassetta R0630040040000000000 R0640010000000000000 Castagneto Carducci R0640020000000000000 Castagneto Carducci R0640050000000000000 Castagneto Carducci R0640060000000000000 Castagneto Carducci R0640070000000000000 Castagneto Carducci R0640110000000000000 Castagneto Carducci, Sassetta R0640140000000000000 Castagneto Carducci R0650000000000000000 Castagneto Carducci R0660000000000000000 Castagneto Carducci R0660020000000000000 Castagneto Carducci R0680000000000000000 Castagneto Carducci, San Vincenzo R0680020000000000000 Castagneto Carducci 12 89 FOSSO DELLE DISPENSE 3 90 FOSSO DELLE PRIGIONI 1 91 BOTRO BUFALONE 2 92 FOSSO DEI MANIENTI 3 FIUME CORNIA 1 FOSSO DELLE ROZZE FOSSO DELLE PRIGIONI FOSSO DELLE PRIGIONI FOSSO DELLE PRIGIONI F. CORNIA 94 95 FOSSO DEL RITORTO FOSSO DI RIPOPOLO 2 2 F. CORNIA F. CORNIA 96 FOSSO PORCARECCE 3 F. CORNIA 97 FOSSO RAGNAIA 2 98 FOSSO RIOMERDANCIO 99 FOSSO DELLE PILETE R0680020010000000000 Castagneto Carducci R0700000000000000000 San Vincenzo R0700010000000000000 San Vincenzo R0940170000000000000 R0940200000000000000 San Vincenzo, Campiglia Marittima Suvereto, Campiglia Marittima, Piombino Sassetta, Suvereto Suvereto R0940200030000000000 Suvereto F. CORNIA R0940210000000000000 2 F. CORNIA R0940220000000000000 FOSSO DELLE GORE 3 F. CORNIA Suvereto Suvereto, Campiglia Marittima Campiglia Marittima, Suvereto 100 FOSSO ACQUARI 4 F. CORNIA 101 102 103 104 105 106 107 TORRENTE MASSERA TORRENTE LODANO BOTRO REDEMESSI FOSSO DEI TUFI FOSSO DEL CORSOIO TORRENTE MILIA FOSSO CAGLIO 2 3 4 4 4 2 3 F. CORNIA F. CORNIA F. CORNIA F. CORNIA F. CORNIA F. CORNIA F. CORNIA 108 FOSSA CALDA 1 FOSSA CALDA 109 FOSSO VERROCCHIO 3 FOSSA CALDA 110 FOSSO CORNIACCIA 4 FOSSA CALDA 2 FOSSA CALDA 1 CANALE ALLACCIANTE 93 111 112 CANALE ORIENTALE DI RIMIGLIANO CANALE ALLACCIANTE CERVIA (1) BOTRO BUFALONE R0700010010000000000 R0940000000000000000 FOSSO DI RIPOPOLO FOSSO RIOMERDANCIO FOSSO RIOMERDANCIO T. MASSERA T. MASSERA T. MASSERA T. MASSERA T. MILIA R0940220030000000000 R0940220030100000000 Suvereto R0940250000000000000 R0940250060000000000 R0940250060200000000 R0940250060300000000 R0940250060400000000 R0940260000000000000 R0940260050000000000 Suvereto, Sassetta Sassetta Sassetta Sassetta Sassetta Suvereto Suvereto Campiglia Marittima, Piombino, San Vincenzo Campiglia Marittima, Piombino R0950000000000000000 CANALE ALLACCIANTE (1) CANALE ALLACCIANTE (1) Dalla curva a valle del Ponte di Ferro fino alla foce Dalla stazione di pompaggio dell’Allacciante di Rimigliano alla foce R0950010020000000000 Dal ponte sulla strada PiombinoCampiglia Marittima Riotorto fino alla foce Piombino, San R0950030000000000000 Vincenzo R0950010020100000000 R0960000000000000000 Tutto il corso Piombino 13 CERVIA (1) F. PECORA F. PECORA FOSSO ACQUAVIVA FOSSO ACQUAVIVA 113 114 FOSSO BORGOGNANO FOSSO DELL'ACQUA NERA 2 2 115 FOSSO ACQUAVIVA 1 116 CANALE ALLACCIANTE CERVIA (2) 2 117 FOSSACCIA 3 FOSSO ACQUAVIVA 118 FOSSO BOTRANGOLO 3 FOSSO ACQUAVIVA 119 IL FOSSETTO 3 FOSSO ACQUAVIVA 120 FOSSO DELLA VALNERA 1 121 FOSSO BOVALICO 1 122 FOSSO DI SAN FRANCESCO 2 123 UVIALE DI MARCIANA 1 124 RIO DI ORTANO 1 125 FOSSO DI POMONTE 1 126 FOSSO BARIONE 2 127 FOSSO DELLA GALEA 1 128 FOSSO LA CORNIACCIA 1 129 FOSSO DI RIOTORTO 2 130 RIO FERRAIO 2 131 FOSSO DI GRASSERA 1 FOSSO DELLA VALNERA FOSSO BOVALICO FOSSO BOVALICO UVIALE DI MARCIANA RIO DI ORTANO FOSSO DI POMONTE FOSSO DI POMONTE FOSSO DELLA GALEA FOSSO LA CORNIACCIA FOSSO LA CORNIACCIA FOSSO LA CORNIACCIA FOSSO DI GRASSERA R1000070000000000000 R1000120000000000000 Suvereto Suvereto Dal ponte sulla strada Piombino – Campiglia Marittima, R1270000000000000000 Riotorto fino alla foce Piombino R1270010000000000000 CANALE ALLACCIANTE CERVIA (2) CANALE ALLACCIANTE CERVIA (2) CANALE ALLACCIANTE CERVIA (2) Tutto il corso Piombino R1270010010000000000 Dal ponte sulla strada PiombinoPiombino Riotorto fino alla foce R1270010020000000000 Dal ponte sulla strada PiombinoPiombino Riotorto fino alla foce R1270010040000000000 Dal ponte sulla strada PiombinoPiombino Riotorto fino alla foce R1430000000000000000 Dall’inizio del porto canale fino alla foce Piombino R1510000000000000000 Campo nell’Elba R1510010000000000000 Campo nell’Elba R1590000000000000000 R1690000000000000000 R1880000000000000000 R1880010000000000000 R1990000000000000000 R2040000000000000000 R2040020000000000000 R2040060000000000000 R2070000000000000000 Marciana, Marciana Marina Rio Marina, Rio nell’Elba Campo nell’Elba, Marciana Marciana, Campo nell’Elba Marciana, Campo nell’Elba Dal ponte sulla strada Piombino- Piombino, Suvereto, Riotorto fino alla foce Campiglia Marittima Piombino Campiglia Marittima, Piombino, Suvereto Rio Marina, Rio nell’Elba 14 132 TORRENTE UGIONE 1 T. UGIONE 133 FOSSO DELLA CIGNA 2 T. UGIONE 134 RIO CIGNOLO 3 T. UGIONE 135 FOSSO DELLA VALLETTA 2 T. UGIONE 136 FOSSO DELLA VALLE LUNGA 3 T. UGIONE 137 RIO PAGANELLO 3 T. UGIONE 138 BOTRO AI MARMI 1 139 FOSSO POZZATELLO 2 140 FOSSO COSIMO 1 FOSSO COSIMO 141 FOSSO DIAVOLO 2 142 FOSSO CORNIA VECCHIA 1 143 CANALE ALLACCIANTE (2) 3 144 CANALE ALLACCIANTE DESTRO 3 145 FOSSO DEI MORTI 2 146 BOTRO FELICIAIO 1 FOSSO COSIMO FOSSO CORNIA VECCHIA FOSSO CORNIA VECCHIA FOSSO CORNIA VECCHIA CANALE PISANO BOTRO FELICIAIO R2300000000000000000 FOSSO DELLA CIGNA RIO DELL'ACQUA PUZZOLENTE RIO DELL'ACQUA PUZZOLENTE BOTRO AI MARMI BOTRO AI MARMI Dal ponte ferroviario LivornoPisa fino alla foce Collesalvetti, Livorno R2300030000000000000 Livorno R2300030020000000000 Livorno R2300040000000000000 Collesalvetti R2300050010000000000 Livorno R2300050020000000000 Livorno San Vincenzo, Campiglia Marittima San Vincenzo, R2330030000000000000 Campiglia Marittima Dal ponte sulla strada Piombino- Campiglia Marittima, R2340000000000000000 Riotorto finoalla foce Piombino R2340010000000000000 Campiglia Marittima R2330000000000000000 R2550000000000000000 Tutto il corso Piombino R2550010010000000000 Piombino R2550010020000000000 Piombino, Campiglia Marittima R2630010000000000000 Rosignano Marittimo R2740000000000000000 Livorno Corsi d’acqua dei quali si suggerisce l’eliminazione dall’elenco regionale: CODICE CORSO NOME CORSO GRADO 7 RIO TAVOLA 3 17 RIO CONELLA 4 20 BORRO MARIANNA 5 23 BOTRO DEI VALLINACCI 5 BACINO 1° G. SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE BACINO 2° G. ID CORSO ACQUE DI FOCE O SALMASTRE COMUNI INTERESSATI F. ISOLA R0210030020000000000 Collesalvetti T. TORA R0210130080100000000 Collesalvetti T. TORA R0210130100401000000 Collesalvetti T. TORA R0210130130301000000 Collesalvetti 15 26 FOSSO DEL MOLINO NUOVO 2 33 BOTRO GRANDE (1) 2 34 39 40 BOTRO IURCO BOTRO CANALE BOTRO DEL GONNELLINO 1 2 2 DELL'ARNO RIO ARDENZA BOTRO DEI CONDOTTI BOTRO IURCO F. FINE F. FINE 43 BOTRO DELLA FICAIOLA 3 F. FINE T. SAVALANO R0550200010000000000 45 48 BOTRO DEL RIPAIOLO BOTRO DI SAN GIORGIO 4 4 F. FINE F. FINE T. SAVALANO T. SAVALANO R0550200040100000000 R0550200050300000000 49 BOTRO TORRICCHI 3 F. FINE T. SAVALANO R0550200090000000000 55 57 60 61 FOSSO LINAGLIA TORRENTE ACQUERTA BOTRO DELLO STENTO BOTRO DI PASTINA 2 2 3 3 T. STERZA T. STERZA 65 FOSSO LE BASSE 1 66 FOSSO DELLE TANE 1 67 FOSSO DELLA MADONNA 2 70 FOSSO CARESTIA VECCHIA 2 71 FOSSO SORBIZZI 2 72 BOTRO DI CAMPO DI SASSO 3 73 BOTRO GRANDE 3 74 FOSSO DEL LIVRONE 3 75 FOSSO TROGOLI 2 77 BOTRO DEI MOLINI 2 78 BOTRO DELLE MACINE 2 F. CECINA F. CECINA F. CECINA F. CECINA FOSSO LE BASSE FOSSO DELLE TANE FOSSO DELLE TANE FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DI BOLGHERI R0240050000000000000 Livorno R0510010000000000000 Rosignano Marittimo R0520000000000000000 R0550020000000000000 R0550060000000000000 R0590540000000000000 R0590650000000000000 R0590750090000000000 R0590750120000000000 Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Collesalvetti, Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Collesalvatti Rosignano Marittimo Cecina Cecina Bibbona Bibbona R0610000000000000000 Cecina R0620000000000000000 Bibbona R0620020000000000000 Bibbona R0630020000000000000 Castagneto Carducci R0630040000000000000 Castagneto Carducci, Bibbona FOSSO SORBIZZI R0630040010000000000 Bibbona FOSSO SORBIZZI R0630040020000000000 Bibbona FOSSO SORBIZZI R0630040040000000000 R0630050000000000000 Castagneto Carducci, Bibbona Castagneto Carducci, Bibbona R0640010000000000000 Castagneto Carducci R0640020000000000000 Castagneto Carducci 16 83 FOSSO DI BUCONE 2 FOSSO DI BOLGHERI R0640140000000000000 98 FOSSO RIOMERDANCIO 2 F. CORNIA R0940220000000000000 99 FOSSO DELLE GORE 3 F. CORNIA 100 FOSSO ACQUARI 4 F. CORNIA 107 FOSSO CAGLIO 3 129 FOSSO DI RIOTORTO 2 135 FOSSO DELLA VALLETTA 2 F. CORNIA FOSSO LA CORNIACCIA T. UGIONE FOSSO RIOMERDANCIO FOSSO RIOMERDANCIO T. MILIA Castagneto Carducci Suvereto, Campiglia Marittima Campiglia Marittima, Suvereto R0940220030000000000 R0940220030100000000 Suvereto R0940260050000000000 Suvereto R2040020000000000000 Piombino R2300040000000000000 Collesalvetti Corsi d’acqua dei quali, nella Carta Ittica, si suggerisce l’inserimento nell’elenco regionale: CODICE CORSO NOME CORSO GRADO 147 FOSSO DEL MAROCCONE 1 148 RIO DELL’ACQUA PUZZOLENTE 2 149 FOSSO MARIGNANO 4 150 RIO VALLELUNGA DI SUESE 2 BACINO 1° G. FOSSO DEL MAROCCONE TORRENTE UGIONE SCOLMATORE DELL'ARNO TORRENTE UGIONE BACINO 2° G. FOSSO TORRETTA ID CORSO ACQUE DI FOCE O SALMASTRE COMUNI INTERESSATI R0270000000000000000 Livorno R2300050000000000000 Livorno R0210080020200000000 Collesalvetti R2300060000000000000 Livorno Corsi d’acqua da campionare nel corso di una futura revisione della Carta Ittica Provinciale: CODICE CORSO NOME CORSO GRADO 2 ANTIFOSSO DELLE ACQUE CHIARE 2 4 FOSSO TORA 3 8 FOSSA NUOVA 2 9 FOSSO TORRETTA 2 BACINO 1° G. SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO BACINO 2° G. ID CORSO ACQUE DI FOCE O SALMASTRE R0210010000000000000 Collesalvetti, Livorno ANTIFOSSO DELLE R0210010020000000000 ACQUE CHIARE R0210040000000000000 R0210080000000000000 COMUNI INTERESSATI Collesalvetti Dal ponte ferroviario PisaCollesalvetti fino alla foce Collesalvetti, Livorno Collesalvetti, Livorno 17 SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO SCOLMATORE DELL'ARNO FOSSO DELLA BANDITELLA FOSSO DELLA MADONNINA BOTRO SECCO F. FINE FOSSO DELLA VALLE CORSA 11 FOSSO REALE ZANNONE 3 FOSSO TORRETTA R0210080020000000000 Collesalvetti 14 FOSSO DELLE LENZE O PAILUNGA 5 FOSSO TORRETTA R0210080020202000000 Collesalvetti 15 TORRENTE ORCINA 2 R0210120000000000000 Collesalvetti 27 FOSSO DELLA BANDITELLA 1 R0250000000000000000 Livorno 29 FOSSO DELLA MADONNINA 1 R0380000000000000000 Livorno 36 44 BOTRO SECCO BOTRO DI MELARNO 1 3 R0530000000000000000 R0550200040000000000 Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo 50 FOSSO DELLA VALLE CORSA 1 R0560000000000000000 Rosignano Marittimo 51 TORRENTE TRIPESCE 1 T. TRIPESCE R0570000000000000000 52 53 59 62 63 FOSSO DEGLI IMPALANCATI FOSSO MELUCCIO BOTRO DELLA CANONICA BOTRO RIVIVO IL GORILE (2) 2 2 3 3 1 R0570020000000000000 R0570060000000000000 R0590750070000000000 R0590750190000000000 R0600000000000000000 68 FOSSA CAMILLA 1 69 BOTRO DELL'INFERNO 2 80 FOSSO BORGHIO 2 81 FOSSO D'ACQUABONA 2 82 FOSSO DELL'AGRIFOGLIO 2 84 FOSSO DELLA CARESTIA 1 85 FOSSO ACQUA CALDA 1 86 FOSSO DELLA CASA ROSSA 2 87 FOSSO DELLE ROZZE 1 T. TRIPESCE T. TRIPESCE F. CECINA F. CECINA IL GORILE (2) FOSSA CAMILLA FOSSA CAMILLA FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DI BOLGHERI FOSSO DELLA CARESTIA FOSSO ACQUA CALDA FOSSO ACQUA CALDA FOSSO DELLE ROZZE T. SAVALANO T. STERZA T. STERZA R0630000000000000000 Rosignano Marittimo, Cecina Cecina Cecina Bibbona Castagneto Carducci Cecina Dalla confluenza con il Fosso Trogoli fino alla foce Castagneto Carducci R0630010000000000000 Castagneto Carducci, Bibbona R0640060000000000000 Castagneto Carducci R0640070000000000000 Castagneto Carducci R0640110000000000000 Castagneto Carducci, Sassetta R0650000000000000000 Castagneto Carducci R0660000000000000000 Castagneto Carducci R0660020000000000000 Castagneto Carducci R0680000000000000000 Castagneto Carducci, San Vincenzo 18 88 FOSSO DELLE PILETE 2 89 FOSSO DELLE DISPENSE 3 90 FOSSO DELLE PRIGIONI 1 91 BOTRO BUFALONE 2 92 FOSSO DEI MANIENTI 3 94 95 FOSSO DEL RITORTO FOSSO DI RIPOPOLO 2 2 FOSSO DELLE ROZZE FOSSO DELLE ROZZE FOSSO DELLE PRIGIONI FOSSO DELLE PRIGIONI FOSSO DELLE PRIGIONI F. CORNIA F. CORNIA 96 FOSSO PORCARECCE 3 F. CORNIA 97 103 104 105 FOSSO RAGNAIA BOTRO REDEMESSI FOSSO DEI TUFI FOSSO DEL CORSOIO 2 4 4 4 F. CORNIA F. CORNIA F. CORNIA F. CORNIA 109 FOSSO VERROCCHIO 3 FOSSA CALDA 110 FOSSO CORNIACCIA 4 FOSSA CALDA 2 FOSSA CALDA 2 F. PECORA 113 CANALE ORIENTALE DI RIMIGLIANO FOSSO BORGOGNANO 117 FOSSACCIA 3 FOSSO ACQUAVIVA 119 IL FOSSETTO 3 FOSSO ACQUAVIVA 121 FOSSO BOVALICO 1 122 FOSSO DI SAN FRANCESCO 2 123 UVIALE DI MARCIANA 1 124 RIO DI ORTANO 1 111 FOSSO BOVALICO FOSSO BOVALICO UVIALE DI MARCIANA RIO DI ORTANO FOSSO DELLE PILETE R0680020000000000000 Castagneto Carducci R0680020010000000000 Castagneto Carducci R0700000000000000000 San Vincenzo R0700010000000000000 San Vincenzo R0940170000000000000 R0940200000000000000 San Vincenzo, Campiglia Marittima Sassetta, Suvereto Suvereto R0940200030000000000 Suvereto R0940210000000000000 R0940250060200000000 R0940250060300000000 R0940250060400000000 Suvereto Sassetta Sassetta Sassetta Campiglia Marittima, Piombino BOTRO BUFALONE R0700010010000000000 FOSSO DI RIPOPOLO T. MASSERA T. MASSERA T. MASSERA CANALE ALLACCIANTE (1) CANALE ALLACCIANTE (1) CANALE ALLACCIANTE CERVIA (2) CANALE ALLACCIANTE CERVIA (2) R0950010020000000000 Dal ponte sulla strada PiombinoCampiglia Marittima Riotorto fino alla foce Piombino, San R0950030000000000000 Vincenzo R1000070000000000000 Suvereto R0950010020100000000 R1270010010000000000 Dal ponte sulla strada PiombinoPiombino Riotorto fino alla foce R1270010040000000000 Dal ponte sulla strada PiombinoPiombino Riotorto fino alla foce R1510000000000000000 Campo nell’Elba R1510010000000000000 Campo nell’Elba R1590000000000000000 R1690000000000000000 Marciana, Marciana Marina Rio Marina, Rio nell’Elba 19 FOSSO DI POMONTE FOSSO DI POMONTE FOSSO DELLA GALEA FOSSO LA CORNIACCIA FOSSO DI GRASSERA 125 FOSSO DI POMONTE 1 126 FOSSO BARIONE 2 127 FOSSO DELLA GALEA 1 130 RIO FERRAIO 2 131 FOSSO DI GRASSERA 1 136 FOSSO DELLA VALLE LUNGA 3 T. UGIONE 137 RIO PAGANELLO 3 T. UGIONE 138 BOTRO AI MARMI 1 139 FOSSO POZZATELLO 2 140 FOSSO COSIMO 1 FOSSO COSIMO 141 FOSSO DIAVOLO 2 142 FOSSO CORNIA VECCHIA 1 143 CANALE ALLACCIANTE (2) 3 144 CANALE ALLACCIANTE DESTRO 3 145 FOSSO DEI MORTI 2 FOSSO COSIMO FOSSO CORNIA VECCHIA FOSSO CORNIA VECCHIA FOSSO CORNIA VECCHIA CANALE PISANO BOTRO AI MARMI BOTRO AI MARMI Campo nell’Elba, Marciana Marciana, Campo nell’Elba Marciana, Campo nell’Elba Campiglia Marittima, Piombino, Suvereto Rio Marina, Rio nell’Elba R1880000000000000000 R1880010000000000000 R1990000000000000000 R2040060000000000000 R2070000000000000000 RIO DELL'ACQUA PUZZOLENTE RIO DELL'ACQUA PUZZOLENTE R2300050010000000000 Livorno R2300050020000000000 Livorno San Vincenzo, Campiglia Marittima San Vincenzo, R2330030000000000000 Campiglia Marittima Dal ponte sulla strada Piombino- Campiglia Marittima, R2340000000000000000 Riotorto finoalla foce Piombino R2340010000000000000 Campiglia Marittima R2330000000000000000 R2550000000000000000 Tutto il corso Piombino R2550010010000000000 Piombino R2550010020000000000 Piombino, Campiglia Marittima R2630010000000000000 Rosignano Marittimo 20 21 3.1 Acque di foce e punti foranei Ai fini della L.R. n. 7/2005 sono considerate acque interne quelle a monte della congiungente i punti più foranei degli sbocchi a mare di corpi idrici, naturali o artificiali, individuata traguardando dal punto più foraneo di una sponda il punto più foraneo dell’altra. La provincia, in accordo con l’autorità competente in materia di demanio marittimo o idrico (Capitanerie di Porto o Comuni) può collocare segnali al fine di delimitare le acque interne Non sempre risultano di facile individuazione i punti foranei come sopra enunciati, sia per motivi naturali (alcuni corsi d’acqua in determinati periodi dell’anno, soprattutto quelli più siccitosi, non hanno sbocco in mare o modificano la foce nel tempo a seconda dell’evolversi delle piene e delle magre), che antropici (diversi corpi idrici terminano il loro corso con porti canali o foce armata. La Provincia di Livorno, in collaborazione con la R.T., ARPAT e le Associazioni dei pescatori sportivi ha individuato e georefenziato i punti foranei dei propri corpi idrici classificati ad acque salmastre e che effettivamente hanno sbocco a mare, basandosi sui seguenti criteri: a) quando non vi è sbocco a mare causa foce insabbiata si prende a riferimento la linea di riva; b) dove non è possibile posizionare stabilmente i cartelli direttamente sui punti foranei, questi vengono posizionati arretrati riportando le indicazioni sulla esatta ubicazione dei punti foranei; c) nei casi dubbi e in assenza di punti di riferimento stabili e duraturi nel tempo, la congiungente dei punti foranei di norma viene tracciata perpendicolare al corpo idrico e/o in parallelo ed in continuità con la linea di costa; d) di norma non si tiene conto delle foci armate, ovvero quando l’ultimo tratto del corso è delimitato da ambo i lati da pennelli o massicciate in cemento o scogliere artificiali; e) per i corsi d’acque che terminano in area portuale e porto-canale i punti foranei vengono concordati con le autorità competenti (Capitaneria e/o Comune). Premesso quanto sopra si danno di seguito indicazioni sommarie sulla ubicazione dei punti foranei dei 16 corsi d’acqua classificati di foce che hanno 22 effettivo sbocco in mare, rimandando nello specifico alla successiva tabella 1bis per l’esatta individuazione a mezzo coordinate GPS. Cod. Corso 1 - SCOLMATORE DELL’ARNO: cartelli difficilmente posizionabili trattandosi di foce ampia e poco profonda, ma con punti foranei facilmente individuabili trovandosi sulla congiungente della linea di costa traguardando perpendicolarmente al corpo idrico. 23 Cod. Corso 25 – RIO ARDENZA: la foce non è aperta e termina in corrispondenza del ponte a quattro arcate, lato mare, detto dei “3 Ponti”. Cod. Corso 30 – TORRENTE CHIOMA: la foce termina sullo stramazzo, appena dopo l’uscita della galleria della ferrovia e prima del ponte che delimita l’inizio del porto-canale. 24 Cod. Corso 31 – BOTRO FORTULLA: Letto con interventi recenti per permettere il collegamento a mare. Punti foranei individuabili sulla linea di riva, con eventuale cartello informativo se stabilmente e visivamente posizionabile. Cod. Corso 38 – FIUME FINE: Punti presi sulla bocca attuale, ma la foce si può spostare anche di un centinaio di metri a seconda del periodo; riferirsi alla linea di riva con apposito cartello informativo. 25 Cod. Corso 54 – FIUME CECINA: la foce termina con massicciata e con muretto. Punti presi alla fine della banchina in cemento per riva dx, alla fine della massicciata per riva sx. Cod. Corso 67 – FOSSO DELLA MADONNA: foce insabbiata a circa 20 metri dalla linea di costa. I punti foranei risultano essere in corrispondenza della linea di riva. Necessita cartello informativo. 26 Cod. Corso 68 – FOSSA CAMILLA: foce insabbiata a circa 10 m dalla linea di costa. I punti foranei risultano essere in corrispondenza della linea di riva. Necessita cartello informativo. Cod. 76 FOSSO DI BOLGHERI: foce (Seggio) insabbiata di circa 2 ml, a 20 mt dalla foce fa una deviazione di circa 100 m verso sud. I punti foranei risultano essere in corrispondenza della linea di rivae in parallelo alla linea di costa. Necessita cartello informativo. 27 Cod. 85 FOSSO ACQUA CALDA: Canale con foce di massi e cemento, con una curva di 90 gradi a 30 m dalla foce. A monte della curva diventa portocanale. Punti foranei posizionabili sulla massicciata a valle della curva. Cod. 142 FOSSO CORNIA VECCHIA: punti foranei posizionabili al termine del porto canale che immette nell’area semi lagunare. 28 Cod. 93 FIUME CORNIA: foce ampia di circa 100 mt. Cartelli punti foranei posizionabili su scogliera di entrambi le rive dx e sx. Cod. 140 FOSSO COSIMO: Canale che sfocia a circa 10 m dal Cornia. Punti foranei posizionabili sul ponticello terminale lato Piombino e a 15 m lato Follonica Cod. 115 FOSSO ACQUAVIVA: Porto-canale con foce completamente antropizzata. Massicciata orientata per uscita barche. A circa 200 m dalla foce c'è l'intersezione col Fosso Cervia che corre lungo la costa e incrocia F. Acquaviva, F. Corniaccia e F. Valnera (forse). Poco a monte dell'intersezione c'è un ponte e ancora a monte ci sono le barche ormeggiate. La foce si trova nel Parco della Sterpaia, accanto a Torre del Sale (Loc. Perelli). Punti foranei posizionabili al termine della massicciata più corta riva sx e perpendicolarmente a questa su riva dx. 29 Cod. 128 FOSSO LA CORNIACCIA: Canale con foce insabbiata con ai lati una massicciata. Punti foranei sullo sbocco a mare, in parallelo alla linea di costa. Cartello informativo posizionabile sul ponticello a 40 ml dalla foce. 30 Cod. 120 FOSSO DELLA VALNERA: canale con massicciata che prolunga verso il mare. Loc. Carbonifera. Punti foranei posizionabili in corrispondenza della linea di riva sx e perpendicolarmente a questa su massicciata riva opposta dx. 31 Tab. 1bis Coordinate GPS punti foranei rilevati codice Fosso della Valnera dx Fosso della Valnera sx Fosso la Corniaccia dx Fosso la Corniaccia sx Fosso Acquaviva dx Fosso Acquaviva sx Fosso Cosimo dx Fosso Cosimo sx Fiume Cornia dx Fiume Cornia sx Fosso Cornia vecchia dx Fosso Cornia vecchia sx Fosso Cornia vecchia2 dx Fosso Cornia vecchia2 sx Fossa Calda dx Fossa Calda sx Fosso di Bolgheri dx Fosso di Bolgheri sx Fossa Camilla dx Fossa Camilla sx Fosso della Madonna dx Fosso della Madonna sx Fiume Cecina dx Fiume Cecina sx Torrente Fine dx Torrente Fine sx Botro Fortullino dx Torrente Chioma dx Torrente Chioma sx Rio Ardenza dx Rio Ardenza sx Scolmatore dell'Arno dx Scolmatore dell'Arno sx latitudine 42,948255 42,948170 42,951662 42,951676 42,953667 42,953833 42,954333 42,954333 42,954333 42,954500 42,946028 42,946668 42,947308 42,947814 43,015500 43,015667 43,191000 43,191000 43,229333 43,229543 43,276563 43,275880 43,302667 43,302667 43,372667 43,372093 43,429833 43,449000 43,449000 43,511781 43,511395 43,582536 43,580340 longitudine 10,682299 10,682560 10,662781 10,663122 10,617167 10,617167 10,598333 10,598500 10,596667 10,598167 10,549251 10,549757 10,558444 10,558178 10,516833 10,516833 10,535833 10,535833 10,528667 10,528885 10,510000 10,510338 10,485500 10,486167 10,439667 10,440286 10,392000 10,379167 10,379167 10,318137 10,318750 10,298012 10,299395 32 Tab. 1 tris - Elenco dei punti foranei individuati tramite rielaborazione con Google earth. codice Fosso della Valnera dx Fosso della Valnera sx Fosso la Corniaccia dx Fosso la Corniaccia sx Fosso la Corniaccia2 dx Fosso la Corniaccia2 sx Fosso Acquaviva dx Fosso Acquaviva sx Fosso Cosimo dx Fosso Cosimo sx Fiume Cornia dx Fiume Cornia sx Fosso Cornia vecchia dx Fosso Cornia vecchia sx Fosso Cornia vecchia2 dx Fosso Cornia vecchia2 sx Fossa Calda dx Fossa Calda sx Fosso di Bolgheri dx Fosso di Bolgheri sx Fossa Camilla dx Fossa Camilla sx Fosso della Madonna dx Fosso della Madonna sx Fiume Cecina dx Fiume Cecina sx Torrente Fine dx Torrente Fine sx Botro Fortullino dx Torrente Chioma dx Torrente Chioma sx Rio Ardenza dx Rio Ardenza sx Scolmatore dell'Arno dx Scolmatore dell'Arno sx latitudine 42,942197 42,942187 42,951833 42,952000 42,951667 42,952000 42,953667 42,953833 42,954333 42,954333 42,954333 42,954500 42,941048 42,941253 42,941770 42,941958 43,015500 43,015667 43,191000 43,191000 43,229333 43,229543 43,276000 43,275555 43,302667 43,302667 43,372667 43,372093 43,429833 43,449000 43,449000 43,507042 43,506785 43,731333 43,580340 longitudine 10,676040 10,676182 10,662833 10,662667 10,663000 10,662833 10,617167 10,617167 10,598333 10,598500 10,596667 10,598167 10,543038 10,543280 10,555155 10,555045 10,516833 10,516833 10,535833 10,535833 10,528667 10,528885 10,511167 10,510916 10,485500 10,486167 10,439667 10,440286 10,392000 10,379167 10,379167 10,317717 10,317895 10,299500 10,299395 33 4-Modalità e strumenti di gestione dei corpi idrici 4.1. Modalità di gestione La gestione dei corpi idrici si attua attraverso le attività di monitoraggio dei corpi idrici e della fauna ittica in essi vivente, la collaborazione di soggetti terzi secondo l’art. 5 comma 3 della L.R. n.7/05 per gli adempimenti alle funzioni non espressamente riservate alla Regione e l’attività di vigilanza. La Provincia di Livorno si avvale in via prioritaria delle associazioni dei pescatori provinciali, quindi delle associazioni ambientaliste provinciali e delle amministrazioni locali del territorio. Il ruolo delle associazioni dei pescatori, già inserite nella gestione ittica provinciale, potrà essere ampliato in linea con gli indirizzi del Piano Ittico Regionale (capitoli 6 e 7) sia attraverso la proposizione e l’attuazione di progetti, sia attraverso convenzioni con la Provincia per alcuni adempimenti nella gestione della pesca e dell’ittiofauna. Le associazioni potranno poi intervenire per il recupero del novellame o della fauna a rischio, e loro ridestinazione, quando essi non abbiano condizioni di sicuro sviluppo, e per interventi di emergenza per la loro tutela (Art. 5 , lettere j, k, della L.R. n.7/05). 4.2. Zone di protezione Il territorio provinciale è caratterizzato da un numero rilevante di corsi d’acqua che soffrono in periodo estivo di magre pronunciate, con parte degli alvei in secca anche per lunghi tratti. In tali condizioni di criticità, il popolamento ittico viene a declinare quantitativamente e si concentra su superfici limitate e volumi idrici ridotti, in modeste lame d’acqua o in corrispondenza di buche naturali o a ridosso di briglie. In queste acque i pesci permangono fino all’aumento della portata nel periodo autunnale, che ne consente di nuovo la migrazione e la distribuzione sull’intero habitat. Il variare di queste condizioni è più o meno pronunciato a seconda delle annate. E’chiaro che la fauna ittica di questi corsi non potrebbe in periodo estivo 34 sopportare alcuno sforzo di pesca e spesso la capacità ittiogenica di questi ambienti può risultare di per sé modesta. In questo senso si ritiene opportuna l’istituzione di alcune zone di protezione limitate a tali tratti, in modo da evitare l’esercizio della pesca e favorire il mantenimento dei popolamenti. E’ il caso di alcuni cosiddetti “minori tirrenici” ma anche di alcuni rii e botri compresi in bacini più ampi, dove possono altresì svolgere la funzione di incremento della fauna ittica per irradiamento del novellame verso valle. In altri corsi, di 1°, 2° e 3° grado, si può svolgere regolarmente attività di pesca nel corso dell’anno e le condizioni di criticità possono essere circoscritte a tratti particolari e, in essi, limitate temporalmente al solo periodo estivo. Inoltre, dal confronto dell’elenco regionale delle specie a rischio o meritevoli di tutela (Decreto n.3792 del 31/07/2006) con quelle risultate nelle varie indagini presenti nelle acque interne livornesi, riportate in tabella 2, emergono varie specie per le quali appare di rilievo, in linea con gli indirizzi di tutela del piano regionale, istituire zone di protezione. Tabella 2 Elenco delle specie ittiche presenti nelle acque interne livornesi Nome comune Anguilla Abramide Alborella Barbo padano Barbo tiberino Carassio Carpa comune Carpa erbivora Cavedano Gobione Lasca Rovella Scardola Tinca Vairone Cobite Persico sole Persico trota Cagnetta Nono Nome scientifico Anguilla anguilla (Linnaeus, 1758) Abramis brama (Linnaeus, 1758) Alburnus alburnus alborella (Linnaeus, 1758) Barbus plebejus (Bonaparte,1839) Barbus tyberinus (Bonaparte, 1839) Carassius auratus (Linnaeus, 1758) Cyprinus carpio (Linnaeus, 1758) Ctenopharyngodon idellus (Valenciennes, 1844) Leuciscus cephalus (Linnaeus, 1758) Gobio gobio (Linnaeus, 1758) Chondrostoma genei (Bonaparte, 1839) Rutilus rubilio (Bonaparte,1837) Scardinius erythropthalmus (Linnaeus, 1758) Tinca tinca (Linnaeus, 1758) Leuciscus souffia Risso, 1826 Cobitis taenia bilineata Linnaeus, 1758 Lepomis gibbosus (Linnaeus, 1758) Micropterus salmoides (Lacépède, 1802) Lipophrys fluviatilis (Asso, 1801) Aphanius fasciatus (Valenciennes, 1821) 35 Luccio Pesce gatto Pesce gatto americano Siluro europeo Tilapia Gambusia Latterino o crognolo Cheppia Ghiozzo padano Ghiozzo nero Pesce ago Cefalo Muggine calamita Cefalo dorato Musino Bosega Acciuga Ombrina Spigola Orata Mormora Triglia di fango Triglia di scoglio Sogliola Rombo liscio Rombo chiodato Esox lucius Linnaeus, 1758 Ameiurus melas (Rafinesque, 1820) Ictalurus punctatus (Rafinesque, 1818) Silurus glanis Linnaeus, 1758 Oreochromis niloticus (Linnaeus, 1758) Gambusia holbrooki Girard, 1859 Atherina boyeri Risso, 1810 Alosa fallax (Lacépède, 1803) Padogobius martensii (Gunther, 1861) Gobius niger Linnaeus,1758 Syngnathus acus Linnaeus, 1758 Mugil cephalus Linnaeus, 1758 Liza ramada (Risso,1826) Liza aurata (Risso, 1810) Liza saliens (Risso, 1810) Chelon labrosus (Risso,1826) Engraulis encrasicolus (Linnaeus, 1758) Umbrina cirrosa (Linnaeus, 1758) Dicentrarchus labrax (Linnaeus, 1758) Sparus auratus Linnaeus, 1758 Lithognathus mormyrus (Linnaeus, 1758) Mullus barbatus Linnaeus, 1758 Mullus surmuletus Linnaeus, 1758 Solea vulgaris Quensel, 1806 Scophthalmus rhombus (Linnaeus, 1758) Psetta maxima (Linnaeus,1758) Ciclide zebrato Black molly Pesce gioiello Amazon sailfin catfish Amatitlania nigrofasciata (Gunther, 1867) Poecilia sphenops (Valenciennes, 1846) Hemichromis bimaculatus (Gill, 1862) Pteryplichtys pardalis (Castelnau, 1855) Granchio di fiume Gambero rosso della Louisiana Potamon fluviatile (Herbt, 1785) Procambarus clarkii (Girard,1852) Granchio ripario Gamberetto di laguna Gamberetto d’acqua dolce Carcinus aestuarii (Nardo, 1847) Palaemon adspersus (Rathke,1837) Palaemonetes antennarius (H.Milne Edwards, 1837) Il divieto di pesca viene differenziato tra le zone di protezione in base al tempo, tutto l’anno o dal 1° luglio al 1°ottobre, configurando zone a divieto totale o parziale. I risultati dei campionamenti sull’ittiofauna condotti sul territorio provinciale nel 2001 evidenziarono carenze nel popolamento di tinca (Tinca tinca) e luccio (Esox lucius), elemento peraltro rilevato dal piano regionale come generalizzato per le acque toscane. I campionamenti per la stesura della carta 36 ittica hanno confermato tale condizione e pertanto sarà attuata la tutela delle due specie attraverso l’istituzione del divieto di pesca alle due specie sopracitate per tutta la durata del presente piano ittico. Tuttavia, mentre nei casi del luccio e della tinca potrà essere necessaria la conferma della zona di protezione, per la specifica funzione di sopravvivenza dei popolamenti, in altri casi, verificati i risultati di ulteriori campionamenti ittici prodotti dopo un congruo periodo di applicazione, potrebbe risultare invece opportuno procedere all’istituzione di nuove zone di protezione all’interno dello stesso bacino idrografico, applicando un criterio di turnazione. In questo modo si potrà favorire l’incremento della fauna ittica e di riflesso l’esercizio della pesca, evitando periodi troppo lunghi che, nell’esperienza comune, possono favorire azioni di bracconaggio a causa della minore o nulla frequentazione di questi luoghi da parte dei pescatori e della vigilanza. Le zone di protezione saranno tabellate, sottoposte a vigilanza e monitorate al termine del periodo minimo di durata corrispondente a quattro anni. Nell’ambito del presente piano, in vigore fino al 2015, non è prevista pertanto una prima valutazione delle scelte gestionali. Di seguito si riporta l’elenco delle zone di protezione come suggerito dalla Carta Ittica provinciale e dagli incontri avvenuti con le associazioni provinciali della pesca: Tabella 3 Zone di protezione COD. CORSO 21 22 25 147 30 31 NOME CORSO PERIODO DI COMUNI PROTEZIONE INTERESSATI SCOLMATORE Dal guado in località dal 1 luglio al 1 T. MORRA Collesalvetti DELL'ARNO Torretta Nuova verso monte ottobre BOTRO DI SCOLMATORE Dal 1° luglio al Tutto il corso Collesalvetti LOTI DELL'ARNO 1° ottobre RIO Dalla confluenza con il RIO ARDENZA Tutto l’anno Livorno ARDENZA Botro Rosso verso monte FOSSO DEL FOSSO DEL Tutto il corso Tutto l’anno Livorno MAROCCONE MAROCCONE Colles., Dal 1° luglio al T. CHIOMA T. CHIOMA Tutto il corso Livorno, 1° ottobre Rosignano M. BOTRO BOTRO Rosignano Tutto il corso Tutto l’anno FORTULLA FORTULLA Marittimo BACINO 1° G. ZONA DI PROTEZIONE 37 38 FIUME FINE F. FINE Dalla confluenza con il T. Savalano a quella con il T. Pescera dal 1° luglio al 1° ottobre Rosignano Marittimo 41 T. PESCERA F:FINE Tutto il corso Dal 1° luglio al 1° ottobre F. FINE Tutto il corso Tutto l’anno F. FINE Tutto il corso Tutto l’anno Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Rosignano Marittimo Tutto l’anno BOTRO DI RIARDO B. DELLA SANGUIGNA 46 47 93 FIUME CORNIA F. CORNIA Dalla confluenza con il T. Milia verso monte affluenti compresi; dal ponte di Ferro verso foce per 1500 m 106 T. MILIA F. CORNIA Tutto il corso 132 T. UGIONE T. UGIONE Tutto il corso Dal 1° luglio al 1° ottobre Dal 1° luglio al 1° ottobre Suvereto, Campiglia M., Piombino Suvereto Collesalvetti, Livorno La Provincia si riserva di apportare modifiche al suddetto elenco in presenza di modificazioni delle condizioni dei corpi idrici o della fauna ittica che dovessero intervenire nel corso di attuazione del presente Piano. 4.3. Zone di frega Limitatamente al periodo di riproduzione di alcune specie, l’allegato A, al comma 2, del D.P.G.R. n. 54/R del 22/08/2005, ha già previsto un periodo di divieto di pesca. In accordo con quanto suggerito dalla Carta Ittica Provinciale, in relazione all’esercizio dell’attività alieutica nei periodi di divieto ricordati, si intende evitare del tutto il disturbo alla fauna ittica istituendo le seguenti zone di frega dal 15 maggio al 30 giugno: Tabella 4 Elenco delle zone di frega CODICE CORSO NOME CORSO CANALE 1 SCOLMATORE DELL’ARNO BACINO 1° G. SCOLMATORE DELL'ARNO 38 FIUME FINE F. FINE 54 FIUME CECINA F. CECINA COMUNI ZONE DI FREGA INTERESSATI Da 100 m a monte del ponte sulla SS 206 per 1 Km verso Collesalvetti monte Dalla confluenza con il T. Pescera fino a 100 m a monte Rosignano Marittimo del guado in località Polveroni Dal confine provinciale alla confluenza con il Fosso Cecina Acquerta 38 4.4- Limiti di cattura per la pesca dilettantistica Viste le disposizioni dell’Allegato A dell’art 6 del Regolamento di attuazione della L.R. n.7/05 e i risultati dei censimenti ittici sul territorio provinciale, constatata l’assenza di acque classificate a salmonidi, si dispongono per le specie ittiche i seguenti limiti di cattura per la pesca dilettantistica in relazione al numero di capi trattenuti per giornata, alla lunghezza inferiore o superiore (misurata dall'apice del muso fino alla estremità della pinna caudale) o al periodo di divieto di pesca. Tabella 5 Limiti di cattura per la pesca dilettantistica Specie Numero di Misure Misure capi per minime massime giornata (cm) (cm) Anguilla 5 35 60 Barbo 5 20 Carpa 5 40 Dal 15 maggio al 30 giugno Persico trota 6 30 Dal 1 maggio al 30 giugno Rovella 15 Vairone 15 Orata 5 25 Ombrina 5 25 Cheppia o alosa 3 Dal 1 maggio al 30 giugno Cefalo o muggine 20 rombo 25 Spigola 5 Periodo di divieto 30 Le limitazioni previste dal presente piano riguardo alla pesca dell’anguilla si riferiscono alle recenti indicazioni relative al Piano Nazionale dell’Anguilla e si applicano anche nel rispetto del Piano Regionale di attuazione. In particolare, la limitazione del numero dei capi pescabili e l’indicazione di una misura massima pescabile sono misure che tendono a ottemperare a quanto 39 suggerito dal Piano in riferimento alle misure restrittive volte a diminuire lo sforzo di pesca ed a salvaguardare in particolare le anguille argentine. A questo proposito una ulteriore restrizione riguarda il rilascio di tutte le anguille argentine pescate dai pescatori sportivi. Pur in assenza di acque classificate a salmonidi, per i limiti relativi ai salmonidi si rimanda alla L.R. n. 07/05. Per la durata del presente piano ittico provinciale è vietata la pesca alle seguenti specie: a) luccio; b) tinca; c) storione. Per il luccio e la tinca la rimozione del divieto allo scadere del presente Piano Ittico Provinciale sarà collegata alla verifica della presenza di popolazioni strutturate. Per quanto riguarda lo storione, peraltro considerando la probabile estinzione, si dispone il divieto assoluto di trattenuta degli eventuali soggetti pescati. Inoltre, ai sensi della L.R. 56/2000, è vietata la pesca del nono (Aphanius fasciatus), delle lamprede (Petromyzon marinus e Lampetra fluviatilis), della cagnetta (Lipophrys fluviatilis), del granchio di fiume (Potamon fluviatile) e del gamberetto d’acqua dolce (Palaemonetes antennarius). Tutte queste specie sono anche presenti nell’elenco delle specie autoctone nel distretto ittiofaunistico Tosco-Laziale e che sono definite a rischio o meritevoli di tutela (Decreto n.3792 del 31/07/2006). Inoltre il nono è anche nell’elenco delle specie di cui è vietata la pesca ai sensi della L.R. 7/2005. Per quanto riguarda le lamprede, non sono state rilevate nei campionamenti della carta ittica, ma essendo specie che risiedono per una parte della loro vita anche in mare, è possibile che risalgano dalle foci dei corsi d’acqua di maggiori dimensioni. Altre limitazioni alla pesca sono quelle previste per le zone di protezione e quelle di frega. 40 Nelle gare di pesca non si applicano limiti di cattura. Nei campi di gara permanenti vige l’obbligo di reimmissione del pescato al termine della giornata di pesca anche nei giorni di libera pesca. Fa eccezione il pesce siluro. In relazione ai censimenti ittici e alle informazioni raccolte dai pescatori, in corrispondenza del Canale Scolmatore dell’Arno sono stati catturati alcuni esemplari di siluro (Silurus glanis). La specie, alloctona e ittiofaga, è presente sul territorio italiano da alcuni decenni, soprattutto nel nord Italia e più recentemente anche in Toscana. L’eradicazione di questo come di altre specie alloctone viene considerata pressoché impossibile quando il popolamento è ben acclimatato e strutturato. Come risulta anche dalle esperienze condotte nell’Italia del nord, la pratica del contenimento è l’unica che può fornire risultati, in particolare quando l’introduzione della specie alloctona è in fase iniziale. Nel Canale Scolmatore dell’Arno, la realizzazione del nuovo campo di gara a Mortaiolo costituisce una preziosa risorsa per i pescatori sportivi e per il territorio. Un’attenta gestione del campo di gara e della fauna ittica che ospita può in prospettiva avere ripercussioni positive per l’indotto locale, grazie alla possibilità di ospitare gare di rilievo nazionale e internazionale. A tal fine, vista l’attuale sporadicità delle catture, in linea con le indicazioni fornite dal Piano Regionale per la Pesca nelle Acque Interne 2012-2015 e in accordo con le Associazioni Provinciali riconosciute dei pescatori, si ritiene opportuno l’istituzione del divieto di reimmissione in acqua dei pesci siluro catturati. In occasione di raduni e gare di pesca, il richiedente dovrà farsi carico della raccolta degli esemplari eventualmente catturati dandone comunicazione (numero, lunghezza totale, peso) alla Provincia. 4.5.Campi di gara La condizione dei campi di gara presenti sul territorio provinciale ha visto una loro progressiva riduzione numerica, per il loro deterioramento e la mancanza dei requisiti di base per l’utilizzazione in gare riconosciute dal 41 C.O.N.I.. La Provincia ha da tempo raccolto le istanze dei pescatori sportivi in merito alla carenza di luoghi adatti all’esercizio della loro attività, secondo criteri di accessibilità e di spazio sufficienti allo svolgimento di gare oltre il livello provinciale. Coerentemente a queste istanze e in linea al piano ittico regionale è stato già approntato un nuovo campo gara con i requisiti richiesti dal C.O.N.I., che può ospitare fino a 240 partecipanti e che ha anche 70 posti attrezzati per i disabili. Il progetto è stato realizzato mediante l’ampliamento e la ristrutturazione di un campo di gara già esistente, posto in riva sinistra del Canale Scolmatore dell’Arno, in località Vicarello, nel tratto tra il ponte sulla SS 206 e il ponte di Mortaiolo. Al momento possono essere utilizzati quali campi di gara e per raduni e manifestazioni quelli di seguito elencati: Tabella 6 Campi di gara CORSO D’ACQUA DENOMINAZIONE CLASSIFICAZIONE DESCRIZIONE Sponda destra, tra la fornace Vallino e il ponte ferroviario Fiume Cecina A Ciprinidi Livorno–Roma; sponda sinistra, tra il ponte SS1 e il ponte ferroviario Livorno -Roma Sponda sinistra, in Fiume Cecina B Foce o salmastre corrispondenza a Via del Tagliamento, per 500 m verso monte e 500 m verso foce Scolmatore dell’Arno Sponda sinistra, dal ponte di C Ciprinidi Vicarello SS.206 al ponte di Mortaiolo 42 43 44 Le associazioni dei pescatori provinciali possono richiedere alla Provincia di istituire, in occasione di raduni o manifestazioni locali e didattiche, campi di gara temporanei, che saranno individuati di volta in volta nel reticolo idrografico provinciale. La Provincia rilascerà la relativa autorizzazione, verificate le caratteristiche di idoneità del campo e la praticabilità dei luoghi per lo svolgimento in sicurezza. L’insieme di tali aspetti potrà essere definito all’interno di un apposito regolamento provinciale per le gare e manifestazioni di pesca. In occasione di gare, raduni e manifestazioni di pesca le associazioni potranno richiedere l’estensione del divieto di libera pesca anche sulla sponda opposta in corrispondenza del campo di gara. Eventuali immissioni di fauna ittica autoctona non potranno essere effettuate senza l’autorizzazione dell’Ufficio Pesca. E’ fatto divieto di esercitare la pesca professionale in corrispondenza dei campi di gara fissi istituiti nelle acque a ciprinidi. Le gare di pesca, nonostante la specificità delle tecniche di pesca e la relativa selezione sulla fauna ittica catturata, possono tuttavia costituire un elemento conoscitivo in più riguardo alle specie presenti, alle taglie e alle quantità catturate. Raccolte regolarmente, tali informazioni possono nel tempo fornire indicazioni di tendenza sui popolamenti ittici e sulla validità del campo di gara in relazione allo sforzo di pesca cui è soggetto. A tal fine, nell’atto di autorizzazione allo svolgimento della gara, sarà richiesto alle associazioni organizzatrici di produrre all’Ufficio Pesca, al termine di ogni gara, una relazione contenente tra l’altro il numero dei partecipanti, il peso complessivo del pescato, le specie catturate e il numero di esemplari per ciascuna specie. L’organizzazione è tenuta inoltre a fornire la propria collaborazione alla eventuale attività di raccolta di informazioni scientifiche sul pescato da parte della Polizia Provinciale e del personale di Istituti di ricerca. Infine si ritiene utile segnalare in questa sede l’istituzione di un campo 45 scuola per la pesca sul Fiume Cornia, gestito dalle associazioni provinciali della pesca e finalizzato a indirizzare i ragazzi alla pesca sportiva. 4.6 – Zone a Regolamento Specifico Le ZRS sono tratti fluviali o aree lacustri la cui gestione è delegata ad un soggetto pubblico o privato, nel rispetto del Piano Ittico Provinciale. Inoltre, con l’atto di costituzione di ciascuna ZRS, deve essere approvato dalla provincia uno specifico piano di gestione. Attualmente nella Provincia di Livorno non sono state attivate o previste Zone a Regolamento Specifico. 5- Pesca professionale 5-1 – Conoscenze attuali La Provincia di Livorno dispone di scarsi dati utilizzabili per valutare l’attività svolta dalla pesca professionale ed anche l’impatto che tale attività ha avuto sul territorio. Oltre alle informazioni sul numero di licenze rilasciate dalla Provincia, le notizie disponibili riguardano le aree ultimamente interessate dai prelievi, gli attrezzi più usati e le specie più comunemente catturate, oltre ad alcuni dati quantitativi ricavabili dalle 6 schede di cattura pervenute all’ufficio pesca dal 2006 al 2010. Il numero delle licenze di pesca professionale rilasciate negli ultimi anni (1-2 per anno) conferma la tendenza regionale al decremento nell’esercizio di tale attività nelle acque interne, anche se nel 2011 si è verificato un incremento delle richieste. La pesca attualmente si rivolge prevalentemente alle specie marine presenti nelle acque di foce dello Scolmatore dell’Arno, del Fiume Cecina e del Fiume Cornia. Gli attrezzi più utilizzati sono le reti, tipo tramaglio o a imbrocco, le nasse e i bertovelli. Le specie pescate e commercializzate che risultano dalle 46 schede pervenute all’ufficio pesca, sono le diverse specie di muggini (il muggine calamita, il muggine musino, il muggine dorato, il cefalo e la cerina) che da soli rappresentano oltre il 60 % delle catture, l’anguilla, la spigola, il pesce serra, la salpa e l’ombrina. Le sole specie d’acqua dolce presenti nelle statistiche del catturato sono le carpe (ma esclusivamente nel 2007) e i gamberi della Louisiana. Complessivamente, negli anni 2007-2010, risultano circa 2500 kg di catture ottenute con la pesca professionale prevalentemente nel Fiume Cornia, come descritto nelle seguenti tabelle: Tabella 7 Catture totali registrate negli anni 2007-2010 NOME CORSO FIUME CECINA FIUME CORNIA CANALE SCOLMATORE DELL’ARNO CATTURE TOTALI IN KG 245 2116 94 Tabella 8 Catture totali registrate per anno ANNO 2007 2008 2009 2010 CATTURE TOTALI IN KG 245 772 499 910 Non risultano catture della pesca professionale dagli altri corsi d’acqua della provincia. E’ evidente che le informazioni disponibili sono assolutamente insufficienti al momento per poter pianificare una corretta gestione della pesca professionale nelle acque interne della provincia di Livorno. Per questo motivo occorre predisporre gli schemi e le procedure di base per realizzare negli anni una banca dati relativa alla gestione della pesca professionale, al fine di quantificare la pressione di pesca e l’impatto sulle popolazioni presenti per migliorare la scelta dei tempi, dei modi e dei luoghi dove i futuri Piani Ittici consentiranno lo svolgimento di tale attività nelle acque interne. 47 Il piano deve quindi prevedere l’organizzazione del rilevamento dei dati della pesca professionale in acque interne nella provincia di Livorno al fine di conoscere le caratteristiche qualitative e quantitative del prelievo. 5.2 – Schede di rilevamento Per i motivi sopra esposti, è stato predisposto un nuovo modello di schede per il rilevamento dei dati relativi alla pesca professionale da distribuire ai pescatori muniti di apposita licenza, i quali, in ottemperanza dell’Art.16, comma 6 della LR 7/2005, sono tenuti a fornire alla Provincia i dati semestrali sui prelievi effettuati compilando la scheda stessa; in caso di omissione, la provincia può sospendere la licenza di pesca professionale. Le informazioni statistiche sul pescato sono di rilevanza fondamentale per poter affrontare il tema della gestione delle risorse. E’ quindi molto importante che questo articolo venga applicato. La scheda, di cui si riporta una copia in allegato, è costituita da una parte dove sono richieste le generalità del pescatore, la data e la località della pescata, le caratteristiche degli attrezzi utilizzati (lunghezza delle reti, maglia delle reti, dimensioni dei bertavelli, ecc.), e da una seconda parte con l’elenco delle specie catturate ed i relativi quantitativi. Le schede devono essere compilate dal pescatore dopo ogni uscita, devono essere conservate e consegnate all’Ufficio Pesca della Provincia almeno ogni sei mesi. 5.3 – Indicazioni gestionali e limiti di cattura La L.R.T. 7/2005, all’Art. 16, prevede che le province individuino i corpi idrici nei quali è consentita la pesca professionale. La legge precisa che la scelta deve essere effettuata in un quadro di sostenibilità nei confronti della risorsa sfruttata. E’ evidente che questo implica una conoscenza della risorsa da sfruttare e della catturabilità degli attrezzi utilizzabili. In realtà le conoscenze attualmente disponibili per la Provincia di Livorno risultano decisamente scarse. Inoltre le 48 province di residenza del richiedente rilasciano le licenze di pesca professionale a seguito della dimostrazione della avvenuta costituzione della impresa di pesca. Il rilascio della licenza è quindi un semplice atto amministrativo dovuto dalle Province, senza alcun tipo di controllo relativo agli aspetti gestionali. Del resto la legge non prevede alcun vincolo geografico per i pescatori professionisti, né all’interno della regione, né per quelli provenienti da altre regioni. L’aspetto gestionale risulta quindi indipendente dalla procedura del rilascio delle licenze. L’Art. 16, al Comma 5, prevede però che le province possano limitare l’esercizio della pesca professionale, riconoscendo la priorità dei residenti che traggano la maggior parte del proprio reddito dall’attività di pesca. Inoltre non sono precluse altre possibili limitazioni, come ad esempio l’uso di certi attrezzi oppure intervenendo sulla selettività di cattura, sui periodi di prelievo o sullo sforzo di pesca. Occorre inoltre ricordare che le popolazioni ittiche residenti nelle acque interne di foce, quelle solitamente più interessate dal prelievo della pesca professionale, non sono stock a sé stanti, come quelli dulcacquicoli, ma sono sostenuti dall’apporto degli ingressi dal mare, sia come avannotti che come adulti. L’approccio gestionale più appropriato deve quindi riguardare prevalentemente il momento migliore per la cattura, piuttosto che i quantitativi prelevati. Questo ovviamente a prescindere dalle specie sottoposte a vincoli di tutela, come ad esempio la cheppia, le lamprede e l’anguilla. Premettendo che le informazioni di cui si dispone sono estremamente scarse in tutta la regione, dai risultati raccolti anche in altre province si possono trarre alcuni suggerimenti gestionali per la pesca professionale nelle acque interne della Provincia di Livorno. Nelle zone ad acque salmastre le reti consentono catture di specie commercialmente valide e, se le maglie delle reti sono sufficientemente selettive, di esemplari di dimensioni opportune. La maglia superiore o uguale a 50 mm di lato (indipendentemente se in reti di tipo tramaglio o ad imbrocco) 49 risulta adeguata per questo obiettivo. Inoltre, considerando le ridotte dimensioni degli ambienti che sarebbero sfruttati, occorre limitare la lunghezza delle reti ad un massimo di 500 metri, riservandosi di diminuire eventualmente tale limite nei casi di ambienti di dimensioni particolarmente ridotte. Per evitare la cattura delle carpe e delle cheppie nel periodo riproduttivo, la pesca con le reti è vietata nel periodo compreso tra il 15 aprile e il 30 giugno. Sempre in relazione alle acque salmastre, la pesca con i bertovelli e le nasse può essere consentita, riservandosi di prendere in considerazione eventuali limitazioni che potranno essere assunte a livello regionale o nazionale per la pesca dell’anguilla. Nelle acque a Ciprinidi, le reti catturano prevalentemente specie ciprinicole che, a fronte di uno scarso valore commerciale, hanno spesso un elevato valore ecologico. E’ quindi opportuno che questo tipo di pesca non sia consentito ai pescatori professionisti. Ancora riguardo alle acque a Ciprinidi, è consentita la cattura del gambero rosso della Louisiana (P. clarkii), della gambusia (G. holbrooki), del siluro (Silurus glanis) e del pesce gatto americano (Ictalurus punctatus) con nasse e bertovelli. Specie diverse eventualmente catturate dovranno essere immediatamente reimmesse in acqua. L’uso della trattina è consentito esclusivamente per la pesca della gambusia dopo che ne è stata fatta specifica richiesta all'Ufficio Pesca. La pesca professionale è altresì vietata in corrispondenza dei campi di gara fissi istituiti nelle acque a ciprinidi . Per quanto riguarda la pesca al latterino (A.boyeri) come per la pesca dilettantistica si dispone l’uso della bilancia, con toppa centrale con maglie di 6 mm che non superi un terzo del lato della rete e comunque non superiore a 3 m di lato, dal 15 giugno al 15 agosto e dal 1° novembre al 1° marzo. Riassumendo: gli attrezzi utilizzabili dalla pesca professionale sono la nassa, il bertovello, la bilancia, la rete a imbrocco e il tramaglio, gli ultimi due solamente nelle acque salmastre e nei periodi consentiti. L’uso della trattina è consentito 50 esclusivamente per la pesca della gambusia, previa assenso specifico fornito dall'Ufficio Provinciale della Pesca. Non è consentita la pesca di tutte le specie d’acqua dolce ad esclusione di gambusia, pesce gatto, siluro, carassio e gambero della Louisiana. Inoltre non è consentita la pesca della cheppia, degli storioni e delle lamprede. Coerentemente con quanto disposto dalla Legge Regionale n. 7/05 e dal Piano Regionale 2012-2015, nonché dal presente piano in relazione alla pesca dilettantistica, nella tabella che segue sono riportati i limiti di cattura per la pesca professionale riguardo le taglie di alcune specie ittiche: Tabella 9 Limiti di cattura Specie Anguilla Orata Ombrina Cefalo o muggine rombo Spigola Misure minime (cm) 35 25 25 20 25 30 Misure massime (cm) 60 Periodo di divieto Altre limitazioni alla pesca professionale sono quelle previste per le zone di protezione, quelle di frega e i campi di gara fissi e temporanei. Inoltre è vietato disporre reti da posta a una distanza inferiore a 30 metri da scale di monta, prese d’acqua, da sbocchi di canali, cascate naturali o artificiali, dalle arcate dei ponti e da sbarramenti dei corsi d’acqua (art. 7 del Regolamento, D.P.G.R. n. 54/R 22/08/2005). Tali limitazioni paiono sufficienti per le acque provinciali, nelle quali la pesca professionale appare già limitata negli spazi e in considerazione del non rilevante numero di pescatori professionisti. E’ evidente che, con l’approvazione del presente Piano Provinciale e il conseguente utilizzo delle nuove schede di rilevamento, ci sarà la possibilità di migliorare le analisi e di affinare le indicazioni gestionali. 51 5.4 - Lista dei corsi d’acqua per la pesca professionale In attesa di disporre delle informazioni della statistica del pescato che cominceranno ad essere disponibili dall’entrata in vigore del piano, si suggerisce in linea di massima, di consentire la pesca professionale negli ambienti dove già essa avveniva, mantenendosi comunque nell’ottica di un approccio precauzionale. Dalle schede pervenute all’ufficio pesca della provincia risulta che la pesca professionale negli ultimi quattro anni è stata praticata nei seguenti corsi d’acqua: 1) acque di foce del Fiume Cecina, da 100 m a valle del campo di gara verso la foce; 2) acque di foce del Canale Scolmatore, dalla foce fino ad 1 km a monte dal ponte della SS1 Aurelia; a monte di tale limite la pesca professionale è consentita solamente con bertavelli o nasse per la pesca del gambero della Louisiana e del pesce gatto. 3) acque di foce del fiume Cornia. I pescatori professionisti potranno far pervenire all’Ufficio Pesca della Provincia, anche tramite le associazioni, richieste specifiche perché sia consentita la pesca, con gli attrezzi previsti e in tempi limitati, anche in ambienti diversi da quelli previsti dal piano, specificamente per la cattura di specie alloctone. Un'analoga iniziativa potrebbe essere anche prevista direttamente da parte dell'Ufficio Pesca della Provincia che, allo scopo di ridurre la biomassa di specie alloctone dannose per le specie autoctone, potrebbe fare una richiesta di intervento ai pescatori professionisti. 52 6- Impianti per la pesca sportiva a pagamento L’esercizio della pesca negli impianti privati rappresenta un valore aggiunto per le economie locali e per lo sviluppo della pesca dilettantistica e sportiva. Al momento della stesura del presente Piano risultano in attività 6 impianti di pesca, riportati in Tabella 10. Tabella 10 Impianti per la pesca sportiva a pagamento Nome Località - Comune Lago Perelli Perelli - Piombino Lago “La Bua” Porta a Terra - Livorno Pesca sportiva “Al laghetto” Le Spianate - Castiglioncello Laghetti Camping Free Time Bibbona Lago di Stigliano - Oasi Spondone Guasticce - Livorno Lago “la Badia” Collesalvetti Ai fini della tutela e della salvaguardia delle specie ittiche autoctone, come previsto dalla LR.7/05, non è consentito asportare prodotti vivi da tali impianti. In più è assolutamente da impedire la fuoriuscita di fauna ittica quando vi sia collegamento con le acque pubbliche. I conduttori degli impianti dovranno pertanto produrre: 1) una relazione tecnica sulle caratteristiche strutturali del laghetto di pesca (superficie, volume, profondità media) e sui dispositivi adottati per evitare la fuoriuscita di pesce se in collegamento con acque pubbliche; 2) una planimetria quotata dell’impianto; 3) l’elenco delle specie ittiche introdotte per tale attività. Modifiche apportate al punto 1) dovranno essere comunicate entro il mese successivo l’adozione. La Provincia potrà disporre l’adozione di misure diverse da quelle 53 presenti nei laghetti per evitare la fuga di pesce nelle acque pubbliche. L’elenco delle specie introdotte dovrà essere comunicato entro il 15 dicembre ogni anno. 7 - Retoni I retoni presenti sul territorio provinciale sono stati censiti nel 2006 da ARCI Pesca FISA su incarico della Provincia. Sono stati rilevati 4 retoni sul fiume Cecina e 12 retoni sul fiume Cornia. Nella stessa indagine sul fosso Cosimo sono stati rilevati 7 impianti fissi di pesca con bilance di lato inferiore ai 5 m richiesti dalla L.R. n.7/05, in relazione alla limitata larghezza dell’alveo. Per le caratteristiche di tradizione e consuetudine che essi assumono in tale contesto, sono considerati “retoni” anch’essi ai fini del presente Piano ittico e pertanto soggiacciono alle stesse disposizioni in materia di regolamentazione della pesca e le relative autorizzazioni. Non tutti gli impianti erano attivi al momento del censimento. Anche i due attrezzi nominalmente presenti sul Fiume Tora risultarono smantellati durante i sopralluoghi. L’attività di pesca dai retoni è tradizionalmente finalizzata alla cattura di fauna ittica marina attratta dalle acque di foce. Non si hanno al momento dati sul pescato nei retoni, se non le schede riassuntive del censimento citato precedentemente, da cui si rileva un catturato medio di 10-15 kg l’anno per attrezzo. Sarà opportuno, nel futuro, attivare convenzioni per l’utilizzazione dei retoni ai fini del monitoraggio della fauna ittica. In mancanza di dati sul prelievo operato dai retoni e dalla rilevazione dei corpi d’acqua utilizzabili, al momento non risultano spazi adeguati ad ospitarne di nuovi. Può essere consentito il ripristino dei retoni attualmente non funzionanti. 54 8- Pesca da natante E’ autorizzata la pesca da natante nelle acque di foce, ad eccezione dei tratti corrispondenti a campi di gara. 9- Altri divieti In aggiunta alle ulteriori limitazioni e divieti disposti dall’art.7 del Regolamento di attuazione (D.P.G.R. n. 54/R del 22/08/2005) è altresì vietato l’uso dell’ecoscandaglio. 10-Immissioni Nel reticolo idrografico della provincia di Livorno non risultano effettuate o autorizzate dall’Ufficio Pesca immissioni di fauna ittica almeno negli ultimi 2 decenni. La presenza di specie ittiche estranee a quelle autoctone del territorio sono da imputarsi a immissioni non autorizzate, ad immissioni avvenute negli anni ‘70-‘80 o all’arrivo per migrazione dalle altre province toscane. La fauna ittica autoctona presente nel territorio, prevalentemente ciprinicola, possiede, per la maggioranza delle specie, caratteristiche di elevata fecondità, sufficienti a garantire il mantenimento dei popolamenti. La presenza di fattori ambientali limitanti possono evidenziare densità inferiori a quanto atteso. In tali casi semine controllate possono ristabilire il popolamento originale in tempi inferiori a quelli naturali solo in presenza di fattori negativi temporanei. Se tali fattori sono permanenti gli interventi di immissione sono pressoché inefficaci e economicamente svantaggiosi, fino a che i fattori negativi non vengono rimossi. Dalla Carta Ittica Provinciale non è risultata la necessità di effettuare immissioni, ripopolamenti o reintroduzioni di alcun tipo. Tuttavia, nella Carta viene evidenziata la necessita di protezione particolare di alcuni popolamenti ittici come il luccio e la tinca che risultano particolarmente carenti. Si ritiene quindi opportuno prevedere modesti reinserimenti di luccio e di tinca, che, nel 55 caso siano effettuati, dovranno essere attentamente monitorati per valutarne l’efficacia. Le Associazioni dei pescatori provinciali possono proporre l’immissione di fauna ittica autoctona in relazione all’esecuzione di gare di pesca nel rispetto dell’art.7, comma 4 del Regolamento di attuazione della L.R. n. 7/05. L’Ufficio Pesca, sulla base delle risultanze della carta ittica, delle specie e della loro qualità e quantità, può autorizzarne l’immissione disponendo anche modifiche alle richieste. I costi per l’acquisto dei pesci saranno a carico dell’Associazione proponente e la certificazione sanitaria deve essere consegnata all’Ufficio Pesca. 11- Obblighi ittiogenici Immissioni nei corpi idrici possono essere altresì disposte dall’Ufficio Pesca in relazione agli obblighi ittiogenici. Fermo restando che tutti gli interventi di manutenzione delle sponde, lavori di dragaggio e sistemazione idraulica dei corpi idrici non debbono in alcun modo alterare il sistema ripariale, ai fini della salvaguardia dell’ecosistema acquatico, come definito dalla legge regionale la Provincia, in caso di interventi che possono pregiudicare la continuità fluviale, anche parziale, del corpo idrico, non compensata da idonee opere infrastrutturali in grado di consentire la risalita e il libero spostamento delle specie ittiche, con il rilascio dell'autorizzazione prescrive obblighi ittiogenici per la ricostituzione della popolazione ittica. Pertanto, in applicazione delle disposizioni previste dalla L.R. 7/2005 art. 14 si prevedono obblighi ittiogenici a carico del committente per gli interventi che comportino interruzione o asciutta anche parziale del corso idrico o comunque una limitazione anche temporanea delle condizioni biogeniche del corpo idrico. Tale obbligo si concretizza in un indennizzo pecuniario che il committente dovrà corrispondere all’Amministrazione Provinciale in funzione della superficie di alveo attivo interessata dai lavori ed in base alla vocazione ittica del corpo idrico interessato. 56 Il calcolo dell’obbligo ittiogenico verrà effettuato dal committente sulla base dei propri elaborati progettuali, in funzione della superficie di alveo demaniale interessata dai lavori e della vocazione ittica dei corpo idrico. Il committente dovrà corredare la documentazione progettuale di una cartografia topografica, necessaria all’individuazione dell’esatta localizzazione dell’intervento, e di una planimetria di dettaglio (scala 1:2000 o minore) con evidenziata l’area di alveo demaniale interessata dai lavori su cui si è calcolato l’obbligo ittiogenico, indicandone espressamente l’estensione in m2. La superficie di alveo su cui prevedere l’indennizzo verrà calcolata con procedure diverse a seconda delle tipologie di intervento. L’importo dell’obbligo ittiogenico viene calcolato dal committente, secondo le indicazioni riportate nel Piano Regionale per la Pesca nelle Acque interne 20122015 contenuto nella sezione agricola del Piano Regionale Agricolo Forestale (PRAF 2012-2015) approvato con Del. C.R. n. 3 del 24/01/2012, in relazione alla composizione ittica e alla densità (Kg/m2) di un determinato corso d’acqua. La densità si riferisce alla somma di tutte le specie ittiche presenti, mentre il calcolo del valore dell’obbligo viene riferito al prezzo della tinca adulta per le acque classificate a ciprinidi e al prezzo del cefalo per le acque di foce. Al fine di semplificare il calcolo al committente, viene assunto un valore medio di densità per tutte le acque classificate a ciprinidi, corrispondente a 0,015 Kg/m2. Il prezzo di riferimento viene stabilito in 7 euro/Kg. Per le acque di foce il valore di densità adottato corrisponde a 0,010 Kg/m2. Il prezzo di riferimento viene stabilito in 3 euro/Kg. Se nel corpo idrico oggetto di intervento sono presenti specie inserite nell’elenco regionale delle specie ittiche a rischio o meritevoli di tutela, di cui al Decreto n. 3792 del 31/07/2006, il valore dell’obbligo viene aumentato del 50%. Una ulteriore maggiorazione del 30%, da calcolare sull’importo iniziale dell’indennizzo, viene considerata per interventi che ricadono in istituti di tutela quali le zone di protezione, zone di frega e zone a regolamento specifico. 57 I proventi verranno utilizzati dalla Provincia di Livorno - U.O. Caccia e Pesca acque interne per effettuare operazioni di ripopolamento ittico e per interventi di tutela dell’ittiofauna. Gli uffici provinciali si riservano di effettuare a posteriori controlli a campione sulle stime degli obblighi ittiogenici effettuate dai committenti dei lavori sulla base degli elaborati progettuali depositati presso gli uffici della U.S. della Difesa e Protezione del territorio. 12- Interventi a favore della fauna a rischio o meritevole di tutela Come già descritto in precedenza, dal confronto delle specie ittiche a rischio e meritevoli di tutela indicate dalla Regione Toscana nel decreto n.3792 del 31/7/06 per il distretto ittiogeografico Tosco-Laziale, gli strumenti gestionali più adeguati per il territorio livornese sono individuati dall’adozione dei seguenti istituti: 1) zona di protezione totale, 2) zona di protezione parziale, 3) zona di frega. I siti prescelti nel presente piano ittico per realizzare gli istituti sono già stati elencati in precedenza. Rispetto a quanto stabilito dalla Legge regionale, altre forme di tutela sono realizzate in questo Piano attraverso l’aumento della taglia minima catturabile, adottata per il barbo, la carpa e l’anguilla, aumentate rispettivamente da 18 a 20 cm, da 35 a 40 cm e da 30 a 35 cm, o della taglia massima detenibile, adottata ancora per l’anguilla, che non deve superare i 60 cm. Un’ulteriore azione di tutela delle specie a rischio o meritevoli di tutela viene adottata mediante una limitazione nel numero dei capi catturabili per il barbo, la carpa comune e l’anguilla, tutti con un massimo di 5 capi per giornata di pesca, e per la rovella e il vairone con ognuna un massimo di 15 capi per giornata di pesca. Lo strumento gestionale del divieto di pesca assoluto viene adottato infine 58 con il presente Piano per due specie : il luccio e la tinca. Inoltre, in relazione alle proposte contenute nel Piano Regionale per l’anguilla, oltre alle misure descritte precedentemente, potranno essere intraprese azioni rivolte a monitorare le catture di anguille ad opera dei pescatori sportivi nelle acque interne, da realizzarsi anche tramite una campagna di sensibilizzazione e ricorrendo a strumenti ad hoc, come ad esempio indagini campionarie, da svolgersi con l’aiuto delle associazioni dei pescatori. 13 – Attività di vigilanza La Provincia di Livorno da sempre pone particolare attenzione sul proprio territorio alla attività di vigilanza e repressione della pesca di frodo con metodi e mezzi non consentiti e addirittura distruttivi, sanzionando illeciti comportamenti di singoli che pregiudicano l’obiettivo di conservazione, incremento e riequilibrio delle popolazioni ittiche presenti nei corpi idrici livornesi. A mero titolo esemplificativo si riportano i dati relativi ai controlli espletati nell’ultimo biennio 2011 - 2012: CONTROLLI N° controlli svolti associazione (Legambiente) N° controlli svolti associazione (FIPSAS) N° controlli svolti associazione (ANLC) N° controlli svolti da Polizia Provinciale e GAV TOTALI Tipo Sanzioni erogate N° sanzioni, comma 1 pesca senza licenza 2011 2012 n.1 n. 4 n. 80 n.1 n. 810 n. 208 816 288 2012 (Euro) 2011 (Euro) 32 36 5.120,00 5.760,00 Importo tot. sanzioni, comma 1 59 N° sanzioni comma 2 pesca senza licenza pur essendone munito 1 4 30,00 120,00 0 0 0,00 0,00 0 0 0,00 0,00 0 0 0,00 0,00 6 14 293,26 733,12 1 9 0,00 1.440,00 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 0,00 0,00 40 63 5.483,26 8.053,12 Importo tot. sanzioni, comma 2 N° sanzioni comma 3 danni a fauna ittica causati da scarichi o sostanze inquinanti Importo tot. Sanzioni, comma 3 N° sanzioni comma 5 divieto commercio e detenzione specie ittiche Importo tot. sanzioni comma 5 N° sanzioni comma 6 pesca in zone di divieto Importo tot. Sanzioni comma 6 N° sanzioni, comma 7 pesca in violazione limiti di cattura Importo tot. Sanzioni comma 7 N° sanzioni, comma 8 pesca di specie di misura inferiore al minimo Importo tot. Sanzioni comma 8 N° sanzioni comma 9 - art. 21 comma 1 lettera b) tabellazioni Importo tot. Sanzioni comma 9 Altri tipi di sanzioni N° di altri tipi di sanzioni comminate Importo tot. altri tipi di sanzioni TOTALI N° SANZIONI IMPORTO TOTALE SANZIONI 60 14- Valutazione ambientale Il piano provinciale della pesca nelle acque interne è un piano generale di indirizzo che ricalca quasi fedelmente i contenuti e gli indirizzi dettati dal Piano Ittico Regionale, parte integrante del Piano Regionale Agricolo Forestale (PRAF 2012-2015) già sottoposto a procedure di Valutazione Ambientale Strategica (ai sensi della Direttiva Comunitaria 2001/42/CE). Anzi per alcuni aspetti prevede limitazioni e prescrizioni ancora più restrittive rispetto al PRAF. Inoltre non contiene interventi da sottoporre a Valutazione Impatto Ambientale (VIA) ai fini di individuare e valutare gli effetti che può avere sul sistema Rete Natura 2000, ai sensi degli artt. 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE. Si tratta infatti di un piano che non interviene in zone di particolare pregio ambientale o all’interno di aree protette e non produce effetti sui siti designati come zone di protezione speciale (ZPS) per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria (SIC) per la protezione degli habitat naturali e della flora e fauna selvatica. A tale determinazione si è pervenuti attraverso una procedura di verifica di assoggettabilità dello stesso a VAS espletata con le modalità di cui alla L.R. 10/2010 che ha dato esito negativo, la cui documentazione è a corredo del presente piano. 61 Allegati - Rapporto Ambientale preliminare - La scheda di rilevamento della pesca professionale - Cartografie (consultabili sulla Carta Ittica) 62