Come riconoscere e curare l`ansia

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Come riconoscere e curare l`ansia
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Domenica 11 Novembre 2012 Corriere del Mezzogiorno
BA
S P E C I A L E
a cura di RCS MediaGroup Pubblicità
SALUTE
l disturbo può manifestarsi con un singolo episodio o addirittura alterare la routine quotidiana
Come riconoscere e curare l’ansia
Nel centro di Ostuni si ricorre a terapie combinate: psicoterapia, psicofarmaci e moderne tecniche strumentali
T
ranquilli, è solo
ansia. Molte volte
si sente parlare di
questo disturbo
con leggerezza e superficialità soltanto perché a
soffrirne solo circa 10 milioni di italiani. Sarebbe il
caso di pensare che per
molte persone vale il detto
‘mal comune mezzo gaudio’. L’ansia si manifesta
spesso con la sensazione di
affanno, la difficoltà a respirare, l’aumento del battito cardiaco e tremori in
tutto il corpo. Conoscere,
però, la causa di questo
malessere non aiuta di certo a sconfiggerlo. In realtà,
infatti, si tratta di un disturbo che si può manifestare
con un singolo episodio,
spesso rappresentato da
un attacco di panico, o con
molteplici episodi in grado
di alterare il normale svolgimento della vita quotidiana. Convivere con l’ansia, dunque, non è facile.
Ecco perché in tanti si rivolgono dapprima ai medici di famiglia e poi agli
specialisti. “Tutte le patologie – spiega il professor
Giovanni D’Attoma, specialista in neuropsichiatria,
cefalee, neuroendocrinologia, medicina rigenerativa, psicoterapeuta nonché
autore di libri e articoli su
questi temi - hanno un arco di gravità che va da un
minimo a un massimo: ad
esempio vi sono attacchi di
panico di modesta entità
che guariscono spontaneamente o con qualche farmaco che prescrive il medico di famiglia o situazioni più gravi che portano i
soggetti colpiti a girare a
vuoto, frequentando gli
psichiatri più famosi senza
risultati apprezzabili: molto dipende dalla predisposizione genetica, dalle cause psicologiche o fisiche alla base del disturbo, dall’impegno e dalla disponibilità del terapeuta, dalla
pazienza del paziente e
dalla comprensione della
famiglia. Nella mia pratica
professionale ho pazienti
che ‘guariscono’ in poche
settimane, altri hanno bisogno di un lasso di tempo
maggiore ma il più delle
volte preferiscono sperare
in un farmaco miracoloso
con inevitabile frustrazione e peggioramento”. Ogni
caso ha le sue peculiarità e
quindi è necessario che lo
specialista conosca a fondo le cause che hanno scatenato il disturbo per poter
impostare una terapia adeguata. “Vorrei raccontare
la storia di due miei pazienti – prosegue lo specialista- Alessandra è una ragazza di 26 anni della provincia di Lecce. Da circa
quattro anni, dopo un rapporto affettivo naufragato
nel peggiore dei modi, comincia ad avvertire uno
stato di ansia intenso che
sfocia ogni due o tre giorni
in un senso di costrizione
alla gola, paura di soffocare, palpitazione cardiaca,
sudorazione intensa, paura di morire per cui viene
sistematicamente portata
al
pronto
soccorso
dell’Ospedale della sua città per i soliti accertamenti
con l’immancabile elettrocardiogramma, una puntura con ansiolitici e ritorno a casa. Alessandra si reca da diversi neuropsichiatri che le consigliano farmaci, psicoterapia ma,
sempre, dopo qualche mese di miglioramenti ritorna
a soffrire di attacchi di pa-
CHIRURGIA PLASTICA
ED ESTETICA
Dott. Michele Di Candia
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
Consulente Chirurgia Ricostruttiva del Seno
e Chirurgia Estetica c/o Casa di Cura Santa Maria
Studio: Via Melo 32, 70122 Bari
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nico”. La storia di Michele è
invece piuttosto diversa.
“Si tratta di un atleta di 32
anni, maestro di nuoto. Gli
attacchi di panico, a suo dire, - racconta il neuropsi-
chiatra - iniziano cinque
anni fa, dopo la morte di
uno zio a cui era molto legato: avverte una strana
condizione di malessere
con palpitazioni cardiache,
dolori in regione sternale
fino a presentare paure
molto intense, tachicardia
e senso di soffocamento
per cui si rivolge frequentemente a cardiologi e neuropsichiatri che gli consi-
gliano l’uso di antidepressivi e ansiolitici per diversi
mesi che riducono il numero delle crisi ma gli danno un incremento ponderale di oltre 12 Kg. Dopo un
anno Michele sospende la
terapia farmacologica e,
nel giro di due settimane, i
disturbi si ripresentano: altri medici, tanti psicofarmaci e sei mesi di psicoterapia senza risultati apprezzabili”. Alessandra ha
in comune con Michele
una predisposizione genetica ma la loro storia è sostanzialmente
diversa.
“Alessandra – evidenzia lo
Il pastificio granoro agli “Stati
Generali della pediatria” per
parlare di salute e alimentazione
A Bari il 17 novembre un evento di caratura nazionale promosso dalla SIP (Società Italiana Pediatria): un momento di confronto e di dialogo sulla Salute e l’Alimentazione. Granoro
porta la sua testimonianza, forte di un impegno costante nella
promozione e nella ricerca finalizzata alla cura della salute attraverso una sana alimentazione.
Si sente più spesso parlare di Nutrizione e Salute. Due cardini su cui poggia la vita dell’uomo, sin dal suo primo giorno di vita. E l’attenzione di
scienziati, medici e ricercatori è sempre più rivolta alla connessione profonda che esiste tra l’alimentazione e la nostra salute. Gli sforzi del mondo
scientifico per la diffusione di queste nozioni, rivolte maggiormente alle
nuove generazioni, non lascia di certo indifferente il mondo dell’industria
e di un numero (purtroppo ancora in minoranza) ristretto di aziende che
ogni giorno si sforzano di offrire ai consumatori, piccoli e grandi, qualità
alimentare. Tra queste c’è il Pastificio Granoro, pioniera di una campagna
tutta rivolta alla salute alimentare e alla prevenzione di numerose patologie attraverso una sana alimentazione. Tra i diversi progetti ed eventi condivisi da Granoro, alcuni dei quali caratterizzati da un impegno diretto, c’è
quello della SIP (Società Italiana Pediatria) che con i suoi 9000 Soci rappresenta la casa comune di tutti i pediatri italiani (universitari, ospedalieri, di famiglia e di comunità) che vi partecipano. Tra le principali attività
della SIP vi sono la formazione continua dei pediatri italiani, l’informazione scientifica in campo pediatrico rivolta ad Autorità sanitarie, Medici,
Famiglie, Associazioni, la consulenza alle Istituzioni – dal Ministero della
Salute agli Assessorati alla Sanità regionali, dai due rami del Parlamento
fino alle Province e ai Comuni italiani – in merito alle problematiche dell’infanzia e della adolescenza. Bari il 17 novembre (presso l’Hotel
Sheraton) diventerà la capitale italiana della pediatria: si svolgeranno infatti gli Stati Generali della Pediatria Italiana, in occasione della
Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente. Una grande occasione concreta per mettere insieme il mondo della Pediatria, della Famiglia
e di chi produce prodotti alimentari di largo consumo per costruire alleanze strategiche a favore della salute (fisica, mentale, sociale) e del benessere dei bambini e degli adolescenti di oggi, adulti di domani. “Nutrizione
e salute dal bambino all’adulto”: questo il tema al centro dell’iniziativa
che vedrà a confronto pediatri, studenti, rappresentanti delle istituzioni,
del mondo della scuola, delle associazioni di genitori, dell’industria alimentare e dei media nelle tavole rotonde che si terranno in contemporanea nelle diverse regioni italiane. L’obiettivo è riflettere sui possibili percorsi per promuovere l’adozione di stili di vita salutari e di corrette abitudini alimentari sin dalle primissime età della vita, indispensabili per prevenire malattie mortali e invalidanti dell’adulto, come diabete, ipertensione, malattie cardioischemiche, allergie, osteoporosi. Una tematica molto
cara al Pastificio Granoro, impegnato in prima linea nella ricerca volta a
dimostrare (attraverso la collaborazione di partners eccellenti) le proprietà
nutraceutiche della pasta e dei suoi effetti positivi sul metabolismo e sull’apparato cardiovascolare. Tra i numerosi relatori di spicco ci sarà anche
l’amministratore delegato di Granoro, la Dott.ssa Marina
Mastromauro, che porterà la testimonianza di una delle più importanti
aziende italiane di produzione pastaria, illustrando le novità in campo alimentare attraverso l’esperienza di Granoro: “La Salute vien mangiando”
è il tema del suo intervento, racchiudendo in due parole il segreto forse
principale per un serio investimento sulla vita di tutti noi.
specialista - ha ‘inconsciamente’ appreso gli attacchi
di panico quando era bambina in diverse circostanze
in cui con la sua mamma si
recava a fare visita da una
zia che soffriva ‘di nervi’ e
presentava veri e propri attacchi di panico; la delusione affettiva ha rappresentato l’elemento trigger
che ha favorito gli attacchi
di panico. Michele ha, invece, appreso l’esperienza
‘panico’ a 15 anni quando
la notizia della morte del
papà per incidente stradale
determinò a sua madre
uno stato di ansia molto
grave con senso di soffocamento e l’arrivo di una autoambulanza a sirene spiegate; la condizione psicologica che ha favorito i primi disturbi risalgono a un
episodio increscioso accaduto nella sua piscina a
una ragazza che stava per
affogare”. Entrambi i pazienti sono stati sottoposti
a un forte stress al quale il
corpo ha reagito con la
produzione di sostanze
glucocorticoidi che hanno
la funzione di proteggere
l’organismo. “Nei ragazzi –
conclude il professor
D’Attoma - non utilizzo i
classici farmaci, cioè gli antidepressivi e gli ansiolitici,
ma preferisco utilizzare
tecniche di psicoterapia
neurobiologica che forniscono risultati eccellenti in
un periodo abbastanza
breve. Michele non ha più
sofferto di crisi dopo quattro sedute di psicoterapia,
successivamente ha continuato la terapia ancora per
tre mesi con risultati eccellenti; Alessandra ha dovuto
aspettare un mese per cominciare a stare bene, poi è
stata progressivamente
meglio senza l’aggiunta di
alcun farmaco. A volte
può essere necessario
l’aggiunta di antidepressivi e ansiolitici per ottenere risultati migliori.
Nei casi più gravi sono
indispensabili
trattamenti combinati: dalla
psicoterapia agli psico-
farmaci fino alle moderne tecniche strumentali
che utilizziamo presso il
centro cefalee e neuropsichiatria di Ostuni come
la Transcranic magnetic
stimulation e la tDCS”.
Filo Diretto
“Ho 43 anni e di recente mi
sono comparse delle macchie scure sulla pelle del viso. Ho letto che esistono
creme specifiche ma vorrei
cancellarle definitivamente.
È possibile?”
Risponde il dottor Michele
Di Candia, specialista in
chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica:
“Le creme sono talora di scarsa efficacia. Il peeling schiarente invece è la giusta soluzione dopo l'estate. L’estate si
sa, contribuisce energicamente alla comparsa delle macchie cutanee, colpendo maggiormente il viso delle donne. Il
periodo invernale, quando la temperatura cala e l’intensità
della luce solare si indebolisce, permette di affrontare adeguatamente l’inestetismo legato alle macchie brunastre. Il
soft peeling, composto di ultima generazione, si caratterizza
per l’utilizzo nella stessa seduta di trattamento di due diversi
peeling: gel filante costituito da acido glicolico, acido salicilico e acido lattico e crema a base di acido azelaico, acido
salicilico, acido alfa-lipolico, alfa-bisabololo, arbutina e
ascorbilpalmitato. L’azione di queste sostanze è efficace
nella stimolazione della rigenerazione cellulare dell’epidermide e nella produzione di nuovo collagene ed elastina nel
derma”.
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