ESCURSIONE A CIMA TELEGRAFO Descrizione del percorso

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ESCURSIONE A CIMA TELEGRAFO Descrizione del percorso
ESCURSIONE A CIMA TELEGRAFO
Descrizione del percorso
PRADA DI BRENZONE (1053m) – VAL TROVAI (1124m) –
VALLE DELLE NOGARE (1106m) – CASARA VALLOARE
(1303m) – VALLE DELLE PRE (1854m) – BAITO MALMOR
(1884m) - RIFUGIO TELEGRAFO (2147m) – CIMA
TELEGRAFO - MONTE MAGGIORE (2200m) –
FORCELLIN (1689m) – CASARA VALLOARE – VAL
TROVAI – PRADA DI BRENZONE.
L’escursione prende il via da Prada di Brenzone, all’altezza della
stazione della bidonvia-seggiovia per Costabella, provenendo da
S.Zeno di Montagna.
Ci si muove in auto sull’unica strada asfaltata, attraversando Prada di
Brenzone, con le sue abitazioni rurali e moderne, intercalate da prati
un tempo frequentati da bovini e pecore durante il periodo della
transumanza.
A ovest fa capolino il lago bresciano, a est le pendici del Baldo con
cima Costabella e il Forcellin, in parte coperto da una boscaglia di
larici. Incontriamo lungo la strada prima di entrare in Val Trovai il
Baito Scale e sulla sinistra un ampio spazio per il barbecue dei
visitatori domenicali.
L’entrata a Val Trovai è suggestiva: si percorre la strada fra alte pareti
rocciose sulla destra e un enorme strapiombo protetto da guard-rail a
sinistra. Il fondo stradale è quello di una strada militare costruita tra
il 1908 e il 1912, in preparazione degli eventi bellici della 1° Guerra
Mondiale. Una lapide ricorda il Battaglione Zappatori della Fanteria
della 1°Armata autore del tracciato stradale.
Proseguendo, al centro del vaio della valle è presente un’antica
sorgente perenne che si può raggiungere a piedi.
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Dopo aver superata un’area pic-nic di recente costruzione, percorsi
alcune centinaia di metri, sulla destra appare una segnaletica rasente
una faggeta con l’indicazione Cai sentiero n. 654 per Rifugio
Telegrafo,con una tempistica dichiarata di ore 3.30 .
Si parcheggia l’auto sulla destra in alcuni spazi erbosi e ci si muove su
un sentiero di terra battuta all’interno di una lussureggiante faggeta.
Si sale per qualche minuto fino ad incrociare una larga via che porta,
girando a sinistra ad attraversare il vaio della Valle delle Nogare.
Si prosegue tenendo la destra per un sentiero erto che nuovamente
s’immerge nel bosco di faggi.
Dopo breve cammino s’imbocca una strada bianca proveniente da
ovest: la strada militare che attraversa la Valloare, per raggiungere a
tratti le vicinanze del Forcellin e terminare alla fine nel vaio della
Valle delle Pre.
Ci muoviamo dunque lungo la Valloare, luogo un tempo frequentato
da greggi e pastori, con brevi tratti di prato alternati a faggeta e rada
boscaglia. Mentre ci muoviamo sulla sinistra notiamo alcune
formazioni geologiche interessanti, prodotte dalla presenza e/o dal
passaggio del ghiacciaio: sono delle marmitte glaciali e due covoli di
notevoli dimensioni, dove i pastori si rifugiavano con il gregge in
caso di maltempo o durante la notte.
Se facciamo un breve fuoripista arrampicandoci tra carpini e cespugli
di rosa canina, è possibile raggiungerli e ammirarli da vicino.
Più avanti si incontra una pozza oggi ristruttura come deposito
d’acqua per la Protezione Civile con accanto i ruderi del baito dei
pastori di Valloare. In questo luogo si estende una rigogliosa prateria
ricca di numerose specie floreali presenti dalla tarda primavera a tutta
l’estate; l’attraversiamo e imboccando un breve tratto di faggeta ci
muoviamo a destra tra alcune rocce e a sinistra la spalla del
Forcellin in alto.
Dopo aver percorso un breve tratto si incontra un segnale che ci
indica la presenza a sinistra, all’interno di una prima fascia di pini
mughi, di un piccolo deposito naturale di acqua piovana proveniente
dallo scolo delle rocce sovrastanti. Ci spostiamo per alcune centinaia
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di metri a sud nella boscaglia fino a raggiungere una presa d’acqua,
un lavello, scavato nella roccia.
La conformazione rocciosa composta per lo più da calcare possiede
dei solchi profondi: sono i cosiddetti campi carreggiati ovvero
affioramenti rocciosi caratterizzati da solchi o crepacci con presenza
di vaschette di corrosione e scannellature.
Dopo aver fatto approvvigionamento idrico si torna sul sentiero che
ora appare più erto e sassoso, fino a raggiungere un tratto di strada
militare residuata, che lasciando alla nostra sinistra il vallone petroso
del Forcellin ci conduce nella Valle delle Pre .
Questa Valle è caratterizzata da un’ alternanza di brevi tratti di
mugheta e pascolo, con ghiaioni collocati a destra e sinistra del
nostro sentiero, frutti dell’erosione millenaria.
E’ luogo ricco di lamponi, aquilegie, alcune varietà di funghi e di
numerose colonia di api, di bombici, di cavallette e di farfalle.
Ci muoviamo sul sentiero filiforme, avendo alle spalle un scorcio
ristretto sul lago e la sponda bresciana e in alto l’avvicinarsi
dell’anfiteatro naturale del circolo glaciale del Telegrafo.
Raggiungiamo il fondo valle di un prato con rocce affioranti dove
quasi per incanto, in alto aggrappate al cielo appaiono le sagome
lontane del Rifugio Telegrafo con la chiesetta di S. Rosa da Lima.
Una segnaletica ci indica sulla sinistra un sentiero a zig zag che
salendo il costone erboso a nord ci porta a raggiungere il sentiero
che, proveniente dal Forcellin porta dapprima al baito diroccato di
Malmaor e poche centinaia di metri in alto al Rifugio Telegrafo.
A questo livello la mugheta lascia spazio a specie floreali di modeste
misure e sul prato è facile incontrare le nigritelle.
Si sale sul sentiero fattosi erto per una buona mezz’ora, andando
sempre più in avvicinamento del Rifugio, con la sensazione di uscire
dal cratere di un vulcano, con il paesaggio che si apre a tutto tondo.
Raggiungiamo quel che resta del baito di Malmaor e con un ultimo
slancio arriviamo al Rifugio Telegrafo.
Dopo meritata sosta si può visitare la chiesetta di S. Rosa costruita
quassù per fare in un secondo momento un orto botanico che non
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verrà mai realizzato. Così la Santa è divenuta la protettrice degli
escursionisti.
Raggiungiamo poi su un erta petrosa la cima Telegrafo o Monte
Maggiore con croce, a quota 2200m.
Nel tempo di permanenza si ha modo di ammirare il paesaggio sia
fronte lago che zona orientale del Baldo con le varie punte che da
cima Telegrafo si susseguono a nord in modo particolare la cima
Valdritta.
Al ritorno si sceglie di scendere dal sentiero panoramico che conduce
alla spalla del Forcellin. Si ripercorre quel tratto di sentiero
precedente e al bivio per la Valle delle Pre si prosegue dritti infilando
brevi tratti di mugheta che accompagna il nostro percorso fino a
raggiungere il Forcellin.
Il sentiero si snoda con veduta panoramica verso l’alto Garda a nord,
mentre a sud si può seguire dall’alto l’andamento della Valle delle Pre
e parte della Valle di Valloare nella parte più bassa.
Camminiamo nella mugheta fino a raggiungere nell’ultimo tratto in
prossimità del Forcellin un passaggio roccioso un po’ impegnativo,
dove ci viene in appoggio una breve ferrata.
Arrivati sulla spalla, tempo permettendo si gode di un panorama
mozzafiato a nord con vista della pala di Brione, parte della Val
Larga e giù sul lago Val di Sogno, Malcesine ,Limone del Garda.
Qui seduti nel breve tratto erboso possiamo incontrare d’estate
esemplari di lampone, botton d’oro, e la presenza di spinacio
montano, il buonenrico.
Dopo una sosta di ristoro, imbocchiamo un sentiero filiforme che
ci ricollega alla fine della Valle delle Pre con il sentiero di Valloare.
La discesa deve essere attenta perché il percorso in alcuni tratti è
molto sdrucciolevole.
Arriviamo vicini a una ceppaia di faggio isolata, dove la segnaletica
Cai orienta il nostro ritorno, attraversando Valloare e Valle delle
Nogare, e da qui dopo breve tratto nella faggeta riprendiamo l’auto .
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Le Specie Floreali che incontriamo:
SILENE VULGARIS, SANGUISORBA MINOR , VIOLA
SOAVE, PRIMULA VULGARIS HUDSON, PRIMULA
ODOROSA , VILUCCO COMUNE, MENTUCCIA COMUNE,
TARASSACO, MUSCARI ATLANTICO, ORCHIDEA FIOR DI
RAGNO, GERANIUM ROBERTIANUM, HEPATICA ERBA
TRINITA’, AQUILEGIA, ORTICA, VINCA MINOR, DENTE
DI CANE, GAROFANO DI SEGUIER, IPERICO, GERANIO
SANGUINEO, ERICA CARNICINA , VINCITOSSICO,
PIANTAGGINE MAGGIORE E MINORE, CARLINA
COMUNE,AGLIO MONTANO, ACHILLEA , GIGLIO S.
GIOVANNI, GIGLIO MARTAGONE, BOTTON D’ORO,
RODODENDRO, NEGRITELLA COMUNE, SASSIFRAGA
COMUNE,STELLA ALPINA, CROCOBIANCO.
Gli Alberi che incontriamo:
CARPINO NERO, NOCCIOLO, FAGGIO, GINEPRO COMUNE,
SALICE DELLE CAPRE, FRASSINO ORNIELLO,
BIANCOSPINO, PERO CORVINO, MAGGIOCIONDOLO, PINO
MUGO MONTANO.
Gli Arbusti e le Specie Varie che incontriamo:
CORNETTA DONDOLINA, LAMPONE , EDERA , FIOR DI
STECCO , SCOTANO , PRUGNOLO , ROSA CANINA ,
LIGUSTRO ,FUSARIA COMUNE , CLEMATIIDE VITALBA E
ALPINA ,POLIPODIO COMUNE , SCOLOPENDRIA
COMUNE, SEMPREVIVO MAGGIORE, BORRACINA ,
ASPLENIO TRICOMANE , ASPLENIO RUTA DI MURO ,
CEDRACCA COMUNE , FELCE AQUILINA.
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