activities report - Fondazione Felicita Morandi

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activities report - Fondazione Felicita Morandi
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Fondazione Felicita Morandi
Fondazione Felicita Morandi
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SOMMARIO
1.
INTRODUZIONE
1.1
La Fondazione Felicita Morandi
2.
L’ORGANIZZAZIONE
2.1
2.2
Il nuovo Statuto della Fondazione Felicita Morandi
La nuova sede della Fondazione Felicita Morandi
3.
PROGETTI IN CORSO
3.1
3.2
3.3
Casa Rifugio di Varese
Progetto M.I.N.E.R.V.A.
Progetto Start – Up
4.
PROGETTI CONCLUSI
41
4.2
Un arredamento per la Casa Rifugio di Varese
Il diritto del minore a vivere in famiglia
5.
EVENTI & COMUNICAZIONE
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
Figlie di Barbablù
Inaugurazione Casa Rifugio di Varese
I grandi classici
Mia cara Mimì live
Concerto vocale strumentale
6.
ESTRATTI DI BILANCIO
6.1
6.2
Fondazione Felicita Morandi - Bilancio Consuntivo 2013
Associazione “IL PASSO” onlus - Bilancio Consuntivo 2013
7.
RINGRAZIAMENTI
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Fondazione Felicita Morandi
Fondazione Felicita Morandi
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INTRODUZIONE
1.1 –La Fondazione Felicita Morandi
La Fondazione Felicita Morandi è stata costituita nel 2005 per volontà della Provincia di
Varese, dell’ASL della provincia di Varese e del Privato Sociale rappresentato dalla Fondazione
Patrizia Nidoli e dalla Fondazione Gloria Malfatti.
È uno strumento di promozione e realizzazione di attività ed iniziative di solidarietà sociale rivolte
alle famiglie, ai minori, alle donne vittima di violenza, programmate in collaborazione fra Enti
Pubblici, Privati e le Associazioni di volontariato operanti sul territorio nei settori specifici.
La mission della Fondazione Felicita Morandi è quella di operare in favore delle famiglie in
difficoltà sia realizzando servizi residenziali sia promuovendo e sostenendo la sperimentazione di
modelli innovativi di servizi per minori.
Per raggiungere questo scopo, la Fondazione Felicita Morandi si avvale di un team
multiprofessionale qualificato composto da psicologi psicoterapeuti, educatori professionali e
volontari formati e mette a disposizione per il cittadino i servizi di Spazio Neutro e di Mediazione
Familiare presso il comune di Gavirate, una comunità educativa dedicata all’accoglienza e alla
riabilitazione psicologica, sociale ed economica di donne sole o con minori sita a Varese e la prima
“Casa Rifugio” della provincia di Varese per donne vittime di violenza sole o con minori.
La “Casa Rifugio” è ubicata in un immobile confiscato alla mafia dal Ministero dell’Interno e
ceduto alla Prefettura perché la Provincia di Varese lo dedicasse, dopo averlo ristrutturato e
adibito a tale scopo, ad un servizio finalizzato alla pronta accoglienza delle vittime di violenza
domestica.
Grazie ad un protocollo d’intesa condiviso dal Comune di Varese, dalla Prefettura, dalle
Forze dell’Ordine, dall’Azienda Ospedaliera, dalla Provincia di Varese, dall’ASL della provincia di
Varese e dalle Associazioni locali operanti nel settore, la Fondazione Felicita Morandi, inoltre, si è
aggiudicata il finanziamento regionale con il progetto M.I.N.E.R.V.A. (Miglioramento
Implementazione New Empowerment Rete Varese Antiviolenza), in collaborazione con il Comune
di Varese, Ente capofila del progetto e le associazioni dedicate al contrasto alla violenza di genere
per sostenere azioni di rete e di prevenzione che incrementino la necessità di azioni concrete per
affrontare il tema della violenza sulle donne e sostengano la prevenzione e la conoscenza del
fenomeno.
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Fondazione Felicita Morandi
Fondazione Felicita Morandi
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L’ORGANIZZAZIONE
2.1 - Il Consiglio di Amministrazione
La Fondazione Felicita Morandi è retta da un Consiglio di Amministrazione composto da
cinque membri, nominati senza vincolo di mandato e che durano in carica per tre esercizi
finanziari. Gli attuali componenti del Consiglio di Amministrazione sono:
Presidente
Giovanna SCIENZA
Nominata dalla Provincia di Varese
VicePresidente
Giuseppe
CALDERAZZO
Nominato dall'ASL
della provincia di
Varese
Consigliere
Giuseppe
GIBILISCO
Nominato dal
Comitato di
Partecipazione
Consigliere
Luca
GALLI
Nominato dal
Comitato di
Partecipazione
Consigliere
William
MALNATI
Nominato dal
Tavolo
dei Sindaci
2.2 - Il nuovo statuto
Il 21 giugno 2013, il Consiglio di Amministrazione con propria deliberazione, ha adottato il
nuovo statuto della Fondazione Felicita Morandi.
Lo statuto è il documento basilare da cui si fondano e prendono essere le attività che la
Fondazione Felicita Morandi svolge. L’aggiornamento è stato reso necessario per sancire le nuove
competenze maturate all’interno della propria struttura.
Due sono le principali novità introdotte:
 l’aggiornamento delle finalità istituzionali inserendo, nell’ambito delle problematiche minorili
e familiari, l’assistenza alle donne ed ai nuclei familiari in difficoltà, all’interno dei quali si
verifichino situazioni di abbandono, disagio e/o violenza;
 l’aggiornamento delle procedure per la nomina del Consiglio di Amministrazione.
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Fondazione Felicita Morandi
2.2.1–Nuove finalità istituzionali
La mission della Fondazione Felicita Morandi è l’operare in favore delle famiglie in
difficoltà sia realizzando servizi residenziali, sia promuovendo e sostenendo la sperimentazione
di modelli innovativi di servizi.
Grazie all’esperienza maturata sul campo, la Fondazione ha deciso di dedicare le proprie risorse
anche alle donne vittime di violenza e ai loro figli mettendo a disposizione del territorio un luogo
di accoglienza idoneo per affrontare l’emergenza e stabilire priorità e strategie d’intervento.
La violenza sulle donne rappresenta un fenomeno drammaticamente attuale che colpisce
le donne di ogni estrazione sociale e livello culturale. Il fenomeno è aggravato, in numerosi casi,
dal fatto che i minori sono i soggetti passivi di una violenza che si sviluppa silenziosamente tra le
mura domestiche. Gli ultimi dati statistici del fenomeno della violenza sulle donne e le rilevazioni
delle Associazioni che lavorano a stretto contatto con donne e bambini vittime di violenza in
provincia di Varese, descrivono la presenza ormai capillare del fenomeno e la necessità di un
approfondimento integrato per l’attivazione di programmi di prevenzione e di aiuto.
2.2.2– Nomina del Consiglio di Amministrazione
Il ripensamento delle modalità di nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione
deriva dal mutamento delle condizioni strutturali che sono intervenute in questi 10 anni di
operatività della Fondazione.
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Felicita Morandi racchiude in sé la principale
peculiarità della Fondazione, ossia la fusione del Settore Pubblico e del Settore Privato al fine di
creare nuove sinergie per operare in quei settori del Welfare cui il Settore Pubblico non riesce a
dare risposte tempestive.
In particolare con la creazione della Fondazione Felicita Morandi si è voluto fondere
l’istituzionalità del Settore Pubblico con la tempestività d’intervento del Settore Privato.
A tal fine si è scelto di riedere le procedure di nomina dei componenti del Consiglio di
Amministrazione della Fondazione nel seguente modo:
La Fondazione Felicita Morandi è retta da un Consiglio di Amministrazione, composto
da un minimo di cinque membri, nominati:
a) uno dal Presidente della Provincia di Varese (o Ente e/o Istituzione alla stessa
subentrata), a cui spetta di diritto la carica di Presidente della Fondazione;
b) uno dal Direttore generale dell’ASL della provincia di Varese a cui spetta di diritto
la carica di Vice presidente della Fondazione;
c) uno dai Sindaci dei Comuni che hanno stipulato una convenzione almeno triennale
con la Fondazione per i servizi direttamente o indirettamente erogati;
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d) uno dal CESVOV (Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Varese), da
scegliersi tra le Associazioni che operano in settore analoghi o connessi per finalità
a quelli della Fondazione;
e) uno dalle Fondazioni Patrizia Nidoli e Gloria Malfatti, soci Fondatori della
Fondazione Felicita Morandi.
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Fondazione Felicita Morandi
PROGETTI IN CORSO
3.1 - Progetto M.I.N.E.R.V.A. (Miglioramento, Implementazione,
New, Empowerment, Rete, Varese, Antiviolenza)
Dal 20 marzo 2014 al 19 marzo 2015, la Fondazione Felicita Morandi in collaborazione con
la sezione “Famiglia, Persona e Università” del Comune di Varese, partecipa ad un progetto di rete
della Regione Lombardia intitolato M.i.n.e.r.v.a il cui acronimo significa “Miglioramento
Implementazione New Empowerment Rete Varese Antiviolenza”.
I partner del progetto, EOS, Tutela la Persona e Amico Fragile, sono le associazioni da anni attive
nel territorio della provincia di Varese e dedicate alla prevenzione, contrasto e recupero psicoeducativo della donna vittima di violenza.
Le azioni progettuali antiviolenza previste nel progetto Minerva si riferiscono a quanto indica l’art.
7 della L.R. n. 11/2012 in merito alla realizzazione di progetti personalizzati di uscita dalla violenza
e dal maltrattamento volti al superamento della situazione di disagio e al recupero dell’autonomia
e di progetti che offrono accoglienza e ospitalità in strutture di pronto intervento, case rifugio e
comunità di accoglienza quali strutture di ospitalità temporanea, forme di ospitalità autonome
anche basate sulla solidarietà tra le donne, rivolti alle donne sole o con figli minori che si trovano
in situazioni di pericolo per l’incolumità psichica e fisica propria e dei figli minori e per garantire
insieme a un domicilio temporaneo sicuro un progetto personalizzato complessivo, teso
all’inclusione sociale e che comprenda la necessaria assistenza psicologica delle donne o di
eventuali figli.
Il progetto nasce dalla costatazione da parte delle istituzioni che ad oggi l’offerta di servizi di
prevenzione e presa in carico dei casi di violenza sul territorio non è ancora adeguata. In
particolare si sono evidenziati i seguenti punti di criticità che necessitano di essere affrontati in
prospettiva di una reale offerta di servizi di rete territoriale:
 necessità di elaborare un protocollo operativo condiviso;
 opportunità di ampliare giorni ed orari per la prima accoglienza;
 necessità di un coordinamento della rete che garantisca il confronto periodico, il monitoraggio
e la valutazione delle procedure operative;
 frammentazione di esperienze e collaborazione limitata a singoli casi;
 necessità di incrementare il numero degli operatori qualificati/specializzati;
 necessità di avviare percorsi di formazione specifica per la presa in carico della donna vittima di
violenza;
 assenza di strumenti di informazione efficaci e coordinati;
 esigenza di creare un sistema informatico di rilevazione del fenomeno e di gestione della presa
in carico.
All’interno del Progetto Minerva, la Fondazione Felicita Morandi ha messo a disposizione la
Casa Rifugio della provincia di Varese che la stessa gestisce per compiere una reale presa in carico
laddove si richieda un intervento specifico di accoglienza (pronto intervento o prima accoglienza).
Il Pronto intervento consente di affrontare le situazioni di urgenza emergenti da episodi violenti
che richiedono una protezione immediata; in collaborazione con le forze dell’ordine, i servizi
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sociali comunali e, dove necessario, con l’ospedale è fornito un luogo sicuro di immediata
fruibilità al fine di poter definire un progetto di intervento che si avvalga dei contributi di tutti i
soggetti partner della rete antiviolenza.
Laddove invece si disponga del tempo necessario per definire un progetto con la donna ed
eventualmente i suoi figli minori, esclusa la pericolosità immediata della situazione, verrà
formulato con l’interessata un programma di accoglienza programmata e finalizzata a fornire il
tempo necessario a riformulare un progetto di vita autonomo.
I Servizi Sociali dei Comuni della provincia di Varese svolgono la propria attività istituzionale di
presa in carico attraverso l’azione di personale dipendente con il ruolo di assistenti sociali e
psicologi.
Il percorso di aiuto si sviluppa attraverso l’accoglienza nei propri uffici e la valutazione delle
domande.
La fase successiva prevede che ci sia un accompagnamento ai servizi più opportuni o una presa in
carico attraverso la definizione di progetti individuali e l’attivazione di interventi di consulenza
specialistica breve. La fase di monitoraggio e valutazione avviene attraverso incontri di equipe
mensili.
La sezione “Famiglia, Persona e Università” del Comune di Varese attraverso il proprio ruolo di
soggetto capofila sostiene la governance del progetto nel rispetto delle diverse competenze dei
soggetti partner.
In particolare si delineano i seguenti livelli di regia:
 un primo livello è rappresentato dal coinvolgimento diretto degli Enti Istituzionali e del privato
sociale che hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa territoriale, al fine di condividere
l’evoluzione progettuale attraverso un monitoraggio con gli attori del territorio a diverso titolo
interessati dal tema della violenza di genere;
 un secondo livello è rappresentato dal coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nella rete per
costituire un “tavolo di coordinamento progettuale” con il compito di:
- avviare il progetto ben specificando ruoli e compiti di ciascuno, secondo quanto previsto
negli appositi atti convenzionali;
- monitorare costantemente l’andamento delle azioni con:
a) riunioni mensili;
b) la compilazione di schede operative specificamente elaborate per la raccolta dei dati;
c) la condivisione di strumenti per uniformare le procedure di presa in carico;
d) l’individuazione degli strumenti più efficaci per la divulgazione e l’informazione dei
servizi sul territorio;
e) la valutazione del percorso e la necessità/opportunità di rivedere alcune azioni o
obiettivi a seconda dell’andamento.
- stendere i verbali per ogni incontro ed una relazione bimestrale da sottoporre al gruppo
dei soggetti coinvolti nella rete territoriale.
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3.2 - Progetto Start - Up
Il progetto START-UP è un progetto di accompagnamento che la Provincia di Varese ha
finanziato per avviare e rendere operativa la Casa Rifugio di Varese.
La Fondazione Felicita Morandi ha pianificato un piano di azioni sistematico e concreto che deriva
dal confronto continuativo e produttivo del personale operante presso i servizi attualmente attivi
presso la Fondazione, coordinato da professionisti esperti che hanno svolto delle supervisioni
focali nel tentativo di interpretare in modo efficace le richieste specifiche emerse dalla decennale
collaborazione tra Fondazione e istituzioni socio-sanitarie, legislative e le associazioni della
provincia di Varese dedicate alla tematica in oggetto.
La Fondazione Felicita Morandi si è impegnata:
 alla realizzazione di un piano di coordinamento per un servizio residenziale h 24 dedicato alla
pronta accoglienza presso la Casa Rifugio di 8 nuclei familiari;
 alla valutazione multidimensionale individuale e di gruppo tramite un team multiprofessionale
costituito da uno psicologo, un medico, un educatore professionale per comprendere l’idoneità
dell’invio e della presa in carico dell’utente e per formulare, conseguentemente, un progetto
educativo e/o psicoterapeutico individuale rivolto alle donne e ai figli minori;
 al sostegno alla genitorialità attraverso interventi di consulenza psicologica e/o psicoeducativa
individuali o di piccolo gruppo da realizzarsi con uno psicologo e/o con un educatore;
 ad offrire interventi di mediazione familiare;
 ad offrire un servizio di consulenza legale, civile e penale da realizzarsi con un consulente
avvocato;
 a fornire coordinamento e formazione specialistica e mirata dell’equipe multiprofessionale
tramite lezioni frontali e supervisioni psicologiche e psico-educative a cadenza mensile;
 nella realizzazione di uno sportello di ascolto socio-psicologico da realizzarsi in collaborazione
con un’associazione di provata esperienza e formazione al contrasto alla violenza di genere al
fine di garantire un servizio di pronta accoglienza e informazione dettagliata alle donne vittime
di violenza e ai loro figli;
 nella realizzazione di protocolli d’intesa con i servizi territoriali (ASL, Aziende Ospedaliere…),
mantenimento e creazione di relazioni interistituzionali con i servizi attinenti e condivisione di
progetti territoriali specifici secondo l’orientamento già precedentemente condiviso tramite
l’adesione al Progetto M.I.N.E.R.V.A. e al protocollo d’intesa promosso dal Comune di Varese e
dalla Prefettura;
 ad offrire un coordinamento degli interventi erogati dai servizi in gestione alla Fondazione
orientando l’offerta al soddisfacimento di un bisogno territoriale rilevato dal confronto
produttivo con le associazioni dedicate alla tematica;
 nella partecipazione ai bandi di finanziamento tramite progetti qualificati e rispondenti ad un
bisogno territoriale perché la Fondazione disponga di risorse per sviluppare autonomamente gli
obiettivi programmatici che si prefigge;
 nella realizzazione di una rete di rapporti interistituzionali al fine di:
a) pubblicizzare i servizi della Fondazione presso Enti e Servizi del territorio della provincia di
Varese e delle Province limitrofe e presso la rete mediatica locale per sensibilizzare i servizi
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all’invio dell’utenza presso i centri diretti dalla Fondazione stessa;
b) sottoscrivere i protocolli d’intesa con Enti e Servizi territoriali al fine di ottimizzare in termini
di costi e benefici gli interventi socio-sanitari ed educativi rivolti all’utenza ospite delle
strutture della Fondazione;
c) assicurare alla Fondazione il suo inserimento nella rete regionale e nazionale delle istituzioni
dedicate alla tematica partecipando a convegni, congressi e seminari sulla tematica;
d) organizzare eventi pubblici di sensibilizzazione e informazione divulgativi e incontri
seminariali orientati alla formazione degli operatori che si occupano di vittime di violenza e
maltrattamento;
e) riattivazione della rete di volontari afferenti alla Fondazione e organizzazione di un corso di
formazione per volontari e specialistico per quest’utenza fragile e complessa;
 nella partecipazione e sostegno a progetti per la tutela dei minori, delle famiglie
multiproblematiche e delle donne vittime di violenza domestica in concerto con le realtà
associative e istituzionali sanitarie e legislative del territorio.
Al fine di integrare i servizi sviluppati presso la “Casa Rifugio” di Varese con l’operatività del
Centro Polifunzionale per la famiglia fragile sito in Gavirate e con le azioni qualificate svolte presso
la Comunità di Accoglienza di Cittiglio, è indispensabile riformulare il progetto gestionale
riguardante le due strutture sopra citate per realizzare interventi distinti, specifici per bisogni
differenti e sempre ispirati dalle concettualizzazioni più avanzate della ricerca clinica, psico-sociale
e riabilitativa.
In particolare gli sportelli di mediazione familiare e di spazio neutro presso il centro polifunzionale
per la famiglia fragile, possono essere intesi come servizi che offrono all’utenza vittima di violenza
un’osservazione continuativa, qualificata e specialistica dopo le dimissioni dalla Casa Rifugio
nell’ottica di un progetto assistenziale a termine e finalizzato allo sviluppo e consolidamento delle
autonomie individuali e/o dell’intero gruppo familiare.
Inoltre, nella prospettiva della riabilitazione e del recupero individuale e della rete familiare,
sarebbe auspicabile realizzare un progetto psico-educativo e psicoterapeutico rivolto a chi esercita
violenza o maltrattamento.
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3.3 - Progetto “Efficacia ed Efficienza:
uscire dalla spirale della violenza”
(Contributo Fondazione Comunitaria del Varesotto - 2013)
La Fondazione Felicita Morandi con la realizzazione della Casa Rifugio per le donne
maltrattate e i loro figli si è impegnata a colmare la carenza di strutture di pronta accoglienza
protette e sicure.
La Casa Rifugio di Varese si propone di offrire alle donne maltrattate ed ai loro figli, se presenti, la
possibilità di usufruire di uno spazio di accoglienza materiale, sociale, educativo e psicologico per
promuovere in loro il senso d’identità, di responsabilità, di autonomia morale, psicologica ed
economica per progettare la propria vita futura.
Questo servizio si pone i seguenti obiettivi:
 fornire un luogo protetto e sicuro alle donne vittime di violenza e ai loro figli;
 offrire una consulenza specialistica e qualificata per valutare in modo multidimensionale i
bisogni delle degli utenti del servizio e così stabilire delle priorità e delle strategie
d’intervento;
 accrescere l’empowerment delle donne maltrattate perché riscoprano e strutturino una
migliore autostima, assertività e autoefficacia per condurre una vita autonoma e libera dai
condizionamenti.
Per realizzare le finalità sopra esposte durante l’intervento di pronta accoglienza, che è
fissato in un tempo che va da una settimana ad un mese di permanenza dell’ospite presso la Casa
Rifugio, si ritiene necessaria l’apertura di una cartella per la presa in carico integrata del caso.
Quest’ultima consiste in:
 un intervento psicologico focale secondo il modello della psicoterapia breve integrata
rivolto alla donna singola o al minore/i, in questo caso solo se strettamente necessario.
L’intervento psicologico si struttura in due colloqui settimanali con finalità di raccolta
anamnestica per inquadramento psicodiagnostico, eventuale invio successivo ad un
servizio dedicato e supporto alla persona;
 un intervento educativo di osservazione e orientamento;
 una riunione di mini equipe con l'assistente sociale territoriale, ed eventualmente del
medico condotto o pediatra di riferimento, al fine di valutare insieme il percorso
psicosociale e riabilitativo da avviare a seguito della prima accoglienza da realizzarsi
tramite un operatore con funzione di case manager.
L’equipe produce una relazione sintetica del caso al termine del percorso di pronta accoglienza e
redige la cartella. L’intervento educativo e l’intervento psicologico sono svolti da personale
specializzato e con esperienza comprovata sulla tematica e finanziato in regime di libera
professione dal bando presente.
Il progetto “Efficienza ed efficacia: uscire dalla spirale della violenza” ha caratteristiche
innovative in quanto la presa in carico integrata delle donne maltrattate è monitorata e valutata
dal “case manager” tramite quegli indicatori che rappresenteranno gli out come per definire
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l’efficacia e l’efficienza degli interventi rispetto la pronta accoglienza. Nello specifico questi
indicatori sono l’appropriatezza dell’osservazione e il tempo necessario per raggiungere gli
obiettivi di inquadramento psicodiagnostico, orientamento educativo e successivo invio della
donna e dei figli presso un servizio dedicato e competente.
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PROGETTI CONCLUSI
4.1 - Un arredamento per la Casa Rifugio di Varese
(Contributo Fondazione Comunitaria del Varesotto - 2013)
Il progetto “Un arredamento per la Casa Rifugio di Varese”, realizzato con il contributo
della Fondazione Comunitaria del Varesotto, ha permesso di portare a compimento le opere di
ristrutturazione dell’immobile intitolato “Casa Rifugio” di Varese. Questa è una struttura che si
propone di offrire alle vittime di violenza la possibilità di usufruire di uno spazio di accoglienza
materiale, sociale, educativa e psicologica al fine di promuovere in loro il senso d’identità, di
responsabilità, di autonomia morale, psicologica ed economica per progettare la propria vita
futura.
Il progetto “Un arredamento per la Casa Rifugio di Varese” ha previsto la fornitura e la posa
in opera di arredi per le camere, i servizi, gli spazi comuni, gli spazi di servizio per le esigenze delle
donne vittima di violenza domestica ospitate presso la struttura.
L’edificio presenta al piano terra quattro alloggi con servizi privati, una cucina, una sala da pranzo
ed un soggiorno comunitari insieme ad un locale destinato ad ufficio, una sala colloqui ed una
camera per gli operatori.
Al primo piano, si trovano due mini appartamenti per ospitare donne con o senza minori e vittima
di violenza che rientrano nel protocollo di pronto intervento e di prima accoglienza.
Al piano interrato, oltre ai locali di servizio (caldaia, lavanderia, dispensa), è previsto un box per la
rimessa delle auto.
Nelle camere degli ospiti l’allestimento comprende un letto, un divano-letto, due sedie,
una scrivania, che possa essere anche utilizzata per la consumazione dei pasti in camera ed un
armadio per riporre gli effetti personali degli ospiti.
Negli spazi comuni è stato realizzato un salotto costituito da quattro poltrone, un tappeto e una
televisione e una sala da pranzo con quattro tavoli quadrati ognuno accompagnato da quattro
sedie.
Nell’ufficio si sono realizzate le postazioni di lavoro costituite da due scrivanie rettangolari e
cassettiere su ruote, una seduta operativa, una sedia ospite e adeguati spazi per l’archiviazione dei
documenti.
Gli arredi acquistati per la “Casa Rifugio” di Varese rispondono ai requisiti, soprattutto di
robustezze e di resistenza e al requisito si sostituibilità nel tempo di parti e/o singoli elementi.
Oltre a questi requisiti tecnici, l’arredamento della “Casa Rifugio” di Varese è in grado di
supportare gli operatori nella relazione con gli ospiti della struttura in quanto dovranno essere
inseriti in un ambiente confortevole che possa esser loro d’aiuto per un adeguato recupero e
potenziamento delle risorse psicologiche individuali.
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4.2 - Il diritto del minore a vivere in famiglia: interventi di rete in
provincia di Varese
(Bando Fondazione CARIPLO: Tutelare e garantire il diritto del minore a vivere in famiglia)
Il progetto nasce per volontà della Provincia di Varese,
con la finalità di attivare interventi a sostegno delle famiglie
multiproblematiche per favorire il diritto dei minori a
permanere all’interno del proprio ambito di vita familiare,
prevenire l’allontanamento e, laddove già attuato, sostenere
percorsi di recupero delle competenze genitoriali, al fine di
pervenire al rientro del minore presso la propria famiglia,
sostenere percorsi di cura integrati e rivolti sia ai minori in
difficoltà che alle loro famiglie.
Il progetto prevede la messa a sistema di azioni coordinate di
prevenzione e di sostegno alla famiglia e ai minori attraverso:
 la sperimentazione e diffusione di modalità innovative di
intervento;
 la messa in rete dei servizi pubblici e del privato sociale;
 il coordinamento di azioni omogenee;
 la promozione e la diffusione sul territorio provinciale degli interventi verificati come più
efficaci.
Sono realizzati percorsi formativi che si propongono di introdurre nuove e sperimentali
metodologie di lavoro con le famiglie con minori e di fornire un comune framework di riferimento
culturale.
Inoltre la formazione è un’importante occasione di integrazione del lavoro dei servizi pubblici con
il privato sociale permettendo la messa in rete degli stessi e la valorizzazione/divulgazione delle
buone pratiche già in corso.
I percorsi specifici di approfondimento delle metodologie di intervento propongono una iniziale
riflessione e approfondimento dell’approccio del lavoro sociale di rete e dell’integrazione degli
interventi clinici/specialistici con quelli sociali, ai quali farà seguito una naturale fase operativa di
condivisione delle metodologie acquisite attraverso gli specifici training formativi.
Azioni formative:
Il progetto si articola in quattro azioni formative:
 Lavorare con le famiglie nella tutela dei minori:
Il primo asse formativo è suddiviso in tre tematiche:
1. La terapia multifamiliare;
2. Le Family Group Conference;
3. I gruppi di auto mutuo aiuto.
Al termine della parte teorica è prevista l’attivazione di 6 Family Gruop Conference sul
territorio della provincia di Varese.
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Fondazione Felicita Morandi
 La risorsa del gruppo di parola e la mediazione familiare per sostenere il diritto del minore
a mantenere i legami familiari:
I Gruppi di Parola rappresentano una risorsa a disposizione dei minori con padri e madri
separati, divorziati o alla fine della convivenza per permettere ai figli di nominare le
emozioni e i sentimenti vissuti in questa difficile transizione familiare e di riannodare la
comunicazione con le due stirpi familiari e acquisire strategie di fronteggiamento.
Al termine della parte teorica è prevista l’attivazione di una ricerca intervento sulla
mediazione familiare. Attraverso il coinvolgimento dei servizi di mediazione familiare attivi
sul territorio della Provincia di Varese, è stato avviato un tavolo di lavoro per i
professionisti con l’obiettivo di operare un confronto sulle metodologie di conduzione del
processo tra i mediatori familiari, integrato da analoghe ricognizioni condotte presso i
servizi di mediazione familiare.
 Ricerca sociale e valutazione:
La formazione teorica è stata incentrata sui principali aspetti metodologici della
valutazione nei servizi alla persona, con una particolare attenzione al tema delle buone
pratiche assunte come modalità per provare a progettare azioni condivise a favore dei
minori e delle famiglie nelle comunità di vita.
Al termine della parte teorica è prevista l’attivazione di due ricerche intervento su:
1. Comunità di accoglienza dei minori e il lavoro con le famiglie e le reti sociali;
2. Spazio neutro.
 Lavorare in équipe multidisciplinare per sostenere la famiglia ed i minori:
La formazione ha riguardato i due temi che identificano l’apporto di questo specifico
progetto, e cioè da un lato le caratteristiche, i bisogni e le risorse delle famiglie
problematiche e dei minori a rischio e dall’altro lato la metodologia professionale che guida
gli operatori nel lavoro di rete tipico delle équipe pluridisciplinari.
Al termine della parte teorica è prevista l’attivazione di équipe multidisciplinari che
lavorano in rete per le famiglie e per i minori.
Enti coinvolti:
Ente Capofila:
• Provincia di Varese
Fornitori:
• Università Cattolica del Sacro Cuore di
Milano
•Cooperativa Sociale “La Casa davanti al sole”
• Cooperativa Sociale “L’Aquilone”
Partner:
• Fondazione Felicita Morandi
• Ambito Distrettuale di Varese
• Ambito Distrettuale di Luino
• Ambito Distrettuale di Sesto Calende
• Ambito Distrettuale di Somma Lombardo
• Ambito Distrettuale di Tradate
• ISPe Valli del Verbano
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4.3–Corso di formazione in psicoterapia breve
orientamento analitico
ad
Dalla data 8 aprile al 30 maggio 2013, la Fondazione Felicita Morandi ha realizzato un corso
di formazione svolto da una psicologa psicoterapeuta dell’Istituto ISERDIP di Milano su
coordinamento scientifico della dott.ssa Maria Clotilde Gislon e rivolto agli operatori che
lavorando presso i servizi offerti dalla stessa Fondazione.
Il corso si è proposto di approfondire lo schema concettuale di riferimento dell’intervento
integrato psicoanalitico ed evolutivo, le tecniche e le strategie dell’intervento specifiche
dell’approccio della psicoterapia breve integrata applicate all’attività psico-educativa, i problemi
relativi alla ricerca nel campo, con particolare riferimento all’ analisi del processo, alla revisione
del progresso e alle misure dell’esito.
La metodologia didattica ha previsto la discussione del materiale clinico a livello teorico e
metodologico e la sistematizzazione degli aspetti teorici derivanti dalla discussione.
Il corso è stato strutturato in 10 incontri e ha perseguito la finalità della Fondazione Felicita
Morandi di garantire una formazione continuativa e specialistica al personale incaricato della
gestione dei vari servizi offerti.
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Fondazione Felicita Morandi
EVENTI & COMUNICAZIONE
5.1 - I grandi classici
Lunedì, 06 maggio 2013, nella sede de “I monelli della Motta” di Varese - Spazio VareseVive
- Magazzini Caprera la Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus ha reso possibile, in
collaborazione con la Fondazione Felicita Morandi e l’Associazione Varese Vive, l’organizzazione
della cena di gala “I grandi classici - Cena di solidarietà alla riscoperta dei sapori”.
Le donazioni raccolte durante la serata hanno permesso di sostenere la Fondazione Felicita
Morandi per finanziare le opere realizzate presso la Casa Rifugio.
La buona riuscita della serata è stata resa possibile grazie al contributo di TIGROS S.p.A. ed alla
disponibilità dello chef del ristorante “Al Gallone” Claudio Bollini.
Una festa di sobria mondanità per sostenere due associazioni che si prendono cura delle persone
più deboli e della cultura.
5.2 - Figlie di Barbablù
La Fondazione Felicita Morandi, in
occasione della “Giornata internazionale per
l’eliminazione della violenza contro le donne” del
25 novembre 2013 ha organizzato, presso l’UCC
Teatro di Varese (ex Teatro Apollonio), uno
spettacolo teatrale per raccogliere fondi per
completare la “Casa Rifugio” di Varese.
Lo spettacolo teatrale “Figlie di Barbablù”, di
Claudia Donadoni, prende spunto dai fatti che,
quasi quotidianamente, ci riferiscono episodi di
violenza fisica, verbale e psicologica sulle donne.
Molti di questi fatti sono tutt’ora sommersi,
sconosciuti perché non denunciati, taciuti, a volte
anche a se stessi.
“Figlie di Barbablù” attinge non solo dalla
fiaba di Perrault, ma anche dal “Mythos” storie di
donne per trovare parallelismi, leggere la realtà
contemporanea, mettere in comunicazione
attraverso il logos, il mondo dei principi ed il
coinvolgimento emotivo.
Uno spettacolo alla ricerca di traiettorie intorno al tema del silenzio femminile, non idee compiute,
ma un viaggio con il pubblico nel loro formarsi. Il linguaggio è immediato, il palcoscenico spoglio.
Protagonista è la parola accompagnata da incursioni musicali, canzoni, eseguite dal vivo per
rendere possibile un reciproco scambio dell’attore con il pubblico che ne è il fruitore.
Fondazione Felicita Morandi
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5.3 - Concerto vocale strumentale
L’Associazione culturale Floreat, presieduta da Luisa Oprandi, in collaborazione con
Comune di Varese, Società Cooperativa “Musica per Varese”, Civico Liceo Musicale “Malipiero” di
Varese, ha organizzato domenica 09 marzo 2014 presso il Salone Estense del Palazzo comunale di
Varese, un Concerto vocale e strumentale a sostegno delle associazioni varesine che si occupano
di tutela e difesa delle donne vittime di violenza “Felicita Morandi”, EOS, “Tutela la persona”.
La serata ha visto la partecipazione di Giusy Consoli, Giulia Tadiello, Claudia Massari, Rossella
Pennisi, Annalisa Bagatin, Jessica Urciuoli, Timothy Pagani, Riccardo Guidotti, Roberto Tallarita,
con la guida della professoressa Jasmine Lobianco e accompagnati da Yazan Grezelin al pianoforte,
Marco Brambilla al basso, Giordano Rizzato alla batteria, gli strumentisti solisti Michele Calabrò al
violoncello, Matteo Giannelli al violino (un violino Romeo Antoniazzi 1913 della Collezione Minazzi
di proprietà del Comune di Varese-Civico Liceo Musicale) e Alessandro Mendozza accompagnatore
alle tastiere.
Nella seconda parte si è esibita la Band di fiati del Liceo Musicale, sotto la direzione del maestro
Germano Cortesi.
5.4 - Inaugurazione Casa Rifugio di Varese
Mercoledì,16 aprile 2014 presso la sala convegni Luigi Ambrosoli della Provincia di Varese
alla presenza del Prefetto Giorgio Zanzi e del Presidente della Provincia di Varese Dario Galli, la
Fondazione Felicita Morandi ha formalmente inaugurato la CASA RIFUGIO per donne vittima di
violenza.
La “CASA RIFUGIO” di Varese è una struttura per la “prima” e “pronta” accoglienza (7‐30
giorni) aperta per tutto l’anno h24 che offre alle donne vittime di violenza la possibilità di usufruire,
eventualmente insieme ai figli, di uno spazio di accoglienza materiale, sociale, educativa e
psicologica.
Presso la Casa Rifugio opera un team multiprofessionale qualificato e formato all’accoglienza e alla
riabilitazione della donna vittima di violenza in grado anche di fornire una valutazione
multidimensionale secondo un protocollo operativo condiviso.
La struttura:
La “CASA RIFUGIO” di Varese risulta costituita da 2 appartamenti (capienza 6 persone) e da
una comunità composta da spazi dedicati (ufficio, sala colloqui e camera operatore), spazi comuni
(cucina, sala da pranzo, salotto) e da 4 camere (capienza 10 persone).
L’alloggio è destinato, prevalentemente, a donne residenti in provincia di Varese, o presenti sul
territorio provinciale che hanno subito violenza fisica, psicologica, emotiva, sessuale o economica
(ed agli eventuali figli minori) che devono abbandonare la propria casa per motivi di incolumità.
La priorità dell’inserimento è data alle donne maggiorenni vittime di maltrattamento e violenza
che hanno denunciato o hanno chiesto aiuto ad Associazioni o Enti. Non saranno prese in carico le
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Fondazione Felicita Morandi
donne senza fissa dimora, con problemi di tossicodipendenza dichiarata e con disturbi mentali
certificati.
L’inserimento delle donne vittime di violenza e dei loro figli potrà essere effettuato tramite le
seguenti modalità:
• su richiesta delle vittime di maltrattamento dopo aver fatto denuncia alle autorità competenti;
• su invio di Enti e Servizi dedicati.
5.5–Conferenza stampa di presentazione della convenzione per
la CASA RIFUGIO tra la Fondazione Felicita Morandi
ed il Comune di Varese
Giovedì 06 novembre 2014, presso il Municipio di Varese, è stata presentato l’avvio della
convenzione tra il Comune stesso e la Fondazione Felicita Morandi. La convenzione è dedicata alla
realizzazione degli interventi psicoeducativi, assistenziali e riabilitativi nella "Casa Rifugio" e si
rivolge all’utenza afferente dai Servizi Sociali del Comune.
Sono intervenuti l'assessore a Famiglia e Persona Enrico Angelini e la presidente della Fondazione,
Giovanna Scienza.
La convenzione con l'associazione Felicita Morandi è uno strumento che favorisce la stabilità della
struttura e offre risposte concrete e precise all'emergenza.
La Fondazione Felicita Morandi si impegna, tra i tanti punti del documento, "all'accoglienza nella
Casa Rifugio per la donna sola o per la donna con minori fino a 18 anni nell'arco di tempo di 24 ore
dal momento della segnalazione dalle ore 8 alle ore 20; a offrire un servizio di accoglienza che
comprenda un intervento di osservazione psicopedagogica finalizzata alla stesura di un progetto
educativo individualizzato da condividere e realizzare con l'ospite per un ammontare complessivo
di 100 giornate di accoglienza gratuite nel 2014, 290 giornate di accoglienza gratuite nel 2015 e
290 giornate di accoglienza gratuite nel 2016, da considerarsi complessivamente per la donna e i
minori; al termine del percorso di osservazione, ad offrire gratuitamente alla donna ed ai minori
colloqui psicologici di sostegno, incontri di equipe con gli operatori dei servizi coinvolti nel caso,
visite protette ai bambini in eventuali percorsi di affido effettuati da educatori, assistenza legale".
Il Comune di Varese si impegna ad assicurare un monitoraggio e un confronto con gli operatori
della Fondazione che hanno in carico le singole ospiti o i nuclei mamma e bambino al fine di
condividere il percorso di presa in carico e l'invio eventuale ad altro servizio al termine
dell'intervento di accoglienza presso la Casa Rifugio. Inoltre riconosce alla Fondazione Felicita
Morandi un importo complessivo pari a € 50.000 fino al 2016 (10mila nel 2014, 20 mila nel 2015,
20 mila nel 2016).
Fondazione Felicita Morandi
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5.6–La violenza domestica: conoscere per agire e prevenire
Venerdì, 14 novembre 2014 la Fondazione Felicita Morandi ha partecipato al seminario
intitolato “La violenza domestica: conoscere per agire e prevenire” tenutosi presso Villa Terzoli a
Brebbia alle ore 21.00 e realizzato dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Brebbia (VA).
L’obiettivo della serata è stato la promozione e la sensibilizzazione al tema della violenza di genere
tra i partecipanti che sono intervenuti numerosi e coinvolti.
Tra i presenti la partecipazione attiva di rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri ha permesso ai
relatori di entrare nel merito delle sinergie territoriali stabilite con le Istituzioni preposte alla
tutela e all’assistenza della donna sola o con figli e vittima di maltrattamento domestico e violenza.
5.7 - Inaugurazione nuova sede della Fondazione
Martedì, 25 novembre 2014 alle ore 11:00 è stata inaugurata la nuova sede della
Fondazione Felicita Morandi e sita in via Felice Orrigoni 6 a Varese.
La Presidente della Fondazione ha presentato nell'occasione anche il VicePresidente della
Fondazione, Giuseppe Calderazzo, nominato nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione
dall'Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese in data 20 novembre 2014 e Elena Sartorio,
recentemente nominata Direttore della Fondazione.
Tra gli intervenuti all'inaugurazione hanno preso parte il Prefetto di Varese Giorgio Zanzi, il
Questore Francesco Messina, il Direttore Generale dell’Azienda sanitaria Locale Paola Lattuada e
l'Assessore alla Persona, Famiglia e Università del Comune di Varese Enrico Angelini.
Al termine, dopo la Benedizione segue un piccolo rinfresco per i convenuti.
Nel pomeriggio, alle ore 14:00, presso la sala Convegni “Luigi Ambrosoli” della Provincia di Varese,
in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”
celebrata proprio in data odierna, è stato organizzato il seminario: “La mente in mille pezzi:
comprendere e curare i traumi all’origine della violenza domestica”. Il seminario è stato gratuito,
rivolto a psicologi, assistenti sociali ed educatori professionali e finalizzato a presentare il
fenomeno della violenza domestica secondo un'interpretazione ispirata all'indirizzo cognitivocomportamentale, cos'è il trauma e le tecniche più comunemente utilizzate per farvi fronte in
ambito terapeutico.
Infine alle ore 18:30, presso il Battistero di San Giovanni della Basilica di San Vittore martire in
Varese, è stata celebrata la S. Messa dedicata alle donne vittima di violenza dove la Fondazione si
unita ai fedeli presenti per rivolgere una preghiera a tutte le donne che hanno perso la vita a
seguito di episodi di tale gravità.
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Fondazione Felicita Morandi
5.9 - Mia cara Mimì live
Venerdì, 26 novembre 2014 il ricordo di Mia Martini è andato in scena all’UCC Teatro di
Varese per sostenere la Casa Rifugio di Varese.
Lo spettacolo teatrale “Mia cara Mimì live... il volo dell’amore”, realizzato con il patrocinio del
Comune e della Provincia di Varese e realizzato da 23&Venti in collaborazione con la Raffaele
Pandolfi Events, ha rappresentato l’omaggio alla memoria di una cantatrice d’eccezione, un
viaggio attraverso musica e danza e la voglia di onorare un’artista indimenticabile per dare una
nuova speranza alle donne che come lei hanno sofferto episodi di violenza e di maltrattamento.
Lo spettacolo è stato regalato alla Fondazione Felicita Morandi da 23&Venti perché «è una della
più sinergiche del territorio» e si occupa di un problema di stringente attualità. Si registrano
sempre più spesso, infatti, comportamenti violenti nei confronti delle donne di ogni strato sociale,
di qualunque luogo e formazione culturale.
«La figura di Mia Martini è un simbolo – spiega Sonia Milani di 23&venti, capofila della
manifestazione - È una donna che ha sofferto, sia nella vita privata che in quella professionale.
L’idea dello spettacolo è nata per avvicinare al tema della tutela della donna vittima di violenza
con un approccio che permetta di affrontarlo in maniera equilibrata con impegno e leggerezza
insieme».
Per il live benefico si sono esibiti quattro giovani professionisti della musica e del musical theater:
Stefania Fratepietro, Emanuele Lucas concorrente di X Factor, Davide Misiano e Valeria Monetti,
volto di “Amici di Maria De Filippi, quando ancora si chiamava “Saranno Famosi”.
Con loro erano presenti sul palco i ballerini magistralmente coreografati da Lorena Noce, in un
susseguirsi di assoli, duetti e pezzi corali, come una suggestiva ed emozionante carrellata dei brani
di Mimì.
Da “Almeno tu nell’universo” a “La costruzione di un amore”, hanno preso vita le passioni che
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raccontano ciò che rende la vita degna di essere vissuta, il tutto raccontato da una scrittrice/sibilla
che accompagna lo spettatore ad immedesimarsi in tre travolgenti storie e avendo come colonna
sonora i successi che hanno fatto grande una donna: Mia Martini.
Il “gancio” dello show, ha permesso di raccontare realtà e iniziative realizzate dalla
Fondazione Felicita Morandi e dall’Associazione “IL PASSO” onlus attraverso un dibattito con
alcuni esponenti delle istituzioni provinciali, di realtà del territorio che si occupano di questa
tematica e della consulta provinciale per un approfondimento sul tema della violenza e sul
progetto della Casa Rifugio.
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Fondazione Felicita Morandi
OBIETTIVI E PROGETTI FUTURI
7.1 –Gli obiettivi 2015-2016
Nel biennio 2015-2016, la Fondazione Felicita Morandi si pone degli obiettivi coerenti con
le principali finalità statutarie e le richieste emergenti dal confronto con le Istituzioni territoriali e
le realtà associative inserite nella rete di intervento integrato in favore delle donne e dei bambini
vittime di violenza e maltrattamento.
Infatti le intense sinergie territoriali sviluppate a partire dalla sua istituzione e le collaborazioni
consolidatesi nel biennio 2013-2014, in particolar modo grazie all'esperienza del Progetto
M.I.N.E.R.V.A., pongono la Fondazione al centro di una rete di soggetti tesi ad offrire risposte
professionali e di volontariato qualificate, efficaci ed efficienti.
Nel biennio 2015-2016, anche a seguito di una contingenza economica che impone agli
erogatori di unità di offerta e di servizi, valutazioni più attente degli indicatori di efficacia e di
efficienza, la Fondazione intende adottare protocolli d'intervento strutturati senza dimenticare le
peculiarità che ogni progetto psico-educativo deve necessariamente garantire all'utenza.
Detti protocolli nascono soprattutto dall'esperienza di lavoro sul campo, in sinergia e integrazione
con le altre istituzioni dedicate al tema della violenza e del maltrattamento e nel rispetto dei
bisogni di un'utenza fragile e diversificata nelle caratteristiche epidemiologiche.
Il radicamento nel territorio diventa per tanto una delle priorità della Fondazione Felicita Morandi
che fa proprie le istanze della volontà del Prefetto di Varese con la stipula di un Protocollo di
sinergie territoriali per studiare modelli di intervento nell'emergenza sempre più dettagliati e
calati nelle peculiarità di ciascun ambito sovracomunale della provincia di Varese.
Gli obiettivi principali che la Fondazione intende adottare per il biennio 2015-2016
riguardano la garanzia di continuità degli interventi di accoglienza e riabilitazione educativa presso
la Casa Rifugio favorendo la sensibilizzazione e l'informazione delle modalità operative adottate
presso tutte le istituzioni coinvolte nella tematica della violenza di genere nel nostro territorio e
non solo.
Per poter dare seguito all'obiettivo sopra descritto la Fondazione necessita il coinvolgimento attivo
e partecipato non solo del privato che tramite l'azione di benefattori e imprenditori sensibili alla
tematica ha spesso sostenuto le nostre progettualità, ma in particolare dell'ente pubblico,
principale fruitore dei nostri servizi.
7.2–I progetti 2015-2016
La Fondazione Felicita Morandi intende dedicarsi anche alla realizzazione del progetto
"Appartamenti per l'Autonomia" presso le strutture in gestione e nello specifico presso i comuni di
Gavirate e di Castronno.
Gli Appartamenti per l'Autonomia sono dedicati a nuclei mamma e bambino che necessitano di
Fondazione Felicita Morandi
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sperimentarsi in autonomia per un periodo determinato all'interno di un progetto educativo
specifico su bisogni e specificità del caso grazie all'aiuto di un educatore professionale e di un
coordinatore del servizio incaricati dalla Fondazione Felicita Morandi.
La Fondazione intende, inoltre, potenziare e ampliare l'offerta dei servizi espletati presso il
Centro Polifunzionale di Gavirate e nello specifico la mediazione familiare, lo spazio neutro, gli
interventi psicodiagnostici, psicologici e psicoterapeutici rivolti a minori e adulti.
La Fondazione, infine, favorirà i progetti di sensibilizzazione e informazione sulle tematiche
della prevenzione, assistenza, riabilitazione della violenza domestica collaborando con la rete
istituzionale e associativa della provincia di Varese e iniziare nuove partnership con soggetti
appartenenti a territori extra-provinciali possibilmente nell'ottica di sviluppo di prassi
standardizzate.
Infine la Fondazione nel biennio in corso darà impulso ad iniziative per la promozione di un
volontariato consapevole e continuativo nell'assistenza dell'utenza tramite una formazione mirata
non solo a sviluppare gli aspetti di conoscenza generale dell'ambito di azione della Fondazione ma
anche a fare emergere una motivazione e una sensibilità indispensabili per aiutare le mamme e i
bambini nei loro percorsi di crescita e riabilitazione.
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Fondazione Felicita Morandi
RINGRAZIAMENTI
7.1 - Ringraziamenti
Ogni contributo è prezioso Qualunque sia l’ammontare del tuo dono, per noi è un aiuto
fondamentale che ci consentirà di rendere più serena la vita delle donne e dei bambini che,
purtroppo, hanno bisogno delle nostre strutture.
Vogliamo ringraziarvi in anticipo per la vostra generosità.
BONIFICO BANCARIO:
FONDAZIONE FELICITA MORANDI
IBAN: IT56 Z033 5901 6001 0000 0123 760
BIC: BCITITMX
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