ALLA MADONNA DEL FUOCO È BOOM DI CONFESSIONI

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ALLA MADONNA DEL FUOCO È BOOM DI CONFESSIONI
VITA
31 gennaio 2016
31 gennaio 2016
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LE PORTE
DEL
GIUBILEO
Cattedrale di Forlì
ALLA MADONNA
DEL FUOCO È BOOM
DI CONFESSIONI
Un santuario nel duomo
Il santuario della Madonna del fuoco è una
cappella laterale del duomo di Forlì sempre
frequentata dai devoti (foto grande). In alto:
il disegno stampato di Maria venerato sull’altare,
miracolosamente risparmiato da un incendio
nel 1428 e, qui sopra, un altro particolare
del santuario, con la teca dell’immagine.
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Nel santuario caro ai devoti di Maria,
con l’inizio del Giubileo in tanti
si sono avvicinati alla Riconciliazione
Testo di Laura Badaracchi
Foto di Daniele Pasci
L’immagine della Vergine scampò miracolosamente a un incendio
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VITA
Una
devozione
diffusa
in tutto
il mondo
31 gennaio 2016
in uganda e al polo
L’immagine
giunta
sui ghiacci
dell’Artide
L’immagine della
Madonna del fuoco
è giunta nel 1926 in
Uganda, dove le è
stata dedicata una
missione durante
il quinto centenario
del miracolo,
e persino al Polo
Nord con una targa
lanciata nel 1928 dal
dirigibile Italia (foto
a sinistra). Ad Ancona
la patrona di Forlì,
ritenuta protettrice
dei fornai, è venerata
nella collegiata di
31 gennaio 2016
Santa Maria della
Piazza. A Roma
si trova nella chiesa
di San Marcello
al Corso (foto
a destra) dove il 4
febbraio i romagnoli
si ritrovano per
celebrarne la festa.
C
attedrale e, contemporaneamente, santuario mariano: nella diocesi di Forlì-Bertinoro il duomo «ha
questa particolarità, rara in Italia»,
svela monsignor Quinto Fabbri, parroco della cattedrale di Santa Croce
e rettore del santuario della Madonna del fuoco contenuto dalla stessa
chiesa in piazza del Duomo, a Forlì.
Meta incessante non solo di
pellegrini, ma di molte persone che
si riavvicinano al sacramento della
Riconciliazione dopo molti anni, in
occasione del Giubileo della misericordia: «Con le confessioni sto “pescando grosso”», racconta don Quinto con un pizzico di commozione.
«Infatti alcuni penitenti, molto attenti alle parole del Papa, arrivano per
chiedere il perdono dei peccati dopo 10, 15, 20 anni di lontananza dalla
Chiesa». In qualche caso, «e non sono
eccezioni rarissime», la distanza dal
confessionale durava da diversi decenni: «Un uomo mi ha confidato di
essersi confessato l’ultima volta ben
47 anni fa. Dall’inizio dell’Anno santo
straordinario sto registrando, insieme ai sacerdoti che mi aiutano nel
ministero, un afflusso alle confessioni
decisamente nuovo rispetto al solito». E i fedeli, testimonia, «colgono
l’anima di quello che il Santo Padre
dice e predica della misericordia».
La cattedrale dedicata
alla Santa Croce
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1 L’aspetto attuale della
cattedrale di Santa Croce
si deve alla ricostruzione
del 1970, in seguito ai danni
provocati dai tedeschi nel ‘44
che minarono il campanile
facendolo cadere sull’edificio
del 1841, opera di Giulio
Zambianchi. Il duomo però
ha origini anteriori al XII
secolo, e ha subìto ampi
rifacimenti anche nel ‘500
con la rimozione di strutture
romaniche e gotiche
per dargli una fisionomia
rinascimentale.
La Porta santa della
misericordia è aperta
su un ingresso laterale
nel fianco sinistro della
chiesa. 2 L’interno
del duomo è suddiviso
in tre navate con colonne
corinzie marmorizzate
e volte a crociera
affrescate nell’Ottocento.
1
LA MADONNA DEI FORLIVESI
Oltre ai penitenti, nella cattedrale non mancano mai «i devoti della Madonna del fuoco: lo sono praticamente tutti i forlivesi, anche se non
praticanti. Perché questa devozione
fa parte della cultura e della storia
di questa città», riferisce il rettore
del santuario. Nella notte fra il 3 e
È
patrona
dei
fornai
Le Porte sante
dell’Emilia
Romagna
2
il 4 febbraio, giorno della festa, la
patrona della città viene omaggiata
con l’accensione sui balconi e sulle
finestre di lumini e di lampadine nelle case: segni che ricordano il miracolo avvenuto nel 1428, quando un
incendio distrusse la scuola cittadina in via Leone Cobelli (dove oggi
sorge la piccola chiesa del miracolo), ma le fiamme risparmiarono miracolosamente solo la xilografia che
rappresentava la Vergine, neppure
annerita dal fumo. Fu mastro Lombardino da Riopetroso, l’insegnante,
a collocare nella stanza l’immagine
mariana, «invitando alla preghiera gli
alunni davanti al disegno stampato
che raffigurava la Madonna circondata da santi».
PORTATA IN CATTEDRALE
L’8 febbraio, quattro giorni dopo il prodigio, l’immagine mariana
fu portata in processione nella cattedrale e collocata «vicino all’altare
maggiore, successivamente nella cappella dedicata, appena si entra sulla
sinistra», riferisce don Fabbri, quasi
ottantenne e da quattro anni rettore
del santuario-cattedrale. Lì la Porta
Oltre a quelle aperte nelle
cattedrali di 14 diocesi, sono
numerose le Porte sante in
Emilia Romagna, a partire dal
santuario della Madonna di
San Luca, a Bologna. A Fidenza
c’è la chiesa di San Pietro
apostolo, a Carpi le chiese di
Santa Croce e San Bernardino;
nella diocesi di Ravenna-Cervia
la basilica di Santa Maria in
Porto e la chiesa dell’Opera
Santa Teresa, mentre in
quella di Cesena-Sarsina
ecco la basilica del Monte,
la concattedrale di Sarsina
e il santuario del Santissimo
Crocifisso a Longiano. Ancora,
2 santuari nella diocesi di
Parma e altrettanti in quella
di Forlì-Bertinoro. Poi le
concattedrali di Comacchio
e Modigliana, la collegiata
di San Michele Arcangelo a
Bagnacavallo in diocesi di
Faenza, mentre in quella di San
Marino-Montefeltro – oltre alla
concattedrale di San Leo – ci
sono 4 santuari e la basilica di
San Marino. Nella diocesi di
Piacenza-Bobbio 7 santuari, la
concattedrale di Bobbio (foto
sopra) e la chiesa di Chiaravalle
della Colomba ad Alseno. Nella
diocesi di Rimini si contano
ben 5 Porte della carità, 2
santuari e 4 chiese dedicate
alla Madonna, l’eremo di Saiano
a Torriana e la chiesa di Santo
Amato Ronconi a Saludecio.
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VITA
santa è stata aperta sul lato sinistro
del duomo dal vescovo Lino Pizzi nel
pomeriggio di sabato 12 dicembre,
dopo la processione solenne partita
dal sagrato di San Mercuriale.
Durante la novena alla Madonna del fuoco sono numerosi i pellegrinaggi di parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali: sabato 30
gennaio, nel pomeriggio, è il turno
dell’Unitalsi e del Centro volontari
per la sofferenza e alle 18.15 è in programma la Messa animata dagli operatori della Caritas. Domenica 31, alle
16, arriveranno centinaia di bambini per la tradizionale «Fiorita» che
partirà alle 15.15 dalla chiesa di San
Filippo Neri e percorrerà corso Garibaldi: ad attenderli nella cappella
della cattedrale per la preghiera, il
vescovo, dopo la loro sosta alla colonna in piazza del Duomo, dove i
piccoli con le loro famiglie lasceranno fiori e disegni come omaggio alla
Madonna del fuoco.
31 gennaio 2016
31 gennaio 2016
Organizzare
la visita
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1
La cattedrale si trova nel centro
storico, alla confluenza di piazza
del Duomo e piazza Ordelaffi.
Si può arrivare in autobus o con
la propria vettura (parcheggi
a pagamento nella piazza).
ORARI E CONFESSIONI
La cattedrale è aperta nei feriali
e nei festivi con orario 6.30-19.
Il parroco è sempre disponibile
per le confessioni.
I LUMINI ALLE FINESTRE
Al termine i bambini riceveranno un lumino da accendere alle finestre delle proprie case la sera della
vigilia della festa e verranno invitati
a fare un’offerta per progetti solidali
a favore di coetanei poveri. «È una
tradizione ormai consolidata, a cui
si uniscono associazioni, parrocchie,
scuole; anche san Giovanni Paolo II,
l’8 maggio 1986 in visita pastorale a
Forlì, partecipò all’evento», ricorda
don Quinto. Sempre domenica 31
gennaio, nel pomeriggio è previsto
il pellegrinaggio della Famiglia salesiana in occasione della festa di san
Giovanni Bosco. Martedì 2 febbraio, festa della Candelora e Giubileo
della vita consacrata, alle 17.45 nella chiesa del Corpus Domini si svolgerà la benedizione delle candele,
poi la processione e il passaggio della Porta santa della cattedrale, dove
alle 18.15 il vescovo Pizzi presiederà
la Messa. Il 4 febbraio il flusso di fedeli sarà ininterrotto dall’alba fino
a tarda sera: la prima celebrazione
eucaristica è fissata alle 6 del mattino. Intorno, il centro storico costellato di bancarelle e la possibilità di
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LA MADONNA DEL FUOCO
È cominciata domenica 24
gennaio in cattedrale la novena
di preghiera in preparazione alla
festa della patrona, la Madonna
del Fuoco. Fino al 4 febbraio,
Messe ogni giorno alle 8.30
e 10 (nei festivi anche alle 11.30).
Nel pomeriggio alle 17.30 recita
del Rosario e novena (nei festivi
alle 16,45) e a seguire, alle 18,15,
celebrazione eucaristica (nei
festivi alle 17,30). Predicatore della
novena, in quest’anno giubilare
straordinario, è monsignor Luigi
Bettazzi, 92 anni, vescovo emerito
di Ivrea, l’unico presule italiano
ancora vivente che partecipò
al concilio Vaticano II.
2
assaggiare l’immancabile “piadina
della Madonna”, dolce povero realizzato con uvetta e semi di anice.
Passata la festa, don Quinto resterà al suo posto, con le porte della
cattedrale sempre aperte durante il
giorno: «Le apro alle 6.30, e le chiudo
il più tardi possibile. È un mio pallino dare la possibilità a tutti di fare
una visita in chiesa, in qualunque
momento, anche nella pausa pranzo
di mezzogiorno, prima di tornare al
lavoro nel pomeriggio. La mia consolazione? Poter vedere il confessionale così frequentato e il santuario
mariano sempre visitato».
Il ritorno
al confessionale
1 Il parroco don Quinto
Fabbri nel suo confessionale,
sempre pronto a donare la
misericordia nel sacramento.
2 Dietro l’altare maggiore
si ammira un affresco con
il ritrovamento della croce,
opera di Pompeo Randi
(1863). 3 Una donna
accende una candela davanti
all’altare del Sacro Cuore.
4 Una navata laterale.
Nel prossimo numero
4
Santuario
di San Leopoldo Mandić
PADOVA
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