1939- RUCCI- ALLEV. ed ISTRUZ. HARZER

Transcript

1939- RUCCI- ALLEV. ed ISTRUZ. HARZER
7
Rivista degli Allevatori
(Uccelli da gabbia e da voliera)
Allevamento
ed istruzione
deII’ Harzer
NICOLA RUCCI
Allevamento ed istruzione deII’ Harzer
Il canarino tedesco di razza nobile è fra i più prolifici, ordinariamente,quando si sanno scegliere i componenti le coppie e si fanno le cose in regola, si vedono i nidi pieni di nidiacei che vengono nutriti con
assiduità ed abbondanza da ambedue i genitori. Certo però non bisogna escludere nel modo assoluto
le amarezze e le disavventure, che non mancano mai quando si allevano canarini.
Diversi sono i sistemi di allevamento: un maschio con una sola femmina ; un maschio con due o più
femmine poste in diverse gabbie o collocate per tutto il periodo della cova in camerino insieme col
maschio.
Io ho sempre preferito l’accoppiamento di un maschio con una sola femmina, lasciando la coppia
unita dal!’ inizio alla fine delle cove, perchè ambedue i genitori imbeccano i figliuoli ed il maschio dà
il suo valido sussidio nell’allevamento della prole fin dai primi giorni di vita dei piccoli.
Ricorro alla separazione dei coniugi soltanto nei casi di assoluta necessità, i quali si verificano quando
il maschio si mostra in qualunque modo difettoso: ammazza i figliuoli appena nati, li spenna quando
non sono ancora usciti dal nido, rompe le uova, rovescia il nido ecc.
In tali casi il maschio viene separato dalla femmina che penserà da sola a tutte le affettuose cure per
i propri figliuoli.
Quelli allevati da ambedue i genitori i pullus sono sempre più precoci, più forti e più belli; non solo per
queste ragioni bisogna preferire il sistema a coppia fissa, ma anche per avere il maggior numero di piccoli. Non v’è perdita di tempo, perchè mentre il padre porta a termine l’allevamento di una nidiata, la
madre è già intenta ad incubare le uova della successiva, in modo che le covate si seguono a distanza
regolare di tempo, le quali, quando la stagione è favorevole, si hanno a circa un mese l’una dall’altra.
Con gli altri sistemi di allevamento è sempre la femmina che deve finire di allevare ed indi tornare a
preparare il nuovo nido, impiegando così maggior tempo del primo sistema, cioè di un maschio con
una sola femmina.
Il segreto più importante dell’ allevatore sta nel sapere scegliere le coppie. Le femmine destinate per
l’allevamento devono essere ben nutrite, sviluppate, con forme armoniche e rispondenti al modello
della razza, devono essere sane e decise nei movimenti rapidi. I maschi poi devono essere belli, vigorosi, con portamento altero, piuttosto slanciati, benchè il carattere della razza sia il contrario.
Ma fra tutte le norme per l’allevamento dell’Harzer deve regnare sovrano il principio che esso va allevato con scrupolosa purezza.
Soltanto così si conserva il canto pieno di melodie, continuo, prolungato, variato, con crescenti graduali ed artistici, senza bruschi distacchi, dove gli acuti si fondono con i bassi in un tutto insieme di
dolcezze e di armonie, che lasciano l’uditore in un stato di delizia.
Su questo principio basilare dell’allevamento dell’Harzer molto si è discusso e si è anche capricciosamente polemizzato per dimostrare il contrario.
All’uopo si è ripetutamente invocata la parola dell’Aschenbrenner - il competentissimo , come lo si è
giustamente chiamato, dal quale si
volevano far dire cose da lui mai asserite e neanche lontanamente pensate o sognate.
Difatti a pag. 43 del suo libro « Il
Canarino » dice testualmente, parlando dell’Harzer: « Per ottenere
nei piccoli canarini dei buoni cantatori, non basta avere buoni maschi.
Senza femmine derivate da una schiatta valente in riguardo al canto non è mai da sperare un risultato
soddisfacente. Buone femmine da razza valgono altrettanto per l’allevatore quanto i maschi. Sembra
certo che i maschi di una nidiata ereditano quasi due terzi delle qualità del padre; le femmine invece
due terzi del padre ed un terzo della madre »..
Il che vuol dire che il carattere/canto - dell’ Harzer viene ereditato e non imparato e che quindi esclude l’ incrocio, perchè, come già si è riferito, secondo l’Aschenbrenner, concorde con i veri allevatori
di tale razza, l’organo del canto è assai diverso nelle singole schiatte e mediante accoppiamenti fra
appartenenti alla stessa schiatta vengono trasmessi apparati muscolari di canto identici e con essi la
facoltà di produrre` le stesse melodie..
La qual cosa succederebbe con maggiore accentuazione se si accoppiassero due razze diametralmente
opposte nei riguardi del canto.
Lo stesso autore accenna all’incrocio non con razze differenti, ma con varietà della stessa Harzer e
con ciò dimostra vieppiù che il mistero del canto del nobile cantore sta appunto nella sua ugola speciale che si trasmette attraverso le generazioni sessuali, come dice a pag. 66.
Se un allevatore unisce canarini provenienti da un’ altra voliera un’altro ceppo coi suoi propri, questa
manipolazione si chiama rinnovamento del sangue, quando si tratta di soggetti dello stesso indirizzo
di canto. Un accoppiamento di soggetti di differenti indirizzi di canto, per esempio Hohiroller con
Wasserroller, si chiama incrociamento.
Scopo principale dell’ incrociamento è l’aggiungere una nuova strofa nel canto della propria schiatta
».
E si vuole una maggiore evidente chiarezza per dire che il canto dell’Harzer si eredita mercè il suo
speciale organo di fonazione o di canto, per cui non ammette incroci di sorta?
Non solo, ma nega anche chiaramente che con I’ istruzione si possa creare il cantore sassone, aggiungendo a pag. 44:
« inutile porre i ‘piccoli maschi di una schiatta con canto poco armonioso sotto un distinto cantatore,
o mediante un organetto apposito il cui tono è identico a quello della voce del canarino ».
Da ciò appare chiaramente che I’Aschenbrenner non è, e non poteva essere, discorde dagli altri, non
poteva consentire l’incrocio nell’allevamento dell’Harzer, perchè esso porta inevitabilmente alla rovina del canto.
Però se l’istruzione, come tante volte si è asserito, non crea il canto, lo affina artisticamente, mercè
la grande abilità ad imitare posseduta dall’Harzer,
Si è pure discusso largamente circa il maestro di canto ed in merito già scrissi su questa stessa insuperabile Rivista che « per stabilire quale deve essere il maestro degli intelligenti allievi Harzer si fa
a gara a dire la propria sentenza. Chi, avendolo soltanto letto in qualche manuale, sostiene ancora
che l’organetto tedesco sia l’unico mezzo di istruzione, anzi sembra che sia stato proprio tale mezzo a
creare la razza nobile tedesca si tratta di una enorme madornalità! C’ è poi colui che; attratto dalla
sublime maestosità del canto dell’ usignuolo, dice che questo può essere il miglior maestro dell’allegra
brigata fin dalla tenera età. Qualche altro invece si affiderebbe al grammofono per il quale ci sarebbero i dischi di Carlo Reich di Brema.
Ma chi ha allevato ed alleva con serietà di propositi si affida soltanto ad un canarino all’uopo prescelto.
Il vero conoscitore non cerca di dare al canto dell’Harzer nuovi tipi di trilli, fischi, frasi di altri uccelli,
battute di usignuolo ecc., perchè non sono’ consentiti nel canto del tipico, classico Harzer, a qualunque varietà esso appartenga, meno che per una, l’ Harzer-usignuolo.
Il maestro quindi deve essere un canarino della stessa varietà degli allievi, a canto che addirittura
non deve peccare neanche nelle sfumature più leggiere, in modo che gli scolari portino perfettamente
incontaminato il loro canto. Si pone al disopra del casellario, in piena luce ed in perfetta efficienza.
Gli allievi devono seguire a perfezione il maestro, se qualcuno devia, lo si porta nella semioscurità,
oppure, se dimostra di essere un figlio degenere (cosa difficile a verificarsi quando si alleva in purezza)
con il mettere grida scomposte, note di petto, gorgheggi d’usignuolo, ecc., incorreggibili, va subito
espulso dalla scuola e regalato al primo amico non conoscitore di Harzer.
Per l’istruzione perfettamente inutile è l’organetto, anche quello di ultima creazione, e con esso va
scartato qualunque altro mezzo meccanico che è sempre inferiore per finezza e precisione a quello
naturale.
L’usignuolo non può essere preso a precettore per tante ragioni:
a) diversità nella forma .di canto, nell’ usignuolo a frasi, continuato nel canarino, senta intermezzi;
b) differenza anche sostanziale nell’altezza e nella intensità della voce, ‘per cui un canarino Harzer
potrà prendere qualche minima parte, grazie alla sua grande, facile disposizione ad imparare ed alla
sua lieve affinità nel timbro della voce con quella dell’ usignuolo;
c) differenza di epoca di canto; l’usignuolo canta da aprile ai primi di luglio, quando cioè I’ istruzione
del canarino è quasi inutile, mentre è muto nell’epoca migliore di essa.
È vero che in schiavitù può cantare anche fuori stagione, ma lo stato di prigionia porta via all’usignuolo tutta la sublime finezza del suo canto. Ma poi in molte famiglie di Harzer, ripeto, non sono
permesse frasi dell’ usignuolo.
Bisogna perciò lasciare il canto dell’Harzer come madre natura volle e come gli intelligenti e coscienziosi allevatori tedeschi seppero portarlo a quel massimo grado di finezza, senza aggiunte e modifiche,
ma soltanto con quelle innumerevoli variazioni che compongono la lunghissima canzone, fatta con
grazia e maestria, da non guastare quell’ insieme di armonia deliziosa ed a voce tale da essere gustata
da tutti ».
Anche sul periodo di scuola si è pure discusso, ma per esso io ritengo che, come in tutti i giovani organismi, così nell’Harzer è d’uopo pensare prima alla salute e poi. alla scuola, perchè ognuno ricorda
il ripetuto e noto detto latino.
Per questa ragione i giovani allievi, appena tolti dalla gabbia dei genitori, vanno posti in un’ altra
spaziosa, e quando sono diventati più forti ed agili, e sgusciano bene i semi vanno messi in un camerino molto spazioso, bene esposto, con molta aria, sole e luce, con abbondante e sostanzioso mangime,
con acqua per il bagno, rinnovata parecchie volte al giorno.
Mentre si cura la salute non deve trascurarsi il canto: gli allievi così riuniti in uno stato di promiscuità, se non è possibile tenere separati i maschi dalle femmine, devono pur sentire la canzone del loro
maestro.
Il periodo però di istruzione vera e propria comincia a settembre, quando cioè ha inizio la scuola
mediante la segregazione cellulare dei maschi in un casellario nel quale la faccia libera delle caselle
deve poter essere gradatamente oscurata, secondo le esigenze della scuola medesima. Ma non bisogna
credere che senza la scuola non si ottenga il cantore Harzer. Ho provato anche questo durante la mia
esperienza, lasciando cioè dei giovani canarini senza nessun maestro. Fra di essi non ho avuto il vero,
artistico canto con finezza di passaggi, con ricchezza di melodie ecc. Di frasi v’eran poche, quelle essenziali della razza, ma per lo più venivano cantate bene, senza difetti.
Anzi è consigliabile, quando non si dispone di mezzi di istruzione per il perfezionamento del canto, di
lasciare gli allievi isolati da qualunque altro uccello canoro e lontani da qualunque suono.
Si rimarrà soddisfatti ugualmente, pur non raggiungendo certo il vero ideale.
Infine per riuscire allo scopo di bene allevare occorre selezionare accuratamente i prodotti ottenuti
e scegliere sempre i soggetti che per caratteri morfologici e canto non si spostano dalla linea di base.
La selezione è indispensabile per la conservazione della razza e per accentuare la fisionomia di essa.
Si opera facilmente escludendo tutti i soggetti che per una ragione qualunque si allontanano, sia pure
lievemente, dal tipo principale.
Riepilogando con massima brevità, bisogna ricordare in sostanza due punti salienti nell’allevamento
dell’Harzer: purezza e selezione.
NICOLA RUCCI