passaparola - Scuola media Stabio

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passaparola - Scuola media Stabio
passaparola
la newsletter della
biblioteca n.3
No. 3 - giugno 2012
Attualità:
Materie: quelle che ci piacciono di più e quelle di meno ..........................................................3
Libri per l'estate ........................................................................................................................14
Interviste:
Intervista a Giorgio Ferrari .........................................................................................................4
Intervista a Serena La Torre ........................................................................................................8
Giochi:
Rebus...........................................................................................................................................7
Cruciverba ..................................................................................................................................9
Recensioni:
Recensione de “Century” .........................................................................................................10
Recensione del film “The Blues Brothers” ..............................................................................12
Svago:
Il grande Billy ..........................................................................................................................11
Barzellette .................................................................................................................................13
Dalla redazione:
Non c'è due senza tre! Siamo arrivati all'ultima newsletter di
questo anno scolastico. Noi ci siamo divertiti a prepararla e
speriamo che voi vi divertiate nel leggerla.
Adesso ci prendiamo una meritata pausa estiva e vi diamo
appuntamento all'anno prossimo...
Buona estate a tutti e buone vacanze!
La redazione:
Amos Herz
Niccolò Odorico
Patrick Verardi
Emilio Rinaldi
Valentina Costa Lopes
Dolores e Sara
2
MATERIE: QUELLE CHE CI PIACCIONO DI PIÙ
E QUELLE DI MENO...
Qual'è la vostra
materia preferita?
E quella odiata?
Quali materie vi fanno Ci sono dei docenti
paura in vista del
che vi intimoriscono?
libretto?
Francese e classe
Matematica e storia
Condotta
No
Mate e ita
Visiva, arti plastiche e
storia
Condotta e geo
Si
Mate e classe
Visiva, arti plastiche e
storia
Visica e arti plastiche
Si
Mate, classe e visiva
Ita e storia
Storia e geo
Si
Musica e francese
Nessuna
Nessuna
No
Ginna e fra
Nessuna
Mate
Si
Religione
Storia
Storia e geo
Si
Ginna e francese
Ita e mate
Ita
Si
Ginnastica, visiva, arti
plastiche e francese
Storia e geografia
Ita e geo
No!!!
Visiva e francese
Arti plastiche
Geo
No!!!
Ginna
Storia
Storia e geo
Nessuno
Mate
Visiva
Visiva
No
Ginna
Ita
Mate
No
Italiano
Matematica
Musica
Matematica
Mate e ita
Si
Ginna
Fra (non per il docente)
Mate
Si
Matematica
Nessuna
Religione
Nessuno
Ita, fra e ginna
Mate e storia
Mate
Si
Ginna e arti plastiche
Italiano
Mate
Nessuno
Possiamo notare che la maggior parte degli intervistati ha paura di matematica e
geografia, così come in tanti hanno timore di alcuni docenti (la redazione ha scelto di
non fare i nomi). Le materie che molti hanno designato come preferite sono ginnastica
e francese. Si può anche notare che molte persone non amano matematica e storia.
Ci siamo posti una domanda: come mai alcune materie fanno paura mentre altre no?
Come mai alcune materie piacciono mentre altre no? Sarà per via dei docenti? O dei
programmi? Abbiamo tutta l'estate per rifletterci...
3
Intervista a Giorgio Ferrari, docente di Educazione musicale
di Niccolò Odorico
Buon giorno Signor Giorgio Ferrari.
Sono Niccolò, corrispondente della newsletter della biblioteca, mi
piacerebbe farle un’intervista per conoscerla meglio.
D: Quando ha iniziato ad appassionarsi al gioco degli scacchi?
R: Ho imparato il movimento dei pezzi al Ginnasio (la Scuola Media non
esisteva ancora) all’età di 13-14 anni e ho giocato le prime partite a
quell’età, ma poi non ho più giocato per molti anni. A volte dà più
soddisfazione perdere giocando bene che vincere per un errore banale dell’avversario.
D: Chi le ha insegnato a giocare a scacchi?
R: Difficile rispondere. Il movimento dei pezzi si può impararlo leggendo semplicemente un
manuale, ma a giocare si impara adagio adagio, giocando soprattutto con chi è più forte di te: se
l’avversario è troppo debole non impari niente, anche se vinci facilmente, mentre se gioca meglio,
osservando il suo gioco, si impara sempre qualcosa.
D: Con chi giocava a scacchi, con chi gioca?
R: Ultimamente, da sei anni a questa parte, gioco solamente a Scuola media con i ragazzi che
frequentano il “Corso di scacchi” e saltuariamente mi capita di fare qualche partita amichevole con
degli amici. Negli ultimi anni non ho più frequentato attività regolari con i circoli o tornei ufficiali:
per una attività seria, oltre alla passione ci vuole anche molto tempo e molta energia.
D: Ha partecipato a dei tornei?
R: Soprattutto a Tornei sociali all’interno dei Circoli ai quali ero
iscritto, tornei durante i quali giocavi con tutti gli altri soci e che
duravano alcuni mesi, giocando una partita alla settimana. Poi
c’erano i tornei “blitz”, per esempio i “Tornei del Panettone”,
prima di Natale, dove giocavi sei o sette partite con una cadenza
di gioco di soli cinque minuti a testa.
Un anno mi sono iscritto pure ai Campionati Ticinesi, che si
svolgevano proprio nel paese in cui abitavo. Non sono riuscito a
vincere neppure una delle cinque partite giocate! Però è stata una
bella esperienza!
D: Se sì, il suo miglior risultato?
R: Purtroppo anche i risultati migliori non mi hanno mai permesso di raggiungere o avvicinarmi al
podio, ma, come dicevo, può essere appassionante anche perdere, purché si riesca a giocare bene.
Anche i giocatori più forti, alla fine della partita, sanno apprezzare quando l’avversario, più debole,
ha giocato bene e questo dà comunque delle soddisfazioni.
D: Ha qualche giocatore preferito?
R: Non seguo molto il mondo scacchistico internazionale e non sono aggiornato sui campionati
mondiali degli ultimi anni. Mi è capitato una volta di seguire quasi in diretta (in internet) le prime
partite giocate in un incontro fra due campioni mondiali: dovevano giocare qualcosa come dodici o
quindici partite.
4
D: Quando trova il tempo per allenarsi?
R: Come ho già detto, negli ultimi anni l’unico momento della settimana in cui gioco abbastanza
regolarmente è durante il corso di scacchi che tengo qui, alla Scuola media. Devo però dire che
anche in questo ambito riesco a studiare, con gli allievi più bravi, alcuni finali e alcune
combinazioni interessanti. Questo mi basta per tenermi un po’ allenato e soprattutto per tenere viva
la passione.
D: Ha una mossa preferita?
R: Certamente, lo scacco matto!
D: Tutti possono giocare a scacchi?
R: Assolutamente sì. Come tutti i giochi, gli scacchi possono essere giocati a diversi livelli, ma uno
può divertirsi già fin dall’inizio, una volta imparati i movimenti dei pezzi.
D: Cosa consiglia a chi volesse iniziare a giocare a scacchi?
R: Consiglio di imparare i movimenti dei diversi pezzi, leggendo un manuale di scacchi o cercando
in internet.
La scelta migliore resta comunque quella di iscriversi ad un corso, come quello organizzato qui, alla
Scuola Media di Stabio, dove si trova qualcuno che conosce le regole e alcune strategie del gioco e
dei compagni disposti a giocare con voi.
D: Preferisce giocare a scacchi o suonare?
R: La musica è la mia grande passione della vita, gli scacchi sono un passatempo, pure
appassionante, ma non paragonabile alla musica.
D: Oltre alla musica e agli scacchi ha altri interessi?
R: Sì, molti. In verità mi appassiono abbastanza facilmente a molte cose o attività, durante la vita
mi sono interessato all’astronomia, al giardinaggio, al bricolage (in particolare mi piace lavorare
con il legno), all’allevamento delle galline, alla viticoltura, all’escursionismo (mi piace godere delle
bellezze naturali che si trovano anche a due passi da casa), all’arte, alla fotografia… Sono un lettore
un po’ lento, ma mi piace molto leggere romanzi, soprattutto storici. Ultimamente mi sto
appassionando alla calligrafia, in particolare quella medioevale.
D: Ha uno strumento preferito?
R: Suono molti strumenti, soprattutto a fiato, ma anche
alcuni strumenti a corda mi piacciono molto. Fra gli
strumenti a fiato ai quali ho dedicato più tempo e che mi
hanno appassionato particolarmente ci sono il trombone, il
basso tuba e il bombardino, che ho suonato soprattutto da
giovane. Naturalmente poi c’è il flauto dolce, l’unico
strumento che ho studiato fino al raggiungimento di un
diploma e che forse è quello a cui dedico tutt’ora la
maggior parte del tempo libero che dedico alla musica
strumentale. Uno strumento a corda, che ho conosciuto
abbastanza recentemente e che mi appassiona molto, è la ghironda: il mio interesse per questo
strano strumento è forse dovuto anche al fatto che si tratta di uno strumento poco conosciuto dalle
nostre parti. Ad altri strumenti, come l’armonica a bocca e la fisarmonica, ho dedicato meno tempo,
ma non per questo mi interessano di meno: chissà che in un prossimo futuro non trovi un po’ di
spazio da dedicare anche a loro!
5
D: Il suo musicista preferito?
R: I gusti cambiano con il passare del tempo. Da sempre amo J.S. Bach, in particolare i Concerti
Brandeburghesi, G.Ph. Telemann, W.A. Mozart, Ludwig Van Beethoven, alcuni romantici. Ma mi
piace molto anche ascoltare alcuni musicisti jazz, come i “classici” Louis Armstrong, Sydney
Bechet, le improvvisazioni pianistiche di Keith Jarrett. Poi c’è la musica folk irlandese in
particolare e il fado portoghese cantato dalla splendida Mariza
D: Il suo cantante preferito?
R: Fabrizio de André per i cantautori italiani, Luciano Pavarotti e Cecilia Bartoli per la musica
lirica, i King’s Singers, Mariza per quella folk… ma prediligo la musica strumentale a quella
vocale.
D: Insegna altre materie oltre alla musica?
R: No.
D: Da piccolo suonava qualche strumento?
R: Ho iniziato suonando il trombone in banda, poi, grazie alle lezioni di educazione musicale, in
terza Ginnasio, ho conosciuto il flauto dolce: è stato un amore a prima vista.
D: Nel tempo libero preferisce andare al cinema o a teatro?
R: Il cinema è più a portata di mano. Al teatro ci vado più raramente, di solito non più di una o due
volte all’anno.
D: Ascolta più musica classica o moderna?
R: Bisognerebbe specificare cosa si intende per classica e moderna… Comunque penso classica,
decisamente. Gli unici generi di musica che non ascolto sono il rap e il punk e altre forme basate su
ritmi sintetici ostinati e timbri eccessivamente distorti. In fondo sono un po’ un romantico, apprezzo
più la melodia.
D: Suona in qualche gruppo?
R: Fino a una decina di anni fa ho partecipato, suonando soprattutto il trombone, ma a volte anche
il bombardino o il basso tuba all’attività di diverse bande del Mendrisiotto: quando avevo 15 anni
riuscivo a suonare anche cinque sere alla settimana. Poi ho fatto parte della “Bandella di Tremona”
per una decina d’anni. Ora non ho più impegni fissi con le bande, ma da molti anni suono il flauto
dolce con alcuni amici, in verità in modo un po’ irregolare, ma con molto piacere.
D: La ringrazio per la disponibilità.
R: Grazie Niccolò, per avermi posto queste domande su argomenti così appassionanti.
6
REBUS
di Amos Herz
[frase: 7]
[frase: 5;2;5]
IN
[frase: 9;1;6]
A
NO?
7
Intervista alla nuova
bibliotecaria
di Patrick Verardi
Buongiorno,
sono Patrick, il giornalista della newsletter della biblioteca e se lei è d'accordo
vorrei farle un'intervista.
Patrick: Come si chiama?
Bibliotecaria: Serena La Torre
P: Dove abita?
B: Abito a Lugano
P: Quanti anni ha?
B: Ho 29 anni.
P: Da quanto tempo fa questo lavoro?
B: Lo faccio da due anni.
P: Prima che venisse a Stabio cosa faceva?
B: Lavoravo a metà tempo alla biblioteca del tribunale a Lugano, dove lavoro
ancora.
P: Le piace?
B: Si!
P: Lei come viene a scuola?
B: Vengo con l’autobus.
P: Che hobby ha?
B: Mi piace leggere, giocare a tennis e correre.
P: Cosa legge?
B: Un po' di tutto.
P: Qual’ è il suo libro preferito?
B: Mi piace molto “Le donne che corrono coi lupi”di Estés
Clarissaa Pinkola.
P: È complicato questo lavoro?
B: Dipende, ci vuole pazienza e tanta forza di volontà.
P: Cosa le piace mangiare?
B: Mi piace mangiare la cucina mediterranea, la pizza e la
pasta.
P: Abbiamo finito, grazie mille per la disponibilità e arrivederci.
B: Arrivederci.
8
Cruciverba dei Docenti
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ALBISETTI
LANZI
SICURELLO
ANI
LAZZERI
SISINI
BERNARDI
LUPI
SONEGO
CANTÙ
PASQUIN
TOMCZYK
CEREGHETTI
POLI
TRAVERSA
FILIPPINI
POZZI
VALSANGIACOMO
GRASSI
ROSSI
WEISS
HÄUPTLI
RUSCA
9
Recensione
“CENTURY”
P.D.Baccalario
Cari lettori, Care lettrici;
“Century” è una saga di quattro libri ambientati in quattro città diverse di tutto il pianeta.
All'inizio del primo libro si intuisce che esiste un grande mistero...
Tutto comincia a Roma, due giorni prima di capodanno, quando quattro giovani: Elettra
Melodia, Harvey Miller, Mistral Blanchard e Sheng See-Young Wan Ho, per caso, si
incontrano. Vivranno un'avventura incredibile tra le strade di Roma e saranno aiutati da
personaggi abbastanza strani, mentre dei personaggi loschi cercheranno in tutti i modi di
ostacolarli. Alla fine del libro avranno raggiunto il loro primo obbiettivo.
Nel secondo libro, che si svolge a New York la città di Harvey, i ragazzi si ritrovano e anche
qui dovranno risolvere un altro enigma facendo capo alla loro astuzia. Come nel primo libro
dovranno superare i tranelli che i loro avversari piazzeranno per ostacolarli, ma anche a
New York riusciranno a portare a termine il loro incarico.
Parigi farà da sfondo al terzo libro. Mistral guiderà i suoi amici nelle avventure che li
aspettano nella sua città natale. Come sempre ci saranno diverse sfide ad attenderli,
purtroppo però si faranno rubare tutto quello che avevano conquistato nelle due avventure
precedenti. A Parigi saranno i cattivi ad avere la meglio.
La saga termina nella città di Sheng e del loro acerrimo nemico: Shangai. Come ci hanno
bene abituato nei tre libri precedenti anche in questo ci saranno molte avventure e i ragazzi
saranno aiutati dal cattivo che avevano incontrato a Roma. Dopo molte prove e molti
cambiamenti, infatti ogni ragazzo scopre di avere un potere speciale, collaborando i ragazzi
riusciranno a …
Non vi racconto come finisce perché spero di aver stuzzicato la vostra curiosità e che
qualcuno di voi abbia voglia di leggere i libri, che trovate anche nella nostra biblioteca.
Il fascino di questi libri è molteplice, per esempio coinvolge il lettore con le sfide
d'intelligenza che i ragazzi devono affrontare e con l'azione.
Ho molto apprezzato il fatto che sia scritto al presente, questo mi ha permesso di
identificami nel contesto, mi sembrava quasi di essere li con loro.
Buona lettura!
Emilio Rinaldi
10
11
Recensione del film “The Blues Brothers”
di Niccolò Odorico
Titolo
The Blues Brothers
Paese d'origine Stati Uniti (U.S.A)
Genere
commedia, azione,
musicale
Attori
John Belushi,
Dan Aykroyd,
Ray Charles,
Aretha Franklin,
James Brown
Regia
John Landis
Produzione
1980
Durata
148 min
RIASSUNTO
È la storia di 2 fratelli sbandati, Jake e Elwood Blues, cresciuti in un orfanotrofio di
Chicago.
Il film inizia quando Jake viene scarcerato dopo qualche anno di prigione e viene
affidato a suo fratello Elwood.
I due vanno all'orfanotrofio dove sono cresciuti, nel centro di Chicago. Vengono a
sapere dalla suora Mary Stigmata (da loro chiamata "la Pinguina") che l'orfanotrofio
chiuderà i battenti se non pagherà entro pochi giorni 5'000 dollari. Jake spiega che
possono ottenere facilmente e velocemente quei soldi, ma la "Pinguina" risponde
che non accetterà «sporchi soldi rubati» dai due fratelli. Jake ed Elwood le
rispondono con varie imprecazioni e a suon di bastonate vengono catapultati giù
dalle scale dalla suora.
Jake decide di riunirsi ai loro vecchi compagni di gruppo e suonare di nuovo
insieme per recuperare i soldi per l'orfanotrofio.
Dopo varie disavventure, troveranno i soldi? E salveranno l'orfanotrofio?
Per scoprirlo guardate il film!
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PROPOSTE DI LIBRI BELLI PER L’ESTATE
Prima Media:
EVA IBBOTSON, L’orco di Montorto, Salani
ANNA LAVATELI, Gastòn e la ricetta perfetta, Giunti Junior
ROB BUYEA, Il maestro nuovo, Rizzoli
IRENE ADLER, Sherlock, Lupin & Io, Ultimo atto al teatro dell’opera, Piemme
BRIAN SELZNICK, La stanza delle meraviglie, Mondadori
Seconda Media:
SHANE PEACOCK, L’occhio del corvo, Feltrinelli
JORDAN SONNENBLICK, Una chitarra per due, Mondadori
FABIO GEDA, Nel mare ci sono i coccodrilli, Baldini Castoldi Dalai
JACQUELINE KELLY, L’evoluzione di Calpurnia, Salani
GILL LEWIS, Il grido del falco, Mondadori
Terza Media:
SIOBHAN DOWD, Il mistero del London Eye, Uovonero
ELISA PURICELLI GUERRA, Cuori di carta, Einaudi Ragazzi
ROBERT WESTALL, La grande avventura, Piemme
P.D. BACCALARIO, La vera storia di Capitan Uncino, Piemme
MIRIAM DUBINI, Aria. Messaggio per me, Mondadori
Quarta Media:
PAUL DOWSWELL, Il ragazzo di Berlino, Feltrinelli
CARLO LUCARELLI, Febbre gialla, EL
EVA IBBOTSON, La contessa segreta, Salani
GUIDO SGARDOLI, O sei dentro o sei fuori, EL
XAVIER-LAURENT PETIT, Be safe, Rizzoli
Ringraziamo tantissimo Valeria Nidola della libreria Lo Stralisco di Viganello che ci ha preparato
questa ricca proposta di letture per l'estate.
Le barzellette
A scuola:
“Bene, Pierino: ora spiegami cos'è l'apice?”
“Un animale che fa il mielice!”
Mostri:
“Che si fa?”
“Ti va di vedere una mostra?”
Tra tarme:
“Hai letto, sul giornale? Hanno scavato un tunnel sotto la manica.”
“Che notizia del cavolo!”
“Perchè?”
“Io ne ho scavati a centinaia sotto le maniche, ma mica mi hanno mai intervistato!”
Cappuccetto Rosso sta andando a casa della nonna. La piccina non sa che, sotto quell'abile
travestimento, si nasconde il lupo cattivo. Tuttavia avverte nella nonna qualcosa di strano.
“Ma, nonnina, che occhi grandi che hai!”
“Per guardarti meglio”, risponde con un pizzico d'imbarazzo il lupo.
“Nonnina cara: che orecchie grandi che hai!”
“Per ascoltarti meglio, Cappuccetto Rosso”
“Cara nonna: ma che mani grandi che hai!”
“Certo, piccina: per accarezzarti meglio”
“Nonnina bella: ma che bocca grande che hai!”
“Senti Cappuccetto Rosso”, risponde seccato il lupo travestito, “sei venuta qui a trovare la nonna
o a rompere i c...!”
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