lux mirabilis - Museo Diocesano di Mazara del Vallo

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lux mirabilis - Museo Diocesano di Mazara del Vallo
DAL
15 DICEMBRE AL 8 GENNAIO 2010
MUSEO DIOCESANO DI MAZARA DEL VALLO
BIBLIOTECA DEL SEMINARIO VESCOVILE
9-10 GENNAIO 2010 CHIESA MADRE DI PARTANNA
“TRASFIGURAZIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO”
L’apertura
di una manifestazione culturale che ha per protagonista l’arte sacra
mostra, ancora una volta, il rapporto inscindibile tra fede, sacramento vissuto e
interpretazione artistica del segno cristiano. L’opera d’arte ha da sempre il grande
potere di mediare contenuti teologici anche complessi, e porta in sé impronta
dell’invisibile; l’esposizione di raffinati manufatti destinati alla liturgia ci ricorda,
attraverso la densa simbologia, che la liturgia non è “memoria di un fatto passato”
ma celebra una Presenza. Il Natale è tempo favorevole per riflettere, attraverso la
contemplazione della bellezza creata dall’uomo, sulla necessità di volgere lo sguardo alla Bellezza del mistero divino.
valore del prete, la bellezza della sua spiritualità, la speranza della sua santità di
vita; in questo contesto il nostro Museo insieme alla Chiesa Madre di Partanna e
direttamente con un dono del nostro Vescovo pone in evidenza per la riflessione
culturale "cose tipiche della vita del prete e di tutta la Chiesa": alcuni paramenti
antichi e un calice donato. La visita alla mostra è occasione per cogliere in oggetti
quotidiani del ministero liturgico la bellezza di un vestire e di un bere che non
appartengono solamente alla caducità del tempo presente ma che appartengono al
tempo della grazia, alla perennità del sacrificio della croce e della novità della
risurrezione. La loro antichità dice il rapporto della Chiesa con il mistero del tempo
e della storia, dice cioè quella ricchezza che nella Chiesa si chiama Tradizione, la
viva tradizione, ovvero il modo con cui il Padre, nell'azione dello Spirito, continua
a parlare alla sposa del suo Figlio.
LUX MIRABILIS
SPLENDORI DELL’ARTE PER LA LITURGIA
“IN ALTO I CUORI”
+ Domenico Mogavero
Vescovo
SEMINARIO VESCOVILE
DIOCESI DI MAZARA DEL VALLO
Siamo nell'anno sacerdotale, voluto da Sua Santità Benedetto XVI per rinnovare il
Comitato d’Onore:
S. E. Mons. Domenico Mogavero
Gaspare Bianco; don Giuseppe Biondo; don Franco Caruso;
don Leo Di Simone; Maria Cristina Gallo; Giuseppe Gini;
don Vito Impellizzeri; Maria Annunziata Lima; Francesca Paola Massara;
don Orazio Placenti; don Pietro Pisciotta
Direzione e Coordinamento scientifico:
Francesca Paola Massara
Don Vito Impellizzeri
Direttore della Biblioteca del Seminario Vescovile
Testi:
Stefania D’Amore; Giuliana Ilarda; Francesca Paola Massara
La mostra Lux mirabilis. Splendori dell’arte per la liturgia apre le porte del Museo
ad un piccolo gruppo di opere d’arte sacra assolutamente inedite (un ternario di
parati dalla Chiesa Madre di Partanna ed un calice donato dal nostro Vescovo),
accompagnando l’evento con un’esposizione, organizzata insieme alla Biblioteca
del Seminario Diocesano e ad un gruppo di esperte, avente per oggetto l’antico e
sempre nuovo “sapere” del ricamo.
La manifestazione si propone come primo appuntamento sperimentale del progetto
“Ospiti del Museo”, che prevede una serie di iniziative periodiche incentrate
sull’accoglienza per mostre temporanee di singole opere (o piccoli gruppi di opere)
particolarmente significative per l’eccezionale valore religioso, artistico o simbolico.
Gli scopi dell’iniziativa sono molteplici: contribuire agli studi di arte cristiana;
creare un rapporto privilegiato tra il Museo ed il territorio diocesano, diffondendo
un clima di collaborazione nella circolazione della cultura; valorizzare risorse
artistiche inedite, legate alla storia ed all’identità della regione; potenziare il ruolo
del Museo come soggetto formativo, vettore di conoscenza e qualificato polo di
aggregazione.
Consulenze tecniche:
Roberto Candia; Ciro Lomonte; Guido Santoro
Fotografie:
Giuliana Ilarda
Segreteria operativa:
Rosaria Pina Cucchiara; Piero Gancitano; Giuliana Ilarda
Possiamo dire, parafrasando Mt 5,14-16, che la mostra “Lux mirabilis. Splendori
Gruppo operativo arti applicate:
Stefania D’Amore (coordinamento); Flaminia Alagna; Concetta Bonomo;
Giovanna Braggio; Paola Buscetta; Vinnuccia Di Giovanni;
Loredana Fasino; Rosemarie Feola; Antonella Giacalone; Irma Lercara;
Caterina Maggio; Vera Mannone; Luigina Mistretta; Marilena Romano;
Michela Sala; Franca Savalli; Fina Savona; Clara Seidita
Progetto grafico:
Santi Gallo -
Francesca Paola Massara
Direttore del Museo Diocesano di Mazara del Vallo
Museo Diocesano
di Mazara del Vallo
Piazza della Repubblica, 16
91026 Mazara del Vallo, TP
Tel. +39 0923 909431
LUX MIRABILIS
SPLENDORI DELL’ARTE PER LA LITURGIA
dell’arte per la liturgia”, organizzata dal Museo diocesano di Mazara del Vallo, e
che vede coinvolta la partecipazione della Chiesa Madre di Partanna con
l’esposizione di tre parati, mette in luce la ricchezza di quei beni che ci sono pervenuti come espressione della sensibilità della fede e della capacità artistica che hanno
caratterizzato il patrimonio religioso, civile e culturale del passato e che noi abbiamo il dovere di non lasciare nell’oblio. Siamo consapevoli che il nostro compito non
può esaurirsi solamente nel conservare gelosamente questi beni, ma di riproporre
questo patrimonio per riscoprirne la bellezza, comprenderne il legame con l’oggi
della nostra storia e contribuire alla crescita spirituale, educativa, artistica e culturale
nostra e delle nuove generazioni.
Don Giuseppe Biondo
Arciprete Chiesa Madre “Trasfigurazione di N.S.G.C.”
I PARAMENTI SACRI DELLA
CHIESA DEL PURGATORIO
DI PARTANNA
Il ternario di paramenti liturgici del XVII secolo,
costituito da una pianeta con stola e due dalmatiche identiche, proviene dalla Chiesa del Purgatorio di Partanna ed oggi è ospitato nella Chiesa
Madre, dedicata alla Trasfigurazione di Nostro
Signore Gesù Cristo.
Le sacre vesti presentano un ricamo caratterizzato da elementi fitomorfi su fondo avorio, su cui
fioriscono garofani, tulipani, violette, peonie,
boccioli di diverse specie e cornucopie stilizzate
traboccanti di piccoli fiori, con l’inserimento in
basso di un grande papavero.
Il motivo decorativo si ripete sul retro; unica
differenza, tra due foglie a volute accartocciate,
la presenza di una figurina femminile ricamata,
che rappresenta un’anima purgante a mezzo
busto, parzialmente avvolta dalle fiamme, con le
mani giunte in atto di preghiera e con al collo
uno scapolare.
La scelta di una specifica decorazione floreale
mette in diretta relazione i manufatti di Partanna
con il tema religioso dell’anima purgante: il
tulipano, fiore che sboccia solo alla luce del sole,
per perire se coltivato in zone ombrose, si diffonde come espressione simbolica delle fede cristiana; il garofano, il cui nome greco dianthos significa “fiore di Dio”, per i suoi frutti denominati
“chiodi” allude alla passione di Cristo; il papavero, fiore dalle proprietà soporifere, si riferisce al
sonno spirituale; la peonia, la cui radice greca
pais è la stessa della parola “bambino”, viene
spesso dedicata ai piccoli defunti, alludendo nel
simbolismo cristiano alla salvezza.
La raffinata tecnica di realizzazione dell’ornato e
la predilezione per il motivo decorativo floreale
policromo mostrano l’adesione dei tessitori locali
al naturalismo botanico ampiamente diffuso nel
XVII secolo; particolarmente rara per i materiali
tessili è la presenza dell’iconografia dell’anima
purgante, evidentemente legata alla particolare
devozione cui era intitolata la chiesa di provenienza.
DALMATICA
retro
PIANETA
fronte
STOLA
LUX MIRABILIS
SPLENDORI DELL’ARTE PER LA LITURGIA
IL CALICE ARGENTEO DEL 1691
ARTE DEL RICAMO - SEZIONE MODERNA
Il calice, di produzione palermitana, è stato
donato dal Vescovo S.E. Mons. Domenico
Mogavero al Museo Diocesano di Mazara
per arricchirne il patrimonio espositivo.
Il bellissimo manufatto è ornato da testine
di cherubini realizzate a sbalzo sul
sottocoppa, sul nodo e sulla base, in forte
aggetto, alternate a un rigoglioso decoro
naturalistico.
L’opera
presenta
la
conformazione strutturale e decorativa
tipica della produzione barocca.
Il valore liturgico e artistico è integrato da
quello storico; infatti sulla base del calice
sono leggibili alcune punzonature, visibili
anche sulla coppa: “A M” (iniziali
dell’argentiere), aquila a volo basso,
simbolo delle officine di Palermo, e “G O C
91” , da sciogliere come “Giacinto Omodei
Console 1691”. Il calice risulta dunque
datato e firmato, con l’aggiunta del
marchio del console in carica quando
l’opera venne prodotta.
La sezione della mostra dedicata al ricamo
vuole aprire una finestra su questa antica
arte siciliana, che riesce a rinnovarsi nel
tempo, mantenendosi fedele alla sua
tradizione.
Le autrici dei manufatti esposti sono, invero,
donne che vivono il loro tempo, impegnate
nel mondo del lavoro, ma che amano
ritagliarsi uno spazio per la pratica di questa
arte antica, animate da una passione che
spesso condividono tra loro.
Ognuno dei lavori esposti è testimonianza
della tradizione del passato, che rivive nel
presente e proietta nel futuro la bellezza e
l’unicità di un prodotto interamente eseguito
a mano.
Il desiderio di recuperare e tramandare
abilità, non solo tecniche e manuali, ma
anche compositive ed artistiche diventa,
così, operazione culturale.