BRILLANTATURA ELETTROCHIMICA

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BRILLANTATURA ELETTROCHIMICA
Impianti
Divisione
Engineering
Finitura lucida
BRILLANTATURA ELETTROCHIMICA
Vasca di brillantatura elettrochimica per profili architettonici
La brillantatura elettrochimica può conferire un elevato grado di “lucidatura” o più
correttamente di “lisciatura”, cioè la rimozione della ruvidezza della superficie causata da graffi o da leggeri segni dovuti alle
lavorazioni.
Con leggere modifiche alle condizioni di
funzionamento può essere usata per ottenere un effetto lucido. Lo svantaggio principale è costituito dal costo relativamente
elevato del macchinario, dovuto in gran
parte al costo dei raddrizzatori. La finitura
ottenuta con la brillantatura elettrochimica
ha uno standard molto elevato e possono
essere processate in modo soddisfacente
una grande varietà di leghe e componenti.
Il meccanismo della brillantatura elettrochimica è stato studiato per molti anni.
I processi elettrolitici possono essere inseriti
in due vaste categorie: 1) processi di brillantatura elettrochimica; 2) processi di brillan-
tatura elettrochimica/livellante. Nel primo
caso si hanno essenzialmente delle micro
“lisciature”, nel secondo caso si hanno delle
macro “lisciature”.
PRATICA DELLA BRILLANTATURA ELETTROCHIMICA
Prima di procedere alla brillantatura elettrochimica, è necessario pulire il particolare
da trattare.
Il trattamento di pulitura deve essere selezionato in base al tipo di contaminante presente sulla superficie.
Un preparato per pulitura con un moderato
effetto satinante non ha alcun effetto dannoso sull’aspetto finale. Dopo avere pulito e
risciacquato il particolare, è consigliato un
trattamento di disossidazione seguito da un
successivo risciacquo.
Il particolare viene quindi trasferito alla
vasca di brillantatura elettrochimica e viene
fissato al binario catodico. Viene poi accesa
la corrente e viene messo in moto il motore
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che muove il binario. La densità di corrente
di brillantatura elettrochimica è il parametro principale che controlla lo standard di
finitura quindi, per ottenere i migliori risultati è necessario conoscere, con discreta precisione, la superficie del particolare da lucidare. In genere con alluminio puro, con
leghe con elevata purezza di alluminio e
con leghe di alluminio–magnesio, si ottengono buoni risultati di brillantatura elettrochimica a 5-11 A/dm2.
Le leghe di alluminio–rame e altre leghe
complesse con elevata resistenza richiedono
una densità di corrente più elevata. Il tempo
di lucidatura dipende in parte dalla lega,
ma principalmente dalle condizioni della
superficie , mentre i tempi di pulitura variano normalmente tra 2 e 10 minuti.
La migliore combinazione di densità di cor-
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rente e tempo devono essere stabiliti per
ciascun componente, ma l’esperienza con
varie leghe permette di selezionare, con un
minimo di esperimenti, una densità di corrente adatta.
E’ molto difficile eseguire la brillantatura
elettrochimica su leghe di alluminio–silicone, per cui queste vengono normalmente
evitate.
In qualsiasi prova, è necessario controllare il
tempo necessario per raggiungere uno
standard di finitura adeguato.
In genere questo processo permette di
rimuovere 12-50 mm con una rimozione di
metallo di 25 mm ogni 100 ampere/minuti.
Per informazioni dettagliate riguardanti le
attrezzature, i raddrizzatori ed i prodotti
chimici necessari, contattare l’ufficio tecnico
della Italtecno.