Caratteristiche fisiche della gamma isolante ISOSTIF

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Caratteristiche fisiche della gamma isolante ISOSTIF
CARATTERISTICHE FISICHE DELLA
GAMMA ISOLANTE ISOSTIF
Conduttività termica (λ). Resistenza e Trasmittanza termica.
La prestazione termica di una parete, pavimentazione o copertura, intesa come calcolo del flusso di calore
tra gli ambienti che esse separano, si ottiene come è noto conoscendo il valore di trasmittanza termica (U)
di ogni singolo componente di stratigrafia, ovvero il valore della resistenza termica (R) di ciascun elemento.
L’elemento isolante, se correttamente scelto e dimensionato, contribuirà in maniera significativa al
contenimento del flusso di calore tra due ambienti. ”Scegliere bene” significa impiegare un isolante col
minore valore di conduttività termica (λ).
Valgono le seguenti espressioni (d = spessore dell’isolante):
d  m2 K 
R= 
λ  W 
U=
1 λ W 
=
R d  m 2 K 
Le schiume polyiso della gamma ISOSTIF espanse a pentano, grazie anche alla struttura fine e
regolare delle celle che le compongono, sono materiali isolanti con conduttività termiche tra le più
basse del settore: 0,028 W/mK per gli spessori 20-70mm e 0,026 W/mK per gli spessori
80-120mm.
La norma europea di riferimento per le schiume di poliuretano espanso rigido è la UNI – EN 13165 la quale
regolamenta le modalità con cui ogni produttore deve dichiarare il valore di conduttività termica (λD) dei
materiali isolanti. Tale valore è rappresentativo delle performance termiche stabili del prodotto per la durata
di 25 anni di servizio e si ottiene mediante procedimenti di invecchiamento accelerato standardizzati ed
applicando un’analisi statistica basata sui controlli di produzione (interni ed esterni) annualmente sviluppati
dal produttore.
Fattore di resistenza al vapore acqueo (µ)
Le verifiche termoigrometriche di pareti o coperture attraverso diagramma di Glaser (o metodi simili)
permettono di individuare facilmente se vi possono essere criticità di condensa interstiziale in determinate
condizioni climatiche interne ed esterne all’abitazione (temperatura ed umidità relativa). Il fenomeno della
condensa interstiziale di vapor d’acqua è il principale responsabile della formazione di muffe sulle pareti e
del peggioramento delle performance termiche dell’intera struttura.
Ogni materiale che compone una parete o copertura ha una propria capacità di diffondere il vapore d’acqua
ed essa è tecnicamente espressa attraverso il fattore di resistenza al vapore acqueo (µ). Si tratta di una
grandezza adimensionale che esprime di quante volte è superiore la resistenza alla diffusione del vapor
d’acqua di un materiale rispetto ad uno strato d’aria di egual spessore.
In linea di principio, un materiale isolante a basso fattore di resistenza al vapor acqueo diffonderà molto
velocemente il vapor d’acqua (1-5), mentre un altro con fattore elevato (500-1000) costituirà praticamente da
barriera al vapore.
I pannelli della gamma ISOSTIF hanno fattori di resistenza alla diffusione di vapore acqueo variabili
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a seconda del tipo di rivestimento. La linea VERCOP (armatura di velo vetro) presenta un valore di
µ = 60÷80 mentre i pannelli COP e BIVERCOP (rivestimenti bitumati) hanno un µ = 100÷150.
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Il valore del fattore di resistenza alla diffusione del fattore acqueo del materiale isolante, unitamente allo
spessore di isolante scelto, sono indispensabili per la creazione del diagramma di Glaser in ambito di verifica
termoigrometrica dell’intera stratigrafia di parete o copertura. A seconda della criticità, il diagramma porterà a
dimensionare l’intera stratigrafia, il posizionamento dell’isolante ed eventualmente l’introduzione di barriere
al vapore scongiurando così l’eventualità di formazione di condensa interstiziale.
Reazione al fuoco
La norma europea UNI EN 13501-1 regolamenta la classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da
costruzione. La schiuma polyiso espansa a pentano offre notoriamente un’elevata resistenza al fuoco
poiché, a seguito dell’applicazione di una fiamma localizzata, anche persistente, la sua superficie carbonizza
per una profondità di pochi millimetri formando una crosta protettiva (“char”). Ne consegue un
danneggiamento circoscritto della schiuma, l’autoestinzione della fiamma e una sostanziale integrità del
materiale sotto la crosta. E’ questa una grande differenza rispetto agli altri isolanti di natura organica e alle
addirittura alle vecchie schiume in poliuretano.
Le diverse reazioni al fuoco degli elementi da costruzione sono state raggruppate in varie Euroclassi: A1 e
A2 (materiali incombustibili) e dalla B alla F (materiali combustibili con carattere crescente). I pannelli della
gamma ISOSTIF con schiuma polyiso hanno una reazione al fuoco che dipende dalla reazione dei differenti
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rivestimenti, rientrando in sé la schiuma in Euroclasse E. Così VERCOP con un’armatura di velo vetro è in
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Euroclasse E mentre COP e BIVERCOP rientrano in Euroclasse F per la presenza dei rivestimenti
bitumati completamente combustibili.
Resistenza alla compressione
La resistenza alla compressione degli isolanti per edilizia si misura tipicamente al 10% di deformazione (10%
dello spessore del pannello), valore al quale corrisponde ad una sostanziale plasticizzazione (snervamento)
dei primi stati superficiali del materiale e una risposta “a plateau” nella curva carico-deformazione.
Le schiume polyiso della gamma ISOSTIF permettono di raggiungere valori di resistenza a compressione
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dell’ordine dei 140÷160 KPa (1,4÷1,6 kg/cm ) largamente superiori ai sovraccarichi previsti negli edifici,
anche industriali, potendo così essere applicate in condizioni di assoluta sicurezza sotto pavimenti,
pendenze e manti pedonabili.
Stabilità dimensionale in specifiche condizioni di temperatura e umidità relativa
Di fondamentale importanza per un sistema isolante è la sua stabilità dimensionale a seguito di importanti
cambiamenti di temperatura (come quelli di una copertura parzialmente esposta al sole) oppure più
generalmente a fronte del cambiamento di stagione. Al fine di verificare quale sia il livello di stabilità
dimensionale del materiale isolante, la normativa prevede di misurare ritiro od espansione in differenti regimi
termici e di umidità relativa.
La gamma di isolanti ISOSTIF è severamente sottoposta periodicamente a misure di stabilità dimensionale a
–20°C e a +70°C al 90% U.R. registrando minime variazioni lungo i lati (tipicamente inferiori all’1%) e gli
spessori (generalmente sotto il 2%).