Depressione post partum: l`ULSS 17 fa “scuola” in Europa
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Depressione post partum: l`ULSS 17 fa “scuola” in Europa
17 partner salute Depressione post partum: l’ulss 17 fa “scuola” in Europa Il massimo esperto inglese in materia in visita a Este per scoprire la metodologia innovativa applicata dall’ULSS 17 per fronteggiare questa emergenza “nascosta” che ogni anno nella Bassa Padovana colpisce oltre 160 donne R ecentemente è arrivato fin dall’Inghilterra anche il prof. Ian Brockington, uno dei massimi esperti mondiali della depressione post-partum, per conoscere concretamente come l’Azienda ULSS 17 ha organizzato l’attività di prevenzione e assistenza per fare fronte al fenomeno della depressione post-partum, che rappresenta una vera e propria emergenza “nascosta”. I numeri, infatti, sono allarmanti: secondo la letteratura scientifica, nei paesi occidentali oltre il 10% delle neo-mamme soffre di questo disturbo, il che significa oltre 160 casi l’anno nella sola Bassa Padovana. Per fronteggiarla, l’Azienda ULSS 17 ha infatti fatto proprie le migliori pratiche cliniche internazionali (sviluppate proprio nel mondo anglosassone e in nord Europa) attivando all’interno dei Consultori Familiari una vera e propria task force multi-disciplinare che vede cooperare insieme l’intera UOC MIEEF (Maternità Infanzia Età Evolutiva Famiglia) il Dipartimento Materno Infantile e, per i casi più gravi, il Dipartimento di Psichiatria. Di qui la richiesta del prof. Ian Brockington, dell’Università di Birmingham, di poter incontrare gli operatori dell’ULSS 17 per uno scambio di esperien- Oltre il 10% delle neo-mamme soffre di questo disturbo: nella sola Bassa Padovana ogni anno sono oltre 160 i casi 12 aprile 2011 salute Il prof. Ian Brockington durante la sua visita ad Este ze, avvenuto prima di Natale in un incontro presso l’Accademia dell’Artigianato di Este. Quando si parla di depressione post-partum, la cosa più importante è innanzi tutto fare prevenzione, identificando i soggetti a rischio già durante la gravidanza: per questo motivo anche il personale ospedaliero dell’UOC Ostetricia e Ginecologia è stato formato in modo specifico e già durante i controlli di routine è prevista un’attenzione particolare ai sintomi psicologici, anche lievi, di questo disturbo. Molto importante, per la diagnosi precoce, sono anche i corsi di Accompagnamento alla Nascita organizzati dai Consultori Familiari della nostra Azienda ULSS, che nel 2010 sono stati 18 per un totale di circa 400 partecipanti, tra future mamme e futuri papà. Grazie a questi corsi ogni anno sono circa una cinquantina le donne identificate a rischio di depressione post-partum o che già soffrono di depressione che ricevono un’assistenza specifica. Attività di prevenzione di assoluto rilievo, che attualmente non trovano eguali nel resto d’Italia: non a caso in un recente Workshop Internazionale tenutosi a Milano le équipe dell’Università La Sapienza di Roma e dell’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli di Milano hanno chiesto di poter visitare la realtà di Este per conoscere l’organizzazione attivata. Anche i Consultori Familiari di Bergamo, Treviso e il servizio di Psicologia Clinica di Modena si sono messi in contatto per meglio conoscere le procedure di questa attività all’avanguardia offerta gratuitamente a tutta la popolazione dell’Azienda ULSS 17. Una volta effettuata la diagnosi, la presa in carico è 17 globale, frutto di un approccio multidisciplinare in grado di sostenere la donna in un momento naturale ma allo stesso tempo delicato psicologicamente, in quanto rappresenta un grande cambiamento. La depressione post-partum è una condizione emotiva che può manifestarsi nelle settimane e nei mesi dopo la nascita del bambino con vari sintomi: umore depresso, abbattimento, un forte senso autocritico e di inadeguatezza rispetto alle cure da rivolgere al bambino, ma anche sfiducia nel futuro e ansia. Un fenomeno che rispetto al passato è in aumento: un tempo le donne, fin da bambine, avevano una maggiore familiarità con la gravidanza e con la nascita di un figlio, perché si avevano numerosi fratellini o sorelline, ma anche perché c’erano rapporti più intensi con gli altri familiari, come zii e cugini grazie alla presenza delle famiglie allargate. Oggi invece il nucleo familiare è molto più isolato e spesso le donne affrontano la gravidanza senza avere mai avuto prima un’esperienza di cosa significhi partorire e accudire un neonato. La conseguenza, se il disturbo non viene identificato e curato, può essere grave: al di là dei casi estremi, che possono sfociare in tragedia se accompagnati da psicopatologie più gravi, gli effetti negativi possono essere tanti: non solo rapporti familiari in generale più difficili, ma anche psicopatologie e problemi comportamentali nel bambino, mentre nella madre può tramutarsi in una depressione cronica. Il consiglio, quindi, è quello di non sottovalutare eventuali sintomi e di rivolgersi con fiducia, senza timori, alle strutture socio-sanitarie del territorio come i Consultori Familiari, e soprattutto di aderire ai corsi di “Accompagnamento alla Nascita” organizzati dall’Azienda ULSS 17, attraverso i quali è possibile intervenire precocemente, con iniziative specialistiche coordinate, nelle situazioni a rischio di depressione e favorire un migliore benessere psico-fisico, sia delle madri che dei neonati. Dott. Pietro Grussu Responsabile del Consultorio Familiare di Este-Montagnana aprile 2011 13