Emma e i camerieri della tavola rotonda

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Emma e i camerieri della tavola rotonda
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rma guardava pensierosa il fumo uscire dalle grandi ciminiere
di Capital City. ll cielo era scuro e ricoperto di nuvoloni grigi . Era
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il 3015 e nella grande citta tutti avevano smesso di mangiare,
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si accontentavano di pastigtie insapori "Pasto Completo", o.d!l
per non perdere tempo a tavola e lavorare più a lungo.
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Erano state inventate da un grande scienziato, un po' d
scorbutico e molto solo che credeva che i pasti
fossero solo una grande perdita di tempo, ..l§
,-*_v_\dato che non aveva mai nessuno con
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cui condividerli. Così, dopo
mesi di studi e ricerche,
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riuscì a produrle.
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Att'ini=lo tutti ne erano entusiasti per il fatto
che non avrebbero più dovuto cucinare, ofldare a far la spesa, comprare tavolo, sedie,
posate, cucina e non dover perdere tanto
tempo a tavola. lnoltre, inizialmente, le pastiglie costavano molto poco, meno di un intero
pranzo e avevano anche un buon sapore; appena te ne mettevi una in bocca, sentivi tutto
il gusto dei cibi deliziosi che quelle pastiglie
sostituivano.
ta
[,]n giorno Emma, una ragazzina castana di
dodici anni molto curiosa e intelligente, stava
giocando felicemente a pallavolo con il suo
amico Axel nel prato davanti a casa. I due
amicinon avevano maiconosciuto ilcibo, non
ne avevano mai nemmeno sentito parlare,
perché era vietato, figuriamoci se ne avevano
mai sentito l'odore o, addirittura, il sapore.
fotentre giocavano, sentirono un delizioso
profumino provenire dalla porta di una can-
che tina lì vicino; presi dalla curiosità decisero di
le sue pastiglie avevano un grande successo entrare e, dopo qualche passo, caddero in
e tutti le compravano, alzò molto il prezzo e una botola nascosta nel pavimento.
decise, per spendere meno, di togliere tutto il
sapore. Pian piano divenne molto ricco e la- SranOo aprirono gli occhi, si ritrovarono in
sciò i suoi studi e le sue ricerche per gestire un posto che, per quanto meraviglioso, era
una grande fabbrica di pastiglie.
loro completamente ignoto: un ristorante.
[" oi, dato che lo scienziato si accorse
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n"n," lo elesse persino sindaco di Capi-
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ragazzi si guardarono intorno pieni di stutal City. Però, dopo qualche anno, le persone pore e meraviglia, dinanzia quella grande sala
iniziarono a stancarsi: rivolevano il buon sa- con uno splendido enorme tavolo di cristallo
pore del cibo, il suo invitante odorino, i grandi rotondo, ricoperto da una bellissima tovaglia
pranzi con i parenti la domenica, le cene in rossa con ricami d'oro. Sul tavolo erano appizzeria con gli amici il sabato sera. Ormai, poggiati bellissimi oggetti d'argento, Ie posanelle chiese non si poteva neanche più man- te, e sui piatti non c'erano le solite pastiglie
giare l'ostia!
insapori, ma cibi deliziosi dal profumino invitante.
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incominciò a protestare perché non
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voleva più le pastiglie, ma il sindaco Lucius, Srrnqr" svolazzavano piccoli camerieri
che non voleva perdere tutto il suo potere, i molto eleganti, con un buffo taglio di capelli
soldi e la fabbrica, decise di punire con la ga- e dotati di piccole alucce dorate: i Camerieri
lera chiunque avesse provato a mangiare del della Tavola Rotonda.
cibo nella sua città.
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Ou" amici, ancora pieni distupore gli chie-
le guardie arrivarono al ristorante,
sero: "Chi siete voi? Cos'è questo posto? awisarono subito Lucius che, alla notizia, si
Cos'è quella sostanza tanto invitante sui piat- infuriò tantissimo.
ti? E perché c'è quel grosso tavolo al centro
della sala? I piccoli omini parlarono dei risto- ArrestO tutti quelli che si trovavano lì in quel
ranti, dei camerieri e dei cuochie dicome loro momento: le persone sedute al tavolo, i Casi erano ribellati al divieto del cibo e alle pa- valieri della Tavola Rotonda, i cuochi e anche
stiglie. Spiegarono che in quella grossa tavola Axel. Per fortuna Emma non era lì in quel morotonda si riunivano tutti i giorni per mangiare mento, altrimenti avrebbero arrestato anche
insieme, giocare, ridere e scherzare in com- lei.
pagnia. Poi li invitarono a sedersi e a pranzare con loro. I ragazzi si divertirono tantissimo Lr"ir. incaricò le sue guardie di imprigionae, quando tornarono a casa, raccontarono ad re tutti nelle sue prigioni sotterranee segrete,
amici e parenti della loro incredibile awentu- dove nessuno avrebbe potuto trovarli.
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P"r. fortuna, uno dei Camerieri della
Tavola Fìotonda era abbastanza piccolo da passare in mezzo alle sbarre e andò ad awisare
Emma dell'accaduto. Emma era molto impaurita all'idea che potesse essere arrestata
anche lei, però, dato che il suo amico Axel era
in pericolo, doveva aiutarlo; perciò si fece co&t" rn giorno Lucius su accorse che uno dei raggio e pianificò un buon piano di battaglia.
suoi servitori aveva qualcosa di molto strano, Radunò tutti gli abitanti della città, spiegò loro
qualcosa che non si vedeva più da tempo: il suo piano e si awiò verso le prigioni segresul labbro superiore aveva un grande baffo di te di cui Rufus, il piccolo Cameriere, le aveva
cioccolato. Si rese conto che c'era qualcosa rivelato la posizione.
che non andava e incaricò una delle sue guardie di seguirlo di nascosto.
f(utrs, che era molto sveglio, aveva anche
Nei giorni seguenti, tornarono
spesso al ripoftando
storante,
sempre nuova gente e facendo riscoprire alle persone ilcibo. Tutti erano felici di poter ricominciare a mangiare e di
farlo in compagnia e tutto sembrava perfetto.
memorizzato la combinazione che si doveva
inserire all'entrata della prigione per non far
scattare I'allarme ed entrare con discrezione.
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Lucius si rese conto che il
cibo non è una cosa da evitare,
ma una cosa daapprezzare, da
condividere insieme, perché il
cibo è vita.
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volta dentro, si misero a cercare da tutte le parti le chiavi per aprire la cella dei loro
amici. Passò mezz'ora, ma ancora niente. Poi
capirono che non c'erano delle chiavi, ma per
aprire le celle si doveva inserire una parola
d'ordine. Pensarono che la parola doveva essere qualcosa di cui Lucius aveva bisogno; alcuni suggerirono pastiglie, altri ricchezza, allri
ancora successo, tama, potere. Ma nessuna
era giusta. Poi, Emma penso che la cosa di
cui Lucius aveva più bisogno e per la cui assenza aveva inventato le pastiglie era la famiglia. Provarono a dire la parola ad alta voce e
le porte delle celle si aprirono. Liberarono tutti
quelli imprigionati e si diressero insieme verso
il salone principale in cui il sindaco teneva le
riunioni. Quando entrarono, trovarono Lucius
che dormicchiava su una sedia al lato della
stanza. Lo legarono, lo svegliarono, Io portarono al ristorante, e lo costrinsero a pranzare
con loro.
All'ini=io si rifiutò, perché non voleva ricominciare a mangiare e distruggere la sua fabbrica di pastiglie, ma poi, quando capì che
non aveva scelta, si lasciò andare e iniziò a
mangiare.
Durante il pranzo risero, scherzarono, chiacchierarono e si divertirono come non mai.
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Da qret giorno la gente della città ricominciò
a mangiare il cibo e le fabbriche di pastiglie
vennero distrutte.
Ancne se nessuno lo avrebbe mai immaginato, Lucius divenne uno dei cuochi più bravi
del mondo!
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classe è stato svolto un ampio lavoro
sulla fiaba (struttura e suo valore nella tradizione dei popoli per trasmettere ai piu
giovani ciò che avevano di piit caro e significativo); inoltre è stata proposta ai ragazzi una riflessione sull'importanza del cibo
come dono buono per l'uomo: nutrimento,
elemento di incontro tra culture,'occasione
di condivisione e di festa. A conclusione
del lavoro ai ragazzi è stata proposta l'ipo'
tesi di realizzare una fiaba per il concorso
dell'Expo, ed è stata accolta da loro con
entusiasmo.