FENOMENO DI RAYNAUD Alterazione del microcircolo descritto nel
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FENOMENO DI RAYNAUD Alterazione del microcircolo descritto nel
FENOMENO DI RAYNAUD Alterazione del microcircolo descritto nel 19° secolo da Marice Raynaud, anche chiamato “French tricolor”. E' dovuto ad un' alterazione vascolare nel microcircolo, caratterizzato in pratica da una modificazione del colorito della cute, sopratutto delle dita di mani e piedi, con una fase di pallore (colore bianco), seguita da una fase di cianosi (colore blu) e poi da una fase di riperfusione (colore rosso). In generale tale condizione colpisce circa il 515% della popolazione. L’età media di insorgenza delle forme primitive è nell'adolescenza (10-20aa), mentre le secondarie prediligono gli adulti (30-40aa). È più colpito il sesso femminile. Si possono distinguere due forme: 1)-Primitiva, corrispondente a circa l'80% dei casi, è caratterizzata dall' assenza di anomalie capillaroscopiche, negatività degli anticorpi autoimmunitari (es ANA) e degli indici di flogisi (es. VES), assenza di complicazioni cutanee (es. ulcere, necrosi o gangrena acrale), normale polso periferico. 2)-Secondaria, circa il 15-20% dei casi circa, è associata con sintomi/segni di malattie sistemiche, anomalie capillaroscopiche, presenza di anticorpi autoimmunitari, alterazione di organi interni. Gli episodi sono di solito intensi, dolorosi ed asimmetrici. Di solito nella forma primitiva vi è familiarità. Secondo autorevoli autori (es LeRoy e Medsger) se una causa clinica scatenante non si manifesta nei primi due anni dall'esordio, questo può considerarsi con alta probabilità un quadro primitivo. Il corretto tono vascolare è mantenuto dall’interazione del tessuto di rivestimento Approccio al F. di Raynaud / 15.06.10 vascolare (l’endotelio) con le terminazioni nervose (sinapsi postgangliari), tramite le azioni di vari agenti biologici di provenienza circolatoria (sinaptica o endoteliale): -Alcuni neurotrasmettitori agiscono sulle pareti di vasi (es cellule muscolari lisce) causando vasodilatazione (es. il CGRP), mentre altri vasocostrizione (es norepinefrina, neuropeptide y, somatostatina); altri agiscono indirettamente tramite la mediazione dell’endotelio per ottenere vasodilatazione (es acetilcolina, neurokinina A, VIP, sostanza P). -L’endotelio rilascia vari agenti biologici con attività rilassante (es. l'ossido nitrico, CO, prostaciclina, neuropeptidi), e sostanze ad azione costringente (es. ATP, angiotensina II, endotelina, eicosanoidi). -Nel circolo altre sostanze variamente rilasciate (es. istamina, serotonina, trombina, ADP, vasopressina, stress fisico) possono interagire con l’endotelio per stimolarlo a liberare tali mediatori. Tali complessa interazione tra endotelio, sinapsi, piastrine, determina la corretta regolazione del tono vasomotore. Nel f. di Raynaud primitivo si considera la disfunzione di una parte del sistema nervoso (es. del sistema autonomico, infatti alcuni AA hanno evidenziato un’eccessiva sensibilità dei recettori alfa-2 adrenergici e conseguente vasocostrizione). Altri AA pensano principalmente ad uno squilibrio tra neuromediatori costringenti (neuropeptide Y, il più potente vasocostrittore conosciuto) su quelli rilassanti (in particolare le fibre del CGRP). L’altra corrente fisiopatologica considera che i continui danni da ripefusione e concomitante stress ossidativo, per aumento dei radicali dell’O2, danneggino l’endotelio caudando infine una risposta autoimmune. In particolare il f. di Raynaud è caratterizzato da tre fasi cliniche: 1 1)-Vasospasmo, le dita di mani, di piedi, il naso, le orecchie, la punta della lingua possono divenire improvvisiamente bianche e fredde. Di solito inizia alla regione distale di uno o più dita e procede prossimalmente, estendendosi simmetricamente a tutte le dita di entrambe le mani. 2)-anossia, la ridotta perfusione causa la cianosi con un colorito che passa dal bianco al blu scuro, spesso si manifestano parestesie (es. sensazione di formicolio). 3)-riperfusione, improvvisamente le dita divengono rosse, calde e dolenti mentre le parestesie scompaiono. A volte, una delle fasi è così corta, che diviene impossibile apprezzarla e il paziente non la descrive. Inoltre, soprattutto nelle forme secondarie, le tre fasi possono essere modificate dal decorso clinico, con la possibilità che si osservi solo un colorito cronicamente (pallido/blu/rossastro). Secondo autorevoli autori (es Wigley) per fare diagnosi il paziente deve riferire ipersensibilità al freddo, con un episodio di pallore e/o cianosi alla parte distale delle dita. Vari studi spesso contraddittoriamente, descrivono anche il f di Raynaud del microcircolo di organi interni quali cuore, reni, polmone e cervello. La presenza di tali patologia induce ad un’attenta anamnesi familiare e personale di segni o sintomi da connettivite (vedi articolo). Per esempio sono indice predittivo di “Sclerodermia” l’edema digitale, le anomalie capillaroscopiche ed immunologiche (es. anticentromero), l'alterazione della funzione esofagea (es tonometria esofagea) e della funzionalità respiratoria. L’utilità della capillaroscopia, per la valutazione morfologica del microcircolo (vedi articolo), è universalmente riconosciuta, avendo dimostrato una sensibilità del 100% nel riconoscimento di pazienti affetti da forme secondarie. E' noto il ruolo prognostico di questa tecnica nel descrivere le caratteristiche del “pattern sclerodermico”. Segnaliamo alcuni casi interessanti di f di Approccio al F. di Raynaud / 15.06.10 Raynaud secondario descritto in artrite reumatoide, artrosi, amputazione digitale, sindrome del tunnel carpale, associato all’uso di alcuni farmaci (es beta-bloccanti non selettivi, IFN-alfa, bleomicina, cisplatino), alcuni tumori es (carcinoma del colon edovarico), miscellanea (es fibromialgia, colon irritabile, infezione da H. pylori, nevrosi). Autorevoli autori (es Merkel et al) hanno suggerito di utilizzare delle scale clinimetriche VAS (vedi articolo) per descrivere la frequenza, la durata, la severità del processo e quindi migliorare il follow-up clinico-terapeutico dei pazienti. La terapia della forma primitiva inizia nell’evitare l’esposizione al freddo, al fumo, alla caffeina, a farmaci che alterino la vasomotricità (es beta-bloccanti, simpaticomimetici, clonidina, ergotamina, agonisti serotoninergici). Ai fini teraputici si distinguono vari gradi di malattia: 1)-lieve, senza ulcere, beneficiano di farmaci antipertensivi quali in primis i calcio antagonisti (es. nifedipina) seguiti in seconda scelta dagli ACE-I (es. enalapril) oppure antagonisti recettoriali dell’angiotensina-II (es. losartan). Se questi non risultassero efficaci autorevoli autori (es. Wigley et al) usano pomate o cerotti di sostanze vasodilatatrici (es nitroglicerina al 2% da usare sul dorso delle dita o in alternativa nitrate-patch) oppure altri prediligono terapie infusionali con farmaci “specificamente vasodilatatori” (vedi oltre). Fra i farmaci da ricordare citiamo ancora: gli anti alfa-2-recettore che possono essere aggiunti ai precedenti antipertensivi; la prazosina, il più efficace della famiglia dei simpaticolitici antialfa-1, che tuttavia perdono efficacia nell’uso prolungato. In generale i suddetti farmaci sono più efficaci nelle forme primitive. Inoltre se manca la risposta alla nifedipia difficilmente potrà esserci con l'uso di altri vasodilatatori, anche se associati, per cui occorre shiftare a terapie più complesse. 2)-Moderata, con presenza di ulcere, ma senza gangrena, alla terapia precedente occorre 2 aggiungere una terapia topica con antibiotici, analgesici non narcotici, aspirina per evitare trombosi (oppure ticlopidina o clopidogrel), eventuale infusioni di farmaci “specificamente vasodilatatori” (vedi oltre). 3)-Severa con gangrena o amputazione, alle terapie precedenti occorre aggiungere trombolitici in caso di occlusione vascolare acuta (es. trombosi/embolia), farmaci specificamente vasodalatatori quali i derivati della prostaciclina (es iloprost) e/o gli antagonisti dell’endotelina-1 (es bosentan). Approccio al F. di Raynaud / 15.06.10 E' inoltre possibile praticare una simpaticolisi farmacologica (es lidocaina o bupivacaina) per valutare l’effetto sul vasospasmo e concomitantemente continuare la terapia vasodilatante; in caso di risposta positiva si propone la simpaticectomia chirurgica. Infine l' amputazione digitale nei casi non responsivi. Dr Domenico Malesci Specialista in Reumatologia, Dottore di Ricerca in Immunologia Clinica 3