Piccole luci 2008-03 - Monastero Domenicano

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Piccole luci 2008-03 - Monastero Domenicano
Sped. Abb. Postale .art.2 comma 20C Legge 662/1996 Filiale E.P. 52100 Arezzo aut. Nr. 934 del 6/10/1997
MONASTERO DOMENICANO
“S. MARIA DELLA NEVE”
piccole luci
Sommario
La gioia e la fatica di vivere la
Parola
3
Una novena di anni
4
Ha voluto solo ciò che è gradito a
Dio
7
L’albero continua a portare
frutto 10
Flash
12
Come leggere la Sacra Scrittura
13
Un sì che dura da 50 anni
18
Solo “grazie”
20
Notizie dal Monastero
24
P.zza Landino, 25
52015 Pratovecchio - Ar
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A. Spingardi
Anno XIX - n 3 settembre - dicembre 2008
Periodico quadrimestrale stampato da:
Arti Grafiche Cianferoni
Sped.Abb.P.art.2 comma 20C Legge 662/1996 Filiale E.P.
52100 Arezzo aut. Nr. 934 del 6/10/1997
2 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
La gioia e la fatica
di vivere la Parola
È
risaputo che in prossimità delle feste natalizie tutti ci sentiamo più buoni e
cerchiamo di compiere gesti buoni. Molte persone compiono gesti buoni
con noi e noi li compiamo verso altre persone. Così, come spesso ci capita di
fare, anche nella penultima settimana di Avvento, in cui ci stavamo preparando
con fervore spirituale al S. Natale, abbiamo distribuito capottini, magliocini,
qualcosa da mangiare. Non un’elemosina, ma un gesto buono, di solidarietà
verso coloro che potevano aver bisogno di non sentirsi stranieri e soli, ma di
sentirsi nostri fratelli di sentirsi amati. Donare qualcosa arreca sempre una
grande gioia e acquieta la nostra coscienza. Anche noi però in quei giorni
abbiamo ricevuto un grande dono: una bottiglia d’olio guadagnato con poche
ore di lavoro occasionale alla raccolta delle olive. Che cos’é una bottiglia d’olio?
Per noi é stata una lezione. Riconoscenti e commosse abbiamo rammentato
quel brano di Vangelo che dice: “ Poichè tutti hanno dato del loro superfluo,
essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva. Ha gettato
nel tesoro più di tutti gli altri” (Mc 12, 41-44). Coloro che noi consideriamo
“i poveri” sono le persone che hanno ancora il senso della gratitudine, pronte
sempre a condividere il poco che hanno.
Ma non é finita. Qualche giorno dopo abbiamo fatto, come ogni mese,0 la
“Veglia di S. Maria della Neve”. Abbiamo pregato con la gente, meditato
la Parola di Dio, cantato, adorato l’Eucarestia. Al termine, verso le 22,30, si
presenta in chiesa il barbone Luigi di nostra conoscenza, poichè bussa spesso
alla porta del monastero. Quella sera però era troppo tardi e puzzava da far
paura. Lui non aveva dove dormire e fuori faceva un freddo glaciale. In un primo
momento gli feci la predichina dicendogli che non era quella l’ora di presentarsi
al monastero. Gli dissi che non sapevo dove alloggiarlo con quella puzza che
aveva addosso.
Lui mi ascoltava ripetendo: “Hai ragione, hai ragione.”
Intanto la gente uscì di chiesa per tornarsene ognuna alle proprie case e anche
noi non vedevamo l’ora di andare a letto per scaldarci.
E lui?
Ci guardammo in faccia fra noi poche sorelle rimaste a sistemare la chiesa e
senza parlare ci siamo date uno sguardo d’intesa. Il barbone Luigi ha avuto la
chiave per andare a farsi una doccia calda e a dormire in un letto.
E IL VERBO SI FECE CARNE E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI!
Mp
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Una novena di anni - Una novena di anni - Una novena di anni - U
2016 - GIUBILEO DELLA FONDAZIONE
DELL’ORDINE DEI PREDICATORI
“Guai a noi se non predi
Cari fratelli e sorelle in San pressante quest’anno, al crocevia
Domenico e Santa Caterina,
di diversi percorsi nella vita della
“In principio era il Verbo e il Verbo Chiesa e dell’Ordine. In primo luogo,
era presso Dio e il Verbo era Dio. [...] celebriamo e rendiamo grazie per il
E il Verbo si fece carne e venne ad recente Sinodo sulla Parola di Dio,
abitare in mezzo a noi “(Gv 1, 1-14)
il cui svolgimento ha avuto luogo in
Nelle Scritture, pochi testi un altro contesto di grazia e di verità:
colgono lo spirito del tempo di
l’anno paolino, dedicato al grande
Avvento e di Natale meglio del
apostolo delle Genti, San Paolo.
Prologo del Vangelo di Giovanni.
Questi due eventi, poi, coincidono
In poche parole, l’evangelista ci
con il proseguimento del nostro
invita alla pienezza del mistero
pellegrinaggio giubilare domenicano,
dell’Incarnazione. Non si tratta
che culminerà nel 2016 con le
di uno spettacolo da guardare da
lontano perché, come dice il testo, celebrazioni dell’ottavo centenario
il Verbo è venuto ad abitare “in della conferma dell’Ordine da parte
mezzo a noi” come uno di noi. Alla del Papa Onorio III.
Anche per Domenico la Parola
fine della XII Assemblea Generale
Ordinaria del Sinodo dei Vescovi di Dio era presente “all’inizio”
sulla “PAROLA DI DIO NELLA VITA del miracolo che ha dato alla luce
E NELLA MISSIONE DELLA CHIESA”, l’Ordine dei Predicatori. Tutta la sua
i delegati sinodali hanno scritto nel vita, vissuta in intima unione con
loro messaggio: “Nell’originale greco, la Parola, ci invita ad un’ascolto
ci sono tre parole fondamentali: contemplativo profondo della
Logos, sarx, eghéneto, ‘Il Verbo
/ la Parola / si fece carne’.
E’ qui il culmine, non solo
di questo gioiello poetico e
teologico che è il prologo del
Vangelo di Giovanni (1, 14),
ma anche il cuore stesso della
fede cristiana” (II, n. 4).
La nascita del Verbo /
della parola “in mezzo a noi” Autore contemporaneo,
riveste un’urgenza ancora più San Domenico riconduce l’albergatore alla salvezza
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Una novena di anni - Una novena di anni - Una novena di anni - Una
i cassimo il Vangelo!”
(1 Cor 9,16)
Parola e ad un impegno coraggioso
per predicarla al mondo oggi. Nel
Dialogo della nostra sorella Caterina
da Siena, si legge: “[Domenico]
apparve al mondo soprattutto come
un apostolo, tanto erano potenti la
verità e la luminosità con cui seminò
la mia parola, dissipò le tenebre
e diffuse la luce” (n° 158). Questo
Verbo fatto carne, questa Parola che
brucia nel cuore di Domenico era la
stessa che ha predicato con zelo così
ardente, infiammando il mondo con
l’amore e la tenera misericordia di
Cristo.
Il Beato Domenico aveva una
sete ardente della salvezza delle
anime, di cui era un apostolo
incomparabile. Era talmente
fervoroso nella predicazione che
esortava e obbligava i frati ad
annunciare la Parola di Dio di giorno
e di notte, nelle chiese e nelle case,
per i campi e sulle strade - in una
parola - dappertutto, e a non parlare
mai se non di Dio.
Sua Santità il papa Benedetto XVI
ci ha ricordato in apertura del Sinodo:
“... è importante che ogni credente ed
ogni comunità entri in una crescente
intimità con [la Parola di Dio]. [...]
Nutrirsi della Parola di Dio è per
[la Chiesa], il primo e fondamentale
dovere”. Di conseguenza, nel nostro
pellegrinaggio giubilare, che ha avuto
inizio con la celebrazione del 800.
mo anniversario della fondazione
della comunità di Prouilhe, l’intera
famiglia domenicana è invitata a
concentrarsi sul tema: “In principio
era il Verbo: Domenico, predicatore
della Grazia”. Con questo tema, ci
impegniamo a sederci accanto a
Domenico ai piedi di Cristo e, con
lui, a “nutrirci della Parola di Dio”.
È questa eredità di Grazia
che noi tutti condividiamo, frati,
claustrali, suore di vita attiva, laici,
giovani e vecchi, ricchi e poveri. E
sappiamo che, una volta alimentati
dalla Parola, si dovrà accogliere
l’altra grande sfida che dovette
affrontare San Paolo, e che si trova
in qualche maniera riassunto nel
suo grido apostolico: “Guai a me,
se non predicassi il Vangelo!” (1 Cor
9, 16). Così, seguendo l’esempio di
Domenico, e facendo nostro il grido
di San Paolo, noi lo adottiamo come
filo conduttore per tutta la durata di
questi anni di pellegrinaggio fino
alla celebrazione del Giubileo del
2016. Per fare questo, riconosciamo
che una modifica è necessaria,
essenziale: in quanto Domenicani,
possiamo restare fedeli alla nostra
vocazione solo se lanciamo questo
grido come comunità:
2008 settembre - dicembre | numero 3| 5
na novena di anni - Una novena di anni - Una novena di anni - Una
“GUAI A NOI, SE NON
PREDICASSIMO IL VANGELO!”
Queste parole di S. Paolo sono,
come ha detto Benedetto XVI nel suo
messaggio di apertura del Sinodo,
“un grido che per ogni cristiano
diventa un insistente invito a mettersi
al servizio di Cristo”. Anche noi
prendiamo a cuore queste parole,
riconoscendo in esse il Vangelo
stesso che ha sollecitato la missione
della predicazione del nostro Santo
Padre Domenico; portando con se
dappertutto nei suoi viaggi il Vangelo
di San Matteo e le Lettere di S. Paolo,
Domenico è diventato veramente
“predicatore della grazia”. Ogni
volta che cantiamo O Lumen, noi
invochiamo Domenico con questo
titolo: Prædicator Gratiae, perché è
lui, il predicatore, il discepolo della
Parola, che promette di camminare
accanto a noi e di rigenerare in noi
l’abbondanza gratuita del Verbo che era certamente presente quando
i primi semi della Santa Predicazione
furono seminati nel terreno fertile
del sud Europa. Possa Domenico
riunirci e radunarci come famiglia
intorno alla Parola e donarci un
cuore contemplativo, obbediente,
determinato a rispondere con libertà
alle sfide attuali del Vangelo.
Infine, mentre camminiamo in
questo tempo di Avvento verso la
contemplazione del Verbo fatto
carne, sotto il cielo notturno di
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Betlemme, desidero aggiungere
qui, in maniera più personale, i
miei migliori auguri per un santo e
gioioso Natale a ciascun membro
della famiglia domenicana nel
mondo. Betlemme - “la casa del
pane” - ci ricorda due importanti
fatti. In primo luogo, il Verbo
incarnato, è venuto per farsi nostro
cibo. Nutriamoci alla sua tavola di
misericordia e di compassione, ogni
giorno del nuovo anno. In secondo
luogo, in un mondo che lotta ancora
contro la fame e subisce il continuo
flagello della guerra, rivolgiamoci
nuovamente a Cristo, perché “le sue
parole proclamano la giustizia, danno
coraggio agli infelici, e accordano il
perdono ai peccatori “(Messaggio del
Sinodo, IV, n. 13 ). Che le sue parole
diventino le nostre parole perché
anche noi possiamo annunciare il
Vangelo della pace in Suo nome!
Fratelli e sorelle, camminiamo
insieme in questo pellegrinaggio
della fede, come famiglia,
incoraggiandoci a vicenda nel
cammino. Ci aiuti lo Spirito Santo
a camminare nella speranza, e San
Domenico ci benedica e ci consigli
per essere fedeli alla meravigliosa
eredità che ci ha lasciato.
Vostro fratello in San Domenico,
predicatore della grazia
fr. Carlos A. Azpiroz Costa op
Maestro dell’Ordine
H A V O L U TO S O L O C I Ó
C H E è G R A D I TO A D I O …
Da sempre si sono distinti
gruppi di persone che hanno
vinto un premio con la bicicletta,
col pallone, con l’atletica o
altri giochi.Non possiamo non
riconoscere il valore dimostrato
da altri che hanno lanciato alto
il primato della santità, esercitato
non per ottenere alti “evviva” sulla
terra, ma riconoscimenti risonanti
soltanto nel più alto dei Cieli,
nell’arena celeste ove i Grandi
rendeno lode a Dio ,che tiene in
serbo per i Suoi che vinsero le
battaglie della santità o premi
eterni, eterne ricompense!
Ogni tempo, ogni secolo, può
segnalare i suoi Santi, le sue Sante,
che possono gridare al mondo
intero che Dio premia con ciò che
é celeste ed eterno quello che é
stato a Lui offerto con gioia, con
fatica, con perseveranza.
Oggi siamo riconoscenti a
quanti, nella nostra famiglia
religiosa, hanno illustrato qualche
secolo con esempi di vita generosa,
donando tutto alla gloria di Dio
che sa lautamente premiare quanti
hanno impiegato i loro talenti al
suo servizio.
In “casa nostra” siamo felici
di venerare il nostro S. Padre
Domenico, fondatore del nostro
Ordine, e con lui la sua mamma,
2008 settembre - dicembre | numero 3| 7
Te r z o m a e s t r o g e n e r a l e d e i D o m e n i c a n i
la beata Giovanna d’Aza, e il
fratello beato Mamès. A questi
segue un bravo giovane, rampollo
della nobile famiglia Capuana dei
Delle Vigne, che dalla famiglia
fu inviato a Bologna a studiare
Diritto Canonico nel 1345-48. Il
Padrone della messe, però, l’aveva
già fatto Suo e così, Raimondo
Delle Vigne - questo é il suo nome
- si trovò quasi subito ad essere
figlio di S. Domenico, entrando
nel convento domenicano di
Orvieto.
Nel 1363 fu nominato
Direttore spirituale del monastero
delle monache domenicane di
Montepulciano, della cui santa
priora egli redisse una vita,
ricordando anche i miracoli da
essa compiuti. Dal 1367 al 1370
Raimondo é priore nel Convento
di S. Maria sopra Minerva in
Roma, ma nel 1373 venne
trasferito a Firenze.
Fu nel 1374, durante il
Capitolo Generale dell’Ordine,
ch e g l i ve n n e a f f i d a t a l a
Direzione spirituale di S. Caterina
da Siena, che in lui riconobbe
il Confessore che Maria SS.ma
le aveva promesso in visione.
Nel 1378 dopo lo scoppio del
grande Scisma, padre Raimondo
fu incaricato della predicazione
contro gli scismatici.
8 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
S. Caterina, alla vigilia di
sua morte, gli profetizzò la sua
elezione a Maestro Generale
dell’Ordine, il che avvenne nel
Capitolo generale del 1380.
Il Papa Urbano VI° gli affidò
delicati incarichi in Boemia e Papa
Bonifacio IX in Sicilia. Fu ancora
lui, Padre Raimondo, Maestro
dell’Ordine, a promuovere la
Riforma dell’Ordine stesso. In
tale impresa combattè per vincere
la decadenza in cui l’Ordine era
caduto. Questa sua opera gli
meritò il titolo di II° fondatore. In
tali imprese spese gli ultimi anni
della sua vita.
Morì il 5 ottobre 1399 in
concetto di santità.
Il suo culto fu confermato nel
1899 da Papa Leone XIII.
Ecco, così si comportano
i santi. Quello che hanno
compiuto per amore di Dio, resta
nel tempo.
Per questo si incoronano:
quanto hanno fanno é stato da
Lui voluto ed é ciò che li ha resi
pienamente felici!
Md. M. Rosaria op
(Dal messaggio del Maestro dell’Ordine)
2008 settembre - dicembre | numero 3| 9
Capo d’accusa: ha aiutato gli ebrei - Capo d’accusa: ha aiutato gli
L’albero continua a portare frutto…
Non sappiamo se è un pregio o
un difetto di noi domenicani quello
di parlare troppo poco dei nostri
confratelli e consorelle che nella
vita si sono distinti per l’esercizio
delle virtù e per le opere compiute.
Ma, come avranno notato i nostri
amici lettori, da qualche numero in
qua abbiamo presentato una sintesi
della vita di alcuni
nostri domenicani
che hanno onorato la
Chiesa e l’Ordine con
la loro vita santa.
È il turno di Padre
Giuseppe Girotti, frate
domenicano che il 1
aprile del 1945 morì
a Dachau, martire
della carità.
Padre Giuseppe
nasce ad Alba (Cn)
il 19 luglio 1905
da umile famiglia.
Manifestando la sua
inclinazione verso le
cose sante, a tredici anni entra nel
seminario dei domenicani di Chieri
(To), tutt’ora sede del noviziato
dei giovani che aspirano alla vita
religiosa domanicana. Nel 1923
emette la professione religiosa
nell’Ordine e il 3 agosto 1930
viene ordinato sacerdote. Come si
può notare, questo giovane supera
10 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
senza tentennamenti le tappe della
formazione fino ad arrivare all’età
di soli 25 anni ad essere frate
domenicano e sacerdote.
Di lui si dice che fu brillante negli
studi tanto che si specializzò presso
l’università Pontificia Angelicum
(Università del nostro Ordine) a Roma
e poi a L’Ecole Biblique, Università
di Gerusalemme. A
studi terminati, inizia
per Padre Girotti la
sua carriera di biblista
e teologo apprezzato.
Insegnerà presso il
Seminario teologico
domenicano a
Torino e il Collegio
dei Missionari
della Consolata.
Ma l’insegnare non
esaurisce quel suo
essere proteso verso
gli altri per cui lo
troviamo impegnato
anche in varie opere
caritative, specialmente presso
l’Ospizio dei Poveri Vecchi.
L’indole di Padre Girotti é schietta
e gioviale. ha una personalità assai
indipendente e anticonformista
così da trovarsi in contrasto sia
con le autorità fasciste che con
i superiori , perché sospettato
di modernismo. Queste accuse
ebrei
- Capo d’accusa: ha aiutato gli ebrei -Capo d’accusa: ha aiu
Padre Giuseppe Girotti
lo portano alla sospensione
dell’insegnamento presso il
Seminario e all’allontanamento dalla
casa di formazione.
Dopo l’8 settembre del 1943,
che molti italiani di età matura
ricorderanno, con l’occupazione
tedesca e la nascita della Repubblica
Sociale Italiana, Padre Girotti,
all’insaputa dei superiori, diventa
il centro di una vasta rete di aiuti
a favore dei partigiani e degli ebrei
perseguitati, aiutando molti di
loro a trovare nascondigli sicuri e
documenti di identità falsi al fine di
salvare loro la vita.
Per queste sue attività di
antifascista e antinazista viene
arrestato il 29 agosto 1944 e
rinchiuso nelle carceri Nuove di
Torino. Nel consunto libro delle
Messe conservato nell’archivio del
convento di S. Domenico di Torino
si trova, infatti, scritta una postilla:
“in questo giorno il P. Girotti venne
incarcerato per denuncia di un
poliziotto italiano fatta ai tedeschi”.
Viene poi trasferito a Milano ,
nelle carceri di S. Vittore e, infine,
a Bolzano. Il 5 ottobre 1944 viene
trasferito in Germania, nel campo
di sterminio di Dachau, dove viene
ucciso il 1 aprile 1945, giorno di
Pasqua.
Un testimone racconta: “Della
attività assistenziale del frate si era
avuto sentore in convento. Lui, parco
di cibo, usciva spesso da refettorio
nascondendo nel risvolto della
tonaca frutta o altri viveri. Colto in
fragrante, rassicurava concisamente i
confratelli: “È solo per la carità”.
Anche i compagni di prigionia
di Dachau attestano: “Padre Girotti
non lesina conforto, fino a privarsi
della sua scarsa razione di cibo.” Ma,
in quest’inferno di disperazione, egli
diede sfogo all’amore viscerale per
la Parola di Dio, compresa e tradotta
in tutta la sua efficacia vivificante.
Fedele alla vocazione domenicana,
continuò così la sua “predicazione”
commentando ogni giorno (grazie
alla tenace memoria) qualche brano
del Libro Santo quale aveva dedicato
la sua giovinezza. Avvolta nel mistero
rimane la sua morte: carcinoma al
fegato e poi, forse, iniezione letale.
Il 14 febbraio 1995 Israele lo
dichiarò “Giusto tra le nazioni”.
Anche la Chiesa oggi lo chiama:
“Servo di Dio”.
Bene si addicono le parole del
vangelo di S. Giovanni:
“Nessuno ama maggiormente il suo
prossimo di chi offre la sua vita per
lui” (Gv 15,13).
(da un articolo di P. V. Ferrua op)
2008 settembre - dicembre | numero 3| 11
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F L A S H S U L L A V I TA
C O N T E M P L AT I VA D I C L A U S U R A
N Nei mesi scorsi, alcuni quotidiani
“laici” si erano interrogati sulla
situazione delle suore ponendosi un
interrogativo: “Davvero le suore vanno
scomparendo?” (La repubblica).
In occasione della “Giornata pro
orantibus”, 21novembre, (giornata di
preghiera per le monache e monaci
di clausura o comunque di vita
contemplativa) il “Corriere della
sera” ha pubblicato due intere pagine
dedicate appunto alle suore con un
titolo che sembra felicemente smentire
quell’interrogativo: ”La clausura si
apre al mondo”. E poi: “Oggi le suore
usano internet e il telefono, hanno
colloqui senza grate e nei monasteri
cresce il numero delle novizie”.
A dire il vero ci sono ancora molte
persone che si chiedono se esistono
ancora le monache di clausura. Anche
a noi capita di sentirci chiedere: “In
quante siete rimaste?” Come a dire che
è scontato che tutti i monasteri stanno
ormai languendo. Ma costoro sgranano
gli occhi quando descriviamo loro la
situazione attuale, almeno così come
la viviamo nella nostra comunità.
La Rivista vocazionale “Rogate
Ergo”, dalla quale prendo spunti per
questo breve servizio, nel numero di
Gennaio 2009 pubblica una statistica:
“In Italia ci sono 545 monasteri
femminili con settemila donne che
12 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
hanno scelto la vita contemplativa.
447 giovani donne entrate in clausura
come “postulanti”, il primo passo.
268 le novizie contro le 232 entrate
cinque anni prima. Le testimonianze
raccontano spesso di donne colte,
laureate, professioniste”.
Seguono due brevi interviste testimonianza richieste vie e-mail
dal “Corriere della sera”, guarda
caso, a sr. M. Antonella, priora del
monastero domenicano di Bergamo,
e alla nostra sr. M. Giovanna, maestra
di formazione delle giovani. Lo stesso
Enzo Bianchi, priore della Comunità
di Bose, afferma che ”mai come in
questi anni è cresciuta l’attenzione
verso l’universo della taciturnitas, il
silenzio.”
Del resto, il successo del film “Il
grande silenzio”, girato nel monastero
della Grande Chartreuse di Grenoble,
lo conferma.
L’abbadessa del monastero “Mater
Ecclesiae”, Annamaria Canopi, ci
dice che “le vocazioni contemplative
crescono in una società satura di
frastuono, di superficialità e anche di
volgarità”.
Le monache domenicane
nel mondo sono 3000
in 237 monasteri.
N
C O M E L E G G E R E L A SAC R A S C R IT TU R A
La lettura del testo sacro può
essere un’esperienza veramente
trasformante: questo auguriamo
a quanti di voi hanno intrapreso
l’avventura della lettura continua
della Bibbia, da noi proposta sin
dallo scorso numero di Piccole Luci. Per cercare di penetrare
sempre più profondamente il testo biblico, però,
è importante
non dimenticare alcuni aspetti
essenziali che ci
inseriscono in
una comprensione che sia veramente autentica.
Innanzitutto,
è necessario ricordare che la
Sacra Scrittura
ha un carattere unitario: nei
passi ambigui
del testo biblico,
perciò, laddove il messaggio
sembra poco
chiaro, sarà utile spiegare la
Scrittura con la stessa Scrittura,
andando a quei brani maggiormente chiari che possono aprire
alla comprensione. Cristo stesso
lesse la Scrittura con la Scrittura: alcuni testi biblici assumono,
nella lettura che ne fece Gesù, un
significato nuovo, cui il cristiano
deve attenersi. La lettura che gli
autori del Nuovo Testamento, poi,
fecero degli eventi pasquali, è illuminante circa gli stessi vangeli
e i detti e le opere di Cristo. Leggere la Scrittura
aiutandosi con
la stessa Scrittura è, dunque, un
primo, importante passo verso la
giusta comprensione della stessa. La lettura che
la Bibbia fa di se
stessa deve essere accolta con un
assenso di fede.
Essa deve essere una guida nel
presentare anche
agli altri il messaggio evangelico nella sua autenticità, in ogni
tempo. Se, poi, nella Sacra Scrittura vi sono varie interpretazioni
di uno stesso evento, ognuna di
esse deve essere considerata e
nessuna è mai esclusiva.
2008 settembre - dicembre | numero 3| 13
“ N on possiamo mai da soli leggere la Scrittura. Tro
La Bibbia deve essere letta, inoltre, in sinu Ecclesiae. La
Tradizione non può mai essere
messa da parte nella lettura del
testo sacro: di esso, infatti, è
autore lo Spirito Santo il quale,
per promessa divina, è stato trasmesso al Collegio degli apostoli. Perciò, solo all’interno della
Tradizione può essere fatta una
lettura autentica della Bibbia.
Ma cosa è la Tradizione? Essa
ha avuto origine con gli apostoli
e si sviluppa nel corso dei secoli sotto la guida dello Spirito
Santo attraverso gli organi che la
rappresentano. “In essa cresce
infatti la comprensione, tanto
delle cose quanto delle parole
trasmesse” (DV 9). La trasmissione della Tradizione avviene,
dunque, attraverso i Padri del-
14 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
la Chiesa, il sensus fidei populi
christiani, lo sforzo dei credenti
nell’approfondire la Parola e il
Magistero della Chiesa. I Padri
della Chiesa sono coloro che rientrano in queste quattro caratteristiche: santità di vita, fortezza
di fede, antichità, approvazione
della Chiesa. La loro autorità è
massima quando essi concordano nell’interpretazione della Parola. Particolare autorità hanno
anche i Dottori della Chiesa, uomini e donne eminenti per dottrina e santità: fra essi, la Chiesa
pone al primo posto il domenicano S. Tommaso D’Aquino.
Quando, poi, il popolo cristiano crede all’unanimità, non
può sbagliare, poiché esso, che
è la Chiesa stessa, ha ricevuto
l’unzione dello Spirito Santo: è
questo il sensus fidei populi christiani. L’infallibilità del
popolo cristiano si
estende a quanto
riguarda la fede e
i costumi. Il Magistero della Chiesa
ha spesso fatto riferimento al sensus
fidei nel proclamare
un dogma. Grazie
ad esso, i membri
vi amo t r o p p e p o r t e c hius e e scivoliamo nell’errore”
della Chiesa hanno la capacità
di interpretare la Scrittura: una
capacità diversa a seconda dei
carismi ricevuti (sacerdoti, diaconi, ministri della Parola, cristiani che pregano individualmente ma restano uniti alla fede
della Santa Chiesa). Tra tutti, i
vescovi sono i primi testimoni e
garanti della Tradizione.
La Scrittura deve essere letta
tenendo sempre conto dell’analogia della fede, cioè della coerenza delle verità di fede tra loro
e nell’insieme della rivelazione.
Infine, ruolo fondamentale
nell’interpretazione del testo biblico è quello svolto dal Magistero della Chiesa, che è al servizio
della Parola. Secondo il Concilio
Vaticano II: “La funzione d’interpretare autenticamente la parola di Dio, scritta o trasmessa, è
stato affidato al solo Magistero
vivo della Chiesa, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù
Cristo” (DV 10).
É importante, dunque, leggere la Bibbia non dimenticando
mai che essa non va soggetta
alla nostra privata, individuale
spiegazione: questa può esserci,
ma solo dopo che avremo tenuto conto degli insegnamenti degli organi della tradizione della
Benedetto XVI
Chiesa. Saremo, allora, certi di
non tradire il messaggio di salvezza ma di accoglierlo direttamente dallo Spirito Santo, che
ha promesso di rimanere sempre nella Sua Chiesa e di farla
crescere nella comprensione del
messaggio di salvezza.
sr. Mirella Caterina op
Per approfondire:
leggi la Costituzione dogmatica
“DEI VERBUM” del Concilio Vaticano II
2008 settembre - dicembre | numero 3| 15
Lectio divina
piccole luci
MAGGIO
Grn
Mattino
Sera
Grn
Mattino
Sera
1
1Re 3-5
Lc 22, 54-71
16
2Re 18-19
Gl 6, 1-21
2
1Re 6-7
Lc 23, 1-26
17
2Re 20-22
Gl 6, 22-44
3
1Re8-9
Lc 23, 28-38
18
2Re 23-25
Gl 6, 45-71
4
1Re 10-11
Lc 23, 39-56
19
Is 1-3
Gl 7, 1-31
5
1Re 12-13
Lc 24, 1-35
20
Is 4-6
Gl 7, 32-53
6
1Re 14-15
Lc 24, 36-53
21
Is 7-9
Gl 8, 1-20
7
1Re 16-18
Gv 1, 1-28
22
Is 10-12
Gl 8, 21-36
8
1Re 19-20
Gv 1, 29-51
23
Is 13-15
Gl 8, 37-59
9
1Re 21-22
Gv 2
24
Is 16-18
Gl 9, 1-23
10
2Re 1-3
Gv 3, 1-21
25
Is 19-21
Gl 9, 24-41
11
2Re 4-5
Gv 3, 22-36
26
Is 22-23
Gl 10, 1-21
12
2Re 6-8
Gv 4, 1-30
27
Is 24-26
Gl 10, 22-42
13
2Re 9-11
Gv 4, 31-54
28
Is 27-28
Gl 11, 1-17
14
2Re 12-14
Gv 5, 1-24
29
Is 29-30
Gl 11,18-46
15
2Re 15-17
Gv 5, 25-47
30
Is 31-33
Gl 11, 47-57
31
Is 34-36
Gl 12, 1-19
GIUGNO
Grn
Mattino
Sera
Grn
Mattino
Sera
1
Is 37-38
Gv 12, 20-50
16
Ger 7-8
At 2, 1-13
2
Is 39-40
Gv 13, 1-17
17
Ger 9-10
At 2, 14-47
3
Is 41-42
Gv 13, 18-38
18
Ger 11-13
At 3
4
Is 3-44
Gv 14
19
Ger 14-16
At 4, 1-22
5
Is 45-47
Gv 15
20
Ger 17-19
At 4, 23-37
6
Is 48-49
Gv 16, 1-15
21
Ger 20-22
At 5, 1-16
7
Is 50-52
Gv 16, 16-33
22
Ger 23-34
At 5, 17-42
8
Is 53-55
Gv 17
23
Ger 25-26
At 6
9
Is 56-58
Gv 18, 1-23
24
Ger 27-28
At 7, 1-19
10
Is 59-61
Gv 18, 24-40
25
Ger 29-30
At 7, 20-43
11
Is 62-64
Gv 19, 1-22
26
Ger 31-32
At 7, 44-60
12
Is 65-66
Gv 19, 23-42
27
Ger 33-35
At 8, 1-25
13
Ger 1-2
Gv 20
28
Ger 36-37
At 8, 36-40
14
Ger 3-4
Gv 21
29
Ger 38-39
At 9, 1-22
15
Ger 5-6
At 1
30
Ger 40-42
At 9, 23-43
16 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
LUGLIO
Grn
Mattino
Sera
Grn
Mattino
Sera
1
Ger 43-45
At 10, 1-23
16
Ez 29-31
At 19, 21-41
2
Ger 46-48
At 10, 24-48
17
Ez 32-33
At 20, 1-16
3
Ger 49-50
At 11
18
Ez 34-35
At 20, 17-38
4
Ger 51-52
At 12
19
Ez 36-37
At 21, 1-14
5
Ez 1-3
At 13, 1-23
20
Ez 38-39
At 21, 15-40
6
Ez 4-6
At 13, 24-52
21
Ez 40
At 22
7
Ez 7-9
At 14
22
Ez 41-42
At 23, 1-11
8
Ez 10-12
At 15, 1-21
23
Ez 43-44
At 23, 12-35
9
Ez 13-15
At 15, 22-41
24
Ez 45-46
At 24
10
Ez 16
At 16, 1-15
25
Ez 47-48
At 25
11
Ez 17-19
At 16, 16-40
26
Os 1-4
At 26
12
Ez 20-21
At 17, 1-15
27
Os 5-8
At 27, 1-25
13
Ez 22-23
At 17, 16-34
28
Os 9-11
At 27, 26-44
14
Ez 24-26
At 18
29
Os 12-14
At 28, 1-15
15
Ez 27-28
At 19, 1-20
30
Gl 1-3
At 28, 16-31
31
Am 1-3
Rm 1
AGOSTO
Grn
Mattino
Sera
Grn
Mattino
Sera
1
Am 4-6
Rm 2
16
Zac 13-14
Rm 15, 1-20
2
Am 7-9
Rm 3
17
Mal 1-3
Rm 15, 21-33
3
Ov 1
Rm 4
18
Est-gr A-B
Rm 16
4
Giona 1-4
Rm 5
19
Est-gr C-D
1Cor 1
5
Mi 1-3
Rm 6
20
Est-gr E-F
1Cor 2
6
Mi 4-5
Rm 7
21
Est-h 1-3
1Cor 3
7
Mi 6-7
Rm 8, 1-18
22
Est-h 4-6
1Cor 4
8
Na 1-3
Rm 8, 19-39
23
Est-h 7-10
1Cor 5
9
Ab 1-3
Rm 9
24
Gdt 1-3
1Cor 6
10
Sof 1-3
Rm 10
25
Gdt 4-6
1Cor 7, 1-24
11
Ag 1-2
Rm 11, 1-21
26
Gdt 7-9
1Cor 7, 25-40
12
Zac 1-3
Rm 11, 22-36
27
Gdt 10-12
1Cor 8
13
Zac 4-6
Rm 12
28
Gdt 13-14
1Cor 9
14
Zac 7-9
Rm 13
29
Gdt 15-16
1Cor 10, 1-13
15
Zac10-12
Rm 14
30
Tob 1-3
1Cor 10,14-33
31
Tob 4-6
1Cor11, 1-15
2008 settembre - dicembre | numero 3| 17
piccole luci
Un sì che che dura
da cinquant’anni!
Da Casatenovo Brianza sabato 14 settembre sono arrivati tutti insieme
per far festa alla nostra consorella sr. M. Angela Perego, nel suo 50° di
Professione nella vita contemplativa domenicana. Erano i suoi fratelli,
le sue sorelle, le cognate, i nipoti ed i cugini che, insieme a noi hanno
caldeggiato questa festa, perché cinquant’anni di fedeltà al proprio
impegno di vita non sono uno scherzo. E questa sua fedeltà al Signore
sr. M. Angela l’ha vissuta con tutto quello che il tempo le ha riservato
di gioioso, di doloroso, di consolazione e di fatica. Essere fedeli a Dio
e consegnargli la propria vita significa viverla in tutto nella Sua volontà,
giorno dopo, giorno pronunciando piccoli e grandi ‘sì ‘.
Così esprime i suoi sentimenti di gratitudine sr. M. Angela:
“Fra i tanti doni che il Signore elargisce alle sue creature, a me come
a tante altre anime, ha dato anche quello di seguirlo più da vicino. Sento
che dovrò rendergli grazie in eterno.
Dopo cinquant’anni di vita monastica domenicana, posso e devo
ringraziarlo per avermi sostenuta nel cammino concedendomi di restargli
fedele. È la sua grazia che ha operato, perchè i nostri poveri sforzi umani
son poca cosa. È Lui, il Signore che ci aiuta e ci guida con il suo amore.
Quindi, prima di tutto a Dio, datore di ogni bene, il mio grazie, ma voglio
ripeterlo ai miei genitori che ora pregano per me in Cielo. Il mio grazie
alle Consorelle che pure sono in Cielo: alle sorelle del monastero “Matris
Domini” di Bergamo ,
che mi accolsero allo
sbocciare della mia
vocazione, e a quelle
conosciute in seguito e
con le quali ho vissuto
in questo monastero di
Pratovecchio. A tutte
devo tanto per gli esempi
veramente cristiani e
religiosi che mi hanno
dato.Grazie perciò alle
18 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
due comunità che mi hanno permesso di realizzare la mia vocazione e di
lodarlo e servirlo come meglio ho potuto nell’arco di questi cinquant’anni.
Voglio dire un grande grazie ai miei fratelli, alle mie sorelle, ai miei parenti
per essermi stati così vicini in questo giorno. Essi mi hanno procurato una
grande consolazione. Grazie a don Guido che ha celebrato l’Eucaristia e
agli amici che hanno voluto condividere con noi questa mia ricorrenza.
Per tutti chiedo al Signore e alla Vergine Maria quale ricompensa, una
grande benedizione.”
Ci piace ricordare, infine, le parole lette dalla sorella Luigia,
a nome di tutta la famiglia, che abbiamo ascoltato con
commozione al termine della celebrazione Eucaristica:
“Cinquant’anni fa un piccolo SÍ
prima nell’intimo del cuore.
N plasmato
Un SÍ inatteso, sentito quasi con stupore e
paura;
perché hai scelto me, Signore?
Un SÍ silenzioso, come una sorgente
quando sgorga dalla roccia.
Un SÍ che diventa impetuoso
come un fiume in piena,
e non lo puoi fermare.
Un SÍ capace di travolgere
una vita intera; la tua vita,
Suor Maria Angela!
Un SÍ che ti é costato un NO;
un no a tutto quello che é il mondo.
Ma tu hai avuto molto di più,
hai detto SÍ
al RE DEL MONDO.
Cinquant’anni e ancora quel SÍ
é per te
il primo, l’unico, il più importante
e sarà così per sempre, in eterno!
Auguri, Suor Maria Angela
e che Dio ti benedica.”
2008 settembre - dicembre | numero 3| 19
Solo grazie
L’8 dicembre 2008 ho ricordato
il 25° della mia Professione
Religiosa. Mi è stato chiesto di
scrivere qualcosa a ricordo del mio
giubileo: richiesta imbarazzante,
almeno per me, sia perché non
amo la penna (fatto ormai risaputo
da chi mi conosce), sia perché, ed
è il motivo principale, un foglio di
carta bianca è troppo grande per
un’unica parola: grazie.
Sì, cosa potrei dire di più
appropriato di questo? Potrebbe
sembrare banale e scontato, tanto
più che è una parola un po’ fuori
moda e raramente usata, ma ciò che
la rende bella è l’esperienza di vita
da cui scaturisce: l’amore grande,
tenero, forte e soprattutto gratuito
di Dio che irrompe nella tua vita
sbiadisce ogni parola umana.
20 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
Quando ancora ero novizia, la
comunità celebrò il 25° di suor
Maria Angela; allora, un quarto di
secolo era poco meno gli anni della
mia età per cui l’evento aveva una
risonanza abbastanza particolare
,tanto più che ero all’inizio della
mia vita religiosa dove entusiasmo
e fatica del cammino erano
impegnati giornalmente a convivere
in una “serrata battaglia”.
Sono passati, da allora, 25 anni
e io sono sempre quel vaso di creta
fragile che il Signore ha modellato
con le sue mani. Ma ho imparato
a considerare più il tesoro che
racchiude che non il contenitore,
ho imparato più a perdermi in
questo tesoro che non a vincermi,
e posso dire che ho trovato una
felicità piena in tutto questo.
Il Signore chiama ciascuno
per una strada diversa ma a tutti
viene chiesto di dare credito al
suo amore, alla sua Parola che
diventa vita nuova in ogni cuore
che liberamente la accoglie. Certo,
il suo è un amore esigente che ci
fa crescere nella nostra umanità
e che non ci fa fuggire dai nostri
problemi, dalle nostre difficoltà. Per
questo , nell’invito che ho spedito
ai miei amici e parenti ho voluto
riportare una frase di Pierre Claverie
op tratta dal libro “Memorie di un
religioso anonimo”:
“Dio rispetta colui che ama
anche nei suoi rifiuti e nei suoi
abbandoni…Ma l’amore avrà
l’ultima parola solo quando un
uomo si alzerà per rispondere “Si”
alla chiamata. Se nessuno si alza
per rispondere all’appello di Dio,
l’umanità continuerà ad andare a
rotoli senza che né Dio né l’uomo
possano farci nulla. Il giorno in cui
la chiamata di Dio è veramente
ascoltata da un uomo che ha
percepito fino a che punto la forza
dell’amore può trasformare tutto,
allora Dio fa di lui qualcuno che
è mille volte più forte di tutte le
potenze che l’uomo si costruisce
per cambiare il mondo”.
In questa forza dell’amore la
vita di ciascuno diventa vera, bella
e capace di trasformare non solo
la sua fragilità ma l’umanità, il
mondo; allora, celebrare il 25° di
consacrazione deve diventare un
grazie corale al Signore che rimane
fedele alle sue promesse.
Grazie al Signore che mi ha
chiamata, che mi ha donato la
grazia della perseveranza; grazie
al Signore per tutte le persone
che ha posto sulla mia strada e
che mi hanno aiutato a discernere
la volontà di Dio, grazie anche
a tutti coloro che in questi anni
ho conosciuto per più motivi
e che rientrano in quel piano
provvidenziale dove la grazia del
Signore opera quotidianamente, in
cui tutto diventa dono di Dio!
Concludo con un pensiero di
Madeleine Delbrèl :”Basterebbe
credere che Dio esiste per far sì
che donargli la nostra vita non sia
un peccare per eccesso ma per
insufficienza”.
2008 settembre - dicembre | numero 3| 21
piccole luci
“OLTRE L’IMMAGINE”
É un volumetto di 80 pagine che abbiamo pubblicato e che
dorrebbe essere il primo di una Collana che abbiamo chiamato: “La conchiglia”.
I testi brevi, scritti da alcune di noi, di emozioni vissute e
accompagnati da foto di luoghi noti e di vita nel monastero,
aiuta chi legge ad andare, appunto, “oltre l’immagine”.
Una piccola “scuola” per ritornare ad essere capaci di cogliere il senso delle cose e della vita che normalmente
sfuggono al correre frenetico del nostro tempo.
PRESENTAZIONE:
don Luigi Verdi
EDITO da
“Arti Grafiche Cianferoni”
Si può richiedere:
al Monastero e
nelle Librerie Cattoliche
(euro 8,00).
Acquistando “Oltre l’Immagine”
aiutate il “progetto Monastero”
Grazie.
22 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
In occasione della
grande festa
triennale del
SS.mo Crocifisso
patrono della Confraternita della
Misericordia di Pratovecchio, nel
nostro piccolo chiostro antistante
la chiesa si é tenuta la mostra
fotografica di Rosetta Zampedrini,
membro del Club fotografico Clik di
Flero (Bs).
La Zampedrini ha realizzato
questa mostra con una serie di
fotografie artistiche scattate in
precedenza cogliendo momenti di
vita della nostra comunità.
N N
Ogni anno, infatti, la
Zampedrini si cimenta in questa
arte fotografica realizzando
mostre dedicate all’8 marzo,
cogliendo sempre aspetti nuovi sui
valori di cui la donna é portatrice.
Queste mostre le
trasferisce anche nelle città che
ne fanno richiesta.
La nostra mostra, dal
titolo “Invisibilidonnevisibili”, ha
riscosso un notevole successo
e ricevuto un buon numero di
visitatori.
La mostra è rimasta
aperta dal 5 al 9 settembre.
2008 settembre - dicembre | numero 3| 23
Notizie dal Monastero
piccole luci
Cari amici, eccoci a voi con le nostre ultime notizie.
Sappiamo che queste sono le pagine che leggete per prime,
curiosi di sapere che cosa é successo, quali avvenimenti ci
sono stati. Bene, anche questo é segno del vostro interesse per
noi, però vi preghiamo di leggere, magari piano piano anche
le pagine precedenti, perchè anch’esse sono state pensate e
scritte per condividere con voi molte cose interessanti.
La cronaca, dunque, inizia ai primi di settembre con
la ormai tradizionale visita della signora Rosanna, cugina
della Madre M. Rosaria, con la sua famiglia provenienti da
Maleo (MI). Quest’anno ce l’abbiamo fatta a scattare la foto
ricordo!
Durante le festa triennale del SS.mo Crocifisso, patrono
della Confraternita Misericordia di Pratovecchio, é venuto a
farci visita il nostro Vescovo Luciano che ci ha presentato
a Sua Em. il Card. Piergiuseppe Vacchelli, ospite anch’egli
della Festa del SS.mo Crocifisso. I due ospiti illustri si sono
intrattenuti brevemente con tutta la comunità così che il
Card. Vacchelli ci ha potuto parlare del suo nuovo gravoso
incarico presso la Santa Sede, chiedendo di essere sostenuto
dalla nostra preghiera. Egli, infatti, é stato recentemente
nominato Segretario aggiunto della Congregazione per
24 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
l’evangelizzazione dei
popoli e Presidente
delle Opere Pontificie
Missionarie. Prima
di lasciarci, ha
avuto una simpatica
conversazione con
la Madre M. Rosaria,
essendo entrambi
originari della Diocesi
di Cremona e quasi
compaesani. I due
Presuli hanno visitato
anche la mostra fotografica esprimendo parole di compiacimento.
Sempre in questi giorni é uscito, fresco di stampa, un nostro volumetto
dal titolo “Oltre l’immagine”, Ed. Arti Grafiche Cianferoni - Stia: pagine
che noi monache abbiamo realizzato, collaborando insieme con molta
passione e mettendo su carta momenti ed emozioni di vita realmente
vissuti. Invitiamo gli amici di “Piccole Luci a farcene richiesta, anche per
sostenere il “Progetto monastero”.
Ci hanno fatto visita Angela e Rosa da Lecco, Nicoletta e fam. da
Verona e coniugi Gobbo.
Il 13 settembre abbiamo fatto grande festa per il 50° di Professione
della consorella Sr. M. Angela Perego (vedi pagine precedenti).
Il giorno 16 riceviamo una visita lampo della priora del Monastero di
Asturias (Spagna) accompagnata da sr. Ranj, di origine indiana. Le sorelle
erano in partenza per l’India dove stanno fondando il primo monastero
domenicano nel Kerala.
Il mese di settembre ci hanno fatto visita tre Sorelle del monastero
“Matris Domini” di Bergamo: sr. M. Antonella, priora, sr M. Auxilia e sr.
M. Giacinta. Sono venute per conoscere più da vicino e fraternizzare con
le due sorelle nigeriane che sarebbero state loro ospiti a breve scadenza.
Sono stati momenti di gioiosa fraternità e di condivisione molto belli
durante i quali abbiamo anche preso in considerazione i problemi e le
speranze di un prossimo futuro.
Il 7 ottobre, Festa della B.V. del S. Rosario, abbiamo aperto la porta
del Monastero e soprattutto il nostro cuore alla giovane Paola Gobbo di
Vergiate (Va) che ha dato così inizio all’anno di postulandato. Paola era
2008 settembre - dicembre | numero 3| 25
piccole luci
accompagnata dai genitori, dal fratello Stefano, da Don Marco Zappa e
da pochi amici.
Ci hanno visitato la fam. Meda Paolo da Cernusco sul Naviglio (Mi) ,
coniugi Pierazzoli, Luca da Roma.
Il giorno 11 sr. Genevive e sr. Philomina, le due giovani sorelle
nigeriane che molti nostri amici hanno conosciuto, hanno lasciato
la nostra comunità per trasferirsi presso la comunità di Bergamo
dove continueranno la loro formazione contemplativa domenicana.
Naturalmente hanno lasciato un po’ di vuoto ma ci consola il fatto che
tornando in Nigeria saranno anche loro fra le monache fondatrici del
primo monastero domenicano di Nigeria.
Presso la Comunità di Bergamo sr. Martina ha frequentato un corso
per la decorazione delle candele.
Giovedì 30, alle ore 21, sr. M. Lucia ha tenuto ai laici intervenuti, un
primo incontro di approfondimento sulle Lettere di S. Paolo. Gli incontri
sono stati programmati per celebrare anche noi l’anno paolino. Al tempo
stesso continuano ogni mese anche una “Veglia di S. Maria della Neve”
che svolge lo stesso tema paolino sotto forma di “Lectio divina” seguita
da un momento finale di adorazione eucaristica.
Il 7 novembre sr. RosMaria
ha rinnovato la sua Professione.
P. Wojciech Surówka op, confratello
polacco venuto dall’Angelicum di
Roma ha concelebrato l’Eucaristia.
Il 7-8-9 novembre sr. M. Giovanna
partecipa a Roma ad un incontro di
formazione per i Formatori della
26 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
famiglia domenicana in Italia.
Il 9 novembre la Fraternita dei Laici domenicani ha eletto la nuova
priora nella persona della sig.ra Annamaria Cavigli.
Auguri di buon lavoro a tutta la Fraternita!
Il 21 Novembre, “Giornata
pro’ Orantibus”: sr. Mirella
Caterina ha rinnovato la
sua Professione. Hanno
concelebrato Don Guido
con i due amici sacerdoti di
sr. Mirella, don Alessio Deriu
e don Giuseppe Virgilio
entrambi di Sassari.
Il 29 sera l’amica
Annamaria ci ha fatto la
sorpresa di accompagnare
al Monastero il noto attore
Giulio Scarpati ospite del teatro Antei
di Pratovecchio: L’attore ci é noto come
interprete delle fiction televisive su “Don
Zeno Saltini”, “Don Di Liegro ecc ”. Si é
presentato a noi con molta semplicità e
cordialità.
Nelle domeniche 30 novembre e 7-21
dicembre abbiamo partecipato al mercatino di Pratovecchio con i nostri
prodotti: le candele decorate, le icone, i biglietti augurali, le statuine,
i ricami, ecc. Abbiamo partecipato grazie ad alcune persone amiche
che ci hanno stimolato a farlo e perché loro stesse hanno dato la loro
disponibilità a stare presso il banco di vendita. Dobbiamo davvero dire
grazie a Patrizia e Grazia Puri, ad Annamaria Cavigli, a Mariarosa Fani
ad Anna Morelli che hanno speso per noi questo tempo sfidando anche
il freddo intenso di quelle giornate. Ma un grazie lo vogliamo dire anche
a Nunziatina, ad Agnese, a Liliana che ci hanno offerto più volte gli
ottimi panini fritti che preparavano e vendevano in piazza. A tutte queste
persone amiche il nostro grazie e la nostra riconoscente preghiera.
L’8 dicembre ci ha immerse in un altro bel giorno di festa. Infatti, oltre
che a solennizzare la Vergine Immacolata abbiamo anche celebrato il
25° di professione della nostra Sorella sr. M. Lucia Manfredi (vedi pagine
2008 settembre - dicembre | numero 3| 27
piccole luci
precedenti)
Il giorno 15 e 16 dicembre don Giuseppe e don Alessio ci hanno
predicato due giorni di Ritiro spirituale in preparazione al S. Natale. Un
tempo utile e piacevole che ci ha stimolate a vivere con sempre maggiore
impegno la nostra vita di fede. Un grazie di cuore a don Giuseppe e a
don Alessio.
Il 20 dicembre abbiamo ospitato un gruppo scouts di Pontassieve
accompagnato da Francesco Pini, nipote di sr. M. Lucia. Questo ha
voluto incontrare alcune nostre sorelle più giovani per uno scambio di
esperienze e poi ha celebrato il Vespro con la Comunità.
L’anno si é chiuso con l’ormai tradizionale “Veglia di capodanno”
preceduta da tre giorni di spiritualità. Gli ospiti hanno fatto il tutto
esaurito della nostra foresteria. I momenti di riflessione sul “senso della
vita che scorre” si sono rivelati interessanti e hanno suscitato il dibattito
fra i partecipanti. Alternando con qualche passeggiata gli ospiti hanno
partecipato alle nostre Liturgie ed é pure stato dato spazio per incontri
personali. Il tutto é culminato nella Veglia della notte di fine anno e
l’inizio di quello nuovo. Alla Veglia, che é si é protratta per un’ora e
mezza circa, ha partecipato anche il Proposto di Pratovecchio, don
Guido. Naturalmente gli ospiti hanno concluso il tutto con un brindisi
all’anno nuovo in un clima di fraternità e tanta allegria.
Di tutto rendiamo grazie a Dio.
28 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
“
Che il nuovo anno sia per tutto il mondo,
per tutte le famiglie, per tutte le singole
persone un anno di pace, una pace che però
vacercata in Dio, l’unico che la può dare.
”
N
LECTIO DIVINA
N
Sr. Martina ha guidato la “Lectio divina” con i nostri ospiti, rimasti ancora alcuni gioni dopo la Veglia di Capodanno, sul brano del Vangelo
dell’Annunciazione (Lc 1,26- 38).
Ecco alcuni passi delle eco che ci sono state.
TATIANA: “Mi hanno colpito le parole “nulla é impossibile a
Dio” È vero. Volendo Dio potrebbe presentarsi a noi anche ades
adesso e distruggere questo mondo per fare giustizia, per giudicare
vivi e morti, perché tutto é nelle sue mani. Mi vengono in mente
persone che hanno ricevuto una grazia e guarire e vivere ancora per tanti
anni, quanto tempo il Signore vuole. Dio sa amarci da Dio. Il vero amore viene da lui e nessun uomo é capace di amarci così. Personalmente credo che
nell’arco della mia vita Dio mi ha sempre accompagnata. Più volte ho cercato
di scappare da lui, ma non é stato possibile. Lui mi ha sempre seguita”.
DANIELA, una mamma:
“Mi ha colpito la frase “ Maria si domandava che senso avesse
un tale saluto”. La Vergine Maria é il soggetto, é la protagonista
di questo chiedersi. Sono rimasta particolarmente attratta per tre
motivi: Il primo é perchè mi fa pensare a come lo Spirito Santo
può suscitare in ogni soggetto delle sue attenzioni, un contesto di movimento, un desiderio di fare qualcosa, indurre a pensare e riflettere più a fondo.
Dio ci invita a uscire, a superare ogni tentazione di passività, di mollezza, di
pigrizia mentale. Il secondo motivo é il senso delle cose, il senso di ciò che
accade. Ognuno di noi possiede la ragione, cioé la facoltà di mettere a frutto,
di operare con gli strumenti di cui può disporre la propria intelligenza. Per me
é importante sforzarmi nel cercare e dare risposte ai “perché” pur con umile
ragionevolezza.
2008 settembre - dicembre | numero 3| 29
piccole luci
Il terzo motivo é la “semplicità” di Maria. Un atteggiamento composto in un
contesto innegabilmente eccezionale. Lo stupore e anche il turbamento ma
senza paura. Nessun spavento. Maria ha acquisito familiarità con Dio, l’ha
saputa coltivare giorno dopo giorno in un rapporto sempre più profondo. Ha
perseverato nella fede e questo l’ha portata a sentire e a distinguere chi c’era
nel suo cuore.
BRUNO, un papà: “Ti saluto piena di grazia il Signore è conte” é il brano che mi ha colpito. Racchiude in sè un grande
significato, cioè quanto é importante Maria per Dio. Maria ha
in mano il destino dell’umanità e dicendo il suo “sì”, in quel mo
momento si compie il destino di miliardi di persone, dell’umanità.
Il Signore é con Maria sempre e per questo noi dobbiamo affidarci a lei con
le nostre preghiere. Il Signore le ascolta sempre e quindi noi possiamo essere
sicuri di essere esauditi chiedendo l’intercessione di Maria”.
CLAUDIA: “Mi ha colpito “L’Angelo disse a Maria: Rallegrati,
o piena di grazia, il Signore é con te.” In particolare “il Signore é
con te”, ha per me un significato profondo. Anche a me Dio dice
che non mi abbandonerà mai, che non mi perde mai di vista,
mi tiene per mano e mi accompagna per la giusta strada. Credo che il Signore
mi abbia dato questa frase perchè io mi senta sicura che, soprattutto quando
sono in solitudine o in difficoltà, lui c’é sempre”.
MANUELA: “Non temere” l’ho sentito come un invito da parte
di Gesù ad abbandonarmi totalmente a lui senza nessun tipo
di preoccupazione o angoscia. Soprattutto per me significa non
avere paura di Dio, del suo amore, di ciò che lui é”.
ANGELA : “Con il “nulla é impossibile a Dio ho meditato sulle
vie del Signore che non sono le nostre vie. Le vie di Dio sono mi
migliori delle nostre anche se a noi non sembra così. L’affidamento
alla volontà di Dio é ciò che ne consegue. Il Signore ci conosce
meglio di noi stessi. Mi ha fatto riflettere anche sulla fede che a
volte non abbiamo, la fede che fa spostare le montagne, per cui possono veramente accadere i miracoli se noi crediamo che nulla é impossibile a Dio”.
N
30 | numero 3 | 2008 settembre - dicembre
av v i s o - av v i s o - av v i s o - av v i s
v
v Comunichiamo a parenti ed amici che nell’osservanza
delle nostre Costituzioni,
i
nel tempo di Quaresima ci é chiesto un clima di
s
maggior silenzio e raccoglimento.
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Pertanto in questo periodo normalmente
non riceviamo visite
a
e l’uso dei mezzi di comunicazione
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é riservato a casi di urgente necessità.
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Dall’8 al 15 marzo
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avremo gli Esercizi Spirituali.
s
Per ogni necessità rivolgersi alla Priora
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av v i s o - av v i s o - av v i s o - av v i s
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R I N G R A Z I A M O P E R L E O F F E RT E A L L A
CO M U N I TÀ E A “ P I CCO L E LU C I ”
Mechi - Perego L. - Parolini -Porro - Porcu - De Santi -Mazzoleri -Franzoni - Leardi -Mattoni
- Scaramella -Manara -Acciai - Caremani - Rimoldi - Berti - Morzenti - Mazzone - dall’Asta - Pardi Figlie della sapienza - Livi - Riva - Bollo - Barbonaglia - Domenicane di Genova - Brivi - Ciabattini A.
- Bucchi -Sala E. e M. - Cappelletti - Rocchi - Franzesi - Detti -Manfredi N. - Arena - Battaglia - Monache S. M. del sasso - Cenni - Compagnoni -Bianconi - Suore Piccola Miss. - Zanoni - Lanzeni don
A. - Ciabattini A. -Tagliabue -Bossi - manfredi G. - Parr. Maggianico -Vannini - Gozzi - Gandini - don
Bevilacqua - Roda - Brunazzo -Gobbo N. - Suore Inf. S. Carlo, Seveso - Cogliati - Tasselli - Farina Tagliabue - Francalanci - Fabbri - Albiero - Mellera - don Edoardo - Sabbadin - Lucchetti -Roberto
marco - Caso - Gotti - Miss. della Scuola - Milia, Ant. Lus. - Beretta - Ist. Divino zelo - Spingardi
E. - Morelli - Paris - Gandini -Carta - Porcu - Revello - Piantini L. - Cianferoni - Bausardo -Ghezzi
- Vernizzi -Baldi -Fresu -Bonasio - Losa - Dall’ora D. - Don Mario Soci - Gambineri - Vincentini Spigliantini - Lupini - Moroni - Orlandi - Gruppo P.Pio - Masetti - Giuliani A. - Giuliani R. - Perego
E. - Bertoglio - Pennati - Pozzato - Martelli Caini - Cannavò - Ricci - Gozzi- Fabbri - Piacentini Colloi (fino al 31-12-2008)
“ P R O G E T TO
M O N A ST E RO ”
Gobbo - Castellan -Paganucci - Buzzetti - Gozzi
Desideriamo inoltre ringraziare tutti coloro che anche in
occasione delle feste natalizie ci hanno beneficato con doni
naturali , fiori, con un biglietto augurale o una telefonata
segno del loro ricordo e della loro amicizia.
Per tutti chiediamo a Dio una larga ricompensa
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