N. 9 Luglio 2012 - Club del Beccaccino

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N. 9 Luglio 2012 - Club del Beccaccino
Il Gazzettino del Beccaccino
Organo di stampa ufficiale del “Club del Beccaccino”
N° 9 - luglio 2012
Iola del Trovese su beccaccini del Sig. Emilio Vai
In questo numero
Editoriale
Una stagione di caccia così e così …
Beccaccini di Francia
Alcune considerazioni
Una bella giornata
Come cambia l’agricoltura moderna
Detenzione delle armi
Birdwatching: i croccoloni
Dal diario di un appassionato
Beccaccini Ubriachi
Dr. Carlo Gastaldi
Dr.ssa Andrea Brambilla
Sig.a Anna Frisoli
Dr. Carlo Gastaldi
Sig. Pierluigi Cavalli
Dr. Matteo Tacchini
Sig. Mino Crippa
Sig Maurizio Perulli
Sig Aldo Morandi
Dr.ssa Andrea Brambilla
www.clubdelbeccaccino.it
1
Editoriale
Carlo Gastaldi
Avevo concepito l'editoriale dello scorso numero del Gazzettino come un saluto ai lettori: si
concludeva il triennio del Consiglio Direttivo e non ero intenzionato a ripropormi.
Far parte del Consiglio del nostro Club é sicuramente un grosso onore ma lo sforzo per cercare
di fare quello che si reputa giusto é molto grande e mal si coniuga con gli obblighi lavorativi e
familiari.
Ferrato mi ha chiesto di candidarmi di nuovo e ... sapete come e' fatto: non sono riuscito a
dirgli di no.
Quando si parla di libere elezioni, comunque, la volontà del singolo conta poco. E' la volontà
dell'Assemblea quella che conta !
I Signori Parini, Massironi e Pierangeli che, pur rimanendo vicini al Club, non hanno dato la loro
disponibilità a ricandidarsi per motivi personali.
A loro va comunque il nostro sincero ringraziamento. Per quanto riguarda gli altri consiglieri
uscenti ricandidatisi, hanno avuto quasi l'unanimità dei voti. A Ferrato, Gendarini, Burigo,
Morandi, Mascarello ed il sottoscritto si sono perciò aggiunti tre "nuovi" consiglieri che, grazie
al loro background daranno ulteriore lustro al nostro sodalizio.
In ordine alfabetico: Dr. Claudio Cortesi, nella vita commercialista e nel tempo libero giudice
ENCI, appassionato braccofilo, persona seria, equilibrata e tranquilla; Dr. Lidio Riva anch'egli
giudice ENCI, setterman di grido che abbiamo avuto modo di apprezzare per i giudizi precisi sia
nelle prove ENCI a beccaccini sia nella ancor più importante, per noi, gara sociale a beccaccini
in terreno libero; Emilio Vai: cinofilo, beccaccinista, già consigliere in passate amministrazioni e
valido collaboratore a latere del consiglio negli ultimi tre anni.
Durante la prima riunione del nuovo Consiglio direttivo sono state assegnate le cariche e gli
incarichi per i prossimi tre anni: Giorgio Ferrato e' stato eletto Presidente con giudizio
unanime.
L'unanimità della votazione è importante ma, a personale parere, il fatto che il primo a
proporre Ferrato sia stato Riva e' un segnale del riconoscimento del lavoro che ha svolto nello
scorso mandato, visibile anche a chi osservava da fuori: complimenti Giorgio !
Paolo Gendarini si riconferma nella carica di vice presidente: chi lo conosce sa che non ama
fare discorsi.
Preferisce rimanere defilato e dietro le quinte e con Giorgio presidente é fondamentale che il
vice non abbia lo stesso carattere !
Sergio Mascarello, noto commercialista varesotto, ha accettato di sobbarcarsi per l'ennesima
volta l'onere di svolgere la funzione di segretario e tesoriere. A lui va il mio sincero
ringraziamento e, penso, quello di tutti i soci. Con Sergio non si corre il rischio che il Club
agisca o faccia spese con "leggerezza"!
Lidio Riva si occuperà in prima persona della Zona B di Gudo Visconti. Negli ultimi anni, mi
sembra, sia stata un po' abbandonata a se stessa ma rimane un fiore all'occhiello del Club ed é
giusto che se ne occupi una persona di grande spessore e competenza.
Gli altri consiglieri, lungi dall'essere disoccupati, si occuperanno di tante altre incombenze fra
cui la gestione di questo nostro Gazzettino, le prove ENCI, la gara sociale, i rapporti con il
CICB (Club International des Chasseurs de Becassines), il pranzo sociale, i gadget, la
comunicazione e divulgazione, ecc.
Molto importante, anche, che al Club si stiano avvicinando giovani come il Sig. Rossino,
presidente dell'ATC Novara 2 che sapranno dare ulteriori input e speranze alla nostra attività
ed anche Signore come Anna Frisoli appassionata di cani da caccia.
2
La riflessione
Un stagione di caccia così così…
Dr.ssa Andrea Brambilla
La stagione venatoria si è conclusa ed
anche se il carniere non ha regalato brillanti
risultati per svariate ragioni, mi sento
comunque pienamente soddisfatta.
Il freddo imprevisto di gennaio ha reso
impraticabili le poche risaie bagnate che
erano rimaste non arate ed anche nelle ore
più calde della giornata non mi sono sentita
di mettere a rischio le zampe del cane a
causa di lastre taglienti di ghiaccio.
Non bastasse il freddo a rendere difficoltosa
la caccia si è aggiunta la siccità dei mesi di
settembre ed ottobre.
Devo dire che il tempo quest’anno ha
proprio messo a dura prova la fauna locale.
Per queste ragioni quest’anno ho fatto una
caccia meno selettiva, passando dalle
estese spianate di riso della bassa pavese
ai boschi e ai ghiaioni del Po.
Cosa c’è di meglio per “rovinare un cane
beccaccinista” se non quello di farlo andare
in luoghi poco frequentati dai beccaccini?
E qui vi sbagliate cari signori ! Non avete
idea di quanti beccaccini popolino i ghiaioni
del Po. Beccaccini inarrivabili ma vi
garantisco un vero spettacolo per la vista!
Tornando ad argomenti certamente più
“appetitosi” per il lettore, vi comunico che
anche quest’anno abbiamo garantito la
nostra presenza come club alla fiera di
Bereguardo. Purtroppo il tempo inclemente
in cui raffiche di vento si alternavano a
spruzzi di pioggia non ci ha permesso di
presenziare tutta la giornata. Inutile
ricordare che questo evento rappresenta
una prestigiosa vetrina per divulgare le
attività del nostro club permettendoci
anche
di
incontrare
cacciatori
e
appassionati come noi.
Come d’abitudine il giorno 20 maggio ci
siamo incontrati per il pranzo sociale ed
abbiamo premiato (e che premi !!!) i
vincitori delle gare 2011-2012.
Particolare menzione va data al vincitore
della gara sociale Sig. Burigo, che con il suo
setter inglese ha sottratto la vittoria ai
molti affluenti.
La partecipazione alla gara è stato un
momento conviviale piacevolissimo che ci
ha permesso di ridere, stare insieme,
confrontarci
e condividere
esperienze
venatorie e passione.
Un misto di tecnica e sapienza degli ausiliari:
cani che sapevano cosa cercare anche se alcuni
in maniera più disordinata e a volte poco
elegante. Cani “tosti”, che con grinta, carattere
e passione ispezionavano le risaie di Mortara e
novarese per regalarci una ferma su becco.
Ritorno sulla parola “regalarci”, che mi sembra
il termine più appropriato per definire quanto
abbiamo vissuto: in questa competizione non è
esistita competitività di sorta, e la ferma del
cane del nostro “avversario” gratificava
pienamente anche i nostri occhi.
Ricordatevi un famoso detto che dice: “senza
confronto ho sempre ragione”, quindi è
importante confrontarsi, affinare la nostra
passione grazie all’esperienza altrui, sempre
preziosa e degna di essere fatta propria.
Vi invito pertanto a partecipare numerosi alla
prossima gara sociale.
E’ finalmente terminata la raccolta delle ali e
dei fegati da parte della famiglia Gastaldi.
Il materiale è stato come d’abitudine inviato
all’Università di Milano per approfondire gli
studi già in corso sul grado di salute del
beccaccino nonostante la Dr.ssa Ferrazzi,
nostro primo referente, abbia cambiato lavoro.
Contiamo sui contatti del Dr. Gastaldi per
riprendere la ricerca valutando anche altre
possibilità ed Istituti. A tale proposito mi preme
ringraziare proprio il Dr. Gastaldi e sua moglie,
Dr.ssa Marrocco, che si sono fatti carico di
questa importante attività insieme ai loro figli.
Infine pubblico volentieri la foto di un
appassionato beccaccinista che ha immortalato
con la sua macchina fotografica i primi
beccaccini di questa primavera.
Si tratta di due esemplari che godevano del
tiepido sole del primo di marzo.
… E se non è poesia questa !
3
Gare cinofile in giro per il mondo
Beccaccini di Francia
Sig.a Anna Frisoli
Sono le tre di notte di domenica 19
Febbraio quando l’ultima valigia viene
caricata, si parte per la Normandia e
precisamente per Carentan in compagnia
di tre amici e di 10 cani di cui 5
cuccioloni.
Lasciamo l’Italia alle prese con neve al
sud e ghiaccio al nord un disastro per noi
spadulatori.
Passato il traforo del Monte Bianco ci
immergiamo nelle pianure Francesi, dove
non è raro imbattersi in lepri starne
caprioli e cinghiali con uno sfondo di
colline
con
castelli
che
ti
fanno
immaginare scenari medievali, pensando
con rammarico perché in Italia siamo così
ottusi sulla filosofia della caccia.
Sono le 13 quando lasciamo alla nostra
destra Parigi,mancano ancora 400 km
alla meta e la stanchezza comincia a farsi
sentire
ma
i
paesaggi
mozzafiato
leniscono il tutto e la voglia di arrivare ci
fa dimenticare anche la seconda sosta
per i cani che comunque non danno alcun
segno d’insofferenza.
Nel frattempo si comincia ad intravvedere
i primi marais ed è un commento unico
sull’altezza dell’acqua che quest’anno
pare perfetta. I pensieri si sprecano tra
attese e speranze che, per nostra chance
(detto alla francese) non andranno
deluse.
Alle 17 arriviamo a destinazione St.
André de Bohon.
Scaricate di corsa valigie e vettovaglie, ci
si fionda a dare un occhio ai Marais della
zona per renderci conto della situazione.
L’atmosfera è magica: migliaia di uccelli
acquatici di tutte le specie si intrecciano
nel cielo dipinto da un tramonto dai colori
spettacolari.
Queste
sono
emozioni
concesse a pochi, sensazioni speciali che
ci fanno riflettere sulla grandezza della
Natura.
Alle 20 cena frugale. Un ultimo incantato
sguardo ad un cielo talmente pieno di
stelle da sembrare un disegno di un
bambino e poi si dorme …..
E’ l’alba di lunedì 20 quando l’abbaio di
un cane ci sveglia, non stiamo più nella
pelle, ci vestiamo e andiamo a portare i
nostri fedeli compagni a quattro zampe a
fare i bisogni. Lo spettacolo che ci si
presenta
è
la
replica
della
sera
precedente. Migliaia di uccelli solcano il
cielo, l’aria è piena di versi di tutti i tipi
ed i colori ci lasciano senza fiato.
Ore 9 - Ci incontriamo con il nostro
amico e referente Paul che ci firma le
autorizzazioni necessarie per accedere ai
Marais da lui vigilati.
Dopo un’ora siamo pronti con i nostri
cuccioloni al guinzaglio … sgancio … i cani
corrono all’impazzata verso l’infinito; il
solo rumore dell’acqua mossa dalle
zampe dei nostri amici è musica per noi,
e dopo qualche sfrullo d’assestamento,
eccoli in ferma!
Mentre ci avviciniamo mille pensieri
scorrono veloci nella mente, l’adrenalina
sale ed ecco davanti ai cani partire una
coppia di Beccaccini … ci abbracciamo
felici come bambini il giorno di S. Lucia.
Si cambiano i cani ma il copione si
ripete; facciamo un piccolo resoconto a
naso per constatare che in una sola
mattinata i nostri cani hanno visto tanti
selvatici quanti ne avrebbero potuti
incontrare in un anno in giro per tutta
Italia.
Il giorno seguente ci raggiunge Enrico
Marchetti reduce dalla Bretagna dove si è
svolto
lo
Challenger
a
Beccaccini,
piazzandosi Eccellentemente al 2° posto
con il Setter Roval di proprietà di Pansera
Mario.
Iniziamo così a preparare con lui le prove
del fine settimana ed ogni giornata ci
regala qualcosa di speciale sia per
incontri che per la scelta dei Marais da
calpestare.
Venerdì 24 febbraio. Primo giorno di
prove.
L’accoglienza è festosa, sono quasi tutte
facce conosciute, tutti con qualche anno
in più sulle spalle e sempre meno i
giovani.
4
Chi
partecipa
ha
una
passione
ammirevole. Anche se amici da sempre,
la competizione si accende e la rivalità
prende il soppravvento.
L’adrenalina si sente nell’aria: è un po’
come assistere al mondiale Francia-Italia.
I giudici chiamano, ed eccoci pronti per il
primo turno di coppia che guarda caso
tocca alla mia setter Asia.
I cani si distendono bene ai lati e sempre
sul vento, l’atmosfera è palpabile, Asia
ben condotta da Marchetti si aggiudica un
buon punto, che verrà poi un po’
vanificato da una ferma in bianco sul
finire del turno, che le varrà, a fine
giornata un TRES BON.
Seguiamo il resto dei turni attenti e
silenziosi come in una processione,rotta
solo dal suono infausto della trombetta
del
giudice,
che
ne
sancisce
l’eliminazione.
E’ nuovamente sera e al rendez-vous
tiriamo le somme: 2 molto buono nelle
coppie Asia e Cenerì e un CAC in solo con
Chilì setter irlandese di Pasini condotto
da Marchetti.
Sabato 25: il vento si è fatto un po’ più
freddo del giorno prima e i cani ne
risentono, avvertono, ma i Beccaccini un
po’ leggeri si alzano a lunga distanza
causando molte eliminazioni.
Alla sera otteniamo un secondo ECC. con
Roval setter di Pansera condotto da
Marchetti nelle coppie e un altro CAC in
solo ancora con Charlie setter irlandese
di Pasini rivelazione della settimana.
Domenica 26: è un po’ la nostra
Waterloo,
nonostante
l’impegno
non
riusciamo a mettere in classifica neanche
un cane, chi per sfrullo chi per fuori
mano siamo tutti fuori.
Ma non sarà la giornata avversa a
rovinare una settimana da sogno, le
prove si possono vincere, si possono
perdere, ma chi non partecipa è già
perdente in partenza, e solo la bellezza
dei luoghi vale il “biglietto”.
E’ sera quando davanti ad un piatto
fumante di spaghetti zucchine e cravettes
(gamberetti) tiriamo le somme di una
settimana volata via in un baleno,
brindisi di rito, con la promessa di
ritrovarci ancora l’anno prossimo perché
…. al mal di Normandia non c’è vaccino …
se non quello di ritornarci ….
E’ così che il nostro professionista
Marchetti prende la strada per Bordeaux
dove l’attendono ancora 2 giorni di
prove.
In
seguito
sapremo
dei
numerosi
piazzamenti con CAC e vari Eccellenti.
Tornare al quotidiano sarà dura, ma tra
poco ci sarà il ripasso dei beccaccini e
cominceremo di nuovo ad insidiarli anche
da noi nelle poche stoppie di riso non
ancora arate.
Perché ormai il Beccaccino lo abbiamo
nelle vene … sia Italiani che Francesi ….
Risultati e classifiche
18/19 Febbraio Campionato Europeo
Bretagna coppie - 1° ecc Roval propr.
Pansera cond.Marchetti
19 Febbraio Barrage C. Europeo vice
campione 2012 Roval
19 Febbraio Bretagna 1°MB Vai Nel Vento
E Mail propr. Pansera cond.Marchetti
20 Febbraio Bretagna 1° ECC coppie Vai
Nel Vento Ceneri - propr. Moles cond.
Marchetti
24 Febbraio Normandia coppie Asia 3° MB
propr.Cavalli - Cond. Marchetti
24 Febbraio Normandia Dero Macchia ST
CQN propr.Affo - Cond Marchetti
24 Febbraio Normandia 1°ECC CAC Vai
Nel Vento Chilì - Setter irl.
24 Febbraio Normandia Vai Nel Vento
Cenerì 2°MB coppie - prop. Moles cond
Marchetti
25 Febbraio Normandia 1° ECC CAC Vai
Nel Vento Chilì - Prop. Pasini cond
Marchetti
Vincitore anche Trofeo John Nash miglior
irlandese
26 Febbraio Normandia MB coppie Roval
26 Febbraio Normandia 1° MB Dero
1 Marzo Bordeaux coppie Roval 1° ECC
CAC CACIT - Asia 3° ECC coppie
2 Marzo Roval 2° ECC Bordeaux vincitore
trofeo
S.Anglais
coppie.
Dero
ECC
Bordeaux - Vai Nel Vento Chilì 1° ECC
CAC Bordeaux.
3 Marzo Vai Nel Vento Capò 3° ECC
coppie Bordeaux
4 Marzo Vai Nel Vento Capò 1°ECC coppie
Normandia
5 Marzo Vai Nel Vento Capo’ 2° ECC ris.CAC
ris.CACIT - Vincitore trofeo club St. Louis
dressage propr. Crea Santo - Cond.
Marchetti.
5
La riflessione
Alcune considerazioni
Dr. Carlo Gastaldi
Ho già scritto, nell'editoriale, dei "cambiamenti"
strutturali avvenuti nel Consiglio direttivo del
Club. E' sicuramente un cambiamento, a quanto
ne so, che un consiglio direttivo abbia agito per
tre anni senza liti, senza acredini, con le giuste
e "obbligatorie" discussioni che sempre ci sono
in un corretto regime democratico.
Alla fine di ogni discussione sono state prese
decisioni che sono state portate avanti con
l'impegno di tutto il Consiglio e, credo, nessuno
si e' tirato indietro: e' evidente che il
sottoscritto e il Dott. Gendarini non si sono
occupati delle prove (non siamo coinvolti ed
altri sono meglio di noi) allo stesso modo
Burigo, ad esempio, non si e' interessato delle
questioni relative alle ricerche sul beccaccino
anche se ha collaborato, e molto, nella ricerca
delle zone utili per le catture e gli inanellamenti.
Ho accennato, nell'editoriale, al fatto che il Dr.
Riva, nuovo consigliere, sia stato il primo a
riproporre Ferrato come Presidente. Riva é
sicuramente persona decisa e dalle idee ben
chiare. Lo é nell'emettere i giudizi durante le
prove e lo é nelle scelte d'allevamento: la stima
da lui dimostrata nei confronti di Giorgio mi
sembra anche un gesto di considerazione per il
lavoro svolto da tutto il consiglio.
Il lavoro da fare per sviluppare ulteriormente il
nostro Club è ancora tanto e non potrà essere
portato avanti senza la collaborazione di tutti:
soci e simpatizzanti inclusi.
Si stanno avvicinando al Club nuove persone e
le ringraziamo tutte anticipatamente.
Mi piace presentare almeno due di loro:
Maurizio Perulli pugliese di Lecce che ci ha
inviato un articolo sul passo primaverile di
frullini, beccaccini e croccoloni nelle sue zone.
Sono ormai tre anni che insistiamo per ricevere
schede di rilevamento da tutte le parti d'Italia.
Un passo scarso nelle campagne lombarde o
piemontesi non é detto che sia sintomo di un
malessere
della
popolazione:
condizioni
climatiche o terreni poco ospitali possono aver
influenzato la sosta nelle nostre zone, magari
altri hanno goduto di un passo eccezionale!
Ne approfitto: il beccaccino e' animale prezioso
bisogna coccolarlo! Dobbiamo fare di tutto per
conoscerlo sempre meglio! Un esempio, anni fa
ho trovato nelle campagne del pavese un
soggetto della sottospecie faeroensis la cui
migrazione prevede il passaggio in Irlanda o nel
nord della Francia: cosa ci faceva da noi?
Un paio d'anni dopo ne ho preso un secondo poi
... basta! Solo se osserviamo e comunichiamo
possiamo aggiungere qualcosa alle conoscenze
generali! Altro personaggio che tengo a
presentarvi è il Geom. Cesare Rossino. Rossino
oltre a essere cacciatore, beccaccinista ed
agricoltore é presidente dell'ATC Novara 2.
Da anni sta studiando per migliorare le zone di
sosta del beccaccino nel suo territorio, un
sistema per valorizzare faunisticamente le risaie
dopo il taglio. Anche dal punto di vista
agronomico si dovrebbero trovare grossi
vantaggi! Ci ha contattato per spiegarci il suo
progetto e ci ha promesso un articolo da
pubblicare sul nostro Gazzettino. E' quello che
desideriamo da anni! Trovare amministrazioni
che vogliano sperimentare per favorire la sosta
dei migratori! Al momento attuale attende
ancora una risposta dal mondo politico.
Qualcuno di noi potrebbe essere in grado di
aiutarlo? Esperienze reali che hanno successo
possono essere un esempio da sottoporre ai
nostri ATC per evitare che tutti i soldi vengano
spesi solo per fagiani pronta caccia, meglio
ancora, Rossino é sicuro che la loro esperienza
sarà capace di auto finanziarsi.
A loro si aggiunge un giovane agronomo, amico
di Ferrato, che sta studiando i fanghi che
sempre più spesso vengono usati per
"concimare" (?) le risaie: ci dirà qual é la
regolamentazione, se possono essere dannosi
per l'ambiente se non per la nostra salute; per
difendere la nostra passione non possiamo che
proteggere l'habitat e di contro il beccaccino
stesso. Dobbiamo essere attori nella difesa degli
ambienti umidi!
A noi, che abbiamo i capelli grigi, tante cose
sembrano scontate: o abbiamo risolto i
problemi che ci si sono presentati o diamo
scontato che siano irrisolvibili.
Solo le domande dei giovani, di coloro che si
stanno avvicinando al beccaccino e se ne
innamorano possono portarci a razionalizzare, a
ricercare i motivi dei successi e degli insuccessi
per cercare, insieme, soluzioni valide in
generale.
Concludendo: (mi rivolgo a tutti i giovani, anche
ai “giovani” dai capelli bianchi che continuano a
guardare con stupore un cane in ferma ed una
sgnepa che si invola) mandate alla redazione
del Gazzettino del Beccaccino i vostri articoli per
raccontare le vostre osservazioni o per
sottoporre quesiti. Cercheremo delle risposte
tutti insieme.
6
Una bella giornata
setter Crono, Asia), Morandi (con il setter
Achille), Cavalli (con la setter Asia), il Sig.
Pranzo sociale 2012
Moroni con il setter Al ed il Sig. Plebani con
il setter Osio. Non mancano neanche i veneti
S i g . C a v a l l i P i e r l ui g i
all’appello:
Roberto Veronese
con i setter
Bingo e Azor, il Sig. Giuseppe Tarocco con
l’irlandese
Master
Mac
Grath
e
il
Sig.
Meneghini con il setter gordon Ad Hoc Du
Boisson Au Cherf vincitore anche della Coppa
Europa di categoria su starne condotto da
Enrico Marchetti.
Presenti anche i milanesi Burigo con la setter
Tamara, il Sig. Colombo con il breton Best ed
il setter Elfo, il Sig. Miglioni con l’epagneul
breton Darius e il pavese Del Borghi con Alan.
Ma a farla da mattatore quest’anno è stato
Enrico Marchetti, vice campione europeo al
Enrico Marchetti alla premiazione delle gare cinofile 2011-2012
CHALLENGER
A
BECCACCINI
con
il
di
Il “Club del Beccaccino” si è riunito con i
(Bretagna-Francia)
propri soci e simpatizzanti presso il ristorante
proprietario il Sig. Pansera Mario.
Coveron
setter
Roval,
La Viscontina di Peschiera Borromeo per l’
annuale ritrovo e per l’ assegnazione dell’
ambito
trofeo
SGNEPPA
D’ORO,
il
tutto
allietato da un delizioso e conviviale pranzo
con la presenza anche dell’ Assessore alla
Caccia della provincia di Milano Dott. Luca
Agnelli
e
del
Presidente
del
club
Giorgio
Ferrato oltre che di numerosi appassionati.
Si è data vita ad un incontro significativo e
con relazioni esaustive, assai apprezzata la
proiezione del video sull’ inanellamento dei
beccaccini operato dai soci del club nel mese
di agosto 2011 coordinati dal Dott. Boto.
Dati
importanti
gestione
questi
per
dell’attività
migliorare
venatoria,
la
sia
nell’interesse dell’ambiente che dei cacciatori.
Il
presidente
G.
Ferrato
ha
sottolineato
l’importanza del CAMPIONATO SOCIALE che si
svolge
in
due
giornate,
ribadendo
a
più
riprese che si tratta di una “vera uscita di
caccia”.
Il
confronto
tra
il
cacciatore,
il
proprio ausiliare e la risaia.
Una prova che si conclude con l’abbattimento
della SGNEPPA solo se debitamente fermata,
lasciando
però
liberi
i
propri
ausiliari
da
vincoli di ferma al frullo. Si è poi passati alle
premiazioni
ottenuto
dei
concorrenti
qualifiche
in
che
prove
hanno
ENCI
a
BECCACCINI. Dai bergamaschi Plati (con i
setter Tuono, Meri, Criss), Defendi (con i
Alex in ferma su beccaccini del Sig Sattin Sergio
Segue
il
secondo
classificato
nel
CAMPIONATO FRANCESE A BECCACCINI 2011
con la setter Asia di proprietà del Sig. Cavalli
Pierluigi, e infine trionfatore della SGEPPA
D’ORO con il setter inglese Vai Nel Vento
Capò di proprietà del Sig. Crea Santo di
Aosta. Sono stati premiati anche numerosi
altri
piazzamenti
con
“Eccellente”
in
particolare Chilì setter irlandese di proprietà
del Sig. Pasini.
Concludendo,
mi
piace
ricordare
come
incontri conviviali di questo genere capitino
sempre più spesso tra i soci del club del
beccaccino. E’ stato un ritrovo tra amici che
condividono la stessa passione ricca di quel
fascino che solo il BECCACCINO sa regalare.
Alla prossima e in bocca al lupo a tutti quanti
sono intervenuti.
7
Agricoltura
costante riduzione a seguito delle tecniche colturali
moderne e della monocoltura;
L’ammendante del “2000”.
Come cambia l’agricoltura
moderna: utilizzo dei fanghi nelle
risaie
Matteo Tacchini
Agrotecnico
Responsabile Certificazione Controllo Qualità
I fanghi utilizzati in ambito agricolo hanno matrici
diverse: si va dal composto vegetale (residui di
sfalci e potature) con ottime proprietà, al fango
dei residui delle lavorazioni delle industrie
agroalimentari (es. pomodoro) con qualità
organolettiche intermedie per finire con i fanghi di
depurazione degli impianti civili o industriali (es.
depuratori cittadini) di qualità decisamente
inferiore.
Tutti questi prodotti vengono trattati da aziende
specializzate e autorizzate, con un processo di
stabilizzazione e igienizzazione (trattamento con
sostanze particolari es. calce) ed uno di
compostaggio
(maturazione).
Senza
questi
trattamenti e senza un’accurata analisi di idoneità
(sia del fango che del terreno da concimare) allo
spandimento, questi materiali non possono essere
commercializzati (TEORICAMENTE).
Il loro impiego avviene in agricoltura come
fertilizzanti in quanto contengono principalmente i
tre macro - elementi della fertilizzazione ovvero
azoto, fosforo e potassio, oltre ad un certo
contenuto di sostanza organica e ad altri elementi
“minori”
definiti
microelementi
tra
cui
i
“famigerati” metalli pesanti: rame, zinco, piombo,
cadmio, nichel, cromo, arsenico e mercurio.
Queste ultime molecole assumono una certa
importanza nel terreno ma la loro soglia deve
rimanere molto bassa per non creare fenomeni di
inquinamento tali da generare danni, che si
possono perpetrare nel tempo, al terreno agrario.
L’utilizzo sempre crescente di questi “fanghi”
avvenuto negli ultimi anni è dovuto ad una serie di
fattori tra cui:
tradizionali impiegabili in alternativa, molti dei
quali legati al prezzo del petrolio;
tradizionali quali i reflui zootecnici (letami e
liquami) anch’essi impiegabili in alternativa,
dovuto al costante abbandono della zootecnia
tradizionale;
ontenuto di
sostanza organica nel terreno; parametro ormai in
in alcuni casi (es. fanghi di depurazione) è pari a
zero.
Inizialmente l’impiego era limitato alla coltivazione
del mais per poi diffondersi, negli ultimi anni,
anche alla coltivazione del riso sia con tecnica di
semina tradizionale (in acqua) sia con tecnica di
semina in asciutta.
Essendo comunque il ricorso all’impiego di acqua
per il riso nettamente superiore a quello del mais i
fenomeni di dilavamento (perdita verso le falde
freatiche sottostanti allo strato agrario) degli
elementi fertilizzanti rilasciati dal fango (in
particolare per l’azoto) sono maggiori, per cui
l’efficacia come fertilizzante in quest’ultimo caso è
minore seppure riconosciuta.
Importante risulta invece l’apporto di sostanza
organica al terreno in quanto quest’ultima, una
volta interrata subisce un processo di umificazione
(formazione di humus) ad opera di micro e macro
organismi terricoli tra cui una serie di invertebrati
che costituiscono alimentazione prediletta da parte
della sgneppa.
Personalmente ritengo che l’impiego di questi
prodotti sia un “surrogato povero” del buon
vecchio letame che un tempo era matrice
indiscutibile di alimenti per scolopacidi di
acquitrino.
Ma lo sappiamo tutti, quarant’anni fa in ogni
famiglia di paese c’era una stalla, ora la zootecnia
per problemi economici e lavorativi è sempre di
più in via d’estinzione, tranne poche realtà nel
bresciano / cremonese e i pochi che hanno
rintrodotto l’allevamento da carne (Piemonte /
Toscana) .. ma non ci sono le risaie !! All’atto
pratico, ovvero quando sono con il sovrapposto in
mano, ho notato la presenza di animali nelle solite
risaie ormai storiche della mia zona (Lomellina
nord orientale) sia che sia stato impiegato il fango,
sia in assenza dello stesso … ma sempre nelle
risaie storiche!
Ciò mi fa ritenere che i fattori determinanti per la
presenza dello scolopacide siano, quantomeno in
maniera prioritaria, altri quali l’andamento delle
precipitazioni, la temperatura e ... quel qualcosa
che hanno nella testa e che a noi umani non è
dato sapere … ma solo ricercare!
PS/
Ringrazio
per
la
collaborazione
e
professionalità l’amico (e socio di caccia) Gigi
8
Le armi
Da qualche tempo si sentono circolare
voci allarmistiche, secondo le quali le
recenti normative avrebbero comportato
una più dura disciplina su come custodire
e
detenere
armi
e
munizioni,
in
particolare per noi cacciatori ed ex
cacciatori.
Per ora la materia rimane disciplinata nel
modo attualmente vigente, fino alla
futura emanazione del decreto attuativo
del D.Lgs 204 del 26 Ottobre 2010
pubblicato su G.U. n 288 del 10/12/10
quale
“Attuazione
della
direttiva
2008/51/CE, che modifica la direttiva
91/477/CEE
relativa
al
controllo
dell’acquisizione e della detenzione di
armi”. Ma andando per ordine la custodia
delle armi ed esplosivi è determinata
dall’art. 20 della Legge 110/75, che recita
“la custodia delle armi ed esplosivi deve
essere assicurata con ogni diligenza e
nell’interesse della sicurezza pubblica”.
l’acquisto dell’arma entro 72 ore, per cui
diviene fondamentale l’ora di vendita!
Il D.Lgs. 204/2010, dovendo entrare in
vigore 1 Luglio 2011, ha suscitato
allarmismi
ingiustificati,
poiché
la
Circolare del Ministero dell’Interno del
24.06.2011 – n. 557, ha fornito esaustivi
chiarimenti, indicando che la materia
della disciplina della custodia delle armi,
munizioni e/o esplosivi rimane invariata,
fino
all’emanazione
di
un
decreto
attuativo del D.Lgs. 204/2010, che dovrà
indicare le nuove modalità relativamente
alla diligenza che dovrà avere ogni
detentore di armi.
Infine in materia di confisca di armi,
detenute e portate legittimamente, ma
utilizzate per commettere reati venatori
l’unica disposizione operante è quella di
cui all’ art. 28, co 2 e art. 30, co 1 lett.
a), b), c), d) ed e) della Legge 157/92 in
cui è prevista la confisca delle armi solo
in caso di condanna del cacciatore
(Sentenza
n.
527
di
Corte
di
Cassazione Penale Sez. III 11/01/11
e Sentenza n 16442 di Corte di
Cassazione
Penale
sez.
III
del
27/04/11)
Per esempio: se un cacciatore provvede
al pagamento dell’oblazione per aver
caricato nel serbatoio dell’automatico più
di 2 colpi, si vedrà restituire dall’autorità
il fucile sequestrato, in deroga al criterio
generale che ne avrebbe previsto la
confisca! Se recidivo le sarà sospesa la
licenza di caccia per un periodo da 1 a 3
anni.
In questa norma non si fa assolutamente
riferimento al fatto che armi ed esplosivi
debbano
essere
custoditi
in
armadi/casseforti, camere blindate, ecc,
per cui in proposito, nettamente in
contrasto con alcune autorità di ordi ne
pubblico che impongono in difformità alla
normativa,
tali
sistemi
di
custodia.
Mentre nel testo del D.Lgs. 204/10 viene
specificato che è entrato subito in vigore
tra
l’altro,
l’obbligo
di
denunciare
Infine la Sentenza di Cassazione 35705
del 2009 – Terza, ha definito che sono
oggetto di sequestro solo gli arnesi o i
mezzi utilizzati per attività venatoria non
consentita,
legati
ad
una
funzione
specifica e non occasionale.
Per
cui,
ad
esempio,
l’autovettura
utilizzata per esercitare un’attività non
consentita non può essere sequestrata,
poiché risulta essere un mezzo sussidiario
dell’infrazione alla legge.
Approfondimento sulle “modalità
di detenzione delle armi”
Sig. Mino Crippa
9
Birdwatching
I croccoloni
S i g . M a ur i z i o P e r ul l i
Con il mese di aprile sono arrivati una gran
parte di limicoli e trampolieri.
In questo periodo il cielo è quasi sempre
limpido e sereno e la brezza mattutina
acuisce il profumo delle gemme e dei fiori
di primavera.
Full in ferma su croccolone
La palude, di molto ridottasi perla
mancanza di pioggia, in qualche punto fa
affiorare una vasta zona di fango, ospita
un gran numero di combattenti, piro piro,
pittime, corrieri, cavalieri d’Italia e
garzette.
Quasi tutti i beccaccini ed i frullini sono
andati via, per la verità negli scorsi mesi
di febbraio e marzo (passo quasi nullo),
ed hanno ceduto il posto ai congeneri
croccoloni
(chiamati
“starnotte”
nel
dialetto leccese).
I croccoloni specie non cacciabile dal
calendario venatorio, si differenziano dal
beccaccino per le dimensioni sia pure di
poco maggiori, per le striature scure sul
ventre e sul petto (bianco, invece, nel
beccaccino) e per le penne della coda
marginate di bianco.
Spesso sono in coppia e talvolta in piccoli
gruppi, tanto che consentivano in poco
tempo, ottimi carnieri, così come gli
anziani cacciatori ricordano, avveniva
negli anni successivi alla guerra.
Solo pochissimi sono i soggetti che
ripassano
alla
fine
dell’estate,
non
essendo a doppio passo. Trattasi di uccelli
il cui habitat prediletto è la palude, la
marcita, i radi giunchi, le cannette
bruciate ed in particolar modo i campi
allagati coltivati a cereali.
Reggono
bene
la
ferma
del
cane
specialmente quando il tepore del sole
primaverile della tarda mattina li rende
particolarmente confidenti e piuttosto
restii ad involarsi, dimostrando di essere
quasi scocciati per il disturbo.
I voli non sono mai molto lunghi, si
rimettono a poche centinaia di metri più
avanti spesso non curanti del cane che
le insegue e della presenza umana.
Da sempre considerato uno dei selvatici
“principe” per addestrare i cani, con il
dolce effluvio che emana riesce a stregarli
e a renderli sempre avidi nella ricerca
degli splendidi uccelli ma, altrettanto
cauti e attenti a farli involare.
Sino a quando non vengono essiccati dal
sole i “forasacchi” (trattasi di graminacee
particolarmente insidiose per i cani, in
quanto riescono ad introdursi facilmente
nelle cavità, in particolar modo nel
condotto
uditivo,
richiedendo
spesso
l’intervento
del
veterinario)
ogni
domenica io ed il mio cane, setter inglese
di 6 anni, trascorriamo parte della
mattinata in campagna per stare a
contatto con la natura, per sentire il
profumo del bosco e della palude, per
scaricare tensioni e ansie accumulate
durante la settimana.
Ripercorro spesso i medesimi luoghi di
caccia, ricordando quei magici momenti
trascorsi, recuperando quelle sensazioni
che
solo
noi
cacciatori
possiamo
comprendere, con la nostalgia di un
tempo trascorso troppo velocemente,
dove si cacciava per un periodo tanto più
lungo, in una natura solitaria e selvaggia,
per nulla antropizzata.
Ricordo la correttezza venatoria ormai
scomparsa nel tempo, quando andare a
caccia era un rito magico pieno di
emozioni.
Nonostante il tempo trascorso continuo a
vivere l’emozione della caccia con la
stessa intensità di un tempo, tanto da
trascorrere notti insonni nelle giornate
precedenti l’attività venatoria, sognando
ad occhi aperti scene di caccia vissute
10
Dal diario di un appassionato
Inseguendo beccaccini sui terreni
migliori
S i g . A l d o M o r a nd i
Bergamo - Giugno 2012
Cercherò di raccontare in più episodi,
perché altrimenti rischierei di tediarvi, la
ricerca di sua Maestà il beccaccino, nei
migliori terreni d’Italia, all’estero, in
prova e a caccia.
Lo spunto mi è venuto l’altra sera, nella
sede
del
Club
del
Beccaccino
“La
Viscontina” a Peschiera Borromeo durante
le votazioni per la nomina del nuovo
Consiglio. Nella relazione del presidente
Ferrato sulle attività svolte dal consiglio
uscente si è parlato della zona di
addestramento sita a Gaggiano ed è stato
richiesto ai consiglieri di mettere a
votazione se tenerla oppure lasciare
decadere la cosa, in quanto le poche
risaie rimaste disponibili, non avrebbe
forse più valso lo scopo. Il socio Marchetti
interviene, dicendo che nelle esigue risaie
rimaste, ha potuto constatare una grande
presenza di Beccaccini, ma che nessun
socio, oltre a lui ed ai suoi amici vi aveva
allenato i propri cani.
Sentita questa versione, unendo il mio
pensiero a quello del presidente Ferrato,
abbiamo
ritenuto
che
la
zona
di
addestramento di Gaggiano rappresentasse il fiore all’occhiello del club e
sarebbe stato un vero peccato lasciarla
dopo tanti anni di lotte e sacrifici.
Va ricordato il forte legame del Club con
Gaggiano, e di contro la grande relazione
che unisce Gaggiano al nostro Club
(parlando sempre cinofilmente).
Ad ogni modo, come in tutti i club
democratici, la mozione è stata messa ai
voti e con mio grande piacere la
maggioranza assoluta dei membri del
consiglio ha deciso di continuare a
mantenere questa zona di addestramento
dedicando un interesse ancora maggiore.
Gaggiano per me, e penso anche per tanti
altri, rappresenta il luogo magico, il posto
dove ho incominciato ad osservare,
assistere, quasi spiando, imparare, come
sono e si comportano questi nostri cani
nelle prove su beccaccini.
Pensavo tra me e me: “saranno molto
diversi dai nostri da caccia? cosa avranno
in più” ?
Certo, allora la zona aveva più ampi
confini, altri terreni, marcite, prati estesi,
poco granoturco e molte, molte risaie.
Il letame era quello della stalla e non
c’era proprio niente di chimico ad
arricchire i terreni.
Ricordo con nostalgia due batterie; una di
setter inglesi, una di continentali.
Ci stavano alla grande in tutto quello
spazio! Sul terreno era facile trovare
anche altra selvaggina: lepri e fagiani.
Oggi a fatica e con qualche forse,
potrebbe
entrarci
una
batteria
di
continentali ma niente altro.
Alle prime prove entrai in punta di piedi,
con rispetto verso i nomi illustri che vi
partecipavano.
Ricordo Pagni, Labadini, Archetti Marcati
Aber, Ferrato, Aricci, Galimberti, Ferri,
Mora, Mola, Zanetti, Brentini, Plati,
Daminelli e molti altri con i quali mi scuso
fin
da
subito
di
aver
dimenticato
dall’elenco.
Fin dalle prime prove, ero accompagnato
dal mio saggio accompagnatore e socio di
caccia, un uomo di poche ma quelle poche
espresse al momento giusto: mio fratello
Renato. Ed ecco come si svolgeva il tutto.
Gaggiano: ritrovo alla cooperativa.
Si notava subito quando arrivavamo noi
Bergamaschi: non certo con i furgoni
bianchi di moda oggi, ma con automezzi
scoperti, carichi di legna secca, una
grande griglia artigianale, damigiane di
vino bianco e nero, indispensabili per
annaffiare
la
grigliata,
di
costine,
salsiccia,
ali
di
pollo,
polenta
abbrustolita, che avrebbe seguito il dopo
gara.
Un mix indispensabile per regalarci tanta
allegria.
Alla fine delle prove, le relazioni dei
giudici, avvenivano quasi sempre sul
piazzaletto dietro il capannone stalla della
cascina Coria, dove preventivamente
erano stati piazzati i furgoni e accese le
griglie col giusto fuoco.
Tra un turno e l’altro in risaia, si
avvicendavano i turni alla griglia per
assicurare che la carne arrivasse a giusta
cottura. La griglia attirava magicamente
tantissime persone, tra cui il nostro
avvocato, che mangiava con noi “scòtà
dic’, a mà biòtè, el’ biià nélà scòdelà dè
légn, in sèma a tòç’ notèr” (scotta diti, a
mani nude, nella tazza di legno, assieme
a tutti noi) e stuzzicava
giuria e
concorrenti con le sue battute pungenti.
11
Colombino, Michelini, Bramani, Ferrari
Trecate, Cattaneo, la coppia Labadini,
Mola, Pagni, Batistù, Paravisi Aber Quanta
gente intorno a quella griglia nel dopo
gara!
Labadini, cercava sempre di intonare un
coro, di vecchie canzoni montanare, con
Alla fine, quando si chiedeva la spesa, la
risposta era sempre la stessa: òfre tòt la
sesciù dè Bocagliù (offre tutto la sessione
di Boccaleone).
Un altro bellissimo ricordo che mi lega a
Gaggiano, fu quando nel lontano 1996, la
mia setterina Caty, Vinse
il 3° TR
Challenge Europeo su Beccaccini, con
massima qualifica 1° Ecc. con pari
qualifica e punteggio, della Kurzar Tosca
di Ferrato; e lo vince
perché è più
giovane. Si festeggiò a casa del giudice
Prof. Maggi, che ci aveva invitati nella
sua taverna, insieme al
giudice e
presidente Colombo Manfroni, ai giudici
Francesi e con tanti personaggi cinofili
come i fratelli Claudio e Franco Lanzi,
Diego Pola e tutto il gruppo concorrenti e
spettatori Italiani e Francesi.
Con
dispiacere debbo dire che questo spirito
di gruppo non esiste più: ora si vuole
vincere e basta, il nostro cane è il
migliore, gli altri non contano, alle
relazioni ci sono sempre meno conduttori,
non
sempre
si
presentano
tutti
i
classificati. Non so se ultimamente siamo
stati contagiati della nostra passione
migratoria o ci sentiamo perseguitati, di
fatto, ci siamo messi a girovagare, fuori
provincia, fuori regione oltre mare e oltre
confine. I Km non si contano più,
inseguendo sempre dove si organizzano
prove su Beccaccini, in terreni più umidi,
dove la loro presenza è assicurata.
Siamo alla spasmodica ricerca delle zone
migliori, dove si possono ancora condurre
prove di alto livello che riescano a
gratificare la nostra passione.
A Pavia c’è rimasto poco.
Galliavola ? Non c’è più!
Torre Berretti, Castellaro, zone bellissime
per Beccaccini.
Val Verde? Era l’ideale per un intera
batteria,
i
Beccaccini
sempre
a
disposizione ma ora? Al terzo turno si é
già finito il terreno. La famosa “buca”,
dopo il passaggio a livello e cimitero,
poteva ospitare una batteria e rimaneva
ancora terreno per eventuali richiami, ma
anche lei ora è molto ridotta.
Ed ecco che riaffiora alla mente un altro
ricordo indelebile: prima prova giovani,
primo turno della mia Caty, che il giudice
Michelini, fece sganciare sotto vento, per
verificare la sua reazione.
Partì come faceva lei, da subito con
impegno a grande velocità, rimanendo
sotto canneto e argine, quando fu in
fondo, si girò a dx a giusto vento.
Entrò in risaia ed eccola ferma. Al frullo,
cominciò a rincorrere, uno dopo l’altro si
involarono tanti di quei Beccaccini, che ci
volle più di un’ora per recuperarla.
Robbio, se va bene l’annata si ritorna.
Una sicurezza è rimasta: Novara!
Una volta avevamo Cameriano.
La maggior parte di noi che ha avuto la
fortuna di frequentare quel posto, sia in
allenamento che in prova, ha sicuramente
lasciato un bellissimo ricordo.
Ora con la speranza che duri abbiamo,
abbiamo l’ottima Z.R.C. di Garbagna
Novarese NO, forse all’orizzonte c’è una
novità ma non ve la anticiperò adesso.
Al prossimo capitolo del “diario di un
appassionato”.
-------------------------------------------------------------------------------------------La ricetta
Beccaccini
“ubriachi”
A nd r e a B r a m b i l l a
* dose per 4 persone
Ingredienti: 1 litro di vino secco nero, 12
beccaccini, 3 cucchiai olio di oliva, carote,
sedano, sale, salsa concentrata 2 cucchiai.
Dopo aver ripulito i beccaccini, lavarli
asciugarli e metteteli a bagno 1 notte in ½
litro di vino rosso con 1 gamba di sedano
ed 1 carota.
Dopo aver marinato togliete i beccaccini dal
vino ed asciugateli bene.
Collocate in un tegame l’olio di oliva, la carota
tritata finemente e la gamba di sedano
anch’essa tritata finemente. Fate rosolare
lentamente aggiungendo il vino utilizzato
per la marinatura.
Inserite i beccaccini, il sale, la salsa
concentrata e fate dorare leggermente.
Continuare
la
cottura
a
fuoco
lento
aggiungendo poco alla volta il vino rosso
secco (lasciare evaporare lentamente).
A cottura ultimata servire i beccaccini
coperti da qualche cucchiaio di intingolo
Buon Appetito!
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