N. 9 Luglio 2012 - Club del Beccaccino
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N. 9 Luglio 2012 - Club del Beccaccino
Il Gazzettino del Beccaccino Organo di stampa ufficiale del “Club del Beccaccino” N° 9 - luglio 2012 Iola del Trovese su beccaccini del Sig. Emilio Vai In questo numero Editoriale Una stagione di caccia così e così … Beccaccini di Francia Alcune considerazioni Una bella giornata Come cambia l’agricoltura moderna Detenzione delle armi Birdwatching: i croccoloni Dal diario di un appassionato Beccaccini Ubriachi Dr. Carlo Gastaldi Dr.ssa Andrea Brambilla Sig.a Anna Frisoli Dr. Carlo Gastaldi Sig. Pierluigi Cavalli Dr. Matteo Tacchini Sig. Mino Crippa Sig Maurizio Perulli Sig Aldo Morandi Dr.ssa Andrea Brambilla www.clubdelbeccaccino.it 1 Editoriale Carlo Gastaldi Avevo concepito l'editoriale dello scorso numero del Gazzettino come un saluto ai lettori: si concludeva il triennio del Consiglio Direttivo e non ero intenzionato a ripropormi. Far parte del Consiglio del nostro Club é sicuramente un grosso onore ma lo sforzo per cercare di fare quello che si reputa giusto é molto grande e mal si coniuga con gli obblighi lavorativi e familiari. Ferrato mi ha chiesto di candidarmi di nuovo e ... sapete come e' fatto: non sono riuscito a dirgli di no. Quando si parla di libere elezioni, comunque, la volontà del singolo conta poco. E' la volontà dell'Assemblea quella che conta ! I Signori Parini, Massironi e Pierangeli che, pur rimanendo vicini al Club, non hanno dato la loro disponibilità a ricandidarsi per motivi personali. A loro va comunque il nostro sincero ringraziamento. Per quanto riguarda gli altri consiglieri uscenti ricandidatisi, hanno avuto quasi l'unanimità dei voti. A Ferrato, Gendarini, Burigo, Morandi, Mascarello ed il sottoscritto si sono perciò aggiunti tre "nuovi" consiglieri che, grazie al loro background daranno ulteriore lustro al nostro sodalizio. In ordine alfabetico: Dr. Claudio Cortesi, nella vita commercialista e nel tempo libero giudice ENCI, appassionato braccofilo, persona seria, equilibrata e tranquilla; Dr. Lidio Riva anch'egli giudice ENCI, setterman di grido che abbiamo avuto modo di apprezzare per i giudizi precisi sia nelle prove ENCI a beccaccini sia nella ancor più importante, per noi, gara sociale a beccaccini in terreno libero; Emilio Vai: cinofilo, beccaccinista, già consigliere in passate amministrazioni e valido collaboratore a latere del consiglio negli ultimi tre anni. Durante la prima riunione del nuovo Consiglio direttivo sono state assegnate le cariche e gli incarichi per i prossimi tre anni: Giorgio Ferrato e' stato eletto Presidente con giudizio unanime. L'unanimità della votazione è importante ma, a personale parere, il fatto che il primo a proporre Ferrato sia stato Riva e' un segnale del riconoscimento del lavoro che ha svolto nello scorso mandato, visibile anche a chi osservava da fuori: complimenti Giorgio ! Paolo Gendarini si riconferma nella carica di vice presidente: chi lo conosce sa che non ama fare discorsi. Preferisce rimanere defilato e dietro le quinte e con Giorgio presidente é fondamentale che il vice non abbia lo stesso carattere ! Sergio Mascarello, noto commercialista varesotto, ha accettato di sobbarcarsi per l'ennesima volta l'onere di svolgere la funzione di segretario e tesoriere. A lui va il mio sincero ringraziamento e, penso, quello di tutti i soci. Con Sergio non si corre il rischio che il Club agisca o faccia spese con "leggerezza"! Lidio Riva si occuperà in prima persona della Zona B di Gudo Visconti. Negli ultimi anni, mi sembra, sia stata un po' abbandonata a se stessa ma rimane un fiore all'occhiello del Club ed é giusto che se ne occupi una persona di grande spessore e competenza. Gli altri consiglieri, lungi dall'essere disoccupati, si occuperanno di tante altre incombenze fra cui la gestione di questo nostro Gazzettino, le prove ENCI, la gara sociale, i rapporti con il CICB (Club International des Chasseurs de Becassines), il pranzo sociale, i gadget, la comunicazione e divulgazione, ecc. Molto importante, anche, che al Club si stiano avvicinando giovani come il Sig. Rossino, presidente dell'ATC Novara 2 che sapranno dare ulteriori input e speranze alla nostra attività ed anche Signore come Anna Frisoli appassionata di cani da caccia. 2 La riflessione Un stagione di caccia così così… Dr.ssa Andrea Brambilla La stagione venatoria si è conclusa ed anche se il carniere non ha regalato brillanti risultati per svariate ragioni, mi sento comunque pienamente soddisfatta. Il freddo imprevisto di gennaio ha reso impraticabili le poche risaie bagnate che erano rimaste non arate ed anche nelle ore più calde della giornata non mi sono sentita di mettere a rischio le zampe del cane a causa di lastre taglienti di ghiaccio. Non bastasse il freddo a rendere difficoltosa la caccia si è aggiunta la siccità dei mesi di settembre ed ottobre. Devo dire che il tempo quest’anno ha proprio messo a dura prova la fauna locale. Per queste ragioni quest’anno ho fatto una caccia meno selettiva, passando dalle estese spianate di riso della bassa pavese ai boschi e ai ghiaioni del Po. Cosa c’è di meglio per “rovinare un cane beccaccinista” se non quello di farlo andare in luoghi poco frequentati dai beccaccini? E qui vi sbagliate cari signori ! Non avete idea di quanti beccaccini popolino i ghiaioni del Po. Beccaccini inarrivabili ma vi garantisco un vero spettacolo per la vista! Tornando ad argomenti certamente più “appetitosi” per il lettore, vi comunico che anche quest’anno abbiamo garantito la nostra presenza come club alla fiera di Bereguardo. Purtroppo il tempo inclemente in cui raffiche di vento si alternavano a spruzzi di pioggia non ci ha permesso di presenziare tutta la giornata. Inutile ricordare che questo evento rappresenta una prestigiosa vetrina per divulgare le attività del nostro club permettendoci anche di incontrare cacciatori e appassionati come noi. Come d’abitudine il giorno 20 maggio ci siamo incontrati per il pranzo sociale ed abbiamo premiato (e che premi !!!) i vincitori delle gare 2011-2012. Particolare menzione va data al vincitore della gara sociale Sig. Burigo, che con il suo setter inglese ha sottratto la vittoria ai molti affluenti. La partecipazione alla gara è stato un momento conviviale piacevolissimo che ci ha permesso di ridere, stare insieme, confrontarci e condividere esperienze venatorie e passione. Un misto di tecnica e sapienza degli ausiliari: cani che sapevano cosa cercare anche se alcuni in maniera più disordinata e a volte poco elegante. Cani “tosti”, che con grinta, carattere e passione ispezionavano le risaie di Mortara e novarese per regalarci una ferma su becco. Ritorno sulla parola “regalarci”, che mi sembra il termine più appropriato per definire quanto abbiamo vissuto: in questa competizione non è esistita competitività di sorta, e la ferma del cane del nostro “avversario” gratificava pienamente anche i nostri occhi. Ricordatevi un famoso detto che dice: “senza confronto ho sempre ragione”, quindi è importante confrontarsi, affinare la nostra passione grazie all’esperienza altrui, sempre preziosa e degna di essere fatta propria. Vi invito pertanto a partecipare numerosi alla prossima gara sociale. E’ finalmente terminata la raccolta delle ali e dei fegati da parte della famiglia Gastaldi. Il materiale è stato come d’abitudine inviato all’Università di Milano per approfondire gli studi già in corso sul grado di salute del beccaccino nonostante la Dr.ssa Ferrazzi, nostro primo referente, abbia cambiato lavoro. Contiamo sui contatti del Dr. Gastaldi per riprendere la ricerca valutando anche altre possibilità ed Istituti. A tale proposito mi preme ringraziare proprio il Dr. Gastaldi e sua moglie, Dr.ssa Marrocco, che si sono fatti carico di questa importante attività insieme ai loro figli. Infine pubblico volentieri la foto di un appassionato beccaccinista che ha immortalato con la sua macchina fotografica i primi beccaccini di questa primavera. Si tratta di due esemplari che godevano del tiepido sole del primo di marzo. … E se non è poesia questa ! 3 Gare cinofile in giro per il mondo Beccaccini di Francia Sig.a Anna Frisoli Sono le tre di notte di domenica 19 Febbraio quando l’ultima valigia viene caricata, si parte per la Normandia e precisamente per Carentan in compagnia di tre amici e di 10 cani di cui 5 cuccioloni. Lasciamo l’Italia alle prese con neve al sud e ghiaccio al nord un disastro per noi spadulatori. Passato il traforo del Monte Bianco ci immergiamo nelle pianure Francesi, dove non è raro imbattersi in lepri starne caprioli e cinghiali con uno sfondo di colline con castelli che ti fanno immaginare scenari medievali, pensando con rammarico perché in Italia siamo così ottusi sulla filosofia della caccia. Sono le 13 quando lasciamo alla nostra destra Parigi,mancano ancora 400 km alla meta e la stanchezza comincia a farsi sentire ma i paesaggi mozzafiato leniscono il tutto e la voglia di arrivare ci fa dimenticare anche la seconda sosta per i cani che comunque non danno alcun segno d’insofferenza. Nel frattempo si comincia ad intravvedere i primi marais ed è un commento unico sull’altezza dell’acqua che quest’anno pare perfetta. I pensieri si sprecano tra attese e speranze che, per nostra chance (detto alla francese) non andranno deluse. Alle 17 arriviamo a destinazione St. André de Bohon. Scaricate di corsa valigie e vettovaglie, ci si fionda a dare un occhio ai Marais della zona per renderci conto della situazione. L’atmosfera è magica: migliaia di uccelli acquatici di tutte le specie si intrecciano nel cielo dipinto da un tramonto dai colori spettacolari. Queste sono emozioni concesse a pochi, sensazioni speciali che ci fanno riflettere sulla grandezza della Natura. Alle 20 cena frugale. Un ultimo incantato sguardo ad un cielo talmente pieno di stelle da sembrare un disegno di un bambino e poi si dorme ….. E’ l’alba di lunedì 20 quando l’abbaio di un cane ci sveglia, non stiamo più nella pelle, ci vestiamo e andiamo a portare i nostri fedeli compagni a quattro zampe a fare i bisogni. Lo spettacolo che ci si presenta è la replica della sera precedente. Migliaia di uccelli solcano il cielo, l’aria è piena di versi di tutti i tipi ed i colori ci lasciano senza fiato. Ore 9 - Ci incontriamo con il nostro amico e referente Paul che ci firma le autorizzazioni necessarie per accedere ai Marais da lui vigilati. Dopo un’ora siamo pronti con i nostri cuccioloni al guinzaglio … sgancio … i cani corrono all’impazzata verso l’infinito; il solo rumore dell’acqua mossa dalle zampe dei nostri amici è musica per noi, e dopo qualche sfrullo d’assestamento, eccoli in ferma! Mentre ci avviciniamo mille pensieri scorrono veloci nella mente, l’adrenalina sale ed ecco davanti ai cani partire una coppia di Beccaccini … ci abbracciamo felici come bambini il giorno di S. Lucia. Si cambiano i cani ma il copione si ripete; facciamo un piccolo resoconto a naso per constatare che in una sola mattinata i nostri cani hanno visto tanti selvatici quanti ne avrebbero potuti incontrare in un anno in giro per tutta Italia. Il giorno seguente ci raggiunge Enrico Marchetti reduce dalla Bretagna dove si è svolto lo Challenger a Beccaccini, piazzandosi Eccellentemente al 2° posto con il Setter Roval di proprietà di Pansera Mario. Iniziamo così a preparare con lui le prove del fine settimana ed ogni giornata ci regala qualcosa di speciale sia per incontri che per la scelta dei Marais da calpestare. Venerdì 24 febbraio. Primo giorno di prove. L’accoglienza è festosa, sono quasi tutte facce conosciute, tutti con qualche anno in più sulle spalle e sempre meno i giovani. 4 Chi partecipa ha una passione ammirevole. Anche se amici da sempre, la competizione si accende e la rivalità prende il soppravvento. L’adrenalina si sente nell’aria: è un po’ come assistere al mondiale Francia-Italia. I giudici chiamano, ed eccoci pronti per il primo turno di coppia che guarda caso tocca alla mia setter Asia. I cani si distendono bene ai lati e sempre sul vento, l’atmosfera è palpabile, Asia ben condotta da Marchetti si aggiudica un buon punto, che verrà poi un po’ vanificato da una ferma in bianco sul finire del turno, che le varrà, a fine giornata un TRES BON. Seguiamo il resto dei turni attenti e silenziosi come in una processione,rotta solo dal suono infausto della trombetta del giudice, che ne sancisce l’eliminazione. E’ nuovamente sera e al rendez-vous tiriamo le somme: 2 molto buono nelle coppie Asia e Cenerì e un CAC in solo con Chilì setter irlandese di Pasini condotto da Marchetti. Sabato 25: il vento si è fatto un po’ più freddo del giorno prima e i cani ne risentono, avvertono, ma i Beccaccini un po’ leggeri si alzano a lunga distanza causando molte eliminazioni. Alla sera otteniamo un secondo ECC. con Roval setter di Pansera condotto da Marchetti nelle coppie e un altro CAC in solo ancora con Charlie setter irlandese di Pasini rivelazione della settimana. Domenica 26: è un po’ la nostra Waterloo, nonostante l’impegno non riusciamo a mettere in classifica neanche un cane, chi per sfrullo chi per fuori mano siamo tutti fuori. Ma non sarà la giornata avversa a rovinare una settimana da sogno, le prove si possono vincere, si possono perdere, ma chi non partecipa è già perdente in partenza, e solo la bellezza dei luoghi vale il “biglietto”. E’ sera quando davanti ad un piatto fumante di spaghetti zucchine e cravettes (gamberetti) tiriamo le somme di una settimana volata via in un baleno, brindisi di rito, con la promessa di ritrovarci ancora l’anno prossimo perché …. al mal di Normandia non c’è vaccino … se non quello di ritornarci …. E’ così che il nostro professionista Marchetti prende la strada per Bordeaux dove l’attendono ancora 2 giorni di prove. In seguito sapremo dei numerosi piazzamenti con CAC e vari Eccellenti. Tornare al quotidiano sarà dura, ma tra poco ci sarà il ripasso dei beccaccini e cominceremo di nuovo ad insidiarli anche da noi nelle poche stoppie di riso non ancora arate. Perché ormai il Beccaccino lo abbiamo nelle vene … sia Italiani che Francesi …. Risultati e classifiche 18/19 Febbraio Campionato Europeo Bretagna coppie - 1° ecc Roval propr. Pansera cond.Marchetti 19 Febbraio Barrage C. Europeo vice campione 2012 Roval 19 Febbraio Bretagna 1°MB Vai Nel Vento E Mail propr. Pansera cond.Marchetti 20 Febbraio Bretagna 1° ECC coppie Vai Nel Vento Ceneri - propr. Moles cond. Marchetti 24 Febbraio Normandia coppie Asia 3° MB propr.Cavalli - Cond. Marchetti 24 Febbraio Normandia Dero Macchia ST CQN propr.Affo - Cond Marchetti 24 Febbraio Normandia 1°ECC CAC Vai Nel Vento Chilì - Setter irl. 24 Febbraio Normandia Vai Nel Vento Cenerì 2°MB coppie - prop. Moles cond Marchetti 25 Febbraio Normandia 1° ECC CAC Vai Nel Vento Chilì - Prop. Pasini cond Marchetti Vincitore anche Trofeo John Nash miglior irlandese 26 Febbraio Normandia MB coppie Roval 26 Febbraio Normandia 1° MB Dero 1 Marzo Bordeaux coppie Roval 1° ECC CAC CACIT - Asia 3° ECC coppie 2 Marzo Roval 2° ECC Bordeaux vincitore trofeo S.Anglais coppie. Dero ECC Bordeaux - Vai Nel Vento Chilì 1° ECC CAC Bordeaux. 3 Marzo Vai Nel Vento Capò 3° ECC coppie Bordeaux 4 Marzo Vai Nel Vento Capò 1°ECC coppie Normandia 5 Marzo Vai Nel Vento Capo’ 2° ECC ris.CAC ris.CACIT - Vincitore trofeo club St. Louis dressage propr. Crea Santo - Cond. Marchetti. 5 La riflessione Alcune considerazioni Dr. Carlo Gastaldi Ho già scritto, nell'editoriale, dei "cambiamenti" strutturali avvenuti nel Consiglio direttivo del Club. E' sicuramente un cambiamento, a quanto ne so, che un consiglio direttivo abbia agito per tre anni senza liti, senza acredini, con le giuste e "obbligatorie" discussioni che sempre ci sono in un corretto regime democratico. Alla fine di ogni discussione sono state prese decisioni che sono state portate avanti con l'impegno di tutto il Consiglio e, credo, nessuno si e' tirato indietro: e' evidente che il sottoscritto e il Dott. Gendarini non si sono occupati delle prove (non siamo coinvolti ed altri sono meglio di noi) allo stesso modo Burigo, ad esempio, non si e' interessato delle questioni relative alle ricerche sul beccaccino anche se ha collaborato, e molto, nella ricerca delle zone utili per le catture e gli inanellamenti. Ho accennato, nell'editoriale, al fatto che il Dr. Riva, nuovo consigliere, sia stato il primo a riproporre Ferrato come Presidente. Riva é sicuramente persona decisa e dalle idee ben chiare. Lo é nell'emettere i giudizi durante le prove e lo é nelle scelte d'allevamento: la stima da lui dimostrata nei confronti di Giorgio mi sembra anche un gesto di considerazione per il lavoro svolto da tutto il consiglio. Il lavoro da fare per sviluppare ulteriormente il nostro Club è ancora tanto e non potrà essere portato avanti senza la collaborazione di tutti: soci e simpatizzanti inclusi. Si stanno avvicinando al Club nuove persone e le ringraziamo tutte anticipatamente. Mi piace presentare almeno due di loro: Maurizio Perulli pugliese di Lecce che ci ha inviato un articolo sul passo primaverile di frullini, beccaccini e croccoloni nelle sue zone. Sono ormai tre anni che insistiamo per ricevere schede di rilevamento da tutte le parti d'Italia. Un passo scarso nelle campagne lombarde o piemontesi non é detto che sia sintomo di un malessere della popolazione: condizioni climatiche o terreni poco ospitali possono aver influenzato la sosta nelle nostre zone, magari altri hanno goduto di un passo eccezionale! Ne approfitto: il beccaccino e' animale prezioso bisogna coccolarlo! Dobbiamo fare di tutto per conoscerlo sempre meglio! Un esempio, anni fa ho trovato nelle campagne del pavese un soggetto della sottospecie faeroensis la cui migrazione prevede il passaggio in Irlanda o nel nord della Francia: cosa ci faceva da noi? Un paio d'anni dopo ne ho preso un secondo poi ... basta! Solo se osserviamo e comunichiamo possiamo aggiungere qualcosa alle conoscenze generali! Altro personaggio che tengo a presentarvi è il Geom. Cesare Rossino. Rossino oltre a essere cacciatore, beccaccinista ed agricoltore é presidente dell'ATC Novara 2. Da anni sta studiando per migliorare le zone di sosta del beccaccino nel suo territorio, un sistema per valorizzare faunisticamente le risaie dopo il taglio. Anche dal punto di vista agronomico si dovrebbero trovare grossi vantaggi! Ci ha contattato per spiegarci il suo progetto e ci ha promesso un articolo da pubblicare sul nostro Gazzettino. E' quello che desideriamo da anni! Trovare amministrazioni che vogliano sperimentare per favorire la sosta dei migratori! Al momento attuale attende ancora una risposta dal mondo politico. Qualcuno di noi potrebbe essere in grado di aiutarlo? Esperienze reali che hanno successo possono essere un esempio da sottoporre ai nostri ATC per evitare che tutti i soldi vengano spesi solo per fagiani pronta caccia, meglio ancora, Rossino é sicuro che la loro esperienza sarà capace di auto finanziarsi. A loro si aggiunge un giovane agronomo, amico di Ferrato, che sta studiando i fanghi che sempre più spesso vengono usati per "concimare" (?) le risaie: ci dirà qual é la regolamentazione, se possono essere dannosi per l'ambiente se non per la nostra salute; per difendere la nostra passione non possiamo che proteggere l'habitat e di contro il beccaccino stesso. Dobbiamo essere attori nella difesa degli ambienti umidi! A noi, che abbiamo i capelli grigi, tante cose sembrano scontate: o abbiamo risolto i problemi che ci si sono presentati o diamo scontato che siano irrisolvibili. Solo le domande dei giovani, di coloro che si stanno avvicinando al beccaccino e se ne innamorano possono portarci a razionalizzare, a ricercare i motivi dei successi e degli insuccessi per cercare, insieme, soluzioni valide in generale. Concludendo: (mi rivolgo a tutti i giovani, anche ai “giovani” dai capelli bianchi che continuano a guardare con stupore un cane in ferma ed una sgnepa che si invola) mandate alla redazione del Gazzettino del Beccaccino i vostri articoli per raccontare le vostre osservazioni o per sottoporre quesiti. Cercheremo delle risposte tutti insieme. 6 Una bella giornata setter Crono, Asia), Morandi (con il setter Achille), Cavalli (con la setter Asia), il Sig. Pranzo sociale 2012 Moroni con il setter Al ed il Sig. Plebani con il setter Osio. Non mancano neanche i veneti S i g . C a v a l l i P i e r l ui g i all’appello: Roberto Veronese con i setter Bingo e Azor, il Sig. Giuseppe Tarocco con l’irlandese Master Mac Grath e il Sig. Meneghini con il setter gordon Ad Hoc Du Boisson Au Cherf vincitore anche della Coppa Europa di categoria su starne condotto da Enrico Marchetti. Presenti anche i milanesi Burigo con la setter Tamara, il Sig. Colombo con il breton Best ed il setter Elfo, il Sig. Miglioni con l’epagneul breton Darius e il pavese Del Borghi con Alan. Ma a farla da mattatore quest’anno è stato Enrico Marchetti, vice campione europeo al Enrico Marchetti alla premiazione delle gare cinofile 2011-2012 CHALLENGER A BECCACCINI con il di Il “Club del Beccaccino” si è riunito con i (Bretagna-Francia) propri soci e simpatizzanti presso il ristorante proprietario il Sig. Pansera Mario. Coveron setter Roval, La Viscontina di Peschiera Borromeo per l’ annuale ritrovo e per l’ assegnazione dell’ ambito trofeo SGNEPPA D’ORO, il tutto allietato da un delizioso e conviviale pranzo con la presenza anche dell’ Assessore alla Caccia della provincia di Milano Dott. Luca Agnelli e del Presidente del club Giorgio Ferrato oltre che di numerosi appassionati. Si è data vita ad un incontro significativo e con relazioni esaustive, assai apprezzata la proiezione del video sull’ inanellamento dei beccaccini operato dai soci del club nel mese di agosto 2011 coordinati dal Dott. Boto. Dati importanti gestione questi per dell’attività migliorare venatoria, la sia nell’interesse dell’ambiente che dei cacciatori. Il presidente G. Ferrato ha sottolineato l’importanza del CAMPIONATO SOCIALE che si svolge in due giornate, ribadendo a più riprese che si tratta di una “vera uscita di caccia”. Il confronto tra il cacciatore, il proprio ausiliare e la risaia. Una prova che si conclude con l’abbattimento della SGNEPPA solo se debitamente fermata, lasciando però liberi i propri ausiliari da vincoli di ferma al frullo. Si è poi passati alle premiazioni ottenuto dei concorrenti qualifiche in che prove hanno ENCI a BECCACCINI. Dai bergamaschi Plati (con i setter Tuono, Meri, Criss), Defendi (con i Alex in ferma su beccaccini del Sig Sattin Sergio Segue il secondo classificato nel CAMPIONATO FRANCESE A BECCACCINI 2011 con la setter Asia di proprietà del Sig. Cavalli Pierluigi, e infine trionfatore della SGEPPA D’ORO con il setter inglese Vai Nel Vento Capò di proprietà del Sig. Crea Santo di Aosta. Sono stati premiati anche numerosi altri piazzamenti con “Eccellente” in particolare Chilì setter irlandese di proprietà del Sig. Pasini. Concludendo, mi piace ricordare come incontri conviviali di questo genere capitino sempre più spesso tra i soci del club del beccaccino. E’ stato un ritrovo tra amici che condividono la stessa passione ricca di quel fascino che solo il BECCACCINO sa regalare. Alla prossima e in bocca al lupo a tutti quanti sono intervenuti. 7 Agricoltura costante riduzione a seguito delle tecniche colturali moderne e della monocoltura; L’ammendante del “2000”. Come cambia l’agricoltura moderna: utilizzo dei fanghi nelle risaie Matteo Tacchini Agrotecnico Responsabile Certificazione Controllo Qualità I fanghi utilizzati in ambito agricolo hanno matrici diverse: si va dal composto vegetale (residui di sfalci e potature) con ottime proprietà, al fango dei residui delle lavorazioni delle industrie agroalimentari (es. pomodoro) con qualità organolettiche intermedie per finire con i fanghi di depurazione degli impianti civili o industriali (es. depuratori cittadini) di qualità decisamente inferiore. Tutti questi prodotti vengono trattati da aziende specializzate e autorizzate, con un processo di stabilizzazione e igienizzazione (trattamento con sostanze particolari es. calce) ed uno di compostaggio (maturazione). Senza questi trattamenti e senza un’accurata analisi di idoneità (sia del fango che del terreno da concimare) allo spandimento, questi materiali non possono essere commercializzati (TEORICAMENTE). Il loro impiego avviene in agricoltura come fertilizzanti in quanto contengono principalmente i tre macro - elementi della fertilizzazione ovvero azoto, fosforo e potassio, oltre ad un certo contenuto di sostanza organica e ad altri elementi “minori” definiti microelementi tra cui i “famigerati” metalli pesanti: rame, zinco, piombo, cadmio, nichel, cromo, arsenico e mercurio. Queste ultime molecole assumono una certa importanza nel terreno ma la loro soglia deve rimanere molto bassa per non creare fenomeni di inquinamento tali da generare danni, che si possono perpetrare nel tempo, al terreno agrario. L’utilizzo sempre crescente di questi “fanghi” avvenuto negli ultimi anni è dovuto ad una serie di fattori tra cui: tradizionali impiegabili in alternativa, molti dei quali legati al prezzo del petrolio; tradizionali quali i reflui zootecnici (letami e liquami) anch’essi impiegabili in alternativa, dovuto al costante abbandono della zootecnia tradizionale; ontenuto di sostanza organica nel terreno; parametro ormai in in alcuni casi (es. fanghi di depurazione) è pari a zero. Inizialmente l’impiego era limitato alla coltivazione del mais per poi diffondersi, negli ultimi anni, anche alla coltivazione del riso sia con tecnica di semina tradizionale (in acqua) sia con tecnica di semina in asciutta. Essendo comunque il ricorso all’impiego di acqua per il riso nettamente superiore a quello del mais i fenomeni di dilavamento (perdita verso le falde freatiche sottostanti allo strato agrario) degli elementi fertilizzanti rilasciati dal fango (in particolare per l’azoto) sono maggiori, per cui l’efficacia come fertilizzante in quest’ultimo caso è minore seppure riconosciuta. Importante risulta invece l’apporto di sostanza organica al terreno in quanto quest’ultima, una volta interrata subisce un processo di umificazione (formazione di humus) ad opera di micro e macro organismi terricoli tra cui una serie di invertebrati che costituiscono alimentazione prediletta da parte della sgneppa. Personalmente ritengo che l’impiego di questi prodotti sia un “surrogato povero” del buon vecchio letame che un tempo era matrice indiscutibile di alimenti per scolopacidi di acquitrino. Ma lo sappiamo tutti, quarant’anni fa in ogni famiglia di paese c’era una stalla, ora la zootecnia per problemi economici e lavorativi è sempre di più in via d’estinzione, tranne poche realtà nel bresciano / cremonese e i pochi che hanno rintrodotto l’allevamento da carne (Piemonte / Toscana) .. ma non ci sono le risaie !! All’atto pratico, ovvero quando sono con il sovrapposto in mano, ho notato la presenza di animali nelle solite risaie ormai storiche della mia zona (Lomellina nord orientale) sia che sia stato impiegato il fango, sia in assenza dello stesso … ma sempre nelle risaie storiche! Ciò mi fa ritenere che i fattori determinanti per la presenza dello scolopacide siano, quantomeno in maniera prioritaria, altri quali l’andamento delle precipitazioni, la temperatura e ... quel qualcosa che hanno nella testa e che a noi umani non è dato sapere … ma solo ricercare! PS/ Ringrazio per la collaborazione e professionalità l’amico (e socio di caccia) Gigi 8 Le armi Da qualche tempo si sentono circolare voci allarmistiche, secondo le quali le recenti normative avrebbero comportato una più dura disciplina su come custodire e detenere armi e munizioni, in particolare per noi cacciatori ed ex cacciatori. Per ora la materia rimane disciplinata nel modo attualmente vigente, fino alla futura emanazione del decreto attuativo del D.Lgs 204 del 26 Ottobre 2010 pubblicato su G.U. n 288 del 10/12/10 quale “Attuazione della direttiva 2008/51/CE, che modifica la direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi”. Ma andando per ordine la custodia delle armi ed esplosivi è determinata dall’art. 20 della Legge 110/75, che recita “la custodia delle armi ed esplosivi deve essere assicurata con ogni diligenza e nell’interesse della sicurezza pubblica”. l’acquisto dell’arma entro 72 ore, per cui diviene fondamentale l’ora di vendita! Il D.Lgs. 204/2010, dovendo entrare in vigore 1 Luglio 2011, ha suscitato allarmismi ingiustificati, poiché la Circolare del Ministero dell’Interno del 24.06.2011 – n. 557, ha fornito esaustivi chiarimenti, indicando che la materia della disciplina della custodia delle armi, munizioni e/o esplosivi rimane invariata, fino all’emanazione di un decreto attuativo del D.Lgs. 204/2010, che dovrà indicare le nuove modalità relativamente alla diligenza che dovrà avere ogni detentore di armi. Infine in materia di confisca di armi, detenute e portate legittimamente, ma utilizzate per commettere reati venatori l’unica disposizione operante è quella di cui all’ art. 28, co 2 e art. 30, co 1 lett. a), b), c), d) ed e) della Legge 157/92 in cui è prevista la confisca delle armi solo in caso di condanna del cacciatore (Sentenza n. 527 di Corte di Cassazione Penale Sez. III 11/01/11 e Sentenza n 16442 di Corte di Cassazione Penale sez. III del 27/04/11) Per esempio: se un cacciatore provvede al pagamento dell’oblazione per aver caricato nel serbatoio dell’automatico più di 2 colpi, si vedrà restituire dall’autorità il fucile sequestrato, in deroga al criterio generale che ne avrebbe previsto la confisca! Se recidivo le sarà sospesa la licenza di caccia per un periodo da 1 a 3 anni. In questa norma non si fa assolutamente riferimento al fatto che armi ed esplosivi debbano essere custoditi in armadi/casseforti, camere blindate, ecc, per cui in proposito, nettamente in contrasto con alcune autorità di ordi ne pubblico che impongono in difformità alla normativa, tali sistemi di custodia. Mentre nel testo del D.Lgs. 204/10 viene specificato che è entrato subito in vigore tra l’altro, l’obbligo di denunciare Infine la Sentenza di Cassazione 35705 del 2009 – Terza, ha definito che sono oggetto di sequestro solo gli arnesi o i mezzi utilizzati per attività venatoria non consentita, legati ad una funzione specifica e non occasionale. Per cui, ad esempio, l’autovettura utilizzata per esercitare un’attività non consentita non può essere sequestrata, poiché risulta essere un mezzo sussidiario dell’infrazione alla legge. Approfondimento sulle “modalità di detenzione delle armi” Sig. Mino Crippa 9 Birdwatching I croccoloni S i g . M a ur i z i o P e r ul l i Con il mese di aprile sono arrivati una gran parte di limicoli e trampolieri. In questo periodo il cielo è quasi sempre limpido e sereno e la brezza mattutina acuisce il profumo delle gemme e dei fiori di primavera. Full in ferma su croccolone La palude, di molto ridottasi perla mancanza di pioggia, in qualche punto fa affiorare una vasta zona di fango, ospita un gran numero di combattenti, piro piro, pittime, corrieri, cavalieri d’Italia e garzette. Quasi tutti i beccaccini ed i frullini sono andati via, per la verità negli scorsi mesi di febbraio e marzo (passo quasi nullo), ed hanno ceduto il posto ai congeneri croccoloni (chiamati “starnotte” nel dialetto leccese). I croccoloni specie non cacciabile dal calendario venatorio, si differenziano dal beccaccino per le dimensioni sia pure di poco maggiori, per le striature scure sul ventre e sul petto (bianco, invece, nel beccaccino) e per le penne della coda marginate di bianco. Spesso sono in coppia e talvolta in piccoli gruppi, tanto che consentivano in poco tempo, ottimi carnieri, così come gli anziani cacciatori ricordano, avveniva negli anni successivi alla guerra. Solo pochissimi sono i soggetti che ripassano alla fine dell’estate, non essendo a doppio passo. Trattasi di uccelli il cui habitat prediletto è la palude, la marcita, i radi giunchi, le cannette bruciate ed in particolar modo i campi allagati coltivati a cereali. Reggono bene la ferma del cane specialmente quando il tepore del sole primaverile della tarda mattina li rende particolarmente confidenti e piuttosto restii ad involarsi, dimostrando di essere quasi scocciati per il disturbo. I voli non sono mai molto lunghi, si rimettono a poche centinaia di metri più avanti spesso non curanti del cane che le insegue e della presenza umana. Da sempre considerato uno dei selvatici “principe” per addestrare i cani, con il dolce effluvio che emana riesce a stregarli e a renderli sempre avidi nella ricerca degli splendidi uccelli ma, altrettanto cauti e attenti a farli involare. Sino a quando non vengono essiccati dal sole i “forasacchi” (trattasi di graminacee particolarmente insidiose per i cani, in quanto riescono ad introdursi facilmente nelle cavità, in particolar modo nel condotto uditivo, richiedendo spesso l’intervento del veterinario) ogni domenica io ed il mio cane, setter inglese di 6 anni, trascorriamo parte della mattinata in campagna per stare a contatto con la natura, per sentire il profumo del bosco e della palude, per scaricare tensioni e ansie accumulate durante la settimana. Ripercorro spesso i medesimi luoghi di caccia, ricordando quei magici momenti trascorsi, recuperando quelle sensazioni che solo noi cacciatori possiamo comprendere, con la nostalgia di un tempo trascorso troppo velocemente, dove si cacciava per un periodo tanto più lungo, in una natura solitaria e selvaggia, per nulla antropizzata. Ricordo la correttezza venatoria ormai scomparsa nel tempo, quando andare a caccia era un rito magico pieno di emozioni. Nonostante il tempo trascorso continuo a vivere l’emozione della caccia con la stessa intensità di un tempo, tanto da trascorrere notti insonni nelle giornate precedenti l’attività venatoria, sognando ad occhi aperti scene di caccia vissute 10 Dal diario di un appassionato Inseguendo beccaccini sui terreni migliori S i g . A l d o M o r a nd i Bergamo - Giugno 2012 Cercherò di raccontare in più episodi, perché altrimenti rischierei di tediarvi, la ricerca di sua Maestà il beccaccino, nei migliori terreni d’Italia, all’estero, in prova e a caccia. Lo spunto mi è venuto l’altra sera, nella sede del Club del Beccaccino “La Viscontina” a Peschiera Borromeo durante le votazioni per la nomina del nuovo Consiglio. Nella relazione del presidente Ferrato sulle attività svolte dal consiglio uscente si è parlato della zona di addestramento sita a Gaggiano ed è stato richiesto ai consiglieri di mettere a votazione se tenerla oppure lasciare decadere la cosa, in quanto le poche risaie rimaste disponibili, non avrebbe forse più valso lo scopo. Il socio Marchetti interviene, dicendo che nelle esigue risaie rimaste, ha potuto constatare una grande presenza di Beccaccini, ma che nessun socio, oltre a lui ed ai suoi amici vi aveva allenato i propri cani. Sentita questa versione, unendo il mio pensiero a quello del presidente Ferrato, abbiamo ritenuto che la zona di addestramento di Gaggiano rappresentasse il fiore all’occhiello del club e sarebbe stato un vero peccato lasciarla dopo tanti anni di lotte e sacrifici. Va ricordato il forte legame del Club con Gaggiano, e di contro la grande relazione che unisce Gaggiano al nostro Club (parlando sempre cinofilmente). Ad ogni modo, come in tutti i club democratici, la mozione è stata messa ai voti e con mio grande piacere la maggioranza assoluta dei membri del consiglio ha deciso di continuare a mantenere questa zona di addestramento dedicando un interesse ancora maggiore. Gaggiano per me, e penso anche per tanti altri, rappresenta il luogo magico, il posto dove ho incominciato ad osservare, assistere, quasi spiando, imparare, come sono e si comportano questi nostri cani nelle prove su beccaccini. Pensavo tra me e me: “saranno molto diversi dai nostri da caccia? cosa avranno in più” ? Certo, allora la zona aveva più ampi confini, altri terreni, marcite, prati estesi, poco granoturco e molte, molte risaie. Il letame era quello della stalla e non c’era proprio niente di chimico ad arricchire i terreni. Ricordo con nostalgia due batterie; una di setter inglesi, una di continentali. Ci stavano alla grande in tutto quello spazio! Sul terreno era facile trovare anche altra selvaggina: lepri e fagiani. Oggi a fatica e con qualche forse, potrebbe entrarci una batteria di continentali ma niente altro. Alle prime prove entrai in punta di piedi, con rispetto verso i nomi illustri che vi partecipavano. Ricordo Pagni, Labadini, Archetti Marcati Aber, Ferrato, Aricci, Galimberti, Ferri, Mora, Mola, Zanetti, Brentini, Plati, Daminelli e molti altri con i quali mi scuso fin da subito di aver dimenticato dall’elenco. Fin dalle prime prove, ero accompagnato dal mio saggio accompagnatore e socio di caccia, un uomo di poche ma quelle poche espresse al momento giusto: mio fratello Renato. Ed ecco come si svolgeva il tutto. Gaggiano: ritrovo alla cooperativa. Si notava subito quando arrivavamo noi Bergamaschi: non certo con i furgoni bianchi di moda oggi, ma con automezzi scoperti, carichi di legna secca, una grande griglia artigianale, damigiane di vino bianco e nero, indispensabili per annaffiare la grigliata, di costine, salsiccia, ali di pollo, polenta abbrustolita, che avrebbe seguito il dopo gara. Un mix indispensabile per regalarci tanta allegria. Alla fine delle prove, le relazioni dei giudici, avvenivano quasi sempre sul piazzaletto dietro il capannone stalla della cascina Coria, dove preventivamente erano stati piazzati i furgoni e accese le griglie col giusto fuoco. Tra un turno e l’altro in risaia, si avvicendavano i turni alla griglia per assicurare che la carne arrivasse a giusta cottura. La griglia attirava magicamente tantissime persone, tra cui il nostro avvocato, che mangiava con noi “scòtà dic’, a mà biòtè, el’ biià nélà scòdelà dè légn, in sèma a tòç’ notèr” (scotta diti, a mani nude, nella tazza di legno, assieme a tutti noi) e stuzzicava giuria e concorrenti con le sue battute pungenti. 11 Colombino, Michelini, Bramani, Ferrari Trecate, Cattaneo, la coppia Labadini, Mola, Pagni, Batistù, Paravisi Aber Quanta gente intorno a quella griglia nel dopo gara! Labadini, cercava sempre di intonare un coro, di vecchie canzoni montanare, con Alla fine, quando si chiedeva la spesa, la risposta era sempre la stessa: òfre tòt la sesciù dè Bocagliù (offre tutto la sessione di Boccaleone). Un altro bellissimo ricordo che mi lega a Gaggiano, fu quando nel lontano 1996, la mia setterina Caty, Vinse il 3° TR Challenge Europeo su Beccaccini, con massima qualifica 1° Ecc. con pari qualifica e punteggio, della Kurzar Tosca di Ferrato; e lo vince perché è più giovane. Si festeggiò a casa del giudice Prof. Maggi, che ci aveva invitati nella sua taverna, insieme al giudice e presidente Colombo Manfroni, ai giudici Francesi e con tanti personaggi cinofili come i fratelli Claudio e Franco Lanzi, Diego Pola e tutto il gruppo concorrenti e spettatori Italiani e Francesi. Con dispiacere debbo dire che questo spirito di gruppo non esiste più: ora si vuole vincere e basta, il nostro cane è il migliore, gli altri non contano, alle relazioni ci sono sempre meno conduttori, non sempre si presentano tutti i classificati. Non so se ultimamente siamo stati contagiati della nostra passione migratoria o ci sentiamo perseguitati, di fatto, ci siamo messi a girovagare, fuori provincia, fuori regione oltre mare e oltre confine. I Km non si contano più, inseguendo sempre dove si organizzano prove su Beccaccini, in terreni più umidi, dove la loro presenza è assicurata. Siamo alla spasmodica ricerca delle zone migliori, dove si possono ancora condurre prove di alto livello che riescano a gratificare la nostra passione. A Pavia c’è rimasto poco. Galliavola ? Non c’è più! Torre Berretti, Castellaro, zone bellissime per Beccaccini. Val Verde? Era l’ideale per un intera batteria, i Beccaccini sempre a disposizione ma ora? Al terzo turno si é già finito il terreno. La famosa “buca”, dopo il passaggio a livello e cimitero, poteva ospitare una batteria e rimaneva ancora terreno per eventuali richiami, ma anche lei ora è molto ridotta. Ed ecco che riaffiora alla mente un altro ricordo indelebile: prima prova giovani, primo turno della mia Caty, che il giudice Michelini, fece sganciare sotto vento, per verificare la sua reazione. Partì come faceva lei, da subito con impegno a grande velocità, rimanendo sotto canneto e argine, quando fu in fondo, si girò a dx a giusto vento. Entrò in risaia ed eccola ferma. Al frullo, cominciò a rincorrere, uno dopo l’altro si involarono tanti di quei Beccaccini, che ci volle più di un’ora per recuperarla. Robbio, se va bene l’annata si ritorna. Una sicurezza è rimasta: Novara! Una volta avevamo Cameriano. La maggior parte di noi che ha avuto la fortuna di frequentare quel posto, sia in allenamento che in prova, ha sicuramente lasciato un bellissimo ricordo. Ora con la speranza che duri abbiamo, abbiamo l’ottima Z.R.C. di Garbagna Novarese NO, forse all’orizzonte c’è una novità ma non ve la anticiperò adesso. Al prossimo capitolo del “diario di un appassionato”. -------------------------------------------------------------------------------------------La ricetta Beccaccini “ubriachi” A nd r e a B r a m b i l l a * dose per 4 persone Ingredienti: 1 litro di vino secco nero, 12 beccaccini, 3 cucchiai olio di oliva, carote, sedano, sale, salsa concentrata 2 cucchiai. Dopo aver ripulito i beccaccini, lavarli asciugarli e metteteli a bagno 1 notte in ½ litro di vino rosso con 1 gamba di sedano ed 1 carota. Dopo aver marinato togliete i beccaccini dal vino ed asciugateli bene. Collocate in un tegame l’olio di oliva, la carota tritata finemente e la gamba di sedano anch’essa tritata finemente. Fate rosolare lentamente aggiungendo il vino utilizzato per la marinatura. Inserite i beccaccini, il sale, la salsa concentrata e fate dorare leggermente. Continuare la cottura a fuoco lento aggiungendo poco alla volta il vino rosso secco (lasciare evaporare lentamente). A cottura ultimata servire i beccaccini coperti da qualche cucchiaio di intingolo Buon Appetito! 12